Per un'autore di questo genere mi sembra superfluo ogni commento,data la bellezza di ogni striscia da lui sceneggiata e da Gottfredson disegnata.Tra i suoi capolavori ricordo con piacere (oltre al ciclo di Eta Beta)Topolino contro Topolino e Topolino e Pippo Cosmico (o Pippo Cervello del Secolo,a seconda delle traduzioni) fulgidi esempi di quello che ha crato questo straordinario autore.naturalmente dicevo il ciclo di eta beta perchè più rappresentativa ma perfortuna i capolavori di walsh sono tantissimi ;)
naturalmente dicevo il ciclo di eta beta perchè più rappresentativa ma perfortuna i capolavori di walsh sono tantissimi ;)
insieme ad gottfredson fu una delle più grandi coppie santificata con il mitico ciclo del primo eta beta ed interrotta bruscamente (la collaborazione) perche walsh divento pruduttore di films come mary poppins
Detto così suona un po' male... sembra che Walsh abbia scaricato bellamente Gottfredson preferendo al fumetto altri ambiti.mi ero spiegato male comunque restano 2 giganti del fumetto disney :) e se gli pubblicassero di più sul formato originale con una traduzione fedele non sarebbe un' eresia :Pma ,qui ritoniamo sempre allo stesso discorso fatto su altri topic :(
In realtà quando il Sindacato della produzione giornaliera di strisce ha richiesto una struttura autoconclusiva delle strip, Walsh, vedendosi privato della possibilità di progettare storie ad ampio respiro che concretizzassero il suo estro creativo ha giustamente preferito dedicarsi ad altri lavori, ma non certo con un brusco distacco: la sua ultima storia vera e propria con Gottfredson, infatti, non ha una conclusione precisa ma scema in una lunga serie di gag nella quale ogni soluzione di continuità andrà dispersa.
Comunque sia, Walsh è sicuramente uno dei più grandi autori della storia disneyana a cui si deve certamente il 50% del successo di Gottfredson. Spesso tuttavia, si attribuisce al solo Maestro dello Utah la bellezza di certi grandi capolavori (ovviamente questo non sminuisce il genio di Gottfredson, anche perchè le storie erano realizzate in comune a quattro mani e quindi attribuire meriti e scindere distintamente sceneggiatura e disegno è pressochè impossibile).frase azzeccatisima per spiegare la loro collaborazione
Devo dire che (e lo farò, seguendo le intimazioni di Sprea in altri topic ;)) che è un po' che non rileggo sistematicamente le storie di Gottfredson e/o Walsh, per cui fatico un po' a distinguere la mano dei due (per il semplice fatto che quando le ho lette non avevo presente di chi era la sceneggiatura, e le ho identificate solo a posteriori)... quindi vi giro la domanda, sapete dirmi qualche differenza palese che porta a distinguere chiaramente il tratto dell'uno rispetto a quello dell'altro?
Ma che tratto e tratto, sono differenze di sceneggiatura, ai disegni c'è sempre Gottfredson.Ancorché ci possa essere qualcuno che nutra il dubbio se Walsh abbia mai disegnato o meno, data la mia veneranda età (fumettisticamente parlando), mi sembrava a dir poco ovvio---anche se in effetti ambiguo, dato che si poteva intendere letteralmente---che usassi "tratto" nel suo significato figurato di: "elementi essenziali caratteristici" e che quindi mi riferissi proprio alla sceneggiatura :)
Per distinguerli: la produzione 1930-1944 è avventurosa e realistica, i testi sono di Gottfredson coadiuvato dai cosceneggiatori De Maris e Osborne, mentre quella 1944-1955 è sceneggiata da Walsh e si nota per via delle trame più umoristiche e fantasiose.Sì, questo l'avevo notato anche io... però avevo trovato più brusco il cambio di look attorno agli anni '50 che non questo cambio di registro... che tra l'altro, prima di scoprire che ci fosse Walsh di mezzo, avevo imputato ad un'evoluzione personale.
