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Topolino / Re:Topolino 3590
« il: Mercoledì 11 Set 2024, 23:23:55 »
Vero l' "errore" fisico nell'ultima storia (quelle a propagarsi sono le onde elettromagnetiche, non le onde sonore)... e concordo sul quadro (mi è parso strano pure a me).
Però.
Però.
Che presupposto incredibile è per una storia?
Spoiler: mostra
Seriamente, quando ho visto l'idea prendere forma e poi usata solo per i personaggi storici ho quasi tirato un sospiro di sollievo, ma poi la storia è andata avanti.
"Cosa non darei per risentirmi da piccolo". Il passaggio a "Cosa non darei per sentire qualcuno che non c'è più", "risentire qualcosa che mi portò tanta felicità ma oggi non è più possibile". Non è affatto un tema banale. Un bambino forse non capisce appieno il potenziale di un'invenzione del genere. Zio Paperone, sul finale, viene roso dal dubbio... e anche io lo sarei. La memoria tende per definizione a "pulire" i ricordi tristi e dolorosi, lasciando solo quelli felici (che forma la nostalgia). Ma vorrei sostituire la memoria con l'esperienza, per quanto "registrata"? Poter stare ad ascoltare voci dal passato sarebbe potuta diventare una droga molto potente, addirittura da assuefazione. Era da tempo che non ragionavo su qualcosa di simile.
Perciò si, meglio un errore fisico ma un qualcosa di più dentro.

Concordo pienamente.
Nonostante le premesse strampalate, ci ho visto un approccio pezziniano... (Autore di roba non meno estrema come la "ZP e la leggerezza mondiale", o affini).

Alla fin della fiera, comunque, di tutto ciò che Alby87 riporta, cosa resta nel fumetto? Ben poco, tutto sommato.
La riflessione che PdP fa non tocca nessuno, non genera ansie né si calca la mano su nulla.
Ovviamente, sappiamo che ormai non si può più parlare di nulla, e dobbiamo valutare le storie attuali a partire da questo presupposto. In questo senso, De Feo ha fatto un discreto lavoro. Se non altro, ci ha provato.
Potremmo qui aprire una parentesi sulla fantomatica "scuola di sceneggiatura" cui Bertani sembra tenere particolarmente. Perché delle due, l'una:
o il ragionamento di De Feo è stato: non posso parlare di morti e depressi, la prendo alla larga e distraggo il bambino con le classiche paperonate, e la redazione si è limitata al "visto e comprato";
oppure il soggetto è stato discusso e rimestato n volte da autore ed editor, come da narrazione bertaniana, e allora pregi e difetti vanno divisi fifty-fifty.


2
Topolino / Re:Topolino 3589
« il: Sabato 7 Set 2024, 22:33:27 »
Domanda: tutti avete trovato il catalogo? In Emilia ho trovato l'ultimo topo in edicola (versione felice) senza cellophane e catalogo. Stano  :-|
Il catalogo è un omaggio dato esclusivamente agli abbonati, quindi non preoccuparti se non lo hai trovato! :)

Poi, un piccolo appunto sulla storia a bivi, metto spoiler per sicurezza:

Spoiler: mostra
A un certo punto Paperino è in pasticceria col pittore, vede Paperina e, ricordandosi di averle buttato giù il telefono per "lavoro", si pone il quesito se ignorarla o sgattaiolare via. Ora, perché non è esistita una terza opzione, semplicemente andare da lei e dirle che era costernato per aver chiuso velocemente il telefono, ma per lavoro stava accompagnando un ospite di suo zio (che era anche lì al tavolo), e che finito il lavoro l'avrebbe chiamata subito, scusandosi?

Penso che tra una coppia sia la dinamica più normale, perché due situazioni così forzate? Ora, lo so che la risposta dovrebbe essere "cerchi normalità in un fumetto con paperi che parlano?" però non so... mi è dispiaciuto. Non so spiegarmi, evidentemente.

