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Altri argomenti => Cinema, musica e letteratura => Topic aperto da: Marci - Sabato 11 Apr 2009, 10:43:09

Titolo: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Marci - Sabato 11 Apr 2009, 10:43:09
Mi sono accorto che manca questa discussione immancabile per ogni forum.
Su, facciamo vedere che siamo un forum di letterati. Che libro state leggendo e cosa ne pensate?

Io al momento sto leggendo "Il deserto dei tartari", molto bello, scritto divinamente, anche se il messaggio che trasmette è molto triste.
A voi.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: MarKeno - Sabato 11 Apr 2009, 11:07:51
Beh, non avendo il comodino, ma una mensola adiacente al letto, (stracolma di fumetti, peraltro), opto per "Che libro c'è da qualche parte in camera tua, per leggere anziché studiare quando dovresti?"
E, ora come ora, ti dico "Storie di Pirati", di Defoe.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Andrea87 - Sabato 11 Apr 2009, 12:13:39
"Il Mondo Come Volontà E Rappresentazione" di Arthur Schopenhauer

un librone  ;)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bramo - Sabato 11 Apr 2009, 15:22:22
In effetti nemmeno  io ho un comodino :-/ il mio libro "del momento", quello ch ha un segnalibro al suo interno, insomma quello che sto leggendo lo tengo sulla scrivania di camera mia. E in effetti sì, è spesso il sostituto dei libri di università! ::)
Comunque ho giusto finito pochi minuti fa Nessun Dove di Neil Gaiman, e fra poco inizierò American Gods, sempre di Gaiman.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Marci - Sabato 11 Apr 2009, 15:57:08
Mica mi dovete prendere alla lettera. Per me il "libro sul comodino" è il libro (o i libri) che si sta leggendo non in porta se è su un comodino, una scrivania, in una borsa o in cassaforte...

Citazione
e fra poco inizierò American Gods, sempre di Gaiman.

L'ho recentemente comprato anche io American Gods... ma vista la lista (immensa) di libri che ho comprato e devo leggere non so se riuscirò a leggerlo prima di questa estate.
Fammi sapere cosa ne pensi ;)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bramo - Sabato 11 Apr 2009, 18:21:29
Mica mi dovete prendere alla lettera. Per me il "libro sul comodino" è il libro (o i libri) che si sta leggendo non in porta se è su un comodino, una scrivania, in una borsa o in cassaforte...
No, vabbè, si scherzava, era per fare delle battute... ;)

L'ho recentemente comprato anche io American Gods... ma vista la lista (immensa) di libri che ho comprato e devo leggere non so se riuscirò a leggerlo prima di questa estate.
Fammi sapere cosa ne pensi ;)
Io l'ho preso in biblioteca proprio oggi. Domani penso ch inizierò a leggerlo, poi ti farò sapere :) Se è come Nessun dove lo divorerò in poco tempo...
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: taliaferro - Domenica 12 Apr 2009, 14:19:15
il miglio verde di s. king, molto bello :)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Delco - Domenica 12 Apr 2009, 21:45:55
Bah, dilettanti! Io leggo solo libri di alto valore culturale... ora mi sto impegnando con "Le tredici vite e mezzo del capitano Orso Blu" di Walter Moers  ;D ;D
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Malachia - Domenica 12 Apr 2009, 21:51:12
"Il coniglietto Oplà e altre storie"...   :)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Gladstone - Domenica 12 Apr 2009, 23:45:54
Io mi dedico a roba seria: La civiltà del Rinascimento in Italia, di J. Burckhardt.... e anche a roba faceta: Don Camillo, di Guareschi. :)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Gaston46 - Domenica 12 Apr 2009, 23:52:20
io sto leggendo l'alchimista di Paulo Coelho...
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Delco - Domenica 12 Apr 2009, 23:52:57
Gosh! Ma io lo sto leggendo davvero "Le tredici vite e mezzo del capitano Orso Blu"!
Ve lo consiglio, son settecento pagine che scorrono via come niente, è un libro pazzo, divertente e demenziale, perfetto se non hai molta voglia di applicarti alla lettura di libri "seri", come me. Ha anche le illustrazioni!  ;D ;D

(http://i39.tinypic.com/2lbj6kl.jpg)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Malachia - Lunedì 13 Apr 2009, 11:03:32
e anche a roba faceta: Don Camillo, di Guareschi. :)
Bello! Rientra fa le mie letture preferite!   ;)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: conker - Lunedì 13 Apr 2009, 14:11:36
"The Graveyard Book" di Neil Gaiman  :)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Brigitta MacBridge - Mercoledì 15 Apr 2009, 12:03:32
Gosh! Ma io lo sto leggendo davvero "Le tredici vite e mezzo del capitano Orso Blu"!
Ve lo consiglio, son settecento pagine che scorrono via come niente, è un libro pazzo, divertente e demenziale, perfetto se non hai molta voglia di applicarti alla lettura di libri "seri", come me. Ha anche le illustrazioni!  ;D ;D
Io lo lessi diversi anni fa e lo consiglio pure io, è molto divertente ed originale!
Se ti sta piacendo tanto poi ti leggerai pure "Rumo", dello stesso autore, che è un po' più cupo e violento ma comunque molto bello... mentre "Hensel e Krete" è un pelino inferiore ma pur sempre gradevole.
Non mi è piaciuto per niente, invece, il "folle viaggio nella notte" di Moers, che ho trovato artificioso e per niente spontaneo, e questo nonostante le spledide illustrazioni di Dorè.

Il mio libro sul comodino, comunque, attualmente è "I segreti di Cadwal" di Jack Vance... una via di mezzo fra fantascienza, giallo ed avventura. E' il secondo di una trilogia e lo ho quasi finito: subito dopo inizierò il terzo, "Throy", che dovrebbe concludere la vicenda.

Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: alec - Venerdì 17 Apr 2009, 14:10:31
Mi piacciono i romanzi storici, specie di Morgan Llywelyn, e la saggistica di Jean Markale.  Ora, però, sto leggendo un fantasy: "Taran di Prydain", di L.Alexander (è il seguito del film Disney!)  Non male anche i libri sul Medioevo di Chiara Frugoni. Comunque Tolkien lo consiglio a tutti.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: V - Venerdì 17 Apr 2009, 16:08:26
Per ora sto loeggendo la Solitudine dei Numeri Primi di Giordano: un po' pesante e angosciante.
Prrossimamente però hl l'Ars Amandi di Ovidi e l'Anabasi di Senofonte.
Buoni libri ;)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Marci - Sabato 18 Apr 2009, 13:59:38
Finito Il Deserto dei tartari, inizio oggi "Se non ora, quando?" di Primo Levi.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Paperinik 96 - Sabato 18 Apr 2009, 20:14:15
Io sto leggendo "I primi casi di Poirot" della mitica A. Christie ;D ;)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Tigrotta - Martedì 21 Apr 2009, 16:41:33
Io ho iniziato oggi "Mastro-Don Gesualdo" col quale terminerò la full-immersion verghiana in cui mi sono lanciata per prepararmi all'esame universitario di letteratura italiana.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Schroeder - Venerdì 1 Mag 2009, 13:09:37
"L'ombra dello scorpione" di Stephen King.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bramo - Martedì 12 Mag 2009, 21:15:48

L'ho recentemente comprato anche io American Gods... ma vista la lista (immensa) di libri che ho comprato e devo leggere non so se riuscirò a leggerlo prima di questa estate.
Fammi sapere cosa ne pensi ;)
L'ho finito la settimana scorsa... che dire, è proprio un romanzo coi controfiocchi. Bello, avventuroso, fantastico, avvincente, divertente anche... in una parola spettacolare, con molti livelli di lettura, molte sottotrame e una trama "ad orologeria" implacabile... i personaggi sono tutti molto ben tratteggiati, specie di due protagonisti Shadow e Wednesday... e ovviamente gli dei! :P
Comunque in questa settimana ho iniziato (e finito oggi) I ragazzi di Anansi, sempre di Neil Gaiman - sto facendo una sorta di maratona gaimaniana -  ed è un libro validissimo anche qusto, sebbene pur prendendo le mosse dal mondo descritto in American Gods tratta l'argomento "fantastico" e "dei" in modo molto più ironico, ma non per questo poco epico :)
E ora è già lì ad aspettarmi sul "comodino" il nuovo arrivato, Buona Apocalisse a tutti sempre di Gaiman scritto però insieme a Terry Pratchett.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: MarioCX - Martedì 12 Mag 2009, 22:38:34
(http://www.giuntistore.it/skin1/images/fascette/fascettebig/92922ya.jpg)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: feidhelm - Mercoledì 13 Mag 2009, 15:27:50
qualcuno ha letto Coraline di Gaiman? che me ne dice?
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: MarKeno - Mercoledì 13 Mag 2009, 15:34:51
"L'ombra dello scorpione" di Stephen King.

Grandissimo libro.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Piccolo_Brigante - Mercoledì 13 Mag 2009, 18:57:05
Io sto leggendo un bellissimo libro :) di Roddy Doyle  "Rover salva il Natale" il seguito del "Trattamento Ridarelli
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Paperone 96 - Mercoledì 13 Mag 2009, 19:00:04
io sto leggendo(per modo di dire)la gola del diavolo,anche se sul comodino tengo topolino ;)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: taliaferro - Mercoledì 13 Mag 2009, 19:09:41
Per ora sul comodino c'ho il trattato sui postumi della sbornia ;D
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Paperone 96 - Mercoledì 13 Mag 2009, 19:10:23
Per ora sul comodino c'ho il trattato sui postumi della sbornia ;D
cos'è 'sta roba?
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: taliaferro - Mercoledì 13 Mag 2009, 19:11:50
digita su google il titolo e ti spiega qualcosa
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Schroeder - Mercoledì 13 Mag 2009, 19:22:45
qualcuno ha letto Coraline di Gaiman? che me ne dice?

Bello e scorrevole. Si legge in un pomeriggio. Nonostante sia per bambini (conta poco in realtà), in alcune sequenze mette i brividi (le illustrazioni aiutano).
Spero di riuscire a vedere il film in stop motion in uscita a giugno (in 3D)...
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bramo - Mercoledì 13 Mag 2009, 20:06:31

Bello e scorrevole. Si legge in un pomeriggio. Nonostante sia per bambini (conta poco in realtà), in alcune sequenze mette i brividi (le illustrazioni aiutano).
Spero di riuscire a vedere il film in stop motion in uscita a giugno (in 3D)...
Quoto. E' stato il secondo che ho letto di Gaiman da quando ho intrapreso questa carrellata di suoi libri... ed è molto valido, bello perchè ha il candore delle fiabe ma è davvero inquietante e anticonformista per quanto riguarda il genere... Un piccolo gioiello.
Anch'io aspetto giugno per vedere il film, sperando che la distribuzione nelle sale non lasci a desiderare...
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Quaquarone93 - Mercoledì 13 Mag 2009, 20:19:56
L'ho finito la settimana scorsa... che dire, è proprio un romanzo coi controfiocchi. Bello, avventuroso, fantastico, avvincente, divertente anche... in una parola spettacolare, con molti livelli di lettura, molte sottotrame e una trama "ad orologeria" implacabile... i personaggi sono tutti molto ben tratteggiati, specie di due protagonisti Shadow e Wednesday... e ovviamente gli dei! :P
Comunque in questa settimana ho iniziato (e finito oggi) I ragazzi di Anansi, sempre di Neil Gaiman - sto facendo una sorta di maratona gaimaniana -  ed è un libro validissimo anche qusto, sebbene pur prendendo le mosse dal mondo descritto in American Gods tratta l'argomento "fantastico" e "dei" in modo molto più ironico, ma non per questo poco epico :)
Ma guarda il caso, anche io ho da poco intrapreso la maratone gaimaniana. E ho finito proprio qualche giorno fa American Gods, un libro stupendo e unico nel suo genere. Mi restano solo I Ragazzi di Anansi e Nessundove. A proposito, Stardust è un capolavoro assoluto!
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bramo - Mercoledì 13 Mag 2009, 20:33:15
Ma guarda il caso, anche io ho da poco intrapreso la maratone gaimaniana. E ho finito proprio qualche giorno fa American Gods, un libro stupendo e unico nel suo genere. Mi restano solo I Ragazzi di Anansi e Nessundove. A proposito, Stardust è un capolavoro assoluto!
Tu guarda le coincidenze... ;) Comunque non posso che quotarti per Stardust, che è stata la prima cosa di Neil che ho letto, e per American Gods che come ho già scritto nei post sopra è un must da leggere nella vita :P, e posso assicurarti che Nessun dove è un romanzo così bello che ti dispiacerà ogni volta che devi smettere di leggerlo (almeno, a me capitava così :))
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: feidhelm - Mercoledì 13 Mag 2009, 21:25:47

Bello e scorrevole. Si legge in un pomeriggio. Nonostante sia per bambini (conta poco in realtà), in alcune sequenze mette i brividi (le illustrazioni aiutano).
Spero di riuscire a vedere il film in stop motion in uscita a giugno (in 3D)...

grazie delle informazioni :)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: FL0YD - Venerdì 15 Mag 2009, 17:55:17
Beh, come ho lasciato trapelare nei due topic specifici, nel mio ci sono Angels & Demons e Carl Barks, il signore di Paperopoli, solo che sono in crisi post-millennium trilogy: niente è più come prima! :-/
 ;D
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Gladstone - Lunedì 18 Mag 2009, 23:40:43
Io mi dedico a roba seria: La civiltà del Rinascimento in Italia, di J. Burckhardt.... e anche a roba faceta: Don Camillo, di Guareschi. :)
Come prevedevo, la pila dei libri da leggere sul mio comodino è cresciuta...
Ora (oltre ai già citati) ci sono: la "Vita Nuova" di Dante, "Il Mediterraneo" di Braudel, "Le città del Medioevo" di Pirenne, "De viris illustribus" di Nepote, "Medioevo superstizioso" di Schmitt, "Vite parallele" di Plutarco, "Terre ignote, strana gente" di Balestracci e "Tagliacozzo nel XVIII secolo" del mio prof di Storia dell'Arte. :P

... aiuto!!
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bramo - Domenica 24 Mag 2009, 17:45:26
Ho finto Buona Apocalisse a tutti (Gaiman & Pratchett) e così chiudo il mio tour su Nei Gaiman (si riaprirà quando fra un paio di settimane nella collana dei "Supereroi" del Corriere prenderò i suoi Eterni, ma qui non c'entra...)
Ora mi sto rileggendo Artemis Fowl e l'inganno di Opal, letto anni fa; ora non mi ricordo più una bega (se non che era quello che della serie mi è piaciuto meno), quindi dato che ho acquistato da poco il seccessivo La colonia perduta, devo "ripassare" prima di leggere quello che per me è inedito.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: alex_96 - Domenica 24 Mag 2009, 20:12:49
Ovviamente, immancabilmente, Harry Potter e i Doni della Morte di Joanne Katlheen Rowling. 700 pagine e passa di pura fantasia, horror, ironia. :)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: V - Lunedì 25 Mag 2009, 14:38:38
Ora sto leggendo il Signore delle Mosche: molto bello perchè inquietante, c'è un senso di catastrofe di sottofondo, un malessere che serpeggia infido.
Vedrò quando sarò arrivato alla fine...
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Spia Poeta - Martedì 26 Mag 2009, 14:56:55
Essendo un amante di Orwell, ho provato a leggere "Il signore delle mosche" più volte, dato che riprende in maniera diversa il tema dell'utopia negativa, ma sinceramente non mi è mai riuscito davvero a stimolare. Magari un giorno lo riprenderò..
Comunque per il momento nel mio comodino ci sono i "Racconti del Necronomicon" di H.P. Lovecraft; ottimi racconti sicuramente, soprattutto il "Richiamo di Cthuhu", ma ancora più affascinante è, sicuramente, l'effetto che questi scritti sono riusciti a stimolare nella mente di tanti lettori. L'idea di una stirpe di esseri alieni e di Dei Antichi che riescono a comunicare con l'uomo attraverso i sogni, e che spesso vivono tra noi, e non di minor fascino Il Sacerdote Cthulhu, il quale un giorno riemergerà dal fondo del mare, dove è stato imprigionato e sterminerà l'umanità intera. Un geniale e anche un po' pazzo Lovecraft, non c'è che dire. :D
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Dottor Paperus - Martedì 26 Mag 2009, 15:48:56
Essendo un amante di Orwell, ho provato a leggere "Il signore delle mosche" più volte, dato che riprende in maniera diversa il tema dell'utopia negativa, ma sinceramente non mi è mai riuscito davvero a stimolare. Magari un giorno lo riprenderò..
Comunque per il momento nel mio comodino ci sono i "Racconti del Necronomicon" di H.P. Lovecraft; ottimi racconti sicuramente, soprattutto il "Richiamo di Cthuhu", ma ancora più affascinante è, sicuramente, l'effetto che questi scritti sono riusciti a stimolare nella mente di tanti lettori. L'idea di una stirpe di esseri alieni e di Dei Antichi che riescono a comunicare con l'uomo attraverso i sogni, e che spesso vivono tra noi, e non di minor fascino Il Sacerdote Cthulhu, il quale un giorno riemergerà dal fondo del mare, dove è stato imprigionato e sterminerà l'umanità intera. Un geniale e anche un po' pazzo Lovecraft, non c'è che dire. :D
Ti dirò, ho letto i racconti di Lovecraft, ma non sono riusciti a catturarmi più di tanto. Se ti piace davvero il genere, devi ASSOLUTAMENTE leggerti i racconti di quell'animo tormentato di Edgar Allan Poe, se non l'hai già fatto. Questi sì che li reputo veri capolavori dell'orrore.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: V - Martedì 26 Mag 2009, 15:49:30
Se ti piace Orwell e le implicazioni con l'utopia, ti consiglio il Mondo Nuovo di Huxley, che forse avrai già lettoe che ho trovato perfino meglio di 1984.
anch'io ho da leggere qualcosa di Lovecraft, più precisamente le Avventure di Howard Carter, una raccolta di tutti suoi racconti edita per Bompiani con il titolo di Cacciatore di Sogni.
L'ho comprato per pura ispirazione ma devo ancora cominciarlo.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Spia Poeta - Martedì 26 Mag 2009, 16:04:19
Grazie ad entrambi per i consigli. Sul "Mondo nuovo" di Huxley ci avevo già fatto un pensierino sentendone parlare da poco in qualche topic, mentre i racconti del grande Poe sono già sulla scrivania in attesa di essere divorati..ovviamente precedenza agli esami per il momento  [smiley=cry.gif]
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Spia Poeta - Martedì 26 Mag 2009, 16:12:23
E a proposito di consigli..Per chi avesse voglia di dedicare un po' di tempo ad un libro, magari un tantino lento essendo epistolare, ma sicuramente interessante soprattutto per l'ottimo uso della lingua e per il raffronto con una realtà sempre attuale, vi consiglio "Le amicizie pericolose" di Laclos. Giusto per chi non ne avesse mai sentito parlare, diciamo che è il libro da cui è stato tratto il film "Cruel Intentions".
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: V - Martedì 26 Mag 2009, 16:15:47
Nonchè il bel film omonimo con Malkovic e Glenn Close, e la versione di Milos Forman Valmont.
Ce l'ho a casa in francese, quasi quasi...
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Delco - Lunedì 1 Giu 2009, 11:57:12
Ormai vi avrò annoiato ma è da dire..  :P :P
Ieri mi hanno regalato un librone sui Queen (se lo avevate immaginato, avevate immaginato bene), mi sono già letto la biografia in breve di Brian May, è molto interessante! Lo so, io sono un pazzo ossessionato, però lo consiglio agli interessati: è esaustivo ma mai noioso (ed è il primo libro che ho iniziato a leggere lo stesso giorno in cui l'ho avuto tra le mani, ed è risaputo che non amo molto i libri, quindi questo è un punto a suo favore  :P :P).
Se vi interessasse, la casa editrice è la Giunti e l'autore è Michele Primi (un altro pazzo come me  :) :) )
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bramo - Martedì 2 Giu 2009, 20:36:46
Ho iniziato pochi giorni fa Artemis Fowl - La colonia perduta, e mi sta già prendendo assai.  :)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Marci - Martedì 2 Giu 2009, 21:10:13
Iniziato da qualche giorno "Come dio comanda" di Nicolò Ammaniti. Romanzo molto duro, ma anche molto bello per ora.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Juro - Martedì 2 Giu 2009, 21:11:30
Tutto Sherlock Holmes,dallo "studio in rosso" al "taccuino di sherlock holmes", che è l'ultima raccolta di storie,se non erro!Mi aspettano molte serate di puro giallo!(rese più piacevoli dalla consapevolezzza di aver avuto quel librone per soli 9 euro hihi)Che voglio di più dalla vita?
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bramo - Martedì 2 Giu 2009, 21:17:05
Iniziato da qualche giorno "Come dio comanda" di Nicolò Ammaniti. Romanzo molto duro, ma anche molto bello per ora.
Quoto. A me è piaciuto molto, checchè ne dicesse un prof che ho avuto quest'anno... :)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: alec - Martedì 2 Giu 2009, 21:58:18
Ho iniziato "Ivanhoe" di W.Scott, che non avevo mai letto.  Gradevole, a metà strada fra storia e fiction. a chi è piaciuto?
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: _Eos_ - Giovedì 4 Giu 2009, 22:12:49
Mh,avevo iniziato "Al dilà del bene e del male" di Nietzsche,ma causa studio non posso leggere troppo,è abbastanza impegnativo T_T

Così mi consolo rileggendo tutti quelli di DeCrescenzo in mio possesso [smiley=drool3.gif]
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bramo - Giovedì 4 Giu 2009, 22:26:31
Finito il quinto libro di Artemis Fowl, piaciutomi oltre ogni aspettativa, domani inizierò qualcosa di totalmente diverso: La vedova, il Santo e il segreto del Pacchero estremo, di Gaetano Cappelli, regalatomi da un professore qualche mese fa e che ho scoperto essere tra i candidati al Premio Strega 2009.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Marci - Sabato 13 Giu 2009, 14:16:19
Iniziato Cronache Marziane di Ray Bradbury...
Personalmente ho amato tantissimo Fahrenheit 451 quindi ho molte aspettative per questo altro grande classico della SF (ma non solo).
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Brigitta MacBridge - Sabato 13 Giu 2009, 14:30:09
Iniziato Cronache Marziane di Ray Bradbury...
Personalmente ho amato tantissimo Fahrenheit 451 quindi ho molte aspettative per questo altro grande classico della SF (ma non solo).
Cronache marziane è molto diverso da Fahrenheit 451 ma credo proprio che non ti deluderà, è molto bello. Tieni comunque presente che è una raccolta di racconti usciti in più riprese, quindi non ha la linearità e coerenza di un romanzo vero e proprio. Ma vale comunque la lettura.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Schroeder - Sabato 20 Giu 2009, 11:22:34
"Mia cugina Rachele" di Daphne du Maurier.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: _Eos_ - Mercoledì 1 Lug 2009, 13:22:32
Per qualche strana ragione mi sto rileggendo i punti migliori di Anna Karenina

 :'(
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Tigrotta - Mercoledì 1 Lug 2009, 20:26:43
Finalmente ho iniziato "Vent'anni dopo".
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Vito - Mercoledì 1 Lug 2009, 20:31:21
Finalmente ho iniziato "Vent'anni dopo".
Ce ne hai messo di tempo.... :P


[size=8](ahia... no scusate.. ouch... ahi...)[/size]
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bramo - Mercoledì 1 Lug 2009, 21:07:42
Ho iniziato l'altro giorno un libro di Andrea De Carlo, scrittore italiano che mi piace molto. Il libro che sto affrontando ora è I veri nomi.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Marci - Mercoledì 1 Lug 2009, 21:34:07
Finite le Cronache Marziane che mi sono piaciute davvero moltissimo. Bradbury è un autore fantastico, in alcuni punti la sua prosa è così bella da sembrare poesia.

Comunque già da qualche giorno ho iniziato "Il Maestro e Margherita", che mi sta prendendo moltissimo... molto inquietante però...
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Brigitta MacBridge - Giovedì 2 Lug 2009, 09:34:45
Comunque già da qualche giorno ho iniziato "Il Maestro e Margherita", che mi sta prendendo moltissimo... molto inquietante però...
Ah, sei già arrivato allo "spettacolo di magia con rivelazione finale"? È la mia parte preferita...
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Schroeder - Giovedì 2 Lug 2009, 13:04:15
"L'isola della paura" di Dennis Lehane.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: alec - Giovedì 2 Lug 2009, 13:12:43
Ho iniziato "Halloween-storia e tradizioni" di J. Markale.  Un po' fuori stagione, ma assai interessante.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Delco - Venerdì 3 Lug 2009, 13:09:05
Sono interessato da "Parigi nel Ventesimo secolo" di Verne, il mio autore preferito insieme a Wilde. Qualcuno che l'ha letto lo raccomanda o lo stronca?
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Flo - Venerdì 3 Lug 2009, 13:21:11
Sono interessato da "Parigi nel Ventesimo secolo" di Verne, il mio autore preferito insieme a Wilde. Qualcuno che l'ha letto lo raccomanda o lo stronca?

Da me è intitolato Nel XXIX secolo - La giornata di un giornalista americano nell'anno 2889.
Verne ha scritto questo racconto in maniera del tutto occasionale (non ricordo bene il motivo, forse aveva vinto un premio giornalistico, boh: appena trovo il volume te lo comunico), però anticipa nelle sue visioni cose come lo sfruttamento dell'energia solare e il videotelefono.
Sullo stesso genere, hai letto I cinquecento milioni dell Begum? Sembra una descrizione del Nazismo.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: piccolobush - Venerdì 3 Lug 2009, 17:09:36
Stuzzicato dalla presentazione in quarta di copertina di uno dei romanzi della serie, ho preso il volume che raccoglie le prime tre indagini dell'ispettore adamsberg (L'uomo dei cerchi azzurri, l'uomo a rovescio, parti in fretta e non tornare) della fred vargas. Finora sono a metà del primo ed è davvero particolare come scrittura e come intreccio. Qualcuno che segue la serie sa dirmi se continuerà così o si affloscerà? E in generale la serie com'è?
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: zekewolf - Venerdì 3 Lug 2009, 18:23:37
In generale la serie e' avvincente, sono i classici libri che non riesci a posare sul comodino finche' non li hai finiti. Devo peraltro dire che i finali non mi convincono del tutto, resta sempre qualcosina che non si incastra alla perfezione (l'ultimo uscito, poi - "Un luogo incerto" - ha la coerenza di un soggetto di Siegel sceneggiato da Fanton ;) )
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Guiderdone - Venerdì 3 Lug 2009, 21:21:31
Sono interessato da "Parigi nel Ventesimo secolo" di Verne, il mio autore preferito insieme a Wilde. Qualcuno che l'ha letto lo raccomanda o lo stronca?

Da me è intitolato Nel XXIX secolo - La giornata di un giornalista americano nell'anno 2889.
Che io sappia si tratta di due libri diversi, il primo dei quali scoperto pochi anni fa, il secondo (quello del giornalista americano) noto da tempo.
Io ho Parigi nel ventesimo secolo. Se ti capita prendilo pure, visto che sei appassionato di Verne, come me. Dovrebbe essere ancora reperibile l'edizione economica in cui uscì a suo tempo. Stiamo parlando di un romanzo non finito, che si legge in poco tempo. La trama, per quel che ricordo, non è granché, ma l'interesse sta nel fatto che si svolge in un'atmosfera un po' lugubre, in un futuro dominato dalle macchine e dalla scienza, in cui un giovane e un anziano, entrambi appassionati di libri, sono costretti a sfogare questa passione nella clandestinità assoluta, discutendo di nascosto di letteratura.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: piccolobush - Sabato 4 Lug 2009, 13:54:03
In generale la serie e' avvincente, sono i classici libri che non riesci a posare sul comodino finche' non li hai finiti. Devo peraltro dire che i finali non mi convincono del tutto, resta sempre qualcosina che non si incastra alla perfezione (l'ultimo uscito, poi - "Un luogo incerto" - ha la coerenza di un soggetto di Siegel sceneggiato da Fanton ;) )
Andiamo bene ;D, vabbè ormai li ho spesi i soldi (con uno sconto del 30% però :P), almeno i personaggi sono interessanti.
Certo che se è vero che l'autrice scrive i suoi libri durante le tre settimane di ferie annue dal lavoro, comincio a spiegarmi quel nonsochè "lisergico" delle storie di siegel e fanton ::)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Marci - Venerdì 17 Lug 2009, 17:05:32
Iniziato oggi "Il paradiso degli orchi" di Pennac.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Gingerin_Rogers - Sabato 18 Lug 2009, 10:08:30
Io ho appena finito la trilogia della Bussola d'Oro... pant, pant... adesso mi devo documentare sulle reazioni del Vaticano in merito! Che se Harry Potter istigava al satanismo, questo dovrebbero averlo messo al rogo in 6 secondi netti...
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: MarKeno - Sabato 18 Lug 2009, 12:12:11
Io ho appena finito la trilogia della Bussola d'Oro... pant, pant... adesso mi devo documentare sulle reazioni del Vaticano in merito! Che se Harry Potter istigava al satanismo, questo dovrebbero averlo messo al rogo in 6 secondi netti...

Yes, per metterti in pari devi almeno leggerti tutte le Cronache di Narnia!
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Dottor Paperus - Domenica 19 Lug 2009, 00:12:31
Io ho appena finito la trilogia della Bussola d'Oro... pant, pant... adesso mi devo documentare sulle reazioni del Vaticano in merito! Che se Harry Potter istigava al satanismo, questo dovrebbero averlo messo al rogo in 6 secondi netti...
Ehi, guarda che il Vaticano si è ricreduto ;D:
http://blog.screenweek.it/2009/07/harry-potter-il-vaticano-approva-il-principe-mezzosangue-48338.php

Tornando IT, ho cominciato a leggere da qualche settimana la raccolta Tutto Sherlock Holmes.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: alec - Domenica 19 Lug 2009, 12:45:21
Terminato il libro di Markale su Hallloween, ho letto quello di G.K Chesterton su S.Francesco, ed ora mi accingo ad iniziare "I Celti, dal mito alla Storia", di O. Buchsenshultz.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Brigitta MacBridge - Lunedì 20 Lug 2009, 11:05:17
Io ho appena finito la trilogia della Bussola d'Oro... pant, pant... adesso mi devo documentare sulle reazioni del Vaticano in merito! Che se Harry Potter istigava al satanismo, questo dovrebbero averlo messo al rogo in 6 secondi netti...
A me era piaciuto veramente moltissimo il primo libro, un po' meno i due seguenti, ma comunque una trilogia che mi ha soddisfatto pienamente. Sulle reazioni del vaticano non so, non credo che i libri di Pullman siano così noti e diffusi da destare l'attenzione della Santa Inquisizione :D

Non ho visto il film che ne hanno tratto, ma a mia sorella non era piaciuto un gran che. Immagino che Nicole Kidman nella parte della bastardona fosse perfetta ;)

Comprato stamattina "Il mondo degli showboat" di Jack Vance, uno dei miei scrittori preferiti. Me lo tengo per le vacanze :)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: feidhelm - Lunedì 20 Lug 2009, 20:55:22
Stuzzicato dalla presentazione in quarta di copertina di uno dei romanzi della serie, ho preso il volume che raccoglie le prime tre indagini dell'ispettore adamsberg (L'uomo dei cerchi azzurri, l'uomo a rovescio, parti in fretta e non tornare) della fred vargas. Finora sono a metà del primo ed è davvero particolare come scrittura e come intreccio. Qualcuno che segue la serie sa dirmi se continuerà così o si affloscerà? E in generale la serie com'è?

Io ho letto tutti i romanzi della Vargas, posso dire di essere una sua fan. I migliori per me sono Sotto i venti di Nettuno per la serie di Adamsberg, e Chi è morto alzi la mano per la serie degli Evangelisti. I personaggi sono davvero originali, cosa rara nei mistery.
Anche se lo scioglimento dell'intreccio a volte non è il massimo, direi che è un difetto che si fa perdonare. E comunque Siegel e Fanton non avevano la sua ironia ;)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: zekewolf - Lunedì 20 Lug 2009, 23:22:47
Io ho letto tutti i romanzi della Vargas, posso dire di essere una sua fan.

A scanso di equivoci: anch'io! Mi sono pure preso la raccolta di racconti "Coule la Seine" in francese...

I migliori per me sono Sotto i venti di Nettuno per la serie di Adamsberg, e Chi è morto alzi la mano per la serie degli Evangelisti.

Concordo su Adamsberg, per gli Evangelisti mi è piaciuto di più "Io sono il tenebroso". Certo, se quei disgraziati dell'Einaudi avessero pubblicato la serie in ordine cronologico sarebbe stato ancor meglio... peraltro è un vizio comune: quegli ultra-disgraziati della Feltrinelli hanno spoilerato la trama del secondo Malaussene a mezza Italia, pubblicando prima il terzo (che ha un bel riassuntino dell'episodio precedente nelle pagine iniziali)...

I personaggi sono davvero originali, cosa rara nei mistery.

Vero, vero!

Anche se lo scioglimento dell'intreccio a volte non è il massimo, direi che è un difetto che si fa perdonare. E comunque Siegel e Fanton non avevano la sua ironia ;)

Si iperbolizzava un tantino ;)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: alec - Martedì 21 Lug 2009, 01:01:29
La bussola d'oro è deludente rispetto al romanzo.  Troppo breve. Però c'è la gnocchissima Kidman, che nel ruolo della perfida è perfetta.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: piccolobush - Martedì 21 Lug 2009, 09:49:34
Tornando alla vargas, ho finito il primo e letto anche il secondo (l'uomo a rovescio) e non posso che concordare che il punto di foza di queste storie siano i personaggi, forse più i comprimari che l'ispettore stesso (un pò troppo "amorfo" per essere interessante!). Tra l'altro nel secondo romanzo c'è un ragazzo africano adottato da una contadina francese che ha imparato a memoria il dizionario e spesso se ne esce con roba del tipo: "indagine: ricerca attenta e minuziosa, studio" o "rispetto: sentimento di deferenza verso qualcuno, stima" e non so perchè mi veniva in mente una storia (credo di faccini) in cui paperoga stava imparando a memoria il dizionario dei sinonimi e ogni volta parlava facendo da "controcanto" a paperina più o meno così: "(paperina) sei un despota! (paperoga) tiranno! dittatore! autocrate!"
e via dicendo ;D e ridevo come un cretino
si, ok, poche ragazze da queste parti!
Ma "gli evangelisti" cosa sarebbero? Son sempre dei gialli?
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: zekewolf - Martedì 21 Lug 2009, 12:15:38
Ma "gli evangelisti" cosa sarebbero? Son sempre dei gialli?

Si'. Non c'e' Adamsberg, i protagonisti sono tre studenti di storia (alcuni dei quali compariranno in ruoli marginali nei volumi della serie-Adamsberg che non hai ancora letto) e un ex-poliziotto.

A proposito, la raccolta di racconti di cui parlavo nel post precedente dovrebbe uscire in Italia il prossimo autunno:

http://archiviostorico.corriere.it/2009/luglio/19/Fred_Vargas_mia_musa_Robert_co_9_090719011.shtml
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: feidhelm - Martedì 21 Lug 2009, 13:42:49
A proposito, la raccolta di racconti di cui parlavo nel post precedente dovrebbe uscire in Italia il prossimo autunno:

http://archiviostorico.corriere.it/2009/luglio/19/Fred_Vargas_mia_musa_Robert_co_9_090719011.shtml

bene bene, è già mio 8-)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bramo - Martedì 21 Lug 2009, 13:48:27
Finit0 ieri con un po' di fatica I veri nomi di De Carlo, sto leggendo con inaspettata velocità un libro che mi ispirava poco e che invece si sta rivelando molto buono: Cara Armenia addio, scritto da un mio ex professore, Gianluigi Sommariva. Mi ispirava poco per via del tema "pesante", cioè il genocidio degli Armeni nel 1915... Ma invece la lettura scorre che è un piacere!
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Schroeder - Martedì 21 Lug 2009, 22:12:00
"Il figlio del cimitero" di Neil Gaiman (a cui fischieranno le orecchie viste le tante volte in cui è stato tirato in ballo in questi giorni).
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: NuttyIsa - Martedì 21 Lug 2009, 22:24:47
"Il figlio del cimitero" di Neil Gaiman (a cui fischieranno le orecchie viste le tante volte in cui è stato tirato in ballo in questi giorni).

Sto giusto leggendomi Coraline :D
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bramo - Martedì 21 Lug 2009, 22:42:05
"Il figlio del cimitero" di Neil Gaiman (a cui fischieranno le orecchie viste le tante volte in cui è stato tirato in ballo in questi giorni).
Non vedo l'ora di leggermelo anch'io... :)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Schroeder - Domenica 2 Ago 2009, 13:10:17
Non vedo l'ora di leggermelo anch'io... :)

Bello, mi è piaciuto come Coraline... Certo, lo stile è diverso; meno inquietante e con capitoli più simili a episodi, essendo incentrati su momenti/aspetti diversi della vita del giovane protagonista (c'è comunque continuità e una struttura ben precisa, con un inizio e una fine).

Ora sto leggendo "Battle Royale" di Koushun Takami.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Tigrotta - Giovedì 6 Ago 2009, 19:43:26
Mi ero dimenticata di questo topic...

Sono andata un pò avanti con la lettura. Confesso che mi piace leggere i libri dai quali sono stati tratti i film Disney, è un modo per unire le mie due più grandi passioni.

In questo periodo ho letto "La leggenda di Sleepy Hollow", "Alice nel paese delle Meraviglie" e "Attraverso lo Specchio", mentre adesso sto leggendo "Notre-Dame de Paris".
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: alec - Giovedì 6 Ago 2009, 20:29:14
Sto leggendo un giallo medievale, "Danzando con il diavolo", della serie thriller "Le inchieste di Sorella Fidelma". L'autore, Peter Tremayne, ci trasporta nell'Irlanda del VII secolo, subito dopo il sinodo di Whitby. Consiglio tutta la serie (in italiano i libri pubblicati sono undici, in inglese credo quasi venti, comprese due raccolte di racconti brevi da gustare nelle notti d'estate...)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: feidhelm - Giovedì 6 Ago 2009, 21:10:18
Sto leggendo un giallo medievale, "Danzando con il diavolo", della serie thriller "Le inchieste di Sorella Fidelma". L'autore, Peter Tremayne, ci trasporta nell'Irlanda del VII secolo, subito dopo il sinodo di Whitby. Consiglio tutta la serie (in italiano i libri pubblicati sono undici, in inglese credo quasi venti, comprese due raccolte di racconti brevi da gustare nelle notti d'estate...)

Poi dimmi se ti è piaciuto... come si può evincere dal mio nick, potrebbe interessarmi ;)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: alec - Giovedì 6 Ago 2009, 21:35:14
Ti farò sapere, ma posso recensire quelli che ho letto:

1) L'abbazia degli innocenti

2) I crimini del ragno

3) L'astuzia del serpente

4) Un sudario per il vescovo

5)  L'abate maledetto

6) Delitti di fuoco

7) Nostra Signora delle tenebre

8) Rintocchi di morte

9) Luna assassina

10) Una preghiera per i dannati

11) Whispers of the dead (short tales)

Se ti interessa un accurato affresco della società del tempo, regolata dalle leggi Brehon (altrimenti dette "Leggi del Fènechus), questa serie fa per te. La precisione storica è davvero ammirevole (P. Tremayne è lo pseudonimo dell'illustre cattedratico iberno-gallese P. Berresford Ellis), ma il plot non passa certo in secondo piano. Fidelma ha conseguito il grado di dàlaigh (una specie di avvocato difensore) ed agisce supportata dal monaco sassone Eadulf che in seguito diverrà...non voglio rovinarti la sorpresa!
Una spanna sopra Fratello Cadfael, comunque. ;)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: feidhelm - Venerdì 7 Ago 2009, 01:21:27
La precisione storica è davvero ammirevole (P. Tremayne è lo pseudonimo dell'illustre cattedratico iberno-gallese P. Berresford Ellis), ma il plot non passa certo in secondo piano. Fidelma ha conseguito il grado di dàlaigh (una specie di avvocato difensore) ed agisce supportata dal monaco sassone Eadulf che in seguito diverrà...non voglio rovinarti la sorpresa!
Una spanna sopra Fratello Cadfael, comunque. ;)

Oh bene, davvero promettente :)
di Fratello Cadfael avevo letto un paio di romanzi e avevo gradito, poi credo che la serie sia "scaduta" col tempo... peccato.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Marci - Domenica 9 Ago 2009, 10:16:43
Torno da tre settimane di vacanza dove ho letto

- "Il paradiso degli orchi" di Daniel Pennac (appassionante e divertentissimo, ve lo consiglio. Ora vado alla ricerca degli altri libri della serie di Malaussenè)
-"Americam Gods" di Neil Gailman (che mi è piaciuto abbastanza, seppur con qualche riserva)
-"Cuore di Tenebra"di Joseph Conrad (semplicemente stupendo)

E al momento sto leggendo "L'ombra del Vento" Di Calos Zafron, anche se devo dire non mi sta piacendo un granchè...
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bramo - Martedì 11 Ago 2009, 00:39:49
Ho finito il vacanza La Tana degli Alberibelli di Marino Magliani, libro molto bello che riprende misteri di partigiani e li porta nella Liguria di oggi.
Ho iniziato da poco un "libro" che leggo proprio come divertissement, giusto per farmi 4 risate e perchè avevo letto il primo: Scusa ma ti voglio sposare... me lo sbologno in quattro e quattr'otto e torno a leggere libri veri ;)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: MarKeno - Mercoledì 12 Ago 2009, 14:37:46
Finito ieri "come dio comanda" di ammaniti. Trovato in biblioteca e preso su senza avere idea di quel che contenesse... Beh, una piacevole, densa scoperta.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bramo - Mercoledì 12 Ago 2009, 14:44:40
Finito ieri "come dio comanda" di ammaniti. Trovato in biblioteca e preso su senza avere idea di quel che contenesse... Beh, una piacevole, densa scoperta.
Libro bellissimo, il mio secondo preferito di Ammaniti (dopo Ti prendo e ti porto via).
Ammaniti sa muovere i suoi personaggi e costruire mondi grotteschi asll'interno della quotidianità.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: MarKeno - Giovedì 13 Ago 2009, 10:29:32
Ammaniti sa muovere i suoi personaggi e costruire mondi grotteschi asll'interno della quotidianità.

Cosa che ho notato anche io e che trovo straordinaria. Quando un libro è "troppo" reale risulta noioso, ovvio; caspita, se è esattamente come la vita che conosco, dove sta lo stacco, dove la curiosità? E se è "troppo" irreale, c'è il rischio opposto, ovvero di un completo estraniamento che rende aliena e distante la storia.

Questo libro trova un connubio tra le due forme. Presenta spaccati quotidiani, vite plausibili, scenari realistici, ma li infiltra di grottesco, di pazzia, di trovate e di linguaggi sopra le righe. Il risultato è ottimo, fa sgranare gli occhi e convince quasi sempre.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Marci - Giovedì 13 Ago 2009, 13:27:37
Sono daccordo. Però il mio romanzo di Ammaniti preferito è "Io non ho paura"
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: alec - Giovedì 13 Ago 2009, 21:06:41
Pensare che nei 70 se un libro non era "realistico" era guardato male: fu la sorte che toccò al "Signore degli Anelli", che uscì da noi con 15 anni di ritardo. Gli"intellettuali" si dovevano sorbire le borgate di Pasolini (di peggio credo ci sia solo Ambrosio!) :P
Che contraddizione! E parlavano di "fantasia al potere". Io invece dico: "Potere alla fantasia"! ;) (quando avevo otto anni lessi quasi tutto Calvino, e credo mi sia stato molto utile...)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Schroeder - Martedì 25 Ago 2009, 23:03:15
"Zia Mame" di Patrick Dennis (incuriosito da quello che sembra essere il fenomeno letterario estivo). Per ora molto divertente...
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bramo - Giovedì 27 Ago 2009, 00:51:06
Finito il terribile Moccia, mi sono divorato nel giro di una settimana Il figlio del Cimitero di Neil Gaiman e Le fiabe di Beda il Bardo della Rowling. Due letture molto esaltanti e soddifacenti.
Ora penso che leggerò Il Cimitero senza lapidi e altre storie nere, giusto per continuare cn un po' di sano Gaiman... :)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Schroeder - Sabato 29 Ago 2009, 10:01:16
Ora penso che leggerò Il Cimitero senza lapidi e altre storie nere, giusto per continuare cn un po' di sano Gaiman... :)
Poi facci sapere... Anche a me interessa...
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bramo - Sabato 29 Ago 2009, 12:03:14
Poi facci sapere... Anche a me interessa...
Finito ieri! Guarda, a me è piaciuto molto, è una raccolta di racconti molto bella e variegata tendente al brivido ma che non si fossilizza solo su quell'aspetto... li definirei tutti racconti del fantastico!
Comunque se vuoi leggere un mio commento più articolato e senza spoiler, ti indirizzo qui (http://www.elikrotupos.com/sollazzo/viewtopic.php?f=4&t=1832). :)

Io adesso mi sono buttato su un classico del fantasy: Il colore della magia, di Terry Pratchett!
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Marci - Sabato 29 Ago 2009, 13:14:46
Certo che ce ne sono di fan di Gailman in questo forum...
Io non so... devo dire che American Gods non mi ha convinto del tutto. Mi è piaciuto a metà diciamo. Ho trovato che alla fine non è altro che una buona lettura da spiaggia, anche se è chiaro che ha ambizione di essere qualcosa di più ma senza riuscirci. Credo che aspetterò un po' prima di prendere in mano un altro libro di Gailman.

Comunque ora sto leggendo "Qualcuno con cui correre" del grande David Grossman.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Unchienandalou - Sabato 29 Ago 2009, 15:05:55
Sul mio comodino per ora c'è "Tutto Sherlock Holmes", un mammuttone NewtonCompton con più di mille pagine che comprende tutti i romanzi e le raccolte di racconti che hanno per protagonista il famoso investigatore creato da A.C. Doyle.

Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: piccolobush - Sabato 29 Ago 2009, 18:55:42
Comprato come al solito perchè incuriosito dal "riassuntino" in quarta di copertina, "il teorema del pappagallo". Qualcuno l'ha letto e sa dirmi se è il caso di iniziarlo o lo defenestro direttamente tramite bookcrossing? ;D E già che ci siamo ci sono altri praticanti del bookcrossing sul sito (non fatemi aprire un topic nuovo, dai ;))
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Dottor Paperus - Sabato 29 Ago 2009, 19:02:33
Sul mio comodino per ora c'è "Tutto Sherlock Holmes", un mammuttone NewtonCompton con più di mille pagine che comprende tutti i romanzi e le raccolte di racconti che hanno per protagonista il famoso investigatore creato da A.C. Doyle.

Ma cos'è, è scoppiata la Sherlock Holmes-mania? Certo che il trailer del nuovo film con Downey Jr. ha invogliato molte persone a leggerlo (me compreso)! ::) Perchè è quello il motivo..., vero?
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Unchienandalou - Sabato 29 Ago 2009, 21:29:21
Ma cos'è, è scoppiata la Sherlock Holmes-mania? Certo che il trailer del nuovo film con Downey Jr. ha invogliato molte persone a leggerlo (me compreso)! ::) Perchè è quello il motivo..., vero?


Assolutamente no!!

Avevo letto qualche anno fa i romanzi lunghi di Holmes, mi mancavano i racconti e ho deciso di acquistare questa raccolta Newton-Compton perchè contiene l'opera omnia ed il prezzo era molto allettante.

Ho appreso da te di questo film in preparazione, ma penso che si discosterà molto dal personaggio originale e già questo dice tutto...

Tu che stai leggendo di Holmes? Raccolta o altro?
 :)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Dottor Paperus - Sabato 29 Ago 2009, 21:39:03


Assolutamente no!!

Avevo letto qualche anno fa i romanzi lunghi di Holmes, mi mancavano i racconti e ho deciso di acquistare questa raccolta Newton-Compton perchè contiene l'opera omnia ed il prezzo era molto allettante.

Ho appreso da te di questo film in preparazione, ma penso che si discosterà molto dal personaggio originale e già questo dice tutto...

Tu che stai leggendo di Holmes? Raccolta o altro?
 :)
Cavolo, che granchio che ho preso!
Comunque a giugno ho cominciato a leggere lo stesso volume da te acquistato. Sono arrivato a Il ritorno di Sherlock Holmes. La mia storia preferita, finora, rimane Il mastino dei Baskerville, un vero capolavoro (indimenticabile la descrizione della brughiera inglese). ;)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Schroeder - Sabato 29 Ago 2009, 23:22:56
Finito ieri! Guarda, a me è piaciuto molto, è una raccolta di racconti molto bella e variegata tendente al brivido ma che non si fossilizza solo su quell'aspetto... li definirei tutti racconti del fantastico!
Comunque se vuoi leggere un mio commento più articolato e senza spoiler, ti indirizzo qui (http://www.elikrotupos.com/sollazzo/viewtopic.php?f=4&t=1832). :)

Davvero una bella recensione... E ben riuscita, visto che mi ha messo una voglia matta di procurarmi subito il libro. Grazie! ;)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Brigitta MacBridge - Mercoledì 2 Set 2009, 11:58:02
Io adesso mi sono buttato su un classico del fantasy: Il colore della magia, di Terry Pratchett!
Aaah, il mitico Terry... lo adoro :)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bramo - Giovedì 3 Set 2009, 21:55:32
Aaah, il mitico Terry... lo adoro :)
E ora capisco il perchè, Brigitta!! :)
Ho finito Il colore della magia e mi è piaciuto un sacco! E' bellissima l'ambientazione fantasy condita con un umorismo intelligente che non svilisce il romanzo ma anzi lo esalta rendendolo unico e irresistibile!
E il personeggio di Scuotivento è meraviglioso, geniale!
Mia rece qui (http://www.elikrotupos.com/sollazzo/viewtopic.php?f=4&t=1519#p23883)

Domandi inizierò a leggere su consiglio della mia ragazza Post Mortem di Patricia Cornwell, il primo romanzo in cui compare l'investigatrice Kay Scarpetta!
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Brigitta MacBridge - Venerdì 4 Set 2009, 09:56:35
E il personeggio di Scuotivento è meraviglioso, geniale!
Di solito non è fra i più apprezzati dai fan del Mondo Disco, ma per me invece è bellissimo, gli voglio bene come ad uno di famiglia.

Purtroppo le mie letture del mondo disco sono lungi dall'essere complete, Scuotivento in particolare lo ho lasciato con il finale di "Sourcery" che lascia un "cliffhanger" non da poco... ma prima o poi tornerò sulla Grande A'Tuin e scoprirò che fine ha fatto...
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: effezeta1978 - Sabato 5 Set 2009, 14:02:02
Comprato come al solito perchè incuriosito dal "riassuntino" in quarta di copertina, "il teorema del pappagallo". Qualcuno l'ha letto e sa dirmi se è il caso di iniziarlo o lo defenestro direttamente tramite bookcrossing? ;D E già che ci siamo ci sono altri praticanti del bookcrossing sul sito (non fatemi aprire un topic nuovo, dai ;))
Io lo lessi qualche anno fa (e mi venne molto utile perché dovevo dare un esame di storia della matematica, quindi fu un valido ripasso), e devo dire che mi piacque. Scorre bene, e nel frattempo si apprezza un po' l'avventura di secoli e secoli di pensiero umano. Personalmente, lo consiglio. Dopo ho letto un altro libro dello stesso autore (la chioma di Berenice), ma mi ha convinto molto meno.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Unchienandalou - Domenica 6 Set 2009, 14:52:33
Letto in 4 giorni "Vita di Galileo" di Bertolt Brecht.

Agli amici del forum che non lo avessero ancora fatto, consiglio vivamente la lettura.
E' un testo teatrale, ma scorre piacevolmente, meglio di un romanzo. Contenuto superbo.

;)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: cekko - Sabato 12 Set 2009, 09:45:30
sul mio comodino ci sono due libri, Il bambino che imparò a colorare il buio di Mills e Sparks, e A me le guardie di Terry Pratchett, uno tra i miei autori preferiti. diciamo due generi completamente opposti, il primo spirituale il secondo fantasy e irriverente.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Juro - Martedì 15 Set 2009, 19:53:44
Carmilla di Le Fanu!
Mizzeca,se il Dracula di Bram Stoker mi aveva appassionato,questo mi ha esaltato quasi.Anche se breve (l'ho finito adesso adesso) è estremamente inquietante :)!(tradotto,in un paio di punti ero sul punto di farmela addosso.... :P scherzo)

Riguardo a Holmes,l'ho letto anche io il mattone gigante,bellissimo.Ma del film non ne sapevo niente.Ora ho visto quel trailer,e sinceramente mi fa c........e! >:(
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: MarKeno - Martedì 15 Set 2009, 20:18:29
Di solito non è fra i più apprezzati dai fan del Mondo Disco, ma per me invece è bellissimo, gli voglio bene come ad uno di famiglia.

Purtroppo le mie letture del mondo disco sono lungi dall'essere complete, Scuotivento in particolare lo ho lasciato con il finale di "Sourcery" che lascia un "cliffhanger" non da poco... ma prima o poi tornerò sulla Grande A'Tuin e scoprirò che fine ha fatto...

Il Mondo Disco è strabiliante! Terry Pratchett è un genio!
Mi inserisco nella discussione per stra-stra-straconsigliare a chi amasse Scuotivento le due avventure grafiche che lo hanno come protagonista: "Discworld" e "Disceorld 2". Sulla scia dei capolavori Lucas, il primo gioco è una delizia anni '90, davvero machiavellico e divertentissimo (e ispirato direttamente alle opere di Terry). Il secondo, più recente, non regge il confronto, ma è comunque gradevolissimo (e sempre piuttosto fedele). Rintracciabili (di certo la prima) freeware da internet (in alternativa ve la spedisco io via mail!!!) e giocabili con lo scummVM. Da non perdere!

Personalmente, Scuotivento, Bagaglio e soci li ho incontrati così. Da bambino, sullo schermo del vecchio pc. Poi, per caso, mi capitò di leggere la "trilogia del mondo disco", recuperato in biblioteca. Dopo un po' notai una certa assonanza, che riportò alla memoria una deliziosa nostalgia e una grande simpatia per quel ciclo.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Delco - Martedì 15 Set 2009, 20:30:04
Per motivi scolastici, quest'estate ho letto Bar Sport (Benni), Publio Aurelio - Olympia Indagine ai giochi olimpici (Comastri Montanari) e La casa in collina (Pavese). I primi due li ho apprezzati davvero molto, sopratutto il primo; ma devo ammettere che il secondo non era proprio male. Per il terzo bisogna fare un discorso a parte: Bar Sport e La casa in collina hanno lo stesso numero di pagine, ma il primo l'ho finito in due sere e il secondo in tre mesi devo ancora terminarlo... credetemi se vi dico che lo sto trovando davvero pesante, ce ne si accorge solo dalla mini-prefazione in copertina: "Il romanzo simbolo dell'impegno politico e del disagio esistenziale di un'intera generazione"  :o :o

Comunque, straconsigliatissimo Bar Sport ed il suo "sequel", Bar Sport Duemila (che mi sono letto indipendentemente, visto che il primo mi era piaciuto tanto)  ;) ;)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: alec - Martedì 15 Set 2009, 20:39:53
Ho cominciato il saggio "Templari" di Barbara Frale.  Un lucido ritratto dell'ordine religioso -cavalleresco, al di là delle patacche esoterico-danbrowniane.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Unchienandalou - Mercoledì 16 Set 2009, 10:52:30
Per motivi scolastici, quest'estate ho letto Bar Sport (Benni),
Comunque, straconsigliatissimo Bar Sport ed il suo "sequel", Bar Sport Duemila (che mi sono letto indipendentemente, visto che il primo mi era piaciuto tanto)  ;) ;)

Io ho letto già di Benni:

-Achille piè veloce
-Bar sport
-L'ultima lacrima
-Margherita dolcevita

e mi mancano le ultime due pagine di "Comici spaventati guerrieri".

Da "Bar Sport" mi aspettavo di più; gli altri mi sono piaciuti, in particolare "Achille piè veloce".

Benni o si ama o si odia...c'è chi dice che non sa scrivere, io credo abbia uno stile tutto suo e per me è già qualcosa in un mondo letterario (moderno) quasi mai originale.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: _Eos_ - Mercoledì 16 Set 2009, 16:40:09
"Idi di Marzo" [smiley=cool.gif]
di Valerio Massimo Manfredi
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bramo - Mercoledì 16 Set 2009, 21:06:05
Da "Bar Sport" mi aspettavo di più; gli altri mi sono piaciuti, in particolare "Achille piè veloce".

Benni o si ama o si odia...c'è chi dice che non sa scrivere, io credo abbia uno stile tutto suo e per me è già qualcosa in un mondo letterario (moderno) quasi mai originale.
Benni è praticamente il mio scrittore preferito. Sicuramente, il mo scrittore italiano preferito.
Dei suoi libri ho letto tutto: dai romanzi alle raccolte di racconti alle poesie... E' un grande narratore, che sa spaziare in generi diversi ma sempre con lo stesso caratteristico e irrninunciabile humor e sempre con la sua critica politica all'Italia di ieri e di oggi. Nonostante ciò, non manca mai d esplorare l'animo umano in tutta la sua profondità e le sue contraddizioni. Un autore divertente, graffiante e profondo che sa far ridere e riflettere, in mille modi diversi.
Achille piè veloce è forse il mio preferito, ma anche tutti gli altri sono bellissimi. Insomma, consigliato davvero a tutti.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Unchienandalou - Giovedì 17 Set 2009, 13:55:02

Dei suoi libri ho letto tutto: dai romanzi alle raccolte di racconti alle poesie...


A parte quelli che ho mensionato come già letti, tu che consigli...

Saltatempo, la compagnia dei celestini o che altro?

 :)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: zekewolf - Giovedì 17 Set 2009, 14:15:55
A parte quelli che ho mensionato come già letti, tu che consigli...
Saltatempo, la compagnia dei celestini o che altro?

Io sono particolarmente affezionato a "Terra!", il primo che ho letto, taaaanti anni fa... ;)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: MarKeno - Giovedì 17 Set 2009, 15:43:51


A parte quelli che ho mensionato come già letti, tu che consigli...

Saltatempo, la compagnia dei celestini o che altro?

 :)

A me "Saltatempo" piacque proprio tanto. Benni è un grande, quoto l'appassionato post di Everett. Ha scritto anche cose dimenticabili, per carità, ma il suo stile è speciale. Umoristico, onirico, satirico, fantasioso, folle, critico: talmente tante sfaccettature che è davvero facile farsi trasportare.
Quanto a Bar Sport, per me rimarrà sempre una pietra miliare. Pazzesco. Anche se non piace a Paolo!  ;)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bramo - Giovedì 17 Set 2009, 21:21:41


A parte quelli che ho mensionato come già letti, tu che consigli...

Saltatempo, la compagnia dei celestini o che altro?

 :)
Sicuramente Saltatempo, probabilmente il mio secondo preferito dopo Achille... poi quoto Bottagna per Terra!, bellissimo, ti consiglio anche La compagnia dei Celestini e aggiungo Il bar sotto il mare, stupenda raccolta di racconti. Inoltre immancabile è Baol e anche l'ultimo è molto bello, la raccolta di racconti La grammatica di Dio.  :)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Delco - Giovedì 17 Set 2009, 21:49:37
Della Compagnia dei Celestini se non sbaglio si è anche fatta una trasposizione televisiva, un cartone animato. Tiene fede al libro?
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Unchienandalou - Giovedì 17 Set 2009, 22:02:14
Grazie per le risposte...mi ispirano soprattutto le raccolte di racconti e tra i romanzi "Saltatempo"

 :)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bramo - Giovedì 17 Set 2009, 22:18:45
Della Compagnia dei Celestini se non sbaglio si è anche fatta una trasposizione televisiva, un cartone animato. Tiene fede al libro?
Per quel poco che ho visto qualche tempo fa la mattina su Rai Due, il cartone mi sembra essere molto ma molto diverso dalla trama del romanzo. Ho visto pochi episodi, e quasi mai per intero, ma mi è sembrato che il cartone animato si basasse solo sul gioco della Pallastrada, e riprendessi giusto i ragazzi protagonisti. Ma per quello che ho visto io non c'è niente della drammaticità del romanzo di Benni, nessun accenno al Grande Bastardo, niente viaggio dei ragazzi, niente clima da regime... boh, in effetti non capivo come Benni avesse autorizzato a far fare un cartone animato dal suo libro, dato che giocoforza non avrebbe potuto trattare i temi del suo scritto visto il pubblico a cui si rivolge il cartone e le tematiche invece svolte da Benni, che lasciando stare il linguaggio e le situazioni spinte, sono tematiche pesanti e serie.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Brigitta MacBridge - Venerdì 18 Set 2009, 09:52:58
A forza di riparlarne, mi è venuta voglia di rileggermi un po' di Pratchett... ho appena piazzato un ordine su Amazon per altri sette libri del Mondo Disco. Il tempo di riceverli, e il comodino si riempirà di tartarughe cosmiche :)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bruce Banner - Venerdì 18 Set 2009, 21:36:51
Freddo a luglio di Lansdale.
Non uno dei migliori romanzi dell'autore texano,anzi un pò banale.
Però verso la fine c'è un bel colpo di scena.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Deos1 - Sabato 19 Set 2009, 18:08:06
"David Copperfield" di Dickens
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Marci - Domenica 20 Set 2009, 11:31:19
Appena iniziato "La penultima verità" di Philip K. Dick
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Brigitta MacBridge - Lunedì 21 Set 2009, 10:36:59
Appena iniziato "La penultima verità" di Philip K. Dick
Bello. Ho letto poco Dick, ma questo mi piacque molto :)
Meno famoso di altri libri, ma forse, e non è un difetto, un pelino più comprensibile (devo ancora trovare il coraggio di rileggere "La svastica sul sole" per vedere di capirci qualcosa :-[)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Marci - Martedì 22 Set 2009, 19:17:57
Si, l'ho scelto proprio perchè avevo letto che era uno dei più semplici da capire, dato che in passato avevo letto Ubik e arrivato alla fine mi sono dovuto arrendermi all'evidenza di aver capito ben poco del senso generale.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Schroeder - Giovedì 24 Set 2009, 22:34:37
Dopo "Zia Mame" (spassosissimo e consigliatissimo) e "Il cimitero senza lapidi e altre storie nere" (davvero pieno di sorprese, grazie del consiglio Everett), ho in sospeso "Hoot" di Carl Hiaasen (per bambini)e sto leggendo "L'Acchiappasogni" di Stephen King (che, pur nella sua assurdità, mi sta catturando molto più del previsto). Al quarto libro di King mi chiedo come possa averlo ignorato per anni credendolo un autore horror...
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bramo - Giovedì 24 Set 2009, 23:34:45
"Il cimitero senza lapidi e altre storie nere" (davvero pieno di sorprese, grazie del consiglio Everett),
Di nulla, è sempre un piacere consigliare libri validi e Gaiman (e le due cose coincidono praticamente sempre :P)

"sto leggendo "L'Acchiappasogni" di Stephen King (che, pur nella sua assurdità, mi sta catturando molto più del previsto). Al quarto libro di King mi chiedo come possa averlo ignorato per anni credendolo un autore horror...
Toh guarda che puoi rendermi il favore! Un mio amico è fana accanito di King, ma anch'io come te ne sono sempre stato alla larga bollandolo come autore horror, genere che non amo... questo mio amico mi ha presta il primo libro della Torre Nera - che però devo ancora iniziare dovendo finire quello della Cornwell - dato che questa saga, essendo un po' fantasy, mi ispira e mi sembra un buon punto per iniziare King... questo mio amico sta leggendo proprio L'Acchiappasogni, se dici che vale potrei farmelo prestare dopo i 7 libri della Torre...
In fondo, un autore amato alla follia da Faraci proprio malaccio non deve essere, no? ;)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: MarKeno - Venerdì 25 Set 2009, 11:10:04
Raga, permettetemi di dire che King è un autore talmente poliedrico e geniale, che fermarsi all'horror è riduttivo. Ci sono elementi di tensione e di inquietudine, è verissimo, ma questo è indispensabile in ogni libro! Vampiri e lupi mannari compaiono, ma solo a volte, in libri che potete tranquillamente evitare se non amate il genere! Vedesi L'acchiappasogni: un libro forte, intenso, anche se non certo tra i migliori. (Non perdetevi L'ombra dello scorpione!) Quanto alla saga della Torre Nera, pur tentandomi come nient'altro da anni, non sono mai riuscito a finire il primo libro, L'ultimo cavaliere. Dunque non ho proseguito.
Ora, by the way, sono tornato alla fantasy purissima, con il ciclo della caduta dei Malazan, di Erikson. Libro terzo, le memorie del ghiaccio. Non è Martin, ma si legge, ostia se si legge!
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Schroeder - Venerdì 25 Set 2009, 23:11:17
Toh guarda che puoi rendermi il favore! Un mio amico è fana accanito di King, ma anch'io come te ne sono sempre stato alla larga bollandolo come autore horror, genere che non amo... questo mio amico mi ha presta il primo libro della Torre Nera - che però devo ancora iniziare dovendo finire quello della Cornwell - dato che questa saga, essendo un po' fantasy, mi ispira e mi sembra un buon punto per iniziare King... questo mio amico sta leggendo proprio L'Acchiappasogni, se dici che vale potrei farmelo prestare dopo i 7 libri della Torre...
In fondo, un autore amato alla follia da Faraci proprio malaccio non deve essere, no? ;)

Beh, per ora sono a 1/3 de "L'Acchiappasogni" e aspetto la fine per dare un giudizio... Come sostiene MarKeno non è considerato tra i migliori di King (come tutti i libri scritti dopo il grave incidente automobilistico del 1999), ma, pur non capendo il senso generale del romanzo, ne' in che direzione andrà la storia, non riesco a smettere di leggerlo... Boh, si vedrà. Gli altri che ho letto sono "Misery", "Carrie" e "L'ombra dello scorpione" e consiglio vivamente tutti e tre (in particolare i primi due). Non ho ancora letto nessun libro della serie della Torre Nera, quindi non saprei dirti...
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Brigitta MacBridge - Domenica 27 Set 2009, 15:20:09
A forza di riparlarne, mi è venuta voglia di rileggermi un po' di Pratchett... ho appena piazzato un ordine su Amazon per altri sette libri del Mondo Disco. Il tempo di riceverli, e il comodino si riempirà di tartarughe cosmiche :)
Pacco arrivato, libro iniziato :)
Adoro Pratchett. Il suo e' un umorismo mai banale, divertente, leggero, che fa ridere... e poi ti spara a bruciapelo una battuta di spirito che contiene piu' saggezza di una trattato di filosofia.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Quaquarone93 - Lunedì 28 Set 2009, 22:47:49
Sto iniziando a leggere tutti i romanzi di Baricco. Per ora ho letto Novecento e Oceano Mare, ma attendono Seta e Castelli di Rabbia.
Un autore dalla sensibilità sconfinata che ho già imparato ad amare.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bramo - Lunedì 28 Set 2009, 23:07:04
Sto iniziando a leggere tutti i romanzi di Baricco. Per ora ho letto Novecento e Oceano Mare, ma attendono Seta e Castelli di Rabbia.
Un autore dalla sensibilità sconfinata che ho già imparato ad amare.
Oh, Baricco... ti quoto, ha una grande sensibilità, che riesce a mettere su carta in modo particolare e inedito, spesso in modo quasi ermetico. Piace molto anche a me, anche se nn ho letto molto, giusto i due che hai letto te e Castelli di rabbia, ma se mi verrà lo schizzo potrei leggere prima o poi anche Seta...
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: FL0YD - Martedì 29 Set 2009, 08:45:48
Eh, penso di essere in minoranza (o, almeno, così è di solito su Baricco), ma ho sempre trovato molto artefatta la sensibilità di Baricco, e il suo modo di scrivere eccessivamente lezioso e autocompiaciuto... e secondo me "Castelli di rabbia" è proprio il paradigma di tutto ciò :-/
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Marci - Martedì 29 Set 2009, 14:17:11
Eh, penso di essere in minoranza (o, almeno, così è di solito su Baricco), ma ho sempre trovato molto artefatta la sensibilità di Baricco, e il suo modo di scrivere eccessivamente lezioso e autocompiaciuto... e secondo me "Castelli di rabbia" è proprio il paradigma di tutto ciò :-/

Siamo in due. La penso più o meno come te su Baricco. Personalmente lo trovo un "furbetto" che fa soldi grazie a libruccoli spessi il minimo indispensabile e piuttosto poveri di contenuti. Ricordo male io o in Oceano Mare c'erano pure delle pagine completamente bianche... questo dice un bel po'. Trovo che gli autori veramente dotati di sensibilità siano altri.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Quaquarone93 - Sabato 3 Ott 2009, 23:54:42

Siamo in due. La penso più o meno come te su Baricco. Personalmente lo trovo un "furbetto" che fa soldi grazie a libruccoli spessi il minimo indispensabile e piuttosto poveri di contenuti. Ricordo male io o in Oceano Mare c'erano pure delle pagine completamente bianche... questo dice un bel po'. Trovo che gli autori veramente dotati di sensibilità siano altri.
No no, niente pagine bianche. Forse alcune erano poco fitte perché vi compaiono le preghere del prete, fra i protagonisti della storia.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: feidhelm - Domenica 4 Ott 2009, 03:08:24
La penso più o meno come te su Baricco. Personalmente lo trovo un "furbetto" che fa soldi grazie a libruccoli spessi il minimo indispensabile e piuttosto poveri di contenuti.

Non credo che sia un furbetto, lui è davvero convinto di essere autore di grande sensibilità e profondità.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: MarKeno - Domenica 4 Ott 2009, 21:00:42

Non credo che sia un furbetto, lui è davvero convinto di essere autore di grande sensibilità e profondità.

Mmm, sbaglio o NON è un complimento? ;)
In ogni caso di Baricco non ho mai letto alcunché. Né intendo iniziare presto. Pila altissima di libri e critiche accese origliate qua e là. Per ora prendo licenza dal fantasy e mi dirigo sull'umoristico: "Correndo con le forbici in mano" s'intitola il libro che ho pescato colto da improvviso sentore, tra i tanti della biblioteca. Di un, pare, famoso Augusten Bourroghs (più o meno scritto così). Troppo presto per un parere...
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Unchienandalou - Lunedì 5 Ott 2009, 21:51:33
Io sto leggendo in questi giorni "La sera andavamo in via Veneto" di Eugenio Scalfari.

Ecco qualche info:

http://www.einaudi.it/libri/libro/eugenio-scalfari/la-sera-andavamo-in-via-veneto/978880619916

Qualcuno l'ha letto, o ha intenzione di farlo?




 :)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: alec - Lunedì 5 Ott 2009, 22:14:26
Sto leggendo avidamente "Castel del Monte", un saggio storico di Franco Cardini sull'enigmatica fortezza di Federico II...
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: alec - Lunedì 5 Ott 2009, 22:18:59

Mmm, sbaglio o NON è un complimento? ;)
In ogni caso di Baricco non ho mai letto alcunché. Né intendo iniziare presto. Pila altissima di libri e critiche accese origliate qua e là. Per ora prendo licenza dal fantasy e mi dirigo sull'umoristico: "Correndo con le forbici in mano" s'intitola il libro che ho pescato colto da improvviso sentore, tra i tanti della biblioteca. Di un, pare, famoso Augusten Bourroghs (più o meno scritto così). Troppo presto per un parere...
Di Baricco ho letto "Seta", ma non mi ha lasciato nulla "dentro". Non riesce a farsi amare.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bacci - Lunedì 5 Ott 2009, 22:30:43
Di Baricco ho letto "Seta", ma non mi ha lasciato nulla "dentro". Non riesce a farsi amare.

Io di baricco invece ho letto solo "City", commento: idem come sopra. :P
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: ZioPaperone - Lunedì 5 Ott 2009, 22:35:08
Eh, penso di essere in minoranza (o, almeno, così è di solito su Baricco), ma ho sempre trovato molto artefatta la sensibilità di Baricco, e il suo modo di scrivere eccessivamente lezioso e autocompiaciuto... e secondo me "Castelli di rabbia" è proprio il paradigma di tutto ciò :-/

Siamo in tre (la fila si allunga... ::)).
Ho letto solo due mezzi libri, perché proprio non riuscivo a sopportarlo, così artefatto e narcisistico. Dire che non mi piace è poco, è un tipico scrittore "di moda" che mi è di un'antipatia irrefrenabile :D
Ma d'altronde non sopportavo molto neanche Gianni Vattimo...

Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: PaperTopo - Lunedì 5 Ott 2009, 23:20:18
Uhm...

1. Il Topolino D'Oro #16;
2. Guide Skira: L'abbazia di Chiaravalle
3. Guide Compact De Agostini: Treni
4. CD 21: Supergiallo Di Topolino
5. Paperino: Avventure e risate (Disney Comics)

Interessante pacchetto di letture, no?   :)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: feidhelm - Lunedì 5 Ott 2009, 23:31:19
Oh qualcun altro che legge le guide turistiche!
Per me è un po' come viaggiare :)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: MarioCX - Martedì 6 Ott 2009, 17:56:56
Leggo soprattutto saggistica e sul mio comodino c'è "La Strage Di Stato".
Ma è la terza volta che lo leggo.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bacci - Martedì 6 Ott 2009, 18:28:15
Ho appena terminato di leggere "Il cinema secondo Hitchcock" di Francois Truffaut, un intervista-fiume al maestro del brivido (e di molto altro ,in verità) davvero interessantissima per approfondire retroscena e curiosità tecniche e giudizi morali dell'autore de "Gli Uccelli,""La donna che visse due volte" ,e altri capolavori indimenticabili. :)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: feidhelm - Martedì 6 Ott 2009, 21:36:31
Leggo soprattutto saggistica e sul mio comodino c'è "La Strage Di Stato".
Ma è la terza volta che lo leggo.

Puoi dirmi l'anno della prima pubblicazione?
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: MarioCX - Martedì 6 Ott 2009, 21:50:00

Puoi dirmi l'anno della prima pubblicazione?

Io ho la ristampa di "Avvenimenti" del 1993, l'edizione originale è del giugno 1970 e la si trova con un po' di fortuna su ebay ad una cifra intorno ai 40 Euro.

Se non lo trovi te lo puoi sempre scaricare e poi stampare da qui:
http://www.strano.net/stragi/tstragi/pfontana/index.html
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: feidhelm - Martedì 6 Ott 2009, 21:52:21

Io ho la ristampa di "Avvenimenti" del 1993, l'edizione originale è del giugno 1970 e la si trova su ebay ad una cifra intorno ai 40 Euro.


Grazie dell'informazione, magari me la stampo da Internet.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: alec - Martedì 6 Ott 2009, 21:53:09
Oh qualcun altro che legge le guide turistiche!
Per me è un po' come viaggiare :)
Se ti interessa l'articolo, io ho trovato strepitosa quella sulla Scozia Del Touring Club Italiano-serie oro. Non è aggiornatissima, ma vale i 21euro d'acquisto
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: MarioCX - Martedì 6 Ott 2009, 21:58:51

Grazie dell'informazione, magari me la stampo da Internet.

E fai bene perchè l'edizione di "Avvenimenti" è purtroppo priva delle interessantissime appendici presenti nella prima edizione del 1970 difficile da trovare.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: PaperTopo - Mercoledì 7 Ott 2009, 10:27:29
Oh qualcun altro che legge le guide turistiche!
Per me è un po' come viaggiare :)

Se parlano di Medioevo e Rinascimento, soprattutto in riferimento a castelli, chiese, abbazie, monasteri o palazzi sono le benvenute nella mia biblioteca.

Ma anche Disney e tutto ciò che riguarda i treni sono in prima fila nella mia biblioteca!
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: alec - Mercoledì 7 Ott 2009, 12:18:31

Se parlano di Medioevo e Rinascimento, soprattutto in riferimento a castelli, chiese, abbazie, monasteri o palazzi sono le benvenute nella mia biblioteca.

Ma anche Disney e tutto ciò che riguarda i treni sono in prima fila nella mia biblioteca!
Io leggo tutto ciò che riguarda i Celti, di ogni epoca (dalla protostoria alla rivoluzione d'Irlanda). I saggi storici sul medioevo abbondano nella mia biblioteca, ma anche i fumetti ed i testi sull'animazione occupano un posto importante, così come i romanzi storico/fantasy ed i libri sugli animali. La divulgazione scientifica alla Piero & Alberto non manca mai.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: feidhelm - Mercoledì 7 Ott 2009, 21:33:09
Io leggo tutto ciò che riguarda i Celti, di ogni epoca (dalla protostoria alla rivoluzione d'Irlanda).

Fratello! :D

Mi dici qualche titolo della tua celto-biblioteca?
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Marci - Venerdì 9 Ott 2009, 09:34:15
Finito il libro di Dick che mi è piaciuto molto. Ora mi butto s un classico, "Il giocatore" di Dostoevskij.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: alec - Venerdì 9 Ott 2009, 20:16:26

Fratello! :D

Mi dici qualche titolo della tua celto-biblioteca?
Sono tanti: tra gli ultimi arrivi,  "I Celti dal mito alla storia" di O. Buchsenschutz, "Terra di S.Patrizio" di G.Iorio, "Uomini delle Highlands" di M.Martin, "L'Italia dei Celti", di G.G Boot, "L'isola del destino" di P.Gulisano...potrei continuare per un' oretta, ma i miei preferiti restano i vecchi testi di Jean Markale ;)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: feidhelm - Venerdì 9 Ott 2009, 23:46:30
potrei continuare per un' oretta, ma i miei preferiti restano i vecchi testi di Jean Markale ;)

Di Markale ne ho due, di cui uno tradotto tanto tremendamente che ogni volta che riprovo a prenderlo in mano m'inc*zz* >:( ;D

E di testi letterari che hai? (cicli epici irlandesi, gallesi, arturiani, immrama ed echtrae...)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: alec - Sabato 10 Ott 2009, 13:21:07
La grande razzia (Tain Bo Cùailnge)

Y Gododdin

Navigatio Brandani

Mabinogion

Lebor Gabala

La Saga di Cu Chulainn (ed. Mondadori)

Carmina Gadelica-estratto ed. Keltia (Carmichael)

Irish Mythology (Lady Gregory)

Historia regum Britanniae (Geoffrey di Monmouth)

Vita Merlini  (" ")

De excidio et conquestu Britanniae (Gildas)

Historia Brittonum (Nennio)

Vita di S.Colombano (Giona di Bobbio)

Barzaz Breiz (in francese)

Lancelot en prose

Opera omnia di Tennison (a suo modo è un classico)

+ edizione anastatica Book of Kells, raccolte di loriche irlandesi medievali, collana leggende celtiche a cura di Agrati-Magini (Oscar Mondadori, quasi introvabile). Sono sicuro di avere altra roba, ma debbo guardare meglio fra i quintali di volumi... ;)
PS: i testi di Markale, specie il trentennale "I Celti" sono importanti perche vengono citate le varie "Triadi dell'isola di Britannia", di dubbia autenticità, ma ricche di indicazioni sull'epoca arturiana.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: feidhelm - Sabato 10 Ott 2009, 23:24:53
La grande razzia (Tain Bo Cùailnge) Celo, anche in lingua originale (che ovviamente non capisco, ma ci tengo lo stesso ;D)

Y Gododdin Manca! Che edizione hai? In italiano?

Navigatio Brandani Celo, anche il poema anglo-normanno di Benedeit

Mabinogion Celo

Lebor Gabala Celo

La Saga di Cu Chulainn (ed. Mondadori) Celo

Carmina Gadelica-estratto ed. Keltia (Carmichael) Non conosco... ma tanto è moderno, giusto?

Irish Mythology (Lady Gregory) Ne ho sentito parlare... è dell'Ottocento?

Historia regum Britanniae (Geoffrey di Monmouth) Celo

Vita Merlini  (" ") Celo

De excidio et conquestu Britanniae (Gildas)
Historia Brittonum (Nennio)
Vita di S.Colombano (Giona di Bobbio) Acc... dove li hai beccati questi? Li voglio! :(

Barzaz Breiz (in francese) Interessante! Peccato che il francese non lo so ;D

Lancelot en prose Celo

Opera omnia di Tennison (a suo modo è un classico) Colpevolmente non l'ho mai letto :(

+ edizione anastatica Book of Kells (invidia!), raccolte di loriche irlandesi medievali, collana leggende celtiche a cura di Agrati-Magini (Oscar Mondadori, quasi introvabile) ( 8-)). Sono sicuro di avere altra roba, ma debbo guardare meglio fra i quintali di volumi... ;)
PS: i testi di Markale, specie il trentennale "I Celti" sono importanti perche vengono citate le varie "Triadi dell'isola di Britannia", di dubbia autenticità, ma ricche di indicazioni sull'epoca arturiana.

Le Triadi le avevo trovate solo in inglese, su Internet... grazie della dritta ;)
Vuoi sapere quali testi ho io?
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: alec - Sabato 10 Ott 2009, 23:48:42
Sì mi interesserebbe. Il "Gododdin" è della "Luni Editrice", e lo trovi girando un po' sul web.  I testi di Gildas e di Nennio uscirono per i tipi de "Il Cerchio".  "Vita di Colombano" di Giona di Bobbio è della Jaca Book: una buona libreria, se non lo ha, te lo fa arrivare.  "Carmina Gadelica" è una raccolta di antichi poemi, preghiere ed usanze delle Highlands, e risale all'800 ( come l'Irish Mythology della Gregory).  L'edizione originale è composta da 15 volumi, ed io ne possiedo solo un florilegio pubblicato una decina d'anni fa da Keltia ed.
Slainte! ;)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bramo - Lunedì 12 Ott 2009, 21:31:42
Ho finito (finalmente, aggungerei!) il primo libro della Cornwell con protagonista Kay Scarpetta, Post Mortem. Soprendentemente, non mi è dispiaciuto eccessivamente, anche se non riponevo troppe speranze, e l'ho letto più che altro incuriosito dalla mia ragazza che ne è diventata appassionata. Invece non è stato per niente malaccio, e in futuro non è escluso che riprenda in mano un libro con la dottoressa Scarpetta. Imputo quindi il lungo tempo che ho impiegato per finirlo all'impegno per gli esami durante lo scorso mese.
Ho iniziato e sono già oltre la metà, adesso, di L'ultimo cavaliere, di Stephen King, primo romanzo della saga horror-fantasy La Torre Nera. Questo primo romanzo l'avevo già letto e non mi prese, ora su pressioni dei miei amici appassionati e per il fatto che J J Abrams si occuperà di una trsposizione o cinematografica o telefilmica della saga, l'ho ripreso in mano e già l'approccio è più positivo. Insomma, credo che i miei prossimi 6 libri saranno targati Dark Tower...
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: feidhelm - Mercoledì 14 Ott 2009, 00:03:00
Sì mi interesserebbe. Il "Gododdin" è della "Luni Editrice", e lo trovi girando un po' sul web.  I testi di Gildas e di Nennio uscirono per i tipi de "Il Cerchio".  "Vita di Colombano" di Giona di Bobbio è della Jaca Book: una buona libreria, se non lo ha, te lo fa arrivare.  "Carmina Gadelica" è una raccolta di antichi poemi, preghiere ed usanze delle Highlands, e risale all'800 ( come l'Irish Mythology della Gregory).  L'edizione originale è composta da 15 volumi, ed io ne possiedo solo un florilegio pubblicato una decina d'anni fa da Keltia ed.
Slainte! ;)

In colpevole ritardo :-[ ecco la mia lista (ho escluso quello che ho già citato) :):

-Il viaggio di Bran Mac Febal, in gaelico con traduzione inglese
-Le Mort d'Arthur di Thomas Malory (in italiano)
-I romanzi arturiani di Chrétien de Troyes
-I Lais di Maria di Francia (alcuni dei quali di argomento arturiano)
-Il Tristano di Goffredo di Strasburgo e quello di Thomas di Britannia
-Il Merlino di Robert De Boron (oltre alla Vita Merlini di Goffredo)
-Alcuni volumi di fiabe irlandesi, celtiche, scozzesi, cornovagliesi
-Testi classici che fanno riferimento ai paesi celtici come la Guerra Gallica di Cesare, gli Annali e la Vita di Agricola di Tacito, volume dedicato a Iberia e Gallia della Geografia di Strabone...
-Preiddeu Annwn e Cad Goddeu, contenuti nella Dea Bianca di Robert Graves (libro consigliato per l'enorme erudizione dell'autore, ma da prendere con le molle)

Per i testi sui celti, ho, tra l'altro:

-Un dizionario arturiano edito dalla BUR, non perfetto ma utile
-Il Druidismo e Merlino di Jean Markale
-Celtic Gods e Celtic Goddesses di Miranda Green (consigliatissimi per un approccio rigorosamente storico-archeologico)
-Celtic Myth and Arthurian Romance e The Grail: From Celtic Myth to Christian Symbol di Roger Sherman Loomis, due "classici" sul mito arturiano
-An introduction to the Celtic Languages, una specie di grammatica comparata delle lingue celtiche , viste anche nel loro sviluppo storico
-Etymological Dictionary of the Gaelic Language di McBain (qui (http://www.ceantar.org/Dicts/MB2/) una versione ridotta online)
-vari librini comprati in Irlanda, di cui uno sui nomi propri, uno sui cognomi, un dizionarietto di mitologia, alcune cose sull'Irlanda pre-celtica ecc. ecc.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: MarioCX - Mercoledì 14 Ott 2009, 08:33:10
Sul mio comodino, ma proprio IN SENSO FISICO, attualmente vedo:

- Stefano Cingolani "La Grandi Famiglie Del Capitalismo Italiano, LaTerza 1990

- Catalogo Unificato 2010 Regno, Repubblica, S.Marino, Vaticano e S.M.O.M.

- Mandy Aftel "Brian Jones, morte di un Rolling Stone", Gammalibri 1983

- In Viaggio Con Paperone.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: alec - Mercoledì 14 Ott 2009, 19:30:50

In colpevole ritardo :-[ ecco la mia lista (ho escluso quello che ho già citato) :):

-Il viaggio di Bran Mac Febal, in gaelico con traduzione inglese
-Le Mort d'Arthur di Thomas Malory (in italiano)
-I romanzi arturiani di Chrétien de Troyes
-I Lais di Maria di Francia (alcuni dei quali di argomento arturiano)
-Il Tristano di Goffredo di Strasburgo e quello di Thomas di Britannia
-Il Merlino di Robert De Boron (oltre alla Vita Merlini di Goffredo)
-Alcuni volumi di fiabe irlandesi, celtiche, scozzesi, cornovagliesi
-Testi classici che fanno riferimento ai paesi celtici come la Guerra Gallica di Cesare, gli Annali e la Vita di Agricola di Tacito, volume dedicato a Iberia e Gallia della Geografia di Strabone...
-Preiddeu Annwn e Cad Goddeu, contenuti nella Dea Bianca di Robert Graves (libro consigliato per l'enorme erudizione dell'autore, ma da prendere con le molle)

Per i testi sui celti, ho, tra l'altro:

-Un dizionario arturiano edito dalla BUR, non perfetto ma utile
-Il Druidismo e Merlino di Jean Markale
-Celtic Gods e Celtic Goddesses di Miranda Green (consigliatissimi per un approccio rigorosamente storico-archeologico)
-Celtic Myth and Arthurian Romance e The Grail: From Celtic Myth to Christian Symbol di Roger Sherman Loomis, due "classici" sul mito arturiano
-An introduction to the Celtic Languages, una specie di grammatica comparata delle lingue celtiche , viste anche nel loro sviluppo storico
-Etymological Dictionary of the Gaelic Language di McBain (qui (http://www.ceantar.org/Dicts/MB2/) una versione ridotta online)
-vari librini comprati in Irlanda, di cui uno sui nomi propri, uno sui cognomi, un dizionarietto di mitologia, alcune cose sull'Irlanda pre-celtica ecc. ecc.
I testi sui Celti in lingua  che posseggo sono tanti, comunque ti posso citare "Gaelic-English dictionary" (gaelico scozzese)-Lomond Book

"A History of Wales" di J.Davies

"Scotland before History" di S.Piggott

"Irish druids and old irish religions" di J.Bonwick (ristampa del 1894)

"Scottish clan and family encyclopedia"

"The art of the Picts" di Henderson-Henderson

"Illustrated encyclopaedia of arthurian legends"

"Mythic Ireland" di M.Dames

Tra i classici, avevo scordato "Topographia Hibernica" di Giraldus Cambrensis (ed. UTET 2002) ed il "De Bello Gallico" di Cesare (Oscar Mondadori)

Poi ci sarebbe la lista dei vari saggi, ma mi prendo un po' di tempo per catalogarli... ;)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: feidhelm - Mercoledì 14 Ott 2009, 22:46:57
I testi sui Celti in lingua  che posseggo sono tanti, comunque ti posso citare "Gaelic-English dictionary" (gaelico scozzese)-Lomond Book Io ne ho uno di irlandese-inglese di casa editrice assolutamente sconosciuta, credo An Gùm ;D

"The art of the Picts" di Henderson-Henderson mmm... questo mi interesserebbe

Tra i classici, avevo scordato "Topographia Hibernica" di Giraldus Cambrensis (ed. UTET 2002) Grande! Anche questo non sapevo esistesse in italiano :D

Poi ci sarebbe la lista dei vari saggi, ma mi prendo un po' di tempo per catalogarli... ;)

Fai con comodo ;)
Ah, sai niente di un'edizione italiana del Libro di Taliesin? :(
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bramo - Mercoledì 14 Ott 2009, 22:52:00
E' uscito giusto oggi in tutte le librerie il nuovo libro del mio scrittore preferito, Stefano Benni. Questo suo ultimo romanzo si intitola "Pane e Tempesta". http://bologna.repubblica.it/dettaglio/il-nuovo-benni-torna-alla-comicita/1748570
Appena potrò, spero presto, sarà mio!
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: alec - Mercoledì 14 Ott 2009, 23:07:43

Fai con comodo ;)
Ah, sai niente di un'edizione italiana del Libro di Taliesin? :(
Libro di Taliesin in italano? Di completo, che io sappia no (salvo edizioni molto vecchie), ma ne "I Celti" del solito Markale se ne trovano alcuni stralci. Dimenticavo di dirti che sono in possesso di "THe death of King Arthur" edizione economica Penguin Classic e di un raro libriccino, comprato all'aeroporto di Dublino, intitolato "A pocket book of the banshee", di Patricia Lysaght edit da O'Brien.  E' del '98, forse in Irlanda lo trovi ancora.
"The art of the Picts" è un bel librone un po' caro (ma ne vale la pena) che ho comprato tramite www.libreriauniversitaria.it  E' della Thames & Hudson, costa una cinquantina di euro e te lo recapitano in uma settimana.  Illustrazioni spettacolari. ;)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: feidhelm - Mercoledì 14 Ott 2009, 23:30:32
e di un raro libriccino, comprato all'aeroporto di Dublino, intitolato "A pocket book of the banshee", di Patricia Lysaght edit da O'Brien.

Cos'è? Raccoglie racconti sulle banshee?
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bramo - Giovedì 15 Ott 2009, 11:23:13
Ok, finito L'Ultimo Cavaliere e ne sono stato catturato. Dal protagonista Roland, dall'uomo in nero, dal mondo in cui agiscono... e ovviamente dalla Torre Nera, perno di tutta la saga omonima che inizia con questo romanzo.
Se siete interessati a un (mio) parere più ampio su questo romanzo, sbirciate qui (http://www.elikrotupos.com/sollazzo/viewtopic.php?f=4&t=1985&p=24615#p24615)
E ora, in attesa di comprare il nuovo libro di Benni uscito ieri, mi aspetta La Chiamata dei Tre!
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: alec - Giovedì 15 Ott 2009, 20:11:20

Cos'è? Raccoglie racconti sulle banshee?
E' una raccolta di aneddoti e di caratteristiche delle banshee, arricchita da un'ampia casistica di apparizioni. Colgo l'occasione per consigliarti anche un altro libretto, "Scottish folk and fairy tales", selezione di leggende scozzesi compilata da Gordon Jarvie (Penguin Books).
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: McDuck - Giovedì 22 Ott 2009, 07:09:25
Il Tao te Ching di Sun-Tzu...ogni riga sono 200 interpretazioni ;D
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Schroeder - Venerdì 23 Ott 2009, 20:57:10
Ops, ho dimenticato di segnalare, a chi interessava, che ho finito "L'acchiappasogni"; confermo ciò che ho detto, è un romanzo strano e, forse, riuscito solo a metà. Come sempre King è magistrale nel portare in vita i suoi personaggi... Si arriva alla fine del libro e si ha l'impressione di conoscerli da sempre. Per il resto, la trama mescola un po' troppe cose: alieni, militari, parapsicologia, ecc.. La tensione, forte nella prima parte del libro, va progressivamente scemando, per poi crescere nuovamente nella conclusione. Forse, l'autore ha pensato più a se stesso che al lettore (abbondano i riferimenti al dolore fisico e alla malattia: King, durante la stesura, era appena scampato ad un terribile incidente stradale), che comunque è trascinato dgli eventi narrati, anche se (o forse proprio perchè) non si capisce, fino alla fine, dove conduca la storia. Lo consiglio agli appassionati dell'autore...
Il riassunto sul retro, ad ogni modo, mi ha tratto in inganno.

Ora sto leggendo il nuovissimo libro di King, uscito in Italia da pochi giorni (prima degli USA): "The dome". La trama promette molto bene... ;)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Marci - Sabato 24 Ott 2009, 12:54:37
Appena iniziato "La fata carabina" di Daniel Pennac, secondo libro della seire di Benjamin Malaussène.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bramo - Giovedì 29 Ott 2009, 23:20:14
Ora sto leggendo il nuovissimo libro di King, uscito in Italia da pochi giorni (prima degli USA): "The dome". La trama promette molto bene... ;)
Ho letto la trama del libro, trovato in libreria... effetivamente è interessante, probabilmente prima o poi proverò a leggerlo, ma per ora la lista degli "immediati" è abbastanza lunga...
Comunque ho finito pochi giorni fa La Chiamata dei Tre, secondo libro della saga di Stephen King La Torre Nera. Mi è piaciuto, anche se siamo ancora lontani dal cuore della vicenda e questo romanzo si pone quasi come un "secondo inizio" alla vicenda. Comunque, per gli interessati, c'è una mia rece un po' più dettagliata qui (http://www.elikrotupos.com/sollazzo/viewtopic.php?f=4&t=2025).
Intanto pauseggio dalla Torre Nera e da King avendo ricevuto in regalo domenica scorsa il nuovo libro del mio scrittore italiano preferito, Stefano Benni. Regalo arrivato dalla mia bellissima, fantastica e mai abbastanza (da me) ricordata morosa, la Minnie-Marta! :D
Grazie mille per il graditissimo regalo, amore! Non vedo l'ora di gustarmi Pane e Tempesta!
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bramo - Domenica 1 Nov 2009, 20:11:00
Finito a apprezzato Pane e Tempesta (chi è interessato e vuole leggersi una recensione, può dare un occhio a quello che ho scritto sulla Tana (http://www.elikrotupos.com/sollazzo/viewtopic.php?f=4&t=2033)), rimando ancora il mio appuntamento con Rolando e il cuo viaggio verso la Torre Nera di King per un libro molto recente, uscito in ottobre: Buio - The Land, di Elena P. Melodia, giovane autrice esordiente che pubblica questo primo volume di una trilogia urban-fantasy. Vedremo un po' com'è, so che la casa editrice che lo pubblica (la Lain, quella che ha pubblicato la saga di Twilight) ha puntato e punta molto su questa serie, promuovendola in molti modi e facendo partecipare addrittura l'autrice al Lucca Comics finito oggi, nell'incontro di ieri pomeriggio).
Io l'ho conosciuto grazie sempre alla mia Minnie, che se l'è comprato per sè, letto e apprezzato, quindi me l'ha prestato. Vedremo se mi soddisferà!
PS. Segnalo che pochi giorni fa è uscito il nuovo romanzo di un altro dei miei scrittori italiani (e in assoltuo) preferiti, Niccolò Ammaniti, con il libro Che la festa cominci, edito da Einaudi.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: EGO - Martedì 3 Nov 2009, 09:26:13
Ok, finito L'Ultimo Cavaliere e ne sono stato catturato. Dal protagonista Roland, dall'uomo in nero, dal mondo in cui agiscono... e ovviamente dalla Torre Nera, perno di tutta la saga omonima che inizia con questo romanzo.
Ma pensa, l'ho finito anche io qualche giorno fa. Io però l'ho letto in inglese e nella versione riveduta e ampliata. A dire il vero, penso che come stile sia forse il più bel King che io abbia mai letto in originale, e la storia, seppur molto lenta e più ricca di domande che di spiegazioni, mi è piaciuta tanto. Ora devo solo aspettare che mi arrivi il volume 2...

Da parte mia ho appena iniziato Pyramids, di Terry Pratchett. E mi sto già facendo delle grandi risate ;D
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Unchienandalou - Martedì 3 Nov 2009, 10:24:01
Finito a apprezzato Pane e Tempesta .


Everett, è del genere di "Comici spaventati guerrieri"??

Se si, qual'è meglio???
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bramo - Mercoledì 4 Nov 2009, 22:18:40
@ Ego: wow, letto in inglese? Complimenti! Sono molto interessanti le osservazioni che fai sullo stile di King, che io posso notare meno nella traduzione italiana (in cui però traspare qualche guizzo particolare).
Contento che ti sia piaciuto, aspetto di sentire cosa dirai del secondo libro della Torre, quando ti arriverà e lo avrai letto.

@ Unchienandalou: scusa se ci ho messo tanto a risponderti, ma volevo rinfrescarmi un attimo la memoria per "Comici Spaventati Guerrieri", libro che ho letto qualche anno fa e non ricordavo più benissimo. Per rispondere alla tua domanda, direi di no: intanto, quasi nessun libro di Benni è "del genere di" un altro suo romanzo, per via della sua grande sperimentazione. "Comici..." era impiatato come schema del giallo, e da lì Benni fondeva il comico con il tragico riuscendo a sferrare una forte critica alla società moderna, specie italiana. Anche in "Pane e tempesta" c'è la critica, ma come sempre accade in uno scritto di Benni di qualunque genere... l'ironia è presente, ma come dicevo nella recensione non è che sia tanto più divertente dei suoi ultimi libri. Le tematiche di "Pane e tempesta" inoltre sono molto più focalizzate sul Bar Sport e quello che rappresenta, cioè il collante tra passato e futuro, tra i bei tempi andati e il progresso, cose che se ben ricordo non ci sono in "Comici...".
Insomma, sono sostanzialmente diversi. Quale è migliore? Io ti consiglio di leggerli tutti e due, non saprei scegliere. Ma forse "Comici...", che anche se ricordo poco rammento che mi aveva preso molto.
Ah, dovrò trovare il tempo per rileggere i libri di Benni, ora che ho l'opera omnia... ma quando? :P
Comunque, per gli interessanti, un video molto interessante e gustoso di Benni che parla di "Comici Spaventati Guerrieri" e spazia anche più in generale.
[media]http://www.youtube.com/watch?v=vQ9xOBRBjxU[/media]

Comunque, ho finito in soli 3 giorni Buio, di cui parlavo qualche post fa. In Rete si leggono tanti commenti entusiasti quanti che ci vomitano sopra. Io qualche recriminazione, specie nello stile, ce l'avrei pure da fare all'autrice, ma nel complesso questo primo capitolo di questa saga urban-fantasy italiana mi ha soddisfatto, mi ha preso... è più anticonvenzionale di quel che sembri a una prima occhiata, quindi insomma tenderei a consigliarlo...
Ho iniziato oggi, comunque, Terre Desolate di Stephen King, terzo volume della sua saga della Torre Nera.
Ritorno al fianco di Roland, Eddy e Susannah...
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Scrooge4 - Mercoledì 4 Nov 2009, 22:40:45
Io sto leggendo "Walt Disney e il cinema" di Roberto Lasagna (Ed. Falsopiano, 2001). Un bel malloppo di 450 e passa pagine, davvero non male. A tratti, soprattutto all'inizio è un po' ostico. Ha qualche piccola imperfezione, ma non è male davvero. Più che altro un trattato di estetica disneyana.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Marci - Sabato 7 Nov 2009, 13:00:50
Finito "La fata Carabina" e devo dire che Pennac sta diventando uno dei miei autori preferiti. Se non lo conoscete vi consiglio di procurarvi un suo libro quanto prima. All'inizio dei suoi libri si fa sempre un po' fatica a seguirlo (causa uno stile molto particolare) ma superate la prima trentina pagine e famigliareggiato con lo stile ci si accorge di aver di fronte un autore straodinario, sia nell'umorismo che con i temi "seri" e impegnati.

E ora mi butto sul classico con "Il ritratto di Dorian Gray".
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: dany91 - Domenica 8 Nov 2009, 18:04:34
ho finito di leggere l'ultima legione di Manfredi molto bello, consigliato a tutti...
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: EGO - Domenica 15 Nov 2009, 17:18:24
La Chiamata dei Tre, secondo libro della saga di Stephen King La Torre Nera.
Madonna mia ragazzi che libro :o

Per dire quanto mi ha preso: l'ho ricevuto l'altroieri verso mezzogiorno; l'ho finito ieri sera. Sono quasi 450 pagine.

Veramente fenomenale. Vi si vede tutto il King della metà degli anni Ottanta, però stemperato dalla diversa ambientazione che gli permette di non perdersi in certa retorica e certi sbrodoloni che affliggono le sue altre opere del periodo. Le parti ambientate nel nostro mondo sono il puro King d'epoca, ma la presenza del protagonista Roland dà al tutto un gusto diverso e una sensibile marcia in più.

Decisamente più fluido, scorrevole e accattivante del primo volume, che però dimostrava anche tutto un altro stile, più poetico e ispirato. Alcune parti della storia sono semplicemente geniali, e soprattutto nell'ultima ho riso di gusto come mai mi era successo con King. Fondamentale, come sempre per chi può, la lettura in lingua originale per mantenere intatti i tantissimi giochi di parole e le varie finezze e sfumature che non si possono trasportare da una lingua all'altra. Eccezionale la caratterizzazione dei personaggi, ma del resto questo è sempre stato un punto forte dell'autore.

Cambiando libro: ho finito anche Pyramids, di Terry Pratchett. Chi ha la fortuna di conoscere i libri dell'autore sa che è un pazzo furioso capace di creare dei capolavori di comicità impossibile e impensabile. Ovviamente questo libro, della lunga serie del Discworld (Mondo Disco), non fa eccezione. Ogni scena offre ottimi motivi per spanciarsi dalle risate, tanto che, purtroppo, dopo un po' si rischia di assuefarsi e di rimanere meno sensibili ad altre trovate geniali. Le frecciatine ad ogni possibile scemenza umana si sprecano, la fantasia straripante e l'attenzione ai dettagli lasciano senza parole.
E' il secondo libro di Pratchett che leggo e mi par di capire che il suo punto debole sia la conclusione: entrambi i libri hanno una parte finale che si trascina visibilmente più del dovuto, e ciò è doppiamente stancante perché i libri di Pratchett richiedono attenzione costante e incrollabile: se ti perdi una riga ti perdi l'intera scena che la contiene. Comunque, irresistibile. Ancora più che con Stephen King, per i libri di Pratchett la lettura in inglese è INDISPENSABILE. Leggerli tradotti non ha alcun senso, sicuramente non rendono nemmeno un decimo dell'originale. Immagino che se ne siano accorti anche gli editori, infatti la traduzione della saga di Discworld è in ampio e irrimediabile ritardo rispetto all'originale.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Brigitta MacBridge - Domenica 15 Nov 2009, 21:05:33
Ancora più che con Stephen King, per i libri di Pratchett la lettura in inglese è INDISPENSABILE. Leggerli tradotti non ha alcun senso, sicuramente non rendono nemmeno un decimo dell'originale. Immagino che se ne siano accorti anche gli editori, infatti la traduzione della saga di Discworld è in ampio e irrimediabile ritardo rispetto all'originale.

Confermo. I primi tre li lessi in italiano e si perdeva moltissimo. Fra l'altro, non so i seguenti, ma nel primo non solo i giochi di parole non erano resi perfettamente, ma c'erano veri e propri errori di traduzione. Ricordo una frase che mi sembrava avere poco senso, quando la lessi in inglese capii da dove veniva e mi caddero le braccia.

La frase inglese diceva che "i maghi, oltre ai coni e bastoncelli, negli occhi hanno delle cellule ottagonali che permettono loro di percepire l'ottarino" (l'ottavo colore dell'arcobaleno, strettamente legato alla magia ed invisibile ai non maghi). Coni (http://it.wikipedia.org/wiki/Cellula_cono) e bastoncelli (http://it.wikipedia.org/wiki/Bastoncelli), sono, ovviamente, le cellule presenti nella retina che permettono la visione di colori e luce, e interpretandola cosi' la frase ha perfettamente senso.
Il traduttore, pero', ha completamente mancato il senso, traducendo il tutto con qualcosa del tipo "oltre il cappello a forma di cono ed al bastone magico, i maghi hanno negli occhi delle cellule...". ::)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: EGO - Domenica 15 Nov 2009, 21:43:08
La frase inglese diceva che "i maghi, oltre ai coni e bastoncelli, negli occhi hanno delle cellule ottagonali che permettono loro di percepire l'ottarino" (l'ottavo colore dell'arcobaleno, strettamente legato alla magia ed invisibile ai non maghi). Coni (http://it.wikipedia.org/wiki/Cellula_cono) e bastoncelli (http://it.wikipedia.org/wiki/Bastoncelli), sono, ovviamente, le cellule presenti nella retina che permettono la visione di colori e luce, e interpretandola cosi' la frase ha perfettamente senso.
Il traduttore, pero', ha completamente mancato il senso, traducendo il tutto con qualcosa del tipo "oltre il cappello a forma di cono ed al bastone magico, i maghi hanno negli occhi delle cellule...". ::)
:o :o

Eh, appunto. Pratchett ne fa centinaia di giochi di parole del genere in un libro solo. Considerata la cultura media del traduttore medio di adesso, senza contare la capacità e la creatività nel tradurre, si capisce come mai le versioni italiane di Discworld non siano una priorità sul nostro mercato librario. Neanche uno che capisce tutto riuscirebbe a renderlo nemmeno al 70%, credo.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: feidhelm - Domenica 15 Nov 2009, 22:08:31
Chissà perché non sono sorpresa... io ho un libro di autore inglese, di interesse scientifico, in cui il traduttore ha regolarmente scritto idrogeno (hydrogen) al posto di azoto (nitrogen), rendendo così assolutamente incomprensibile il meccanismo dell'esame del C14. Non sai nulla di scienze? Bene. Allora abbi almeno l'umiltà di prendere il vocabolario se incontri una parola che non conosci, invece di tradurre "a somiglianza"... sigh :-X
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Marci - Mercoledì 18 Nov 2009, 18:14:19
Inizio oggi l'ultimo libro di Ammaniti, uscito molto recentemente: "Che la festa cominci". Dato che so di non essere l'unico estimatore di Ammaniti sul forum: qualcun'altro lo ha già o ha intenzione di leggerlo?
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bramo - Giovedì 19 Nov 2009, 21:50:44
PS. Segnalo che pochi giorni fa è uscito il nuovo romanzo di un altro dei miei scrittori italiani (e in assoltuo) preferiti, Niccolò Ammaniti, con il libro Che la festa cominci, edito da Einaudi.
Così infatti scrissi a inizio mese... sì, sono un estimatore di Ammaniti, e possendendo nella mia libreria tutti i suoi libri sono intenzionato a comprare e leggere questa sua nuova fatica, dato che poi spulciando la trama sembra avere molto del Benni come narrazione!
Però per adesso aspetto tempi economici più felici per comprarlo, presumibilmente sotto Natale, magari facendomelo proprio regalare... comunque, Marci, se tu intanto lo finisci posta pure un tuo commento, così mi faccio un'idea di questo romanzo, anche se l'acquisto e la lettura da parte mia sono già certi! :)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bramo - Lunedì 23 Nov 2009, 22:42:35
Aspettando Natale per avere tra le mani il nuovo romanzo di Ammaniti, continua il mio viaggio a fianco di Roland di Gilead.
Ho infatti finito oggi Terre Desolate, terzo romanzo della saga della Torre Nera di Stephen King. Giudizio molto positivo su questo libro, rimando gli interessati alla mia rece sul Sollazzo (http://www.elikrotupos.com/sollazzo/viewtopic.php?f=4&t=2174#p25462) per un commento più approfondito.
Fra pochi giorni comincerò La sfera del buio, quarto volume di The Dark Tower.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: EGO - Martedì 24 Nov 2009, 00:31:37
Ho infatti finito oggi Terre Desolate, terzo romanzo della saga della Torre Nera di Stephen King. Giudizio molto positivo su questo libro
Sto per finirlo anch'io, e sono decisamente entusiasta. L'unico possibile difetto della saga visto finora, che credo si protrarrà fino alla fine, è il modo in cui King mette con nonchalance tutti i pezzi al loro posto: si potrebbe comodamente definirla faciloneria, visto che tutto si collega e si spiega senza domande né problemi con la giustificazione del ka e del ka-tet. Ma se riesco a godermi il racconto senza farci troppo caso, significa che, grazie agli dei, non sono ancora stato contagiato terminalmente dal cinismo e dalla brama di dettaglio e verosimiglianza al 1000% preteso dai lettori e dagli spettatori di oggi 8-) (per intenderci: Don Rosa non si sarebbe mai concesso di scrivere una storia del genere, non sarebbe mai riuscito a lisciare tutte le pieghe su cui invece King glissa beatamente).

C'è un tema portante di tutto il libro che è preso pesantemente da un famoso episodio di Tolkien, ma non me ne sono accorto fino a un certo punto. Il che significa che probabilmente sono un lettore distratto, ma forse significa anche che qualche volta fa bene leggersi un testo per come è senza ricercare col lanternino ogni possibile derivazione o potenziale "plagio" (c'è SEMPRE qualcuno pronto a vedere plagi di Tolkien dappertutto, probabilmente anche nella Bibbia).

La capacità di Steve di rappresentare masse umane ipnotizzate e primitive, prigioniere di paura, superstizione e istinti ancestrali, non ha assolutamente paragone. Così come la sua bravura nel tratteggiare i cattivi: il lettore arriva a odiarli tanto da volerli far fuori personalmente.

Non riesco proprio a immaginare come sia stato possibile tradurre molti passi del libro, tra indovinelli, rime, canzoni e le infinite battute di Eddie.

Ora vado, entro domani voglio finire le ultime pagine... :)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bramo - Martedì 24 Nov 2009, 19:57:39
C'è un tema portante di tutto il libro che è preso pesantemente da un famoso episodio di Tolkien, ma non me ne sono accorto fino a un certo punto. Il che significa che probabilmente sono un lettore distratto, ma forse significa anche che qualche volta fa bene leggersi un testo per come è senza ricercare col lanternino ogni possibile derivazione o potenziale "plagio" (c'è SEMPRE qualcuno pronto a vedere plagi di Tolkien dappertutto, probabilmente anche nella Bibbia).

La capacità di Steve di rappresentare masse umane ipnotizzate e primitive, prigioniere di paura, superstizione e istinti ancestrali, non ha assolutamente paragone. Così come la sua bravura nel tratteggiare i cattivi: il lettore arriva a odiarli tanto da volerli far fuori personalmente.

Non riesco proprio a immaginare come sia stato possibile tradurre molti passi del libro, tra indovinelli, rime, canzoni e le infinite battute di Eddie.

Ora vado, entro domani voglio finire le ultime pagine... :)

Oh, il finale cliffhanger! Sono curioso di sapere come ci sei rimasto! ;) Intanto, adesso che lo avrai finito, ti invito a leggere la mia rece dal link messo nel mio post sopra, se hai tempo, per vedere se ti ci ritrovi. :)
Per il resto... quoto gran parte delle tue considerazioni! Per curiosità, quale sarebbe il tema portante ripreso da Tolkien (ho colto numerose influenze a livello di atmosfera, e l'autore nell'introduzione non fa mistero del suo amore per i libri di Tolkien) ma non ho riconosciuto questo elemento che citi. Ricordo che Susannah a un certo punto cita direttamente Frodo e Sam al Monte Fato, però! ;)
Quoto ovviamente gli apprezzamenti su come sono state descritte le masse di Tull e i cattivi.
Per la traduzione: il tema è come sempre spinoso, per dire la mia in modo sensato dovrei fare un confronto tra le due versioni, ma a pelle non mi hanno stonato molto gli indovinelli in rima, nè le canzoni nè le battute di Eddie, che mi hanno fatto spesso ridere di gusto ancor più che nel precedente volume.  
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: EGO - Martedì 24 Nov 2009, 22:14:37
Oh, il finale cliffhanger! Sono curioso di sapere come ci sei rimasto! ;) Intanto, adesso che lo avrai finito, ti invito a leggere la mia rece dal link messo nel mio post sopra, se hai tempo, per vedere se ti ci ritrovi. :)
A me il finale è piaciuto, anzi non penso che potesse finire diversamente, è già un libro molto lungo (quasi 600 pagine nella mia edizione). La tua recensione l'avevo già letta ieri sera, e concordo :)


Per curiosità, quale sarebbe il tema portante ripreso da Tolkien
La gara di indovinelli :) E l'importanza di vita o di morte che viene ad assumere.

Nel finale poi, quando Blaine chiama tutti e cinque i viaggiatori per nome, ho sentito un'eco del Mago di Oz, e non mi stupirei se fosse proprio così visto che anche Oz è citato più volte nel libro.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bramo - Martedì 24 Nov 2009, 22:23:08
Citazione da: EGO link=1239439389/195#202 date=1259097277
A me il finale è piaciuto, anzi non penso che potesse finire diversamente
quote]
Infatti anche a me è piaciuto molto! Nell'edizione italiana della Sperling le pagine totali sono 440 circa.
Grazie per il chiarimento tolkeniano! ;)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: alex_96 - Giovedì 26 Nov 2009, 18:41:07
Al momento sto leggendo "2012: La fine del mondo" del conduttore di Voyager Roberto Giacobbo. Una letturina interessante, anche perchè poi non ci credo nemmeno e poi me lo finisco in meno di metà settimana (è di sole 200 pagine circa). Poi se volete vi dirò com'è. :)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Brigitta MacBridge - Giovedì 26 Nov 2009, 18:46:59
Al momento sto leggendo "2012: La fine del mondo" del conduttore di Voyager Roberto Giacobbo. Una letturina interessante, anche perchè poi non ci credo nemmeno e poi me lo finisco in meno di metà settimana (è di sole 200 pagine circa). Poi se volete vi dirò com'è. :)
Uh, l'ho visto in un supermercato e non ho resistito alla tentazione di sbirciare le ultime dieci pagine (comprarlo no, mi sono rifiutata), e...

... c'è un finale col botto! Io sono scoppiata a ridere in mezzo al supermercato :D
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: feidhelm - Giovedì 26 Nov 2009, 21:30:30
Che bello, me lo compro! So già in quale libreria metterlo (http://robros.files.wordpress.com/2009/03/tazza-del-cesso.jpg?w=450&h=337).
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: piccolobush - Venerdì 27 Nov 2009, 00:13:49
Che bello, me lo compro! So già in quale libreria metterlo (http://robros.files.wordpress.com/2009/03/tazza-del-cesso.jpg?w=450&h=337).
Se quello che è riportato qui (http://attivissimo.blogspot.com/2009/09/2012-la-fiera-delle-scemenze-fa-vittime.html) è vero (e non ho motivo di dubitarne) penso sia sprecato anche per quella libreria!
"cintura fotonica: una densa luce che viene emessa dal buco nero al centro della galassia" :o ;D
Pubblicato dalla eri poi (cioè dalla rai): passino quelli di vespa, ma se questi libri rendono un servizio pubblico io sono la reincarnazione del prossimo dalai lama
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Brigitta MacBridge - Venerdì 27 Nov 2009, 11:24:39
Se quello che è riportato qui (http://attivissimo.blogspot.com/2009/09/2012-la-fiera-delle-scemenze-fa-vittime.html) è vero (e non ho motivo di dubitarne) penso sia sprecato anche per quella libreria!
"cintura fotonica: una densa luce che viene emessa dal buco nero al centro della galassia" :o ;D
Pubblicato dalla eri poi (cioè dalla rai): passino quelli di vespa, ma se questi libri rendono un servizio pubblico io sono la reincarnazione del prossimo dalai lama

Allora, le perle citate nell'articolo da te riportato io non le ho viste, dato che ho letto solo le ultime 12 pagine.

Ma mi voglio togliere la soddisfazione di postarvi  un riassunto delle suddette:

"Allora, sappiamo che i Maya e Nostradamus sono profeti attendibili, per cui succederà sicuramente qualcosa il 12/12/2012. Nostradamus in particolare lo sapeva perché aveva ricevuto una visita dagli uomini del 24esimo secolo (chissà se c'era pure il signor Spock, ndBrigitta) e anche se non aveva capito proprio tutto quello che gli avevano detto ne aveva capito abbastanza da scriverlo in maniera incomprensibile nelle sue centurie.
Su questa cosa dei viaggi del tempo io (Giacobbo) all'inizio ero un po' scettico ma poi mi sono convinto di fronte alle prove (a questo punto Brigitta era piegata in due dal ridere).
Il 12/12/2012 accadrà qualcosa di assolutamente eccezionale, che segnerà i trecento anni a venire. Niente sarà più lo stesso e sarà la fine dell'umanità come la conosciamo.
Io però voglio essere ottimista, penso che sarà un evento che cambierà l'umanità senza distruggerla. Ci ho infilato dentro pure il terzo segreto di Fatima e sono giunto alla conclusione che il 12/12/2012 ....


... apparirà la Madonna"
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: feidhelm - Venerdì 27 Nov 2009, 14:27:32
Vi prego, qualcuno che l'ha letto mi spieghi quali sono le prove dei viaggi nel tempo.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: feidhelm - Venerdì 27 Nov 2009, 14:36:05

"Allora, sappiamo che i Maya e Nostradamus sono profeti attendibili, per cui succederà sicuramente qualcosa il 12/12/2012.Io però voglio essere ottimista, penso che sarà un evento che cambierà l'umanità senza distruggerla. Ci ho infilato dentro pure il terzo segreto di Fatima e sono giunto alla conclusione che il 12/12/2012 ....


... apparirà la Madonna"

]Quindi Lourdes e Fatima, tanto per citarne due, come apparizioni mariane non contano niente? Se no perché quei cattivacci dei Maya e di Nostradamus non avrebbero previsto anche quelle?
O forse la Madonna ha intenzione di apparire giusto per mandare Giacobbo affan...

A parte gli scherzi, m'è capitato quest'estate di sentir dire a una negoziante di non voler fare un secondo figlio, perché tanto nel 2012 saremmo morti tutti... questo per dire che le robe tipo Voyager non sono delle semplici fesserie, ma sono pericolose e fanno star male la gente.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: piccolobush - Venerdì 27 Nov 2009, 15:05:51
"Allora, sappiamo che i Maya e Nostradamus sono profeti attendibili, per cui succederà sicuramente qualcosa il 12/12/2012. Nostradamus in particolare lo sapeva perché aveva ricevuto una visita dagli uomini del 24esimo secolo (chissà se c'era pure il signor Spock, ndBrigitta) e anche se non aveva capito proprio tutto quello che gli avevano detto ne aveva capito abbastanza da scriverlo in maniera incomprensibile nelle sue centurie.
Su questa cosa dei viaggi del tempo io (Giacobbo) all'inizio ero un po' scettico ma poi mi sono convinto di fronte alle prove (a questo punto Brigitta era piegata in due dal ridere).
Il 12/12/2012 accadrà qualcosa di assolutamente eccezionale, che segnerà i trecento anni a venire. Niente sarà più lo stesso e sarà la fine dell'umanità come la conosciamo.
Io però voglio essere ottimista, penso che sarà un evento che cambierà l'umanità senza distruggerla. Ci ho infilato dentro pure il terzo segreto di Fatima e sono giunto alla conclusione che il 12/12/2012 ....


... apparirà la Madonna"
Nostradamus profeta attendbile? Attendibile in base a cosa? Giacobbo ha mai letto le centurie di nostradamus? Io ce le ho in un bel volume e al netto dei commenti del curatore (tale renzo baschera, un altro fissato coi profeti del malaugurio) onestamente non riesco a scorgere nulla di profetico in quei versi. Leggendole col senno di poi si possono far coincidere (sforzandosi un pò) alcune quartine con eventi accaduti ma è un meccanismo simile alla pareidolia per le immagini: si associa qualcosa di estremamente vago a qualcosa che invece ci è noto e si verifica con successo soprattutto se ci dicono "cosa" dobbiamo vederci.

Scriviamo una mail a giacobbo perchè ci illustri le prove che lo hanno convinto!
Comunque è chiaro perchè giacobbo abbia optato alla fine per un evento che cambierà l'umanità senza distruggerla. E' per pararsi il c... il posteriore appena qualcuno avrà il coraggio di fargli la fatidica domanda: se il mondo finirà nel 2012 perchè sta vendendo questo libro di cui non potrà godersi i proventi? ::)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Juro - Lunedì 30 Nov 2009, 19:31:48
Mi state facendo venire voglia di comprarlo solo per farmi una pancia di risate,funzionerà di certo meglio di un libro di barzellette ;D

A volte ad'essre sincero mi spaventa vedere come la gente creda davvero a queste idiozie.In città da me c'è un consigliere comunale che è disperato all'idea di quello che succederà nel 2012,mio cugino pure teme che succederà qualcosa di terribile...e io me la rido di gusto ogni volta che vedo Giacobbo che batte il chiodo su queste idiozie.

Giusto una curiosità mia,ma a i Maya che doveva fregarne della madonna?
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: feidhelm - Martedì 1 Dic 2009, 00:36:09
Perché non stampi qualcosa tipo le pagine che Attivissimo ha dedicato a 'ste fesserie e le dài a quei poveretti?
Giusto per farli sentire meglio... almeno tuo cugino, abbi pietà ;D
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Whitey - Martedì 1 Dic 2009, 11:36:53
La peste di Camus
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: pap_313 - Martedì 1 Dic 2009, 14:31:59
L'OMBRA DEL VENTO di Zafon
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: alex_96 - Martedì 1 Dic 2009, 22:30:05
Cioè, allora nemmeno me lo finisco di leggere se poi come fine ci stanno 'ste fesserie... o no? Fa abbastanza ridere per trovare la voglia di finirlo? :-/
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: feidhelm - Mercoledì 2 Dic 2009, 01:30:46
Ecco qui un'ampia recensione (http://www.malvestite.net/2009/05/14/roberto-giacobbo-2012-la-fine-del-mondo/) del libro di Giacobbo.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: FL0YD - Mercoledì 2 Dic 2009, 12:13:50
A parte gli scherzi, m'è capitato quest'estate di sentir dire a una negoziante di non voler fare un secondo figlio, perché tanto nel 2012 saremmo morti tutti...
Oh beh... allora a qualcosa è servito il libro! ::) [size=8](per una volta, la madre degli stupidi---e se c'è gente che ragiona così, facile che anche i figli lo diventino---non è sempre incinta)[/size]
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: feidhelm - Mercoledì 2 Dic 2009, 21:14:45
Poveretta, è una ragazza in gamba e simpatica, solo che non ha gli strumenti culturali per capire che la stanno prendendo in giro.
E' per questo che un'azienda culturale come è (o dovrebbe essere) la RAI ha grandissime responsabilità: contribuisce ad abbassare il livello culturale della gente, invece di sollevarlo :-/
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: FL0YD - Mercoledì 2 Dic 2009, 23:52:09
Poveretta, è una ragazza in gamba e simpatica, solo che non ha gli strumenti culturali per capire che la stanno prendendo in giro.
La mia era solo una battuta, particolarmente cattiva a cinica... ma è la madre di Giacobbo quella che non doveva rimanere incinta!
Hai perfettamente ragione su quello che è il problema! Non lasciare la gente in una a volte innoqua innocua ignoranza, ma fare disinformazione, che è decisamente peggio!

Era troppo "bello" l'errore di ortografia, di cui mi sono accorto nel rileggere, specie perché parlavo di "ignoranza", per levarlo del tutto :D
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Marci - Sabato 5 Dic 2009, 13:14:36
Finito già da una settimana "Che la festa cominci" di Ammaniti e da qualche giorno ho iniziato "Ogni cosa è illuminata" di Jonathan Safran Foer.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bramo - Domenica 6 Dic 2009, 22:24:46
Finito già da una settimana "Che la festa cominci" di Ammaniti
Com'è? Com'è? Com'è? :P
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Marci - Martedì 8 Dic 2009, 09:36:11
Com'è? Com'è? Com'è? :P

Abbastanza buono. Non è il miglior Ammaniti, manca un po' il Pathos di Come Dio comanda o la profondità di Io non ho paura, tuttavia rimane comunque un romanzo discreto e in cui comunque si ritrovano molte delle caratterisctiche tipiche dell'autore. Lo stile è come sempre diretto e scorevole, il che rende la lettura molto leggera e rapida. I personaggi sono abbastanza interessanti e forse sono proprio il punto forte di tutto il romanzo. La trama molto surreale a tratti comica e a tratti grottesca è ben costruita pur non essendo di per sè nulla d'eccezionale. Insomma, come dicevo già prima, un romanzo discreto, non imperdibile ma comunque buono. Diciamo che se siete appasionati di Ammaniti vale la pena di prenderlo, altrimenti se ne può fare a meno.    
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: cekko - Lunedì 21 Dic 2009, 16:46:09
appena finito Il libro senza nome di Anonymous, ho iniziato Il simbolo perduto di Dan Brown
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: taliaferro - Lunedì 21 Dic 2009, 20:30:35
Adesso sto leggendo il celebre "Uno studio in rosso".
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: MarKeno - Mercoledì 30 Dic 2009, 10:32:07
Da amante del fantasy e appassionato di D&D, non avevo mai e dico mai toccato l'universo di Forgotten Realms o Dragonlance. Spronato a dovere da chi invece li conosce, mi ci sono accostato, anche perché mi è capitato tra le mani "Il dilemma di Drizzt", di Salvatore. Non uno scrittore eccelso, si direbbe dalle prime pagine, ma in grado di tessere un romanzo intrigante.
Tra i tanti lettori del Papersera, chi (altro) mi dà qualche dritta su queste serie di romanzi ambientati nel mondo del più famoso gioco di ruolo che ci sia???
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Marci - Mercoledì 30 Dic 2009, 10:37:28
Dopo aver finito "Il peso della farafalla" di Erri De Luca ho appena iniziato "Neve" di Orham Pamuk.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bramo - Sabato 9 Gen 2010, 22:55:12
Dopo molto (decisamente troppo) tempo, ho finito ieri sera la lettura del quarto romanzo della serie de La Torre Nera di Stephen King, dal titolo La Sfera del Buio. Un romanzo molto avvincente e conivolgente, pur essendo ambientato per la quasi totalità delle 654 pagine nel passato di Roland (anzi, forse proprio per questo, visto il fascino sprigionato dalla figura dell'ultimo cavaliere).
Probabilmente il miglior romanzo della saga finora, IMHO.
Qui (http://www.elikrotupos.com/sollazzo/viewtopic.php?f=4&t=2504) una mia recensione più approfondita.
Oggi ho iniziato Che la Festa Cominci di Niccolò Ammaniti, regalatomi per Natale dalla mia Marta-Minnie.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: alec - Domenica 10 Gen 2010, 01:46:37
Io sto leggendo "Il mito e la grazia", di Paolo Gulisano. E' un saggio su Tolkien molto ben scritto.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Schroeder - Domenica 10 Gen 2010, 13:09:09
Dopo "The Dome" di Stephen King, "Le vergini suicide" di Jeffrey Eugenides.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: EGO - Lunedì 11 Gen 2010, 21:39:12
Dopo molto (decisamente troppo) tempo, ho finito ieri sera la lettura del quarto romanzo della serie de La Torre Nera di Stephen King, dal titolo La Sfera del Buio. Un romanzo molto avvincente e conivolgente, pur essendo ambientato per la quasi totalità delle 654 pagine nel passato di Roland (anzi, forse proprio per questo, visto il fascino sprigionato dalla figura dell'ultimo cavaliere).
Probabilmente il miglior romanzo della saga finora, IMHO.
Io invece lo considero il libro da cui la parabola della serie inizia a scendere.

Di tutta la saga, questo è il volume che più soffre della famosa "elefantiasi letteraria" di King. La narrazione e la caratterizzazione sono splendidi, eccezionali, ma la quantità di dettagli è davvero eccessiva e il gran numero di capitoli è decisamente anomalo per King, che potrebbe aver avuto qualche difficoltà a riorganizzare la mole di racconto. Inoltre, Wizard and Glass è l'ultimo volume della Torre Nera prima che King abbia il suo famoso incidente, ed essendo quindi l'ultimo esponente di un periodo esistenziale dell'autore, finisce col promettere racconti che poi in seguito non saranno narrati: dopo il quarto volume, tutta la produzione di King subisce una svolta, e tanto più la sua saga fantasy.

Onore comunque alla bravura dell'autore nel costruire il carattere dei personaggi. Credo che nessuno mi abbia mai fatto odiare dei personaggi fittizi come fa King, e specialmente dei personaggi femminili: Rhea e Cordelia le avrei strozzate con le mie mani. In quanto al dialetto di Mejis, ha praticamente dominato i miei pensieri per una settimana, tanto che a volte, parlando, avevo la tentazione di dire "aye" invece di "sì".

Purtroppo Wizard and Glass è uno di quei romanzi in cui tutto è destinato a finire male, e lo si sa già dall'inizio. Credo che anche per questo l'autore tenda in qualche modo a sminuire i successi dei giovani protagonisti: considerate tutte le pagine dedicate all'odio e ai piani di vendetta di Jonas e dei suoi compari, la loro fine per mano di Roland e compagni è fin troppo rapida e poco liberatoria. Forse anche per questo I Lupi del Calla sarà invece un successo pressoché totale per Roland e la sua nuova compagnia.

Wizard and Glass è bello, ma non mi ha catturato come La chiamata dei tre, che mette in scena lo stesso assurdo livello di dettaglio e di caratterizzazione, ma lo gestisce molto meglio che in questo quarto volume.



Proprio ieri ho finito invece The Dark Tower, appunto il settimo e ultimo volume della saga di King. Adesso ci sarebbe troppo da dirne, ma sono convinto che soffra tantissimo dell'impostazione generale che hanno assunto la storia e la narrazione a partire dal volume 5, e inoltre parte dal punto sbagliato: ritengo che King avrebbe dovuto mettere la parte iniziale del volume 7 a conclusione del 6, che è molto breve e finisce troncando di botto la storia, con un cliffhanger che a differenza del terzo volume lascia insoddisfatti.

Altro libro che ho letto è Hogfather di Terry Pratchett: assurdo e incredibile come sempre, divertentissimo e geniale. L'ideale per il periodo natalizio!
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bramo - Lunedì 11 Gen 2010, 22:45:52
Io invece lo considero il libro da cui la parabola della serie inizia a scendere.
Di tutta la saga, questo è il volume che più soffre della famosa "elefantiasi letteraria" di King.
Boh, io come detto non ho sentito questa parabola discendente, anzi! Però condivido questa cosa della elefantiasi letteraria: probabilmente anche quello è il motivo per cui ci ho messo così tanto a finirlo, in alcuni punti del romanzo in effetti si sentiva una sovrabbondanza di dettagli e di descrizioni particolareggiate, ma a parte giusto un paio di sequenze non è una cosa che mi ha dato fastidio, anzi ha aumentato la verosimiglianza e l'empatia con i personaggi che citi tu, l'odio che scaturisce per Cordelia e per Rhea, o il la solidarietà verso Roland innamorato, ma anche il comprendere gli amici di Roland che s sentono traditi... senza contare tutti i drammi che vive il protagonista nel suo passato. E certo, è chiaro anche dai romanzi scorsi che la storia che racconta Roland è destinata a finire male, e il lettore è preparato, ma questo non mi ha infastidito, ne ho solo preso atto.
Quoto anche il fatto che troopo velocemente e facilmente Roland, Alain e Cuthbert uccidono Jonas e tutti gli altri, quello sì è una cosa che ho riscontrato anch'io.
Per quanto riguarda La Chiamata dei Tre è di certo un grandissimo romanzo, molto bello, ma forse gli preferisco addirittura Terre Desolate, che per ora metto a parimerito con questo quarto.
Comunque... caspita, hai già finito! Ok che io ci ho messo una vita e mezza a finire questo, ma tu ti sei divorato dei tomoni! Complimenti! Mi auguro di ritrovarti qui a discutere del quinto, del sesto e del settimo libro man mano che li leggerò e commenterò, per un nuovo confronto di idee.
Per intanto ti chiedo se posso utilizzare il tuo post qui sopra nel thread del forum che ho linkato nel mio precedente post, per dare un uleteriore e un po' differente sguardo al libro. Grazie. :)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bramo - Giovedì 14 Gen 2010, 23:44:36
Già finito Che la festa cominci di Ammaniti, che ho gradito moltissimo, è sempre un grande! Trovate un'agile recensione qui (http://www.elikrotupos.com/sollazzo/viewtopic.php?f=4&t=2543&p=26799#p26799)
Domani penso di iniziare I Lupi del Calla, di Stephen King, quinto romanzo della Torre Nera...
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bramo - Lunedì 18 Gen 2010, 23:12:28
Già finito Che la festa cominci di Ammaniti, che ho gradito moltissimo, è sempre un grande! Trovate un'agile recensione qui (http://www.elikrotupos.com/sollazzo/viewtopic.php?f=4&t=2543&p=26799#p26799)
Domani penso di iniziare I Lupi del Calla, di Stephen King, quinto romanzo della Torre Nera...
Mi correggo. Invece di iniziare il quinto volume della saga fantasy del Re, mi sono concesso la lettura di due brevi libri in due giorni :P
E non me ne sono pentito affatto. Per la precisione mi sono letto L'Ombra Di Quel Che Eravamo di Luis Sepùlveda e Emmaus di Alessandro Baricco. Entrambe le letture sono state delle piacevoli sorprese, mi hanno emozionato moltissimo: se volete, al solito, leggere un mio commento più approfondito, vi rimando qui (http://www.elikrotupos.com/sollazzo/viewtopic.php?f=4&t=2558) per il primo e qui (http://www.elikrotupos.com/sollazzo/viewtopic.php?f=4&t=2559) per il secondo.
E ora, da domani inizio davvero a leggere I Lupi del Calla... :)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bruce Banner - Martedì 19 Gen 2010, 22:14:57
Iniziata La strada di McCarthy vincitore del Pulitzer. E dalle prime 30-40 pg. sembra strameritato.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: piccolobush - Martedì 19 Gen 2010, 22:58:11
Son quasi a metà della lettura di "le madri nere" di pascal francaix: è la storia di un bambino sopravvissuto al suo gemello morto alla nascita, della madre che lo ritiene responsabile di ciò, di un circolo di donne che hanno avuto perdite simili e che non vogliono rassegnarsi. Fin adesso la narrazione va avanti scorrevolmente  a metà tra lo humour nero e il drammatico. Devo dire che è davvero una sorpresa, soprattutto dà l'idea che prima o poi la situazione deflagrerà paurosamente anche se non saprei dire come. per cui ci risentiamo per il finale ;)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Marci - Mercoledì 20 Gen 2010, 18:17:12
Iniziata La strada di McCarthy vincitore del Pulitzer. E dalle prime 30-40 pg. sembra strameritato.

Comprato anche io, ce l'ho fra i libri di prossima lettura, ne ho sentito parlare davvero benissimo come uno dei migliori libri degli ultimi anni. Secondo Repubblica addirittura miglior libro del decennio.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Malabranca - Mercoledì 20 Gen 2010, 22:03:25
Adoro leggere... leggo di tutto, e sempre. Non sto mai senza leggere un libro. Pensate che l'anno scorso ho letto in totale 66 libri, ed in tutta la vita mi sa che arrivo ai 500!!
Ora sto leggendo Don Chisciotte della Mancia.
Dopodichè sono indeciso se iniziare una saga fantasy (le cronache del mondo emerso), o leggermi un altro classico (ed in questo caso sarei indeciso tra "La locandiera" di Goldoni o "Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo" di Galileo).
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: MarKeno - Giovedì 21 Gen 2010, 12:04:53
Dopodichè sono indeciso se iniziare una saga fantasy (le cronache del mondo emerso)

[mode ficcanaso petulante e non richiesto on.]
Beh, se cerchi una letturina leggera leggera quella saga va benissimo. Ma visti gli altri titoli più impegnativi che citi, mi viene da pensare che apprezzi la scrittura densa e potente, dunque ti consiglierei di lasciare nello scaffale la Troisi e dedicarti ad autori fantasy più cospicui (Pratchett e il suo mondo disco, Martin e le prodigiose cronache del ghiaccio e del fuoco, Erikson e la sua caduta dei malazan,...)
[mode ficcanaso petulante e non richiesto off/.]
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Marci - Giovedì 21 Gen 2010, 14:04:04
Adoro leggere... leggo di tutto, e sempre. Non sto mai senza leggere un libro. Pensate che l'anno scorso ho letto in totale 66 libri, ed in tutta la vita mi sa che arrivo ai 500!!
Ora sto leggendo Don Chisciotte della Mancia.
Dopodichè sono indeciso se iniziare una saga fantasy (le cronache del mondo emerso), o leggermi un altro classico (ed in questo caso sarei indeciso tra "La locandiera" di Goldoni o "Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo" di Galileo).

Mi associo al consiglio di MarKeno. "Le cronache del mondo emerso" sono l'esempio perfetto del "brutto fantasy", banalità su banalità condite da uno stile scialbo e oggettivamente scadente. Se vuoi leggere qualcosa di fantasy puoi trovare molto ma molto di meglio.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: piccolobush - Domenica 24 Gen 2010, 12:25:42
Son quasi a metà della lettura di "le madri nere" di pascal francaix
Concluso oggi, terminato d'un fiato. Per dirla con la presentazione è "una fiaba allucinata e infernale", "un racconto crudele in cui tutto sprizza, le frasi come il sangue, le viscere come le contumelie". Ricorda sicuramente l'universo di "delicatessen" e per una volta, nonostante il dubbio valore delle frasi promozionali in quarta di copertina :P son d'accordo con niccolo ammaniti: "Sembra che alcuni romanzi possiedano tentacoli che spuntano dalle pagine mentre leggi e che ti afferrano e ti contaminano la mente e l'immaginazione". A me è successo così 8-)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Juro - Domenica 24 Gen 2010, 18:57:30
Ho appena finito di leggere "Alice nel paese delle meraviglie" e "Oltre lo specchio".
Diamine,sono allucinanti e privi di un qualsivoglia senso...a un certo punto dovevo fermarmi obbligatoriamente dal leggere,perchè mi sentivo totalmente stralunato e estraniato dalla realtà :o
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bruce Banner - Lunedì 25 Gen 2010, 14:28:07
Finito la Strada ed è veramente un libro grandioso.Se non vi avvicinate perchè pensate sia di fantascienza cambiate idea. E' semplicemente una delle più belle storie che abbia mai letto in cui si tratta il rapporto tra genitore e figlio. Ho visto che ne hanno fatto anche un film, ma dal trailer sembra proprio ne tradisca lo spirito. Peccato.
Adesso mi tocca leggere l'ultimo di Dan Brown :'(
Purtroppo me l'hanno regalato a Natale e iniziano a chiedermi se m'è piaciuto ;D  .
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: EGO - Lunedì 25 Gen 2010, 18:53:40
Ho appena finito di leggere "Alice nel paese delle meraviglie" e "Oltre lo specchio".
Diamine,sono allucinanti e privi di un qualsivoglia senso...a un certo punto dovevo fermarmi obbligatoriamente dal leggere,perchè mi sentivo totalmente stralunato e estraniato dalla realtà :o
Verissimo :o
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: feidhelm - Lunedì 25 Gen 2010, 19:40:21
Adesso mi tocca leggere l'ultimo di Dan Brown :'(
Purtroppo me l'hanno regalato a Natale e iniziano a chiedermi se m'è piaciuto ;D  .

Tu leggiti la trama su qualche sito e fai finta di averlo letto ;D
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Vito - Lunedì 25 Gen 2010, 19:48:24
Ho appena finito di leggere "Alice nel paese delle meraviglie" e "Oltre lo specchio".
Diamine,sono allucinanti e privi di un qualsivoglia senso...a un certo punto dovevo fermarmi obbligatoriamente dal leggere,perchè mi sentivo totalmente stralunato e estraniato dalla realtà :o
Anche io sono attirato dalla loro lettura, considerato che l'imminente film di Burton in arrivo mi ha fatto venire voglia di crearmi un mio piccolo universo Wonderlandoso, ed oltre a sperare di comprarmi i libri, la nuova edizione del classico Disney in arrivo e quella burtoniana quando sarà, sto pensando di prendere anche questo... (http://www.ultimatedisney.com/mickeymouseclubhouse-wonderland.html) :o

Cioè, fermatemi.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: paperino100 - Lunedì 25 Gen 2010, 19:50:49
Io invece visto che siamo appena usciti dal momento natalizio ho appena finito di leggere "Canto di Natale"!!!
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bramo - Lunedì 25 Gen 2010, 22:58:42
sto pensando di prendere anche questo... (http://www.ultimatedisney.com/mickeymouseclubhouse-wonderland.html) :o

Cioè, fermatemi.
Noooooooo, Vito non farlo! Non esagerare! Vanno benissimo i due libri d Carrol (per inciso, io li lessi qualche anno fa e anch'io li trovai bellissimi e destabilizzanti, anzi bellissimo proprio perchè totalmente folli e destabilizzanti nelle situazioni e nei personaggi... non soprende che Burton sia rimasto affascinato da queste atmosfere), che prima o poi dovrò rileggere che li ricordo pochissimo, benissimo anche la nuova edizione del dvd del Classico Disney, ma non esagerare, ti prego! :P
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Marci - Martedì 26 Gen 2010, 15:58:19
A proposito di letture destabilizanti già da qualche giorno mi sono immerso nella lettura completa dei racconti Kafkiani
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Juro - Mercoledì 27 Gen 2010, 09:08:59
A proposito di letture destabilizanti già da qualche giorno mi sono immerso nella lettura completa dei racconti Kafkiani

Dio abbia pietà della tua stabilità mentale allora.... :P
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: alec - Mercoledì 27 Gen 2010, 21:07:30
Sono immerso nella lettura de "I templari e la Sindone di Cristo", di Barbara Frale: non la solita farloccata esoterica ,  ma un saggio corroborato da serie documentazioni che prospetta la possibilità di un  periodo durante il quale il sacro lino sarebbe stato in possesso dei membri dell'ordine religioso-cavalleresco annientato da Filippo il Bello.  Affascinante, lo consiglio a tutti.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Marci - Domenica 31 Gen 2010, 14:12:17
Interrompo momentanemante la lettura dei racconti di Kafka per leggere "La strada " di McCharty, di cui parlavamo qualche post fa.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Juro - Lunedì 1 Feb 2010, 13:31:45
Finito di leggere "Il cimitero senza lapidi e altre storie nere" di Neil Gaiman.Belle,in linea di massima,molto surreali ma senza farti stralunare troppo.