Per distinguerli: la produzione 1930-1944 è avventurosa e realistica, i testi sono di Gottfredson coadiuvato dai cosceneggiatori De Maris e Osborne, mentre quella 1944-1955 è sceneggiata da Walsh e si nota per via delle trame più umoristiche e fantasiose
un'esperienza decisamente malinconica: la lenta decadenza di un eroe
mio libretto su Topolino (https://www.papersera.net/paolo/lavori.php)Come si fa ad averlo? È in vendita da qualche parte?
Come si fa ad averlo? È in vendita da qualche parte?
Come si fa ad averlo? È in vendita da qualche parte?Rinnovo la domanda di Guiderdone ;)
Rinnovo la domanda di Guiderdone ;)Pazientate, di copie ne ho solo una, per me!
Pazientate, di copie ne ho solo una, per me!Allora paziento 8-) ;)
Pero' con la nuova versione del Papersera (che prima o poi arrivera'...) potrebbe esserci una "sorpresa"... ;-)
- Paolo
Secondo me, il Topolino perfettino so tutto-io è nato sopratutto per colpa di Walsh, lui naturalmente rese Topolino confidente della polizia e lo trasmise da eroe avventuroso a uomo medio per tutti i motivi sopraelencati ottimamente da Paolo. Ma io credo che la scuola italiana, all' epoca nascitura e di cui il pricipale (unico :question) espoente era Martina fraintese i motivi di Walsch, e, anche se le sue storie erano molto particolari fece più riferimento a Walsch che al Topolino anteguerra. I Disney italiani venuti dopo, (o almeno la gran parte) senza porsi troppi problemi si adattarono al Topolino urbano e investigatore, e ormai fu per tutti l'amico della polizia che rispetta minuziosamnte le leggi e che non sbaglia mai. Ultimamente alcuni autori cercarono di riportarlo alle vecchie avventure: come Pezzin, anche se non era proprio Topolino il protagonista delle Tops Stories e delle Storie d'America; come De Vita (anche se non sulla Terra); e come Sarda, che tuttavia dovewtte affiancargli una spalla come Indiana Pipps che lòo spingesse all' avventura. Questi tentativi non ebbero successo perchè gli altri autori non li seguirono, e non ci saraà una ripresa del vecchio topolino se non si metta d'accordo almeno gran parte degli autori italiani, cosa che credo non accadrà almeno finchè non ci sarà un autore molto migliore degli altri che guidi i colleghi, il che vuol dire non per il momento, o mai (e forse è meglio così :P :-X) (tutto IHMO)
Per quanto molte di quelle storie siano splendide, ho trovato il leggerle in ordine cronologico (sui libroni della Mondadori) un'esperienza decisamente malinconica: la lenta decadenza di un eroe. Anche prima della sedentarizzazione, della sostituzione di lunghe avventure con episodi di quotidianita', quel Topolino perde l'entusiasmo e l'iniziativa che lo contraddistinguevano con gli sceneggiatori precedenti. Non da' piu' l'impressione di dominare le circostanze, ma di subirle, in vari casi quasi passivamente (ad esempio - ma e' un po' che non le rileggo - nella storia sottomarina o in quella della dea dorata). La riduzione a protagonista di umili vicende "giorno dopo giorno" mi sembra il coerente sviluppo di questa involuzione.
Fortuna che mentre negli Stati Uniti conosceva questo declino, in Italia Scarpa trovava il modo di ridargli vita.Scarpa fece capolavori assoluti col topo, ma neanche lui riuscì a ridargli nuovamente vita IHMO, perchè per spingerlo all' aventura dovette sempre affiancargli nuove spalle: che sia Atomino Bip-Bip, che sia Ben Bubbola, che sia Gancetto, che sia Zenobia.
Non mi pare ci sia una discussione su Bill Walsh quindi comincio:
. non dobbiamo dimenticare che fu proprio quando lui arrivò alla Disney che cominciò il "periodo aureo" del Topolino quotidiano.
Bum! Per me il periodo aureo inizia da subito (apprezzo già molto Topolino nella valle infernale), e gli anni trenta ospitano capolavori massimi. Bill Walsh è stato un grande sceneggiatore, ma non disconosciamo i meriti di Osborne e De Maris.