Spoiler: mostra

Io non avevo pensato ad una "terza soluzione" ma penso che comunque non ci sarebbe stata per motivi di spazio, e questa mi sembra una soluzione "di mezzo" rispetto alle altre due (l'istinto o la paura per la scelta di scappare e assunzione di responsabilità per l'altra)


Concordo, la premessa dell'operazione è l'esasperazione delle reazioni di Paperino, e si voleva che fossero due (altrimenti, toccava fare tre variant).

In realtà, la vera risposta è che le storie a bivi di Bosco si adagiano sul solito format 1/2a-2b/2a3a-2a3b/2b3a-2b3b/ecc. (quello originale di Concina), senza tanta inventiva nei vari percorsi.
Stabile si sforza un po' di più.

3
Commenti sugli autori / Re:Giorgio Pezzin
« il: Sabato 7 Set 2024, 22:21:38 »
Auguri al Maestro.

E stavolta l'etichetta è letterale.
Quante cose mi ha insegnato!

Quante idee geniali, quante gag demenziali da antologia, quanto amore per la geografia e la Storia e la scienza.

Dovrei anche odiarlo, perché è anche colpa sua, delle sue invenzioni e previsioni brillanti, se ho finito per distinguere fin troppo bene la fantasia dalla realtà. Col risultato di detestare la seconda e cadere nello sconforto esistenziale. E purtroppo con un certo anticipo sui tempi fisiologici (alle medie ero già depresso).

Invece, nonostante io ami praticamente tutti gli autori, Pezzin è forse colui col quale percepisco maggiori affinità. (A seguire, De Vita e Scarpa, per la cronaca.)
La gran parte delle sue storie vorrei averle fatte io! Eppure non sarei (non sono) proprio in grado di concepire idee come le sue.

Ovviamente, non tutte le sue storie sono capolavori innovativi, epperò anche nelle storie minori ritrovo il suo piglio inimitabile e mi sento "a casa".

Lo ringrazio almeno per tre cose (le altre duecentonovantasette non ve le elenco adesso).
Una è il finale di Zio Paperone e la rivolta dei BOP. Dovrebbe essere il programma elettorale di ogni partito, invece è fantascienza.
La seconda è C'era una volta... In America, e in particolare Topolino e il grande cielo.
Se prima avessi letto la Storia del West di D'Antonio, magari mi avrebbe colpito di meno, chissà... Non ha senso chiederselo.
La terza è Topolino e gli enigmi del tempo. Da bambino ho fatto un sogno e incredibilmente ancora lo ricordo.

4
Commenti sugli autori / Re:autrici donne
« il: Sabato 7 Set 2024, 21:52:55 »
Per i millennials Salvatori e Mognato hanno realizzato qualche storia cult.

Radice l'apprezzo, ma non è il mio tipo.
Arrighini ogni tanto mi ha fatto ridere non poco, altre volte mi ha lasciato perplesso.

Tra le disegnatrici della vecchia (ops non si dice) guardia, oltre a Ziche e Molinari voglio ricordare Maria Luisa Uggetti.
Inizialmente non mi entusiasmava quello stile retrò, poi ho imparato ad apprezzarlo.

Vetro era brava, ma mi sa che è sparita.
Perissinotto ha avuto un'evoluzione paurosa.

I pkers ricorderanno Manuela Razzi, purtroppo autrice di pochissime storie.

All'epoca dei dinociak mi aveva colpito Renata Castellani.

5
Commenti sugli autori / Re:Sergio Asteriti
« il: Giovedì 29 Ago 2024, 22:10:16 »
Il tempo non vuole proprio smettere di avanzare.

Avete già detto tutto.

Secondi soltanto ai Maestri della rivista omonima, ci sono i quattro cavalieri dell'epoca d'oro: Asteriti, Gatto, Chierchini, Scala.

Secondi soltanto perché, rispetto ai primi, hanno disegnato meno capolavori e più storie minori.
Però i loro stili avevano la capacità di "completare" quelli dei big.
O almeno è ciò che ho sempre pensato ritrovandoli praticamente un numero del Topo sì e uno no.