Ora però mi trovo a corto di libri...a meno che non voglia leggermi i libri che mi hanno regalato al mio compleanno,"ultima sentenza" di Grisham e "tutto Montalbano" di Camilleri,regalatimi perchè vedendomi leggere Dracula di Bram Stoker hanno pensato mi piacessero i polizieschi [smiley=sm.gif]
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bruce Banner - Lunedì 1 Feb 2010, 14:04:05
Ora però mi trovo a corto di libri...a meno che non voglia leggermi i libri che mi hanno regalato al mio compleanno,"ultima sentenza" di Grisham e "tutto Montalbano" di Camilleri,regalatimi perchè vedendomi leggere Dracula di Bram Stoker hanno pensato mi piacessero i polizieschi [smiley=sm.gif]

Buttati su Montalbano. Soprattutto i primi non sono per niente male.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Juro - Venerdì 5 Feb 2010, 09:21:46
C'ho provato....ma non c'è un rigo scritto in italiano! Io già capisco a fatica il napoletano,tutto scritto in siculo e tremendo [smiley=other_hanged.gif]
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: WirgyWK - Venerdì 5 Feb 2010, 23:52:51
Bello bello Camilleri!!! Davvero mi metto a ridere da sola certe volte!!!
oppure divento famelica per le descrizioni di cibo siculo!!!!!

Sul mio comodino intasato c'è un po' di tutto (troppo)....
Per ora ho finito Scorre la Senna della giallista Vargas, che mi ha un po' deluso e "Tre cuori e tre leoni" di Poul Anderson, ingenuo fantasy di un genio della fantascienza!!!

non posso trattenervi da fare lo spot pubblicitario, se mai a una bancarella vi capitasse "crociata spaziale"  di Poul Anderson, beh è un libro geniale!!!

ciao a tutti!!!
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bruce Banner - Sabato 6 Feb 2010, 15:37:33
Finito l'ultimo insulso libro di Dan Brown mi sono buttato su Ultimi Vampiri di Gianfranco Manfredi. Lo adoro come autore di fumetti e anche in veste di romanziere se la cava ottimamente. Ho freddo è uno dei più bei libri che ho letto l'anno scorso. Speriamo che anche questo non mi deluda (anche se è una ristampa di un libro dell'87).
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: t0p@lf@ - Martedì 9 Feb 2010, 16:33:32
Sto leggendo un libro chiamato Veleno d'Inchiostro, Funke.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Lavi-Schroeder - Giovedì 11 Feb 2010, 22:12:43
Bella discussione, a me piace molto leggere!
Al momento sono impegnata con Ecco perché mi odiano di Takeshi Kitano.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: dany91 - Giovedì 11 Feb 2010, 22:29:31
ho finito palladion di manfredi.. è il secondo libro suo che leggo dopo l'ultima legione... che dire consigliatissimo
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: nik - Venerdì 12 Feb 2010, 18:32:18
"il ritratto di dorian gray" di Wilde ; è IL libro  ;)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Giona - Venerdì 12 Feb 2010, 21:22:25
"Tutto Sherlock Holmes", nell'edizione "I Mammut" della Newton Compton. Ora sono ai capitoli iniziali de "La valle della paura".
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bacci - Venerdì 12 Feb 2010, 21:25:42
"Tutto Sherlock Holmes", nell'edizione "I Mammut" della Newton Compton. Ora sono ai capitoli iniziali de "La valle della paura".

Bellissimi questi volumi!! Io ho tutte le novelle per un anno di Pirandello e tutto il teatro di Shakespeare della stessa collana, questi libri costano poco, hanno migliaia di pagine e contengono tutti gli scritti degli autori! :)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bramo - Sabato 13 Feb 2010, 10:49:32

Bellissimi questi volumi!! Io ho tutte le novelle per un anno di Pirandello e tutto il teatro di Shakespeare della stessa collana, questi libri costano poco, hanno migliaia di pagine e contengono tutti gli scritti degli autori! :)
Concordo con i pregi evidenziati da bacci, anch'io riconosco il valore di queste edizioni (a parte la probabile scomodità nel leggerli :P ). A me hanno da poco regalato tutto Lansdale, ma chissà quando lo leggerò...
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bruce Banner - Sabato 13 Feb 2010, 16:13:17
Concordo con i pregi evidenziati da bacci, anch'io riconosco il valore di queste edizioni (a parte la probabile scomodità nel leggerli :P ). A me hanno da poco regalato tutto Lansdale, ma chissà quando lo leggerò...

Tutto Lansdale? :o  Mi mancano solo 3-4 romanzi suoi, ma sarebbe una notiziona. Però verrebbe fuori un volumone immenso. Mi sa che ti riferisci a Lovecraft :P  Se invece è di Lansdale c'è anche la roba inedita?
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bramo - Sabato 13 Feb 2010, 18:02:29

Tutto Lansdale? :o  Mi mancano solo 3-4 romanzi suoi, ma sarebbe una notiziona. Però verrebbe fuori un volumone immenso. Mi sa che ti riferisci a Lovecraft :P  Se invece è di Lansdale c'è anche la roba inedita?
Sono un idiota! :-[ Hai ovviamente ragione tu, si tratta di Lovecraft, non chidermi perchè ho scritto Lansdale, chissà a che pensavo... Scusa per la falsa bella notizia... :(
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bruce Banner - Sabato 13 Feb 2010, 22:45:02
Sono un idiota! :-[ Hai ovviamente ragione tu, si tratta di Lovecraft, non chidermi perchè ho scritto Lansdale, chissà a che pensavo... Scusa per la falsa bella notizia... :(

Tranquillo. Il mammut di Lovecraft l'avevo adocchiato anche io, ma leggo troppo fuori casa per potermi portare appresso un malloppone del genere :( . Per restare in tema sto finendo Fuoco nella polvere di Lansdale. Non mi sta entusiasmando, come gran parte degli ultimi libri dell'autore texano. Finito questo passo al 18 vampiro di cui mi hanno detto un gran bene.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: piccolobush - Domenica 14 Feb 2010, 14:52:43
Finito questo passo al 18 vampiro di cui mi hanno detto un gran bene.
Guarda a volte tu il caso sono in procinto anche io di cominciare il 18° vampiro di cui pure a me han parlato bene. Nel frattempo sto portando avanti una lettura allucinante: "godel, escher, bach, un'eterna ghirlanda brillante", un libro che definire disorganico è poco, scritto probabilmente da un autore dissociato mentalmente ;D ma davvero interessante e particolare. Necessarie un pò di nozioni di matematica e una sana passione per logica, informatica, teoria dei linguaggi etc... perchè altrimenti non si arriva neanche alla fine dell'introduzione (e il libro son quasi 800 pagine). Tra l'altro per un caso incredibile mi è stato regalato senza un vero motivo proprio il giorno dopo essere venuto a conoscenza della sua esistenza sulle pagine del fumetto "ultima lezione a gottinga" di davide osenda. Quando si dice il caso
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Nebulina - Lunedì 15 Feb 2010, 21:10:55
"La fine dell'eternità" di Asimov.
A chi ama la fantascienza non può mancare; io non amo molto il genere, ma questo è estremamente interessante, sia come caratterizzazione dei personaggi che come forma narrativa.
Volevo, se posso, sconsogliare l'edizione de "I mammut"; infatti se sono estremamete validi per gli autori in lingua originale, per il prezzo molto conveniente, non lo sono per quanto riguarda le traduzioni.
E' un peccato perdere un autore per la cattiva traduzione. Conoscere il traduttore è importante quanto l'autore stesso.....
Il tutto ovviamente secondo me  
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: EGO - Lunedì 15 Feb 2010, 21:53:20
Nel frattempo sto portando avanti una lettura allucinante: "godel, escher, bach, un'eterna ghirlanda brillante"
Un libro talmente profondo e geniale che ammetto senza problemi di esserne stato pesantemente sconfitto sul piano intellettuale, quando lo lessi da adolescente. Non l'ho mai più riletto, ma ricordo che pur nella sua complessità riesce a farti capire che il discorso è del tutto logico e organizzato, il che significa che è un libro sincero e ben scritto. E' comunque un libro per pochi: pochi lo leggeranno, ancora meno lo capiranno a fondo. Ma anche per il profano è una lettura stimolante e divertente.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: piccolobush - Martedì 16 Feb 2010, 11:30:00
Un libro talmente profondo e geniale che ammetto senza problemi di esserne stato pesantemente sconfitto sul piano intellettuale, quando lo lessi da adolescente. [...] pochi lo leggeranno, ancora meno lo capiranno a fondo. Ma anche per il profano è una lettura stimolante e divertente.
Probabilmente parto un pò più avvantaggiato visti i miei studi (e la mia passione per escher, bach onestamente non lo conosco) , ma ti assicuro che non è comunque una passeggiata. Però vale tutto il tempo dedicatogli, anche se ce ne vuole davvero tanto 8-|
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: conker - Martedì 16 Feb 2010, 14:01:31
letti approfittando del tempo extra delle vacanze natalizie, The Dome di King e La Scatola a Forma di Cuore di Joe Hill (per chi non lo sapesse, è figlio di Stephen King)

2 gran belle cose, il romanzo di King è decisamente il migliore da un bel po' di anni a questa parte, quello di Hill mostra un gran bel talento

in caldo, in mezzo a tante letture fumettistiche, la raccolta di racconti GHOSTS sempre di Joe Hill  :)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: PaperTopo - Martedì 16 Feb 2010, 23:23:24
Oggi sul mio comodino ci sono:
1) Megapaperone (CD 82)
2) Paperino #109
3) Oroscopissimo (TD 2)

Quale rileggere per primo?

Forse Tutto Treno monografia che ho comperato giusto oggi e che non so se mettere in libreria o sul comodino!!!
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Brigitta MacBridge - Mercoledì 17 Feb 2010, 00:40:33
Nel frattempo sto portando avanti una lettura allucinante: "godel, escher, bach, un'eterna ghirlanda brillante", un libro che definire disorganico è poco, scritto probabilmente da un autore dissociato mentalmente ;D ma davvero interessante e particolare. Necessarie un pò di nozioni di matematica e una sana passione per logica, informatica, teoria dei linguaggi etc... perchè altrimenti non si arriva neanche alla fine dell'introduzione (e il libro son quasi 800 pagine).
Eh, io lo lessi una estate di molti anni fa, ero bloccata con un piede ingessato e la cosa aiutò non poco a portarlo a termine!
Mi raccomando, va letto TUTTO... compresa la bibliografia, voce per voce. Riserva soprese anche lì :)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: piccolobush - Mercoledì 17 Feb 2010, 10:57:52
Eh, io lo lessi una estate di molti anni fa, ero bloccata con un piede ingessato e la cosa aiutò non poco a portarlo a termine!
Mi raccomando, va letto TUTTO... compresa la bibliografia, voce per voce. Riserva soprese anche lì :)
Pure la bibliografia? :o Almeno quella speravo di risparmiarmela :(
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bruce Banner - Mercoledì 17 Feb 2010, 16:37:48
Prima di partire con il 18° vampiro, iniziato oggi, mi sono letto un altro horror italiano uscito sempre per la Gargoyle: la ragazza dei miei sogni.
Vivamente consigliato a tutti. E' ben scritto e soprattutto con una trama originale. Niente vampiri, fantasmi o compagnia bella. Questa casa editrice ha iniziato veramente ad ingranare.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Marci - Venerdì 19 Feb 2010, 14:28:39
Iniziato già da qualche giorno Per chi suona la campana di Hemingway.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Nebulina - Venerdì 19 Feb 2010, 23:28:17
Iniziato già da qualche giorno Per chi suona la campana di Hemingway.

ehehe io ho iniziato Addio alle armi prorio in questi giorni...
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Schroeder - Sabato 27 Feb 2010, 23:09:41
"Cose preziose" di Stephen King (ormai sono in fissa)...

A proposito de "Le vergini suicide", che ho da poco finito: un classico moderno, davvero stupendo, scritto benissimo. Ogni pagina serba una "sorpresa": un'immagine, una metafora o un'espressione che lascia letteralmente "folgorato" il lettore. Più che consigliato (anche a  chi, come me, ha già visto il film: "Il giardino delle vergini suicide", di Sofia Coppola).  
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: alec - Domenica 28 Feb 2010, 18:57:53
"I neri agenti della notte", una raccolta di brevi racconti thriller di Peter Tremayne che spaziano dal regno scozzese di MacBeth, alla Londra di Sherlock Holmes, all'Irlanda medievale di Sorella Fidelma. Ne ho letti alcuni sinora, e sono elettrizzanti!  Tremayne non delude mai... ;

Per chi desiderasse approfondire l'argomento inerente sorella Fidelma e l'Irlanda altomedievale consiglio questo sito:   http://www.sisterfidelma.com/
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Juro - Lunedì 1 Mar 2010, 10:09:37
Ora sto leggendo una raccolta di racconti del terrore di Poe. Sono tremendi!(nel senso positivo del termine,è ovvio)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bacci - Lunedì 1 Mar 2010, 10:37:38
Ora sto leggendo una raccolta di racconti del terrore di Poe.

Bellissimi!! Li ho letti tutti tempo fa, e mi sono piaciuti moltissimo ;)

Io sono finalmente riuscito a leggere Fahrenheit 451 di Bradbury, comprato un bel pò di tempo fa, e poi subito dopo ho visto la trasposizione cinematografica omonima di Truffaut e sono rimasto molto affascinato dai temi trattati e dalle atmosfere create.
La lettura salverà il mondo!!!!! ;)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Federica - Lunedì 1 Mar 2010, 16:13:27
Io sto leggendo "l'albero della vita"di Louis de Wohl,un libro storico su Costantino il grande molto ben fatto ed emozionante :)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bacci - Mercoledì 3 Mar 2010, 20:47:21
Adesso sto leggendo Il colore del sole, di Camilleri, una descrizione degli ultimi periodi di vita di Caravaggio, scritta in una specie di dialetto seicentesco. ;)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: t0p@lf@ - Mercoledì 10 Mar 2010, 17:27:27
Un libro che mi diverto a leggere anche se sono più grandicello  ;)
Sto leggendo Ecoguerriere - Pinguino in pericolo...



Ihihihih!
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Scaforchio - Lunedì 15 Mar 2010, 10:44:37
Ehi, qui si parla di libri!!!

Sul mio comodino attualmente ci sono 7 libri che sto leggendo o rileggendo (non più di un paio di pagine a sera):

Godel, Escher, Bach di Hofstadter (Stupendo! Sono 25 anni che lo rileggo in continuazione).
Le poesie di Eduardo
Le due torri
Finzioni di Borges
Canti di Leopardi
I Capolavori di Agatha Christie

ed infine, ma primo nei miei pensieri perchè è l'unico che non avevo ancora letto (per intenderci è quello che lascia il comodino quando mi alzo alla mattina ::)):

Moby Dick
(Non pensavo che mi avrebbe appassionato tanto: ha un tono epico anche nella descrizione di dettagli apparentemente insignificanti)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Brigitta MacBridge - Lunedì 15 Mar 2010, 10:58:26
Moby Dick (Non pensavo che mi avrebbe appassionato tanto: ha un tono epico anche nella descrizione di dettagli apparentemente insignificanti)
Che bello trovare un altro che lo apprezza! Nella mia famiglia i più lo hanno trovato noioso, mentre io lo ho adorato, trovandolo a tratti perfino divertente. Lo lessi per la prima volta, guarda la coincidenza, la stessa estate in cui lessi anche Hofstadter.

Attualmente il libro che sto leggendo è "Bromeliad", che poi è la raccolta in un unico volume della trilogia del Piccolo Popolo dei Grandi Magazzini di Terry Pratchett. Avevo già letto ed apprezzato i tre libri in italiano, ma ora mi sto togliendo lo sfizio di leggere Pratchett in inglese. Devo dire che, a differenza del Mondo Disco, la trilogia del Piccolo Popolo non ha perso molto nella traduzione, probabilmente perché ci sono molti meno giochi di parole. Comunque un libro eccellente :)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Scaforchio - Lunedì 15 Mar 2010, 11:12:48
Che bello trovare un altro che lo apprezza! Nella mia famiglia i più lo hanno trovato noioso, mentre io lo ho adorato, trovandolo a tratti perfino divertente. Lo lessi per la prima volta, guarda la coincidenza, la stessa estate in cui lessi anche Hofstadter.

Attualmente il libro che sto leggendo è "Bromeliad", che poi è la raccolta in un unico volume della trilogia del Piccolo Popolo dei Grandi Magazzini di Terry Pratchett. Avevo già letto ed apprezzato i tre libri in italiano, ma ora mi sto togliendo lo sfizio di leggere Pratchett in inglese. Devo dire che, a differenza del Mondo Disco, la trilogia del Piccolo Popolo non ha perso molto nella traduzione, probabilmente perché ci sono molti meno giochi di parole. Comunque un libro eccellente :)

Beata te che puoi permetterti di leggere in lingua originale. Io farei molta fatica. L'unico libro che ho letto in Inglese (oltre a molti manuali tecnici) è Just for fun di Linus Torvalds.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Brigitta MacBridge - Lunedì 15 Mar 2010, 11:48:46
Beata te che puoi permetterti di leggere in lingua originale. Io farei molta fatica. L'unico libro che ho letto in Inglese (oltre a molti manuali tecnici) è Just for fun di Linus Torvalds.

Guarda, è solo questione di abitudine. Se hai già letto "molti manuali tecnici" (anche io ho cominciato da quelli) sei in grado di leggere la maggior parte dei libri. All'inizio si fatica non poco, poi ci si fa la mano e si impara anche a non essere troppo pignoli. Leggi una frase, magari non capisci tuttetuttetutte le parole, ma dal contesto riesci a capire di cosa si parla. Alla fine capisci che ci sono parole che val la pena di andare a cercare sul dizionario ed altre che si possono anche saltare, e riesci a leggere in maniera abbastanza fluida da goderti la lettura, cosa che non sarebbe possibile se ti fermassi ad ogni piè sospinto per cercare ogni parola che non conosci. Dai e dai, poi i termini e i modi di dire finisci per impararli, a forza di vederli usati nelle frasi (che è poi il modo in cui si impara una lingua, non leggendo le parole sul dizionario, IMHO), ti ampli il vocabolario, e arrivi in fondo al libro :)

Ah, e comunque, Just for fun l'ho letto pure io, ma in italiano. ;D
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: zekewolf - Venerdì 19 Mar 2010, 11:05:27
Che bello trovare un altro che lo apprezza!

Piace anche a me, e a Fone Bone ;)

Lo lessi per la prima volta, guarda la coincidenza, la stessa estate in cui lessi anche Hofstadter.

"Godel, Escher, Bach" mi ha sconfitto taaaanti anni fa, mi sa che e' ora di affrontarlo di nuovo...

Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: alec - Venerdì 19 Mar 2010, 21:38:03
Sto leggendo Historia Brittonum di Nennio, storico britannico del IX sec. Interessantissimo... ;)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: t0p@lf@ - Sabato 20 Mar 2010, 19:22:50
Sto leggendo Historia Brittonum di Nennio, storico britannico del IX sec. Interessantissimo... ;)


Anche a me sembra interessante... ottima scelta! :)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Federica - Domenica 21 Mar 2010, 16:39:08
Io sto leggendo "Gente di Dublino"di James Joice :D
Titolo: Ciao a tutti
Inserito da: Pigna - Martedì 23 Mar 2010, 01:00:07
Salve a tutti sono nuovo. Comunque, ultimamente leggo la coscienza di zeno. Bellissimo libro, ma un po ostico
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Pigna - Martedì 23 Mar 2010, 01:01:03
Io sto leggendo "Gente di Dublino"di James Joice :D

Ma joyce è davvero difficile come dicono? Mi stava balenando l'idea di leggermi l'ulisse...
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bacci - Martedì 23 Mar 2010, 01:04:40

Ma joyce è davvero difficile come dicono? Mi stava balenando l'idea di leggermi l'ulisse...

Gente di Dublino è una raccolta di racconti bellissimi e al contrario dell'Ulisse, che non ho ancora finito, non è per niente di difficile comprensione, anzi, lo consiglio! ;)

L'Ulisse è sicuramente un pò più impegnativo, però con un buon apparato critico di sostegno ce la si può fare. Parlo per le mie esperienze, ovviamente. C'era un libro di commento allegato; )
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Pigna - Martedì 23 Mar 2010, 01:09:16

Gente di Dublino è una raccolta di racconti bellissimi e al contrario dell'Ulisse, che non ho ancora finito, non è per niente di difficile comprensione, anzi, lo consiglio! ;)

L'Ulisse è sicuramente un pò più impegnativo, però con un buon apparato critico di sostegno ce la si può fare. Parlo per le mie esperienze, ovviamente. C'era un libro di commento allegato; )


Grazie mille  ;)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: swtcw - Mercoledì 24 Mar 2010, 14:34:42
io sto leggendo il 3 libro di star wars, ma sul comodino c'è solo e soltanto il topo
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Marci - Mercoledì 31 Mar 2010, 17:53:22
Iniziato da qualche giorno "La prosivendola" di Pennac.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: alec - Giovedì 8 Apr 2010, 01:41:35
Ho appena iniziato La Dea della Guerra, di M.Z.Bradley. E' l'antefatto del Ciclo di Avalon, ed ha come protagonista lo storico personaggio di Boudica, regina degli Iceni, che guido' la rivolta del suo popolo contro le legioni romane.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Federica - Venerdì 9 Apr 2010, 18:00:18
L'Eleganza del riccio,me lo hanno molto raccomandato.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Juro - Lunedì 12 Apr 2010, 07:43:59
Nonostante mi ero sempre tenuto alla larga dal genere di fantascienza(escludendo i romanzi di Verne,che pure tali vengono considerati),oggi ho finito e ho trovato davvero bello e coinvolgente il romanzo Aelita di Tolstoj. Non credo però che leggerò presto altri fantascientifici,mi sono lasciato tentare da questo ma sono un pò prevenuto sul genere.
Per ora torno a Bram Stoker con la raccolta Under the Sunset.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Doremì - Martedì 13 Apr 2010, 08:51:23
L'Eleganza del riccio,me lo hanno molto raccomandato.

Io non l'ho ancora letto ma ho visto il film, mi è piaciuto molto!

Sul mio comodino al momento c'è un cappello pieno di ciliege, il primo romanzo postumo di Oriana Fallaci.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: feidhelm - Giovedì 15 Apr 2010, 18:28:15
Ho appena iniziato La Dea della Guerra, di M.Z.Bradley. E' l'antefatto del Ciclo di Avalon, ed ha come protagonista lo storico personaggio di Boudica, regina degli Iceni, che guido' la rivolta del suo popolo contro le legioni romane.

Il romanzo non l'ha scritto lei ma  Diana L. Paxson, che ha ripreso il ciclo.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: alec - Domenica 18 Apr 2010, 23:55:40

Il romanzo non l'ha scritto lei ma  Diana L. Paxson, che ha ripreso il ciclo.
Grazie per la precisazione. Hai letto la Saga di Outlander di Diana Gabaldon? Ero arrivato al quarto volume, Il Cerchio di Pietre, ed avevo apprezzato la descrizione del mondo delle Highlands scozzesi prima, durante e  dopo Culloden. Mi sembrava pero' troppo lunga ed ho desistito, ma mi piacerebbe tornarci su.  Che ne pensi?
 :-?
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Elisabear - Martedì 20 Apr 2010, 12:42:46
Sul mio comodino "MacBeth" di William Shakespeare!
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Giona - Venerdì 23 Apr 2010, 11:18:43
"Zio Tungsteno", di Oliver Sacks. È l'autobiografia della sua infanzia e di come si appassionò alla chimica grazie ad uno zio costruttore di lampadine (quello che dà il titolo al libro)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Delco - Venerdì 23 Apr 2010, 21:39:00
"Se questo è un uomo", di Primo Levi.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Federica - Domenica 25 Apr 2010, 12:29:07
Essendo Jane Austen una delle mie autrici preferite mi hanno consigliato caldamente "Cime tempestose"di Emily Bronte che ho appena iniziato a leggere
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Unchienandalou - Domenica 25 Apr 2010, 15:20:19



Sul mio comodino al momento c'è un cappello pieno di ciliege, il primo romanzo postumo di Oriana Fallaci.


Che per ora bazzica anche in casa mia, ma già a vederlo è un "mattonissimo" e non so se qualcuno avrà il coraggio. A me ha fatto venire voglia di stilare un albero genealogico simile a quello che è nelle prime pagine. ::)

Attualmente sto leggendo "Storia dei laici nell'Italia clericale e comunista". Lo consiglierei a chi crede che siano esistiti solo DC e PCI come partiti.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: alec - Mercoledì 19 Mag 2010, 11:19:01
Sto leggendo "Il santo Graal", di Norma Lorre Goodrich.  Questa studiosa afferma che i personaggi del ciclo arturiano vissero in Scozia, non in Galles o in Cornovaglia.  Ginevra ad esempio, era una regina dei Pitti.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Lavi-Schroeder - Giovedì 20 Mag 2010, 17:21:55
Demetrio Pianelli, Emilio De Marchi

Poi mi è venuto uno sfizio assurdo: leggere tutti gli inserti dei quotidiani dedicati ai fumetti usciti in questi ultimi anni (anche se ne possiedo diversi). Ho cominciato quindi con "I Classici del fumetto di Repubblica", serie normale, rigorosamente in ordine di uscita. Aggiungo quindi:
Corto Maltese, Hugo Pratt (I Classici del fumetto di Repubblica n° 1)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Alfa - Sabato 22 Mag 2010, 23:04:49
Giornali vari.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: alec - Domenica 23 Mag 2010, 01:18:09
Finito "Il Santo Graal", ho cominciato "Il mito di Merlino", sempre della Goodrich, al quale seguirà presto "Il mito di Ginevra", della medesima autrice. Tra una storia di Paperino n° 359 e l'altra... ::)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Juro - Giovedì 10 Giu 2010, 08:58:23
Ho letto in questi giorni "il vampiro" di Polidori,non eccellente e un pò affrettato certo,del resto Polidori non era uno scrittore,e quel racconto lo fece solo per ripicca su Byron,ma diamine!il suo vampiro è infinitamente meglio di quelle checche politically-correct e emo che tanto stanno impazzando attualmente fra i 12-13enni [smiley=toiletpaper.gif]
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Nebulina - Giovedì 10 Giu 2010, 09:11:51
"Dire quasi la stessa cosa" di Umberto Eco.
Trattato sulla traduzione, da cui si imparano davvero tante cose, su come è importante chi traduce un testo.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Brigitta MacBridge - Giovedì 10 Giu 2010, 09:54:49
Dopo una vera e propria abbuffata di Terry Pratchett, ho appena iniziato "Pianeta d'acqua" di Jack Vance, altro autore che adoro. La prima venti pagine mi hanno molto appassionato, il libro promette decisamente bene :)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: alec - Giovedì 10 Giu 2010, 13:30:55
Ho letto in questi giorni "il vampiro" di Polidori,non eccellente e un pò affrettato certo,del resto Polidori non era uno scrittore,e quel racconto lo fece solo per ripicca su Byron,ma diamine!il suo vampiro è infinitamente meglio di quelle checche politically-correct e emo che tanto stanno impazzando attualmente fra i 12-13enni [smiley=toiletpaper.gif]
Tieni conto che allora chi scriveva era comunque una persona colta.  Oggi, se sei ammanicato come Moccia, puoi pubblicare anche l'elenco del telefono... >:( >:(
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Lyla - Giovedì 10 Giu 2010, 18:58:15
I sentieri dei nidi di ragno... ma ancora non iniziato!
A dire il vero, la lista di ciò che dovrei e vorrei leggere è ancora piuttosto lunga...
Tieni conto che allora chi scriveva era comunque una persona colta.  Oggi, se sei ammanicato come Moccia, puoi pubblicare anche l'elenco del telefono... >:( >:(
;D ;D ;D Moccia non è illeggibile quanto a scrittura, ma quanto a QUELLO che scrive! Dio, quegli adolescenti non siamo noi! E poi è ben poco originale... ma alla fine tutto è sopportabile (ahimé buona parte della gioventù non è tanto diversa da come la descrive), tranne il fatto in sé che c'è chi legge libri solo per leggere Moccia & simili... quello sì che è deprimente!
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Juro - Giovedì 10 Giu 2010, 19:28:13
Tieni conto che allora chi scriveva era comunque una persona colta.  Oggi, se sei ammanicato come Moccia, puoi pubblicare anche l'elenco del telefono... >:( >:(

Tristemente vero!
Comunque avendolo finito "il vampiro", sono saltato ora a un libro di tutt'altro genere, Isaac Asimov con uno saggio scientifico sulla possibilità di vita extraterrestre.
Lo discute in maniera eccelsa,davvero,con raziocinio senza però precludersi nessuna ipotesi.Si fa leggere che è una bellezza!
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Gingerin_Rogers - Giovedì 10 Giu 2010, 20:07:13
Ullallà! Io invece, complice anche una riveduta (parola orrenda, ma non mi viene in mente altro) totale dei 6 Star Wars, mi sono ripresa la trilogia della Fondazione... [smiley=drool3.gif]
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bramo - Giovedì 10 Giu 2010, 22:07:32
Avevo iniziato a gennaio di leggere I Lupi del Calla di Stephen King, quinto libro della saga della Torre Nera, e tra vari interrompimenti dovuti a poco tempo, università e precedenza a fumetti vari, ho potuto finirlo solo oggi! Tra l'altro mi sono sparato metà libro in 3 giorni, mi sono preso bene!
La recensione del libro è qui (http://www.ilsollazzo.com/forum/viewtopic.php?f=4&t=2691), a chi interessasse (davvero bello, la saga continua su ottimi binari). In mezzo, comunque, trovai anche il tempo di leggere (ormai un paio di mesi fa) Artemis Fowl - La Trappola del Tempo di Eoin Colfer, ultimo libro (per ora) della saga di Artemis, di cui ho parlato qui (http://www.ilsollazzo.com/forum/viewtopic.php?f=4&t=2664).
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Nebulina - Giovedì 10 Giu 2010, 22:55:58
I sentieri dei nidi di ragno... ma ancora non iniziato!

Allora inizialo e vedrai che poi ti leggerai tutta l'opera di Calvino, ultimo vero grande scrittore italiano, sia per il modo con cui scrive che per quello che scrive, mai banale mai eccessivo.
Se ti piacerà il genere ti coonsiglio un libro sempre di calvino che io ho adorato, per la simmetria e la costruzione del racconto e la sua particolarità : Se un giorno d'inverno un viaggiatore.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Lyla - Giovedì 10 Giu 2010, 23:09:24
Infatti di Calvino ho letto solo un saggio... però, come scrive... bè, ci doveva essere un motivo se il suo nome si conosce ;D
Comunque grazie del consiglio, ora che ho abbastanza tempo potrei infilare più letture insieme ;)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Lavi-Schroeder - Venerdì 11 Giu 2010, 11:47:44
Se un giorno d'inverno un viaggiatore.
Mi permetto di correggerti: Se una notte d'Inverno un viaggiatore.
 ;)
Questo titolo è molto bello, io non ho avuto l'occasione di leggerlo tutto, però lo consiglierei a scatola chiusa. Anche se forse non tutti apprezzano il gioco metaletterario.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Nebulina - Venerdì 11 Giu 2010, 13:51:42
 [smiley=grandpa.gif]... come si invecchia male povera me....

hai ragione, come hai ragione.... comunque è un libro davvero davvero spettacolare da tutti i punti di vista, se a qualcuno piace il genere metalettario ce ne sono diversi di autori che costruiscono trame basandosi su schemi letterari prestabiliti, giocando con i numeri.

Sempre di Calvino, molto bello è " le cosmicomiche", raccolta di racconti che oltre a divertire aprono la strada alla matematica e al suo meraviglioso mondo.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bacci - Venerdì 11 Giu 2010, 14:43:41
Io di Calvino non ho letto moltissimo (anzi, proprio poco, praticamente solo Il castello (e la locanda)dei destini incrociati, il barone rampante e il sentiero dei nidi di ragno) ma non ho un gran bel ricordo dei suoi libri e del suo modo di scrivere :(
Ma ero un ragazzino, dovrei rimetterci mano! ;)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Nebulina - Venerdì 11 Giu 2010, 15:18:47
anche il castello dei destini incriciati è una meraviglia, un'idea straordinaria sviluppata in modo egregio.
La bellezza degli scritti di Calvino è che si riesce a percepire la sua sconfinata cultura nella semplicità della sua scrittura.
Come dicevo nel messaggio precedente è forse l'ultimop autore valido italiano, ovviamente se si escludono i saggisti, come Eco, prestati alla narrativa.

Vi consiglio anche un libro, che ancora non ho letto, perchè francese e non trovo una traduzione valida di George Perec "Vita, istruzioni per l'uso" che lo stesso calvino definì iperomanzo.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Marci - Venerdì 11 Giu 2010, 17:30:05
Mi associo a quanto detto su Calvino, uno dei miei autori preferiti. E mi associo pure a chi ha apprezzato "Se una notte d'inverno un viaggiatore", un libro a mio avviso straordinario, senza pari. Certo è anche un libro che non tutti apprezzano, anzi o lo si ama o lo si detesta, vale comunque davvero la pena di provare a leggerlo,  se siete tra quelli che lo apprezzano è una vera goduria.

Comunque attualmente sto leggendo "Furore" di Jhon Steinbeck.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Nebulina - Venerdì 11 Giu 2010, 20:50:02
"Furore" è un libro che racconta un' epoca e un popolo, è fondamentale nel bagaglio culturale di una persona. Aspetta di arrivare al finale, è qualcosa che ti lascia a bocca aperta, se ti piace il genere e non l'hai ancora letto dopo prova "Sulla strada" di Kerouac.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Lavi-Schroeder - Venerdì 11 Giu 2010, 20:55:32
Io di Calvino non ho letto moltissimo (anzi, proprio poco, praticamente solo Il castello (e la locanda)dei destini incrociati, il barone rampante e il sentiero dei nidi di ragno) ma non ho un gran bel ricordo dei suoi libri e del suo modo di scrivere :(
Ma ero un ragazzino, dovrei rimetterci mano! ;)
Anche io intorno ai 10 anni lessi Il Barone Rampante e non mi piacque. Verso i 12 lessi Marcovaldo che invece mi piacque moltissimo.
Arrivata alla veneranda età di 21 anni posso dire che costringere dei ragazzini di quell'età a leggere Calvino senza aver alcuno strumento di lettura (perché a 12 anni non puoi avere strumenti di lettura, non è questione di intelligenza o meno, è semplicemente esperienza) è una grande cretinata. Ci sono romanzi di Calvino che, per la struttura che hanno, sono da considerarsi postmoderni. Ma il postmoderno non si studia neanche al liceo. È molto facile quindi che qualcuno (di noi e non) abbia avuto un'esperienza negativa dei suoi libri ed è per questo che io ho intenzione di rileggere i due libri succitati.
Chiusa parentesi di sfogo.
 ;D
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bacci - Venerdì 11 Giu 2010, 21:00:32
Anche io intorno ai 10 anni lessi Il Barone Rampante e non mi piacque. Verso i 12 lessi Marcovaldo che invece mi piacque moltissimo.
Arrivata alla veneranda età di 21 anni posso dire che costringere dei ragazzini di quell'età a leggere Calvino senza aver alcuno strumento di lettura (perché a 12 anni non puoi avere strumenti di lettura, non è questione di intelligenza o meno, è semplicemente esperienza) è una grande cretinata. Ci sono romanzi di Calvino che, per la struttura che hanno, sono da considerarsi postmoderni. Ma il postmoderno non si studia neanche al liceo. È molto facile quindi che qualcuno (di noi e non) abbia avuto un'esperienza negativa dei suoi libri ed è per questo che io ho intenzione di rileggere i due libri succitati.
Chiusa parentesi di sfogo.
 ;D

Bè, hai sicuramente ragione e mi è venuta voglia di leggere qualcosa di Calvino, magari partendo proprio da Se una notte d'inverno un viaggiatore, così caldamente consigliato da voi ;)

Adesso sto leggendo Alzate l'architrave, carpentieri e Seymour. Introduzione, di Salinger.


Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Marci - Venerdì 11 Giu 2010, 21:25:16
" se ti piace il genere e non l'hai ancora letto dopo prova "Sulla strada" di Kerouac.

E' già fra i libri che leggerò quest'estate.  ;)

Citazione
Anche io intorno ai 10 anni lessi Il Barone Rampante e non mi piacque. Verso i 12 lessi Marcovaldo che invece mi piacque moltissimo.
Arrivata alla veneranda età di 21 anni posso dire che costringere dei ragazzini di quell'età a leggere Calvino senza aver alcuno strumento di lettura (perché a 12 anni non puoi avere strumenti di lettura, non è questione di intelligenza o meno, è semplicemente esperienza) è una grande cretinata. Ci sono romanzi di Calvino che, per la struttura che hanno, sono da considerarsi postmoderni. Ma il postmoderno non si studia neanche al liceo. È molto facile quindi che qualcuno (di noi e non) abbia avuto un'esperienza negativa dei suoi libri ed è per questo che io ho intenzione di rileggere i due libri succitati.
Chiusa parentesi di sfogo

Parole sagge. Spesso alcuni libri di Calvino, specie la famosa trilogia de "I nostri antenati" (Il barone rampante, Il visconte dimezzato, Il cavaliere inesistente) vengono superficialmente scambiati per libri per ragazzini e fatti leggere da questi, e letti senza cogliere le chiavi di lettura perdono la loro profondità e appaiono delle semplici favolette, anche un po' sciocche. E' normale che poi questi ragazzini crescendo non avranno un gran ricordo di Calvino.


Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Nebulina - Venerdì 11 Giu 2010, 21:59:02
A proposito leggevo un' intervista a Lucentini (vecchio scrittore italiano che ha scritto quasi tutti i suoi romanzi a quattro mani con Fruttero) che la lettura di un brano o di un romanzo cambia con l'età, portava l'esempio della notte dell'Innominato ne "I promessi sposi", se si legge a vent'anni non suscita interesse, se lo leggi a novanta come ha lui assume tutto un altro significato.
Calvino viene fatto leggere a un'età che non è quella giusta, io credo che l'unico suo libro leggibile alle medie sia "I sentiero dei nidi di ragno", perchè il piano narrativo è più che sufficiente, mentre la trilogia degli antenati può in effetti apparire banale se non si hanno accanto insegnanti o genitori che Spiegano gli altri piani di lettura.
Un libro invece che secondo me  da far leggere ai bambini anche molto piccoli, è  il primo libro che mio padre mi ha fatto leggere, è "La fattoria degli animali" di Orwell, perchè è bellissima come storia e pone il seme del significato pià profondo all'interno della coscienza che poi fiorirà con gli anni e la maturità.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bacci - Martedì 15 Giu 2010, 15:35:56
Adesso sto leggendo Alzate l'architrave, carpentieri e Seymour. Introduzione, di Salinger.

Alla fine ho posticipato la lettura di questo libro e ho letto per primo un altro del medesimo autore: Franny e Zooey, solamente perchè ho capito appena in tempo che quest'ultimo veniva prima cronologicamente.

Di Salinger avevo anche già letto Il giovane Holden, quasi per caso, visto che ne ignoravo l'esistenza (ne ho fatto la scheda del libro per un compito di scuola di mio fratello, visto che non aveva materialmente il tempo di leggerlo, pieno com'era di compiti in quel momento, ma questa è un altra storia, peraltro poco interessante) e mi era piaciuto moltissimo.

Franny, il primo racconto lungo, legato in modo indissolubile al secondo, parla di una sorta di crisi spirituale che colpisce la più giovane figlia della famiglia Glass, composta da sette figli e dai due genitori, ex attori brillanti di televisione e teatro. I figli sono stati tutti dei bambini prodigio, e in quanto tali, da piccoli hanno partecipato a turno ad un quiz radiofonico di domande e risposte per giovani dotati mentalmente. Un esperienza, questa, che segnerà la loro infanzia e con la quale dovranno continuamente rapportarsi, anche quando avranno più o meno tutti raggiunto l'età adulta.

Dopo che la crisi si è palesata, nel secondo racconto Franny torna a casa, dalla famiglia, e si confronta con il fratello Zooey, attore venticinquenne dalla parlantina veloce e tagliente, riuscendo così in qualche modo, a trovare qualche rassicurazione in questo frastagliatissimo ambiente familiare.

Ora mi appresto a terminare il secondo libro, anch'esso formato da due racconti lunghi, il primo (Alzate l'architrave, carpentieri, che si rifà a una citazione di Saffo) che narra gli episodi relativi al matrimonio del fratello maggiore della Famiglia Glass, narrato in prima persona dal secondogenito,Buddy e il secondo (Seymor. Introduzione)approfondisce aspetti caratteriali e comportamentali dello sposo.

Qualcuno ha letto qualcosa di Salinger? Se sì, cosa ne pensate di questo scrittore? ;)

/Arhh ho fatto un po'di casino con i quote, ma ora è a posto)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Brigitta MacBridge - Martedì 15 Giu 2010, 15:48:37
Qualcuno ha letto qualcosa di Salinger? Se sì, cosa ne pensate di questo scrittore? ;)
Confesso candidamente che l'unica cosa sua che ho letto è stato il racconto "Un giorno perfetto per i pescibanana" e, ahimè, non ne ho affatto compreso il senso. Ho quindi deciso di tralasciare, almeno per il momento, questo scrittore :P
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bacci - Martedì 15 Giu 2010, 15:54:46
Confesso candidamente che l'unica cosa sua che ho letto è stato il racconto "Un giorno perfetto per i pescibanana" e, ahimè, non ne ho affatto compreso il senso. Ho quindi deciso di tralasciare, almeno per il momento, questo scrittore :P

Quello io non l'ho letto, dovrebbe essere proprio il primo racconto in cui parla della famiglia Glass.
Non è uno scrittore che mi fa proprio impazzire, ma Il Giovane Holden e Alzate l'architrave mi sono piaciuti molto. Anche per il fatto che tutti gli eventi di questa famiglia si trascinano per più racconti separati, ma uniti da un unico filo conduttore ;) (cioè nel giovane H. non c'è la famiglia Glass, ma negli altri racconti sì)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Nebulina - Martedì 15 Giu 2010, 15:58:38
Non ho mai letto niente di Salinger, ma quasi quasi tiro fuori Franny e Zooey dalla libreria e lo leggo...dopo che ho finito "Il pendolo di Foucault" di Eco.

ricordo che il "Giovane Holden" avrei dovuto leggerlo al liceo, ma allora non volevo mai leggere libri che mi venissero imposti e allora io copiavo la trama sull' Enciclopedia universale Utet e ci facevo pure il commento stilistico Uaz Uaz...a dimostrazione che insegnanti di lettere validi ce ne sono pochi
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bacci - Martedì 15 Giu 2010, 16:10:14
Non ho mai letto niente di Salinger, ma quasi quasi tiro fuori Franny e Zooey dalla libreria e lo leggo...dopo che ho finito "Il pendolo di Foucault" di Eco.

ricordo che il "Giovane Holden" avrei dovuto leggerlo al liceo, ma allora non volevo mai leggere libri che mi venissero imposti e allora io copiavo la trama sull' Enciclopedia universale Utet e ci facevo pure il commento stilistico Uaz Uaz...a dimostrazione che insegnanti di lettere validi ce ne sono pochi

Il giovane holden, che è il suo libro di certo più famoso, è scritto con uno stile quasi antitetico a quello con cui sono scritti gli altri due libri che ho letto e il motivo è molto semplice: nel primo il protagonista (che parla in prima persona) è un ragazzino sedicenne che si esprime in modo molto semplice, con un gergo "da giovani", molto "da giovani" nel 1951, anno in cui uscì il libro, e un po'meno rispetto a oggi.

Mentre gli altri libri che ho letto narrano di questa famiglia composta da membri coltissimi e ultra-svegli che non disdegnano mai di fare lunghe digressioni sulla filosofia e su tanti altri argomenti tra i più disparati, risultando forse a volte un po'antipatici, rispetto a Holden che vive la vita più "di pancia" :)
 
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: EGO - Martedì 15 Giu 2010, 17:10:04
Spesso alcuni libri di Calvino, specie la famosa trilogia de "I nostri antenati" (Il barone rampante, Il visconte dimezzato, Il cavaliere inesistente) vengono superficialmente scambiati per libri per ragazzini e fatti leggere da questi, e letti senza cogliere le chiavi di lettura perdono la loro profondità e appaiono delle semplici favolette, anche un po' sciocche. E' normale che poi questi ragazzini crescendo non avranno un gran ricordo di Calvino.
Ma come fa un docente di lettere a "scambiare per un libro per ragazzini" un libro di Calvino? Dovrebbe sapere di che si tratta.

Secondo me il punto è che, un tempo, la sensibilità dei lettori-target dei libri era molto diversa. Oggi il Pinocchio è quello Disney, perché quello di Collodi fa troppa paura, ma una volta Collodi era per ragazzini. Forse anche per gli Antenati di Calvino era così.

Ma il problema di fondo è che la letteratura è andata avanti, mentre il suo insegnamento accademico è rimasto indietro. Ci si è fossilizzati su alcuni autori, come se servissero davvero a qualcosa (in tutta onestà, chi di voi ricorda ancora le poesie trecentesche non di Dante e saprebbe dire che cosa c'era dentro di così importante da studiare?), e si ripudia come "commerciale" tutta la letteratura contemporanea. In pratica ci si mette contro ciò che i ragazzi vogliono leggere. Suppongo che molti utenti di questo forum abbiano imparato a leggere sui fumetti, perciò possiamo dire che i fumetti non sono uno strumento per avviare i bambini alla lettura? Eppure è ancora pienissimo di genitori convinti che i fumetti rincoglioniscano i bambini.

Quindi bisognerebbe conoscere quali prodotti letterari sono rivolti a bambini e ragazzi, invece di rimanere arroccati al Barone Rampante che io a 12 anni trovai appunto illeggibile e noiosissimo, oltre che di difficile comprensione (e ciò che non capisci non ti rimane in testa). La scuola, strano a dirsi ma vero, dovrebbe imparare qualcosa dal mercato, perché non puoi insegnare a un pubblico di cui non conosci i gusti, gli interessi e il livello medio di aspettativa e di preparazione.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Federico_Pedrocchi - Martedì 15 Giu 2010, 23:20:21
Io ho il comodino affollato di libri, affollatissimo!
Ovviamente gli ultimi due/tre numeri del Tutto-Gott.
Un romanzo di Ibrahim Souss, Le rondini di Gerusalemme: un libro che non appena arrivi al punto di pensare "ma che diav... sta scrivendo?" ti sorprende e ammiri e ti inchiodi di nuovo alla pagina.
Poi c'è Hovard Buten con Mr. Butterfly - consiglio a tutti di leggerlo, penso che sia il romanzo più commovente e sincero che abbia letto negli ultimi anni.
Un libriccino di aforismi d'amore, delizioso, della Ecolibri.
Le lettere persiane di Montesquieu.
Privo di titolo di Camilleri.
e ormai da gennaio, da rileggere ogni giorno, le Troiane di Euripide nella traduzione di Romagnoli e nella "traduzione" di Sartre. :)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bramo - Mercoledì 16 Giu 2010, 19:08:35
Quindi bisognerebbe conoscere quali prodotti letterari sono rivolti a bambini e ragazzi, invece di rimanere arroccati al Barone Rampante che io a 12 anni trovai appunto illeggibile e noiosissimo, oltre che di difficile comprensione (e ciò che non capisci non ti rimane in testa). La scuola, strano a dirsi ma vero, dovrebbe imparare qualcosa dal mercato, perché non puoi insegnare a un pubblico di cui non conosci i gusti, gli interessi e il livello medio di aspettativa e di preparazione.
Io Il Barone Rampante l'ho ricevuto in regalo più o meno alla stessa età da un'amica di mia mamma, che conosceva il mio amore per la lettura. Ma solo a 16 l'ho letto e apprezzato, tanto da recuoperare anche gli altr due libri della Trilogia degli Antenati di Calvino (per Il Visconte Dimezzato, la spinta era stata data anche da Artibani e Lello Arena nella loro parodia, a dire il vero)!
Non penso nemmeno io quindi che sia una lettura da ragazzini.
Per le mie esperienze scolastiche, invece, mi ritengo fortunato: nei primi due anni di scuola superiore ho avuto un'insegnante di lettere che come libri di lettura ci ha dato Il Giovane Holden (che ho molto amato), Lo Hobbit (ho conosciuto così il grandwe Tolkien), La Compagnia dei Celestini di Stefano Benni e Io Non Ho Paura di Niccolò Ammaniti, questi ultimi 2 sono diventati i miei autori italiani preferiti e li ho conosciuti proprio grazie a questi 2 libri e quindi all'operato della prof, a cui sono veramente molto grato. Questo mi sembra un buon modo di insegnare, durante le lezioni affrontare sì i grandi scrttori del passato, ma avere comunque un occhio di riguardo alla letteratura contemporanea di qualità, che fortunatamente esiste.

Detto questo, mi sono divorato in 4 giorni La Canzone di Susannah, sesto libro della saga della Torre Nera di Stephen King, il mio parere lo trovate qui (http://www.ilsollazzo.com/forum/viewtopic.php?f=4&t=2693). Ora inizio l'ultimo libro della saga, che si intitola proprio La Torre Nera.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Nebulina - Mercoledì 16 Giu 2010, 19:23:39
Hai avuto davvero fotuna ad incontrare una professoressa così in gamba.
Benni è davvero particolare, bravo, anche se ultimamente si sta un po' adagiando su se stesso, almeno secondo me, pur essendo davvero un ottimo scrittore e avendo avuto davvero delle belle idee, anche da un punto di vista strutturale e non solo narrativo.
Ammanniti non lo trovo per niente  talentuoso nè da da un punto di vista dell'originalità nè della tecnica narrativa.
Ho letto "Ti prendo e ti porto via" e "come dio comanda" e non mi sono piaciuti nessuno dei due, per vari motivi, uno dei quali è che sembra di leggere la sceneggiatura di un film, sembra che siano romanzi scritti ad uso e consumo della resa visiva della trama, lasciano poco all'immaginazione e trattano storie al limite del credibile. Non ho mai letto "Io non ho paura", se dici che è diverso provo a tirarlo giù dalla libreria....
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bramo - Mercoledì 16 Giu 2010, 19:55:12
Hai avuto davvero fotuna ad incontrare una professoressa così in gamba.
Benni è davvero particolare, bravo, anche se ultimamente si sta un po' adagiando su se stesso, almeno secondo me, pur essendo davvero un ottimo scrittore e avendo avuto davvero delle belle idee, anche da un punto di vista strutturale e non solo narrativo.
Ammanniti non lo trovo per niente  talentuoso nè da da un punto di vista dell'originalità nè della tecnica narrativa.
Ho letto "Ti prendo e ti porto via" e "come dio comanda" e non mi sono piaciuti nessuno dei due, per vari motivi, uno dei quali è che sembra di leggere la sceneggiatura di un film, sembra che siano romanzi scritti ad uso e consumo della resa visiva della trama, lasciano poco all'immaginazione e trattano storie al limite del credibile. Non ho mai letto "Io non ho paura", se dici che è diverso provo a tirarlo giù dalla libreria....
Sì, sono stato decisamente fortunato ;) Benni l'adoro, è vero che di certo i suoi libri più recenti non sono come quelli precedenti, ma per esempio il penultimo, La Grammatica di Dio, col suo essere una raccolta di racconti mi è sembrata quasi un ritorno ai tempi d'oro per la genialità che li pervadeva (senza nulla togliere al suo romanzo dell'anno scorso, Pane e Tempesta, che conserva comunque il suo magnifico stile e una bella potenza narrativa).
Al contrario di te invece adoro anche Ammaniti. Certo, anche lui ha uno stile tutto suo, molto particolare, e forse si può dire che o lo si ama o lo si odia.
I due libri che hai citato dell'autore sono forse proprio i miei due preferiti tra quelli che ha scritto (insieme forse al più recente, uscito un po' di mesi fa), proprio per le trame spesso al limite dell'assurdo delle sue storie, un po' il suo marchio di fabbrica, che non di rado sfocia nello splatter ma mai senza motivo. Mi piace molto per come sa descrivere la disperazione di uomini allo sbando, di persone che sono essenzialmente dei falliti, dei "vinti" alla Verga o degli "inetti" alla Svevo per fare riferimenti colti, persone che Ammaniti sa ben descrivere nella loro miseria ma anche nei loro lati comici e di riscatto. Questo si riscontra con i personaggi di entrambi i romanzi che hai citato, ma anche con Io Non Ho Paura. Non so davvero se consigliartelo in realtà visto quello che hai scritto, a mio parere lo stile e la trama si discontano un po' dalla struttura dei due romanzi che hai letto, quindi potrebbe anche piacerti, ma non vorrei che poi invece gli elementi che non ti attirano della sua scrittura li ritrovi comunque anche in Io Non Ho Paura e ti avrei così mal consigliato. Vedi te, insomma ;)  
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Juro - Domenica 20 Giu 2010, 09:10:58
Qualcuno per caso ha letto "le terrificanti storie di zio Montague",di Chris Priestley?Me lo segnalano come libro dai 7 anni in su,però ci trovo scritto recensioni che lo paragonano a Poe,e la cosa mi lascia alquanto perplesso.Quel paragone con E.A.P. mi ha quasi invogliato a comprarlo,ma non vorrei ritrovarmi con un libro da niente fra le mani.
Qualcuno lo conosce? :-?
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Nebulina - Domenica 20 Giu 2010, 11:39:02
Mi diaspiace, ma non conosco nè il libro nè l'autore...
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bacci - Domenica 20 Giu 2010, 20:38:31
Questa settimana ho letto Cani neri, di Ian McEwan. Il romanzo è narrato da un uomo sulla quarantina, che ha avuto un infanzia difficile, ha perso entrambi i genitori in un incidente quando aveva appena otto anni, e il suo sentirsi solo al mondo lo portava ad affezionarsi spesso alle figure paterne e materne di altri suoi coetanei. Verso la trentina, dopo essersi sposato, ha approfondito il rapporto con il padre e la madre di sua moglie, e in particolare decide di realizzare un memoriale della suocera, che ormai in punto di morte, gli racconta gli eventi relativi alla sua giovinezza in compagnia del marito. Tra i vari aneddoti, c'è anche il ricordo ossessivo di un incontro con due cani neri, un episodio che segnerà per sempre la vita della suocera del narratore.
I due coniugi, vissuti ai tempi della II guerra mondiale, rappresentano due possibili atteggiamenti di risposta ai drammi del nazismo e  dell'olocausto: il pragmatismo del marito si contrappone agli intenti più mistici e di redenzione della moglie.
I due temibili cani neri, rappresentano i grandi mali che hanno minato l'europa in quel determinato periodo storico: il nazismo, l'olocausto, e soprattutto, il male puro, che come dice l'autore, alberga dentro ognuno di noi.
Un libro drammatico, intenso e pessimista, che mi ha fatto molto riflettere e che è capace di andare aldilà della semplice chiave di lettura che appare sulla superficie delle parole, per scavare più a fondo nell' animo umano di questi personaggi che l'autore sceglie di analizzare, quasi con distacco.

Subito dopo ho iniziato a leggere L'uomo che fissava la capre, di Jon Ronson.
(appena in biblioteca sarà disponibile, prenderò Se una notte d'inverno...di Calvino, che ormai voglio leggere assolutamente (sì, è una biblioteca molto piccola, ne aveva una sola copia :-X))
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Nebulina - Domenica 20 Giu 2010, 20:48:12
"Cani neri" è solo uno dei libri così profondi di McEwan.
Tutta la sua bibliografia è molto bella, insieme a Marquez secondo me è uno di migliori scrittori contemporanei viventi.
Se ancora non lo hai fatto ti consiglio sempre di lui "Il giardino di cemento" davvero grottesco, che ti lascia l'amaro in bocca e "Espiazione", ma sono davvero belli tutti. solo "Sabato" è un po' troppo eleaborato e macchinoso, con un flussi di pensieri che non sempre riesce a essere incisivo. Ma di sicuro il più bello "l'inventore di sogni" che io ho amato come metafora del pensiero dei bambini che gli adulti non capiscono.
quest'autore mi piace tanto peroprio perchè riesce a cogliere gli aspetti più nascosti e oscuri della personalità dei suoi personaggi.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bacci - Domenica 20 Giu 2010, 20:57:51
"Cani neri" è solo uno dei libri così profondi di McEwan.
Se ancora non lo hai fatto ti consiglio sempre di lui "Il giardino di cemento" davvero grottesco, che ti lascia l'amaro in bocca e "Espiazione", ma sono davvero belli tutti. solo "Sabato" è un po' troppo eleaborato e macchinoso, con un flussi di pensieri che non sempre riesce a essere incisivo. Ma di sicuro il più bello "l'inventore di sogni" che io ho amato come metafora del pensiero dei bambini che gli adulti non capiscono.

Ti ringrazio davvero per questi tuoi suggerimenti che cadono proprio a fagiolo, infatti Cani neri è il primo libro che leggo di McEwan, e visto che mi è piaciuto, ero proprio indeciso su cos'altro leggere di suo, e perferisco mille volte un commento di un altro lettore/ lettrice, piuttosto che fredde schede di wikipedia o simili per saperne di più sulle trame ;)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bramo - Domenica 20 Giu 2010, 21:02:11
Ma di sicuro il più bello "l'inventore di sogni" che io ho amato come metafora del pensiero dei bambini che gli adulti non capiscono.
quest'autore mi piace tanto peroprio perchè riesce a cogliere gli aspetti più nascosti e oscuri della personalità dei suoi personaggi.
L'ho letto e lo sfoggio nella mia libreria. L'ho letto però molti anni fa, lo ricordo molto poco nella trama, ma rammento che mi era molto piaciuto... lo inserisco nel mio "programma di rilettura" :)
La trama del libro letto da bacci di quest'autore mi ha colpito molto, interessante soprattutto nella parte dell'analisi del male puro (leggendo queste due parole mi è istitivamente venuto in mente From Hell di Alan Moore...). Ci faccio un pensierino...
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Nebulina - Domenica 20 Giu 2010, 21:18:31
Dovrebbe uscire a breve se non è già uscito "Solar" di McEwan per Einaudi, ancora non conosco il traduttore, ma di solito Einaudi ne ha di ottimi . In Inghilterra è uscito il 18 di marzo e ha una trama particolare: Uno scenziato grassoccio e odioso vince il nobel per degli studi sul clima e poi ha una rovinosa caduta perchè perde l'autocontrollo e inizia a rilasciare dichiarazioni considerate naziste. Appena lo trovo lo compro e poi vi faccio sapere.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bacci - Lunedì 21 Giu 2010, 02:19:41
La trama del libro letto da bacci di quest'autore mi ha colpito molto, interessante soprattutto nella parte dell'analisi del male puro (leggendo queste due parole mi è istitivamente venuto in mente From Hell di Alan Moore...). Ci faccio un pensierino...

Sono contento, solo che il libro non descrive assolutamente "il male" ricercato e attuato consapevolmente con meticolosità come ad esempio fa William Gull in From Hell di Moore, nè descrive esplicitamente l'olocausto e tutto il resto. Piuttosto affronta i riflessi che questi temi hanno sui protagonisti del libro e si riflettono nelle loro scelte di vita in modo quasi inconscio, inconsapevole. Persone normali con una forte angoscia interiore, che si manifesta in scelte di vita comuni, insomma.  ; )
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bramo - Lunedì 21 Giu 2010, 10:04:07

Sono contento, solo che il libro non descrive assolutamente "il male" ricercato e attuato consapevolmente con meticolosità come ad esempio fa William Gull in From Hell di Moore, nè descrive esplicitamente l'olocausto e tutto il resto. Piuttosto affronta i riflessi che questi temi hanno sui protagonisti del libro e si riflettono nelle loro scelte di vita in modo quasi inconscio, inconsapevole. Persone normali con una forte angoscia interiore, che si manifesta in scelte di vita comuni, insomma.  ; )
Allora più che a From Hell devo pensare a Caravan! ;D
Grazie per i chiarimenti, bacci, cercherò di recuperare questo libro che si presenta molto interessante... :)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bacci - Mercoledì 23 Giu 2010, 14:25:28
Finito ieri L'uomo che fissa le capre, di John Ronson, un libro scritto come un saggio giornalistico che tenta di far luce sull'utilizzo del paranormale nell esercito degli stati uniti, descrivendo corsi per formare soldati Jedi capaci di raggiungere l'ultimo stadio dell'"invisibilità", soldati psichici che fissano le capre per far scoppiare loro il cuore, generali dell'esercito che tentano di attraversare le pareti, passando per vari tipi di torture mentali adottate durante gli interrogatori dei prigionieri in medio oriente, e complotti di vario genere.
Siccome non mi hanno mai interessato i complotti alla Roberto Giacobbo, di riflesso anche questo libro non ha suscitato in me grande interesse, se non un po'di preoccupazione perchè quelle descritte sono storie vere. Guarderò prima o poi anche il film di Grant Heslow, per completare l'opera :P
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Lyla - Mercoledì 23 Giu 2010, 19:34:24
In questi giorni non ho potuto leggere molto, ma ieri mi sono riscattata ed ora ho quasi finito i nidi... adesso c'è anche un libro di scuola sul comodino: i Malavoglia. E sinceramente non ho molta voglia di leggerlo :o
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Nebulina - Giovedì 24 Giu 2010, 10:11:39
E sbagli....I malavoglia è un libro molto bello, soprattutto se riesci, cerca di leggero immaginandolo ai giorni nostri, e cerca di "vivere" la vita (ehehe bell'esempio di oggetto interno) dei personaggi.
Verga è un maestro del verismo e tutto è narrato in un modo molto particolare, non partire prevenuta...è un bel libro.
Io lo lessi a scuola e ogni volta che mi "obbligavano" a leggere un libro trovavo quel libro orrendo....invece molti romanzi letti a scuola si sono rivelati, col tempo, ottimi lavori che ho apprezzato.
I malavoglia e fontamara sono stati due di quelli.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Lyla - Giovedì 24 Giu 2010, 19:33:25
Bè, finora ho distinto i libri di scuola che mi sono piaciuti di più e i libri di scuola che mi sono piaciuti di meno... il motivo per cui non ho molta voglia è proprio perché sino ad ora, almeno prima di te, chi l'ha letto non hanno fatto altro che appellarlo come noioso, anche se è vero che anche loro l'avevano letto solo per scuola :P poi vedrò da me ::)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Doremì - Domenica 27 Giu 2010, 06:56:40
...ogni volta che mi "obbligavano" a leggere un libro trovavo quel libro orrendo...
L'unico che ricordo con piacere è "Il nome della rosa" di Umberto Eco, mi ricordo ancora che fu divertente farne l'analisi per la prof.ssa di italiano... Degli altri che fui "obbligata" a leggere non ricordo nemmeno i titoli... :P
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bacci - Venerdì 2 Lug 2010, 19:43:22
Poco tempo da dedicare alla lettura, questa settimana, purtroppo.
Ho letto appena un breve libro di William Somerset Maugham, Pioggia, pubblicato da adelphi. Il libro ospita due racconti dell'autore, Pioggia e Il reprobo, entrambi ambientati nelle isole dell'oceano pacifico ai tempi del colonialismo, con protagonisti un missionario, un dottore, una prostituta, un ispettore olandese e uno scapestrato ubriacone.
Davvero ottima da parte dello scrittore britannico la descrizione della pioggia incessante che si rovescia su queste isole per molti mesi all'anno, tale da ricreare nella mente una vivida visione di quei posti selvaggi e ancora da "cristianizzare", secondo la mentalità occidentale dell'epoca.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: alec - Venerdì 2 Lug 2010, 20:08:57
Mi sto rileggendo "Fiabe italiane" di Italo Calvino. Libro piacevolissimo. ;)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bacci - Sabato 3 Lug 2010, 19:59:00
Ora ho finito di leggere La scomparsa di Majorana, di Leonardo Sciascia: il libro analizza vita e fatti antecedenti alla scomparsa di Ettore Majorana, grandissimo fisico siciliano, che nel 1938 sparì dalla circolazione in circostanza mai chiarite.

Adoro da sempre gli scrittori siciliani, da Pirandello a Camilleri, passando per Giuseppi Tomasi di Lampedusa, Sciascia e Verga!

Prossima lettura: il cane giallo di Simenon ;)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Federico_Pedrocchi - Lunedì 5 Lug 2010, 00:30:12
Quello che mi piace della scomparsa di Majorana è che è forse l'unico testo al mondo che, in un'epoca in cui la minaccia di una guerra atomica avrebbe potuto annientare il mondo, mette in relazione la fisica, i fisici e la morale.
Forse Sciascia era suo malgrado ottimista: Amaldi e Segre dimostrarono al mondo il contrario. Forse Majorana era solo sociopatico. Ma è bello immaginare il geniale scienziato ritiratosi in un convento per sfuggire al disastro delle sue stesse scoperte. E che dolore quel biglietto! Com'è bacci88? "Se potete, non dimenticatemi" o mi sbaglio? Non ho con me il testo...
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bramo - Lunedì 5 Lug 2010, 00:46:13
Ma è bello immaginare il geniale scienziato ritiratosi in un convento per sfuggire al disastro delle sue stesse scoperte.
Come Everett Ducklair? :P
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bacci - Lunedì 5 Lug 2010, 00:46:24
La brevissima lettera che lascia ai familiari, prima di sparire:

Ho un solo desiderio: che non vi vestiate di nero: Se volete inchinarvi all'uso, portate pure, ma per non più di tre giorni, qualche segno di lutto. Dopo ricordatemi, se potete, nei vostri cuori e perdonatemi.

 ;)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: ML-IHJCM - Lunedì 5 Lug 2010, 03:20:27
Quello che mi piace della scomparsa di Majorana è che è forse l'unico testo al mondo che, in un'epoca in cui la minaccia di una guerra atomica avrebbe potuto annientare il mondo, mette in relazione la fisica, i fisici e la morale.

L'unico???
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: conker - Lunedì 5 Lug 2010, 13:26:16
finito lo spledido Chuck Reducks, ho iniziato Varjak Paw (in english) e la raccolta di racconti Ghosts (in ita) di Joe Hill (per chi non lo sapesse, è il figlio di Stephen King)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: uncle scrooge 77 - Lunedì 5 Lug 2010, 14:28:08
volevo dare un consiglio a tutti quelli che hanno finito scuola e università da un pò...

...provate a rileggere un libro di storia, di letteratura italiana o di scienze, senza l'assillo dell'interrogazione o dell'esame...è molto più bello!!!

io, per esempio, sto rileggendo il mio libro di storia...un'altra lettura che consiglio è il vocabolario della lingua italiana (non si finisce mai di imparare) o la Sacra Bibbia...

infine una trattazione storico romanzesca dell'invasione di Otranto da parte dei Turchi è splendidamente descritta in "L'ora di tutti" di Maria Corti...da brividi, sopratutto per chi ha visitato Otranto e riesce a immaginare i fatti descritti collegandoli con ciò che resta...  
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Nebulina - Lunedì 5 Lug 2010, 21:22:08
Concordo in pieno con Uncle.... come ho già fatto notare anch'io non apprezzavo mai i libri che mi facevano leggere a scuola per poi invece adorarli dopo....per quanto riguarda i libri di storia ho sempre pensato che fosse la "maturità" che l'età adulta porta a farceli apprezzare di più, per come le cose attuali si vedono e si confrontano con quelle passate...cercando e spesso trovando delle similitudini. Quando si è giovani, si hanno vent'anni si pensa di cambiare il mondo, si crede di far parte di un unico grande modo di pensare, poi purtroppo con gli anni ci si accorge che quelli che credevano nelle cose che credevamo noi si allontano o ci si allontana noi, ma in ogni caso cambia la visione delle cose e tutti i discorsi dei nostri genitori cominciano a riecheggiare e a divenire un po' più veri....
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bacci - Sabato 10 Lug 2010, 14:15:22
Letta la raccolta Gli zii di Sicilia, di Leonardo Sciascia, che contiene i racconti: La zia d'America, che descrive l'immediato dopoguerra siciliano, con la "speranza americana" che per molti isolani si rivererà un'illusione, La morte di Stalin, che ha per protagonista un attivo comunista siciliano, e analizza la sua disillusione nello scoprire che personaggio fosse in realtà Stalin, e il suo orgoglio che gli impedirà di credere alle atrocità commesse da quello che continua a considerare "il più grande uomo del mondo", il racconto "Il quarantotto" ambientato nel Risorgimento e segue le vicende della città di Castro, tra la vita coniugale di un barone, l'indifferenza della classe dominante nei confronti del popolo, fino all'unificazione dell'italia, in un periodo narrato che va circa dal 1848 al 1860, e l'ultimo racconto, L'antimonio, che narra le vicende di un siciliano volontario nella guerra di Spagna fra i legionari fascisti. Anche in questo caso, il protagonista aprirà gli occhi attraverso gli orrori della guerra civile, su ciò che realmente si dimostra essere il fascismo ;)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: FedeMcDuck - Sabato 10 Lug 2010, 23:03:31
io sul comodino ho sempre una pila di libri ed attualmente sto leggendo "da leggersi all'imbrunire", una raccolta di racconti horror di Charles Dickens. La prosa è davvero piacevole, quondi anche se le storie non sono particolarmente impressionanti sono ben raccontate. Uno scrittore davvero impressionante è invece secondo me Edgar Alan Poe... davvero inquietante!!
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Pidipì - Domenica 11 Lug 2010, 23:24:28
Sul comodino però ci sta Asimov con un volume che contiene i primi quattro romanzi del ciclo della fondazione. Trilogia originale più il primo dei due sequel. Iniziato da poco, sono a buona parte del primo romanzo, ovvero Prima Fondazione. Devo dire di essere piacevolmente colpito. Avevo già letto qualche piccola cosa di Asimov su libri scolastici e mi aveva già colpito lì, ma la struttura utilizzata qui è davvero interessante e stimolante nella lettura. E direi proprio che continuando così, penso che recupererò anche l'altro sequel e i due prequel.
A seguire invece c'è Il signore delle mosche che aspetta che termini Asimov per essere letto.
Mentre nella lista dei romanzi da cercare, ci sono i cinque romanzi della guida galattica per autostoppisti. È incredibile di come le librerie siano provviste di libri futili, mentre certi libri interessanti sono difficili da trovare.
Seppur vero che esistono le biblioteche, ho un brutto ricordo con loro. Quindi mi sa proprio che dovrò ordinarlo e aspettare che arrivi.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bramo - Domenica 11 Lug 2010, 23:47:03
Sul comodino però ci sta Asimov con un volume che contiene i primi quattro romanzi del ciclo della fondazione. Trilogia originale più il primo dei due sequel. Iniziato da poco, sono a buona parte del primo romanzo, ovvero Prima Fondazione. Devo dire di essere piacevolmente colpito. Avevo già letto qualche piccola cosa di Asimov su libri scolastici e mi aveva già colpito lì, ma la struttura utilizzata qui è davvero interessante e stimolante nella lettura. E direi proprio che continuando così, penso che recupererò anche l'altro sequel e i due prequel.
A seguire invece c'è Il signore delle mosche che aspetta che termini Asimov per essere letto.
Mentre nella lista dei romanzi da cercare, ci sono i cinque romanzi della guida galattica per autostoppisti. È incredibile di come le librerie siano provviste di libri futili, mentre certi libri interessanti sono difficili da trovare.
Seppur vero che esistono le biblioteche, ho un brutto ricordo con loro. Quindi mi sa proprio che dovrò ordinarlo e aspettare che arrivi.
Pdp, hai citato esattamente 2 cicli che inizierò (spero) a breve... finito La Torre Nera del Re, al limite finiscono un paio di cosine in mezzo ma poi Fondazione e la serie di Guida Galattica le voglio leggere... i primi 2 della serie di Adams la mia biblioteca ce li ha, intanto... come mai brutti ricordi delle biblio? Io mi ci trovo bene con quella della mia città :)
Comunque io sia Asimov che Adams li vedo spesso nelle librerie, e non in quelle di nicchia ma in quelle "commerciali", cioè le Feltrinelli e Mondadori in centro a Milano...
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bacci - Domenica 11 Lug 2010, 23:55:58
È incredibile di come le librerie siano provviste di libri futili, mentre certi libri interessanti sono difficili da trovare.
Quoto di brutto! (scusate la finezza da tredicenne che chatta).

Entri nelle librerie e gli scaffali più grandi, quelli più in vista o comunque centrali sono pieni dell'ultimo grande successo di Benedetta Parodi, Cotto e mangiato, in cima alle classifiche per settimane, fra l'altro. Poco più in la si possono ammirare pile alte così dell'ultimo libro di Bruno Vespa, che bisogna fare in fretta a comprarlo, che ne esce uno al mese, e se trovi un libro di Austen, sopra c'è una fascetta con scritto: il libro preferito dai protagonisti di Twilight ; )

Io personalmente compro libri in bancarelle o li prendo in biblioteca :P

(però ho visto qualche esempio di libreria gestita per benino, qualche volta, durante la mia vita :P)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Pidipì - Lunedì 12 Lug 2010, 00:54:13
Forse è più facile trovare Asimov. Ma di Adams, ahi ahi. Davvero complicato.
Diciamo che la biblioteca con cui avevo a che fare io era di un paesino vicino Palermo. Lì affittai un libro, ricordo che fu per la scuola, il problema fu riportarlo. Iniziamo col dire che dovevo farci un riassunto e che lo feci con solamente i titoli dei capitoli. ;D Era il Pinocchio di Collodi. Tra la biblioteca che si è spostata. La muffite che ha colpito il libro. E ha portato a rilegarlo, anche se molto tempo dopo. Lagnusia mia, lagnusia di mia madre. Trasferimento a Palermo. Il libro è rimasto in mano mia per ben cinque anni, e manco l'ho letto. ;D
È stato riportato qualche mese fa.
Ma in sé non è tanto ciò, anche perché so che a Palermo la situazione con le biblioteche è ben diversa.
Più che altro si tratta che a me piace averli, propriamente. Poterli incolonnare, poterli rileggere, poterli prestare. Quest'ultimo punto non è da sottovalutare. Poter consigliare agli altri determinati libri. E a lettura ultimata poterne parlare con loro.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Paolo - Lunedì 12 Lug 2010, 12:01:04
Mentre nella lista dei romanzi da cercare, ci sono i cinque romanzi della guida galattica per autostoppisti. È incredibile di come le librerie siano provviste di libri futili, mentre certi libri interessanti sono difficili da trovare.

Su bol sono disponibili tutti e 5 in offerta 3x2...

  - Paolo
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Juro - Lunedì 12 Lug 2010, 12:24:52
È incredibile di come le librerie siano provviste di libri futili, mentre certi libri interessanti sono difficili da trovare.

Vuoi venire a farti un giro nella libreria della mia città?Appena entri mega-scaffale tutto dedicato alla saga di Twilight,compreso un libro che avrei voluto comprare proprio per vedere che minchia diceva:"la filosofia di twilight"...
Ormai ho preso a fare acquisti su internet per i libri,e della biblioteca qui non parliamone neppure,qualsiasi argomento chiedi loro ti forniscono l'enciclopedia......... :P
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: piccolobush - Lunedì 12 Lug 2010, 13:38:54
È incredibile di come le librerie siano provviste di libri futili, mentre certi libri interessanti sono difficili da trovare
E' il mercato: twiligth, bello o non bello (non ho letto il libro, nè visto il film tranne uno spezzone) vende, così come vende vespa (e si fa una pubblicità indiscriminata anche con i soldi vostri), come vende dan brown, larsson (gesù che roba il primo libro della trilogia, un polpettone che poteva essere condensato in meno della metà delle pagine e nonstante questo sarebbe stato ancora soporifero, gli altri due li ho evitati). Un pò è marketing, un pò è futilità (o voglia di disimpegno) dei lettori, un pò è furbizia degli autori. D'altra parte immagino che titoli come questi, almeno in italia, siano indispensabili per permettere alle case editrici di guadagnare e proporre così anche titoli meno remunerativi
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Nebulina - Lunedì 12 Lug 2010, 22:28:09
Con me sfondate una porta aperta, le librerie ormai sono sempre più spesso molto commerciali perchè devono vendere e spesso in molte librerie si vendono altre cose oltre ai libri, cd, giochi, dvd, insomma un po' di tutto senza contare che in molte librerie c'è anche il bar!!!!
Il grosso problema e legato al fatto che molte, tipo Feltrinelli, Mondadori, Marzocco sono in franchising e questo vuol dire che i proprietari possono solo in parte scegliere i titoli da tenere, se non sbaglio poco più del 30 per cento del totale, il restante è scelto dal marchio.
A parte questo problema non da poco la realtà delle cose è che non ci sono più librai, o ce ne sono pochi, non ci sono più quei personaggi a cui bastava scambiare due parole per capire quale libro possa interessare al lettore e consigliare, mi è capitato a volte di trovarli questi tipi nelle librerie più vecchie di Prato e scambiarci due parole e trovarmi nelle mani un libro diverso da quello che avevo deciso di comprare...ed esserne rimasta davvero soddisfatta....
Penso che ciò che manca di più sono  i bibliofili, che trasmettono la magia dell'odore della carta e insegnano ad ascoltare la carta sotto le dita...che sanno consigliare una traduzione o un'edizione... che suscitano nel lettore l'amore per il libro, non solo per il contenuto ma anche per l'oggetto...
Io sono particolarmente fortunata perchè uno di quei rari personaggi ce l'ho come babbo.....
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: piccolobush - Martedì 13 Lug 2010, 01:41:05
A parte questo problema non da poco la realtà delle cose è che non ci sono più librai, o ce ne sono pochi, non ci sono più quei personaggi a cui bastava scambiare due parole per capire quale libro possa interessare al lettore e consigliare, mi è capitato a volte di trovarli questi tipi nelle librerie più vecchie di Prato e scambiarci due parole e trovarmi nelle mani un libro diverso da quello che avevo deciso di comprare...ed esserne rimasta davvero soddisfatta....
E' un aspetto su cui ti do totalmente ragione. E vale non solo per i libri ma un pò per tutto, musica, film... Alla feltrinelli di padova ero riuscito a trovarne uno (si occupava principalmente dei titoli scientifici, ma proprio per questo mi era utile). E come dimenticare il "23", incredibile magazzino di film di tutti i tipi, anno e genere a pochissimo prezzo, con il titolare a cui puoi chiedere qualunque cosa sicuro che avrai risposta? E "la gabbia,", negozio di musica con il commesso superappassionato in grado di trovarti un qualunque cd di jazz o musica etnica soltanto accennando due note? E' fondamentale poter contare su persone del genere e non è così scontato che chi ha un negozio sia anche un cultore della materia. Qui ad arezzo dove vivo ora, entro in un grande e fornito negozio di musica per cercare qualcosa di simile ad holly cole e mi vedo consigliare un disco di ute lemper! (chi segue il soul-blues-jazz mi potrà capire). Per contro una libreria del circuito edison in pieno centro è gestita da ragazzi universitari, bibliofili accaniti,con i quali è un piacere chiacchierare e farsi consigliare. Non voglio far pubblicità gratuita ovviamente, è  solo per rendere l'idea e per suggerire a chi si trovasse nelle suddette città dei posti dove troveranno un pò di competenza (e di cortesia che non guasta!)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Juro - Martedì 13 Lug 2010, 07:30:02
E' fondamentale poter contare su persone del genere e non è così scontato che chi ha un negozio sia anche un cultore della materia.

E qui ti devo tristemente quotare e riquotare,e non solo riguardo le librerie,ma pure nei negozi di materiale artistico dove vado a rifornirmi di colori,mai che trovi qualcuno che sembra essere un appassionato,pare sempre che ne sappiano pure meno di me(il che è tutto un dire :P) e che il negozio sia aperto tanto perchè non sapevano cosa fare.La cosa diventa odiosa quando chiedi delle attrezzature tipiche per acquerello e ti si presentano con degli strumenti da pittura ad'olio ::)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: uncle scrooge 77 - Martedì 13 Lug 2010, 08:58:50
Quoto di brutto! (scusate la finezza da tredicenne che chatta).

Entri nelle librerie e gli scaffali più grandi, quelli più in vista o comunque centrali sono pieni dell'ultimo grande successo di Benedetta Parodi, Cotto e mangiato, in cima alle classifiche per settimane, fra l'altro. Poco più in la si possono ammirare pile alte così dell'ultimo libro di Bruno Vespa, che bisogna fare in fretta a comprarlo, che ne esce uno al mese, e se trovi un libro di Austen, sopra c'è una fascetta con scritto: il libro preferito dai protagonisti di Twilight ; )

Io personalmente compro libri in bancarelle o li prendo in biblioteca :P

(però ho visto qualche esempio di libreria gestita per benino, qualche volta, durante la mia vita :P)

d'accordissimo... e la cosa, purtroppo, non vale solo per le librerie, ma anche per i negozi che vendono musica o strumenti musicali o altro ancora... purtroppo ciò che comanda è la legge del mercato... se un prodotto si vende, per quanto mediocre, "merita" di riempire gli scaffali...

...poi però ci sarebbe da fare un discorsetto sul perchè venda e sull'affidabilità degli acquirenti... ma qui si entra in un campo minato 8-)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: alec - Martedì 13 Lug 2010, 13:20:23
Io consiglio di comprare in rete, su siti tipo Libreria Universitaria e simili. Si trovano anche testi in lingua difficilmente reperibili altrimenti.  Unico neo: le spese di spedizione, ma se uno ordina più volumi (minimo tre) è conveniente. ;)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Pidipì - Martedì 13 Lug 2010, 19:49:53
Be', putroppo io son negato con gli acquisti via internet. Bisogna dire, però, che prima o poi comincerò a fare così e ad acquistare libri sul web. Perché altrimenti la difficoltà di trovare quel che si vuole trovare aumenta. Però va quotata Nubulina. Ci vorrebbero sicuramente persone così. A volte si vuol solo trovare qualcosa. E qualcuno esperto che ci aiuti nella scelta servirebbe.
Io sono giovane e non mi ritengo di aver letto moltissimo. Sicuramente più della media dei miei coetanei. D'altronde, mi aspettano così tantissimi capolavori che aspettano solo di essere letti. Sarebbe davvero bello che ci fosse qualcuno, in un bel negozio abbastanza fornito, a dirmi e a consigliarmi capolavori che non conosco.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bacci - Martedì 13 Lug 2010, 21:09:41
Sarebbe davvero bello che ci fosse qualcuno, in un bel negozio abbastanza fornito, a dirmi e a consigliarmi capolavori che non conosco.

Senza dubbio, anche come diceva Nubulina. L'altr'anno ho trovato un negozio a Torino quasi nascosto, senza vetrine e stipato di libri, sono entrato e ho chiesto al signore al bancone se avesse un saggio davvero poco conosciuto su Oscar Wilde (dico poco conosciuto perchè quello era l'ultimo posto dove provavo a cercarlo, dopo aver tentato in moltissime librerie più "moderne" torinesi) e il signore allunga una mano in uno scaffale e me lo consegna in un minuto netto! Sono quei posti affascinanti che sembrano usciti da fiabe, con persone molto competenti che fanno davvero felice gli appassionati di libri.

E' anche vero che molto spesso il personale non è competente, ma provando a mettermi nei loro panni, (e l'ho anche fatto in una biblioteca ;)) vedo che non è sempre facile saper fare con la gente, anche se si è volenterosi: un attimo prima fuori dall'orario di lavoro sono quello che si lamenta del personale poco competente in una libreria e l'attimo dopo quello sono io!
Per fortuna gli anni, l'esperienza e la voglia di fare aiutano molto ;)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Federico_Pedrocchi - Martedì 13 Lug 2010, 21:21:15
Letta la raccolta Gli zii di Sicilia, di Leonardo Sciascia

stagione sciasciana? ;)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bacci - Martedì 13 Lug 2010, 21:26:36

stagione sciasciana? ;)

Sisisì, dopo leggerò Il contesto  8-)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Federico_Pedrocchi - Martedì 13 Lug 2010, 21:47:42
Uh bellissimo! Appena lo leggi ne riparliamo!!!
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: alec - Martedì 13 Lug 2010, 21:49:01
Be', putroppo io son negato con gli acquisti via internet. Bisogna dire, però, che prima o poi comincerò a fare così e ad acquistare libri sul web. Perché altrimenti la difficoltà di trovare quel che si vuole trovare aumenta. Però va quotata Nubulina. Ci vorrebbero sicuramente persone così. A volte si vuol solo trovare qualcosa. E qualcuno esperto che ci aiuti nella scelta servirebbe.
Io sono giovane e non mi ritengo di aver letto moltissimo. Sicuramente più della media dei miei coetanei. D'altronde, mi aspettano così tantissimi capolavori che aspettano solo di essere letti. Sarebbe davvero bello che ci fosse qualcuno, in un bel negozio abbastanza fornito, a dirmi e a consigliarmi capolavori che non conosco.
Purtroppo, i megastore hanno sostituito le librerie tradizionali, dove potevi trovare personale colto ed informato.  Fare il libraio era una professione/vocazione, ed è diventato un business come un altro. Oggi ti vendono Tolstoj; domani, se conviene di più, passano ai surgelati. :(
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Nebulina - Martedì 13 Lug 2010, 22:24:12
 Fare il libraio era una professione/vocazione, ed è diventato un business come un altro.

I commessi che ci sono nei megastore non sono librai, sono commessi!
Quello che manca è la passione. Purtroppo sul web i libri non avranno mai lo stesso fascino, forse uno diverso, ma non lo stesso.
A volte un libro si sceglie anche dalla carta e dal carattere con cui è stampato... come difficilmente si comprerebbe una pietra preziosa on line perchè la purezza della pietra va vista con i propri occhi così anche un libro va prima visto e toccato, sia che sia antico che moderno..
Io penso che si possa comprare on line i libri che si sono visti e scegliere l'edizione e la traduzione per risparmiare, solo soldi però...perchè il tempo trascorso in una libreria a mio avviso è il tempo meglio speso...
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: piccolobush - Mercoledì 14 Lug 2010, 00:08:35

I commessi che ci sono nei megastore non sono librai, sono commessi!
Purtroppo (o per fortuna visto che comunque sono posti di lavoro) è così e il discorso è valido a 360°: avete mai provato a chiedere qualcosa che sia poco meno che standard in un negozio mediaworld o simili? D'altra parte i centri commerciali sono rivolti al grande pubblico, devono fare incassi sulla quantità, cosa gli importa di vendere un misero telecomando per una scheda video quando con minor impegno possono vendere 100 chiavette usb? E lo stesso vale per le librerie: sì, ok potrei cercare, ordinarti e farti arrivare in due settimane quella copia di quel saggio di quello scrittore che conosci solo tu, ma ne vale la pena se solo oggi ho venduto 30 copie di twilight senza mouvere un dito? :P
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Juro - Mercoledì 14 Lug 2010, 06:59:07
perchè il tempo trascorso in una libreria a mio avviso è il tempo meglio speso...

Difatti mi manca non poco  il girare fra gli scaffali,sia quelli di generi che leggo abitualmente sia di generi di cui non ho mai letto niente(ma non si sa mai,poteva colpirmi un titolo la in mezzo) senza sapere di preciso quale libro voler acquistare.E' in questo modo che ho preso alcuni qualcuno dei libri che mi sono piaciuti di più,scoprendoli fra gli scaffali,ma quando inizi ad'andare in libreria e trovi sempre le stesse cose,magari trovi anche l'autore che cerchi,ma ne trovi sempre e soltanto lo stesso romanzo,quello più commerciale(vedasi nella mia libreria Verne,sono anni che tengono esposto sempre e "solo viaggio al centro della terra" e "20000 leghe sotto i mari") e non si prendono nemmeno la briga di farti arrivare un libro se lo chiedi,perchè come ha fatto notare piccolobush,non gli conviene la cosa,allora uno è costretto,se vuole trovare nuovi libri,a fare acquisti su internet.
Se di recente ho trovato "il vampiro" di Polidori,lo devo solo al fatto che twilight ha fatto scoppiare una epidemia di adoratori di vampiri da tutte le parti,anche se non credo che qualcuno di questi discepoli troverebbe interessante "il vampiro",nè tantomeno la grossa prefazione fatta al libro in cui si parlava male appunto di twilight e idiozie connesse,giudicandoli lavori fatti senza logica e ridicoli al limite del possibile hihihihi ;D
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: pap_313 - Mercoledì 14 Lug 2010, 08:54:50
devo purtroppo ammettere che rimpiango il tempo speso tra gli scaffali delle librerie...quando lavoravo a Milano, la pausa pranzo spesso era dedicata alla caccia di qualche piccola, bella libreria...purtroppo, da quando nella mia città ha chiuso la libreria più bella che abbia mai visto, gestita da due commesse gentilissime, competenti ed appassionate (le hanno praticamente sbattute in emzzo ad una strada!) mi sono rivolto quasi al 100% su internet...Amazon, Borders o direttamente le librerie per l'estero, Bol, Ibs e MediaWorld per l'Italia...aspetto il pacco con ansia, lo apro, annuso il profumo di nuovo della carta, catalogo il volume e lo vado a mettere nel suo posto in libreria...un piacere immenso! i miei acquisti in libreria sono quasi unicamente in occasione di qualche presentazione.
con mia figlia però (2 anni) vado in libreria, giro tra i banconi, le faccio scegliere un paio di libri, faccio fatica (con piacere!) a convincerla ad uscire senza portarsi via tutto...corriamo a casa e leggiamo insieme il nuovo acquisto sul divano!
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: pap_313 - Mercoledì 14 Lug 2010, 08:57:20
comunque forse siamo finiti un po' OT...cos'ho sul comodino? PIRATES LATITUDE di Michael Crichton, ma non mi piace, non mi prende...dopo TIMELINE il nulla.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Brigitta MacBridge - Mercoledì 14 Lug 2010, 09:56:34
Prolungo il mezzo OT e vado un po' controcorrente.

A me del profumo della carta non importa un fico secco. Leggere un libro "vero" o leggerlo sull'iPad, secondo me, a parte la comodità fisica che può essere maggiore o minore nell'uno o nell'altro caso, non cambia il senso della lettura, che è quello di assimilare il contenuto del libro stesso.
Un libro lo scelgo per il contenuto. Questo non vuol dire che l'aspetto grafico non abbia il suo rilevo. Certi libri non possono prescindere dalle illustrazioni o da certe impaginazioni (penso ad esempio alla Storia Infinita, che va rigorosamente letto nella versione bicolore). Indulgo anche in considerazioni più futili: se per esempio ho un ciclo di libri mi piace averli tutti in edizioni omogenee.

Ma questo amore per il libro come oggetto fisico, di cui sento spesso parlare, non ce lo ho. Ammetto di non aver mai annusato un libro. Mi sembra più una cosa da Lepisma Saccharina che da essere umano :P
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: pap_313 - Mercoledì 14 Lug 2010, 10:18:17
BRIGITTA, MI SPEZZI IL CUORE!!!
ma vuoi mettere salvare un libro sul pc, o piuttosto metterlo nella libreria, in bella mostra...o vuoi mettere una prima edizione, magari con un autografo dell'autore...in tal caso una sovracopertina in acetato trasparente è d'obbligo...(comunque io i pesciolini d'argento li uccido!)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Juro - Mercoledì 14 Lug 2010, 10:26:34
Ma questo amore per il libro come oggetto fisico, di cui sento spesso parlare, non ce lo ho. Ammetto di non aver mai annusato un libro. Mi sembra più una cosa da Lepisma Saccharina che da essere umano :P

Ammetto che questi eccessi in effetti non li ho mai raggiunti nemmeno io,però sinceramente,leggerlo digitalizzato un libro a me da fastidio(anche perchè lo schermo mi fa bruciare gli occhi a lungo andare).Per il resto,in verità,sono d'accordo.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bramo - Mercoledì 14 Lug 2010, 10:35:09
Ma questo amore per il libro come oggetto fisico, di cui sento spesso parlare, non ce lo ho. Ammetto di non aver mai annusato un libro. Mi sembra più una cosa da Lepisma Saccharina che da essere umano :P
Lol, io sì invece! Più i fumetti che i libri, a dire il vero, ma anche alcuni romanzi me li sniffo :P
Per tutto il resto del discorso, in cui non sono intervenuto, su librerie belle/librerie brutte sono invece d'accordo per metà. E' vero, ormai è difficile trovare le care, vecchi, piccole librerie con il libraio come figura amante dei libri e conoscitore esperto e appassionato di letteratura, saggistica e quant'altro. Ed è vero che ormai è sempre pù facile trovare come librerie le grandi catene di megastore come Mondadori, Feltrinelli, Fnac ecc che oltre a privilegiare i titoli che più vendono e più commerciali al loro interno hanno anche ampie aree dedicate a musica e dvd. Eppure io non mi trovo male nelle varie Mondadori, Feltrinelli ecc che trovo a Milano. Essendo delle librerie spesso e volentieri gigantesche, trovo solo che sia più stimolante andare a cercare i libri migliori, o che si cercano, guardando "dietro" ai best seller del momento. Andando oltre all'espositore posto all'ingresso, ho visto che si possono trovare qualunque romanzo o saggio, e la divisione in generi letterari rende più facile la ricerca. Poi magari i megastore di città più piccole sono meno forniti e necessariamente quindi privilegiano i titoli di punta, ma in librerie di grandi dimensioni si trovano anche titoli di nicchia. Io non ho mai usato internet per acquisti librari, ma più perchè non ho carta di credito e cose del genere che per principio, tant'è vero che ho accettato libri in regalo dalla mia ragazza che li ha ordinati sul web. Internet lo uso invece per informarmi, da qualche tempo vado in libreria avendo già in mente la scaletta di libri che mi interessano (non quindi cercando direttamente in loco l'ispirazione) e se li vedo ad un buon prezzo...zac! Questo topic, il Sollazzo, altri luoghi del web sono ottimi per rintracciare libri che non conoscevo e che poi incontrano il mio gusto, magari partendo da u forum dove si parla del mio autore preferito e qualcuno scrive "a proposito di Tizio, c'è Caio che tratta temi simili". Certo, fortunatamente mi capita ancora che mentre cerco un libro di Gaiman nella sezione fantasy della libreria, vedo un titolo che mi stuzzica, leggo la trama e conosco così un nuovo autore, ma è uno dei modi.
Questione commessi: come detto sopra, non mi sono mai sognato di chiedere un consiglio letterario a una commessa della Feltrinelli, per dire... a loro mi rivolgo solo per sapere se hanno in casa o in'altra delle loro sedi un certo libro che sto cercando... come detto da altri, loro sono solo impiegati. Di recente però mi è capitato all'Hoepli di Milano di trovare un vecchiettino (vabbè, non era così vecchio ma mi piace ricordarlo così) che sembrava molto esperto... avevo già girato un po' di librerie cercando un libro introvabile per l'università, e mentre negli altri posti non sapevano nemmeno di che stessi parlando e si limitavano a digitare il titolo che dicevo loro sul terminale, il vecchiettino conosceva esattamente il libro e il fatto che l'ha richiesto più volte alla casa editrice ma è esaurito. Mi ha stupito molto come cosa, positivamente ovviamente.
Quindi, concludendo... nostalgia per i librari di una volta - come comunque ancora esistono, pur nascosti e limitati - ma mi trovo benone comunque nelle varie librerie moderne che hanno il pregio di essere fornite di tutto e di più, dai titoli di massa a quelli di nicchia.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: alec - Mercoledì 14 Lug 2010, 20:20:42
In maniera oltremodo proustiana, annuso spesso i miei vecchi libri, e subito mi torna alla mente il periodo in cui li ho comperati e letti.  Anche quelli nuovi, però, hanno un ottimo aroma.  Avrai capito che il testo digitalizzato non fa decisamente per me.
Ps: per acquistare libri in rete spesso non occorre la carta di credito: il sito che ho segnalato effettua spedizioni anche in contrassegno. ;)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Nebulina - Mercoledì 14 Lug 2010, 21:51:48
Mi è capitato qualche anno fa di andare in vacanza ad Orbetello e sul Monte Argentario uno dei mari più belli della mia amata Toscana, in questo piccolo borgo antico di marinai esiste una minuscola libreria strapiena di libri, con corridoi strettissimi ricavati dagli scaffali che dal pavimento si alzano fino al soffitto...ricordo ancora il silenzio quasi sacrale che regna in quella libreria e in fondo a questo labirintico percorso obbligato c'era un omino ad accarezzare le pagine di libri più o meno antichi...la cosa stupenda non era tanto lui, ma i suoi "apprendisti", così li chiamava, a cui egli riusciva a trasmettere quell'arte antica e impossibile da spiegare che è la bibliofilia...In una cittadina vicino alla mia Prato dove spesso mi capita di lavorare, c'è una Mondadori in cui in primo piano ci sono i libri più venduti, ma nel sottobosco si trovano titoli quasi sconosciuti e la libraria, sì stranamente una donna, è riuscita a creare quel connubio che raramente si trova: un settanta per cento di titoli commerciali bilanciato egregiamente dal trenta per cento di titoli esclusivi...lì ho trovato "Mendel dei libri" meraviglioso piccolissimo libretto proprio su questo argomento, delizioso e tenero, lì ho trovato autori sconosciuti di cui ho finito per leggere tutti i titoli. Questo per dire che che come al solito ogni cosa è neutra, è l'uso che se ne fa che la rende buona o meno buona. Le librerie "commerciali" sono senza dubbio necessarie perchè l'industria libraria possa andare avanti e i titoli più "semplici" di autori più interessati al guadagno che all'arte sono senza dubbio fondamentali,  affinchè le case editrici a volte possano stampare dei gioiellini che verranno comprati da dieci persone; ma niente vieta che l'utile sia unito al dilettevole, che il commerciale vada a braccetto con l'esclusivo, che la qualità si nasconda tra il poco valore, ma la qualità e l'esclusività vanno saputi riconoscere.
L'odore della carta è inebriante e a avere una cinquecentina tra le mani e unire la sensazione tattile a quella olfattiva nonchè uditiva per lo scricchiolio che le pagine producono è un'emozione che nel mio cuore non potrà mai essere sostituita da alcun marchingegno moderno, un bisogno atavico e quasi animalesco che affonda le prooprie radici nella millenaria cultura umana che se anche nascosta è presente in ognuno di noi.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Nebulina - Mercoledì 14 Lug 2010, 22:11:29
...poi però ci sarebbe da fare un discorsetto sul perchè venda e sull'affidabilità degli acquirenti... ma qui si entra in un campo minato 8-)
ma molto interessante...   [smiley=wink.gif]
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: piccolobush - Mercoledì 14 Lug 2010, 23:24:41
"Mendel dei libri"
Bellissimo miniromanzo conosciuto grazie ad un mio amico spulciatore di librerie ;)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Doremì - Giovedì 15 Lug 2010, 09:01:44
Mi è capitato qualche anno fa...
...L'odore della carta è inebriante e a avere una cinquecentina tra le mani e unire la sensazione tattile a quella olfattiva nonchè uditiva per lo scricchiolio che le pagine producono è un'emozione che nel mio cuore non potrà mai essere sostituita da alcun marchingegno moderno...


Leggo adesso le parole di Nubulina e per un attimo mi sono immaginata come dev'essere bello quel posto così ricco di magia...
Adoro sfogliare i libri nuovi, i vecchi, adoro "assaporarne" l'odore... Ovunque io vada, sono sempre alla ricerca di una qualche libreria che mi faccia scoprire qualcosa che non ho mai visto, e proprio quei "labirintici percorsi" sono i miei preferiti!
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Unchienandalou - Venerdì 16 Lug 2010, 12:18:26
Lol, io sì invece! Più i fumetti che i libri, a dire il vero, ma anche alcuni romanzi me li sniffo :P

 ;D ;DPure io...per non parlare dell'inebriante odore del giornale quotidiano appena acquistato in edicola.

Mi viene in mente Sciascia quando dice (riferendosi al suo mestiere di scrittore però): "Ho amato sempre lo scrivere, e persino le cose dello scrivere...Ci stavo tanto ad usarle queste cose, che dell'inchiostro ricordo persino il sapore. Forse lo bevevo..."

Non posso minimamente accettare anche il solo pensiero di un mondo futuro senza libri di carta. O in generale senza carta...proprio non ci riesco
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Nebulina - Venerdì 16 Lug 2010, 13:03:02
Quanto è vero.... io scrivo raramente col pennino..perchè è difficile..ma mio padre mi ha insegnato..e l'odore dell'inchiostro è qualcosa davvero particolare per uno scrittore dovevaessere una specie di droga....
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: conker - Venerdì 16 Lug 2010, 20:15:26
Non posso minimamente accettare anche il solo pensiero di un mondo futuro senza libri di carta. O in generale senza carta...proprio non ci riesco

un futuro senza carta o senza alberi, scegli  ;)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Nebulina - Venerdì 16 Lug 2010, 23:08:30

un futuro senza carta o senza alberi, scegli  ;)


Una soluzione potrebbe essere questa: eliminare qualsiasi foglio di carta in tutta la burocrazia mondiale, informatizzare qualunque atto e allora il sacrificio di qualche albero potrebbe benissimo essere sopportato in cambio degli unici veri amici dell'uomo....
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: alec - Sabato 17 Lug 2010, 02:25:27


Una soluzione potrebbe essere questa: eliminare qualsiasi foglio di carta in tutta la burocrazia mondiale, informatizzare qualunque atto e allora il sacrificio di qualche albero potrebbe benissimo essere sopportato in cambio degli unici veri amici dell'uomo....
Grande saggia! Ne parlavo con mio zio proprio ieri: il parlamento europeo, ad esempio, spende cifre assurde per trasportare ed immagazzinare del cartaceo perfettamente inutile. Basta qualche dischetto, e quando vuoi stampare basta un click...per quanto riguarda la carta, facciamo come in Svezia, dove coltivano gli alberi senza sacrificare le foreste. ;)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Juro - Sabato 17 Lug 2010, 07:03:02

un futuro senza carta o senza alberi, scegli  ;)


Fra le due,scelgo un futuro con entrambi che sarà reso possibile dall'utilizzo cosciente delle risorse terrestri,dalla sensibilizazione della gente ai problemi ambientali,dal riciclaggio e dall'uso delle foresterie per produrre carta e rimpiazzare subito con nuovi alberi.








Ok,sono andato troppo oltre,questo post portatelo nella discussione "cazzeggio Generale" :D
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: conker - Sabato 17 Lug 2010, 18:21:56
la mia era un'esagerazione... ma è un dato di fatto che ci sia uno spreco assurdo di carta che andrebbe drasticamente ridotto

consumiamo troppo rapidamente, la natura non è in grado di starci dietro

ovvio che il riciclaggio aiuti, ma non è abbastanza

non auspico certamente la morte di libri e fumetti (e riviste, giornali e quant'altro), ma le alternative elettroniche potrebbero aiutare a ridurre il cartaceo (che continuerà ad esistere, solo in tirature minori)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: alec - Domenica 18 Lug 2010, 22:03:19
Stasera comincerò a leggere "I Celti d'Irlanda", di Anna Fattovich.  Si tratta di un saggio sul sistema giuridico e sulla società irlandese dell'alto medioevo. ;)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Nebulina - Domenica 18 Lug 2010, 22:26:52
Facci una recensione allora!!!
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: alec - Lunedì 19 Lug 2010, 01:31:29
Facci una recensione allora!!!
Non appena letto, non mancherò! ;)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bacci - Giovedì 22 Lug 2010, 15:17:47
(http://img204.imageshack.us/img204/9797/librizv.jpg)

Ultimi libri letti:

Il contesto, di Leonardo Sciascia. In un paese immaginario e mai nominato, ma riconoscibile come l'italia, o più precisamente la sicilia, un uomo uccide in sequenza una decina di giudici. A indagare su questa serie di omicidi viene incaricato l'ispettore Rogas, che nel corso delle sue indagini verrà a conoscenza di loschi intrighi statali (fa parte di questi intrighi il "Partito della rivoluzione", riconoscibile come una "parodia" del PCI del periodo) che lo porteranno a un silenzio forzato.

Altà Fedeltà, di Nick Hornby. Questo famoso e bellissimo romanzo è ambientato a Londra negli anni '90 e narra le vicende di un trentacinquenne proprietario di un negozio di dischi, Rob Fleming, frustrato e insoddisfatto della piega che da anni ha preso la sua vita e che è appena stato lasciato dalla sua compagna. Un libro estremamente divertente che analizza i pensieri, i sentimenti, le rivalse, i ricordi del protagonista, attraverso l'abitudine (sua e dei suoi dipendenti e amici)di stilare delle top five di qualunque cosa e su qualunque argomento. Il libro inizia con la classifica delle cinque più grandi fregature di tutti i tempi subite dal protagonista, che sono cinque nomi di ragazze che per un motivo o per l'altro gli hanno inflitto una fortissima delusione amorosa, a partire dalla prima cotta delle elementari.
Rob è un adulto che vorrebbe essere ancora un adolescente, per vivere con lo stesso gusto di un tempo quello che gli accade, per non avere responsabilità e per (secondo le parole dell'autore), non occludersi alcuna possibilità, senza chiudersi porte.

Ora sto leggendo Due mesi dopo, di Agatha Christie del 1937, che vede la penultima apparizione di Hercule Poirot, prima dell'epilogo di Sipario, che è di poco successivo benchè pubblicato solo nel 1975 ;)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bramo - Sabato 24 Lug 2010, 01:17:30
Ho finito da poco La Torre Nera di Stephen King, ultimo romanzo dei 7 che compongono l'omonimo ciclo horror-fantasy! Qui (http://www.ilsollazzo.com/forum/viewtopic.php?f=4&t=2713) la mia recensione.
Ora sto valutando quale tra i vari libri in lista iniziare...
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Giona - Sabato 24 Lug 2010, 10:14:50
"La montagna incantata", di Thomas Mann.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Nebulina - Sabato 24 Lug 2010, 13:00:32
"Alta fedeltà" è forse il capolavoro di Hornby, il ma di scrivere e per come cala nelle atmosfere quasi incantate delle stradine della città....quasi a sottolineare la propria vita ormai derubata dei soogni che aveva da giovane...ottimo libro, ma anche gli altri sono davvero belli.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bramo - Sabato 24 Lug 2010, 13:23:52
"Alta fedeltà" è forse il capolavoro di Hornby, il ma di scrivere e per come cala nelle atmosfere quasi incantate delle stradine della città....quasi a sottolineare la propria vita ormai derubata dei soogni che aveva da giovane...ottimo libro, ma anche gli altri sono davvero belli.
Mi fa piacere sentirlo, perchè il prossimo libro che leggerò probabilmente (se non il prossimo quello dopo sicuramente) sarà uno di Horby, autore di cui non ho letto nulla ma che mi ispira molto. Magari partirò dall'ultimissima sua opera, che è molto breve, e poi ne recupererò altri che mi incuriosiscono molto leggendo la trama... :)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bacci - Sabato 24 Lug 2010, 13:39:16
Mi fa piacere sentirlo, perchè il prossimo libro che leggerò probabilmente (se non il prossimo quello dopo sicuramente) sarà uno di Horby, autore di cui non ho letto nulla ma che mi ispira molto. Magari partirò dall'ultimissima sua opera, che è molto breve, e poi ne recupererò altri che mi incuriosiscono molto leggendo la trama... :)

Vai sul sicuro con Hornby!!!! ; )
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: alec - Sabato 24 Lug 2010, 20:43:18
Giunge (quasi) puntuale la mia recensione sul testo della Fattovich sullla società ed il diritto dell'Irlanda medievale. La prima parte, dedicata alla struttura sociale, basata soprattutto sul censo e sul corrispondente "prezzo d'onore" dell'individuo, potrà apparire piuttosto tecnica ed "ostica", ricca com'è di termini gaelici (peraltro chiariti dalle note in calce).  Più abbordabile per il neofita la seconda parte, che attraverso la citazione dei testi ibernici antichi ci illustra il funzionamento di un tribunale dell'epoca ed i vari tipi di confische e sequestri. Il terzo capitolo è dedicato alle sentenze giudiziarie, e ci guida attraverso le funzioni che rivestivano i re ed i giudici nella risoluzione delle dispute legali, con abbondante casistica.  Libro non facilissimo, ma con un po' di pazienza si ottengono preziose informazioni altrimenti difficilmente rintracciabili, almeno in Italia.  Un must per i patiti di Sorella Fidelma. ;)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Nebulina - Sabato 24 Lug 2010, 20:58:55
deve essere davvero interessante...appena vado in libreria cercherò di trovarlo...di che edizione e chi è il traduttore?
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: alec - Sabato 24 Lug 2010, 21:14:34
deve essere davvero interessante...appena vado in libreria cercherò di trovarlo...di che edizione e chi è il traduttore?
Keltia Editrice di Aosta (penso dovrai fartelo arrivare).  L'autrice è italiana. ;)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Unchienandalou - Domenica 25 Lug 2010, 22:26:36
(http://img204.imageshack.us/img204/9797/librizv.jpg)

Ultimi libri letti:

Il contesto, di Leonardo Sciascia. In un paese immaginario e mai nominato, ma riconoscibile come l'italia, o più precisamente la sicilia, un uomo uccide in sequenza una decina di giudici. A indagare su questa serie di omicidi viene incaricato l'ispettore Rogas, che nel corso delle sue indagini verrà a conoscenza di loschi intrighi statali (fa parte di questi intrighi il "Partito della rivoluzione", riconoscibile come una "parodia" del PCI del periodo) che lo porteranno a un silenzio forzato.



Che coincidenza, anche io, ultimo libro letto. Sciascia è sempre lui, i suoi libri sono bellissimi e infarciti di citazioni e rimandi che permettono al lettore di scoprire sempre nuovi autori o generi di alto spessore culturale.

Il libro in questione mi lascia qualche dubbio nel finale, a te?
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bacci - Domenica 25 Lug 2010, 23:02:14

Il libro in questione mi lascia qualche dubbio nel finale, a te?

Anche a me, come d'altronde tutti gli altri libri di genere poliziesco che ha scritto Sciascia  ;D

In particolare qui nel finale mi era rimasto il dubbio che Rogas fosse impazzito e vedesse complotti dove non ce n'erano e, ormai completamente paranoico, decide di continuare lui la missione del serial killer dei giudici. Poi però leggendo un po'meglio tra le righe e conoscendo un po'Sciascia, pare più probabile che l’ispettore finisca  per soccombere, ucciso dai servizi segreti, perchè appunto aveva scoperto questa enorme rete di complotti tessuta tra le alte cariche dello stato e il "partito della rivoluzione", e sciascia evidenzia, come ho letto da qualche parte sul web  : tutta la carica negativa di quelle forme di potere basate su intrecci perversi che rendono cieca e inafferrabile la stessa ragione, e prefigurando tanti tragici e oscuri eventi italiani.[/i]
Poi non so, magari ci sono altre interpretazioni che mi sono perso.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bramo - Martedì 3 Ago 2010, 23:48:34
Mi fa piacere sentirlo, perchè il prossimo libro che leggerò probabilmente (se non il prossimo quello dopo sicuramente) sarà uno di Horby, autore di cui non ho letto nulla ma che mi ispira molto. Magari partirò dall'ultimissima sua opera, che è molto breve, e poi ne recupererò altri che mi incuriosiscono molto leggendo la trama... :)
Il mio svezzamento con Hornby è avvenuto! Ho letto in pochi giorni Tutto per Una Ragazza, e mi ha conquistato! Dialoghi eccezionali, un protagonista caratterizzato perfettamente e una storia divertentissima, surreale e anche un po' malinconica! Mi è piaciuto moltissimo come romanzo, e mi incentiva in un futuro non troppo lontano a recuperare anche altri titoli di questo geniale autore.
A ruota ho letto Guida Galattica per gli Autostoppisti di Douglas Adams ed è stata un'atra folgorazione. Siamo ancora nel campo della scrittura ironica, divertente e dissacrante, ma applicata al genere della fantascienza con un gusto per il divertimento e le trovate folli che ha dell'incredibile. Non sono entrato subito nel "tunnel" fin dalle prime pagine, ma prima della metà ha iniziato a conquistarmi e a non mollarmi più, una storia unica con anche divertentissimi spunti filosofici/scientifici. Ora non vedo l'ora di leggere il seguito, e poi via via gli altri della saga, che consiglio vivamente a tutti! :D
ps: oggi in biblioteca mi sono accaparrato Fight Club e Non è un paese per vecchi, che spero di leggere presto...
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Lyla - Martedì 3 Ago 2010, 23:52:07
In questo momento, Il Fu Mattia Pascal.
Con tutta la simpatia possibile per Verga... ma metto un attimo da parte i Malavoglia: mi annoia, per lo più, non ci posso fare nulla... :( capisco a malapena lo svolgimento, le costruzioni delle frasi le digerisco con lentezza, spesso e volentieri non capisco una parola (soprattutto quando si sente l'impronta siciliana), la trama è lentissima, i personaggi sono troppi ed hanno tutti dei soprannomi, mi dimentico subito chi è chi... sono andata avanti per un po', ma sembra tutto così inutile, per ora... ;D
Il Fu Mattia Pascal mi sta piacendo molto invece.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: piccolobush - Giovedì 5 Ago 2010, 11:44:41
Appena iniziato "l'uomo che credeva di essere se stesso" di david ambrose pubblicato dalla "meridiano zero", piccola casa editrice padovana che predilige noir e fantascienza: il protagonista è un editore con moglie e un figlio. Dopo un malore si risveglia e scopre che non ha figli, è un agente immobiliare e altre differenze. Per ora sembra avvincente, comunque in genere i titoli della meridiano zero non mi hanno mai deluso
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Nebulina - Giovedì 5 Ago 2010, 13:48:02
Aspettiamo una recensione...ma l'autore è giovane? Che stile usa? Non lo conosco per nulla....
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: piccolobush - Giovedì 5 Ago 2010, 14:41:54
Aspettiamo una recensione...ma l'autore è giovane? Che stile usa? Non lo conosco per nulla....
Non giovanissimo, è del '43. Però non ha scritto moltissimi libri, soprattutto ha lavorato come sceneggiatore per cinema e tv.
Beh, io ho letto di suo "superstizione" ed è un libro che non ti lascia respiro. E' come essere su una corda tesa e tu pensi che prima o poi si spezzi e invece si tende sempre più e non si spezza mai! E a quel punto non sai più come potrà finire. Per quel poco che ho letto, "l'uomo che credeva etc..." sarà più o meno lo stesso.
Poi, prendendo come riferimento il sito di ibs, l'autore forse è poco noto ma apprezzato (pochi commenti ma con voti altissimi)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: L._Vertighel - Giovedì 5 Ago 2010, 18:38:10
Al momento Finestra Sul Vuoto, di Raymond Chandler. Non siamo ai livelli de Il Lungo Addio, ma comunque...
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Nebulina - Giovedì 5 Ago 2010, 18:46:14
-cut-
tra poco vado in libreria e guardo se trovo qualcosa mi hai proprio incuriosito...


non ho trovato niente, ma non demordo....ho preso un libro di Vargas e uno di Maugham
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Marci - Venerdì 6 Ago 2010, 09:33:59
Appena terminato di leggere "Radio Libera Albemhut" Philip K. Dick. Piaciuto molto. Apprezzo molto Dick e la sua particolarissima fantascienza allucinata e alienante.

Ora sto leggendo "Il fu Mattia Pascal".  
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Nebulina - Venerdì 6 Ago 2010, 09:55:19
"Radio Libera Albemhut" non l'ho mai letto....ci dici qualcosa di più?
Se non lo hai ancora fatto...leggi "Senso inverso" sempre di Dick, quello è davvero alucinato....Siamo in una realtà in cui il tempo scorre in senso inverso, cioè le persone "Nascono" dalla tomba per poi moreire nell'utero della propria madre e ogni piccola cosa della vita è così...raccontata nello stile perfetto di Dick...ti verrebbe da leggere il libro che hai in mano iniziando dalla fine....

Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Jack_ox - Venerdì 6 Ago 2010, 12:03:35
"Il ritratto di Dorian Gray" di Oscar Wilde
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: pap_313 - Venerdì 6 Ago 2010, 12:14:33
"Radio Libera Albemhut" non l'ho mai letto....ci dici qualcosa di più?
Se non lo hai ancora fatto...leggi "Senso inverso" sempre di Dick, quello è davvero alucinato....Siamo in una realtà in cui il tempo scorre in senso inverso, cioè le persone "Nascono" dalla tomba per poi moreire nell'utero della propria madre e ogni piccola cosa della vita è così...raccontata nello stile perfetto di Dick...ti verrebbe da leggere il libro che hai in mano iniziando dalla fine....

ma così sarebbe un libro normale, no?
:)

io ho appena iniziato UOMINI CHE ODIANO LE DONNE di Larsson...mi è stato caldamente consigliato, speriamo bene...

Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Marci - Venerdì 6 Ago 2010, 20:36:29
"Radio Libera Albemhut" non l'ho mai letto....ci dici qualcosa di più?
Se non lo hai ancora fatto...leggi "Senso inverso" sempre di Dick, quello è davvero alucinato....Siamo in una realtà in cui il tempo scorre in senso inverso, cioè le persone "Nascono" dalla tomba per poi moreire nell'utero della propria madre e ogni piccola cosa della vita è così...raccontata nello stile perfetto di Dick...ti verrebbe da leggere il libro che hai in mano iniziando dalla fine....


Non ho letto "Senso inverso" però se dovessi trovarlo in una libreria lo prenderò di certo.
Per quanto riguarda Radio Libera Albemhut si tratta del primo tassello dell'opera più complessa nota come Trilogia di Valis (gli ultimi tre libri di Dick). Cioè non fa parte della trilogia ma presenta temi che verranno ripresi e sviluppati in essa. Il romanzo è ambientato in una america alternativa oppressa da un regime tirannico, qui si muovono i due protagonisti: la versione di quell'universo parallelo dello stesso Philip Dick e il suo amico Nicholas Brady, quest'ultimo è in grado di ricevere segnali da un'entità misteriosa chiamata Valis e che pare voglia inidrizzare Brady verso una lotta disperata contro la tirannia.
L'ho trovato molto bello e destabilizzante, merita, se ne hai occasione ti consiglio di leggerlo.


Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bacci - Sabato 7 Ago 2010, 14:34:01
Ho letto finalmente Se una notte d’inverno un viaggiatore, di Italo Calvino, dopo i consigli letti su questo topic qualche tempo fa.

E’ un libro bellissimo, geniale, interessantissimo. Per la trama riporto le parole di Calvino in quarta di copertina:

«E’ un romanzo sul piacere di leggere romanzi; protagonista è il lettore, che per dieci volte comincia a leggere un libro che per vicissitudini estranee alla sua volontà non riesce a finire. Ho dovuto dunque scrivere l’inizio di dieci romanzi d’autori immaginari, tutti in qualche modo diversi da me e diversi da loro».

Mi è piaciuto particolarmente il fatto che per tutto il libro non si riesce mai a distinguere quello che è vero, reale e provato, da quello che è falso, irreale, menzognero, l’esempio del libro scritto in lingua cimmera da un autore che viene conteso da due professori universitari  come originario di due nazionalità diverse, il libro che dovrebbe essere sempre il medesimo ma ad ogni lettura non è mai lo stesso.  L’abilità di Calvino riuscire a creare in ogni diverso inizio di romanzo sensazioni e stili letterari diversi, l’appassionante e grandissima identificazione del lettore (io) con il Lettore (protagonista del romanzo), le riflessioni sulla letteratura in sé, fanno di questo romanzo uno dei più belli che mi siano capitati tra le mani.
E poi un’ altro dubbio: saranno veramente romanzi interrotti? Sembra che si tratti sì di incipit che potrebbero essere l’inizio di un racconto più vasto, ma che allo stesso tempo dicono tutto quello che devono dire e si reggono in piedi benissimo da soli.

Riporto anche il pensiero folle del traduttore-sabotatore Marana, di pag. 116 dell’edizione Mondadori:

«Che importa il nome dell’autore in copertina? Trasportiamoci col pensiero di qui a tremila anni. Chissà quali libri della nostra epoca si saranno salvati, e di chissà quali autori si ricorderà ancora il nome. Ci saranno libri che resteranno famosi ma che saranno considerati opere anonime come per noi l’epopea di Ghilgamesh; ci saranno autori di cui sarà sempre famoso il nome ma di cui non resterà nessuna opera, come è successo a Socrate; o forse tutti i libri superstiti saranno attribuiti a un unico autore misterioso, come Omero».
E come dice un altro personaggio del libro, il dottor Cavedagna, «E potrebbe anche aver ragione, questo è il bello… »

Uno dei capitoli che mi è piaciuto di più è l’ottavo, quello degli scritti del diario dello scrittore Silas Flannery.

Consigliato vivamente a chi ancora non l’ha letto ;)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: alec - Sabato 7 Ago 2010, 20:21:08
Da buon lettore di saggistica storica, ho appena preso l'agile volumetto di Giovanni Merlo "Eretici ed eresie medievali".
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Nebulina - Sabato 7 Ago 2010, 21:25:09
Mi raccomando la recensione appena lo hai letto :-)
Io non leggo molto di saggistica storica, nonostante sia circondata da libri di storia...per cui mi fa sempre piacere leggere le impressioni degli altri
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: alec - Domenica 8 Ago 2010, 01:04:35
Non mancherò! ;)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bacci - Martedì 10 Ago 2010, 15:57:55
Di Calvino ho letto anche [size=14]La giornata di uno scrutatore[/size], un libro autobiografico di riflessioni ambientato in un seggio elettorale allestito nel Cottolengo, a Torino.

Adesso ho cominciato un volumone di racconti e novelle di [size=14]Moupassant.[/size]

(Miii che bello, sono tutto preso dal poter cambiare font! XD)

Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: SirNuts - Giovedì 19 Ago 2010, 04:01:10
i figli di hurin... in realtà è sul mio comodino da 2 anni... sono a metà libro e non riesco a finirlo... è mortale... si nota il fatto che è stato completato da Christopher Tolkien... se già il padre si dilungava nelle descrizioni e nei dettagli,lui proprio si perde... ci sono pagine e pagine di fuffa...
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: alec - Giovedì 19 Ago 2010, 13:20:48
i figli di hurin... in realtà è sul mio comodino da 2 anni... sono a metà libro e non riesco a finirlo... è mortale... si nota il fatto che è stato completato da Christopher Tolkien... se già il padre si dilungava nelle descrizioni e nei dettagli,lui proprio si perde... ci sono pagine e pagine di fuffa...
Ma no, dài, che dici? E' una trgedia, d'accordo, ma non ha nulla da invidiare a quelle dei greci antichi! E' un libro pieno di pathos, che l'anno scorso lessi d'un fiato! ;) Fai un piccolo sforzo e non te ne pentirai... ;)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bacci - Giovedì 19 Ago 2010, 17:00:20
Ho appena finito di leggere La chiave a stella di Primo Levi, quello che venne definito dall'autore il suo primo libro realizzato da scrittore "puro", da quando cioè aveva definitivamente lasciato il mestiere di chimico decidendo di dedicarsi interamente alla scrittura.

Il libro riporta i racconti di Tino Faussone, un operaio specializzato che ha viaggiato in lungo e in largo per il mondo per il suo lavoro, che è quello di montare gru, ponti, tralicci.
I suoi racconti, che occupano ognuno un capitolo, sono raccontati a voce da Faussone al chimico/scrittore Primo Levi, nei giorni in cui entrambi per ragioni lavorative si trovavano in Russia, nella stessa locanda.

Dalle pagine del libro emerge un versione ottimistica del lavoro in sé, della figura del lavoratore felice di ciò che fa, delle opere che realizza, sia che queste siano travi, impalcature, ponti sospesi o pagine di un romanzo, come dice il narratore-autore verso la fine del libro:  
« Se si escludono istanti prodigiosi e singoli che il destino ci può donare, l'amare il proprio lavoro (che purtroppo è privilegio di pochi) costituisce la migliore approssimazione concreta alla felicità sulla terra: ma questa è una verità che non molti conoscono. »

Ora sto ultimando le Lezioni Americane di Italo Calvino, ovvero i testi pubblicati postumi delle lezioni che l'autore preparò negli ultimi anni della sua vita per delle conferenze che avrebbe dovuto tenere ad Harvard. Il tema di queste sei lezioni verte su quelli che secondo l'analisi di Calvino sono gli elementi base della letteratura dello scorso millennio che rimarranno a costituire le fondamenta della letteratura del nuovo millennio. ;)
  


Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bacci - Sabato 28 Ago 2010, 21:29:19
Altro libro: La chimera, di Sebastiano Vassalli. [molti spoiler]Il libro è ambientato negli anni che vanno dal 1590 al 1610, nella bassa, la campagna nei dintorni di Novara.
Antonia, orfanella lasciata una notte davanti al portone di una casa di carità, viene allevata delle suore con gli altri esposti, subendo una rigida educazione cattolica. Più grandicella, viene adottata da due contadini e si trasferisce con loro nel villaggio di Zardino. Antonia cresce bellissima tra l'invidia e le malevoci delle comari, e l'affetto dei due contadini che la trattano come fosse figlia loro, in un epoca in cui le ragazzine prese dalle case di carità venivano trattate praticamente come schiave, e le figlie femmine in esubero venivano affogate nel fiume come gli elementi di una cucciolata troppo numerosa.
Viene subito additata come stria, come strega, e accusata di corrompere i giovani del villaggio, e di partecipare ai sabba notturni su una delle due colline che circondano Zardino. Viene denunciata alla santa inquisizione di Novara, e viene così interrogata, inprigionata, torturata, riconosciuta come strega, violentata dai carcerieri e bruciata viva proprio nella cittadina che l'ha vista crescere, sotto gli occhi delle comari, delle ragazze con cui era cresciuta e dei genitori adottivi.

Vassalli narra la storia con parole dure e forti, alternando  brevi periodi di narrazione a lunghe descrizioni dei luoghi e della loro storia, includendo dettagliati resoconti delle condizioni di vita dei contadini della bassa, dei risaroli, i miseri lavoratori delle piantagioni di riso, privati anche dei pochi diritti che la società del tempo gli offriva e frustati dai capi, il problema delle risaie, che diffondevano la malaria, i soprusi dei nobili, le razzie dei briganti e soprattutto l'oppressione religiosa che gravava come una scure sulle teste di tutti gli abitanti. A Zardino la parrocchia, precedentemente gestita da un quistone, un finto prete che allevava i bachi da seta in chiesa e prevedeva il futuro leggendo la mano, ora è governata dal pugno di ferro di un prete chiamato dalla diocesi a porre rimedio alla mancanza di religione nel paese. Così i contadini assistono a tutto il repertorio dei religiosi messi in ridicolo dal racconto di Vassalli: prediche fondamentaliste e visionarie, accuse di diavolerie varie, funzioni e cerimonie a tutte le ore per espiare i peccati e soprattutto la richiesta di soldi, sottoforma di offerte obbligatorie, balzelli e tributi vari.
Il periodo narrato, il seicento, è lo stesso dei promessi sposi di Manzoni, con la differenza sostanziale che qui, della divina provvidenza non c'è ombra.

Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bramo - Martedì 31 Ago 2010, 22:59:09
Prima di partire lessi Ristorante al Termine dell'Universo di Douglas Adams, e recensii sia quello (http://www.ilsollazzo.com/forum/viewtopic.php?f=4&t=2725) che Guida Galattica (http://www.ilsollazzo.com/forum/viewtopic.php?f=4&t=2721) sul Sollazzo.
Al mare, oltre ad essermi comprato un po' di libri, iniziando la mia opera di acquisto di libri di Gaiman (che lessi solo in prestito), ho letto Fight Club e Non è un paese per vecchi. Se il primo mi è molto piaciuto, uno stile di narrazione pazzesco e una buona storia, il secondo mi ha invece deluso per come è raccontato, per come alcuni avvenimenti vengono descritti in modo frettoloso e poco comprensibile e per l'impostazione generale... il significato del titolo è bello ma trasmesso in modo poco empatico, IMHO.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Lyla - Martedì 31 Ago 2010, 23:04:41
La Chimera era molto bello. E' stato a tratti pesante da leggere, però gli ultimi giorni della stria, il prologo e l'introduzione hanno parlato più di quanto non avrebbero dovuto. Fuori dalla finestra vedo il nulla...
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: piccolobush - Mercoledì 1 Set 2010, 00:17:09
Aspettiamo una recensione
Visto che l'aspettate :P (occhio, potrebbe contenere spoiler)
"L'uomo che credeva di essere se stesso": potrei dire di essere rimasto un pò deluso, ma forse non è la verità. Diciamo che non è stato come me l'aspettavo, ma forse non è stato neanche come credo di avere capito. Due righe di recensione e mi sono già incartato! Proviamo a mettere in ordine le idee: mi aspettavo un thriller alla woolrich, il miniriassunto in quarta faceva pensare assolutamente a una cosa del genere. Invece la suspence dura poco (primo difetto per i miei gusti) e quasi subito si parte per la fantascienza introducendo universi paralleli, viaggi nel tempo e richiami non approfonditi ma abbastanza comprensibili alla teoria dei multiversi. L'autore secondo me ci prova anche gusto a prendere il lettore e a condurlo verso una direzione e poi verso un'altra senza mai fargli capire quale sia quella giusta. Comunque il libro è scritto benissimo tanto che si legge tutto d'un fiato, arrivando alla fine (quella definitiva, dopo che ce ne sono state almeno un paio prima) soddisfatti ma non troppo: non troppo perchè secondo me non tutto torna come dovrebbe. Ti lascia un senso di indeterminatezza sicuramente voluto, ma è proprio nel meccanismo ideato che mi sembra qualcosa non quadri. Non vorrei scrivere di più perchè è la classica storia dove anche una sola parola di troppo rischia di rovinare tutto il gusto della lettura. Se qualcuno è rimasto incuriosito e vorrà leggerlo potremo discuterne insieme. Comunque un buon titolo, consigliato in ogni caso agli amanti di fantascienza, meccanica quantistica e psicanalisi
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bramo - Giovedì 2 Set 2010, 23:24:31
Ho letto oggi un libriccino-ino, di 73 pagine che si divora in mezz'ora: E' Nata una Star? di Nick Hornby. Dell'autore inglese (mi sembra di averlo scritto in questo topic) ho letto finora solo Tutto per una ragazza (Slam in originale), rimanendone folgorato e molto piacevolmente colpito. Da qui la voglia di leggere questo bel libretto, che mi ha confermato le belle idee che avevo su Hornby. La recensione, se vi interessa, la trovate qui (http://www.ilsollazzo.com/forum/viewtopic.php?f=4&t=2739). Presto vedrò di leggere Alta fedeltà e Non buttiamoci giù, per ora mi aspetta la lettura di Profumo di Patrick Suskind.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: pap_313 - Venerdì 3 Set 2010, 09:38:54
ho iniziato al rientro dal mare THE DARWIN CONSPIRACY di John Darnton, un autore poco conosciuto (e poco tradotto, soprattutto!) in Italia, ambientato ai tempi di Charles Darwin ed ai giorni nostri, in cui per caso si scopre che c'è qualcosa che non va dietro la sua teoria evoluzionistica...
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Brigitta MacBridge - Venerdì 3 Set 2010, 09:51:56
Io invece ho appena finito The science of Discworld, ennesimo libro della serie "The science of.../The physics of..." che a me ispira sempre moltissimo (anche se alla fine finiscono un po' tutti per parlare delle stesse cose). Questo è un po' particolare perché invece di essere esclusivamente un libro di divulgazione scientifica alterna capitoli in cui si dipana una storia ambientata nel Mondo Disco (quelli dispari) con capitoli in cui si espongono temi scientifici (quelli pari). Molti di questi libri, dicevo, finiscono per parlare un po' delle stesse cose (relatività, fisica quantistica, origine del sistema solare, evoluzione delle specie...); ciononostante ho trovato interessante questo libro, che oltre a divertirmi con il racconto di fantasia conteneva nelle parti scientifiche diverse informazioni per me nuove. Penso che leggerò anche i due successivi ("The science of Discworld II: The globe" e "The science of Discworld III: Darwin's Watch"), un po' per vedere se la storia va avanti, e un po' perché mi hanno appassionato i capitoli divulgativi.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bacci - Lunedì 6 Set 2010, 15:15:41
Io negli ultimi giorni sono andato sul classicissimo, con Delitto e castigo di Dostoevskij, un libro magnifico e emozionante, altamente meritevole della sua grande fama.
Adesso sto leggendo Olive Comprese, di Andrea Vitali.

p.s. Everett, Alta fedeltà leggilo assolutamente che merita! ; )
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bramo - Lunedì 6 Set 2010, 17:51:25
p.s. Everett, Alta fedeltà leggilo assolutamente che merita! ; )
Sono ben contento di ricevere ulteriori pareri positivi, dato che l'ho comprato presto lo leggerò :)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bacci - Mercoledì 15 Set 2010, 00:19:06
Ueila! Oggi è l'anniversario della nascita della grandissima Agatha Mary Clarissa Miller, conosciuta ai più come Agatha Christie! Domani magari mi rileggo un racconto breve di Poirot di quelli che mi piacciono tanto per l'occasione :D
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bacci - Lunedì 20 Set 2010, 04:36:46
(http://img818.imageshack.us/img818/1594/therottersclub1.jpg)

Ultima lettura: La banda dei brocchi, di Jonathan Coe.

Siamo nel pieno degli anni settanta nel regno unito, a Birmingham (città natale dell’autore), tra la situazione politica instabile, i movimenti dei sindacati dei lavoratori, i continui scioperi e manifestazioni antirazziste con le conseguenti dure repressioni da parte delle forze dell’ordine, e i continui attentati dell’IRA.
In questo pesante clima di tensione Coe racconta le storie intrecciate di quattro ragazzi: Benjamin, Doug , Sean, e Philip, tutti compagni di studi nella prestigiosa King Edward’s School, un liceo definito più volte nel libro “da damerini”, dove pare che anche i figli delle classi meno abbienti come i protagonisti possano usufruire dell’opportunità di frequentare il prestigioso istituto, grazie a delle borse di studio.
In realtà la situazione all’interno del King Edward è ben diversa, la presunta integrazione razziale è pressoché inesistente, tanto che l’unico studente di colore (dagli impeccabili risultati scolastici e sportivi) troverà sul suo percorso fior fior di boicottaggi che ne mineranno la possibilità di diplomarsi.
Sono anche i tempi delle grandi rivoluzioni musicali che svolgono una parte importantissima nella vita di questi ragazzi, nell’avvento del punk (Doug in un viaggio a Londra assisterà a un concerto dei Clash) che soppianta le produzioni musicali dei movimenti precedenti (del progressive), che avevano raggiunto vette di incredibili barocchismi in brani che nella maggior parte dei casi superavano i quindici minuti di durata e che animavano le discussioni di questi studenti appassionati di Tolkien e bramosi di sfondare con le loro band nel mondo musicale.
La musica vive nei sogni di questi giovani dai grandi turbamenti interiori che vanno dalla scoperta delle prime esperienze sessuali alle creazioni letterarie e musicali di Benjamin e Philip, fino alle incertezze per il loro futuro e la consapevolezza di frequentare una scuola che li indirizza verso un mondo lavorativo che forse non gli appartiene.
 L’ultimo capitolo del libro è un lungo flusso di coscienza che esplora i pensieri e le emozioni di Benjamin in un fiume di parole che tira un po’ le somme delle esperienze e delle forti emozioni di cui è stato protagonista negli ultimi anni, che si possono definire una specie di romanzo di formazione molto tribolato, un viaggio molto interessante e coinvolgente all’interno degli anni settanta, che Coe definisce anni completamente “marroni”, per il clima di asfissia che si respirava e per le effettive tonalità dominanti nella vita di tutti i giorni, che vanno dalle atmosfere fumose dei pub, ai colori delle carrozzerie delle auto, fino alle immagini sbiadite degli unici tre canali della televisione.

Letto in edizione Feltrinelli con copertina brutterrima, che non ha nulla a che spartire con quella della foto.

Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: alec - Mercoledì 29 Set 2010, 12:40:48
Sto leggendo "La forza della ragione" di Oriana Fallaci. Aveva capito tutto, nonostante non condivida il suo ateismo. ;)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Lyla - Mercoledì 29 Set 2010, 16:30:13
Lettura in corso di Il Maestro e Margherita...
Dato che non avevo più aggiornato: finito sia Il Fu Mattia Pascal, che La Coscienza di Zeno, che La Luna e i Falò :)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Paolo - Venerdì 1 Ott 2010, 23:36:17
Lettura in corso di Il Maestro e Margherita...
Dato che non avevo più aggiornato: finito sia Il Fu Mattia Pascal, che La Coscienza di Zeno, che La Luna e i Falò :)

Secondo me stai leggendo il migliore dei quattro citati!

  - Paolo (che si sta annoiando mortalmente con "The Dome" di King...)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bacci - Sabato 2 Ott 2010, 00:05:24
Il Maestro e Margherita

Ullalà, lo sto leggendo pure io! Poi ne parliamo qui ;)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Lavi-Schroeder - Domenica 3 Ott 2010, 12:56:15
Io ho il comodino pieno zeppo di libri universitari o comunque di letture per l'Università. Vi scrivo quelli che ho iniziato:
- Nathan Der Weise (ovvero Nathan il Saggio), Gotthold Ephraim Lessing
- La drammaturgia da Diderot a Beckett, Luigi Allegri
- Studia theodisca: Dalle origini al Romanticismo, Fausto Cercignani
- Dylan Dog, Tiziano Sclavi (I Classici del fumetto di Repubblica n° 5)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: alec - Domenica 17 Ott 2010, 18:31:17
Ho appena terminato di rileggere "Il Gioranalino di Gan Burrasca", di Vamba, dopo aver rivisto i dvd dell'omonimo sceneggiato. Dopo un secolo, le tematiche affrontate sono sempre valide: un bambino che dice sempre la verità è scomodo, anche se gli adulti gli hanno insegnato a comportarsi così, mentre questi ultimi vivono raccontando menzogne "di convenienza". Lo scandalo finale dell'avvocato socialista Maralli che si sposa in chiesa "per decoro" e viene sbugiardato da Giannino, il quale racconta tutto al giornale di destra, è lo specchio sia di quei tempi lontani, sia dei nostri: dall'era di Vittorio Emanuele III, nulla di nuovo sotto il sole. PS: se potete, guardatevi pure la trasposizione telvisiva: un vero capolavoro, uno schiaffo all'ipocrisia. Pavone, Foà e Garrani su tutti, senza dimenticare l'inarrivabile Wertmuller, regista dai mille volti.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Brigitta MacBridge - Lunedì 18 Ott 2010, 09:28:39
Ho appena terminato di rileggere "Il Gioranalino di Gan Burrasca", di Vamba, dopo aver rivisto i dvd dell'omonimo sceneggiato.
Ohlalà cosa hai tirato fuori! Io ADORO il giornalino di Gian Burrasca! Lo trovo una lettura fantastica, e quanto mi dispiace vedere che la maggior parte delle persone, sia della mia età che quelle più giovani, non lo conoscono affatto, o al più conoscono solo la canzoncina "Viva la pappa col pomodoro". È un libro divertente, ricco di aneddoti che offrono spunti di riflessione, che mi piace spesso citare perché non è affatto raro che nella vita di tutti i giorni capiti di incontrare fatti o persone che sembrano usciti dalle sue pagine.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: zekewolf - Lunedì 18 Ott 2010, 12:23:32
Ohlalà cosa hai tirato fuori! Io ADORO il giornalino di Gian Burrasca!

Conosci anche la versione a fumetti del grandissimo Gianni De Luca? E' uscita l'anno scorso, ed e' nella mia lista della spesa da tempo...
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Brigitta MacBridge - Lunedì 18 Ott 2010, 12:39:18
Conosci anche la versione a fumetti del grandissimo Gianni De Luca? E' uscita l'anno scorso, ed e' nella mia lista della spesa da tempo...
No, confesso di non conoscerla. Ma non so se mi piacerebbe... dopotutto Gian Burrasca è un libro illustrato, e con dei disegni bellissimi per giunta, e nessun altro disegno potrebbe rappresentarlo se non quelli di Vamba stesso. Certo potrebbe essere interessante dare una occhiata, soprattutto se De Luca avesse mantenuto lo stesso stile del libro. Il che non so quanto sia possibile. Anche perché Vamba, immaginando di presentare un diario scritto nel corso di diversi anni, cambia stile via via che la storia va avanti, passando da disegni più semplici ed infantili ad altri più evoluti (come fa notare qualche parente di Gian Burrasca verso la fine del libro).

La mia illustrazione preferita è, paradossalmente, la più semplice:

(http://www.miol.it/stagniweb/libri/gb_mano.gif)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: alec - Lunedì 18 Ott 2010, 13:32:19
Il personaggio dell'avocato Maralli è forse il più "importante" agli occhi dei lettori di oggi. Le sue giravolte per restare a galla e per riscuotere l'eredità del vecchissimo zio Venanzio dipingono il ritratto del politico moderno... ;D ;D ;D PS: la mia illustrazione preferita è...la copertina verde, celeberrima, che comparve solo nell'edizione del 1920. Viva la pappa col pomodoro!
PPS: questa dovrebbe essere proprio la cover di novant'anni fa.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: zekewolf - Lunedì 18 Ott 2010, 16:21:55
la mia illustrazione preferita è...la copertina verde, celeberrima, che comparve solo nell'edizione del 1920.

