Logo PaperseraPapersera.net

×
Pagina iniziale
Edicola
Showcase
Calendario
Topolino settimanale
Hot topics
Post non letti
Post nuovi dall'ultima visita
Risposte a topic cui hai partecipato

Visualizza post

Questa sezione ti permette di visualizzare tutti i post inviati da questo utente. N.B: puoi vedere solo i post relativi alle aree dove hai l'accesso.


Post - Grrodon

Pagine:  1  2 [3]  4  5  ...  286 
32
Con un certo ritardo mi sono recuperato la live e tutto il papocchio di commenti sul Paper che sono seguiti. Sorvolando sulle bambinate, sono rimasto abbastanza spiazzato da quanto poco sia stato capito il mio riferimento all’Uno svolazzante e spara-laser. Forse è il caso che spieghi meglio il motivo per cui ritengo che quel dettaglio sia spia di un problema più profondo e non un problema in sé.

Irridere il concetto di “tecnobubbola” dicendo che è da bambini aspettarsele, dicendo che i personaggi devono essere piegati alle necessità della storia (storia che poi in fin dei conti non è altro che una scazzottata infantile) e che non è davvero importante spiegare come Uno attraversi lo spazio e il tempo significa non solo non aver compreso lo spirito alla base di Pk ma di star clamorosamente sottovalutando anche altri aspetti del proprio mestiere di narratore.

Sfatiamo il campo da equivoci. Della tecnobubbola “in sé” a nessuno veramente importa. Io stesso, da ragazzo, non è che ne fossi particolarmente fan, mi concentravo giustamente su altro. Il ruolo della tecnobubbola era però un altro: rimanere dietro le quinte, facendo avvertire indirettamente la propria presenza. In termini di storytelling stiamo parlando dell’iceberg: lo sceneggiatore parte da un ragionamento tecnico, lo concepisce in modo solido… e inizialmente se lo tiene per sé. Però poi costruisce sopra di esso la propria storia e il proprio mondo, che acquisterà così una sua solidità strutturale… e finirà per sembrare reale al lettore. Poi se sarà il caso di approfondire, di aggiungere note, spiegoni interni ed esterni, rubriche, interviste web questo tecnicismo emergerà, a uso e consumo del lettore più affamato e attento. Altri lo ignoreranno, e sarà giusto così. Ma tutti, durante la fruizione  ne avranno avuto percezione e per quel piccolo magico momento… ci avranno creduto. Perché difatto la narrazione questo è, raccontarmi una bella bugia e fare in modo che temporaneamente io ci creda.

Dire “vabbè non è importante, Uno mi serviva lì” oppure “vabbè ha usato una supertecnologia… che mi sono appena inventato” invece è un procedimento opposto, perché smaschera brutalmente un processo creativo fallato. Che porta il lettore a non crederci più. E quando succede questo, apriti cielo, si rompe qualcosa.

Rafforzo con un ultimo esempio, per sgombrare il campo da altri equivoci. Una delle cose che funzionano di più nello scenario narrativo dell’ultimo secolo sono stati gli universi narrativi ben definiti. Saghe come Star Wars o Il Signore degli Anelli non sono belle solo per la trama che raccontano ma per l’universo che vanno a delineare e che spinge gli spettatori inevitabilmente… a crederci. I loro autori si sono inventati lingue, razze, culture e pianeti da rendere poi teatro delle loro storie. Raramente hanno fatto l’inverso, sono sempre partiti dalla base dell’iceberg, da quello che ad una lettura superficiale si potrebbe ritenere accessorio. Tolkien stesso ha costruito la sua Terra di Mezzo nel tempo ma all’inizio di tutto c’è stata la costruzione di ben due lingue elfiche. Due lingue con la loro grammatica, la loro fonetica, i loro dialetti, i loro cervellotici e ridondanti dettagli. La tecnobubbola suprema. E sai che c’è? Che a me di imparare l’elfico non me ne frega proprio niente, e la linguistica mi annoia a morte. Però poi quando sento parlare gli elfi e mi accorgo che per davvero usano la stessa parola “Galad” ogni volta che intendono dire “Luce”, ecco che qualcosa in me, lettore scafato e disilluso, si riaccende. Ancora una volta la magia si compie e io ci credo.