Devo dire che per me Asteriti, in passato, quand'ero sbarbato e superficiale, era quello dei "gialli banali". Detto senza dargliene la colpa, non li scriveva lui. (E contraddicendomi da solo, dato che alcuni mi piacevano.)
Per sua e nostra fortuna, è stato anche quello "degli anni '30"; e , aggiungerei, uno dei migliori interpreti della space opera/fantasy del Topo.

Davvero odioso che quella sua trilogia pubblicata negli Usa sul Disney Adventure non abbia una edizione italiana.
Con i paletti attuali, possiamo proprio scordarcela.

Ciò detto, quei suoi 7 paperi mi hanno sempre affascinato.

6
Topolino / Re:Topolino 3588
« il: Giovedì 29 Ago 2024, 21:41:08 »
Mmm... Spiacente, per me Sciarrone sceneggiatore è ancora no. Un miglioramento rispetto alle prove precendenti (in particolare l'altra in 3D), ma ancora dialoghi e recitazione mi appaiono troppo sfilacciati ed esasperati senza un reale motivo.
Ho invece ammirazione (come sempre) per l'artista, anche per questa sua volontà di mettersi in gioco e provare nuove strade. Praticamente mi è piaciuto più il redazionale del fumetto (mi ha molto affascinato la foto di Sciarrone che spiega sul monitor i livelli del disegno).
Detto ciò, ho avuto la forte impressione che questa storia fosse stata concepita per il numero di Lucca/Halloween del prossimo autunno.

Paperino e Orazio molto scontati, ma passabili. Spero ai bambini piacciano.
Quella di Paperino però è anche un po'... boh. Chi ci credeva a quel plot twist?

Il mio amato Soldati regala di nuovo i suoi adorabili insetti fantasiosi.
Poi, essendo il numero di Halloween, la redazione ci mostra primissimi piani di tarme e lepisme saccharinae, tanto sono solito dormire così bene... (sarcasmo)


7
Le altre discussioni / Re:Qual è la prima storia Disney che avete letto?
« il: Domenica 25 Ago 2024, 23:14:10 »
Ho realizzato solo oggi che Mercoledì 24 Agosto 1994, trenta anni e un giorno fa, usciva in edicola Topolino n.2022, il primo da me acquistato in prima persona.
Ammiratelo in tutta la sua bellezza:
https://inducks.org/issue.php?c=it%2FTL+2022
(Addirittura una delle rarissime copertine di Scarpa)
E subito Zapotec con Atlantide
Cimino nel bosco e le rime
Sfighe scolastiche
La gestione della rabbia

La mia vita in quattro storie.


Questo fu il primo numero acquistato con coscienza e volontà.
In realtà avevo già letto qualcosa, abbandonato o regalato da parenti e amici.
Per convenzione, considero il n.1987 il primo numero letto.
https://inducks.org/issue.php?c=it%2FTL+1987
(Ovviamente il numero corrisponde al mio anno di nascita; sono da sempre un burattino nelle mani del fato).

8
Le altre discussioni / Re:Quando gli autori vivevano nell'anonimato
« il: Sabato 24 Ago 2024, 22:08:44 »

Pochi giorni fa mi è capitato fra le mani un topolino della fine degli anni '80 e sono rimasto sorpreso nel constatare che alle storie non erano ancora abbinati i crediti. Ma quando hanno iniziato a inserirli? E perchè lo hanno fatto così tardi?

I crediti sotto la prima tavola della storia compaiono dal n.1719.

Da quel che ricordo io già dall'86 venivano messi i credits, non sotto la storia ma nella pagina dedicata alla redazione
E' vero, ho controllato: peccato però che gli autori venissero elencati senza specificare quale storia avessero realizzato.
Non è specificato, ma è deducibile dalla disposizione dei nomi.