No, e' stata utilizzata anche in seguito... e guardate un po' chi ha scritto l'introduzione di questa edizione:

http://www.riquadro.com/gestionenews/immagini_news/639-1.jpg

Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Brigitta MacBridge - Lunedì 18 Ott 2010, 17:21:32

No, e' stata utilizzata anche in seguito... e guardate un po' chi ha scritto l'introduzione di questa edizione:

http://www.riquadro.com/gestionenews/immagini_news/639-1.jpg

Toh!
Comunque anche l'edizione che ho letto io aveva la copertina verde con l'illustrazione di Vamba. Ma non ricordo se avesse una introduzione, men che meno se fosse di Barosso.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: alec - Lunedì 18 Ott 2010, 20:00:32
Barosso...proprio lui? Mi giunge nuova!  Comunque, è un peccato che, presso il grande pubblico, questo bel libro sia legato esclusivamente alla fiction TV (comunque di alto livello).  Se l'avesse letto Disney...oggi avremmo un lungometraggio classico in più! ;)...in fondo, ci sono analogie con Dennis the Menace!
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bacci - Martedì 19 Ott 2010, 22:34:59
Grandissimo De Luca, il suo Gianburrasca l'ho visto, sfogliato e guardato per benino tempo addietro in libreria, ma non l'ho acquistato, gli ho preferito a naso un' antologia del Commissario Spada e l'Amleto, e da subito è diventato uno dei miei artisti preferiti.

Ieri ho concluso Ellery Queen e la parola chiave , per poi scoprire in rete che forse è un apocrifo, solo con il nome degli autori ma realizzato da qualcun'altro. In alcune liste è considerato opera dei Queen, in altre no... Boh!!

Poi ho avuto la brutta idea di iniziare tre libri contemporaneamente, e adesso cerco di uscirne nel modo più decoroso possibile.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Brigitta MacBridge - Mercoledì 20 Ott 2010, 10:15:55
Ieri ho concluso Ellery Queen e la parola chiave , per poi scoprire in rete che forse è un apocrifo, solo con il nome degli autori ma realizzato da qualcun'altro. In alcune liste è considerato opera dei Queen, in altre no... Boh!!
Sono quasi sicura di averlo letto. La parola chiave era per caso "face"?
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: pap_313 - Mercoledì 20 Ott 2010, 15:24:07
io sto leggendo LA CADUTA DEI GIGANTI (copertina nera, mi piace di più!) di Ken Follett (http://www.anobii.com/books/La_caduta_dei_giganti/9788804603177/01794ce2dc68673a97/), nulla di sorprendente, un "PILASTRI DELLA TERRA" nel ventesimo secolo e in 3 volumi, però ormai Follett è per me un appuntamento obbligato, da acquistare e leggere non appena uscito...tra l'altro l'ho incontrato più di una volta, e mi son fatto fare anche alcuni autografi!
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bacci - Mercoledì 20 Ott 2010, 15:42:22
Sono quasi sicura di averlo letto. La parola chiave era per caso "face"?

Proprio quella! A te è piaciuto? Ti risulta che non sia un Queen D.O.C.?
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Brigitta MacBridge - Mercoledì 20 Ott 2010, 16:52:57
Proprio quella! A te è piaciuto? Ti risulta che non sia un Queen D.O.C.?
Non so se sia o meno un Queen D.O.C., anche io ho notato che a volte le attribuzioni dei romanzi sono incerte (ero curiosa in particolare di individuare quelli scritti da Jack Vance, ma non ci sono mai riuscita).

"La parola chiave" lo ho letto diversi anni fa e non me lo ricordo molto bene, ma mi pare di ricordare che lo avevo trovato un po' forzato; correggimi se sbaglio, ma la parola chiave era stata scritta dalla vittima in punto di morte, e c'era una arzigogolata chiave di decifrazione "alla Dan Brown" per il suo significato ("f","a","c","e" sarebbero le note del pentagramma che stanno "fra le righe", e la soluzione si doveva trovare cercando fra le righe di non ricordo quale scritto). Alll'epoca mi era parsa una situazione poco credibile, esattamente come poco credibile mi sembrano i crittogrammi di Dan Brown. Non il mio Ellery Queen preferito.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bacci - Mercoledì 20 Ott 2010, 17:01:19
Tutto esatto, e il documento era il testamento della vittima

Alll'epoca mi era parsa una situazione poco credibile, esattamente come poco credibile mi sembrano i crittogrammi di Dan Brown. Non il mio Ellery Queen preferito.

Concordo pure su questo, abbastanza forzato, addirittura più di altre fantasiose e arzigogolate soluzioni di altri casi degli stessi autori.
Addirittura ho capito chi era l'assassino appena trovato l'indizio in punto di morte lasciato dalla cantante, e lo svolgimento e i colpi di scena non hanno fatto nulla per farmi pensare il contrario, fino alla fine :P

Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: alec - Mercoledì 20 Ott 2010, 18:37:45
Ho cominciato "La nascita di Roma", di Andrea Carandini.  Uno studio assai dettagliato sulle origini dell'Urbe, attraverso gli occhi di un competente archeologo.  Volume ricco di informazioni, un po' impegnativo per i non addetti. Comunque, molto affascinante.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Federico_Pedrocchi - Lunedì 1 Nov 2010, 14:25:52
Sul comodino........... Il numero 12 della Grande Dinastia dei Paperi! A parte Il torneo monetario e L'isola della regina, colorate così male da farmi sanguinare il cuore, le altre storie sono una delizia!
So che forse non è il luogo adatto per chiederlo ma... Secondo voi perché hanno titolato l'opera omnia di Barks "La grande dinastia dei paperi"? Non c'è niente di dinastico, araldico o donrosiano nelle storie di Barks! Quella di Barks non è la storia della famiglia dei paperi... Ma storie di paperi... Giuro che non ho mai capito la ragione di quel titolo.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Lavi-Schroeder - Venerdì 5 Nov 2010, 13:32:59
Mi sa che attualmente sto leggendo più libri del solito, tra nuove letture e robe che scendono giù con una lentezza indicibile. Forse ho bisogno di un nuovo comodino.
 ;D
- Nathan il Saggio, Gotthold Ephraim Lessing
- La Drammaturgia da Diderot a Beckett, Luigi Allegri
- Il lungo Risorgimento. La nascita dell'Italia contemporanea (1770 - 1922), Gilles Pécout
- Devil, AA.VV (I Classici del fumetto di Repubblica n° 8)
- Il mondo intero proprio. Pensieri e battute, Massimo Troisi (a cura di Marco Giusti)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Kim Don-Ling - Sabato 6 Nov 2010, 15:23:55
Io sto leggendo La Sparizione di Andrea Fazioli, un giovane scrittore svizzero che ha ricevuto complimenti a decine dopo le sue prime opere e leggendo questo suo terzo libro devo dire che li ha meritati tutti!
Si tratta di un giallo, che si fa leggere per una notevole scrittura semplice ma piena di particolari. Il delitto è solo il pretesto per raccontare un certo ambiente ed una serie di personaggi molto reali e ben tratteggiati, l'indagine è solo il motore per porre i personaggi di fronte a situazioni importanti che li costringono ad agire in un modo piuttosto che in un altro.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bacci - Sabato 6 Nov 2010, 17:35:48
Ultime letture:

- La cripta dei cappuccini, di Joseph Roth. Scritto nel 1938, mentre lo scrittore era esule a Parigi, racconta la solitudine sia morale che spirituale di un giovane rampollo di una nobile famiglia austriaca che vede tramontare la propria epoca , attraverso l’esperienza della prima guerra mondiale che porta in lui rivelazioni sull’inettitudine collettiva di fronte all’epilogo di una civiltà che pareva bloccata ed eterna.Un addio struggente e lucidissimo dello scrittore alla sua epoca destinata a scomparire per sempre sotto i colpi del  terzo Reich.

- Ellery Queen e il caso dei fratelli siamesi. Questo giallo del 1933 dei cugini Dannay e Lee vede agire l’investigatore dilettante al di fuori della città di New York, e più precisamente  in un’abitazione isolata posta cucuzzolo della “montagna della freccia”, in una antica
regione indiana.  Un incendio sta risalendo lentamente dai lati della montagna imprigionando e circondando gli abitanti della casa, che sono anche alle prese con un caso di omicidio avvenuto tra quelle mura. Un caso niente male, che come sempre offre buoni colpi
di scena e vari capovolgimenti di situazioni, fino al classico finale con la rivelazione del colpevole.

-Jules e Jim, di Henri-Pierre Rochè. Il famoso triangolo amoroso adattato per il cinema da Truffaut. Una testimonianza di un epoca stimolante, della Parigi capitale dell’arte mondiale dove dove artisti del calibro di Picasso, Brancusi, Braque e Derain stanno rivoluzionando l’arte moderna, e con i quali lo stesso Rochè ebbe rapporti diretti.
I personaggi sono  pieni di fascino anche se le loro azioni vengono narrate  con il fare distaccato ed edulcorato proprio dei ricordi relativamente lontani.  Rochè scrisse Jules e Jim in tarda età rivivendo certi episodi anche tragici della sua vita sotto una luce diversa, idealizzando e abbellendo molti momenti che avrebbe potuto descrivere in modo più drammatico.

- Il Partenone, di  Mary Beard. Un interessantissimo saggio su quello che è uno dei più famosi  simboli della Grecia antica, analizzato nel corso dei secoli attraverso le ricostruzioni  e le testimonianze degli antichi. Mi ha aperto gli occhi su un sacco di cose che ignoravo bellamente.

- Ellery Queen e lo studio in nero. Questo è un giallo un po’ atipico, un’ avventura storica che si svolge attraverso i decenni per trovare conclusione nei giorni in cui è ambientato il libro. Ellery Queen riceve per posta un manoscritto originale del dottor Watson, il co-protagonista delle avventure di Sherlock Holmes. Si tratta di un avventura inedita, mai data alle stampe per volere dello stesso Holmes, che narra i fatti relativi allo smascheramento di Jack lo squartatore, nel 1888. Ma non tutto quello che è accaduto in realtà è contenuto nel manoscritto, e Ellery dovrà aggiungere il tassello
mancante. Lettura abbastanza appassionante, soprattutto nel finale, anche se di Ellery Queen ho letto molto di meglio.

Adesso mi sono ributtato nei delitti della camera chiusa, quello specifico sottogenere del romanzo poliziesco in cui la vittima viene uccisa in un luogo apparentemente inviolabile, chiuso magari dall'interno. Sempre amati gli enigmi del genere  ;)


Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bramo - Martedì 16 Nov 2010, 17:22:17
Dopo quasi due mesi di inattività da lettore di libri, una settimana fa mi sono buttato a pesce nel libro che avevo lasciatoa metà da settimane e l'ho finito. Era Il Profumo, di Patrick Suskind, che non mi è dispiaciuto ma nemmeno m'ha esaltato.
Poi è venuto il turno di La Vita, l'Universo e Tutto Quanto di Douglas Adams, finito poco fa: terzo libro della saga della "Guida Galattica per Autostoppisti", è un buon romanzo anche se a lui ho preferito i primi due.
Qui (http://www.ilsollazzo.com/forum/viewtopic.php?f=4&t=2775) una mia piccola rece al riguardo.
Ora penso che mi lancerò sugli altri due libri del ciclo di Adams: Addio, e Grazie per Tutto il Pesce e Praticamente Innocuo.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bacci - Mercoledì 17 Nov 2010, 02:06:04
Segnalo a chi può interessare un video intervista di circa 40 minuti a Umberto Eco a proposito del suo ultimo romanzo Il cimitero di Praga, visibile sul sito di La Repubblica (http://tv.repubblica.it/videoforum/umberto-eco/56450?video=&pagefrom=1).
Il libro parla del falsario Simonini e della genesi di molti famosissimi falsi storici, tra cui I protocolli dei Savi di Sion.
Eco si è occupato in molte occasioni dei Protocolli nella sua attività di scrittore, e tra le altre cose realizzò sull'argomento la prefazione dell'ultimo lavoro di Will Eisner, Il complotto, pubblicato da Einaudi nel 2005.
Domani vado a vedere se in libreria ne è avanzata una copia, che pare venda a dismisura.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Nebulina - Domenica 21 Nov 2010, 00:30:57

L'AMORE FATALE Ian McEwan

Se la trama di questo particolare romanzo è riassumibile in poche parole non lo è di sicuro lo stile e l'atmosfera che McEwan riesce a creare, trascinando il lettore in un delirio fatto di ossessione e fanatismo religioso.
Il piano narrativo è rappresentato da un caso clinico di natura psichiatrica, che conosciamo in modo approfondito nell'appendice I, che deve aver colpito la curiosità di McEwan per la morbosità del suo contenuto.
Quello che colpisce e che rende il libro molto interessante è la caratterizzazione dei personaggi, delineata con pochi elementi, ma sufficienti a immedesimarci con ognuno di loro.
Il protagonista Joe Rose ci viene presentato come un uomo razionale che ha fatto della logica la religione della propria vita, nonchè lo scudo con cui proteggersi dalle avversità che la vita pone sulla sua strada.
La razionalità è l'unico legame che può tenerlo legato ai suoi sogni giovanili che alimentano la sua sete di scoperta e di successo nel campo della fisica teorica che non è riuscito a invadere e conquistare come voleva, ma solo a sfruttare diventando un semplice giornalista divulgativo, di successo è vero, ma semplice traduttore di scoperte altrui.
Dunque un uomo frustrato da un punto di vista professionale, ma appagato nella vita sentimentale, dolce e attento, pieno di premure per la sua Clarissa.
Clarissa è una donna sicura di sè e del suo successo, che trova la frustrazione viva nella sua sterilità che annienta il suo essere donna completa.
Il personaggio di Clarissa è finemente odioso ed è in qualche modo la reale causa del disagio di Joe, disagio che nasce da un uomo che è la sua antitesi; se egli è la razionalità Jed Perry è l'emotività, se è la logica l'altro è il delirio.
Jed Perry non fa breccia nel cuore del lettore in alcun momento del romanzo, neppure quando lo vediamo piangere disperato, implorare, elemosinare un briciolo di attenzione, in ogni istante l'abile penna di McEwan riesce a inserire una piccola inflessione del tono che ci svela la sua odiosa pazzia, che ci fa odiare la sua assurda persecuzione, in un crescendo di violenza e di delirio che solo la malattia mentale conosce.
Clarissa, dicevo poc'anzi, ci appare noiosa e priva di quella forza che una donna dovrebbe avere per sostenere il proprio uomo, una sorta di donna post-emancipazione femminile che appare gelosa della sua intimità e della sua privacy forse perchè il niente che nasconde le fa provare vergogna, che non riesce a capire la semplice complessità del proprio compagno e la rifiuta, preferisce credere alla di lui pazzia piuttosto che ammettere di non essere stata in grado di proteggerlo.
Sul piano sociale il romanzo descrive in modo davvero perfetto il mondo in cui viviamo, soprattutto nel rapporto con le forze dell'ordine, nell'impossibilità di essere protetti, nell'impossibilità di prevenire eventi che non possono essere prevenuti, ma solo puniti.
Questo romanzo non può e non deve fermarsi al piano narrativo, deve essere letto con molta attenzione senza lasciarsi scappare la poesia che pervade ogni riga.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Lavi-Schroeder - Mercoledì 24 Nov 2010, 16:42:15
Poi è venuto il turno di La Vita, l'Universo e Tutto Quanto di Douglas Adams, finito poco fa: terzo libro della saga della "Guida Galattica per Autostoppisti", è un buon romanzo anche se a lui ho preferito i primi due.
Qui (http://www.ilsollazzo.com/forum/viewtopic.php?f=4&t=2775) una mia piccola rece al riguardo.
Ora penso che mi lancerò sugli altri due libri del ciclo di Adams: Addio, e Grazie per Tutto il Pesce e Praticamente Innocuo.
Ah, io li ho letti entrambi, mi manca solo "Praticamente innocuo" perché quando lessi la trilogia in cinque parti non era ancora stato pubblicato (pensa che avevo iniziato una caccia al numero di Urania che lo conteneva!). Devo ammettere che il terzo e il quarto non mi hanno entusiasmata molto, al contrario dei primi due che mi sono davvero piaciuti.

Per quel che mi riguarda, in questi ultimi giorni, oltre ai soliti titoli universitari che recupero con un quote,
- Nathan il Saggio, Gotthold Ephraim Lessing
- La Drammaturgia da Diderot a Beckett, Luigi Allegri
- Il lungo Risorgimento. La nascita dell'Italia contemporanea (1770 - 1922), Gilles Pécout
ho letto anche:
- Topolino, AA.VV. (I Classici del fumetto di Repubblica n° 9)
- Il visone ha una faccia enorme, Ermes Palinsensto (Faso degli Elio e le Storie Tese, con i disegni di Chiara Rapaccini)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: topolino2 - Mercoledì 24 Nov 2010, 16:50:37
Il giro del mondo in 80 giorni
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bramo - Venerdì 26 Nov 2010, 17:51:06
Il giro del mondo in 80 giorni
Gran bel libro, bravo! ;)

Ah, io li ho letti entrambi, mi manca solo "Praticamente innocuo" perché quando lessi la trilogia in cinque parti non era ancora stato pubblicato (pensa che avevo iniziato una caccia al numero di Urania che lo conteneva!). Devo ammettere che il terzo e il quarto non mi hanno entusiasmata molto, al contrario dei primi due che mi sono davvero piaciuti.

Sì, condivido con te. I primi due libri sono una bomba, sono qualcosa di particolarissimo... divertenti e ironici ma con spunti di riflessioni inaspettati e curiosi, il tutto con personaggi geniali... il terzo l'ho gradito meno anch'io mentre il quarto m'è sembrato un po' meglio del suo predecessore.
A proposito, di Addio, e Grazie per Tutto il Pesce c'è qui (http://www.ilsollazzo.com/forum/viewtopic.php?f=4&t=2780) la mia recensione, mentre del quarto libro (Praticamente Innocuo) la mia rece è qua (http://www.ilsollazzo.com/forum/viewtopic.php?f=4&t=2789). :)
Ora la curiosità di vedere cosa abbia combinato Eoin Colfer (autore che mi piace per la sua saga di Artemis Fowl) alle prese con un sesto libro della Guida, apocrifo quindi - il titolo è E un'altra cosa..., ma dovrò aspettare che torni nella mia biblioteca. Ingannerò l'attesa con Alice nel Paese della Vaporità di Francesco Dimitri, un libro di cui ho scoperto l'esistenza per caso, girando in internet, e che dalla trama mi ha colpito molto. :)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: piccolobush - Domenica 28 Nov 2010, 09:12:05
Ingannerò l'attesa con Alice nel Paese della Vaporità di Francesco Dimitri, un libro di cui ho scoperto l'esistenza per caso, girando in internet, e che dalla trama mi ha colpito molto. :)
Quando si dice la combinazione: ho appena finito di leggere "la ragazza dei miei sogni" proprio di dimitri (di cui mi era piaciuto molto "pan"). La storia non sarebbe male, anche se i personaggi mi son sembrati assai poco originali (la protagonista ricorda tropppo carmilla, anche se la sua natua è leggermente diversa e il "mago" di turno mi fa pensare parecchio a john constantine), prova ne è che si lascia leggere tutta d'un fiato fino ad oltre metà. Poi però sembra che l'autore decida di chiuderla un pò in fretta e furia, tanto che viene a mancare completamente la suspense. Anche la rivelazione della natura di lei avviene senza particolare pathos, insomma una seconda parte un po' fiacca. Poi sappimi dire qualcosa di questa "alice" così magari dò all'autore un'altra chance ;)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Giona - Domenica 28 Nov 2010, 16:36:04
La vera storia del pirata Long John Silver, di Björn Larsson, sorta di "spin-off" de L'isola del tesoro di Steveson.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Sprea - Domenica 28 Nov 2010, 17:12:39
La vera storia del pirata Long John Silver, di Björn Larsson, sorta di "spin-off" de L'isola del tesoro di Steveson.
Bellissimo.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bramo - Giovedì 2 Dic 2010, 23:34:03
Poi sappimi dire qualcosa di questa "alice" così magari dò all'autore un'altra chance ;)
Dagliela. Al volo. ;)
L'ho appena finito e ne sono rimasto estasiato. Dell'Alice di Carroll rimane il nome della protagonista e di qualche altro protagonista, per il resto Dimitri crea un universo fantastico accattivante, convincente, con un background decisamente stuzzicante e ben descritto. Mi ha davvero sorpreso positivamente l'aver trovato nella narrativa italiana un fantasy così fresco e così... diverso dal solito, che esce dai soliti stereotipi di genere, che ha dei guizzi... a me è piaciuto davvero, e preso recupererò La Ragazza dei Miei Sogni e Pan, anche perchè da quel che ho capito afferiscono più o meno tutti allo stesso universo narrativo pur avendo luoghi, personaggi e vicende diverse.
Comunque qui (http://www.ilsollazzo.com/forum/viewtopic.php?f=4&t=2791) ho sproloquiato in lungo e in largo recensendo e incensando Alice nel Paese della Vaporità, chi è interessato... :)
Intanto, io adesso vedo cosa leggere... al 99% domani inizerò Alta Fedeltà di Nick Hornby, comunque... :)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Kim Don-Ling - Venerdì 3 Dic 2010, 10:26:52
Ora sto leggendo Il rosso e il nero di Stendhal.
E' molto classico, si legge piuttosto bene... vedremo proseguendo la lettura.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Nebulina - Venerdì 3 Dic 2010, 13:29:36
E' un libro bellissimo.... io l'ho letto in pochissimo tempo....

ci sono un sacco di sottotrame, tanti piani di lettura...
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: alec - Lunedì 6 Dic 2010, 15:45:13
Sto leggendo "I Lombardi che fecero l'impresa", di Elena Percivaldi. Bel libro storicamente documentato sul Barbarossa e la Lega Lombarda.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bramo - Lunedì 13 Dic 2010, 14:23:22
Intanto, io adesso vedo cosa leggere... al 99% domani inizerò Alta Fedeltà di Nick Hornby, comunque... :)
Ha vinto quel restante 1%, e ho letto altro.
Per la precisione Bambini nel Bosco, una deliziosa favola apocalittica ad opera di Beatrice Masini (la mia rece al riguardo la trovate qui (http://www.ilsollazzo.com/forum/viewtopic.php?f=4&t=2797), se volete), che mi ha soddisfatto. :)
Ora però dovrei davvero leggere Alta Fedeltà, se riesco a iniziarlo questa settimana... sennò mi butto subito sulla rilettura tradizionale di Canto di Natale di Dickens e Hornby lo inizio dopo... ;)


- Il visone ha una faccia enorme, Ermes Palinsensto (Faso degli Elio e le Storie Tese, con i disegni di Chiara Rapaccini)
Ti ringrazio direttamente qua per il contributo "sollazzico" che hai dato con questo libro ;)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Lavi-Schroeder - Mercoledì 15 Dic 2010, 15:59:33
Ti ringrazio direttamente qua per il contributo "sollazzico" che hai dato con questo libro ;)
Oh, figurati! Ho il dovere morale di esportare nel mondo ogni contenuto eliatico in circolazione!
 :D
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bacci - Sabato 18 Dic 2010, 15:27:48
The Man in the High Castle (La svastica sul sole) di Philip K. Dick, è una tra le distopie più famose, che narra una realtà alternativa in cui gli Alleati hanno perso la Seconda Guerra Mondiale e in cui il mondo è dominato dal nazismo e dall'imperialismo giapponese, quest'ultimo rappresentato da Dick con apparente minor brutalità, in una sottilissima visione di attualità del mondo del 1962, anno in cui è stato scritto il libro, nel pieno della guerra fredda.
Cosa sarebbe successo se Berlino, e non Washington, fosse stata la capitale al centro del potere mondiale sia militare che economico, addirittura senza la contrapposizione dell' URSS?
Gli Stati Uniti d'America sono in questo mondo parallelo una colonia divisa tra tedeschi e giapponesi, che esercitano il loro controllo in modo assai diverso, qui come nel resto dei loro nuovi possedimenti: i nazisti hanno continuato in questo dopoguerra fittizio nella loro espansione territoriale tanto da perpetuare i loro abomini completamente alla luce del sole: lo schiavismo è di nuovo legale, la caccia agli ebrei è pratica comune e universalmente accettata, e la loro espansione nelle zone africane ha praticamente sterminato le popolazioni di quei luoghi. D'altro canto l'imperialismo giapponese, che regna tra le altre nella zona di San Francisco, quella occupata dei protagonisti del libro, è ipotizzata dall'autore come meno invasiva, più incentrata su pratiche divinatorie e religiose, e meno su stermini e soprusi, (forse la passione dell'autore per il mondo orientale è il motivo principale di questa visione) ma capace in ugual modo di influenzare le menti delle persone. In queste ampie zone è diffusissimo l'uso dell' I Ching, il libro dell' oracolo, i l libro dei Mutamenti, consultato da praticamente ogni personaggio principale per ottenere delle previsioni sulle proprie scelte di vita e che rivestirà un importanza fondamentale per tutto il romanzo. Importanza equiparabile a quella di un altro libro immaginario, che circola clandestino perchè espressamente vietato dall regime nazista: La cavalletta non si alzerà più , un metatesto scritto da un autore che abita nel suo "alto castello" e che risulta speculare a quella che è la storia ufficiale narrata ne La Svastica sul Sole, e che infatti analizza le sorti del mondo su un ipotesi di vittoria della Seconda Guerra Mondiale da parte degli Alleati.
Il romanzo è molto interessante e segue da vicino, con una notevole complessità della struttura narrativa, le storie dei vari personaggi, saltando dalle vicende di uno a quelle di un altro, in modo da fornire al lettore un punto di vista frammentario e non totale sui grandi eventi che avvengono nel libro. Inoltre la storia presenta una originalissima unione tra filosofie orientali e le dottrine totalitarie, analizzate con punti di vista molto sfaccettati e una corrosiva vena satirica da parte di Dick, che mette a nudo e ribalta molti degli stereotipi degli americani, come quelli che riguardano il commercio di oggetti d'arte e souvenir che spesso si rivelano fregature.
Come accennato da Becattini qui (https://www.papersera.net/cgi-bin/yabb/YaBB.cgi?num=1289983335/0#0), è vero che nell'edizione italiana c'è uno spoiler grosso come una casa nell' introduzione  :D
Consigliato a tutti ;)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: alec - Lunedì 20 Dic 2010, 02:13:40
"L'autunno del Medioevo", un saggio storico di Huizinga del 1919.  Allora venne aspramente criticato, oggi è un classico sorprendentemente moderno. ;)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Brigitta MacBridge - Lunedì 20 Dic 2010, 08:57:01
The Man in the High Castle [...]
Consigliato a tutti ;)
Lo lessi alcuni anni fa e mi piacque abbastanza, anche se ricordo che rimasi alquanto spiazzata dal finale. Anzi, a dirla in tutta sincerità, non lo capii proprio il finale.
Era forse il quarto libro di Dick che leggevo ed è stato l'ultimo. Non che non mi piacesse questo scrittore, ma troppo spesso mi ritrovavo a non capire appieno il senso dei suoi libri. :-[
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bacci - Lunedì 3 Gen 2011, 10:06:56
[size=16]LA VERSIONE DI BARNEY[/size] è un libro dello scrittore canadese Mordecai Richler, scritto nel 1997. L'ho letto perchè ero incuriosito dalla trama del recente adattamento cinematografico trovata su un sito di recensioni di film, e per vari consigli di conoscenti.
Il primo centinaio di pagine mi è parso un po' ostico, la storia sembrava non decollare mai, le vicende parevano spezzettate e senza un vero filo conduttore, ma da lì in poi invece avviene il MIRACOLO:  piano piano si entra nell'ottica, il vecchio Barney diventa come un parente, si ride con lui  per  sue disavventure quotidiane, si soffre per  i suoi mille acciacchi e le sue problematiche domestiche e amorose, e arrivati ad un certo punto si prova una voglia incredibile di tornare indietro a pagina uno e ricominciare a leggere da capo il romanzo, questa volta tutto sotto un altro punto di vista, dopo aver preso confidenza con Barney Panofsky e la sua vita "dissipata." Le numerose digressioni e i continui salti temporali presenti nel testo richiedono al lettore impegno e passione che alla fine saranno ampiamente ripagate, quando si arriverà al punto di sperare che le pagine non finiscano mai.

Il mio è un consiglio davvero spassionato: La versione di Barney è un libro bellissimo, divertente e a tratti pure commovente, se non l'avete ancora letto LEGGETELO!!!! :)

Per due righe in più sulla trama, un piccolo approfondimento qui (http://www.ilsollazzo.com/forum/viewtopic.php?f=4&t=2829).
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: alec - Giovedì 6 Gen 2011, 12:15:35
Cominciato "Storia dei Longobardi" di Jorg Jarnut. ;)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Lavi-Schroeder - Venerdì 7 Gen 2011, 10:42:31
Dopo aver finalmente terminato Nathan il Saggio di Gotthold Ephraim Lessing, mi appresto ad iniziare Le affinità elettive di Johann Wolfgang von Goethe, sempre per l'Università.
Con La Drammaturgia da Diderot a Beckett di Luigi Allegri sono ferma perché non è un esame che devo dare ora, quindi l'ho lasciato un attimo.
Continua la lettura de Il lungo Risorgimento. La nascita dell'Italia contemporanea (1770 - 1922) di Gilles Pécout per l'esame di Storia del Risorgimento.
A questa serie di testi universitari aggiungo:
- L'arte di Altan, Francesco Tullio Altan (I Classici del fumetto di Repubblica n° 10)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bacci - Martedì 18 Gen 2011, 22:41:07
Ho letto Il mondo nuovo di Aldous Huxley, un romanzo realizzato nel 1932 appartenente al genere distopico. Vale sicuramente una lettura, per la potenza delle suggestioni evocate e per la loro grande attualità.
Qui (http://www.ilsollazzo.com/forum/viewtopic.php?f=4&t=2849) per qualche considerazione in più sul libro.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: alec - Mercoledì 19 Gen 2011, 02:16:36
Sto leggendo "Barbari", di Peter S. Wells.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Lavi-Schroeder - Mercoledì 19 Gen 2011, 16:49:09
Ho letto Il mondo nuovo di Aldous Huxley, un romanzo realizzato nel 1932 appartenente al genere distopico. Vale sicuramente una lettura, per la potenza delle suggestioni evocate e per la loro grande attualità.
Diamine, Il mondo nuovo è uno di quei libri che avevo in progetto di leggere per fare una specie di tripletta con 1984 di Orwell e Fahrenheit 451 di Bradbury. Solo che è passato diverso tempo tra la lettura di questi ultimi due e l'acquisto del libro di Huxley, dunque nel frattempo mi è passata la voglia!
 ::)
Che vergogna.

Io alla fine ho lasciato perdere Le affinità elettive perché ho dato l'esame prima ancora di cominciarlo e allora ho deciso di leggerlo con calma un'altra volta, senza fare le solite corse.
Oltre a quelli che citavo l'altra volta e che ricordo:
Continua la lettura de Il lungo Risorgimento. La nascita dell'Italia contemporanea (1770 - 1922) di Gilles Pécout per l'esame di Storia del Risorgimento.
- L'arte di Altan, Francesco Tullio Altan (I Classici del fumetto di Repubblica n° 10)
Ho cominciato questo:
- Come si fa tesi di laurea. Le materie umanistiche, Umberto Eco

E finito questo:
- La Smorfia (cofanetto libretto + DVD), Lello Arena, Enzo Decaro e Massimo Troisi
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bramo - Mercoledì 19 Gen 2011, 18:14:51
Diamine, Il mondo nuovo è uno di quei libri che avevo in progetto di leggere per fare una specie di tripletta con 1984 di Orwell e Fahrenheit 451 di Bradbury. Solo che è passato diverso tempo tra la lettura di questi ultimi due e l'acquisto del libro di Huxley, dunque nel frattempo mi è passata la voglia!
 ::)
Che vergogna.
Ecco, anch'io da qualche tempo ho voglia di un po' di fantascienza distopica, complice un mio amico che leggeva poco tempo fa alcuni romanzi di questo tipo... presto o tardi dovrò sicuramente recuperare tanto Il mondo nuovo quanto 1984, gravi lacune mie, un altro paio di romanzi meno conosciuti ma fondamentali del genere e dovrò anche ruileggere Fahrenheit 451, che mi piacque moltissimo ma non lo ricordo quasi più...

Ho cominciato questo:
- Come si fa tesi di laurea. Le materie umanistiche, Umberto Eco
Ero tentatissimo di prenderlo, mesi fa, dato che si può ben dire che sia ormai da anni leggendario come testo per i laureandi. Poi ho soprasseduto, e me la sono cavata da autodidatta. Quando l'ha letto sarei curioso di sapere se giustifichi l'aura di leggenda che lo avvolge e se quindi ti risulterà utile come consigli per scrivere la tesi :)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Lavi-Schroeder - Mercoledì 19 Gen 2011, 22:49:31
No, la mia voglia di fantascienza è apparsa tipo cinque anni fa in piena Estate... Per dire!
 ;D
Ero tentatissimo di prenderlo, mesi fa, dato che si può ben dire che sia ormai da anni leggendario come testo per i laureandi. Poi ho soprasseduto, e me la sono cavata da autodidatta. Quando l'ha letto sarei curioso di sapere se giustifichi l'aura di leggenda che lo avvolge e se quindi ti risulterà utile come consigli per scrivere la tesi :)
Guarda, io dalla laurea ci sono ancora piuttosto lontana pur avendo quasi 22 anni e ormai quattro anni di Università alle spalle (coff coff), questo lo comprai su una bancarella al mare nell'Estate della mia maturità convinta che mi sarebbe stato molto utile. Ho deciso di iniziare a leggerlo perché a fine anno ho un esame che prevede un piccolo elaborato, dunque mi sembrava piuttosto indicato, visto che il principio è lo stesso. Io sono già del parere che mi piacerà e che mi tornerà molto utile, ma solo perché non ho la minima idea di come fare.
 :P
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: PaoloPapero - Sabato 22 Gen 2011, 14:56:21
Bah voi leggete dei saggi da veri intelletuali.
io la settimana scorsa ho finito di leggere Canale MUssolini di Pennacchi,poi mi sono messo a rileggere Ragazzi di malavita. Fatti e misfatti della banda della Magliana ,visto che adesso passano la serie su IRIS  e che con ROmanzo Criminale mi hanno fatto appassionare alle gesti di questi "bravi ragazzi".
Nel frattempo ho iniziato BArry Lindon essendo un'amante dei film di Kubrick ma e' lento come un girarrosto ;D
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Gingerin_Rogers - Sabato 22 Gen 2011, 20:54:34
Io ho intenzione di riprendere (ancora!) tutti gli Harry Potter... :-[
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bramo - Domenica 23 Gen 2011, 00:11:18
Io ho intenzione di riprendere (ancora!) tutti gli Harry Potter... :-[
Anch'io progettavo di rileggermi tutta la saga durante quest'anno... vedremo se riesco :)
Intanto conosco un certo Vito che dovrebbe maratonarsi i 7 libri entro luglio :P ;)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Gingerin_Rogers - Domenica 23 Gen 2011, 14:07:29
In tempo per l'uscita dell'ottavo film? :D
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: pkthebest - Lunedì 24 Gen 2011, 16:11:01
Napoleone di Max Gallo, saggio romanzato della vita di Bonaparte (per la verità quattro volumi raccolti).
Finito poco fa: una noia assurda!

Molto meglio Fascisti di Giordano Bruno Guerri, lucidissima analisi sul ventennio, sui suoi protagonisti, sul perché Mussolini riuscì ad avere il consenso degli Italiani, sul tipo di propaganda del Duce. Davvero interessante.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: alec - Mercoledì 2 Feb 2011, 23:37:24
Ho iniziato " I Celti e l'arte della guerra", di G. Canestrelli. Libro per cultori del genere, ricco  di illustrazioni e filologicamente ineccepibile ;)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Lavi-Schroeder - Lunedì 7 Feb 2011, 13:00:49
Ho finalmente finito il libro:
- Il lungo Risorgimento. La nascita dell'Italia contemporanea (1770 - 1922), Gilles Pécout
Adesso speriamo bene per l'esame!

Continuo la lettura, un po' a mozzichi, di:
- L'arte di Altan, Francesco Tullio Altan (I Classici del fumetto di Repubblica n° 10)
- Come si fa una tesi di laurea. Le materie umanistiche, Umberto Eco

Ho ripreso in mano il libro per l'esame di Storia Contemporanea e cioè:
- Il mondo contemporaneo. Dal 1848 ad oggi, Vittorio Vidotto e Giovanni Sabbatucci
Ho finito un romanzetto di un esordiente pubblicato da una piccola casa editrice torinese:
- Un'altra estate, Beppe Marchetti
E ho cominciato la lettura di:
- De Filippo & De Filippo. Ricordi, vicende e passioni di un uomo di spettacolo e della più illustre famiglia del teatro italiano, Luigi De Filippo (il figlio di Peppino)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bacci - Mercoledì 9 Feb 2011, 14:23:00
Gli ultimi libri che ho letto:

Memorie del sottosuolo (Dostoevskij)
Cecità (Saramago)
Fatti di cronaca (Gide)

In particolare i primi due sono davvero grandi libri... il terzo è una rassegna di atti criminali del tutto gratuiti selezionati dall'autore nel corso degli anni da ritagli di giornale.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bacci - Venerdì 11 Feb 2011, 15:46:23
Letti Imbuti! di Corrado Guzzanti ;D
e Le notti bianche.

Ho finalmente comprato una pubblicazione che raccoglie i 12 migliori racconti di Sherlock Holmes (selezionati da Conan Doyle stesso) tra cui il famoso Il problema finale, in cui compare Moriarty, che finora non avevo mai avuto occasione di leggere.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bramo - Venerdì 11 Feb 2011, 16:51:15
Ho finalmente comprato una pubblicazione che raccoglie i 12 migliori racconti di Sherlock Holmes (selezionati da Conan Doyle stesso) tra cui il famoso Il problema finale, in cui compare Moriarty, che finora non avevo mai avuto occasione di leggere.
Periodo Holmes, eh? :P
Io lo lessi anni fa in questa vecchia raccolta (http://www.webster.it/libri-uno_studio_rosso_altri_racconti-9788842430698.htm), non credo proprio sia la stessa che hai comprato tu però... ;)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bacci - Venerdì 11 Feb 2011, 16:55:10
Periodo Holmes, eh? :P
Io lo lessi anni fa in questa vecchia raccolta (http://www.webster.it/libri-uno_studio_rosso_altri_racconti-9788842430698.htm), non credo proprio sia la stessa che hai comprato tu però... ;)


Già, l'ho ripreso adesso grazie alla nuova serie tv dopo aver letto un paio di romanzi e altri racconti vari anni fa...
In effetti si tratta di questo Einaudi (http://www.lafeltrinelli.it/products/9788806203931/Le_piu_belle_storie_di_Sherlock_Holmes/Arthur_Conan_Doyle.html) ;)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: alec - Sabato 12 Feb 2011, 02:20:19
Appena comprato in edicola lo speciale di "Storica-National Geographic" sul Medioevo. In due giorni lo finisco!
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Lavi-Schroeder - Domenica 20 Feb 2011, 11:19:34
Io sono uscita da un vortice di libri universitari per entrarne dritta dritta in un altro.

Ho terminato L'arte di Altan, Francesco Tullio Altan (I Classici del fumetto di Repubblica n° 10) e continuo la lettura, un po' a mozzichi, di Come si fa una tesi di laurea. Le materie umanistiche, Umberto Eco e De Filippo & De Filippo. Ricordi, vicende e passioni di un uomo di spettacolo e della più illustre famiglia del teatro italiano, Luigi De Filippo.

A parte il solito libro per l'esame di Storia Contemporanea (Il mondo contemporaneo. Dal 1848 ad oggi, Vittorio Vidotto e Giovanni Sabbatucci), ho aggiunto, sempre per lo stesso esame, Storia politica della Repubblica. 1943-2006, Simona Colarizi.
Eppoi ancora:
- Storia e discorso. La struttura narrativa nel romanzo e nel film, Seymour Chatman
- Breve storia della lingua italiana, Silvia Morgana
- Dizionari italiani: storia, tipi, struttura, Valeria Della Valle

E il bello è che non ho ancora finito! Mi sa che per un po' di tempo non potrò dedicarmi a troppe letture di piacere.
 :-/
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: taliaferro - Domenica 20 Feb 2011, 20:06:25
"La coscienza di Zeno."
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bacci - Lunedì 21 Feb 2011, 23:14:27
C'è mica qualcuno qui sul forum che mi sa dire se le traduzioni della casa editrice Newton & Compton sono in genere affidabili? Ho comprato grazie ad un' offerta un po'di libri di questa collana economica ma non so se mi devo aspettare delle sorprese... vedo ad esempio che i nomi russi dei racconti di Gogol' sono italianizzati, e non mi piace granché come cosa... :-X
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bacci - Venerdì 4 Mar 2011, 15:44:45
Letto La tregua di Levi (grandissimo romanzo), Il giocatore di Dostoevskij (splendido, sale da subito tra i miei libri preferiti), Lo straniero di Camus (molto particolare e interessante, soprattutto nella seconda parte).
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: gattomarley - Giovedì 10 Mar 2011, 21:08:03
"Il secondo sesso" di Simone de Beauvoir  per la mia tesi di laurea...
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Nebulina - Giovedì 10 Mar 2011, 23:41:47
Cecità di Saramago.... due parole per invogliarvi a leggerlo....

Se il candore abbagliante all'improvviso avvolgesse tutto il nostro campo visivo la prima cosa che verrebbe in mente sarebbe di aver guardato troppo a lungo il sole o una fonte di luce, ma se questo non avesse alcuna voglia di lasciare il posto a qualche colore o anche ad un po' d'ombra ecco che  comincerebbe a farsi strada attraverso ataviche strade lastricate di paura, l'idea di non poter mai più vedere il mondo.
Questo ciò che accade ad un anonimo uomo, fermo nella sua auto, fermo di fronte al semaforo rosso ad aspettare il proprio turno; la luce verde non si accenderà mai per lui, ma sarà coperta da una asfissiante luce bianca.
Inizia così "Cecità"; un singolo individuo cade nel baratro della paura, della paura di dover dipendere da qualcuno, di non essere più autosufficiente, ma la sua solitudine durerà poco, pochissimo, di lì a breve l'intera città, l'intero paese sarà immerso in un universo lattiginoso e sul fondo di quel baratro si troverà a dover vivere.
Interessante da analizzare oltre alla trama, claustrofobica e angosciante al punto giusto, è la capacità di Saramago di legare i protagonisti uno ad uno attraverso il susseguirsi del contagio, perchè, sì, la cecità è contagiosa.
La storia è raccontata dal punto di vista di un medico oculista e di coloro che sono stati contagiati nel suo ambulatorio e della di lui moglie.
Se l'originale spunto e la tecnica narrativa non necessitano di commenti, la trama a mio personale avviso ha dei momenti di estremo realismo mischiati ad altri in cui l'estremizzazione risulta molto evidente e inutile, paradigmatico risulta essere la lunga narrazione all'interno del luogo di quarantena della fazione formata da ciechi cattivi.
Ciò che più risalta è il sottolineare ciò che dà il via alla discesa verso l'abisso: la paura; la paura dell'ignoto, la paura di essere contagiato, alla fine è Lei la grande protagonsta della storia.
I personaggi sono senza dubbio ben caratterizzati, ma di sicuro uno è quello che più spicca per completezza: la ragazza dagli occhiali scuri; il suo è un viaggio nel purgatorio, una catarsi liberatoria che la fa rinascere a nuova vita.
Il suo personale percorso è quello che più degli altri è intriso di significato e di importanza.
Difficile poter analizzare il libro senza svelare troppo della trama, ma crudele sarebbe togliere il gusto della lettura, per cui mi sento di consigliare questo particolarissimo libro che regala tanti spunti di driflessione e delle ore  di introspezione.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bacci - Sabato 19 Mar 2011, 13:12:07
Avv. Photomas (o chi vuole rispondere), ho bisogno di una consulenza legale!!

Ieri sono andato in libreria e ho comprato un Simenon dell' Adelphi con il prezzo di nove euro ben scritto in quarta di copertina... alla cassa il commesso mi ha detto che dovevo pagarlo dieci euro perchè "il prezzo registrato sul computer per quel libro è quello"...
Alla fine l'ho pagato lo stesso perchè era un po' che cercavo quell' episodio di Maigret e non è un euro in più che mi farà finire in bancarotta, ma mi chiedo: è giusto pagare un oggetto un prezzo superiore a quello che c'è scritto sopra? Il fatto è che non si tratta di adesivi applicati sul libro con offerte speciali, sconti o prezzi maggiorati, sui quali non avrei nulla da contestare (ognuno può decidere di vendere la sua merce come gli pare), ma alla fine mi ritrovo con uno scontrino in mano che segna "repo 1 10 euro" e un libro che nel catalogo online della casa editrice e in quarta di cop. segna di meno. :-? Naturalmente se la sorpresa fosse stata un prezzo ribassato il problema non me lo sarei posto ::)
Così, giusto per curiosità :)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Malachia - Domenica 20 Mar 2011, 13:31:24
Avv. Photomas (o chi vuole rispondere), ho bisogno di una consulenza legale!!
Non me ne intendo, ma mi verrebbe da dirlti che il cliente ha sempre ragione.
Comunque, anche a me è capitato qualcosa di simile con un dvd, ma era un ipermercato. Etichetta 12,90 e prezzo alla cassa 14,90. L'ho pagato 14,90, perchè nel sistema avevano registrato quel prezzo lì, ma poi mi hanno fatto fare la fila allo sportello resi/reclami per farmi dare un buono spesa da 2 €. :P
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bacci - Domenica 20 Mar 2011, 13:51:28
Grazie, infatti la penso anch'io così... almeno a te han fatto il buono.
Non me ne intendo neanche io, però penso che il prezzo della merce in esposizione sia l'effettiva offerta al pubblico, e una volta che decido di comprare tale oggetto, accetto praticamente questa specie di "contratto" tra me e il venditore...

Grazie anche a Samuele per il suo parere! :)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Samuele - Domenica 20 Mar 2011, 13:57:09
L'avvocato ne sa più di me, ma fa sempre fede il prezzo esposto, nel nostro caso il prezzo di copertina del libro

Dal Dlgs 114 del 1998:

Art. 14.
Pubblicita' dei prezzi

1. I prodotti esposti per la vendita al dettaglio nelle vetrine esterne o all'ingresso del locale e nelle immediate adiacenze dell'esercizio o su aree pubbliche o sui banchi di vendita, ovunque collocati, debbono indicare, in modo chiaro e ben leggibile, il prezzo di vendita al pubblico, mediante l'uso di un cartello o con altre modalita' idonee allo scopo.


C'è da dire che però tu hai accettato il prezzo e credo sia come che si fosse creato un nuovo contratto di compravendita di bene mobile (il libro).

Credo che il commesso abbia detto così seguendo le direttive del suo capo (il prezzo è quello del computer).
Avresti potuto, ma per un discorso di opportunità non lo hai fatto, chiedere che l'oggetto venisse obbligatoriamente venduto a quel prezzo, minacciando l'intervento della guardia di finanza.
Ovvio che le circostanze e la cifra erano irrisorie.

Avvocato, penna rossa e mi corregga ;)






Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Gingerin_Rogers - Lunedì 21 Mar 2011, 15:38:57
A me è successo solo una volta, con una borsa da mare in un supermercato... ho minacciato di chiamare i vigili e mi hanno fatto pagare (sbuffando) il prezzo esposto!
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Hon-ki-ton - Martedì 22 Mar 2011, 09:21:28
Bisogna sempre pretendere il rispetto del prezzo esposto, se non altro per compensare le volte che ci attirano con sconti che poi non si applicano a quello che troviamo: per esempio sconto 50% mozzarella da 400 g, ma ci trovo solo quelle da 250 g, capisco il 'trucco' solo alla cassa, ma oramai ho voglia di mozzarella...
Una volta trovai degli album da disegno di grande formato in un cestone di prodotti al 50%;
ne presi un bel po', e dovetti insistere per lo sconto (in tutto 30 euro :D), ma alla fine lo ebbi.
Ripensandoci, credo proprio che li avessero messi là per rialzare il fondo del cestone,
ma quando sono arrivato io non c' erano altri prodotti ;D
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: alec - Lunedì 2 Mag 2011, 01:45:15
"The Bog People", di P.V. Glob, autorevole archeologo danese, scopritore di numerose mummie delle torbiere. Libro archeologico ma adatto a tutti, divulgativo. Naturalmente, in inglese! ;)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: pkthebest - Martedì 3 Mag 2011, 10:40:56
Avv. Photomas (o chi vuole rispondere), ho bisogno di una consulenza legale!!

Ieri sono andato in libreria e ho comprato un Simenon dell' Adelphi con il prezzo di nove euro ben scritto in quarta di copertina... alla cassa il commesso mi ha detto che dovevo pagarlo dieci euro perchè "il prezzo registrato sul computer per quel libro è quello"...
Alla fine l'ho pagato lo stesso perchè era un po' che cercavo quell' episodio di Maigret e non è un euro in più che mi farà finire in bancarotta, ma mi chiedo: è giusto pagare un oggetto un prezzo superiore a quello che c'è scritto sopra? Il fatto è che non si tratta di adesivi applicati sul libro con offerte speciali, sconti o prezzi maggiorati, sui quali non avrei nulla da contestare (ognuno può decidere di vendere la sua merce come gli pare), ma alla fine mi ritrovo con uno scontrino in mano che segna "repo 1 10 euro" e un libro che nel catalogo online della casa editrice e in quarta di cop. segna di meno. :-? Naturalmente se la sorpresa fosse stata un prezzo ribassato il problema non me lo sarei posto ::)
Così, giusto per curiosità :)

Scusate il ritardo, bazzico poco da queste parti.

Il prezzo valido è quello esposto, ovviamente. In tanti tentano questa manfrina, ma tu hai il diritto di pretendere la riduzione del prezzo, perché la proposta alla quale tu hai aderito è quella pubblicizzata nel negozio via cartellino, prezzo di copertina eccetera eccetera, e, come si dice, l'accettazione cade sulla proposta per come formulata.

Altrimenti, hai diritto di fare accertare la cosa, come è stato suggerito, alle autorità competenti, vigili, gdf ecc, e poi sono affaracci del venditore! ;D

PS: Mandatemi un PM, se avete bisogno per queste piccolezze, così sono certo di vederlo, altrimenti c'è il rischio che non capiti per codesti lidi.

Sul comodino poi c'è Il filosofo portatile, serie di aforismi scelti da Guido Almansi, Teadue, Milano: davvero divertente!
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bacci - Martedì 3 Mag 2011, 10:53:16
Grazie, mi sa che ormai andrò di nuovo in quella libreria a prendere un libro della stessa collana per divertirmi un po' nel caso in cui dovesse ripresentarsi lo stesso problema, per prendermi una piccola vendetta [smiley=other_dcool.gif]  ;D

Tanto per rimanere IT, sto finendo in questi giorni L'idiota di Dostoevskij, e subito dopo attaccherò con Fuga senza fine di Roth. Adesso andate a rispondere al giochetto del libro!! Che più di così... ::)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Zapotek - Venerdì 6 Mag 2011, 13:48:52
Al momento sul comodino c'è "The Pastures of Heaven" (I pascoli del cielo) di John Steinbeck. Un classico americano, un piccolo romanzo molto ispirato di quello che a mio parere è stato un grande autore dei nostri tempi.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Ludwig Tapfermann - Lunedì 9 Mag 2011, 00:22:33
Sono stato costretto ad assentarmi per tutto questo tempo a causa dello studio, e quale migliore modo per ritornare se non parlando di libri? :D

In questo momento mi ritrovo sul comodino i "manoscritti economico-filosofici del 1844" di K. Marx. Si prospetta una lettura impegnativa  ::)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Nebulina - Lunedì 16 Mag 2011, 16:00:20
Una sola parola può sintetizzare settecento pagine di scrittura frenetica, ma mai ridondante o inutile: completo.

La sensazione che si ha durante la lettura e soprattutto allo scorgere dell'ultima parola de "I Demoni" di Dostojevskij è quella di avere assorbito qualcosa che alla coscienza sfugge.
Infatti la perfezione dell' Opera non si trova solo nella correttissima prosa (mi riferisco ad un'edizione Einaudi del 1946 tradotta da Polledro), ma anche e sopratutto nei ritmi che cambiano al variare della tematica, come la sinfonia che accompagnia un'opera lirica.
Il tema trattato è quasi impossibile da definire, la trama si snoda intorno a una cellula terroristica formata da cinque persone più un capo, Pëtr Stepanovi[ch269] Verchovenskij . La cellula diviene mezzo del capo per arrivare ai propri scopi e i cinque le pedine che casella dopo casella porteranno il Re a realizzare i suoi desideri.
Se questo è grosso modo il filo narrativo che compone l'ordito, si snodano nel suo scorrere innumerevoli altri fili colorati che andranno a comporre la trama di un prezioso arazzo, che solo alla conclusione del romanzo si mostrerà nella sua straordinara perfezione e completezza.
C'è la Russia del 1870 che trasuda da quelle pagine, la società che cambia, da poco i servi della gleba non erano più tali; questo è ciò che più mi ha colpito:  ho sentito di appartenere a quel popolo attraverso il racconto pedissequo dell' io narrante Anton Lavrentievi[ch269] G...v.
Ogni personaggio non è solo un attore di questa tragedia è anche rappresentazione a volte di una classe sociale e altre proprio di personaggi dell'epoca, un esempio per tutti Karmazinov, letterato molto in vista in città, è preso per stigmatizzare e ironizzare su Turghenev.
Insomma Dostojevskji utilizza tutta la sua arte per divertire il lettore, con moltissime scene esilaranti e grottesche, ma non lascia il tempo di empatizzare con un personaggio che subito ne svela debolezze e meschinità, metafora del suo pensiero nei confrotti della società che si trova nella sua Patria.
Non basterebbe un libro per approfondire tutti gli aspetti di questo capolavoro e il mio intento è quello di invogliare la lettura, tenedo stretto il filo che l'autore ci adagia nelle mani quando apriamo il volume portandoci a conoscere Stepan Trofimovi[ch269] Verchovenskij, padre di Pëtr Stepanovi[ch269] Verchovenskij, elemento trasversale che unisce tutto il romanzo, personaggio che fa tramite tra la vecchia società e la nuova e che ci da spesso la chiave di lettura e la giusta angolazone per comprendere gli altri personaggi.
Chi avesse già letto il libro si starà chiedendo perchè non ho menzionato il protagonista effettivo Nikolaj Vsevolodovi[ch269] Stavrogin, la risposta è presto data, Nikolaj è complementare a Stepan Trofimovi[ch269] Verchovenskij, ma nel male, è il male assoluto, rappresenta la nuova società, il nichilismo imperante che l'autore detesta, ma troppo poetica ed elevata è la caratterizzazione della sua figura che ogni mio tentativo di spiegarla non le renderebbe merito.

La lettura è senza dubbio impegnativa, ma è uno di quei romanzi che arricchiscono ad un livello che si apprezza con il tempo e che come un buon vino d'annata va lasciato decantare.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Nebulina - Martedì 17 Mag 2011, 19:02:04
ne metto un altro poi non imperverso più ehehehe:

vivere per raccontarla: Marquez

Una volta che la quarta di copertina di "Vivere per raccontarla" si presenta agli occhi...il primo istinto è di ricercare la foto di Gabriel da piccolo e ricominciare da capo...la sensazione è quella di essersi persi qualcosa, di non riuscire a credere di aver concluso quella finestra sul mondo misterioso e fantastico. Rimane la voglia di concludere immediatamente la sua bibliografia e ritrovare tutti gli articoli che lui ha scritto, ricercare le oltre quattrocento "La Giraffa" che ha firmato, partire per la Colombia e non tornare più. Per chi ama Gabriel Garcia Marquez, questa sua autobiografia è un atto d'amore, un regalo che Gabriel ci ha fatto. L'atmosfera che ci ha regalato in ogni romanzo è qualcosa di magico, come magici ha reso i luoghi di cui parla, ma questa sua ultima fatica è qualcosa di più, è rendere reale la magia, rendere vero ciò che sembrava finzione, ci regala insomma la speranza e la voglia di vivere, che lo ha accompagnato per tutta la sua esistenza. "Vivere per raccontarla" non è esattamente un'autobiografia, almeno non lo è nel senso che normalmente si attribuisce a questo termine, non inizia con la nascita del suo autore per arrivare al momento in cui egli scrive in un succedersi d'eventi, bensì un magistrale flusso di pensieri che raccoglie istantanee ambrate di un'esistenza che non è stata facile, che non ha regalato nulla....Si riesce a sentire l'odore dei luoghi descritti e quello stesso odore si mischia per confondersi con l'atmosfera rarefatta degli scenari dei suoi racconti...fino a rendere un unico incanto la favola di "Cent'anni di solitudine" e la vecchia Colombia degli anni '50...

La vita di Gabito attraversa gli stessi percorsi che tutti noi abbiamo intrapreso, la scuola, il liceo, l'università, i genitori che vogliono in ogni modo un figlio dottore, senza che il diretto interessato sia d'accordo, quello che cambia è il genio insito in lui e la bussola nascosta nel suo spirito nell'orientarsi in situazioni e luoghi in cui poteva trovare amici veri che lo avrebbero accompagnato, istruito, consigliato nel migliore dei modi. La sua caparbietà nel voler imparare a scrivere, quell'ansia da prestazione che lo ha accompagnato per tutta la vita, quell'insicurezza grammaticale che conferma la grandezza del suo genio. Il continuo fluire degli eventi personali finisce per intrecciarsi in un sinodo inscindibile con gli avvenimenti politici dell'epoca per sfociare come un fiume in piena nel sanguinoso 9 aprile 1958 di Bogotà, raccontato attraverso gli occhi di un "giornalista felice e sconosciuto", con particolare attenzione ai particolari, alla folla impazzita e al lato umano del presidente Gaitan accasciato a terra morto ucciso in un attentato. In sottofondo Mercedes lo accompagna per tutta la vita, come una presenza inarrivabile, come il sogno troppo sognato, come un desiderio troppo grande che si realizza...

Si potrebbe continuare a parlare ed a scrivere migliaia di parole su un libro che descrive alla perfezione quello che Marquez rappresenta: un incantesimo.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: pkthebest - Mercoledì 18 Mag 2011, 17:20:50
Sono stato costretto ad assentarmi per tutto questo tempo a causa dello studio, e quale migliore modo per ritornare se non parlando di libri? :D

In questo momento mi ritrovo sul comodino i "manoscritti economico-filosofici del 1844" di K. Marx. Si prospetta una lettura impegnativa  ::)

Soprattutto se hai la traduzione di Palmiro Togliatti: auguri da uno che a sedici anni si trovò a leggere il Manifesto del Partito Comunista tradotto da Togliatti. E si chiese dove diavolo il cosiddetto Migliore avesse imparato a scrivere in Italiano noiosissimo e pesantissimo.

Solo un tale Gian Dauli ha fatto peggio di lui, traducendo Padre Brown.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: pkthebest - Lunedì 20 Giu 2011, 17:31:40
Sul comodino è arrivata la mia vecchia grammatica inglese: Marinoni e Scagliotti, New English (1989), molto vecchio stampo, mi sta aiutando in una bella rinfrescata di una lingua che non parlo da vent'anni.

Saranno cambiati i metodi d'insegnamento, ma un po' di sintassi e di traduzione contrastiva non fa mai male, ecco!
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Dialga - Lunedì 20 Giu 2011, 21:06:56
Adesso sto leggendo "ci rivedremo all'inferno" di wilbur smith.. un bel romanzo storico d'avventura..  :D
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: alec - Martedì 5 Lug 2011, 00:27:03
"Historia Langobardorum" di Paolo Diacono! ;) ;)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Dialga - Martedì 5 Lug 2011, 09:16:05
io dopo aver letto la mappa del destino di glenn cooper...
ora sul comodino ho il nuovo libro di mauro corona, l'uomo della montagna, e s'intitola "la ballata della donna ertana".... un titolo un po' curioso non vi pare?? :-?
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Lavi-Schroeder - Martedì 5 Lug 2011, 12:24:34
io dopo aver letto la mappa del destino di glenn cooper...
ora sul comodino ho il nuovo libro di mauro corona, l'uomo della montagna, e s'intitola "la ballata della donna ertana".... un titolo un po' curioso non vi pare?? :-?
No.

Sono un po' di mesi che non leggo un libro per piacere e probabilmente continuerò così fino alla fine dell'anno. Sono stati (e saranno) mesi un po' impegnativi, ma l'anno prossimo mi devo laureare e sono già in ritardo.
A parte questo, l'unico libro che è attualmente sul comodino per mia scelta è Tirature '08. L'immaginario a fumetti di AA.VV. e a cura di Vittorio Spinazzola.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Simone McD - Martedì 12 Lug 2011, 21:15:33
It, di Stephen King, e Cecità, di Josè Saramago (leggo sempre almeno due libri contemporaneamente! ;D)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bramo - Domenica 17 Lug 2011, 16:05:16
E' da un bel po' che ho perso l'abitudine di venire qui a scrivere del libro che sto leggendo... e sì che di robe interessanti ultimamente ne ho lette, dalle pecore elettriche di Dick al bellissimo La Fine dell'Eternità di Asimov, dalla rilettura di Stardust di Gaiman (per la prima volta con le illustrazioni di Vess, però) ad Alta Fedeltà di Hornby.
Ma da poco ho finito di leggere Tutta un'altra musica sempre di Nick Hornby, e mi è piaciuto così tanto, e mi ha fatto male così tanto, e mi ha fatto riflettere così tanto, e mi ha fatto pinagere e sorridere così tanto che non posso non segnalarvelo.
Sul Sollazzo (http://www.ilsollazzo.com/forum/viewtopic.php?f=4&t=3018) ne ho appena parlato, se volete date pure lì un'occhiata a quel che penso di questo bellissimo romanzo.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: alec - Martedì 26 Lug 2011, 23:53:37
Il primo volume di "Tintin"!!! ;)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: piccolobush - Venerdì 5 Ago 2011, 16:11:30
Ho recuperato per puro caso a poco più di 2 euro il libro "sei problemi per don isidro parodi" scritto da borges e da un suo collega/discepolo. Data la mia predilezione per l'autore argentino l'ho preso senza esitazioni ma confesso di non aver mai sentito questo personaggio. Qualcuno l'ha già letto? Borges vi ha partecipato attivamente o magari ha dato giusto l'idea per lasciare spazio al suo collega?
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Marci - Venerdì 5 Ago 2011, 16:34:59
Ho recuperato per puro caso a poco più di 2 euro il libro "sei problemi per don isidro parodi" scritto da borges e da un suo collega/discepolo. Data la mia predilezione per l'autore argentino l'ho preso senza esitazioni ma confesso di non aver mai sentito questo personaggio. Qualcuno l'ha già letto? Borges vi ha partecipato attivamente o magari ha dato giusto l'idea per lasciare spazio al suo collega?

Anche io sono un appassionato di Borges. Il libro in questione non lo conosco però su Bioy Casares posso dirti che era un amico e collega di Borges e che hanno scritto insieme diverse opere. Essendo quindi  che non è una collaborazione occasionale suppongo che la partecipazione di entrambi sia stata attiva.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: piccolobush - Venerdì 5 Ago 2011, 17:12:26

Anche io sono un appassionato di Borges. Il libro in questione non lo conosco però su Bioy Casares posso dirti che era un amico e collega di Borges e che hanno scritto insieme diverse opere. Essendo quindi  che non è una collaborazione occasionale suppongo che la partecipazione di entrambi sia stata attiva.
Grazie Marci, in effetti curiosando un po' ho scoperto come i due abbiano usato anche un altro pseudonimo ecco perchè il nome non mi diceva niente. In più casares è l'autore de "l'invenzione di morel" di cui ho visto il (bel) film senza sapere che fosse tratto da un romanzo!
Beh, forse non ho fatto un brutto affare ;)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Zapotek - Venerdì 5 Ago 2011, 17:27:06
Ho recuperato per puro caso a poco più di 2 euro il libro "sei problemi per don isidro parodi" scritto da borges e da un suo collega/discepolo. Data la mia predilezione per l'autore argentino l'ho preso senza esitazioni ma confesso di non aver mai sentito questo personaggio. Qualcuno l'ha già letto? Borges vi ha partecipato attivamente o magari ha dato giusto l'idea per lasciare spazio al suo collega?

Tra l'altro credo che proprio a questo libro di Borges sia ispirata una serie televisiva italiana degli anni 70, con Flavio Bucci.
Che dire Borges è stato e continua ad essere uno degli scrittori più autorevoli della letteratura mondiale del 900, non è un caso che molti degli autori contemporanei più brillanti siano stati influenzati dai suoi libri (su tutti mi piacciono molto Paul Auster e Don DeLillo).

p.s. al momento sul mio comodino , per una lettura estiva leggera e non particolarmente impegnata c'è "La trilogia Adamsberg" della scrittrice francese Fred Vargas, per il momento è un noir interessante e scorrevole.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bramo - Venerdì 5 Ago 2011, 18:19:57
Io sto leggendo la trilogia fantasy Queste Oscure Materie (La Bussola d'Oro, La Lama Sottile, Il Cannocchiale d'Ambra) di Philip Pullman. E mi sta piacendo molto!
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Brigitta MacBridge - Venerdì 5 Ago 2011, 18:54:46
Io sto leggendo la trilogia fantasy Queste Oscure Materie (La Bussola d'Oro, La Lama Sottile, Il Cannocchiale d'Ambra) di Philip Pullman. E mi sta piacendo molto!
Il primo è assolutamente stupendo! I successivi forse un po' meno, ma è comunque una trilogia che merita decisamente la lettura.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Duck Fener - Venerdì 12 Ago 2011, 22:10:14
Beh, è la prima volta che scrivo qui, visto che non è che sia un gran lettore di libri... e nonostante questo esordisco in un modo per niente originale: 1984!
Un classicone che mi hanno dato da leggere per le vacanze estive ma che mi sta prendendo: ho iniziato la lettura ieri sera e mi sono fatto fuori i primi due capitoli in una botta sola ;)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Dialga - Venerdì 12 Ago 2011, 22:19:06
1984!
Un classicone che mi hanno dato da leggere per le vacanze estive ma che mi sta prendendo: ho iniziato la lettura ieri sera e mi sono fatto fuori i primi due capitoli in una botta sola ;)
Complimenti per la tua tenacia... non è un libro facile, te lo assicuro!!
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Marci - Sabato 13 Ago 2011, 10:04:44
Era da un po' che non scrivo in questa discussione che aprii io. Rimedio subito:

Ho appena terminato di leggere Le correzioni, romanzo bellissimo di Jonathan Franzen. Oggi inizio Addio mia amata di Raymond Chandler, primo di una serie di libri che mi porterò in vacanza.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: gabgia - Sabato 13 Ago 2011, 18:51:56
Io adesso sto leggendo "Il deserto dei Tartari" di Dino Buzzati, poi leggerò "Il visconte dimezzato" di Italo Calvino. :)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Dialga - Sabato 13 Ago 2011, 18:58:48
Io ho appena finito leggere "L'uomo che non voleva amare" di Federico Moccia.... un libro romantico e bellissimo, un romanzo dei nostri tempi, ve lo consiglio..
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: ZioWalt - Venerdì 2 Set 2011, 12:05:19
Io ultimamente sto leggendo Lucky Man autobiografia di Michael J. Fox (uno dei miei attori preferiti che stimo inqualificabilmente) :)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Lazzy - Venerdì 2 Set 2011, 14:25:11
Prima o poi mi devo decidere a leggere la trilogia degli antenati di Calvino >:(, ma sono sempre indeciso da quale cominciare!
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Paperock - Mercoledì 21 Set 2011, 00:10:06
Racconti di  Tolstoj
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: conker - Mercoledì 21 Set 2011, 07:11:40
Finito giusto ieri di leggere "L'arte di Charles Schulz"  :)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Lavi-Schroeder - Mercoledì 21 Set 2011, 23:36:17
Io ho appena finito leggere "L'uomo che non voleva amare" di Federico Moccia.... un libro romantico e bellissimo, un romanzo dei nostri tempi, ve lo consiglio..
Anche no, grazie.

Io, a parte tutti i vari testi universitari, sto cercando di finire di leggere La figlio di Iorio di Gabriele d'Annunzio. Un po' come tutti i liceali, il mio rapporto con d'Annunzio era un po' difficile, io non capivo lui e lui non capiva me, ma devo dire che la vecchiaia me lo sta facendo apprezzare, l'esame di Drammaturgia ha contribuito a chiarire diversi punti interrogativi sulla sua produzione drammaturgica... Ammetto che mi sono ulteriormente aiutata vedendo le versioni teatrali raccolte in DVD, sia de La figlia di Iorio, sia de La fiaccola sotto il Moggio, quest'ultima con la storica Compagnia dei Giovani (tra i quali spicca un aitantissimo Carlo Giuffé!). Belle veramente!
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: alec - Sabato 8 Ott 2011, 23:12:20
Ho iniziato a comprare in edicola la serie Osprey "Le grandi battaglie dell'antica Roma". Ora, sto leggendo il volumetto dedicato all'esercito di Cesare Ottaviano Augusto. Davvero ben fatte, queste monografie.  Le consiglio a tutti! ;)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Babongo - Martedì 11 Ott 2011, 10:31:19
I fratelli Karamazov (versione integrale)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: conker - Venerdì 21 Ott 2011, 08:43:21
arrivato giusto ieri ^_^
(http://img198.imageshack.us/img198/8562/31065520809061488401430.th.jpg) (http://imageshack.us/photo/my-images/198/31065520809061488401430.jpg/)   (http://img24.imageshack.us/img24/7795/32113320809064288471430.th.jpg) (http://imageshack.us/photo/my-images/24/32113320809064288471430.jpg/)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: PIERVI - Domenica 23 Ott 2011, 14:06:44
Io al momento sto leggendo:
-Veleno d'Inchiostro (Cornelia Funke)
-Il Tempo Ritrovato (Marcel Proust)
-Il Cacciatore di Aquiloni (Khaled Hosseini)
-Le Due Tigri (Emilio Salgari)
-La Saggezza di Padre Brown (Gilbert Keith Chesterton)
-Ritorno a Ford County (John Grisham)
e tutto tra scuola (lunedì-sabato), golf (mercoledì e venerdì), catechismo (domenica), judo (martedì e giovedì) e chitarra (martedì e giovedì)!
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Paper Bat 82 - Domenica 23 Ott 2011, 14:26:32
Io al momento sto leggendo:
-Veleno d'Inchiostro (Cornelia Funke)
-Il Tempo Ritrovato (Marcel Proust)
-Il Cacciatore di Aquiloni (Khaled Hosseini)
-Le Due Tigri (Emilio Salgari)
-La Saggezza di Padre Brown (Gilbert Keith Chesterton)
-Ritorno a Ford County (John Grisham)
e tutto tra scuola (lunedì-sabato), golf (mercoledì e venerdì), catechismo (domenica), judo (martedì e giovedì) e chitarra (martedì e giovedì)!


Mai............... iniziare più di un libro per volta ;)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: PIERVI - Domenica 23 Ott 2011, 15:01:21
Lo so che non va benissimo, ma sono troppo appassionato alla lettura per leggerne uno alla volta!!!
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Nebulina - Domenica 23 Ott 2011, 16:09:37
Wow! Anch'io sto leggendo la recherche, ma sono ai Guermantes... tu già alla fine!! E' così difficile trovare persone che leggono Proust, che ne pensi dell'opera?

Io ho trovato molto belli i capitoli di questo terzo volume!
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: PIERVI - Domenica 23 Ott 2011, 17:58:09
Io sto cercando di finire il Tempo Perduto da 4 anni e devo dire che è bellissimo. Certo, forse un po' lungo, ma...
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Nebulina - Domenica 23 Ott 2011, 17:59:06
Ma i precedenti che hai già letto? Come ti sono sembrati?
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: PIERVI - Domenica 23 Ott 2011, 20:13:52
I precedenti di Proust in genere o del Tempo Perduto?
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Nebulina - Domenica 23 Ott 2011, 20:55:53
Io ho letto per adesso solo "dalla parte di Swann", "All'ombra delle fanciulle in fiore" e "I guermantes" che sto per finire poi me ne mancano ancora quattro, ma spero di finire entro l'anno....
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Zapotek - Lunedì 24 Ott 2011, 00:31:10
... da poco ho finito di leggere Tutta un'altra musica sempre di Nick Hornby, e mi è piaciuto così tanto, e mi ha fatto male così tanto, e mi ha fatto riflettere così tanto, e mi ha fatto pinagere e sorridere così tanto che non posso non segnalarvelo.
Sul Sollazzo (http://www.ilsollazzo.com/forum/viewtopic.php?f=4&t=3018) ne ho appena parlato, se volete date pure lì un'occhiata a quel che penso di questo bellissimo romanzo.

Finalmente ho acquistato da qualche giorno Tutta un'altra musica e premetto che ho sempre amato Hornby sin dai suoi primissimi libri, quando in Italia era pressochè sconosciuto, quindi non vedo l'ora di divorarlo.
Adesso sto finendo "Baudolino" un libro di Umberto Eco forse leggermente sotto tono rispetto agli standard dello scrittore alessandrino, ma allo stesso tempo davvero interessante.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: EssE - Lunedì 24 Ott 2011, 20:18:52
"Il signore delle mosche" di William Golding. Narrazione chiara ed efficace.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: pkthebest - Venerdì 4 Nov 2011, 15:55:17
The importance of being Earnest, di Oscar Wilde (L'importanza di chiamarsi Ernesto). Rigorosamente in originale, o si perde il senso della battuta finale.

Dopo averla studiata al liceo, era per me una specie di fumetto, da recuperare e rileggere in breve tempo ogni volta che volevo spassarmela un po'.

Poi è finita, chissà perché, in cantina, e l'ho riesumata ora dopo il trasloco.

Divertimento intelligente allo stato puro, soprattutto nella scena in cui, mollati dalle fidanzate, il dramma esistenziale di John e Algernon è dato dall'avere finito le focaccine... Imperdibile! ;D ;D ;D

Ah, non potete non conoscere i criteri di valutazione della personalità meritevole di Lady Bracknell... ;D ;D ;D
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Mr. Bunz - Venerdì 4 Nov 2011, 16:46:25
Un volume di Marco Aime "Rubare l'erba", Ponte alle Grazie - 2011
Un libro sulla transumanza dei pastori della valle della quale é originario l'etnologo cuneese. Molto bello.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Paper Bat 82 - Venerdì 4 Nov 2011, 22:32:49
The importance of being Earnest, di Oscar Wilde (L'importanza di chiamarsi Ernesto). Rigorosamente in originale, o si perde il senso della battuta finale.

@Avv...Quello lì ... e il è ....un altro ::) sono i più famosi del "dandy"perchè c'è li facevano leggere a scuola.. anzi ci obbligavano...

Ma credo che...bisognerebbe leggersi il De Profundis e The ballad of Reading Gaol entrambe scritte in carcere al lumicino della fiammella a gas...  con l'esperienza e il morale distrutto per le sofferenze patite da recluso.....(l' ultima firmata con il suo numero da detenuto C33)

Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: zekewolf - Sabato 5 Nov 2011, 18:53:53
The importance of being Earnest, di Oscar Wilde (L'importanza di chiamarsi Ernesto). Rigorosamente in originale, o si perde il senso della battuta finale.

Il traduttore della vecchissima edizione BUR che avevo letto da ragazzo se l'era cavata egregiamente (a mio parere) con "L'importanza di essere Onesto" ;)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Brigitta MacBridge - Sabato 5 Nov 2011, 18:58:27

Il traduttore della vecchissima edizione BUR che avevo letto da ragazzo se l'era cavata egregiamente (a mio parere) con "L'importanza di essere Onesto" ;)

L'edizione che avevo letto io, presa in biblioteca, titolava "L'importanza di essere Franco", che non mi pare affatto male in quanto riesce a mantenere il gioco di parole usando un nome realmente esistente e non troppo inusuale. Curiosamente, pero`, come traduzione non ha riscosso molto successo.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: pkthebest - Lunedì 7 Nov 2011, 10:06:40
Adesso sono passato a James Joyce nell'antologia The portable Joyce.

Al liceo non mi entusiasmò: adesso, chissà!
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: EssE - Martedì 8 Nov 2011, 15:11:52
... [smiley=book.gif]Raccolta di racconti di Edgar Allan Poe.

Devo proprio ammettere che Poe mi ha sorpreso!
Non ho ancora finito di leggere il libro ma le pagine scorrono via che è un piacere!

Era da parecchio tempo che non venivo letteralmente catturata dalle parole di un testo...
Consiglio.

Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: PIERVI - Martedì 8 Nov 2011, 18:31:13
Io ho letto per adesso solo "dalla parte di Swann", "All'ombra delle fanciulle in fiore" e "I guermantes" che sto per finire poi me ne mancano ancora quattro, ma spero di finire entro l'anno....

Scusa se rispondo solo ora! Ok, ho capito bene quello che intendi. Bè, per me il più bello, è certamente "Il tempo ritrovato"! Bye, bye!
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: piccolobush - Martedì 8 Nov 2011, 18:35:11
Sto leggendo "la camera chiusa" di sjöwall/wahlöö: non li conoscevo e tra l'altro questo credo sia uno degli ultimi romanzi in cui compare il protagonista, il commissario beck. Non è un giallo classico nonostante il titolo possa farlo credere, siamo più dalle parti del poliziesco procedurale ma è molto interessante anche perchè i due autori approfittano del pretesto della storia per fare un'analisi socio-politica della svezia degli anni '70. Non approfonditissima ovviamente, ma è di certo un di più, un valore aggiunto a quella che poteva essere il racconto di un'indagine tra le tante
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: doublepik99 - Martedì 8 Nov 2011, 18:43:22
... [smiley=book.gif]Raccolta di racconti di Edgar Allan Poe.

Devo proprio ammettere che Poe mi ha sorpreso!
Non ho ancora finito di leggere il libro ma le pagine scorrono via che è un piacere!

Era da parecchio tempo che non venivo letteralmente catturata dalle parole di un testo...
Consiglio.

concordo,i suoi racconti sono davvero appassionanti,adoro il modo in cui gioca con le paure più inconscie e profonde di oguno di noi,la più bella resta il gatto nero ;D
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Paper Bat 82 - Martedì 8 Nov 2011, 21:40:45
... [smiley=book.gif]Raccolta di racconti di Edgar Allan Poe.

Devo proprio ammettere che Poe mi ha sorpreso!
Non ho ancora finito di leggere il libro ma le pagine scorrono via che è un piacere!
Consiglio.


Non c'è più orrore di quanto non ci sia in Gordon Pym di quando i tre ammutinati tirano a sorte per scegliere chi si dovrà offrire a cibo per salvare gli altri due.....
Titolo: libro molto avvincente...
Inserito da: speedy - Lunedì 5 Dic 2011, 16:07:40
Un libro che ho letto un mese fa s'intitola:
Il fantasma di Canterville " di Oscar Wilde, molto entusiasmante
non come le classiche storie di fantasmi, qui la gente non prende
molta paura, anzi chiacchiera con il fantasma offendendolo, finale
a sorpresa.....
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Dippy - Lunedì 5 Dic 2011, 21:32:39
Letto da poco Imprimatur, rigorosamente su ebook reader vista la difficoltà a reperirlo...
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: alec - Mercoledì 21 Dic 2011, 01:08:03
Proprio stamattina ho ritirato in edicola l'appetitoso volumetto della serie Osprey sulla storia di Roma antica: "Gli ultimi soldati imperiali".  ;)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Dialga - Martedì 3 Gen 2012, 15:35:33
"La scuola raccontata al mio cane" di Paola Mastrocola
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Nebulina - Giovedì 5 Gen 2012, 19:06:53
"Alla ricerca del tempo perduto"

Citati le ha dedicato un saggio, molti altri autori hanno trascorso parte della propria vita nel tentativo di trasmettere ciò che solo un'emozione può spiegare.
Proust non ha  composto un'opera, ha trasformato se stesso in opera.
La recherche è semplice ed essenziale, racchiude in  duemila pagine,   sentimenti ed emozioni,  paure e turbamenti che qualunque uomo, vivendo, ha provato. Un lungo viaggio attraverso le pieghe nascoste dell'animo umano, dove il particolare si fa universale. E' impossibile mettere in parole l'emozione infinita che si prova pagina dopo pagina, ritorniamo bambini a Combray, vivendo le piccole paure che nel buio di una camera estiva divengono enormi, emozionandoci per la capacità di rendere reale il bacio della mamma, restituendo vita alle corde quasi dimenticate di un'infanzia ormai lontana che come d'incanto torna davanti a noi improvvisa. Ogni fase della vita viene descritta; Proust ci dona  sensazioni, flussi di pensieri che generano le azioni che compie; tutto è già accaduto nel romanzo, ma tutto è sospeso in un tempo impalpabile che rischia di andare perduto, ma che viene ritrovato, ritrovato e donato a chi legge. Patrimonio dell'umanità, senza dubbio alcuno la più bella composizione letteraria che abbia mai letto, necessita di una seconda lettura e di approfondimenti critici, conoscenza della Francia di fine ottocento e inizio novecento, ma anche privi di questi requisiti, lettura squisita che impone la necessità di squarciare la propria anima e che lascia la sensazione, a lettura conclusa, di essere più ricchi, più saggi, più umani; credo che nessuna persona che abbia velleità di scrittore possa esimersi dalla conoscenza approfondita de “À la recherche du temps perdu “. La traduzione della quale mi sono avvalsa è quella Einaudi, un traduttore diverso per ogni volume, a cura di Paolo Serini; l'ho trovata ottima, seppur risalente agli anni quaranta, per niente anacronistica, ma con quella  aulicità che permette di assaporare gli odori del biancospino e di cogliere i raggi di luce che squarciano la notte nella buia camera del protagonista.

Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: conker - Giovedì 5 Gen 2012, 21:33:00
22/11/'63 di Stephen King (sono a buon punto, 500 pagine su 750... entro questa settimana lo finirò)  :)

splendido, finora  :D

a seguire un po' di cose... "Chuck Jones: The Dream That Never Was" e "Bouguereau" prioritari su tutto il resto

Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: TopoRezza - Sabato 7 Gen 2012, 20:53:00
Profumo di Patrick Suskind. molto bello. ;)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Nebulina - Sabato 7 Gen 2012, 22:08:57
per curiosità personale, cosa ci trovi di bello in "Profumo"?
Io l'ho letto qualche anno fa, sulla scia del successo che ebbe, ma lo trovai davvero poco interessante, sarei curiosa di capire che cosa mi sono persa!
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Dippy - Sabato 7 Gen 2012, 22:19:31
per curiosità personale, cosa ci trovi di bello in "Profumo"?
Io l'ho letto qualche anno fa, sulla scia del successo che ebbe, ma lo trovai davvero poco interessante, sarei curiosa di capire che cosa mi sono persa!

Ti quoto Silvia, anch'io l'ho letto pochi anni fa, all'università, e l'ho trovato davvero poco interessante (cit.!)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: TopoRezza - Lunedì 9 Gen 2012, 22:38:00
invece è belo e avvincente, mi piace la storia :)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: OkQuack - Lunedì 9 Gen 2012, 23:19:41
Il palpito dell'Uno. Non vi anticipo nulla ma ve lo consiglio vivamente.
http://www.libreriauniversitaria.it/palpito-uno-ipnosi-regressiva-colloqui/libro/9788804586784
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Kim Don-Ling - Lunedì 9 Gen 2012, 23:25:56
22/11/'63 di Stephen King (sono a buon punto, 500 pagine su 750... entro questa settimana lo finirò)  :)

splendido, finora  :D

Anch'io sto leggendo l'ultimo libro di S. King... confesso di non avere mai letto nulla di suo prima d'ora e, beh, dopo questa prima volta, recupererò assolutamente qualcos'altro.
Cerco di occupare tutti i momenti liberi leggendolo :D
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: conker - Martedì 10 Gen 2012, 17:47:27
Anch'io sto leggendo l'ultimo libro di S. King... confesso di non avere mai letto nulla di suo prima d'ora e, beh, dopo questa prima volta, recupererò assolutamente qualcos'altro.
Cerco di occupare tutti i momenti liberi leggendolo :D

ah, vabbè... puoi sempre recuperare  ;)

nel caso specifico è un po' un peccato perchè ti perdi l'incrocio con il romanzo di King più monumentale e celebrato, ovvero "It"


io il romanzo l'ho finito di leggere, e IMHO è la cosa migliore scritta da King negli ultimi lustri (l'ultimo suo romanzo grandioso per me resta "Mucchio d'Ossa" che è del '98... la Torre Nera è un discorso a parte)

uno di quei casi in cui i personaggi spesso ti fanno dimenticare che sono, in fondo, fatti di carta




Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Gumi - Lunedì 23 Gen 2012, 18:24:29
"l'assassinio di Roger Ackroyd"
un giallissimo che più giallo non si può della zia Agatha Christie

o meglio ci starebbe se avessi un comodino ;D
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Nebulina - Martedì 24 Gen 2012, 15:00:17
"Le tre bare" John dickson Carr

Su consiglio di un carissimo amico ho letto un giallo, tipo di narrazione che non rientra nei miei generi preferiti.
Ciò che amo della lettura sono le descrizioni, le infinte e dettagliate descrizioni che occupano tutti i fili della mia mente che deve utilizzare tutti i sensi per ricreare l'immagine che viene descritta, quando ci sono troppi dialoghi ecco che il gomitolo compatto dei miei pensieri diviene un vorticare di fili che prendono ognuno la loro strada.
Per questo motivo, credo, i gialli mi piacciono poco, ma questo non mi impedisce di apprezzare quello che di bello c'è in questo in particolare.
Per prima cosa c'è una buona dose di autoironia che rende la lettura piacevole e il protagonista simpatico, il criminologo Fell, personaggio caratteristico e a suo modo umile, riconosce gli sbagli e soprattutto vi pone rimedio. Ognuno degli attori di questo romanzo è ben caratterizzato e credibile, la trama è molto ben congeniata, insomma, c'è tutto quello che un poliziesco deve avere,a nche un finale d'impatto e con tanto di spiegazione a prova d'incapace.
Allora cos'è che non mi convince? me lo sono chiesto tante volte memtre lo leggevo e Morfeo mi trovava indifesa e mi rapiva per portarmi con sé; quello che a me manca in questa lettura, ma forse la traduzione ha gran parte della responsabillità, è il modo in cui è scritto, parlo di sintassi e di scelta del vocabolario. Per fare un paragone cinematografico, lo trovo come un film con due inquadrature fisse, senza il minimo guizzo da parte del regista, dove tutta la struttura è retta dalla trama; requisiti necessari, ma, amio avviso, non sufficienti a far si che un libro possa rimanere dentro.
In ogni caso la trama è divertente.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Uncle Carl - Martedì 24 Gen 2012, 15:39:14
"Fiori per Algernon" di Daniel Keyes.
Leggetelo e vi renderete conto che non vi basterà una confezione di fazzoletti per arginare le lacrime.
Beh forse ho un pò esagerato, comunque è il classico esempio di un romanzo di fantascienza che viene applicato alla conoscenza.

La storia in breve: Charlie Gordon è un ritardato mentale che si offre come cavia per un esperimento in precedenza effettuato su dei topi da laboratorio. Uno di questi topolini, Algernon appunto, si trasformerà in un topolino evoluto.
Anche Charlie Gordon, riuscirà ad acquisire una conoscenza ed una intelligenza fuori dal comune e sarà osannato dalla comunità scientifica e da tutti coloro che in precedenza lo avevano etichettato come "rifiuto".
Però, pian piano l'intelligenza di Algernon inizierà a regredire, così come l'intelligenza di Charlie Gordon stesso.
Il finale, che per ovvie ragioni non vi svelerò, è secondo me quello più commovente. Charlie Gordon alla fine rimarrà, nonostante il suo ritardo mentale, l'unico vero amico del topolino Algernon.
CONSIGLIATISSIMO ;D
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: pkthebest - Martedì 24 Gen 2012, 16:27:51
"l'assassinio di Roger Ackroyd"
un giallissimo che più giallo non si può della zia Agatha Christie

o meglio ci starebbe se avessi un comodino ;D

Evita il topic dei gialli: se c'è un libro che non va spoilerato, è proprio questo... ;)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Gumi - Martedì 24 Gen 2012, 18:01:50

Evita il topic dei gialli: se c'è un libro che non va spoilerato, è proprio questo... ;)

grazie per il consiglio  ;D
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: piccolobush - Martedì 24 Gen 2012, 18:24:49
"Fiori per Algernon" di Daniel Keyes
Confermo, toccante l'evoluzione e regressione di charlie mostrata attraverso la sua capacità di scrittura (il romanzo è in forma di diario del protagonista)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Zapotek - Martedì 24 Gen 2012, 21:02:42
Al momento sto leggendo "Comma 22" di Joseph Heller, del 1961, un libro antimilitarista che racconta l'assurdità della guerra e dei suoi protagonisti, attraverso le vicende di una squadra di bombardieri americani di servizio in Italia durante la seconda guerra mondiale . Forse uno dei classici americani meno conosciuti in Italia. Per adesso il registro lessicale varia molto tra il serio, il satirico o il grottesco a seconda dei casi. Pare che sia considerato tra i primi esempi in assoluto di letteratura postmoderna. La tematica poi è sicuramente interessante. Preferirei aspettare di finirlo ma l'inizio è già convincente, lo consiglierei.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: gabgia - Giovedì 29 Mar 2012, 17:41:47
Recupero il topic dal dimenticatoio collettivo. ;)
Io mi sto cimentando nella lettura del nuovo romanzo di Vitaliano "Era solo una promessa". Devo dire che, lette alcune pagine, sono abbastanza soddisfatto dell'acquisto. Lo stile di Fausto mi aggrada e la storia mi sembra interessante.
Prima o poi (sarà sicuramente poi ;D) vedrò di scrivere un commento più approfondito, terminata la lettura.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Dialga - Giovedì 29 Mar 2012, 18:04:11
Io ora sto leggendo "il giro del mondo in 80 giorni" di julius verne...
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Adriano Vin - Giovedì 29 Mar 2012, 18:41:35
in genere amerei dire di avere  Dostoevskij o Shakespeare, ma in questo momento ho realmente sul comodino un libro piuttosto raro da trovare, ma che mi sento di consigliare a tutti

Martin Gray - In Nome Dei Miei

http://it.wikipedia.org/wiki/Martin_Gray

autobiografia e riflessioni sull'uomo di un sopravvissuto alla furia nazista

lo rileggo sempre (una sorta di abbinamento) subito dopo aver riletto il fumetto fondamentale Maus di Art Spiegelman; quest'ultimo, a maggior ragione essendo una graphic novel, non può mancare nelle biblioteche degli utenti di questo forum!
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: prezio - Sabato 31 Mar 2012, 12:00:15
"Il giudice e il suo boia" di Durrenmatt.

Capolavoro di giallistica ed introspezione, ancora attualissimo nonostante gli anni siano passati anche per lui. Particolare da non sottovalutare in una vita tutta di fretta come quella odierna: si legge in una sera.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Kim Don-Ling - Domenica 8 Apr 2012, 21:26:13
C'è La donna della domenica di Fruttero e Lucentini, ma sono ancora all'inizio.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Mickey_15 - Martedì 10 Apr 2012, 16:46:59
Sul comodino che non ho c'è "Viaggio di un naturalista attorno al mondo" di C.Darwin.bellissimo :D
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: alec - Mercoledì 11 Apr 2012, 19:47:36
"il sogno cristiano di Bisanzio", di John Haldon.  Saggio storico della collana "Osprey Medioevo".
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: McDuck - Venerdì 13 Apr 2012, 08:53:06
"Il resto è silenzio" di Alex Ross, bellissimo itinerario attraverso la musica del secolo scorso :)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: dr. Paperus - Sabato 14 Apr 2012, 12:56:54
"Il piano infinito" di Isabel Allende ;)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bacci - Lunedì 30 Apr 2012, 22:39:41
Ho appena cominciato a leggere Tutta la vita, una raccolta di racconti di Alberto Savinio (http://www.adelphi.it/libro/9788845925849).
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: cianfa88 - Martedì 1 Mag 2012, 17:17:09
Io ho appena finito di leggere I Promessi Sposi (naturalmente riletto dopo l'odiato obbligo della scuola). Capolavoro assoluto e immortale [smiley=other_bow.gif]
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Dialga - Martedì 1 Mag 2012, 19:58:37
Io ho appena finito di leggere I Promessi Sposi (naturalmente riletto dopo l'odiato obbligo della scuola). Capolavoro assoluto e immortale [smiley=other_bow.gif]
che coraggio!!
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Nebulina - Martedì 1 Mag 2012, 21:14:29
Anna Karenina di Tolstoj.... ebbene sì non lo avevo ancora letto :-[
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Cornelius - Mercoledì 2 Mag 2012, 16:01:08

'La mia vita con Martin Luther King' scritto dalla moglie Coretta Scott King poco dopo l'omicidio del marito preso ad una fiera del libro usato a Bologna. E' interessante ripercorrere le tappe della vita di questo grande uomo viste dalla parte di una grande donna che fino all'ultimo è stata al suo fianco.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: dr. Paperus - Mercoledì 2 Mag 2012, 17:30:13
Io ho appena finito di leggere I Promessi Sposi (naturalmente riletto dopo l'odiato obbligo della scuola). Capolavoro assoluto e immortale [smiley=other_bow.gif]

Come dicono i miei compagni di classe: la scuola inculca i Promessi Sposi e Alessandro Manzoni, diffondendo nella mente dei giovani l'idea che la letteratura italiana sia tutta sempliciotta come questo classico: perchè non si potrebbero leggere anche autori del novecento?
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: ML-IHJCM - Giovedì 3 Mag 2012, 12:01:25
Come dicono i miei compagni di classe: la scuola inculca i Promessi Sposi e Alessandro Manzoni, diffondendo nella mente dei giovani l'idea che la letteratura italiana sia tutta sempliciotta come questo classico:
Cosa ci sarebbe di "sempliciotto" nei Promessi sposi? (A parte certi lettori, intendo.)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Mr. Bunz - Giovedì 3 Mag 2012, 15:53:07
Io ho appena finito di leggere I Promessi Sposi (naturalmente riletto dopo l'odiato obbligo della scuola). Capolavoro assoluto e immortale [smiley=other_bow.gif]

Quoto al massimo. Il Don Lisander aveva scritto un romanzo dove succede di tutto, con personaggi caratterizzati alla perfezione (difficile trovare un Villain piu' tosto di Don Rodrigo, forse solo Long John Silver di Stevenson), colpi di scena, rapimenti, pestilenze, rivolte proletarie. Il massimo per noi appassionati di fumetti.
Solo la Monaca di Monza (e, guarda caso, io abito a circa 300 metri da cio' che rimane del suo convento) ha fatto versare fiumi di inchiostro (tra l'altro la vicenda e' riportata molto fedelmente. Manzoni si era documentato presso gli archivi per quanto riguarda la Monaca e la Peste di San Carlo).
Per quanto riguarda poi la forma linguistica usata, essa inaugura l'italiano moderno (la prima edizione e' del 1827. L'anno della morte di Beethoven, per intenderci). Provate a confrontare la scrittura di Manzoni con quella di altri autori italiani coevi.
Capisco che un certo tipo di scuola possa aver fatto odiare questo capolavoro, ma, se vi capita ridategli un'occhiata, probabilmente riuscira' a stupirvi.
Ah, dimenticavo, sul comodino ho Topolino n. 2945 (grande Bram Topker)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Topo_Nuovo - Venerdì 4 Mag 2012, 11:10:39
Sul mio comodino ci sono gli ultimi 100 topolini circa e un paio di numeri di One Piece al momento...
Nello zaino che porto sempre dietro invece c'è "il signore di Barcellona" uno storico.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Ilja Topovic - Venerdì 4 Mag 2012, 15:26:58
Dopo aver finito Lo hobbit di Tolkien, ho iniziato L'isola del tesoro di Stevenson.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Dialga - Venerdì 4 Mag 2012, 16:54:07
"Uno, nessuno e centomila" di Luigi Pirandello
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: cianfa88 - Lunedì 21 Mag 2012, 18:55:26
In questo periodo che ho parecchia voglia di leggere, mi sto dedicando ai classici della letteratura (mediante il semplice ragionamento: se sono classici, vuol dire che qualche merito ce l'avranno).

Ho quindi appena finito Lo strano caso del Dr. Jekyll e del Sig. Hyde (tra l'altro nella bella traduzione di Fruttero e Lucentini): gran romanzo, con una tensione inquieta che ti tiene incollato alle pagine.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bacci - Lunedì 21 Mag 2012, 19:33:53

Ho quindi appena finito Lo strano caso del Dr. Jekyll e del Sig. Hyde

Un capolavoro! :)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: cianfa88 - Mercoledì 23 Mag 2012, 12:37:48
Tra l'altro nelle note-saggio, i due traduttori/scrittori sostengono che il vero dualismo del libro non sia quello ovvio Jekyll/Hyde, bensì tra Jekyll e il legale Utterson. Molto interessante
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Nebulina - Martedì 12 Giu 2012, 19:14:48
il vangelo secondo Gesù Cristo - Saramago -

Lettura interessante, in modo particolare per il tema scelto e per la composizione tipica di Saramago. Gesù è una figura piena di fascino e di carisma, nell'immaginario collettivo il figlio di Dio che si è fatto uomo; Saramago ce lo presenta nella quotidianità; non sono d'accordo sul fatto che evidenzia la natura umana, io credo che ponga i riflettori su tutto quello che nei vangeli non è raccontato, sui sentimenti di Gesù e sulle sue speranze, forse sulle sue aspettative che regalano a lui stesso e a tutti quelli che gli stanno intorno la forza di affrontare una vita che non è per niente semplice. Lo stile di Saramago è unico e indescrivibile, riesce a rarefare l'aria intorno e a far scomparire la realtà facendo comparire le vecchie stuole della casa paterna o respirare i dolci odori della camera di Maria Maddalena, sembra di vedere e toccare la vecchia ciotola nera che è un po' il fil rouge di tutto il racconto. Betlemme, Nazareth, Gerusalemme sono i luoghi che visitiamo e che riempiono i nostri sguardi in un orizzonte troppo lontano, in una realtà troppo diversa, dove il superfluo non è neppure concepito, dove il necessario è spesso negato, dove può nascere e crescere un uomo che come tutti ha le proprie aspirazioni e i propri sogni e che deve scendere a compromessi con se stesso; in mezzo ad un lago o ai margini del deserto, comunque nella solitudine della propria anima, deve fare i conti con i propri sensi. Il tempo lontano in cui si svolge la vicenda avvolge ancora più di magia tutto il racconto e le folate di vento quasi portano la sabbia dalle terre battute dai sandali ai nostri occhi, un tempo in cui tutto è capovolto, in cui il male si lega in modo inesorabile col bene, diventando un sinodo indiscindibile. Credo che Saramago abbia voluto descrivere la vita di Gesù in queste pieghe del quotidiano per renderlo più vero, per togliergli l'alone di santità e renderlo burattino nelle mano di un fato che non ha scelto e che non ha voluto, come ogni uomo anch'egli è finito sulla terra non per una sua scelta bensì per la scelta e il desiderio egoistico o meno di altri.
Il racconto mi è piaciuto e ne consiglio senza dubbio la lettura.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bloodstar - Venerdì 22 Giu 2012, 15:16:15
Qualcosa di più leggero: Racconti volume 4 (1960-1981) di Philip K Dick, fantascienza...
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: PIERVI - Lunedì 25 Giu 2012, 21:54:00
Il Ritratto di Dorian Gray, libro bellissimo che consiglio vivamente a tutti i forumisti.  ;)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Gumi - Martedì 26 Giu 2012, 19:37:56
La spia che venne dal freddo, John Le Carré.
Appena iniziato, so che è un libro molto famoso (condizione indispensabile perché si trovi alla biblioteca di Fregene XD). Vediamo.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Simone McD - Martedì 26 Giu 2012, 22:03:35
Ho quindi appena finito Lo strano caso del Dr. Jekyll e del Sig. Hyde

Anch'io l'ho finito da poco tempo (sarà qualche settimana!)
Bello davvero!

Ora sto leggendo "Topolino e il fumetto Disney taliano", di Andrea Tosti e consigliatomi da camera nove!
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Kim Don-Ling - Martedì 26 Giu 2012, 22:11:29
La spia che venne dal freddo, John Le Carré.
Appena iniziato, so che è un libro molto famoso (condizione indispensabile perché si trovi alla biblioteca di Fregene XD). Vediamo.

L'ho letto un paio di mesi fa. A me è piaciuto molto. ;)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: pkthebest - Giovedì 28 Giu 2012, 09:52:32
Vitaliano, Era solo una promessa. Sospendendo Joyce per un poco, che mi stava facendo dormire... ;) ;)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: ele684 - Giovedì 28 Giu 2012, 13:53:38
Io sto leggendo lo hobbit di tolkien, nell' attesa( molto lunga) del film ;D
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Topo_Nuovo - Martedì 3 Lug 2012, 15:57:20
Spinto un pò dalla serie televisiva sto leggendo i volumi de "La spada della Verità" un ciclo fantasy veramente ben riuscito, con ottimi personaggi ben caratterizzati, mai scontato e molto riflessivo.Nonostante la lunghezza dei singoli volumi sia considerevole (si spazia dalle 500 alle 1000 pagine per una media di 750 a volume) si lascia leggere molto bene e in fretta(ho cominciato il 4° ieri e ho già superato le 150 pagine). Consigliato perlomeno ai fan del fantasy.

Citazione
Io sto leggendo lo hobbit di tolkien, nell' attesa( molto lunga) del film
L'ho letto solo una volta e l'avevo trovato molto infantile per un libro di Tolkien, ma molto, molto carino. Se non stessi leggendo altro me lo rileggerei anche io prima del film. Consiglio di leggere anche il Silmarillion nell'attesa del film, dal momento che da quel che mi han detto ci saranno alcuni pezzi tratti dal Silmarillion nel film de lo Hobbit.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: pkthebest - Martedì 3 Lug 2012, 16:20:00

Quoto al massimo. Il Don Lisander aveva scritto un romanzo dove succede di tutto, con personaggi caratterizzati alla perfezione (difficile trovare un Villain piu' tosto di Don Rodrigo, forse solo Long John Silver di Stevenson), colpi di scena, rapimenti, pestilenze, rivolte proletarie. Il massimo per noi appassionati di fumetti.
Solo la Monaca di Monza (e, guarda caso, io abito a circa 300 metri da cio' che rimane del suo convento) ha fatto versare fiumi di inchiostro (tra l'altro la vicenda e' riportata molto fedelmente. Manzoni si era documentato presso gli archivi per quanto riguarda la Monaca e la Peste di San Carlo).
Per quanto riguarda poi la forma linguistica usata, essa inaugura l'italiano moderno (la prima edizione e' del 1827. L'anno della morte di Beethoven, per intenderci). Provate a confrontare la scrittura di Manzoni con quella di altri autori italiani coevi.
Capisco che un certo tipo di scuola possa aver fatto odiare questo capolavoro, ma, se vi capita ridategli un'occhiata, probabilmente riuscira' a stupirvi.
Ah, dimenticavo, sul comodino ho Topolino n. 2945 (grande Bram Topker)

Volete ridere? A me ha fatto l'effetto contrario, nel senso che lo ho apprezzato di più ai tempi della scuola, che rileggendolo poi di mia spontanea volontà qualche anno fa.

Curioso, ma è proprio la pesantezza linguistica del Manzoni a rendermelo "faticoso". E lo trovo pesante nonostante abbia fatto la tara sul periodo di redazione, sugli anni trascorsi ecc ecc, quando al liceo m'era sembrato molto più scorrevole...

Mah, sarò io strano. Capolavoro comunque è, sia chiaro! ;)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Zapotek - Mercoledì 4 Lug 2012, 17:41:32
Approfittando dell'offerta sui best seller mondadori ho acquistato per una rilassante lettura estiva, la trilogia originale del "Ciclo della Fondazione" di Isaac Asimov, autore che ho sempre stimato e del quale ho letto solo "Il ciclo di Lucky Starr" e un libro di divulgazione scientifica quando ero ragazzino .

Era tempo di colmare questa lacuna leggendo qualcuna delle sue opere più importanti, ora il corposo tomo attende pazientemente sul mio comodino.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Dialga - Martedì 17 Lug 2012, 11:45:28
Ne approfitto per dire che pochi giorni fa ho acquistato un libro che volevo da tanto tempo: Memorie di Adriano di Marguerite Yourcenar... si tratta di una biografia moderna dell'imperatore Adriano.... voi invece, dato il tempo d'estate, cosa leggete?+
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Amelia de Spell - Mercoledì 18 Lug 2012, 18:32:14
ho appena finito "Delirio di una notte di mezza estate" di David Safier, esilarante e sacrilego (non posso dire di più) romanzetto "rosa" uscito dalla penna di un uomo
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: alec - Giovedì 19 Lug 2012, 14:46:35
Sto leggendo un saggio storico-archeologico molto interessante: "I Bretoni, un'identità atlantica" di Galliou-Jones.  Una bella panoramica dalla preistoria al medioevo!
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Kim Don-Ling - Giovedì 19 Lug 2012, 17:35:19
Oggi inizierò il primo libro di Erri De Luca, "Non ora non qui".
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: gabgia - Sabato 28 Lug 2012, 17:49:35
Recupero il topic dal dimenticatoio collettivo. ;)
Io mi sto cimentando nella lettura del nuovo romanzo di Vitaliano "Era solo una promessa". Devo dire che, lette alcune pagine, sono abbastanza soddisfatto dell'acquisto. Lo stile di Fausto mi aggrada e la storia mi sembra interessante.
Prima o poi (sarà sicuramente poi ;D) vedrò di scrivere un commento più approfondito, terminata la lettura.

Il libro lo avevo abbandonato dopo aver letto neanche 50 pagine, dedicandomi ad altri; l'ho ripreso pochi giorni fa, e l'ho letto in neanche una settimana. Per il mio commento, rimando al topic apposito. :)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Nebulina - Domenica 12 Ago 2012, 13:47:02
Finito Anna Karenina, adesso ho iniziato l?ulisse...non so se ce la farò sarà la quarta volta che lo inizio

ANNA KARENINA

E' l'anima di Tolstoj ad essere  descritta in tutta la sua candida purezza in "Anna Karenina"; se la trama è, tutto sommato, banale non lo è senza dubbio la foma con cui essa è ordita. A differenza di quello che si può pensare la protagonista non è Anna, ella è il paradigma di  un modo di essere che non può portare che alla caduta in un abisso di cui non è possibile scorgere il fondo. La magistrale penna di Tolstoj non suscita compassione per Anna, non la comprende, non la giustifica non la perdona. Esiste nella poliedrica personalità dell'autore un grande spazio dedicato al perdono, ma affinchè questo possa essere concesso è necessario il pentimento e il riconoscimento della colpa nel profondo della propria anima; Anna non diviene mai ai propri occhi colpevole, ma sempre vittima: della società, del marito, dell' amante.
Agli occhi del lettore, che non si faccia ingannare dal romantico velo che avvolge la vicenda, Anna rimane colpevole, poichè le scelte che compie vengono decise dall' ansia di vivere che la pervade, ma non riesce a prevedere le conseguenze dei suoi gesti, le quali in un inevitabile concatenarsi di eventi la schiacciano. Anna non ama nessuno, neppure se stessa, cerca una felicità che non conosce e che non merita, abbandona tutto quello che ha in nome di una passione che risulta essere un amore puro, vero, straziante e struggente, ma non pervasivo dalla persona amata. Vroskj ama Anna, dell'amore  di cui è capace, ma la razionalità che lo contraddistingue lo porta a scardinare la vita precedente e a cercare una dimensione in cui sia ancora possibile vivere alla luce del sole, senza ignominia. Egli dfende la popria scelta, di fronte al mondo, non se ne vegogna, si batte per essa, vuol vivere con Anna, non in lei; ella è fragile e delicata, difesa e costudita da tutti gli interpreti della vicenda, ma non da se stessa;il fondo dell'abisso non viene raggiunto per disperazione, ma per vendetta; se con la propria vita non è riuscita a pervadere e occupare ogni pensiero dell'amante ci riuscirà con la morte, addossando una colpa così grande a Vronskj che non riuscirà più ad essere scaldato dal fioco sole russo  e donerà la sua vita per una causa che non sente, ma che lo libererà della colpa.
Sullo sfondo la Russia, chiave di lettura di tutta la vicenda. Una nazione che sta cambiando, che Tolstoj osserva e critica, che vorrebbe diversa, ma che ama con tutta l'anima e alla quale sente di appartenere e dalla quale e nella quale può esistere la vera felicità e  il vero amore.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Dialga - Domenica 12 Ago 2012, 20:35:11
Io in questi giorni leggo "Giochiamo ancora" di Alessandro Del Piero... ;)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: pkthebest - Lunedì 13 Ago 2012, 15:37:12
La febbre dell'ottone, di Ellery Queen.

Giallo classico ed al contempo fuori dagli schemi. Ellery personaggio compare nelle prime tre pagine, poi tutti i restanti capitoli sono gestiti da Richard, che non capisce nulla della vicenda, sinché nell'ultimo capitolo torna Ellery il quale in venti pagine risolve tutto! Strepitoso!
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: cianfa88 - Mercoledì 15 Ago 2012, 12:34:44
Dracula (Bram Stoker)

Ok, l'ho letto dopo la parodia topoliniana ;)
Piaciuto, soprattutto nell'atmosfera di tensione che l'autore riesce a inserire fin dall'inizio per poi crescere via via con la storia. Spicca naturalmente la figura d Dracula, il male completo, anche se la sua presenza in scena è molto ridotta (o forse proprio per questo). I personaggi umani in fondo sono dimenticabili, in quanto incarnano il bene assoluto in contrapposizione al vampiro-demonio. Van Helsing spicca tra gli altri uomini, ma alla fine del libro anche lui perde di fascino.
Il finale frettoloso mi ha un po' deluso. A pensarci bene ci sono molte piccole cose che tornano poco in tutta la storia, non è che Stoker sia stato poi così rigoroso.
Mi sono piaciute le sotto-storie, come il diario del capitano della prima nave e tutta la vicenda del pazzo Renfield.

Mi è crollato un mito quando ho scoperto che va bene anche il sangue di donne sposate. Quando è nata la faccenda delle vergini?


P.S. Il libro ho finito di leggerlo ieri, e stanotte mi sono svegliato perchè é entrato un pipistrello nella camera dalla finestra aperta :o
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: McDuck - Giovedì 16 Ago 2012, 12:36:12
Attualmente, spinto dal posto in cui mi trovo, sto leggendo Cristo si è fermato ad Eboli di Carlo Levi.
Ho appena finito il Lohengrin di Richard Wagner, e mi è piaciuto tantissimo.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Topo_Nuovo - Sabato 18 Ago 2012, 12:28:52
Vado su qualcosa di più "leggero".
Da fan della saga videoludica di Dragon Age sono caduto nel vortice dei libri e sto leggendo l'ultimo "Dragon Age Asunder".
Per chi ha giocato i videogiochi è imperdibile dal momento che svela e racconta alcuni retroscena, arricchendo la trama dei giochi. Comincia come un discreto thriller in salsa fantasy, ma col tempo diventa un pò complesso per chi non conosce la saga e i vari elementi correlati, e negli scontri sembra quasi di leggere il videogioco.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: TopoRezza - Sabato 18 Ago 2012, 20:24:50
Dopo aver finito Lo strano caso del dottor Jeckill e del signor Hyde (piuttosto inquietante) ho cominciato il nome della rosa.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bacci - Lunedì 27 Ago 2012, 20:21:55
C'è qualcuno che conosce Pepe Carvalho di Montalbán? Non ho mai letto suoi libri ma vorrei cominciare.

Comunque in questi giorni sul comodino ho Un giorno questo dolore ti sarà utile, di Cameron.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Piccola Pker - Lunedì 27 Ago 2012, 21:33:37
Sul comodino no, perchè non c'è posto, ma sto per concludere "La storia infinita" di Michael Ende.
Molto originale!
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: gott - Lunedì 27 Ago 2012, 21:39:40
C'è qualcuno che conosce Pepe Carvalho di Montalbán? Non ho mai letto suoi libri ma vorrei cominciare.

consigliatissimo!
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Topo_Nuovo - Martedì 28 Ago 2012, 15:38:27
Un po' per motivi di lavoro(non fate domande su questo), un po' per interesse, sto leggendo vari libri, editi da vari autori, biografici su don Oreste Benzi, in particolare ora sto leggendo "Con questa tonaca lisa" una lunga intervista che Valerio Lessi fa a don Oreste sulla nascita del suo carisma della Comunità Papa Giovanni XXIII.
Ho finito di leggere "Don Oreste, infaticabile apostolo della carità" e "Don Oreste parroco cioè Padre".
Sembrerò strano, ma sono letture veramente piacevoli e che invitano a riflette molto sullo stile di vita contemporaneo.
Soprattutto in "Con questa tonaca lisa", dove è Oreste ha "parlare" in prima persona, e non sono altri a raccontarlo
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bacci - Martedì 28 Ago 2012, 21:54:45
Adesso sto leggendo L'irresistibile eredità di Wilberforce di Paul Torday    ;)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bacci - Mercoledì 29 Ago 2012, 18:03:06
Un giorno questo dolore ti sarà utile è un ottimo libro, un romanzo di formazione molto delicato e apparentemente leggero, ma che riesce invece a creare situazioni complesse e dei personaggi credibili seppur nelle loro grosse contraddizioni, soprattutto quelle del protagonista, tanto estremo nel carattere da sembrare molto realistico. Il sentirsi diverso dagli altri, avere grosse sofferenze e dubbi su come vivere ogni giorno, sono problemi che un po' accomunano tutti gli adolescenti. In questo libro il protagonista a volte sembra anche essere più che un semplice disadattato, che non riesce e non vuole inserirsi nel mondo dei coetanei, ma a volte sembra ricordare quasi altri personaggi come il protagonista di Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte, quindi con problematiche ancora più complesse, mentre per altri versi ricorda "un giovane Holden" anche se adattato ai nostri tempi. Capire che tutte queste sofferenze che prova potranno essergli utili per riuscire ad avere in futuro un approccio alla vita più consapevole, sono sicuramente delle dure prove per un ragazzo di quell'età, che soffre soprattutto perché sono gli altri a fargli pesare il fatto di essere diverso. E come ci si poteva aspettare, il finale lascia un senso di incompiutezza adattissimo per questo tipo di libro.

L'irresistibile eredità di Wilberforce è un romanzo dalla struttura particolare, con la storia narrata divisa in 4 capitoli che vanno a ritroso nel tempo: si comincia dal finale, con quella che è anche la parte più affascinante del libro, e si conclude dove tutto e cominciato. La storia è quella di un uomo, della sua solitudine e della sua passione per i vini, che diventerà presto un'ossessione. Si rimane spiazzati, andando avanti (o meglio, indietro) con la lettura quando si scopre che il protagonista ha solo 37 anni, mentre dalle parole del primo capitolo ne dimostrava quasi il doppio.
Un' ottima lettura pure questa... Che fornisce grandi interrogativi su quali siano le occasioni che capitano nella vita ad un uomo di cambiare radicalmente la propria vita, e di influenzare quella degli altri, con la metafora del vino e della sterminata cantina di cui il protagonista si trova in possesso ad un certo punto, che ho trovato molto calzante.
Mi diverte il fatto che alla fine della storia lo scrittore ringrazi un esperto di vini per gli scritti e le descrizioni a proposito di quelle marche molto pregiate e costose che non ha avuto l'opportunità di provare personalmente, ho letto su un forum di degustatori di vini che si sentivano un po' presi in giro per questo eheh
Quello che importa è che a me durante la lettura Torday sia riuscito a farmi credere di averli bevuti tutti e a sazietà, e questo mi basta  ;)

Ora ho cominciato Ogni cosa è illuminata, di Foer.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bacci - Giovedì 6 Set 2012, 12:19:08
Ho letto un buon romanzo di Simenon, Maigret e il porto delle nebbie  :)

Ora ho iniziato Il club Dumas, di Arturo Perez-Reverte. Sembra molto interessante, il protagonista, Lucas Corso, è un particolare investigatore che indaga sui libri antichi :)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Gumi - Giovedì 6 Set 2012, 15:09:56
Allora dopo essermi cimentato nella lettura di Thriller estivi come La sedia vuota (Deaver) e Musica Dura (Connelly), sono passato ai più classici Aiuto, Poirot (serve dire di chi sia?) ed Alta Cucina (Stout). Contemporaneamente sto leggendo I tre moschettieri.
Tutto specificando che non ce n'è come la Zia Agatha!
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: TopoRezza - Venerdì 7 Set 2012, 01:13:56
Aspetto con ansia che arrivi Io, robto! comprato su ebay :(
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: TopoRezza - Venerdì 7 Set 2012, 16:08:47
Ho letto un buon romanzo di Simenon, Maigret e il porto delle nebbie  :)


Io ho da pochissimo letto Il cane giallo, si finisce in un giorno ma devo dire che è veramente bello. Inoltre ho letto anche La prima inchiesta di Maigret.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bacci - Venerdì 7 Set 2012, 18:32:39

Io ho da pochissimo letto Il cane giallo, si finisce in un giorno ma devo dire che è veramente bello. Inoltre ho letto anche La prima inchiesta di Maigret.

Li ho letti anche io, anche quelli sono ottimi polizieschi  ;)

Edit: no, il cane giallo non l'ho letto, mi sono confuso. Gli altri due sì però :)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: McDuck - Sabato 8 Set 2012, 08:50:53
Ultimamente sto leggendo Inchiesta su Gesù di Corrado Augias e Mauro Pesce, accompagnato dalla lettura dei Vangeli canonici di contorno ;D
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Topo_Nuovo - Sabato 8 Set 2012, 12:33:35
Citazione
Ultimamente sto leggendo Inchiesta su Gesù di Corrado Augias e Mauro Pesce, accompagnato dalla lettura dei Vangeli canonici di contorno

Cos'è l'ennesimo libro che cerca di dimostrare che Gesù è stato solo un personaggio storico o poco più? Magari cercando di screditarlo? Va bene la libertà di pensiero ed espressione... ma il cercare a tutti i costi di inquadrare con un'unica chiave di lettura Gesù è riduttivo e totalmente inappropriato.

Appena ho un pò di tempo mi ributto nella saga della spada della verità di Goodkind col 5° volume
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: McDuck - Sabato 8 Set 2012, 13:49:46

Cos'è l'ennesimo libro che cerca di dimostrare che Gesù è stato solo un personaggio storico o poco più? Magari cercando di screditarlo? Va bene la libertà di pensiero ed espressione... ma il cercare a tutti i costi di inquadrare con un'unica chiave di lettura Gesù è riduttivo e totalmente inappropriato.

Appena ho un pò di tempo mi ributto nella saga della spada della verità di Goodkind col 5° volume

???
E' scritto da Corrado Augias, un grandissimo giornalista laico italiano, e Mauro Pesce, biblista di fama internazionale.
Però un po' di calma non ti farebbe male, visto che parlare di un libro senza averlo letto dimostra solo inutile saccenza.
Punto primo. Punto secondo, l'"unica chiave di lettura" è davvero assurdo. Appare chiaro che il libro in questione non lo hai letto. Su Gesù la coppia apre più dubbi che non verità assolute.
Bollare questo libro, quindi, non ti compete.
Un saluto.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: TopoRezza - Domenica 9 Set 2012, 00:07:14
Mentre continuo ad aspettare (io odio le poste) che mi arrivi Io, Robot ho cominciato a leggere molto lentamente Tre uomini in barca di Jerome K. Jerome, la mie lettura lenta a differenza di molti altri libri è dovuta al fatto che questo più che essere un vero e proprio romanzo è un elenco di situazioni comiche (divertentissime, per carità) ma legate da un debole filo conduttore e questo fa perdere un po' sia il filo che la tensione della storia che ti tiene attaccato al libro.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: TopoRezza - Domenica 9 Set 2012, 00:08:19

Li ho letti anche io, anche quelli sono ottimi polizieschi  ;)

Ce l'ho anch'io il porto delle nebbie e una volta l'avevo anche cominciato ma non so perchè mi sono fermato dopo poche decine di pagine, comunque presto o tardi lo leggerò.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Simone McD - Domenica 9 Set 2012, 10:01:36
Io invece ora sto leggendo i 5 libri che compongono la saga della "guida galattica per autostoppisti" :)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: TopoRezza - Lunedì 10 Set 2012, 16:35:59
Finito Tre umini in barca e comincio un autore ma i provato prima: Syephen King con La zona morta

Piccolo aneddoto: penso che non esista libreria peggiore di quella della mia città, non c'è nemmeno un libro di Asimov e gli unici libri che hanno della saga della torre nera sono il 4 il 5 e il 6 :P
Per non parlare poi del fatto che i commessi non ti rispondono mai decentemente, sembrano proprio incompetenti...
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Zapotek - Lunedì 10 Set 2012, 16:54:28
non c'è nemmeno un libro di Asimov e gli unici libri che hanno della saga della torre nera sono il 4 il 5 e il 6 :P

E' un peccato, non essendo titoli nuovissimi prova con la biblioteca locale o come ultima soluzione fai un pensierino ad Amazon, ho quasi sempre trovato prezzi ottimi, inoltre se spendi più di 19 euro non paghi neanche le spese di spedizione.

Io ho finito il tomo del ciclo della Fondazione di Asimov, che dire, CA-PO-LA-VO-RO :)
Vorrei acquistare i prequel e i sequel anche se dalle varie recensioni che ho letto già so che non sono all'altezza della trilogia.

Secondo me , Il Ciclo delle Fondazioni di Asimov è nel campo della letteratura fantascientifica una vera pietra miliare, il corrispettivo della saga dell'anello di Tolkien per la letteratura fantasy (ma non solo). Peccato non sia altrettanto conosciuto.

Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Topo_Nuovo - Lunedì 10 Set 2012, 17:01:54
Citazione
E' scritto da Corrado Augias, un grandissimo giornalista laico italiano, e Mauro Pesce, biblista di fama internazionale.
Però un po' di calma non ti farebbe male, visto che parlare di un libro senza averlo letto dimostra solo inutile saccenza.
Punto primo. Punto secondo, l'"unica chiave di lettura" è davvero assurdo. Appare chiaro che il libro in questione non lo hai letto. Su Gesù la coppia apre più dubbi che non verità assolute.
Bollare questo libro, quindi, non ti compete.

Il libro non l'ho letto, non ne ho fatto mistero, anzi... la mia era sì una stizza perché da tempo sento solo parlar male della tematica che penso venga trattata nel libro, e nel contempo una domanda per sapere se il libro era quello che ritenevo che fosse oppure no.
Quindi sì... magari dovevo moderare i termini... ma tu in tal caso te la sei presa fin troppo...
Come unica chiave di lettura intendevo un... si sta cercando di analizzare solo la parte storica della vita di Gesù o si parla anche di altro in maniera approfondita.
Augias l'ho sempre visto e pensato dalla parte anticristiana (poi magari mi sbaglio in pieno... ammetto di essere molto grezzo e chiuso) e il fatto che abbia scritto un libro intervista con un esperto biblista mi fa sperare in una aperture che però può risultare una chiusura.
Sul apre più dubbi che verità assolute può essere un bene come essere un male...
la tua risata a seguito di questa affermazione " accompagnato dalla lettura dei Vangeli canonici di contorno" mi fa pensare che o si parla male del cristianesimo (e in tal caso il mio moto di stizza era in parte giustificato) o che tu ritieni siano tutte fandonie...
Come vedi adesso sono calmo.


Citazione
Io ho finito il tomo del ciclo della Fondazione di Asimov, che dire, CA-PO-LA-VO-RO
Vorrei acquistare i prequel e i sequel anche se dalle varie recensioni che ho letto già so che non sono all'altezza della trilogia.

Del ciclo della fondazione a me manca da leggere il primo prequel... mentre ho letto il secondo prequel e i due sequel...
Che dire il secondo prequel da solo si fa fatica ad ingranare... mi sono accordo dopo che era il secondo... e l'ho trovato comunque molto bello.
Anche i sequel sono belli. Non all'altezza della trilogia ma belli.
Appena posso mi compro il primo prequel e mi rileggo tutto!
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: TopoRezza - Lunedì 10 Set 2012, 18:59:48

E' un peccato, non essendo titoli nuovissimi prova con la biblioteca locale o come ultima soluzione fai un pensierino ad Amazon, ho quasi sempre trovato prezzi ottimi, inoltre se spendi più di 19 euro non paghi neanche le spese di spedizione.

Io ho finito il tomo del ciclo della Fondazione di Asimov, che dire, CA-PO-LA-VO-RO :)
Vorrei acquistare i prequel e i sequel anche se dalle varie recensioni che ho letto già so che non sono all'altezza della trilogia.

Secondo me , Il Ciclo delle Fondazioni di Asimov è nel campo della letteratura fantascientifica una vera pietra miliare, il corrispettivo della saga dell'anello di Tolkien per la letteratura fantasy (ma non solo). Peccato non sia altrettanto conosciuto.


Io mi sono deciso ad acquistare Io, Robot! su ebay (vedi sopra) ma a quanto pare ci sono problemi, non mi è ancora arrivato dopo una settimana -.-
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bacci - Venerdì 14 Set 2012, 22:02:12

Ora ho iniziato Il club Dumas, di Arturo Perez-Reverte.

Il club Dumas, romanzo di Arturo Pérez-Reverte da cui è stato tratto il film La nona porta, di Roman Polanski, mi è piaciuto molto, lo scrittore gioca con il lettore a più livelli in un una trama ingarbugliata in cui realtà e storia letteraria spesso tendono a confondersi, parallelamente alle azioni del protagonista del libro Lucas Corso, un "cacciatore di libri" che si trova suo malgrado in un gioco più grande di lui, orchestrato da forze superiori. Consigliato :)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Dante_94 - Venerdì 14 Set 2012, 23:08:25
Che ne pensate dello Straniero di Camus?
Libro non molto voluminoso, semplice, essenziale e strepitoso
Mi ritrovo a stare delle mezz'ore a riflettere sul significato di una singola pagina.
È la seconda volta che lo leggo ma penso che non lo capirò mai a pieno ...
Profondissimo!
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: cianfa88 - Martedì 18 Set 2012, 12:34:44
In un clamoroso corto-circuito letterario, ho appena finito di leggere in contemporanea tre libri (a un certo punto sospettavo che padron 'Ntoni potesse essere l'assassino):

1) I Malavoglia - Io ho un debole per i classici (penso sempre che se sono diventati classici e li fanno studiare a scuola, un motivo ci sarà), e questa è una grande opera. Sicuramente faticosa e difficile la lettura, ma serve anche questo: nessuno ci può capire niente fin dal secondo capitolo, con tutta quella girandola di nomi, ma alla fine mi sono affezionato a tutti personaggi e ce li ho tutti vivi nella testa, ed è incredibile se si pensa che Verga non usa una riga per descriverli.
Che dire poi della prefazione al libro (e a tutto l'abortito Ciclo dei Vinti)? MERAVIGLIOSA!

2) Fermate il boia - Ordinaria avventura di Poirot, nella quale la Christie parte bene ma poi si perde un po' per strada: imperdibile però il pezzo in cui fa dichiarare all'alter-ego Ariadne Oliver che ucciderebbe il suo personaggio.

3) The Complete Peanuts Vol.4 - 1957-1958 - Le strisce di questo periodo sono tra le più filosofiche di tutte, ma sono ancora abbastanza lontane dalla struttura definitiva successiva (fa specie vedere Snoopy che dice di non sapere scrivere!); personalmente preferisco più il nonsense-grottesco successivo.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: TopoRezza - Mercoledì 19 Set 2012, 00:19:22
Finito Io, Robot in nemmeno due giorni ( eh si, mi ha preso tantissimo) e ora mi sto concentrando su la zona morta di King, anche questo molto bello ma abbastanza lungo da leggere.
Essendo però quest'ultimo un romanzo abbastanza forte ho cominciato a leghgere di sera le Cosmicomiche di Calvino.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: ele684 - Mercoledì 19 Set 2012, 12:14:13
Sto rileggendo il nome della rosa di umberto eco..che bello ;D Me lo immagino tutto diverso dal film che invece non mi è piaciuto per niente.. :)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: pkthebest - Mercoledì 19 Set 2012, 14:51:10
Sto rileggendo il nome della rosa di umberto eco..che bello ;D Me lo immagino tutto diverso dal film che invece non mi è piaciuto per niente.. :)

Rileggendo? :o Come ci riesci? Io ci ho provato cinque volte, ormai, ma dopo le prime quattro pagine rinuncio per noia e pesantezza di scrittura...
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: TopoRezza - Mercoledì 19 Set 2012, 16:47:10
Io mi stavo suicidando alla descrizione dell'arazzo fatta da Adso.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: ele684 - Mercoledì 19 Set 2012, 17:00:49

Rileggendo? :o Come ci riesci? Io ci ho provato cinque volte, ormai, ma dopo le prime quattro pagine rinuncio per noia e pesantezza di scrittura...
Sì all' inizio dici ma chi me l' ha fatto fare di leggere sta roba, ma poi appassiona  ;D
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Nebulina - Mercoledì 19 Set 2012, 21:57:59
a come!!!! E' bellissimo...

Avvocato quando vieni qua giuro che mi metto a leggertelo tutto il giorno!!!! :-)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: ele684 - Giovedì 20 Set 2012, 15:36:56
 bisogna solo far velocemente le parti più descrittive per il resto è un giallo appassionante ;D
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: pkthebest - Giovedì 20 Set 2012, 16:13:27
a come!!!! E' bellissimo...

Avvocato quando vieni qua giuro che mi metto a leggertelo tutto il giorno!!!! :-)

E io non ti mimo le barzellette gnegnegne! ;) Comunque, per il libro sul comodino, vorrei iniziare La giuria di Grisham, ma non trovo il tempo... Anche se Il socio mi aveva annoiato non poco.

Un piccolo consiglio di "letteratura online" che non sapevo dove postare. Andate tutti i giorni a leggere su www.ilgiornale.it la rubrica Dal rigattiere di parole. È davvero molto interessante (nonché apolitica, se non fate come me che leggete un po' tutte le prime pagine online da Repubblica al Giornale, appunto).
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Dialga - Giovedì 20 Set 2012, 17:42:18
Io al momento sto leggendo il libro "L'ultimo giorno" dello scrittore nascente Glenn Cooper...
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bacci - Venerdì 21 Set 2012, 15:53:16
Inizio stasera Opinioni di un clown, di Heinrich Böll.  :) Qualcuno l'ha letto?

Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bacci - Lunedì 24 Set 2012, 22:26:20
Ho finito Opinioni di un clown, di Heinrich Böll.

L'ho trovato un libro bellissimo... Tutto il romanzo si concentra nella narrazione di tre ore, dopo il ritorno a casa di Hans Schnier, un clown di Bonn che ha un crollo psicologico a causa della sua cocente delusione d'amore. Maria, l'unica donna che ha amato in vita sua, l'ha lasciato a causa delle continue pressioni esercitate su di loro dalla società perbenista cattolica (il libro è ambientato nella Germania del dopoguerra, negli anni della rinascita economica).
Hans è un uomo distrutto, ha perso il lavoro e si trova nell'arco di una serata a contattare telefonicamente tutte le persone che bene o male ha conosciuto durante la sua vita. Il libro è una riflessione amarissima sull' ipocrisia della situazione politica e religiosa di quel tempo. Hans è figlio di una delle famiglie più ricche e potenti della Germania di quel periodo, ma ha scelto di vivere completamente isolato da tutto questo, e senza beneficiare di nessun vantaggio che la sua condizione di nascita gli avrebbe potuto portare. Durante le sue lunghe riflessioni ricorda il passato nazista delle persone con cui parla e che in quell'epoca è ancora molto vicino, e non è disposto né a dimenticare né a perdonare. E' l'unica persona che pur portando la maschera riesce a essere sé stesso in mezzo a un mondo falso, pieno di opportunisti. E il finale è una perla, con lui che decide di scendere a guadagnarsi da vivere come clown in strada il giorno di carnevale.
Da una recensione che ho trovato su internet: "Hans ricorda. Non può farne a meno. La sua anima d'artista non riesce (o non vuole) ad avere un quadro generale di ciò che gli accade intorno, la sua forza e difesa sta nel focalizzarsi sui dettagli, sui momenti apparentemente insignificanti che non hanno valore se non per lui, e solo così conoscerne l'intima natura. Ma proprio perchè è l'unico a capire la deriva della vita che gli scorre attorno, non può ingannare sè stesso riparandosi dietro certi quanto infondati ragionamenti. Ognuno cerca di tacitare gli errori del proprio passato gettandosi alla ricerca affannosa di qualcosa, denaro o fede (religiosa o politica). Scegliendo di essere un clown, Hans sceglie di ritagliarsi un angolo dal quale analizzare ciò che vede e metterlo in scena in modo farsesco, ma certamente meno grottesco della realtà stessa."Si tratta di un libro da gustare lentamente, caldamente consigliato se vi interessano queste tematiche.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Fa.Gian. - Martedì 25 Set 2012, 11:49:38
Appena finito "Tartarughe divine" di Terry Pratchett e...

WOW!!

Chi pensa che questo autore sia solo un mago del Fantasy o un comico, non ha capito nulla.
È un maestro della satira più feroce.

In questo romanzo la critica alla religione la fa da padrone, ma non in maniera astiosa, tanto che il punto di vista del narratore è filtrato attraverso quello del protagonista, un contadinotto buono e semplicione (lo vedrei bene interpretato da Pippo, in una parodia del romanzo) che nel corso del libro, evolve, impara e finisce col pensare con la propria testa e scegliere non tra il bene il male, ma semplicemente la via del buon senso e dell'onestà.

Nonostante ciò il tutto è infarcito di humor e di considerazioni profondissime sulle persone, sull'approccio al divino e sul rapporto tra divinità e fedeli.

La maggior parte delle religioni del Mondo Disco sono politeiste, ma gli abitanti della regione Omnia sono strettamente monoteisti. Essi credono che esista un solo dio, chiamato Om, e uccidono chiunque osi sostenere che esistano altri dei. Nonostante il fanatismo religioso, gli abitanti di Omnia hanno perso la vera fede e si trovano a partecipare alle cerimonie religiose più per abitudine e fede nel clero (la temibile Quisizione ed il suo capo Vorbis, dedita principalmente alla tortura, che Pratchet descrive come parodia dell'Inquisizione) che non per fede in Om.
Questo è un serio problema, perché gli dei del Mondo Disco traggono il loro potere dalla fede dei credenti.

Un giorno il dio Om si trova intrappolato nel corpo di una tartaruga, quasi privo di poteri, perché ormai un solo abitante di Omnia, il monaco Brutha, crede veramente in lui. Il dio si trova quindi, suo malgrado, a dipendere dal monaco per cercare di riacquistare la fede dei suoi credenti e con essa il suo potere divino.

La storia narra il percorso di miglioramento di Om. All'inizio della storia Om è un dio egoista e vanitoso, che non si interessa neanche lontanamente al genere umano. Con lo scorrere delle pagine il dio comprende e apprezza il genere umano, capisce che vale la pena lottare per l'umanità e, dopo aver riacquistato il suo potere, non solo affronta gli dei del pantheon per scongiurare una guerra e salvare la vita di molti umani, incluso Brutha, ma addirittura rivoluziona la sua religione, dando dei nuovi comandamenti che promuovono una fede molto più tollerante e pacifista.

Consigliatissimo!
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Brigitta MacBridge - Martedì 25 Set 2012, 13:00:39
Appena finito "Tartarughe divine" di Terry Pratchett e...

WOW!!
[...]
Consigliatissimo!

Condivido l'entusiasmo per questo libro. A mio giudizio è il migliore in assoluto di tutto il ciclo del Mondo Disco, ed è senza dubbio quello che consiglio a chi non è interessato a leggerseli tutti e... 39? 40? (ho perso il conto...)

Adoro Terry Pratchett, per come e cosa scrive e per la sua capacità di infilare temi e considerazioni relativamente serie e profonde in dei libri umoristici. E mi trovo quasi sempre d'accordo con le sue idee.

Il mio passaggio preferito di "Small Gods" è quando le varie divinità scatenano una terribile tempesta sul luogo dove sta per essere combattuta una battaglia in nome della religione, e due personaggi hanno il seguente scambio di battute (grossomodo):

"Perché i nostri dei ci fanno questo?"
"È meglio che loro facciano questo a noi, piuttosto che noi lo facciamo a noi stessi!"

Tutta l'assurdità di una guerra di religione condensata in due frasi.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: TopoRezza - Martedì 25 Set 2012, 14:32:34
Ho finito La zona morta e devo dire che King è meraviglioso, un libro che non mi era piaciuto fin dall'inizio si è dimostrato sempre più bello e triste. Non si vede nemmeno l'ombra del King che si suole descrivere (il re del brivido) perchè se questo è il re del brivido io ho sbagliato persona 8-) ,ma questo non è un difetto, anzi tutt'al più un grande pregio.

Comincio comunque il secondo libro dei robot.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: pkthebest - Mercoledì 26 Set 2012, 14:51:41
Ho appena iniziato La giuria di John Grisham. Dato che i tempi di lettura sono all'osso mi ci vorranno tre eternità per finirlo. Ma devo dire che il precedente Il Socio mi aveva annoiato un bel po'.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Simone McD - Mercoledì 26 Set 2012, 22:09:59
Aspetto con ansia che arrivi Io, robto! comprato su ebay :(

Io lo sto leggendo ora! È stato eletto come attuale "libro da autobus e da treno"! ;D
 Sono circa a metà, ed é il primo libro di Asimov che leggo...
Per ora mi sta piacendo parecchio! Soprattutto mi ha colpito il terzo racconto, "Razionale", dove in pratica si assiste alla nascita della religione... Ma sicuramente avvincenti tutti! Penso approfondiró la lettura di Asimov, l'unico problema sará l'imbarazzo della scelta davanti al mare magnum di libri scritti dall'autore!
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: TopoRezza - Mercoledì 26 Set 2012, 23:46:28

Io lo sto leggendo ora! È stato eletto come attuale "libro da autobus e da treno"! ;D
 Sono circa a metà, ed é il primo libro di Asimov che leggo...
Per ora mi sta piacendo parecchio! Soprattutto mi ha colpito il terzo racconto, "Razionale", dove in pratica si assiste alla nascita della religione... Ma sicuramente avvincenti tutti! Penso approfondiró la lettura di Asimov, l'unico problema sará l'imbarazzo della scelta davanti al mare magnum di libri scritti dall'autore!

Stiamo facendo un'avventura in parallelo ;) . Io ora sono al secondo libro dei robot e ho già comprato Abissi d'acciaio e il sole nudo.
Sui racconti anch'io penso che Essere razionale sia molto bello, ne ho parlato con mio cugino intitolandolo La nascita della religione cristiana nello spazio  :D , però penso che il migliore sia Bugiardo!
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Simone McD - Mercoledì 3 Ott 2012, 21:24:52
Finito e pienamente soddisfatto! Dopo aver finito in pochi viaggi in corriera anche Flatlandia, penso seguirò a ruota Toporezza e mi calerò nella Serie dei Robot.. Andrò a far scorta in libreria questo fine settimana! ;)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Fa.Gian. - Mercoledì 3 Ott 2012, 22:15:28

Condivido l'entusiasmo per questo libro. A mio giudizio è il migliore in assoluto di tutto il ciclo del Mondo Disco, ed è senza dubbio quello che consiglio a chi non è interessato a leggerseli tutti e... 39? 40? (ho perso il conto...)

Adoro Terry Pratchett, per come e cosa scrive e per la sua capacità di infilare temi e considerazioni relativamente serie e profonde in dei libri umoristici. E mi trovo quasi sempre d'accordo con le sue idee.

Il mio passaggio preferito di "Small Gods" è quando le varie divinità scatenano una terribile tempesta sul luogo dove sta per essere combattuta una battaglia in nome della religione, e due personaggi hanno il seguente scambio di battute (grossomodo):

"Perché i nostri dei ci fanno questo?"
"È meglio che loro facciano questo a noi, piuttosto che noi lo facciamo a noi stessi!"

Tutta l'assurdità di una guerra di religione condensata in due frasi.
E perchè, quando dice:

« Simony? »
« Sì? »
« Ti nomino capo della Quisizione ».
« Cosa? »
« Voglio che finisca. E che finisca nel modo peggiore ».
«Vuoi che uccida tutti gli inquisitori? Ottimo! »
« No. Quello è il modo più facile. Voglio il minor numero di morti possibile. Magari quelli che ci si divertivano. Ma solo quelli...»

Giustizia e spietatezza assolutamente ineccepibili.

Questo è stato il ONE-shot più bello che abbia letto finora di questo autore, ma ho letteralmente adorato il ciclo di Tiffany e quello della Guardia cittadina, oltre alla maggior parte di quelli di Morte (il personaggio migliore di Pratchett, secondo me).

Davvero, rinnovo la supplica perchè qualcuno (magari De Vita) facciano una parodia Disney, di uno qualsiasi dei romanzi di Pratchett, credo supererebbe perfino il Dracula di Enna/Celoni e la saga della spada di ghiaccio.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: TopoRezza - Giovedì 4 Ott 2012, 08:49:27
Mentre continuo a leggere Asimov (antologia del bicentenario online) ho cominciato alcuni libri di un autore che non avevo mai provato a leggere: Daniel Pennac, dopo aver letto Il paradiso degli orchi ho preso in mano ieri sera La fata carabina, e fino ad ora Pennac mi piace molto. :)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: ZioWalt - Giovedì 4 Ott 2012, 15:30:24
Io mi appresto, appena ne troverò il coraggio, ad iniziare I Miserabili.... ;D
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: TopoRezza - Giovedì 4 Ott 2012, 15:31:40
Io mi appresto, appena ne troverò il coraggio, ad iniziare I Miserabili.... ;D

Appena due tomi da 700 e passa pagine ciascuno scritte in piccolo. ;D ;D
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: ZioWalt - Giovedì 4 Ott 2012, 15:34:34

Appena due tomi da 700 e passa pagine ciascuno scritte in piccolo. ;D ;D

Mi sono fatto prestare l'integrale da 939 pagine scritte in microscopico... E fa impressione, te lo assicuro! Ma mi sono imposto di leggerlo e lo farò >:(
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Dippy - Giovedì 4 Ott 2012, 15:40:04
Anche io avevo letto l'edizione da 939 pagine (I Mammut, giusto?!)... Ci vuole molto impegno, indubbiamente.
Su involontaria istigazione di Nubulina ( ;D), dopo aver letto questo topic mi appresto invece alla lettura della Ricerca di Proust, che mi sono procurato...
Da poco invece ho terminato La Vita e le Opinioni di Tristram Shandy, Gentiluomo, di L. Sterne. Lettura curiosa e impegnata (soprattutto la seconda metà del libro), che consiglio a chi piace il genere sperimantale.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: ZioWalt - Giovedì 4 Ott 2012, 15:48:16
Anche io avevo letto l'edizione da 939 pagine (I Mammut, giusto?!)... Ci vuole molto impegno, indubbiamente.