Pk non sarà Tolkien ma si è sempre distinto per un worldbuilding di qualità superiore alle storie Disney tradizionali. Motivo per cui gli si sono sempre perdonati blooperoni clamorosi, palesi toppe e grottesche retcon. Non era mai venuta a mancare però quella sensazione di credibilità, quella sensazione di star seguendo una narrazione consapevole e in linea con quanto detto prima. Questo si chiede, da lettori. Che non significa volere le cose vecchie. Credo che nessun lettore qui avrebbe rivoluto gli evroniani o avrebbe mai ritenuta necessaria la presenza di Uno e Lyla per fare Pk. Non è una questione di personaggi ma di spirito, di approccio. Per fare una bella storia di Pk non è nemmeno necessario che ci siano i personaggi di Pk. Sta tutto nel processo creativo alla base. E quello può e deve rimanere una costante della serie, al netto di qualsiasi sacrosanta variazione stilistica che invece è assolutamente benvenuta.

Poi vabbè, questo della credibilità e del worldbuilding è un aspetto. Ci si sarebbe passati pure sopra se la storia in sé fosse stata differente. E invece era caotica, confusionaria, poco scorrevole, umoristicamente scarsa (la sbobba?) e via dicendo. Insomma boh.

Ah, chiudo con un ultimo, poco piacevole, dettaglio. Altro aspetto che fece la fortuna della serie era il dialogo brillante con il lettore. Il Pker veniva… pungolato, stimolato e spesso anche sfottuto, ma sempre nel rispetto del patto narrativo. Si passava dalla bonaria presa in giro della Pk Mail alla “tecnobubbola” nelle rubriche che però era sempre scritta partendo da nozioni scientifiche reali che non prendevano per stupido il lettore. Non stupisce che sia stato proprio Pk a provocare per la prima volta la nascita di fan club e delle primissime community online, quando ancora Internet era il miraggio di pochi. Sono passati ventitre anni da allora, e adesso Internet è entrato nella vita di tutti, le community si sono moltiplicate… ma la presenza social di Pk si è paradossalmente ridotta allo sceneggiatore che va sul forum a fare “gne gne”. No dai, si può fare molto meglio di così.

33
Topolino / Re:Topolino 3361
« il: Mercoledì 29 Apr 2020, 01:46:41 »
Arrivo fresco fresco di lettura del nuovo Casty per dire che oltre ai consueti pregi che fanno parte della cifra stilistica dell'autore, qui il punto è che per la prima volta dopo tanto tempo ho visto una storia a fumetti Disney con qualcosa da esprimere. E con questi chiari di luna avere un autore in grado di lanciare messaggi attraverso un medium tanto acciaccato è davvero cosa rara.

34
Walt Disney Animation Studios / Re:The Disney Compendium
« il: Domenica 16 Giu 2019, 21:41:49 »
http://www.ilsollazzo.com/c/disney/scheda/RalphBreaksTheInternet

Ed ecco la tanto richiestami scheda del 57° Classico Disney!

36
Il Mercatino / Re:VALUTAZIONI VARIE
« il: Venerdì 31 Mag 2019, 12:44:24 »
Ciao a tutti,
per curiosità, secondo voi quanto vale questo? È uno dei 100 del concorso di parecchi anni fa, contemporaneo ai Walkie Talkie Omnitel se non erro (non trovo la pagina del Topo con la pubblicità). Ovviamente è tenuto bene, completo di scatola, caricabatteria e l'ultima volta che l'ho spento (secoli fa) funzionava alla perfezione.
Non devo venderlo, sono solo curioso.  ;)

Edit: è del 1999 e ho trovato su Ebay la foto dell'adv dell'epoca. Aggiunta..