Al contrario, negli anni precedenti (dalla metà dei '60 ai primi '80) erano genericamente indicati tutti i collaboratori regolari, in ordine alfabetico, senza poterli distinguere.

Meglio che vengano menzionati più volte nello stesso albo piuttosto che vivere nell'anonimato più assoluto come è stato per molto tempo.
Su questo direi che concordano tutti.
Però lo trovo inutilmente ridondante nell'editoriale: lì una storia o due vengono presentate; delle altre si citano solamente titolo ed autori, informazioni che vengono riportate già nell'indice. Per dire solo quello, tanto vale non menzionarle proprio.
Sono abbastanza d'accordo.

Peraltro, qui mi prenderò qualche pernacchia, non condivido tanto l'ossessione per i coloristi.
Un conto è una colorazione molto particolare, che si distingue dalla produzione usuale. Lì ci può stare.
Ma non è che mi interessi molto conoscere tutti i membri del GFB studio che si occupano di colorazioni standard.

Per gli inchiostri il discorso è diverso: influiscono al 50% sul disegno ed è giusto indicarne gli autori.
(Anzi, bisognerebbe trovare il modo di attribuire retroattivamente tutte le chine; ad esempio, Emanuele Barison è stato inchiostratore di Giorgio Bordini; oppure, quando è iniziata la collaborazione tra Soldati e Paoloni o tra Pastrovicchio e Frare? E così via. Dai paperseriani, datevi da fare!)


9
Topolino / Re:Topolino 3586
« il: Sabato 24 Ago 2024, 21:39:48 »
C'è un aspetto che mi urta.
La storia del 1976 non è stata obliata.
È stata riproposta in formato da collezione, e nell'intervista a Freccero si è insistito molto sul parallelismo tra lui e il suo maestro.
Quindi il senso di questa operazione qual è?
Non è una storia pensata per il pubblico adulto (forse per quello collezionista, ma è comunque una storia straristampata).
Non è pensata per i ragazzini, o almeno, non per esclusive finalità "rieducative" (in tal caso sarebbe stato logico fingere che la storia vecchia non esistesse, altro che ristamparla e pubblicizzarla).
Per ora non è nemmeno promozionale (il remake dello sceneggiato Rai non è ancora uscito).
A che diavolo è servita? A far divertire Freccero?
A impostare una nuova serie? È l'unica spiegazione che mi dò.
Però con Paperino il Paladino non fecero il remake del primo episodio (grazie al cielo).

Viene facile pensare al solito "capriccio" del Direttore. ("Mitico Carpi, però questo e questo l'avrei fatto in maniera diversa... Ehi, perché non farlo davvero? Emilia, chiama il dott.Sisti e passamelo sulla due")

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Commenti sulle storie / Re:Lord Hatequack Presenta: L'ora del terrore
« il: Mercoledì 21 Ago 2024, 23:43:10 »
I find it an interesting series, I really liked the story Minni e la fiera delle ombre lunghe

Me too.



I want to see more of that doctor piuma

I think it's better not to exaggerate.
I'd like to read other "stand alone" stories with variations in locations or historic context, like "Lo Spettro dell'Agonia Bianca" or "Il museo degli orrori". (Also, "Paperino e L'ombroso" could be considered a spin-off.)
The time machine story also was interesting, although questionable.

I like this serie just for the infinite possibilities the writer can choice at the beginning of his story. Like in The Twilight Zone tv series.

I'm waiting for a story thay involves Gervasio's Paperinik or Area 15 or Topolinia Police Station or some else I can't imaginate now.

11
Le altre discussioni / Re:Continuity e caratterizzazioni di poco senso
« il: Mercoledì 21 Ago 2024, 23:23:18 »
Lo stesso Pikappa (con altro nome e look) poteva essere un super eroe completamente nuovo, come nuovi sono i personaggi che lo circondano. Anche in questo caso un nuovo papero che, oltre a non creare problemi di coerenza con il Paperinik classico, avrebbe arricchito ulteriormente il panorama dei characters disneyani.