Essì, proprio quella ;D Se sopravvivo non mancherà una recensione!
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Florence - Giovedì 4 Ott 2012, 17:43:05
Anche io avevo letto l'edizione da 939 pagine (I Mammut, giusto?!)... Ci vuole molto impegno, indubbiamente.
Su involontaria istigazione di Nubulina ( ;D), dopo aver letto questo topic mi appresto invece alla lettura della Ricerca di Proust, che mi sono procurato...

Su Proust confesso di essermi arenata secoli fa a metà dei Guermantes- I parte e di non aver più proseguito... I Guermantes li trovavo davvero... er... noiosetti :P
Invece i primi due tomi della Recherche sono a volte faticosi, ma molto belli. Solo che in italiano perdono, avevo letto un po di due traduzioni, quella Einaudi e quella Mondadori, in italiano del "Du côté de chez Swann", ma il fatto è che in francese c'è una specie di musicalità quasi inebriante... che in italiano non si riesce a rendere. Chi sa anche un po di francese dovrebbe provare in v.o., soltanto per il suono, le allitterazioni ecc.

Sul mio comodino adesso non c'è niente.
Ho finito da poco di leggere l'Orlando Furioso, che però era nell'ipad piuttosto che sul comodino... Sono rimasta stupita che Orlando occupa molto poco del libro, anche se la descrizione della sua pazzia è bellissima.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Nebulina - Giovedì 4 Ott 2012, 22:56:05
Anche io avevo letto l'edizione da 939 pagine (I Mammut, giusto?!)... Ci vuole molto impegno, indubbiamente.
Su involontaria istigazione di Nubulina ( ;D), dopo aver letto questo topic mi appresto invece alla lettura della Ricerca di Proust, che mi sono procurato...

MA grazie, mi fai arrossire  :) è il più bel regalo che avresti mai potuto farmi!!!
Se hai bisogno di qualunque delucidazione o aiuto nella comprensione... io sono qua per dirti come ho interpretato quella o quell'altra parte del libro... ho anche letto la Colomba Pugnalata che è un saggio di Citati su Proust in generale ma tratta anche della Recherche...
Per quanto riguarda la traduzione, io ho letto quella dell' Einaudi, Dalla Parte di Swan, che è il primo tomo (libro, volume cit. chi sa dirmi da dove?  ;D ) è tradotto dalla Ginsburb, che per quanto ami molto poco come autrice come traduttrice è con i controfiocchi!!!
Immagino che in francese debba essere una meraviglia, ma anche in italiano la ricerca dei vocaboli e l'accuratezza della sintassi e delle descrizioni, soprattutto nel terzo volume, che è in assoluto il più prolisso, rendono molto l'idea della società dell' epoca, anzi credo che lo stile, ampolloso e quasi maniacale nel descrivere i particolari sia un modo ottimo di descrivere le situazioni.

Io sono ancora a leggere L'Ulisse...quasi a pagina cento però..sarà una lettura moooolto lunga, ma conto per la fine dell'anno di finirlo....

I miserabili sono meravigliosi, uno dei libri più belli che abbia mai letto, la storia è non solo originale e mai banale, ma anche sul piano stilistico è perfetto, le digressioni storiche non sono mai fini a se stesse, servono sempre per inquadrare il momento storico e i comportamenti dei vari personaggi e i loro valori, come se Hugo sapesse quanto questo fossero mutevoli e volesse aiutare il lettore futuro a calarsi nella realtà dell' epoca. Il mio personale consiglio è quello di leggere attentamente quelle pagine e di non saltarle per la minuziosità delle descrizioni, poiché sono molto molto utile nella reale comprensione della storia in tutte le sue sfaccettature.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: alec - Venerdì 5 Ott 2012, 02:18:24
Sto terminando "L'impero carolingio", un vecchio saggio di Heinrich Fichtenau (1949) ancor oggi molto attuale.  L'autore prende in esame il periodo di Carlo Magno e di suo figlio Ludovico il Pio. Caldamente consigliato! ;)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Nebulina - Venerdì 5 Ott 2012, 13:34:03
Alec... che ricordi stupendi che mi fai tornare alla mente.... quel libro me lo fece leggere il mio professore di filosofia, mai troppo rimpianto, quando ero al liceo e me lo ricordo come un libro davvero bello che ti trasporta in quel mondo per mano e facendoti capire la società dell'epoca....
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Dante_94 - Venerdì 5 Ott 2012, 17:34:09
Restando sul filosofico, ieri ho iniziato una pietra miliare del pensiero filosofico:
Aut-Aut di Søren Kierkegaard

è affascinantissima la provocatoria posizione che ci viene messa davanti: Aut-Aut o l'uno o l'altro ... vita estetica, etica o religiosa è una scelta unicamente nostra, che ci responsabilizza e ci qualifica come individui ... Qualcuno lo ha gà letto?
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Dippy - Venerdì 5 Ott 2012, 18:50:44
MA grazie, mi fai arrossire  :) è il più bel regalo che avresti mai potuto farmi!!!
Se hai bisogno di qualunque delucidazione o aiuto nella comprensione... io sono qua per dirti come ho interpretato quella o quell'altra parte del libro... ho anche letto la Colomba Pugnalata che è un saggio di Citati su Proust in generale ma tratta anche della Recherche...
Per quanto riguarda la traduzione, io ho letto quella dell' Einaudi, Dalla Parte di Swan, che è il primo tomo (libro, volume cit. chi sa dirmi da dove?  ;D ) è tradotto dalla Ginsburb, che per quanto ami molto poco come autrice come traduttrice è con i controfiocchi!!!

Io per quanto riguarda Dalla Parte di Swann ho una traduzione di Paolo Pinto. Sicuramente posterò commenti o domande, se ne avrò!
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: TopoRezza - Venerdì 5 Ott 2012, 20:19:55
Ho terminato il mio "antologia del bicentenario" su internet, non avevo mai provato ma non mi pesa la lettura online. Comuque continuando nel mio momento spaziale comincio Abissi d'acciaio, sempre di Asimov e poi La fata carabina del buon Pennac. :o
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: TopoRezza - Venerdì 5 Ott 2012, 20:20:50

Mi sono fatto prestare l'integrale da 939 pagine scritte in microscopico... E fa impressione, te lo assicuro! Ma mi sono imposto di leggerlo e lo farò >:(

Non ne dubito assolutamente ;D
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Dialga - Sabato 6 Ott 2012, 13:00:56
io ora devo leggere il giovane golden di salinger.. Qualcuno lo conosce?
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: TopoRezza - Sabato 6 Ott 2012, 14:52:25
io ora devo leggere il giovane golden di salinger.. Qualcuno lo conosce?

Un bel giovane dorato ;D ;D ;D ;D
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Corto Maltese - Sabato 6 Ott 2012, 16:34:07
io ne leggo di tutti i tipi, adesso sto leggendo "L'Aquila Sul Nilo". . ..
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Zantaf - Lunedì 8 Ott 2012, 00:11:47
Gente, vorrei iniziare a leggere Achille Campanile ma non so da dove iniziare.... qualche suggerimento?
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Tinti - Mercoledì 10 Ott 2012, 16:03:52
Citazione
Gente, vorrei iniziare a leggere Achille Campanile ma non so da dove iniziare.... qualche suggerimento?
Dall'inizio? ;D
Scherzi a parte, se hai sentito parlare di questo autore è una buona cosa, purtroppo ai nostri giorni è più conosciuto un estraneo che compare per cinque minuti in tivù piuttosto che questo uomo che ha dedicato la maggior parte della sua attività lavorativa nel teatro, nel romanzo ed anche nelle sceneggiature cinematografiche.
Ti riporto, grazie a Wiki, la lista dei suoi lavori:
Narrativa  
1927 Ma cos'è questo amore? (Corbaccio)
1928 Se la luna mi porta fortuna (Treves)
1929 Giovanotti, non esageriamo!, (Treves)
1930 L'umorismo dell'Ariosto, (Mondadori) (in AA.VV., L'ottava d'oro, celebrazioni ariostesche)
1930 Agosto, moglie mia non ti conosco, (Treves)
1931 In campagna è un'altra cosa (c'è più gusto) (Treves)
1932 Battista al Giro d'Italia (Treves) (Campanile al seguito del giro d'Italia del 1932)
1933 Cantilena all'angolo della strada (Treves)
1933 Amiamoci in fretta (Mondadori)
1934 Chiarastella (Mondadori)
1940 La Gifle du km. 40
1941 La moglie ingenua e il marito malato (Rizzoli)
1942 Il diario di Gino Cornabò (Rizzoli)
1942 Celestino e la famiglia Gentilissimi (Rizzoli)
1945 Avventura di un'anima (De Luigi)
1946 Viaggio di nozze in molti (Garzanti)
1949 Il giro dei miracoli (Sera)
1955 Trac Trac Puf - Fiaba per adulti e per piccini (Rizzoli)
1958 Codice dei fidanzati (Elmo)
1959 Il povero Piero (Rizzoli)
1961 Trattato delle barzellette (Rizzoli)
1967 Dormono sulla collina (Editalia) (presentazione al volume Umoristi Francesi 1860-1890)
1967 Togliamoci il cappello (Editalia) (presentazione al volume Umoristi Inglesi 1860-1890)
1973 Manuale di conversazione (Rizzoli)
1974 Gli asparagi e l'immortalità dell'anima (Rizzoli)
1975 Vite degli Uomini Illustri (Rizzoli)
1976 L'eroe (Rizzoli)

Postume:
1980 Benigno (Rizzoli)
1980 Paganini non ripete (Sansoni)
1984 L'umorista e l'atomica (conferenza al Circolo Ufficiali il 16 dicembre 1950, in Ridotto)
1989 La televisione spiegata al popolo (Bompiani)
1992 Poltroni numerati (Il Mulino)
2008 Autoritratto (Aragno)
2010 Urgentissime da evadere - lettere 1922/1976 (Aragno)

Opere per il Teatro  
1924 Centocinquanta la gallina canta
1927 L'inventore del cavallo (Editrice d'Arte Fauno)
1931 L'amore fa fare questo e altro - Teatro completo 1 (Treves)
1936 Erano un po' nervosi
1937 Visita di condoglianze
1938 Uno Sciagurato
1938 Un esperimento riuscito
1939 Delitto a Villa Roung
1940 Aeroporto
1940 La Spagnola
1961 Il povero Piero
1966 Sogno (ad occhi aperti) di una notte di mezza estate
1971 L'inventore del cavallo e altre 15 commedie (Einaudi)
1978 Tragedie in due battute (Rizzoli)

E come non conoscere questo divertente piccolo atto per il teatro:
La stella nell'imbarazzo
- La prima stella: Ma che vorrà da me quell'astronomo?
- La seconda stella: Perché?
- La prima stella: Mi sta fissando da un'ora con il cannocchiale.

Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Zantaf - Mercoledì 10 Ott 2012, 18:55:23
Ehm veramente speravo che qualcuno potesse raccomandarmi due o tre titoli di quella lista da cui iniziare nonsosemispiego. Wikipedia ce l'ho anchio conrispettoparlando.

Conosco Campanile solo perchè in prima liceo (quindi qualche millennio or sono) un ragazzo ne aveva fatto una piccola presentazione, dato che era uno dei suoi autori preferiti. Non l'ho mai effettivamente letto ma ricordo solo dai vari estratti che ci diede che mi piaceva abbastanza il suo senso dell'umorismo. Si può dire un po' alla Pirandello?
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Fa.Gian. - Giovedì 11 Ott 2012, 13:16:25
OK, sfido chiunque a leggere "Streghe all'estero" di Terry Pratchett, e non desiderare ardentemente di vederlo trasposto in animazione, con i personaggi Disney.

Ho anche fatto gli abbinamenti:

Nonna Weatherwax è Flora della "Bella Addormentata"
Tata Hogg e Fauna come è vero che respiro
Magrat la associo alla Agnese Gooch del film (non Disney) "La signora mia zia", con la voce tremula di Wanda Tettoni
Greebo umano è Jack Sparrow
Lilith è un connubio tra Charlize Theròn vestita da Ravenna e La Fata Madrina di Shreck

E tutti gli altri possono essere davvero i corrispondenti characters Disney, visto che il romanzo parla di come le storie parassitino le persone per farsi vivere e rivivere all'infinito.

La scena del Lupo Cattivo di Cappuccetto Rosso è quanto di più commovente abbia mai letto  :'(

Chi devo uccidere perchè il Maestro De Vita mi faccia la parodia in tre parti, magari ambientata nell'Argaar?  ::)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: TopoRezza - Sabato 13 Ott 2012, 16:21:00
Se Pennac scrivesse solo le seconde parti dei suoi libri sarebbe un ottimo scrittore...
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bacci - Domenica 21 Ott 2012, 12:22:17
Ieri a Milano da Feltrinelli ho comprato un libro di cui tutti mi hanno parlato benissimo: Le braci di Sándor Márai. Stasera inizierò a leggerlo  :)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Kim Don-Ling - Domenica 21 Ott 2012, 20:40:22
Ieri a Milano da Feltrinelli ho comprato un libro di cui tutti mi hanno parlato benissimo: Le braci di Sándor Márai. Stasera inizierò a leggerlo  :)

Io sarei stato una voce fuori dal coro ;)
Chissà come lo troverai tu!
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bacci - Domenica 21 Ott 2012, 21:36:37

Io sarei stato una voce fuori dal coro ;)
Chissà come lo troverai tu!

Ottimo, quando l'avrò letto verrò a dirlo qui così magari se ne parla un po' ;)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: alec - Mercoledì 24 Ott 2012, 21:49:27
Sto leggendo "Una luce sulla strada per Woodstock", una raccolta di tre racconti brevi di Fratello Cadfael, scritti da Elis Peters.  Si narrano le prime avventure poliziesche del monaco gallese.  Buon libro, ma preferisco Sorella Fidelma di Tremayne...
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: TopoRezza - Sabato 27 Ott 2012, 14:45:49
Mi sembra ci fosse anche un telefilm su quella serie...
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: cianfa88 - Domenica 4 Nov 2012, 19:08:00
Solitamente macino qualunque tipo di mattone, ma con Moby Dick non ce l'ho fatta. Dopo 280 pagine in cui non è successo assolutamente nulla, ho mollato :-[
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Mr. Bunz - Venerdì 9 Nov 2012, 12:19:38
Gente, vorrei iniziare a leggere Achille Campanile ma non so da dove iniziare.... qualche suggerimento?

Ti consiglio per iniziare, i testi piu' prettamente umoristici (anche i romanzi non sono male, ma sono molto legati all'epoca in cui furono scritti), per cui prenderei "Battista al Giro D'Italia" opera giovanile (del 1932, Campanile aveva 33 anni) molto divertente e relativamente facile da rintracciare (se dove abiti c'e' un negozio del "Libraccio" spesso si trova anche al 50% di sconto), Edizioni Treves.
Poi e' ottimo il "Trattato delle barzellette" del 1961, Ed. Rizzoli, mi sembra recentemente ristampato (io l'ho trovato facilmente), ma soprattutto il veramente interessante "La televisione spiegata al popolo" Ed. Bompiani, 1989 (postumo); raccolta di articoli di critica televisiva apparsi su "L'Europeo" dal 1958 al 1975,   vedi su
http://www.ibs.it/code/9788845253775/campanile-achille/televisione-spiegata-popolo.html
  
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Amelia de Spell - Venerdì 9 Nov 2012, 14:42:49
ecco il grande passo: Aristotele - Il sogno e i sogni. Con testo a fronte giusto per ricordarmi che ho fatto il classico.
Dopo l'erroraccio della chick-lit di Federica Bosco torniamo ai fasti greci
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Zantaf - Lunedì 12 Nov 2012, 03:02:29

Ti consiglio per iniziare, i testi piu' prettamente umoristici (anche i romanzi non sono male, ma sono molto legati all'epoca in cui furono scritti), per cui prenderei "Battista al Giro D'Italia" opera giovanile (del 1932, Campanile aveva 33 anni) molto divertente e relativamente facile da rintracciare (se dove abiti c'e' un negozio del "Libraccio" spesso si trova anche al 50% di sconto), Edizioni Treves.
Poi e' ottimo il "Trattato delle barzellette" del 1961, Ed. Rizzoli, mi sembra recentemente ristampato (io l'ho trovato facilmente), ma soprattutto il veramente interessante "La televisione spiegata al popolo" Ed. Bompiani, 1989 (postumo); raccolta di articoli di critica televisiva apparsi su "L'Europeo" dal 1958 al 1975,   vedi su
http://www.ibs.it/code/9788845253775/campanile-achille/televisione-spiegata-popolo.html
  

Bene grazie. Vedrò di rintracciarli tutti e tre!
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: McDuck - Venerdì 23 Nov 2012, 11:15:55
Thomas Mann - Doctor Faustus

Il quale mi sta facendo molto interessare alla musica classica dal punto di vista teorico. Se solo avessi studiato uno strumento...
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: alec - Venerdì 23 Nov 2012, 15:01:58
Ho appena iniziato "Il fuoco segreto", un saggio sulla spiritualità tolkeniana, di Strathford Caldecott. Molto interessante...
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Mickey_15 - Sabato 1 Dic 2012, 14:16:28
Per colmare la mia ignoranza "scherlockiana" ho comprato "Tutto Sherlock Holmes"! Un tomo di 1248 pagine che mi terrà impegnato non poco! Comunque ho finito di leggere "Uno studio in rosso".Bellissimo!!!
Il libro in sè poi costa veramente poco ed è leggibilissimo nonostante la grandezza!!! :D
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bacci - Sabato 1 Dic 2012, 20:40:55
Bravo, buona lettura ;)

Mi ero dimenticato di scrivere che avevo terminato Le braci, di Márai, un libro notevole e suggestivo, che sale piano, cresce a poco a poco con una prosa carica di tensione che arriva al culmine nel finale in cui finalmente si tira un sospiro di sollievo, e la narrazione ricrea perfettamente quell'attesa, quella lunghissima attesa che è al centro del racconto, quella che nel suo lungo soliloquio il protagonista, il vecchio generale, spiega che è diventata l'unica passione ardente che lo teneva in vita, e che quendo finalmente dopo decenni arriverà il momento della vendetta, si renderà conto di aver fantasticato inutilmente per anni perché questa è pura illusione, un castello di carte che è servito giusto a tenerlo in vita e che crolla per il breve arco di tempo in cui si compie la tanto agognata vendetta, partita da un episodio sedimentatosi negli anni e che ha praticamente fermato la vita di ben tre persone.

Ho comprato oggi un volumone di una bellissima collana dell'Einaudi che raccoglie in un libro unico i Fratelli Karamazov, non vedo l'ora di iniziare a leggerli!
  
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Kim Don-Ling - Sabato 1 Dic 2012, 22:20:36

Mi ero dimenticato di scrivere che avevo terminato Le braci, di Márai [...] 

Trovo tu abbia analizzato piuttosto bene questo romanzo, tuttavia quello che tu definisci come sollievo, io l'ho percepito come una delusione. Dopo tutta la faticosa narrazione, tutto si dissolve come una bolla di sapone, e a me questo ha lasciato insoddisfatto.
Comunque in molti hanno apprezzato questa scelta, quindi è probabile che sia io quello che non è riuscito a cogliere ciò che lo scrittore voleva comunicare!
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bacci - Sabato 1 Dic 2012, 22:40:26

Trovo tu abbia analizzato piuttosto bene questo romanzo, tuttavia quello che tu definisci come sollievo, io l'ho percepito come una delusione. Dopo tutta la faticosa narrazione, tutto si dissolve come una bolla di sapone, e a me questo ha lasciato insoddisfatto.
Comunque in molti hanno apprezzato questa scelta, quindi è probabile che sia io quello che non è riuscito a cogliere ciò che lo scrittore voleva comunicare!

Non so, a me è piaciuto proprio per questo... poi leggendo il commento che ho trovato sull'edizione Adelphi si capisce che questo libro riflette molto il disagio esistenziale dell'autore, che poi tra l'altro parlandone anni dopo averlo scritto disse di non amarlo, ritenendolo "eccessivamente romantico". Però credo che il messaggio dell'opera sarebbe stato tradito da un finale più definito, in cui tutto si risolvesse definitivamente, con una semplice confessione dell'altro, per dire a me sarebbe sembrato anche più banale se alla fine dopo tutto il discorso il generale si fosse alzato per strozzare l'altro in una lotta tra vecchietti ;D
Insomma, dopo il lungo monologo l'ho trovato l'unico finale possibile per una storia del genere...
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Kim Don-Ling - Sabato 1 Dic 2012, 23:38:41
E' chiaro che non poteva finire con una rissa ;D
Avrei però voluto che, al termine della lunga ricostruzione dei fatti, l'amico (ora non ricordo i nomi) rispondesse qualcosa al generale, invece di lasciarlo solo con se stesso.

Detto questo, aggiungo che probabilmente l'intreccio con due amici che si innamorano della stessa donna non rientra nelle mie preferenze. Anche cinquemila chilometri al secondo mi aveva lasciato molto deluso.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bacci - Sabato 1 Dic 2012, 23:54:11
Sì, la solitudine è l'altro tema cardine del libro. Aggiungo, uscendo completamente dall'argomento che pure io ho rivalutato in peggio Cinquemila km al secondo, dopo un'altra lettura. Sotto il piano grafico niente da dire, Fior rimane un grandissimo, anche se La signorina else era ancora migliore :)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bacci - Domenica 9 Dic 2012, 16:47:17
Ho letto Sorpresa a mezzogiorno, un classico giallo di Ellery Queen nella media dei libri degli autori, quindi per me sempre piacevolissimo da leggere. Si tratta tra l'altro del secondo libro della serie, segue infatti La poltrona n.30.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bacci - Giovedì 13 Dic 2012, 22:57:43
Sempre perseverando nel tentativo di leggere tutto quello che è stato pubblicato di Ellery Queen, ho letto anche Sotto la campana di vetro, un racconto che mi piaciuto proprio poco, qui il mistero è veramente debole, la risoluzione forzata e l'investigatore irritante, per fortuna è finito subito!

Invece La lampada di Dio è un racconto lungo del 1935, ripubblicato poi nel '40 nella raccolta di racconti "Le nuove avventure di Ellery Queen". Questo merita, merita davvero tanto la lettura!
Promosso a pieni voti!

Avvocato, li conosci questi?
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: pkthebest - Venerdì 21 Dic 2012, 16:38:44
Sempre perseverando nel tentativo di leggere tutto quello che è stato pubblicato di Ellery Queen, ho letto anche Sotto la campana di vetro, un racconto che mi piaciuto proprio poco, qui il mistero è veramente debole, la risoluzione forzata e l'investigatore irritante, per fortuna è finito subito!

Invece La lampada di Dio è un racconto lungo del 1935, ripubblicato poi nel '40 nella raccolta di racconti "Le nuove avventure di Ellery Queen". Questo merita, merita davvero tanto la lettura!
Promosso a pieni voti!

Avvocato, li conosci questi?

Ancora no! ;)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: fdl 98 - Venerdì 21 Dic 2012, 16:52:37
Sul mio comodino troneggia "Il conte di Montecristo" e le sue 900 e passa pagine. Se non sfondo le mani a leggerlo spero di poterlo commentare. Naturalmente non è solo ma in dolce compagnia con "Il calendario del delitto" Ellery Queen, autore che mi appresto a leggere, e "L'ironia della scimmia" di Loriano Macchiavelli, e il libro obbligato dalla scuola "La metamorfosi" di Kafka.
Appena finito "Io & te" di Niccolò Ammaniti, anche questo per dovere scolastico, e devo dire che come libro è ben scritto e anche con una trama particolare, ma c'è il dettaglio che il protagonista (in cui noi adolescementi dovremmo impersonarci) è odioso fino alla morte, presuntuoso, altezzoso, verrebbe voglia di dirglielo in faccia. Mi rifarò con una rilettura della cara vecchia zia Agatha: "Miss Marple al Berthram Hotel". :)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Nebulina - Lunedì 7 Gen 2013, 18:08:01
FINITO!!!  Ancora non ci posso credere!!!!

L'Ulisse di Joyce.....
Quali motivazioni sottendono la lettura de L'Ulisse di Joyce? Nel mio caso il desiderio di dimostrare a me stessa che sarei stata capace di raccogliere, vincendo, questa sfida. Il percorso è stato lungo e difficile, ma alla fine posso affermare di essere più ricca, sotto tutti i punti di vista. L'Ulisse di Joyce è una di quelle opere che cambia la vita di colui che ne viene a contatto; la letteratura contemporanea assume un sapore diverso, tutto sa di già letto; qualunque schema,  stile e sperimentazione di scrittura è qui presente e perfetta. Joyce ha assorbito la letteratura prodotta fino ad allora e l'ha processata, maneggiata ed ha generato qualcosa di nuovo ed irripetibile, ha condensato in un unico libro la Scrittura. Durante questa giornata dublinese non accadono avvenimenti eccezionali, non si ha a che fare con protagonisti fuori dal comune, ma è la normalità di una vita mediocre e squallida nella sua quotidianità a divenire potente e unica, i pensieri, quasi tutti rappresentati come un fluire senza fine, di Bloom sono il nostro unico mezzo per comprendere la realtà che c'è intorno per gran parte del libro; ma il narratore cambia di continuo, senza alcun preavviso e questo ci consente di poter vedere la realtà attraverso altri pensieri che rendono via via più comprensibile, come il realizzarsi di un puzzle, il nostro quadro d'insieme; come una vertigine passiamo dai pensieri di un'adolescente bramosa di conoscere il mondo alla fantastica visione della città dall'alto, capitolo, a mio avviso, secondo solo al conclusivo monologo di Molly per bellezza e vivace originalità, in cui incontriamo gran parte dei personaggi e sembra di sentire gli odori, i rumori, i colori di ogni angolo, di ogni strada, senza che nessun oggetto venga descritto. La maestria di Joyce è davvero senza fine e dimostra di riuscire a trasmettere, pur utilizzando molti virtuosismi, l'infinita ignoranza che alberga in ognuno di noi; una marea montante di citazioni: della storia irlandese, di Shakespeare, di lirica, di pittura e chissà quante altre che mi sono sfuggite nonostante la guida alla lettura. Sembra impossibile, ma una volta concluso si ha l'impressione di aver solo iniziato a scavare un tunnel e che la luce sia ancora lontana, ma un'energia sconosciuta riverbera quella voglia di sfida che ha animato l'inizio della lettura in un circolo virtuoso che, forse, non avrà mai fine.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Simone McD - Lunedì 7 Gen 2013, 20:40:43
Attualmente in lettura: Cronache Marziane.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Gumi - Lunedì 7 Gen 2013, 22:44:36
Assieme all'immancabile vecchia zia Agatha, in questo periodo troneggia sul mio comodino (simbolicamente... In effetti non ce l'ho il comodino ;D) "E le stelle stanno a guardare" di Cronin! Quallcuno l'ha letto? Io sono appena al terzo capitolo!
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Dippy - Martedì 8 Gen 2013, 13:51:44
-CUT-

Certe volte penso che le recensioni di Nubulina valgano più delle letture che commenta...
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Nebulina - Martedì 8 Gen 2013, 14:07:01

Certe volte penso che le recensioni di Nubulina valgano più delle letture che commenta...


 :-[ Grazie :-) troppo buono!!! Senza dubbio troppo buono!!!
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: TRAM - Venerdì 11 Gen 2013, 19:45:32
http://letteraturaecinema.blogspot.it/2012/12/tutte-le-avventure-di-arsenio-lupin-di.html
Consiglio vivamente la lettura di questo eccezionale volume. C'è tutto, ma proprio tutto. L'opera omnia di Arsenio Lupin (quello vero), per la prima volta in Italia raccolta tutta quanta insieme (incluso il nuovo romanzo inedito).
P.S. guardate se i primi tre capitoli del libro non vi ricordano qualcosa...
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: alec - Sabato 12 Gen 2013, 02:27:48
Ho appena terminato di rileggere dopo molto tempo la "Trilogia di Albion" di S.Lawhead. Non ricordavo fosse così bella! Consiglio anche la trilogia sulle Crociate Celtiche
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bramo - Domenica 13 Gen 2013, 13:57:39
Attualmente sto leggendo Di tutte le ricchezze, il nuovo romanzo di Stefano Benni.
L'altra settimana ho finito invece Il Libro dei Demoni, scritto dal mio amico Massimiliano Grecchi, per il quale vi rimando alla recensione fatta sul mio blog (http://odoredellapioggia.blogspot.it/2013/01/il-libro-dei-demoni.html) ;)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: TopoRezza - Domenica 13 Gen 2013, 15:55:50
Da quanto tempo era che non scrivevo qualcosa sul papersera :)
Dopo aver riletto Lo Hobbit sono passato a Eragon di Paolini, ma domani inizio qualcosa di più pesante: Delitto e castigo di Dosto ;)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: il principiante - Domenica 13 Gen 2013, 21:00:14
Nel mio comodino c'è "racconti di natale" di Charles Dickens e "il mistero della pantegana puzzona" di Geronimo Stilton.   :)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: ele684 - Lunedì 14 Gen 2013, 10:57:51
Nel mio comodino c'è "racconti di natale" di Charles Dickens e "il mistero della pantegana puzzona" di Geronimo Stilton.   :)
uh geronimo stilton! ammetto di essere tentata di leggere qualcosa del buon geronimo... :)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Mickey_15 - Lunedì 14 Gen 2013, 14:57:01
Nel mio comodino c'è "racconti di natale" di Charles Dickens e "il mistero della pantegana puzzona" di Geronimo Stilton.   :)
W Geronimo Stilton! :D ;D
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bacci - Martedì 15 Gen 2013, 01:13:58
Sto leggendo Saggio sulla lucidità, di Saramago :) Spero sia bello quanto l'indimenticabile Cecità, dello stesso autore
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bacci - Domenica 20 Gen 2013, 21:10:53


Finito Saggio sulla lucidità (altro splendido libro dell'autore portoghese) ho letto Marcel Proust, di Giuseppe Scaraffia, uno studio biografico molto accurato dal punto di vista storico sulla vita dell'autore, ricco di testimonianze di personaggi che hanno frequentato Proust, anche solo di sfuggita, dai quali emergono piccoli aneddoti che contribuiscono a delineare un po' di più la complessa figura dello scrittore. Dunque non un libro sulla critica alle opere, consigliato più che altro per il ricchissimo apparato iconografico, utilissimo per immergersi a fondo nel periodo storico e anche per la lettura della recherche, visto che vi sono indicati molti dei protagonisti della Parigi dell'epoca che vennero presi come modelli per i personaggi creati da Proust.

Ieri ho comprato alle bancarelle di Torino Il Dottor Zivago, in una bella edizione degli einaudi NUE (il n. 44)  :)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: TopoRezza - Martedì 22 Gen 2013, 22:47:19
Una cosa leggera: Delitto e castigo di Dostoevskij, oltre a La morale anarchica di Kropotkin.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bramo - Sabato 26 Gen 2013, 00:20:20
Attualmente sto leggendo Di tutte le ricchezze, il nuovo romanzo di Stefano Benni.

(http://img824.imageshack.us/img824/9427/dituttelericchezze.jpg)

Il fan non abbandona mai i propri autori preferiti.
Io amo visceralmente la scrittura di Stefano Benni da quasi 10 anni ormai, e dal primo incontro che ebbi con lui (La Compagnia dei Celestini) ho recuperato tutto quanto realizzato prima e dopo.
E anche quando gli ultimi due libri li ho trovati meno brillanti del solito, quasi a notare un calo nell'appeal del suo stile, non ho potuto fare a meno di esultare quando nel settembre del 2012 è uscito per Feltrinelli il nuovo romanzo di Benni.
L'ormai ultra-sessantenne autore sforna con Di Tutte le Ricchezze la sua opera migliore tra quelle degli ultimi 7-8 anni. Questo non significa che sia tornato ai fasti dei romanzi che l'hanno reso celebre, non è più tempo del Benni Furioso o di Comici Spaventati Guerrieri.
Benni sfrutta l'età e quello che comporta in termini di sentire e di saggezza per scrivere un romanzo sulla vecchiaia e sulla solitudine. I romanzi dell'autore sono caratterizzati spesso dalla moltitudine di personaggi bizzarri, iconici e surreali, qui pure sono presenti ma in misura decisamente minore, e quasi eterea, proprio a sottolineare quella solitudine particolare e pregnante della senilità.
Perché sarà anche vero che, come recita un passo del romanzo, "ogni solitudine racchiude in sé tutte le solitudini", ma il libro riesce a descrivere in modo mirabile le caratteristiche che contraddistinguono la solitudine dell'anzianità, diversa da quella adolescenziale, voluta o notturna.
Il protagonista è Martin, un anziano professore in pensione che vive ritirato in una casetta isolata, appena fuori un piccolo paesino. Vive la sua esistenza con grande dignità e rassegnazione, parlando con gli animali del bosco e coltivando la sua passione per la cultura, in particolare per il Catena, poeta maledetto morto da anni. Un giorno una giovane coppia affitta la casa vicina a quella del professore, e Martin conosce così l'attraente e fatata Michelle, che gli ricorda un amore di gioventù.
Benni regala a questo straordinario e fiero personaggio una nuova avventura, quando pensava che non gli fossero più dovute, quando pensava di essere nella fase in cui tutto è già accaduto. La memoria ha un grande peso nell'economia della storia, insieme ai segreti dell'animo, terribili e cupi, ma Martin ha la possibilità di vivere il tempo presente come non avrebbe mai creduto di poter fare.
Una riga a parte merita Michelle: Benni è sempre unico nel descrivere le sue figure femminili, e nel descriverle tramite il filtro di osservazione degli altri personaggi. Sia che si evidenzi il lato più "volgare" della femminilità, sia che si accentui la versione più "angelicata" a dirla come Dante, l'autore è sempre riuscito a dare un tocco speciale alle descrizioni delle donne che popolano i suoi romanzi, e qui non fa eccezione regalandoci un'emozionantissima giovane donna.
Le ultime, malinconiche e disvelatrici, pagine suonano quasi come un testamento letterario, e le ultime due pagine in particolare quasi confermano la sensazione che ho avuto per tutto il libro, cioè che Martin fosse una sorta di alter-ego di Benni, visto che il professore rompe la quarta parete con parole che dicono sulla narrativa più di quanto possano fare 10 manuali di scrittura creativa.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bacci - Lunedì 28 Gen 2013, 23:14:58
Ho appena finito Il giudice e il suo boia. Questo è stato il primo romanzo di Dürrenmatt che ho letto, e devo dire che ne sono rimasto molto colpito! In poco più di cento pagine la tensione sale sempre più, e il narratore è evidentemente a suo agio con i meccanismi narrativi del poliziesco classico, tanto da fornire nella parte finale delle fenomenali rivelazioni, una dietro l'altra con naturalezza, incastrandole benissimo nel tessuto del racconto, ma riuscendo al tempo stesso a essere completamente originale nel suo pensiero, tanto da tirar fuori in poche pagine un giallo anticonvenzionale e a mio parere riuscitissimo. I personaggi sono descritti con l'essenziale ma riescono ad imprimersi nella mente tanto quanto le situazioni in cui si trovano... farò del mio meglio per reperire altri libri di Dürrenmatt.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Dialga - Lunedì 28 Gen 2013, 23:55:31
Io sto leggendo le Confessioni di Agostino d'Ippona..
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: ele684 - Martedì 29 Gen 2013, 17:01:08
Io sto rileggendo il brevissimo libro la gabbianella e il gatto di sepulveda..
Nei periodi difficili,lo rileggo sempre,è un racconto di una dolcezza infinita. :) :)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bramo - Mercoledì 30 Gen 2013, 00:54:57
Io sto rileggendo il brevissimo libro la gabbianella e il gatto di sepulveda..
Nei periodi difficili,lo rileggo sempre,è un racconto di una dolcezza infinita. :) :)
Condivido totalmente.
E, se ti interessa, pochi mesi fa è uscito un nuovo libro di Sepulveda, Storia di un gatto e del topo che diventò suo amico (http://www.repubblica.it/spettacoli-e-cultura/2012/11/10/news/luis_sepulveda_gatti_topi_e_bambini_la_mia_nuova_favola_sulla_forza_dell_amicizia-46295232/), sulla falsariga della Gabbianella ;)
Devo ancora recuperarlo, ma mi ispira (un paio d'anni fa lessi anche un altro romanzo dell'autore, di stampo totalmente diverso come molti altri suoi lavori, e ho apprezzato comunque il suo stile).
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: ele684 - Mercoledì 30 Gen 2013, 16:03:23
Condivido totalmente.
E, se ti interessa, pochi mesi fa è uscito un nuovo libro di Sepulveda, Devo ancora recuperarlo, ma mi ispira (un paio d'anni fa lessi anche un altro romanzo dell'autore, di stampo totalmente diverso come molti altri suoi lavori, e ho apprezzato comunque il suo stile).
oh che bella notizia, lo cercherò sicuramente ;D ;D
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: alec - Sabato 9 Feb 2013, 02:33:57
"Il passo di Merlino", un ottimo fantasy storico di Louis Fetiaijne
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bacci - Lunedì 11 Feb 2013, 01:20:07
Sto leggendo - sono a metà - Febbre a 90' di Nick Hornby, il libro dello scrittore inglese dedicato alla sua fede per l'Arsenal. E' piuttosto piacevole e divertente ma finora anche un pochetto ripetitivo, va bene come intermezzo tra due libri un po' più impegnativi, così come solitamente mi capita di leggere i libri gialli tra roba che dovrebbe essere un po' più corposa  :P
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Mr. Bunz - Lunedì 11 Feb 2013, 16:47:45
Sto leggendo - sono a metà - Febbre a 90' di Nick Hornby, il libro dello scrittore inglese dedicato alla sua fede per l'Arsenal. E' piuttosto piacevole e divertente ma finora anche un pochetto ripetitivo, va bene come intermezzo tra due libri un po' più impegnativi, così come solitamente mi capita di leggere i libri gialli tra roba che dovrebbe essere un po' più corposa  :P

Beh, ovvio che se non sei un Football fan febbre a 90 e' un bel libro, ma non e' un capolavoro come per noi vecchi patiti del calcio inglese e discreti giocatori di Subbuteo (bello il film tratto dal libro, con Colin Firth). Il miglior libro di Hornby, IHMO (se gia' non l'hai letto) e' "Alta fedelta'".
Sul comodino ora ho un piccolo Adelphi : Marius Schneider - La musica primitiva.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bacci - Lunedì 11 Feb 2013, 17:04:20

Beh, ovvio che se non sei un Football fan febbre a 90 e' un bel libro, ma non e' un capolavoro come per noi vecchi patiti del calcio inglese e discreti giocatori di Subbuteo (bello il film tratto dal libro, con Colin Firth). Il miglior libro di Hornby, IHMO (se gia' non l'hai letto) e' "Alta fedelta'".
Sul comodino ora ho un piccolo Adelphi : Marius Schneider - La musica primitiva.

Infatti seguo il calcio ma anche così di tutti gli atleti dell'Arsenal degli anni '60, '70 e '80 citati nel libro ne conosco ben pochi, a parte i giocatori più famosi. Per non parlare di quelli che militavano nella quarta divisione inglese di allora  :) Da questo punto di vista è comunque un bel libro, interessante anche perché per ogni giocatore citato cerco di fare un minimo di ricerca per curiosità, ma certo aver vissuto direttamente quegli anni deve essere un'altra cosa. Comunque il libro è bello lo stesso, anzi, ora che sono quasi alla conclusione devo dire che andando avanti con le pagine la passione per questo sport descritta da Hornby alla fine contagia, anche se sono tempi diversi dai miei (il mio periodo d'oro da tifoso è stata l'inter di Mancini e Mourinho, figuriamoci :D), e proprio per questo ne sono forse ancora più affascinato. Le assidue visite allo stadio di casa dell'arsenal da parte di Hornby alla fine fanno immaginare di essere stati un po' di volte con lui a vedere e tifare in qualche finale di coppa.
Alta Fedeltà l'ho letto e mi era piaciuto parecchio :)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Nebulina - Lunedì 25 Feb 2013, 13:13:23
L'urlo e il furore- William Faulkner

Faulkner ci getta di prepotenza nella vita della famiglia Compson e non lo fa raccontando le loro vicende, ma mostrandoci i loro pensieri, come questi si presentano nella loro mente.
Abile conoscitore di Joyce e del suo Ulisse, Faulkner riesce nel rendere proprio quel flusso di coscienza, a perfezionare ciò che era già perfetto, creando uno stile unico.
La famiglia diviene un'unica entità, fatta di tante sfaccettature e ognuna di queste è un mondo a sè fatto di pensieri, emozioni e contraddizioni. Ciò che rende questa saga familiare il capolavoro di Faulkner non è la trama, ma lo stile. Non è un pedissequo avvicendarsi di eventi, non è un racconto, sono i pensieri che di volta in volta affollano la mente dei protagonisti, è attraverso questi che capiamo, a poco a poco, ciò che sottende alla sventura.
L'impresa non è delle più semplici e l'autore non lo nasconde; è il primo capitolo ad essere il più complicato, poichè i pensieri sono quelli di un idiota, che si affollano in una dimensione dove il tempo e lo spazio non esistono, i piani sono sovrapposti e dove i cinque sensi hanno dei limiti sfumati e quasi si compenetrano. E' necessario abbandonare ogni logica, ogni schema e lasciar scorrere le parole in un fluire di delicate e emozioni che accompagnano in un mondo semplice, ma doloroso di un uomo senza colpa e senza coscienza di sè. Un viaggio meraviglioso dove ogni precedente visione del mondo è scardinata, distrutta, dissolta, in cui non c'è spazio per la pietà, ma l'oportunità di conoscere l'inconoscibile, di capire ciò che davvero non ci sarà mai concesso di apprendere con l'esperienza diretta: ciò che un idiota prova.
Faulkner si spinge oltre il limite del concepibile, facendoci conoscere i tormenti di un suicida che si insinuano nel quotidiano, improvvisi e repentini, ma continui, come insetti che non riesce e forse non vuole, debellare, così in ogni strada, in ogni toccante episodio di quel giorno i pensieri tornano e aggiungono angoscia all'angoscia e come un gorgo risucchiano tutto.
Le ombre che avvolgono tutto il libro, che velano e svelano la realtà, sono le vere protagoniste ed è attraverso di esse che il particolare si fa universale e che la singola famiglia diviene portavoce della miseria dell'umanità e molto lontano, forse proprio nel loro mondo, dove sono libere e padrone, che un bagliore di luce può generare la speranza che spinge gli uomini ad andare avanti.
Un'opera che lascia il segno, che come fu per L'Ulisse, non può lasciarci come ci ha trovato.
Un inno alla scrittura che si fa arte.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Nebulina - Martedì 26 Feb 2013, 15:35:14
C'è ancora tanta neve da me..si sta sciogliendo a poco a poco, ma sciogliere sessanta centimetri non sarà una cosa breve... per cui ieri mi sono metta un altro libro:

Rosa candida di Audur Ava Olafsdottir

Una fuga dal proprio mondo, isolato e sperduto, dai legami e dai ricordi; voglia di indipendenza e di rivalsa. Questi sono i temi fondamentali presenti in questo romanzo. Il soggetto è interessante e gravido di promesse del tutto non mantenute nella stesura dello stesso.
Il difetto maggiore, forse complice la traduzione di Stefano Rosatti, è nello stile e nella scelta dell'io narrante utilizzato per raccontare e non trasmettere le emozioni del protagonista.
Tutto il romanzo è una serie di eventi, di binomi causa-effetto che lasciano poco spazio all'interiorizzazione di eventi tragici, non viene trasmessa la drammaticità delle vicende, non si riesce ad empatizzare con nessuno dei personaggi, perchè questi non sono caratterizzati, ma solo abbozzati; nessuno dei comprimari è davvero necessario o ha un peso nella vicenda del protagonista; eppure l'ambientazione si presterebbe bene alla creazione di figure di spessore. Senza citare capisaldi della letteratura che vantano tale scenario, basta immaginare quanto i monaci di un monastero possano essere sfruttati per descrivere vizi e virtù del nostro mondo; invece sono solo ombre che si spostano su un muro senza lasciare un segno.
Come sabbia tra le mani, le pagine scorrono senza alcun guizzo stilistico, senza alcun colpo di scena; forse, ma non credo fosse l'intenzione dell'autrice, con una riflessione sull' illusione del libero arbitrio. L'acqua non potrà mai cambiare la bottiglia, potrà solo plasmarsi ad essa.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Kim Don-Ling - Mercoledì 27 Feb 2013, 20:52:33
Dopo averlo letto una prima volta in edizione scolastica censurata, sto rileggendo in questi giorni "Il buio oltre la siepe", finalmente nella sua interezza.
Le differenze non sono sostanziali, ma le pagine mancanti aiutano a delineare un quadro più completo della vicenda.
E' certamente un libro straordinario, capace di far passare un messaggio importante nella maniera migliore.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Nebulina - Domenica 3 Mar 2013, 21:20:49
la neve si sta sciogliendo...e poi ho iniziato le mille e una notte... ma ho finito

solar

La vita di un premio Nobel è sempre avvolta da un'aura di sogno e di integrità morale; un individuo che ha messo le sue capacità al servizio dell'umanità e in questo modo donato benefici al mondo. Cosa avverrebbe però se a compiere questo pensiero fosse Ian Mc Ewan? Dopo avere letto Solar ho le risposte. La caratterizzazione del protagonista è caustica, le sue azioni spinte da un temperamento che affonda le radici nell'infanzia, ma non giustifica il comportamento dell'uomo adulto, che è per natura un cinico egoista. Su queste basi si svolge un romanzo che ha molti piani di lettura, quello narrativo, divertente e leggero, fatto di situazioni e scenari improbabili, personaggi secondari grotteschi e destinati a subire il fascino perverso del protagonista; quello sociologico, che secondo me è il più importante, di cui si potrebbe scrivere per ore, poiché descrive e analizza per mano di giornalisti, opinionisti, persone comuni, attivisti e fanatici quello che è lo spauracchio di questi ultimi anni: il surriscaldamento del pianeta. Argomento sulla bocca di molti, ma nel cervello di pochi, che ha il grande pregio di seminare il senso di colpa in chiunque, ma senza rivelare la reale portata e di far arricchire chi ne percepisce il potenziale economico a lungo e a breve scadenza. Con la naturale maestria tipica della penna di McEwan il lettore si sente parte del problema fino quasi a far germogliare il seme del senso di colpa e ripromettersi di non gettare mai più una lattina nel bidone dell'indifferenziata, ma poi tutto si capovolge, perché il punto di vista è quello di un Nobel che nel suo cinismo vede le cose per quello che sono e che riesce a trasmetterci la reale portata del problema che si manifesta più come uno specchietto per le allodole che una catastrofe imminente. Irritante come solo questo autore sa essere, poiché mostra attraverso i suoi personaggi le nostre più profonde pulsioni, quelle che millenni di anni hanno nascosto sotto la corteccia frontale, farà storcere il naso a molti, offesi e quasi inorriditi dalle azioni che percorrono il libro, ma è questa la caratteristica che distingue questo scrittore contemporaneo, uno dei migliori, da i suoi colleghi: non si può rimanere inerti di fronte al suo stile che riesce a rendere lievi anche le azioni più subdole e indecenti, costringendo il lettore a riflettere e far tesoro di ciò che ha letto.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bacci - Domenica 17 Mar 2013, 17:35:01
Ho letto L'automa, di John Dickson Carr. Come sa chi si approccia a romanzi del genere lo stile è quello classicissimo del poliziesco, la prosa è asciutta e finalizzata agli intrighi della trama ma anche questa volta lo scrittore riesce a creare una particolare atmosfera, in cui in una sequenza particolare -più che negli altri suoi libri che ho letto - la tensione si fa molto alta. Come da tradizione l'omicidio è veramente particolare nel contesto e nei modi in cui si attua, e la soluzione trovata dall'esimio criminologo Gideon Fell svela un piano di una fantasia ai limiti del credibile, tanto che ogni singola volta rimango sorpreso. Da questo punto di vista le opere di questo scrittore mi pare sviluppino trame più contorte ed elaborate, con eccezioni, di quelli di agatha christie e di ellery queen, gli altri giallisti che amo e conosco meglio. Consigliato ai puristi!
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Nebulina - Sabato 23 Mar 2013, 23:44:03
Il veleno dell'oleansro - Somonetta Agnello Hornby

Suspance, intrigo, morbosità rappresentano le fondamenta su cui si poggia quest'opera. L' intento dell'autrice è creare attraverso una saga familiare un micromondo e descriverlo in ogni sua  sfaccettatura, cercando di creare un substrato che lo accolga. L'ambizioso e arduo compito non è di facile soluzione, infatti non è raggiunto;  nel tentativo di stupire e di coinvolgere il lettore quelle che si susseguono sono immagini e situazioni estreme che risultano poco verosimili; un bel mosaico è il risultato della visione d'insieme del suo creatore non della bellezza di ogni singola tessera;  La struttura del racconto è complicata, da una parte per il numero eccessivo dei personaggi che compongono la famiglia siciliana allargata e dall'altra per l'intrecciarsi delle vicende dei  protagonisti. I fili che ordiscono la trama sono troppi, troppo particolari e sfuggono al controllo dell'autrice che finisce per far collimare il tutto in modo forzato.  I personaggi sono mal caratterizzati, inseriti in un contesto melodrammatico e vittime del destino, ma senza che venga mostrata l'essenza del loro animo, senza spiegare ciò che ha permesso una deriva collettiva, senza creare un' empatia con nessuno di essi. Vengono descritte tutte le situazioni che più suscitano emozioni nell'animo del lettore: violenza sulle donne, sadomaso, anoressia, omosessualità, bisessualità., associazione mafiosa, sfruttamento degli immigrati e molto altro; troppo per una sola famiglia, troppo per una sola vicenda. Lo stile con cui il tutto è scritto appare ridondante e cerimonioso, infarcito di metafore che mal si comprendono; le descrizioni sono volte a  fotografare e non a raccontare gli eventi o le persone, uccidendo la possibilità di avvolgere la bella villa Pedrara con quell'alone di magia regalatoci dall'originale incipit, in cui la scelta di far raccontare la storia dallo spirito della salma incuriosisce e ben dispone, ma come un banco di nebbia si dissolve via via che ci si avvicina alla conclusione. Lascia l'amaro in bocca, perché sarebbe bastato poco per rendere la lettura lieve e piacevole, un tocco di ironia col quale tentare di spiegare un destino beffardo che gioca con la vita della famiglia Carpinteri una divertente partita a scacchi, ma il velo della realtà offusca tutto, anche quei pochi barlumi di luce che tra le righe si scorgono.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Nebulina - Domenica 31 Mar 2013, 14:37:02
Cuore Cavo -Viola Di Grado

Quando si conclude questo romanzo anche l'ultima speranza, quella della pace dopo la morte viene infranta. La disperazione che invade il depresso non è raccontata è fatta intuire dalla delusione e dall'inutilità che la morte si rivela. Chi ha sentito dentro di sé la fredda morsa dell'angoscia, insopportabile a tal punto da far apparire dolce e rassicurante l'eterno oblio, ma le ha resistito, non può non godere nell'apprendere che la sua titubanza l'ha salvato, almeno per un po', dall'eterno attendere qualcosa che non arriverà, senza però la consolazione della morte.
Attraverso uno stile originale e fresco quello che ci troviamo a leggere è un inno alla vita, raccontato da chi quell'unico bene lo ha reciso con una lametta da barba in una vasca. Un inseguirsi di sentimenti vengono suscitati durante la lettura che trascinano il lettore in un vortice di sensazioni, spesso forzate, ma sempre intense. I pochi personaggi sono caratterizzati molto bene, attraverso dialoghi ed espressioni, nessuno di essi viene descritto in modo fastidioso, ogni volto è appena accennato lasciando libera la fantasia di immaginare. La protagonista è raccontata attreverso la morte, la disgregazione del corpo, creando un rapporto conflittuale con gli organismi che lo stanno putrefacendo. I personaggi secondari sono un po' esagerati per azioni e reazioni, ma verosimili, mai troppo estremi.
Ciò che rende questo libro molto interessante non è il piano narrativo, ma le molte chiavi di lettura a cui si presta; se ci si lascia trasportare dal sapore agrodolce che suscita, si capisce che l'autrice non ha solo raccontato una storia, ma ha trasmesso delle emozioni, proprie, le ha messe su carta e le ha liberate dal suo intimo. Lo stile se pur talentuoso è ancora acerbo, si alternano paragrafi di pura arte ad di alcuni buon artigianato. L'autrice non ha avuto il coraggio di rendere predominante l'intuizione del geniale incipit, imbibire la carta di quell'ironia tagliente che avrebbe reso questo bel romanzo in un' espressione artistica di alto livello.
Un'opera da consigliare e un' autrice da seguire e da amare.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Nebulina - Lunedì 1 Apr 2013, 12:14:27
La briscola in cinque - Marco Malvaldi


Una bella sorpresa questo piccolo giallo, che contiene in sé tutti gli ingredienti per far trascorrere qualche ora di puro divertimento al lettore. Quella che si respira è la più tradizionale Toscana, con i suoi vecchietti a giocare a carte nel baretto e a leggere il giornale come se fosse il pane durante la guerra! Le caratterizzazioni sono perfette, esilaranti, vere e l'atmosfera che si crea sdrammatizza la vicenda, alleggerendola, ma senza mai farla diventare farsa. Il piano narrativo è lineare, il giallo è di facile risoluzione, ma è la caratterizzazione dei personaggi a rendere adorabile questo libretto, il protagonista è forse il più riuscito, poiché da giovane barista laureato, ma non frustrato per questo, si vuole distinguere dai quattro ottuagenari paradigma dell'ultima età della vita, ma inesorabili in esso si vedono comparire i segni di ciò che sarà e sarà inevitabile un giorno giocare a briscola in cinque con i capelli d'argento e mirare "Il Tirreno" per accaparrarselo. I comprimari sono appena accennati, elementi necessari all'indagine, ma del tutto marginali, il cuore della vicenda è il bar ed è lì che la vita del paese si svolge ed è lì che l'essenza del paese, quella vera viene custodita e protetta e come un rito antico tramandato di padre in figli, anzi di nonno in nipote.
Lo stile è semplice, i dialoghi in dialetto toscano donano un tocco comico a tutta lettura costringendo il lettore più e più volte a interrompersi per ridere di gusto, i tempi narrativi sono serrati e non ci sono falle nella trama.
Senza dubbio consigliato per respirare l'aria della mia meravigliosa Toscana.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: fdl 98 - Lunedì 1 Apr 2013, 12:57:12
La briscola in cinque - Marco Malvaldi
-cut-
Ottima analisi Nubulina, anche a me è piaciuto tantissimo quel libro e in generale tutti quanti quelli della serie del Bar Lume (dovrei averli tutti, o quasi) per la comicità e il divertimento unito anche al giallo. Se posso permettermi, oltre a consigliarti la lettura dei rimanenti romanzi del ciclo dei quattro vecchietti, ti consiglio anche "Odore di chiuso" dello stesso autore, forse l'apice di Malvaldi nei, pochi, libri da lui scritti. Il romanzo non racconta del Bar Lume, ma di un critico culinario (antesignano di Master Chef) che si trova invischiato in un caso di omicidio negli ultimi decenni dell'800. Straconsigliato. Come sono straconsigliate le presentazioni che fa Malvaldi, un personaggio davvero simpatico. ;)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Gumi - Lunedì 1 Apr 2013, 14:07:50
Bacci il libro di Carr l'hai trovato in libreria o su internet?
Perché è un po' di tempo che spulcio librerie per trovarne uno ma mi vedo sempre rispondere con una faccia allibita del tipo " e mo chi è questo?".
Devo proprio decidere di farmi una carta? ;D
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: papsuper - Lunedì 1 Apr 2013, 19:04:47
Io sto leggendo la trilogia di Merlino,un po' lento come libro ma scritto molto bene da Luisa Mattia! [smiley=aiMieiTempi.gif]
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bacci - Martedì 2 Apr 2013, 16:26:55
Bacci il libro di Carr l'hai trovato in libreria o su internet?
Perché è un po' di tempo che spulcio librerie per trovarne uno ma mi vedo sempre rispondere con una faccia allibita del tipo " e mo chi è questo?".
Devo proprio decidere di farmi una carta? ;D

Tutti i Dickson Carr che possiedo li ho trovati nei mercatini dell'usato :) Sono soprattutto gialli oscar mondadori economici... Eh, purtroppo non mi pare di aver mai visto sue opere in libreria, solo in alcune biblioteche...
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Nebulina - Mercoledì 3 Apr 2013, 20:04:41
Santuario - William Faulkner

Un libro commerciale; così Faulkner definì, forse in modo ironico, questa sua opera , un mero oggetto finalizzato a far cassa in un momento in cui le poche entrate mal si conciliavano con l'aumento dei componenti della sua famiglia, infatti a se stesso si aggiungeva un lontano amore di gioventù con due figli a carico. Sceglie il genere giallo, una storia che va a cercare ciò che si nasconde sotto la melma, nell'oscuro pantano dell'america proibizionista e bigotta,uno stupro, un omicidio, più sospettati, un avvocato e tanto caos; caos che ricalca la società dell'epoca, peccatori travestiti da benpensanti. E' pura angoscia quella che pervade il lettore fin dalla prima pagina, dove un uomo si accosta a bere ad una polla e un altro uomo rimane per due ore a fissarlo in un climax di inquietudine che all'improvviso si dissolve grazie alla magistrale penna di Faulkner  portando i due a camminare lungo una strada, senza che di fatto abbiamo mai iniziato a camminare, come ad anticipare il cammino parallelo che faranno, senza incontrarsi mai più. Tutti gli orrori sono contenuti in questo romanzo, la disperazione di una donna non sposata con un figlio, costretta a prostituirsi per tirare fuori dal carcere il proprio uomo, uno stupro, un omicidio, un errore giudiziario.  Faulkner descrive il male che alberga come un principe nelle persone, ma non lo fa giudicando, perché non esistono personaggi buoni a fare da contraltare e ognuno ha i propri peccati da nascondere o da santificare. Come le ombre erano il fil rouge de "L'urlo e il furore", qui sono il buio e la penobra che pervadono la trama, trascinando  gli attori di questa storia nelle più grottesche realtà, in vite non vissute, in sogni non realizzati, aspirazioni disattese. La vittima, giovane donna, o per meglio bambina grande, penetrata da una pannocchia come simbolo di virilità da parte di chi non la possiede, non suscita compassione, non è degna di tale sentimento; ella, forse, è il personaggio più corrotto di tutti gli altri, perché non ha un alibi per giustificare la totale assenza di una coscienza. Attraverso le suggestive descrizioni si materializzano intorno a noi, i luoghi e gli odori, la paura e la rassegnazione di una vita che non sa più come definirsi, non sa più che direzione prendere; riesce, Faulkner a trasmettere la disperazione ad ogni parola, le pagine trasudano sensazioni disturbanti, specchio dell'animo di ognuno, con cui il lettore deve in ogni caso fare i conti e riconoscersi, perché non ci sono eroi in questo romanzo solo uomini e donne che vivono un tempo difficile e che hanno difetti e bassezza comuni a tutta l'umanità. Il particolare si fa universale e dalla squallida vicenda del Sud degli Stati Uniti si espande come un fungo atomico il male si spande e si diffonde prima nella mente del lettore e poi in tutto il mondo reale, infarcendolo di una fosca luce grigia.
Non certo all'altezza dell'"Urlo e il furore", ma ce ne fossero ancora oggi di "libri commerciali" a questo livello!
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bacci - Domenica 7 Apr 2013, 18:21:58
Oggi ho comperato:

Il deserto dei tartari - Dino Buzzati (l'avevo iniziato a leggere in una sala d'attesa, e ora dopo qualche ricerca ho comprato la stessa edizione  ;);
Un eroe del nostro tempo - Lermontov, su consiglio di un'amica;
La peste - di Albert Camus;
L'indifferente - di Marcel Proust.

Direi che sono a posto per un po' :)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Nebulina - Domenica 7 Apr 2013, 23:00:17
Il deserto dei Tartari - Dino Buzzati

La speranza custodita all'interno di mura sicure, protetta e coccolata, per anni e anni; la speranza che permette di aggiungere un giorno all'altro nel lungo scorrere della vita; la speranza che si materializza quando ormai non c'è più tempo, non c'è più vita. Buzzati non racconta una storia, ma descrive uno stato d'animo presente in ogni uomo: la solitudine. L'attesa dei Tartari, come catarsi, è metafora dell'inutilità della vita che risulta vera solo nell'azione e non nell'immaginazione, la ricerca spasmodica di uno scopo in qualcosa che uno scopo non ha, il lento scorrere di giorni uguali ad altri giorni, l'inverno che aspetta l'estate che aspetta un altro inverno, nell'attesa che anche l'ultimo inverno, che anche l'ultimo giorno si consumi e l'eterno possa infine avvolgere tutto. Capolavoro del novecento italiano non si limita a trattare in modo originale un argomento così intimo e importante, ma lo fa toccando corde che il lettore neppure immaginava di avere, lo fa capovolgendo i normali punti di riferimento, avvolgendo con nebbie e oscurità la vita degli altri, quella fatta di mogli e mariti, genitori e figli, birra, cibo e divertimenti, che appaiono lontani e frivoli, quasi alieni in un mondo fatto di sogno. Infatti quello che Drogo fa per una quantità di anni che appare infinita è coltivare un sogno, costudirlo e sperare di realizzarlo; è paura quella che prova quando è lontano dalle sue mura, paura che i Tartari possano arrivare e non trovarlo e non importa se nessuno ci crede più, egli ci crede e continuerà a crederci, come semplice tenente sentirà questo sogno ancora evanescente prendere forma nel suo cuore, adulto lo confronterà con le gioie che potrebbe avere là nel mondo vero e da vecchio lo consolerà nella malattia. Il sogno vincerà sempre e alla fine si realizzerà, i nemici tanto attesi arriveranno, ma proprio in quel momento, come metafora della vita, si renderà conto che tutto quello che conta, che tutto quello che voleva era raggiungere con dignità l'oblio e l'eternità. Toccante, con uno stile da lasciare a bocca aperta, lascia il lettore pieno di dubbi sulla solidità della propria vita, di quanto davvero tutto il meglio sia ormai alle spalle, non importa l'età, non importa il vissuto, importa solo quanto la speranza dentro il cuore sia viva, se c'è allora si potrà anche morire con un sorriso sincero sulle labbra.
Lettura che non può mancare, lettura che lascia un segno nel cuore e nell'animo.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Nebulina - Martedì 9 Apr 2013, 13:11:55
Oh se sono fastidiosa a inserire tutte le opinioni dei libri che leggo ditemelo.... è che per il lavoro è un periodo un po' morto, quindi leggo tanto...ma se è un problema ditelo....:-)

Il Weekend Peter Cameron

E' la descrizione di qualcosa di impalpabile a voler essere descritto in questo romanzo breve, la tensione che si sviluppa in  un gruppo di amici, subdola, sgradita, inaspettata. La trama è semplice, di fatto non succede niente in quei pochi giorni e questo incuriosisce oltremodo l'aspirante lettore. Lo stile ancora acerbo di Cameron si svela con tutti i suoi limiti nel delineare gli stati d'animo dei personaggi che appaiono eccessivi. La struttura narrativa è ben costruita, il climax è pressoché perfetto; la vicenda inizia nella calma e nella pace, sottesa la speranza di una vita dopo un grave lutto che trasmette l'eccitazione per un nuovo inizio che possa attenuare il senso di vuoto e di colpa. I personaggi sono introdotti al momento e nel ruolo giusto. Eppure manca qualcosa, manca quella magia che cattura quando l'autore non si limita a raccontare, come un bravo cronista, ma a trasmettere un'emozione. Tutto il romanzo è una ricerca spasmosica di far respirare l'atmosfera pesante che i personaggi creano con i loro rapporti, morbosi il più delle volte, ma è una ricerca vana poiché la caratterizzazione è affidata ai ricordi, anzi al racconto da parte del narratore onnisciente di ciò che è stato che svela in tutto e per tutto, quasi a giustificare, le azioni del presente, ma non basta a far empatizzare il lettore con il nucleo di amici storico, il che potrebbe ancora andare bene se ci fosse un contraltare di rilevo, ma che invece è appena accennato e non ha la forza di sgretolare le sovrastrutture che il gruppo incarna. Tutta la struttura è riconducibile, alla fine, a due entità di persone, la coppia eterosessuale con l'amico "vedovo" omosessuale e il di lui nuovo fidanzato con l'amica italiana della coppia, ma sono sbilanciate, infatti i primi vivono la loro esistenza ovattata e priva di emozioni, protetta dalle consuetudini e dalle abitudine la cui rottura porterebbe a disintegrare quel fragile equilibro esistente; dall'altra parte abbiamo la spontaneità e l'ingenuità, ma se Robert è il personaggio più riuscito e che davvero fa respirare una boccata d'aria pura trasmettendo emozioni profonde, forse foriero del pensiero dell'autore, Laura subisce lo stesso trattamento degli altri, il passato e l'inutile e noiosa descrizione della parte rimanente della sua famiglia che giustifica il suo temperamento, la privano della spontaneità che controbilancerebbe tutta la struttura.
Un ottimo esercizio di stile comunque, di cui consiglio la lettura che si esaurisce, purtroppo in poche ore, lasciano il lettore, più o meno, come lo ha trovato.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: PAPERPERSEO - Giovedì 11 Apr 2013, 22:23:10
Questi sono i libri che ho letto di recente o che sto leggendo:
La trilogia della fondazione- Asimov
Gregor la prima profezia- Suzanne collins
Prossimi che prenderò:
Gli eroi dell'olimpo l'eroe perduto- Rick Riordan
Gregor la profezia del flagello- Suzanne Collins
Serie preferita:
Percy jackson e gli dei dell'olimpo- Rick riordan.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: ally_kiss - Venerdì 12 Apr 2013, 12:09:52
bellissima la trilogia della fondazione!

anch'io sto leggendo Asimov, precisamente un Urania del 1976 intitolato Test e Note n.1 con, appunto, testi e note del geniaccio in questione :)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: ZioWalt - Venerdì 12 Apr 2013, 23:23:01
Attualmente sul mio comodino:

Hemingway, Hemingway, Hemingway... Con la promozione del mese scorso che offriva un 25% di sconto per tutti i libri Oscar Mondadori ultimamente ho fatto grossa incetta di molte delle opere del suddetto autore ;D

E ho preso anche Tutti i miei robot (non avendo mai letto nulla di Asimov) e quella piccola grande perla che è Novecento, di Alessandro Baricco!
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Nebulina - Domenica 21 Apr 2013, 15:30:49
V. Thomas Pynchon

Non stupisce che l'opera prima di Thomas Pynchon sia stata un successo di critica e di pubblico nell'ormai lontano 1963; esemplare prodotto della corrente post-moderna, racchiude in se stesso la percezione in toto di un'epoca, in cui confluiscono passato, presente e futuro.

«[...] Dentro V., dentro lei, c'è molto di più di quanto nessuno abbia mai sospettato.
Il problema non è tanto sapere "chi" è, ma "che cosa". Che cos'è? Dio non voglia che io sia mai chiamato a fornire questa risposta, né in questa sede, né in qualsiasi rapporto ufficiale.[...] »

Così come dentro V. c'è qualcosa di più di quel che appare, così dentro al romanzo c'è un mondo di difficile comprensione raccontato con uno stile semplice e immediato, privo di virtuosismi letterari, ma con un lessico ricco e ricercato. I personaggi sono caratterizzati in modo attento e ognuno ha un ruolo fondamentale nella struttura del racconto, la quale può ad una lettura superficiale, apparire confusa e casuale, ma che, al contrario, è precisa e mai ridondate. In sintesi la trama è composta da due fili: il romanzo di Stecil che ricerca V. e il romanzo di Benny che cerca di sopravvivere con stenti e privazioni in un'America ormai priva di una guida e di valori, egli uomo inetto che si troverà a far parte della "banda dei morbosi" in cui ogni individuo vive di espedienti, felice di farlo. I due fili si intrecciano in un modo che appare causale, ma quasi prestabilito da una Storia che si riflette in se stessa ripetendosi in un ciclo infinito e immutabile. I personaggi secondari sono le fondamenta su cui si poggia tutto il romanzo, creano la base forte e resistente che sostiene il peso di concetti inespressi, ma tangibili. Attraverso di essi Pynchon urla a gran voce il suo pensiero, antirazzista contrario ad ogni forma di oppressione, utilizza avvenimenti storici, come la rivolta e lo sterminio degli Herero rappresentandoli come irreali, descrivendo la barbarie e l'inumanità della vicenda, producendo un senso di straniamento nel lettore che non comprende più ciò che è reale e ciò che non lo è, poiché l'autore si diverte con esso, lo confonde, lo pone di fronte alla sua ignoranza.
Proprio questa impertinenza è la forza del romanzo, perché non si limita a citare, in un nozionismo sterile, spiega, racconta , descrive, arricchendo il lettore, ma confondendolo, poiché se privo della cultura necessaria, dovrà documentarsi per comprendere qual è la verità e quale la finzione.
Un gioco di specchi in cui ogni personaggio si riflette nell'altro vedendo i propri difetti e rifuggendoli, ma senza riuscire a liberarsi di essi, in cui gli eventi non riescono a riconoscersi e a cambiare, l'olocausto degli Herero richiama quello degli ebrei, la rinoplastica di Ester, giovane  dall'odiato naso adunco, si fa metafora della condizione del popolo ebraico e gli esempi potrebbero continuare senza soluzione di continuo per molto tempo.
Una bellissima immersione in un mondo fin troppo reale, in cui gli odori si sentono, l'oscurità e lo squallore si vedono, in cui niente è solo ciò che è rappresentato, ma si fa metafora di un concetto universale, in cui ogni tassello serve a comprendere la complessità di V., che è tutto ed è nulla, evanescente ed inutile come solo la vita sa esserlo. Forse alla fine V. non è altro che l'essenza dell'esistenza, quell'inseguire uno scopo che non esiste, quel cercare significati a ciò che significato non ha.
Opera cardine della corrente post moderna che non può mancare al bagaglio culturale di un lettore, ma che deve seguire, senza ombra di dubbio, un senso cronologico, deve essere posta al suo giusto posto nella disgregazione, tutta novecentesca, del romanzo classico, altrimenti appare vuota e incomprensibile.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Nebulina - Lunedì 22 Apr 2013, 13:57:10
LO HOBBIT Tolkien


Una fiaba per bambini, dolce e tenera come solo un padre potrebbe ideare ed è proprio Tolkien che utilizza il meraviglioso mondo che ha in mente per addormentare i propri bimbi e popolare i loro sogni con nani, elfi, hobbit e draghi. Lo stile utilizzato è molto semplice e diretto, Tolkien spesso si rivolge al lettore anticipando vicende che avverranno nel futuro e nei momenti più difficili rassicurandolo sulle sorti di Bilbo, il protagonista; è proprio questo fluire di parole che accarezzano e coccolano, che accompagnano e rassicurano in tutte le vicende che il piccolo hobbit in compagnia di alcuni nani affronta, a rendere delizioso il cammino. Si entra in punta di piedi in un mondo fantastico e pieno di esseri fantasiosi, ma non per questo incomprensibili; ci sono momenti in cui tale è l'empatia con Bilbo che i morsi della fame sembra di sentirli e i piedi inziano a far male, così si spera che tutto vada bene, che la dea bendata passi da quelle parti e che con la sua cornucopia sparga un po' di fortuna intorno alla piccola compagnia e spesso questo desiderio si avvera.
Pur essendo scritto con uno stile così semplice racchiude in sè una potenza che a una lettura superficiale non si coglie, il bene e il male non è rappresentato in maniera manichea, ma vengono raffigurate molte sfumature, che sono umane e che meritano una più approfondita riflessione. Le due anime, quella coraggiosa e quella più paurosa di Bilbo ne sono un esempio, il prevalere dell'una e dell'altra è calibrato in modo perfetto, oscillando da una parte e dall'altra senza che nessuna delle sue sia soffocata, quasi a rappresentare il passaggio da un' infanzia protetta tra le mura domestiche e l'età adulta in cui malgrado tutto prima o poi si dovrà accedere, portandosi dietro tutte le paure di un salto nel buio, ma che alla fine ci renderà diversi e orgogliosi di aver affrontato questa inevitabile prova. Il male è rappresentato da Gollum e da Smog, un essere triste e malinconico il primo, un drago cattivo il secondo, se senza dubbio entrambi sono esseri malvagi, le loro vicende sono narrate in modo così dolce, così soffuso che si prova pena quando la giusta punizione li colpisce; è questo l'aspetto più particolare di tutto il romanzo, la capacità di far emergere il buono che c'è in ogni persona, è impossibile essere felici per la sconfitta di Smog, perché anche nella sua perfidia e avidità quello che traspare è un'infinita solitudine e tutte le sue ricchezze sono l'unica consolazione che ha, gli unici amici di cui godere la compagnia, così come la disperazione di Gollum nell'aver perso il suo anello diviene quasi insopportabile, il suo urlo di dolore lacera il cuore e ci fa empatizzare con quell'essere malvagio che si sente perso senza il suo tesoro e allora quasi speriamo che in qualche modo Bilbo possa restituirglielo. La rappresentazione dicotomica del bene e del male è un elemento tipico delle fiabe, ma qui non è netta, ma sfumata come è davvero nella vita reale, ciò che ad una visione superficiale appare in un modo se posto sotto una luce diversa appare in altro per poi, come in un caleidoscopio, mutare la propria forma in qualcos'altro in un eterno gioco di sfumature. Il lieto fine è obbligatorio, ma una nota di tristezza accompagna il viaggio di ritorno di Bilbo con lo stregone saggio, ma lo hobbit non sarà mai più lo stesso, è diventato adulto e la vita non apparirà più ai suoi occhi come prima ed egli sarà più orgoglioso di se stesso di come non avrebbe mai potuto sognare di essere.
Una favola da leggere a tutti i bambini, perché possano internalizzare dei concetti che poi da grandi ad una seconda lettura potranno comprendere fino in fondo cogliendo sfumature che avevano solo intuito.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Scrooge97 - Lunedì 22 Apr 2013, 14:37:19
sul mio comodino c'è il libro Eugenìe Grandet di Honorè de Balzac...veramente bello, una volta che inizi a leggerlo non smetti più!
Comunque non è l'unica cosa che leggo infatti contemporaneamente leggo anche alcuni fumetti disney che non avevo ancora letto e che avevo da molto tempo sulla mia libreria...uno di questi è l'Almanacco Topolino n°8 del Dicembre 2000. :)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bacci - Giovedì 25 Apr 2013, 16:48:07
Colpito dall'incipit molto semplice ma interessante e dall'argomento trattato, oggi in Mondadori ho comprato Ritratti di pittori, di Robert Walser. Dello stesso autore ho preso anche il racconto La passeggiata, e Jakob von Gunten, visto che le tematiche e lo stile di scrittura di questo autore mi piacciono molto.

Poi oltre a questi ho preso Lo zen e l'arte della manutenzione della motocicletta, di Robert M. Pirsig, per mio fratello, ma credo che appena riuscirò lo leggerò anche io ;)

Insomma, come si è capito sto approfittando degli sconti del 25% della Adelphi  :D

Se qualcuno non ne fosse al corrente, in questo mese anche i libri del Montalbano di Camilleri, insieme alle altre proposte della Sellerio hanno uno sconto del genere ;)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Nebulina - Sabato 27 Apr 2013, 09:08:12
SINDBAD TORNA A CASA di Sandor Márai

Un tuffo nella malinconia della giovinezza ormai sfumata e con essa tutto quello che la popolava.
Sandor Márai realizza un romanzo molto particolare per stile e contenuto, riesce ad unire una bella prosa a delle emozioni profonde. Il peregrinare per Pest è di Joyciana memoria, come Ulisse anche Sindbad si trova in un sol giorno a vagare per le vie della città vecchia, ormai solo ombra di ciò che era, solo vuoto guscio di un mondo lontano, quando gli scrittori erano anima e i libri vita, quando Sindbad era giovane e rispettato per quello che scriveva.
Quanto la trama è semplice e lineare tanto profondi sono i temi toccati e molto attuali, nonostante il romanzo sia stato pubblicato nel 1940, interpretabili a più livelli.
Il protagonista Sindbad, ovvero Gyula Krúdy, si fa essenza della scrittura stessa, trasmette la passione, l'ansia di esprimere le proprie emozioni, l'amore per la propria patria e la malinconia di qualcosa che finisce in modo definitivo, l'alito della morte che aleggia sulla vita e facendosi soffio porta via tutto quello che è stato. Ciò che rende questo piccolo libro speciale si trova nella parte centrale, dove l'autore, mentre Sindbad pranza, sopraffatto dai ricordi, ci ricorda perché egli scrive e sono pagine di una intensità profonda che l'allievo dedica al proprio mentore, in cui lo eleva a musa e guida, ad impersonificazione dell'ispirazione e di quella forza che si impadronisce di un uomo e lo trasforma in artista. Ogni aspetto della vita diviene spinta propulsiva a scrivere per lasciare testimonianza di quell'attimo, di quella sensazione irripetibile e determinante.
Quel ripercorrere le tappe dei caffè letterari e trovare desolazione e superficialità nei giovani scrittori orfani della passione e della capacità di provare emozioni, di quel riuscire a trasmetterle solo con la penna, è un elevare la propria arte, ma soprattutto la propria giovinezza, quando non esisteva una casa, perché questa erano i profumi del bagno dove a settanta gradi si discuteva con gli altri intellettuali dei fatti del mondo per renderli arte oppure il gusto del caffè unica e vera bevanda dello scrittore.
Il ritorno a casa è struggente e foriero di nuovi pensieri e della presa di coscienza di un'epoca andata, finita, dissolta, ma anche della certezza rinnovata che il proprio passaggio nel mondo non è stato vano, un'infinitesima traccia è stata lasciata e questo basta per dare un senso alla vita, quasi a descrivere il destino di ogni scrittore la cui opera sopravviverà in eterno.
Tutti questi fili sono tenuti insieme da una scrittura fluida, scorrevole in cui Márai sostiene Sindbad e lo caratterizza in modo preciso, non nascondendone i molti difetti, ma mettendoli al servizio del suo genio. I personaggi secondari sono appena accennati e tutto il viaggio è pervaso di citazioni di scrittori vissuti in Ungheria all'epoca di Krúdy, che rendono ancora più struggente questo viaggio di Sindbad in una costosa carrozza.
Scritto come omaggio al proprio maestro, utile a tutti quelli scrittori che hanno smarrito la passione e la ragione per rendere vive le pagine su cui scrivono.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Special Mongo - Sabato 27 Apr 2013, 22:59:11
Ho letto L'automa, di John Dickson Carr. Come sa chi si approccia a romanzi del genere lo stile è quello classicissimo del poliziesco, la prosa è asciutta e finalizzata agli intrighi della trama ma anche questa volta lo scrittore riesce a creare una particolare atmosfera, in cui in una sequenza particolare -più che negli altri suoi libri che ho letto - la tensione si fa molto alta. Come da tradizione l'omicidio è veramente particolare nel contesto e nei modi in cui si attua, e la soluzione trovata dall'esimio criminologo Gideon Fell svela un piano di una fantasia ai limiti del credibile, tanto che ogni singola volta rimango sorpreso. Da questo punto di vista le opere di questo scrittore mi pare sviluppino trame più contorte ed elaborate, con eccezioni, di quelli di agatha christie e di ellery queen, gli altri giallisti che amo e conosco meglio. Consigliato ai puristi!


So che un certo Cappellaio Matto di Carr sembrerebbe aver lontanamente ispirato un Doppio Segreto disneyano...
Comunque volevo segnalarti di Carr, abbastanza famoso, il romanzo La corte delle streghe, famoso perché sembra essere l'unico in cui nel finale sembra profilarsi una motivazione soprannaturale degli eventi, in un finale che a dirla lunga resta appositamente aperto.


Nel mio comodino ci sono 2 volumi di 2000 pagine totali contenenti la Storia della mia vita di Giacomo Casanova. Ripercorrono la storia di Venezia alle soglie della sua decadenza da repubblica indipendente. Ma presenta anche una varietà di situazioni che coprono l'arco di 40 anni, e che si susseguono in maniera tale che dopo 10 pagine quasi dimentichi cos'è successo 10 pagine prima, tante sono le cose che avvengono. Le vicende di Casanova sono puntualmente inframmezzate dai momenti galanti (caratterizzati da una spregiudicatezza sorprendente nella descrizione dei rapporti sessuali). E' un personaggio che nei suoi continui viaggi si scontra con pregiudizi di ogni tipo e non esita a sfruttare la credulità altrui.
C'è spazio anche per l'emozionante descrizione della sua evasione dalle prigioni di Venezia, un must nella storia della letteratura (detenzione ed evasati narrati più nel dettaglio in un altro romanzo, Storia della mia fuga dai Piombi). Non meno interessanti i suoi incontri col papa e con personaggi di spicco del Settecento, come letterati tra cui Voltaire.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bacci - Domenica 28 Apr 2013, 02:50:23


So che un certo Cappellaio Matto di Carr sembrerebbe aver lontanamente ispirato un Doppio Segreto disneyano...
Comunque volevo segnalarti di Carr, abbastanza famoso, il romanzo La corte delle streghe, famoso perché sembra essere l'unico in cui nel finale sembra profilarsi una motivazione soprannaturale degli eventi, in un finale che a dirla lunga resta appositamente aperto.

Ti ringrazio per il consiglio, davvero apprezzatissimo, nonostante conosca già di fama il libro. Pensa che cerco La corte delle streghe da un paio d'anni, ma in tutti i mercatini che frequento abitualmente non è mai saltato fuori... Mah!
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bacci - Lunedì 29 Apr 2013, 04:34:37
La Passeggiata è un racconto veramente sorprendente di Robert Walser, lungo nemmeno 100 pagine, in cui l’autore ci fa immergere in un mondo magico e incantato, quello della sua mente solitaria. All’inizio pare di assistere ad un semplice elenco di ciò che il protagonista incontra durante il suo cammino, ma poi si rimane estasiati dallo stile usato e dalle immagini vive che lo scrittore riesce a creare, dalla sua sottile ironia e dal suo grido disperato e allo stesso tempo gioioso e malinconico, quello di una persona che tenta di trovare il suo posto nel mondo, cercando di  trarre l'essenza di tutto ciò che lo circonda, con una incredibile sensibilità, che lo vede però sempre e solo come consapevole spettatore esterno, un escluso.  La bellezza delle cose, delle persone e luoghi in cui si imbatte durante la passeggiata sono per lui fonte di incanto continuo, sembra che il protagonista scopra tutto ciò che lo circonda come se lo vedesse per la prima volta, in un’allegoria della vita veramente efficace, in cui non mancano i momenti meno entusiasmanti delle difficoltà di tutti i giorni. Si passa da attimi di vero entusiasmo ed euforia ad altri depressivi, e seguendo l’armonia del linguaggio ricercato si arriva fino al calare della sera e al finale che ho trovato davvero commovente nella sua semplicità. Due articoli (http://www.rable.it/?p=3033) per approfondire (http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1990/09/18/walser-lo-straniero.html) le tematiche e la vita di questo scrittore (il secondo è veramente splendido). Credo che cercherò di leggere ancora molti dei suoi libri…
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Eruyomè - Lunedì 29 Apr 2013, 17:05:51
Bacci, non osare mai più dire che non ti senti in grado di esprimere bene in scrittura ciò che pensi...Una recensioncina coi fiocchi e controfiocchi! Breve, concisa, e dannatamente evocativa! giuro mi hai fatto venir voglia di andare a cercarmi sto libro! :D come se non ne avessi già abbastanza per casa e sulla lista dei "prossimamente" :)



comunque..io sul comodino attualmente ho "Mattatoio n.5" Appena iniziato...di Vonnegut...E' il primo che leggo di questo scrittore..e devo ancora capire bene cosa ho davanti :) un libro particolare, strano. Ma mi incuriosisce parecchio!
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bacci - Lunedì 29 Apr 2013, 18:54:35
Accidenti ti ringrazio davvero!!
E tu ricordati di venire qui a scrivere che ne pensi di Vonnegut, che non conosco questo autore e mi incuriosisce ;)
Io ora sto leggendo il secondo libro di Walser che ho comprato: Ritratti di pittori. Spero sia bello come il primo che ho letto...
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bacci - Domenica 5 Mag 2013, 21:30:09
Ho letto Un amore di Buzzati. Ha detto bene chi ha scritto che è un libro doloroso. E anche per questo non è per nulla facile da commentare.
Tutti conosciamo la differenza che passa tra un semplice restarci male e un soffrire intensamente. Ognuno di noi credo abbia provato almeno una volta nella vita cosa significa sentirsi escluso dall'esistenza di una persona amata o almeno il non appartenerle del tutto.
Credo sia un modo molto terra-terra per commentare questa esperienza di lettura, ma forse allo stesso tempo anche la più profonda perché è la più sincera e immediata, aldilà delle altre numerose interpretazioni che si possono trovare. Può capitare a volte di venire a sapere che persone a cui teniamo o a cui crediamo di tenere, si incontrino in quel dato momento senza di noi, e noi non siamo stati invitati. Magari sul momento ci rimaniamo male, non è nulla di drammatico, certo, ma possiamo addirittura soffrirne per un po'. Eppure ci rendiamo conto subito dopo che il disagio passa, la delusione non è così grande da farci star male, e tutto sfuma lentamente e dopo un certo periodo di tempo si pensa ad altro. Quando questo capita per la persona amata, la situazione è ben diversa. Il dolore non passa più tanto facilmente, i pensieri si fanno costanti e per tutto il giorno non si pensa ad altro, sembra di non riuscire ad avere altro scopo nella vita che quello di essere laggiù con chi ci manca e di pensare e fantasticare su quello che sta accadendo in nostra assenza. Non è certo così per tutti, ovvio, dipende da persona a persona, ma a lungo andare i pensieri possono farsi morbosi, e la situazione sfociare in una ossessione, soprattutto se tutti i tentativi di riconciliazione con l'altra persona, visti dal suo punto di vista, paiono solo minacciosi attentati alla libertà personale. Nel libro accade questo, tra le parole dei flussi di coscienza stilisticamente perfetti di Buzzati emergono queste difficoltà, questi fraintendimenti, questi pensieri ossessivi che distolgono l'attenzione del protagonista, Dorigo, dai fatti del mondo, sia che possano essere cose banali come la routine lavorativa, sia meno, come l'angoscia per la paura della morte, che più o meno inconsciamente tutti ci portiamo dentro. E' un libro amaro, aperto, sincero... anche quando l'onestà del protagonista lo porta sovente a mentire a se stesso, per continuare il suo sogno d'amore nonostante l'evidenza dei fatti. Quello di cui parla questo libro non è Un amore, bello, radioso, idealizzato. Ma è Un amore passivo, che non lascia scelta al protagonista, che lo chiude in sé stesso, lo rende disperato, gli lascia pochi attimi di respiro in una corsa frenetica che lo porta a perdere il controllo della sua vita abitudinaria fondendosi spesso la realtà con l’immaginazione e l'idealizzazione della sua donna, senza però, come sa chi ha letto il libro, andare oltre i confini imposti dalle convenzioni sociali, almeno per quanto riguarda la durata dell'ossessione del protagonista. Il finale, appunto, lascia un po’ di amaro in bocca per tutte le umiliazioni fin lì subite da Dorigo, ma capiamo anche in quel momento di leggere parole importantissime per raggiungere il senso di tutti gli eventi, quando nelle ultime pagine il libro vira dalla prosa asciutta dei capitoli precedenti verso temi più enigmatici e anche più misteriosi e simbolici. Visto il doloroso argomento trattato, il libro richiede una grande attenzione nella lettura ma certamente riesce nonostante la voluta ossessiva ripetizione dei temi a incollare alle pagine ed analizzare in modo incredibile un certo tipo di sentimento condannando allo stesso tempo le ipocrisie in cui vivono tutti i personaggi del libro (e quindi quelle della vita reale, la milano del libro è veramente quella reale), ed esprimendo nonostante tutto il reale bisogno di vivere per i propri sogni, nonostante il finale che ci aspetta tutti indifferentemente. E' scritto divinamente, e nel suo mettere completamente a nudo un certo tipo di amore e le psicologie dei personaggi sicuramente rende impossibile il rimanere giorni e giorni senza ripensarci.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Nebulina - Lunedì 13 Mag 2013, 10:16:04
LA VITA ISTRUZIONI PER L'USO Georges Perec


Non si può non rimanere affascinati da un'opera come questa, per la complessità della struttura, per la ricchezza del lessico e per la magnifica profondità del contenuto. Lo stile scelto è semplice e lineare, ma è l'architettura che lo sostiene ad essere molto elaborata e contorta. Membro dell'OuLiPo (Ouvroir de Littérature Potentielle, ovvero "officina di letteratura potenziale"), Perec utilizza tutti i mezzi a sua disposizione per limitare e circoscrivere la propria libertà di espressione, utilizzando schemi di narrazione e vincoli che sono decisi a priori; per fare un esempio: ci sono nel romanzo quarantadue liste di dieci oggetti ciascuna, riunite in dieci gruppi di quattro elementi e due gruppi contenenti liste di "coppie". La vicenda si svolge in un condominio di dieci piani, in ognuno dei quali sono presenti dieci stanze, Perec immagina di poter togliere la facciata e di poter vedere la stanza che si affaccia sulla strada. L'idea è semplice e geniale, partendo da un elemento della vita di tutti i giorni, presente nell'esperienza di chiunque, si snoda un dedalo di storie, ramificate e intrecciate che dal milleottocentotrentatre arriva sino al millenovecentosettantacinque, più di un secolo di storia racchiuso in quelle quattro mura. Quello che si potrebbe pensare è che costretto da tali rigide regole l'essenza del romanzo ne risenta, ma non è così, come i poeti riuscivano a creare opere d'arte nonostante la metrica, così Perec riesce a generare un poetico insieme di esistenze fatte di vite normali, vite straordinarie, vite inutili. Se nella storia principale, quella di Bartlebooth, si condensa tutto il significato della Vita nella sua vacuità, nelle altre si possono scorgere elementi di ordinarietà, fatti di tanti piccoli gesti, tante piccole manie che non possono non commuovere. Così tante sono le storie raccontate e le vite passate in rassegna che diviene difficile farne una cernita, ma la chiave di lettura sta nel titolo: La vita istruzioni per l'uso. L'autore ci dà la possibilità di capire, di penetrare in quella che è la domanda che tutti si pongono: qual è il senso della vita? Quando si arriva all'ultima pagina, all'ultima lettera, per una frazione di secondo si ha l'impressione di averlo colto, di stringerlo nel pugno chiuso, quasi a proteggerlo, quasi impauriti di questo grande privilegio, ma è un attimo appunto, quando la mano si schiude non rimane niente a testimoniare quello che è stato, solo quella sensazione del risveglio dopo un sogno, la stessa frustrante impossibilità di ricordare e a niente servirà rileggere quelle pagine, proprio come la madeleine di Proust non riuscirà mai più nel miracolo della rievocazione del tempo perduto, così dovremo tenerci stretta quella sensazione, quell'unico istante in cui il senso della vita appare chiaro nella nostra mente per perdersi ancora e per sempre nei suoi meandri oscuri. Un capolavoro del novecento, che si rende indispensabile nella comprensione di un secolo così importante e così drammatico, così ricco di idee e di voglia di rompere gli schemi in tutti i settori, quasi a voler distruggere per poi ricostruire; come fu per gli altri autori anche in quest'opera la quantità di informazioni è incredibile, la cultura di Perec è enciclopedica, ma non è ostentata, va a imbibire le pagine ed è impossibile non rimanere affascinati da un sapere che sembra oltrepassare le porte dello scibile.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: doublepik99 - Lunedì 13 Mag 2013, 17:32:17
Ma complimenti nubulina,le tue recensioni e quelle di Bacci sono stupende [smiley=commosso.gif]
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: McDuck - Lunedì 13 Mag 2013, 17:45:13
Sul comodino ora c'è un'antologia di scritti di Gramsci, "Nel mondo grande e terribile", dal '14 al '35. Veramente un personaggio non comune in Italia :)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Nebulina - Lunedì 13 Mag 2013, 18:14:03
Ma complimenti nubulina,le tue recensioni e quelle di Bacci sono stupende [smiley=commosso.gif]

Grazie mille! Cerco di sintetizzare quello che provo mentre leggo! :-) Delle volte temo di annoiarvi e sono sempre felice quando mi convincete del contrario
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bacci - Lunedì 13 Mag 2013, 18:23:58
Grazie davvero doublepik, sei molto gentile  :)

Ora ho comprato Bel Ami di Guy de Maupassant, su consiglio di mio nonno, eheh...  

Intanto penso sempre più, andando avanti con la lettura dei suoi lavori, che Robert Walser sia un autore imprescindibile, per gli appassionati di letteratura... se volete seguire un consiglio e vi piacciono le tematiche dei suoi libri non indugiate ;)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bacci - Martedì 14 Mag 2013, 12:50:34
McDuck, ma non stavano discutendo di quella cosa su un altro topic? XD

Oggi ho comprato alcuni libri:

-La libreria del buon romanzo, di Cossé Laurence - parla di due appassionati di letteratura che aprono una libreria diversa, che ospita solo "buoni" libri, quelli che spesso vengono dimenticati dalla maggior parte degli editori ed esclusi dal tam-tam mediatico. Sembra interessante!

-I quaderni di Malte Laurids Brigge, di Rainer Maria Rilke, avrei voluto prendere l'edizione adelphi ma costava troppo e ho comprato la versione di questo classico edita da Garzanti.

-Il grande Meaulnes, un altro classico di  Alain-Fournier

-Storie che danno da pensare, di Walser.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Kim Don-Ling - Martedì 14 Mag 2013, 13:40:19
Ho finito da poco La mia vita per la libertà, di M.K. Gandhi, un libro che ho letto per ricordare un amico che non c'è più, che già conosceva bene la figura del Mahatma quando io ero fermo a Batistuta e Van Basten.

Il titolo è stato tradotto malissimo e risulta ingannevole, dal momento che Gandhi non porta l'attenzione del lettore sui suoi atti pubblici, quanto sulla sua vita privata, su tutto ciò che egli ha fatto "silenziosamente" per diventare l'uomo che è stato.
Avrebbe potuto essere un avvocato come tanti altri, ed invece ha piano piano rinunciato a tutte le comodità del mondo "civile", occidentale. Non solo, ma emerge come Gandhi, di fronte ad una qualunque situazione, non abbia mai pensato <che ci posso fare io?>, ma abbia sempre cercato di agire, per migliorare le cose.
Il ritratto di Gandhi che si ricava dunque da queste pagine è quello di un uomo normale, il quale però, di fronte ai bivi che la vita gli ha posto innanzi, ha sempre scelto la strada più difficile, senza mai adagiarsi su se stesso, senza mai tirarsi indietro di fronte alle sfide che tale strada gli proponeva.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: McDuck - Martedì 14 Mag 2013, 18:11:27
McDuck, ma non stavano discutendo di quella cosa su un altro topic? XD


Oh, che figura! Ho sbagliato topic! ;D

[size=8]McDuck si ritira nelle sue stanze[/size]
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: cianfa88 - Giovedì 16 Mag 2013, 13:12:13
Guida galattica per gli autostoppisti

Due sentimenti alla fine della lettura: Mah! e Perchè?


(Forse sono io che non sono adatto e non ci ho capito niente)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Uncle Carl - Sabato 18 Mag 2013, 17:59:04
Inferno di Dan Brown.

Una nuova avventura di Robert Langdon. Dalle prime pagine sembra avvincente. Spero di finirlo presto, considerando i tempi ristretti che ho a disposizione e le oltre 500 pagine da leggere 8-)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Nebulina - Lunedì 20 Mag 2013, 16:39:53
Regole e rappresentazioni Noam Chomsky

Può un saggio essere interessante, colto e allo stesso tempo riuscire ad appassionare pur trattando di argomenti ostici e non comuni? Chomsky riesce nell'impresa tutt'altro che semplice, riunendo in un unico volume sei conferenze da egli tenute riguardanti la linguistica.
Il contenuto è molto tecnico e per gli addetti ai lavori, soprattutto nella parte centrale, ma attraverso uno stile asciutto e sarcastico riesce ad essere comprensibile a tutti, forse non del tutto,ma il senso generale si riesce a carpire e soprattutto riesce con poche parole ad aprire un mondo nuovo o melgio una visione del mondo diversa. Ciò di cui tratta è in poche parole la grammatica universale e come il linguaggio sia una prerogativa innata dell'uomo, codificata dal genoma. Il concetto non è del tutto nuovo, già Socrate per mano di Platone aveva spesso parlato di maiutetica, ma quello che rende affascinante questo viaggio è la capacità di riconoscere i propri limiti di conoscenza, ma allo stesso tempo di studiare e analizzare con  metodo scientifico una proprietà mentale allontanandosi molto dalla psicologia che si basa su astrazioni e anche dalla filosofia, ma queste due discipline sono presenti e molto ben conosciute da Chomsky.
Quello che però rende particolare questo saggio non è l'indubbia professionalità e competenza del suo autore, bensì la sua capacità di scrivere in modo fluido e coinvolgente; è incredibile come riesca trasmettere la sua passione per questa materia, incuriosire il lettore irretendolo e non lasciandolo andare più via, facendolo diventare conscio del suo potenziale e intenzionato a esprimerlo.
Una visione così completa e “dall'alto” di tutta la conoscenza umana, non è sufficiente specializzarsi in un argomento, ma l'importante è avere una visione d'insieme, quello è il vero valore aggiunto, quello rendere un saggio qualcosa di più di un trattato di nicchia.
Una volta conclusa la lettura si diviene più colti senza dubbio, ma anche più consapevoli della propria ignoranza o meglio del proprio potenziale inespresso, carichi di quella voglia di conoscenza e pronti a riflettere su ogni parola, ogni gesto, ogni suono che crea quella meravigliosa qualità umana che è il linguaggio.
Consigliato a tutti, ma come sempre soprattutto a chi vuole scrivere, che non può esimersi dal conoscere l'esistenza di un mondo del quale la lingua parlata non è che la punta dell'iceberg.
Unica pecca di questo volume è la traduzione di Giuseppe Gallo, infatti presenta non poche imperfezioni, che per un libro di linguistica non è proprio il massimo.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Nebulina - Venerdì 24 Mag 2013, 12:49:54
Ehm... non per monopolizzare il topic ma ne avrei letto un altro.....

Un bel sogno d'amore – Andrea Vitali

Un piccolo paese di provincia, l'inizio degli anni settanta, la società che sta cambiando, questi gli ingredienti che compongono l''ultimo romanzo di Andrea Vitali.
Leggendo l'ingannevole quarta di copertina si ha l'impressione di trovarsi in mezzo ad una divertente ed ironica contesa tra fazioni rivali: bigotti contro progressisti; motivo del contendere la proiezione di “Ultimo tango a Parigi”, che, in realtà, occuperà ben poco spazio nell'economia del romanzo, così come poco spazio occupa l'analisi sociologica o l'allegra vitalità delle comari di paese. Ciò che riempie le tante pagine del romanzo sono personaggi, più o meno ben caratterizzati, che intrecciano le loro vite, creando una storia divertente e non del tutto banale, ma inutile nella sostanza. Il piano narrativo è ben strutturato, non ci sono falle o salti logici; non si può parlare di un genere, ma di più generi che si alternano dando vita ad almeno tre filoni principali, i quali si sfiorano, a volte in modo più deciso a volte solo con un labile sguardo, ma rimangono indipendenti uno dall'altro, gestiti  bene, con  ritmo incalzante che incuriosisce e intriga.
Lo stile con cui è scritto è lineare e asciutto con un lessico accessibile a tutti, dialoghi credibili e descrizioni quasi assenti, forse qualche volgarità gratuita, che stona nel contesto generale fatto di quell'antica educazione che si andava perdendo nelle città.
Come spesso accade, però, non è la tecnica e un buon soggetto a rendere un romanzo un buon romanzo, ma la capacità di trasmettere un'emozione o lasciare una riflessione e questo non accade, quando il volume giunge alla sua conclusione rimane quel retrogusto di vacuità che pervade, invero, tutto il libro che invoglia, questa volta sì, a considerare di cosa sia deficitario.
La sensazione che si ha è che questo micromondo sia sospeso in una bolla di vetro a mezz'aria del tutto privo di quel magico substrato popolare fatto di bisbigli, chiacchere e facezie che avrebbero dovuto costituire le fondamenta su cui erigere la struttura narrativa; così non è stato, il paese è popolato solo dei personaggi descritti, se si escludono concerti rock in cui, però, la folla è costituita da giovani, che non creano quell'atmosfera tipica e determinante se si vuol scrivere un intrigo di paese. Le strade sono vuote, non esistono figure caratteristiche, non conosciamo il paese con i suoi figuranti, esistono solo i personaggi che lo vivono e lo popolano, ma soprattutto e cosa più importante, non si approfondisce la tematica sociale che sarebbe stato un valore aggiunto, non un accenno agli anni di piombo o alla politica e neppure alla rivoluzione musicale, dato che nel succitato concerto il massimo del rock è una cover di “Non è Francesca” nel tripudio del pubblico, una storia come questa sarebbe potuta essere scritta in qualunque periodo senza subire sostanziali danni.
Mentre le pagine scorrono veloci la mente non può non andare a Guareschi, gli occhi si riempiono, in assenza di altro, delle sue fitte descrizioni della società del tempo, dell'ironica lievità con cui un'Italia fragile, ma combattiva si è fatta icona nell'immaginario collettivo, non viene chiesto un capolavoro a Vitali, non viene chiesto di eguagliare il grande Guareschi, ma di prenderne spunto e utilizzare la ricchezza che possiede, fatta di quotidianità ambulatoriale per lasciare traccia di ciò che crea un piccolo agglomerato, ciò che ne è l'essenza, i suoi tanti abitanti che ne creano la spina dorsale.
In conclusione una lettura piacevole, perfetta per trascorrere un pomeriggio rilassante, ma un'occasione persa per la realizzazione di un buon romanzo popolare.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Nebulina - Domenica 26 Mag 2013, 22:12:45
Mi sono detta....proviamo con un giallo? Ma sì proviamoci....e il primo che ho trovato tra i ventimila libri del mio babbo, dato che mio fratello è un divoratore di gialli e li ha sequestrati tutti è il seguente....

Un delitto in Olanda – Georges Simenon

Se questo giallo dovesse essere sintetizzato con un aggettivo questo sarebbe: veloce.
Il dono della sintesi è solo dei più grandi e Simenon può essere annoverato tra costoro, il lettore che si avvicini per la prima volta alle vicende del famoso commissario non rimarrà spaesato, non si sentirà estraneo in casa d'altri, anzi avrà la sensazione di essere invitato come spettatore invisibile alla risoluzione del caso.    
Un delitto in Olanda, uno dei primi gialli prodotti dal prolifico autore, è lineare, con un intrigo di semplice risoluzione, ma allo stesso tempo ricco di tutti quelli elementi che pur racchiusi in pochi personaggi riescono a descrivere l'atmosfera gravida di ipocrisia che la trama necessita per essere tessuta. Lo stile asciutto e minimalista non si perde in descrizioni che renderebbero la lettura pesante e lenta, ma caratterizza ogni personaggio, Maigret in primis, utilizzando le caratteristiche fisiche e psicologiche per arricchire la trama, non sono mai elementi fini a se stessi, ma sempre importanti per la risoluzione del caso. La forma fisica di Maigret non è mai raccontata, gli elementi della sua costituzione sono sottolineati per tutta la durata del racconto da avvenimenti e nella mente del lettore la sua immagine si costituisce piano piano, elemento dopo elemento fino ad avere una visione d'insieme del personaggio. Lo stesso accade con l'enigma, i veri indiziati e testimoni sono presentati in modo lento e la loro psicologia è indagata più con i silenzi che con le parole, più con ciò che non è detto rispetto a ciò che è palesato.
Nel caso specifico ognuno degli indiziati è odioso, non suscita empatia, fa desiderare che sia il colpevole perché violento, perché ipocrita, perché, codardo o solo perché odioso.
Molto più di un giallo, perché sfrutta il puzzle da risolvere per far riflettere su quanto una verità debba essere svelata, quanto questa materializzandosi, possa arrecare più danni della morte stessa.
Maigret è un poliziotto e deve adempiere al proprio dovere, non può esimersi, ma il lettore può decidere, cosa avrebbe fatto al suo posto, di sicuro la curiosità porta fino all'ultima pagina, in cui l'assassino viene svelato, incastrato, umiliato.
L'unica cosa che appare ancora acerba, ma che col tempo diverrà più fluida è la ricostruzione che risulta macchinosa e legnosa, ma senza dubbio efficace.
In estrema sintesi, buon giallo per chi come me ne ha letti pochi e non ama il genere, ha il grande pregio di incuriosire e di spingere a leggerne altri gettando un seme affinché questa passione possa germogliare.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Paolodan3 - Domenica 26 Mag 2013, 22:35:32

Un delitto in Olanda – Georges Simenon

Io inizierò a breve, dello stesso autore, Il borgomastro di Furnes, ho letto delle recensioni molto positive.

Ho appena finito di leggere il famosissimo 1984 di George Horwell; che dire: interessante ma l'ultima parte è uno strazio, in tutti i sensi.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Nebulina - Lunedì 27 Mag 2013, 09:57:14
Citazione
Ho appena finito di leggere il famosissimo 1984 di George Horwell; che dire: interessante ma l'ultima parte è uno strazio, in tutti i sensi.

1984 è un libro che rimane addosso per sempre, ha un sapore forte e pungente e porta a delle riflessioni profonde sia sull'essere umano che sulla società. Come mai lo hai trovato uno strazio?
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Paolodan3 - Lunedì 27 Mag 2013, 14:27:27
Quello che ho scritto riguarda solo la parte finale in quanto descrive delle cose non piacevoli, ci si immedesima con la fine del protagonista che va incontro alla sua brutta fine senza nulla poter fare Non è lasciato un minimo spiraglio di speranza e, in alcuni concetti, l'ho trovato ripetitivo all'eccesso.
D'accordissimo con te sul fatto che il libro spinga a delle riflessioni importanti e profonde.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: fdl 98 - Lunedì 27 Mag 2013, 16:18:57
Concoro totalmente con Nubulina nella sua recensione sul Simenon. Dopo aver letto una dozzina dei suoi romanzi credo che quello che più mi affascini di questo straordinario scrittore sia lo stile, diretto e raffinato, semplice e comprensibile ma allo stesso tempo carico di mille particolari utili a ricostruire la complessa psicologia dei personaggi che animano Parigi e non solo. Nonostante a volte certi intrecci non siano proprio il massimo (vista la vasta produzione qualche libro insipido glielo si concede) la scrittura paga sempre. Ma è quando un intreccio geniale, un ambientazione perfetta e la bravura sublime s'intrecciano che Simenon raggiunge l'apice, lasciandoti addirittura immaginare cosa pensa e fa Maigret in mezzo alle righe, in quei momenti che non vengono esplicitati ma che sappiamo ci sono, talmente il personaggio del commissario ci è stato perfettamente dipinto. I titoli ci sono e sono famosi: il porto delle nebbie, l'affare picpus e tanti altri, anche naturalmente quelli meno conosciuti.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Juro - Lunedì 27 Mag 2013, 21:59:11
Ho finito (e ri-iniziato) a leggere il volume Leggende e Fantasmi del Mare di Giancarlo Costa. Un bellissimo viaggio fra le tradizione e le storie di mare, la saggezza marinara e gli aneddoti riguardanti navi, fari e porti. Se apprezzate l'argomento e il tipo di lettura, lo consiglio da leggere assolutamente. L'Olandese Volante, la Mary Celeste, il Great Eastern, l'Ivan Vassily e le coste infestate, i fantasmi di annegati e i mostri marini!! Ero in paradiso XD (si, abbiamo una concezione diversa del paradiso....)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Nebulina - Martedì 28 Mag 2013, 22:54:55
Quello che ho scritto riguarda solo la parte finale in quanto descrive delle cose non piacevoli, ci si immedesima con la fine del protagonista che va incontro alla sua brutta fine senza nulla poter fare Non è lasciato un minimo spiraglio di speranza e, in alcuni concetti, l'ho trovato ripetitivo all'eccesso.

(ho riportato l'intero discorso perché è nella pagina precedente)
Io penso che Orwell abbia creato con quel libro un immaginario collettivo, sia entrato dentro alle persone in modo così profondo che ormai è diventato luogo comune, Il grande fratello come qualcosa che ci controlla in modo costante e perenne. L'atmosfera claustrofobica che si respira, una volta provata non ti lascia più e hai ragione quando dici che il finale non lascia nessun spiraglio, ma credo che la forza del libro sia proprio quella, il coraggio e la disperazione di descrivere un apocalisse, onirica e nebbiosa, ma comunque ben presente al visionario autore.
Purtroppo nel 2013 tante cose che erano lì scritte per un futuro impossibile non sono così lontane.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Pier - Mercoledì 29 Mag 2013, 16:42:12
Al momento sul comodino ho "Inferno" di Dan Brown e "Oriana Fallaci intervista sè stessa" della grandiosa giornalista fiorentina Oriana Fallaci, seconda solo a Indro Montanelli!
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: pkthebest - Venerdì 31 Mag 2013, 11:53:00
Mi sono detta....proviamo con un giallo? Ma sì proviamoci....e il primo che ho trovato tra i ventimila libri del mio babbo, dato che mio fratello è un divoratore di gialli e li ha sequestrati tutti è il seguente....

Un delitto in Olanda – Georges Simenon

Se questo giallo dovesse essere sintetizzato con un aggettivo questo sarebbe: veloce.
Il dono della sintesi è solo dei più grandi e Simenon può essere annoverato tra costoro, il lettore che si avvicini per la prima volta alle vicende del famoso commissario non rimarrà spaesato, non si sentirà estraneo in casa d'altri, anzi avrà la sensazione di essere invitato come spettatore invisibile alla risoluzione del caso.    
Un delitto in Olanda, uno dei primi gialli prodotti dal prolifico autore, è lineare, con un intrigo di semplice risoluzione, ma allo stesso tempo ricco di tutti quelli elementi che pur racchiusi in pochi personaggi riescono a descrivere l'atmosfera gravida di ipocrisia che la trama necessita per essere tessuta. Lo stile asciutto e minimalista non si perde in descrizioni che renderebbero la lettura pesante e lenta, ma caratterizza ogni personaggio, Maigret in primis, utilizzando le caratteristiche fisiche e psicologiche per arricchire la trama, non sono mai elementi fini a se stessi, ma sempre importanti per la risoluzione del caso. La forma fisica di Maigret non è mai raccontata, gli elementi della sua costituzione sono sottolineati per tutta la durata del racconto da avvenimenti e nella mente del lettore la sua immagine si costituisce piano piano, elemento dopo elemento fino ad avere una visione d'insieme del personaggio. Lo stesso accade con l'enigma, i veri indiziati e testimoni sono presentati in modo lento e la loro psicologia è indagata più con i silenzi che con le parole, più con ciò che non è detto rispetto a ciò che è palesato.
Nel caso specifico ognuno degli indiziati è odioso, non suscita empatia, fa desiderare che sia il colpevole perché violento, perché ipocrita, perché, codardo o solo perché odioso.
Molto più di un giallo, perché sfrutta il puzzle da risolvere per far riflettere su quanto una verità debba essere svelata, quanto questa materializzandosi, possa arrecare più danni della morte stessa.
Maigret è un poliziotto e deve adempiere al proprio dovere, non può esimersi, ma il lettore può decidere, cosa avrebbe fatto al suo posto, di sicuro la curiosità porta fino all'ultima pagina, in cui l'assassino viene svelato, incastrato, umiliato.
L'unica cosa che appare ancora acerba, ma che col tempo diverrà più fluida è la ricostruzione che risulta macchinosa e legnosa, ma senza dubbio efficace.
In estrema sintesi, buon giallo per chi come me ne ha letti pochi e non ama il genere, ha il grande pregio di incuriosire e di spingere a leggerne altri gettando un seme affinché questa passione possa germogliare.

Attenta, Nubu: Simenon non scrive gialli, ma noir! Il vero giallo è quello deduttivo alla Poirot, non tanto "psicologico" alla Maigret. C'è molta differenza: infatti, all'inizio, Simenon mi deluse molto perché non scriveva trame ad incastro stile Agatha.

Poi l'ho rivalutato, ma appunto come scrittore di noir, non di gialli deduttivi! ;)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Nebulina - Venerdì 31 Mag 2013, 12:43:24
Non so io non ho letto la Agatha Christie, (solo il settimo quadrante che mi ha causato l'avversione per il genere),ma almeno per quanto riguarda questo titolo in particolare gli indizi ci sono tutti.
Non era un noir senza dubbio, almeno questo titolo ripeto, c'è anche la ricostruzione alla fine con tutta la spiegazione (parte che in effetti è stata molto noiosa ma che mi dicono essere quella più bella nei gialli), soprattutto non c'è il punto di vista del criminale, c'è il finale consolatorio che ristabilisce la tranquillità, insomma tutti gli ingredienti del giallo.
Il noir, almeno per quello che sapevo, è qualcosa di diverso anche se spesso si sovrappongono, ma deriva dal poliziesco e qui davvero non c'è niente di tuto ciò.
Ho letto troppo poco di Simenon per poter fare una analisi completa, ma ho sul comodino Maigret e le persone per bene.
Resta il fatto che Simenon scrive un miliardo di volte meglio della Christie aldilà della classificazione!
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: fdl 98 - Venerdì 31 Mag 2013, 15:25:22
Resta il fatto che Simenon scrive un miliardo di volte meglio della Christie aldilà della classificazione!
Questo è vero (e comunque la Christie scrive molto bene) ma la Christie è diecimila volte più originale e varia di Simenon, anche grazie alla grande varietà di personaggi a disposizione, mentre Simenon con Maigret si muove poco e se lo fa comunque rimane chiuso nel suo genere (sempre ottimo).

P.S. Non toccatemi la Christie che mordo!
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Nebulina - Sabato 1 Giu 2013, 00:51:37
Basta, mi avete convinto mi farò una cultura sulla Christie.
Fuori i titoli più importanti:
- Assassinio sull' orient express
- Dieci piccoli indiani
-.......
-........
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Sergio di Rio - Sabato 1 Giu 2013, 19:22:38
Basta, mi avete convinto mi farò una cultura sulla Christie.
Fuori i titoli più importanti:
- Assassinio sull' orient express
- Dieci piccoli indiani
-.......
-........

-Assassinio sul Nilo
- .....
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: fdl 98 - Sabato 1 Giu 2013, 22:10:07
Basta, mi avete convinto mi farò una cultura sulla Christie.
Fuori i titoli più importanti:
- Assassinio sull' orient express
- Dieci piccoli indiani
-.......
-........
-Sipario
-Poirot a Styles Court
-Fermate il boia
-Addio Miss Marple
-Miss Marple: Nemesi
-Miss Marple nei caraibi
-La sagra del delitto
-Un messaggio dagli spiriti (più "normale" ma giusto per farsi un'idea della media dei romanzi
-Molti racconti ma a questo proposito ti consiglio un volume molto ricco che, a mio avviso, riesce e dare bene l'idea dell'opera a prezzo relativamente contenuto:http://www.librimondadori.it/libri/il-meglio-dei-racconti-di-agatha-christie.
Come detto però la Christie ha pochi romanzi noiosi o ripetitivi per la grande possibilità di personaggi e situazioni che aveva a disposizione.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Nebulina - Mercoledì 5 Giu 2013, 15:43:20
Grazie per i preziosi consigli, ne farò tesoro senza dubbio...:-)
Ho finito adesso di leggere Sorgo Rosso di Mo Yan... ecco le mie impressioni al riguardo..
Se quella cinese è una realtà oscura e sconosciuta Sorgo rosso è il libro adatto a colmare questa lacuna, infatti, non vi è narrata solo una storia, vi è narrata una mentalità, una cultura. Il racconto non potrebbe essere svolto da nessun altra parte, in nessun altro paese.
Mo Yan ci scaraventa con violenza in un mondo a noi lontano per usi e costumi e lo fa apparire vicino e comprensibile, attraverso uno stile asciutto, ma lacerante che non concede sconti a nessuno; ci sono momenti in cui l'abile penna di Mo Yan scava così in profondità da creare nel lettore una stretta al cuore così forte da togliere il respiro, così forte da costringere a prendere una pausa e ritornare nel proprio mondo. I personaggi sono caratterizzati così bene, con pochi tratti, da aver l'impressione di averli sempre conosciuti attraverso i racconti degli anziani; diventano, pagina dopo pagina parte integrante del bagaglio culturale, esempio e guida morale; la loro personalità è forte e ricca di sfaccettature, Mo Yan non ne nasconde nessuna, né le più eroiche, né le più meschine, spesso presenti nella stessa persona; proprio per questo appaiono quanto mai reali e vivi.
L'originale io narrante è il nipote che racconta le vicende dei nonni e del padre in un tempo che è sospeso, un continuo ondeggiare tra passato, presente e futuro; molte morti sono raccontate subito, per poi scoprire l'antefatto molto dopo, creando una spinta propulsiva che non ha eguali.
Osservatore silenzioso e discreto il Sorgo cresce tutto intorno e si fa di volta in volta utero, tomba, cibo, vino, arma diviene simbolo della vita e della morte, dell'amore e dell'odio, nasconde e svela, ma è sempre presente a ricordare a tutti la vacuità della vita e di quanto essa possa essere importante; sembra di udire il lento sbattere dei fusti al vento, generando un suono che dona tranquillità e quiete anche quando fuori c'è la guerra e la distruzione, fino a quando il Sorgo rosso popolerà la distesa di terra scura la vita esiterà, fino a quando riuscirà a germogliare anche una sola pianta ci sarà speranza per gli uomini. Ciò che più colpisce, in un insieme di parole che per sua stessa natura sono spine che si conficcano nella carne, è la capacità di trasmettere nello stesso istante dolore e speranza; si riesce a provare pietà e odio, insieme e non si riesce a capire come sia possibile; la natura è quasi venerata, attraverso al descrizione degli animali, cani, volpi, muli, che sono così ben descritti nei loro comportamenti che sembra impossibile possano essere cosa diversa dall'uomo. Una marea montante di emozioni sopraffà il lettore, come succede in “Cent'anni di solitudine” niente è inutile, non un nome, non una parola, tutto è fonte di una ispirazione superiore, di un disegno ben presente nella mente di chi scrive, sono gli odori che si fanno colori, i suoni che fanno immagini in un caos di sensi che lascia senza fiato e privi della capacità di giudizio, schiacciati da quel destino che si abbatte sul villaggio per giocare un gioco troppo complicato per essere compreso, troppo perfetto per essere criticato; ecco che la guerra, la distruzione, le armi assumono quel significato profondo che da polito-sociale si fa catarsi della singola persona; nel sangue delle vittime attraverso di esso la purificazione è possibile, ma non completa, solo la morte, forse porterà la vera pace, nel Cielo che tutti accoglie, sarà possibile la vita eterna.
E' difficile riuscire a trasmettere quello che si prova, è come se  avvolti dal sorgo, accucciati alla sua ombra, nascosti, tra l'odore di putrefazione e di nuove piante, tra ossa di uomo e cane, osservassimo tutta la vicenda, come se dalle pagine immagini oleografiche si manifestassero lasciandoci quel senso di impotenza di fronte al fallimento di ogni nostro tentativo di essere lì, a combattere contro i diavoli gialli, a parteggiare per i cani che vogliono cibarsi di cadaveri, a comprendere la paura e lo sfinimento di coloro che per i morsi della fame non riescono più a distinguere il reale dal falso.
Non è solo questo, però, Sorgo Rosso, è un'opera che scava un solco in chi la legge, un solco profondo che farà vedere la Cina con occhi diversi, con una prospettiva che cambia del tutto il punto di vista. Mo Yan è riuscito in questo compito, far conoscere il suo popolo, far comprendere la sua cultura, un Nobel più che meritato per un romanzo che non dovrebbe mancare nella biblioteca di nessuno.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bacci - Giovedì 6 Giu 2013, 00:47:56
Ho finito di leggere da poco Bartleby lo scrivano di Melville. E' il primo libro che leggo di questo scrittore, pur avendo da tempo immemore una bella edizione di Moby Dick che mi aspetta, qui in libreria. Mi sono voluto fare del male e mentre cercavo informazioni sul libro dopo la lettura ho guardato un video di youtube in cui Alessandro Baricco lo spiega(?) per una durata di quasi dieci minuti... La sua è assolutamente una operazione inconsistente visto che non fa altro che raccontare la trama e pure in modo pomposo! Sono arrivato fino in fondo proprio per vedere se aveva un guizzo, o qualunque altra cosa, ma niente (http://www.forumlibri.com/forum/images/smilies/icon_biggrin.gif)
Lasciando perdere quel simpaticone di Baricco (http://www.forumlibri.com/forum/images/smilies/icon_biggrin.gif) il libro è delizioso perché riprende quel genere di personaggio capace di affascinare in modo veramente profondo, l'umile, il calpestato, il triste personaggio sopraffatto dalle regole e istituzioni, ma che invece di soccombere come spesso succede, qui viene elevato nella sua purezza e nel suo far nulla, per tutto il libro, verso qualcosa di più grande, difficile da riuscire a suggerire a parole. Sembra l'Idiota di Dostoevskij, i protagonistii del teatro dell'assurdo, un personaggio che affonda le sue radici nella bibbia, i passeggiatori vagabondi di Walser, insomma riesce a essere contemporaneamente tutto e uno zero assoluto. Imperdibile la feroce ironia di Melville usata per tratteggiare in modo grottesco i "tipi" che popolano la società di quel periodo, e in particolare la Wall Street di quegli anni, e lo stile di scrittura, apprezzato ancora di più grazie al testo originale a fronte. Assolutamente da leggere, secondo me...
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Brigitta MacBridge - Giovedì 6 Giu 2013, 09:36:04
Ho finito di leggere da poco Bartleby lo scrivano di Melville.

Ma è quello che diceva sempre "I'd rather not"? Non lo ho mai letto, ma è citato ampiamente ne Il giardino dei Finzi Contini... mi incuriosirebbe davvero leggerlo...
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bacci - Giovedì 6 Giu 2013, 12:13:33
Nel testo a fronte Bartleby dice I would prefer not to, comunque sì è proprio quello :)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Brigitta MacBridge - Giovedì 6 Giu 2013, 12:26:43
Nel testo a fronte Bartleby dice I would prefer not to, comunque sì è proprio quello :)

Curioso, mi par di ricordare che Bassani scrivesse proprio "I'd rather not". Ma probabilmente ricordo male, non avrebbe avuto senso usare un testo originale sbagliato.

E infatti ricordo male. Bassani usa la citazione giusta. Ah, lo svitatorum rotellorum... :-/
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bacci - Giovedì 6 Giu 2013, 12:54:36
Tra l'altro grazie per la segnalazione, ignoravo questa citazione presente nel libro di Bassani e mi è venuta molta voglia di leggerlo, era il lista da un po' e forse ho trovato il momento giusto per comprarlo eheh :)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: pkthebest - Venerdì 7 Giu 2013, 15:09:22
Basta, mi avete convinto mi farò una cultura sulla Christie.
Fuori i titoli più importanti:
- Assassinio sull' orient express
- Dieci piccoli indiani
-.......
-........

Il più importante di tutti (vedi topic sul libro giallo che preferite): L'assassinio di Roger Ackroyd.

Questo è il più categorico e totale!
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: pkthebest - Venerdì 7 Giu 2013, 15:15:40
Non prendetela come una battuta: segnalo un saggio scritto davvero bene, almeno nelle prime 200 pagine.

Paolo Castagno (ed.): Topolino Tremila - premio Papersera 2013. Un gruppo di grandi fan internauti si è dato ottimamente da fare, creando un distillato critico di più di 700 pagine sui primi tremila numeri della testata regina del fumetto Disney.

Non si tratta di un coacervo infinito di complimenti: scrittori più o meno improvvisati di ogni età e parte d'Italia si sono uniti per scrivere un omaggio dove vengono messe in luce le ragioni di un successo editoriale, ne vengono segnalate anche le poche ombre, ma soprattutto ci viene dimostrato come il fumetto abbia ancora tanti seguaci che, senza essere necessariamente nerd, lo sanno criticare in modo stimolante perché al tempo stesso la storia di questi tremila diventi un punto di riferimento per tutti i numeri successivi.

La partecipazione a vari articoli di numerosi autori del settimanale dona ancora più valore a questo gioiello!

So che può sembrare autocelebrazione per il forum, ma io credo che questo volume sia davvero un grande saggio fumettistico, che non stonerebbe pure nelle librerie degli appassionati del genere che non sono iscritti al Papersera!

Un vero e proprio libro di pari dignità di tutti gli altri, ecco, che non deve vedersi sminuito nella nostra concezione, solo perché l'abbiamo scritto noi!
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Juro - Lunedì 10 Giu 2013, 22:23:49
Letto di recente un "volumetto" imperdibile, se si è appassionati del genere come me. Dico "volumetto" tra virgolette perché mi devono ancora spiegare come fanno a definire tascabile un mattone di 1020 pagine, ma... Ad'ogni modo, Storie di Vampiri, edito dalla Newton Editori.
Ottimo sotto molti punti di vista: la quantità di storie, la loro qualità, il fatto che dia un'interessante panoramica sull'evoluzione del genere da quel dì in cui venne pubblicato il Vampiro di Polidori fino ai lavori odierni e, ultimo ma non per importanza, il fatto che il prezzo è davvero conveniente :P
Anche un piacevole apparato di approfondimenti a fine libro sul folklore e la saggistica che trattò di risurgenti nei secoli corsi, quand'anche un'illuminista come Voltaire scriveva di questa piaga e di quali potessero esserne le cause, e un bell'elenco di testi a riguardo (che avevo già quasi tutti)
A parte i racconti che già avevo, come il già citato di Polidori e l'immortale e bellissimo Carmilla, ho trovato piacevoli sorprese, come la piccola e bellissima perla horror "I Vurdalak", nientemeno che di Tolstoj o racconti che riuscivano invece ad'essere vera e pura comicità, come "Quel Vampiro di Lovecraft" di Bloch. Scandalizzato, invece,da come la narrativa contemporanea abbia perso totalmente l'idea del genere, fra vampiri che combattono o sono alieni, o antiche divinità... non mi meraviglia che poi sia uscito fuori qualcosa come "Twilight"
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: ML-IHJCM - Martedì 11 Giu 2013, 10:21:32
"I Vurdalak", nientemeno che di Tolstoj
Tolstoj (http://it.wikipedia.org/wiki/Aleksej_Konstantinovi%C4%8D_Tolstoj)? Certi nomi (http://it.wikipedia.org/wiki/Tolstoj_(famiglia)) richiedono specificazioni.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Juro - Martedì 11 Giu 2013, 17:17:40
Tolstoj (http://it.wikipedia.org/wiki/Aleksej_Konstantinovi%C4%8D_Tolstoj)? Certi nomi (http://it.wikipedia.org/wiki/Tolstoj_(famiglia)) richiedono specificazioni.
:-? Si , di quel Tolstoj lì, perchè? Io che ho detto?
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: ML-IHJCM - Martedì 11 Giu 2013, 17:47:21
Beh, di solito se uno dice Tolstoj intende questo qui (http://it.wikipedia.org/wiki/Lev_Tolstoj). Soprattutto quando si parla di uno scrittore.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Juro - Martedì 11 Giu 2013, 20:04:05
Ah, giusto! Me l'ero dimenticato ;D Sai com'è... lui non l'ho mai letto... :P Si me ne vergogno.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Nebulina - Mercoledì 12 Giu 2013, 02:02:29
Sono da un po' assente.. così ho pensato di inserire in un unico post i libri che ho letto in questi giorni:

Le notti bianche – Dostoevskij

“Le notti bianche” è un'opera giovanile di Dostoevskij che a soli ventisette anni ha già in potenza tutto il talento che lo renderà immortale.
Difficile per un animo solitario e riservato non immedesimarsi nel protagonista, il quale viene tratteggiato in modo così dolce e preciso da rendercelo vivo ed è così reale seguirlo nelle sue passeggiate, incrociare le strade, le case a cui si rivolge, umanizzandole; troppo distante da lui è l'umanità, troppo distante la società, troppo vivi i suoi sogni, troppo fervida la sua immaginazione.
L'autore ce lo presenta come un uomo avulso dalla realtà, così timido da parlare solo con le strade, le case, le finestre; aspetto, questo, che già da solo basterebbe per comprenderne l'essenza delicata di un animo sensibile.
La protagonista è viva e passionale, emana un entusiasmo contagioso, a tatti incredula e impaurita, a tratti civetta, rapisce quell'animo e lo strappa al sogno, lo irradia con la sua solare realtà, quasi con un tocco gli trasferisce la vita che non ha mai vissuto, la speranza che non ha mai coltivato, l'amore che non ha mai realizzato.
Se si pensa all'argomento trattato, così vasto, così profondo e intimo, stupisce come possa essere stato sintetizzato in poche pagine, in così poco tempo, ma Dostoevskij ci riesce e rende quell'incontro così particolare e unico, paradigma dei rapporti d'amore tra ragazzi, delle difficoltà che essi si trovano ad affrontare, degli inganni, delle omissioni che creano quegli equilibri instabili tipici dell'adolescenza.
Lo stile  è di una modernità disarmante, i dialoghi sono verosimili, il lessico, ricco e adatto alla situazione, sembra accompagnare, attraverso le variazioni di ritmo, l'uso più frequente delle subordinate,l'incedere veloce dell'aggettivazione, i pensieri del protagonista e le sue speranze, come per trasmettere quell'illusoria forza che permette di far sì che il sogno si faccia realtà e che il tempo trascorso nelle elucubrazioni non sia vano, non sia perso.
La particolarità stilistica sta nell'aver scelto un registro ironico, che alleggerisce tutta la vicenda, che fa intuire ciò che avverrà, creando un'atmosfera così magica da rendere quell'angolo di paradiso il pizzico di realtà che per sempre accompagnerà il mondo onirico del protagonista, la polvere magica che perpetuerà la felicità vissuta.
Quando le poche pagine che lo compongono si concludono e l'avventura si conclude ci si rende conto che quei due ragazzi imbacuccati, accarezzati dal gelido freddo russo appartenenti ad un tempo lontano, a due secoli fa, potrebbero essere due adolescenti attuali, che mutatis mutandis, nella stessa situazione sarebbero attanagliati dai medesimi dubbi, dalle stesse paure e finirebbero, forse, date le premesse, per compiere identiche azioni.
La potenza di un classico, anche se giovanile, sta nell'essere universale, nel riuscire a non perdere smalto nel tempo, ad adattarsi a ogni epoca, perché capace di cogliere l'essenza di un animo, a descriverne i tratti e a trasmettere le emozioni che rendono le parole vive e capaci di riempire quei vuoti esistenziali che spesso albergano nei cuori di molti di noi.
Un libro da leggere e da rileggere poiché non in tutte le fasi della vita può essere compreso e ad ogni età avrà qualcosa di diverso da dire sull'animo umano.

Il medico di campagna – Honorè de Balzac

Un incipit bucolico ci accompagna con dolcezza in un piccolo paese di compagna attraverso gli occhi del capitano Genestas. Fin dalle prime parole sembra che tutto intorno si componga, la vallata che galoppando viene attraversata, il lento scorrere del fiume e il cinguettare degli uccelli;la Francia del 1829 doveva essere davvero adorabile.
La trama di questo romanzo è ridotta ai minimi termini, di fatto non accade niente, quello che conta oltre allo stile limpido e semplice che sembra essere tutt'uno con l'umiltà dei contadini che popolano al valle, è il contenuto; infatti Balzac crea dei personaggi che sono degli oratori, che attraverso i propri lunghi monologhi esprimono le proprie idee e attraverso queste la propria anima.
Il protagonista è delineato in modo esauriente fin dalle prime pagine per bocca dei suoi compaesani, egli oltre ad essere il medico è anche il sindaco che ha restituito lustro e benessere al villaggio attraverso le proprie opere, ma soprattutto attraverso il proprio esempio.
I lunghi dialoghi o meglio dire monologhi lo rendono a tratti così perfetto da risultare irritante, ma è quasi impossibile dare voce a questo pensiero perché Balzac ci ricorda e sottolinea che questo benefattore non è supponente, non fa pesare ciò che fa, ma sembra che tutto gli venga naturale e non può non conquistare.
I piani di lettura che si possono trovare, sono molteplici; quello narrativo, come detto prima, è lineare e quasi irrilevante, ma rispecchia la semplicità delle persone che lo popolano, anche se il finale in cui impariamo a conoscere la vita del medico rendono comprensibile tutte le sue azioni; quello sociologico è forse quello più interessante, viene analizzata e fatta comprendere la società dell'epoca, le speranze dei contadini, i loro pensieri, i loro bisogni. Balzac ci fa vivere tutto questo, rappresentandolo con semplicità e con realismo, senza cadere nello scontato e nel banale, senza tacere nessun lato e confrontando le varie personalità che la compongono; poi c'è il piano storico che è senza dubbio quello che più suscita l'interesse del lettore e forse anche dell'autore; vi è infatti narrata tutta la vita di Napoleone, dalla nascita alla caduta, per bocca dei soldati che lo hanno seguito e adorato, di coloro che erano al suo fianco e che non lo hanno tradito e viene fatto con tale ardore e con tale passione che non può lasciare indifferenti; infine, ma non certo per importanza c'è il piano economico-politico, che tanto ha affascinato Engels portandolo a dire “ho imparato di più che da tutti gli storici dichiarati, gli economisti e gli studiosi di statistica di quel periodo messi insieme”, infatti è attraverso i suoi personaggi che Balzac esprime le proprie idee e lo fa in modo così genuino e così particolareggiato da convincere il lettore.
Più di un romanzo un'occasione di riflessione e di accrescimento culturale, un momento per assaporare la forza patriottica e l'orgoglio di una Francia orfana del suo imperatore.

Maigret e le persone per bene – Simenon

Per avventurarsi nel mondo dei gialli da profani e coglierne tutti i lati positivi Simenon è un buon inizio. Il suo stile così asciutto e descrittivo al punto giusto ipnotizza e incolla alle pagine, non lasciando scampo; così veloce e accattivante, il ritmo, da far trascorrere il tempo in modo veloce e sereno; la scoperta dell'assassino è un finale, come potrebbero essercene tanti altri: è un giallo e questo è il suo scopo.
Ciò che rende questo autore così gradevole è la capacità innata di riuscire a conciliare il mero delitto alla descrizione di un'atmosfera, di un mondo.
Nel caso specifico sono delle persone per bene ad essere colpiti dalla disgrazia e il mondo borghese è evocato in modo reale e il lettore, insieme a Maigret, si identifica in quelle persone a tal punto da rifiutare che possa essere accaduto loro una tragedia così grande come un omicidio, perché se così fosse potrebbe accadere a chiunque e questo è un pensiero che non deve mettere radici.
Se l'inizio del racconto, attraverso uno stile minimalista, che mette in luce il lato borghese di Maigret, è pervaso di un' ovatta che attutisce i suoni e i rumori generando un'ansia tipica di quando si empatizza con qualcuno.
La rassicurante penna di Simenon, però, riesce piano piano a scardinare questo scrigno protettivo disintegrando quell'aura di perfezione così irritante; la cosa particolare è che non lo fa con eventi straordinari, ma con schegge impazzite che possono esistere, ma che sfuggono al controllo.
Il giallo in sé è atipico, non ci sono elementi nascosti che posso far intuire il colpevole, è la forza della disperazione di Maigret che lo fa seguire anche le piste più improbabili, in un estenuante ricerca di indizi che alla fine, ma solo alla fine porterà i suoi frutti.
Infine i personaggi, sono caratterizzati così bene che sembra di vederli, sia i principali che i secondari, con pochi tratti se ne comprende la psicologia e l'emotività.
Un buon giallo per trascorre qualche ora in piacevole compagnia.

Ho cominciato "Assassinio sull'Orient Express".... spero di finirlo a breve :-) così vi faccio sapere che ne penso! Ehehe siete stati così cari tutti a consigliarmi i gialli...
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bacci - Mercoledì 12 Giu 2013, 11:41:10
Sto leggendo il Bel Ami di Maupassant, un libro fantastico, incredibile e apprezzabile da tanti punti di vista differenti, nonostante l'apparente semplicità e fluidità di narrazione, che scorre via semplice come bere un sorso d'acqua. Un minuscolo esempio, forse molto ingenuo e che forse non rende nemmeno la portata di quest'opera... Il protagonista ad un certo punto della narrazione fa riferimento alle stampe giapponesi, che usa per abbellire il suo umile appartamento in occasione della visita dell'amante. Chi ha un po' di dimestichezza con la storia dell'arte di quel periodo da una semplice informazione come questa può ricavare un piccolo mondo nel mondo, e vedere un semplice riferimento come questo in un'ottica tutta diversa, che va ad accrescere tutta l'atmosfera del libro. Senza dilungarsi troppo, quelle stampe infatti vennero prese come riferimento e oggetto di studio da i maggiori pittori dell'epoca, e i risultati di questi studi sono visibili in tanti celebri capolavori dell'arte come anche nella vita di tutti i giorni di quel periodo storico, perché occuparono un posto di rilievo nelle sperimentazioni di questi artisti e nei loro dibattiti. Tutte queste informazioni e semplici riferimenti creano un fascino ancora più grande alle azioni narrate da Maupassant, che di tutto questo era certamente consapevole, e contribuiscono a dare uno spessore incredibile al libro, come se i personaggi della narrazione fossero reali e calati in un mondo più ampio e variegato, esistente tra le righe e nei sottintesi, che va molto al di là di quello che viene narrato nelle pagine, e brulica di vita in profondità, anche al di fuori delle pagine scritte. Come sarebbe bello trovare il tempo per approfondire qualunque argomento e cogliere più in profondità tante altre cose che invece purtroppo ad una lettura più superficiale, è proprio il caso di dirlo, mi entrano da un orecchio e escono dall'altro (http://www.forumlibri.com/forum/images/smilies/icon_mrgreen.gif)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Nebulina - Sabato 15 Giu 2013, 10:35:01
Infine l'ho letto:

Assassinio sull'Orient-Express – Aghata Christie

La conoscenza del giallo deve passare da questo titolo, poiché nel tempo è diventato paradigma di ogni altro, il Giallo per antonomasia e una volta giunti alla risoluzione del mistero il motivo è ben chiaro nella mente del lettore.
L'enigma è dei più classici: il delitto in una stanza chiusa; i personaggi appartenenti a tutti i generi e a tutte le classi sociali; la soluzione inspiegabile, dodici pugnalate sferzate con rabbia, un uomo ucciso, un investigatore  privato di ogni possibile aiuto tecnico obbligato a utilizzare solo la forza della propria intelligenza.
Lo stile è asciutto e incalzante, il ritmo veloce e accattivante, la trama priva di qualsiasi falla narrativa, ogni indizio, ogni particolare è inserito ad arte per far correre i sospetti da un passeggero all'altro, per creare un'idea e subito distruggerla giungendo al finale che dà una spiegazione a ogni dubbio, che fa divenire l'impossibile possibile e spiegabile. Il lessico è molto ricco e adatto al personaggio che viene delineato, la quantità di dialoghi serrati, quasi senza soluzione di continuo, rubano qualcosa alle descrizioni dei luoghi, delle atmosfere, ma creano quel ritmo che obbliga a continuare.
I personaggi sono caratterizzati quanto basta per essere funzionali alla risoluzione del caso, vengono descritte e studiate le reazioni più che le emozioni, le espressioni più che la psicologia, ponendoci nella stessa situazione di monsieur Poirot, affannati a cercare di capire con le nostre sole capacità intellettive chi sia l'assassino; avremmo fatto le stesse domande? Avremmo tratto le stesse conclusioni? Avremmo compiuto le stesse azioni? Tutto questo crea un gioco divertente che ci traghetta fino all'inevitabile finale che rimane l'unica spiegazione possibile.
Se Poirot è, come è logico, caratterizzato molto bene, non è da meno il suo amico monsier Bouc, che la Christie pone come l'alter ego del lettore: sicuro della propria intelligenza si colloca in un primo tempo sullo stesso piano di Poirot per poi capitolare di fronte alla sua superiore forza deduttiva e, perché no, intuitiva; monsier Bouc è forse il personaggio che alla fine del libro rimane più simpatico, più comprensibile.
La Christie decide di utilizzare le deposizioni per farci conoscere le ultime ore di ogni passeggero e attraverso quelle ogni elemento viene svelato, nascosto tra le pieghe del racconto, ma presente, quasi evidente, deposizioni che hanno la capacità di apparire criptiche, ma che lasciano intravedere tutta la potenza svelatrice che posseggono.
Alcuni indizi sono forzati soprattutto il più importante che dà inizio a tutta la vicenda, un espediente che seppur necessario appare quanto meno poco probabile, altri di una delicatezza e verosomiglianza incredibile, così celati da non essere notati, così mimetizzati nella trama da sembrare inutili puntualizzazioni, altri ancora geniali.
Ciò che rimane alla fine della lettura è una riflessione importante, sulla necessità di svelare la verità, anche se questo porterebbe delle conseguenze ancor peggiori del delitto in sé, monsieur Poirot è un privato cittadino e come tale può esimersi dallo scegliere, ma per il lettore qual'è la decisione più giusta, quale prenderebbe nella medesima situazione?
Molti sono gli spunti di riflessione che si creano durante la lettura, ma forse la più grande perplessità che può rimanere sta proprio nella soluzione, che per quanto perfetta, appare macchinosa e  artificiosa, al di sopra del bene e del male, quasi a giustificare il gesto, comunque ignobile, che viene compiuto. Questo aspetto disturba alla fine, non si rimane del tutto persuasi dal movente, ma resta comunque il fatto che se un giallo riesce a generare così tanti pensieri oltre a divertire non può che aver raggiunto il suo scopo.

Da un punto di vista del tutto personale, ma che mi sento di voler esprimere e che esula del tutto dall'oggettiva valutazione del libro, non mi ha convinto del tutto, mi sono mancate molto le descrizioni dei luoghi, della stazione, dei singoli vagoni, delle cuccette, ma soprattutto del vagone-ristorante, insomma quella sensazione di essere lì, magari nascosta dietro il bancone a godermi tutte le deposizioni. Consigliato in ogni caso, sia che si ami il genere sia che lo si odi, poiché è un tassello che non può mancare.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Nebulina - Lunedì 17 Giu 2013, 00:16:23
Poi mi prendo una pausa da gialli e affini....mi sto gustando ogni singola parola di Lolita...