Hai scoperchiato il tombino dei miei lontani ricordi, ma purtroppo telefonicamente col Topo non sono mai andato oltre il Topowalkie del 1994 :P

37
Collezionabili Disney / Re:I Love Paperopoli - Plastico da collezione
« il: Giovedì 30 Mag 2019, 15:59:22 »
Ma certo, ok, lo capisco. Tieni conto in ogni caso che non è sempre rigida la distinzione fra testo per i box (blu/gialli/schede) e testo effettivo per le dida. Ho spesso usato il testo delle dida per portare avanti un discorso iniziato nei box, quando l'argomento lo richiedeva, in passato. Nell'albo di Pk, ad esempio, in cui ho cercato di articolare tutto il discorso sulla storia di Everett e famiglia in modo che potesse essere leggibile in modo continuativo, senza farmi condizionare troppo dalla frammentazione del testo dovuto all'impaginazione (e allo stesso tempo facendo in modo che avesse senso anche relativamente all'immagine, un bell'equilibrismo!). Altre volte ho invece avuto il problema opposto, dovendo dedicare molto spazio ad argomenti senza alcuna backstory, e in quel caso ho forzato un po' la mano, parlando ad esempio del rapporto fra Paperino e la navigazione nell'albo del catamarano, o inserendo le navi xerbiane nei fascicoli sui mezzi nautici.

Vedila così: questa settimana hai avuto più immagini del solito, ma hanno avuto l'utilità di mostrarci quello che le parole del testo non potevano esplicitamente dire ;)

38
Collezionabili Disney / Re:I Love Paperopoli - Plastico da collezione
« il: Giovedì 30 Mag 2019, 13:46:15 »
Il problema è che le uscite precedenti hanno sempre contenuto un fascicolo ricco di notizie e una buona parte di pezzi per il plastico. Io qua vedo solo un collage di vignette con 2 righe dedicate e un misero pezzo... La differenza si sente! Qua si parla di 6€. Con la metà dei soldi ci si compra un intero fumetto.
Se non fosse che non mi andava di lasciare un buco nella collezione avrei saltato l'uscita...

Bé, 'spè. Va bene tutto, ma se dopo oltre ottanta uscite in cui ci si è bevuti cose come "L'Acquajet di Emy/Ely/Evy Parte 5 di 7" ti pare povero o saltabile un fascicolo in cui viene stipata l'intera saga di Reginella, forse c'è un problema. Considera che fascicoli come questo (o come quelli su PK, Fantomius e serie assortite) sono i più densi e complessi del lotto, perché ci si ritrova a dover organizzare informazioni "orizzontali" (rarissime nel contesto narrativo disneyano) all'interno di un formato ottimizzato per altro. In più, come tutti ormai sanno, Reginella è una bella gatta da pelare di suo, per via dei concetti su cui tocca purtroppo girare attorno. Confezionare un fascicolo così, lasciando intendere qua e là senza apparire troppo espliciti (ma senza nemmeno negare!) è un suicidio al quale sono felice di essere sopravvissuto. La lore di Pacificus c'è tutta, la parte tecnologica, l'esilio, la baia, i paradossi e persino il "legame somatocosmico", a prova di friendzone. Niente da dire sulla penuria di plastica rispetto alle aspettative, non dipende da me, ma sul fascicolo sto giro direi che non si può proprio dire nulla :P

Quando invece toccherà alla "Mongolfiera di Bolivar" rimarrò a disposizione presso l'ufficio reclami più vicino!

39
Collezionabili Disney / Re:I Love Paperopoli - Plastico da collezione
« il: Giovedì 4 Apr 2019, 23:54:38 »
Chissà se nei prossimi numeri si tornerà a parlare di Moby, posizionandolo nella 'location' originale in cui l'abbiamo conosciuto: il porto di Paperopoli, la sua barca, Paperotto e il delfino Porpy.

