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Le altre discussioni / Re:Quando la realtà supera la fantasia (e viceversa)
« il: Lunedì 25 Set 2023, 22:30:02 »
Il Ventriloquo sembra partorito dalla mente di Bill Walsh. Non a caso è uno dei miei gothamiti preferiti.
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Potremmo definirla una filosofia della semplicità, che proprio per questo consente di andare infallibilmente all'anima, all'essenza più profonda delle cose, riuscendo a scorgere oltre la patina di superficialità che sovente le occulta.E' verissimo; però non mi sembra che la caratteristica menzionata emerga particolarmente in questa occasione
il dottor X incanala la sua genialità in binari più consoni e unanimemente accettati dalla società: luminare della fisica, eminente inventore, sembra però perdere quella capacità di intessere rapporti umani che lo caratterizzava come PippoRitengo che la solitudine sia dovuta non tanto ad una inattitudine alla socialità, bensì agli stretti controllo e sorveglianza a cui è costretto a causa della segretezza dei progetti ai quali si dedica.
Viene approfondita la psicologia di Pippo, rivelando che, dietro la sua ingenuità e candore, si cela un'insospettabile genialità.Tale interpretazione mi trova fortemente discordante.
Pippo che diventa protagonista a tutti gli effetti pur non essendo il solito se stesso, come era già successo 4 anni prima nella sua avventura a HollywoodMa come, il ruolo di protagonista qui è ricoperto palesemente da Topolino. L'amico di quest'ultimo è quasi solo un pretesto narrativo; e nella storia di Hollywood senza il quasi.
Io non sono mai riuscito a capire quella misteriosa caccia al tesoro iniziale. A che pro?A scoprire che fine aveva fatto Pippo, ovviamente.
in questi ultimi tempi, mi pare che i colori si siano 'ufficializzati' così: Qui Rosso - Quo Blu - Qua VerdeIo sono sempre stato convinto di questo: probabilmente perchè durante la mia infanzia era la versione più diffusa.
Ecco, riguardo alla gag finale vorrei chiedere il vostro parere: [...]Io per la verità mi riferivo a quella successiva, con i protagonisti infuriati perchè per caso hanno sentito parlare di una cosa che ha fornito loro solo noie.
Le stesse due vignette del Boscaiolo tratte dal Topolino d'Oro 29 del 1973 (in bianconero) e da Gli Anni d'Oro di Topolino del 2010 (a colori)Considerando che in originale lo apostrofa come nanerottolo, la seconda è più fedele. Però quest'ultima è inferiore dal punto di vista grafico: già è a colori, in più l'erba al centro è rosso brillante; cos'è, un prato radioattivo?
[...]
Al contrario, la seconda vignetta passa da un più colorito 'piccolo verme' anni '70 ad un innocuo 'microbo' anni '10
Trovo che soffermarsi sulla struttura della pagina a fumetti e provare a cogliere le ragioni di certe scelte, o perlomeno quello che sembrano comunicarci esteticamente e narrativamente, contribuisca a una lettura più attenta e approfonditaE' vero. Il mio problema però è che godersi la storia e analizzare questi aspetti si escludono abbastanza.
Hai avuto modo di leggere la storia che citi?Certo. (Altrimenti, come potrei sapere la curiosità che ho riportato?)
A guardarle, la mia impressione (forse del tutto sbagliata) e' che si tratti di una variante dell'idea "gallina dalle uova d'oro" (con un lingotto al posto dell'uovo; ma il fatto che sia quadrato non mi sembra tanto importante)Non è così; si parla di un uovo perfettamente normale, eccetto per la forma.
Comunque, non e' difficile che l'idea di uova quadre sia venuta ad altri prima che a Barks - non sarei nemmeno stupito se quest'ultimo fosse partito da qualche battuta umoristica in circolazione gia' da tempo.Non posso escluderlo, ma in non ho mai sentito parlare.
La presenza di un uovo quadro anche nella tavola di Walsh/Murry che citi mi appare una curiosita' non del tutto priva di interesse, ma nel complesso abbastanza irrilevanteNon ci piove. A parte l'idea menzionata, le due opere hanno pochissimo in comune (come l'essere uscite nello stesso periodo; mi chiedo se tale coincidenza non sia casuale).
Così come in allegato.Pezzo d'idiota? Bah! Nell'originale lo sceneggiatore ha optato per un ben più colorito "cane di un maiale".
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