Bum! Per me il periodo aureo inizia da subito (apprezzo già molto Topolino nella valle infernale), e gli anni trenta ospitano capolavori massimi. Bill Walsh è stato un grande sceneggiatore, ma non disconosciamo i meriti di Osborne e De Maris.
Osborne e De Maris sono Grandi Classici dell'avventura. Walsh è più originale ed inquietante. Personalmente preferisco quest'ultimo, ma oggettivamente siamo a tali livelli che non esito a classificarli ex aequo. ;)
Ovviamente. osborne e De Maris sono conosciuti grazie a capolavori come il pirato Ornago, Macchia nera, ecc. ma intendo dire che il periodo di massimo successo è quello con Bill walsh.
Io non ho comprato i volumi dal numero 11 in poi e di ciò sono dsipiaciuto. vedrò di recuperarmeli.
ma da chi ha preso Martina? Da Walsh.
Altro lato ammirevole è lo sviluppo caratteriale che ha dato a Topolino: lo ha reso, a mio parere, un uomo vero, più reale e sopratutto con i suoi limiti
Io invece penso che se la personalità di Topolino si sia evoluta è perché Walt Disney voleva che il carattere di Topolino rispecchiasse quello degli Americani.
Il Topolino degli anni 30 era ottimista e non si tirava mai indietro, semplicemente perché anche gli Americani erano delgi eroi che lottavano coraggiosamente.
Terminato il conflitto mondiale, gli Americani persero tutto quello che li caratterizzava, in quanto non ci furono altre imprese gloriose da parte dell'America, perché non gli fu più data occasione per mostrare la sua grandiosità. La stessa cosa anche per Topolino.
Penso che molti paperseriani, non tutti ma molti, amino Topolino perché rispecchia un uomo medio e la sue evoluzione.
Io credo che Topolino non sia tanto il riflesso dell'America, quanto il modello, l'incarnazione dei valori positivi che *dovrebbero* essere adottati anche dalla società. Una specie di guida, insomma: durante la crisi economica degli anni '30 lui si dimostra ottimista e sbarazzino, mentre nel dopoguerra diventa un borghese dotato di buon senso perchè gli americani hanno bisogno di nuovi punti di riferimento e solide certezze dopo il destabilizzante conflitto mondiale.
Topolino non è l'uomo medio, è l'uomo ideale. Il riflesso dell'uomo medio, con tanto di contraddizioni e problematiche è Paperino, ed è per questo che è un personaggio tanto amato.
Non capisco certe reazioni (tanto piu' che il brano citato da Special Mongo mi sembra piuttosto lusinghiero verso Walsh).La mia reazione è stata nei confronti dell'accostamento totò- comicità dei vasi da notte, che è svilente assai nei confronti del comico napoletano. La situazione sociale era quella, non si può cambiare, e probabilmente gli italiani dell'epoca forse davvero non avrebbero apprezzato la raffinatezza delle trame di walsh, ma totò non è stato solo una macchietta. Lui ha (nelle opere migliori) rappresentato una parte del paese, quella più indifesa, più maltrattata e più umana. Ogni volta che ha avuto la possibilità di lavorare con registi di rango (steno, monicelli), ci ha fornito una perfetta rappresentazione dell'altra faccia del boom economico del dopoguerra, venendo persino censurato e osteggiato (penso a totò e carolina, forse uno dei film più belli ma anche dei meno conosciuti). Poi essendo un grande del varietà spesso gli toccavano copioni del tipo "inquadratura su totò e una degna spalla e vediamo cosa inventano" ma non mi trattate male il principe, ce ne fossero di comici così oggi :P
Credo (almeno per me è stato così anche se non sono intervenuto prima) che la reazione sia stata nei confronti dell'accostamento totò- comicità dei vasi da notte, che è svilente assai nei confronti del comico napoletano. La situazione sociale era quella, non si può cambiare, e probabilmente gli italiani dell'epoca forse davvero non avrebbero apprezzato la raffinatezza delle trame di walsh, ma totò non è stato solo una macchietta. Lui ha (nelle opere migliori) rappresentato una parte del paese, quella più indifesa, più maltrattata e più umana. Ogni volta che ha avuto la possibilità di lavorare con registi di rango (steno, monicelli), ci ha fornito una perfetta rappresentazione dell'altra faccia del boom economico del dopoguerra, venendo persino censurato e osteggiato (penso a totò e carolina, forse uno dei film più belli ma anche dei meno conosciuti). Poi essendo un grande del varietà spesso gli toccavano copioni del tipo "inquadratura su totò e una degna spalla e vediamo cosa inventano" ma non mi trattate male il principe, ce ne fossero di comici coì oggi :P