Un covo di vipere – Andrea Camilleri

Non è lo stile particolare e fresco a farla da padrone in questa indagine del commissario Montalbano, ma il tema affrontato, crudo e aspro come un limone acerbo, addolcito dalla penna ironica e mai eccessiva di Camilleri.
Attraverso un sogno si ha una prima e immediata caratterizzazione del protagonista, che ci appare in una solitudine determinata colmata, in parte, da sporadiche visite della fidanzata lontana, anch'essa ritratta con poche pennellate che ne esaltano le caratteristiche peculiari.
Se il lettore si avvicina a questo titolo senza conoscere gli altri episodi non ha quel senso di smarrimento che si potrebbe aspettare; si trova a Vigata, ne impara a conoscerne la terra e il mare che immenso, è l'orizzonte in cui si esaltano tutte le emozioni: la rabbia, la vergogna, il rancore, ma anche l'amore, la serenità, la pace.
L'indagine in se stessa è semplice, lineare; la soluzione evidente, quasi fin dalla prima pagina, fin dai primi interrogatori, ma la mente la rifugge, mentre l'istinto l'insegue, in un frenetico balletto che pagina dopo pagina non permette di prendere respiro.
I personaggi secondari sono delineati nei loro tratti caratteristici in modo naturale, presentandoli in tutta la loro personalità a chi non li conosce, ma non appesantendo la lettura a coloro per i quali, ormai, sono vecchi amici.
La personalità degli indiziati è analizzata a fondo, ogni azione fa seguito ad una sfaccettatura del carattere, la loro psicologia è delineata e precisa; per la vittima non c'è pietà, si cerca giustizia, ma non gli è perdonato niente della sua torbida vita; non vi è empatia, non vi è giustificazione né catarsi, ma solo una vertigine che risucchia in un gorgo sempre più profondo.
Lo stile di Camilleri risulta di difficile comprensione se si è neofiti del dialetto siciliano, ma come per incanto, dopo un'iniziale fatica tutto appare leggero e semplice, quasi abituale; solo una grandissima conoscenza della lingua italiana e delle sue regole grammaticali e sintattiche può riuscire in un compito così arduo, conoscenza che l'autore dimostra di padroneggiare senza problemi, permettendosi virtuosismi stilistici poco frequenti in un poliziesco.
Nel finale, ancora una volta, il commissario si trova a risolvere il caso, grazie ad espedienti che appaiono un po' forzati, inverosimili, ma sospesi in una dimensione dove tutto può succedere, dove aleggia un velo di irrealtà che tutto avvolge e Montalbano si trova a dover scegliere se squarciarlo, macchiando di reale qualcosa che il mondo non può accettare o lasciare all'irreale la verità, dove essa può esistere.
Più che per l'indubbio valore stilistico merita la lettura per il contenuto e per come questo è trattato, con grazia e leggerezza che lascia storditi e attoniti, poche ore per un libro che porterà molti giorni di riflessione.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bacci - Giovedì 20 Giu 2013, 15:29:32
Ho letto Trilogia di New York di Paul Auster e sto studiando un pochettino per capire meglio certi risvolti di quest'opera affascinante, mentre tra poco inizierò Storia di Gordon Pym di Edgar Allan Poe :)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Amelia de Spell - Domenica 23 Giu 2013, 23:10:39
Appena finito "Romeo e Giulietta"... non ha bisogno di presentazioni :D
In realtà lo avevo iniziato per accompagnare la lunga marcia verso il lavoro... e domani cosa leggo? :-/
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Nebulina - Domenica 23 Giu 2013, 23:20:39
Lolita - Nobokov

“Lolita, light of my life, fire of my loins. My sin, my soul. Lo-lee-ta: the tip of the tongue taking a trip of three steps down the palate to tap, at three, on the teeth. Lo. Lee. Ta.
She was Lo, plain Lo, in the morning, standing four feet ten in one sock. She was Lola in slacks. She was Dolly at school. She was Dolores on the dotted line. But in my arms she was always Lolita.”

Non è necessario aggiungere altro alla potenza esasperante di questo incipit per sintetizzare ciò che “Lolita” è: un capolavoro di stile, una sinfonia che si insinua dei meandri della mente e tocca corde sconosciute, fa vibrare nervi nascosti, suscita emozioni dimenticate. L'autore, russo di origine, americano d'adozione, è costretto alla lingua inglese abbandonando l'amata dolce melodia dell'idioma nativo; ma il talento che pervade la penna di Nobokov non si lascia imprigionare, sgorga impetuoso riuscendo a generare la perfezione di un testo che emana emozioni non si limita a raccontarle.
La traduzione italiana, almeno nel suo incipit, non gli rende giustizia, ma mantiene, a dimostrazione dell'universalità della buona scrittura, l'essenza che si irradia intorno al lettore, trasportandolo negli anni quaranta, facendogli respirare quegli odori e quelle atmosfere, quella strana allegria così lontana dalla realtà europea di allora.
Questo stile estatico si mette al servizio di un contenuto difficile, proibito; il lettore si trova a conoscere il protagonista, attraverso il suo stesso racconto, il suo stesso dolore, il suo stesso tomento, assoggettato a una pulsione che affonda le proprie radici in un atavico dolore, in una insuperabile perdita, origine e morte, eterna ricerca di ciò che non potrà mai più esistere; in nessun momento è giustificato, né giudicato, ma solo compreso e compatito. Lolita, è caratterizzata così bene da sembrare viva, quell'età così misteriosa, così piena degli infantili gesti, inizia a macularsi di malizia; la capacità di sedurre, anche se non compresa a fondo, diviene un'arma micidiale che le permette di ottenere ciò che vuole, barattandola, però, con la sua infanzia.
Molti sono i piani di lettura che si possono scorgere tra le righe, quello narrativo è solo il più superficiale, il più banale, il più accessibile; echi dostoievskijani permano le pagine fin dall'insuperabile incipit, il fato sembra giocare una macabra partita a scacchi, sembra spianare la strada per poi erigere un muro e come un alito di vento proustiano aleggia alla ricerca di quel tempo che fu, alla ricerca, prima, di un giovanile amore perduto a tredici anni nella vecchia Europa strappato alla vita dal tifo, alla ricerca, poi, tra le urla gioiose dei bambini di quella piccola Lolita che non esisterà più, ormai cadavere in quel corpo di diciassettenne; Humbert è un uomo solo, che vive di ricordi, di rimpianti, di rimorsi; quei viaggi, lunghi, pericolosi, fatti per assaporare ogni minuto, ogni secondo di quegli anni fuggevoli e lievi non sono che un tentativo, vano e malato di perpetuare un'illusione, di rendere eterno ciò che è mutevole per natura, in una vertigine di follia e di morbosità che finirà per distruggere con la sua impetuosità tutto ciò che gravita intorno, per rivelare che nessuno degli attori di questo dramma è del tutto innocente: non Humbert, non Lolita, non sua madre; l'altro piano di lettura che richiama alla mente Flaubert per le descrizioni puntuali e precise, è quello sociologico, di cui la bigotta società americana dell'epoca si fa protagonista, ogni personaggio secondario è caratterizzato con pochi tratti, ma sufficienti a creare un'idea viva e nitida di ciò che era quel periodo, quell'America allegra e spensierata che ballava mentre l'Europa rinasceva dalle macerie.
Non è solo questo Lolita, Nobokov nasconde tra le parole, tra i baci non detti, tra le malelingue non ascoltate, come nel più classico dei gialli, indizi e prove che sfuggono all'occhio del lettore, creando un racconto nel racconto, inserendo un mistero su cui Humbert indagherà e solo alla fine, come in un flashback ogni tassello tornerà al proprio posto e tutto avrà un senso. Il finale sarà un gioco di specchi in cui il lettore si perderà e non sarà più in grado di comprendere, di giudicare, ma solo di ascoltare una storia.
Un capolavoro, una di quelle opere che insinuate nella mente non la lasceranno mai.

E ora " il mastino di Baskerville"
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Juro - Lunedì 24 Giu 2013, 09:09:12
Finito di leggere Il nome della Rosa di Eco: stupendo e avvincente, ironico e, nonostante le troppe parti in latino, che non leggo proprio benissimo, leggibile e godibile come pochi.
Iniziato, subito dopo, Il pendolo di Foucault dello stesso: riservo, ovviamente, il giudizio per quando l'avrò finito, ma intanto chiedo... ma doveva per forza metterci i brani in ebraico in mezzo????
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Nebulina - Lunedì 24 Giu 2013, 09:57:47
"Il nome della rosa" è inarrivabile, ma anche "Il pendolo" è davvero bello, molto ironico, divertente e piacevole.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Juro - Lunedì 24 Giu 2013, 13:20:32
"Il nome della rosa" è inarrivabile, ma anche "Il pendolo" è davvero bello, molto ironico, divertente e piacevole.
Oh, ne sono certo. Eco scrive davvero in un modo stupendo e colto, diversamente da tanti.Però non so leggere l'ebraico... trovarmi l'introduzione al primo capitolo scritta così mi ha lasciato un tantino spaventato, e spero non abbia avuto l'idea di scrivere anche intere frasi così, dato che molte frasi in latino le ho trovate. Quello non è stato un problema, ma se trovo altre lingue... ;D
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: papsuper - Lunedì 24 Giu 2013, 17:24:03
Citazione
Re: Che libro c'è sul comodino?
Sul comodino c'è...
Dal re della scrittura.
Il maestro dell'horror.
Il guastafeste di sogni.

Stephen King in:
[size=24]IT[/size][/b]
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Eruyomè - Lunedì 24 Giu 2013, 17:35:45
Il guastafeste di sogni.


guastafeste di sogni.. :o
questa me la segno ;D  buona definizione per il Re!!

..ah, quanti ricordi IT...! risaliamo all'adolescenza piena ;D!!...tutti a leggersi harry potter ai tempi...eh no, io invece a 12 anni leggevo King!!e l'ho continuato a leggere per parecchio!.....ed harry potter l'ho recuperato tipo un paio d'anni fa!! ;D che mente contorta!!

ah, e poi dai un occhio anche al film...non ho mai più potuto soffrire i clown da allora!!
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: papsuper - Lunedì 24 Giu 2013, 17:51:20

guastafeste di sogni.. :o
questa me la segno ;D  buona definizione per il Re!!

..ah, quanti ricordi IT...! risaliamo all'adolescenza piena ;D!!...tutti a leggersi harry potter ai tempi...eh no, io invece a 12 anni leggevo King!!e l'ho continuato a leggere per parecchio!.....ed harry potter l'ho recuperato tipo un paio d'anni fa!! ;D che mente contorta!!

ah, e poi dai un occhio anche al film...non ho mai più potuto soffrire i clown da allora!!
:D
Bé,io alla mia età sto leggendo IT,Harry Potter è passato!
Per il film,i miei l'hanno visto,ma mi hanno detto che quando lo vedrò dovrò comprare una scorta di Pampers!
Ma prima ho ancora 800 pagine di un capolavoro di libro! ;D
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Chen Dai-Lem - Martedì 25 Giu 2013, 12:06:57
Appena finito di leggere "Magica Disney-3000 volte Topolino"..ora ho iniziato "Seggio vacante" della Rowling..sono alle primissime pagine ma la Rowling è inconfondibile..non so ancora la trama come sia..ma x ora è talmente piacevole da leggere che sono già presa :)!!!
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Nebulina - Mercoledì 26 Giu 2013, 22:33:53
Finito di leggere anche questo, ora anche per quanto riguarda i gialli credo di aver testato i maggiori scrittori, il milgiore per il momento resta SImenon!


Il mastino dei Baskerville- Conan Doyle

La forza di questo giallo sta tutto nell'atmosfera che riesce a creare, nelle sensazioni e nei suoni che evoca, nella capacità, in sintesi, di trascinare il lettore nella brughiera inglese, nebbiosa, fredda e umida, nella quale si celano pericoli, misteri e assassini.
Mentre le pagine scorrono, veloci e asciutte, la scena scivola da Baker street, dove Sherlock Holmes discorre con il fedele Dr. Watson caratterizzandosi in pochi tratti, mettendo in luce, anche per chi non conoscesse le sue doti investigative, il suo intuito e il suo acume nel risolvere i misteri, al Devonshire, dove la brughiera impera e avvolge.
L'espediente narrativo utilizzato appare molto azzeccato per almeno due validi motivi, in primo luogo perché il non far condurre le indagini al protagonista permette di rendere il lettore attivo nelle indagini, utilizzando gli indizi messi a disposizione da Watson come se le missive da questo inviate fossero ricevute proprio dal lettore stesso e in seconda battuta perché l'utilizzo del “romanzo epistolare” si presta bene a creare quella suspance su cui poggia tutta la struttura narrativa.
Come accennato poc'anzi i personaggi sono caratterizzati molto bene, sia gli attori principali della vicenda, ma soprattutto i secondari dei quali viene delineata la personalità quel tanto che basta a far intuire i moventi o a mischiare le carte; ma ciò che manca è l'approfondimento psicologico, che è del tutto marginale, quando non del tutto assente.
Doyle attinge a piene mani da Poe ed è inevitabile sentirne gli echi lontani, ma a non si riesce a rievocare quella purezza linguistica, quel lessico ricercato, quella melodia che paralizza e inquieta; Doyle  da vita ad un romanzo che si trova a metà strada tra un giallo e un horror, ma senza essere né l'uno né l'altro, troppo razionale per far paura, troppo scontato per stupire nel suo finale.
Ciò che però trasmette sono sensazioni fisiche soprattutto il freddo che penetra le ossa, la terra che cede, facendosi melmosa sotto i piedi, la nebbia che avvolge obliando tutta l'umanità intorno e celando misteri inspiegabili; questa è la grande caratteristica che trascina la lettura, perché non si ha la voglia di scoprire il colpevole o di sciogliere le piccole sottotrame, si ha la voglia di tornare a Londra a Baker street, al sicuro, al caldo di un camino, alla stabilità dell'asfalto asciutto.
Per il grande merito di essere entrato a far parte dell'immaginario collettivo merita di essere letto; il grande merito di Conan Doyle sta nell'aver creato un personaggio unico e attraente, ma lo stile risente molto del passare degli anni, purtroppo privo di quell'alone di eternità tipico delle grandi opere d'arte.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Juro - Giovedì 27 Giu 2013, 07:52:46
The Hound of Baskerville!! Meraviglioso! Fantastico, inarrivabile Sherlock, ottima scelta di lettura :)
E complimenti per la recensione ben avveduta e sensata, con cui mi trovo pienamente in sintonia.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bacci - Venerdì 28 Giu 2013, 05:23:07
Ho appena finito di leggere L'indifferente di Marcel Proust, una brevissima novella pubblicata in una rivista che per molti anni è stata dimenticata, fino al suo ritrovamento negli anni settanta del novecento. Nella postfazione Philip Kolb analizza il contesto in cui va collocata la creazione di questo breve testo, e affronta le tematiche che lo caratterizzano: temi ancora allo stadio embrionale che verranno in qualche caso sviluppati nella Recherche. Per quanto quest'opera giovanile sia semplice e breve, risulta piacevolissima alla lettura e in queste poche paginette possiamo ritrovare qualche spunto interessante nelle descrizioni della protagonista, soprattutto quelle relative al suo abbigliamento e nella descrizione di un tipo di amore di cui credo si possa dire che abbia qualche corrispondenza con quello di Swann per Odette, anche se l'allora ventiduenne Proust ha ritratto qui dei personaggi ancora non caratterizzati a tutto tondo, d'altronde il numero di pagine è veramente limitato.
Molto piacevole comunque...

Ho letto anche I sei giorni del condor di James Grady, che credo sia un classico dei libri di spionaggio, famoso per la trasposizione cinematografica di Sydney Pollack con Robert Redford, che però non ho visto. Un intreccio semplice e carino, per centri tratti anche abbastanza coinvolgente, che ha come sfondo la CIA e tutte le sue ramificazioni, con tutti i doppi giochi e gli intrighi tipici di questo tipo di narrazione. Quasi tutti i capitoli vengono introdotti da citazioni prelevate da un manuale di scacchi, il che crea parallelismi interessanti ma che in questo caso specifico a volte mi sono sembrati un po' troppo artificiosi. Durante la lettura non sono riuscito a fare a meno di immaginare per tutto il tempo il protagonista con la faccia di Redford!
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Nebulina - Domenica 30 Giu 2013, 00:16:17
Maigret e la giovane morta – Georges Simenon

Ciò che fa di Simenon un autore di romanzi e non solo di gialli è la sua grande capacità di raccontare storie e di dare un'anima alle indagini.
Mentre si legge questo racconto quasi non si avverte lo svolgimento delle indagini, ma tutta l'attenzione è catturata dai personaggi, Simenon non li caratterizza, ne stila il profilo psicologico e li rappresenta in modo così vero da far empatizzare con essi.
Al di là dello stile sempre ineccepibile e del lessico ricco e variegato tipico di questo autore, stavolta si respira un'aria diversa, quasi claustrofobica, non per i luoghi che sono per lo più all'aperto, ma per le vite così anonime, così piccole di due personaggi in particolare: la giovane morta e l'ispettore Lognon detto “il lagnoso”.
La ragazza assassinata è descritta in modo minuzioso attraverso i racconti di molti di coloro che hanno incrociato la sua figura, la quale sembra volteggiare davanti ai nostri occhi con un'eterea rassegnazione, una fiera dignità nonostante le avversità e la povertà.
Non può non suscitare senso di protezione e un infinito dolore l'immaginarla morta su un umido asfalto, coperta di abiti da sera dozzinali, abbandonata e sola; lo sguardo di Maigret è riempito di commozione e di dispiacere per questa vita spezzata e le indagini verranno condotte con lo stesso metodo, preciso e perfetto a cui ci ha abituato. Non sarà solo, ma in compagnia dell'ispettore Lognon; questo è l'altro personaggio di cui facciamo la conoscenza e di cui apprenderemo i lati  caratteriali più profondi e intimi, le paure, le ansie, i pensieri; è un personaggio che si appiccica addosso come la resina, che emana un buon odore, ma alla lunga non si riesce a togliere dalle mani e a furia di sentirlo, quell'odore, dà fastidio; così l'ispettore Lognon cattura subito il lettore, perché appare fragile, vittima del mondo che non lo apprezza, non lo valorizza, non lo capisce, ma poi quel lamentio di sottofondo che all'inizio è giustificato e compreso diviene in un primo tempo sopportato e alla fine odiato e Lagnon non si riesce più a comprenderlo; tutto questo non viene raccontato, ma si evince dalle azioni dell'ispettore, dai pensieri e dalle considerazioni del commissario Maigret che cerca in ogni modo di comprenderlo e considerarlo, ma non riesce a soffocare quel sentimento di irritazione che genera in modo inevitabile.
Questa inchiesta è svolta in modo ineccepibile e classico, ma quasi scivola via in silenzio rendendo giustizia alla giovane morta che verrà immaginata viva dal lettore e così ne serberà il ricordo, di una spaventata, dolce e impaurita ragazza la cui vita verrà interrotta troppo presto.
Come gli altri gialli di Simenon si legge con semplicità e tiene compagnia, ma a differenza di altri è intriso di un alone di malinconia che non se ne va neppure a lettura terminata.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: piccolobush - Domenica 30 Giu 2013, 15:16:01
Maigret e la giovane morta – Georges Simenon
Questo è tra quelli che mi mancano di maigret, stasera se lo trovo lo prendo immediatamente ;)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Paper_Butler - Domenica 30 Giu 2013, 16:38:48
Di Simenon ho letto parecchi libri (e molti di più me ne mancano, la sua produzione è fortunatamente sterminata!), con un occhio particolare (ma non esclusivo!) ai "non Maigret", cioè le storie noir come La camera azzurra, La neve era sporca, Le finestre di fronte, L'uomo che guardava passare i treni, La casa sul canale, e così via.

Mi colpiscono sempre il suo stile asciutto ed elegante, le atmosfere avvolgenti e la capacità di far entrare il lettore a fondo nella mente dei personaggi, fino a farlo pensare e ragionare allo stesso modo. Secondo me proprio l'essere associato automaticamente alla letteratura "gialla" (che qualcuno considera, sbagliando, di serie B) gli ha precluso una maggiore considerazione, come ad esempio il Premio Nobel, che, a mio parere, avrebbe meritato in pieno. Secondo me parliamo di uno dei maggiori autori del Novecento, e sono contento che negli ultimi anni, grazie soprattutto alle belle edizioni Adelphi, le sue opere stiano godendo di una diffusione più ampia.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bacci - Domenica 7 Lug 2013, 15:28:46
Sto leggendo Lo hobbit, di Tolkien :)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Uncle Carl - Domenica 7 Lug 2013, 16:35:43
Io sono rimasto in tema "paperonesco".
Ho da poco terminato: "Foing", storie di paperi di Paolo Gentili.
Parla del mondo dei paperi creato dal grande Carl Barks, attraverso le emozioni che hanno suscitato le sue storie nell'immaginario dello scrittore, facendo un raffronto tra il bambino che le ha lette per la prima volta e l'adulto di adesso che le rilegge, con una diversa ottica ma con la stessa passione ;D
Davvero molto carino.
Era un libro che avevo iniziato quasi 5/6 mesi fa, ma che non avevo mai avuto il tempo di finire.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: gambadilegno - Lunedì 8 Lug 2013, 00:56:40
"La versione di barney", ma non credo lo finirò mai
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Delta - Lunedì 8 Lug 2013, 14:24:19
Io sto leggendo il famigerato "Archivio Mitrokhin"...gli argomenti trattati sono molto d'attualità, alla luce della nuova "Spy-Story" riguardante Edward Snowden...certo è che i libri di storia del '900 andrebbero riscritti da zero...
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bacci - Martedì 9 Lug 2013, 17:34:36
"La versione di barney", ma non credo lo finirò mai

Non è male sai? Certo è un po' lungo, ma se tieni duro nel complesso è anche piuttosto divertente ;)

Oggi ho comprato La macchina del tempo di Herbert George Wells... Da ragazzino L'uomo invisibile mi era piaciuto molto e ho deciso a distanza di anni di fare il bis...
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Juro - Martedì 9 Lug 2013, 22:13:09
Oggi ho comprato La macchina del tempo di Herbert George Wells... Da ragazzino L'uomo invisibile mi era piaciuto molto e ho deciso a distanza di anni di fare il bis...
Di Wells io lessi Il paese dei ciechi, e devo dire che era fantastico! E un'autore di cui dovrei leggere altro, senza dubbio.
Oggi invece ho finito Il pendolo di Foucault, e confermo il giudizio su Eco. Bravo! Avvincente e divertente, malinconico, colto. Eco lavora come da perfetto storiografo per ricostruire più di duemila anni di storia al servizio della sua Storia, e mostra in modo patetico e risibile ogni dietrologia o teoria del complotto: impara da lui, Dan Brown, che il tuo codice Da Vinci era insensato e grottesco.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Dante_94 - Mercoledì 10 Lug 2013, 11:12:23
Appena finito "il Grande Gatsby" di F.Scott Fitzgerald ... fantastico, niente da aggiungere.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: ZioWalt - Mercoledì 10 Lug 2013, 12:35:02
Appena terminata la lettura di "Cuore di cane" scritto da Michal Bulgakov in un'epoca aspramente comunista (Essì, il regime sovietico!) e quindi molto criticabile.
Un pungente romanzo che se pur breve riesce a prenderti, tra satira, riflessioni sull'animo umano e sul desiderio dell'uomo di sostituire prepotentemente Madre Natura. Stile molto godibile e scorrevole, temi imponenti che però risultano non pesanti e comprensibilissimi, ed un succedersi di eventi che mi ha piacevolmente colpito e che al termine mi ha lasciato carico di domande sulla "purezza" dell'animo umano (Come può essere intesa la nobiltà d'animo? Chi ci da il diritto di "cambiare" radicalmente un essere vivente? E' giusto inseguire questa capacità, e migliorarla?).
Per quel che mi riguarda insomma, un volume decisamente consigliato :)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Chen Dai-Lem - Venerdì 12 Lug 2013, 11:16:44
Appena finito "Il seggio vacante" della Rowling..un libro veramente ma veramente bello..questa scrittrice divenuta famosa grazie a "Harry Potter" con questo libro riesce subito a staccarsi da quel mondo creando un altro capolavoro.. Se non sapete che libro leggere in vacanza questo è quello giusto..stile impeccabile, trama avvincente, personaggi eccezionali.. Giuro che ora che l'ho finito di leggere mi mancheranno i personaggi di questo piccolo paesino inglese..i Mollison, gli Jawanda..i Wall..i Price..i Bawden..i Weedon..e Barry Fairbrother che, anche se quando il libro inizia muore, è sempre presente.. Libro veramente ma veramente bello.. Vi linko anche una foto che ho fatto al mare della copertina (tra l'altro anche la vicina di ombrellone lo stava leggendo :)!!!).

E ora comincio a leggere "Un amore" di Dino Buzzati consigliatomi da Bacci :)!!!
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Paper_Butler - Venerdì 12 Lug 2013, 11:20:15
Ho finito di leggere la settimana scorsa Le notti bianche di Fedor Dostoevskij. È un romanzo breve (direi forse più un racconto lungo), che consiglierei. Ancora lontana dalla complessità di Delitto e Castigo, che ho letto (con un po' di fatica, ma grande soddisfazione) all'incirca un anno e mezzo fa, si tratta di un'opera giovanile su un animo romantico e sognatore che nelle notti di Pietroburgo incontra una ragazza, con la quale si confida e dalla quale riceve confidenze sulla vita. Un incontro di anime che non si protrarrà a lungo, ma che lascerà un segno indelebile nel protagonista.

(Una nota: vedo che gli ultimi due interventi prima del mio - e di quello di Cip e Ciop - parlano de Il Grande Gatsby e Cuore di cane, due libri, che, proprio come quello che ho letto io, sono attualmente venduti in un'edizione economicissima della Newton Compton a 0,99 euro. Forse sarà un caso, non so se Dante e ZioWalt abbiano letto proprio quell'edizione, ma comunque di questi tempi avere accesso a opere del genere senza "svenarsi" non è disprezzabile!) ;)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Piccola Pker - Venerdì 12 Lug 2013, 21:50:55
Io mi sono appena comprata Gli Invisibili e la ragazza fantasma.
E' il sesto di una serie che consiglio... un bel mix di fantasy, thriller e horror, adatto sia a ragazzi che a "ragazzi un pò cresciuti"... ;)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Nebulina - Sabato 13 Lug 2013, 09:50:39
La morte a Venezia – Thomas Mann


Molti sono i piani di lettura che compongono questa novella, la quale ad una prima lettura appare semplice, quasi minimalista con uno stile che inebria per i cambi di ritmo che si concede.
Il piano narrativo è quello di più facile comprensione, il più scontato; il protagonista si trova in una fase della vita in cui tutto appare confuso, l'idea della fine si fa avanti e con essa la consapevolezza di aver vissuto di sola ragione, di solo appagamento intellettuale, dimenticado, o forse sopprimendo, ogni istinto, ogni germoglio di passione; è la morte che con il suo acidulo odore si insisua nei meandri della mente, ricordando che non tutto è finito, ma che finirà, in modo inesorabile; è questo pensiero che cambia la prospettiva invertendo l'ordine delle priorità, annullando la razionalità ed esaltando la passione.
Se l'idea della morte il primo movens di questo processo, il fattore scatenante è un amore non convenzionale, omosessuale, verso un ragazzino, un amore platonico, ma essenziale e forte, che brucia le carni e offusca i pensieri.
L'immagine che si ha del piccolo adone è quella raccontata dal protagonista, idealizzata, quasi mitologica: una bellezza divina, rispondente ai canoni della bellezza classica, quasi a giustificare i bassi istinti che lo animano; il ragazzino non è caratterizzato, non ha una personalità, è lineare, quasi abulico, proprio come se fosse una statua di immensa bellezza, ma priva di un'anima, priva di una qualsiasi valenza individuale; egli è la rappresentazione terrena dell'idea di perfezione, di armonia e perfezione e come tale oggetto di amore sconfinato e profondo.
Ciò che rende questo scritto se non il capolavoro di Mann, senza alcun dubbio un caposaldo della letteratura del novecento è la capacità di andare oltre il tempo e oltre lo spazio, di sopravvivere al tempo, ma allo stesso tempo di poter esistere sono in quell'epoca e in quel luogo.
I sensi sono confusi, dalla bellezza di Venezia e dalla malattia che aleggia tra le calle, la tranquillità dell'albergo e la confusione che si anima nel protagonista.
Scendendo più in profondità troviamo anche una descrizione molto simpatica e azzeccata della società dell'epoca, piena di ipocrisie e di paure, ora come allora lo stato italiano cerca di nascondere la gravità di una situazione che sta precipitando, minimizzando e smentendo le voci; questo aspetto è uno dei più interessanti, il modo in cui Mann ha descritto la popolazione locale è delizioso e riesce a creare dei personaggi che rimangono a lungo nella mente del lettore.
Una lettura piacevole, veloce e moderna.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: ZioWalt - Sabato 13 Lug 2013, 12:02:49
(Una nota: vedo che gli ultimi due interventi prima del mio - e di quello di Cip e Ciop - parlano de Il Grande Gatsby e Cuore di cane, due libri, che, proprio come quello che ho letto io, sono attualmente venduti in un'edizione economicissima della Newton Compton a 0,99 euro. Forse sarà un caso, non so se Dante e ZioWalt abbiano letto proprio quell'edizione, ma comunque di questi tempi avere accesso a opere del genere senza "svenarsi" non è disprezzabile!) ;)

Sisi esatto, "Cuore di cane" l'ho letto proprio nell'edizione Newton Compton da 1 euro!
Oramai di questa collana mi sarò accaparrato una ventina di volumetti ;D
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bacci - Domenica 14 Lug 2013, 22:50:30
Dopo parecchie ricerche ho trovato due libri che cercavo da parecchio :D

Le montagne della follia di Lovecraft, e Fiorirà l'aspidistra, di George Orwell... capita spesso che per le "altre" opere di certi autori, se non sono i vendutissimi 1984 o La fattoria degli animali, si faccia una faticaccia boia a trovarli... Questo in particolare si trova difficilmente anche online e sembra un gioiellino
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Chen Dai-Lem - Mercoledì 17 Lug 2013, 11:30:02
Appena finito "Un amore" di Dino Buzzati..devo dire che mi è piaciuto e ringrazio Bacci per avermelo consigliato. E' un libro che parla dell'amore di un uomo sulla cinquantina (che non aveva mai provato ad avvicinarsi ad una donna che non fosse una prostituta per insicurezza e timidezza) per una prostituta di quasi trent'anni più giovane..un amore che lo travolgerà completamente. Buzzati è bravo a far entrare il lettore letteralmente nella testa del protagonista. E' un continuo flusso di coscienza con poca azione, ma nonostante questo il libro non risulta pesante, anzi. Questo libro poi ha anche uno stretto legame con le esperienze personali di Buzzati, per quanto credo che non si possa ritenere autobiografico. Dato che nella biblioteca della mia università sono presenti molti spunti alla ricerca i prossimi giorni vedrò di approfondire per capire meglio l'opera. Intanto  grazie a Bacci e, volendomi fidare ancora di lui, inizio "Lo Hobbit" :)!!!
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Ember - Mercoledì 17 Lug 2013, 11:40:58
Adoro Buzzati, ho letto tutto di lui :)

A breve leggerò "Mani - viaggi nel Peloponneso" di Fermor L. Patrick dato che prevedo di visitare, appunto, il Mani.
E assieme a quello mi porterò in viaggio anche:
"La terra che sussurra" di Gerald Durrell;
Le poesie della Szymborska;
"Grandi Speranze" di Dickens che devo finire di leggere da una vita e non trovo mai il tempo ;D (si, a volte metto i libri in stand-by!).
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bacci - Mercoledì 17 Lug 2013, 11:41:09
Appena finito "Un amore" di Dino Buzzati
Sono contento ti sia piaciuto! Lo hobbit è una fiaba splendida, sono sicuro ti piacerà, sono stato consigliato bene a mia volta ;)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Nebulina - Domenica 21 Lug 2013, 23:32:11
Il ballo – Irène Némirovsky

Leggere questo racconto è come sbirciare dal buco della serratura, rubare istanti di vita privata di una famiglia che da un momento all'altro si trova a far parte dell'alta società e coglierne tutti gli aspetti, i più gretti e meschini, i più assurdi e patetici.
Al di là della trama che è piuttosto concisa, essendo il racconto composto da solo ottantatré pagine, quello che colpisce è la caratterizzazione dei personaggi; in generale ciò che salta all'occhio è la totale assenza di un personaggio positivo, nessuno degli attori ha lati positivi, ma solo un insieme di difetti che li rendono così ridicoli e così reali.
Il punto di vista è neutro, l'autrice racconta questo squarcio di vita per come si svolge, senza introdurre giudizi morali, ma lasciando al lettore il compito di farsi una sua opinione.
Lo stile della Némirovsky è così pulito e asciutto che cattura e trascina, il registro così ironico a descrivere una situazione drammatica non può che risultare accattivante e piacevole.
La forza di questo stile sta soprattutto nei dialoghi, primi fra tutti quelli che si svolgono fra marito e moglie; sono così realistici e così azzeccati da rimanere vivi nella memoria; il rapporto che è sottolineato in modo più netto è quello madre-figlia, ma io credo che quello coniugale sia molto più interessante, infatti è attraverso questo che si comprende la personalità della signora Kampf e come sia potuta arrivare ad essere ciò che è.
Altri piani di lettura possono essere scorti, sviscerati, ma io credo che sia un racconto che si deve gustare con semplicità, così come è scritto, non stupendoci troppo per lo squallore morale che viene descritto, per come questo sia presente in tutte le generazioni della famiglia, quasi come, quello sì, una tradizione.
Lo consiglio a tutti, poiché mi ha davvero stupita sia per la modernità dello stile che per il coraggio del contenuto.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bacci - Lunedì 22 Lug 2013, 16:35:56
"La libreria del buon romanzo". La trama di questo libro di Laurence Cossé è riassumibile in poche parole: due appassionati di letteratura decidono di aprire una libreria dove si vendono solo capolavri letterari, o comunque libri scritti bene, senza considerare nel catalogo alcun prodotto commerciale di quelli che vanno per la maggiore. Non a tutti questa idea farà piacere, e troveranno molti ostacoli sulla loro strada. Lo spunto è interessante, ma non basta e purtroppo lascia l'amaro in bocca. Le 400 pagine del romanzo offrono uno spaccato poco accattivante del microcosmo che ruota intorno a questa libreria parigina, i personaggi sono macchiette piuttosto bidimensionali, ogni volta che raccontano il loro passato non si riesce a prendere sul serio le loro esperienze che invece vorrebbero essere drammatiche. Ci sono molti temi appena sfiorati: le critiche ai gusti pecorecci del pubblico, al commercio librario e ai suoi meccanismi poco meritocrarici ma solo legati allo spettacolo e al marketing, credo siano state rese nel modo più soft possibile, e non lasciano alcun segno. Poi c'è il giallo, costruito sulle minacce ricevute dai componenti del gruppo "del buon romanzo", che non appassiona e scoppia come una bolla di sapone, senza alcuna suspense e leggero come l'aria. I personaggi sono solo dei nomi indistinguibili e intercambiabili, quelli meno citati alla loro riapparsa dopo cento pagine non sono nulla se non un nome e un cognome scritti su carta. le loro peculiarità descritte nel libro non lasciano il segno. C'è anche una storia d'amore, che definirei inutile e stucchevole, per il modo in cui si svolge, per gli sviluppi, e non per ultimo per la scelta discutibile di nascondere l'identita della voce narrante fino alla fine, ma senza che se ne capisca in alcun modo l'utilità. L'ultimo aspetto, che anche poteva essere interessante - quello del parlare dei buoni romanzi, all'interno del libro - viene banalizzato e si traduce talvolta in una semplice lista di libri meritevoli secondo l'autrice, in contrapposizione ad altri da evitare (per lo più citando a casaccio nomi di scrittori molto famosi, come per andare in controtendenza rispetto alle masse), senza alcun approfondimento.
In sintesì, l'idea di base mi pare tuttora molto stimolante, ma sviluppata in modo non adeguato, tanto che credo di poter dire che anche mettendo tutta la propria passione per la lettura per qualche ora al servizio di questo libro, speranzosi di essere accolti in un mondo costruito intorno a ciò che ci appassiona, si verrà ricambiati proprio in minima parte da un presunto amore per la buona letteratura, di cui si parla nel libro fino allo sfinimento, ma che a conti fatti non c'è.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Gumi - Lunedì 22 Lug 2013, 16:43:06
Un bel po' de roba... tutta gialla!

James Hadley Chase
Earl Derr Biggers
Richard Austin Freeman
Edgar Wallace
Jeffery Deaver
Rex Stout
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bacci - Lunedì 22 Lug 2013, 16:52:16
Un bel po' de roba... tutta gialla!

James Hadley Chase
Earl Derr Biggers
Richard Austin Freeman
Edgar Wallace
Jeffery Deaver
Rex Stout

Bravo, bravo (http://www.forumlibri.com/forum/images/smilies/icon_biggrin.gif)

Dei primi due autori non ho mai letto nulla, faccia sapere ;)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Luxor - Giovedì 1 Ago 2013, 16:07:55
Può sembrare una follia, ma ho appena cominciato a leggere tutta la saga del "Trono Di Spade", nonostante abbia visto tutte e 3 le stagioni e nonostante siano più di 10 libri!!!
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: feidhelm - Giovedì 1 Ago 2013, 17:53:04
In sintesì, l'idea di base mi pare tuttora molto stimolante, ma sviluppata in modo non adeguato, tanto che credo di poter dire che anche mettendo tutta la propria passione per la lettura per qualche ora al servizio di questo libro, speranzosi di essere accolti in un mondo costruito intorno a ciò che ci appassiona, si verrà ricambiati proprio in minima parte da un presunto amore per la buona letteratura, di cui si parla nel libro fino allo sfinimento, ma che a conti fatti non c'è.

Un libro che non verrebbe venduto nella loro libreria :P
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Kim Don-Ling - Giovedì 1 Ago 2013, 18:51:18
Ho finito da qualche giorno Il supplizio del legno di sandalo, del premio Nobel cinese Mo Yan.

E' stata una lettura piuttosto impegnativa, a tratti faticosa.
E' stata una lettura impegnativa, perché l'io narrante cambia continuamente, mostrando a volte lo stesso episodio da punti di vista diametralmente opposti; ma anche perché la stessa narrazione non è lineare, ma procede in maniera oscillante, andando un po' avanti e tornando un po' indietro. Tutti gli eventi sono fra loro connessi, ed è così necessario non distrarsi mai per cogliere tutti i collegamenti esistenti, e posizionarli correttamente in una ipotetica linea temporale ed avere chiara la successione dei fatti.
Ma è stata anche una lettura faticosa, perché l'autore descrive minuziosamente molti supplizi praticati all'epoca in Cina; operazione per certi versi inevitabile essendo uno dei personaggi principali il più importante boia del Paese. Mo Yan afferma di aver indugiato nella descrizione delle torture per risvegliare le coscienze dei lettori, con l'augurio che al giorno d'oggi simili episodi trovino posto solamente sulla carta e non nella realtà. Posso confermare che alcuni passaggi sarà difficile dimenticarli.

Al di là di questi elementi narrativi molto importanti, quello che rimane al termine della lettura è la sensazione di avere gettato uno sguardo sulla provincia cinese negli anni immediatamente precedenti alla Rivolta dei Boxer. I personaggi protagonisti sono tutti molto ben caratterizzati e risulta difficile prendere le parti dell'uno o dell'altro. Una verità che emerge, e che potremmo definire valida in tutte le latitudini, è che sono sempre i poveri a subire ed a pagare pesantemente il prezzo delle scelte operate dal governo centrale; tuttavia, una ribellione è possibile, se animata dai giusti sentimenti e se chi si ribella non ha più niente da perdere.

In conclusione, una lettura che consiglio "con riserva": non è un romanzo leggero, con cui rilassarsi una mezz'ora, ma un testo da leggere con grande attenzione per ampliare le proprie conoscenze su un mondo che è molto lontano dal nostro ma anche per indagare l'universale natura dell'uomo.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Juro - Giovedì 1 Ago 2013, 20:08:48
Sul mio comodino, per i prossimi giorni, ci saranno Emilio Salgari con "la nave fantasma e altri racconti" e le antologie complete delle ghost stories di Henry James e Montague Rhodes James. Sì, mi piacciono i fantasmi :P
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bacci - Venerdì 2 Ago 2013, 03:14:14

Un libro che non verrebbe venduto nella loro libreria :P

Ahah è vero ;)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Gilberto 66 - Martedì 6 Ago 2013, 00:14:51
Poema pedagogico (A.S. Makarenko) :)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Kim Don-Ling - Martedì 6 Ago 2013, 21:11:38
Stimolato dalla visione del primo film dedicatogli, e approfittando dell'indecisione su cosa iniziare in questi caldi pomeriggi, mi sono rimesso a leggere Lo Hobbit.

Non sono un tolkeniano di ferro, ma a questo libro sono molto affezionato; l'avevo letto anni fa e ne conservavo un ottimo ricordo. Questa seconda lettura mi consente di ricordare qualche passaggio o qualche dialogo dimenticato, ma soprattutto riesce a restituirmi le stesse piacevoli sensazioni già provate in passato. :)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Piccolo_Brigante - Giovedì 8 Ago 2013, 19:04:48
Harry Potter e il Calice di Fuoco
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Juro - Mercoledì 14 Ago 2013, 09:20:58
Sto intraprendendo un aristia degna di plauso e che, per quanto ho iniziato a leggere fin'ora, mi porta anche un gran piacere di lettura difficile a trovarsi altrove, salvando dall'ira funesta suscitata e serbata dalle scolastiche parafrasi, costruzioni e idiozie varie e inutili con cui mi tartassavano i malvagi insegnati, quelle opere che invece, lette ora per mio volere, mi stanno davvero riservando emozioni profonde.

Se non si fosse capito dalla scelta di alcuni termini utilizzati, sul mio "comodino" si trovano in questo momento l'Iliade, l'Odissea e l'Eneide. E alla prima impressione, non potevo fare scelta migliore.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Nebulina - Mercoledì 14 Ago 2013, 19:09:39
Ho finito da qualche giorno Il supplizio del legno di sandalo, del premio Nobel cinese Mo Yan.

Io ho letto Sorgo rosso ed è stata una esperienza meravigliosa, credo che insieme a Marquez sia in assoluto il miglior scrittore contemporaneo vivente!
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bacci - Sabato 17 Ago 2013, 16:07:40
Ho letto ieri notte Un covo di vipere, l'ultimo romanzo del commissario Montalbano di Andrea Camilleri :)
A me la serie piace tanto, leggere Camilleri è un po' come tornare a casa tra due letture diverse, e ritrovare i personaggi abituali che mi hanno accompagnato in tante ore di lettura. Ora mi mancano solo tre romanzi con protagonista la sua creazione letteraria.
Camilleri come sempre è impeccabile nello stile e riesce a trattare un argomento veramente scottante come quello di questo libro, con la solita abilità e leggerezza, delineando come sempre in modo convincente i caratteri dei personaggi, a partire come al solito dalla vita del protagonista, narrata in un modo che fa veramente immergere nella finzione. Camilleri inserisce nella trama molto lineare elementi davvero interessanti e ottimi momenti di scrittura, riuscendo a fornire parecchi spunti di riflessione e senza rinunciare a divertire, anche se questo accade meno che in altri suoi libri. Anche in questo caso l'umanità di Montalbano prevale sui rigidi regolamenti giudiziari, e camilleri riesce a non essere mai pedante o melenso nelle riflessioni del suo protagonista. Montalbano, in questo giallo in cui la soluzione sembra a portata di mano, più che cercarla come il suo ruolo istituzionale richiederebbe, sembra allontanarla con tutte le sue forze, fino a quando l'evidenza delle prove rivela una verità che non è piacevole conoscere e che infatti pone il protagonista di fronte ad un bivio in cui non esita a scegliere una determinata via.  Consigliato davvero, ma sono un po' di parte.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Gumi - Sabato 17 Ago 2013, 16:44:21
Io, invece, mi sono dilettato nella lettura del "Mistero della Camera Gialla", titolo terribile per un giallo molto affascinante.
Un classicissimo mistero della camera chiusa, con una spiegazione davvero sorprendente.
Gaston Leroux (autore del "Fantasma dell'Opera") qui introduce il personaggio del giovane giornalista Joseph Rouletabille, del quale non avevo mai sentito parlare ma che, a quanto pare, è protagonista di una serie di romanzi gialli scritti dallo stesso Leroux.

In attesa di leggere il seguito (se mai lo troverò XD)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: fdl 98 - Sabato 17 Ago 2013, 16:58:28
Io mi sono avvicinato solo recentemente al mondo di Andrea Camilleri, Montalbano e Vigàta e devo dire che sono rimasto affascinato. Una scrittura coinvolgente e con un linguaggio che ti parla e ti comunica. Se poi ci aggiungiamo che il libro che ho letto e un capolavoro come "Il ladro di merendine" , il quadro è completo. Non solo, quindi, una scrittura splendida e trascinante, ma anche un intreccio davvero splendido arricchito da una serie di approfondimenti sul mondo di Montalbano che destano interesse senza appesantire la lettura.
Rimanendo in Italia un libro che ho veramente adorato è "Novecento" di Alessandro Baricco, mi sono deciso a leggerlo solo dopo aver visto lo splendido film tratto dal libro/monologo, e ne sono rimasto folgorato. Un proiettile fulmineo ma ben mirato, un racconto breve ma travolgente con una scrittura musicale, che evoca le stupende melodie che poi si possono ascoltare trasposte nel film da Ennio Morricone (una garanzia).
Espatriamo per il terzo libro "2001: Odissea nello spazio" di Artur C. Clarke, scritto dallo scrittore in contemporanea con la stesura, sempre sua, della sceneggiatura del celebre film. Un libro che per 150 pagine non ti racconta niente, partendo con due lunghi prologhi molto descrittivi e proseguendo con una descrizione del viaggio della Discovery talmente fedele che non mi stupirei se lo scrittore le avesse viste quelle cose (oltre a molte altre anticipazioni straordinariamente veritiere sui viaggi spaziali e non solo come una predizione sulla fine della Guerra Fredda abbastanza azzecata). Nelle 10 pagine che seguono avviene di tutto, il mondo che ti eri creato leggendo quelle pagine crolla, come una folata di vento, e subito riprende con un ritmo un pelino rallentato ma sempre trascinante che ti trasporta ad un finale filosofico e stupendamente verosimile.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Nebulina - Sabato 17 Ago 2013, 23:02:16
Quintetto di Buenos Aires – Manuel Vasquez Montalban

Mi perdonerete se scriverò questa mia opinione in prima persona, con uno stile così lontano da quello impersonale che di solito mi contraddistingue; il motivo è molto semplice: questo libro non mi è piaciuto, non mi ha entusiasmato ed ho fatto una fatica infinita a finirlo.
In qualche modo riesco a percepire la portata dello stile di Montalban, così preciso e immediato, ma allo stesso tempo mi stanca e mi esaurisce.
Ho pensato a lungo al motivo e credo sia da ricondurre all'impressione avuta per tutta la durata della lettura, cioè quella di star sfogliando la sceneggiatura di un film.
La frase è spesso spezzata, priva della classica composizione, sono presenti parole seguite da punti, frasi corte che uccidono il periodo; le parti più vive, più piacevoli sono quelle che di solito trovo meno interessanti: i dialoghi.
Quando viene descritto un ambiente il fluire delle parole che si compongono sulla carta si fanno strumento della rappresentazione nella mia immaginazione, creando oltre alle figure anche suoni, odori e sapori, ciò non accade in questo caso, le raffigurazioni delle strade, delle stanze, dei singoli eventi sono descritte in modo freddo e anedonico generando in me il desiderio di trovare un dialogo.
Quando i personaggi parlano tutto si fa più leggero, più immediato, ma questa forma espressiva ha il grosso limite di non piacermi, per cui il gusto che provo nel nascondermi nelle parole assaporando il loro dolce suono viene del tutto disintegrato dall'odiosa voce dei personaggi che non possono rimanere in ombra, devono per forza di cose venire alla ribalta.
Credo che sia questa a forza di Montalban, creare dei personaggi particolari e crearne tanti, quasi al limite del credibile, caratterizzarli in modo impeccabile, non trascurando nessuna parte delle loro poliedriche personalità; allora che cosa manca in pratica a ciò che sulla carta sembra perfetto? Manca quel quid che rende un virtuosismo un'opera d'arte, manca l'ispirazione; quello che ho percepito è il semplice racconto di una storia, verosimile, ma è stato come se l'avessi letta in un articolo di cronaca locale, senza emozione.
Montalban riesce ad imbastire una storia interessante, tentando, ma non riuscendo per niente, a sfruttare i clichè argentini per dimostrare che l'Argentina è altro oltre a Desaparecidos, Maradona e Tango, ma chi Buenos Aires l'ha vista, anche per poco tempo come la sottoscritta, sa che ciò che rimane dentro è qualcosa di più, qualcosa che si respira non appena dall'aereo si iniziano a vedere le luci di quell'infinita città: il senso di libertà che pervade tutto l'essere e non lo lascia più.



Le Braci - Sandor Marai

“A gyertyak csonking egnek” è il titolo originale e credo che racchiuda in se stesso l'essenza di questo romanzo, alla lettera:  "bruciare le candele fino in fondo".
Per quanto la trama sia interessante e il tema molto accattivante, ciò che spicca è lo stile; veloce e immediato, nel leggerlo sembra di nuotare in apnea e le pagine anche lontane dagli occhi non abbandonano il lettore, la voglia è quella di capire, di sapere, di scoprire; Marai  in modo a dir poco magistrale centilina le informazioni e in sostanza tutta la struttura del romanzo di consuma in un monologo di uno dei due protagonisti.
“Le braci”, titolo col quale è stato tradotto in italiano fa riferimento ad un passaggio fondamentale della vicenda, ma non richiama in modo esatto il tema di fondo; questo romanzo è considerato un inno all'amicizia, ma l'impressione finale è che di questo sentimento ci sia ben poco tra i due protagonisti ed è forse in questo senso che la traduzione italiana trova la sua motivazione: passioni, emozioni e sentimenti che rimangono sopiti, ma che con un alito di vento divampano ancora dopo quarantun anni.
L'estremo numero ridotto di personaggi porta ad immaginare la vicenda su un palcoscenico di teatro creando un'intimità tale da far respirare la tensione che si crea e scandita solo dai rari rumori notturni e dal lento albeggiare.
I personaggi sono caratterizzati in modo perfetto, anche se del tutto opposto; Henrik in modo preciso, quasi didascalico; la luce si posa su ogni sfaccettatura della sua personalità, facendo comprendere e giustificare ogni suo singolo pensiero e facendolo divenire specchio per la compressione dell'amico Konrad che quasi non parla ed è descritto attraverso il racconto del padrone di casa, ma sono le poche laconiche parole che ne fanno capire la personalità articolata e sensibile.
Henrik pretende che sulla tavola ci siano delle candele azzurre (quelle del titolo originale), le stesse che erano presenti quarantun anni prima, l'ultima volta che i due si sono visti; queste si fanno testimoni e simbolo di antichi rancori, di antiche recriminazioni e la durata del racconto si consumerà in quel tempo, fino a quando la flebile luce generata dalla cera lascerà il posto a quella ben più intensa del sole estivo, metafora di ciò che tra i due è avvenuto; così come dell'antica candela non resterà che una pozza di cera e la luce sarà ormai spenta così gli antichi rancori saranno spazzati via dal lungo racconto, ma l'amicizia tra i due non tornerà mai più a brillare.
Alla conclusione del volume rimangono molti dubbi, perché quasi niente è confermato e capire chi dei due sia stato mosso dall'amicizia più sincera è assai difficile da affermare e rimane oggetto di riflessione molto intima.
C'è un altro personaggio, oltre alla donna che sta alla base dell'allontanamento dei due, forse unica nota stonata di tutta la vicenda, movente così scontato e banale che non rende giustizia alla maestosità della struttura del romanzo, la balia di Henrik. Nini ha novant'anni ed è la depositaria di tutti i segreti, di tutti i sospiri del castello e della vita del padrone; l'amicizia tra i due è davvero incondizionata e pura, indissolubile e tenera; il sentimento che corre è insaziabile e privo di ogni accezione negativa.
In conclusione un testo che rimane dentro, un stile che lascia senza fiato, una trama che induce a moltissime riflessioni su quel sentimento così incomprensibile e raro che è l'amicizia.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: vero976nica - Sabato 17 Ago 2013, 23:33:17
Campeggiano  sul  mio  comodino Tutto  Sherlock  Holmes,  (  che  ho  letto e  riletto  più  volte anche  in inglese)  e  il  fantasma dell'opera ..che  sto rileggendo in francese. :) Li consiglio  a  tutti!  Anche  Wodehouse....molti  non lo  conoscono:  è  un fine umorista British  di  fine  ottocento , inizio  novecento... davvero superbo, andrebbe  rilanciato!  Nei  paesi  di  lingua  inglese  è  conosciutissimo .  Ed  In Italia  era  molto  in auge  negli  anni  settanta. :)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Ember - Sabato 24 Ago 2013, 14:20:21
Al momento sto leggendo "Intervista col vampiro" di Anne Rice... una lettura insolita per me, eppure non mi dispiace :) specie l'ambientazione.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Chen Dai-Lem - Mercoledì 28 Ago 2013, 10:07:19
Finalmente, oserei dire, sono riuscita a finire "Lo Hobbit"..finalmente x varie ragioni..xchè non ho avuto molta voglia/tempo di leggere in questo periodo e xchè mi è piaciuto, ma in parte.. Mi sono scontrata con un mondo e un genere molto diverso dal mio..e la cosa mi ha messa in difficoltà..non posso non riconoscere che la storia è bella..la fantasia di Tolkien eccezionale..e lo stile godibile..ma nonostante questo non avevo quella curiosità di sapere come andava avanti..quella sensazione piacevole che non ti fa mai staccare dal libro e te lo fa prendere in mano ogni volta che ti è possibile..purtroppo questa mi è mancata e deve essere x forza colpa mia.. Un po' mi dispiace..ho visto anche il primo film e l'ho rivalutato alla fine del libro.. Per ora però non credo che leggerò altro di questo autore nonostante ne riconosca la grandezza..ma credo che sia questione di gusti..
Ho cominciato a leggere poi (dato che ero in vacanza e tempo se ne ha a volontà) "Una casa alla fine del mondo" un romanzo di Michael Cunningham..e so che non è Tolkien ma mi è piaciuto subito..sarà x il genere che è più vicino al mio..ma vedremo alla fine..magari poi cambierò idea :)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Unchienandalou - Domenica 1 Set 2013, 14:32:01
Spero che alcuni frequentatori di questo topic possano darmi qualche risposta.

Desidererei colmare una lacuna che mi porto dietro da tempo: non aver mai letto nulla di Verne o di Salgari.

Preferirei iniziare da Verne, ma da un occhiata quà e là ho visto che l'elenco di opere è sterminato.

Chi mi consiglia i titoli più appassionanti? Quelli ritenuti i meritevoli per eccellenza?

Premetto che sarei interessato a leggere qualcosa di veramente appassionante, senza piattume di eccessive descrizioni fini a se stesse, ma romanzi con capovolgimenti continui e tanta azione.

Stesso discorso vale per Salgari, con l'unico limite di Sandokan. Ho un pregiudizio negativo verso questo personaggio, che vorrei continuare a serbare. ;D
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Gumi - Domenica 1 Set 2013, 15:00:00
se vuoi evitare le lunghe descrizioni ti sconsiglio il pur bellissimo "20000 leghe sotto i mari", mentre assolutamente consigliate "il giro del mondo in 80 giorni", "l'isola misteriosa" e "viaggio al centro della terra". La loro grande fama non è ne immotivata né immeritata!
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Unchienandalou - Domenica 1 Set 2013, 20:55:02
se vuoi evitare le lunghe descrizioni ti sconsiglio il pur bellissimo "20000 leghe sotto i mari", mentre assolutamente consigliate "il giro del mondo in 80 giorni", "l'isola misteriosa" e "viaggio al centro della terra". La loro grande fama non è ne immotivata né immeritata!

Ehi... :)

Allora, le descrizioni non mi intimoriscono, ma purchè non siano preponderanti, eccessive e fini a se stesse.

Poi ho visto che "20000 leghe" è il secondo romanzo di una trilogia...di cui l'isola misteriosa è la fine. Si possono leggere autonomamente?

Ah, se avete ulteriori titoli, non mi offendo :)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: feidhelm - Domenica 1 Set 2013, 21:08:18
Per Salgari:
Consiglio la saga del Corsaro Nero, con il libro omonimo e La Regina dei Caraibi.
Poi la trilogia del West: Alle Frontiere del Far West, La Scotennatrice, Le Selve Ardenti. Un west diverso da quello a cui siamo abituati, film americani e film e fumetti italiani.
Ottima anche la dilogia Capitan Tempesta e Il Leone di Damasco.
Tra gli autoconclusivi ricordo mi piacquero molto La Favorita del Madhi e Le Figlie dei Faraoni.

Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Marci - Domenica 1 Set 2013, 21:36:32

Ehi... :)

Allora, le descrizioni non mi intimoriscono, ma purchè non siano preponderanti, eccessive e fini a se stesse.

Poi ho visto che "20000 leghe" è il secondo romanzo di una trilogia...di cui l'isola misteriosa è la fine. Si possono leggere autonomamente?

Ah, se avete ulteriori titoli, non mi offendo :)

20000 leghe parte di una trilogia? Questa mi giunge nuova. In ogni caso è leggibilissimo da solo; le descrizioni lunghe e un po' noiose ci sono, ma hanno di buono che volendo si possono saltare a piè pari.

Comunque ai titoli citati da Gumi io aggiungo "Michele Strogoff", uno dei miei romanzi d'avventura preferito.

Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: feidhelm - Domenica 1 Set 2013, 21:53:27
20000 leghe parte di una trilogia? Questa mi giunge nuova.

Citazione
L'isola misteriosa costituisce il terzo ed ultimo capitolo di una trilogia iniziata con I figli del capitano Grant e Ventimila leghe sotto i mari. Per questo vi si ritrovano alcuni personaggi dei due capitoli precedenti e allusioni alle vicende in essi narrate.
(da wikipedia)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Gumi - Lunedì 2 Set 2013, 15:40:19

 (da wikipedia)

Già! è così!
Ma a parte personaggi presenti e riferimenti vari i libri sono più che godibili anche non leggendo i precedenti!
In modo particolare "l'isola misteriosa" mi è piaciuto davvero molto, anche se l'ho letto parecchio tempo fa!
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Nebulina - Mercoledì 11 Set 2013, 17:07:59
La Zia Julia e lo scribacchino – Mario Vargas Llosa

Cosa accade quando ironia, talento e fantasia si fondono insieme? Si ha la realizzazione di una piacevole opera letteraria che oltrepassa i limiti delle comuni regole narrative.
Questo libro può essere letto tutto d'un fiato o a piccoli sorsi, assaporato e gustato parola per parola per essere trasportati in quel mondo lontano, fatto di famiglie numerose e romanzi radiofonici, nella totale assenza della televisione, riscaldati dal dolce sole peruviano e circondati dall'atmosfera rarefatta e piena di suoni e colori che solo il Sudamerica riesce a creare e solo i più grandi scrittori riescono a trasmettere.
Per giungere a questo stato di grazia sono necessari tempo e pazienza; la narrazione inizia in una fase di transizione della vita del protagonista, quell'età che dalla notte dei tempi risulta la più carica di stupidità e di potenzialità: quella post adolescenziale.
Il piano narrativo è quasi banale, la storia, senza dubbio sopra le righe, racconta un amore, ma come spesso accade non è il cosa che conta, ma il come.
La sensazione è quella di star ascoltando una sinfonia in cui due linee musicali si cercano, si trovano e si fondono, infatti non c'è un solo filo narrativo, ma due, uno dei quali formato da infinite piccole fibre indipendenti una dall'altra.
La struttura narrativa è molto complicata, nei capitoli dispari si narra di Mario, la Zia Julia e la loro rocambolesca storia d'amore, nei capitoli dispari si raccontano dei romanzi radiofonici che sono la creazione dell'altro grande protagonista, il boliviano Pedro Camacho, entità quasi mistica che incarna lo scribacchino del titolo.
All'aumentare del numero dei capitoli cresce anche il ritmo del racconto ed è incredibile come il lettore sia risucchiato da un vortice in cui si racchiude tutto, ma la cosa che più colpisce è come riesca ad essere rappresentazione appunto di quell'età in cui tutto sembra imminente, in cui qualunque cosa possa apparire come fugace, come il tempo sembra sfuggire tra le dita pur avendone davanti così tanto. Con virtuosismi stilistici, cambi di ritmo repentini, rielaborazione della struttura narrativa il lettore è sballottato da una storia ad un'altra, da un estremo ad un altro, precipita in tante piccole storie che ne raccontano altre, che si fondono in altre fino a disorientare e quasi farlo smarrire, ma quando è circondato da figure che non conosce, in un luogo sconosciuto e alieno ecco che Llosa gli indica la strada e gli fa intravedere la chiave di lettura ed è in questo momento che il ritmo si fa serrato, le vicende si spingono all'eccesso, la follia metaforica e reale si fa strada e come un'esplosione le storie si compiono, gli argini si svuotano, gli incendi si spengono, la tempesta di placa, l'adolescenza lascia il posto all'età adulta e la realtà diviene più tangibile, più concreta, ma non per questo meno interessante.
Molti sarebbero i piani di lettura da analizzare, uno tra i tanti la figura dello scrittore che si evolve, ma che per emanciparsi deve fuggire da quel Sudamerica che soffoca, che costringe, che tarpa le ali verso quell'Europa che è culla della letteratura: Mario è Llosa e in parte il romanzo è autobiografico.
Carta vincente è senza dubbio il registro ironico che diverte il lettore e lo intrattiene, ma tra le righe, tra la musica assordante, tra i bisbigli e le urla dei peruviani attraverso i personaggi secondari caratterizzati in modo eccellente senza rubare mai la scena ai protagonisti, si narra la malinconica tristezza di un popolo che arranca, che cerca di emanciparsi senza riuscirsi, che rimane ancorato ad un passato pesante e ad un presente difficile, al quale può rispondere solo con una leggerezza nel vivere e un'ironica risata che stempera la tensione.
Una lettura importante che rappresenta uno degli ultimi tentativi di sperimentazione narrativa, che oltre a divertire fa pensare.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Nebulina - Venerdì 13 Set 2013, 12:27:48
Paura – Stefan Zweig

Un'immersione nelle profondità dell'animo senza ossigeno e risalita alla superficie, in nessun altro modo può essere definito questo racconto di Zweig, che tocca corde che tutti conosco, che almeno una volta nella vita sono state assaporate, non importa il motivo, ma la sensazione.
L'argomento trattato è affascinante, ma niente in confronto allo stile con cui è scritto, veloce ed essenziale, quasi minimalista.
La paura che si appropria di una vita e l'avviluppa come una pianta rampicante fino quasi a soffocarla, a disintegrarla.
La paura come catarsi, come espiazione di un peccato, ma anche come chiave per comprendere ciò che davvero è importante; infine la paura come mezzo per spiegare l'evidenza.
Ciò che rende Zweig un autore meritevole di lettura è la sua capacità di entrare nella mente della protagonista, di analizzare ogni ingranaggio che inizia a muoversi per portare alla maturazione, alla comprensione; il lettore è con Irene, sempre, nonostante la disapprovi, la giudichi, ma non può non comprendere, non può non sperare che quella morsa agghiacciante che la paralizza non si sciolga.
Molti sono gli spunti di riflessione, ma il racconto, come fu per “Mendel dei libri” va letto così come è presentato, senza cercare messaggi nascosti, senza riflettere troppo sulle motivazioni, ma assaporando le parole che fluiscono, le frasi che con una perfezione incredibile, scandiscono il ritmo e con esso il tempo che inesorabile scorre, la sensazione è di non voler abbandonare Irene al suo destino, di non lasciarla neanche un attimo.
Quando la quarta di copertina si palesa di fronte agli occhi la fantasia corre e si figura Irene al suo destino, quel bel corpo giovane sfibrato dalla paura, quasi disintegrato e l'immagine di questa donna  bella, un po' civetta, che ricorda un po' Emma e un po' Anna, senza avere però né la disperazione della prima, né il coraggio della seconda, rimane nel cuore, come un'amica fragile, ma in fondo buona, nonostante tutto.
Un ottimo Zweig, ma non c'erano dubbi.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Unchienandalou - Domenica 15 Set 2013, 14:14:13
Ragazzi, alla fine ho letto "20000 Leghe Sotto i Mari"!! Davvero bello, in meno di una settimana l'ho finito. Trama ben congegnata, stile di scrittura scorrevole. Le descrizioni mai noiose, anche quelle più tecniche e che si dilungano.

Ora voglio assolutamente approfondire Verne, magari recuperando i volumi Hachette/Hetzel, ma questi anche in ristampa del 2003 e di seconda mano, costano!

Potrei recuperare il Mammuth della Newton Compton

(http://www.newtoncompton.com/upload/isbnjpg/978-88-541-3589-5.jpg)

ma desideravo i singoli volumetti... :P
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bacci - Domenica 15 Set 2013, 19:45:53
Però la copertina con la caricatura è carinissima :D Io sui mammut ho sempre qualche dubbio sulla qualità delle traduzioni... però ne ho comprato anche io qualcuno. L'ultimo è stato questo (http://www.thrillermagazine.it/imgbank/NEWS/maestri_del_giallo.jpg), che contiene alcuni titoli che comunque non sono di facile reperibilità ;)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Marci - Domenica 15 Set 2013, 20:14:41


Potrei recuperare il Mammuth della Newton Compton

Io personalmente sconsiglio sempre i Mammuth e in generale le edizioni dei classici Newton Compton quando sono disponibili altre versioni. Le edizioni NC sono spesso quelli economicamente più convenienti ma a spesso sono alquanto scadenti come traduzioni
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Nebulina - Lunedì 16 Set 2013, 21:10:30


L'amore graffia il mondo – Ugo Riccarelli vincitore del premio Campiello 2013 (la prima volta che è stato dato postumo)

Un treno corre, veloce e inafferrabile, dall'inizio del secolo fino agli anni del boom economico e con esso su quelle rotaie corre l'Italia martoriata dalla guerra, bombardata e inginocchiata alla stupidità degli uomini. Ferma su quel treno Signorina vive, ama, sogna e intorno immagini sfocate di aerei, bombe, macerie.
Riccarelli sceglie uno stile monocorde per raccontare un melodramma, quasi a stemperare l'esagerazione degli eventi narrati, che si fanno paradigma delle avversità e delle difficoltà che la protagonista affronta giorno dopo giorno, ma che divengono l'alibi per non inseguire i propri sogni, destinati a rimanere tali.
Signorina non è caratterizzata in modo univoco, non se ne comprende il pensiero, è una donna che fugge, ma che trova nella fuga una trappola dietro l'altra, che la portano a cadere sempre più in basso, in un pozzo sempre più profondo da cui sarà difficile risalire; attraverso le azioni, più che i pensieri impariamo a conoscerla, ma mai fino in fondo; netta è la contrapposizione con la sorella; anch'essa paga un prezzo altissimo per le sue scelte e i sui sbagli, insegue qualcosa trasfigurato dalla speranza e dall'illusione, ma qualcosa in cui crede e che la fa vibrare.
Ada è forse il personaggio migliore di tutto il romanzo, descritta con poche pennellate, con pochi dialoghi, ma che incarna una potenza incredibile, che è il primum movens di tutta la vicenda, senza la quale si sgonfierebbe come un palloncino; Ada è l'antitesi di Signorina ed incarna il coraggio egoistico delle idee, la determinazione di combattere contro tutto e contro tutti per realizzare il proprio sogno.
Realizzare il proprio sogno: questo è il peccato originale di Signorina, abbandonarlo in nome di qualcosa di sfumato, solo immaginato; la vita le aveva donato un talento, cucire facendo miracoli con la stoffa, ma non lo persegue, lo abbandona come fa, la notte dei bombardamenti, con l'Armida, la fedele oca, compagna di mille pomeriggi, che da sola vola via, lei che non sapeva volare, verso l'ignoto a cercare, forse un rifugio, spero la salvezza, da quell'inferno che distrugge tutto il suo mondo; la fa volare via e con lei la sua infanzia, i suoi sogni, la sua vita, che prende quella piega secca che non sparirà mai più proprio in quel momento.
E' la figura di quest'oca che mi ha commosso fino alle lacrime, che ritorna alla memoria nei momenti più neri a consigliare a indirizzare, quel rifugio che si cerca quando tutto crolla, quella sicurezza che solo gli affetti più semplici e disinteressati sanno regalare, è in questa figura, così bella, così poetica, evanescente come un sogno, impalpabile come un ricordo che si nasconde la maestria e la vena poetica dell'autore e per la quale si perdona l'intreccio fatto di eccessivi nodi, il lessico a tratti povero e il ritmo del tutto assente, perché in fondo l'Armida è Signorina che spicca il volo e sparisce nel cielo illuminato a giorno a vivere i suoi sogni, a vivere la sua vita.

 
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Kim Don-Ling - Venerdì 20 Set 2013, 09:59:13
Ho iniziato la lettura de "L'occhio del gatto", dello scrittore da poco scomparso Alberto Bevilacqua.
Non è mia abitudine abbandonare i libri una volta cominciati, ma francamente la prima parte mi ha lasciato molto perplesso.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Nebulina - Martedì 24 Set 2013, 01:00:39
Anche a me non ha mai convinto lessi all'epoca "I sensi incantati" e "L'Eros" e devo dire che mi lasciarono piuttosto freddina!
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: alec - Martedì 24 Set 2013, 02:03:32
Appena terminato il saggio di Franco Cardini su Castel del Monte, l'enigmatico castello pugliese fatto costruire da Federico II. Consigliato per l'accuratezza storica e la lettura scorrevole
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Nebulina - Giovedì 26 Set 2013, 19:33:29
STRAORDINARIO
C'era una volta un ragazzo che iniziava il suo cammino verso la vita e un prete saggio che dava ottimi consigli perché capiva il mondo e ne percepiva il moto; il ragazzo avrebbe voluto conoscere tutto, sentirsi già grande, leggere opere importanti, ma il prete gli consigliò la lettura di questo piccolo libro, dal nome curioso di un autore dal nome impronunciabile che proveniva da quel lontano mondo sovietico che era ora vituperato ora idolatrato.

Tendrjakov crea un piccolo capolavoro destinato a rimanere nell'oblio come spesso accade per quelle opere che, al pari del Piccolo Principe, non si limitano a raccontare una storia, ma scavano nell'animo umano e ne scovano le più profonde corde facendole vibrare e costringendo a riflettere.
Il tema trattato è affascinante: una studentessa della decima classe di un istituto sovietico è credente, anche il professore di matematica lo è; si urla allo scandalo, all'espulsione, al licenziamento.
Ogni pagina sembra vibrare impregnando le membra e il cervello di impulsi nervosi che costringono a pensare, a riflettere su ciò che non è evidente sul piano narrativo, ma come per magia lo diviene sul piano emozionale.
Tendrjakov riesce attraverso uno stile semplice, accessibile a tutti costruito con un lessico ricco, ma non elitario a imbastire una storia verosimile e sincera con personaggi che sembrano far parte della vita di tutti i giorni e proprio per questo immediati e comprensibili.
La storia è raccontata dal preside della scuola ed è in prima persona, scelta che rende tutta la narrazione fresca ed empatica; questo maestro è caratterizzato così bene, in modo così puntuale senza essere ridondante, così autoritario, così umano, ma soprattutto giusto; sembra che conosca non solo la distinzione tra bene e male, ma che conosca anche la strada da percorrere per arrivarci, cerca di essere un insegnante e di trasmettere se stesso agli altri. Di colpo quando le pagine finiscono non si ha un'idea di cosa sia Dio, l'anima e la religione, ma si hanno gli strumenti per formulare un pensiero, creare un'opinione e la sensazione di essere una persona migliore.

Quel ragazzo dopo aver un po' storto il naso decise, forse per reverenza verso quell'uomo così autorevole, di iniziare la lettura e ne rimase folgorato, fu uno di quei libri che segnarono la strada della sua straordinaria vita, che gli fece capire che ciò che sarebbe stato avrebbe anche di poco cambiato il mondo e che avrebbe trasmesso tutto se stesso ai suoi figli, perpetuando quella magia che quel giorno lontano delle parole scritte su della carta riuscirono a creare.

Quel prete era Don Lorenzo Milani e quel ragazzo il mio babbo.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Amelia de Spell - Sabato 28 Set 2013, 16:51:14
L'Odissea. Uno dei più grandi classici di tutti i tempi, troppe volte considerato "libro di testo" da studiare a scuola e basta.
Ovviamente anche in lingua italiana è piuttosto complicato da leggere, ma ne vale la pena!
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Chen Dai-Lem - Martedì 1 Ott 2013, 11:01:02
Appena finito "Una casa alla fine del mondo" di Michael Cunningham e devo dire che mi è piaciuto..sì sì..un libro particolare come del resto "Le ore" (in questo caso ho visto solo il film e non ho letto il libro)..
Bella storia di due amici, che si scoprono omosessuali, crescono insieme e prendono strade diverse..uno (Jonathan) va a vivere a New York con una quarantenne eccentrica e piena di complessi legati alla sua adolescenza (Claire), l'altro (Bobby), rimasto orfano, continua a vivere a Cleveland con la famiglia dell'amico. Si trasferirà anche lui a New York sconvolgendo gli equilibri esistenti tra Jonathan e Claire e avrà un figlia da quest'ultima..  
E' un libro molto particolare..ma molto bello..il tema dell'omosessualità non è il principale..è un libro sull'amore..ma è un amore complicato..amore tra Jonathan e Bobby..ma anche tra Jonathan Bobby e Claire..amore per i genitori..
La cosa bella dei libri è che ti affezioni sempre ai personaggi e poi alla fine ti dispiace separartene :)
Ora ho iniziato "Léonie" di Sveva Casati Modignani..sì non è una lettura impegnata..ma me l'ha prestato la mamma di una mia amica.. Ho letto altri due romanzi di questa autrice e devo dire che non mi sono dispiaciuti..anche se lo stile è bene o male sempre quello..il mio preferito è "Lezione di tango"..vediamo questo che ho iniziato com'è :)  
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Chen Dai-Lem - Martedì 1 Ott 2013, 11:43:10
STRAORDINARIO
C'era una volta un ragazzo che iniziava il suo cammino verso la vita e un prete saggio che dava ottimi consigli perché capiva il mondo e ne percepiva il moto; il ragazzo avrebbe voluto conoscere tutto, sentirsi già grande, leggere opere importanti, ma il prete gli consigliò la lettura di questo piccolo libro, dal nome curioso di un autore dal nome impronunciabile che proveniva da quel lontano mondo sovietico che era ora vituperato ora idolatrato.

Tendrjakov crea un piccolo capolavoro destinato a rimanere nell'oblio come spesso accade per quelle opere che, al pari del Piccolo Principe, non si limitano a raccontare una storia, ma scavano nell'animo umano e ne scovano le più profonde corde facendole vibrare e costringendo a riflettere.
Il tema trattato è affascinante: una studentessa della decima classe di un istituto sovietico è credente, anche il professore di matematica lo è; si urla allo scandalo, all'espulsione, al licenziamento.
Ogni pagina sembra vibrare impregnando le membra e il cervello di impulsi nervosi che costringono a pensare, a riflettere su ciò che non è evidente sul piano narrativo, ma come per magia lo diviene sul piano emozionale.
Tendrjakov riesce attraverso uno stile semplice, accessibile a tutti costruito con un lessico ricco, ma non elitario a imbastire una storia verosimile e sincera con personaggi che sembrano far parte della vita di tutti i giorni e proprio per questo immediati e comprensibili.
La storia è raccontata dal preside della scuola ed è in prima persona, scelta che rende tutta la narrazione fresca ed empatica; questo maestro è caratterizzato così bene, in modo così puntuale senza essere ridondante, così autoritario, così umano, ma soprattutto giusto; sembra che conosca non solo la distinzione tra bene e male, ma che conosca anche la strada da percorrere per arrivarci, cerca di essere un insegnante e di trasmettere se stesso agli altri. Di colpo quando le pagine finiscono non si ha un'idea di cosa sia Dio, l'anima e la religione, ma si hanno gli strumenti per formulare un pensiero, creare un'opinione e la sensazione di essere una persona migliore.

Quel ragazzo dopo aver un po' storto il naso decise, forse per reverenza verso quell'uomo così autorevole, di iniziare la lettura e ne rimase folgorato, fu uno di quei libri che segnarono la strada della sua straordinaria vita, che gli fece capire che ciò che sarebbe stato avrebbe anche di poco cambiato il mondo e che avrebbe trasmesso tutto se stesso ai suoi figli, perpetuando quella magia che quel giorno lontano delle parole scritte su della carta riuscirono a creare.

Quel prete era Don Lorenzo Milani e quel ragazzo il mio babbo.
Nubulina mi hai fatto venire la pelle d'oca..ti giuro..ti ringrazio x questa recensione e vedrò di recuperare questo libro :)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Nebulina - Martedì 1 Ott 2013, 12:45:06
Grazie :-)!

Lo devi cercare nelle bancherelle e nei mercatini, perché non lo hanno mai ristampato!

Spero che tu lo possa trovare, così, magari, ne discutiamo!
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Chen Dai-Lem - Martedì 1 Ott 2013, 13:17:13
Grazie :-)!

Lo devi cercare nelle bancherelle e nei mercatini, perché non lo hanno mai ristampato!

Spero che tu lo possa trovare, così, magari, ne discutiamo!
L'ho trovato in biblioteca..vedo di recuperarlo e appena letto ti mando un messaggio :) Ci vorrà un po' di pazienza xchè sono un po' lenta a leggere ultimamente..ma appena finito mi farà piacere discuterne con te :)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Juro - Mercoledì 2 Ott 2013, 21:33:14
Ci ho messo un pochetto, anche perché due settimane di vacanza le ho passate senza il libro, dimenticato a casa, ma ho concluso Iliade e Odissea.
Che dire? Splendidi, questo è certo, e non lo dico tanto per dire. Nonostante la scrittura in versi non sia la mia preferita, mi spingeva costantemente a leggere, mi coinvolgeva, e questo è ciò che voglio da una lettura. Come non sentire ammirazione e partecipazione mentre Diomede, infischiandosene che dinanzi a lui vi è Ares, lo squarcia da parte a parte con la lancia? O ai lamenti di Achille per Patroclo e Priamo per Ettore? Come non trovare inutile e odioso Paride? Odisseo, poi, con la malinconia che lo divora in Ogigia, bramando il ritorno, e le sue avventure.
E, anche se non è un'aspetto che di solito viene considerato, quando si parla di queste due opere, io ho provato un enorme interesse nel leggere informazioni che Omero ci passa della società del tempo. Apprendiamo in modo molto dettagliato di ritualità e comportamenti sociali, di unità di misura e valore usate nell'antica Grecia, o, con Odisseo, delle tecniche di costruzione di una barca, quando lui stesso si fabbrica la zattera, ricercando i legni adatti e sistemando le manovre. Omero, oltre a due bellissimi poemi, ci regala anche più informazioni di quanto l'archeologia sarebbe stata in grado di ricostruire su quel periodo, e, da appassionato di storia quale sono, mi piace assai :P
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Nebulina - Mercoledì 2 Ott 2013, 21:38:28
Bè..stai parlando della base di tutta la letteratura occidentale, senza contare tutta la questione omerica che è, se vuoi, ancora più interessante...
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Duck Fener - Venerdì 4 Ott 2013, 16:56:45
Ho terminato da quasi due settimane "Jack Frusciante è uscito dal gruppo" e sono rimasto estasiato dalla bellezza di questo libro. Posso dire che è diventato una parte di me e che mi ha in parte cambiato. Bellissima la semplicità e il clima che si respirava appena 15/20 anni fa, tutto cambiato ormai. Il fatto che poi sia ambientato a Bologna non fa che farmelo piacere di più.

Ora sto procedendo con "Storia della libertà di pensiero" di Paolo Villaggio. Poi ho intenzione di proseguire con "Bastogne" (secondo romanzo di Brizzi, son curioso dopo "Jack"), e poi mi ispirava, sempre di Villaggio, "Vita, morte e miracoli di un pezzo di merda".
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: pap_313 - Sabato 5 Ott 2013, 02:20:44
Ho appena terminato "FINO ALL'ultimo uomo" di Frederick Manning, un combattente della prima Guerra Mondiale, un veterano della battaglia sulla Somme: me lo sono fatto durare parecchio, non l'ho letto tutto insieme, perché secondo me va preso a piccole dosi, per riflettere, per assorbirlo nell'anima.
Sembra un romanzo, anzi È un romanzo, ma attenzione, perché l'autore usa un alter ego per raccontare la SUA guerra, le sue emozioni, le sue paure, i suoi incubi.
Addirittura quando uscì la prima edizione nel 1929 venne in parte censurato, forse i veri ricordi della guerra erano troppo vivi , facevano troppo ancora troppo male; oggi invece ben venga l'edizione integrale, ben vengano libri come questi ad insegnarci la storia di ieri, per spiegarci da dove veniamo, e per impedirci di ripetere gli stessi errori un domani.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: alec - Domenica 6 Ott 2013, 13:37:37
Dopo la lettura del libro di Cardini su Castel del Monte, sono passato a "Federico II, ragione e fortuna", di Mariateresa Fumagalli Beonio Brocchieri. Accuratissimo viaggio nel XIII secolo italiano ed europeo: un imperatore diviso tra oriente ed occidente, colto e raffinato ma anche astuto e talvolta spietato. Storicamente ineccepibile, lo consiglio a tutti.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Gladstone - Domenica 6 Ott 2013, 13:56:08
Dopo la lettura del libro di Cardini su Castel del Monte, sono passato a "Federico II, ragione e fortuna", di Mariateresa Fumagalli Beonio Brocchieri. Accuratissimo viaggio nel XIII secolo italiano ed europeo: un imperatore diviso tra oriente ed occidente, colto e raffinato ma anche astuto e talvolta spietato. Storicamente ineccepibile, lo consiglio a tutti.
Ti consiglio allora i due capisaldi del dibattito scientifico su Federico II, soprattutto per il diverso approccio degli autori alla figura dell'imperatore:

-E. K[size=10]ANTOROWICZ[/size], Federico II imperatore, Garzanti 1988
-D. A[size=10]BULAFIA[/size], Federico II, Einaudi 2006

 ;)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Minhaj - Domenica 6 Ott 2013, 14:37:22
Ho finito Lupo Grigio e Abbaiare Stanca!
Il secondo mi è piaciuto di più!
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Nebulina - Domenica 6 Ott 2013, 14:41:00
Mastro-Don Gesualdo Giovanni Verga

Dagherrotipi e immagini ambrate affollano la mente quand'essa corre a Vizzini, quando gli occhi scorrono le pagine di Mastro Don Gesualdo; quel piccolo libro che si porta addosso colpe che non ha, imposizioni liceali, furti di caldi e spensierati pomeriggi estivi; nel ricordo, quel piccolo, libro ha un peso specifico immenso, simile al piombo, ma uguale al platino e come questo dopo anni il suo valore appare aumentato, la sua prosa perfetta, il piacere penetrante e indelebile.
Ciò che accompagna il lettore per tutto il tempo è un rumore di fondo che pervade l'aria, colori, suoni e immagini si compongono; la Sicilia si confessa, mette a nudo tutta la sua vivacità, tutte le sue contraddizioni.
Infiniti i piani di lettura e gli spunti di riflessione che si posso fare sul contenuto di quest'opera, ma ciò che colpisce in modo violento è la freschezza dello stile che non ha risentito per niente dello scorrere del tempo.
Il lessico è sempre coerente coi personaggi, così come il registro, più aulico nei palazzi nobiliari, più volgare e rozzo tra i contadini dimostrando quanto Verga riesca a interpretare i vari personaggi quanto conosca l'attualità del suo tempo e come riesca ad analizzarla.
Verga era un teoreta della letteratura e Mastro Don Gesualdo fa parte di un progetto molto ambizioso che non verrà mai alla luce in tutto il suo splendore, ma che racchiude in sé tutto il potenziale inespresso, tassello di un mosaico ambizioso.
Come in un teatro, quando si spengono le luci e lo spettacolo sta per iniziare, i riflettori illuminano la scena, così Verga squarcia il buio con la descrizione del fuoco in casa Trao, che distrugge e scopre una nobiltà decaduta, una morale ormai corrotta, una verità scomoda, ma figlia del suo tempo e destinata ad invadere e modificare i millenari equilibri di una terra abituata ai suoi ritmi e non ancora pronta a sovvertire la sua struttura.
Fin dalle prime pagine i protagonisti vengono caratterizzati e presentati in tutti i loro tratti essenziali, con poche pennellate si evidenziano i lati che fondano la loro personalità e i comportamenti che ne seguiranno saranno solo la normale conseguenza di essi.
Mastro Don Gesulado e Bianca Trao non sono che i paradigmi di un'Italia che inizia a cambiare, evolvere nel caso dell'uomo, scomparire nel caso della donna; il volgo che prende potenza, la nobiltà che la perde; ma non è solo una sorta di cronaca giornalistica di un'epoca, è la prima rappresentazione di un benessere che inizia a crescere, di una presa di coscienza del proprio valore da parte dei contadini, ma anche uno svelare la meschinità degli animi, il ricacciare i pochi buoni sentimenti in fondo al cuore, in nome della “roba” o in modo più eterogeneo del possesso.
La “roba” si fa succedaneo degli affetti, ogni zolla di terra diviene un figlio, la prole, legittima o meno, mezzo di riscatto sociale o vergogna da tenere nascosta, di cui disinteressarsi; la “roba” è consolazione, rifugio sicuro dove riposare, preoccupazione per il suo futuro, per la sua felicità.
La “roba” diviene personaggio, quasi in carne ed ossa, c'è più fedeltà da parte di essa che di qualunque altro, continua a dare i suoi frutti, restituisce la fatica attraverso rigogliose fioriture, solo Diodata, serva del padrone, orfanella, madre dei suoi due figli ha le stesse caratteristiche, è stata presa in carico dal padrone e ad esso sarà sempre fedele, sempre riconoscente, unico personaggio davvero positivo di tutto il romanzo.
Ciò che anche dopo tanti anni questo romanzo regala è un'emozione incredibile, un'empatia così profonda per quella vita fatta di stenti, ma di soddisfazioni, di quella nascente voglia di riscatto che porta però a contaminare la propria essenza generando qualcosa di irriconoscibile e per questo non gestibile e foriero di infelicità e di ingratitudine.
Un libro questo che non può mancare nel bagaglio culturale di  nessuno, per molti motivi, non per ultimo la descrizione delle radici in cui affonda la nostra società moderna, ma soprattutto perché è scritto bene, le parole si fanno arabeschi che formano immagini dolci e grevi insieme, volteggi semantici che fanno vibrare le corde dei sentimenti e lasciano una dolce musica echeggiare nei meandri della mente dove, forse, gettano un piccolo seme che si spera un giorno fiorirà, generando la passione per i classici della nostra bellissima lingua.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Nebulina - Domenica 6 Ott 2013, 18:11:32
Resistere non serve a niente – Walter Siti

Una incredibile sorpresa questo romanzo di Walter Siti che non può lasciare indifferenti, soprattutto, ma non solo, per la propria forza evocativa e comunicativa.
Anche se il contenuto è interessante, non comune e molto crudo è il registro ad essere originale e accattivante.
Ci sono due false partenze, con una veste tipografica diversa, che incuriosiscono ed esercitano una forza magnetica sul lettore che non può staccare gli occhi dal libro e non può uscire dalla libreria senza possedere quel volume.
Le pagine scorrono veloci, così come le immagini evocate, i colori plumbei della borgata romana e le luci sfavillanti della ribalta, il tintinnare di flute, il brusio di party, la frenesia dei grafici, dei rialzi e dei ribassi in borsa e così in un vortice che attanaglia che ci trascina in un baratro di cui abbiamo l'intuizione, ma che non ne immaginiamo la profondità.
Siti si sforza di raccontare una zona grigia che divide il bianco dal nero, in cui si decidono i colori che popolano la realtà che viviamo, una centrale da cui di dipanano i fili che comandano il mondo, ognuno dei quali si crede fondamentale, ma nessuno lo è.
Il lessico è crudo, le immagini disturbanti, così come impenetrabile è il protagonista: Tommaso un giocoliere della finanza di umili origini, un ragazzo che ce l'ha fatta grazie alla propria intelligenza, ai proprio sforzi, approda nel paradiso dei ricchi rimanendo comunque ancorato alle proprie origini... o forse no, non è questo il romanzo che commissiona, o meglio dovrebbe esserlo, ma via via che lo scrittore da lui assoldato per scriverlo, in una sorta di meta-scrittura in cui un complicato gioco di specchi tramuta la realtà in finzione e viceversa, ricostruisce il puzzle della sua vita, il quadro si fa più complicato, la personalità più sfaccettata, i desideri e i bisogni sempre più incomprensibili; ma questa non è la storia di Tommaso o meglio lo è nella misura in cui egli vive la realtà che gli sta intorno e che attraverso lui conosciamo e impariamo a comprendere.
Un senso di fastidio, di disperazione ci avvolge nel leggere quelle pagine, nel rendersi conto di quanto sia reale quel mondo e seppur così lontano dal nostro quotidiano, quanto condizioni ogni nostra azione per renderci schiavi di un padrone invisibile, servi inconsapevoli di colonne colorate negli schermi di un computer.
Un romanzo non solo bello, ma anche importante per capire, con il filtro della finzione, anche se poi la sensazione alla fine è quella che non ci sia molto di fantasioso in tutta la vicenda, il mondo che ci circonda, il sovvertimento dei valori e allo stesso tempo il bisogno di ridefinirli per poterli vivere: così ci troviamo di fronte ai broker che speculano sulle stragi senza provare rimorso perché spersonalizzano le persone che colpiscono o le escort che vendono il proprio corpo, ma si sentono pure perché non vendono l'anima, che concepiscono una prestazione sessuale come un colloquio di lavoro brillante, ancora il mafioso di nuovo corso che non si sporca le mani di sangue, ma allo stesso modo stritola gli avversari a suon di speculazioni finanziare che non si sente così diverso da un chirurgo che opera a prezzi folli sfruttando la paura della morte: così si assolvono così portano avanti una vita che non necessita della approvazione della coscienza; mentre si leggono queste cose, oltre a sentirsi minuscoli come formiche, pedine al servizio di altri, non ci si può non interrogare su ciò che facciamo ogni giorno, in tante piccole cose, di come nel nostro piccolo ci comportiamo e chiedersi, privi della mano consolatrice dell'autore, che rimane sempre super partes, nella posizione di colui che racconta ma non giudica, cosa faremmo se all'improvviso ci trovassimo in quel mondo, quanto la nostra moralità sarebbe forte e quanto non si farebbe seppellire da gioielli e ricchezza prima e dal potere che quella ricchezza compra poi.
Questo romanzo agisce a tantissimi livelli, pone un'infinità di dubbi, si entra nelle pagine sicuri di noi stessi e se ne esce un po' meno forti, un po' più dubbiosi, ma di sicuro arricchiti di un'opera che lascia il segno nella letteratura contemporanea.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Chen Dai-Lem - Lunedì 7 Ott 2013, 14:39:43
Appena finito di leggere "Lèonie" e devo dire che Sveva Casati Modignani è..Sveva Casati Modignani :)!!! Il suo stile è sempre riconoscibilissimo così pure le sue storie. Magari dal punto di vista prettamente culturale non lascia moltissimo..ma i suoi sono comunque libri leggibilissimi..ti spingono ad andare avanti e a vedere il finale.. Questo è uno di quelli che mi è piaciuto di più..
Ora sto completando "Lettere a Brambilla" di Buzzati che avevo iniziato ma che non ero riuscita a finire per dare la precedenza ad altri..sono molto fiduciosa :)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Nebulina - Lunedì 7 Ott 2013, 22:52:32
Sto leggendo, per la redazione di un altro sito su cui collaboro, "Palazzo Sogliano"... devo dire che deve essere peggiorata parecchio, perché è veramente un libro che non solo non lascia nulla da un punto di vista culturale, non sarebbe un male, esistono anche i libri di intrattenimento, ma non crea niente, né un'atmosfera, i personaggi non hanno spessore, sono bidimensionali....
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Chen Dai-Lem - Lunedì 7 Ott 2013, 23:08:41
Sto leggendo, per la redazione di un altro sito su cui collaboro, "Palazzo Sogliano"... devo dire che deve essere peggiorata parecchio, perché è veramente un libro che non solo non lascia nulla da un punto di vista culturale, non sarebbe un male, esistono anche i libri di intrattenimento, ma non crea niente, né un'atmosfera, i personaggi non hanno spessore, sono bidimensionali....
Ne hai letti altri di suoi?
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Nebulina - Martedì 8 Ott 2013, 08:54:07
No, è il primo, quindi un po' pochino per dare un giudizio globale sull'autrice.

Magari in futuro cercherò di leggerne uno migliore :-) quale mi consigli?
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Chen Dai-Lem - Martedì 8 Ott 2013, 09:16:12
No, è il primo, quindi un po' pochino per dare un giudizio globale sull'autrice.

Magari in futuro cercherò di leggerne uno migliore :-) quale mi consigli?
Ricordo che "Lezione di tango" mi era piaciuto e mi sembra che guardando in internet un po' le opinioni delle lettrici fosse quello più amato..
Io sono convinta che non ci si trovi di fronte a capolavori assoluti..ma non so xchè lo stile narrativo che ha (fatto anche di capitoli molto brevi) facilita la lettura e in qualche modo ti tiene incollato..poi sono storie d'amore che si somigliano anche molto..ma prova quello o "Léonie" e poi fammi sapere..probabilmente ti sembreranno simili a "Palazzo sogliano" (non l'ho letto ma ci scommetto)..ma volevo sapere se mantenevi la tua idea disastrosa :)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Nebulina - Mercoledì 9 Ott 2013, 17:23:19
Palazzo Sogliano – Sveva Casati Modignani

C'è una sola parola che sintetizza al meglio questo romanzo: vuoto; vuoto di contenuti, di stile, di caratterizzazione, di atmosfera.
Avvicinandosi a questo libro è necessario un grande sforzo per ed effettuare la sospensione dell'incredulità, ma in molte occasioni non è sufficiente, nonostante tutto si ha l'impressione di essere in un mondo di cartapesta.
La trama è banale, ma non è questo che rende povero il lavoro, poiché la storia narrata non è così fondamentale, ma lo sono altri parametri.
Analizzando le varie componenti che formano il testo ci troviamo a dover far i conti con gli innumerevoli personaggi che compongono la famiglia Sogliano e nessuno di essi è caratterizzato in modo convincente, non la protagonista che appare di una superficialità quasi irritante, lascia che gli eventi si avvicendano senza interagire, come una spettatrice passiva; la sua personalità non è descritta e non si evince dalle azioni, non un moto di passione, pur essendo descritta come una donna forte e volitiva; anche il di lei marito defunto ci appare come un corpo senza anima, anche nei racconti in cui è vivo, un uomo buono, ma senza carattere, pur essendo descritto come la prova in terra della virilità e della perfezione; così potremo continuare per ogni singolo personaggio, corallaro o ciabattino, milanese o napoletano, adulto o bambino, americano o cinese.
La sensazione è quella che la Modignani abbia distribuito delle parti a degli attori che non sono riusciti ad interpretarle, che non siano in alcun modo riusciti a trasmettere le sensazioni che li caratterizzavano, ognuno di essi è bidimensionale, non ha sfaccettature è tagliato di netto senza alcun passaggio dolce tra il bianco e il nero.
Altra enorme mancanza è la totale assenza di atmosfera, ogni evento viene narrato sempre con lo stesso tono, in una sorta di distorsione temporale che rende le vicende avvolte da una patina ovattante e rallentante.
Giungiamo poi alla nota più stonata: lo stile; monocorde, privo di ritmo e di dinamicità, quasi da cronaca rosa più che da romanzo. Il lessico è povero, i periodi semplici, le subordinate quasi inesistenti, l'aggettivazione tanto ricca quanto inutile, le descrizioni limitate ai personaggi e non agli ambienti o alla psicologia; ma la cosa che appare più disastrosa sono i dialoghi del tutto improbabili e inverosimili.
La sensazione che si ha leggendo è quella di star ascoltando un romanzo radiofonico di Pedro Camacho* tradotto in italiano.
Eppure è il libro più venduto in Italia ed è difficile non porsi delle domande.
Il lettore cerca in questo libro l'identificazione, il lieto fine, la perfezione di una famiglia che pur avendo qualche piccolo peccattuccio da farsi perdonare è comunque sempre dalla parte del bene o in ogni caso tende ad esso e prima o poi lo raggiungerà.
Il lettore è coccolato e rassicurato, fin dalle prime pagine sa che tutto finirà ne migliore dei modi e così evade dalla realtà per rifugiarsi in una fittizia, il che, se il tutto fosse scritto in un modo più convincente potrebbe anche essere tollerato.

Romanzo che può benissimo lasciare il passo a molti altri che seppur d'intrattenimento appaiono meglio strutturati e più articolati.

* Vedi “La zia Julia e lo scribacchino” di Llosa
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: piccolobush - Mercoledì 9 Ott 2013, 23:00:51
Palazzo Sogliano – Sveva Casati Modignani
Ma è vero che sveva etc... non esiste veramente ma è uno pesudonimo di più autori? O è soltanto una leggenda metropolitana?
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Chen Dai-Lem - Mercoledì 9 Ott 2013, 23:05:32
Ma è vero che sveva etc... non esiste veramente ma è uno pesudonimo di più autori? O è soltanto una leggenda metropolitana?
È un nome d'arte ma lei esiste..so che scriveva col marito prima che morisse..
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Nebulina - Giovedì 10 Ott 2013, 00:25:45
E' lo speudonimo che usavano con il marito, infatti prima della di lui dipartita i libri erano a quattro mani...poi ne son rimaste due e a giudicare da questa sua ultima fatica non mi sembra un gran guadagno!
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Chen Dai-Lem - Giovedì 10 Ott 2013, 00:30:50
E' lo speudonimo che usavano con il marito, infatti prima della di lui dipartita i libri erano a quattro mani...poi ne son rimaste due e a giudicare da questa sua ultima fatica non mi sembra un gran guadagno!
Ahahahahah leggendo la tua recensione ho riconosciuto esattamente tutte le caratteristiche dei suoi romanzi..la mancanza di subordinate mi ha letteralmente fatta morire dal ridere..in effetti ti dico mentre leggevo Léonie mi sentivo super intelligente e MOLTO rassicurata..si ha la certezza che tutto andrà bene..zero subordinate..capitoli brevi..parole scritte in grande..non so che pubblico abbia ma io credo siano signore di una certa età :)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bacci - Domenica 13 Ott 2013, 14:10:23
Ho comprato Morte dal cappello a cilindro di Clayton Rawson, la terza edizione diversa de Le tre bare, e il volumone Gideon Fell: il delitto perfetto non esiste contenente Occhiali neri, Un colpo di fucile, Il terrore che mormora, La sfinge dormiente, tutti quanti ovviamente dell'esimio JD Carr  :D
Oltre a questi anche Maigret dal giudice e Maigret e la casa dei fiamminghi di Simenon, e Il segreto del minotauro, unico lavoro di Paul Halter che mi è riuscito di trovare...

Inoltre ho letto L'occhio di Giuda, di JD Carr, un ottimo delitto della camera chiusa ambientato interamente nell'aula di un tribunale, molto classico e con uno stile senza fronzoli, riesce a tenere incollati alla lettura fino alla risoluzione finale... Anche questo lo consiglio agli appassionati, perché nel suo genere è un altro gioiellino.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Chen Dai-Lem - Domenica 13 Ott 2013, 14:14:01
Ho comprato Morte dal cappello a cilindro di Clayton Rawson, la terza edizione diversa de Le tre bare,

In che senso la terza edizione diversa? Ne avevi già altre due edizioni e hai comprato una terza? O ne esistono tre che si differenziano una dall'altra?
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bacci - Domenica 13 Ott 2013, 14:17:13

In che senso la terza edizione diversa? Ne avevi già altre due edizioni e hai comprato una terza? O ne esistono tre che si differenziano una dall'altra?

Sì ne ho tre versioni diverse ;)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Chen Dai-Lem - Domenica 13 Ott 2013, 14:36:34

Sì ne ho tre versioni diverse ;)
Cavolo dev'esserti piaciuto tantissimo quel libro :)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bacci - Domenica 13 Ott 2013, 14:37:49
Cavolo dev'esserti piaciuto tantissimo quel libro :)

Beh è un classico del delitto della camera chiusa, a chi piace il genere... beh non può non piacere questo  ;D
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bacci - Domenica 13 Ott 2013, 19:06:43
Il prossimo libro che leggerò credo sarà ancora un poliziesco con un delitto inspiegabile: La lampada di bronzo di JD Carr (o Carter Dickson).
I libri gialli, soprattutto quelli del sottogenere particolare della "camera chiusa", sono un ottimo esempio di libri di intrattenimento... Certo chi è alla ricerca di poesia, o di una prosa articolata, uno stile di scrittura ricercato, o di piani di lettura profondi non potrà mai amarli... Ma i polizieschi ben realizzati hanno altre qualità e altri punti affascinanti, o almeno per me li hanno: il bello dei libri gialli, quelli riusciti, è che ogni singolo elemento è essenziale alla trama, qui l'intreccio (anzi l'intrigo) prevale sullo stile. Non che questo sia un pregio, ma è una particolarità essenziale di questo tipo di letture.

Per rubare le parole di Paul Auster: il bello dei gialli è il loro senso di pienezza ed economia. In un buon giallo nulla viene sprecato, nessuna frase, non una parola che non siano significative, e anche se non lo sono, hanno il potenziale di esserlo, il che è lo stesso. Non si deve trascurare nulla, perché anche le cose più piccole e insignificanti possono portare allo sviluppo della vicenda, per questo tutto diviene essenza, il centro del libro si sposta a ogni avvenimento che lo proietta in avanti, perciò il centro è ovunque, e non si può tracciare una conferenza finché la lettura non è terminata.

In ogni caso l'intenzione era di scrivere un post per domandare a qualcuno se può confermare o smentire il fatto che la storia Paperino presenta Il doppio mistero di Slim Magretto e la casa degli svedesi (http://coa.inducks.org/story.php?c=I+TL++602-AP&search=magretto) sia una parodia del libro di Simenon Maigret e la casa dei fiamminghi, mi baso solo sull'assonanza dei titoli per ora... Nel caso si potrebbe pensare di aggiungere la storia alla lista delle parodie sul topic apposito.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Gumi - Lunedì 14 Ott 2013, 00:18:20
Ti odio, Bacci, per come facilmente riesci a rimediare libri di Carr ;)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bacci - Lunedì 14 Ott 2013, 00:41:24
Ti odio, Bacci, per come facilmente riesci a rimediare libri di Carr ;)

Per fortuna esistono mercatini e bancarelle :D Tu quali hai letto?

Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Gumi - Lunedì 14 Ott 2013, 01:00:54
 [smiley=bush.gif] [smiley=bush.gif] [smiley=bush.gif]

Vale Edgar Wallace?

Comunque ho in lista d'attesa un Carter Dickson, che poi è sempre lui
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bacci - Lunedì 14 Ott 2013, 01:18:55
Beh io ho qualche libro di Wallace ma non ho ancora mai letto nulla di suo ;)

Poi quando leggi il Carter Dickson fai sapere!
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bacci - Giovedì 17 Ott 2013, 10:48:34
Io, invece, mi sono dilettato nella lettura del "Mistero della Camera Gialla", titolo terribile per un giallo molto affascinante.
Un classicissimo mistero della camera chiusa, con una spiegazione davvero sorprendente.
Gaston Leroux (autore del "Fantasma dell'Opera") qui introduce il personaggio del giovane giornalista Joseph Rouletabille, del quale non avevo mai sentito parlare ma che, a quanto pare, è protagonista di una serie di romanzi gialli scritti dallo stesso Leroux.

Comprato anche io! ;)

In attesa di leggere il seguito (se mai lo troverò XD)

Quale sarebbe? Thanks!
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Nebulina - Venerdì 18 Ott 2013, 15:11:27
I Malavoglia Giovanni Verga

Suoni desueti, polvere e salsedine avvolgono Aci Trezza, nascondendola agli occhi dei più; solo chi davvero lo desidera può trovare la chiave per conoscere la casa del nespolo, l'osteria della Santuzza, la piazza del paese; solo chi lo desidera può avere accesso all'essenza dei dialoghi e alla forza propulsiva di una mentalità che non vuol morire, che vuol difendersi, che non è pronta al futuro.
La chiave va conquistata, non è una merce a basso prezzo; si conquista lasciandosi carezzare dalle parole, osservando ciò che è descritto, senza voler capire, senza voler giudicare.
Allora se con l'umiltà di chi non sa, ma vuol conoscere, ci facciamo largo tra la polvere e l'odore di salsedine, cominciamo a scorgere un paese siciliano, simile a mille altri, di un'epoca lontana, ma sempre attuale e cominciamo ad udire il cicaleccio delle comari, le bestemmie degli avventori, il mormorio del mare.
Verga ci accompagna in quest'epoca e già dalle prime pagine si intuisce la portata dell'opera, che pone le basi su delle fondamenta così forti e profonde che ad ogni singola parola se percepisce l'importanza.
Capolavoro del verismo italiano, “I Malavoglia”* rappresenta la società di fine ottocento, ma trascende il tempo e risulta attuale, applicabile anche alla società moderna, caratteristica questa che qualifica un'opera come prodotto artistico.
Le parole si susseguono veloci, le descrizioni precise e attente non lasciano spazio a dubbi, la realtà è descritta per com'è, non ci sono consolazioni, il lettore è solo con le proprie opinioni e deve giudicare e analizzare.
I personaggi sono innumerevoli, ma ognuno ha la sua importanza, ognuno è il tassello di un intarsio, lavorato e levigato per far si che l'opera corale si componga in tutto il suo splendore.
Il vento di novità, l'illusione del benessere, la promessa di un futuro migliore per i propri figli, fa si che le nuove generazioni credano di essere in diritto di possedere, primo germoglio di quelle idee che Verga riprenderà in “Mastro Don Gesualdo”, così 'Ntoni di padron 'Ntoni figlio maggiore, scapestrato, vagabondo, ma con una visione della realtà coerente e reale, non riesce a far collimare il passato col futuro, la sua onestà intellettuale non gli permette di tenere gli occhi chiusi come i gattini appena nati, ma le radici profonde del suo essere lo tengono ancorato ad un terreno fatto di consuetudini e di tradizioni che non permette errori, non permette cambi di rotta, pena la distruzione. In questo personaggio così complicato, come solo gli animi più all'avanguardia sanno essere, c'è l'essenza del romanzo, la voglia di riscatto, ma la totale assenza di un progetto. Il progresso, il benessere e con essi l'agio e l'ozio sono visti da 'Ntoni come una meta, ma i mezzi per raggiungerli non sono in dotazione, così escono vincitori solo coloro che si ritagliano un pezzettino di benessere non allungando lo sguardo fuori dalle mura della città o chi sfrutta il vento per arricchire il proprio orticello: lezione questa che, mutatis mutandis, può essere applicata ad ogni epoca in cui si prospetti un grande cambiamento.
Il lessico che Verga utilizza è semplice, non risente del tempo, accessibile e tipico delle persone semplici; i dialoghi sono freschi e realistici; la scelta di mischiare il discorso diretto a quello indiretto immerge il lettore in quella realtà e gli fa sentire l'odore di chiuso, di morte; la sensazione di claustrofobia e di ineluttabile rovina è resa in modo efficace e penetrante, ma non sfocia mai nel sentimentalismo o nella pietà; il lettore sa, poiché conosce la Storia, dove è la verità, ma non può non comprendere i singoli personaggi, le loro idee, le loro azioni, poiché Verga li caratterizza in modo così attento e profondo, da farli figurare davanti e li rende paradigma di una società e di una umanità che anche se più ricca, più istruita non è poi cambiata di molto, i sentimenti che spingono a determinate azioni, i piccoli e grandi interessi personali, i modi leciti e illeciti di accumulare “la roba” rimangono i medesimi e proprio per questo ci saranno sempre i poveri pescatori che si spaccano le braccia per far mangiare su un tavolo d'oro coloro che oziano tutti i giorni.
Più acerbo da un punto di vista stilistico, ma di più ampio respiro rispetto a “mastro Don Gesualdo”, “I malavoglia” sono un testo che è fondamentale conoscere, ma non può prescindere da una ferrea volontà di accrescere il proprio livello culturale, poiché non è intrattenimento, non è sentimentalismo, è la cruda descrizione dell'umanità nella sua forma più pura senza sovrastrutture o giustificazioni.

*Soprannome della famiglia Toscano che è dato per antifrasi in riferimento alla loro grande volgia di lavorare
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Chen Dai-Lem - Martedì 22 Ott 2013, 12:25:36
Appena finito di leggere Lettere a Brambilla di Dino Buzzati finalmente. Dico finalmente non xchè il libro non mi sia piaciuto, anzi, solo xchè tra una cosa e l'altra era già parecchio tempo che avrei dovuto finiro. Premetto che questa recensione vi potrà annoiare un po' xchè le cose da dire sono tante..quindi se vi annoiate passate avanti :)
La vita di Dino Buzzati Traverso cambia quando inizia a frequentare il ginnasio. Il primo giorno di scuola ha una grande fortuna: accanto a lui si siede Arturo Brambilla, un ragazzo un po' timido come lui, e tra i due nasce un'amicizia meravigliosa. I due hanno una vera e propria affinità elettiva e io sono super convinta che le affinità elettive non abbiano solo il significato se vogliamo "sensuale" datogli da Goethe..ma possano esservi anche tra due amici come appunto Dino e Arturo. Ma partiamo con ordine.. Arturo Brambilla è figlio di un artista, che x tirare avanti insegna disegno in una scuola e calligrafia in un'altra..mentre Buzzati fa parte dell'alta borghesia milanese. Questa differenza però non peserà mai fra i due amici. Da ragazzini si appassionano alle biciclette (quella di Brambilla è più economica e meno performante di quella di Buzzati, che non gli fa mai pesare la cosa accompagnandolo in lunghe passeggiate per Milano sfogandosi poi in gare furibonde con altri ragazzini quando l'amico è fuori città), ai disegni di Rackham (Buzzati può permettersi di comprare alcuni libri che non esita a condividere con l'amico), alla montagna e alla caccia (la maggior parte delle lettere di Buzzati provengono da San Pellegrino, luogo di villeggiatura di famiglia, da dove descrive le ascensioni all'amico esortandolo spesso a raggiungerlo) all'Egitto. Una cosa interessante di quest'ultima passione, nata proprio tra i banchi di scuola, è che i due si sfidavano a gare di sonetti da dedicare al proprio dio prescelto; beh mentre Brambilla sceglie il dio Horus, Buzzati sceglie il dio Anubis, quindi già a 13 anni il tema della morte era presente nello scrittore.
Dino e Arturo hanno due caratteri molto diversi..mentre Arturo è pacato e nonostante sia molto dotato (a scuola era sempre il migliore della classe) sa che studierà lettere e si dedicherà all'insegnamento nei licei, Dino ha un carattere irrequieto. Non ha voglia di applicarsi a scuola (mi sono molto piaciute le lettere che si scrivevano da ragazzi, nelle quali Dino chiede insistentemente all'amico quanto e cosa ha studiato, si lamenta di voti e di professori e si raccomanda sempre con Arturo di studiare poco, xchè mi hanno fatto pensare ai tempi in cui andavo a scuola io e le preoccupazioni erano bene o male le stesse :) ) e non sa quale sia la sua strada, sa xò che è destinato a qualcosa di grande e questo sarà il suo tormento x tutta la vita. Decide quindi di studiare legge come il padre (facoltà che gli permette di avere più opportunità) e nel 1928 entra al "Corriere della sera". Il pensiero di Arturo Brambilla si capisce in un appunto che viene trovato dopo la sua morte in un cassettone: Vivere, da un certo punto di vista, si riduce ad accontentarsi di quel poco che si può ottenere di conoscenze e di esperienze, rinunciando per mancanza di tempo o di capacità al molto che non si può ottenere, e tuttavia sapendo quanto quello cui si rinuncia sia importante o addirittura indispensabile per una vita sensata. Da queste parole si capisce anche quanto i due amici siano diversi.
Topico è il momento in cui Buzzati scopre che Brambilla si sposa e capisce che il loro mondo (x come lo avevano conosciuto fino a quel momento) è finito..che potrà nascere un mondo diverso ma non sarà mai come prima..lì si nota un pizzico di gelosia da parte di Buzzati, che non fa niente x nasconderlo, ma che poi supera ed è felice xchè sa che l'amico è felice.
Il 16 febbraio del 1940 invece Buzzati chiede all'amico di correggere x lui le bozze de "Il deserto dei Tartari" xchè lui è in Africa e l'editore è pronto alla pubblicazione..solo dell'amico "Illa" (diminutivo con cui lo chiama affettuosamente) può fidarsi.
E poi le lettere del 29 agosto 1942 e del 6 settembre 1942 dove troviamo tutto Un amore di Buzzati..lui che è innamorato di una ragazza, che sa che non può e non vuole sposarla ma al tempo stesso non vuole rinunciare a lei anche se sa che questo lo farà soffrire terribilmente..
E poi la morte, che resta un pensiero costante nella vita dell'autore..che in una lettera del 21 settempre del 1947 (a soli 39 anni) non è neanche in grado di citare.
Una delle cose che mi è piaciuta di più di questo libro è il ritorno a un mondo che non c'è più (chiamatemi vecchia ma lo penso)..dove i ragazzi si divertivano con le ascensioni in montagna, la caccia, le corse in bici..
Mi è piaciuto poi questo continuo scambio epistolare..più o meno frequente..mi sarebbe sempre piaciuto avere un'amicizia così..una persona a cui puoi confidare tutto senza paura di essere giudicato..un'amicizia che è sempre un punto di riferimento, nonostante magari tra una lettera e l'altra passi più di un mese e nonostante la vita ti porti a fare esperienze diverse è sempre lì più viva che mai..
Chiudo citando una frase che fa capire l'amore che univa questi due amici (sempre sottolineando che il lato sensuale del termine non c'entra niente):
...tu sei un presupposto della mia esistenza, una delle condizioni su cui si basa la mia personalità
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Chen Dai-Lem - Martedì 22 Ott 2013, 16:33:08
Dimenticavo..ora sto leggendo "Straordinario" di Tendrjakov consigliato da Nubulina..appena finito scrivo il mio parere :-)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Chen Dai-Lem - Giovedì 24 Ott 2013, 13:23:33
Ho appena finito di leggere Straordinario di Tendrjakov..che dire? Wow veramente spettacolare..
Innanzitutto ringrazio Nubulina x averlo consigliato..non lo avrei mai scoperto ed è veramente un piccolo gioiellino.. E' un libro di circa 150 pagine, scritte anche abbastanza in grande quindi può sembrare un libro poco impegnativo (in due giorni si legge tranquillamente)..ma è densissimo di concetti espressi tra l'altro con una semplicità eccezionale.. Ho apprezzato molto che la narrazione sia fatta in prima persona (cosa che agevola generalmente la lettura xchè fa immedesimare immediatamente nel personaggio). Ma la cosa più bella è che colui che racconta in prima persona è veramente un personaggio straordinario; è un vecchio preside con 40 anni di carriera alle spalle in una delle scuole dove i ragazzi raggiungono i livelli più alti, ormai prossimo alla pensione e malato di cuore. Un giorno si trova di fronte ad un problema: una delle ragazze della sua scuola è credente. Lui non vuole perdere l'allieva (che minaccia di ritirarsi dagli studi ormai prossima al diploma) e vuole soprattutto che gli altri ragazzi della scuola la rispettino e la convincano a cambiare idea. Lui che è un ateo convinto è sicuro che riuscirà a portarla dalla propria parte con la dialettica, senza usare misure punitive che, secondo lui, altro non farebbero che avvicinarla ancora di più alla fede. La cosa eccezionale è che un uomo ormai vecchio, prossimo alla pensione, malato, con anni di carriera alle spalle riesca a mettere in discussione il suo metodo di insegnamento (che ha pensato solo alle nozioni tralasciando l'aspetto educativo dei ragazzi) xchè vede che di fronte alla scoperta nessuno mostra un segno di umanità nei confronti della propria compagna di classe. Egli instaura una discussione tra i "lirici" e i "fisici" xchè convinto che con la dialettica e il ragionamento tutti possano arrivare ad avere un'idea personale. Questo preside eccezionale si comporta sempre in modo giusto con chi ha di fronte, difendendo sempre il ragionamento e criticando (almeno in cuor suo) chi crede o non crede a prescindere. La battaglia che intraprende questo preside è dura e i suoi concittadini non gli rendono le cose facili (anche se una parte di essi poi si ricrede e lo incoraggia), ma la cosa importante è che quest'uomo dà, non solo a loro, ma soprattutto a noi degli spunti x ragionare, incoraggiandoci e dicendoci che dobbiamo arrivare ad avere un'idea (qualunque essa sia) attraverso un'analisi e un ragionamento.
Spero di aver supportato l'idea che aveva dato Nubulina e spero di aver messo un po' di curiosità. Provate a leggere questo libro xchè merita davvero.
Avevo visto anche Sunset Limited (adattamento cinematografico dell'omonima opera di Cormac McCarthy) che tratta sempre dell'esistenza di Dio..ma (a rischio di sembrare superficiale) mi era sembrato molto difficile e pesante..

Detto questo ora inizio Le tre bare di Carr..consigliato da Bacci :)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Nebulina - Giovedì 24 Ott 2013, 13:35:49
Grazie mille Cip & Ciop, mi hai fatto un regalo bellissimo :-)!

Oltre ad avermi intimamente commosso!

Anch'io sto leggendo un giallo... L'assassinio di Roger Ackroyd della Christie
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Juro - Giovedì 24 Ott 2013, 15:38:16
Anch'io sto leggendo un giallo... L'assassinio di Roger Ackroyd della Christie
Guarda i casi, 10 minuti fa io ho finito di leggere Gli elefanti hanno buona memoria, ovviamente della Christie.
Sherlock Holmes sarà anche grande e mi piace un sacco, ma Hercule Poirot è sempre il migliore, oltre che tremendamente simpatico. :)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bacci - Giovedì 24 Ott 2013, 16:21:16
Molti acquisti negli ultimi giorni, tutti molto interessanti (almeno per me, ovvio) :D

- Il ciclo completo di Lord Darcy, di Randall Garrett, che contiene anche Too many magicians (La stanza chiusa), che è un delitto della camera chiusa molto particolare, ambientato - come tutto il ciclo - in un presente ucronico, che cercavo da tempo;

- La donna della domenica di Fruttero&Lucentini;

- Il ciclo completo delle indagini di Drury Lane, di Ellery Queen (contiene 4 romanzi);

- Lo splendido volume della Mondadori, prima edizione, La porta sull'abisso, di John Dickson Carr, contenente racconti di Bencolin, saggi, parodie sherlockiane, etc. del massimo autore dei delitti della camera chiusa;

- Miss Marple - indagare è il mio peccato, omnibus Mondadori con abituale e meravigliosa copertina di Ferenc Pinter che contiene cinque romanzi di Agatha Christie (pagato una miseria);

- Racconti narrati due volte, di Nathaniel Hawthorne. Ho letto finora solo "Wakefield", che è un racconto veramente superbo, il piacere della lettura mi ha ripagato di tutta l'attesa per trovarlo ;)

- Il mistero della camera gialla, di Gaston LeRoux;

- Il terrore che mormora di JD Carr, letto in treno, meraviglioso!

:D

Appena finito di leggere Lettere a Brambilla di Dino Buzzati

Bellissimo commento brava! Prima o poi lo leggerò!
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Gumi - Giovedì 24 Ott 2013, 17:15:22
e non sul comodino (perchè ho paura) ma nello zaino sul treno ha fatto capolino Dracula. Bram Stoker nun te temo! (o forse si [smiley=paura.gif])
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Chen Dai-Lem - Giovedì 24 Ott 2013, 17:19:13
e non sul comodino (perchè ho paura) ma nello zaino sul treno ha fatto capolino Dracula. Bram Stoker nun te temo! (o forse si [smiley=paura.gif])
BELLISSIMO :) L'ho adorato :)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Juro - Giovedì 24 Ott 2013, 17:23:43
e non sul comodino (perchè ho paura) ma nello zaino sul treno ha fatto capolino Dracula. Bram Stoker nun te temo! (o forse si [smiley=paura.gif])
Leggi, leggi ;D che è sempre bellissimo!
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Paper_Butler - Giovedì 24 Ott 2013, 17:59:22
Anch'io sto leggendo un giallo... L'assassinio di Roger Ackroyd della Christie
Wow, complimenti, uno dei classici del giallo! Attendo con curiosità la tua recensione (anche per vedere come farai a evitare di spoilerare)! ;)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Nebulina - Giovedì 24 Ott 2013, 18:09:00
Citazione
Wow, complimenti, uno dei classici del giallo! Attendo con curiosità la tua recensione (anche per vedere come farai a evitare di spoilerare)! Occhiolino

 :)! Speriamo di riuscirci....
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Nebulina - Giovedì 24 Ott 2013, 18:20:48
Occhi blu, capelli neri Merguerite Duras

Un particolare punto di vista quello che la Duras analizza in questo piccolo libro, fatto di emozioni e sensazioni.
 La trama è ridotta ai minimi termini, le azioni quasi inesistenti riempiono le pagine e si alternano a spazi bianchi che indicano le pause, i vari piani di lettura che si moltiplicano fino a disorientare il lettore in un dedalo di pensieri e di controsensi che non possono non avviluppare fino a scardinare le basi su cui fonda la moralità, sovvertendo il comune senso del significato della parola “Amore”.
Ciò che rende quest'opera qualcosa di eccezionale è senza dubbio lo stile che è adottato, che non lascia spazio a interpretazioni, schietto e diretto che mette a nudo il lettore di fronte a questa relazione che gli si dipana davanti; è l'assoluta assenza di senso che disorienta, la completa penetrazione di due animi senza che la fisicità faccia il suo ingresso, la nudità dei corpi come nudità degli animi che si incrociano, si confidano, si confessano.
 La Duras introduce la lettura con una raccomandazione: lasciate che le parole fluiscano e non fatevi domande; infatti è l'essenza della forza di questa relazione che è difficile definire a impossessarsi del lettore, senza che esso lo voglia o faccia niente per empatizzare con i protagonisti.
 La caratterizzazione dei due personaggi è delineata così bene senza essere descritta, il paradossale inizio della relazione, la forza evocativa dei dialoghi li rendono vivi e ogni loro azione è plausibile, la vita fuori dalla stanza è ovattata, lontana eppure presente e foriera di impercettibili cambiamenti all'interno della stanza; così in un gioco di chiaro-scuro, di occhi velati e di interiorità svelate, i giorni scorrono lenti, cadenzati solo dalla luce che filtra e dal mare che mormora, in un perpetuo ciclico mutamento che consola e che protegge.
 Questa storia, così semplice e complicata al tempo stesso, che si autoalimenta e si lacera si sposta in un teatro in cui agli attori viene spiegato, come in una sceneggiatura, l'essenza del personaggio e dell'emozione, ma il continuo passaggio dalla finzione alla realtà ha il pregio di far respirare il lettore, liberandolo dalla morsa che lo attanaglia, di un amore così profondo da commuovere, ma così impossibile.
 Il terzo personaggio, invisibile e impalpabile, misterioso e affascinante è il tratto che unisce i due protagonisti, colui che traduce i loro linguaggi, che li porta nella stessa dimensione: è attraverso lo straniero dai capelli neri e gli occhi blu, verso il quale entrambi provano dei sentimenti, che riescono a capirsi e fino a quando staranno in quella stanza insieme e terranno vivo quello straniero essi esiteranno; la loro storia avrà uno svolgimento, al dissolversi di quel ricordo anche la storia svanirà, dando vita ad un'altra storia, quella della loro separazione.
 Un racconto che penetra in profondità, che va letto come si ascolta una musica, senza che la ragione prenda il sopravvento, godendosi uno stile che sperimenta e priva di sovrastrutture il sentimento più narrato al mondo.

 Consigliato senza remore, anche se può lasciare straniati, ma carichi di disperazione e stremati dall'inane tentativo di comprensione.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Nebulina - Sabato 26 Ott 2013, 18:58:39
E speriamo di non far danni...... :D

L'assassinio di Roger Ackroyd Agata Christie

Se si amano i gialli “L'assassinio di Roger Ackroyd” è e rimarrà un capolavoro senza possibilità di replica; se non sia amano è un libro di notevole interesse, non per lo stile, che comunque si confà al genere, diretto, privo di virtuosismi, con un lessico accessibile a tutti, ma con una vivacità nei dialoghi da far, quasi, sentire le voci che si susseguono, il loro toni, le loro inclinazioni; la Christie, attraverso il magistrale uso dei silenzi, più che delle parole, svela solo ciò che desidera sia svelato e nasconde, in uno scrigno aperto ciò che, invece, intende mantenere segreto, per tutto il libro, in ogni frase, fino alla conclusione che non può non stupire, non può non trovare il lettore sconfitto, poiché non si gioca ad armi pari.
Concluso e risolto, da Poirot non certo dal lettore, il caso, quello che rimane è una sensazione di stupore e di incredulità mischiata a devozione per questa autrice che non solo riesce a far svanire la stanchezza, la noia, il sonno durante la lettura, ma ci riesce anche dopo, perché la mente non può non restare in quel paese, in quella casa a formulare ipotesi, non può non giustificare la propria inferiorità, senza peraltro riuscirci, non continuare a parlare con i personaggi, i quali sono caratterizzati al meglio possibile, trattandosi di un giallo, sono le azioni che compiono a svelare il loro carattere e molto della loro personalità è lasciata all'immaginazione, che corre per quelle lande inglesi e li vede vivere delle vite aldilà del libro, li vede correre, amare, provare emozioni; li vede uccidere, mentire, sognare, arrancare, li vede infine per quello che sono, ma solo alla fine, dopo che hanno vissuto mille vite, dopo che sono passati dall'innocenza alla colpevolezza almeno una decina di volte, senza decidersi, senza riuscire a scegliere.
Il piccolo villaggio è sospeso in una dimensione indefinita, potrebbe essere cento anni fa come potrebbe essere adesso, le comari di paese che ciarlano, i piccoli e grandi segreti  che tutti sanno e la Christie utilizza in modo magistrale i personaggi secondari, soprattutto la zitella pettegola che cattura per simpatia e semplicità o i di lei amici di mahjong che ricalcano alla perfezione i pensionati dei nostri giorni. Poirot è Poirot, odioso, saccente, preciso, ma infallibile.
Quasi più di un libro, un gioco da giocare sapendo che si perderà, solo per il gusto di provarci perché alla fine l'importante è partecipare e conoscere un testo che non può per sua naturale struttura non rimanere impresso nella memoria, per contenuto e svolgimento della trama.
Chi ama i gialli li amerà ancora di più, a lettura conclusa, chi non li amava non li guarderà più con gli stessi occhi.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Chen Dai-Lem - Domenica 27 Ott 2013, 14:21:55
Bellissima recensione come sempre Nubulina :) Ovviamente sarà il prossimo libro che leggerò..uno xchè è tanto che non leggo la Christie..due xchè la tua recensione mi ha davvero incuriosita :) Proverò a giocare anch'io sapendo di perdere..ma il baffo che conquista di Hercule Poirot non può non esercitare il suo fascino anche su di me :)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Nebulina - Domenica 27 Ott 2013, 14:34:54
Grazie :-)
Ero un po' titubante nel fare la recensione perché scrivere di un giallo è sempre difficile, sono contenta di averti incuriosita...

Allora guarda un po' se ti incuriosisce anche questo:

Argento Vivo Marco Malvaldi

Ultimo lavoro di Marco Malvaldi che abbandona, per il momento, i vecchietti del Bar lume per tentare una prova più matura e strutturata.
Come spesso accade, però, è difficile riuscire ad abbandonare le caratteristiche di una scrittura accolta in modo benevolo dal pubblico riducendo la vena comica e umoristica; senza dubbio se ne apprezza lo sforzo, ma il risultato è uno schizofrenico romanzo in cui le due anime di Malvaldi si trovano a scrivere ognuna un romanzo e solo a riunificazione avvenuta si ha, anche, la compenetrazione delle due opere.
E' necessario spendere qualche parola sulla trama affinché l'affermazione fatta poc'anzi possa essere compresa; un noto scrittore subisce il furto del proprio computer portatile dove è custodita l'unica copia del nuovo romanzo che viene ritrovato da un blogger appassionato di letteratura.
Lo stile è quello a cui Malvaldi ci ha abituato, semplice nel lessico e nella costruzione della frase,  mai banale o sciatto, ma piuttosto attento e corretto.
I personaggi del libro sono piuttosto bidimensionali, privi di una personalità vera e propria, eredità, forse dei precedenti lavori; il protagonista, in particolar modo, appare privo di sentimenti e di emozioni, un modo di affrontare la vita quasi patologico, così come la moglie che non appare ben delineata, ma quasi una comparsa; lo stesso, più o meno vale per gli altri personaggi.
Il commento a questo libro potrebbe finire qui, se non fossero presenti all'interno di esso alcuni capitoli del libro rubato, che attraverso gli occhi del protagonista ci vengono mostrati.
E' in quelle pagine che c'è il vero romanzo che a mio avviso Malvaldi voleva scrivere, ma che non ha avuto il coraggio di portare a termine o che forse non ha riscosso fiducia da parte dell'editore.
Il tema di questo romanzo nel romanzo è la ricerca della bellezza, non da un punto di vista filosofico, ma da quello scientifico: un matematico, che ha investito la vita a questo scopo, lascia la carriera per sopraggiunti limiti di età e nel discorso di commiato racconta ciò che ha cercato per tutta la sua esistenza, senza riuscirci.
Sono pochi capitoli dedicati a questo, ma sono i più belli, sembra che in quelli Malvaldi abbia la possibilità di mettere a nudo la propria essenza senza la maschera del discolo, del simpatico per forza, di colui che fa divertire, ma un uomo che pensa, che ha delle passioni profonde, che crede in ciò che ha studiato; allora la chimica, la musica, la ricerca si fondono, in quelle poche pagine  creando personaggi di spessore, che attraverso i silenzi e le parole manifestano ciò che provano, ciò che pensano, trasudano emozioni e sensazioni contrastanti, senza quella patina macchiettistica che imbibisce tutto il romanzo. Un'oasi in mezzo al deserto, ma generata dalla medesima penna.
Spero che in futuro abbia il coraggio di lasciar fluire le sue passioni e scriva per emozionare e non solo per far divertire, spero che non debba più ricorrere a questi stratagemmi per nascondere ciò che davvero vuol scrivere.
Malvaldi non ha la penna del grande scrittore, ma ha di sicuro più talento di quello che manifesta in queste opere che non vanno al di là dell'intrattenimento e della risata facile, che non lasciano niente se non una piacevole ora in allegria.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Paper_Butler - Domenica 27 Ott 2013, 17:22:19
Se si amano i gialli “L'assassinio di Roger Ackroyd” è e rimarrà un capolavoro senza possibilità di replica
Quanta verità e acutezza in questa tua prima frase! Ti faccio davvero i miei complimenti: bellissima recensione e assolutamente nessun "danno"! Se non l'avessi già letto, morirei dalla curiosità di leggerlo! ;)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: alec - Mercoledì 30 Ott 2013, 01:52:12
Sto leggendo "Tommy Gemmell, Lion Heart" di Graham McColl. Bella biografia in lingua inglese del  calciatore che vinse la Coppa dei Campioni col Celtic nel 1967. Coinvolgente.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Juro - Mercoledì 30 Ott 2013, 19:29:35
Sto leggendo Tutte le commedie - Shakespeare!
Dio, Allah e Budda! Ma chi è quell'imbecille che ha messo in giro la voce sullo stile tanto delicato e romantico di Willy? Chi sono quegli idioti che citano Romeo e Giulietta (sì, quella è una tragedia, ma l'ho letta lo stesso) come perfetto esempio di storia d'amore?
Willy è di uno spasso incredibile: battute frizzanti sparate a raffica, dissacrazione assoluta di ogni cosa possibile e immaginabile, goliardia e cazzeggio assicurati ;D Questo, senza niente togliere alla sua scrittura, sia ben inteso.
Le trame, se pur guidate da canovacci simili, si svolgono con sapienza e umorismo, con una scelta di parole che (certo, parliamo di una traduzione, con tutti i pro e i contro della cosa, ma...) riesce sempre a farti sentire i dialoghi, a farti sentire la scena che voleva rappresentata. E senza scrivere nient'altro che ciò che dicono i vari personaggi. Ho letto libri che, hai voglia di menare descrizioni minuziose della scena e dei personaggi, ma come si dice a Napoli, n'addiventan' mai babbà.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Chen Dai-Lem - Lunedì 4 Nov 2013, 14:10:52
Ho finito di leggere Le tre bare di John Dickson Carr..beh che dire..ringrazio Bacci x averne parlato e avermi portato a leggerlo..bellissimo..coinvol gente..stupendo..c'erano dei momenti in cui non riuscivo a chiuderlo..e momenti in cui avevo paura di uscire di casa temendo di trovarci fuori il fratello Henri..chi ama i gialli e non'ha ancora letto deve farlo assolutamente :)
Ora mi prendo una piccola pausa x leggere Viola giramondo dei Turconi :)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bacci - Lunedì 4 Nov 2013, 16:11:57
Ho finito di leggere Le tre bare di John Dickson Carr..beh che dire..ringrazio Bacci x averne parlato e avermi portato a leggerlo..bellissimo..coinvol gente..stupendo..c'erano dei momenti in cui non riuscivo a chiuderlo..e momenti in cui avevo paura di uscire di casa temendo di trovarci fuori il fratello Henri..chi ama i gialli e non'ha ancora letto deve farlo assolutamente :)
Ora mi prendo una piccola pausa x leggere Viola giramondo dei Turconi :)

Sono contento che ti sia piaciuto ;) Forse la soluzione finale è un po' astratta e troppo teorica, per questo alcuni gialli di JD Carr negli ultimi tempi sono stati valutati superiori anche a questo, ma questo libro rimane senza dubbio una lettura da fare per gli amanti del giallo classico e degli enigmi della camera chiusa ;)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Nebulina - Venerdì 8 Nov 2013, 12:28:22
Dieci Piccoli indiani – Agatha Chrisite

Sin dalle prime pagine l'atmosfera è cupa e la sensazione di un destino inesorabile si affaccia subito al lettore.
Un treno che percorre un dolce paesaggio inglese, qualcuno sta tessendo una trama complicata e cervellotica che come una calamita tratterrà il lettore alle pagine nella vana speranza di dare un senso a degli avvenimenti che senso non hanno.
Questo della Christie è forse il più famoso giallo e il più citato negli anni e non a torto rimane e rimarrà nei classici della letteratura di genere, anche se è senza alcun dubbio qualcosa di più.
A differenza di altre opere in questa i personaggi sono caratterizzati molto bene, si può imputare loro il difetto di essere stereotipati, ma è forse proprio in questo la loro forza, ognuno di essi ha una personalità, ha un carattere e proprio per questo le loro azioni non sono solo funzionali alla storia, ma sono pezzi di storia a sé che raccontano il proprio rapporto con la colpa.
I dieci protagonisti divengono rappresentazione di ogni categoria di persona, ognuno leggendo non può provare nello stesso istante antipatia e compassione, per il tentativo inutile di giustificare le proprie azioni, che divengono, agli occhi del lettore inutili e infantili scuse atte a mistificare la realtà delle cose. Scandagliando queste dieci anime non si può non cercare un piano di lettura più profondo, no si può non porci delle domande sul nostro rapporto con la colpa; proprio per questo motivo questo romanzo ha una marcia in più.
Da un punto di vista narrativo è perfetto, una serie di ingranaggi che danno vita ad un meccanismo dinamico e divertente, indizi, mezze parole, pensieri che se letti con attenzione e con logicità portano a comprendere l'identità dell'assassino che non può che essere una gratificazione per il lettore più attento.
Il lessico è quello che caratterizza la Christie, semplice, ma non banale, capace di essere compreso da tutti anche a distanza di anni non ha perso la vivacità e la sottile ironia dissacrante, i dialoghi sono credibili e mai ridondanti un climax di terrore e angoscia che percorre tutto il libro fino alla sua conclusione.
Difficile poter analizzare più in profondità i vari aspetti del libro senza svelarne niente, ma posso consigliarlo a tutti senza alcun dubbio, poiché sarà un'ottima lettura sia per chi ama i gialli sia per chi invece li trova una lettura più leggera.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Minhaj - Venerdì 8 Nov 2013, 14:34:38
Sto leggendo "Il piccolo principe" di Antoine de Saint-Exupéry!
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Juro - Venerdì 8 Nov 2013, 15:02:57
Nubu, le tue recensioni sono sempre impeccabili. Dieci piccoli indiani!, ricordo la sera in cui lo acquistai. Lo vidi sullo scaffale della libreria e, senza averlo mai sentito prima, lo presi: a mezzanotte lo avevo finito, ero rimasto in piedi per leggerlo, senza riuscire a staccarmene un attimo :D
Alla seconda rilettura, invece, ricordo appunto di come mi misi a leggerlo con occhio da detective, soppesando le parole di tutti i personaggi, i pensieri, e l'aria scioccata che mi si stampò in volto quando mi accorsi che l'autore del crimine, lo sconosciuto U.N.Owen, era lì in bella mostra già da molto prima del finale, visibile a chi avesse letto nel modo giusto l'opera. Senza dubbio L'immancabile capolavoro del giallo, per chiunque ne sia appassionato, ma anche per chiunque ami la lettura in ogni suo genere.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: ML-IHJCM - Venerdì 8 Nov 2013, 18:36:00
Sto leggendo Tutte le commedie - Shakespeare!
 
Una raccomandazione: leggile (o rileggile) in lingua originale. La differenza e' enorme. E non e' cosi' difficile; anche perche' si trovano facilmente - e a poco prezzo - edizioni colme di note esplicative (cosi' come le edizioni italiane della Comedia in genere sono piene di note per aiutare il lettore).
Adoro le commedie scespiriane; se dovessi definire con un esempio la parola civilta', prenderei "As you like it" (but what'e'er you are, that in this desert inaccessible, under the shade of melancholy boughs, lose and neglect the creeping hours of time ...  - nota l'insinuante, dolcissima musicalita' dei versi, che immagino nessun traduttore abbia saputo conservare). E dopo aver letto i dialoghi di quelle commedie, mi sono convinto che ogni altro cultore dell'arte della conversazione non sia mai andato oltre il livello di principiante.

Su Dieci piccoli indiani: ma sono l'unico a trovarlo interessante sopratutto per l'aspetto teologico? (Mi riferisco a quel senso di colpa universale, che mi sembra sia la maggior forza del romanzo.)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Nebulina - Venerdì 8 Nov 2013, 18:47:13
Ho cercato in qualche modo di sottolineare il fatto senza svelare troppo, ma credo che sia quella marcia in più di cui parlavo!
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Juro - Venerdì 8 Nov 2013, 20:13:12
Una raccomandazione: leggile (o rileggile) in lingua originale. La differenza e' enorme. E non e' cosi' difficile; anche perche' si trovano facilmente - e a poco prezzo - edizioni colme di note esplicative (cosi' come le edizioni italiane della Comedia in genere sono piene di note per aiutare il lettore).
Adoro le commedie scespiriane; se dovessi definire con un esempio la parola civilta', prenderei "As you like it" (but what'e'er you are, that in this desert inaccessible, under the shade of melancholy boughs, lose and neglect the creeping hours of time ...  - nota l'insinuante, dolcissima musicalita' dei versi, che immagino nessun traduttore abbia saputo conservare). E dopo aver letto i dialoghi di quelle commedie, mi sono convinto che ogni altro cultore dell'arte della conversazione non sia mai andato oltre il livello di principiante.
 
Guarda, io sono un fautore dell'idea che un'opera vada letta nella lingua in cui è stata composta. Le traduzioni, per quanto fedeli, non potranno mai riprendere, come tu stesso fai notare, la musicalità con cui fu concepito il brano originale. Il problema di questa tesi, però, è che a volerla seguire in pieno, mi sarei privato di Verne, Hugo, Dumas e Moupassant, dato che non capisco nulla di francese :P per non parlare, poi, di testi cinesi, giapponesi, tedeschi ecc. ecc...
Per l'inglese, ogni qual volta m'è possibile, mi procuro invece i testi in lingua madre, e la storia è tutta un'altra cosa.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: ML-IHJCM - Sabato 9 Nov 2013, 15:05:00
Ho cercato in qualche modo di sottolineare il fatto senza svelare troppo, ma credo che sia quella marcia in più di cui parlavo!
In effetti rivedendo il tuo intervento (cui, ammetto, avevo dato una scorsa un po’ troppo rapida) noto che ci avevi accennato.