Agli ordini! ;)

40
Collezionabili Disney / Re:I Love Paperopoli - Plastico da collezione
« il: Mercoledì 13 Mar 2019, 17:19:13 »
Grazie dell'apprezzamento. Gli approfondimenti su Howard Rockerduck o Xadhoom li ho proposti io, perché facevo fatica a trovare cose da dire nei fascicoli dedicati a mezzi acquatici e ho preferito ripiegare su porzioni della lore paperopolese che erano rimaste ancora vergini. Non penso siano previste espansioni pikappiche, ma proponetelo pure, che non si sa mai :P

41
Citazione da: SimoD link=1281115497/630#632 date=1328642212
Quello che sta dietro a un`operazione di questo genere, purtroppo dobbiamo ricordacelo, non è l`educazione delle nuove generazioni allo spirito Disney, ma i soldini.

Ed è questo il punto essenziale su cui discordo. Sono fermamente convinto che proporre iniziative come quelle che abbiamo avuto ad anni alterni sia quanto di più sano e genuino possa esserci per educare il mondo ad apprezzare il fumetto Disney. A chiunque non mastichi disneyanità fa sicuramente bene leggersi Barks, PKNA e Gottfredson, Scarpa, Don Rosa, Casty, non Ward. Quello, SEMMAI, è uno step successivo, che deve venire dopo moltissime altre cose (penso ai vari Cimino, Faraci, Martina, Carpi, Bottaro), dipende dal livello di approfondimento che si vuole raggiungere, ma di certo non è la prima scelta.

42
Scusa ma cosa c`entra? Ho forse messo in dubbio l`esistenza del concetto di edutainment? Walt insegnava intrattenendo, ma questo discorso non ha niente a che vedere con la querelle sull`invecchiamento e sul preservamento delle anticaglie. Casomai intendevo dire che Walt era il primo nemico delle scelte artistiche inefficaci sul lungo termine.

43
Di certo il discorso che fai tu non ha niente a che vedere con la filosofia originaria di Walt, che non è mai stato per la conservazione fine a sé stessa, ma per il progresso sempre e comunque, e per la realizzazione di opere che durino nel tempo e che non vadano certo apprezzate dal punto di vista puramente filologico, ma da quello dell`intrattenimento.

44
Guardate che il motivo per cui non si fa è noto da moltissimo tempo. Verrebbe corta, troppo corta. E i giornali vogliono solo iniziative che possano durare una quarantina di volumi.

45
Un po` di concretezza signori, su.
Io parteggio per il tutto rosa e temo fortemente il tutto scarpa se fatto come avevo intrasentito. Un simile minestrone non solo rovinerebbe l`opera, ma la VANIFICHEREBBE trasformandola in un grandi classici deluxe, quando invece lo Scarpa autore completo sarebbe perfetto (non troppo lungo, omogeneo qualitativamente, con una certa continuity).

Pagine:  1  2 [3]  4  5  ...  286 

Dati personali, cookies e GDPR

Questo sito per poter funzionare correttamente utilizza dati classificati come "personali" insieme ai cosiddetti cookie tecnici.
In particolare per quanto riguarda i "dati personali", memorizziamo il tuo indirizzo IP per la gestione tecnica della navigazione sul forum, e - se sei iscritto al forum - il tuo indirizzo email per motivi di sicurezza oltre che tecnici, inoltre se vuoi puoi inserire la tua data di nascita allo scopo di apparire nella lista dei compleanni.
Il dettaglio sul trattamento dei dati personali è descritto nella nostra pagina delle politiche sulla privacy, dove potrai trovare il dettaglio di quanto riassunto in queste righe.

Per continuare con la navigazione sul sito è necessario accettare cliccando qui, altrimenti... amici come prima! :-)