Tornando IT, non capisco i vostri ragionamenti.Eppure mi sembrano chiari. Ti si sta dicendo che oggi verso i fumetti c'è una consapevolezza diversa, nient'altro. E che quindi all'epoca le trame di walsh, potevano apparire "distanti" alla maggior parte dei lettori. D'altra parte basta consocere un pò del martina del periodo per vedere come le sue storie fossero profondamente italiane, cioè radicate nella società italiana dell'epoca. Come ho già detto non condivido tanto la forma dell'articolo ma la sostanza sì
Ma ne sei sicuro? :-/In questo caso non è questione di gusti ma di conoscenze. Quanti all'epoca in italia potevano dire di sapere cosa fosse uno zombie? E in particolare quel tipo di zombie ritratto da barks (che probabilmente sarebbe nuovo anche per alcuni lettori odierni di dylan dog, abituati appunto ad un'altra tipologia di morti viventi)
Gli zombie che diventano gongori penso sia dovuto più che altro alla tensione che c'era all'epoca, non tanto differenze di gusti.
Oggi abbiamo Dylan Dog, è più che normale incontrare uno zombie anche in altri fumetti.
Gli stessi adattamenti di martina (o chi per lui) alle storie americane, per quanto possano sembrare dei piccoli dettagli, testimoniano la differenza tra i due tipi di pubblico: i kumquats di eta beta che diventano naftalina, lo zombie di barks che diventa un gongoro (a questo proposito è probabile che barks si sia ispirato al film "ho camminato con uno zombie", primo e forse unico film di un certo livello in cui compare uno zombi haitiano e non quelli "alla romero" e il cui protagonista è simile in tutto a bombie, a parte l'età. Film americano del '43 e ancora oggi semisconosciuto da noi, manco wikipedia italiana lo riporta alla voce zombie, quanti potrebberlo averlo visto nell'italia degli anni '50?), etc.
Il primo non l'ho citato perchè non volevo spararmi troppe pose da cinefilo di film d'annata ( ;)), il secondo non so neanche come ho fatto a dimenticarlo :-[ anche se il finale mi è sempre sembrato un pò "raffazzonato"
Non il primo (L'Isola degli Zombies (http://it.wikipedia.org/wiki/L%27isola_degli_zombies)) né l'ultimo (Il Serpente e l'Arcobaleno (http://it.wikipedia.org/wiki/Il_serpente_e_l%27arcobaleno) di Wes Craven). ;)
Mickey ha percorso tutto il suo cammino evolutivo, ed ora ha anche finito di discendere la china. [...] Mickey ha esaurito il suo compito, non ha più nulla a che spartire con la società in cui vive
Non so voi, ma spesso mentre leggevo molte avventure scritte da Walsh, ad un certo punto mi veniva da chiedermi se stesse raccontando una storia disney, provo un certo senso estraniante.
In effetti, se ci fate caso, raramente usa personaggi canonici (topolino pippo e pietro sono quelli più frequenti), mentre i personaggi di contorno erano umanoidi e quasi mai animali antropologizzati e questa è una delle cose che più risaltano agli occhi quando vado a leggere invece gli ultimi volumi de "Gli Anni d'Oro di Topolino" (i primi cioè del lavoro di Gottfredson), dove Topolinia è composta esclusivamente da animali.
comunque, fosse vivo ai giorni nostri, lo vedrei benissimo come autore dei Griffin, capace come era di saltare di "palo in frasca" da una striscia all'altra spaziando dall'avventura tradizionale alla fantascienza al gotico (esattamente come i griffin passano da una gag all'altra spesso senza un vero filo logico :D)
Mi pare comunque molto triste che i suoi film siano sempre stati considerati noiosi e piatti...