...
Avevo raccomandato l'inglese per Shakespeare perche' ormai un'infarinatura di questa lingua ce l'hanno tutti (e tu avevi detto esplicitamente che stai leggendo traduzioni). Sul francese non sono molto ferrato, ma la mia esperienza e' che studiandolo seriamente per un mese o due (in modo da impratichirsi di forme verbali, farsi un'idea della grammatica e di come in genere i termini italiani sono modificati in francese, ed imparare quel centinaio di parole molto frequenti e assai diverse dall'italiano) si puo' cominciare a leggere; poi, man mano che si va avanti, sara' piu' facile. Se poi ti interessa la poesia, aggiungo che la trovo una delle cose piu' raccomandabili per  i principianti, in quanto presenta due grossi vantaggi rispetto alla narrativa: sono testi generalmente brevi (quindi anche se devi ricorrere spesso al vocabolario, nel giro di qualche ora sei riuscito a leggere un testo completo, evitando le frustrazioni di procedere ad una pagina al giorno con un romanzo) e facilmente memorizzabili (un vantaggio evidente quando stai cercando di imparare la lingua).
  Nel caso del francese, poi, la mia impressione (ma, ripeto, son tutt'altro che competente) e' che le traduzioni buone di testi poetici siano molto piu' difficili: francese ed italiano sono lingue molto simili (e questo tende a rispecchiarsi nelle traduzioni, che spesso non si discostano molto dall'originale in fatto di vocaboli), ma differiscono soprattutto in questioni di pronuncia, dunque di accenti, ritmo e musicalita': credo che quel che suona ottimamente in una di queste lingue diventi atroce nell'altra e viceversa.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Juro - Sabato 9 Nov 2013, 20:11:16
....
Fortunatamente, l'inglese lo leggo molto bene (peccato non lo ascolti allo stesso modo...) e sia diverse poesie, sia libri in prosa in madrelingua li ho già gustati. Il francese... sai che in effetti potrebbe essere la scusa e il modo per iniziare a studiarsi una nuova lingua? Male non fa di certo :)


Credo, intanto, di aver preso una piccola pausa dalle commedie, e mi sembra di essermi dedicato a un libro di De Crescenzo, mi pare si chiami il Dubbio, e mi pare di averlo divorato in meno di un ora. Non credo però di essermi lasciato persuadere dalle idee esposte, non ne sono tanto convinto, m'hanno lasciato un po' in Dubbio :P :P
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Juro - Martedì 12 Nov 2013, 19:07:42
Probabilmente molti di voi immagineranno che io abbia già letto questo titolo da chissà quanto, ma invece no! Trovato oggi e comprato, Il libro del Tè di Okakura Kakuzo, sulla storia, la filosofia e il modo di preparare, servire e gustare un tè. Poteva forse mancarmi :P?
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Nebulina - Venerdì 15 Nov 2013, 00:09:16
Il Ventre di Napoli- Matilde Serao

Matilde estasia, Matilde commuove, Matilde stupisce ed ammalia.
Un nome che evoca ricordi lontani, piccole righe in antologie liceali, sulla carta quasi scolorite, nella memoria, al massimo, il nome di una strada o di una scuola.
Può capitare di imbattersi in un volume, per caso, di Matilde Serao, aprirlo e scoprire un mondo, lontano, ma attuale; scomparso, ma ancora possibile.
“Il ventre di Napoli” nasce come un reportage giornalistico a puntate e si prefigge l'ambizioso obiettivo di descrivere la realtà del popolo napoletano di fine ottocento.
In questo modo, con un attacco diretto all'allora Presidente del Consiglio Italiano, inizia questo straziante viaggio nei vicoli, nelle strade, nelle botteghe e nelle case di una Napoli oscura, nera, ombrosa e sporca; così la troviamo nel 1884, pressoché identica nel 1904 dopo vent'anni.
Un inno all'ipocrisia della politica urlato e mostrato senza veli, con la forza incredibile di una donna del secolo scorso, che non indugia di fronte all'improbo compito di difendere i più deboli, di essere la voce di un popolo muto, la penna di un popolo analfabeta.
L'ipocrita immagine patinata da cartolina di Napoli viene disintegrata e sporcata dalle luride acque che allagano i piccoli vicoli dove il popolo sopravvive, nello squallore dell'abbandono, nella tristezza di case troppo piccole per quel mare di persone che si arrangia come può, per le quali il pasto quotidiano è l'obiettivo.
La penna della Serao si fa efficace e diretta, con uno stile semplice, non certo elegante, di sicuro non edulcorato, riesce nello stesso tempo a descrivere lo squallore inenarrabile dei luoghi e la vitalità e la forza delle persone, che cercano nel gioco del Lotto la speranza, che vivono per il sogno che il Lotto regala loro, sicuri che la ruota prima o poi girerà per loro.
Esponente del verismo Matilde Serao riesce a trasmettere al lettore tutto quello che è necessario, generando gli odori nauseanti che appestano le strade, i colori scuri e fumosi che vi aleggiano e i rumori, il ciacaleccio delle voci, la confusione dei mercati, il vociare dalle finestre; riesce in tutto questo penetrando nel profondo e depositando un seme che solo nei cuori più aridi non potrà germogliare.
Nel leggere queste pagine ci si sente quasi marchiati da un peccato originale, quasi responsabili per quelle sventure, per quell'abbandono che non avrà mai fine, né allora, né dopo vent'anni, né ahimè, ai giorni nostri.
Una lettura consigliata, per troppo tempo dimenticata, un'autrice che non si limita a scrivere un libro, denuncia una situazione scandalosa e lo fa dalle prime pagine di un giornale, senza paura, senza peli sulla lingua, ma con la genuina schiettezza del popolo napoletano; il suo popolo e non solo esso le sarà per sempre grato.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Chen Dai-Lem - Sabato 23 Nov 2013, 12:34:56
Ho finito di leggere da poco Conversazione con Carlo Chendi. Da Pepito alla Disney e oltre: cinquant'anni di fumetto vissuti da protagonista di Sergio Badino.
Questo libro mi è piaciuto molto e i complimenti vanno divisi in due: a Carlo Chendi, per l'uomo che è..è veramente sempre un piacere ascoltare i suoi innumerevoli aneddoti e questo libro era proprio come una conversazione con lui. E' come un nonno che racconta ai nipoti la sua vita, e lo fa senza essere mai noioso. E a Sergio Badino perchè è riuscito a registrare tutti gli infiniti aneddoti che Carlo Chendi gli raccontava senza essere invadente e ponendo solo qualche domanda qui e lì per reindirizzare la conversazione. Credo che uno scrittore, in casi come questo,  sia tanto più bravo quanto più riesce a essere invisibile agli occhi del lettore.
E via che il libro comincia con Carlo che racconta di quando era piccolo e scambiava i libri e i fumetti con gli altri bambini perchè non tutti riuscivano ad avere le ultime novità a causa ovviamente della crisi economica del periodo..ma i fumetti e i libri circolavano lo stesso perchè venivano scambiati..e questo mi sembra molto bello. E i film che erano di prima, seconda, terza e quarta visione e che arrivavano alla quarta visione con le pellicole talmente usurate e rattoppate che perdevano i pezzi..così un film che in prima visione durava più di un'ora arrivava a durare in quarta visione 40 minuti..
E poi i viaggi "avventurosi" in treno che doveva fare per mostrare i suoi disegni agli editori partendo da Rapallo alle 4.30 della mattina e arrivando a Milano alle 9!!! Come è cambiato il senso delle distanze!!!
E il racconto della sua amicizia con Giorgio Cavazzano, Hugo Pratt, Carl Barks, con il quale si sono scambiati molte lettere, Massimo de Vita.. Mi ha fatto molta tenerezza quando ha raccontato che quando ha incontrato Carl Barks in Italia, al momento di salutarsi Barks aveva gli occhi lucidi perchè sapeva che non si sarebbero più rivisti..l'ho trovato triste e bello allo stesso tempo.
E poi un milione di aneddoti su tutta la sua vita e sulla sua infinita produzione (Carlo si è dedicato perfino ai fotoromanzi!!!).
Mi ha fatto vivere l'Italia di quel tempo..e come dice Sergio Badino alla fine del secondo capitolo, mi sono lasciata affascinare da questo mondo color seppia cercando di immaginare persone e luoghi aiutandomi con vecchi film..
E' un libro stupendo..che consiglio assolutamente.. A completamento ho letto anche "Cartoonist celebration" che è un volumetto sempre curato da Carlo che parla della Mostra Internazionale dei Cartoonist a Rapallo..del ristorante "U Giancu" (posto secondo me eccezionale x come è descritto)..del carnevale dei piccoli, manifestazione organizzata dai comuni di Rapallo e di Santa Margherita alla quale partecipava, fornendo i disegni per i carri, anche lo studio Bierreci (Bottaro, Rebuffi, Chendi)..e tanto altro ancora..
Sono contenta di aver letto questo volumetto e lo consiglio a tutti :)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Paperock - Lunedì 2 Dic 2013, 14:28:50
La filosofia di Topolino
Saggio del filosofo della scienza e "scientista" Giulio Giorello, dove alcune storie di topolino vengono analizzate filosoficamente.Mi ha lasciato alquanto perplesso l'operazione,perche mi è sembrata piuttosto forzata la cosa e servita solo a dimostrare  le sue  tesi.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Nebulina - Mercoledì 11 Dic 2013, 22:25:30
I Racconti di Matilde Serao

Mentre si scorrono le pagine de “Il ventre di Napoli” la sensazione è quella di volteggiare nel cielo e con un binocolo guardare il mare, i viali, le vie; scorgere le persone che in questi vicoli camminano, sopravvivono, amano.
Matilde Serao non si limita però, nella sua sconfinata produzione letteraria, ad una visione d'insieme, attraverso i racconti ci porta a conoscerle quelle persone, quei bambini, quei giocatori di lotto, quelle piccole anime smarrite, sconvolte, ma così vere così profonde.
Proprio a causa della grande quantità di racconti scritti mi soffermo su alcuni che sono paradigmatici.
Primo fra tutti “Una fioraia”, struggente quanto breve racconto fatto di disperazione mista a speranza, ciò che più colpisce nello stile così asciutto ed essenziale è la forza del messaggio, la capacità di far emergere dalla fantasia quei corpi, quegli odori e di generare nel lettore un'empatia così forte così profonda da lasciare senza fiato alla conclusione, con il volto rigato di quelle lacrime inutili, ma foriere di un peccato originale, perché troppo attuale è la situazione raccontata, troppo vivido il sentimento generato. Così come in “Canituccia” attraverso un lessico essenziale, ma adatto al racconto si riesce a scorgere quell'anima nascosta, quel sentimento così puro dei bambini, così ricco di buoni propositi, che non ha conosciuto ancora compromessi; non si può non soffrire, non sentire ciò che sente il personaggio, quasi come se la vicenda stesse accadendo al lettore; ma non solo di bimbi si occupa la Serao; in “O Giovannino o la morte” si affronta più o meno lo stesso tema, quello della purezza di un animo, della purezza delle proprie idee; è forse questo il racconto  più crudele, quello che più fa riflettere.  Nelle poche pagine che lo compongono la protagonista vive emozioni forti, contrastanti; il punto di vista è quello di lei, il lettore vede con i suoi occhi e intuisce, ma non scaccia l'ipotesi, spera fino alla fine, con lei. Tutto è perfetto, i tempi narrativi, scandiscono tutta la vicenda, svelando a poco a poco elementi che conducono alla soluzione, unica e inesorabile; pur girando intorno a tre personaggi, sono indispensabili e ben caratterizzati tutta una serie di vicini di casa, che rappresentano le varie tipologie di persone che si erano incontrati ne “Il ventre di Napoli”, ma si dà loro, qui, un nome e una vita, dei sentimenti.
Incredibile la capacità di plasmare con così poche parole, un dialogo, una battuta oppure un gesto la  personalità di un uomo o di una donna, quasi come a sintetizzare un'esistenza in una paradigmatica stigmate.
In “Terno secco” si fondono più fattori, l'eterna ricerca della fortuna, la speranza del lotto e le credenze popolari riguardo ai numeri da giocare e la struggente dignità di una madre, la disperata miseria che conduce a scelte scellerate col senno di poi. Sembra quasi che la Serao giochi col fato, che ponga le condizioni iniziali e poi lasci al destino il compito della prima mossa che  pregiudicherà tutta la partita. Niente avviene per caso e spesso nello spazio bianco tra una parola e l'altra si respira la vita della scrittrice, si percepisce il suo vissuto, si vede con i suoi occhi; le immagini che si figurano davanti a noi sono quelle viste da lei, sono quelle bimbe ch'ella ha guardato senza forse riuscire ad aiutare, sono quelle donne che si appostavano davanti ai banchi di pietà, sono quelle giovinette piene di speranze per il proprio avvenire roseo e facile con al fianco la vita che va avanti e mostra tutta la sua disperazione nella vicina di casa con cinque figli e uno in arrivo, tutti affamati, tutti sporchi, tutti senza un avvenire, ma comunque pronti, sempre, ad andare avanti.
Non solo di tinte così cupe si compongono i racconti di Matilde e un esempio ne è “La virtù di Cecchina” in cui si racconta l'avventura di una piccola borghese, moglie di un medico tirchio e ormai privo di interesse verso di lei. Un nobile la vuole come amante e il lettore vive tutti i dubbi, tutte le sensazioni che questa prova. Ciò che rende il racconto molto interessante non è la trama, che è divertente e veloce, ma il punto di vista, ciò che a Cecchina interessa è quel mondo, quegli argenti, quei merletti; insomma tutto quello di cui il marito la priva, ma senza avidità, solo una grande curiosità; non una parola dell'uomo che la desidera così tanto, non si parla di amore, ma si respira l'ansia che la pervade, la voglia di apparire all'altezza e la tensione sale fino ad un finale che non può che lasciare a bocca aperta.

Matilde Serao trova nel racconto una forma narrativa che le si confà, poiché è nella sintesi che riesce a dare il meglio, nel disegnare con poche pennellate personaggi di spessore, con l'assoluta laconicità delle frasi, l'essenzialità delle descrizioni, ma la grandissima forza evocativa del lessico scarno, ma efficace.
Questi cinque racconti sono un paradigma, ma molti altri possono suscitare interesse e far conoscere questa autrice straordinaria che racconta un pezzo della storia della nostra Italia.

Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Nebulina - Giovedì 19 Dic 2013, 16:53:05
Gli Amanti – Matilde Serao

Questi brevi racconti sono la dimostrazione che si può raccontare d'amore in modo semplice e diretto senza cadere nel banale o nel melenso.
Le storie narrate sono d'amore, rapporti più o meno riusciti clandestini, ma non solo, in cui ogni attore è delineato così bene e in modo così completo che il lettore si trova disorientato, non riesce, come spesso accade nella realtà, ad erigersi a giudice della vicenda.
Più che negli altri lavori della Serao qui si percepiscono le sue esperienze romane, la vita nei salotti bene, dove era accolta grazie alla sua grande cultura e alla sua penna così tagliente; le donne raccontate sono realistiche, perché con molta probabilità facevano parte della cerchia che la scrittrice frequentava.
Se in “Piccole Anime” e negli altri racconti è il popolo ad essere raccontato e svelato in tutta la sua povertà e la sua tenerezza, ne “Gli amanti” è la borghesia che si scopre, che mette in luce lo squallore e la pochezza di pensiero.
Come accennato poc'anzi è la descrizione delle donne, più che degli uomini ad essere pungente, precisa e a volte cattiva.
Scorrono sotto gli occhi donne sottomesse, donne vili, traditrici e frivole; è forse proprio quest'ultima qualità la più sottolineata e gli abiti, i cappellini,le cinture, le gale, i pizzi e i merletti  divengono paradigma di una società che è spaccata in due: da una parte il popolo fatto di garzoni e cameriere che agognano quei vestiti e le signore che li regalano perché ormai vecchi e sporchi.
Se il piano sociologico di quasi tutti i racconti della Serao è il più concreto e tangibile quello narrativo non è da meno, poiché ogni storia ha uno stile così semplice e diretto, asciutto con dialoghi che danno ritmo alla narrazione.
Cosa resta alla fine della lettura di questo piccolo libro? La sensazione di avere tra le mani qualcosa di etereo, di essere entrati, come un fantasma, da sotto le porte dei palazzi borghesi, di aver osservato quelle vite nascosti dietro un divano damascato, di aver sentito i brividi di passione e la gioia mortale dell'attesa.
Matilede Serao ha il grande pregio di riuscire a trasmettere ciò che prova in un modo così profondo, così passionale che è difficile scoprire in altre scrittrici, non è ciò che racconta ad essere particolare, è come lo scrive, percorre una strada diritta come un fuso nel telaio, la segue e quando meno te lo aspetti, quando già stai per assaporare quel finale ecco che c'è la deviazione, ecco che rimani stupefatto, perché conosciuto il finale le cose non sarebbero potute andare che in quel modo.
Piacevole sotto tutti i punti di vista contiene qualcosa di molti generi, dal melodramma alla commedia, dal giallo al racconto pieno di suspance.
Se si conosce la Serao non si può non ritrovare tutta la sua essenza in questi racconti, in caso contrario un'occasione unica per imparare ad apprezzarla.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Gaber Ricci - Sabato 21 Dic 2013, 16:34:27
In questo momento, ho sul comodino (letteralmente) Milano calibro 9 di Giorgio Scerbanenco. Ne ho letti i primi due racconti e credo che... scusate, devo correre a leggere gli altri! :)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Chen Dai-Lem - Sabato 21 Dic 2013, 17:56:59
Gli Amanti – Matilde Serao

Questi brevi racconti sono la dimostrazione che si può raccontare d'amore in modo semplice e diretto senza cadere nel banale o nel melenso.
Le storie narrate sono d'amore, rapporti più o meno riusciti clandestini, ma non solo, in cui ogni attore è delineato così bene e in modo così completo che il lettore si trova disorientato, non riesce, come spesso accade nella realtà, ad erigersi a giudice della vicenda.
Più che negli altri lavori della Serao qui si percepiscono le sue esperienze romane, la vita nei salotti bene, dove era accolta grazie alla sua grande cultura e alla sua penna così tagliente; le donne raccontate sono realistiche, perché con molta probabilità facevano parte della cerchia che la scrittrice frequentava.
Se in “Piccole Anime” e negli altri racconti è il popolo ad essere raccontato e svelato in tutta la sua povertà e la sua tenerezza, ne “Gli amanti” è la borghesia che si scopre, che mette in luce lo squallore e la pochezza di pensiero.
Come accennato poc'anzi è la descrizione delle donne, più che degli uomini ad essere pungente, precisa e a volte cattiva.
Scorrono sotto gli occhi donne sottomesse, donne vili, traditrici e frivole; è forse proprio quest'ultima qualità la più sottolineata e gli abiti, i cappellini,le cinture, le gale, i pizzi e i merletti  divengono paradigma di una società che è spaccata in due: da una parte il popolo fatto di garzoni e cameriere che agognano quei vestiti e le signore che li regalano perché ormai vecchi e sporchi.
Se il piano sociologico di quasi tutti i racconti della Serao è il più concreto e tangibile quello narrativo non è da meno, poiché ogni storia ha uno stile così semplice e diretto, asciutto con dialoghi che danno ritmo alla narrazione.
Cosa resta alla fine della lettura di questo piccolo libro? La sensazione di avere tra le mani qualcosa di etereo, di essere entrati, come un fantasma, da sotto le porte dei palazzi borghesi, di aver osservato quelle vite nascosti dietro un divano damascato, di aver sentito i brividi di passione e la gioia mortale dell'attesa.
Matilede Serao ha il grande pregio di riuscire a trasmettere ciò che prova in un modo così profondo, così passionale che è difficile scoprire in altre scrittrici, non è ciò che racconta ad essere particolare, è come lo scrive, percorre una strada diritta come un fuso nel telaio, la segue e quando meno te lo aspetti, quando già stai per assaporare quel finale ecco che c'è la deviazione, ecco che rimani stupefatto, perché conosciuto il finale le cose non sarebbero potute andare che in quel modo.
Piacevole sotto tutti i punti di vista contiene qualcosa di molti generi, dal melodramma alla commedia, dal giallo al racconto pieno di suspance.
Se si conosce la Serao non si può non ritrovare tutta la sua essenza in questi racconti, in caso contrario un'occasione unica per imparare ad apprezzarla.

Che bella recensione Nubulina..mi hai proprio incuriosita..ora controllo se ce l'ho a casa se no lo cerco in biblioteca :-)!
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: papsuper - Sabato 21 Dic 2013, 18:01:10
Io sto per assaporare Dream Team scritto dal maestro Jack McCallum sul famoso Dream Team americano di basket di Barcellona '92,con una meravigliosa prefazione di Federico Buffa.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Nebulina - Sabato 21 Dic 2013, 18:41:46
Spero tu riesca a trovarlo perché non è facile reperire i libri della Serao e secondo me è davvero un peccato perché sono molto belli!
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: cianfa88 - Domenica 22 Dic 2013, 19:32:21
L'Isola del Tesoro, mi inchino al sommo Stevenson e alla sua abilità nella descrizione dei personaggi. Un libro in cui succede pochissimo alla fin fine, ma che ti tiene incollato dall'inizio alla fine. "Pezzi da otto!, Pezzi da otto!"

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Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Brigitta MacBridge - Domenica 22 Dic 2013, 19:58:29
L'Isola del Tesoro, mi inchino al sommo Stevenson e alla sua abilità nella descrizione dei personaggi. Un libro in cui succede pochissimo alla fin fine, ma che ti tiene incollato dall'inizio alla fine. "Pezzi da otto!, Pezzi da otto!"

 [smiley=voto5.gif]
Un capolavoro. Lo lessi a trent'anni suonati e mi tenne incollata alle pagine fino alla fine. Se è diventato un classico della letteratura d'avventura è per un ottimo motivo :)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Chen Dai-Lem - Domenica 22 Dic 2013, 20:23:51
Spero tu riesca a trovarlo perché non è facile reperire i libri della Serao e secondo me è davvero un peccato perché sono molto belli!
In teoria l'ho trovato su amazon..ma c'è "Gli amanti" e "Le amanti"? sono due libri diversi? Scusa l'ignoranza ma non ho mai letto niente di questa autrice :)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Nebulina - Lunedì 23 Dic 2013, 00:39:46
Io ho letto un'edizione dell'epoca in cui si sono racconti di amanti uomini e donne e il titolo è "Gli amanti" non so se il titolo è stato modificato..mandami l'indice, così confrontiamo i titoli dei racconti!
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Chen Dai-Lem - Mercoledì 25 Dic 2013, 18:12:07
Io ho letto un'edizione dell'epoca in cui si sono racconti di amanti uomini e donne e il titolo è "Gli amanti" non so se il titolo è stato modificato..mandami l'indice, così confrontiamo i titoli dei racconti!
Allora su ebay ho trovato un'edizione de "Gli amanti" dove ci sono: "L'imperfetto amante", "Il perfetto amante", "Il perfettissimo amante", "Viale degli oleandri", "Nella via", "La veste di seta", "La veste di crespo", "Un suicidio", "Il convegno", "L'ineluttabile", "Il segreto", "L'ultima lettera"..è questo l'indice del tuo? Poi andrò a vedere in libreria che differenza c'è tra questo e "Le amanti"..intanto grazie e Buon Natale Nubulina :)!!!
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Gumi - Giovedì 26 Dic 2013, 00:23:48
Grazie ad un regalo di Natale colmo una lacuna: Guida galattica per autostoppisti a poco più di trent'anni dalla pubblicazione è già un classico
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Nebulina - Giovedì 26 Dic 2013, 23:35:05
Allora su ebay ho trovato un'edizione de "Gli amanti" dove ci sono: "L'imperfetto amante", "Il perfetto amante", "Il perfettissimo amante", "Viale degli oleandri", "Nella via", "La veste di seta", "La veste di crespo", "Un suicidio", "Il convegno", "L'ineluttabile", "Il segreto", "L'ultima lettera"..è questo l'indice del tuo? Poi andrò a vedere in libreria che differenza c'è tra questo e "Le amanti"..intanto grazie e Buon Natale Nubulina :)!!!

Sì questo è quello che ho letto io :-) Buon Natale anche a te!
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Nebulina - Giovedì 26 Dic 2013, 23:35:19
Addio Amore Matilde Serao

Una miriade di sentimenti si susseguono veloci nella lettura di questo romanzo e ognuno diviene il suo contrario nello spazio di poche pagine.
La Serao mette a disposizione una trama semplice, un melodramma classico, senza colpi di scena, senza eccessivi virtuosismi narrativi e lo fa con uno stile così particolare da rendere l'atmosfera rarefatta e ironica.
La storia è ambientata nella Napoli di fine ottocento e già dalle prime pagine le descrizioni degli abiti, del mobilio, delle carrozze è così vivido da risultare quasi reale, da manifestarsi davanti agli occhi, ma ciò che rende il romanzo degno di essere letto è la caratterizzazione dei personaggi.
Come già aveva fatto nei racconti, dove in ogni caso risulta più a suo agio, quest'autrice riesce a delineare la personalità di ogni attore in modo quasi perfetto, con pochi tratti.
La protagonista Anna, nome scelto forse non a caso, è la tipica donna viziata e preda delle proprie passioni, con il melodramma nel sangue, che non riesce a fare a meno di fare scene per ogni cosa, di portare tutto all'estremo, di diventare vittima: dell'amore in primo luogo, della società, ma soprattutto di se stessa; il primo sentimento è di antipatia per questa donna così testarda, di una testardaggine fine a se stessa, inutile e priva di un oggetto, se non un bisogno spasmodico di amare ed essere riamata, il secondo è di totale incomprensione. La sorella Laura è forse il capolavoro della Serao, un personaggio enigmatico, quasi accennato, ma presente in ogni respiro, in ogni alito di vento, costante; Cesare Dias il tutore che muove tutta la vicenda.
Come sempre accade con le opere della Serao l'inizio è in sordina, l'impressione è quella di leggere un romanzo rosa, gli ingredienti ci sono sempre tutti, la donzella di ricca famiglia che vive un amore contrastato con un poveretto, ma quando ci si aspetterebbe che l'amore debba prevalere su tutto ecco che tutto prende una strada diversa e ci porta a percorrere una vita alternativa, in cui nulla va nella direzione prevista; la Serao riesce ad utilizzare in un modo magistrale, che in pochissime altre autrici è presente, l'ironia verso il genere femminile del suo tempo, descrive donne che fanno del melodramma la loro ragione di vita e donne perfide, donne calcolatrice e donne ingenue, ma di tutte ha compassione, quasi pena e tutte vengono prese in giro dalla tagliente penna che niente perdona alle donne borghesi, piene di oggetti, ma prive di spessore, prive di quella profondità d'animo che invece si scorge nelle popolane, nelle figure descritte ne “Il ventre di Napoli”.
Discorso opposto per le figure maschili che sono, come in questo caso, odiose e ciniche o almeno dovrebbero esserlo, ma sono rese in modo così schietto, prive di qualsiasi velo o maschera che non si possono non adorare, non si può non sorridere della loro non sempre corretta condotta.
Un altro piano di lettura oltre a quello narrativo e sociologico è possibile ed è quello psicologico; infatti le azioni di ognuno dei personaggi principali sono in qualche modo giustificate dal loro passato, che non è descritto in modo pedissequo, ma sempre accennato e comunque inserito in contesti adeguati, mai ridondante o invadente.
Un romanzo complesso pur nella sua apparente semplicità, che può apparire frivolo e leggero, ma che nasconde nelle pieghe del melodramma tanta ironia che lo eleva a opera più che valida e che merita di essere letto.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Nebulina - Sabato 28 Dic 2013, 09:50:56
L'analfabeta che sapeva contare – Jonas Jonasson

Avvicinandosi a questo libro ci si avvicina alla follia, all'irrealtà e al divertimento più puro.
Fin dalle prime pagine si respira un'aria strana, ci si rende conto che ad essere raccontato è qualcosa che trascende la realtà e che si pone in quella dimensione in cui stazionano i cartoni animati, dove ogni legge della fisica è dimenticata e dove i personaggi sono al limite dell'umano, in cui le caratteristiche peculiari di ognuno sono portate all'estremo creando delle situazioni esilaranti.
Jonasson riesce a scrivere un romanzo nel vero senso della parola, poiché non è presente solo l'intricatissima trama all'interno dello spesso volume, ma è raccontata la storia di almeno due paesi, il Sudafrica e la Svezia con alcuni accenni ala Cina e ad Israele.
Già da questi pochi elementi si può intuire quanto sia necessario sospendere l'incredulità, se poi si aggiunge che la protagonista, una analfabeta nera si troverà su un camion di patate con il re e il primo ministro di Svezia in compagnia di una bomba atomica e due fratelli gemelli, allora si capisce che il rischi di creare un disastro letterario è più concreto, troppi elementi, troppa carne al fuoco, troppa fantasia; ma il miracolo, invece si compie e pagina dopo pagina si delineano dei personaggi che nella loro estrema unicità riescono a risultate veritieri se posti in quella particolare dimensione e i rapporti tra essi divengo fluidi, così come i dialoghi raffinati e veloci che regalano un ritmo serrato. I personaggi minori sono comunque ben tratteggiati, i Mossad, il presidente della Cina, sono descritti con una lievità che non possono non suscitare l'interesse e l'empatia nonostante tutto.
Quindi il lettore fa un lungo viaggio che lo porterà a conoscere il Sudafrica dell'apartheid e la Svezia in un arco di tempo che compre cento anni e più.
La carta vincente di questo romanzo oltre alla trama che non può non coinvolgere è l'ironia con cui l'autore riesce a infarcire ogni singola parola, ogni dialogo e attraverso questa leggerezza racconta i drammi che hanno attanagliato il mondo, esprime le sue opinioni nascondendole tra gli spazi bianchi delle righe.
Una lettura piacevole, che non vuole innalzarsi un livello superiore di ciò che si prefigge, insegnare qualcosa intrattenendo e divertendo.
Consigliato per trascorrere qualche giorno divertendosi.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Paperock - Domenica 29 Dic 2013, 23:48:39
Un paio di libri.
IL RICHIAMO DELLA FORESTA - ZANNA BIANCA (Jack London)
Breve commento


Il richiamo della foresta e zanna bianca sono senz'altro i racconti piu noti dello scrittore.Letti la prima volta piu di vent'anni fa. Il richiamo della foresta rappresentò il passaporto di Jack london per l'immortalità letteraria.
E un bellissimo lungo racconto sul rapporto uomo - cane.E' una splendida esaltazione dell'istinto e della natura, ambientato nel freddo Klondike e le sue nevi(ambiente che Jack ben conosceva).
Buck sente sempre di piu affiorare in se stesso l'antica natura di lupo, il richiamo di un mondo atavico che riconosce alla vista della foresta e all'ululato notturno dei lupi. E nemmeno l'amore per l'uomo sembra pu trattenerlo da quel selvaggio richiamo e sceglie di seguire il proprio istinto e di fuggire da chi l'aveva ingabbiato in una vita non sua......Un richiamo sempre piu irresistibile.
Ma è facile anche per un essere umano identificarsi in Buck, nel desiderio di sfuggire alla giungla di cemento che ogni giorno ci avvolge e ci strangola(per non parlare dello smog), nel desiderio di riunirci a quella natura da cui tanto ci siamo allontanati, di sfuggire a queste "gabbie" che noi stessi ci siamo costruiti...
Il richiamo della foresta resta comunque una delle piu belle descrizioni del rapporto uomo - cane.
Da leggere e rileggere.

Saggio : SUL VIVERE E SUL MORIRE
"Non sappiamo come morire perche siamo sempre intenti ad accumulare, accumulare ed ancora accumulare. Pensiamo sempre in termini di domani:" Sono questo e sarò quello". Non raggiungiamo mai la completezza di un giorno; non viviamo come se ci fosse un solo giorno da vivere. Viviamo sempre nel domani o nello ieri. Non rendiamo omaggio a ogni nostro giorno, stiamo sempre pensando a cosa accadra domani, alla partita o all'esame, oppure a come ci godremo un buon pranzo, a quali vestiti ci compreremo, e via dicendo....Cosi facendo non stiamo mai vivendo"



   
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Juro - Lunedì 30 Dic 2013, 08:45:58
Letto i miei regali di natale :P

Umberto Eco - Storia delle terre e dei luoghi leggendari.
Ottimo saggio, scritto, come sempre da Eco, con ironia pungente e con chiarezza di esposizione. Un bel viaggio attraverso la storia, scoprendo, quando è possibile, i retroscena dietro la nascita di tanti miti, anche recentissimi (Rennes-le-Chateau, per la gioia di Giacobbo), il modo in cui questi hanno influenzato il pensiero e le azioni di tante masse, allora come oggi, e come, sempre, sarà anche in futuro, nonostante le infinite prove contrarie alla loro esistenza.
In fondo, la credenza a queste leggende, è come la fede dei religiosi. Anche se non vedono mai il miracolo per cui pregano, continuano a credere.

Mollie Hunter - A strangere came ashore.
Simpatico libro, scoperto per caso, e procuratomi in inglese perché mai tradotto in italiano, di questa recentemente scomparsa scrittrice. Un bella storia, semplice, tutto sommato, e chiara fin dai primi capitoli, ma raccontata in modo appassionato, immergendoti subito nell'atmosfera delle isole scozzesi, con i loro costumi e il loro folklore, senza necessità che questi vengano impartiti a mo' di nota esplicativa, ma immediati a chi legge. Un fantasy che, seguendo in pieno quello che l'autrice professa, e con cui mi trovo in pieno accordo, non ha bisogno di inventare ex-novo luoghi e creature, perché a guardare nelle tradizioni e nel folklore, si trova tutto ciò che serve: e così, l'isola di Black Ness, si suppone dei primi del novecento, con i suoi pescatori, i vecchi cantastorie, le superstizioni e con i selkie che nuotano intorno alle sue coste, offre tutto lo scenario che necessita una bella avventura, e l'abilità a scrivere fa sì che ci si senta a proprio agio in una vecchia but end, mentre ci si ripara dal gelo stando dinanzi al caminetto, con qualcuno che suona il violino o racconta vecchie storie, o infreddoliti, mentre si sta su di una spiaggia invernale, con le barche che escono a pesca, e le foche che si riparano fra gli anfratti della costa. E ricordandosi, quando si resta soli sulla spiaggia, di segnarsi con la destra e mormorare un preghierina, nel caso ci si trovasse, senza saperlo, troppo vicino alla tana di un Trow.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Chen Dai-Lem - Lunedì 30 Dic 2013, 13:13:39
Ho appena finito di leggere Il terrore che mormora di John Dickson Carr, consigliatomi da…….ma da Bacci naturalmente :)!!! Volevo fare un piccolo commento e, per complicarmi la vita, volevo fare un piccolo confronto con Le tre bare, altra opera di questo autore che ho letto di recente.
Questi due enigmi della camera chiusa mi sono piaciuti, ma in modo diverso. Le tre bare secondo me è stato un capolavoro assoluto di suspense. La trama è più o meno questa: in una sera come le altre il dottor Charles Grimaud, esperto di fantasmi e illusionismo, è al circolo insieme ai suoi più fidati amici per discutere, come sempre, di fenomeni paranormali e della sua capacità di smascherare le truffe riguardanti questo ambito. Ad un certo punto arriva un uomo mascherato che gli rivolge delle minacce: un fratello di cui tutti e due devono avere paura uscirà dalla tomba per vendicarsi. I giorni che precedono questo incontro sono frenetici x Grimaud che compra un quadro da un amico che raffigura tre bare in fila che sembrano muoversi, come se stesse per uscire qualcuno. Arriva il giorno del delitto e Grimaud e un uomo mascherato entrano nella stanza di Grimaud visti dalla governante e dal segretario; dopo pochi minuti lo sparo, ma nella stanza viene rinvenuto solo Grimaud agonizzante. Le tre bare è un bel libro perché noi lettori assistiamo all’omicidio in diretta, corriamo su per le scale con il dottor Fell e con lui scopriamo il corpo agonizzante e sempre con lui portiamo avanti le indagini, girando sempre intorno alla verità, come solo Carr sa fare, fino ad arrivare alla soluzione dell’enigma. Ecco questo è un po’ il punto debole del libro secondo me, perché la soluzione è veramente troppo macchinosa, solo il dottor Fell poteva arrivarci; io un po’ l’avevo intuita (non in tutta la sua macchinosità chiaramente), anche se speravo con tutto il cuore di sbagliarmi. Ma l’avventura che ci fa vivere Carr con questo libro, che arriva fino in Transilvania, è stupenda, ti tiene letteralmente incollato al libro. Il punto debole è proprio il finale.
Altra storia invece per Il terrore che mormora. Qui ci troviamo a Londra, nel ristorante sede del Club del delitto con Barbara Morell, Miles Hammond e il dottor  Rigaud che ci racconta di un delitto avvenuto anni prima in Francia, un delitto apparentemente impossibile. Howard Brooke voleva impedire al figlio di sposare Fay Seaton, segretaria assunta poco tempo prima, perché sul conto della ragazza giravano delle voci infamanti. Decise così di incontrarla in una torre isolata con una borsa piena di soldi per chiederle di rinunciare al figlio, ma venne trovato morto poco dopo. Nessuno avrebbe potuto avvicinarsi alla torre senza essere visto e non si poteva trattare di suicidio. E via che parte la vicenda ma, almeno secondo me, la trama non riesce a coinvolgerti fino in fondo, non almeno come aveva saputo prenderti quella de Le tre bare, forse anche perché per buona parte del libro si parla di un omicidio già avvenuto e non si è partecipi dei ragionamenti e delle scoperte del dottor Fell fino alla fine, quando, come sempre, ci snocciola tutto quello che lui ha scoperto e che noi non avremmo mai potuto capire. Punto di forza è senza dubbio il finale, che con un paio di fuochi d’artificio chiude in modo più che brillante questo libro.
Il prossimo che vorrei leggere è La corte delle streghe. Questo autore mi piace molto, è bello come alla fine di quasi ogni capitolo chiuda con una rivelazione che ti fa trasalire, per poi riprenderla il capitolo successivo.
Scusate se vi ho annoiati, ma volevo provare a mettere insieme due idee..un po' confuse forse..ma ci ho provato :)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bacci - Lunedì 30 Dic 2013, 23:00:51
Grande! ;)

Concordo sul giudizio de Le tre bare, ottimo giallo con soluzione talmente arzigogolata che nel campo del "delitto della camera chiusa" molti dei critici in articoli che ho letto gli preferiscono altri libri come ad esempio L'occhio di Giuda, dello stesso Carr, perché al contrario ha una rivelazione finale del tutto semplice e sotto gli occhi di tutti (per quanto difficile da trovare, mentre si legge il libro per la prima volta!). In questo romanzo l'investigatore non è Gideon Fell ma l'altra creazione di Carr, il grande vecchio Henry Merrivale (ha anche scritto racconti e romanzi con Bencolin, che ho faticato a rimediare). Ma le tre bare rimane comunque uno degli esempi meglio riusciti e conosciuti del genere.
Invece a me Il terrore che mormora è piaciuto del tutto, direi... Un bel classico dello scrittore americano, mentre La corte delle streghe l'ho comprato tempo fa ma non ho ancora avuto tempo di leggerlo.

Due vignette della Ziche adatte all'accasione, tratte da topokolossal e dal grande splash dove sfotte in maniera irresistibile i luoghi comuni del genere :D

(http://i.imgur.com/zSijoYS.jpg)

Ultimamente ho letto Il Maestro e Margherita di Bulgakov, romanzo pazzesco che sto ancora cercando di approfondire (tra l'altro con la visione della trasposizione televisiva a puntate russa di Bortko) e Sei delitti senza assassino, che è il giallo mondadori di dicembre, per chi fosse interessato credo che si possa ancora trovare in edicola...
A chi piace esagerare, in quest'ultimo romanzo di Pierre Boileau ben 6 delitti in 4 camere chiuse tutte in una volta :D
Bel romanzo, molto breve, peccato però che l'identità dell'assassino sia palese fin dalle prime battute, e a un certo punto non si capisce come facciano le indagini sulla sua identità a mandare tanto in crisi l'investigatore di turno. Comunque una buona lettura, con spunti di inventiva notevoli.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Chen Dai-Lem - Martedì 31 Dic 2013, 11:45:42
.. e Sei delitti senza assassino, che è il giallo mondadori di dicembre, per chi fosse interessato credo che si possa ancora trovare in edicola...
A chi piace esagerare, in quest'ultimo romanzo di Pierre Boileau ben 6 delitti in 4 camere chiuse tutte in una volta :D
Bel romanzo, molto breve, peccato però che l'identità dell'assassino sia palese fin dalle prime battute, e a un certo punto non si capisce come facciano le indagini sulla sua identità a mandare tanto in crisi l'investigatore di turno. Comunque una buona lettura, con spunti di inventiva notevoli.

Credo che questo lo passerò..non tanto xchè non credo che ci siano dei buoni spunti narrativi, ma..insomma..sono cresciuta con la mitica Miss Marple, con Hercule Poirot e ora con il dottor Gideon Fell e ho provato una vera ammirazione per loro..per tutto il tempo del libro, oltre ovviamente a cercare di capire chi è l'assassino, sei in ammirazione dell'investigatore e ti chiedi come mai non sei intelligente come lui :)!!! Molte volte (con Carr sempre) non capisci un tubo del delitto fino a che l'investigatore non ti accompagna x mano alla soluzione.. Ecco xchè eviterò di leggere il giallo Mondadori di dicembre..non vorrei rischiare di capire l'assassino alla decima pagina e passare le altre 200 a dare del cretino all'investigatore xchè non ci è arrivato prima..chiamatemi all'antica :)!!!
Dato che pare che non possa più fare a meno di gialli, ora torno al mio primo amore: Agatha Christie. Sto x iniziare L'assassinio di Roger Ackroyd che aveva consigliato Nubulina :)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Nebulina - Mercoledì 1 Gen 2014, 14:00:38
L'amante – Marguerite Duras

“Un jour, j’étais âgée déjà, dans le hall d’un lieu public, un homme est venu vers moi. Il s’est fait connaître et il m’a dit : « Je vous connais depuis toujours. Tout le monde dit que vous étiez belle lorsque vous étiez jeune, je suis venu pour vous dire que pour moi je vous trouve plus belle maintenant que lorsque vous étiez jeune, j’aimais moins votre visage de jeune femme que celui que vous avez maintenant, dévasté.”

Un incipit che incarna ciò che verrà, con un suono dolce e melodico svela la vita passata e presente di una donna, che porta sul volto la propria storia, nasconde nel volto la propria vita.
Immagini sfuocate, ricordi, profumi si susseguono, donando un senso di vertigine nel lettore che non legge, ma sente, sente la passione, la paura, la disperazione; piange con la protagonista, soffre con lei.
Non la trama avvince, ma la forza dei sentimenti che si raccontano, che si intuiscono: ella giovane donna, quasi ancora bimba, egli uomo preda di una magia amorosa, troppo intensa per essere vera, troppo reale per svanire con il tempo.
Le vite sono svelate e si intrecciano in nodi così forti da non essere sciolti, ma non così stretti da contenere l'impeto e la paura dei quindici anni; troppe le paure, troppe poche le aspettative  per una vita che ha già tolto troppo, che non ha regalato niente se non un corpo, bello, giovane, uno sguardo malizioso e incantatore; così il riscatto, la fuga, seppur per poco da una realtà che non dovrebbe essere, un rifugio, quattro mura dove essere protetta, dove nascondersi, senza, però, mai perdere il senso del reale; un rifugio incantato dove conoscere Dio, il piacere, se stessa; senza vergogna, senza disonore, sospesa nel nulla, avvolta dal nulla; per poi, col tempo scoprire che l'amore sa trovare strade che non esistono, sa penetrare in fenditure nascoste e lì alloggiare, silente, tranquillo, ma vivo e invincibile; presente come un neo, come una cicatrice, lì, per sempre nonostante tutto, nonostante tutti.
Un piccolo gioiello di emozione, uno struggente susseguirsi di sentimenti, contrastanti, forti, evanescenti, raccontati con la lievità di un'autrice straordinaria, che riesce a trasmettere la sua anima, la sua essenza, utilizzando un lessico semplice, ma creando accostamenti inconsueti, che disturbano, spezzando le frasi all'improvviso, cambiando soggetto, punto di vista, all'improvviso, come cambiano le sensazioni, lasciando che le parole si sostituiscano ai sensi e come essi si mischino generando il manifestarsi della realtà.
Un libro che va lasciato scivolare, non vuole essere compreso, non vuol essere metabolizzato, ma solo sentito, vuole accarezzare la pelle e l'anima, vuol far vibrare le corde del cuore, vuol lasciare un velo di melanconia e di struggente affetto per una donna che non fa altro che vivere.
La Duras non delude, non può deludere, perché vera, trasparente, sincera.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Testaquadramento - Domenica 5 Gen 2014, 21:02:25
Umberto Eco - Storia delle terre e dei luoghi leggendari.
Ottimo saggio, scritto, come sempre da Eco, con ironia pungente e con chiarezza di esposizione. Un bel viaggio attraverso la storia, scoprendo, quando è possibile, i retroscena dietro la nascita di tanti miti, anche recentissimi (Rennes-le-Chateau, per la gioia di Giacobbo),

Letto anch'io, veramente interessantissimo e molto ben scritto. Per inciso, la parte su Rennes-le-Château mi è piaciuta veramente moltissimo per l'ironia spietata che Eco si permette inaspettatamente di sfoderare, accanendosi soprattutto sul "povero" Dan Brown... cioè, espressioni come "tra i supposti membri del Priorato di Sion mancava solo Asterix" e "è vero che per allungare le mani su parte del malloppo miliardario di Brown qualcuno sarebbe disposto a mettere su carta bollata che non è figlio del proprio padre legittimo bensì di qualcuno delle decine di marinai che frequentavano abitualmente la propria mamma" non è esattamente ciò che ti aspetteresti di leggere in un saggio storico... :) Comunque, apprezzatissimo e consigliatissimo. Interessantissima anche l'ampia antologia di testi che Eco inserisce a corredo del saggio.

Più recentemente ho letto e apprezzato molto i due volumi de Il mio nome è Nessuno di Valerio Massimo Manfredi (il quale, essendo io un appassionato di narrativa storica e di storia antica, è "necessariamente" uno dei miei scrittori preferiti): un'ottima rivisitazione romanzesca del mito di Ulisse/Odysseo scritta con sapienza e competenza e soprattutto con un grande amore per i testi classici; l'opera ripercorre la vita dell'eroe greco attingendo, oltre che dall'Odissea, anche dall'Iliade e dalle fonti classiche più svariate, e rivisitando con gusto "moderno" ma senza stravolgimenti; lo stile di Manfredi è inoltre piacevolissimo: scorrevole e moderno ma allo stesso tempo dotato di quella massiccia carica di epicità necessaria a trattare l'argomento. Consigliato a tutti gli amanti del mito, della cultura classica e della buona narrativa storica.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Nebulina - Domenica 19 Gen 2014, 22:34:44
Felicie – Georges Simenon

Simenon non ha creato solo un formidabile commissario, dotato di intuito e capacità investigative fuori dal comune, ma ha fatto molto di più: ha dato vita ad uomo raccontando storia dopo storia un uomo composto di tante sfumature pronte a formare un quadro complesso ma affascinante.
In questa avventura, un po' fuori dal comune vine analizzata la parte più privata, quella più intima di Maigret; si trova infatti ad aver a che fare con una giovane donna, con una personalità forte e un carattere deciso che gli darà filo da torcere, con i suoi silenzi e il suo essere donna senza essere cresciuta.
Lo stile è sempre lo stesso, asciutto, incalzante con un ritmo che stupisce per la perfezione con cui sottolinea le parti salienti del racconto, ogni descrizione non è casuale, ogni personaggio ha un ruolo, ogni oggetto contribuisce a creare l'atmosfera giusta, ma soprattutto l'uso del lessico, sempre impressionante per ricchezza e ricercatezza, senza tuttavia sconfinare nel lezioso, evidenzia, con la sua musicalità i vari stati d'animo del commissario che si alternano veloci, passando dall'irritabilità che la ragazza suscita, alla dolcezza che non può non generare in chi la incontra.
Felicie è un personaggio complesso, ricco di sfaccettature, che rimarrà nell'immaginario del lettore, ma soprattutto di Maigret che per anni rappresenterà quella linea d'ombra così incomprensibile da risultare più ostica dei criminali incalliti.
La trama è fluida e anche originale, intricata la punto giusto, con colpi di scena che si susseguono e con eventi che hanno come scopo principale quello di confondere le idee, ma tutto è obliato quando compare Felicie, che sembra portare con sé un'energia tale da cancellare ciò che la circonda, con quegli atteggiamenti così costruiti, così puerili.
Anche i personaggi secondari sono ben caratterizzati, ma non a tal punto da rubare la scena a Felicie, al rapporto che si viene a creare tra il commissario e la ragazza; mai volgare, mai oltre il limite, Maigret non sembra mai vederla come una donna, ma al massimo come una bimba troppo grande, la tratta con quella tenerezza che si concede ad una nipote, vuole capirla, vuole che lei si fidi di lui.
Una bellissima analisi psicologica si ha in questo piccolo libro, che trascina, che inebria e che diverte, il tutto sulla scena di un crimine e una lotta per l'eredità.
Consigliato come tutti i Maigret in cui la sapienza della scrittura si mette al servizio del giallo per dimostrare che non esiste una letteratura di genere, esiste solo una buona letteratura.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Special Mongo - Lunedì 20 Gen 2014, 13:37:11
Per citare una frase tipica di Pacuvio (ma non solo), "gli arretrati* sul comodino da leggere si accumulano" ::)


(http://oi41.tinypic.com/2ylwmpy.jpg)


* in questo caso: Tito Livio, Storia di Roma.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Paperock - Martedì 21 Gen 2014, 22:50:18
Lettera al padre - Franz Kafka

E' difficile non commuoversi di fronte a questa lettera - confessione al padre di Franz Kafka. Un libricino di una sessantina di pagine intrise di drammacita e di dolore. Un libro fondamentale, imprescindibile, per comprendere il pensiero dello scrittore di Praga, la sua struttura psicologica. E' un bellissimo viaggio nell'anima di un uomo .

In passato c'erano gia state delle lettere confessioni in cui denunciavano il difficile rapporto con il proprio genitore, pensiamo ,per esempio, a Giacomo Leopardi.
Ma nessuno è mai stato cosi profondo come Kafka e soprattutto non c'è nessuna atto di accusa verso il padre . Infatti in questa splendida lettera lui cerca di spiegare , di motivare, le cause della sua paura di fronte al genitore. Il padre appare ai suoi occhi come un uomo perfetto,un uomo che si è fatto da solo,robusto , coraggioso, una sorta di essere superiore. A questa perfezione del padre fa da contraltare la personalita debole e paurosa di kafka, esercitando dunque su di lui un influsso negativo.Questo "esempio paterno " lo tormentera per tutta la sua vita. Il padre appare freddo e autoritario ,perfetto in tutto, colui che ha sempre la certezza su ogni cosa e fin da bambino, Kafka, si sentirà schiacciato da questo senso di angoscia e di colpa derivato dal continuo confronto,(cosi bene metaforicamente descritto in quel capolavoro che è la metamorfosi) e non riuscirà ma a raggiungere un proprio equilibrio, cosa che invece riusciranno a fare le sue due sorelle.Lo scrittore di Praga si sente continuamente inadeguato, un insetto che schiacciato da un piede nella parte posteriore, si libera dalla parte interiore e si trascina da un lato. E cosi Kafka(che morirà giovane a poco piu di quarant'anni fallendo nel suo ultimo tentativo di progetto matrimoniale) rimarrà sempre sospeso tra senso di colpa, senso di ribellione e desiderio di emanciparsi dal padre.


Ma questa lettera travalica i confini dello strettamente personale e di un destino particolare,e leggendolo ci costringe a guardare dentro noi stessi, al rapporto con le nostre figure paterne ,un rapporto spesso fatto di incomunicabilita, di lunghi silenzi,di incomprensioni e rileggendo questo libricino riflettevo sul fatto che volte è davvero difficile dire frasi semplicissime come queste: ti voglio bene . C'è poi chi vorrebbe che tu fossi, cio che non sei e non sarai mai. Ed è quello che è successo anche a Kafka.


E pertanto la bellezza di questo piccolo libro sta nel fatto che, oltre ad essere la storia di un pensiero sensibile, ognuno puo individuare la propria storia intima,almeno in parte,perche in fondo rapporti di questo tipo sono fatti spesso di ombre e luci . Insomma da leggere


Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Nebulina - Domenica 26 Gen 2014, 22:31:51
La trappola di Maigret- Simenon

Uno dei Maigret più suggestivi, più profondi; forse meno intimista e psicologico, ma senza dubbio intrigante e stimolante.
Fin dalle prime pagine Simenon riesce a creare un'atmosfera così reale, così plumbea da far immergere subito il lettore in quel tempo e in quella situazione; un serial killer darà filo da rocere al nostro commissario e lo farà in un modo così sottile, ma al tempo stesso naturale che non si può non leggere quest'avventura tutta d'un fiato.
Oltre alla solita maestria di Simenon che non si smentisce neppure questa colta, c'è da sottolineare un ritmo straordinario che incatena e costringe a continuare a leggere, quasi che il lettore fosse preda di un incantesimo, quasi che se la lettura si interrompesse una vittima potrebbe essere sacrificata.
Così pagina dopo pagina in un climax quasi insostenibile Maigret riesce a farsi un'idea e il lettore con lui, fino alla conclusione che seppur semplice appare magnifica.
Magnifica appare la fine perché i personaggi che vi ci conducono non solo sono caratterizzati benissimo, ma la loro completa comprensione avviene solo dopo che ogni velo della personalità è descritto e questo avviene con una lentezza esasperante, ma con un ritmo incalzante, creando così questo contrasto che non può non tenere incollati alla pagine.
Così quello che rimane di questa straordinaria lettura non è più la bellissima prosa di Simenon che si avvale di un lessico ricco e ricercato, ma la trama che non trascura niente, né l'intrigo, né l'analisi comportamentale del serial killer, anche se non ne viene dato un vero e proprio profilo, ne viene comunque ipotizzata la personalità.
Un insieme di fili che non si annodano, ma si intrecciano in modo perfetto a creare una trama credibile con protagonisti vivi e coinvolgenti.
Il miglior Maigret letto finora, ma sono certa che ancora molte sorprese mi attendono!
Lettura, come ovvio, consigliata per non perdere un'occasione di sfatare il mito del giallo come letteratura di genere.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Chen Dai-Lem - Martedì 28 Gen 2014, 00:45:50
Finalmente ho finito di leggere L'assassinio di Roger Ackroyd di Agatha Christie e, anche in questo caso, il x fortuna è dovuto alla lentezza degli ultimi giorni causa impegni vari e di sicuro non è un finalmente dovuto alla scarsa qualità del libro che è eccezionale. Faccio fatica a recensire questo libro xchè mi rendo conto che recensire un giallo senza svelare troppo è un'impresa ardua e Nubulina, che ringrazio tra l'altro, lo aveva già fatto benissimo. Era riuscita a invogliarmi alla lettura senza dire niente, ma proprio niente x fortuna del finale. Mi era capitato invece giorni fa di imbattermi in un mercatino di libri usati e trovando Un messaggio dagli spiriti sempre di Agatha Christie avevo pensato di prenderlo..volendo xò sapere di più sulla trama ho pensato di cercare notizie su wikipedia..e lì ho trovato nelle tre righe di trama assassino e tutto..morale, è inutile che legga il libro ora..ma anche quelli di wikipedia..
Tornando a noi ringrazio Nubulina xchè con la sua recensione mi ha incuriosita e mi ha fatto leggere questo libro. Non mi aveva presa subito..non tanto xchè la trama non fosse interessante, ma perchè, abituata ormai a Carr, speravo in qualche colpo di scena durante la narrazione, in qualche cosa che potesse scuotermi durante la lettura..e invece niente..tutto procedeva tranquillo, accompagnati dalla presenza rassicurante del grandissimo Hercule Poirot.. Ma il finale..il finale è un capolavoro..veramente un capolavoro. Anche lì credo di averci pensato..anche se non con convinzione..mi sono semplicemente lasciata portare x mano alla soluzione dall'investigatore belga.. Bello bello..lo consiglio senza dubbio.. Agatha Christie è una garanzia..c'è qualcuno che sa consigliarmi un altro buon libro dell'autrice? Io ne ho già letti parecchi..da Dieci piccoli indiani a Testimone d'accusa (ho visto anche la bellissima versione cinematografica di Billy Wilder, da C'è un cadavere in biblioteca a Miss Marple ai Caraibi, Miss Marple Nemesi, Il terrore viene per posta, Assassinio allo specchio, Polvere negli occhi, Miss Marple al Beltram Hotel e credo un paio d'altri che ora non mi sovvengono ma che ho nella mia libreria personale..ah e ho visto anche Assassinio sull'Orient Express. Me ne sapreste consigliare uno bello che non ho letto?
Intanto ho iniziato La sombra del viento di Zafòn :)!!!
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Gumi - Martedì 28 Gen 2014, 01:16:26
Poirot sul Nilo e Corpi al sole mi sono sempre piaciuti molto!

Non posso purtroppo dire lo stesso per il libro che hai appena letto.. una cosa mi aveva fatto pensare a un possibile assassino, per quanto impossibile... una volta che il sospetto è diventato certezza sono rimasto con un po' di amaro in bocca!
Però l'avvocato ad esempio l'adora!

Non male neanche La Domatrice... l'ambientazione soprattutto me lo fa preferire a molti altri.
Ah e Poirot a Styles Court l'hai letto?
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Kim Don-Ling - Martedì 28 Gen 2014, 09:54:44
Poirot sul Nilo e Corpi al sole mi sono sempre piaciuti molto!

Quoto Poirot sul Nilo, aggiungo Trappola per topi e C'era una volta.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Chen Dai-Lem - Martedì 28 Gen 2014, 10:22:05
Credo che Poirot sul Nilo e Corpi al sole me li sono bruciati con la serie TV che facevano..mentre credo di avere Trappola x topi ma di non averlo mai letto..idem x C'era una volta che mi manca proprio come Poirot a Styles Court..grazie mille a entrambi x i consigli :-)!
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Juro - Martedì 28 Gen 2014, 12:43:02
Io ho apprezzato "Gli elefanti hanno buona memoria". Lo trovai fra i libri vecchi di papà, che tra l'altro non ricorda nemmeno di averlo mai letto, e in un paio di giorni lo divorai. Una bella avventura di un Poirot anziano, se non l'hai ancora letto.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Brigitta MacBridge - Martedì 28 Gen 2014, 15:22:28
A me invece era piaciuto molto "La parola alla difesa", anche questa avventura di Poirot in cui però l'investigatore belga entra in scena a trama piuttosto avanzata... insomma lo si vede poco, ma fa la sua parte ;)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Gaston46 - Martedì 28 Gen 2014, 20:16:22
Il Natale di Poirot è straordinario.Ma potrei citare anche Carte in Tavola o La strage degli innocenti. Ricordo inoltre che mi colpì molto anche Giorno dei morti, che però non presenta come protagonisti nessuno dei due celebri segugi di zia Agatha.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Nebulina - Mercoledì 29 Gen 2014, 08:53:03
Citazione
Intanto ho iniziato La sombra del viento di Zafòn Smiley!!!

Poi ne parliamo, a me non è piaciuto molto, ma voglio sapere che cosa ne pensi...grazie per tutti i quei complimenti! :-)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Kim Don-Ling - Mercoledì 29 Gen 2014, 10:18:54
Ho appena terminato la lettura di Troppa felicità, dell'ultimo Premio Nobel, la canadese Alice Munro.
Non mi è piaciuto.
Si tratta di una serie di racconti, del tutto indipendenti l'uno dall'altro. I personaggi che vengono man mano proposti, però fondamentalmente protagonisti di atti o azioni negative: difficile citarne qualcuno che si faccia ricordare per qualità positive. Inoltre, i racconti spesso terminano senza una vera e propria conclusione, come se si limitassero ad "inizio" e "svolgimento".
Il risultato è che la sensazione che ho provato io è stata quella di leggere frammenti di vita di persone sgradevoli: non so l'idea dell'autrice fosse evidenziare il fatto che la realtà non è idilliaca - casomai il contrario, però non è nemmeno un mondo dove non c'è speranza e dove nessuno riesce a comunicare con l'altro.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Chen Dai-Lem - Mercoledì 29 Gen 2014, 11:45:38
E qualcuno di voi ha già letto Il richiamo del cuculo della Rowling? In realtà è pubblicato con lo pseudonimo di Robert Galbraith..ma sempre la Rowling è :)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Nebulina - Mercoledì 29 Gen 2014, 14:04:58
Le basi morali di una società arretrata- Banfield

Un tuffo nel passato è quello che il lettore fa leggendo questo saggio; un piccolo paese del sud Italia  in Basilicata, arroccato su un monte, dove la popolazione non vive, ma sopravvive, dove avere dei figli è quasi un lusso più che una risorsa, dove anche le più evidenti conquiste della tecnologia sono quasi sconosciute. Non siamo negli anni del verismo, in una società Verghiana, alle prese con il progresso, ma nel 1955, in un piccolo paese chiamato nella finzione Montegrano, ma che esisteva allora ed esiste ancora.
Venuto a conoscenza di questa situazione e approfittando delle origini italiane della moglie, Banfield decide di capire il motivo di tale arretratezza del paesello e osservando, analizzando trae le sue conclusioni che mutatis mutandis sono applicabili a moltissime scienze umane.
Secondo l'autore la causa della arretratezza sta nella diffusione del “familismo amorale” molto diffuso in quelle società isolate e prive di qualsiasi tipo di collaborazione; ma cos'è questo fantomatico familismo amorale? Si può sintetizzare in questa frase:

"massimizzare unicamente i vantaggi materiali di breve termine della propria famiglia nucleare, supponendo che tutti gli altri si comportino allo stesso modo".

Lo studio è condotto in modo scientifico, aggiungendo all'osservazione diretta questionari e test psicologici; alcuni di questi ultimi riportati in appendice consistono delle TAT (Thematic apperception Test) che sono molto usati in psicologia al fine di identificare le emozioni, i sentimenti, i conflitti più importanti nella personalità di un individuo. Al soggetto viene presentata un serie di venti immagini e gli si chiede di costruire brevemente sotto la prima impressione, una storia che possa essere illustrativa dell'immagine stessa. Le immagini si prestano a interpretazioni  più o meno ambigue (una è un foglio bianco puro e semplice). Le interpretazioni del soggetto rivelano sentimenti, valori, preoccupazioni di cui il soggetto può essere consapevole  meno. Lo psicologo può trarre indicazioni assai importanti sulla personalità del soggetto dai particolari delle storie che vengono narrate. In questo caso però vengono usati i TAT soprattutto per identificare elementi dell'ethos comune piuttosto ce trati della personalità. [cfr pag 86 nota 12].

Da un punto di vista lessicale è molto semplice e ben comprensibile pur non essendo un'opera di divulgazione e l'analisi è ben spiegata, ma forse si avverte una tendenza, da parte dell'autore, a “far tornare” le sue ipotesi, che comunque risultano molto interessanti.

La causa principale della situazione a Montegrano è la totale incapacità dei propri abitanti a comprendere la necessità di associarsi per creare qualcosa per la comunità; questo concetto esula dalla rosa delle possibilità, poiché l'unica cosa che conta è il proprio tornaconto, ma non per cattiveria o per egoismo, proprio perché la sopravvivenza è vista come qualcosa di individuale e non di comunitario. Davvero toccanti ed esplicativi alcuni racconti degli abitanti, famiglie che non possono avere più di due figli perché non possono permettersi la dote alle femmine, oppure la necessità di rompere con la famiglia di origine per concentrare tutte le proprie forze su quella nuova.

Alla conclusione del libro, che seppur piccolo è molto difficile riassumere se non nei tratti salienti, si ha l'impressione che il familismo amorale sia molto diffuso, non nei termini che vengono qui riportati, ma nell'ethos (l'insieme delle usanza delle idee, dei termini di giudizio e di comportamento comuni che individuano e differenziano un gruppo da altri gruppi) di molte realtà soprattutto piccoli gruppi, piccole comunità, lobbies e forse anche internauti.

Consigliato per avere una visione diversa delle molte piccole realtà che ci circondano e forse anche di noi stessi.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Mr. Bunz - Mercoledì 29 Gen 2014, 15:22:37
Ho conosciuto il 21 gennaio scorso Fabio Genovesi.
Era all'Upcycle Bike Cafe' (il bar dei "ciclisti" di Milano, dove spesso bazzico, basato sul modello del "Look mum, no Hands" di Londra) a presentare il suo ultimo libro "Tutti primi sul traguardo del mio cuore" (Libellule - Feltrinelli).
Ovviamente il libro ha come argomento principale il ciclismo (Fabio ha seguito per il Corriere il Giro d'Italia 2013), ma non parla solo di ciclismo, e puo' essere fruito benissimo anche da un non appassionato.
Genovesi poi e' un grande narratore dal vivo, e il suo narrare e' divertente e profondo tanto se non ancora piu' del suo scrivere (bene).
Cosi, ieri l'altro, ho comprato il suo libro piu' famoso "Esche vive" (Oscar Mondadori), ed e' il libro che sto leggendo attualmente, e credo che nonostante le sue 388 pagine finiro' entro stasera.
E' inutile che stia a raccontarne il contenuto, a chi interessa basta che digiti il nome dell'autore e il titolo su qualsiasi motore di ricerca (Genovesi non e' l'ultimo arrivato).
Quello che mi interessa esprimere e' che, purtroppo, libri del genere capitano raramente. Libri che leggi di un fiato, ma che non vorresti mai finire. Libri scritti benissimo come questo che riescono ancora a far ridere (tanto), piangere e pensare. ;D :'( :-?
L'ultimo libro che gli si avvicinava l'ho letto quattro anni fa, ed era 78/08 di Tommaso Labranca.
Sia lode a Fabio Genovesi e alle sue Esche Vive (l'autore e',ovviamente, appassionato di pesca).
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Minhaj - Giovedì 6 Feb 2014, 22:06:42
Domani forse inizio La Freccia nera di Stevenson!
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Copernico Pitagorico - Venerdì 7 Feb 2014, 00:19:36
La biblioteca perduta dell'alchimista di Marcello Simoni.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Virginbell - Sabato 8 Feb 2014, 15:00:00
Dopo aver concluso la rilettura di La ragazza che giocava col fuoco, degno sequel di Uomini che odiano le donne dell'ormai compianto Stieg Larson, stasera mi appresto ad iniziare Il profumo delle foglie di limone di Clara Sànchez ; questo romanzo mi intriga e mi incuriosisce da parecchio ma ho avuto finalmente l'occasione di comprarlo solo un paio di settimane fa al centro commerciale, per giunta scontato del 15 %.
Le premesse sono ottime, non vedo l'ora di iniziarlo per verificare se è davvero così bello e coinvolgente!
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bacci - Sabato 8 Feb 2014, 19:17:20
Mi sto dando alle indagini dell'incubo! :) prenotati i classici Carnacki. L'indagatore dell'occulto, che contiene nove racconti di William Hope Hodgson (Carnacki è un personaggio che è stato anche ripreso da Alan Moore in The League of Extraordinary Gentlemen) e John Silence e altri incubi di Algernon Blackwood ;)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: piccolobush - Sabato 8 Feb 2014, 23:37:36
Mi sto dando alle indagini dell'incubo! :) prenotati i classici Carnacki. L'indagatore dell'occulto, che contiene nove racconti di William Hope Hodgson (Carnacki è un personaggio che è stato anche ripreso da Alan Moore in The League of Extraordinary Gentlemen) e John Silence e altri incubi di Algernon Blackwood ;)
Mitici! Io ce li ho in alcune raccolte ultraeconomiche della newton di una ventina d'anni fa! Atmosfere classiche ma storie che, secondo me, non sentono il passare degli anni ;)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bacci - Sabato 8 Feb 2014, 23:42:05
Mitici! Io ce li ho in alcune raccolte ultraeconomiche della newton di una ventina d'anni fa! Atmosfere classiche ma storie che, secondo me, non sentono il passare degli anni ;)

Sì nei 100 pagine per 1000 lire newton credo! Sto cercando di recuperare un po' anche di quelli, molte cose interessanti sono difficili da trovare in altre edizioni o non sono state più riproposte molto spesso :-)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: piccolobush - Domenica 9 Feb 2014, 11:56:26
Sì nei 100 pagine per 1000 lire newton credo!
Proprio quelli. Ho visto che ora escono per altri editori, a prezzi più elevati, ma comunque abbordabili. E poi dovrebbero essere tutti i racconti e non solo alcuni, quasi quasi...
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bacci - Domenica 9 Feb 2014, 18:09:31
Proprio quelli. Ho visto che ora escono per altri editori, a prezzi più elevati, ma comunque abbordabili. E poi dovrebbero essere tutti i racconti e non solo alcuni, quasi quasi...

Hai un link di questi libri che dici? Grazie!
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: piccolobush - Domenica 9 Feb 2014, 22:58:49

Hai un link di questi libri che dici? Grazie!
Per carnacki: http://www.ibs.it/code/9788862664806/hodgson-william-h-zzz99/carnacki-l-indagatore-dell-occulto.html
Che io sappia, carnacki compare in nove racconti, quindi questa dovrebbe essere un'edizione integrale

Per john silence: http://www.ibs.it/code/9788802081762/blackwood-algernon-zzz99-santi/john-silence-e-altri.html
Di john silence esistono sei racconti, quindi credo anche questa sia integrale.

Su amazon trovi ovviamente gli stessi prezzi ;)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Special Mongo - Domenica 9 Feb 2014, 23:13:09
Ho avuto per un mese sul comodino l'antologia "Storie di fantasmi" della Newton. La vecchia edizione del '95 collo zombie in copertina (l'estate scorsa non era ancora uscita la riedizione).
Il romanzo "I pirati fantasma" di Hodgson e' un caposaldo dell'orrore marino, anche se non arriva alla perfezione di Lovecraft. Il racconto breve, sempre di Hodgson, Middle Islet, con la vampira sulla nave abbandonata, forse è ancora migliore.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Nebulina - Lunedì 10 Feb 2014, 15:20:27
Maigret perde le staffe – George Simenon

Non voglio dilungarmi sullo stile sempre perfetto e ricercato di Simenon che porta il genere poliziesco nell'olimpo della letteratura o sui dialoghi sempre freschi e brillanti nonché realistici, perché sarebbe ridondante, banale e forse noioso: un ripetere sempre le stesse cose, un sottolineare l'evidente. La maestria di Simenon è fuori discussione, ma ciò che rende quest'avventura particolare è il suo contenuto: come si evince dal titolo il commissario francese perde tutta la sua calma perché è la sua moralità ad essere toccata.
Non mi è possibile raccontare di più perché ridurrebbe quell'attesa che pervade tutto il volume e che ne è la colonna vertebrale.
La forza di Simenon sta nel far conoscere un ognuno dei volumi un aspetto della poliedrica personalità della sua creatura, rendendola così realistica e delineando un profilo psicologico sempre più preciso, senza mai cadere in contraddizione, senza che mai le varie sfaccettature si sovrappongano.
La peculiarità sta nel far comprendere la levatura morale del personaggio non tanto dalle descrizione dell'autore, né dai suoi pensieri o dalle conversazioni che si svolgono, ma attraverso le reazioni a determinati stimoli, quelle reazioni così forti e così immediate che fanno comprendere la profondità della personalità, come certe questioni siano nervi scoperti.
Tutta la componente gialla del racconto fa da contraltare a quel finale così intenso, un caso capitato quasi per caso, in mezzo all'estate uggiosa e calda, in mezzo a proprietari di  locali notturni, e ballerine; una Parigi indimenticabile, scorci di Montmartre da togliere il fiato.
Ben oltre il giallo classico, personaggi che non sono stereotipi, ma caratterizzati così bene da far pensare che si disegnino addosso a uomini esistiti e conosciuti da Simenon, carichi di pregi, ma allo stesso tempo di difetti.
Lo consiglio come consiglio ogni avventura del commissario che mi ha fatto innamorare del poliziesco, un genere che avevo sempre guardato con sospetto.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Nebulina - Lunedì 10 Feb 2014, 16:34:37
L'innocente – Gabriele D'annunzio
Bello da togliere il fiato, perfetto in ogni sua sfumatura, l'amore che D'annunzio aveva per Wagner si palesa in questo suo romanzo che appare come il compendio di un'epoca; tutte le pagine sono imbevute di quell'epicità che caratterizzò la fine del XIX e l'inizio del XX, molti sono i piani di lettura che si prestano alla comprensione totale dell'opera che come una sinfonia penetra nelle corde più profonde dell'animo, lasciando interdetto il lettore, incapace di giudicare, incapace di condannare colui che è colpevole, senza alcun dubbio, senza alcuna possibilità di riscatto.
E' sul piano narrativo che si gioca la partita più importante, il coraggio di affrontare argomenti pesanti, come la colpa, il perdono, l'espiazione, ma anche più pragmatici come l'adulterio e l'aborto. D'Annunzio affronta tutto questo scegliendo come forma narrativa la prima persona, una confessione che procede in analessi, così il lettore conosce i pensieri che attanagliano il protagonista, ma allo stesso tempo creando un'empatia con esso, perché il racconto è sincero e il dolore e lo sgomento reale.
Un omicidio è quello che viene confessato e il percorso che porta ad esso, i fatti e i pensieri che lo precedono, in un climax che attanaglia il lettore, che porta all'inevitabile finale che già conosce, ma non per questo meno straziante, meno incomprensibile.
Nonostante tutta la vicenda sia chiara fin dalla prima pagina, anzi fin dal prologo, la tensione rimane elevata per tutta la narrazione e la sua conclusione non può che essere accolta come una liberazione. L'artificio con cui l'omicidio si compie può ad una prima lettura apparire forzato, ma se letto nell'insieme appare invece ben calibrato e inserito ad arte in un contesto perfetto, infatti il fato si piega al superuomo che nonostante tutto può plasmare gli eventi a proprio piacimento con la sua sola forza di volontà. Tutto il romanzo è intriso di questa sensazione, della consapevolezza del protagonista di poter plasmare il destino che gli si è voltato contro, ma egli potrà renderlo suo servo e  far si che gli eventi giochino a suo favore. E' chiaro il riferimento alle tematiche tanto care a D'annunzio e gli echi di Nitzsche rimbombano per tutto il romanzo rendendo quasi soprannaturale e quindi lecite, “Al di là del bene e del male”, le azioni e i pensieri disumani di Tullio.
Tutti i punti di riferimento sono sovvertiti, ciò che appare, nella normalità, dolce e tenero foriero di buone sensazioni, si rende qui orrendo e cattivo perché personificazione innocente della colpa, dell'orgoglio ferito e per questo non degno della vita.
La neonata psicanalisi fa il suo ingresso in questo romanzo che attinge a piene mani da essa, riuscendo a delineare con pochi tratti ogni personaggio secondario, ognuna delle tante comparse è ben caratterizzata, sempre attraverso le azioni e mai attraverso i pensieri o le considerazioni di Tullio; solo Tullio e la moglie Giuliana necessitano di giustificazioni per non apparire dei mostri, per non far nascere nel lettore quel disgusto che sarebbe ovvi, ma che non si riesce proprio a provare.
Tutte queste tematiche sono poi portate sulla carta con una tale soavità, ricchezza di vocaboli attraverso accostamenti sonori che sfiorano, senza però toccarla la poesia, quasi che una parola fosse legata all'altra da un legame indissolubile e perciò impossibile appare l'interruzione.
La sensazione che ha il lettore è di galleggiare sospeso a mezz'aria tra il bene e il male, in quelle stanze ricche, in cui la perfezione mostrata è pari solo alla decadenza degli animo, alla deriva della coscienza e la musicalità delle parole che si susseguono, dolci ed evocative, rassicuranti ma piene di pathos non possono che creare quello stato di tensione che pervade il lettore fono alla conclusione senza possibilità di scegliere, si condanna, perché si deve, ma non c'è modo di non provare pietà per quella mano che non ha potuto vincere il suo essere superuomo, non ha potuto non vendicare il proprio orgoglio ferito, foss'anche macchiandosi di una colpa che resterà indelebile nella propria coscienza, ma permetterà di continuare a vivere.
Un romanzo che contiene in sé tutte le caratteristiche del capolavoro, sotto il punto di vista stilistico perfetto e sotto quello del contenuto profondo, non solo in considerazione dell'epoca in cui è stato scritto.
Ne consiglio la lettura per non perdere un gioiello della nostra letteratura, che forse può aiutare a capire il confine tra letteratura e intrattenimento letterario; questa storia trascende se stessa, obbligando a riflettere su stessi e sulle proprie convinzioni.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Chen Dai-Lem - Martedì 11 Feb 2014, 00:51:35
Sono indietrissimo con La sombra del viento xchè il tempo è veramente poco e leggerlo in lingua non agevola a volte la lettura.. Segnalo subito un estratto che mi è piaciuto xò:

Cada libro, cada tomo que ves, tiene alma. El alma de quien lo escribió, y el alma de quienes lo leyeron y vivieron y soñaron con él.Cada vez que un libro cambia de manos, cada vez que alguien desliza la mirada por sus páginas, su espíritu crece y se hace fuerte... En este lugar, los libros que ya nadie recuerda, los libros que se han perdido en el tiempo, viven para siempre, esperando llegar algún día a las manos de un nuevo lector, de un nuevo espíritu. En la tienda nosotros los vendemos y los compramos, pero en realidad los libros no tienen dueño.

Non lo traduco xchè non vorrei rovinare la frase, le traduzioni non sono mai state il mio forte..ma questo pezzetto è eccezionale..
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Copernico Pitagorico - Martedì 11 Feb 2014, 12:31:22
ehm non parlo spagnolo... :)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Chen Dai-Lem - Martedì 11 Feb 2014, 13:01:16
Ogni libro, ogni tomo che vedi ha un'anima. L'anima di chi lo scrisse e di coloro che lo hanno letto e hanno vissuto sognando con lui (qui uso il passato prossimo e non il passato remoto originale perchè mi pare che in italiano sia più naturale). Ogni volta che un libro cambia di mano, ogni volta che qualcuno fa correre lo sguardo sulle sue pagine, il suo spirito cresce e si fa più forte... In questo luogo, i libri che già nessuno ricorda, i libri che si sono persi nel tempo, vivono per sempre, aspettando di arrivare un giorno nelle mani di un nuovo lettore, di un nuovo spirito. In negozio noi li vendiamo e li compriamo, ma in realtà i libri non hanno padrone.
Decisamente meglio in spagnolo..sono negata con le traduzioni :)!!!
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Nebulina - Giovedì 13 Feb 2014, 10:39:47
L'amica della signora Maigret – Georges Simenon

Un'ultima frase che vale tutto il libro, un particolare che non ti aspetti e che fa sorridere e incarna il tono ironico di tutto il giallo.
Parigi è sempre la stessa, bella da togliere il fiato e le descrizioni sono così ben fatte da dare l'impressione di passeggiare e di sedersi sulle panchine, ma come ormai Simenon ci ha abituati sono gli approfondimenti psicologici a farla da padrone.
Durante questa inchiesta conosciamo meglio la signora Maigret e il rapporto col marito, così dolce, così profondo; un'unione d'altri tempi, in cui la moglie si prende cura del marito, ombra confortante e indispensabile, ma che cova dentro di sé tutta la personalità necessaria, tutta la forza che serve per sostenerlo, la quale, qualche volta ha voglia di considerazione! Questa è quella volta, infatti una coincidenza, che può apparire forzata, ma nell'insieme è molto piacevole, si ritrova ad essere un valido aiuto investigativo per il commissario.
La Signora Maigret è di una dolcezza unica, fa tenerezza nel suo aspettare il marito in un'attesa a volte lunghissima, il suo preparagli un pasto caldo e rattristarsi se per una volta non la trova a casa intenta a cucinare; ed è così tenera la sua reazione ad un invito al cinema dopo oltre due mesi!
L'altro personaggio che viene approfondito è il giovane Lapointe, che entrato da poco nella polizia è pieno di zelo e di voglia di fare...forse troppa. Il suo ritratto è davvero vivido e pur commettendo delle ingenuità che creano difficoltà all'indagine Maigret riesce, come un buon padre di famiglia, a fargli capire lo sbaglio senza mortificarlo, a sottolineare il grande carisma di quest'uomo, che riesce con l'esempio a generare nei suoi un senso di appartenenza ormai dimenticato.
La trama è divertente è un po' particolare, condita da uno stile sempre perfetto che trascina con sé il lettore fino alla fine; la caratterizzazione dei personaggi secondari è di importanza cruciale e sono, questa volta, essi a creare le fondamenta dell'avventura; ce ne sono tantissimi ed ognuno è descritto così bene e così importante da non riuscire ad immaginare l'inchiesta possibile senza la sua presenza.
Piacevole lettura senza alcun dubbio.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bacci - Sabato 15 Feb 2014, 01:43:18
La mia collezione dei delitti della camera chiusa si arricchisce con Il dramma di corte rossa, unico giallo scritto da Milne, il creatore di Winnie Pooh, già inserito in svariate liste di critici tra i più interessanti esempi del genere. Curiosissimo di leggerlo!
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Nebulina - Domenica 23 Feb 2014, 15:53:04
Il trionfo della morte – Gabriele D'Annunzio

Un cunicolo buio, violentato dalla luce di feritoie aperte sul mondo, stretto e umido, si lancia sulla vergine di Norimberga, aperta, sensuale pronta a svolgere il suo compito atroce e catartico.
Il percorso è obbligato, la fine certa e la resa impossibile.
Questa la sensazione che il lettore prova durante la lettura.
“Il trionfo della morte” non è solo un romanzo, è un' esperienza quasi mistica, per ciò che trasmette, per il suo trascendere il contenuto spaziando campi dello scibile così lontani da non capirne, nell'immediato, i collegamenti.
Un testo difficile, forse il più complesso di D'annunzio, ricco di descrizioni, di passaggi lessicali complessi e di contenuti difficili e a tratti indecifrabili, che svela in modo violento l'ignoranza del lettore, che non può non deporre le armi di fronte a tanta cultura concentrata in esso.
Fin dal titolo il tema della morte imprime la sua impronta per avvolgere le pagine di un tetro presentimento, di un'innata certezza.
C'è tutto D'annunzio in questo romanzo, tutto quello che ne rappresenta l'essenza, quella fragilità che contrasta con la sua volontà, quell'animo delicato ed esteta che contrasta con la personalità forte e determinata della vita pubblica, quell'amore per Wagner e Nietzsche che creano in lui la celebrazione del superuomo che non può trovare se non nella morte la sua ragione di vita, ma trascina con sé colei che della vita è stata la scintilla, che grazie a lui ha conosciuto la felicità e il piacere e che troverà nella grande consolatrice la sua nemesi.
Se il tema centrale è quello della morte, il cunicolo che vi ci conduce è il mal di vivere, un'oppressione che attanaglia il protagonista, lasciandogli guardare dalle feritoie e quel che vede non sempre è consolatorio.
Da un punto di vista stilistico è una sinfonia di suoni che se letta dimenticando il significato delle parole genera il fruscio del vento o l'infrangersi delle onde sugli scogli oppure il lamentio perpetuo di mendicanti deformi che promettono grazie dalla Madonna.
Il protagonista compie un viaggio interiore per trovare la sua origine, le sue radici, ma ciò che vede non gli appartiene, non lo riconosce come proprio; il mondo intorno non lo sfiora, i suoi problemi non esistono, esiste egli solo, ed egli solo conta: la sua famiglia, i luoghi che lo hanno visto crescere e infine anche la sua amata non sono che visioni lontane che portano una flebile luce nella sua esistenza, del tutto insufficiente a mitigare il bisogno di epicità che invade e pervade ogni attimo della sua vita; unico antidoto la sensualità, il piacere, le corde che la sua donna fa vibrare: la casta e pura Ippolita in un soffio, plasmata da Giorgio, diviene voluttuosa e foriera di tutti i piaceri.
Ippolita è un'anima semplice, che vuol solo amare che poco comprende della complicata personalità del suo amato, per lo più lo asseconda, ma il personaggio è così ben caratterizzato da aver un ruolo centrale nella vicenda, da rendersi punto di riferimento su cui gira la follia di Giorgio che di pagina in pagina diviene più concreta, fino a che il contrasto con la compagna diviene così forte da sovvertire i piani su cui poggiano il bene e il male, catapultando con violenza il lettore in una dimensione, come fu per “L'innocente”, al di là di essi.
Il protagonista è scandagliato in tutti i meandri della sua personalità, si imparano a capire i suoi pensieri, le sue fobie, il suo bisogno di andare oltre l'umana sostanza per invadere il territorio del divino, infrangere il muro della cose terrene per elevarsi al di sopra incarnando quell'ideale di Superuomo che non potrai mai raggiungere se non appunto nella morte.
Nella morte, però, risiede la minaccia della sostituzione, la disintegrazione del suo essere indispensabile e così quel viaggio nell'oblio deve essere totale e catartico di tutta la sua vita.
Pieno di simbolismi, laici e religiosi, blasfemi e cattolici, con personaggi secondari che nella loro semplicità restituiscono la speranza nel lettore, forse echi di verismo sporcano questo inno all'estetismo, che ritrova, come già fu per Verga, la vita e il futuro negli umili che senza troppi voli pindarici ed elucubrazioni mentali vivono e si riproducono, mentre il Superuomo non può trovare che nella morte il proprio scopo e la fine di una sterile esistenza.
Pietra miliare della letteratura italiana,, le descrizioni riportate sono necessarie, oltre che coinvolgenti, i temi trattati profondi e importanti.
Ci si chiede spesso se D'Annunzio sia solo esercizio di stile senza contenuti;  penso che la ricerca di un io interiore, con l'onestà intellettuale che gli deve essere riconosciuta, sia un innegabile contributo a tutti i romanzi successivi che hanno come tema centrale l'introspezione.
L'essenza di D'Annunzio si fa arte ed eleva colui che legge in un mondo che esisteva, forse quello sì, solo nella sua mente.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Nebulina - Domenica 9 Mar 2014, 15:01:21
Maigret e il ladro indolente – Georges Simenon

Può capitare di incontrare persone particolari, così particolari da risultare quasi incomprensibile e può capitare che queste giungano come un eco dal passato e che abbiano la capacità di restituire il colore dei bei tempi andati, regalare l'entusiasmo che le quotidiane vicissitudine e le moderne idee stanno spazzando via.
Questo accade un giorno a Parigi, questo accade un freddo mattino d'inverno a Maigret.
Un morto senza nome, su cui il commissario non deve indagare; egli deve, da ordini superiori, riempire scartoffie, adempiere ad obblighi burocratici, divenire un mezzo della procura, niente più; addio alle indagini personalizzate, addio ai metodi non convenzionali.
Maigret, però, non può, non riesce a pochi anni dalla pensione a sottostare a queste regole e così in modo del tutto autonomo e nascosto tra le indagini di un vecchio collega indaga su questo ladro indolente, sua vecchia conoscenza e la magistrale penna di Simenon ci porta a conoscere personagig caratteristici, di una Parigi dimenticata, tinteggiata color ambra e polverosa, povera, ma dignitosa;
Chissà, viene da pensare, se davvero la capitale francese racchiudeva quella magia che le parole riescono ad emanare, chissà se davvero quei personaggi caratteristici vivano e popolavano le vie e i vicoli, le case e le catapecchie, chissà se quella dignità così forte e così austera e era reale o se esisteva solo nella mente del suo autore, forse non è neppure importante saperlo, quello che è certo è che il viaggio che il lettore fa è pieno di fascino e tocca corde che commuovono.
Ciò che, come al solito, colpisce non è la trama, non è il giallo e la sua risoluzione, che passa in secondo piano rispetto alle vite descritte e agli stati d'animo analizzati in modo mai ridondante o eccessivo; personaggi realistici e pieni di vita, i quali sembrano vivere anche a lettura finita.
Il commissario appare stanco, invecchiato, ma con ancora la sua voglia di scoprire, la sua volontà di combattere anche contro la gioventù miope che vuol cambiare il mondo distruggendo ciò che  bello c'è e perpetuando e rafforzando ciò che di sbagliato inizia a germogliare.
Lettura che fa riflettere, che indice a fare paralleli coi giorni nostri, che dona una visione d'insieme insolita, che dal particolare riesce, come tutte le opere superiori, a farsi generale.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Chen Dai-Lem - Domenica 9 Mar 2014, 15:09:43
Non ho mai letto nulla di Maigret..ma volevo sapere..c'è un  ordine o si possono leggere i romanzi anche in ordine sparso?
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Nebulina - Domenica 9 Mar 2014, 15:38:39
Io li sto leggendo in ordine sparso :-) e non trovo difficoltà..
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Chen Dai-Lem - Domenica 9 Mar 2014, 15:44:21
Grazie :)!!! Gentilissima come sempre :)!!!
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bacci - Martedì 18 Mar 2014, 12:10:50
Dopo aver quasi finito di recuperare i racconti di Poirot ho ordinato il malloppone Einaudi con tutti i racconti di Sherlock Holmes,
 di Conan Doyle [smiley=drool3.gif]
Agli appassionati di investigazioni un po' particolari, consiglio assolutamente il Principe Zaleski di Matthew Phipps Shiel (Sellerio, 1986), originale variante della forma poliziesca nella quale si sono cimentati molti scrittori del periodo. Detective fin-de-siècle, risposta alternativa a Holmes, Zaleski vive completamente isolato nella sua magione con il suo servitore e risolve i casi più intricati senza muoversi dalla sua pazzesca stanza-studio, circondato da una bizzarra collezione di oggetti d'arte e testimonianze di civiltà antiche, facendo solo uso della sua straordinaria erudizione. Tre racconti brevi polizieschi intrisi di decadentismo estetizzante, assolutamente consigliati per chi ama il genere
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Nebulina - Lunedì 24 Mar 2014, 09:27:49
Exit strategy – Walter Siti-

Quasi un sospiro di sollievo si tira quando il libro si conclude, perché fa male leggerlo; le pagine scorrono veloci, infarcite di uno stile così rude, ma al tempo stesso ricercato che non permettono la resa; la trama pur essendo il quarto capitolo di una trilogia o un sequel come piace definirlo al suo autore, è piuttosto semplice: si narrano le vicende di uno scrittore omosessuale, a cui l'autore ha prestato il suo nome creando un gioco di specchi che disorienta, già in odor di pensione e del suo trasferimento da Roma a Milano.
Cosa riesce, allora, ad emozionare in modo così  profondo?
Se la lettura avviene fluida e costante, si riesce a vivere le situazioni e l'angoscia, il senso di vuoto, che attanaglia il protagonista perso in una realtà che non vuol vivere, ma che è costretto a guardare con occhi spalancati.
La personale catarsi del protagonista, galleggia a mezz'aria sulle vicende italiane, il contatto con la realtà si ha nelle vicende di Berlusconi degli ultimi tre anni, scorci di televisione spazzatura ricordano che è il nostro paese quelle raccontato e insinua il senso di disperazione, di assenza di possibilità di ripresa, di felicità, di realizzazione.
Come fu per “Resistere non serve a niente”, ma con una punta di cattiveria in più, il lessico è quasi sconcio, forte, scuote gli animi, costringe a riflettere e ad interrogarsi attraverso il paravento dell'omosessualità, di un mondo così lontano dalla regola, così lo racconta, fatto di escort e di sesso estremo, per far trasparire la voglia di normalità, che è l'unica via di fuga, l'unico vero rifugio per una serenità forse più tiepida, ma vera.
Non è una sconfitta, non è il riposo del guerriero che dopo una vita fatta di estreme azioni e di tentativi di ricercare in un estetismo rifocillante, non è la rassegnazione di chi non ha più soldi per comprare i propri desideri, è la consapevolezza di essere giunti alla fine di un percorso e di non avere più voglia di cercare qualcosa che non esiste se non nell'evanescenza delle proprie immagini mentali.
La crudezza con cui si racconta il lento decadere della madre malata, affetta da una demenza senile ormai irrimediabile, distrugge, perché descrive con chiarezza le molte realtà che esistono, i pensieri non detti, ma fatti trasparire, la crudeltà di un egoismo così radicato, ma non ammesso, giustificato, mascherato; così metafora dopo metafora, la realtà intorno i mescola con la realtà immaginata, con i sogni non realizzati, e solo quando i sogni si realizzano, quando le sorprese si palesano ecco che quella realtà cruda, goccia goccia da concretezza alla vita sognata e tingendola di verità la rende vivibile.
Siti ci regala un libro schietto, fatto di note autobiografiche, forse, ma che lascia un segno così crudo e dolce da riconciliarci con il mondo, donandoci una speranza di felicità, non sofisticata, ma genuina.
Non è un testo da intrattenimento, ma un libro che va gustato e amato, assaporando ogni parola che nella sua schiettezza nasconde una ricercatezza lessicale che lascia interdetti.
Siti si conferma uno dei nostri migliori scrittori, per intensità e per stile.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: tang laoya - Venerdì 28 Mar 2014, 12:54:51
La filosofia di Topolino
Saggio del filosofo della scienza e "scientista" Giulio Giorello, dove alcune storie di topolino vengono analizzate filosoficamente.Mi ha lasciato alquanto perplesso l'operazione,perche mi è sembrata piuttosto forzata la cosa e servita solo a dimostrare  le sue  tesi.
Sono completamente d'accordo con questa conclusione: le storie topesche si sono rivelate utili esclusivamente come spunto esteriore che tale e' restato e totalmente alieno dalle conseguenti analisi; a titolo d'esempio il capitolo dedicato a Topolino Giornalista non fa che prendere a ispirazione il fatto che ci sia un giornale, un giornalista, dei malviventi e dei politici collusi e parte a imbastire da li riflessioni piuttosto scontate sulla libertà di stampa, la politica, il potere: ora, ogni e qualsiasi sua riflessione e' più' che condivisibile e non discuterò certo qui le idee dell'autore, ma queste medesime conversazioni sarebbero potute scaturire in tutto uguali da qualsiasi altra fonte di ispirazione, un altro fumetto, un quotidiano, un cartone animato, una serie tv, un film. Non vi e' alcunché' di peculiare atto a gettare i fondamenti per i "prolegomeni di una filosofia di Topolino".
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Nebulina - Domenica 30 Mar 2014, 23:33:20
FORSE CHE SÌ, FORSE CHE NO - D'annunzio
L'ultimo romanzo che il Vate ci ha donato, senza dubbio il più fruibile, reca in sé la semplicità delle grandi opere, una trama complicata senza essere pesante e un lessico che è musica, una sintassi che trascina il lettore, un periodare che culla quando è necessario, ma sprona a continuare quando la vicenda lo richiede; si ha letta sensazione di non essere noi a leggere il libro, ma che esso abbia una sua volontà e ci induca ad obbedirgli.
La storia, a differenza degli altri romanzi, ha un suo compimento, non è semplice strumento atto ad esaltare il protagonista, ma un insieme di figure le cui caratterizzazioni, anche se solo accennate sono precise, intense, toccanti.
L'ascesa personale si fonde con quella materiale, la ricerca della perfezione diviene tutt'uno con il possesso dei cieli, il superuomo si identifica con la nascente aviazione, con i primi aerei; infatti Paolo è un pilota di auto, ma si diletta anche nel guidare le nuove macchine volanti ed è in questo sfidare la natura, quasi possederla e plasmarla ai propri voleri, che si identifica la forza e il valore del protagonista.
Il personaggio principale femminile è, forse, il più intenso di tutta la produzione D'annunziana; donna ricca e sicura di sé; appare fin da subito come una pietra preziosa, ricca di mille sfaccettature, che nelle sue frasi, nel suo legger dialogare, nasconde un mondo, un peso che in modo lento ma inesorabile la trascina nell'abisso della propria anima; un viaggio così lento che non permette marcia indietro, perché non percepito, perché non compreso.
Sembra di cogliere la disperazione subitanea che la invade nel momento della comprensione, quando tutto è chiaro, perché svelato, perché il destino inesorabile e vendicativo non ammette catarsi, non ammette pentimento; così tutto il peccato, tutta la colpa, tutto ciò che in fondo alla sua anima era presente, ma nascosto, si palesa e la rende folle, di quella follia che acceca, di quella follia che annebbia col dolore che provoca; non sono le descrizioni che la rendono così viva, ma le azioni, gli sconvolgimenti repentini della sua anima, quella presa di coscienza tardiva che non ammetterà nessuno sconto, questo viaggio annunciato, perché già scritto, perché inevitabile, non può non essere un purgatorio e il lettore spera con tutto se stesso che per questa donna, colpevole senza dubbio di un peccato indicibile, possa esserci una redenzione se non in questa vita almeno nell'aldilà.
Già questa caratterizzazione basterebbe a rendere quest'opera un capolavoro, ma si aggiungono i personaggi secondari che per intensità non le sono secondi e rendono il protagonista così essenziale pur nella sua inazione, così superiore esaltando la sua luce con le loro tinte chiaro-scure e preparandogli la strada affinché si compia la sua consacrazione là in alto nel cielo fino ad allora inesplorato, primo uomo a toccare quelle vette fino ad allora sfiorate solo dagli dei.
Stupisce che non sia il romanzo più conosciuto, superiore sotto tutti gli aspetti a “Il piacere” perché pur contendo molti dei temi lì trattati, si respira un'aria più matura, una padronanza del lessico, se possibile, ancora più potente, un senso del ritmo che detta le regole, una trama che è centrale senza essere preponderante.
La giusta dose di ogni singolo ingrediente per far si che questo sia il romanzo più completo e forse definitivo.
Lettura raccomandata, non se ne può restare delusi se si ama la letteratura.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Nebulina - Giovedì 3 Apr 2014, 18:59:19

Il Fuoco D'annunzio
Senza dubbio è il romanzo più D'Annunziano che si possa leggere, il paradigma di ciò che è diventato lo stereotipo dell'autore; vi si trova tutto quello che rende il Vate sopra le righe, il culto del superuomo e della poesia, la ricerca continua della perfezione e il tentativo di avvolgersi in essa nella speranza di coglierne qualche infinitesima particella.
La trama è quasi un'autobiografia dove il protagonista Stelio è un poeta che vive della sua arte e di essa si nutre e soprattutto con essa accresce il proprio ego.
Fosca è la sua amante, un'attrice ancora affascinante, ma in là con gli anni, che riesce ancora ad ammaliare, ma che giorno dopo giorno via via che le fibre elastiche della sua pelle sono diventate più morbide ha perso la propria sicurezza e così, da un pensiero fugace, inizia la sua ossessione che porrà le basi per comprendere, in qualche modo, quello che è stato il rapporto tra D'Annunzio e la Duse.
Date le premesse ci si potrebbe aspettare una qualsiasi storia d'amore, ma nonostante gli ingredienti ci siano tutti ed essa sia presente, non ci si limita a questo, si va oltre, si riesce a percepire gli stati d'animo dei due protagonisti che vivono delle emozioni così intense e D'annunzio riesce a trasportarle in modo così reale, da far rendere conto al lettore di come molte di esse siano esperienze vere e non di finzione.
L'approfondimento psicologico fa si che ci si trovi di fronte a una Foscarina fragile, quasi di cristallo, così bella e preziosa che necessita di qualcosa che non esiste, quel vetro appena offuscato dagli anni non tollera la sfida col tempo, preferisce fuggire, preferisce lasciare un ricorso e non far assistere al proprio decadimento.
Il tema centrale non è, come fu per altri romanzi, la morte che si fa catarsi, ma la ricerca dell'impossibile, non raggiunto dall'attrice, ma incarnato in tutte le sue componenti dal poeta, che diventa davvero, questa volta, alter ego dell'autore; infatti non si riesce a cogliere una sbavatura, un momento di cedimento.
Il confronto tra i due è crudele, è impari, tutti i pensieri e le paure della Foscarina sono conosciute dal lettore e del tutto ignorati dal protagonista, che non si preoccupa della sofferenza della compagna, ma solo della sua arte.
Non si deve, però, immaginare che sia crudele, egli vive della propria arte e per essa, non si pone problemi ulteriori, la sua vera sciagura sarebbe la perdita d'ispirazione.
Quasi un manifesto del pensiero D'Annunziano riesce a far comprendere a fondo la sua mentalità e il suo sentire.
Lo stile è sempre sublime, ma molto più faticoso, con un lessico più ricercato e a volte desueto, il periodare crea delle matasse a tratti impenetrabili che rendono la lettura poco fluida, ma molto intensa.
Il romanzo più vero risulta, in conclusione, il più difficile per questo motivo, pur consigliandone la lettura, lo porrei a conclusione della bibliografia.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bacci - Martedì 29 Apr 2014, 13:48:49
Nelle ultime settimane ho letto parecchi racconti di Lovecraft, soprattutto quelli del "Ciclo di Cthulhu", contenuti nello splendido mammut della newton&compton ormai introvabile online (le traduzioni di questi volumi non saranno sempre perfette, ma almeno i testi sono integrali e l'apparato critico è davvero corposo! Andate a controllare il fenomenale Il richiamo di Cthulhu pubblicato nell'antologia "I mostri all'angolo della strada", della mondadori... Lì "Fruttero e Lucentini han tagliato il racconto a quanto pare per "esigenze editoriali" che comprendono censure per presunte scene eccessivamente scabrose, e altri motivi non ben definiti).

Il primo romanzo breve del ciclo è Il caso di Charles Dexter Ward (del '27, ma pubblicato molto più tardi). L'ho apprezzato moltissimo nonostante certi personaggi poco credibili e certe motivazioni di alcuni protagonisti che non sono espresse benissimo, secondo me, e qualche sequenza un po' confusa, ma contiene dei momenti di tensione e mistero notevolissimi. Ho amato le lunghe digressioni storiche, le sequenze da romanzo epistolare, l'assenza quasi totale di discorsi diretti, tratti tipici dell ostile di Lovecraft. Lo scrittore riesce a far salire la tensione durante lo svolgimento in modo fenomenale, e i suoi scritti non si possono non apprezzare nonostante spesso i finali siano volutamente piuttosto leggeri e trascurati. Consigliato per le atmosfere, anche se del poco che ho letto del ciclo, "Il richiamo di Cthulhu" e "L'orrore di Dunwich" rimangono nettamente i migliori, al momento.

Ora inizio "Il tumulo" :)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Brigitta MacBridge - Martedì 29 Apr 2014, 17:24:08
Nelle ultime settimane ho letto parecchi racconti di Lovecraft, ...

Molto belli i racconti che nomini. Spero però che non ti capiti come a me: io mi misi anni fa a divorarmi l'opera omnia di Lovecraft, e l'eccessiva scorpacciata mi è stata fatale. Passato l'entusiasmo dei primi racconti, la sensazione di ripetitività si è fatta intollerabile, e non sono mai riuscita a finire il tomazzo da te citato. Dovendo dare un consiglio, mi sento di dire che Lovecraft va un pochino centellinato, non letto tutto in una volta.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bacci - Martedì 29 Apr 2014, 19:33:51

Molto belli i racconti che nomini. Spero però che non ti capiti come a me: io mi misi anni fa a divorarmi l'opera omnia di Lovecraft, e l'eccessiva scorpacciata mi è stata fatale. Passato l'entusiasmo dei primi racconti, la sensazione di ripetitività si è fatta intollerabile, e non sono mai riuscita a finire il tomazzo da te citato. Dovendo dare un consiglio, mi sento di dire che Lovecraft va un pochino centellinato, non letto tutto in una volta.

Grazie, farò così! Lo alternerò ad altri autori... in questo periodo sono interessato al tema del "fantastico" e ho recuperato tra l'altro tutta l'opera di Clark Ashton Smith, in versione digitale (i libri cartacei di questo autore hanno prezzi da rapina!) (http://www.forumlibri.com/forum/images/smilies/icon_biggrin.gif)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bacci - Lunedì 26 Mag 2014, 13:31:04
Nelle ultime ore ho letto tutto d’un fiato “L’occhio del purgatorio”, romanzo breve di Jacques Spitz, scrittore tardo surrealista che è stato pubblicato da noi come autore di fantascienza. Si tratta di un’ opera particolarissima, scritta nel 1945 e ambientata in Francia, a Parigi. Nonostante Il periodo in cui venne scritto, nel libro non ci sono accenni al conflitto mondiale  o alla recente occupazione nazista sul suolo francese, quindi questo può far pensare che lo scrittore abbia ambientato il suo libro in un periodo anteriore, anni venti o trenta, o persino in una realtà parallela.

In ogni caso la storia parla di un pittore, Jean Poldonski, che è lo stereotipo dell’artista maledetto, ribelle, individualista, in completa rottura con il mondo di tutti i giorni e anche con quello istituzionalizzato dell’arte. Un giorno Poldonski incontra un inventore  pazzo, Dagerloff, che gli racconta di un esperimento che sta conducendo: ha scoperto che sulla terra ogni specie vivente vive in un tempo diverso dal nostro, e in particolare gli animali non domestici vivono in un tempo leggermente "anticipato" rispetto a quello degli uomini, per cui essi riescono a prevedere le nostre mosse (nel libro tra gli esempi portati dallo scienziato pazzo c’è quello della mosca, che riesce a vedere un colpo che sta arrivando prima ancora che noi pensiamo di colpirla) e quelli domestici invece vivono in un tempo leggermente arretrato rispetto al nostro (la mucca che guarda passare il treno in ritardo, perché lo vede quando questo per noi è già passato). Secondo Dagerloff la specie vivente che vive  più avanzata nel tempo sono i microbi, i batteri: essi vivono con un anticipo tale rispetto a noi che un’infezione batterica uccide gli esseri umani perché trascinano  il corpo verso l’avvenire, verso  l’invecchiamento e quindi verso la morte a una velocità accelerata rispetto al nostro modo di vedere le cose. In più, i batteri riproducendosi, di generazione in generazione aumentano sempre di più il vantaggio sul nostro presente.

Lo scienziato decide di usare il pittore come cavia, e gli somministra con l’inganno nel nervo ottico un parabacillo sviluppato in laboratorio adatto allo scopo e in questo modo contagia la vista del mondo di Poldonski. Dopo un lento sviluppo, l'artista  vede le persone e le cose invecchiare sempre  più, e man mano il proliferarsi del bacillo lo porta a vedere le cose sempre più in là nel futuro, intraprendendo quello che Dagerloff chiama “viaggiare nella causalità”. Poldonski vede la bistecca nel suo piatto già masticata (come sarebbe stata nel suo stomaco da lì a pochi minuti) vede i suoi conoscenti invecchiare a poco a poco (fino a diventare cadaveri ambulanti e poi scheletri), gli oggetti ammuffire, in un crescendo impressionante  dato dallo sviluppo dell’infezione del suo nervo ottico. E’ interessante rilevare come tutto ciò avvenga solo nella vista del pittore, perché chiudendo gli occhi egli si ritrova immerso nei soliti rumori, odori, corpi del  presente di tutti i giorni, ma la sua vista lo porta inesorabilmente non in un tempo futuribile (non vede una distopia o un'utopia nel futuro), ma in un presente  invecchiato. Il pittore vede le cose e gli uomini nel posto in cui sono ora, ma nello stato in cui saranno più tardi, fino a centinaia di migliaia di anni avanti, tanto da portarlo inesorabilmente verso la fine dell’universo.

Il pittore all’inizio riceve dalle sue trasformazioni visive  uno strumento critico verso la realtà che lo circonda: vedere il presente invecchiato lo porta a far una critica dell’ideologia consumistica, e lo porta a giudicare il reale valore delle cose. Ma poi andando avanti nello sviluppo il bacillo innestato nel suo nervo ottico lo porta a circondarsi solo di immagini di morte, scene di degrado e consunzione, vede un mondo agonizzante che lo porta a estraniarsi completamente dalla vita di tutti i giorni, dal suo presente, diventando un barbone. In una scena tra le più importanti ed impressionanti del libro il pittore osserva se stesso allo specchio nell’attimo esatto in cui muore, nel momento in cui vede se stesso talmente invecchiato da spirare. La sua vista sul "futuro" continua lo stesso, e prosegue a specchiarsi cadavere con quello che chiama l’occhio del purgatorio. Nel finale il libro  prende una svolta metafisica che porta a compimento i pensieri di Spitz su ciò che resiste nel mondo dopo la fine di tutte le cose materiali, e con le quali il protagonista si troverà ad aver a che fare.
Non è stato un libro di facile lettura, soprattutto nel finale, benché lo stile diaristico appaia molto semplice e immediato nel linguaggio, ma lo consiglio sicuramente a chi vuol leggere qualcosa di molto particolare.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Nebulina - Giovedì 29 Mag 2014, 10:10:52
Il fu Mattia Pascal – Luigi Pirandello

La forza di questo romanzo sta nell'idea di fondo: una seconda possibilità, una seconda vita che possa essere perfetta; lontano da tutto ciò che l'ha resa un inferno, dai ricordi, dai doveri, dalle responsabilità.
Mattia Pascal conduce una vita fatta di un incedere lento e stanco, in cui il ricordo di un'infanzia agiata non può scomparire e perpetuarsi un'esistenza, quella attuale, fatta di espedienti e di insoddisfazioni familiari: una donna che non ama più, una suocera che odia, due figlie morte piccole.
L'atmosfera in quella casa. In quel paese, in quella biblioteca in cui lavora è pesante, come la polvere che avvolge i vecchi libri che nessuno legge profonde come i solchi lasciati su di essa sono le cicatrici del suo animo; i suoi sbagli, la sua accidia, la sua totale mancanza di buon senso ha portato in un soffio tutto questo.
Il pensiero costante è la fuga, da tutto, da tutti, lontano, in un altro mondo.
La colpa al distino, alle avversità, alla poca esperienza: un'altra vita porterebbe solo benessere e scelte giuste...forse!
Così la sorte che tutto ascolta e che si diverte da sempre con gli uomini decide di giocar con Mattia, creando le premesse affinché questo avvenga e Mattia diventa Adriano, Mattia muore, Adriano vive.
Con uno stile moderno, asciutto, un lessico ricco ed evocativo questa seconda vita è raccontata con ironia, l'atmosfera si rarefà, la speranza, la luce, il futuro radioso e privo di ostacoli si profila davanti ai suoi occhi, ma nessuno può relegare la propria essenza in un angolo, nessuno può recidere le proprie radici e soffocare il proprio orgoglio, non cercare un riscatto, non dimostrare la propria superiorità.
Così il racconto si fa metafora si qualcosa di più: l'uomo schiavo del proprio destino dal quale non può fuggire e non può esimersi.
Nonostante il piano narrativo sia semplice e lineare, il fraseggio varia al variare delle situazioni, più fosco, con tinte scure all'inizio, solare e ritmico nella parte centrale, lento e ambrato nel finale.
Pirandello scrive nei primi anni nel novecento, contemporaneo di D'Annunzio, non ne segue le orme, sceglie di raccontare l'uomo nella sua forma più profonda, di raccontare le tribolazioni dell'animo più che un modello di perfezione elaborando i concetti della nascente psicoanalisi.
IL romando, in conclusione è uno di quelli che lasciano il segno, sia per l'originalità del soggetto che per la scelta stilistica, che risulta ancora attuale, ma soprattutto per la grande forza evocativa, per come le immagini raccontate si materializzano, come i volti e le loro modificazioni divengono visibili.
Lettura non solo consigliata, ma fondamentale per comprendere il meraviglioso percorso della nostra bella letteratura di inizio secolo.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Nebulina - Venerdì 30 Mag 2014, 17:49:36
L'arte ingannevole del gufo – Ella West-

Poco più di una favola dai toni soffusi e dolci narrata in prima persona da una bimba affetta una affascinante malattia genetica: lo xaroderma pigmentoso che non permette alla pelle di ricevere raggi ultravioletti e quindi il sole, pena la comparsa di melanomi e dunque la morte.
La cosa che più colpisce non è la trama che appare lineare e piuttosto prevedibile, ma la caratterizzazione della protagonista; Viola è una bimba consapevole della propria malattia e della propria aspettativa di vita e i suoi pensieri sono verosimili, non si trova traccia in nessuna delle pagine di pietà o di commiserazione.
La vita di Viola è descritta con l'ingenuità e il cinismo che si addicono a questa situazione e lo stile utilizzato è lieve seppur veloce.
La storia consiste in un omicidio di cui Viola è testimone e dal quale cercherà di trarre tutto il vantaggio possibile, come ho accennato ci sono molti salti logici, è necessaria una sospensione dell'incredulità ed è necessario soprassedere in diverse situazioni, ma nel complesso la sensazione è piacevole durante la lettura, proprio perché naturale, anche se di naturale in una bimba che deve uscire la notte, insieme ai gufi, agli opossum e camminare con gli occhiali per la visione notturna, mentre i suoi genitori dormono non c'è niente.
Non sono i colori, ma i chiaroscuri, la luce delle stelle e della luna che rompe il buio, una luce buona, una notte piacevole, la brina che si forma e che ricopre la notte, una magia svelata e un'infanzia che nella solitudine trova la propria dimensione, equilibrata, razionale, saggia.
Sembra che la sua autrice non voglia raccontare una storia, sembra che l'evento descritto sia uno dei tanti, seppur nella sua straordinarietà, a popolare la vita di Viola; è questo il valore aggiunto, quello che resta a lettura conclusa, un mondo nuovo, diverso, ma non per questo peggiore.
Possono esserci altri piani di lettura? Credo di sì, ma non ostentati solo accennati e lasciano un piccolo seme per una riflessione futura che forse genererà un germoglio.
Un racconto d'intrattenimento, un modo piacevole di trascorrere un paio d'ore.
La pecca più grande però sta nella traduzione del titolo che da “Night vision” diviene un incomprensibile “L'arte ingannevole del gufo” che non concentra in sé l'essenza del libro, ma, insieme alla copertina davvero poco evocativa, non rendono giustizia al contenuto come invece fa l'originale.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Juro - Domenica 1 Giu 2014, 20:12:16
Posso usare questo topic per chiedere consigli? Si? No? Dipende dalla temperatura esterna di casa vostra e dalla stagionatura
del grana padano nel mio frigo?
 Vabbe', chiedo lo stesso :P
 
Fra le mie letture preferite ci sono i racconti di fantasmi, sia d'autore, sia (anzi, ancora meglio) come in questo libro http://www.amazon.it/Leggende-fantasmi-mare-Giancarlo-Costa/dp/8842531871/ref=sr_1_7?ie=UTF8&qid=1401645852&sr=8-7&keywords=giancarlo+costa, dove sono raccolte storie di folklore e miti legati all'argomento. Recentemente ho letto, invece, il Kwaidan di Hearn e i Racconti della pioggia e della luna di Akinari, e mi piacerebbe trovare qualche altro bel testo di fantasmi e folklore sia giapponese che cinese.
Qualcuno di voi ha mica qualcosa da consigliarmi?
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bacci - Lunedì 2 Giu 2014, 00:37:15
Mi spiace occupare spazio sotto la richiesta di Juro, ma non mi andava di aprire un topic per questa sciocchezzuola: venerdì in libreria ho visto per la prima volta i [size=12]Flipback[/size] Mondadori, i libri da leggere in verticale. Li avete già visti? qualcuno di voi li ha provati? Ammetto che sono rimasto molto incuriosito da questo formato, tanto da avere il desiderio di provarne uno : D

Ho dovuto subito abbandonare questo mio slancio emotivo dopo aver visto quelli che sono per ora i difetti evidenti di questo nuovo tipo di pubblicazione, almeno per me: il prezzo, uguale alle versioni tascabili dei libri pubblicati (per carità, ovviamente anche questo è soggettivo, io son sempre squattrinato, e in fondo si paga proprio l'idea del formato) ma soprattutto la scelta dei libri selezionati per questa prima ondata proposta al pubblico: roba che attualmente non comprerei nemmeno costretto : D ovviamente hanno proposto la novità in Italia puntando su quei titoli campioni di incassi degli ultimi anni, per non rischiare un flop immediato dell'iniziativa. Immagino che eventuali vendite incoraggianti potrebbero portare alla pubblicazione di almeno qualche classico della letteratura. In quel caso credo che un tentativo di acquisto potrei pure farlo, proprio solo perché al tatto mi pareva una cosa caruccia!

Che ne pensate, questo formato vi attira? Credete possa avere un qualche futuro?
Vi pare tutto fumo e niente arrosto (domanda retorica ma, ripeto, a vedersi son proprio carini!)?

Ecco un articolo pescato nel mucchio e un breve video che ne illustrano un po' le "funzionalità": 

Arriva il flipback Mondadori, per leggere in verticale e con una mano - Finzioni (http://www.finzionimagazine.it/news/approfondimento-news/arriva-il-flipback-mondadori-per-leggere-in-verticale-e-con-una-mano/)

[media]https://www.youtube.com/watch?v=UZ2jczhC2VY[/media]
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Juro - Lunedì 2 Giu 2014, 09:56:21
Mah, a me non convince per nulla... non ne vedo né utilità né supposta praticità. Mi immagino lo "sfogliare con un dito", nella fattispecie, a quel che vedo, col pollice, e vedo le 4-5 pagine che si girano appresso. No, decisamente non mi attraggono.
Tutto fumo, tentativo di acchiappare soldi senza proporre nulla di sensato.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: ML-IHJCM - Lunedì 2 Giu 2014, 12:29:20
Recentemente ho letto, invece, il Kwaidan di Hearn e i Racconti della pioggia e della luna di Akinari, e mi piacerebbe trovare qualche altro bel testo di fantasmi e folklore sia giapponese che cinese.
Qualcuno di voi ha mica qualcosa da consigliarmi?
Per la Cina, credo che il testo piu' famoso siano i Racconti straordinari dello studio Liao (http://it.wikipedia.org/wiki/Racconti_straordinari_dello_studio_Liao).
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Marci - Lunedì 2 Giu 2014, 12:34:54
Visti al salone del libro di torino di quest'anno. All'ingresso mi avevano dato un cedolino per acquistarne uno con un grosso sconto allo stand mondandori. Ci sono andato, ho visto i titoli proposti e ho lasciato perdere.

Sinceramente non vedo perché un formato del genere dovrebbe essere più comodo del classico tascabile. Forse perché sono più piccoli e più facilmente trasportabili?
Magari potrebbero avere successo se costassero un po' meno dei tascabili normali. In questi tempi grami per l'editoria pare che abbassare i prezzi sia l'unica mossa sicura per avere successo (vedi certe iniziative di una casa editrice pessima come la Newton Compton premiate dalle vendite solo per i prezzi stracciati).
Comunque se magari più avanti esce un titolo che mi interessa in questo formato magari provo a prenderlo. Giusto per curiosità.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bacci - Lunedì 2 Giu 2014, 13:00:38
Sì, purtroppo i 10 titoli proposti finora non invogliano per nulla all'acquisto, complice il prezzo alto. Il formato ovviamente non ha nulla di rivoluzionario (il solito marketing al contrario lo fa apparire l'invenzione del secolo : P), ma è comunque un bell'oggettino. Se dovessero pubblicare prossimamente almeno qualche classico della letteratura, uno vorrei provarlo...

p.s difenderò sempre la Newton, per l'importanza che ha avuto in passato nella diffusione di libri di tema fantastico, quando praticamente nessun altro lo faceva... :)  Poi certo, spesso le traduzioni e i materiali sono molto alla buona... Ma almeno ha sempre proposto testi integrali, da quel che so.
Adesso tra l'altro sono usciti altri libri della collana a 99 cent, ma con copertina cartonata e al prezzo di 1,90 €. Qualcuno lo prenderò di sicuro. Peccato per le copertine, che non mi piacciono proprio, salvo rari casi.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Topo_Nuovo - Lunedì 2 Giu 2014, 15:28:05
Dovrei vederlo per capire quanto e come potrebbe essere funzionale questo nuovo formato ma di primo acchito non mi dice molto.
Sto leggendo "Il Viaggio di Tuf" raccolta dei racconti con protagonista Haviland Tuf scritti dall'autore delle cronache del ghiaccio e del fuoco (meglio nota come "Il trono di Spade") George R.R. Martin.
Pur non essendo ancora maturissimo come autore devo proprio dire che già negli anni '80 Martin aveva un suo perché e i suoi racconti sono sempre avvincenti. Tema ricorrente nelle sue opere è il gioco per l'acquisto del potere. Nella maggior parte dei racconti il potere è rappresentato da un astronave, chiamata Arca, al cui interno c'è un database e tutto il materiale per generare e creare nuove razze viventi rendendo il suo padrone una specie di dio tra gli uomini di cui Tuf ne diventa il proprietario scegliendo di sfruttare l'astronave per aiutare gli abitanti dell'universo. Non tutti i racconti però partono dalle stesse premesse e i giochi di potere e le difficili relazioni che esistono tra le varie parti vengono sviscerati di volta in volta in maniera diversa. Così come anche il tema del rispetto ecologico viene più volte tirato in ballo anche se non sfruttato pienamente.
Agli amanti di fantascienza, agli amanti di Martin consiglio questo libro.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Juro - Lunedì 2 Giu 2014, 19:50:59
Per la Cina, credo che il testo piu' famoso siano i Racconti straordinari dello studio Liao (http://it.wikipedia.org/wiki/Racconti_straordinari_dello_studio_Liao).
Mille grazie ML-ecc.ecc. :P Ora, devo solo capire se il volume che ho trovato su amazon sia versione integrale o estratti.

(vedi certe iniziative di una casa editrice pessima come la Newton Compton premiate dalle vendite solo per i prezzi stracciati).
Ma perché ve la prendete sempre con la Newton :-?? Io, fin'oggi, non ho mai trovato rilevanti problemi in ciò che ho acquistato, e grazie a lei ho reperito varie storie che, altrimenti, non saprei proprio come avrei fatto anche solo a conoscere. Davvero è tanto pessima?
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Eruyomè - Lunedì 2 Giu 2014, 20:45:49


Ma perché ve la prendete sempre con la Newton :-?? Io, fin'oggi, non ho mai trovato rilevanti problemi in ciò che ho acquistato, e grazie a lei ho reperito varie storie che, altrimenti, non saprei proprio come avrei fatto anche solo a conoscere.

Sono d'accordo!! Ammetto che non sempre le traduzioni sono ai massimi livelli per carità, e la qualità non è certo eccellente...però onore a chi ha curato spesso cose altrove irreperibili e, soprattutto, ma qui parlo da acquistatrice di libri compulsiva, ha prezzi decisamente accessibili!..(per non parlare poi delle ultime iniziative di classici a prezzi davvero stracciati, 0,99-1,99. Bando alla puzza sotto al naso, è roba per cui, in un Paese come il nostro che legge zero, si dovrebbe forse innalzare una statua per il solo fatto di averci tentato di rendere certi titoli accessibili e davvero alla portata di chiunque..)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Nebulina - Lunedì 2 Giu 2014, 22:11:18
La Newton non ha il grande deficit delle traduzioni, per quanto riguarda i testi italiani va benissimo, ma per quelli stranieri no.
Se in Italia si legge poco è un problema, ma la soluzione non è certo quella di diffondere testi non all'altezza dell'opera.
Io purtroppo non conosco le lingue originali e non posso giudicare le traduzioni in modo corretto, ma posso farlo leggendo le varie edizioni e non c'è paragone.

Per quanto riguarda le introduzioni vale lo stesso discorso, ma si può soprassedere.
Tra possedere un libro della Newton (in traduzione) e non possederlo, ma leggerlo in biblioteca (per quanto mi dispiaccia non avere un libro che ho letto, da qui il mio grosso problema con gli e-book) preferisco di gran lunga la seconda.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Nebulina - Lunedì 2 Giu 2014, 22:37:06
I quaderni di Serafino Gubbio Operatore – Luigi Pirandello

La modernità del soggetto e dello stile rendono questo romanzo di Pirandello davvero degno di una lettura approfondita.
Come spesso accade con questo autore la complessità della lettura non si trova nel lessico o nella sintassi, ma nella grande quantità dei piani di lettura che si incatenano e si auto-alimentano in un susseguirsi di significati che non si mettono a fuoco subito.
Sul piano sociologico si va a criticare la tecnologia, l'uso delle macchine e il loro volersi sostituire all'uomo.
Il protagonista Serafino Gubbio è un operatore cinematografico, in parole più prosaiche una mano prestata al cinema, infatti il suo ruolo è quello di girare una manopola.
Fin dalle prime pagine del suo diario, in cui annota tutto in modo molto preciso, si percepisce la sua natura solitaria, ma profonda; le sue riflessioni pagina dopo pagina si fanno più concrete e i suoi ragionamenti logici e condivisibili.
La caratterizzazione di Serafino raggiunge quasi la perfezione, è descritto in tutte le sue componenti, la sua personalità è sezionata, ogni sfaccettatura analizzata e illuminata; un attore non dovrebbe avere difficoltà ad impersonarlo; forse è questa la caratteristica del romanzo che più risalta all'occhio: la sensazione di star assistendo ad una rappresentazione, in una sorta di meta-romanzo, un “Effetto notte”  ante-litteram, che schiaccia e offusca lo stile con cui è scritto.
Siamo nel 1916, in un periodo di fermento culturale, un fermento che forse non si ripeterà più, di sicuro fino ai nostri giorni, che alimenta in modo inarrestabile la sperimentazione in nome di un futuro che innova e che migliora la vita dell'uomo; Pirandello si trova in uno strano equilibrio, con uno stile innovativo, fresco e vivace critica la modernità.
Se vista in quest'ottica, non subito chiara, ogni pagina, ognuno dei tanti avvenimenti che si susseguono, assume una luce diversa e si fa foriero del pensiero dell'autore.
Come per il ben più famoso “Il fu Mattia Pascal” anche in questo caso il tema del doppio presente in ogni uomo è ben affrontato e sempre in chiave fatalista, nessuno, in nessun caso fugge dal proprio destino.
Il piano più semplice, quello narrativo, è affrontato in modo divertente e le scene comiche regalano più di un sorriso, il surreale si fa strada, ma dietro, nascosta tra le parole e c'è una vena di malinconia, di rassegnazione alla natura umana, che non può essere migliore.
Da sottolineare e segnalare, il rapporto con la tigre, protagonista suo malgrado del film che la troup sta girando, molto più umano e profondo rispetto a quello che il protagonista instaura con qualunque umano rappresentato ed è nelle descrizioni dell'animale che si comprende la vera natura di Serafino, quella “mano” che ha un corpo e soprattutto un'anima sulla quale gli avvenimenti lasciano un segno, che non sa svestirsi dei suoi abiti, che nella coerenza soffre spesso e gioisce a volte, ma quasi mai comprende gli altri.
Pirandello sperimenta  e porta la letteratura italiana su un piano diverso da quello fino allora conosciuto, esaspera il verismo interiorizzandolo, descrivendo la vera natura dell'uomo, ma per fare questo deve abbandonare la prosa perfetta, i virtuosismi stilistici, il lessico ricercato e aulico, in fondo anche questo è un sacrificio da fare per il progresso.
Lettura consigliata che aggiunge un altro tassello nella comprensione di un secolo che non sarà mai abbastanza studiato e analizzato in ogni sua componente.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Marci - Martedì 3 Giu 2014, 11:38:09

Ma perché ve la prendete sempre con la Newton :-?? Io, fin'oggi, non ho mai trovato rilevanti problemi in ciò che ho acquistato, e grazie a lei ho reperito varie storie che, altrimenti, non saprei proprio come avrei fatto anche solo a conoscere. Davvero è tanto pessima?

Le traduzioni dei classici sono davvero di scarsa qualità e una cattiva traduzione può essere davvero dannosa. Va bene che è la casa editrice che li propone a prezzi più bassi, ma proprio perché sono "classici", cioè libri d'una certa importanza, meritano di essere letti nella forma migliore disponibile, anche a costo di investirci qualche euro in più (che poi non è che i classici in formato tascabile di altri editori abbiano dei prezzi esorbitanti) o (come suggeriva Nubulina) servirsi della biblioteca.

Poi oltre i classici ci sono anche i libri nuovi che sono davvero da discount letterario. Urendi fin dalle copertine e con titoli civettuoli che richiamano quelli di più noti best seller, pubblicati solo per cavalcare e spremere fino all'inverosimile mode e filoni di successo. Tuttavia anche questi libri spesso vendono bene per via dei prezzi più bassi rispetto a quelli degli altri editori.

Insomma è una casa editrice che punta tutto su mezzucci e sull'appeal del prezzo basso e nulla sulla qualità. Sul fatto che abbia pubblicato anche cose interessanti che altrimenti sarebbero rimaste introvabili non ne sapevo nulla. Che genere di cose sono?


Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Juro - Martedì 3 Giu 2014, 12:10:30
Sul fatto che abbia pubblicato anche cose interessanti che altrimenti sarebbero rimaste introvabili non ne sapevo nulla. Che genere di cose sono?


Parlo delle antologie, che, in effetti, sono le sole cose che compro dalla newton. Non dico che sono introvabili, ma vari racconti che, a cercare altro dei loro autori, risultano in effetti di difficile reperibilità, ci sono.
Sulla qualità delle traduzioni non posso esprimermi. Non credo di aver mai letto (o di poterlo fare) i testi in tedesco o russo o giù di lì, quindi non ho metri di paragone, ma potrei provare con i testi in inglese.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bacci - Martedì 3 Giu 2014, 12:19:39

Insomma è una casa editrice che punta tutto su mezzucci e sull'appeal del prezzo basso e nulla sulla qualità. Sul fatto che abbia pubblicato anche cose interessanti che altrimenti sarebbero rimaste introvabili non ne sapevo nulla. Che genere di cose sono?


Di sicuro altri potranno risponderti meglio di me su questo punto, ma la Newton con altre case editrici come ad esempio la Fanucci, negli anni passati ha proposto molte opere di autori di genere "fantastico" che qui in italia sono sempre stati semi-nascosti, snobbati o irreperibili.
Ed è tuttora così.
Esempi banali: negli anni '90 con le collane economiche, o con i mammut, era possibile trovare lavori sparsi o raccolti per tematiche di autori quali William Hope Hodgson, Le Fanu, Algernon Blackwood, M.P. shiel, Ambrose Bierce,  Robert Ervin Howard tutti grandissimi scrittori che da noi continuano ad essere ignorati e delle cui opere si trovano attualmente pubblicazioni parziali, magari di case editrici piccolissime. La newton con le sue collane economiche a prezzi contenuti ha contribuito alla diffusione di questi scrittori, che sorprenderebbero molti che non li conoscono, per la qualità assoluta dei loro lavori (che non son certo qui a scoprire io).

La fanucci pure ha pubblicato varie collane meritevoli che ora viaggiano su ebay a prezzi altissimi, raccolte di altri autori come Machen, Lord Dunsany, ClarK Ashton Smith, roba che ora come ora se vai in una qualunque grande libreria non si trova, e non solo i commessi non possono procurartela ma nemmeno sanno dirti chi sono questi scrittori, che che personalmente sto cercando di recuperare da mesi un pezzetto per volta con grandissimi sforzi, tenendo conto che moltissime opere sono addirrittura inedite da noi, o quel poco che c'è non si trova...

Di Lovecraft stesso, prima delle nuove edizioni Mondadori tuttora in commercio, basate sugli studi di Joshi, c'erano delle robe assurde, ricordo che persino fruttero e lucentini, allora responsabili della collana Urania, censuravano, tagliavano, modificavano a piacimento secondo il loro gusto e per l'impaginazione i testi di Lovecraft. Ho fatto confronti io stesso in alcune edizioni mondadori e in molti casi ci son rimasto! Quindi vi chiedo, è meglio in questi casi di carestia letteraria, avere una traduzione non molto artistica ma integrale o un testo parziale, censurato e sforbiciato ma scritto da autori e traduttori di richiamo?
Per molti degli autori che ho citato su, il problema non si pone, esiste pochissimo di reperibile in italiano :P

Ci sono piccole case editrici come la hypnos http://www.ibs.it/code/9788896952108/ray-jean/racconti-del-whisky.html che si stanno impegnando a divulgare questi autori snobbatissimi (Ray, Chambers, aickman, ecc) ma poi certo non hanno adeguata visibilità come certi bestsellers che ci vengono propinati in ogni salsa ogni giorno dalle grosse case editrici. Questo fa capire come mai quando si vedono davvero le mille edizioni di fabio volo e di Coehlo o di altri di questi scrittori iper-pubblicizzati, viene davvero da scappare su un'isola deserta... il panorama delle proposte letterarie qui da noi è desolante, e questo ha contribuito a formare un certo modo di leggere parziale, il fantastico da noi è snobbato, non è meritevole, non è "alta letteratura", ma certo non per colpa della qualità degli autori, bensì per una politica di distribuzione e di vendite desolante bastata sul marketing.
Scusate la lunga divagazione/sfogo, deragliata in mille OT :P
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Marci - Martedì 3 Giu 2014, 16:11:23
CUT

Ok, però se non ho capito male gli autori che citi (e che ammetto per buona parte non conosco) la Newton non li pubblica più e sono tornati di difficile reperibilità.
Comunque può darsi che negli anni '90 la Newton portasse avanti iniziative lodevoli, ma il punto resta che oggi la sua politica editoriale mi sembra molto discutibile, schiava di quella tirannia del marketing di cui tu giustamente ti lamenti.

Citazione
Quindi vi chiedo, è meglio in questi casi di carestia letteraria, avere una traduzione non molto artistica ma integrale o un testo parziale, censurato e sforbiciato ma scritto da autori e traduttori di richiamo?
 

La questione non è traduzione artistica o non-artistica, ma fatta bene o fatta male. Poi è ovvio che se la metti così la risposta è ovvia. Resta il fatto che i classici della newton si trovano in versioni migliori e integrali in altre edizioni.

Citazione
Sulla qualità delle traduzioni non posso esprimermi. Non credo di aver mai letto (o di poterlo fare) i testi in tedesco o russo o giù di lì, quindi non ho metri di paragone, ma potrei provare con i testi in inglese.

Un testo mal tradotto puzza di testo mal tradotto. Basta confrontare certi libri newton con edizioni di altre case editrici per rendersi conto di cosa vuol dire.
E comunque il parere di chi di traduzioni s'intende riguardo alla newton è univoco... e non è positivo 
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bacci - Martedì 3 Giu 2014, 16:36:11
Infatti purtroppo attualmente il panorama per quegli autori è quasi desertico, per quanto riguarda il catalogo del nuovo.

Ammetto di aver spostato la discussione sugli autori che mi interessano ora, lasciandomi trascinare :- D
Se dovessi comprare Delitto e castigo oggi, andrei pure io a sceglierlo su edizioni più curate, con quel post cercavo comunque di parlare di un po' dei pregi che la casa editrice ha avuto nel tempo perché non è totalmente da buttare come si sente dire spesso.

Ciò non toglie che oggi magari un individuo che non legge abitualmente, potrebbe comprare anche un Dostoevskij a due euro, e se gli dovesse piacere potrebbe poi dirigersi verso edizioni più curate (perché ce ne sono altroché, non dicevo certo di no ; ))
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Gumi - Venerdì 6 Giu 2014, 00:05:55
Ho finito di leggere Le tre bare, di John D. Carr.
Essendo tipo il terzo utente che parla di questo libro scriverò solo alcune impressioni personali.
Oramai, dopo che ne hai letto qualcuno, nei gialli non ci si può sorprendere. O meglio, sei talmente rassegnato ad essere ingannato che non fai neanche caso a come il giallista ti abbia completamente messo nel sacco.
In questo Carr si dimostra un maestro, nello sviare, nel depistare, e nel far credere che ciò che avvenga è impossibile.

Eppure lo scrittore ci avverte del fatto che ci sta ingannando, parla di illusionisimo e di illusione. Il parallelismo tra lo scrittore di gialli e l'illusionista è un momento quasi di metascrittura, dove i personaggi parlano con la voce stessa dello scrittore e ci si rivolge direttamente al lettore. Sappiamo di essere ingannati e lo scrittore ci avverte che forse rimarremo delusi dalla spiegazione. Il sogno, il fascino, rimane solo fino quando il mistero non viene svelato. Ma che romanzo giallo sarebbe se non ci fosse la soluzione?
La soluzione c'è e, almeno stavolta, Carr ha messo le mani avanti: non si rimane delusi.

Il delitto della camera chiusa, forse il più affascinante tra i temi del giallo classico è qui rappresentato in una delle sue massime espressioni.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Nebulina - Venerdì 6 Giu 2014, 00:22:55
Uno nessuno centomila – Luigi Pirandello

Quest'opera è forse la più famosa di Pirandello e senza dubbio la più complessa ed interessante.
Il tema della ricerca dell'Io è presente e analizzato in ogni sua componente, per cui la lettura non è delle più semplici, se l'intento è quello di comprenderla fino in fondo.
La trama di per sé è molto semplice e il registro comico utilizzato soprattutto nella prima parte del romanzo rendono la lettura molto piacevole, ma la semplicità che si manifesta è fittizia, nasconde significati e concetti molto complicati, che attingono a piene mani dalla psicanalisi dalla quale Pirandello era affascinato.
Il protagonista si trova a chiedersi chi sia davvero, quello che lui sente di essere, ma che non può vedere vivere, o uno dei tanti che le persone vedono?
L'argomento è trattato in un modo così delicato, ma così crudo da essere interiorizzato e compreso da chiunque, anche se è necessaria una seconda lettura per cogliere ogni sfumatura di un tema così complesso.
Ciò che si respira è un'angoscia profonda che avviluppa Vitangelo Miscarda, il quale all'improvviso si rende conto di essere chiuso in una gabbia, di non essere libero, ma schiacciato da sovrastrutture e costretto in un abito che non è il suo, ma che  obbligato a vestire.
Basta poco per cogliere la vita in modo diverso e ripensare tutta un'esistenza e di colpo quello che prima appariva giusto diviene sbagliato, che che prima era semplice diviene pesante, così quel nome legato in modo indissolubile al padre usuraio diviene non più un viatico per una vita bella e semplice, ma un fardello che impedisce di esprimere la propria essenza, la quale potrà essere libera solo sovvertendo tutti i piani e vivendo nel modo più spontaneo anche se questo vuol dire pagare un prezzo molto alto.
La modernità che contraddistinguo questo autore non manca neppure in questo romanzo, che utilizza uno stile fresco e un lessico molto semplice.
Per lo più è un lungo monologo che ricorda una rappresentazione teatrale, infatti spesso il protagonista si rivolge in modo diretto al lettore ponendo domande e dubbi.
Leggendo si riflette, ci si rende conto che il novecento è stato un secolo davvero incredibile, per come i temi di cui ancora oggi discutiamo, l'io e il subconscio, ma anche la difficoltà di apparire per quello che siamo senza maschere, fossero già presenti e il vivace fermento culturale si respirasse in ogni parte d'Italia.
Pirandello apre senza dubbio le porte a quello che poi sarà lo stile prevalente del futuro, con quel periodare semplice e quelle frasi corte, immediate, ritmiche, ma che le chiude al tradizionale romanzo fatto di ricerca stilistica ed epicità.
Un tassello che non può mancare nel bagaglio culturale di nessun lettore.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Nebulina - Giovedì 12 Giu 2014, 00:01:57
Storia umana e inumana – Giorgio Pressburger

Un onirico viaggio attraverso i secoli e gli stati d'animo che richiama alla mente immagini Dantesche senza scimmiottarle o avvilirle, solo rievocandole.
L'atmosfera che avvolge il lettore è ovattata, la sensazione è quella di entrare nella nebbia e cogliere immagini, sfuocate, dagherrotipi che prendono vita e iniziano a parlare e a rievocare un passato a loro caro e talvolta doloroso.
Difficile collocare questo romanzo in un genere letterario: a tratti è una biografia, ma la profondità in cui ci si addentra, sviscerando le fibre dell'anima del protagonista, non permettono di porlo in quella casella, così come non può essere definito un saggio benché le note a piè di pagina approfondiscano tutti gli aspetti storici e culturali, innumerevoli e disseminati per le oltre quattrocento pagine.
Quello che è certo è che si sta parlando di uno scrittore che ama scrivere per esprimere delle emozioni profonde, nascoste nel suo animo, che scalciano per uscire e generare un flusso di meravigliosi pensieri e ricordi, immagini evanescenti fatte di personaggi antichi, ma morti solo nella carne, ma viventi nell'immaginario collettivo di ognuno.
Descrivere a parole quello che si prova leggendo queste pagine è difficile, perché non è una prosa semplice, non è una lettura per tutti, sia per i temi trattati, ma soprattutto per lo stile che pur essendo molto particolare e ostico è ciò che rende quest'opera un'esperienza unica.
Le parole si susseguono veloci, intervallate da spazi bianchi quasi a rendere poesia ciò che si legge, un periodare lento e a tratti veloce che dà ritmo all'azione, che obbliga a seguire il tempo dettato dall'Autore, così come il protagonista è obbligato a seguire la sua guida in quest'oscuro viaggio, per non perdersi in un oblio fatto di incomprensione di fraintendimenti, ma è perdersi in questo libro, perdere il filo, non comprenderne il senso, ma se ci si affida alla musicalità, se si lascia che esso legga noi anziché il contrario, allora non solo il suo significato diverrà chiaro, ma anche la vita del suo Autore acquisterà un senso più profondo, le sue paure saranno le nostre, le sue visioni le nostre e davanti appariranno il Che, Mao, Perlasca, ma anche Russel, Einstein, Mia, Marilyn e tanti altri che come in una sfilata si mostreranno per ciò che sono, posti infine, in quella dimensione in cui non esiste il tempo, non il passato, non il futuro, ma entrambi lo stesso istante, la completa comprensione dell'esistenza là dove l'esistenza non c'è più.
Quella nebbia avvolge tutto, quelle parole si susseguono, mentre la storia salta indietro e in avanti creando caos e la filosofia si mischia con la musica che cerca di comprendere l'essenza stessa della vita.
Un'opera che prevede una buona dose di convinzione, ma che apre le porte ad un modo diverso di fare letteratura, che esprime la voglia di regalare emozioni, non preconfezionate, non edulcorate, ma vere perché vissute e una volta liberate non potranno che moltiplicarsi in ogni lettore.
Lettura consigliata, senza dubbio.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Nebulina - Venerdì 13 Giu 2014, 00:11:09
I VECCHI E I GIOVANI Pirandello

Il Pirandello di quest'opera è il meno conosciuto, quello meno ironico e più malinconico, ma forse il più concreto, il più completo.
Non ci si imbatte tra queste pagine nei personaggi tipici pirandelliani, sempre sopra le righe, sempre indimenticabili, ma in una miriade di uomini e donne che quasi si confondono creando un brulicare di immagini che danno vita alla realtà di allora, riproducendo l'atmosfera di un mondo che cambia e che vuol cambiare.
Quello che maggiormente si riesce a cogliere, al di là dello stile sempre perfetto, il lessico ricercato, ma semplice, il periodare che da ritmo alle vicende, è una sorta di attualità, un richiamo ai nostri giorni, quella continua voglia di cambiare, la giovinezza fatta di entusiasmo, di capacità visionaria, di ricerca di giustizia e di benessere, giovinezza che piano piano si esaurisce e diviene vecchiaia lasciando il posto ad altra giovinezza, simile, ma non uguale che non comprende più, che non accetta più i valori e gli ideali di allora e questi non riescono più ad avere la spinta propulsiva necessaria a rendere reale quel sogno, quell'ideale.
Così in una rincorsa fatta di tempo che scorre, si finisce per riflettere su tutto quello che in realtà non cambia, ma rimane uguale, tutto quello che poteva essere, ma non sarà.
Attraverso personaggi meno incisivi del solito presi singolarmente, ma molto efficaci se letti in modo corale si descrive un'epoca con le sue contraddizioni ed è necessario trascendere dal contesto per cogliere la classicità dell'opera che può adattarsi a qualunque tempo, perché pur raccontando fatti reali descrive l'umanità con le sue debolezze e le sue contraddizioni.
Un romanzo a tutti gli effetti, un classico che riesce a lasciare un segno descrivendo la propria contemporaneità, in cui si possono trovare vari piani di lettura: quello sociologico, quello storico, quello narrativo, ma anche quello tanto caro al suo autore, quello psicologico, infatti da alcuni stralci si può cogliere quell'io diviso dell'uomo moderno, quelle anime che riescono a convivere in un solo corpo che saranno il tema principale delle opere più importanti.
Lettura consigliata, anche solo per cogliere un Pirandello più malinconico.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Virginbell - Venerdì 13 Giu 2014, 13:35:06
Dopo essermi divorata due libri di fila di S.King (La casa del buio e A volte ritornano) ora distendo i nervi tesi con Piccole Donne della Alcott: molto interessante confrontarsi con i vecchi sistemi educativi passati [smiley=book.gif]
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Nebulina - Sabato 14 Giu 2014, 00:00:26
"Piccole donne" è un libro meraviglioso!
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Chen Dai-Lem - Sabato 14 Giu 2014, 00:39:00
Sono d'accordo con Nubulina..è un libro che ho nel cuore..io nel frattempo continuo ad andare avanti con la Sombra del viento di Zafón..vado molto a rilento x i vari impegni..ma ce la posso fare :-)!
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Gumi - Sabato 14 Giu 2014, 15:39:59
Ora sul comodino c'è un altro giallo. Ma che dico, giallo. Giallissimo.

