I giudizi negativi su questa storia mi risultano del tutto misteriosi e privi di senso logico.
Per me è uno dei capolavori scarpiani di sempre, e il compianto amico Luca Boschi sosteneva proprio questo.
A me la storia colpì molto quando la lessi sul Classico e, lo crediate o meno, anche per i disegni, che a me parvero espressivi al massimo.
Non solo ma... avete presente quel gioco in cui si estrae a sorte una lettera e bisogna scrivere nomi di città, fiumi, animali e altro?
Beh, una volta inserimmo nella lista gli strumenti musicali.
E indovinate cosa scrissi con la lettera I?
Ovviamente Imbutofono...
Chi non ha mai giocato, almeno una volta in vita sua, a "Nomi, cose, città"?
Ottima scelta quella di inserire l'imbutofono nella categoria degli strumenti musicali.
È una parola diventata iconica per gli appassionati disneyani legati all'opera scarpiana e basta leggerla o pronunciarla che già ci si ricollega immediatamente a questo capolavoro che ha la bellezza di 62 primavere alle spalle ma che per ritmo, intensità narrativa, creatività nello sviluppo del racconto, espressività grafica, bilanciamento tra umorismo e tensione e tanto altro ha tutte le carte in regola per emozionare, coinvolgere, divertire, intrigare e farsi amare dai lettori di qualsiasi età e di ogni generazione.