A me sono sembrati degli ottimi film, con livelli pari a quelli delle storie a fumetti. Un vero peccato che non abbia avuto il successo che meritava.
A memoria, ricordo alcune recensioni (no ricordo dove, forse su MyMovies) che dicevano che il film "era un'ottimo rimedio contro l'insonnia". Ma forse mi sto confondendo.
Comunque, sono sicuro di aver letto vari commenti che criticavano i film.
Ma non ho detto che Mary Poppins non mi piacesse! Ho detto semplicemente che ho letto dei commenti negativi su tutti i film di Walsh, tranne appunto Mary Poppins che è sempre stato considerato un grandissimo film.Ehm... avrò scritto male, ma era proprio quello che volevo dire: che il tuo discorso esulava da Mary Poppins, dato che era evidente che il giusto riconoscimento lo aveva ricevuto.
Uno degli umorismi più sottili e pervasivi che conosca, personalmente, e che personalmente adoro. Un umorismo, appunto, che prende in trappola il lettore (in ciò perfettamente in sintonia con la struttura a strisce), che gli tende un agguato ad ogni passo, accompagnandolo dall'inizio alla fine (che fine poi non è, perché la striscia successiva inizia un altro capolavoro) persino nei nodi fondamentali della trama.
Però lì il pippoide sta facendo dell'analisi. Tu dovresti essere dalle parti della geometria algebrica se ricordo bene.
(scusate, confidenze tra matematici, piccoli pessimi uomini nuvola ;D)
Bill Walshfredson, o l'umorismo in agguato.
Quello di Bill Walsh è un umorismo diverso da tutti gli altri umorismi Disney. Non è un umorismo d'assalto, soprattutto, come quello del Topolino originario o quello, che so, di Silvia Ziche
(https://www.papersera.net/public_html2/showcase/A.Basettoni/BF6.png)
Faccio solo un appunto, che in fondo non serve a nulla ma lo faccio lo stesso.
Questa sequenza si ritrova uguale spiccicata in Topolino e la rapina del millennio di Silvia Ziche. Con l'unica differenza che Ziche, facendo stare Pippo a pensarci per due pagine, riesce meglio a far suscitare la risata.
Faccio solo un appunto, che in fondo non serve a nulla ma lo faccio lo stesso.
Questa sequenza si ritrova uguale spiccicata in Topolino e la rapina del millennio di Silvia Ziche. Con l'unica differenza che Ziche, facendo stare Pippo a pensarci per due pagine, riesce meglio a far suscitare la risata.Tutto vero, ma rigetto la conclusione. Appunto il farglielo pensare per più pagine prepara il terreno alla battuta, che dunque arriva per gradi. Prima il personaggio pensa al sudoku, poi gli sovvengono Topolino e Trudy, dopo si fa domande su di loro, infine arriva alla conclusione.
Ah è vero! Tu stai facendo la tesi nella materia in cui l'avrei fatta io se non l'avessi fatta in logica!
;D
Che non serve a nulla? Stai scherzando? Questi sono gli interventi di cui ha bisogno questo forum per sopravvivere
Son due anni che provo (con pochi altri, fra cui Eli) a far attecchire questo punto di vista, ma con poco risultato. (Oh, comunque non è per fare gli snob, eh, i "piani di sotto" del forum riservano sempre sorrisi e battutone splendide.)
Altri della nostra specie, come Duck Fener, Special Mongo, Grrodon e PORTAMANTELLO (ma anche Paolo), compaiono sempre più saltuariamente. Semmai la gente è attratta dallo sfrigolio della pugna della discussione su Rodolfo Cimino indagato e socialista. :P
Quindi a maggior ragione benvenuti AzureBlue, Monkey e Dani_Delux!
Il post più polliciato quest'anno è stato il mio post di critica alla forma de I Grandi Classici. Ma domandatevi, e non è una domanda retorica: voi, utenti di questo forum, ve lo meritate davvero un GC migliore?Mah... sì. :P
Io comunque scriverò sempre di meno di qui in poi. Il mio stile di esposizione sembra non adeguarsi alla gran parta della gente che scrive qui. Ne prendo atto, cambio bar e via.