Dalla penna del troppo poco noto Earl Derr Biggers sto leggendo il quinto dei sei romanzi con protagonista il celebre detective di origine cinese: Charlie Chan e la tragica promessa.

Sono un grande appassionato di questo scrittore, del quale ho letto altri due romanzi. Il primo di questi, Charlie Chan e la casa senza chiavi, è stato forse il libro che più mi ha trasmesso il desiderio di visitare un luogo: nello specifico San Francisco. Le descrizioni della città fumosa ma emanante desiderio di vita e di libertà, di mare, porta aperta verso il Pacifico e le Hawaii dove la vicenda è ambientata, mi hanno rapito.

Ora la storia che sto leggendo si sviluppa come un giallo classico, con un gruppo più o meno ristretto di persone in viaggio per il mondo tra le quali si annida un assassino.

Nelle prime settanta pagine il detective protagonista del titolo è presente però solo nei ricordi dell'ispettore Duff di Scotland Yard, che si trova a dover indagare su questo inesplicabile delitto e deve cercare di evitare che l'assassino colpisca ancora.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: galerius - Lunedì 16 Giu 2014, 02:25:20

... la Newton con altre case editrici come ad esempio la Fanucci, negli anni passati ha proposto molte opere di autori di genere "fantastico" che qui in italia sono sempre stati semi-nascosti, snobbati o irreperibili.
E' l'unica ad aver proposto in un volume tutti i racconti di E. F. Benson, fra l'altro...
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Juro - Mercoledì 18 Giu 2014, 09:39:54
Ho finito "l'assassinio di Roger Ackroyd" di Agatha Christie. E sapete una cosa che mi ha lasciato spiazzato? C'avevo azzeccato! Verso metà libro mi ero stilato mentalmente i personaggi, avevo controllato i tempi che riferivano, gli alibi, e c'era qualcosa che non mi quadrava! Avevo pensato al giusto colpevole, ma alla fine l'avevo scartato perché mi pareva troppo assurdo che potessi aver ragione.
Diamine, ora m'è d'obbligo farmi crescere un bel baffetto :D
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Nebulina - Mercoledì 18 Giu 2014, 09:50:52
Il fatto è che succede così a tutti.. maledetta Christie, è evidente chi è l'assassino, ma poi....si scarta per forza! Eheheh non si può essere così presuntuosi come baffetto...non c'pè modo!!!! :D
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Gumi - Mercoledì 18 Giu 2014, 10:21:23
Io non sono un gran fan de "L'assassinio di Roger Ackroyd", sinceramente.
Trovo che qui la Christie, geniale come al solito nel depistare il lettore, abbia contravvenuto ad una delle regole fondamentali del giallo classico.
Ad un certo punto, quando scopri che c'è un buco nella narrazione, un sospetto ti viene, anche se questo sospetto viene subito ricacciato indietro dalla straordinaria capacità che ha la zia Agatha nel costringerti, quasi, a cambiare idea.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Paper_Butler - Mercoledì 18 Giu 2014, 13:20:42
Anche io credo che Agatha Christie abbia scritto di meglio, ma "L'assassinio di Roger Ackroyd" resta un caposaldo della letteratura gialla, inutile (e dannoso, per chi non l'ha letto!) dire per quale motivo!

Per quanto mi riguarda, l'unica volta in cui ho azzeccato la dinamica degli eventi in un libro della zia Agatha è stato, vari anni fa, in "Corpi al sole". Fui aiutato da una certa qual dimestichezza con lo stile dell'autrice: avevo già letto parecchi suoi libri e alcune descrizioni delle azioni e dei movimenti dei protagonisti mi saltarono all'occhio facendomi insospettire.

Ebbi come un flash di determinate circostanze che accadono nello splendido "Poirot sul Nilo", anche se poi in realtà i due libri non hanno particolare attinenza tra di loro (non sto rivelando nulla, tranquilli!), e, non so come, arrivai alla soluzione. Per il resto, però, mi sono sempre goduto la lettura, ma non ci ho preso mai! :)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Chen Dai-Lem - Sabato 21 Giu 2014, 14:46:24
Anche a me è piaciuto molto l'"Assassinio di Roger Acroyd" proprio per la motivazione più evidente..si riesce a intuire chi è il colpevole ma poi si scarta l'idea xchè si pensa che "non può essere" :)!!!
Cmq sono giunta finalmente alla fine de La sombra del viento o L'ombra del vento di Carlos Ruiz Zafon e..devo dire che mi è assolutamente piaciuto..ma partiamo dall'inizio ( come sempre il racconto potrebbe essere noioso quindi saltate avanti se vi annoia :) ).
Ho iniziato a leggere questo libro in lingua originale xchè volevo recuperare un po' la lingua che facendo ripetizioni ai ragazzi di prima e seconda superiore stavo rischiando di perdere.. Era la prima volta che mi cimentavo in una lettura così impegnativa (come numero di pagine non come lingua) in lingua x puro piacere personale e non sapevo bene cosa leggere..avevo pensato a Marquez, ma mi ero già bruciata in italiano Cronaca di una morte annunciata gli altri che vanno da Cent'anni di solitudine a L'amore ai tempi del colera mi sembravano una mattonata (ovviamente sbaglierò ma se già parto con questa idea è difficile poi che riesca a portare la lettura alla fine)..così mi sono ricordata di una mia amica che su questo libro aveva fatto la tesi di laurea e che mi aveva detto che era molto bello..chiedendole conferma mi ha detto che era l'incrocio tra un giallo e una storia d'amore parole che mi hanno fatto immediatamente decidere..
Appena inizi a leggere ti immergi subito nell'atmosfera di Barcellona del Dopoguerra, anni pesanti e grigi a causa della dittatura franchista e inizi a conoscere un Daniel Sempere bambino che viene portato dal papà al Cementerio de los libros olvidados (Cimitero dei libri dimenticati), un luogo dove si conservano i libri che sono riusciti a salvarsi dalla censura..chi visita quel luogo ne può adottare uno e occuparsi di lui. Lì Daniel scopre "La sombra del viento" scritta da Julian Carrax, un autore nato a Barcellona, emigrato in Francia, del quale si sono perse le notizie..l'unico libro rimasto è quello nelle mani del piccolo Daniel che decide di indagare x scoprire qualcosa di più del suo autore. Da qui parte un giallo che si innesta su un altro e su un altro ancora..come un gioco di matriosche quando si pensa di essere arrivati a un punto si apre un altro enigma e un altro ancora.. L'atmosfera è l'elemento più bello dell'opera..un'atmosfera sempre grigia e pesante, che si percepisce pagina dopo pagina.. L'autore non riesce proprio sempre a tenere alta la tensione xchè in certi momenti la descrizione diventa forse un po' pesante, ma nei momenti clou riesce a coinvolgere il lettore al punto che sembra di essere dentro l'opera, in quella Barcellona, nella casa della famiglia Aldaya o di Nuria Monfort.. Ero talmente coinvolta ad un certo punto da avere quasi paura di continuare a leggere..
Una delle frasi che mi hanno colpita è questa Un libro es un espejo y solo podemos encontrar en él lo que ya llevamos dentro che tradotto è un libro è uno specchio e solo possiamo trovare in lui quello che già abbiamo dentro.. Secondo me è bellissima..
Quando ho iniziato a leggere questo libro non sapevo che stavo iniziando una trilogia..eh sì perchè La sombra del viento è seguita da El juego del angel e da El prisionero del cielo..tre libri abbastanza autonomi da come ho capito ma pur sempre legati.. Inutile dire che ho già comprato il secondo e che sarà la mia prossima lettura :)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Chen Dai-Lem - Martedì 24 Giu 2014, 18:07:44
Ho trovato oggi in edicola questa opera di Carr e chiedo aiuto agli esperti (Bacci :) ).. Qualcuno lo ha letto? Io l'ho preso a prescindere dato che opere di questo autore è sempre difficile trovarle..speriamo che sia bello..poi Gideon Fell è meraviglioso :)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Gumi - Mercoledì 25 Giu 2014, 00:34:57
poi Gideon Fell è meraviglioso :)

Si è portato subito in cima ai miei preferiti (come personaggi) insieme a Holmes e a Nero Wolfe! :)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bacci - Mercoledì 25 Giu 2014, 18:23:07
Questo mi manca! Se riesco lo prenderò anche io :)

Ultimi due libri che ho letto:

Il diario intimo di Sally Mara, di Raymond Queneau. Libro davvero curioso! La voce narrante è quella di Sally, una diciottenne irlandese che racconta al diario la sua vita giorno per giorno, condita dalle sue prime esperienze sessuali. Il motivo per cui questo libro colpisce è lo stile usato: Queneau fa esprimere Sally in francese, in omaggio al suo amato insegnante, monsieur Presle, ora ritornato in patria. La ragazza non conosce ancora perfettamente questa lingua per cui si esprime mischiando termini eleganti e colti a volgarità improvvise, che creano un effetto comico involontario spassoso in cui si sprecano giochi di parole, doppi sensi e invenzioni notevoli ben adattate nella traduzione italiana. Vale la pena di leggerlo anche se nel finale diventa forse troppo surreale (anche se per tutto lo svolgimento lo era!) e si perde un po' la spinta innovativa dell'inizio, concludendo la vicenda sottotono. Da non perdere le descrizioni di tutti i personaggi di contorno e tutti i fatti relativi all'educazione sessuale della ragazza, completamente ingenua, candida e pudica, ma provocante al tempo stesso negli atteggiamenti e nella sua curiosità nell'indagare su argomenti incredibilmente scabrosi, tanto da ficcarsi in situazioni assurde trattandole come se fossero cose normali di tutti i giorni!

La casa della freccia, ottimo poliziesco di A.E.W. Mason pubblicato per la prima volta nel 1924. Consigliato agli appassionati per la trama solida, l'affascinante ambientazione di Digione, i personaggi ben caratterizzati e non ultimo una prosa molto piacevole, o almeno io l'ho letto con molto piacere :D
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Virginbell - Martedì 1 Lug 2014, 21:15:58
Il gioco delle tre carte di Marco Malvaldi, gentilmente prestatomi da mio padre.
Nonostante la riluttanza iniziale, ho cominciato presto a godermi questo giallo che presenta risvolti comici davvero inaspettati.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Paper_Butler - Mercoledì 2 Lug 2014, 11:09:55
Seguendo il consiglio che mi aveva dato Cip e Ciop l’anno scorso sul topic dedicato a Dracula di Bram Topker, mi sono dedicato ultimamente alla lettura dell’originale di Bram Stoker, che ho finito ieri sera. Be’, che dire? Sono rimasto davvero molto soddisfatto. Non sono un appassionato del genere, ma questo è un libro che consiglierei a tutti, perché, al di là delle atmosfere dark, parla di vita e di sentimenti in tante sfaccettature, è coinvolgente, denso di emozioni e con uno stile di narrazione decisamente affascinante.

Fantastico il personaggio di Van Helsing, che in certi momenti mi ha fatto sorridere, ripensando alla azzeccatissima parodia pippesca di Enna/Celoni. Anche gli altri protagonisti, comunque, sono ben caratterizzati. L'unica possibile pecca sta nel finale, che mi è parso leggermente affrettato, ma si tratta di una piccolezza che, comunque, non incide nella sostanza.

A mio parere Dracula è un romanzo che va ben oltre la sua fama: conosciuto come massima rappresentazione di un determinato filone, è anche – e, forse, soprattutto - molto altro. Ringrazio quindi Cip e Ciop per l’ottimo consiglio, che faccio mio e giro con piacere a tutti voi! :)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Chen Dai-Lem - Mercoledì 2 Lug 2014, 17:35:40
Che bello sono super contenta che ti sia piaciuto :) Ho adorato anch'io il personaggio di Van Helsing mal digerendo tutte le varie versioni cinematografiche.. Anch'io non sono amante del genere..credo che sia il primo libro del genere che ho letto e veramente mi è rimasto nel cuore..forse anche xchè avevo bene in mente la parodia o trasposizione di Enna/Celoni :) Anche questa volta quindi questo topic è stato utile permettendoci di darci dei buoni consigli :)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Gumi - Giovedì 10 Lug 2014, 21:45:25
Mi accingo a compiere la mia più grande impresa di lettura: mi godrò le oltre milleduecento pagine del capolavoro di Alexandre Dumas, il conte di Montecristo!

Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Juro - Venerdì 11 Lug 2014, 08:35:49
Mi accingo a compiere la mia più grande impresa di lettura: mi godrò le oltre milleduecento pagine del capolavoro di Alexandre Dumas, il conte di Montecristo!

Ottima scelta, godile che bene ti fanno!
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Fast e Furious - Lunedì 21 Lug 2014, 23:59:04
Sul mio comodino ho Addio Alle Armi di Ernest Emingway, uno scrittore che mi piace molto :)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Virginbell - Martedì 22 Lug 2014, 13:48:57
La carta più alta di Marco Malvaldi, uno scrittore che ho scoperto solo di recente ma che mi sono accorta presto di apprezzare :)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Gumi - Martedì 22 Lug 2014, 14:53:58
La carta più alta di Marco Malvaldi, uno scrittore che ho scoperto solo di recente ma che mi sono accorta presto di apprezzare :)

Alè! :D
Grandi! Te e Malvaldi! ;)
Io ho letto la briscola in cinque e il gioco delle tre carte. Quello che stai leggendo com'è?
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Virginbell - Martedì 22 Lug 2014, 22:16:51
Anch'io ho letto Il gioco delle tre carte, infatti l'ho segnalato all'inizio della scorsa pagina! :D Questo che sto leggendo adesso a detta di mio padre è il più divertente: fa sempre parte del ciclo del Barlume, un bell'intreccio giallo condito con tanti siparietti umoristici, leggilo e ti scoprirai a ridacchiare da solo ;) 
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: fdl 98 - Martedì 22 Lug 2014, 23:43:54
Di Malvaldi consiglio un libro che credo sia il suo migliore, dei 6 o 7 finora pubblicati: Odore di Chiuso, ambientato se non sbaglio nel 1875 con protagonista Pellegrino Artusi. Davvero un simpatico giallo, devo però dire che oltre a questo e al ciclo del Barlume Milioni di Milioni e Argento Vivo, i suoi ultimi romanzi, mi sono sembrati meno convicenti, nonostante il secondo abbia uno spunto davvero originale.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Chen Dai-Lem - Mercoledì 23 Lug 2014, 00:09:27
Terminato nonostante lo studio intenso anche El juego del angel o Il gioco dell'angelo di Zafòn (perdonatemi gli accenti al rovescio come sempre)..allora i commenti sono pochi.. Io Zafòn lo adoro..mi piace proprio..anche in questo caso mi sono trovata nella condizione di non riuscire a mollare il libro..non volevo interrompere la lettura e a ogni pagina ero letteralmente rapita dall'autore che mi portava nel suo mondo..anche in questo caso avevo quasi paura a continuare a leggere in certi momenti.. Sono situazioni in cui il protagonista deve percorrere un lungo corridoio in una cosa dove sa di non essere solo..e io ho talmente paura che si giri e scopra di avere l'assassino dietro che mi blocco nella lettura x qualche minuto..da stupida..come se fossi anch'io lì con lui in pericolo.. Devo dire che trovo eccezionale che un autore riesca a prenderti così..ora in teoria dovrei chiudere la trilogia con El prisionero del cielo ma ho in ballo anche Il richiamo del cuculo della Rowling in incognito :)!!!
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Paper_Butler - Mercoledì 23 Lug 2014, 12:06:26
Di recente, dopo averli presi a una fiera, ho letto i primi due libri della saga di Hank Zipzer, scritta da Henry Winkler (il "Fonzie" di Happy Days) assieme a Lin Oliver, "Le cascate del Niagara" e "La pagella nel tritacarne". Li ho trovati simpatici e anche istruttivi (nel senso buono e non noioso del termine!).

Il protagonista, Hank Zipzer appunto, è un ragazzino dislessico di quarta elementare, intelligente e creativo, ma che, a causa del suo disturbo, non riesce a rendere a scuola come meriterebbe. Conosciamo la sua famiglia, i suoi amici e i suoi insegnanti, alcuni terribili (come la signorina Adolf - un nome, un programma!), altri comprensivi e di più ampie vedute.

Henry Winkler si è ispirato alla sua stessa storia personale, anche se, in verità, scoprì di essere dislessico solo da adulto, e ha dichiarato che questa serie di libri è l'attività professionale di cui va più fiero in assoluto.

Le situazioni raccontate sono sempre leggere e divertenti, ma il messaggio che emerge è ben preciso e condivisibile. Ovvio che il target di riferimento siano i lettori più giovani - non parliamo di Proust o Dostoevskij! - ma, oltre che a loro, consiglierei Hank Zipzer anche a coloro che hanno figli o nipoti e, in fondo, un po' a tutti.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: AndyHawkGamma - Mercoledì 23 Lug 2014, 22:59:44
Sul mio comodino c'è (o meglio c'era qualche giorno fa) "Sostiene Pereira" di Antonio Tabucchi, un libro che ho dovuto leggere per scuola come compito estivo. E pensate già che cosa gioiosa dover essere forzati a leggere per un futuro compito scritto (una cosa che non concepisco, perché in questo modo la lettura passa come obbligo e non come piacere)...

Eppure, e devo ammetterlo che sono rimasto stupito da me stesso, l'ho finito in soli due giorni: mi ci son buttato e l'ho ultimate a brevissimi tempi! In fin dei conti è solo un libricino di duecento pagine, eppure sono corse via rapidamente!

Il libro introduce fin da subito la figura che accompagnerà tutta la narrazione, il dottor Pereira, un giornalista di un quotidiano pomeridiano chiamato "Lisboa", rimasto vedovo e molto abitudinario nelle sue scelte (vive di sole limonate e omelette alle erbette). Egli vive dirigendo la pagina culturale di questo giornale, e sente la necessità di dover preparare necrologi di artisti contemporanei - preciso: è ambientato in Spagna all'epoca del salazarismo - che prima o poi moriranno, in modo da avere già pronte delle memorie. Per fare questo, decide di assumere un tirocinante di nome Monteiro Rossi, poiché è rimasto molto colpito da una sua tesi di laurea sulla morte, e allora l'ha ritenuto la persona più indicata per questo ruolo. Oltre a Monteiro Rossi, Pereira fa anche la conoscenza della sua fidanzata Marta, una ragazza determinata e con delle idee fisse e precise.
Monteiro Rossi non viene però finanziato dal giornale, bensì da Pereira stesso, desideroso di vedere le sue abilità. A suo malgrado, però, scopre che i suoi necrologi sono tutti impubblicabili a causa del contenuto fortemente politico per cui artisti quali Filippo Tommaso Marinetti e Gabriele D'Annunzio vengono ricordati. Nonostante questo, egli conserva lo stesso i suoi scritti e continua a finanziarlo, confidente del fatto che riuscirà a migliorarsi.

Non voglio dire altro sulla trama: ciò che vi ho riassunto mi sembra che siano i primi quattro/cinque dei venticinque capitoli di cui è composto il libro, ma secondo, nel caso lo vogliate leggere, non vi renderete nemmeno corto della brevità di essi o del numero di pagine, poiché lo stile di Tabucchi, semplice e immediato, vi renderà la lettura piacevole e poco impegnativa, a tratti rilassante.
Secondo me entrerete, inoltre, in simpatia col protagonista Pereira, e noterete la continua ripetizione del sintagma "Sostiene Pereira" che apre e chiude ogni capitolo, inizia e finisce il libro.

Insomma, per concludere, è stato un libro che mi ha stupito non solo per come è stato scritto, ma anche per come tratta i contenuti facendoli sempre vivere a Pereira (è in terza persona, ma l'autore guarda evoluzione e psicologia del protagonista) e narrandoli nella semplicità delle giornate che scorrono e s'intervallano tra le sue abitudini e i dialoghi con le varie persone che gli stanno accanto (tipo Manuel, un cameriere che gli fornisce le notizie dell'ultima ora o Padre Antonio, un parroco cristiano, orientamento abbracciato da Pereira stesso).

Solitamente non rileggo mai ciò che ho letto (se un libro mi piace o meno mi rimarrà impresso nella memoria, non avrà bisogno di una rilettura futura), ma penso proprio che me lo rileggerei ;) Peccato, adesso mi sarei voluto avventurare nella lettura de "La dama di cuori e il fante di picche" (mi era stato presentato da una mia amica del grest, e mi aveva incuriosito parecchio), però devo leggere ancora due libri: "La mia famiglia e altri animali" di Durrell (che non mi dispiace, dalle recensioni che ho letto sembra bello) e, (purtroppo, aggiungo) "Il nome della rosa" di Umberto Eco, che sto leggendo a fatica, talmente è pesante ed eccessivo nelle descrizioni... in tre giorni ho letto due capitoli e mezzo, una cinquantina di pagine, e ho anche saltato un po' di righe (come feci con "Ivanhoè" di Walter Scott), e se faccio così vuol dire che non mi sta piacendo...
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Virginbell - Giovedì 24 Lug 2014, 15:49:05
Ho letto Ivanhòe a 12 anni e ricordo di non averlo trovato nient'affatto pesante, dovrei rileggerlo...
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: AndyHawkGamma - Giovedì 24 Lug 2014, 17:45:17
Ho letto Ivanhòe a 12 anni e ricordo di non averlo trovato nient'affatto pesante, dovrei rileggerlo...

Credo che non sia dovuto al peso scolastico, poiché dovetti leggere anche "Il cacciatore di aquiloni" di Hosseini e mi piacque molto, anche se poi, verso la fine, la trama precipitata un po', ma de gustibus.
Ivhanòe proprio non mi piacque, forse per le lunghissime e minuziose narrazioni in prosa, sia a livello descrittivo, che narrativo: la mia insegnante aveva detto che all'epoca la gente doveva immaginarsi per bene la scena, per questo gli autori si dilungavano parecchio, ma sta di fatto che non lo adorai molto, forse perché la fanno lunga su tutta la vicenda e poi il templare viene sconfitto in manco due pagine di duello... La parte che apprezzai un pochettino era quella del torneo, ma il resto mi aveva annoiato così tanto da spingermi a far saltare un bel po' di righe...

Magari, quando avrò tempo, lo riprenderò in mano (difficile, vorrei leggere altro ma mi tocca "Il nome della rosa", che sicuramente porterò per le lunghe) e potrò apprezzarne la bellezza, ma per ora... sono abbastanza contrario a questo libro...
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: papsuper - Sabato 26 Lug 2014, 19:29:34
Sul mio comodino,in questo momento,è presente "Berlusconi deve cadere-Cronaca di un complotto" con appassionante e appassionata prefazione di Silvio Berlusconi.L'autore del libro è Renato Brunetta,e presto arriverà la recensione.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Virginbell - Sabato 2 Ago 2014, 13:40:17
ho in ballo anche Il richiamo del cuculo della Rowling in incognito :)!!!

... che sta proprio sul mio comodino ::) L'ho appena iniziato ma sembra molto promettente, quando sarò a buon punto lascerò un commento più completo ;)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: alec - Sabato 2 Ago 2014, 23:32:14
Letto in una serata "Nessuno scrive al Colonnello" di Marquez. Racconto amaro e triste, si salva solo il protagonista con un filo d'umorismo. Non un capolavoro... :(
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Chen Dai-Lem - Venerdì 8 Ago 2014, 11:55:29
Letto in una serata "Nessuno scrive al Colonnello" di Marquez. Racconto amaro e triste, si salva solo il protagonista con un filo d'umorismo. Non un capolavoro... :(
Il "non un capolavoro" è xchè era triste e non ti è piaciuto x questo o xchè hai trovato che fosse scritto male/fosse lento o altro?
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Giack - Sabato 9 Ago 2014, 14:35:13
Ho finito di leggere da poco due libri per la scuola, che contro le mie aspettative si sono rivelati molto piacevoli e in una certa misura appassionanti.
Sono grandi classici, che sicuramente avrete letto tutti:La coscienza di Zeno, di Italo Svevo, e I Malavoglia di Giovanni Verga.

Dal primo mi aspettavo un romanzo noioso, pieno di considerazioni filosofiche e psicologiche. Inutile dire che non lo conoscevo affatto. Diciamocelo, la vita di Zeno Cosini non sarebbe un racconto appassionante, se esposto da un narratore esterno. Ma grazie alla narrazione in prima persona le disavventure del protagonista sono più saporose e le considerazioni filosofiche da me tanto temute, travestite da giudizi del protagonista sugli avvenimenti da lui vissuti, sono molto più appetibili. Il capitolo finale, poi, getta sul racconto una luce nuova e aggiunge un che di malinconico alla storia.
In realtà, la mia lettura è stata piuttosto superficiale, e mi riprometto in un futuro più o meno prossimo (da Zeno ho sicuramente imparato a fare propositi ;D) di rileggerlo con più attenzione e, forse, maggior cognizione di causa.

Su Verga, avevo una gran quantità di pregiudizi: lo ritenevo un pessimista, un sadico, dallo stile troppo crudo perché potesse piacermi. E, invece...invece è stato proprio lo stile, così particolare, a catturarmi e ad appassionarmi alle vicende narrate, tanto che avevo preso una così grande familiarità con i personaggi da trattarli come fossero persone reali (ci sono rimasto molto male perché a quel maledetto Piedipapera non succede una disgrazia che sia una! ;D).
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Chen Dai-Lem - Mercoledì 13 Ago 2014, 21:29:05
Eccomi.. ho appena finito di leggere Il richiamo del cuculo di Robert Gilbraith o J.K.Rowling. Che dire? Allora tanto x cominciare la Rowling è sempre una certezza..la trama è sempre scorrevolissima e le pagine scorrono senza che ci si renda conto. E' il primo giallo della scrittrice, che crea un nuovo detective Cormoran Strike, reduce della guerra in Afganisthan, senza una gamba, figlio di un cantante rock e di una groupie morta di overdose in circostanze poco chiare con una vita molto ingarbugliata.
Senza quattrini, costretto a vivere in ufficio, gli viene affidato il caso del suicidio della top model Lula Landry, precipitata dal balcone della sua abitazione. Il fratello non crede al suicidio e si rivolge a Strike. Parte il giallo che ha un ritmo piuttosto lento, ma questa lentezza non pesa xchè si ha modo di conoscere vari personaggi, come la segretaria di Strike Robin e tutti gli attori principali di questa storia. La Rowling è bravissima xchè riesce a descrivere tutte le classi sociali e tutti i registri linguistici. Insomma io ne sono stata catturata. Questo è l'inizio di un ciclo xchè Strike comparirà anche ne Il baco da seta. Chissà che il mondo del giallo acquisti un nuovo detective di successo :)!!!
E ora, sempre parlando di detective di successo, inizio a leggere Rombi di tuono per il dottor Fell :)!!!
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Paper Bat 82 - Lunedì 18 Ago 2014, 21:40:03
Lo strano caso del Dr. Jekyll e Mr. Hide

inquietante !!!

Dicono che bisogna fare i buoni per dare l'esempio ai "piccoli"ma le librerie sono deserte, e quei ragazzotti dopo aver letto cinque sei topolini, passeranno la loro vita a leggersi i titoli della gazzetta dello sport, lo comprassero almeno il giornale, ma neanche quello fanno.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: AndyHawkGamma - Lunedì 18 Ago 2014, 22:48:09
Chi non vuole aprire gli occhi,parla così,senza informarsi riguardo tutti gli schieramenti.

Senza offesa,eh.

Strano,sul mio dizionario prove non si chiamano fantascienza :P

Secondo me, considerata la tua età da quattordicenne, dovresti evitare di farti influenzare dalla politica già in questi anni: perché dedicare quelli che sono gli anni più belli della propria vita, quelli in cui si scopre il mondo, si fa esperienza sotto tutti gli aspetti, ad un qualcosa di così dannoso come la politica?

Interessarsi sì, certo, a priori anch'io certe cose le so (anche se, francamente, me ne frego bellamente e, piuttosto che provare a capire cose che non riuscirei a capire, preferisco rimanere nella mia beata ignoranza), ma secondo te dovresti impiegare il tuo tempo senza tirare in ballo ogni volta il solito Berlusconi o Renzi (cosa che, da precedenti messaggi che avevo letto, sembrava apparire, dato che mi sembrava di leggere le solite insinuazioni sull'Italia che va male ecc...): non sprecare, come ha fatto il sottoscritto, questi begli anni, vivili bene, e senza farti influenzare troppo dalla politica, che secondo me ti danneggerà soltanto ;)

Nonostante io dica solo castronerie e opinioni fuori dal comune, fidati di me, volgi i tuoi interessi su tutt'altri libri, quelli che ti fanno scoprire un mondo nuovo, quelli che ti fanno emozionare e ti fanno astrarre col pensiero, e non "prove" su tutte le amenità compiute da Berlusconi ;)

[Va beh, la smetto che altrimenti sembro una vecchia zia piuttosto che un ragazzo di sedici anni con tutto il suo per nulla interessante background...]
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Chen Dai-Lem - Martedì 19 Ago 2014, 14:06:47

Secondo me, considerata la tua età da quattordicenne, dovresti evitare di farti influenzare dalla politica già in questi anni: perché dedicare quelli che sono gli anni più belli della propria vita, quelli in cui si scopre il mondo, si fa esperienza sotto tutti gli aspetti, ad un qualcosa di così dannoso come la politica?

Interessarsi sì, certo, a priori anch'io certe cose le so (anche se, francamente, me ne frego bellamente e, piuttosto che provare a capire cose che non riuscirei a capire, preferisco rimanere nella mia beata ignoranza), ma secondo te dovresti impiegare il tuo tempo senza tirare in ballo ogni volta il solito Berlusconi o Renzi (cosa che, da precedenti messaggi che avevo letto, sembrava apparire, dato che mi sembrava di leggere le solite insinuazioni sull'Italia che va male ecc...): non sprecare, come ha fatto il sottoscritto, questi begli anni, vivili bene, e senza farti influenzare troppo dalla politica, che secondo me ti danneggerà soltanto ;)

Nonostante io dica solo castronerie e opinioni fuori dal comune, fidati di me, volgi i tuoi interessi su tutt'altri libri, quelli che ti fanno scoprire un mondo nuovo, quelli che ti fanno emozionare e ti fanno astrarre col pensiero, e non "prove" su tutte le amenità compiute da Berlusconi ;)

[Va beh, la smetto che altrimenti sembro una vecchia zia piuttosto che un ragazzo di sedici anni con tutto il suo per nulla interessante background...]
Non volevo farmi coinvolgere..non volevo rispondere..non volevo continuare sta cosa..ma non gliela faccio proprio. Un sedicenne che dice a un quattordicenne di rimanere ignorante xchè è meglio così non si può sentire.. Non è che papsuper non deve interessarsi di politica..semplicemente non è questo il luogo x discuterne..almeno in questo angolino di libertà, la politica non dovrebbe entrare.. Ma questo non significa che non ci si possa informare o che non si debba cercare di capire.. Bella l'idea di crescere "bellamente" ignoranti lasciando che tutto capiti intorno a noi senza intaccarci.. Ora però basta xchè vorrei tornare a leggere di libri e non di opinioni politiche. In ogni caso non è strettamente necessario dire sempre e cmq la propria opinione.. Se papsuper voleva leggere quel libro e ci teneva a comunicarlo poteva farlo..tutti i commenti dopo potevano essere pensati ma magari si poteva evitare di dirli sapendo di accendere fuochi..lo stesso vale x i consigli da vecchie zie..sono tutte cose superflue..almeno a mio avviso.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Eruyomè - Martedì 19 Ago 2014, 15:21:57
Ora però basta xchè vorrei tornare a leggere di libri e non di opinioni politiche.

vediamo se riusciamo a uscir dal guado, incrociamo le dita.. ;)

..ormai è un bel pezzo che, per quanto legga mooolto poco purtroppo, succede che, non so perchè, mi capita di fissarmi su un autore in particolare alla volta...
quindi esco da poco da un "periodo Yoshimoto" (autrice che mi lascia interdetta, devo ancora decidere se la adoro o la detesto. Certo ha una prosa che mi attrae inspiegabilmente, e un'insana capacità di farmi rilassare), una cosa assurda, del tipo 9-10 libri di fila, e vado or ora a riemergere (spero!) da letture e riletture di Tolkien (tra cui, per l'ennesima volta Albero e Foglia, che devo consigliare a tutti, soprattutto a chi non avesse voglia di sobbarcarsi i ben più noti mattoni tolkieniani. Questo libricino, tra saggi illuminanti, poemetti e brevi "fiabe" (con note decisamente autobiografiche seppur la cosa sia talmente in controluce da non influenzarne affatto la semplice bellezza nè l'incanto) rappresenta il massimo, (escluse forse Le Lettere, ma quella è una lettura impegnativa ;D), io credo, per chi voglia avvicinarsi a capire qualcosa di Tolkien, quanto fosse palpitante l'amore per questo mondo che si era creato e che aveva in testa costantemente, il vero riflesso del suo cuore, dei suoi pensieri più intimi e profondi, su ciò che davvero erano le cose importanti, le cose eterne, come diceva spesso "..i fulmini, e non le lampadine elettriche"

...e ora, chiusa un'ennesima parentesi Tolkien, posso finalmente cominciare il "periodo Stefan Zweig". Ho comprato qualche suo libro da un pò di tempo in qua, soprattutto dopo la visione al cinema del bellissimo Budapest Hotel.
Inizio con "La resurrezione di Haendel",  un piccolo volumetto di racconti, che mi pare carinissimo per ora, per poi continuare, spero, sui suoi lavori più importanti.

Qualcuno ha già letto qualcosa di suo?
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Mr. Bunz - Martedì 19 Ago 2014, 16:09:12
Non avendo un comodino il libro me lo devo tenere in mano, e in mano in questo momento ho "Etnografia del quotidiano - uno sguardo antropologico sull'Italia che cambia" (Eleuthera 2014 - Pagg. 194 - € 15,00) di Marco Aime.
Ho quasi tutti i libri dell'ormai noto antropologo torinese, ma quest'ultimo saggio diviso tra Introduzione e otto capitoli e' veramente fondamentale per cercare di capire a che punto si trova la nostra vita comune in questo strano paese.

Spero di non risultare eccessivamente prolisso se cito integralmente il testo dalla quarta di copertina :

"Riflettere sulla propria societa', utilizzando gli strumenti a disposizione dell'antropologo, e' un tentativo di condividere con gli altri membri del gruppo di appartenenza alcune possibili letture dei punti di rottura che segnano quella societa'.
E di crepe nella societa' italiana attuale se ne riscontrano tante. L'Italia appare come una societa' frammentata che di conseguenza agisce in modo disordinato, cosa che impedisce il nascere di una coscienza collettiva.
Da qui deriva anche la criticita' del rapporto tra cittadino e Stato, un'istituzione che nel nostro paese conserva i tratti tipici dei regimi autoritari, sebbene celati nelle pieghe della legalita'.
Uno stato di cose che traspare in modo evidente se si analizzano in modo disincantato alcuni momenti topici della nostra vita pubblica, sia a livello istituzionale, sia a livello della quotidianita' di massa.
Ed ecco quindi come la parata del 2 giugno, la percezione della Borsa e del potere finanziario o lo sviluppo del sistema ferroviario nazionale diventano metafore quanto mai ricche ed esaurienti per capire l'evoluzione della societa' italiana".

Credo non ci sia nulla d'aggiungere. Consigliatissimo anche ai minorenni ;)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: tang laoya - Martedì 19 Ago 2014, 19:42:07
posso finalmente cominciare il "periodo Stefan Zweig".
Libro fondamentale della mia biblioteca della mente "il tempo di ieri", lucida, spietata, sofferta, sublime autobiografia dell'ultimo degli intellettuali integrali, ebreo errante che ha rifiutato di sopravvivere a se stesso addormentandosi nella sconveniente luce del crepuscolo tropicale. Struggenti le pagine del guizzante biografo che in pochi tratti scolpisce di luce gli ultimi mesi di Freud, sconcertante il maniacale impulso a collezionare autografi e manoscritti dei grandi, sopra tutti gli adorati Goethe e Beethoven, toccante il rapporto con Strauss, quasi un desiderio di sostituirsi a quel semidio della parola che fu Hoffmansthal, felice e per sempre giovane cesellatore di versi, la scaturigine dionisiaca di quel prolifico autunno absburgico, i krauss e i Musil, le gozzoviglie artistiche parigine, la dissoluzione  dell'ordine antico, la guerra e "l'agonia della pace", e poi altri anni di quiete da veneratissimo letterato presso le falde del Kapuzinerberg, sulle rive del Salzach, folle di intellettuali alla porta e gli amati autografi alle pareti, il porto finale ormai ben ritto dinnanzi al bompresso,  e invece una nuova dissoluzione, e questa volta il nemico era lui, l'ebreo, l'esilio nuovamente, l'addio.
A epigrafe i versi del Giulio Cesare
The sun of Rome is set,
Our day is gone.
Clouds, dews and dangers come;
Our deeds are done.


Ora però basta xchè vorrei tornare a leggere di libri e non di opinioni politiche.
Non si può che concordare con Cip e Ciop!
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Gumi - Martedì 19 Ago 2014, 23:53:51
Ricordate il Mistero della camera gialla, di Gaston Leroux (autore tra l'altro del celeberrimo romanzo Il fantasma dell'Opera)?
In questo a tratti inquietante giallo faceva capolino un simpatico, sveglio e irriverente giovane giornalista: Joseph Josephin, soprannominato Rouletabille a causa della forma piccola e rotonda della sua testa. Costui, con grande scaltrezza e un filo di simpatia riusciva a dirimere l'inesplicabile mistero della camera gialla, su cui si incentrava il suo romanzo d'esordio.

Ora, finalmente, sono riuscito a reperire un altro libro dello stesso autore francese e con protagonista lo sfrontato giornalista parigino: Rouletabille e lo zar.
Inutile dire che finisce dritto dritto in cima alla catasta dei libri da leggere! ;)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Chen Dai-Lem - Giovedì 21 Ago 2014, 23:05:47
Appena finito di leggere Rombi di tuono per il dottor Fell di John Dickson Carr. Riporto parte della trama che si trova sul retro di copertina: Nel nido dell'Aquila di Hitler a Berchtesgaden la morte aveva già colpito una volta. Era successo durante un soggiorno nella baita di montagna del Fuhrer, quando il fidanzato dell'allora diva del cinema Eve Ferrier era precipitato da una terrazza: lei si trovava da sola con lui ed era appena stata nominata sua erede.. Ora diciasette anni dopo, la figlia di un uomo d'affari inglese ha accettato un invito nella residenza di Eve a Ginevra, e si teme che in qualche modo la storia possa ripetersi...
E' il terzo libro di Carr che leggo e devo dire che anche questo mi è piaciuto, ma, forse meno degli altri due. La trama è sempre ben congegnata, ma non c'è la suspense che ho trovato negli altri due..non ho mai trovato quell'ansia nell'andare avanti a leggere, anche se non posso dire che mi sia risultato pesante..Il protagonista è sempre Gideon Fell, sempre più grande e grosso, sempre più sbadato e con sempre più difficoltà di deambulazione, anche se sta un po' nell'ombra e ai margini della storia quasi come uno spettatore.. In questo romanzo c'è anche una storia d'amore.. Insomma è un libro che si può leggere, ma, secondo me, non il capolavoro dell'autore..  Il libro che mi è sicuramente piaciuto di più di questo autore è Le tre bare..l'ansia che si prova durante la lettura e la difficoltà vera che si ha nel mollare il libro xchè si vuole andare avanti x vedere come va a finire ho fatto fatica a trovarla negli altri due.
Ora finisco la trilogia di Zafòn (anche se di trilogia non si può parlare xchè si è scoperto l'anno prossimo uscirà il quarto volume che chiude il ciclo) leggendo El prisionero del cielo
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Paper_Butler - Venerdì 22 Ago 2014, 11:19:49
esco da poco da un "periodo Yoshimoto" (autrice che mi lascia interdetta, devo ancora decidere se la adoro o la detesto. Certo ha una prosa che mi attrae inspiegabilmente, e un'insana capacità di farmi rilassare), una cosa assurda, del tipo 9-10 libri di fila
Ti capisco bene, anche a me i libri di Banana Yoshimoto trasmettono una piacevolissima sensazione di rilassamento, facendomi sentire in pace col mondo. Non sono solito, però, leggerne tanti di fila, ma da tempo almeno uno all'anno non lo faccio mai mancare (in totale sono arrivato proprio a 9-10). Fra quelli che ho letto il mio preferito è "Tsugumi", ma li ho apprezzati un po' tutti, inclusi un paio di racconti.

...e ora, chiusa un'ennesima parentesi Tolkien, posso finalmente cominciare il "periodo Stefan Zweig". Ho comprato qualche suo libro da un pò di tempo in qua, soprattutto dopo la visione al cinema del bellissimo Budapest Hotel.
Inizio con "La resurrezione di Haendel",  un piccolo volumetto di racconti, che mi pare carinissimo per ora, per poi continuare, spero, sui suoi lavori più importanti.

Qualcuno ha già letto qualcosa di suo?
"Grand Budapest Hotel" è piaciuto moltissimo anche a me, come del resto tutte le opere di Wes Anderson. Di Zweig lessi parecchi anni fa "Novella degli scacchi": ricordo che mi piacque abbastanza, ma non ne ho una memoria troppo precisa. Mi sa che gli ridarò un'occhiata e poi, chissà, magari mi dedicherò a qualcos'altro di suo...
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Eruyomè - Venerdì 22 Ago 2014, 14:14:28
Libro fondamentale della mia biblioteca della mente "il tempo di ieri"

Di Zweig lessi parecchi anni fa "Novella degli scacchi"

 Sono proprio gli unici altri due libri di Zweig che possiedo, ora come ora. :) Ho appena finito "La resurrezione di Haendel", molto carino (soprattutto il primo racconto è degno di nota, quello da cui in effetti prende anche il titolo la raccolta). Ora vedrò di decidere con quale degli altri due proseguire..

..Sempre che non mi confonda. Il mio in realtà titola "Il mondo di ieri". Penso intendessi sempre questo Tang, giusto? Altra traduzione forse? oppure magari è addirittura un altro quello che citi tu, di cui non so nulla?


Non sono solito, però, leggerne tanti di fila, ma da tempo almeno uno all'anno non lo faccio mai mancare (in totale sono arrivato proprio a 9-10). Fra quelli che ho letto il mio preferito è "Tsugumi", ma li ho apprezzati un po' tutti, inclusi un paio di racconti.


..in realtà non sono state proprio tutte letture ex novo. Finiti quelli per me inediti, come presa dal "sacro fuoco" ;D mi son data alla rilettura di almeno due libri, o forse tre, che già avevo letto, anche se parecchio tempo fa.
Ad esempio, "Tsugumi" lo lessi la prima volta da ragazzina, forse sui 13 anni. Fu il primo impatto con la Yoshimoto. Poi non ho più letto nulla di suo per anni.
Recuperarlo dopo più di 10anni è stata una cosa particolare, mi è quasi parso di leggere un altro libro. Comunque concordo, tra i suoi lavori è sicuramente tra i meglio riusciti.

Quali altri hai letto? Io pian piano cercherò di finirli tutti, prima o poi.. ;D
A me è piaciuto parecchio l'ultimissimo letto, forse il migliore finora, per me: "Presagio triste". (un nome, un programma.. 8-) ..ma d'altronde chi conosce la nostra "allegrissima" Banana lo sa, se non c'è nulla di un minimo depressivo/deprimente non sarebbe lei.. 8-))
Per le raccolte di racconti "Il corpo sa tutto", ma ancor di più "Ricordi di un vicolo cieco". (non tutti i racconti sono all'altezza, ci sono alti e bassi di solito...ma in genere riesco sempre a trovarne almeno un paio che adoro!)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Paper_Butler - Sabato 23 Ago 2014, 10:46:45
Quali altri hai letto? Io pian piano cercherò di finirli tutti, prima o poi.. ;D
A me è piaciuto parecchio l'ultimissimo letto, forse il migliore finora, per me: "Presagio triste". (un nome, un programma.. 8-) ..ma d'altronde chi conosce la nostra "allegrissima" Banana lo sa, se non c'è nulla di un minimo depressivo/deprimente non sarebbe lei.. 8-))
Per le raccolte di racconti "Il corpo sa tutto", ma ancor di più "Ricordi di un vicolo cieco". (non tutti i racconti sono all'altezza, ci sono alti e bassi di solito...ma in genere riesco sempre a trovarne almeno un paio che adoro!)
Sono d'accordo con te sui racconti: non tutti sono eccezionali, ma ogni volta si trova comunque qualche "chicca" che, come si suol dire, vale il prezzo dell'acquisto. "Presagio triste" non l'ho ancora letto, sono lì lì per comprarlo da tre o quattro anni, ma, complice il fatto che tempo fa mi sono imbattuto in una recensione nella quale mi hanno "spoilerato" fin troppe cose, non mi sono ancora deciso. Comunque, non parliamo di un giallo-thriller, quindi credo che prima o poi lo leggerò comunque!

Oltre a "Tsugumi" ho letto, in ordine sparso, "L'abito di piume", "Kitchen", "N.P.", "Il coperchio del mare", "Chie-Chan e io", "Un viaggio chiamato vita" (che raccoglie ricordi e riflessioni autobiografici dai viaggi dell'autrice intorno al mondo) e le raccolte di racconti "Lucertola" e "Sonno profondo". "Tsugumi" per ora resta il mio preferito, ma è comunque piacevole ritrovare per qualche sera ogni anno quella particolarissima atmosfera. Alla lunga capisco che la prosa di Banana possa stufare, ma, nel mio caso, trovo che, prendendola a piccole dosi, faccia sempre bene allo spirito. :)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Mickeynic00 - Sabato 23 Ago 2014, 22:56:26
Appena finito La lama sottile. Secondo libro della trilogia Queste Oscure Materie di Philip Pullmann. Meno bello del primo (La bussola d'oro) e una cosa mi ha lasciato (molto) perplesso:

SPOILER
Come ha fatto Will a capire che l'uomo con cui stava parlando era suo padre appena viene ucciso ? Spero si capisca nel terzo libro
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Copernico Pitagorico - Lunedì 25 Ago 2014, 18:13:27
Finito la biblioteca perduta dell'alchimista.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Juro - Giovedì 28 Ago 2014, 09:09:35
Traendone grande soddisfazione, tempo addietro lessi l'Iliade e l'Odissea. Ora mi cimento anche con l'Eneide.
L'opera mi presenta, però, un paio di problemi: il primo, non riesco a togliermi l'impressione di vedere l'Eneide come una sorta di Spin-off a ricalcare il successo delle due omeriche :P la seconda è l'introduzione, mannaggia a me che ho pensato di leggerla, che mi ha presentato l'ennesimo, insensato attacco ai fumetti, visti come ogni fonte della mala cultura, chiedendosi se, in un mondo dove i giovani leggono tali cose, ci sia più spazio per le grandi opere ::) Che ci vogliamo fare, i pregiudizi saranno sempre restii a tirare le cuoia.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Chen Dai-Lem - Venerdì 29 Ago 2014, 09:50:37
Aiuto che letture super impegnate Juro :)!!!!
Io ho appena finito El prisionero del cielo di Zafòn (mi scuso semrpe  gli accenti rovesci). Questo è il terzo libro della tetralogia dedicata al cimitero dei libri dimenticati. Qui La sombra del viento e El juego del àngel si incontrano, fondendo storie e personaggi.. Ritroviamo Daniel Sempere e l'amico Fermìn Romero de Torres, ma anche David Martìn e Isabella, amica di David e mamma di Daniel. La storia ruota sempre intorno alla libreria Sempere e hijos ed è bello trovare personaggi che già conosciamo, sentirli parlare di nuovo, ognuno a modo suo, ma nel modo che ormai conosciamo bene.. Mai come questo libro ci lascia con il fiato sospeso e mai come questa volta il finale non c'è.
A me questo autore piace davvero molto.. tanto che sono andata subito a prendere Marina, la mia prossima lettura..romanzo a parte, che non ha niente a che vedere con questi, ma che mi hanno detto essere molto bello.. Sono curiosa :)!!!
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Juro - Lunedì 1 Set 2014, 16:45:50
la seconda è l'introduzione, mannaggia a me che ho pensato di leggerla, che mi ha presentato l'ennesimo, insensato attacco ai fumetti, visti come ogni fonte della mala cultura, chiedendosi se, in un mondo dove i giovani leggono tali cose, ci sia più spazio per le grandi opere ::).
Avevo fatto bene a preoccuparmi, dopo aver letto l'introduzione. Sto al terzo libro, e inizio a dubitare di proseguire. Non per l'opera, quella mi sta piacendo, ma perché, come si capiva dall'introduzione, chi ha curato e tradotto questa edizione è un idiota, fissato e irrimediabilmente imbecille.

Nelle note correlate al testo mi stava già impensierendo, ritenendo sbagliate alcune descrizioni degli eventi fatti da Virgilio, come quello di Laocoonte, in cui lui avrebbe perso meno tempo a descrivere i due serpenti :o
Ma il culmine mi è arrivato quando mi sono ritrovato di fronte un verso che mi pareva stranamente idiota, superfluo e inutile nel contesto. Vado a leggere le note, e afferma di essersi permesso di fare un'aggiunta all'opera, per rendere meglio l'idea della situazione in cui si trova Enea!!! :o :o
Cioè, che cavolo, starei leggendo una versione appezzottata e riscritta da un fesso che si crede meglio di Virgilio?? Qui è il caso di chiudere e andare direttamente a cercare una versione migliore [smiley=facepalm.gif]
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Marci - Martedì 2 Set 2014, 09:25:51
Avevo fatto bene a preoccuparmi, dopo aver letto l'introduzione. Sto al terzo libro, e inizio a dubitare di proseguire. Non per l'opera, quella mi sta piacendo, ma perché, come si capiva dall'introduzione, chi ha curato e tradotto questa edizione è un idiota, fissato e irrimediabilmente imbecille.

Nelle note correlate al testo mi stava già impensierendo, ritenendo sbagliate alcune descrizioni degli eventi fatti da Virgilio, come quello di Laocoonte, in cui lui avrebbe perso meno tempo a descrivere i due serpenti :o
Ma il culmine mi è arrivato quando mi sono ritrovato di fronte un verso che mi pareva stranamente idiota, superfluo e inutile nel contesto. Vado a leggere le note, e afferma di essersi permesso di fare un'aggiunta all'opera, per rendere meglio l'idea della situazione in cui si trova Enea!!! :o :o
Cioè, che cavolo, starei leggendo una versione appezzottata e riscritta da un fesso che si crede meglio di Virgilio?? Qui è il caso di chiudere e andare direttamente a cercare una versione migliore [smiley=facepalm.gif]

 :o :o :o
Sono scioccato.
Ora però devi dirci il nome di questo curatore megalomane. O per lo meno quello dell'editore che pubblica l'edizione che ti sei procurato.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Juro - Martedì 2 Set 2014, 10:26:27
Versione poetica, introduzione e commento di Adriano Bacchielli
Era una vecchia versione ad uso scolastico che avevo al liceo, di quelle da cui ti fanno imparare a memoria 2-3 brani e ignorano tutto il resto. L'avevo trovata fra alcuni vecchi libri che mettevo a posto e mi ero detto "E vai, ce l'ho già! Soldi sparagnati!" E invece, farò bene a comprarla nuova...

Nella fattispecie, il verso incriminato si trova quando Enea giunge ad Azio. Si avvicina l'inverno e, dopo che Virgilio ci ha informato di questo, e vi ha messo il suo punto, si trova una aggiunta, messa proprio a parte come verso successivo, nel caso non si dovesse notare che non centrava nulla.
E si scolora il mondo
"con cui il traduttore vuole rendere quel senso di tristezza e malinconia con cui Enea giunge, agli inizi d'inverno, su quegli stranieri lidi."
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Hugh McDuck - Giovedì 4 Set 2014, 16:43:19
Traendone grande soddisfazione, tempo addietro lessi l'Iliade e l'Odissea. Ora mi cimento anche con l'Eneide.
L'opera mi presenta, però, un paio di problemi: il primo, non riesco a togliermi l'impressione di vedere l'Eneide come una sorta di Spin-off a ricalcare il successo delle due omeriche :P la seconda è l'introduzione, mannaggia a me che ho pensato di leggerla, che mi ha presentato l'ennesimo, insensato attacco ai fumetti, visti come ogni fonte della mala cultura, chiedendosi se, in un mondo dove i giovani leggono tali cose, ci sia più spazio per le grandi opere ::) Che ci vogliamo fare, i pregiudizi saranno sempre restii a tirare le cuoia.

Sono senza parole, un'introduzione dell'Eneide che attacca i fumetti, ma cosa c'entrano con l'opera di Virgilio???? Potresti girarne un piccolo estratto per curiosità, cose da matti. Leggo poi che questo signore ha pure effettuato delle aggiunte sue all'opera, forse negli anni '60 e '70 una cosa del genere era tollerata, ma adesso mi sembra fuori dal mondo. Mah
Comunque io attualmente sto leggendo Resurrezione di Tolstoj e devo dire che lo sto apprezzando abbastanza, non siamo ai livelli del capolavoro Anna Karenina, ma nelle prime 200/300 pagine ci si avvicina, dopo a mio parere il livello scende un pochino con lunghe descrizioni della condizione di vita dei carcerati russi, però si lascia leggere piacevolmente ed è molto scorrevole. Se vi piace Tolstoj e avete già letto A.K. ve lo consiglio.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Dominatore delle Nuvole - Giovedì 4 Set 2014, 19:56:51
Avevo fatto bene a preoccuparmi, dopo aver letto l'introduzione. Sto al terzo libro, e inizio a dubitare di proseguire. Non per l'opera, quella mi sta piacendo, ma perché, come si capiva dall'introduzione, chi ha curato e tradotto questa edizione è un idiota, fissato e irrimediabilmente imbecille.

Nelle note correlate al testo mi stava già impensierendo, ritenendo sbagliate alcune descrizioni degli eventi fatti da Virgilio, come quello di Laocoonte, in cui lui avrebbe perso meno tempo a descrivere i due serpenti :o
Ma il culmine mi è arrivato quando mi sono ritrovato di fronte un verso che mi pareva stranamente idiota, superfluo e inutile nel contesto. Vado a leggere le note, e afferma di essersi permesso di fare un'aggiunta all'opera, per rendere meglio l'idea della situazione in cui si trova Enea!!! :o :o
Cioè, che cavolo, starei leggendo una versione appezzottata e riscritta da un fesso che si crede meglio di Virgilio?? Qui è il caso di chiudere e andare direttamente a cercare una versione migliore [smiley=facepalm.gif]

Gott im Himmel! Prenditi Vitali o Canali, per carità! Hanno fatto la storia della traduzione virgiliana!
Poi, nessun problema nel leggere commenti meno noti, ma nel caso presente...
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Chen Dai-Lem - Giovedì 18 Set 2014, 11:25:23
Ho appena finito di leggere Marina di Zafòn e devo dire che non mi ha convinto fino in fondo.. Bisogna dire che i libri di questo autore si assomigliano un po' tutti, quindi dopo averne letti tanti in fila forse si perde un po' il gusto.. Mi aspettavo un po' di più da quello che mi avevano presentato come il capolavoro dell'autore, forse anche più dell' Ombra del vento..
Ora sono profondamente indecisa su cosa leggere..volevo cimentarmi con Lo strano caso del dottor Jeckyll e del signor Hyde..ma complice la malinconia del momento credo che rileggerò per la terza volta La signora delle camelie..non so perchè ma quello è un libro che leggo e rileggo..l'unico forse che ho riletto così tante volte
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Mickeynic00 - Sabato 20 Set 2014, 22:03:12
Finito Le Cronache di Narnia

Non ho parole, i primi due libri sono si molto coinvolgenti, ma gli altri (apparte forse il quarto e il quinto) sono estremamente BRUTTI, e poi il finale è il peggiore che si possa immaginare.

Estrema delusione  >:(
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Emanuele676 - Sabato 20 Set 2014, 22:08:56

Leggo poi che questo signore ha pure effettuato delle aggiunte sue all'opera, forse negli anni '60 e '70 una cosa del genere era tollerata, ma adesso mi sembra fuori dal mondo. Mah

CoffSergioAltieriCoff

Comunque in genere le edizioni scolastiche non sono le migliori. Ma comunque mi pare di capire che effettivamente, la sua edizione è del 1970.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Kim Don-Ling - Domenica 21 Set 2014, 10:36:58
Stimolato dalle vacanze che mia sorella ha trascorso in Bosnia e Croazia, ho iniziato a leggere Il ponte sulla Drina, di Ivo Andric. Un libro che mi sta conquistando a poco a poco, con un modo di presentare i fatti a metà fra la storia e la finzione, con un narratore che sembra quasi essere la coscienza di quella regione, di quella terra.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Virginbell - Domenica 21 Set 2014, 14:02:38
Dopo aver concluso la lettura del Richiamo del cuculo del quale ha già fatto una recensione accurata Cip e Ciop qualche pagina più indietro, ora sono a metà degli Onori di casa, uno dei libri della serie poliziesca ideata dalla brava scrittrice spagnola Alicia Giménez Bartlett.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Chen Dai-Lem - Martedì 23 Set 2014, 10:56:59
Volevo provare a fare un commento su La signora delle camelie, non so perché mi risulta un po’ difficile. Premetto che è un libro che ho amato fin dalla prima lettura e questo amore è durato così tanto che, oltre ad aver visto La Traviata di Verdi a teatro (opera tratta proprio da questo romanzo), l’ho riletto per altre due volte. Sì, questa è la terza volta che leggo questo piccolo capolavoro e, per chi mi conosce, sa che la cosa è molto strana, infatti non amo rileggere opere che ho già letto. Devo dire che ogni volta mi ha dato un’emozione diversa, forse anche a causa dell’età.
Il primo personaggio che incontriamo è colui che racconta la storia, un normale cittadino giovane che sente di un’asta e ci si reca, più per curiosità. Lì viene colpito dalla bellezza degli arredamenti dell’appartamento e degli oggetti e scopre che quella era la casa di Margherita Gautier, una mantenuta molto conosciuta a Parigi e che lui stesso aveva incrociato varie volte. All’asta riesce ad aggiudicarsi per cento franchi un libro di Manon Lescaut appartenutole ed è grazie a questo che riesce a mettersi in contatto con Armando Duval ed è, poi, in grado di scrivere la storia che noi poi leggiamo. Non mi dilungo sulla trama (abbastanza conosciuta, anche se forse non nei dettagli), ma volevo dire ancora un paio di cose. Le riflessioni sarebbero in realtà molte, (ad esempio balza subito all’occhio all’inizio il racconto del giardiniere del cimitero che prova pietà per Margherita e riporta i commenti dei parenti delle vicine di tomba, che si lamentano perché la loro defunta viene, nella morte, affiancata a una donna come la signora delle camelie, fingendo un interesse per le estinte che in vita magari non avevano mai manifestato..).  Devo dire che a differenza delle precedenti due volte la trama non è riuscita a prendermi completamente, perché probabilmente, conoscendola, non sono riuscita a farmi coinvolgere del tutto (questo è anche uno dei motivi per i quali non rileggo i libri), tanto che ho notato vari errori di battitura nel libro che o non ricordavo o non avevo notato precedentemente e che mi hanno un po’ infastidita nella lettura. Ho cambiato anche opinione rispetto a molti personaggi, rivalutando molto il padre di Armando che precedentemente non riuscivo a giustificare, probabilmente la maturità mi ha aiutato a capire. Quello che non è sicuramente cambiato è l’emozione che si prova alla fine. Non si può non commuoversi davanti alle ultime pagine.
E ora sono pronta per Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde giusto per stare in tema con il Topolino di queste settimane :)!!!
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: AndyHawkGamma - Martedì 23 Set 2014, 16:20:32
Probabilmente lo definirei il libro più noioso che abbia mai letto... probabilmente qualcuno mi darà del matto, ma Il nome della rosa di Umberto Eco non mi è piaciuto proprio!

Molto probabilmente accredito la noia della lettura al fatto che la mia cultura non è comparabile a quella dell'autore, tuttavia non si discute sul fatto che la narrazione sia davvero troppo prolissa.

Eco vanta sicuramente una sintassi arzigogolata e un uso proprio dei termini a disposizione nel vocabolario italiano, tuttavia alla lunga stanca, l'alone di mistero, di curiosità, si perde in lunghe pagine di digressione o in dialoghi troppo colti e altisonanti, che secondo me sono eccessivi ed esagerati e non riescono a rendere molto umani i personaggi, che di caratterizzazione ne hanno veramente poca, considerando anche il numero di pagine impiegate per narrare fin troppe cose.

Parlando del mistero, è la cosa più interessante, ha un finale inaspettato e tutto un alone che non stona, tuttavia, più si va avanti, più Eco alterna troppo il giallo ad altre tematiche e generi, che finiscono per prevalere sul punto principale della trama... insomma, direi che l'autore ha colto più che altro l'occasione per mettere in mostra tutta la sua cultura, piuttosto che regalare un libro in grado di appassionare... e ci potrebbe anche riuscire, dal momento che il genere giallo è sempre in grado, se sfruttato bene, di appassionare il lettore, però tutto si perde e tutto si raffazzona e si complica fin troppo, cosicché, quando ritorna un argomento narrato in precedenza, quasi a stento te lo riesci a ricordare.

Non metto in dubbio, in conclusione, che il libro avesse tanto tanto potenziale, tuttavia lo ritengo troppo sopravvalutato: il giallo potrebbe appassionare, ma se ci vai ad inserire troppa storia, troppa cultura e troppa filosofia, diventa tutto troppo pesante, e più è lambiccato, meno ti lascerà alla fine.

Peccato...
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Juro - Martedì 23 Set 2014, 20:57:00
(https://www.papersera.net/public_html2/showcase/Scroogie/and%20stay%20out!!!.png)
 :P Scusa, ma è stato il mio primo pensiero.
Poi, d'accordo, i gusti sono gusti, ma certo io fatico molto a condividere il tuo impietoso giudizio di libro più noioso. Io lo divorai in quattro e quattr'otto, risi di gusto alle battute, mi lasciai rapire dalle dissertazioni, seguii la trama gialla senza alcun problema.
Peccato per te...
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Nebulina - Martedì 23 Set 2014, 22:36:57
Io sono ancora più drastica di Juro.
Considero "Il nome della Rosa" l'ultimo romanzo italiano, inteso nel vero senso della parola dopo tutta l'opera narrativa di D'Annunzio.

Ne "Il nome della rosa" è presente tutto quello che è un romanzo, perché contiene più di un genere, è riduttivo definirlo un giallo e senza dubbio non rende l'idea.

Purtroppo la letteratura italiana contemporanea esalta autori come Baricco che niente hanno di epico, ma neppure di ironico e con quello stile così "moderno" sono riusciti solo a rendere ancora più povera la nostra produzione.

In ogni caso e mi sento di dirlo, non si tratta di gusti in questo caso, se non si apprezza "Il nome della rosa" non si è amanti della letteratura, così come se non si apprezza "I promessi sposi".

Per amare Eco è necessario un amore sconfinato per la letteratura e non una passione per la trama, perché è proprio nell'espressione e nel l'uso di un lessico sempre perfetto e adatto alla situazione, sia per fonetica che per significato che si esprime la bravura e il talento di Eco.

Egli non fa sfoggio del suo sapere, egli è tutt'uno con esso e traspare in modo travolgente da ogni singola parola.


Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Chen Dai-Lem - Mercoledì 24 Set 2014, 00:23:21
Spezzo una lancia in favore di Andyhg..anch'io anni fa ho provato a leggere Il nome della rosa e l'ho trovato parecchio indigesto. Era veramente ma veramente pesante da leggere, tanto che ho dovuto abbandonarlo..avrò avuto 15anni quindi magari non era l'età giusta per assaporarlo a dovere. Ho visto poi il film e devo dire che neanche quello è riuscito a prendermi del tutto.. Che Umberto Eco sia colto non ci piove, ma secondo me molte volte la grandezza sta nel saper comunicare con tutti, più o meno colti e rendere il messaggio accessibile a tutti.. Quanti grandi hanno saputo farlo? Per me è un valore aggiunto all'autore rendere la propria opera comprensibile al pubblico più ampio possibile..ma questa è solo una mia opinione.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: AndyHawkGamma - Mercoledì 24 Set 2014, 07:30:58
:P Scusa, ma è stato il mio primo pensiero.
Poi, d'accordo, i gusti sono gusti, ma certo io fatico molto a condividere il tuo impietoso giudizio di libro più noioso. Io lo divorai in quattro e quattr'otto, risi di gusto alle battute, mi lasciai rapire dalle dissertazioni, seguii la trama gialla senza alcun problema.
Peccato per te...

Come ho detto, si vede che non ho un livello di sapere equiparabile all'autore, indi per cui non sono riuscito a farmelo piacere.
Che sia scritto molto bene non lo metto assolutamente in dubbio, tuttavia oggidì è anche cambiata un po' la concezione della letteratura, i mezzi e gli strumenti, di conseguenza non tutti riescono ad essere in sintonia con Eco.

Probabilmente, lo dovrei rileggere più avanti, ora l'ho dovuto fare per compito scolastico, ma non penso proprio di farlo...

E non sono neanche convinto che per apprezzare la letteratura bisogna per forza amare i "Promessi Sposi" o "Il nome della rosa": purtroppo io mi fermo ai passi che ho dovuto leggere a scuola, con tutto quello che ho da fare, non trovo mai tempo di recuperare qualche testo, però autori come Giovanni Verga o Italo Svevo mi sono piaciuti di più di Manzoni e di Eco, e mi sembra che anche i loro testi siano letterari... poi, magari, recupero qualche testo e lo leggo e ne faccio un commento, ma vedremo...

Ah, i "Promessi Sposi" mi sono "piaciuti" solo perché l'insegnante l'anno scorso è stata molto brava a spiegarli, introdurli e farli apprezzare, però non è che sia tutto quel romanzo così speciale: personaggi come la Monaca di Monza, l'Innominato e Fra Cristoforo sono figure eccellenti, ben caratterizzate e in grado di rimanere impresse, ma Renzo e Lucia... ossignore, non hanno lo smalto da protagonisti!
La ragazza sarà anche una figura forte, che fa della fede il suo mezzo per sopportare tutto quello che succede, però...
Renzo, invece, non mi ha lasciato molto, ho gradito solo la sua seconda visita a Milano (e quindi il suo ultimo percorso di formazione), per il resto non mi è piaciuto...
Tutte le altre figure, da Don Abbondio a Donna Prassede, sono perfette e sfaccettate, però, come trama, non dico che è lungo, però c'è una certa consistenza di troppo: certe scene testimoniano la sua grande abilità di scrittore (la madre di Cecilia oppure il parallelo tra la notte di Lucia e quella dell'Innominato), tuttavia ha calcato un po' la mano sul piano storico, quindi - specialmente se lo devi studiare - diventa molto pesante (e la mia professoressa chiedeva pure cosa il sarto e sua moglie avessero preparato a Lucia nel momento in cui l'avevano ospitata in casa propria)...

Sui Promessi Sposi potrei ricredermi, sul romanzo di Umberto Eco non credo proprio, non penso neanche che proverò a rileggerlo... ci perderò, ma pazienza, non si giudica la cultura di una persona dal fatto che non legge un testo rispetto ad un altro.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Juro - Mercoledì 24 Set 2014, 08:44:50
Considero "Il nome della Rosa" l'ultimo romanzo italiano, inteso nel vero senso della parola dopo tutta l'opera narrativa di D'Annunzio.
Non fosse che D'Annunzio a me stava antipatico, come personaggio, la pensiamo allo stesso modo.

Purtroppo la letteratura italiana contemporanea esalta autori come Baricco che niente hanno di epico, ma neppure di ironico e con quello stile così "moderno" sono riusciti solo a rendere ancora più povera la nostra produzione.
Ecco, guarda. Baricco proprio non lo sopporto. 900 mi piacque, forse perché era una bella vicenda, forse perché mi era piaciuta la trasposizione di Topolino e, prima, il film. Ma già quando lessi, in seguito, Oceano Mare, qualcosa non andò. Prima lettura piacevole, ma qualcosa mi sfuggiva. Lo rilessi, mi venne voglia di lanciarlo via.
Questioni capite solo da lui, e non perché ostiche, ma perché le metteva per saperle solo lui, e se non vai a leggerti almeno una decina di articoli in cui si vanta di come ha scritto il libro, manco te ne accorgevi che ci stavano. Pagine di ridondante autocompiacimento. La sensazione di avere Baricco lì al mio fianco, costantemente, che mi fa l'occhiolino e mi ripete "Visto come scrivo bene? Vero che questa frase è profondissima e alternativa?"
Io mi voltavo verso lo spettro di Baricco e gli chiedevo "Ma con il racconto che centra?"
Lui, offeso, che mi rimproverava di non avere la mente aperta alla nuova letteratura e se ne andava via. Almeno fino al prossimo rigo.

tuttavia oggidì è anche cambiata un po' la concezione della letteratura, i mezzi e gli strumenti, di conseguenza non tutti riescono ad essere in sintonia con Eco.
Ecco, questa frase mi fa un po' paura. Sia perché mi chiedo in quale modo sia cambiata tale concezione, sia perché mi porta a chiedermi se è davvero sufficiente che tutti si mettano a scrivere alla Stephenie Meyer per far si che la Letteratura cessi di essere apprezzabile da tutti.

Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Brigitta MacBridge - Mercoledì 24 Set 2014, 11:01:36
Pagine di ridondante autocompiacimento. La sensazione di avere Baricco lì al mio fianco, costantemente, che mi fa l'occhiolino e mi ripete "Visto come scrivo bene? Vero che questa frase è profondissima e alternativa?"
Io mi voltavo verso lo spettro di Baricco e gli chiedevo "Ma con il racconto che centra?"
Lui, offeso, che mi rimproverava di non avere la mente aperta alla nuova letteratura e se ne andava via. Almeno fino al prossimo rigo.

Stessa identica sensazione mia. Trovo Baricco manieristico, non riesce (e forse neppure ci prova) a far dimenticare al lettore la presenza dello scrittore, cose che invece secondo me dovrebbe sempre accadere in un romanzo.

(e pure a me D'Annunzio stava antipatico...)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: AndyHawkGamma - Mercoledì 24 Set 2014, 16:38:13
Ecco, questa frase mi fa un po' paura. Sia perché mi chiedo in quale modo sia cambiata tale concezione, sia perché mi porta a chiedermi se è davvero sufficiente che tutti si mettano a scrivere alla Stephenie Meyer per far si che la Letteratura cessi di essere apprezzabile da tutti.

Diciamo che oggidì la letteratura molto spesso si cimenta nel fantasy perché quella piace alla maggior parte dei ragazzi (a me no, solo Harry Potter, anche se non fantasy non lo considererei proprio), e soprattutto un testo immediato, facile, situazioni che non siano troppo lunghe e via discorrendo.

Partendo dal fatto che io non ho questa concezione della scrittura (e sto molto attento se al lettore potrebbe sfuggire qualcosa), tendo più per quei libri che qualcosa lasciano e t'insegnano, ma non in maniera palese della serie "tu devi fare questo, tu ti devi comportare così", ma implicito: è il lettore che trae, in base alla sua interpretazione, il significato, non deve essere il libro a guidarti e a sottolineare ogni due per tre.

Ed è per questo che io svolgo un lavoro mostruoso coi personaggi (difatti quelli che hanno sei anni di nascita sono stati maneggiati e rimaneggiati): prima li creo come figure a tutto tondo, e poi ciascuno ha il suo ruolo, ma non solo narrative (e quindi funzionale alla vicenda), ma anche "morale". Poi sto attento anche ai comportamenti, modo di vivere, modo di relazionarsi, peculiarità... insomma, come ben capirete (avevo pure postato un passo da qualche parte, per quanto dicesse poco e nulla) non condivido il modo odierno di fare letteratura, secondo me troppo guidato.
Ora, il mio massimo di pagine per capitolo è stato 32 (ma un capitolo dovrebbe arrivare a 40), tuttavia è molto molto spezzato in sequenze dalla durata di 3/4 pagine in media (a volte ce ne sono più lunghe)... va beh, era solo per farvi capire che io non ragiono alla maniera di una Meyer (ma è quella che ha scritto quell'oscenità chiamata "Twilight"?*).

* L'unica cosa che si salva di quella saga è lo scontro finale per svolta narrativa, tutto il resto no...
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Emanuele676 - Mercoledì 24 Set 2014, 21:42:37

Diciamo che oggidì la letteratura molto spesso si cimenta nel fantasy perché quella piace alla maggior parte dei ragazzi (a me no, solo Harry Potter, anche se non fantasy non lo considererei proprio), e soprattutto un testo immediato, facile, situazioni che non siano troppo lunghe e via discorrendo.

Come lo definiresti?
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: AndyHawkGamma - Mercoledì 24 Set 2014, 22:51:29

Come lo definiresti?

Beh, in primis è di formazione, segue tutto il percorso adolescenziale del protagonista e di coloro che gli stanno intorno (Hermione, Ron, Neville, Ginny, Draco e via discorrendo). Poi, più che un fantasy io lo accomunerei al genere fantastico, che è ben diverso.

Un libro fantasy è, per esempio "Le cronache di Narnia", ma uno come "Harry Potter" non penso che lo racchiuderei in questo genere. Probabilmente mi sbaglio, ma fantasy non mi è mai passato per la testa...
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Juro - Sabato 27 Set 2014, 19:18:18
Comprato ieri, iniziato, e pure già finito The Colorado Kid di Stephen King.
Fin'ora non ne avevo mai letto nulla perché ogni volta che trovavo un suo libro erano più grossi dei Miserabili e del signore degli anelli messi assieme e, senza sapere se potesse piacermi lo stile, non mi azzardavo a cimentarmici.
Ora, invece, devo dire che ritengo probabile il cercare quanto prima altri suoi libri. Uno stile avvolgente, ti immerge nel luogo che descrive, nell'aria che si respira, ti fa entrare in sintonia con i personaggi e, parlando nello specifico del libro, ti ingarbuglia la mente con un mistero tanto anonimo quanto incasinato.
Nel caso, qualcuno ha un suo bel titolo da consigliarmi? Avrei da qualche parte "L'ombra dello Scorpione" che mi diede mio zio mentre si disfaceva di alcuni vecchi libri, ma il genere post-apocalittico non mi piace moltissimo, quindi non l'ho ancora mai aperto.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Paper_Butler - Sabato 27 Set 2014, 20:22:44
Comprato ieri, iniziato, e pure già finito The Colorado Kid di Stephen King.
È curioso, l'ho letto anche io una decina di giorni fa, giusto prima di dedicarmi a "Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde" in vista della parodia di Enna/Celoni. Non posso dire di essere un fan della prima ora, ma ogni tanto, a intervalli ampi e irregolari, ho letto qualcosa di King e di solito mi è piaciuto. Sono d'accordo con te: ha uno stile avvolgente, che spesso ti impedisce di staccarti dalle pagine!

Di sicuro c'è qualcuno più preparato di me sull'opera kinghiana, ma ti cito lo stesso un paio di libri. Vari anni fa, per esempio, lessi la raccolta di racconti "Stagioni diverse", molto bella, da cui fra l'altro sono stati tratti ben tre film, "Le ali della libertà", "L'allievo" e "Stand by me - Ricordo di un'estate".

Più di recente ho apprezzato parecchio "22/11/'63", sorta di "Ritorno al futuro", in cui il protagonista va indietro nel tempo per salvare il presidente Kennedy. Poi ci sono tanti altri classici, certo di solito bei tomi... "L'ombra dello scorpione", invece, non ho avuto modo di leggerlo.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Eruyomè - Sabato 27 Set 2014, 22:29:41
Colorado Kid non l'ho letto, ma non son sicura sia un buon metro di misura generale per "capire" King. Ho letto giudizi parecchio discordanti, e soprattutto mi pare sia un lavoro un po' "anomalo" rispetto al suo standard. Nel senso, non è detto che se ti piace questo, ti piacciano poi gli altri.
Però, ripeto, non l'ho letto personalmente, quindi non saprei dire. ;)

Per il resto, non leggo King da quasi un decennio (che vergogna! :-[), però la quattordicenne che è in me non resiste, e ti consiglia assolutamente, anche se un po' random qualche must assoluto (o almeno, così sono nella mia personale classifica kinghiana ;D)

- Carrie (romanzo che lo rese celebre, e non per caso! Da leggere. E da vedere, successivamente, il film di De Palma, se già non lo si è fatto! :D)

- It (qui c'è tutto delle tematiche care a King, è un libro importante. Importante in tutti i sensi, purtroppo: è un mattone enorme che è un'arma impropria. Però si legge in fretta. Almeno, a me aveva appassionato!)

- Misery (penso sia il mio preferito in assoluto! Nota positiva: è pure abbastanza breve! ;D A parte questo, ha un che di geniale. Due personaggi, un unico ambiente, ma non annoia un attimo)

- Cujo (interessante. Non tra i suoi migliori forse, però quando ci penso ancora mi trasmette quella strana angoscia un po' claustrofobica e inquietante che non mi spiego. Ci son certi momenti che mi han lasciato male come un pugno nello stomaco)

- L'ombra dello scorpione (VA LETTO. PUNTO. Credo sia il suo lavoro più completo, una vera e propria epopea).
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Juro - Domenica 28 Set 2014, 10:46:03
Colorado Kid non l'ho letto, ma non son sicura sia un buon metro di misura generale per "capire" King. Ho letto giudizi parecchio discordanti, e soprattutto mi pare sia un lavoro un po' "anomalo" rispetto al suo standard. Nel senso, non è detto che se ti piace questo, ti piacciano poi gli altri.
No, in effetti. Niente mostri di sorta, sovrannaturale e simili, totalmente diverso da quello che sapevo essere King, ma, parlando di come è scritto, delle descrizioni e delle caratterizzazioni dei personaggi, mi è piaciuto. Bisognerà certo vedere cosa mi succede leggendo un'opera più canonica.


Sopratutto considerando che IT fu il trauma della mia infanzia... mi fanno ancora impressione i clown :P
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Chen Dai-Lem - Domenica 28 Set 2014, 11:48:15
E io di Misery ho visto il film e credo sia uno dei miei preferiti..Kathy Bates è  immensa in quel film..peccato non aver letto prima il romanzo..ora non credo lo godrei più come avrei dovuto :( 
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Chen Dai-Lem - Mercoledì 15 Ott 2014, 12:35:06
Ho appena finito di leggere Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde.. Ci ho messo molto a leggerlo perchè non sono riuscita a prendermi subito.. Diciamo che la trama si basa sul fatto che il lettore non dovrebbe in teoria sapere che Jekyll è Hyde fino alle ultime pagine..sapendo questo ovviamente si perde un po’ il gusto della lettura..c’è da dire però che ormai tutti nel 2014 sanno questa cosa..è ormai entrata anche nel vocabolario. L’aver letto la parodia (termine forse riduttivo per definirla) di Enna/Celoni non mi ha aiutata a concentrarmi molto perché ogni volta che immaginavo Jekyll vedevo Topolino e ogni volta che nominavano Utterson il pensiero a Pipperson era immediato..così anche durante la lettura io non ho potuto fare a meno di immaginarmi topi e paperi invece di personaggi in carne ed ossa e questo ha smorzato forse l'effetto inquietante della storia..questo però va a favore dell’adattamento di Enna/Celoni perché sono riusciti a essere precisi al millimetro, smussando gli angoli troppo inquietanti della storia ma allo stesso tempo restando fedelissimi. La cosa che più mi è piaciuta di questo libro sono le pagine finali, cioè la spiegazione di Jekyll..qui spoilero quindi chi non lo ha letto eviti di leggere da qui in avanti anche se c’è poco che non si sappia.. Mi è piaciuta la teoria che l’uomo è fatto di bene e male, ma che se si riuscissero a distinguere nettamente le due parti sarebbe la parte cattiva la parte mortale.. Bellissima la spiegazione che dà Jekyll del perché Hyde era più piccolo e più giovane..inquietante è leggere che lui sceglieva di essere Hyde perché quella era la parte più viva di lui, la parte attaccata alla vita, disposta anche a un momentaneo suicidio per salvarsi dalla forca.. Bello il dualismo che si era creato, Jekyll arriva a odiare Hyde e viceversa, ma riesce comunque a provare un sentimento di pietà per lui perché sa che se decidesse di farla finita Hyde sarebbe costretto a morire con lui.. Inquietante anche il fatto che quello che inizia come un esperimento e come una scelta consapevole finisce per essere incontrollato.. Jekyll non sceglie più di trasformarsi in Hyde..la sua metamorfosi è inevitabile.. Insomma veramente un bel libro.
Ora voglio iniziare a leggere in fila i romanzi con protagonista di Poirot in ordine di pubblicazione (saltando quelli che ho già letto)..il prossimo libro sarà quindi Poirot a Styles Court
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Ziopaperino - Mercoledì 15 Ott 2014, 14:08:42
io sul comodino ho "Il corsaro rosso" ...  ;)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Kim Don-Ling - Mercoledì 15 Ott 2014, 15:05:25
io sul comodino ho "Il corsaro rosso" ...  ;)
Salgari? ma è "il figlio del corsaro rosso"! o è tutt'altro?
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Dominatore delle Nuvole - Mercoledì 15 Ott 2014, 20:12:31
Salgari? ma è "il figlio del corsaro rosso"! o è tutt'altro?

Uhm! In realtà ci sono in giro molti "sequel"/"prequel" scritti da due dei quattro figli di Emilio Salgari, Nadir e Omar: so dell'esistenza di un "Corsaro Verde", e non sarebbe da escludersi che anche il terzo fratello sia stato omaggiato di un romanzo a sé. Comunque, dieci a uno che hai ragione tu, Inthenight! ;)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Kim Don-Ling - Mercoledì 15 Ott 2014, 20:47:30
Uhm! In realtà ci sono in giro molti "sequel"/"prequel" scritti da due dei quattro figli di Emilio Salgari, Nadir e Omar: so dell'esistenza di un "Corsaro Verde", e non sarebbe da escludersi che anche il terzo fratello sia stato omaggiato di un romanzo a sé. Comunque, dieci a uno che hai ragione tu, Inthenight! ;)

Ah, capito!
Io ricordo bene i romanzi del ciclo "originale"... quanta fatica per trovare "La regina dei Caraibi"...
Non sapevo della ripresa del filone da parte dei figlio, in ogni caso continuerò a non considerarli!
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: ML-IHJCM - Giovedì 16 Ott 2014, 12:38:24

Ah, capito!
Io ricordo bene i romanzi del ciclo "originale"... quanta fatica per trovare "La regina dei Caraibi"...
Non sapevo della ripresa del filone da parte dei figlio, in ogni caso continuerò a non considerarli!
Da ragazzino avevo letto uno o due dei romanzi del figlio (mi sembra "La figlia del corsaro verde"; forse anche "Il fantasma di Sandokan") e dopo quelli del padre erano stati un'enorme delusione.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Dominatore delle Nuvole - Giovedì 16 Ott 2014, 12:47:30
Io ho letto "Il vulcano di Sandokan" di Omar Salgari e l'ho trovato una corruzione completa e snaturata; gia' meglio "Il ritorno delle Tigri di Mompracem" di Nadir che in genere si mantiene piu' fedele al padre. Da notare che in quest'ultimo libro Sambigliong e' sulla trentina, mentre nel ciclo originale non era piu' giovane di Sandokan: sviste del genere non mancavano nell'opera di Salgari padre, ad esempio nei "Pirati della Malesia" quando Aier-duk, morto nella battaglia nella foresta di Sarawak, ritorna alla fine del libro a guidare l'esercito di riscossa. E' anche per questo che adoro Salgari...

Per avere una panoramica delle opere originali e "apocrife":
http://www.mompracem.de/?q=it/node/217
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Juro - Giovedì 16 Ott 2014, 13:40:37
Con un po' di imbarazzo, confesso che io non sono riuscito ad apprezzare Salgari. Avevo acquistato il ciclo di Sandokan per leggerlo tutto ma, terminato il primo romanzo, non sono andato oltre. Bella la vicenda, dettagliate le descrizioni dei luoghi ma, onestamente, si sente troppo che Salgari era un, come diremmo oggi, wannabe. Il modo in cui narra è da accomunare al peggior Dumas, quello di Montecristo, senza però la potenza di quei passaggi in cui Dumas si scordava di essere pagato a righe e dava i colpi di stiletto per cui adoro l'opera, e i personaggi, da Sandokan a Lady Marianna, passando per i comprimari e antagonisti, recitano tutti in modo affettato, ridotti a sagome in un ruolo stereotipato. Ci rimasi molto male, in effetti...
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: ML-IHJCM - Giovedì 16 Ott 2014, 15:02:19
Io ho letto "Il vulcano d'oro" di Omar Salgari e l'ho trovato una corruzione completa e snaturata dell'originale
Ma "Il vulcano d'oro" non era un romanzo di Verne? Qual e' l'originale cui ti riferisci?

Per Juro: forse dipende anche dall'eta'. Per quanto mi riguarda, a dieci anni Salgari fu una rivelazione; e l'ho adorato almeno fino ai tredici. Rileggendolo dopo i venti, temo di aver potuto apprezzare qualcosa quasi solo per l'effetto nostalgia.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Kim Don-Ling - Giovedì 16 Ott 2014, 15:33:42
forse dipende anche dall'eta'. Per quanto mi riguarda, a dieci anni Salgari fu una rivelazione; e l'ho adorato almeno fino ai tredici. Rileggendolo dopo i venti, temo di aver potuto apprezzare qualcosa quasi solo per l'effetto nostalgia.
Non l'ho mai riletto, ma temo anch'io che Salgari vada incontrato molto presto per poter essere goduto al suo meglio.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Dominatore delle Nuvole - Giovedì 16 Ott 2014, 18:23:11
Ma "Il vulcano d'oro" non era un romanzo di Verne? Qual e' l'originale cui ti riferisci?

Buona notte! Intendevo "Il vulcano di Sandokan"; è che sto catalogando i libri che ho in casa e sono arrivato appunto a Verne...  ;D Con "l'originale" intendevo solo Salgari padre, non un libro specifico. Correggo subito il messaggio.

Per quanto riguarda la questione età, forse non sono nella posizione giusta per dirlo, ma ad otto anni dalla prima lettura il mio affetto per l'autore rimane immutato. In particolare, mentre pochissimi romanzi "singoli" di Salgari mi sono veramente piaciuti (La favorita del Mahdi e Il Re della Montagna non li ho proprio mandati giù), ho una vera venerazione per i cicli (Malesia, Caraibi e Bermude; un po' meno quello del Far-West, che non ho nemmeno finito).
La grandezza di Salgari, a mio personalissimo parere, è nella "sostanzialità" della narrazione. Mi spiego: Alessandro Manzoni nella sua riflessione sul romanzo storico giunge alla sofferta conclusione che "profittare della storia senza farle concorrenza" è nella sostanza profonda un'illusione. (Illusione di cui "I promessi sposi" è la concretizzazione sublime, si potrebbe obiettare, ma la vis autocritica dell'Autore è nota...) Dopo di lui (in generale, dopo la generazione romantica), dunque, il processo asintotico di avvicinamento del "vero storico" da parte della letteratura si blocca in gran parte, e l'indagine della condizione umana tramite le lettere cerca altri strumenti. Pochi cercheranno di entrare nella mente di Napoleone nei giorni di Sant'Elena, o di Adelchi nell'assedio di Pavia, per immaginarne pensieri, intenzioni e motivazioni; ci si affiderà invece al metodo scientifico del naturalismo francese, o agli studi psicologici, o al "sentire l'uomo", se mi si passa il termine, di certo decadentismo.
Insomma, il "realismo storico-filosofico" cede il passo ad un realismo più psicologico, intimo, senza le ambizioni universalistiche della concezione classica e romantica. Ma anche questa stagione conosce la sua crisi (un esempio su tutti: Verga che abbandona il suo "Ciclo dei vinti"), e altre strade si propongono, da quella che con Svevo prelude alla collaborazione con la psicanalisi che sarà tipica di tanto Novecento a quella che con Pirandello denuncia il problema di fondo della letteratura e avanza implacabile e sublime fra le rovine dell'edificio cui ha dato il colpo di grazia.
Insomma, muore il "realismo diretto", quello che cerca di penetrare nel cuore e nella mente dei personaggi, e la rappresentazione del vero passa per strade sempre più complesse, problematiche, allusive, rinnnovatamente allegoriche (a seicento anni dalla Commedia).

Ebbene, Salgari, con un candore eccezionale ed una inconsapevolezza indiscutibile, ignora il problema: la sua avventura non indulge a nessuna tentazione di realismo, ed evita così lo scacco matto in cui ogni altro romanziere d'avventura era caduto e cadrà ancora, cioè l'incompatibilità fra l'invenzione assoluta e la genuinità delle passioni, la veridicità della recitazione dei personaggi, delle dinamiche psicologiche, etc. I sentimenti, le passioni in Salgari sono funzioni della narrazione. Per capirci, se Constance Bonacieux muore alla fine dei Tre Moschettieri, dando luogo ad un meraviglioso ed umanissimo finale, Marianna Guillonk muore prima de I pirati della Malesia, facendo scattare nuovamente la molla dell'avventura e riportando Sandokan sul mare, più tremendo che mai, narrativamente libero dalla pace coniugale. Ecco che il problema del realismo è evitato.
Ma -ci si potrebbe legittimamente chiedere- cosa resta allora? La risposta è: la narrazione pura. Nessun autore quanto Salgari, proprio per questa sua libertà meravigliosa, ha potuto narrare nel senso più fantastico del termine: il brio, la sobrietà, l'umorismo (sottovalutatissimo), le efficacissime descrizioni dei multiformi animali esotici che non sono mai lì per caso... quando leggo Salgari "respiro dal cervello", ovvero vedo aprirsi spazi immensi che solo la letteratura è in grado di creare. E non dimentichiamo, nonostante tutto, che anche Salgari, pur venendo da Marte, cioè senza cercare davvero la coerenza psicologica e simili, ehm, "facezie", sa farci commuovere: ricordiamo l'ultima frase de Il Corsaro Nero: "Guarda lassù! Il Corsaro piange!".

Salgari, a mio parere, non è Letteratura nel senso più alto e completo; ma ne è, in un certo senso, cioè a volerlo reinterpretare (lungi da me attribuirgli una progettualità che non era nella sua dimensione intellettuale) alla base. La capacità della nuova letteratura di non appiattirsi su un realismo piatto e frustrato, rimestando sempre gli stessi temi che non riescono a decollare in qualcosa di realmente profondo, deve passare per il recupero della Fantasia; quella fantasia di cui tanto ha parlato (non sempre compreso) Italo Calvino: è questo, a mio modestissimo parere, un grande strumento per tornare alla grande Letteratura di Pirandello e Calvino e gli altri Grandi del secolo scorso. L'eredità di Salgari è il candore con cui rinuncia ad ogni compromesso con la realtà, ad ogni debito con un realismo illusorio, nel peggiore dei casi sentimentale e mortifero; ed è un'eredità da raccogliere, per poi alla realtà tornarci con nuovi e più versatili strumenti. Pensate -e qui chiudo davvero- pensate a Garcìa Marquez: non c'è libro più assurdo, forse, dell'Autunno del Patriarca. Ma quanto a grandezza...

Ehm... scusate lo sproloquio...
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Brigitta MacBridge - Venerdì 17 Ott 2014, 10:41:42
Non l'ho mai riletto, ma temo anch'io che Salgari vada incontrato molto presto per poter essere goduto al suo meglio.

Infatti io lo ho letto dopo i trent'anni e sono arrivata in fondo al "corsaro nero" praticamente strisciando sui gomiti... l'ho trovato pesante, lento, farraginoso e molto poco avvincente. Ci rimasi malissimo :(
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Ziopaperino - Venerdì 17 Ott 2014, 23:40:39
Salgari? ma è "il figlio del corsaro rosso"! o è tutt'altro?
no è tutt'altro questo è un libro di James Fenimore Cooper ed il titolo è il corsaro rosso, storia scritta nel 1828 ambientata nel 1759 ecco la foto di Cooper  [smiley=telodicevo.gif]
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Gumi - Lunedì 20 Ott 2014, 23:03:04
Finalmente terminato il Conte di Montecristo, milletrecento e passa pagine di uno dei più celebri tra i romanzi d'appendice e della letteratura in generale.

Come sempre in Dumas, e spesso in generale nei romanzi di appendice, la prosa è semplice, diretta, l'autore a volte è pleonastico nel ricordare gli avvenimenti e i personaggi, anche a poche pagine di distanza. Questo soprattuto per non far perdere il filo a chi la storia la leggeva sui feuilleton, al ritmo di poche pagine la settimana. Sovrabbondante, e a volte inutilmente retorico e prolisso, ma comunque scorrevole e piacevole da leggere. Dalla sua, ad ogni modo, questo librone ha una storia meravigliosa, potente, famosissima per via sia della celebrità del libro stesso, sia dei numerosi adattamenti cinematografici, televisivi, e anche fumettistici.

Anche se spesso in queste riproposizioni perde un po' di importanza la lunga seconda parte in favore della prima, più movimentata ed avventurosa.

Ed è invece nella seconda parte che si esprime la potenza di questo romanzo, dove si intrecciano le vicende della società parigina e non solo della prima metà dell'ottocento. In particolar modo della classe sociale più abbiente. Contraddizioni, vezzi, falsità, interessi personali e grandi o piccole meschinità di molti si contrappongono alla sincerità e alla fedeltà di pochi.
Una società che si fa abbindolare e affascinare da uno sconosciuto straordinario per modi e fattezza, e dotato di un'altrettanto eccezionale ricchezza.
La vendetta ed il perdono sono certamente i temi portanti di questa vicenda, dove i personaggi, a parte il protagonista, sono estremamente fedeli a loro stessi, forse troppo, cementificati nel loro modo di pensare. Cattivi da una parte, buoni dall'altra. In mezzo il Conte di Montecristo, Edmond Dantes, lui sì veramente un personaggio straordinario.

Sul comodino ora troneggiano il grande romanziere inglese Henry James, con il romanzo Giro di vite, e Addio, mia amata, di Raymond Chandler, re del romanzo giallo-poliziesco e padre di Philip Marlowe, detective duro ma sentimentale, reso celebre dalle numerose apparizioni cinematografiche e in modo particolare dall'interpretazione di Humphrey Bogart.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Virginbell - Martedì 21 Ott 2014, 15:24:51
L'ho aspettato a lungo e finalmente è arrivato: I love shopping ad Hollywood, l'ultimo libro della spassosissima saga di I love shopping di Sophie Kinsella, ogni tanto qualche lettura più leggera e spassionata ci vuole ;)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: tang laoya - Venerdì 24 Ott 2014, 00:46:04
Per parte mia sto leggendo "L'arte della diplomazia" di Kissinger, libro nel quale la vecchia volpe ripercorre i tratti salienti della strategia diplomatica degli ultimi quattro secoli, prendendo le mosse da Richelieu, il primo ad aver opposto a una 'diplomazia ideologica" una "diplomazia realistica"(raison d'etat), dove si veda un Carlo V, sovrano del passato, costretto a muoversi entro i retaggi di alleanze dettate dalla religione, laddove il ministro francese, uomo proiettato nel pragmatismo del futuro, non si farà' problemi ad allearsi persino con i turchi per contenere l'espansione delle potenze centrali. Sara' poi Bismarck a riprendere le fila delle intuizioni di Richelieu reinterpretandole nella realpolitik.
Spunto sicuramente interessante, la comparazione fra il sistema diplomatico europeo, inteso come equilibrio delle forze in un sistema multipolare conseguente alla caduta dell'impero romano e alla frantumazione del sogno di unita' politica del continente (sogno perdurato lungo tutto il medioevo sia nella sua forma imperiale sia in quella papale) e i sistemi diplomatici di altre aree geopolitiche, da sempre maggiormente improntate a maggiore idealismo (riferimenti in particolare alla Cina e all'America, ma anche a imperi centroafricani o mesoamericani), idealismo nato dalla posizione di isolamento geografico di tali potenze non minacciate direttamente da altre forze di pari grado, rendendo di fatto inutili i costanti equilibrismi cui si e' trovato soggetto il vecchio continente (aggiungerei a questo proposito una integrazione di cui non vi e' traccia nel libro, retrodatando di almeno un secolo rispetto a Richelieu, lo sviluppo della diplomazia moderna in ambito italiano, dove la divisione in infinitesime unita' territoriali della penisola costrinse i nostri diplomatici, Machiavelli su tutti, a sperimentare tecniche e stratagemmi nei confronti dei quali il resto dell'Europa si trovava ancora totalmente vergine, fu del resto un altro italiano a continuare la politica francese, di nuovo da cardinale: Mazzarino)


..Sempre che non mi confonda. Il mio in realtà titola "Il mondo di ieri". Penso intendessi sempre questo Tang, giusto? Altra traduzione forse? oppure magari è addirittura un altro quello che citi tu, di cui non so nulla?
Ooopss notato solo ora l'incauto errore.. :-[
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Eruyomè - Venerdì 24 Ott 2014, 12:41:39
ehhhh, davvero capita anche ai migliori! ;D ..comunque don't worry, come ammenda sarà sufficiente un'altra bella recensione delle tue, quando ti va, magari con simpatica vignetta annessa.. ;)


la spassosissima saga di I love shopping di Sophie Kinsella, ogni tanto qualche lettura più leggera e spassionata ci vuole ;)

..e qui faccio coming out, ho iniziato a leggere anch'io questa "cosa" ;D ..dirò, a dispetto del tema decisamente disimpegnato, per non dire frivolo al limite dell'idiozia, beh..lo stile non è affatto male, pare decisamente divertente, per ora!..di certo, almeno, come purtroppo invece fanno in troppi, non si prende sul serio e non ha pretese di fare letteratura o chissà che, 'sta Kinsella. Intrattiene semplicemente, e lo fa bene.

Anche se, per ora, ho un po' tralasciato questa parentesi chick lit, per abbandonarmi a Mr. Edgar Allan Poe.
A mia massima colpa e ignominia, ammetto che conoscevo, dai tempi della scuola, giusto un paio di racconti suoi, i più famosi tra l'altro. Capitatomi un libro in mano per caso, ho deciso di cercare di rimediare alla lacuna, visto che per ora mi sta intrigando.
Ha uno  stile di scrittura così particolare, che mi ci vorrà un pochino ad abituarmi, e a capirlo meglio. Comunque la qualità immaginativa,  onirica e cervellotica è folle e straordinaria. Strabordante, da lasciarti senza fiato.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Virginbell - Venerdì 24 Ott 2014, 23:07:03
Te li consiglio vivamente i libri della Kinsella, una cosa che apprezzo del suo modo di scrivere è proprio lo stile, semplice e scorrevole, divertente ma mai troppo demenziale ;) In realtà Sophie Kinsella è solo uno pseudonimo, col suo vero nome Madelein Wicknam ha scritto libri più impegnativi e se si viene confrontato lo stile sembrano davvero due persone diverse... E' come se avesse una personalità più seria e l'altra più scanzonata!
Ottima scelta dedicarti a Poe, io ho un librone con tutti i suoi racconti divisi per categorie e, manco a dirlo, mi sono letta tutti quelli horror... Ricordo che nonostante l'interesse digerivo poco il suo stile così psicoscuro (questa da dove l'ho tolta fuori?) ma all'epoca non avevo ancora gli strumenti per capirlo ed apprezzarlo appieno.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Eruyomè - Venerdì 24 Ott 2014, 23:32:27
io ho un librone con tutti i suoi racconti divisi per categorie


..ma sarà mica il Mammutone (mammut/mattone ;D) della Newton?


..riguardo alla Kinsella, si, in effetti ho visto i suoi altri titoli sotto il suo vero nome. Però ammetto candidamente che per ora mi interessa di più la saga scanzonata e disimpegnata.. ;D  più in là vedremo se approfondire con altro...thanks ;)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: L._Vertighel - Sabato 25 Ott 2014, 11:56:22
Io ho appena finito Stardust di Neil Gaiman e credo di aver letto davvero pochi libri tanto stupendi in vita mia. Ne sono rimasto completamente conquistato.

Adesso sono a metà di Nessun Dove (Neverwhere), sempre di Gaiman, anche se, pur bello, per ora non eguaglia il precedente.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Paper_Butler - Martedì 28 Ott 2014, 12:31:56
Ieri ho finito “Le tre bare” di John Dickson Carr, che mi ero procurato dopo aver notato qualche tempo fa vari commenti molto positivi sul forum. La curiosità di immergermi in quello che viene considerato l’enigma della stanza chiusa per eccellenza era tanta, e in effetti la lettura è stata piacevole. Il dottor Fell è un protagonista brillante, degno di figurare assieme a Poirot, Maigret e compagnia nell’Olimpo dei grandi detective letterari (splendida la sua conferenza “metaletteraria” sulle varie tipologie dei delitti di questo genere). Il ritmo della storia è buono, le pagine si girano con una certa voracità per il desiderio di conoscere al più presto la verità. Anche la soluzione, per quanto magari fin troppo arzigogolata, non lascia affatto delusi (vi dirò che per una volta avevo vagamente intuito qualcosa, anche se ovviamente senza capire nulla della dinamica!).

Forse, però, mi ero creato un’attesa eccessiva, che non è stata ripagata fino in fondo. Ciò che mi è mancato di più è stato l’approfondimento psicologico dei vari personaggi, che per la maggior parte mi sono sembrati piuttosto sfumati e privi di vera sostanza, in alcuni casi al limite dell’intercambiabilità tra loro. Ovviamente è solo un mio parere, e magari a un’eventuale rilettura vedrò tutto da una prospettiva diversa. Capisco, in ogni caso, che si sia trattato di una scelta stilistica e che l’autore abbia inteso privilegiare qui l’aspetto “tecnico” dei delitti, concentrandosi maggiormente sulla costruzione di due omicidi apparentemente impossibili, al limite della “magia” (mi è tornato alla mente “The Prestige”!), per poi dedicarsi al loro sorprendente scioglimento. E, in questo, giù il cappello: l'obiettivo è stato senz'altro centrato in pieno.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Copernico Pitagorico - Giovedì 30 Ott 2014, 11:02:43
Ricevuto per il mio compleanno il trono di spade il grande inverno
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: AndyHawkGamma - Sabato 1 Nov 2014, 12:57:05
Sul mio comodino c'è "Il ritratto di Dorian Gray" di Oscar Wilde. Certo, devo leggerlo per scuola, ma confesso che volevo già leggermelo per i fatti miei, di conseguenza sarà un qualcosa di più piacevole del solito ;)

A lettura ultimata (entro fine Novembre c'è la scadenza), ne farò una recensione ;)

Che nessuno osi spoilerarmi il finale o altro... bocca cucita!  :-X :D
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Kim Don-Ling - Sabato 1 Nov 2014, 17:23:57
Sul mio comodino c'è "Il ritratto di Dorian Gray" di Oscar Wilde. Certo, devo leggerlo per scuola, ma confesso che volevo già leggermelo per i fatti miei, di conseguenza sarà un qualcosa di più piacevole del solito ;)

A lettura ultimata (entro fine Novembre c'è la scadenza), ne farò una recensione ;)

Che nessuno osi spoilerarmi il finale o altro... bocca cucita!  :-X :D

Un mese per leggere Il ritratto di Dorian Gray? Farai molto più in fretta! ;)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: AndyHawkGamma - Sabato 1 Nov 2014, 20:18:04

Un mese per leggere Il ritratto di Dorian Gray? Farai molto più in fretta! ;)

Un mese è il tempo di scadenza per la lettura: io comincerò a metà scadenza, perché, se dobbiamo fare la verifica, mi deve rimanere impresso, dal momento che la tipologia è, solitamente, collocare nello spazio e nel tempo alcuni passi del testo. In caso contrario, sono delle domande volte a riflessioni che il libro propone e suggerisce ;)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: L._Vertighel - Lunedì 3 Nov 2014, 13:42:23
Ieri ho finito “Le tre bare” di John Dickson Carr...
Anch'io l'ho letto da poco e anch'io sono rimasto in parte deluso.
Intendiamoci, la risoluzione finale è pazzesca, per ingegno e cura, il problema sono le 200 pagine che vengono prima. Troppo lente, troppo prolisse. Sto maturando pian piano la convinzione che buona parte della colpa sia imputabile allo stile narrativo di Carr, che, per farla molto breve, non è che scriva proprio benissimo (è pieno d'inventiva e molto preciso, ma non è scorrevole, non ha il giusto ritmo, è l'esatto opposto della - fin troppo fluida - Christie e lontano da quello che considero uno stile giallistico molto equilibrato fra registro linguistico e narrazione, cioè quello di Conan Doyle).

Poi, il finale ripaga gli sforzi per arrivarci, però.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Chen Dai-Lem - Lunedì 3 Nov 2014, 14:00:13
Anch'io l'ho letto da poco e anch'io sono rimasto in parte deluso.
Intendiamoci, la risoluzione finale è pazzesca, per ingegno e cura, il problema sono le 200 pagine che vengono prima. Troppo lente, troppo prolisse. Sto maturando pian piano la convinzione che buona parte della colpa sia imputabile allo stile narrativo di Carr, che, per farla molto breve, non è che scriva proprio benissimo (è pieno d'inventiva e molto preciso, ma non è scorrevole, non ha il giusto ritmo, è l'esatto opposto della - fin troppo fluida - Christie e lontano da quello che considero uno stile giallistico molto equilibrato fra registro linguistico e narrazione, cioè quello di Conan Doyle).

Poi, il finale ripaga gli sforzi per arrivarci, però.
Anche in questo caso la vedo esattamente nel modo opposto..ho trovato il finale decisamente troppo macchinoso..uno può vagamente arrivarci ma tutto il meccanismo per metterlo in atto è stato troppo arzigogolato secondo me.. Il bello sta proprio nelle pagine per arrivarci..l'atmosfera che riesce a creare ti coinvolge al punto da far fatica a staccarti dalle pagine del libro..adoro lo stile di Carr (che comunque non ho trovato per ora in nessun altro libro come qui) il suo far avvenire un colpo di scena ad ogni fine capitolo facendoti sussultare, spiegandolo poi nelle pagine del capitolo successivo.. Concordo con Paper Butler sulla mancanza di caratterizzazione dei personaggi..che però, proprio per il ritmo della storia, non ho notato troppo sul momento..
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Chen Dai-Lem - Martedì 4 Nov 2014, 13:10:50
Ho appena finito di leggere Poirot a Styles Court e vi posto un commento..diciamo che molte delle informazioni sono ricavate dalla prefazione e postfazione al libro di Julian Symons, io mi sono limitata a raccoglierle e a sintetizzarle..sto cercando di recuperare più informazioni possibili riguardo ai libri di questa autrice per fare una lettura più approfondita, infatti se qualcuno ha o sa dove trovare In viaggio con Poirot edito dal Minotauro e purtroppo fuori produzione mi faccia sapere :)
Questo è il primo romanzo della Christie, che lo vede rifiutare da sei editori prima di vederlo pubblicato da John Lane della Bodley Head nel 1920, che però le promette un compenso solo dopo le duemila copie vendute. Ci sono molte cose interessanti da osservare, che vengono portate alla luce dalla prefazione e postfazione di Julian Symons. Intanto la Christie inizia a scrivere questo primo romanzo per una sfida della sorella che le aveva chiesto di scrivere un giallo come quelli di Sherlock Holmes che l’autrice tanto adorava. Vediamo che Poirot è molto diverso da Sherlock Holmes, è un ometto alto 1,60, con la testa a uovo sempre leggermente inclinata, scarpe di vernice nera così come neri sono i capelli, baffi impomatati e parla un misto di inglese e francese. Non è un personaggio che ha molta caratterizzazione psicologia, è bidimensionale e a volte risulta ridicolo, ma il merito dell’autrice è quello di renderlo credibile, infatti il lettore è portato a fidarsi di lui perché ha una logica superiore. L’atteggiamento della Christie verso di lui cambia nel corso degli anni, tanto da arrivare al pensiero di volerlo uccidere, anche se sapeva che il pubblico non glielo avrebbe permesso (questo mi ha fatta inevitabilmente pensare a Misery non deve morire di Stephen King). Anche Poirot ha il suo Watson nel capitano Hastings, ma non gli è necessario, infatti verso la metà degli anni ’30 la Christie lo manda in Argentina, non occupandosi più di lui. La casa dove la Christie viveva si chiamava Styles e questo è il teatro della prima, ma anche dell’ultima avventura di Poirot, Sipario, l’inizio e la fine hanno quindi in comune lo stesso luogo. Il giallo è classico, un delitto in una casa di campagna che coinvolge persone nobili, che non devono lavorare per vivere (John infatti faceva l’avvocato ma ad un certo punto lascia il lavoro per vivere alla villa sulle spalle della matrigna e Lawrence abbandona la professione di medico), ci sono servitori, ma solo due giardinieri perché siamo comunque in tempo di guerra. Finora non c’è nulla di nuovo; la novità è proprio Poirot. Già nel primo romanzo la Christie si dimostra molto abile nel mischiare gli indizi veri e falsi e nel confondere le idee al lettore, appaiono le sue conoscenze con i veleni, grazie alle sue esperienze ospedaliere e le sue esperienze di diritto inglese, in particolare il fatto che con il diritto inglese non si può essere processati un’altra volta per un crimine, dopo essere stati ritenuti innocenti, (soluzione che all’epoca non era stata ritenuta molto convincente, ma che poi si è effettivamente verificata e che ritornerà in Testimone d’accusa). 
Il prossimo passo sarebbe Aiuto, Poirot! ma mi fermo per leggere La mia vita, autobiografia dell'autrice.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Kim Don-Ling - Giovedì 13 Nov 2014, 21:08:10
A forza di sentirmelo consigliare in ogni dove, mi sono fatto prestare Open, l'autobiografia di Andre Agassi e... una volta incominciato, è difficile staccarsene!
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: AndyHawkGamma - Martedì 18 Nov 2014, 20:06:41
La lettura de "Il Ritratto di Dorian Gray" procede lentamente causa scuola, ma è in questa lentezza che lo sto veramente assaporando: per ora ho letto 1/3 del libro, sono giunto a 6 capitoli su 20, e aspettatevi una bella recensione non appena ultimerò la lettura (accelererò un po' il passo), però si nota che alcuni capitoli non erano stati previsti originariamente da Oscar Wilde, difatti rallentano un po' il racconto (parlo del 3° e del 5° capitolo), ma non per questo lo abbruttiscono, anzi... ogni tanto, lo confesso, mi strania il modo in cui i personaggi dicono di piacersi, tipo il pittore a Dorian Gray... qualcuno di voi, per caso, sa qualcosa che io non so oppure è un qualcosa che scoprirò andando avanti con la lettura?  ;D
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Juro - Venerdì 21 Nov 2014, 20:53:39
Finito di leggere The call of the Wild di London.
Che vuoi dire. Anni fa lessi Zanna Bianca e lo trovai splendido, ma qui si resta proprio ammirati e adoranti di fronte alla bellezza della storia e alle descrizioni dei ricordi ancestrali :)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Eruyomè - Venerdì 21 Nov 2014, 21:35:29
Finito di leggere The call of the Wild di London.
 ammirati e adoranti di fronte alla bellezza della storia e alle descrizioni dei ricordi ancestrali :)

Yesss! :)

a me aveva proprio folgorato, una prosa intensa ed efficacissima. Ne rimasi talmente colpita che, sulla fiducia,  mi ero subito procurata parecchi altri libri di London...attualmente son in attesa sugli scaffali, ma prima o poi conto di farcela! ;D Avessero anche solo un decimo della forza e della potenza evocativa che sprigiona dal Richiamo della Foresta, potrei dirmi comunque soddisfatta..
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Juro - Sabato 22 Nov 2014, 16:58:26
Io posso parlare solo per Il richiamo e per Zanna Bianca, e se hai anche quest'ultimo fra i libri non resterai delusa, anche se affronta il tema totalmente opposto. Per gli altri lavori di London non saprei, ma conto anche io di rimediare nel futuro :P
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Chen Dai-Lem - Martedì 16 Dic 2014, 14:36:24
Ho appena finito di leggere La mia vita di Agatha Christie. Ho sempre amato questa autrice e per conoscerla meglio, oltre ad avere iniziato la lettura dei suoi romanzi in ordine, ho pensato di leggere la sua autobiografia. In realtà il libro l’ho finito una settimana fa, ma prima di fare un commento volevo raccogliere le idee. E’ un libro densissimo, lungo ben 624 pagine e scritto in 15 anni, dove lei racconta la sua vita ricordando ciò che vuole ricordare e nell’ordine che preferisce; per lei deve essere come pescare dal sacchetto dei ricordi. Trovare qualche passo significativo è difficile perché ce ne sono veramente tanti, troppi. Appena si inizia a leggere si viene proiettati nella sua infanzia e man mano che si avanza nella lettura ci si affeziona alla madre, donna super speciale, e al padre, alla vecchia bambinaia Nursie e a Zia-nonnina, figura alla quale mi sono affezionata particolarmente, a Marie, a Carlo, a Max, a Madge. Si partecipa ai ricordi positivi e si è tristi in quelli negativi. Agatha riesce a raccontarsi apertamente, facendoci vedere le cose attraverso i suoi occhi di bambina e di donna adulta. Mi sono piaciute molte frasi, ad esempio  “Non tornate mai in un luogo dove siete stati felici. Se non lo fate continuerà a vivere dentro di voi, ma se tornate, l’incanto sarà distrutto per sempre”. E’ bello leggere come nascono i suoi romanzi, come nasce Poirot e come nasce Miss Marple. Quando l’editore le dice che pubblicherà Poirot a Styles Court , lei e Archie vanno a festeggiare e lei scrive “Quella sera tra noi c’era un ospite invisibile, qualcuno che, a mia insaputa, mi si era aggrappato con tanta forza che non sarei più riuscita a liberarmene. Era Hercule Poirot, l’investigatore belga, la mia creatura”. Potrei andare avanti per ore perché di cose che mi sono rimaste impresse ce ne sono veramente tante, ma mi fermo per non rovinarvi la lettura.
Ora passo a leggere Aiuto Poirot!
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Kim Don-Ling - Venerdì 19 Dic 2014, 14:07:28
non è proprio sul comodino, ma...

la scorsa settimana mia madre ha preso Italo, il treno ad alta velocità, e poco dopo la partenza si è manifestato un signore con i capelli bianchi... beh, era Ken Follett :o che distribuiva gratuitamente copie del suo ultimo romanzo, I giorni dell'eternità, con tanto di autografo, a tutti i passeggeri di quel treno! :)

Non ho mai letto nulla di suo, ma questa sarà sicuramente la volta buona... l'unico problema è che la versione omaggio è quella flipback! E vabbè, sarà una doppia prima volta! ;D
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Chen Dai-Lem - Venerdì 19 Dic 2014, 14:17:15
non è proprio sul comodino, ma...

la scorsa settimana mia madre ha preso Italo, il treno ad alta velocità, e poco dopo la partenza si è manifestato un signore con i capelli bianchi... beh, era Ken Follett :o che distribuiva gratuitamente copie del suo ultimo romanzo, I giorni dell'eternità, con tanto di autografo, a tutti i passeggeri di quel treno! :)

Non ho mai letto nulla di suo, ma questa sarà sicuramente la volta buona... l'unico problema è che la versione omaggio è quella flipback! E vabbè, sarà una doppia prima volta! ;D

Oddio che meraviglia :)!!! A me in treno capitano solo vicini molesti  :-X
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Juro - Venerdì 19 Dic 2014, 15:07:06
la scorsa settimana mia madre ha preso Italo, il treno ad alta velocità, e poco dopo la partenza si è manifestato un signore con i capelli bianchi... beh, era Ken Follett :o che distribuiva gratuitamente copie del suo ultimo romanzo, I giorni dell'eternità, con tanto di autografo, a tutti i passeggeri di quel treno! :)
Ha così pochi lettori che tenta di farsi conoscere così? :P
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Luxor - Venerdì 19 Dic 2014, 16:11:01
non è proprio sul comodino, ma...

la scorsa settimana mia madre ha preso Italo, il treno ad alta velocità, e poco dopo la partenza si è manifestato un signore con i capelli bianchi... beh, era Ken Follett :o che distribuiva gratuitamente copie del suo ultimo romanzo, I giorni dell'eternità, con tanto di autografo, a tutti i passeggeri di quel treno! :)

Non ho mai letto nulla di suo, ma questa sarà sicuramente la volta buona... l'unico problema è che la versione omaggio è quella flipback! E vabbè, sarà una doppia prima volta! ;D

Sapevo di questa iniziativa e avrei voluto tanto parteciparvi perchè è uno dei miei scrittori preferiti :)

Comunque il vero problema non è che il libro è nell'edizione flipback, ma che è il terzo di una trilogia e quindi se lo vuole leggere deve prima recuperare i volumi precedenti ;D
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Kim Don-Ling - Venerdì 19 Dic 2014, 16:16:31

Sapevo di questa iniziativa e avrei voluto tanto parteciparvi perchè è uno dei miei scrittori preferiti :)

Comunque il vero problema non è che il libro è nell'edizione flipback, ma che è il terzo di una trilogia e quindi se lo vuole leggere deve prima recuperare i volumi precedenti ;D

Giusta osservazione :)

fortunatamente in casa ci sono anche gli altri due libri ;D
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Luxor - Venerdì 19 Dic 2014, 17:12:44

Giusta osservazione :)

fortunatamente in casa ci sono anche gli altri due libri ;D

Ah bè, allora congratulazioni alla tua mamma per la fortuna :)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Paper Bat 82 - Domenica 21 Dic 2014, 12:33:51
...
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Juro - Domenica 21 Dic 2014, 19:55:11
Ottimo libro, Paper Bat ;)

Io ultimamente, non sul comodino reale ma su quello digitale, visto che ho scaricato kindle per provare, ho letto alcuni racconti brevi di una scrittrice esordiente, tale Niko Silvester.
Devo dire che mi stanno piacendo davvero. Alquanto semplici, a essere onesti, ma ben fatti e con trame ispirate al folklore che rivela gusti molto simili ai miei :P
Sono disponibili solo in inglese ma, se vi capita, provate a leggerla.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Kim Don-Ling - Domenica 21 Dic 2014, 21:16:21
Io ultimamente, non sul comodino reale ma su quello digitale, visto che ho scaricato kindle per provare

Come? Si sono digitalizzati anche i comodini? :'(
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Juro - Lunedì 22 Dic 2014, 09:17:28

Come? Si sono digitalizzati anche i comodini? :'(
;D Eh sì, è il progresso, che vuoi farci! In vero legno digitale, l'interfaccia della mensola permette di supportare moltissimi libri senza rischio che ti cadono in testa durante la notte e con un solo touch si apre  il cassetto con il ricambio di mutande e calzini! Imperdibile :P
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: cianfa88 - Lunedì 22 Dic 2014, 14:55:36
Frankenstein, di Mary Shelley. Il problema è che ormai sul comodino c'è da mesi, e non leggo più di un capitolo alla settimana. Arenato completamente. Trovo lo stile dell'autrice pesantissimo. Soffre il peso degli anni?

Abbandonato: spazio a Delitto e castigo e al buon romanzo russo.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: L._Vertighel - Lunedì 22 Dic 2014, 17:36:34
Nebbia Rossa di Paul Halter appena finito dopo un paio di giorni, stasera comincierò probabilmente La Sposa di Newgate di John Dickson Carr.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Eruyomè - Venerdì 26 Dic 2014, 19:01:03
sul comodino (anzi, sulla scrivania, il comodino non ce l'ho!) un inaspettato, quanto graditissimo, regalo di Natale! :D
 "J.R.R. Tolkien: la via per la terra di mezzo, di Tom Shippey. Vera e propria Bibbia per ogni tolkieniano, è da un bel pezzo che volevo leggere questo bel mattone. Le 500 e passa pagine di saggio filosofico mi si preannunciano belle impegnative, chissà quanto ci metterò a finirlo!...ma il testo è davvero uno dei fondamentali..s'ha da fare!..e allora, pian pianino, si va a incominciare.. :)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Juro - Domenica 28 Dic 2014, 17:50:34
E' con un po' di delusione che dico di essere rimasto deluso da due-tre libri che ho letto di recente. Due sono The mystery of the sea e The lady of the shroud, entrambi di Bram Stoker. Adorando il suo Dracula avevo voluto leggere altre delle sue opere, ma a giudicare da quello che ho visto, il resto della sua produzione non raggiunge gli stessi livelli. Personaggi troppo affettati e stereotipati e nonostante le trame che partono accattivanti e diverse rese di atmosfera davvero ottime, queste si sgonfiano man mano sotto la sferza delle recitazioni da cliché, della pesantezza di alcuni passaggi lenti e dispersivi.

Il terzo è Il cimitero di Praga di Eco. Cavolo, io adoro Eco, sia come romanziere che come saggista, ma in questo suo ultimo romanzo c'è qualcosa che proprio non mi ha preso. Lento, manca di quella prosa splendida presente nel Nome , ha si qualche stilettata umoristica delle sue, ma soffocate dal resto del libro. La narrazione in tre voci, anche se ben distinte, rende un po' complicato seguire facilmente quella che già non è una vicenda semplice, fra complotti, menzogne e pregiudizi, ma anche se tieni il filo (per fortuna l'ho perso davvero solo una volta) c'è proprio qualcosa che lo rende un po' ostico.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Nebulina - Mercoledì 7 Gen 2015, 09:50:36
Elias Portolou Deledda

Un modo piccolo circondato dal mare, un mondo sicuro, in antitesi con un  continente cattivo, pregno di pericoli.
Un'isola in cui purificarsi, un mondo al di là del mare dove marcire e quasi da non nominare.
Si respira un'atmosfera lontana in “Elias Portolou”, fatta di scarpe rotte, di montagne insidiose, di natura maligna, ma di sentimenti profondi e devastanti.
La Deledda descrive i personaggi in modo da renderli quasi vivi di fronte ai nostri occhi, regalando loro una forza espressiva degna di un film.
Ciò che colpisce al di là dello stile moderno ed asciutto è la capacità di suggerire, attraverso azioni e non descrizioni, gli stati d'animo, la vicenda e gli sconvolgimenti interiori sia di Elias, protagonista indiscusso e foriero della tematica principale, ma anche dei comprimari, riuscendo così in un'intricata trama fatta di numerosi fili a definire in modo perfetto il microcosmo in cui la vicenda si svolge.
La natura si pone come sfondo di questo teatro, in cui gli attori recitano la loro opera e se Elias è la rappresentazione dell'irruenza e della colpa, della forza di volontà sconfitta dalla passione, Maddalena, sposa di suo fratello, diviene a tratti la vittima e a tratti la tentatrice, la pura “colomba” e la peccatrice.
Il punto di vista, pur rimanendo sempre neutro, poiché la Deledda non si erige mai a giudice, si limita a descrivere, con dovizia di particolari, una realtà possibile, viene cambiato di continuo e Elias genera pietà, rabbia, compassione.
Elias pecca e poi si confessa, Elias promette e non mantiene, Elias genera e non accudisce.
Se ci si ferma al piano narrativo senza dubbio non si riesce ad apprezzare fino in fondo quello che è questo romanzo ed io stessa appena concluso, ho provato una delusione; troppo semplice, troppo veloce, ma poi, col passare dei giorni, quei personaggi, quei luoghi arrampicati su rocce scoscese, riaffiorano, quei turbamenti dell'animo divengono propri e tutto assume un senso più profondo e la vicenda trascende le pagine materiali del libro per diventare essenza di un tempo e di un luogo che a suo volta diviene essenza dell'umano sentire.
Elias diviene la Sardegna e poi il mondo intero; la Deledda si fa portavoce di un disagio universale ed è per questo che pur rifacendosi al verismo di Verga e della Serao se ne discosta, perché racconta un'epoca, descrive ciò che davvero esiste, ma non si limita a questo, riesce in un modo quasi magico a far respirare le emozioni, generando nel lettore un'empatia che porta a soffrire con i personaggi, non solo durante la lettura, ma anche dopo.
Lo stile, come accennato è moderno e minimalista, l'intensità del lessico rende la lettura non sempre scorrevole e le tematiche trattate spesso sono esasperate, ma non si deve far l'errore di scindere gli elementi che compongono il romanzo, perché essi se analizzati singolarmente appaiono ridondanti e e eccessivi, la maestria della Deledda sta tutta nel creare un'alchimia tale da rendere il tutto un prodotto di strepitosa intensità evocativa.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Dippy - Mercoledì 7 Gen 2015, 10:59:55
Le vite dei Cesari, di Svetonio. Un autore dallo stile molto veloce e poco ricercato, se paragonato ad altri autori classici, ma la lettura risulta nondimeno interessante, divisa com'è tra vita pubblica e privata, tra le grandezze delle imprese di uomini di stato e al contempo le loro meschinità e piccolezze, che ne fanno uomini come tutti.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: fantomius29 - Mercoledì 7 Gen 2015, 19:16:07
la collina dei conigli di richad adams.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: AndyHawkGamma - Mercoledì 7 Gen 2015, 20:06:54
Che tristezza... ho appena letto "Il Consiglio d'Egitto" di Leonardo Sciascia, e forse per il tempo in cui è stato scritto (lontano come lingua e pensiero) che non l'ho digerito assolutamente.

Quello che posso dire è che è la prima volta che mi trovo a dover rileggere più di una volta le pagine di un libro che, nonostante la sua brevità, è abbastanza difficile da comprendere, non solo per la trama, ma anche e soprattutto per lo stile, che è assolutamente confusionario. I vari periodi non sono organizzati bene, le frasi a volte risultano ambigue  e poco chiare, si coglie la ricercatezza, però secondo me l'autore non è stato in grado di rendere leggera, chiara e comprensibile la lettura, e non sono stato il solo tra i miei compagni ad aver riscontrato questo problema.
Parlando per come vengono gestiti i capitoli, non ci ho capito nulla, per comprendere cosa stesse succedendo nelle prime parti mi sono dovuto far aiutare dalla quarta pagina, che in qualche modo mi ha dato delle informazioni utili a capire lo svolgersi degli eventi, slegato di capitolo in capitolo, con personaggi che sbucano senza un minimo di descrizione o un tratto che te li possa far immaginare/distinguere: l'Abate Vella è quello che più si distingue, ma monsignor Airoldi, l'avvocato Paolo Francesco di Blasi, Don Saverio Zarbo, la duchessa, il principe, il conte, il visconte (ora sto esagerando), e chi più ne ha più ne metta... così tanti personaggi che non ti lasciano nulla perché non vengono accennati. Comprendo che in un libricino di 170 pagine descrivere tutti questi personaggi sia difficile, per non dire impossibile, tuttavia leggere un dialogo e poi ritrovarsi uno che interviene senza un se o un ma spiazza, probabilmente non saprei neanche per cosa le varie figure si distinguono, cioè sono prive di caratterizzazione...

Detto questo, a parte i due capitoli relativi alla tortura, scritti molto bene e che ti imprimono quella sensazione di tristezza e di ingiustizia, tutto il resto è abbastanza arzigogolato e pieno di artifici che appesantiscono la lettura: ogni capitolo è  brevissimo, all'incirca 4/5 pagine, ma sembra di leggerne molte di più, e così il leggere non si snellisce ma diventa più lungo e pesante da digerire.
Aggiungiamo che poi il così tanto citato "Consiglio d'Egitto" appaia sì e no per pochi capitoli, ho fatto anche fatica a comprendere tanto volte cosa stesse succedendo in una scena: nel capitolo IX, per esempio (se ricordo bene), c'è una scena di sesso, tuttavia, nel contesto in cui viene inserita, non si riesce assolutamente a capire in una prima lettura cosa sta succedendo. Ma posso parlare anche dei primi capitoli, coi personaggi che parlano di un qualcosa senza che si riesca a capire dove siano e cosa stiano facendo.

Salvati quei due capitoli, il libro non mi è assolutamente piaciuto, alla fine manca di struttura organica e ogni capitolo sembra autoconclusivo, senza che aiuti il lettore a costruire i personaggi e la storia, ma confondendolo ulteriormente, a causa soprattutto di uno stile piuttosto complesso da comprendere ad una prima lettura: da un libricino di 170 pagine non mi aspetterei una narrazione così lenta (nonostante la brevità dei capitoli) dovuta alla ricercatezza, alla disposizione delle frasi e ai paragrafi, organizzati senza rigore.

Ahimè, mi sa che non c'è sintonia con Sciascia, che ci devo fare? Comprendo il denunciare la tortura (che alla fine è il fine primo dell'autore in questo romanzo), ma in un contesto così confusionario non si ottiene nulla!
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Eruyomè - Mercoledì 7 Gen 2015, 21:35:27
lo stile, che è assolutamente confusionario. I vari periodi non sono organizzati bene, le frasi a volte risultano ambigue  e poco chiare, si coglie la ricercatezza, però secondo me l'autore non è stato in grado di rendere leggera, chiara e comprensibile la lettura, e non sono stato il solo tra i miei compagni ad aver riscontrato questo problema.

detta senza il minimo intento polemico, giuro: ma non ti viene in mente che magari il problema non è di Sciascia, quanto piuttosto vostro?
Detto senza offesa, e con tutta la simpatia del mondo. Siete lettori giovani, e Sciascia può risultare una lettura ostica, adesso. Ed è pure giusto che lo sia, dati gli argomenti che tratta.
La leggerezza, la scorrevolezza di lettura penso sia sopravvalutata, oggi pare diventata un obbligo; Certo tipo di lettura invece richiede giustamente anche fatica, riflessione, documentazione e impegno.

magari ripeti il tentativo tra qualche anno..e magari aggiungici pure Il giorno della civetta, che è sempre cosa buona e giusta.. ;)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: AndyHawkGamma - Mercoledì 7 Gen 2015, 21:45:37

detta senza il minimo intento polemico, giuro: ma non ti viene in mente che magari il problema non è di Sciascia, quanto piuttosto vostro?
Detto senza offesa, e con tutta la simpatia del mondo. Siete lettori giovani, e Sciascia può risultare una lettura ostica, adesso. Ed è pure giusto che lo sia, dati gli argomenti che tratta.
La leggerezza, la scorrevolezza di lettura penso sia sopravvalutata, oggi pare diventata un obbligo; Certo tipo di lettura invece richiede giustamente anche fatica, riflessione, documentazione e impegno.

magari ripeti il tentativo tra qualche anno..e magari aggiungici pure Il giorno della civetta, che è sempre cosa buona e giusta.. ;)

Il giorno della civetta l'ha dato alla seconda di quest'anno... e comunque sia non è problema mio se la professoressa ci dà da leggere libri particolarmente ostici, non è che io ricerco la strada spianata (non vorrai farmi riaprire la solita storiella, vero?  ;D), ben vengano le letture impegnative, ma detto francamente, non è che ogni autore che ha scritto un libro particolarmente impegnativo va per forza difeso: non a tutti può piacere, la scusa del "è impegnativo e non alla portata di tutti" non deve mascherare la bellezza o meno di un testo, che rimane comunque soggettiva. Non esiste un libro che piaccia tutti e a me, francamente, che sono molto aperto alle letture complicate e comunque arzigogolate, non mi sono trovato in sintonia: vuoi per lo stile (che non tanto per quello che dice, ma per come lo dice, i periodi alle volte non sembrano stare su in piedi), vuoi per come è gestita la storia (non è possibile che ogni capitolo sia diverso e non abbia un collegamento col precedente, non c'è struttura), ma a me sono piaciuti solo i due capitoli della tortura, che non è che fossero tanto facili da capire e comprendere (ma nonostante questo dimostrano che Sciascia sa scrivere eccome).
Ora, non per spaziare, ma un autore trecentesco come Dante, per quanto non sia all'acqua di rose come significato, nel leggere la Commedia mi ritrovo eccome con lo spazio e col tempo, con Sciascia proprio non ci sono riuscito, cioè va bene passare da un contesto all'altro (questo lo farei pure io), ma che ci sia almeno qualcosa in collegamento col precedente, altrimenti sembra buttato lì tanto per.

Non considerarmi come i ragazzini/ragazzine che si leggono i romanzi di Twilight o robacce come la trilogia di "Cinquanta Sfumature", io sono ben diverso da quel genere di lettura, anzi, più significati mi lasciano meglio è: Sciascia, con questo suo testo, mi ha fatto comprendere quanto inumana sia la tortura, e proprio perché quei due capitoli in cui la descrive sono particolarmente efficaci, ma per il resto proprio l'ho mal digerito... ahimè, dovrai fartene una ragione, non a tutti può piacere tutto, altrimenti che mondo triste non sarebbe?  ;)

EDIT: ah, e anche un testo molto scorrevole e brillante come scrittura può comunque racchiudere tematiche e argomenti di per se difficili. La bravura di uno scrittore non sta solo nel renderli, ma anche nel saperli rendere digeribili e credibili.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Eruyomè - Mercoledì 7 Gen 2015, 22:00:24
Guarda, che tu dica "non mi piace Sciascia" mi sta benissimo.

Meno mi sta bene se dici che: "non c'è struttura, è confusionario, non sa organizzare bene i periodi, non è in grado di rendere leggera la scrittura".
Qui non siamo al semplice "de gustibus".

Non dico che tu sia un lettore da Twilight. Ma l'età ha anche dei limiti, penso, nella lettura. E' proprio questione fisiologica e normale, di pura esperienza. Voglio dire, io alla tua età, o forse pure prima, provai a leggermi Nietzsche. E giustamente non ci capii una mazza. Ma ho pensato francamente fossero limiti miei, non certo difetti suoi. Tutto lì.


..per la cronaca, volando "più basso" ;D io ho appena finito di leggere un librettino delizioso che mi è stato regalato..Una versione de La bella e la bestia di Arthur Thomas Quiller-Couch.
La versione è gradevole, e l'edizione carinissima, soprattutto per le illustrazioni particolarissime ed esotiche di Edmund Dulac, che sono una vera festa per gli occhi. (e dopo la fiaba  una piccola appendice che la mette a confronto, oltre che con il film di Cocteau, con il film Disney! :D). Insomma un piccolo gioiello.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: AndyHawkGamma - Mercoledì 7 Gen 2015, 22:06:51
Guarda, che tu dica "non mi piace Sciascia" mi sta benissimo.

Meno mi sta bene se dici che: "non c'è struttura, è confusionario, non sa organizzare bene i periodi, non è in grado di rendere leggera la scrittura".
Qui non siamo al semplice "de gustibus".

Non dico che tu sia un lettore da Twilight. Ma l'età ha anche dei limiti, penso, nella lettura. E' proprio questione fisiologica e normale, di pura esperienza. Voglio dire, io alla tua età, o forse pure prima, provai a leggermi Nietzsche. E giustamente non ci capii una mazza. Ma ho pensato francamente fossero limiti miei, non certo difetti suoi. Tutto lì.

Il tuo discorso non farebbe una piega se il mio parere avesse la pretesa di essere oggettivo, ma dato che io non sono un critico letterario né uno scrittore di professione, non mi arrogo nulla, se non la possibilità di dire che, secondo me, non c'è struttura e via dicendo: non è che l'ho letto una volta e ho pensato questo, anzi, l'ho letto più e più volte, e trovo comunque inappropriato giustificare tutto con l'età... Non ho mica nove anni, sai? Va bene fare questo discorso ad uno delle elementari, massimo delle medie (anche se su questo avrei forti dubbi a riguardo), ma con uno che ha la mia età sarebbe meglio evitare...

E se c'è una cosa che proprio non sopporto è comunque trovare una giustificazione per evitare di far scendere dal trono grandi romanzi della letteratura o comunque sia libri che hanno lasciato il segno: non sarà mica una banalissima opinione a minare alla loro credibilità, o sbaglio?

Magari la prossima volta metterò più nessi che esplicitino il fatto che il mio parere è puramente soggettivo... sta di fatto che, visto che tu lo ritieni impegnativo e difficile da comprendere come stile e quant'altro, a quanto pare non è un libro da assegnare come lettura scolastica, che ti devo dire?
Torno a leggermi "La Morte non Dimentica" di Dennis Lehane, che forse può darmi sollievo dopo l'intensa settimana che ho speso per leggermi attentamente Sciascia...
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Dominatore delle Nuvole - Giovedì 8 Gen 2015, 09:29:48
Voglio complimentarmi con Dippy e fantomius per le loro letture. "La collina dei conigli" è stato uno dei miei primi e (a tutt'oggi) più cari libri.

Dippy, per curiosità, di che edizione delle Vite ti stai servendo?

Quanto a Sicascia, purtroppo non ho il tempo di entrare come vorrei nel merito delle vostre riflessioni, ma credo che entrambe le questioni sollevate, ovvero i perfettamente legittimi dubbi di lettore di Andy da una parte e le considerazioni sulla "leggerezza/pesantezza" (che, manco a dirlo, condivido in toto) di Eruyomè trovino suggello in questa profondissima considerazione che si trova in coda a Candido, ovvero Un sogno fatto in Sicilia, libro che potresti leggere, Andy, per avvicinarti all'autore da un'altra strada, meno nota, meno apparentemente "impegnata" e più "leggera" appunto, ma altrettanto fondamentale nella conoscenza e nel pensiero sciasciano:

[size=12]Dice Montesquieu che "Un'opera originale ne fa sempre nascere cinque o seicento altre, queste servendosi della prima all'incirca come i geometri si servono delle loro formule". Non so se il Candide [quello di Voltaire] sia servito da formula a cinque o seicento altri libri. Credo di no, purtroppo: ché ci saremmo annoiati di meno, su tanta letteratura. Comunque, che questo mio racconto sia il primo o il seicentesimo, di quella formula ho tentato di servirmi. Ma mi pare di non avercela fatta, e che questo libro somiglia agli altri miei. Quella velocità e leggerezza non è più possibile ritrovarle: neppure da me, che credo di non avere mai annoiato il lettore. Se non il risultato, valga l'intenzione: ho cercato di essere veloce, di essere leggero. Ma greve è il nostro tempo, assai greve.
[/size]
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Dippy - Giovedì 8 Gen 2015, 13:18:57
Voglio complimentarmi con Dippy e fantomius per le loro letture. "La collina dei conigli" è stato uno dei miei primi e (a tutt'oggi) più cari libri.

Dippy, per curiosità, di che edizione delle Vite ti stai servendo?

Edizione Garzanti, traduzione di Edoardo Noseda. ;)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Juro - Giovedì 8 Gen 2015, 17:26:02
Dopo averne recuperato una traduzione migliore ho affrontato l'Eneide. Anche se più lentamente di quanto abbia letto Iliade e Odissea.
Che dire. Mi ha lasciato combattuto. E non poco.
Da un punto di vista puramente stilistico, la poesia di Virgilio, per quello che ne posso capire da ignorantone in poetica, l'ho trovata anche superiore a quella Omerica, se un Omero vi è stato. La descrizione cruenta della guerra, gli stati d'animo dei personaggi, alcune scene davvero splendide come la figura di Diomede, così diverso da come lo ricordavamo nell'assedio di Troia, ora turbato al ricordo dei compagni persi nei lunghi anni di guerra, Turno, Pallante e la frase che accompagna la sua morte. Tutto splendido per quanto riguarda la capacità del poeta.
Poi però partono le considerazione negative. E ne risulta che l'Eneide non solo è, ma manco tenta di mascherarlo per tutti e 12 i libri, un grosso spot pubblicitario di propaganda imperiale. Sì, era per quello che Virgilio l'aveva scritta, ma diamine, un po' di contegno! Enea, come personaggio, è quasi fastidioso con quel suo "essere destinato a dar vita al più grande impero della storia", con quella sua pietas tanto esaltata, che poi a ben vedere dimostra quasi mai (e che, ad ogni modo, non riesco a capirne il nesso con l'impero Romano, sanguinario per eccellenza). La sua discesa negli inferi è un passaggio che, ai fini della storia, risulta assolutamente evitabile! Bellissime descrizioni dell'oltretomba, sì, ma ci va giusto per promuovere il libro e per fare la rassegna di tutti la stirpe romana che aspetta di nascere, a differenza di Ulisse che ci va effettivamente per capire come fare a tornare a casa sano e salvo.
La guerra coi latini poi, nella seconda parte dell'opera, pare fatta allungata oltre ogni modo, nonostante poteva finire in qualunque momento. Fateci caso, ribadiranno tutti quanti, tutti, da entrambi gli schieramenti e più volte, che fosse per loro la guerra non l'avrebbero fatta, volevano essere tutti amiconi. Ma poi non fate altro che mazzolarvi per sei libri di fila? Un po' confusa la cosa :P
Un'ultima considerazione, non solo sull'Eneide ma anche su Iliade e Odissea. Giunone è una scassaballe di quelle esagerate! Non se ne scende proprio ;D Faceva bene Giove a prendersi tutte quelle scappatelle.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Dippy - Giovedì 8 Gen 2015, 19:21:23
Enea, come personaggio, è quasi fastidioso con quel suo "essere destinato a dar vita al più grande impero della storia", con quella sua pietas tanto esaltata, che poi a ben vedere dimostra quasi mai (e che, ad ogni modo, non riesco a capirne il nesso con l'impero Romano, sanguinario per eccellenza).

Per pietas non si intende la pietà cristiana (che indubbiamente nulla c'entra con guerre, arene e gladiatori...), ma il rispetto del volere degli dèi, della famiglia, del proprio popolo. E questo Enea lo mostra ben bene per tutto l'epos.

Un'ultima considerazione, non solo sull'Eneide ma anche su Iliade e Odissea. Giunone è una scassaballe di quelle esagerate! Non se ne scende proprio ;D Faceva bene Giove a prendersi tutte quelle scappatelle.