Se il #0 andò esaurito, fu proprio perché si trattava di Paperino "che fa cose strane". Paperinik senza i soliti Bassotti o Paperone scontroso.
Se fosse stato un generico SuperPaperPaolo sarebbe arrivato a 50 numeri?
Boh, magari sì, e non ci sarebbe stato Ratman.


Io mi ricordo che in una live di Fisbio, Bertani aveva detto che nonostante ami alla follia Barks, le sue storie oggi non funzionerebbero.
Secondo me non sono le tematiche ad essere rifiutate, bensì il modo di scrivere la storia che essere differente da come venivano scritte decenni fa.
Ma questo è quanto viene fatto da...gli anni '40?
Io posso capire dover sottostare ai capricci della major. Ma perché crearsi paletti anche dove non ce ne sono? Se gli americani, che hanno censurato Rosa, non hanno ancora toccato Barks, perché devi crearti tu il problema?

12
Topolino / Re:Topolino 3587
« il: Mercoledì 21 Ago 2024, 22:38:15 »
Bertani deve aver letto la discussione sulla continuity e aver pensato "adesso ci faccio un bel numerino dei miei, va là"

E ci ha messo dentro:
il ritorno di una serie cult di un autore cult dei tempi d'oro; (GRAZIE BERTANI)
la seconda puntata del remake non richiesto di una parodia; (NOOO BERTANI CHE FAI)
una danese; (BERTANI RICORDATI DEGLI AMICI)
il ripescaggio di Dinamite Bla, dopo un periodo di oblio; (UFFA BERTANI SMUCINA MEGLIO QUEL CASSETTO)
una storia "di continuity" pura. (THE BERTANI SHOW PRESENTS...)


Poi le due brevi sono abbastanza irrilevanti, e le storie vere sono tre.
A tal proposito. Quando lurkavo, vedevo molte lamentele sulle danesi pubblicate da De Poli. Quella roba disegnata sempre da Andersen, Pujadas e Fecchi; beh, alcune di quelle storie (forse perché di foliazione non breve) avevano soggetti strampalati o quantomeno interessanti.
Queste brevi di Midthun o Peinado o eccetera sono ben disegnate, ma le trovo scialbette.
C'è ancora una marea di roba di Rota inedita in Italia. Anche con i dialoghi stravolti, mi piace pensare che siano comunque meglio delle solite marachelle. Se non altro, per completismo. (E comunque alcune le ho lette, e so per certo che sono meglio.)

Detto ciò. Mi domando se non sia stata quella danese con Miss Paperett, pubblicata un annetto fa, ad ispirare questa nuova storia, dove assistiamo al passaggio di consegne tra le due versioni più note del personaggio.
(E anche a questo evento storico c'eravamo. Davvero, quali altri lacune ci restano da colmare?)

La Tops Storia, già dalla copertina censurata lo si poteva intuire, è la meno "bella" della serie, o forse solo la meno ispirata, in quanto ho avuto l'impressione che Pezzin abbia cambiato il soggetto in corso d'opera (quel riferimento matematico iniziale poi irrilevante).
Ma è comunque una Tops Storia di Pezzin: tanta atmosfera, Cesarello in palla, e una trama che nel multiverso bertaniano c'entra come i cavoli a merenda, eppure non stona.
E a me vedere Pezzin nei credits al giorno d'oggi fa venire un brividino di piacere e molta, molta commozione.