(ma quando scriverò saranno sempre post chilometrici, così il mio amico dominatore della nuvole è contento [smiley=mm1.gif]).
Comunque, io avevo scritto un messaggio per riportare l'arte di Bill Walsh sotto i riflettori, riaprendo una discussione che era addirittura rimasta nel forum storico e languiva da cinque anni, e... Bill Walsh è subito il grande assente di questa discussione. ;D
Walsh è Disney di ferro. Riferimento, anima, spirito, tempo comico.
Stop.
Poi apprezzo anche la Ziche, ok, ma la vedo più come un'amica.
Walsh è Disney di ferro. Riferimento, anima, spirito, tempo comico.
Stop.
Non ho capito cosa vuoi dire con "Walsh è Disney di ferro". Che Walsh è molto disneyano nello spirito?Direi che intendeva questo ;)
Bill Walshfredson, o l'umorismo in agguato.Gran bella disanima, complimenti :)
Sto cercando di decifrare il telegramma. Non ho capito cosa vuoi dire con "Walsh è Disney di ferro". Che Walsh è molto disneyano nello spirito? O intendi proprio che Walsh è una versione ancora più ferrigna di Walt Disney (l'autore)? Insomma non ho capito come stai usando la parola "Disney". :-?
(perdonate il linguaggio)
il Pippo rapinatore è una gag a sè stante o proviene da una storia lunga?E' tratto da una storia di 12 strisce: Topolino e l'eredità di Pippo (https://inducks.org/story.php?c=YM+093)
Quanto a Minni, più che da una storia in particolare ho avuto questa percezione dalla produzione Walsh-Gottfredson in generale del 1947-1955. La topina compare davvero poco e, per quel che ricordo e conosco, mai da comprimaria. Più che altro soffre il confronto con la compagna che aveva affiancato Mickey negli anni ‘30, sempre entusiasta e intraprendente. Non che questa appaia dis-innamorata del fidanzato, ma il fatto stesso che non si faccia coinvolgere nelle sue vicende mi sembra indice della vita più ordinaria a cui si è abituata. Bisognerebbe chiedersi perché gli autori non abbiano più ritenuto opportuno considerarla, e forse la risposta è proprio che non la trovavano più “simpatica” per come si era evoluta.
Altro che età dell'oro... qui siamo passati direttamente all'età dello sperma!
(perdonate il linguaggio)
La verità è che l'autore in questione si è concentrato su Topolino, riducendo lo spazio concesso a tutti gli altri personaggi (con la parziale eccezione di Pluto).
Tuttavia minor quantità non equivale necessariamente a minor qualità. Un personaggio può lasciare il segno persino comparendo per poche vignette, come fa appunto la nostra Minni in Topolino e l'anello di Mida. Più volte ella si arrabbia con il fidanzato (in modo anche pesante) o se ne lamenta ma, alla fine, malgrado tutte le incomprensioni e i dissapori, lo accoglie passando sopra a tutto.
E' vero che non lo segue più nei suoi viaggi, tuttavia in un paio di occasioni (Billy il Topo e l'sola Neraperla) lo saluta alla partenza dimostrandosi emotivamente coinvolta e sinceramente preoccupata.
Fra l'altro, secondo me il personaggio raggiunse il suo massimo splendore proprio in una storia di Walsh. Topolino e le meraviglie del domani.
Ma dove si possono trovare tutte le storie Walsh/Gottfredson?
Io ne ho un po' nei vecchi oscar Mondadori (Gli anni ruggenti di Topolino, I pensieri di Pippo, Le follie di Eta Beta, Trilogia di Topolino) e sui tre TopoStrips, e su qualche cartonato.
Ma mi piacerebbe qualcosa di organico,
Gli anni d’oro di Topolino (?)
Gli anni d’oro di Topolino (?)
Se ti riferisci alla pubblicazione lanciata intorno al 1970 e pubblicizzata sui Topolini dell'epoca, mi è stato detto da un amico che all'epoca non venne fatto un buon lavoro editoriale di montaggio delle strisce, effettuando spesso tagli deturpanti per l'economia complessiva della storia.
Ma non so se sia vero.