Infine, il remake. La scorsa settimana ho taciuto, intristito dall'intervista a Sisti, che aveva confermato l'origine di questa commission, e aveva poi rincarato la dose spiegando i suoi gusti da me non condivisi (mi riferisco a Paperanna; non capisco cosa ci sia di desueto nella logorrea; a me fa ridere, e in quanto logorroica, non in quanto femmina logorroica). L'impressione era che questa storia fosse l'equivalente dei Classici Disney live action: numerosi ricalchi dalle versioni animate, qualche lieve differenza, ammodernamenti non richiesti, generale piattume in luogo della vecchia brillantezza, fastidiosa volontà di creare un nuovo canone in luogo dello storico.
L'intreccio della prima puntata mi aveva confermato tutte queste impressioni.
Ora, nella seconda parte fortunatamente arrivano le innovazioni (rispetto a Gazzarri/Carpi, naturalmente), pertanto il fastidio è stato minore.
Tuttavia, resto dell'idea che trasformare in franchise pure Sandopaper non sia sano. C'è stato pure il precedente di Papero Magno; non è bastato?
Non so voi, ma dei film contemporanei (remake e franchise in primis), anche quelli che in prima visione gradisco, non ne riguardo più uno.
Con questi remake topoliniani (valgono anche quelli dell'era De Poli) faccio lo stesso.

Nota su Freccero. Prova magistrale, superba, lezione di disegno. Ora ha davvero dimostrato di meritarsi il ruolo che ha. Io lo adoravo nei '90, sia all'inizio (carpiano) che nel periodo nervoso pikappico; in seguito, mi era sembrato ammorbidirsi troppo. Qui dimostra una padronanza del mezzo da manuale. Se è stato capace di ri-carpizzarsi così, vuol dire che è capace di imitare chiunque altro, e può disegnare pressoché tutto. La copertina del compleanno di Paperino ne è una ulteriore prova.
Allora la domanda: perché non lo fa più spesso? Preferirei vedere molte più storie disegnate (magari con questo stile) da Freccero che storie di Held o Palazzi rovinati (a mio parere e salvo equivoci) dalle indicazioni di Freccero. (A Picone invece è stato utile.)
Nota sui colori carichi e anacronistici: ho sempre pensato che fossero più simpatici ed intimi.

13
Topolino / Re:Topolino 3585
« il: Giovedì 8 Ago 2024, 23:54:30 »
Perché all'estero (USA e nord Europa) la tradizione è quella.

Numero ben poco opinabile.
Di Ambrosio non c'è molto da commentare.

Le due brevi... sono brevi. Ben disegnate.
Magari sulla Dea Mascherata si poteva calcare un pochino la mano... Boh.

Gagnor ogni tanto ritorna quello dei tempi migliori. La storia fa ridere, senza troppe pretese.

E il mistero dei giganti... Non so, me l'aspettavo più... Un po' meno... O qualcosa del genere.

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Le altre discussioni / Re:Continuity e caratterizzazioni di poco senso
« il: Mercoledì 7 Ago 2024, 22:59:34 »
Da ragazzino adoravo tutte le storie evento: le saghe, le celebrative, le metanarrative. E vi sono ancora affezionato.
"60 anni insieme con Topolino" (Paperetta Ye Ye che fa le foto a Sandopaper nel passato, il Grillo Parlante e Indiana Pipps e la nave del microcosmo), "Chi ha rubato Topolino 2000" (Bruto, Paperinik, la commedia papera e il thriller scarpiano), la Pietra Zodiacale (ogni episodio una storia-tipo dell'epoca), "Topolino e il giorno più lungo" (con gli Evroniani, Super Pippo, Nonna Peppa, Sgrizzo e Gancio, e il Topo nevrotico della Ziche). "Tanti auguri Gancio" (con Atomino, Musone e Rock Sassi).
Ma erano comunque eventi più unici che rari.

I danni cominciarono con l'accoppiata Muci/Ambrosio: le storie-record, i livelli, i kikongi coi paperoidi, i WoM. Ciccio in tutte le salse. Numeri con 7 storie. Al contempo ci furono però Casty e il rilancio satirico di Dinamite.
La differenza la fanno gli sceneggiatori.

Le prime iniziative di De Poli furono Gli Ultraheroes e Doubleduck. Fu anche grazie ad esse che cominciai a riavvicinarmi a questo mondo dopo qualche tempo.
Visto che siamo in tempi di "competizioni sportive mondiali", ricordo quando uscì Londra 2012 Caccia all'oro, con Macchia Nera che ruba la macchina del tempo di Zapotec e Marlin e i paperi con Battista che lo inseguono. Rimasi parecchio perplesso; per fortuna, quella saga non era solo questo. Era una storia con risvolti didattici ed emotivi. Era una storia ricca, con tanti elementi, di cui la forzatura nella continuity era solo uno tra i tanti (ancorché plateale).

Ai tempi di De Poli si trattava comunque di iniziative senza una reale organizzazione, basate sulle iniziative dei singoli sceneggiatori.
Ad un certo punto, uscirono, quasi tutte nel 2016, diverse storie che collegavano Eta Beta a Zapotec e Marlin, oppure che approfondivano il suo mondo (il gonnellino, gli etabetidi, ecc). Per un breve momento, fui infastidito (avevo concepito un soggetto su questi elementi che pretendeva di essere originale). Ma subito mi domandai perché mai avrei dovuto esserlo (se ho avuto l'idea io, perché non debbono averla gli altri?).

Con Bertani le cose si sono normalizzate. Oggi è normale citare, approfondire, riscrivere. È tutto un revival e un rilancio. (Tipo adesso Sandopaper, ma perché? Perché c'è il remake in tv). E confesso che ogni volta che esce la De Luxe di una parodia classica, sudo freddo. Ma lo stesso accade quando guardo i trailer del film.

A differenza di De Poli, la regia dietro le quinte di Bertani è evidente. Francamente ho l'impressione che gran parte delle storie nasca da idee sue.

Di nuovo, la differenza la può fare soltanto lo sceneggiatore.
Va detto che, finora, c'è stata ancora una relativa compartimentazione: ogni autore si è gestito i suoi filoni (eccetto una storia di Vertigo di Sisti, e le recenti palesi imbeccate del Direttore sulla 313 e sul faro).
Finché le cose restano così non vedo particolari problemi. A un lettore non deve piacere tutto, è anche sano avere preferenze.
C'è stata una programmazione opinabile sul Klondike, con due saghe oubblicate contemporaneamente più varie altre storie. Ma magari è come quel momento di ispirazione etabetiana del 2016.
C'è, a mio parere, una sovraesposizione di Famedoro, soprattutto nei flashback; ma, cosa dire?, sarà come quando, negli anni 1996/2002, comparivano spesso Sgrizzo e Gancio, non sempre con risultati meritevoli.
Rockerduck e Gastone stanno vivendo ciò che Gamba e Macchia Nera hanno subìto due-tre decenni fa (e paradossalmente ora Gamba e Macchia vengono riportati a delle connotazioni più consone).
Gli approfondimenti su Qui Qui Qua ricordano vagamente quelli su Tip e Tap di trent'anni fa (si insisteva spesso sulle differenze tra i due). Stanno soltanto durando di più (ma ormai tutto dura di più). Il cast dei casi umani di Area 15 è una specie di reboot delle Marmotte del mensile (all'epoca c'erano il panciottone, l'imbranatone, il fighetto sportivo, il fighetto geek... li conoscevo davvero; adesso, evidentemente, ci sono questi altri casi).
Le storie di Don Rosa erano le (belle) fan fiction sui classici di Barks. Trent'anni dopo, abbiamo le (a volte buone, a volte loffie) fan fiction sui classici di Rosa (e in Italia ci limitiamo ai rimandi, Korhonen ci ha già ricamato venti e passa episodi).
È la giostra che va.
E se, dagli e dagli, alla fine siamo riusciti ad avere storie intitolate a Bertie McGoose, Il Doctor Kranz e a Sgrinfia, è perché,.sotto il fondo di ogni barile, si cela un orizzonte nuovo da raggiungere.

15
Topolino / Re:Topolino 3585
« il: Mercoledì 7 Ago 2024, 21:27:26 »
È spiegato nel redazionale... (Anch'io non mi ci raccapezzavo)

La soluzione è molto semplice: è un'ambrosiata.

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