E chi ti dice che Era non fosse una scassaballe proprio perché Zeus si faceva le scappatelle? ;D
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Juro - Giovedì 8 Gen 2015, 20:38:57
Per pietas non si intende la pietà cristiana (che indubbiamente nulla c'entra con guerre, arene e gladiatori...), ma il rispetto del volere degli dèi, della famiglia, del proprio popolo. E questo Enea lo mostra ben bene per tutto l'epos.
Vero, vero, però gli danno anche del misericordioso, e non ricordo uno solo che abbia affrontato senza poi ammazzarlo. Era la pietà romana :P

E chi ti dice che Era non fosse una scassaballe proprio perché Zeus si faceva le scappatelle? ;D
Un po' come "è nato prima l'uovo o la gallina?" ;D Il dilemma resta, ma due cose sono certe: Giove era un allegrone e Giunone era la dea a cui non avrei mai fatto offerte sugli altari.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Dominatore delle Nuvole - Giovedì 8 Gen 2015, 21:14:43
Complimenti anzitutto per l'impegno di continuare la lettura nonostante l'"impatto" dell'altra traduzione!
Be', per la propaganda imperiale se ne sono dette tante, bisognerebbe leggere qualcosa di critica per parlarne più diffusamente, ma ci sono due nodi centrali abbastanza riconosciuti: punto primo, Virgilio credeva realmente che una pax augustea fosse possibile, e il grande poema delle origini che è l'Eneide (per citare una sola delle mille possibili definizioni di quest'opera assai più sfuggente e complessa di quanto possa sembrare) poteva e voleva raccogliere la cultura romana attorno a questa nuova e speranzosa idea.

Punto secondo, i linguaggi variano di secolo in secolo, ragion per cui un concetto di pace laboriosa e fruttifera (difesa con le armi, certo. E che siamo romani a fa', sennò?) come la intendeva lui oggi sarebbe veicolato in maniera diversa (e probabilmente, per come è fatta la nostra cultura, meno sincero ed elaborato), ed è per questo che ci sembra che calchi tanto la mano. Vale a dire, i codici espressivi del poema, che pure Virgilio stesso rivoluziona (la differenza che hai notato con gli omerici è tanto per cominciare frutto di un'alessandrina depurazione stilistica), non consentono di limitarsi ad un semplice "Viva Enea, così savio e pio, non può fermarsi a Cartagine, deve andare a Roma per dare origine a noi che siamo un popolo grande e finalmente possiamo vivere in pace sotto il grande Ottaviano. Ah, Didone muore."
I concetti vanno ripetuti, i personaggi riportati continuamente a se stessi nelle loro azioni, i loro moti e mutamenti inclusi (e non per questo sminuiti) nell'ottica generale del poema. E ancora chiarire, enfatizzare (inteso in senso neutro), illuminare una nuova strada di gloria e speranza.
Si usciva da due decenni di guerra più o meno ininterrotta, chi credeva nel progetto augusteo si sentiva in dovere di puntarci tutte le sue forze, politiche o intellettuali che fossero (E del resto ha funzionato, nel senso che il progetto ha vinto. Se poi sia stato storicamente encomiabile c'è da discutere...).

Forse con un esempio posso chiarirmi meglio: la Divina Commedia, se letta col paraocchi, ad un moderno può sembrare sorpassata; ma il linguaggio dei simboli, dell'ordine divino, dell'ordinamento infernale etc. che a noi può parere astruso (e che per loro era molto più naturale) era quello che meglio poteva veicolare quei concetti morali, politici, filosofici, anche gnoseologici che dire universali è ancora poco...
Ecco: per leggere i grandi capolavori antichi abbiamo meno strumenti dei contemporanei; e sta proprio alla critica ritrovare quegli strumenti, e ancora cercarne di nuovi per permetterci di comprendere appieno i segreti ch'essi nascondono!
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Nebulina - Sabato 10 Gen 2015, 08:37:00
LA CHIESA DELLA SOLITUDINE Deledda
Dal buio ovattato e privo di sogni, attraverso le palpebre chiuse, la luce con violenza riporta alla vita e l'odore di morte e di malattia si rarefà laciando una sensazione di stordimento e panico; un nemico è stato estirpato, ma il danno più grande è stato ormai fatto: la convinzione tipica dei giovani di essere immmortali si è dissipata e con essa la possibilità di progettare un'esistenza che si sente come condannata e quindi inutile.

Così deve sentirsi Maria Concezione una volta scoperto che l'intevento a cui è stata sottoposta l'ha liberata da un cancro mammario, ma non certo dalle metastasi che inesorabili avrebbero rosicchiato ogni sua goccia di linfa vitale, col tempo, in modo lento, ma continuo.
Il più autobiografico dei romanzi della Deledda, senza dubbio il più intenso che abbia mai letto.
L'essenza che sottende alla struttura che lo sostiene è il senso di colpa, atavico, vissuto come precetto religioso che si oppone ad ogni pulsione carnale.
Come già avvenuto per Elias Portolou la lettura avviene in modo veloce, un lento susseguirsi di azioni, di sguardi, sensazioni ed emozioni.
Non è il piano narrativo a suscitare l'interesse del lettore, perché questo appare lineare, privo di guizzi talentuosi o originali: la vicenda è semplice e a tratti banale, ma gli attori che la interpretano la rendono viva, nonostante la morte che aleggia ovunque e che rende quasi palese la sua presenza nella pur totale assenza di consapevolezza da parte di tutti ad eccezione della malata.
I personaggi sono i fili colorati che compongono il ricamo, si intrecciano dando sostanza ad un canovaccio che altrimenti sarebbe scarno e anonimo.
Lo stile della Deledda è ancora più moderno ed essenziale che in passato: abbandonata quasi del tutto l'ispirazione verista attinge dal decadentismo, ma crea uno stile tutto personale che affonda le radici in un terreno imbibito si religione, ma anche di superstizione, di provinvialismo ed egoismo.
Ancora una volta descrive la Sardegna per raccontare il mondo, racconta la storia di Maria Concezione per parlare dell'Umanità.

Va letto, lasciato decantare e come un buon vino d'annata assaporato con calma e pazienza, affinchè possa penetrare nel profondo del proprio essere.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: AndyHawkGamma - Domenica 11 Gen 2015, 20:54:12
Voglio chiedere scusa ad Eruyomé per aver contestato il suo parere circa Sciascia: confrontandomi coi compagni, abbiamo scoperto che il libro non è assolutamente di facile comprensione, che è necessario documentarsi attentamente e che domani, alla verifica, saremo come minimo fregati...
Ahimè, purtroppo non è un testo facilmente fruibile, è necessario seguirne attentamente il filo ed essere attentamente preparati: probabilmente mi piacerà di più tra dieci anni che adesso... chiedo nuovamente scusa se ho dubitato!  :-[ :-[ :-[
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Dominatore delle Nuvole - Lunedì 12 Gen 2015, 12:37:19
Voglio chiedere scusa ad Eruyomé per aver contestato il suo parere circa Sciascia: confrontandomi coi compagni, abbiamo scoperto che il libro non è assolutamente di facile comprensione, che è necessario documentarsi attentamente e che domani, alla verifica, saremo come minimo fregati...
Ahimè, purtroppo non è un testo facilmente fruibile, è necessario seguirne attentamente il filo ed essere attentamente preparati: probabilmente mi piacerà di più tra dieci anni che adesso... chiedo nuovamente scusa se ho dubitato!
Be', buona fortuna, comunque, e facci sapere le domande! ;)
E comunque il lavoro di documentazione dovrebbe cominciare in classe... o sbaglio?
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: AndyHawkGamma - Lunedì 12 Gen 2015, 13:53:16
Be', buona fortuna, comunque, e facci sapere le domande! ;)
E comunque il lavoro di documentazione dovrebbe cominciare in classe... o sbaglio?

Grazie, ma non l'abbiamo fatta, abbiamo riflettuto e discusso sul testo, e lei si è resa conto fin da subito della difficoltà, ma soprattutto di come i ragazzi d'oggi non riescano ad avvicinarsi a Sciascia, criticando l'ultimo decennio di letteratura, oramai scaduto in una banalità disarmante (e su questo concordo anch'io, oltretutto).
Più che documentarlo ce l'ha introdotto leggendoci il capitolo XIV della terza parte, ossia quello relativo alla tortura dei piedi, l'unico pezzo che mi è piaciuto del libro, dove ho avvertito la durezza e l'inumanità del gesto, valorizzato ulteriormente dal fatto che Di Blasi veniva torturato solo ed esclusivamente per conoscere dei nomi.
Per il resto, mi prometterò di rileggerlo più avanti, adesso torno ad occuparmi del libro che ho lasciato in sospeso  ;)

EDIT: se vuoi sapere come sarebbe stata la verifica, avremmo dovuto contestualizzare dei passi del libro, solo che non inserisce quelli più conosciuti, tipo ne "Il ritratto di Dorian Gray" non ha inserito episodi rilevanti, ma tipo un pezzo del capitolo 11 (che è pallosissimo, parla di tutte le passioni che hanno interessato Dorian, e purtroppo è l'unico capitolo che non mi è piaciuto, francamente mi è sembrato un tentativo di Wilde di mettere in mostra la sua sconfinata cultura e conoscenza, piuttosto che per dare significato al suo personaggio), o anche il capitolo 5 su Sibil e James Vane, che sono aggiuntivi rispetto all'opera originale, o anche quello in cui prepara il tutto per nascondere il ritratto e quando viene introdotto nei salottini di Lady Narborough. Mi aspettavo tipo la morte di Basil o la discussione iniziale con Lord Herny Wottom, la notizia del suicidio di Sibil o quando Dorian le spezza il cuore, ma non questi passi  ;D
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Virginbell - Lunedì 12 Gen 2015, 16:52:07
Ancora una volta descrive la Sardegna per raccontare il mondo.

Mi dispiace molto ma sono costretta a contraddirti: Grazia Deledda non descrive affatto la Sardegna ma solo il territorio della provincia di Nuoro, infatti non c'è nessun accenno al di fuori del nuorese. Questo è il motivo principale per cui non ho mai amato particolarmente la Deledda, per questo suo generalizzare un mondo ma parlando effettivamente solo del suo, di quello che lei ha conosciuto.
La Sardegna non è solo quella, tra l'altro ai suoi tempi da quelle parti avevano delle usanze molto più arcaiche rispetto ad altre zone ;)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Nebulina - Martedì 13 Gen 2015, 22:56:38
Annalena Bolsini Deledda

Annalena ha cinque figli e un marito morto, una famiglia numerosa da mantenere e tanta speranza nel cuore.
Romanzo della Deledda scritto dubito dopo l'assegnazione del premio Nobel, romanzo che non riesce ad emozionare come altri, neppure dopo giorni dalla sua lettura.
Sembra quasi che cambiando l'ambientazione cambi anche l'atmosfera, come se da quella penna, intrisa di emozione quando descrive la sua Sardegna, divenisse arida e priva di anima.
Il soggetto del racconto è molto simile ad altri: il figlio maggiore torna in licenza e finisce con l'innamorarsi di chi non deve.
Da qui una serie di eventi si susseguono riproponendo i temi cari alla Deledda, il senso di colpa soprattutto.
Lo stile è molto fresco, moderno e riesce in questo modo a sopperire ad una mancanza di ritmo e vivacità nella trama.
Ciò per cui questo romanzo, di sicuro non il migliore dell'autrice, è il tema del lavoro e di quanto esso possa essere importante nella vita di ognino.
Il tema centrale della storia sembra vertere su questo aspetto della vita della famiglia.
Se in "La chiesa della solitudine" il tema di fondo sarà la malattia e in "Elias Portolou" era la tentazione e l'assenza di forza di volontà, qui la dedizione e l'abnegazione alla terra prende il sopravvento, quasi a voler dare un lieto fine a "I malavoglia" raccogliendo quel piccolo barlume di speranza che Verga cerca di far scorgere al lettore.
Se letto in quest'ottica il romanzo appare ancora più moderno e più attuale, proponendo un tema che rimane attuale e non privo di una forza evocativa potente.
Il lavoro è qui inteso davvero come qualcosa di nobilitante e salvifico, qualcosa per cui sudare e in cui credere, in cui sperare e per cui pregare, il succedersi delle stagioni, la sua importanza nella buona riuscita del accolto vengono descritte con una forza evocativa che manca del tutto alle vicende umane, quasi a voler rendere universale la componente naturalistica del mondo, ma non quella umana, come se la Deledda potesse descrivere e raffigurare l'Umanità solo descrivendo la sua Sardegna ed e perdesse quella capacità, così dolce nella sua schiettezza quando i personaggi descritti appartengono al continente.
Una Deledda diversa, più fredda, un romanzo meno riuscito, ma comunque piacevole.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Nebulina - Martedì 13 Gen 2015, 23:07:06
@Virginbell: è un peccato perché i personaggi che descrive sono così vivi e così veri, così potenti nelle loro personalità che dispiace davvero fossero relegati al solo territorio nuorese e non a tutta l'isola.
In compenso molti di essi assomigliano a certi vecchi contadini dell'alta vallata pratese di cui mi raccontava mia nonna e che a volte capita di incontrare ancora!
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Mickeynic00 - Mercoledì 14 Gen 2015, 22:38:42
Ultimi libri letti

La Trilogia de "I Nostri Antenati" di Italo Calvino
Letto per la scuola, e ancora non mi capacito come faccia la professoressa ad amare questa roba.
Il Visconte Dimezzato è molto strano, ma tutto sommato apprezzabile e con qualche trovata carina (personalmente, da amatore dell'Isola del Tesoro, ho adorato il Dottor Trelawney;

Il Barone Rampante, mi dispiace dirlo per chi lo ama e per chi lo considera uno dei pilastri della letteratura italiana, ma io lo considero il male assoluto, molto bella la sequenza del brigante, però il resto zero. I personaggi sono ODIOSI come un 'influenza a luglio, protagonista in primis, il linguaggio lo trovo molto irritante. Insomma, mi veniva voglia di strappare le pagine a morsi;

Il Cavaliere Inesistente: boh, il nulla. Una storia stupida e senza capo né coda.


Poi per fortuna è arrivato lui, il vecchio Charles Dickens, e il suo Canto di Natale.
Non ho parole per definirlo, forse però la traduzione non rendeva pienamente giustizia, però è da lodare il fatto che si è riusciti ad usare parole complicate per esprimere concetti semplici e farteli capire ugualmente. Poi come fai a non adorare Scrooge, il ritratto dell'infelicita che poi diventa la persona più gioviale di Londra.
Veramente spettacolare.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: AndyHawkGamma - Giovedì 15 Gen 2015, 15:07:01
Il Barone Rampante, mi dispiace dirlo per chi lo ama e per chi lo considera uno dei pilastri della letteratura italiana, ma io lo considero il male assoluto, molto bella la sequenza del brigante, però il resto zero. I personaggi sono ODIOSI come un 'influenza a luglio, protagonista in primis, il linguaggio lo trovo molto irritante. Insomma, mi veniva voglia di strappare le pagine a morsi;

Ah, allora non sono l'unico che ha trovato quel testo indigesto  ;D
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Paolo - Venerdì 16 Gen 2015, 10:51:30
Letto per la scuola, e ancora non mi capacito come faccia la professoressa ad amare questa roba.

Rabbrividisco.

E' una delle maggiori opere di un genio della letteratura italiana.

Mettiamola così, per ora l'hai letto, magari tra qualche anno (non due-tre, fanne passare anche una decina) riprendilo in mano e rileggilo, sono *sicuro* che cambierai idea.
Ci sono libri che vanno letti "al momento giusto" o forse con le motivazioni giuste, e spesso il compito scolastico non è tra queste.
Io ad esempio sono sicuro che se (per restare nell'ambito di Italo Calvino) mi fosse capitato tra capo e collo alle scuole medie "Le città invisibili" o il capolavoro assoluto "Se una notte d'inverno un viaggiatore" non li avrei di certo messi - come invece ho poi fatto - tra i miei libri preferiti di sempre.

  - Paolo
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Brigitta MacBridge - Venerdì 16 Gen 2015, 11:35:28
Rabbrividisco.

E io con te, la trilogia dgli antenati di Calvino è uno di quei libri che pur essendo dei "classici" letti per dovere scolastico ho trovato sinceramente appassionante, e, a sorpresa, assolutamente divertente. Decisamente i gusti sono vari a questo mondo ;)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: feidhelm - Venerdì 16 Gen 2015, 14:11:10
Lessi da piccola Il Cavaliere Inesistente, e lo adorai.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Juro - Venerdì 16 Gen 2015, 15:17:54
Per ora io ho solo Il visconte dimezzato, gli altri due devo recuperarli, ma già quello era meraviglioso, senza se e senza ma, e quando lo lessi la prima volta avevo 12 anni.

Ieri invece ho finito (dopo averlo cominciato appena il giorno prima) Siddharta di Hesse. Mi dicevano di leggerlo quando si era adolescenti per apprezzarlo, ma trovo fosse una visione davvero riduttiva dell'opera. E' un libro che può e deve essere letto più volte, in momenti diversi del proprio tempo.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Rockerduck87 - Venerdì 16 Gen 2015, 18:15:41
Tra poco ci sarà l'ultimo di Eco, Numero Zero.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: L._Vertighel - Domenica 25 Gen 2015, 22:09:40
Appena finito Per la pace perpetua, di Immanuel Kant. Una lettura davvero... illuminante, letteralmente!
Affascinante scoprire pian piano come Kant sia un pensatore di idee ancora piuttosto attuali sotto certi aspetti, e soprattutto che io, dopo averlo sempre snobbato ai tempi giusti, mi ritrovi in numerosi suoi pensieri.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Juro - Mercoledì 28 Gen 2015, 12:27:38
Nel mezzo del cammin di nostra vita
mi ritrovai a leggere un librone
che di tempo libero ne avevo fin troppo
(sì, non m'è venuta la rima, problemi? :P)
Iniziata la Divina Commedia. Mi mancava, e sono certo che sia una mancanza non tollerabile sotto qualsivoglia punto di vista.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Kim Don-Ling - Mercoledì 28 Gen 2015, 12:50:06
Io sto leggendo Il Padrino. Sì, proprio il libro da cui è stata tratta la pluripremiata trilogia di film... che io non ho mai visto. :-[
Sicuramente colmerò a breve questa lacuna, anche perché è uno di quei romanzi da cui non riesci a staccarti una volta incominciati.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Luxor - Giovedì 29 Gen 2015, 16:38:12
Io sto leggendo Il Padrino. Sì, proprio il libro da cui è stata tratta la pluripremiata trilogia di film... che io non ho mai visto. :-[
Sicuramente colmerò a breve questa lacuna, anche perché è uno di quei romanzi da cui non riesci a staccarti una volta incominciati.

A breve? Prima di subito!!!

Questa è un'offerta che non puoi rifiutare... [smiley=s_executioner.gif]
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: doublegirl02 - Giovedì 29 Gen 2015, 20:46:32
Io sto leggendo niente è come te di Sara Rattaro, uscito settembre scorso.Tratta la storia di un padre alla ricerca della figlia, è molto toccante e vengono esplorati con delicatezza i sentimenti umani.Consigliatissimo! ;)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Copernico Pitagorico - Giovedì 12 Mar 2015, 15:42:39
Dopo averlo avuto alla presentazione ho iniziato a leggere cambiare senza paura di Roberto Re.
Consiglio l'acquisto.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Juro - Sabato 9 Mag 2015, 20:06:15
Pensavo di iniziare a leggere qualcosa di Lovecraft (mai visitato prima, lo ammetto) e stavo valutando l'acquisto di questa "complete works of H. P. Lovecraft" http://www.amazon.it/gp/product/1631060015/ref=s9_simh_gw_p14_d0_i1?pf_rd_m=A11IL2PNWYJU7H&pf_rd_s=center-2&pf_rd_r=08YAR3JRTN02XXMYJDBQ&pf_rd_t=101&pf_rd_p=451015207&pf_rd_i=426865031 che pare avere un buon prezzo.
Però non so cosa aspettarmi... qualcuno che ha già letto l'autore cosa mi consiglia? Meglio provare prima con qualcosa di isolato perché potrebbe rivelarsi una cagata pazzesca oppure approfitto del pacchetto completo perché mi prende di sicuro?
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Dominatore delle Nuvole - Domenica 10 Mag 2015, 13:40:05
Pensavo di iniziare a leggere qualcosa di Lovecraft (mai visitato prima, lo ammetto) e stavo valutando l'acquisto di questa "complete works of H. P. Lovecraft" http://www.amazon.it/gp/product/1631060015/ref=s9_simh_gw_p14_d0_i1?pf_rd_m=A11IL2PNWYJU7H&pf_rd_s=center-2&pf_rd_r=08YAR3JRTN02XXMYJDBQ&pf_rd_t=101&pf_rd_p=451015207&pf_rd_i=426865031 che pare avere un buon prezzo.
Però non so cosa aspettarmi... qualcuno che ha già letto l'autore cosa mi consiglia? Meglio provare prima con qualcosa di isolato perché potrebbe rivelarsi una cagata pazzesca oppure approfitto del pacchetto completo perché mi prende di sicuro?
Fosse per me, farei il colpaccio.
Ma prima di consigliarti ti chiedo: hai mai letto Poe?
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Juro - Domenica 10 Mag 2015, 15:46:12
Fosse per me, farei il colpaccio.
Ma prima di consigliarti ti chiedo: hai mai letto Poe?
Ovviamente: quasi tutti i racconti, poesie e Gordon Pym. Poe è fra i miei preferiti. Sono abbastanza affini?
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Dominatore delle Nuvole - Domenica 10 Mag 2015, 21:03:12
Ovviamente: quasi tutti i racconti, poesie e Gordon Pym. Poe è fra i miei preferiti. Sono abbastanza affini?
Ohh, benissimo! Sì, l'influenza di Poe è notevole soprattutto in certi racconti.
Se vuoi un assaggio ti propongo questi due, uno più "tenebroso" e l'altro più "estremo", entrambi emblematici.
http://giorgiobaruzzi.altervista.org/blog/lovecraft-lestraneo/
http://www.progettobabele.it/Traducendotraducendo/dagon.php
(Mi scuso per la qualità della seconda, ma non ho trovato molto altro)

Poi fammi sapere quale (se ce n'è uno) hai preferito, per ora non ti dico niente! ;)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Juro - Lunedì 11 Mag 2015, 08:16:03
(Mi scuso per la qualità della seconda, ma non ho trovato molto altro)
Ti scusi? Ti metti a disposizione procurandomi del materiale di Lovecraft da valutare, senza che nulla ti obbligasse a farlo, e ti scusi anche per la qualità della traduzione? Io devo solo ringraziarti per la gentilezza, altroché.

Sui due racconti, devo confessare che non sono riusciti a darmi quel simpatico brivido lungo le vertebre che ricerco quando mi calo nelle ghost stories. Anche se queste due non sono ascrivibili proprio alle suddette.
Mentre, però, nell'Estraneo, che pur pareva partire con le migliori impostazioni gotiche, che prediligo, ho sentito un po' di manierismo che ha smorzato l'atmosfera, Dagon mi ha colpito di più. L'irrealtà dell'ambientazione, così come la mancanza di una effettiva comprensione dei fatti (mi ha ricordato leggermente L'Horlà) hanno reso molto più tangibile il senso di inquietudine.

Penso lo prenderò, comunque. Brivido o meno (che neanche Poe riusciva a darmi sempre) pare promettersi interessante.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bacci - Lunedì 11 Mag 2015, 15:58:03
Io lo adoro, anche se non ho avuto ancora l'occasione di leggere tutti i racconti brevi e lunghi... Ma te lo consiglio fortemente! Quando ho cominciato a leggere Lovecraft ho deciso di partire dai racconti del ciclo di Cthulhu, di cui Dagon dovrebbe essere proprio il primo, o comunque un precursore del ciclo. Come narratore probabilmente ha difetti/peculiarità che spero non ti scoraggeranno nella lettura, ad esempio ho trovato spesso i finali tirati un po' via e una certa prolissità di fondo (per me non è un problema, di  solito) ma proprio perché a lui interessa sopra ogni altra cosa tenere alto per tutto il racconto il senso di tensione incombente, e in questo è un maestro assoluto
Io non sono certo un esperto ma di sicuro posso consigliarti di immergerti un po' nei suoi scritti senza fermarti al primo racconto se non ti dovesse convincere del tutto, e certamente avrai tante soddisfazioni ; )
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Ermione - Lunedì 11 Mag 2015, 18:06:33
Lessi da piccola Il Cavaliere Inesistente, e lo adorai.

Se dovessi fare una classifica (impossibile) nell'adorata trilogia di Calvino, Il cavaliere inesistente sarebbe al primo posto.
Mi avvicinai alla trilogia completa all'università, dopo aver letto solo Il barone rampante ai tempi delle elementari ed è stata una scoperta e riscoperta favolosa. Pensando all'effetto che mi fece ritrovare dopo 15 anni, e con tutt'altra maturità, le avventure di Cosimo Piovasco di Rondò, non posso non consigliarti di rileggere oggi anche quelle di Agilulfo e Gurdulù (forse il romanzo più filosofico dei tre)!
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Juro - Giovedì 14 Mag 2015, 18:23:17
Bene, Lovecraft è arrivato :)
L'edizione non è male, scritta in caratteri molto chiari e leggibili e la copertina è pure vellutata. Tanto moooorbida :P
Per le storie, vedremo un po'. Al momento non mi pare male.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Dominatore delle Nuvole - Giovedì 14 Mag 2015, 18:48:04
L'edizione non è male, scritta in caratteri molto chiari e leggibili e la copertina è pure vellutata. Tanto moooorbida :P

Perfetta per nascondere le peggiori insidie in pieno stile Lovecraftiano. Cominciamo bene.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Piccola Pker - Sabato 16 Mag 2015, 11:31:16
Io invece mi sono presa Il mondo incantato di Bettelheim. Ne ho letto solo qualche pagina (università, detto tutto), ma mi pare molto interessante, è un saggio che analizza le fiabe dal punto di vista pedagogico e psicanalitico.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Nebulina - Martedì 2 Giu 2015, 14:38:53
PICCOLO MONDO ANTICO - Fogazzaro
L'aria fredda ed umida del lago di Lugano sembra avvolgere la mente del lettore, quasi incatenandolo alle vicende di questo piccolo mondo, fatto di uomini e donne che vivono, amano, soffrono, subendo gli echi della storia, alcuni ignari di ciò che accade, altri protagonisti, altri ancora fieri della propria meschina vita fatta di avidità di cuore e di denari.
Fogazzaro unisce molti elementi narrativi in questo denso romanzo, la componente storica pur rimanendo sullo sfondo fa da tessuto connettivo di tutta la vicenda, il canovaccio su cui si stende la trama che prende vita a partire dai personaggi così ben delineati da sembrare vivi.
Ognuno di essi nell'intreccio delle loro vite non assume mai atteggiamenti non in linea con la personalità che Fogazzaro ha voluto disegnare loro addosso e allora ecco che la donna voluta come protagonista, Luisa Rigey, è moderna e forte, pronta a difendere ad ogni costo le proprie idee.
Luisa ha un carattere fiero, è intelligente, ha un modo del tutto personale di credere in Dio, la sua fede, però, non è lineare, non è indottrinata dalla Chiesa, crede, ma lo fa a modo suo e non capisce il marito che invece ne possiede una cieca, così come la madre.
I due ragazzi contraggono un matrimonio di manzoniana memoria; come Renzo e Lucia decidono di sposarsi nottetempo, col favore delle tenebre, nascosti da tutto e da tutti, ma Franco Maironi a differenza di Renzo deve combattere contro la nonna, ricca e nobile che non vede di buon occhio questo matrimonio tra un nobile e una borghese.
Le vicende che da qui si susseguono disegnano una trama fatta di tragedie e di cattiverie, di menzogne, di atti vili e spregevoli, ma a risaltare e a rimanere impressi nella mente sono i personaggi, che non sono mai descritti nel fisico, ma solo nel carattere e in modo sapiente l'autore riesce a far penetrare le loro sensazioni sotto la pelle del lettore soprattutto nelle fasi più drammatiche.
Luisa e Franco, l'amato zio Piero, l'odiata Marchesa Orsola, la dolce Maria interagiscono tra di loro in modo così semplice e naturale che pur essendo, la vicenda, ambientata in un passato remoto a noi lettori contemporanei sembra dimostrare l'univesalità dell'animo umano, come i rapporti tra le persone rimangano i medesimi attraverso il tempo e lo spazio, come le tragedie possano sconvolgere le menti più razionali e come la fede possa aiutare, più della ragione, più della fantasia, più della speranza ad affrontare il dolore più grande.
Non tutto il romanzo è a tinte scure, un barlume di speranza si intravede alla fine, anche se incombe, ancora una volta lo spettro della morte e della solitudine che sembra caratterizzare la vita della povera Luisa.
La sapiente penna di Fogazzaro riesce a fondere insieme molti elementi, rimanendo su quello che può essere definito un romanzo contemporaneo, pur risentendo in qualche modo del tempo; è senza dubbio necessaria una contestualizzazione storica per comprendere a pieno i pensieri dei personaggi.
Pur essendo il primo volume di una tetralogia risulta completo, per le vicende narrate e del tutto fruibile anche come volume singolo.
La lettura è consigliata, soprattutto per come il personaggio di Luisa riesce a penetrare nella mente e a svegliare degli istinti che forse sembravano perduti!
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Nebulina - Mercoledì 3 Giu 2015, 23:23:35
Piccolo Mondo moderno – Fogazzaro

Se il passato, quando ancora è presente appare così duro e difficile non si può non trovare una speranza nel futuro che apparirà allora così roseo e ricco di doni per i  figli e solo quest'illusione potrà dare la forza di vivere e sopportare, ma forse è bene portarsela nella tomba quest'illusione.
Con questa sensazione ho chiuso il volume, naturale continuazione di “Piccolo mondo antico”, in cui è narrata la vita di Pietro Maironi, figlio di Franco e Luisa.
Il tratto autobiografico che Fogazzaro ha dato a tutta la vicenda non riesce a donare quella vivacità che invece risulta esserci nel precedente volume; i personaggi seppur numerosi e interessanti sono risultano incisivi e i protagonisti, Pietro e Jeanne appaiono superficiali, pur volendo interpretare sentimenti molto profondi.
Ciò che si va a rappresentare è un mondo moderno pieno di intrighi e meschinità, ma ricco e agiato che si pone in netta contrapposizione con un mondo antico in cui la povertà  dilagava, ma la forza delle idee e dei valori vinceva su tutti, vera colonna vertebrale di una società che si stava formando.
Sono molti i livelli sul quale si svolge la narrazione, politico, sociale, personale, ma nessuno di questi appare ispirato, così come nessun tema risulta davvero importante, anzi sembra che tutto venga oscurato dalla crisi del protagonista che cerca in modo disperato la propria strada senza trovarla, combattendo con sentimenti contrastanti.
Le parti del racconto che sfiorano la poesia e che trasmettono emozioni sono quelle in cui si ritrovano le atmosfere di Oria, il piccolo cimitero con le lapidi, la corrispondenza tra Franco e Luisa, il resto appare freddo, lontano, inutile.
Analizzando più in profondità questa scelta stilistica, così lontana dal precedente non può non sorgere il dubbio che l'autore abbia voluto sottolineare il degrado a cui il mondo tende, allo stillicidio di valori che non potrà essere fermato se non con la fede.
Molte volte durante la lettura si scorge la volontà di analizzare gli animi dei personaggi, ma è chiaro che qualcosa non funziona, non riescono a far breccia nell'immaginario;  tutto il mondo politico, per esempio, appare soltanto meschino, triste e ancora una volta inutile.
Non si può non consigliarne la lettura perché in ogni caso, emozioni a parte racconta uno spaccato della nostra storia ed è anche attraverso di esso che si può forse imparare a comprendere un po' meglio il nostro presente.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Dominatore delle Nuvole - Venerdì 5 Giu 2015, 14:31:56
Signori! In preparazione alla ripubblicazione sotto i cieli di giugno di Ritratto dell'eroe da giovane ho letto, tutto d'un fiato, Dedalus (Portrait of the artist as a young men di James Joyce. (In realtà non era premeditato, mi sono accorto della coincidenza solo a lettura iniziata.)
Non ho ora il tempo di fare un commento, ma... bello! Moolto ben scritto e molto interessante. Ora, spinto dall'entusiasmo, ho cominciato Ulisse: quando l'avrò finito (diciamo... due o tre annetti) proverò ad esprimere qualche osservazione!
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Nebulina - Lunedì 8 Giu 2015, 00:40:22
L'ulisse è  bellissimo, ti consiglio di procurarti la guida alla lettura, perché è intriso di riferimenti e richiami che possono sfuggire.... da quache parte indietro deve esserci una mia recensione al riguardo...
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Juro - Lunedì 8 Giu 2015, 19:03:33
Presa una piccola pausa (più piccola di quanto pensassi, mi è durata dalle 10 alle 18 di oggi :P) da Lovecraft con Assassinio sull'Orient Express. Sempre fenomenale il buon Poirot. Però mi accorgo di farmi guidare troppo dai trucchi della Christie, ero totalmente sviato da quella che era la soluzione.

Una piccola cosa che non mi è mai chiara, in tantissimi libri che leggo... ma noi italiani che abbiamo fatto per essere accomunati sempre a pugnali e omicidi violenti?
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: ML-IHJCM - Martedì 9 Giu 2015, 08:47:58
Una piccola cosa che non mi è mai chiara, in tantissimi libri che leggo... ma noi italiani che abbiamo fatto per essere accomunati sempre a pugnali e omicidi violenti?
Tanto per cominciare, il Rinascimento (http://it.wikipedia.org/wiki/Cesare_Borgia). E piu' tardi, immagino, brigantaggio, gangsterismo e affini.

Comunque, immagino che i libri che leggi siano per lo piu' di autori anglosassoni. Per quanto ne capisco, nel mondo anglosassone questa caratterizzazione degli italiani e' ricorrente (se non predominante) almeno dai tempi di Marlowe e Shakespeare.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Juro - Martedì 9 Giu 2015, 11:23:53
Tanto per cominciare, il Rinascimento (http://it.wikipedia.org/wiki/Cesare_Borgia). E piu' tardi, immagino, brigantaggio, gangsterismo e affini.

Comunque, immagino che i libri che leggi siano per lo piu' di autori anglosassoni. Per quanto ne capisco, nel mondo anglosassone questa caratterizzazione degli italiani e' ricorrente (se non predominante) almeno dai tempi di Marlowe e Shakespeare.
Vabbè, a parte tutto quello, dicevo :P :P

Sì, in effetti la maggioranza dei miei libri è anglosassone e, con una certa frequenza, vi ritrovo questo cliché.
Nella Christie, però, è la prima volta che lo noto.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: ML-IHJCM - Martedì 9 Giu 2015, 11:47:12
Sì, in effetti la maggioranza dei miei libri è anglosassone e, con una certa frequenza, vi ritrovo questo cliché.
C'era uno dei racconti di padre Brown in cui il cliche' veniva abbastanza preso in giro, col riferimento ad un "italiano", che, prima di essere ammazzato a pugnalate (http://it.wikipedia.org/wiki/Gaio_Giulio_Cesare) (muoiono tutti cosi', questi italiani), era passato a portare la civilta' ai britanni. E c'e' anche quella famosa osservazione di Welles, sul fatto che in Svizzera, dove il pugnale non l'usavano, hanno prodotto gli orologi a cucu', ma non certe (http://it.wikipedia.org/wiki/Leonardo_da_Vinci) altre (http://it.wikipedia.org/wiki/Michelangelo_Buonarroti) cose (http://it.wikipedia.org/wiki/Raffaello_Sanzio). Gli stereotipi sono armi a doppio taglio.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Kim Don-Ling - Martedì 9 Giu 2015, 13:52:17
Ispirato da Federico Buffa racconta, sto leggendo ora Eureka Street, una storia ambientata a Belfast con protagonisti due amici nordirlandesi, uno cattolico e uno protestante. Una lettura veramente scorrevole, penso di divorarlo in pochi giorni!
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Juro - Venerdì 12 Giu 2015, 17:17:39
Continuo la mia discesa nell'orrore con Lovecraft e, dopo Herbert West - Rianimator, penso di poter iniziare a capire perché il suo nome è tanto rinomato.
Fin'ora i suoi racconti non mi stavano prendendo più di tanto, lo confesso, pochi brividi, anche se piacevoli e molto ben scritti (cosa che mi sta sorprendendo, spesso ne sentivo parlare come di uno stilisticamente quasi nullo), ma con questa storia era un crescendo di orrore e inquietudine, davvero ottima.
Ok, avanti tutta, e spero che Cthulhu mi riservi gli stessi terrori.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: L._Vertighel - Giovedì 9 Lug 2015, 18:28:31
In queste ultime settimane mi sto cimentando in una full immersion nella letteratura classica antica, in particolare, in questi primi tempi, teatrale.
A varie commedie e tragedie sia greche che latine che ho concluso o che sono in procinto di essere cominciate, da Aristofane a Plauto a Terenzio e a Euripide, ho fatto anticipare due splendidi volumi di Indro Montanelli dedicati ognuno a una panoramica storico/letteraria delle due civiltà, appunto Storia dei Greci e Storia di Roma.
Non è un'opera super approfondita, in totale sono un po' più di 800 pagine, ma è scritta in modo sorprendentemente scorrevole, fresco, con una capacità davvero ammirevole di riuscire a non far cadere mai l'attenzione. Li consiglio a chiunque volesse rifarsi un'idea ben fatta della civiltà del tempo (per cominciare).
E a chi piacessero particolarmente, come a me, segnalo che Montanelli ha continuato la sua opera in un monumentale viaggio attraverso la Storia d'Italia lungo una ventina di volumi ognuno dedicato a un ben definito periodo storico.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: AndyHawkGamma - Martedì 28 Lug 2015, 18:04:57
Finito ora di leggere Chiedi alla Polvere di John Fante, ossia quello che è considerato il suo capolavoro, il suo libro più famoso e più apprezzato.

La lettura mi ha lasciato alquanto straniato: la scrittura è particolare come lo è il modo di raccontare gli eventi da parte del protagonista, Arturo Bandini, che spesso fantastica, critica sé stesso e gli altri, constata e così via.
Una cosa assolutamente importante è che Bandini non è un personaggio perfetto, bensì debole, coi propri difetti e i propri sbagli, il che porta - almeno per me - a provare simpatia, compatimento per quello che gli capita.
La storia è interessante e altrettanto interessante è l'analisi che Baricco ne fa all'inizio: tre storie che coinvolgono un ventenne fusa in una (Bandini scrittore, Bandini cattolico, Bandini innamorato), tre storie che si articolano col giusto spazio e che non prevalgono mai l'una sopra l'altra.

Tuttavia - e qui forse è un mio limite - il libro mi ha lasciato solo una lettura piacevole, che scorre molto velocemente e con un personaggio interessante. Ma a parte questo, non ho colto alcuno spunto di riflessione, e credo che Fante volesse proprio parlare di qualcosa raccontando questa storia di Bandini, ma, ahimé, non l'ho colta...

In ogni caso, ne consiglio la lettura, sono un duecento pagine che si possono leggere anche in mezza giornata: non vi renderete conto del tempo che passa  ;)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Chen Dai-Lem - Mercoledì 7 Ott 2015, 19:29:16
Tempo incerto che non invoglia ad uscire e bisogno di distrarmi..decido quindi di affidarmi a una "vecchia amica" che mi ha già tenuto compagnia varie volte e prendo Trappola per topi che mi ha consigliato è prestato Kim :-) .
Agatha Christie riesce come sempre a coinvolgere il lettore, tenendolo letteralmente incollato al libro e le pagine scorrono velocemente, tanto velocemente che quando arrivo alla fine già mi manca quella tensione che mi aveva tenuta sospesa durante la lettura.
La fama che accompagna quest'opera teatrale è ampiamente giustificata e non nascondo che mi piacerebbe molto vederla rappresentata. L'atmosfera che si respira è molto simile a quella di Dieci piccoli indiani e in effetti il meccanismo è simile: un gruppo di persone rimane isolato senza possibilità di comunicare con il mondo esterno e tra loro si cela un potenziale assassino. La Christie è brava perché gioca con i suoi personaggi, seminando il dubbio fra loro e portandoli a diffidare l'uno dell'altro..in questo modo gioca anche con il lettore, che non sa da che parte andare non avendo punti fermi e lo porta a simpatizzare ora per l'uno e ora per l'altro ma al tempo stesso per nessuno in particolare perché l'autrice ci insegna sempre a non abbassare la guardia fino alla soluzione finale.
Detto questo tra le due opere che ho citato preferisco Dieci piccoli indiani, che per me è il suo capolavoro.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Mickeynic00 - Sabato 24 Ott 2015, 23:33:43
Vorrei segnalare qui un libro che ho letto alcuni mesi fa, a cui ho pensato per tutta l'estate, l'unico libro che...ho ricominciato a leggere dopo averlo finito (non sono riuscito a concluderlo una seconda volta perchè la biblioteca reclamava  :P). Detesto usare l'aggettivo "preferito" ma qui forse potrei dirlo: questo è il mio romanzo preferito (finora eh, hai voglia ancora di roba da leggere).

Il titolo in questione è Watership Down di Richard Adams, che in Italia ha tipo il titolo più fuorviante dell'universo (La Collina dei Conigli  [smiley=facepalm.gif])


Non ho parole per descrivere quanto mi sia piaciuto, la trama è abbastanza semplice (o scontata, che dir si voglia) in partenza ma poi prende pieghe non dico inaspettate, ma non certo le più ovvie.


I personaggi sono tutti meravigliosi, dal primo all'ultimo, ricordo i nomi di TUTTI i conigli menzionati anche solo in una singola pagina, e li amo tutti però non dico che ne preferisco uno, non uso "preferito" due volte nello stesso post  :P)


Quindi, non lasciatevi ingannare dal titolo italiano non certo allettante e leggetevi Watership Down, non ve ne pentirete




Piccola Nota Stonata: forse ci sono leggermente troppe descrizioni
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Brigitta MacBridge - Domenica 25 Ott 2015, 07:34:18
Adoro Watership Down! È sempre bello quando qualcuno scopre questo gioiellino letterario e si unisce alla folla degli estimatori :)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Dominatore delle Nuvole - Domenica 25 Ott 2015, 14:00:36
Libro favoloso, da sempre uno dei miei preferiti (me lo leggeva mio padre prima che imparassi a leggere, poi l'ho letto, e riletto).

I personaggi sono tutti meravigliosi, dal primo all'ultimo, ricordo i nomi di TUTTI i conigli menzionati anche solo in una singola pagina

Anch'io! ;D

Piccolo aneddoto: le macchinine della mia collezione, accumulata senza criterio durante tutta la mia (breve) vita, hanno ciascuna il nome di un Coniglio del libro; e non sono ancora abbastanza da coprirli tutti!

Sul titolo, ammetto di non aver mai avuto fastidi dalla traduzione italiana, anche perché per lungo tempo non ho saputo cosa significasse il titolo originale...
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Nebulina - Lunedì 16 Nov 2015, 22:44:16
End Zone Don DeLillo

End zone è diverso da tutto quello che si può immaginare, è oltre la letteratura e il contenuto; è linguaggio e parole, è emozione che nasce dal continuo contorcersi della sintassi su se stessa.
Non c'è una trama che coinvolga o che appassioni, c'è solo una sapiente maestria nel trovare le parole giuste che creino una sinfonia piena di sussulti e vita che è davvero difficile trovare in altri autori.
Scorrendo le pagine si ha la sensazione che il suo autore sia guidato da qualcosa mentre scrive, che tutto sia in divenire e che ciò che racconta sia altro, come se quelle parole che costruiscono la storia debbano essere criptate e che il lettore debba trovare la chiave per capirne a fondo il significato celato.
L'unico modo per lasciarsi travolgere da questo fiume in piena di termini è ascolatare e continuare comunque anche se non si capisce, anche se un intero capitolo su un incontro di football descritto con termini tecnici di cui si ignora il significato può sembrare troppo; ogni capitolo che si conclude lascia arricchiti; si esplorano campi semantici sconosciuti, associazioni di idee inedite; nonostante sia stato scritto negli anni settanta, sono i personaggi ad essere veri e profondi; descritti con la maestria della semplicità, senza invedenti particolari, solo l'essenziale è raccontato, ma quanta anima e quanta sensibilità in ogni piega dei loro dialoghi, quando appaiono attuali questi ragazzi di quarant'anni fa, con le loro paure, il loro individualismo, le loro crisi.
Vengono toccati innumerevoli temi, la guerra, lo sport, l'amore, la religione e tutto in modo lieve e profondo allo stesso tempo, deformato dalla visione di questi ragazzi le cui vite, come due biglie in movimento in una conca si sfiorano e si allontano, si urtano e si unicono emanando un'ergia tale da condizionare il mondo intorno, del tutto inconsapevoli della loro potenzialità.
Questo è uno di quei rari libri che va oltre al piano narrativo, che appare quasi banale e inutile: la stagione sportiva di una squadra di football texana.
La magia sta tutta nella realtà che descrive, nell'universalità di ciò che si racconta, di come quelle piccole vite, vissute in quelle piccole stanze diventino la Vita e la Morte e come queste pulsioni possano coesistere insieme nelle stesse persone.
Ci sono dei personaggi che non potranno mai più essere dimenticati e interi capitoli che dovranno essere riletti.
Un testo che può essere letto da tutti e che credo debba trovare la sua perfezione in lingua originale.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Nebulina - Domenica 3 Gen 2016, 12:15:51
La relazione – Camilleri-

Poche volte mi è capitato di leggere un libro tutto d'un fiato, senza riuscire a staccare gli occhi dalle pagine, curiosa e impaziente di giungere alla fine; mi è successo con questo titolo, di un autore che non amo in modo particolare, ma che mi ha rapita del tutto.
La trama non è poi così originale a pensarci a posteriori e forse si intuisce tutto fin dalla prima pagina, dal primo colpo di scena, ma è il modo in cui il tutto è raccontato, è plausibile, potrebbe accadere, ognuno di noi potrebbe essere risucchiato da quel vortice di irrealtà così ben tangibile.
Ci si sorprende, come nei film horror, ad urlare al protagonista di non fidarsi, di non fare una determinata cosa, di far affidamento alla propria intelligenza, ma è come se lo urlassimo a noi stessi, consci che, forse, in quella stessa situazione, con quelle stesse premesse, avremmo avuto lo stesso stupido comportamento.
La penna di Camilleri scorre veloce, regala, pochi, meravigliosi scorci di Roma che rimangono nel cuore e soprattutto delinea personaggi secondari con pochi tratti, ma in modo così plausibile e veritiero che sembra di riconoscerli, nel vicino o nel collega di lavoro.
Sono i fatti a descrivere i caratteri, le azioni, i dialoghi, non le descrizioni, si intuisce il temperamento dalle espressioni scelte.
Un libro per niente impegnativo, ma davvero coinvolgente, che mi è giunto come un bel regalo inaspettato e che non avrei mai letto se mio fratello non avesse avuto l'ottima idea di farmelo trovare sotto l'albero!
Senza dubbio consigliato per passare qualche ora in buona compagnia.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Nebulina - Martedì 5 Gen 2016, 20:45:35
Miele - Ian McEwan

Ho aspettato ad aprire quel libro di averne in mano un altro dello stesso autore, una sorta di scaramanzia per tenere in vita il più a lungo il mio autore contemporaneo preferito: Ian McEwan.
Prima lo facevo con Marquez, non ho il coraggio di leggere “il generale nel suo labirinto” ultimo testo rimasto della sua bibliografia, anche se ormai la magia si è dissolta e gli spiriti si sono portati via la meraviglia che incarnava.
Mi sono così apprestata a leggere “Miele”: da tempo la ragazza in copertina, che con aria furtiva si guardava indietro, sembrava chiamarmi; ho risposto alla sirena e non sono rimasta delusa.
Fin dalle prime pagine le parole danno l'impressione dell'opera d'arte, di essere al posto giusto e di avere un ruolo preciso.
La bravura di McEwan è qui esaltata dalla scelta di utilizzare come co-protagonista uno scrittore, utilizzando i di lui racconti all'interno della storia, infatti, a mio avviso, il racconto o il romanzo breve è senza dubbio la forma in cui l'autore inglese eccelle, anche se ho adorato tutti – o quasi – i suoi romanzi.
I personaggi descritti sono verosimili, pur galleggiando a mezz'aria in un mondo rarefatto che sembra appartenere alla fantasia più che alla realtà, ma riescono a trasmettere attraverso un silenzio un mondo, il loro mondo e lo mettono a disposizione del lettore introducendolo, con calma, in una dimensione sconosciuta, nel mondo dello spionaggio, del sospetto e della meschinità.
La leggerezza che, però, infonde lo stile semplice arricchito di un lessico mai banale, rende il romanzo indimenticabile, per la purezza con cui Serena, la protagonista ci viene restituita nel finale, inatteso e sorprendente.
La maestria di McEwan si manifesta sopratutto nella sua versatilità, riesce ad adattarsi ad ogni stile e in ogni occasione crea qualcosa di unico e particolare.
Come accennato poc'anzi la scelta di inserire racconti all'interno della trama esalta la sua scrittura, ma senza calcare la mano in un virtuosismo fine a se stesso in cui sarebbe stato molto facile cadere, il tutto risulta fluido e il lettore vive le emozioni con Serena, come in un gioco di specchi, come filtrate da quelle parole che sembrano rimbalzare su più mura e arrivare ovattate fino alla conclusione, fino all'ultima pagina.
Un McEwan in ottima forma, un libro da non perdere, uno dei migliori autori contemporanei.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Dominatore delle Nuvole - Martedì 5 Gen 2016, 20:49:28
non ho il coraggio di leggere “il generale nel suo labirinto”
Fallo.

È nella mia triade suprema GMarqueziana, racconti esclusi.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Nebulina - Mercoledì 6 Gen 2016, 10:12:15
eheheh, infatti lo leggerò a breve, ma l'ho tenuto lì per anni nella speranza che non morisse e potesse scrivere altro ancora...è come se lo uccidessi una seconda volta!

Sono un po' folle lo so, anzi leggendolo lo faccio vivere ancora :-)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Dani_Delux - Mercoledì 6 Gen 2016, 10:34:42
Io ho una piccola zona in camera dove metto libri e fumetti in fase di lettura o letti da poco che devo ancora archiviare (e finché non trovo il posto tengo lì).

Ecco i libri che ho lì: (Sono quasi tutti classici)

-Un ponte per Terabithia (letto)
-Il Mastino di Baskerville (Letto)
-Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde (Letto)
-Avversario segreto (Agatha Christie-letto)
-Io, robot (Asimov - in fase di lettura)
-Il crollo della Galassia Centrale (Asimov - E' di mio padre e lo devo ancora leggere)
-L'altra faccia della spirale (Aimov - come sopra)

Diciamo che in questi ultimi tempi sono stato molto impegnato con le letture  ;D
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Chen Dai-Lem - Mercoledì 6 Gen 2016, 12:54:07
Durante il periodo natalizio io e Kim abbiamo letto Le lettere di Babbo Natale di Tolkien. Il libro è molto, bello, lo consiglio sicuramente (anche se ormai il periodo natalizio è praticamente passato, recuperatelo magari per l'anno prossimo :) ). Si tratta di una raccolta della corrispondenza che Babbo Natale ha tenuto con i figli di Tolkien per più di vent'anni, da quando John, il maggiore, aveva tre anni. Si apre un mondo veramente magico, in cui Babbo Natale racconta le sue avventure (ovviamente con Tolkien non possono mancare guerre con i goblin..neanche Babbo Natale può stare tranquillo :) ) e ci presenta i suoi amici: in particolare Orso Bianco (che combina sempre qualche pasticcio, partecipa nella stesura della lettera inserendo commenti e scrivendo con un carattere diverso, pieno di errori di ortografia :) ) e i suoi nipoti Paksu e Valkotukka, o l'elfo Ilbereth (che a volte prosegue il racconto iniziato da Babbo Natale, troppo indaffarato per scrivere a lungo; la sua grafia invece è piccola piccola).
Nel libro sono presenti anche le immagini delle lettere originali e dei disegni, che immancabilmente accompagnano il racconto e che si fanno via via più belli.
Non può mancare una nota di commozione con l'ultima lettera, quando Babbo Natale saluta anche Priscilla, la più piccolina dei figli di Tolkien, divenuta anche lei troppo grande per tenere una corrispondenza con lui..beh questa lettera un po' una stretta allo stomaco me l'ha data :)
Se posso però dire la cosa che mi è piaciuta di più, è stato sicuramente leggerlo con Kim..mentre fuori c'era la nebbia e faceva freddo è stato bello leggere le avventure di Babbo Natale, alternandoci..a volte io leggevo la parte di Babbo Natale e lui dell'Orso Bianco o viceversa :)!!!

Ora tocca al mondo di Piccole donne che ho raccolto in un Mammut, quindi Piccole donne, Piccole donne crescono, Piccoli uomini e I ragazzi di Jo :)!!!
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Nebulina - Lunedì 25 Gen 2016, 09:12:07
LA FAMIGLIA KARNOWSKI
Il lento scorrere della vita e delle giornate, le convinzioni che condizionano le scelte e che determinano gli eventi, di questo è fatto "La famiglia Karnowski", una sorta di mosaico in cui le tessere sono i personaggi che creano un disegno realistico e ci accompagnano nella mentalità ebraica, fatta di contraddizioni e di fede.
Fin dalle prime pagine, quando conosciamo quello che è il capostipite, avvertiamo una sensazione di instabilità, un atteggiamento che mal si concilia con un mondo, appena accennato fatto di semplicità e di familiarità, di piccoli gesti, ma di tanta umanità.
David, è un ebreo moderno, che vuol vivere in europa, scappando dalla Polonia in a cui è nato, vuole emanciparsi, vuol parlare tedesco e non Yddish, in qualche modo le sue radici non gli appartengono, non le sente, non capisce che esse rimarranno stabili nel terreno senza sradicarsi, quando perseguitati nella Germania degli anni antecedenti alla seconda Guerra Mondiale dovranno fuggire in America.
La trama si snoda su tre generazioni e non è priva di difetti, di ritmi sbagliati, ma nell'insieme funzionale allo scopo; quello che si respira nella lettura non è tanto la follia del nascente nazismo, che fa da sfondo a tutta la vicenda, ma come comportamenti dettati da convinzioni sbagliate possano condizionare la propria vita e quella degli altri, come genitori privi di quella maturità emotiva possano generare figli spaesati senza una guida e senza uno scopo.
La quantità di personaggi secondari è necessaria a descrivere il mondo ebraico, che sembra brulicare nel quartiere, tutte quelle persone che sono fuggite per cercare un mondo migliore, per vedere le proprie vite innalzarsi e divenire come quelle dei tedeschi, non sarà così, non lo sarà mai, un ebreo resterà tale, nel bene e nel male e di generazione in generazione questo è ciò che viene trasmesso, nonostante le resistenze dei padri, nonostante le resistenze dei figli, non c'è riscatto se non dell' accettazione prima e nell'orgoglio poi di appartenere ad un popolo così antico e così unito.
I personaggi rinnegano le origini, quasi a voler cancellare uno stigma, ma alla fine è sempre quell'essere ebrei che li salva, che li rende parte di un'unica grande famiglia, i cui membri possono fuggire, sbagliare, rinnegare, ma che alla fine sono costretti a riconoscere e accettare.
Lo stile è molto fluido, il lessico piuttosto ricercato e nella traduzione di Anna Linda Callow per Adelphi ha una musicalità che aiuta a rendere il tutto scorrevole e piacevole quasi fosse presente una colonna sonora a sottolineare i momenti più tragici o quelli più divertenti.
In sostanza un buon libro che trova la sua forza nelle conseguenze figlie di azioni, soprattutto dei genitori nei confronti dei bambini, descrive benissimo la totale incomprensione che si viene a formare e di come questa possa devastare la mente di un bambino.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Juro - Sabato 6 Feb 2016, 18:25:50
Ho concluso la lettura di Baudolino, di Umberto Eco, romanzo complesso, strano, fantastico e fantasioso, in cui mi sono immerso totalmente in questi ultimi giorni.
Ho incontrato un po' di difficoltà al primo capitolo, scritto simulando il tentativo di una persona alle prime armi con la lingua scritta (e sospetto fortemente influenzato dall'opinabile grammatica che vedo ad oggi su internet), tanto che, giuro, ho riletto ogni rigo almeno tre volte, cercando di decifrarlo, e lasciandolo alle spalle avendone capito meno di prima, ma da lì in poi una sola lettura costante, appassionata alle vicende storiche, alla rete di fantasie e menzogne che si andava costruendo di anno in anno, come alle digressioni teologiche e filosofiche, così alle vicende personali dei protagonisti (un paio di episodi, in particolare, mi hanno davvero preso al cuore).
Perfetta, secondo me, la naturalezza con cui si passa in modo netto, da quella che era una vicenda narrata in un contesto storico estremamente curato, e proprio in seguito all'evento più traumatico per Baudolino, a un mondo di mitologie, di folklore medioevale, di fole e terre leggendarie, e così come agli occhi dei personaggi tutto appare normale, così pare anche a noi che non ci sia nulla di assurdo in ciò che vediamo scorrere sotto i nostri occhi. Anche se, col senno di poi, a lettura finita, rimane la strana sensazione, sorta solo in quel momento, che il cretese mentitore, nonostante la sua assicurazione di raccontare, almeno in quell'occasione, la verità, abbia alla fine mentito ugualmente. Se consciamente o meno mi è rimasto ancora più in dubbio.

Con i testi di Eco, devo essere onesto, mi sta capitando sempre di trovare una grande affinità di gusto (anche con Il cimitero di Praga, che ho apprezzato meno). Anche in questa occasione mi sono trovato in mezzo ad una caterva di argomenti che mi appassionano, a miti e leggende di cui avevo già letto, ricercato, a storie e digressioni per cui ho sempre provato curiosità... non so, trovo piacevole quando vedi che uno dei tuoi cantanti preferiti ascolta i tuoi stessi gruppi musicali.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Nebulina - Sabato 6 Feb 2016, 19:34:18
Io credo che Eco sia l'ultimo scrittore italiano di Romanzi.
Si respira nei suoi libri quell'epicità ormai dimenticata, quel lessico ricercato che ai contemporanei sembra obsoleto.
Eco riesce a modellare le parole come vuole realizzando dei testi davvero molto belli a tratti poetici.
Baudolino mi piacque tantissimo.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: McDuck - Sabato 6 Feb 2016, 22:50:07
Io credo che Eco sia l'ultimo scrittore italiano di Romanzi.
Si respira nei suoi libri quell'epicità ormai dimenticata, quel lessico ricercato che ai contemporanei sembra obsoleto.
Eco riesce a modellare le parole come vuole realizzando dei testi davvero molto belli a tratti poetici.
Baudolino mi piacque tantissimo.

Cosa intendi per "Romanzo" con la r maiuscola?
Io penso che di scrittori validi, in Italia, ce ne siano ancora molti. Eco fa notizia perché è il più conosciuto (ed è molto valido).
Certo, inutile andare a cercare il grande romanzo borghese dell'800 (quello che alcuni epigoni hanno cercato di riproporre a più riprese nel secolo passato): non c'è più.
Eco stesso, tutto sommato, ha i sintomi del superamento di quel genere, non tanto nel lessico, quanto nella forma (pensate al Pendolo di Foucault).
Ma, ripeto, scrittori validi ce ne sono, bisogna solo scavare un po' più a fondo (poi, se si vuole qualche nome, ci posso provare).
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Nebulina - Domenica 7 Feb 2016, 11:13:57
Per Romanzo intendo un testo in cui il contesto storico (o di fantasia) sia ben delineato, in cui il lessico sia adeguato e la sintassi ben articolata.
I personaggi calati in quel contesto e ben caratterizzati, non è necessario che essi debbano avere una crescita, ma devono avere spessore.
Non sono d'accordo sul fatto che il "Pendolo di Foucault" si discosti da questa definizione, anzi, è uno dei Romanzi di Eco che più vi si accostano dopo "Il nome della rosa" che ne è il paradigma.

Per quanto riguarda gli scrittori contemporanei davvero non saprei a chi ti riferisci...

Nel panorama internazionale ce ne sono ancora : DeLillo, Pynchon....
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: McDuck - Domenica 7 Feb 2016, 11:38:53
Per Romanzo intendo un testo in cui il contesto storico (o di fantasia) sia ben delineato, in cui il lessico sia adeguato e la sintassi ben articolata.

Attenzione: io ho detto che Eco è moderno nella forma, non nel lessico. E per forma intendo il modo in cui l'azione si svolge: nel Pendolo ci sono tantissimi riferimenti ad una serie di temi esoterici, tanti quanti difficilmente potresti trovare nel romanzo borghese, dove l'azione si svolge per lo più in linea retta seguendo una matrice piuttosto semplice da capire per chiunque. Per quanto riguarda il lessico, invece, Eco ne è un maestro ("la sfera, mobile all'estremità di un lungo filo fissato alla volta del coro, descriveva le sue ampie oscillazioni con isocrona maestà"), ma si tiene su uno stile più classico (anche se poi, a leggere il Diario Minimo ci si accorge che sa giocare perfettamente con stili differenti).

Qualche nome lo avrei. Antonio Moresco, ad esempio.
Ma se ci vogliamo mantenere su un circuito più conosciuto, Giuseppe Genna, Carmine Abate, Claudio Magris, Dacia Maraini.
Se ci vogliamo tenere su un percorso più popolare, ma a mio avviso valido, ci sarebbero Stefano Benni o Andrea Camilleri.
Mi fermo qui perché altrimenti diventerebbe una lista sterile.

Insomma, buoni scrittori ci sono. Il fatto che Eco in parte si tenga sul percorso del grande romanzo non significa che non sia consapevole del suo superamento, e questo lo dimostra soprattutto nei saggi di natura critico-letteraria e sui divertissement che ha pubblicato (oltre al già citato Diario Minimo, ci sarebbe anche Il secondo diario minimo).
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Nebulina - Domenica 7 Feb 2016, 14:41:27
Credo che tu stia citando autori che apprezzi, anche'io amo Benni, Moresco non mi fa impazzire, molto evocativo ed emozionante, ma valutandolo da un punto di vista oggettivo non so se rientra tra gli autori che si possono considerare dei maestri, vero è che non conosco tutta la sua bibliografia.
Benni lo amo come ho già detto, con tutti i suoi limiti, così come Camilleri che amo soprattutto nei non-Montalbano.
Gli altri che citi non li conosco a fondo, ho letto solo poche cose e non posso giudicare.

Comunque tra gli autori italiani contemporanei che ho trovato molto interessanti, pur non essendo nella categoria di Eco, ma per come racconta l'attualità in modo diretto e graffiante è Siti, ma non scrive romanzi, scrive altro, lo fa bene.

Non vorrei che passasse il messaggio che si debba scrivere solo Romanzi, si può anche scrivere d'altro, solo che i Romanzi ormai non si scrivono più ed Eco è uno degli ultimi a farlo ancora.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Nebulina - Domenica 7 Feb 2016, 15:25:57
La scala di ferro Simenon

Una finestra affacciata su un ampio terreno filtra le luci e i suoni di un luna-park; quelle stessi luci illuminano, con tutta la loro frenetica vitalità una camera da letto, intrisa di un plumbeo profumo di sonno.
Il chiarore emanato dai lampioni delle giostre lascia il posto, durante l'inverno, al rossore del neon di un club notturno che dipinge di una scarlatta atmosfera quelle quattro pareti.
La stanza da comune e spaziosa si fa sempre più piccola e claustrofobica, l'odore di sonno diviene odore di sospetto e di paura.
Quell'unica via di fuga, la scala di ferro, complice e traditrice allo stesso tempo, diviene la migliore amica del protagonista, nascondendo agli occhi dei dipendenti i suoi baci rubati, nascondendolo agli occhi della moglie mentre  cerca di spiarla.
In un crescendo di tensione, Simenon, gioca col lettore ponendolo sulla strada giusta per poi fargli rendere conto che aveva capito male, non si trattava di quello che pensava.
Un po' come quelle giostre che volteggiano nell'aria, per poi tornare a terra per tornare ancora in aria, così anche il lettore si trova a balzare dalla sedia di fronte all'evidenza lapalissiana dei fatti che vengono smentiti in modo altrettanto evidente.
Non è possibile staccare gli occhi dalle pagine, non si riesce a d arrendersi al sonno, non si trova il coraggio si lasciare il protagonista da solo, come lui vogliamo sapere, dobbiamo sapere, perché dobbiamo emettere il nostro giudizio, dobbiamo formulare la nostra sentenza.
A lasciare le pagine si ha quasi la sensazione di perdere i personaggi tra le pagine o peggio di trovarli morti, per questo non ci è possibile non concludere.
Una storia a tratti insopportabile, per il tema, per la naturalezza con cui i personaggi sono caratterizzati, per come lo svolgersi della vicenda non possa che portare alla conclusione che non si vuole accettare, che non si può credere, ma che risulta la realtà crudele e ingiusta.
Ogni singola parola di questo romanzo è al posto giusto, tessera di un mosaico che nella sua totalità risulta essere perfetto.
Senza dubbio, per il momento, il miglior Simenon che abbia mai letto.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Dominatore delle Nuvole - Venerdì 12 Feb 2016, 19:12:26
Allora, è giunto il momento.
Ho rimandato a lungo, ma prima o poi dovevo farlo.

TERRY PRATCHETT
Alcuni forse non lo conosceranno, altri lo conosceranno per sentito dire come autore fantasy nel mazzo della Rowling, di Ursula Le Guin e Terry Brooks.
E invece Terry Pratchett del fantasy è una sorta di amichevole nemesi, di decostruzione umoristica che mantiene le apparenze (talvolta) e dice tante, tante altre cose...

Ora, io stavo per scrivere un post piuttosto lungo elencando alcuni dei motivi per cui è uno dei miei autori preferiti in assoluto. (È scomparso lo scorso marzo, affetto da molti anni da Alzheimer precoce. Mai venuto meno alla sua ironia, anche nelle interviste: "Vede" disse ad una giornalista "io parlo con lei di cose astratte e astruse e facciamo un sacco di battute argute, etc., e poi ho problemi a mettermi i pantaloni la mattina".)
E invece dirò una cosa sola. Se avete una decina di Euro in tasca e -magari- vi piacciono i gatti (ma non è necessario), e soprattutto avete voglia di ridere, di un umorismo pulito e luccicante che si avvicina tanto ai Pensieri oziosi di Jerome, be', fate un salto in libreria e acquistate Il gatto non adulterato, appena tradotto in italiano.
Non è un esempio tipico di libro suo; anzi, è parecchio atipico, con punte Jeromiane, come detto, che sono più sopite nel suo stile consueto, più aperto e rutilante. Però vi consiglio davvero di destinare un paio di serate a questa brevissima lettura; magari poi potrete abbordare il resto.

Poi ditemi. ;)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Juro - Domenica 21 Feb 2016, 21:59:52
Finalmente sono riuscito a leggere Moby Dick. L'avrò iniziato almeno 3 volte in passato, ma senza mai riuscire a imbarcarmi. Sarà vero che alcuni libri vanno letti in dati momenti.

Ora, cosa dire di questo libro? Onestamente, non ne sono sicuro. Il giudizio non riesce ad essere univoco (e questo suppongo non sia un male) e va differenziandosi a seconda del punto su cui mi soffermo.
Se penso al modo in cui è scritto, devo purtroppo dire di non essermi comunque riuscito ad affezionarmici. Se devo giudicare da questo testo, lo stile di Melville non mi piace. In fin troppi punti mi è parso pretenzioso, pretestuoso, ottuso, soprattutto nei capitoli in cui faceva apologia e apoteosi della baleneria (non escludo influisca a questa mia opinione il fatto di provare innato odio e repulsione per la caccia alle balene - mea culpa).
Seppure sia un fatto trascurabile, mi sono trovato poi alquanto straniato dalla voce narrante. Chiamatemi Ishmael, è l'incipit del romanzo. Una voce narrante che fa parte della storia, che la racconta come spettatore, e che poi, di punto in bianco, diventa voce narrante esterna e onnisciente, tanto da riportare pensieri, fatti che avvengono in punti diversi, e poi, ancora, in diversi capitoli il tutto pare diventare testo teatrale, coi personaggi che ad alta voce monologano con il pubblico, entrando in scena per la loro battuta e uscendone a conclusione. Nel complesso la cosa l'ho trovata funzionante, a dirla tutta. Almeno per il simil-teatro, che gettava appunto una luce di farsa grottesca sul destino segnato del Pequod, ma resto meno convinto della voce onnisciente.
Concentrandomi invece sulla trama, lì i punti a favore sono molti. Ishmael spinto a lasciarsi la terra alle spalle, il suo essere, tutto sommato, aperto a ciò che considera diverso tanto da legarsi talmente con Queequeg, i personaggi quasi caricaturali degli armatori del Pequod e dei suoi ufficiali, i rimandi biblici, shakespeariani, il senso di minaccia e di qualcosa di profondamente condannato che avvolge fin dalle nebbie umide di Nuntuckett, e infine Ahab. Tragico emblema di quanto la rabbia danneggi più il suo portatore che non qualunque cosa su cui sia versatacit., la sua crescente monomania e discesa verso la condanna, misurabile ad ogni incontro con altre navi dal modo sempre meno umano e più insensibile con cui le si approccia, il dolore fantasma per la gamba che sente ancora, la certezza dell'autodistruzione eppure, per un breve dialogo, la visione del poter fermare questo percorso, abbandonarlo e tornare sui propri passi.

Insomma, come ho detto all'inizio mi è difficile dirmi compiaciuto o deluso. Stilisticamente non riesce a prendermi, nonostante la trama e l'argomento superbi.
Facciamo fifty/fifty? Sono due fifty, mica poco :P
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Juro - Lunedì 29 Feb 2016, 16:58:30
La fattoria degli animali di George Orwell. Comprato oggi, finito nell'arco di un paio d'ore.
Sorvolando tutte le risapute e palesi critiche ai regimi, alle utopie e alla grottesca rappresentazione del fallimento comunista, io aggiungo solo un'annotazione personale: inquietante [smiley=fermosi.gif]! Ma inquietante serio.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Dominatore delle Nuvole - Giovedì 10 Mar 2016, 20:43:42
Vedo che ancora nessuno ha risposto al mio consiglio. Niente di grave, io l'ho buttato lì, così come butto lì il seguente. ;)
Avete letto la Trilogia della Fondazione di Asimov? Mi aspetto un coro di sìiiiii, ma sai mai... consiglio a tutti questa lettura imprescindibile (non solo a livello di fantascienza). L'ho letta integralmente due volte, a nove e quindici anni,  e più volte ho ripreso in mano passi anche ampi. Davvero bellissima, sia come romanzo di fantascienza (anzi, ciclo) sia nelle sue punte più "umanistiche", fino al platonismo (consapevole? sta di fatto che io ne fui affascinato ancora ben prima di conoscere Platone) della Seconda Fondazione.
Leggetela con calma, magari spezzando (in fondo sono tre libri); succede un'infinità di cose (secoli di storia!), quindi non adottate un ritmo di lettura troppo spedito o esploderete!

Non leggete L'orlo della Fondazione e Fondazione e Terra. Non sono una persona che si accanisce a priori contro i sequel, uno di quei lettori nostalgici pronti a mitizzare i "primi piatti" (adoro Ep. III di Star Wars, per dire), quindi fidatevi quando vi dico che non ne vale la pena. L'Orlo secondo me rovina Seconda Fondazione, riaprendo ciò che non doveva essere riaperto e proponendo una nuova soluzione assai più "deus ex machina". Fondazione e Terra è esageratamente lungo, e pur non essendo un cattivo romanzo non ha una briciola del sapore del ciclo originario. Forse non intendeva affatto averne, visto che è stato scritto tanti anni dopo; ma il risultato (almeno per quanto mi riguarda) non è in assoluto entusiasmante.


Sì, ultimamente sono tornato alla mia vecchia fiamma, la fantascienza. Ho letto Universo di Heinlein (né imperdibile né deludente, per il mio gusto personale) e oggi ho cominciato Guerra eterna. Consigli? Il prossimo passo dovrebbe essere Van Vogt...
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Mickeynic00 - Giovedì 10 Mar 2016, 21:25:33
Sto leggendo I Racconti di Canterbury di Geoffrey Chaucer.


Sono una persona che non si vuole bene  [smiley=other_sleep.gif]
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Juro - Domenica 13 Mar 2016, 10:11:24
Letto I nostri antenati di Calvino.
Da piccolo ne lessi "il visconte dimezzato" e, ricordandolo con estremo piacere, ho recuperato la trilogia completa.
Il visconte mi è piaciuto ancora di più, essendosi sommato al semplice apprezzare la vicenda fantasiosa, tutto il rendersi conto delle riflessioni psicologiche del libro.
Il barone rampante, invece, è quello che mi è piaciuto meno. Rallenta in modo incredibile la lettura, si dilunga troppo, e il personaggio di Viola era odioso.
Infine, il cavaliere inesistente, parte di colpo con il presupposto fantastico (presupposto, tra l'altro, molto simile a un idea che mi venne un annetto fa... mi copiano sempre, eh?) e torna a catalizzare il mio interesse, insieme a descrizioni guerresche molto alla "armata Brancaleone".
Però, non so, il cavaliere mi ha messo tristezza, nonostante la vicenda non lo sia. Bho.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Dani_Delux - Domenica 13 Mar 2016, 11:07:28
Qualcuno di voi ha letto Nemmeno un giorno?

Se si, che ne dite? (Vorrei parlarne un po' ma se non l'ha letto nessuno..)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Juro - Venerdì 18 Mar 2016, 22:39:27
Provo nuovamente a chiedere aiuto in questo topic. Sì, sono
un rompiscatole, e allora?

Allor, è già un paio di mesi che sto cercando i racconti di Reynard la volpe ma, avendo accertato (almeno credo) che in italiano non li trovo, mi butto sull'inglese. Però trovo tante versioni diverse e non so quanto valide o meno. Mica qualcuno che, per caso, ne abbia letto qualcosa e sappia consigliarmi una buona edizione?
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: McDuck - Venerdì 18 Mar 2016, 23:02:42
In realtà un'edizione italiana recente c'è, ed è questa (http://www.carocci.it/index.php?option=com_carocci&task=schedalibro&Itemid=72&isbn=9788843042128): tempo fa ero stato tentato dal comprarla, ma se ricordo bene mi ero fermato perché avevo scoperto che questa era la prima parte, e non l'intera opera. Potrei anche ricordare male, quindi fossi in te chiederei alla casa editrice ulteriori chiarimenti.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Juro - Sabato 19 Mar 2016, 08:31:01
Uhm, a dirla tutta un paio di edizioni italiane le avevo trovate pure io (http://www.mondadoristore.it/Vita-morte-avventurose-Renart-na/eai978886274390/), non questa però, ma appunto il problema che mi ha fatto desistere da loro è che parevano essere solo pochissimi racconti scelti. Non che mi aspettassi di trovare l'intero corpus scritto dal medioevo a oggi, ma 4-5 storie mi parevano decisamente poche.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Nebulina - Lunedì 28 Mar 2016, 15:45:19
Il Velo dipinto
Quasi trasparente quel velo copre la realtà; si colora e sbiadisce, ma, infrangibile, può solo essere sollevato, a proprio rischio e pericolo.
Kitty vuol essere ammirata, Walter vuol ammirarla, amarla, adorarla; Kitty vuol fuggire dal fallimento di una vita da zitella, Walter neppure immagina che un amore così grande possa essere tradito; Kitty tradirà, Walter non perdonerà.
In un'aria tossica, si svolge la vicenda, la Cina lontana, il colera, il caldo, il sudore, i palanchini, la frenetica immobilità cinese, le contraddizioni che si scontrano generando scenari privi di sentimenti sinceri, morte e devastazione sommergono marito e moglie e le loro piccole inutili vite prive di misericordia e amore.
Kitty cerca qualcosa che non trova, cerca la felicità, ma la cerca in ciò che conosce, nelle feste, nei balli, in un amore fatto di passione e travolgente e le piace essere ciò che è sempre stata: la più bella.
Sola in un paese straniero, sposata ad un uomo che non ama, stufa del suo amore incondizionato si lascia andare a chi le dà ciò che vuole, una passione fisica avvolta in un sottile velo d'amore che però giustifica il tradimento, quelle braccia così forti e possenti, capaci in un solo abbraccio di contenere il mondo le danno quella sicurezza che le è sempre mancata e lei si affida a colui che non l'ama, ma la desidera.
Il cuore di fronte a questa consapevolezza deve esserle scoppiato in petto, non una goccia d'amore risiede in quel rapporto, ma ella continua a desideralo perché è una breccia per rompere quel velo che è la sua vita: ma ciò che troverà sotto non sarà niente di meglio di ciò che vi è dipinto sopra.
Kitty sente l'odore lontano di ciò che cerca tra le suore di un convento, tra coloro che hanno lasciato vite di agi per dedicarsi agli ultimi, ma quell'essenza le sfugge, diviene cieca al suo cospetto e allora ancora sofferenza, ancora morte; Walter se ne va nel modo in cui si augurava se ne andasse lei e ancora non riesce a trovare uno scopo alla sua vita.
Kitty si guarda dentro e ciò che vede non le piace, ma non può imporsi di provare sentimenti che non prova, di essere migliore di quel che è; non può tornare bimba e non cedere alle lusinghe di una madre che l'ama solo perché bella, non può mentire a se stessa ancora e ancora; deve guardarsi allo specchio e capire che quel volto non cambierà mai, nonostante i limiti della dignità siano superati quel volto sarà lì a ricordarle da dove viene e chi è, sempre e sempre e non potrà fuggire da se stessa, l'unica speranza è che quel seme che porta in grembo cresca e viva la propria vita senza costrizioni, ma conscio che quello che sente in fondo al cuore è ciò a cui dovrà aspirare.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Juro - Lunedì 11 Apr 2016, 19:23:10
In un post molto meno interessante di quello di Nubulina, e molto più breve, dico di aver acquistato e letto il Renard :P
Peccato solo si trovino, come per tutti i corpus letterari ad opera di diversi autori nel corso del tempo, solo pochi brani scelti, ma sono stati più che sufficienti. Renard è un personaggio fenomenale, carogna e divertente. Adoro le volpi ;D

Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Paolodan3 - Martedì 19 Apr 2016, 22:41:29
Appena letto "Il buio oltre la siepe".
Sempre molto attuale, ne ho rallentato la lettura nella parte centrale.
Ma il finale è emozionante, intensissimo.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Juro - Mercoledì 20 Apr 2016, 08:00:49
Ebbene, lasciatomi incuriosire da un paio di commenti entusiasti letti qualche pagina fa, mi sono procurato Watership Down.
Dico solo grazie a Mickeynic, Brigitta e Dominatore. Ho trovato un  romanzo meraviglioso, sotto ogni punto di vista, che mi ha preso davvero con quell'entusiasmo che non provo proprio per ogni libro (ne conto 5/6 compreso questo).

L'ho finito giusto stanotte, e prima ancora che giungessi all'ultima pagina, ma già da diversi capitoli prima, sapevo che Hazel e compagni finivano dritti dritti fra i miei libri preferiti, e credo proprio non mi pentirò di rileggerlo ancora. Ho cominciato a fare fan art mentre ero ancora a metà libro, fate un po' voi ;D
E non l'ho trovato nemmeno troppo descrittivo, anzi. Il soffermarsi così tanto sull'ambiente circostante suonava così piacevole che mi faceva ritrovare lì sull'erba (sotto lo sguardo perplesso dei conigli che si chiedevano da dove cavolo saltassi fuori, ma vabbé, se lo chiedono tutti i personaggi dei libri che leggo :P)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Dominatore delle Nuvole - Mercoledì 20 Apr 2016, 11:09:51
se lo chiedono tutti i personaggi dei libri che leggo :P)
Non sei il solo, vecchio mio... Quanto a me potreste a pieno diritto inserirmi fra i personaggi di Salgari. ;D
Lietissimo di avere in minima parte contribuito: come detto è uno dei libri più "miei" di sempre, e non passerà molto prima che io stesso torni a rileggerlo o quanto meno riassaggiarlo.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Juro - Mercoledì 20 Apr 2016, 15:47:32
Non è forse questo il bello della lettura? Vivere una moltitudine di vite diverse, in tempi e luoghi diversi, sentire sul serio lo scorrere del tempo al fianco di quei personaggi amati? Io, tanto per dire, alla fine dei miserabili mi sentii più vecchio di almeno una ventina d'anni e facendo il conto di tutti i libri letti finora, direi che ho superato abbondantemente i 200 anni :P
L'unica cosa che mi dispiace è il non averlo letto prima, perché sarebbe stato un compagno di gioventù splendido.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Dominatore delle Nuvole - Mercoledì 20 Apr 2016, 17:29:17
sentire sul serio lo scorrere del tempo

Centrato in pieno; e aggiungo che anche la autocollocazione storica risulta sfumata e generalizzata nello spostarsi fra tempi e mondi diversi, privando i riferimenti dati dall'esperienza diretta (il presente) dell'ingiusto statuto di unicità.
Conosco più "gente" fra Settecento e Ottocento che nel mio (nostro) presente effettivo ;D

E comunque, puoi ancora considerarlo "compagno di gioventù", anziano non sei :P
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Gladstone - Mercoledì 20 Apr 2016, 20:06:42
Conosco più "gente" fra Settecento e Ottocento che nel mio (nostro) presente effettivo ;D
"I migliori amici di uno storico sono tutti morti" - Cit. di un mio Prof. che può essere valida anche in questo caso. ;)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Nebulina - Giovedì 21 Apr 2016, 22:55:06
Un altro giro di giostra - Terzani

Un regalo di Natale inaspettato, ma gradito come tutti i libri che si fanno spazio nella mia libreria;
non ne avrebbe mai fatto parte se mio fratello non avesse deciso di farmene dono.
Un autore, Terzani, che ha sempre suscitato la mia antipatia e il mio disinteresse, direi oggi, la mia superficialità.
Ogni volta che mi capitava di vedere la sua immagine pensavo a santoni indiani così lontani dalla mia cultura occidentale.
Dei tre libri che erano sotto l'albero è stato l'ultimo a venire aperto e quasi come atto dovuto o sfida:
-Leggilo e poi dimmi cosa ne pensi, come medico, della scelta di Terzani di affrontare la sua malattia! Mi disse mio fratello.
Una mattina iniziai di fronte ad un cornetto caldo e a una tazza di caffè ed è stata dura oltrepassare le prime trenta pagine, fatte di azioni e reazioni che conosco fin troppo bene, che mi apparivano scontate e intrise di quel dolore che, di certo, non ricerco anche nei libri; ma poi pagina dopo pagina sembrava che l'immagine di Terzani si componesse davanti a me, prima sfumata e poi sempre più nitida, da estranea sempre più amica.
Pagina dopo pagina, viaggio dopo viaggio, mi ha fatto scoprire la prospettiva del malato, quella che i tuoi pazienti non ti diranno mai, perché in te cercano la salvezza, il miracolo.
Quasi tutto il libro è una ricerca, un ripetere che la cura ai malanni, in oriente sta nel credere alla cura e non nella cura stessa e così per me è stato questo un viaggio fatto accanto ad un paziente, quel bisogno di essere preso in carico nel suo insieme e non a pezzi.
Uno stile semplice, ma raffinato, un lessico ricercato, ma mai pomposo, lieve come una piuma, malinconico come una foglia cadente fa breccia nel cuore del lettore che è portato a sperare nel miracolo, perché la sua onestà intellettuale non ha uguali, perché alla fine quella pace che cerca la troverà e le scelte fatte, alla prova del tempo gli daranno dato ragione.
Cosa risponderò a mio fratello?
Lo ringrazierò di cuore, perché non lo avrei mai letto, ma mi sarei persa un testo che per me è già fondamentale, un libro che mi ha cambiata in profondità, che mi ha insegnato a non dare niente per scontato, che mentre traffico con le mie medicine, il mio sapere dall'altra parte della scrivania c'è qualcuno che grida “ Io sono qui, no sono solo il mio malanno”.
Un libro che va letto a piccole dosi, un po' ogni giorno, senza esagerare, perché come un seme si deve depositare e crescere piano piano.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Vincenzo - Domenica 1 Mag 2016, 19:59:20
Ho appena letto 22.11.63.
Dico solo una cosa: CAPOLAVORO ASSOLUTO!
Lo consiglio a tutti. King è davvero un maestro.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Nebulina - Lunedì 2 Mag 2016, 19:15:39
Io sto leggendo (con moltissima fatica) IT.
Vero che sono appena all'inizio , si ho già fatto moltissima fatica, ma non è proprio lo stile a non piacermi.

Cosa ti è piaciuto Vincenzo, chissà che magari non riesca a trovare una chiave di lettura che me lo faccia apprezzare.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Vincenzo - Domenica 8 Mag 2016, 15:35:37
Innanzitutto scusa se ti rispondo solo adesso.
In effetti questo è solo il secondo romanzo di King che ho letto, dopo Mr Mercedes (che mi era piaciuto ma molto meno rispetto a 22. 11.63).
Ritengo che King sia fenomenale nella caratterizzazione dei personaggi e  nella gestione della tensione narrativa, ad esempio quando avviene
Spoiler: mostra
il massacro della famiglia Dunning.

Non saprei che dirti riguardo It, non avendolo letto(ma prima o poi lo farò), in ogni caso ti consiglio vivamente 22.11.63,che penso ti piacerebbe molto.
Un saluto e complimenti per le tue recensioni, sempre piacevoli da leggere.  ;)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Kim Don-Ling - Lunedì 9 Mag 2016, 18:56:30
Ho appena letto 22.11.63.
Dico solo una cosa: CAPOLAVORO ASSOLUTO!
Lo consiglio a tutti. King è davvero un maestro.
Vado leggermente OT per dire che in questi giorni io e Chen stiamo guardando la serie con James Franco tratta dal bellissimo romanzo. Per ora siamo a metà strada e, nonostante tra i produttori ci sia lo stesso King, devo dire che non ci ritroviamo nella trasposizione televisiva. Ci sono molte, moltissime differenze, non solo a livello di trama, ma anche e soprattutto (imho) a livello di ritmi. Ottimo il casting, invece.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Dominatore delle Nuvole - Lunedì 9 Mag 2016, 21:21:10
Jerome K. Jerome, Storie di fantasmi per il dopocena. Poco più che un racconto, ma con tutto il necessario. Consigliato come esilarante lettura di una sera (o al massimo due).

Sempre di Jerome, più articolato (e a miglior rapporto lunghezza-prezzo, se non lo trovate in biblioteca), Pensieri oziosi di un ozioso - Un libro ozioso per una vacanza oziosa. Il titolo dice tutto.

Fra le mie letture recenti, spendo due parole su Guerra eterna di Joe Haldeman: è un libro strano, che è scritto molto bene anche se non sembra. Insomma sembra che nulla di quel che succede sia realmente interessante, eppure si va avanti volentieri, un po' per vedere cosa succederà un po' per una certa alchimia della scrittura, che nella sua forte focalizzazione interna, e con un linguaggio molto plausibile per una prima persona (schietto, senza filtri, e comunque solido), porta avanti il libro fino alla fine.
Non leggete il di molto successivo I protomorfi, sempre di Haldeman. Non è proprio brutto, ma è una specie di "compitino", con una buona idea (il Finto Uomo e le sue peregrinazioni) e un resto della trama molto standard. Mi ha ricordato un po' I serpenti di Melqaart di Folco Quilici (però è meglio), libro che non ho apprezzato per niente.
Universo di Heinlein è curioso. Tratta (anzi, fonda) il filone delle "astronavi generazionali (Quelle di Wall - E!). Non è scritto benissimo, ma è talmente elementare che scorre molto bene. Consiglio la lettura: ne uscirete soddisfatti e con la coscienza di aver letto un libro che nel bene e nel male è un passaggio fondamentale della fantascienza. Le scene fondamentali sono tutte azzeccate, e in fondo non c'è molto spazio per scene accessorie.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Brigitta MacBridge - Martedì 10 Mag 2016, 15:06:01
Jerome K. Jerome, Storie di fantasmi per il dopocena. Poco più che un racconto, ma con tutto il necessario. Consigliato come esilarante lettura di una sera (o al massimo due).

Sempre di Jerome, più articolato (e a miglior rapporto lunghezza-prezzo, se non lo trovate in biblioteca), Pensieri oziosi di un ozioso - Un libro ozioso per una vacanza oziosa. Il titolo dice tutto.

Il primo mi manca e lo recupererò senz'altro.
Dei "pensieri oziosi" ne ho un ricordo delizioso. Ricordo come particolarmente divertente il capitolo sugli ombrelli automatici (o era in tre uomini a zonzo?)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Dominatore delle Nuvole - Sabato 21 Mag 2016, 20:54:17
Il primo mi manca e lo recupererò senz'altro.

E aggiungi anche (con priorità maggiore, se posso permettermi) Sul tempo perso a perdere tempo (Ripensamenti oziosi di un ozioso) appena uscito in libreria (almeno qui a Pisa, non so altrove)!
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Nebulina - Mercoledì 25 Mag 2016, 18:31:40
Un Simenon un po' diverso, sempre giallo, ma alle prese con gli occhi privati

"L'uomo nudo" racconti

Che Simenon sia uno dei più grandi scrittori del novecento è cosa risaputa, ma scoprirlo in grado di creare personaggi credibili e interessanti senza soluzione di continuo è qualcosa che non è così scontato.
Questa raccolta di gialli, tre per la precisione, non ha come protagonista Maigret, anche se la sua figura come un fantasma benevolo aleggia nell'aria; ma l' Agenzia 0 : investigazioni provate al cui comando è un ex collabaratore del commissario, che ad un certo punto della carriera decide di mettersi in proprio.
Così, almeno vuol farci credere la quarta di copertina, dovrebbe svolgersi l'azione, casi risolti da occhi privati e non dalla polizia di Stato; la realtà, come è facile aspettarsi, è molto più variegata di quello che viene mostrato e fin dal primo racconto si capisce che il suddetto ex poliziotto Torrence non è davvero il capo, ma ne recita solo il ruolo...perché? Chi è in realtà colui che manovra l'agenzia?
Emile è un ragazzo smilzo, rosso di capelli, timido e impacciato, che ama stare defilato e nascosto, ma è proprio egli il cuore pulsante e il cervello pensante dell'agenzia; spacciandosi per fotografo è sempre con Torrence sui luoghi del delitto, come un bravo impiegato sempre alla scrivania dell'ufficio adiacente, dotato di spioncino, a vigilare sull'operato di Torrence.

Come succede anche nei gialli in cui Maigret è il protagonista anche in questo caso non sono le vicende a farla da padrona, per quanto interessanti e ben raccontate, ma gli stati d'animo e la personalità dei vari personaggi, che sono così ben caratterizzati da rimanere nel'immaginario, è così per la bella ragazza del primo racconto, sarà così per l'avvocato-clochard.
Il tutto tratteggiato con il solito lessico a cui Simenon ci ha abituato essenziale, ma elegante condito con una vena umoristica molto marcata.

Questi primi tre racconti editi da Adelphi sono imperdibili, sia per chi ama il Simenon- Maigret che non Maigret, rappresentando un buon compromesso tra i due mondi dell'autore belga.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Vincenzo - Martedì 19 Lug 2016, 20:04:37
Approfittando di un' offerta speciale oggi ho comprato "La solitudine dell'anima " di Maurizio de Giovanni e "L' ombra dello scorpione" di Stephen King.
Il primo è una raccolta di venti racconti che si lascia leggere in fretta (anche se alcuni sono più che altro riflessioni dell' autore) e che consiglio a chi vuole immergersi nell' atmosfera di Napoli.
Il secondo per ora non sta assolutamente deludendo le attese.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Dominatore delle Nuvole - Martedì 19 Lug 2016, 21:28:50
L'uomo in rivolta di Albert Camus "sta essendo" qualcosa di notevole.
Nel frattempo sto ripassando "La luce fantastica" di Terry Pratchett (ultraconsigliato a chiunque voglia farsi numerose e grassissime risate) e "Jolanda, la figlia del Corsaro Nero" (botte e ancora botte e foreste e divertimento assicurato).

Proseguo inoltre con il Kalevala, prestito di McDuck, che mi sta divertendo tantissimo (benché non sia comico...).

Insomma non mi annoio. :)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: giulial - Sabato 23 Lug 2016, 18:17:12
"Le memorie di Adriano", di M. Yourcenaur.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: cianfa88 - Domenica 24 Lug 2016, 12:58:36
Per la serie facciamoci del male, appena finito Anna Karenina.

Ma è solo allenamento, visto che è già in programma il ben più massiccio Guerra e Pace! Tolstoj di certo aveva un bel po' di tempo libero...ah questi, nobili russi!

Non preoccupatevi per la salute delle mie braccia, entrambi in e-book!
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Paper_Butler - Mercoledì 27 Lug 2016, 09:51:17
A me è piaciuto parecchio l'ultimissimo letto, forse il migliore finora, per me: "Presagio triste". (un nome, un programma.. 8-) ..ma d'altronde chi conosce la nostra "allegrissima" Banana lo sa, se non c'è nulla di un minimo depressivo/deprimente non sarebbe lei.. 8-))
"Presagio triste" non l'ho ancora letto, sono lì lì per comprarlo da tre o quattro anni, ma, complice il fatto che tempo fa mi sono imbattuto in una recensione nella quale mi hanno "spoilerato" fin troppe cose, non mi sono ancora deciso. Comunque, non parliamo di un giallo-thriller, quindi credo che prima o poi lo leggerò comunque!
A distanza di quasi due anni da questa conversazione su Banana Yoshimoto (e dopo aver letto, nel frattempo, anche il più recente “Il lago”), mi sono finalmente deciso a cimentarmi con “Presagio triste”, che tenevo in attesa sul comodino già da qualche mese e ho finito giusto ieri sera.

Anche a me è piaciuto molto, si sente che è un’opera giovanile (in Giappone uscì nel 1988 quando l’autrice aveva ventiquattro anni) ed è fresca, vitale, particolarmente ispirata. Il fatto che sapessi già qual era il filo conduttore della trama non ha inciso sulla gradevolezza della lettura.

Credo sia il nono anno consecutivo in cui leggo almeno un libro di Banana: come scrivevo, mi piace immergermi nelle sue atmosfere a piccole dosi, ne ricavo una sensazione di pace. “Presagio triste” è senz’altro fra i suoi lavori migliori e mi sembra giusto ringraziare Eruyomè per il consiglio! :)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Paperock - Mercoledì 27 Lug 2016, 12:53:43
"E non disse nemmeno una parola" di Heinrich Boll.  Romanzo poco conociuto, ma bello di questo bravo scrittore tedesco.

Un commento.

Germania anno zero:la fine della guerra ha portato macerie e distruzione, i cui segni sono ancora visibili dappertutto, e tanta miseria, ma le macerie sono anche nell'anima di chi l'ha vissuta e fatta...Vite perdute che cercano di ritrovarsi...di comprendersi, di dare un senso alla loro vita in un mondo che non riconoscono piu.....
Questo romanzo ha un'ambientazione che ricorda molto il film di Rossellini( non l'avete visto? male male, è un capolavoro meraviglioso, uno degli ultimi, del neorealismo)..

E nello stesso tempo ecco affacciarsi come un'ombra cupa sul futuro della societa tedesca, pronti a "farli stare bene" il neocapitalismo, la societa dei consumi, pronta a riempire il vuoto, la noia esistenziale, di quelle vite perdute (emblematica la frase"affidatevi al vostro droghiere",droghiere come droga direi, che sottoforma di un immagine pubblicitaria si prsenta insistentemente piu volte davanti ai protagonisti).

Dunque i protagonisti sono una coppia,sposati da quindici anni,Fred e Kate. Vivono in una(sola) stanza misera, priva di igiene(e per questo due dei cinque figli sono morti) con delle mura sottilissime..lui(che lavora come telefonista, lo stesso lavoro di quando era in guerra) non ce la fa piu, non resiste alle strutture della vita quotidiana e diventato pure irascibile abbandona mogli e figli , e girovagva tra bar e tavole calde, bevendo  e osservando la vita scorrere davanti al lui,altre vite perdute...rincorremdo persone che gli scaldano il cuore .., girando per i cimiteri, ossessionato dalla morte.
Fred incontra la moglie solo in alberghi di quart'ordine,per fare disperatamente l'amore e mangiare insieme...Kate non riesce a comprendere fino in fondo la sua scelta,è preoccupata per i bambini che non capiscono la scelta del padre..."Sei diventato un uomo diverso" dice Kate, forse lo crede un'irresponsabile, eppure lui l'ama (come del resto lei che cerca di trovare una soluzione e le confessa che non fa altro che piangere da quando non c'è piu lui ), ma non riesce ad esprimere con le parole quello che sente...il suo disagio.
A volte sentiamo un'amore infinito per quella persona, ma il dolore e la paura ci impedisce di esprimerle, non riusciamo ad esprimere quello che abbiamo dentro, non riusciamo ad esprimere quelle parole.....e questo ci fa allontanarle.
Le ultime sette pagine sono commoventi, almeno a me hanno commosso,quando rivede la moglie come se l'avesse vista per la prima volta, e solo in quella stanza misera , insieme ai suoi, potra trovare l'unico rifugio... .
In modo geniale Hinirich Boll dedica ogni capitolo, alternandoli, ai pensieri personali dei due protagonisti..
Scritto nel 1953 è un gran bel romanzo questo di Heinrich Boll. Perfetto nel descrivere, atttraverso i due protagonisti, lo stato d'animo, il disagio, la paura della miseria, il tormento interiore della Germania, dopo la fine della guerra.

Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: giulial - Giovedì 28 Lug 2016, 21:10:57
"E non disse nemmeno una parola" di Heinrich Boll.  Romanzo poco conociuto, ma bello di questo bravo scrittore tedesco.

Un commento.

Germania anno zero:la fine della guerra ha portato macerie e distruzione, i cui segni sono ancora visibili dappertutto, e tanta miseria, ma le macerie sono anche nell'anima di chi l'ha vissuta e fatta...Vite perdute che cercano di ritrovarsi...di comprendersi, di dare un senso alla loro vita in un mondo che non riconoscono piu.....
Questo romanzo ha un'ambientazione che ricorda molto il film di Rossellini( non l'avete visto? male male, è un capolavoro meraviglioso, uno degli ultimi, del neorealismo)..

E nello stesso tempo ecco affacciarsi come un'ombra cupa sul futuro della societa tedesca, pronti a "farli stare bene" il neocapitalismo, la societa dei consumi, pronta a riempire il vuoto, la noia esistenziale, di quelle vite perdute (emblematica la frase"affidatevi al vostro droghiere",droghiere come droga direi, che sottoforma di un immagine pubblicitaria si prsenta insistentemente piu volte davanti ai protagonisti).

Dunque i protagonisti sono una coppia,sposati da quindici anni,Fred e Kate. Vivono in una(sola) stanza misera, priva di igiene(e per questo due dei cinque figli sono morti) con delle mura sottilissime..lui(che lavora come telefonista, lo stesso lavoro di quando era in guerra) non ce la fa piu, non resiste alle strutture della vita quotidiana e diventato pure irascibile abbandona mogli e figli , e girovagva tra bar e tavole calde, bevendo  e osservando la vita scorrere davanti al lui,altre vite perdute...rincorremdo persone che gli scaldano il cuore .., girando per i cimiteri, ossessionato dalla morte.
Fred incontra la moglie solo in alberghi di quart'ordine,per fare disperatamente l'amore e mangiare insieme...Kate non riesce a comprendere fino in fondo la sua scelta,è preoccupata per i bambini che non capiscono la scelta del padre..."Sei diventato un uomo diverso" dice Kate, forse lo crede un'irresponsabile, eppure lui l'ama (come del resto lei che cerca di trovare una soluzione e le confessa che non fa altro che piangere da quando non c'è piu lui ), ma non riesce ad esprimere con le parole quello che sente...il suo disagio.
A volte sentiamo un'amore infinito per quella persona, ma il dolore e la paura ci impedisce di esprimerle, non riusciamo ad esprimere quello che abbiamo dentro, non riusciamo ad esprimere quelle parole.....e questo ci fa allontanarle.
Le ultime sette pagine sono commoventi, almeno a me hanno commosso,quando rivede la moglie come se l'avesse vista per la prima volta, e solo in quella stanza misera , insieme ai suoi, potra trovare l'unico rifugio... .
In modo geniale Hinirich Boll dedica ogni capitolo, alternandoli, ai pensieri personali dei due protagonisti..
Scritto nel 1953 è un gran bel romanzo questo di Heinrich Boll. Perfetto nel descrivere, atttraverso i due protagonisti, lo stato d'animo, il disagio, la paura della miseria, il tormento interiore della Germania, dopo la fine della guerra.


Molto interessante. Boll è un autore che apprezzo molto, credo che lo prenderò come un consiglio.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Maximilian - Lunedì 1 Ago 2016, 17:16:23
Ho da poco finito Gente di Dublino: la maggior parte delle volte finivo i vari episodi chiedendomi "E quindi?"
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Paperock - Lunedì 1 Ago 2016, 21:52:58
Però "I morti" il racconto finale è bellissimo.Una bella riflessione sulla vita e la morte. Tra l'altro consiglio di vedere anche il film che ne trasse John Houston(the dead), un film di rara bellezza ed emozione.Uno dei finali piu belli della storia del cinema.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Eruyomè - Lunedì 1 Ago 2016, 21:56:30

A distanza di quasi due anni da questa conversazione su Banana Yoshimoto (e dopo aver letto, nel frattempo, anche il più recente “Il lago”), mi sono finalmente deciso a cimentarmi con “Presagio triste”, che tenevo in attesa sul comodino già da qualche mese e ho finito giusto ieri sera.

Anche a me è piaciuto molto, si sente che è un’opera giovanile (in Giappone uscì nel 1988 quando l’autrice aveva ventiquattro anni) ed è fresca, vitale, particolarmente ispirata. Il fatto che sapessi già qual era il filo conduttore della trama non ha inciso sulla gradevolezza della lettura.

Credo sia il nono anno consecutivo in cui leggo almeno un libro di Banana: come scrivevo, mi piace immergermi nelle sue atmosfere a piccole dosi, ne ricavo una sensazione di pace. “Presagio triste” è senz’altro fra i suoi lavori migliori e mi sembra giusto ringraziare Eruyomè per il consiglio! :)

Ma grazie a te, che cosa carina...e dopo così tanto tempo! Ovviamente mi fa molto piacere ti sia piaciuto :)

Consigliare libri, come anche film o altro (ma penso che coi libri sia decisamente peggio!) è un azzardo mica da poco, poi io con le parole non sono brava, quindi che qualcuno arrivi a fidarsi delle mie sporadiche sparate fa notevolmente piacere (soprattutto al mio ego malandato) e riempie di una certa, magari piccola, ma bella soddisfazione! :)


E quindi, già che ci siamo mi pare giusto proporre e sbrodolare al mondo i miei ultimi compagni di comodino: il Bar Sport di Benni, che non so più da quanto mi ripromettevo di leggere - e finalmente ce l'ho fatta! (e meno male, Benni è un genio!), e La casa fantasma, un libricino strano, a metà tra il giallo e l'horror scritto dai due coniugi May e Jacques Futrelle. La storia è carina, lo spunto particolare, e ancor più affascinante e curiosa è in realtà la vita dell'autore, personaggio originale, colto, eclettico e celebre giallista, incredibilmente morto sul Titanic.

E tra parentesi, io ho un po' abbandonato Banana ultimamente, ma ora che ci penso qualcosa di suo, in attesa sullo scaffale da qualche parte, dovrei averlo (Amrita e H/H, e poi il mondo di Banana Yoshimoto, del suo fedele traduttore Giorgio Amitrano), e mi sa che ci faccio un pensierino...Se li hai già letti magari sai dirmi se valgono la pena..almeno so in anticipo cosa aspettarmi ;)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Gumi - Lunedì 1 Ago 2016, 22:37:01
Per la serie facciamoci del male, appena finito Anna Karenina.

Ma è solo allenamento, visto che è già in programma il ben più massiccio Guerra e Pace! Tolstoj di certo aveva un bel po' di tempo libero...ah questi, nobili russi!

Non preoccupatevi per la salute delle mie braccia, entrambi in e-book!
Buffo, anche io ho appena finito il romanzo di Tolstoj anche se non ho in programma Guerra e Pace, almeno per ora.

Ho poi letto la Collina dei Conigli (Watership Down, Richard Adams) su consiglio del buon Mickeynic00 e con un salto carpiato all'indietro sono tornato nell'Alabama degli anni '30 per godermi quel meraviglioso personaggio di Atticus Finch ne il buio oltre la siepe (To Kill a Mockingbird, Harper Lee)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Gumi - Lunedì 1 Ago 2016, 22:37:43
io con le parole non sono brava
ma finiscila :P
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Maximilian - Martedì 2 Ago 2016, 15:22:41
Però "I morti" il racconto finale è bellissimo.Una bella riflessione sulla vita e la morte.
E' vero, però quasi tutta la parte della festa non c'entra nulla con il messaggio a cui l'autore vuole arrivare.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: R-Westbrook0 - Martedì 2 Ago 2016, 17:20:10
L'uomo in rivolta di Albert Camus "sta essendo" qualcosa di notevole.

Vorrei iniziare a leggere Camus, da cosa parto ?
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Paper_Butler - Martedì 2 Ago 2016, 17:41:11
Ma grazie a te, che cosa carina...e dopo così tanto tempo! Ovviamente mi fa molto piacere ti sia piaciuto :)
Piacere mio, davvero! :)

E tra parentesi, io ho un po' abbandonato Banana ultimamente, ma ora che ci penso qualcosa di suo, in attesa sullo scaffale da qualche parte, dovrei averlo (Amrita e H/H, e poi il mondo di Banana Yoshimoto, del suo fedele traduttore Giorgio Amitrano), e mi sa che ci faccio un pensierino...Se li hai già letti magari sai dirmi se valgono la pena..almeno so in anticipo cosa aspettarmi ;)
Guarda caso, purtroppo, non ho letto né i due che citi né il libro dell'ottimo Amitrano... So che "Amrita" è la sua opera più lunga, è da tempo nella mia "wishlist" e anche gli altri mi sembrano interessanti: a questo punto, nel caso li leggessi, fammi sapere tu cosa ne pensi! Per il momento, comunque, penso che prima di tornare a immergermi nelle atmosfere delicate di Banana attenderò qualche tempo (magari l'anno nuovo, così saranno dieci di fila con lei!). ;)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Dominatore delle Nuvole - Martedì 2 Ago 2016, 17:57:43
Vorrei iniziare a leggere Camus, da cosa parto ?

Dunque: io ho cominciato con La caduta. Poi, a scuola, ho letto La peste e recentemente Lo straniero.

Ecco, forse pecco di personalizzazione, ma farei esattamente questo tragitto.

La caduta è un libro sottile, ma molto più compatto della Peste e più stravagante de Lo straniero. Due caratteristiche che si prestano ad una lettura introduttiva, cui si aggiunge l'ironia dello stile, assente o quasi nelle altre due opere.

È una sorta di monologo di un "giudice-penitente" (capirai che significa) che in maniera molto lucida ma con tocchi istrionici, quasi teatrali, porta avanti un discorso piuttosto intellettuale. Ci sono dei fatti, narrati in flashback (o analessi), ma niente di particolarmente complesso e curato come ne La peste.
Questo tipo di figura, e la relazione che ha con il genere umano, può essere più semplice da gestire ad un primo impatto, ma è già di per sé ricchissima.

Un'avvertenza: lo stile del Camus consueto è più attento, più preciso e anche più limpido di quello de La caduta. Se alcuni passaggi ti sembrano un po' peregrini, o non giustificati, abbi fiducia nel proseguo del libro (che è molto breve); il quadro finale tiene insieme tutto in un risultato di grande forza espressiva.
Se poi vorrai vedere come la visione filosofica di Camus lavora sugli esseri umani in carne ed ossa, allora potrai leggere La peste, che è molto più impegnativo, a parer mio, anche se dotato di una trama più affascinante (necessaria per veicolare l'immenso lavoro riflessivo per cui il libro merita l'appellativo di caposaldo del Novecento).

L'uomo in rivolta invece è un saggio, molto vivo, ma magari da affrontarsi dopo.




P.S.: Un'edizione Bompiani de La caduta reca anche i due Discorsi di Svezia, pronunciati in occasione dell'accettazione del Nobel. Occasione unica per comprendere la concezione dell'arte da parte di Camus, e meglio ancora in coda ad un libro così "artistico" (e in certo senso astratto) come questo. Se riesci a trovarla, prendi questa. ;)



Eventualmente dimmi qualcos'altro sui tuoi gusti: secondo come, potrei cambiare il mio suggerimento.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: james joyce - Martedì 2 Ago 2016, 22:58:34
io partirei dal mito di sisifo, così ti fai una bella idea del camus pensiero.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Dominatore delle Nuvole - Giovedì 4 Ago 2016, 12:16:46
io partirei dal mito di sisifo, così ti fai una bella idea del camus pensiero.

Devo leggerlo!
Dimenticavo Caligola, interessante opera teatrale, ma forse non adattissima come introduzione.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Paper Bat 82 - Sabato 20 Ago 2016, 11:50:19
Quasi quasi butto anche io la televisione...
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Solomon Cranach - Sabato 20 Ago 2016, 13:05:08
Io sto leggendo Finzioni di Borges, dopo aver terminato L'aleph.
Straordinario, lo consiglio a tutti.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Dominatore delle Nuvole - Sabato 20 Ago 2016, 13:17:59
Io sto leggendo Finzioni di Borges, dopo aver terminato L'aleph.
Straordinario, lo consiglio a tutti.

Posso dirlo senza tema di smentita, due dei miei libri preferiti.
Peraltro, da Borges potresti fare il "saltino" e leggere qualche racconto di Cortàzar. :)

Citazione
Quasi quasi butto anche io la televisione...

Se è nuova puoi sempre usarla come vassoio. Se invece è vecchia cedila a un fattore: le galline se la contenderanno per covarci dentro.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Paper Bat 82 - Sabato 20 Ago 2016, 14:04:14


Se è nuova puoi sempre usarla come vassoio. Se invece è vecchia cedila a un fattore: le galline se la contenderanno per covarci dentro.

Zitto ;) che so' 6 mesi che ho Moby Dick sul comodino, e non riesco a finirlo...
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Dominatore delle Nuvole - Sabato 20 Ago 2016, 14:09:34

Zitto ;) che so' 6 mesi che ho Moby Dick sul comodino, e non riesco a finirlo...

Io ho avuto fortuna: me l'hanno letto (mio padre, a sette-otto anni) evitandomi lo sforzo...
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Nebulina - Domenica 21 Ago 2016, 19:35:42
Io sono un po' arenata su IT di King, sono quasi a metà e finalmente sempre prendere un ritmo... speriamo!!!!
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Dominatore delle Nuvole - Domenica 21 Ago 2016, 20:06:17
Io sono un po' arenata su IT di King, sono quasi a metà e finalmente sempre prendere un ritmo... speriamo!!!!

Di IT (del film, però), ricordo un doppiaggio divertentissimo in cui lui si sporgeva dal tombino per parlare con il bambino e gli chiedeva: "C'hai mica la chiave del dodici?" ;D
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Eruyomè - Martedì 23 Ago 2016, 14:34:16
Io sono un po' arenata su IT di King, sono quasi a metà e finalmente sempre prendere un ritmo... speriamo!!!!

Basta che non speri troppo nel finale.. King proprio non ci sa fare, i finali non li sa scrivere,  e qui men che meno. Spesso rovina tutto.  Sarà che,  potesse,  andrebbe avanti all'infinito, prolisso com'è..(e,  sia chiaro,  a me la sua scrittura piace ;D Non voglio mica rinnegare la mia fase kinghiana..a suo modo è stata,  eoni fa,  formativamente importante! ;D)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Vincenzo - Martedì 23 Ago 2016, 16:07:58
A proposito di King, ho appena terminato l' Ombra dello scorpione.
Un libro che certamente è da consigliare, con dei protagonisti con i quali empatizzare è immediato. In alcuni punti in effetti King è decisamente molto prolisso e il finale è leggermente scontato, ma personalmente ciò non mi ha impedito di apprezzare il romanzo.
Non capisco però perché abbia questo titolo, visto che gli scorpioni verranno nominati tre o quattro volte e non hanno nessun ruolo nella vicenda.
C'è qualcuno che lo abbia letto? Cosa ne pensate? E quale altra opera dell' autore consigliereste?
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Eruyomè - Martedì 23 Ago 2016, 20:16:18
C'è qualcuno che lo abbia letto? Cosa ne pensate? E quale altra opera dell' autore consigliereste?

Bellissimo. Mastodontico e in edizione integrale, è stato il primo suo che ho letto, ed è stato colpo di fulmine. E meno male mi era piaciuto, che mille pagine come primo approccio all'autore erano state veramente una follia. Ero stata catturata dalla trama, in effetti le ambientazioni post-apocalittiche le adoro, e credo questa sia, in assoluto, tra le migliori del genere.

Non ricordo granché l'attinenza al titolo..c'è da dire che è una scelta italiana, comunque. Il titolo originale è The Stand.

Temo di aver già consigliato King in lungo e in largo, anche qui, ma a costo di venire a noia,  ;D posso sempre ammorbare un altro po' con qualche titoletto per me fondamentale: Carrie, Pet Sematary, Misery. Magari anche La metà oscura e Dolores Claiborne.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Solomon Cranach - Martedì 23 Ago 2016, 20:40:37
A proposito di King, ho appena terminato l' Ombra dello scorpione.
Un libro che certamente è da consigliare, con dei protagonisti con i quali empatizzare è immediato. In alcuni punti in effetti King è decisamente molto prolisso e il finale è leggermente scontato, ma personalmente ciò non mi ha impedito di apprezzare il romanzo.
Non capisco però perché abbia questo titolo, visto che gli scorpioni verranno nominati tre o quattro volte e non hanno nessun ruolo nella vicenda.
C'è qualcuno che lo abbia letto? Cosa ne pensate? E quale altra opera dell' autore consigliereste?
It va letto, come hanno detto qualche post sopra il tuo: è semplicemente fondamentale nella sua bibliografia.

Non farti tentare invece dalla saga della Torre Nera: parte benissimo, ma King perde completamente la bussola in corso d'opera, principalmente (ma i motivi son tanti) perché gli ultimi libri li scrisse anni dopo i primi, quando non solo il suo stile era maturato, ma pure lui come persona era molto cambiato dal ragazzetto sognatore e decisamente strafatto (come si definisce lui nell'introduzione del primo, L'ultimo cavaliere) delle "origini".
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Vincenzo - Martedì 23 Ago 2016, 21:07:33
Grazie dei consigli. Allora It sarà il prossimo della lista.  :)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: rikki-tikki-tavi - Martedì 23 Ago 2016, 22:33:35
Concordo pienamente con quanto detto sopra a proposito della serie "la torre nera". Pur amando molto i libri di Stephen  King, (IT e'uno dei miei preferiti che ho letto anni e anni fa), quelli  non  mi sono proprio piaciuti, ma tutto il resto...come dimenticare  ad esempio la raccolta "Stagioni diverse" con "Le ali della liberta' " e  "Stand by me" -da cui sono stati tratti due film molto belli!!!
Comunque ora ho appena finito, tra un fumetto e l'altro dato che quest'estate il mio comodino  e' ben fornito con tutte quelle medaglie olimpiche, l'ultimo giallo di R.Galbraith (che poi e' J.K.Rowling ), il titolo e' "La via del male". Qualcuno lo ha letto? Mi e' piaciuto abbastanza, ma meno dei primi due, perche' mi ha dato l'impressione che qui si focalizzasse l'attenzione di piu' sul rapporto tra i due protagonisti il detective Cormoran Strike e la sua assistente Robin che sulla trama vera e propria del giallo.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Solomon Cranach - Martedì 23 Ago 2016, 23:13:07
Non posso che essere d'accordo riguardo a Stand by Me e a Le ali della libertà (anche se i racconti da cui sono stati tratti si chiamano rispettivamente Il corpo e La redenzione di Shawshank, quindi devi cercarli con questi titoli): vale la pena recuperare sia i lungometraggi che i due lavori di King :)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Dani_Delux - Sabato 27 Ago 2016, 14:07:25
Appena finito di leggere, in 15 minuti, Lo Strano Caso del Dottor Galvan.
Ne avevo sentito parlare male, e invece mi è piaciuto parecchio  ;D
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Chen Dai-Lem - Lunedì 19 Set 2016, 08:30:21
Quest'estate sono stata impegnata nel recupero di Conan Doyle..non avevo mai letto niente dell'autore (appassionata di gialli era una lacuna che non potevo proprio avere..ma che ci volete fare da piccola ero stata conquistata da zia Agatha e ho continuato con lei, poi ho scoperto Dickson Carr e ora sono arrivata, finalmente, a Conan Doyle). Devo dire che mi ha conquistata subito e insomma Sherlock Holmes è un personaggio affascinante, ma anche inquietante a volte. Ho recuperato l'opera di Conan Doyle in spiaggia, grazie al Mammut della Newton Compton (che, devo dire, è tutto tranne che comodo) di Kim e non sono riuscita a finirlo ancora..no, mi sono arenata a metà, ma non perchè non mi piaccia o mi annoi (ovviamente in una valanga di racconti come quella raccolta in questo volumone ci sono quelli più riusciti e quelli meno), ma quando ho capito che avevo bisogno di staccare un po' e cambiare genere, ho deciso di lasciarlo un po' da parte per poi riprenderlo fra un po' di tempo, perchè rischiavo di rovinarmi il piacere della lettura e sarebbe stato un peccato.
Tirando le somme finora ho letto Uno studio in rosso, Il segno dei quattro, Le avventure di Sherlock Holmes, Le memorie di Sherlock Holmes, Il mastino dei Baskerville e sono arrivata a metà dei racconti contenuti ne Il ritorno di Sherlock Holmes.
I racconti sono belli anche se, come ho detto prima, ovviamente ci sono quelli più riusciti di altri. Dopo un po' che li leggevo, avevo capito un po' lo schema e a volte arrivavo alla soluzione prima di leggerla, altre volte Sherlock doveva portare me e Watson per mano durante tutta la spiegazione. Di tutta questa lettura mi sono rimasti soprattutto la tensione degli appostamenti (magari notturni) con Watson, in attesa del criminale e lo sconcerto che quest'ultimo mi provocava ogni volta che non riconosceva Holmes..oh capisco che Holmes è un mago dei travestimenti, ma cavolo! Watson lo conosceva tanto bene, al punto da sapere dalle espressioni se Holmes era sereno o teso, se era vicino alla soluzione oppure no, ma bastava che quest'ultimo si mettesse un paio di baffi finti e non lo riconosceva più!!! Incredibile!
Per quanto riguarda i romanzi, invece, quello che mi è piaciuto di più non è Il mastino dei Baskerville, bensì Uno studio in rosso..la spiegazione credo che sia abbastanza semplice: Lo studio in rosso è la prima cosa che ho letto e già questo è importante, perchè quello che si legge per primo tende a rimanerti impresso, mi è piaciuta anche molto la struttura del racconto con questa cesura a metà e la riunione delle due parti alla fine; Il mastino dei Baskerville, invece, l'ho letto dopo molti racconti e sembrava non decollare mai perchè i racconti hanno un ritmo più serrato, dovendosi esaurire in poche pagine..ciò non toglie che sia comunque un ottimo romanzo.

Per staccare ho cambiato completamente genere e ho letto L'amante giapponese di Isabel Allende.. La storia mi è piaciuta..ma sono rimasta un po' spiazzata dallo stile dell'autrice che credevo molto più ostico (ricordo che dovevo leggere La casa degli spiriti per scuola ormai secoli fa, e ho fatto molta fatica..magari era semplicemente il periodo e se dovessi rileggerlo cambierei idea). La storia invece è scorrevolissima e l'ho letto tutto d'un fiato.
Ora voglio leggere Paula, libro che la Allende ha scritto durante la malattia che ha portato alla morte la figlia, per poter conoscere un'altra opera dell'autrice e farmi un'idea più precisa.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Vincenzo - Martedì 4 Ott 2016, 17:25:02
Scusate la domanda, ma stamattina in un mercatino vicino all'università ho visto Punto critico di Crichton e Inverno nero di William Dietrich.
Volevo sapere se qualcuno li abbia letti e nel caso li consigliasse o meno. Grazie!
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Dominatore delle Nuvole - Mercoledì 5 Ott 2016, 20:23:59
Purtroppo non li ho letti. Ma nel caso che non conoscessi Crichton, posso dirti che ho letto Jurassic Park e un altro (il cui titolo al momento mi sfugge) e mi sono proprio piaciuti.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Chen Dai-Lem - Martedì 8 Nov 2016, 16:16:12
Ho finito di leggere Paula di Isabel Allende..devo dire che mi è piaciuto molto. Anche qui ho trovato lo stile semplice e scorrevole dell'autrice, unito però, in questo caso, a emozioni molto forti. L'autrice inizia a scrivere questo libro nelle corsie di ospedale durante il periodo di coma della figlia Paula; il libro inizia come una lettera, con il preciso obiettivo di ripercorrere la storia della famiglia Allende nel caso che, risvegliandosi, Paula non ricordasse più. L'autrice si mette a nudo in queste pagine, raccontando pregi e difetti della sua famiglia, le varie avventure vissute nel corso della sua vita, il matrimonio fallito e il nuovo amore per Willie (che ho scoperto poi essere finito proprio l'anno scorso..e devo dire che ci sono rimasta male, perchè mi ero molto legata a tutte le persone della famiglia durante la lettura), il colpo di stato con la morte dello zio Salvador Allende. Ma la parte più emozionante è sicuramente quella in cui parla della malattia della figlia, quella in cui viviamo l'angoscia di questa madre che è l'ultima a smettere di sperare nella guarigione della figlia ed è pronta a tutto pur di salvarla; è l'ultima che capisce che si deve staccare da lei e lasciarla andare ma anche la prima che, una volta capito, cerca di far di tutto per alleviarle il dolore e invoca gli spiriti della sua famiglia (eh sì, gli spiriti sono decisamente una costante nella vita e nella scrittura di questa bravissima autrice) perchè aiutino Paula a compiere questo ultimo viaggio.
Prima di iniziare queste letture non mi ero mai interessata a Isabel Allende, ma devo dire che il tipo di scrittura mi piace molto. Non nego che alla fine mi sono anche commossa.

Il prossimo libro è Lo stupore di una notte di luce di Clara Sanchez, seguito de Il profumo delle foglie di limone.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Paper Bat 82 - Sabato 12 Nov 2016, 11:15:15
Ancora Moby Dick
Voglio inserire un passaggio che ho letto oggi:

{...}

Per certi particolari, la più maestosa veduta fisiognomica che si possa avere di un capodoglio è forse quella dell'intera parte davanti alla testa.
Questo suo aspetto è sublime.
Una bella fronte umana, quando è in meditazione, pare l'Oriente al momento in cui è turbato dall'arrivo del mattino. Nel riposo del pascolo, la fronte arricciata del toro ha in sè un tocco di grandezza. Quando spinge il pesante cannone su per le gole della montagna, la fronte dell'elefante è maestosa. Umana o animale, la mistica fronte è come quel grande, aureo sigillo apposto dagli imperatori germanici sui loro decreti.
Ma nella maggior parte delle creature, anzi nello stesso uomo, molto spesso la fronte è solo una mera striscia di terra lungo la linea della neve. Poche sono le fronti che, come quella di Shakespeare o di Melantone, s'innalzano così in alto e scendono così in basso da far sembrare gli occhi come dei chiari, eterni immutabili laghi di montagna; e molto al di sopra di essi, nelle pieghe della fronte, vi pare di seguire le tracce dei pensieri ramificati che scendono lì ad abbeverarsi, come i cacciatori degli altopiani scozzesi seguono la neve le orme dei cervi. Ma nel grande capodoglio questa elevata, possente, divina dignità propria della fronte è così immediatamente amplificata che, guardandolo bene dalla parte frontale, sentite la divinità e le paventate più fortemente che non contemplando qualsiasi altro oggetto della natura vivente.


{... dal capitolo 79. Righe da 37 a 57}


{...}

Ma come: genio nel capodoglio? Forse che il capodoglio ha mai scritto un libro o fatto un discorso? No, il suo grande genio è proclamato proprio dal suo non far nulla di particolare per dimostrarlo. E proclamato anche dal suo piramidale silenzio. E questo mi fa venire in mente che se il grande capodoglio fosse stato noto al giovane mondo orientale, sarebbe stato divinizzato dalla magica puerilità dei concetti di quelle genti. Hanno divinizzato il coccodrillo del Nilo, perchè il coccodrillo è privo di lingua; e neppure il capodoglio ce l'ha la lingua, o per lo meno essa è così eccezionalmente piccola che non può sporgere fuori.



{...[size=8]Capitolo 79 righe da 67 a 75[/size]}


{...}

Rifornito di quanto gli abbisognava, Derick se ne andò; ma non aveva ancora raggiunto la fiancata della sua nave quando, quasi simultaneamente, furono avvistate dai colombieri di entrambe le navi alcune balene. Derick era tanto ansioso di dar loro la caccia che, senza neppure fermarsi a depositare a bordo la latta per l'olio e il suo serbatoio, fece  compiere un giro alla lancia e si mise a inseguire quei leviatanici serbatoi per lampade.
Ora siccome la preda era affiorata a sottovento, lui e le altre tre lance tedesche che lo avevano immediatamente seguito avevano un notevole vantaggio...


[...Capitolo 81 dal rigo 35 al rigo 42}

Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Paperock - Domenica 13 Nov 2016, 13:53:52
Il mondo nuovo - Ritorno al mondo nuovo - Aldous Huxley

Lucidamente profetico.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Dani_Delux - Lunedì 5 Dic 2016, 14:20:58
Ho concluso Milioni di Milioni (Marco Malvaldi) e l'ho trovato un libro davvero molto bello. Non solo un libro comicissimo e dai personaggi davvero simpatici, ma anche un giallo ben costruito e con un senso di esistere (il colpevole è davvero difficile da intuire, anche se gli elementi ci sono per farlo).
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: AndyHawkGamma - Venerdì 23 Dic 2016, 16:47:21
Al momento sul mio comodino si trova Aut-Aut (originariamente noto come Enten-Eller) di Søren Kierkegaard.
Non sono un grandissimo amante di filosofia ma lungo tutta la mia carriera scolastica ho avuto modo di apprezzare alcuni pensieri filosofici, e sono stato in particolar modo intrigato dal concetto di "scelta", che è uno dei temi centrali di questo saggio epistemologico.
Per ora la lettura, sicuramente impegnativa, scorre e si lascia apprezzare, sia mai che al termine di essa decida di condividere con voi un po' della "saggezza" che questo libro ha da offrire, sia mai che potrebbe illuminare la mia mente al punto da ispirarmi a qualcosa di più alto  :D
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Dominatore delle Nuvole - Venerdì 23 Dic 2016, 16:59:30
Al momento sul mio comodino si trova Aut-Aut (originariamente noto come Enten-Eller) di Søren Kierkegaard.
Non sono un grandissimo amante di filosofia ma lungo tutta la mia carriera scolastica ho avuto modo di apprezzare alcuni pensieri filosofici, e sono stato in particolar modo intrigato dal concetto di "scelta", che è uno dei temi centrali di questo saggio epistemologico.
Per ora la lettura, sicuramente impegnativa, scorre e si lascia apprezzare, sia mai che al termine di essa decida di condividere con voi un po' della "saggezza" che questo libro ha da offrire, sia mai che potrebbe illuminare la mia mente al punto da ispirarmi a qualcosa di più alto  :D

Leggi, leggi. Non ho mai approcciato Kierkegaard se non con un fulmineo passaggio al liceo, e se tu avessi degli spunti da suggerirci a fine lettura mi farebbe molto piacere.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Topdetops - Martedì 10 Gen 2017, 14:19:59
Ho appena finito Uno studio in rosso di Conan Doyle :). Bellissimo.Ora mi appresto a finire i romanzi di Sherlock Holmes,e poi Il mondo perduto.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Paper Bat 82 - Mercoledì 11 Gen 2017, 23:18:51
I Pirati della Malesia

Devo dire che di mia spontanea volontà forse mai avrei iniziato a leggere il Ciclo dei pirati della Malesia, iniziando per di più dal terzo capitolo.

La televisione, il cinema, le fiction, le parodie comiche, i reality  schock  hanno completamento distrutto personaggi  come Sandokan o Tarzan.

Tanto da rendermi disgustosa qualsiasi lettura...

Ma questo libro era un regalo, e mi dispiaceva lasciarlo li ad impolverirsi in libreria.
Non mi aspettavo niente di che, ormai alla mia veneranda età neanche l'ultimo film pixar che mandano in replica in televisione, riesce a sorprendermi.

Ma questo romanzo/racconto, mi ha sorpreso davvero, pieno di colpi di scena e di diaologhi immediati ed avvincenti.
Sembrava davvero di trovarsi li insieme a loro.
Un fumetto senza disegni.


Un precursore quasi.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Dominatore delle Nuvole - Venerdì 13 Gen 2017, 14:05:07
Anche per me fu il primo, letto a dodici anni. Sambigliong über alles.

Si può dire che sia fra i libri che mi hanno segnato di più.


Curiosità: durante lo scontro nella giungla presso Sarawak, se non ricordo male viene detto che gli unici superstiti dello scontro sono Sandokan, Yanez, Kammamuri, Ada, Sambigliong e il latineggiante Tanauduriam. Capitoli dopo, Sandokan ritorna a Sarawak e ci ritrova Aïer-Duk con i suoi tigrotti, evidentemente resuscitati di colpo. ;D
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Paper Bat 82 - Venerdì 13 Gen 2017, 22:51:29
Nella versione Integrale (quella più lunga), Aïer-Duk configura tra i sopravvissuti.


Mitica resta comunque la regolare resurrezione di Tremal-Naik.




pure il tedesco sai...
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Solomon Cranach - Sabato 14 Gen 2017, 00:49:39
pure il tedesco sai...
Ma come, non si era ancora capito che il Dominatore è onnisciente? ;D
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Dominatore delle Nuvole - Sabato 14 Gen 2017, 10:52:35
Nella versione Integrale (quella più lunga), Aïer-Duk configura tra i sopravvissuti.

Cosa mi dici!

Urge recupero ed esegesi!

P.S. Beh, quell'espressione potrei conoscerla pure se non sapessi il tedesco, credo...
Grazie per l'immeritata stima di cui mi si onora. ;D


Comunque dal canto mio ho appena finito L'uomo in rivolta di Albert Camus.
Leggetelo.
Potrete essere d'accordo in tutto o in parte con le tesi esposte, ma leggetelo.
Per quanto mi riguarda lo trovo un testo che, depurato di qualche posizione un po' datata e di qualche ingenuità interpretativa (se mi è permesso dirlo; comunque pochissime) conserva una forza a tutto campo, la cui profondità è stato sin troppo facile, negli ultimi decenni, ignorare.
Non è questione di un "messaggio", ma di un ragionamento ampio e complessivo (talvolta giusto un po' ripetitivo, in alcuni capitoli centrali; ma va pure considerato il contesto intellettuale in cui scriveva, in buona parte schierato su posizioni diverse) sulla "rivolta", ovvero sulla risposta di un uomo ad un sentimento di insofferenza per la propria od altrui condizione. Risposta che, come si vede, può avere molte vie; e investigare, storicamente e filosoficamente, queste vie, schiude considerazioni davvero attuali.


Sulla celebre polemica con Sartre: mi sono informato appena superficialmente, ma mi verrebbe da dire che si tratta di uno di quei casi in cui posizioni diverse con radici diverse e manifestazioni pubbliche di diverso tono, carattere, schieramento, hanno più in comune di quanto non possa sembrare ad occhio esterno. E che avrebbero potuto trarre dalle rispettive opere di che correggere gli errori e soprattutto le prese di posizione reciproche. Come deve essersi reso conto Sartre nel valutare complessivamente il suo rapporto con l'amico di un tempo al momento della tragica scomparsa di questo.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Paper Bat 82 - Sabato 14 Gen 2017, 21:00:38
Adesso sto leggendo James Joyce* Il ritratto dell'artista da giovane, precursore del suo Ulisse.
Con la speranza che il @DdN non l'abbia già letto a 5 anni.
 ;)
 


[size=8]* fa sempre molto chic questo nome.[/size]
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Dominatore delle Nuvole - Domenica 15 Gen 2017, 21:38:25
Tranquillo, l'ho letto non più di un paio d'anni fa. ;D
E l'ho trovato… interessante. Molto ben scritto, ovviamente, e molto interessante appunto, probabilmente il migliore nel suo genere (ammesso che un tale genere esista). Non lo metterei tra i miei preferiti, e ne ho scordato alcune parti, ma c'era per esempio un discorso di "estetica" piuttosto interessante e per nulla scontato.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bacci - Domenica 15 Gen 2017, 22:16:29
"Storia della letteratura del terrore. Il «gotico» dal Settecento ad oggi" di David Punter.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Vito65 - Lunedì 16 Gen 2017, 10:05:35
Anna Karenina. Probabilmente mi farà compagnia per tutto l'inverno.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Sattia - Mercoledì 25 Gen 2017, 21:43:25
"Wonder" di R.J. Palacio :) molto bello
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Kim Don-Ling - Venerdì 27 Gen 2017, 16:53:24
Sto leggendo La Masseria delle Allodole di Antonia Arslan, un libro che porta una testimonianza sul genocidio degli Armeni avvenuto nel 1915.
Sono arrivato circa a metà... devo dire che sono pagine veramente struggenti.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Juro - Mercoledì 1 Feb 2017, 16:01:16
Finito di leggere Le notti di Salem di King, e l'ho trovato fenomenale. Mi sa che di King mi procuro qualche altra cosa ancora, ogni volta mi piace di più :)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Eruyomè - Mercoledì 1 Feb 2017, 16:35:52
King, mio primo amore vero, credo comincerò a riprenderlo in mano anche io, dopo periodo troppo lungo di abbandono: mi han regalato a Natale una bella edizione del suo saggio Danse macabre che decisamente mi ha fatto tornar la voglia! ( e Le notti di Salem mi manca!)

Ovviamente il saggio lo consiglio, è più che interessante, per capire lui e non solo...
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bacci - Venerdì 10 Feb 2017, 01:41:58
Vorrei consigliare a tutti Il commesso, di Bernard Malamud, che ho appena finito di leggere. Il libro parla delle storie di alcuni personaggi che ruotano intorno a un negozietto di alimentari nella New Work alla fine degli anni '50, di proprietà di Morris Bober, umile commerciante ebreo. Pochi romanzi negli ultimi anni mi hanno tenuto incollato alla lettura dalla prima all'ultima pagina come questo, sebbene i personaggi e gli eventi narrati non abbiano nulla di eclatante o eccitante, ma la prosa di Malamud e il modo carico di umanità in cui ha scelto di raccontare questa specifica storia mi ha proprio colpito profondamente.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Paperock - Venerdì 10 Feb 2017, 20:34:27
Mia cugina Rachele, Daphne Du Maurier, scrittrice ben nota a Hitchcock
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Dominatore delle Nuvole - Venerdì 10 Feb 2017, 20:35:42
ben nota a Hitchcock

È anziana, tua cugina.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Paperock - Sabato 11 Feb 2017, 13:37:30
Era tanta anziana che l'hanno pure seppellita  da tempo. :)
A"Mia cugina rachele" unita anche la (RI)lettura di Candido e altri racconti di Voltaire
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Juro - Sabato 18 Feb 2017, 11:01:16
E via, sono stato decisamente preso dall'onda King.
Divorato 22.11.'63, aspetto che il corriere mi consegni It (la libreria non l'aveva) e l'unica cosa che mi ferma, al momento, da L'ombra dello scorpione che mi diede mio zio tempo addietro è che a guardarlo pare pure più grosso del signore degli anelli, e io ormai posso leggere solo nei ritagli di tempo...
Ma mizzeca mi piace come scrive!
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Solomon Cranach - Sabato 18 Feb 2017, 17:03:00
E via, sono stato decisamente preso dall'onda King.
Divorato 22.11.'63, aspetto che il corriere mi consegni It (la libreria non l'aveva) e l'unica cosa che mi ferma, al momento, da L'ombra dello scorpione che mi diede mio zio tempo addietro è che a guardarlo pare pure più grosso del signore degli anelli, e io ormai posso leggere solo nei ritagli di tempo...
Ma mizzeca mi piace come scrive!
In realtà sono "solo" 800 pagine, contro le 1000+ del Signore degli Anelli ;D
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Juro - Domenica 19 Feb 2017, 12:37:27
In realtà sono "solo" 800 pagine, contro le 1000+ del Signore degli Anelli ;D
Sul serio? Eh già... confrontati adesso e in effetti c'è una bella differenza in numero di pagine. Però sullo scaffale parevano identici, un cm. di differenza.
Ah be', se sono solo 800 pagine allora si legge in un nonnulla XD
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Maximilian - Domenica 19 Feb 2017, 20:37:43
In realtà sono "solo" 800 pagine, contro le 1000+ del Signore degli Anelli ;D
1253 (almeno la mia edizione) più appendici
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Dominatore delle Nuvole - Domenica 19 Feb 2017, 21:52:48
più appendici

Il più e il meglio... ;D
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Solomon Cranach - Domenica 19 Feb 2017, 22:52:19
Sul serio?? :o
Io ho in casa una vecchia edizione in lingua originale che ha poco più di 800 pagine... Che il romanzo sia stato ampliato, nel corso degli anni? :(

EDIT: una rapida ricerca su Wikipedia mi conferma che sì, nel 1990 è uscita una uncut edition del libro.
Che scoperta: The Stand l'ho letto ormai qualche anno fa (un buon modo tra l'altro per migliorare il proprio inglese!), ma vengo a sapere solo ora di questa cosa!

E comunque ce ne sono un sacco di libri più lunghi del Signore degli Anelli! ;D
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Nebulina - Giovedì 23 Feb 2017, 18:05:44
Zerok Delillo

Capita a volte di imbattersi in un libro richiamati dal suo autore, costretti a sfogliare le pagine nonostante l'argomento non susciti curiosità.
Con questo stato d'animo mi sono avvicinata a ZeroK di Delillo: la certezza della bellezza, l'incertezza dell'emozione.
Quella prosa che cattura, spinge a leggere ancora, ad abbeverarsi da quella fonte così che la storia entra dentro, attraverso la descrizione degli ambienti, asettici e freddi adatti a descrivere la morte, ma anche la nascita: la morte vista come cambiamento di stato e non come fine di tutto.
Sconfiggere la morte è senza dubbio il più grande dei sogni degli uomini, ma controllarla è forse più alla loro portata: così la sapiente penna di Delillo ci scaravanta in un futuro possibile, fatto di speranza rotta dalla certezza della perdita della persona cara; così che diviene difficile scegliere, una penosa speranza in cui cullarsi sperando di riabbracciarla o una rasseganzione data da due metri di terra sopra il suo corpo?
Molte sono le domande che ci si pone, molta l'empatia per ognuno dei personaggi che in modo magistrale interpretano il loro ruolo.
Solo questo basterebbe a fare di ZeroK un bellissimo libro, il tema trattato e lo stile usato, ma c'è di più: ci sono le caratterizzazioni che rendono tutto vivo, mobile, in divenire
Jeffrey, il protagonista, vive un vero e proprio percorso psicanalitico, nella non-morte della matrigna rivive la propria vita, il rapporto con la madre, col padre, con se stesso.
Un percorso difficile, reso ancora più pesante dal fardello della morte che incombe, la morte passata della madre, quella recente della matrigna e quella futura del padre.
Si rimane straniati nella lettura, tutto prende vita, si vedono gli enormi schermi con gli occhi di Jeffrey e sempre con i suoi occhi si intuiscono le persone cercando di dar loro un nome adatto, chiaro tentativo di voler conoscerle, di voler capirle, quando di comprensibile c'è ben poco.
Lo stile è perfetto, i tempi narrativi anche, il lessico ricercato e la traduzione direi ottima.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Paperock - Giovedì 23 Feb 2017, 21:49:24
La ballata del caffè triste, Carson Mccullers


Bello e particolare questo  romanzo.
La Mccullers è una scrittrice sensibilissima(dalla vita difficile e dolorosa) e racconta con toni delicati, fiabeschi, magici e malinconici di una squallida citta americana del sud, dove sembra che il tempo si sia fermato, dove gli abitanti vivono la loro vita in modo passivo e sonnacchioso e dove una volta c'era un caffe(e dove ora  c'è solo una filanda del cotone) e una burbera proprietaria con i suoi grotteschi e bizzarri amori.
Ma tutto il breve romanzo è pieno di situazioni e personaggi bizzarri.
Merita di essere letto.

Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Zampe di Gallina - Martedì 28 Feb 2017, 10:15:54
In questo momento sul comodino tengo due mammut della Newton Compton: i dialoghi di Platone e le opere complete di Lovecraft.
La situazione attuale mi ha imposto di portarmi dietro lunghi cicli di letture brevi, perché se mi portassi dietro un libro da 1000 pagine contenente un unico racconto rischierei di finirlo in una sola notte e non aver altro da legger per quelle successive.

Leggere Lovecraft prima di dormire è una scelta un po' particolare, ma dopo l'inquietudine causata dalla lettura lo sfogo che ne consegue consente (almeno a me) di dormir sonni tranquilli. Lo consiglio molto perché è indispensabile per comprender l'horror 900esco.

I dialoghi di Platone sono anch'essi lettura serale da prender uno a sera, in modo tale da centellinarli e ampliare la mia cultura. Sono anche eccellenti opere letterarie e quindi li sto leggendo per il piacere della lettura...
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Dominatore delle Nuvole - Mercoledì 1 Mar 2017, 19:38:46
Lautréamont, I canti di Maldoror

Come… come parlare di questo libro? Vi prego, qualcuno l'ha letto e può aiutarmi a parlarne? Perché se non lo faccio qui devo ricorrere ad uno psichiatra. Evitatemi la spesa, vi supplico.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Paper Bat 82 - Sabato 4 Mar 2017, 10:28:18
Wells - La guerra dei mondi
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Chen Dai-Lem - Giovedì 9 Mar 2017, 13:26:54
In questo periodo ho letto Lo stupore di una notte di luce di Clara Sanchez, come avevo detto, poi ho letto alcuni romanzi di Petra Delicado (inizialmente ho fatto un po' fatica a prendermi, ma poi mi sono abbastanza appassionata), poi ho cambiato decisamente genere e ho letto Un giorno, forse di Lauren Graham (forse qualcuno la conosce per aver interpretato Lorelai Gilmore in Una mamma per amica) e ora cambio decisamente genere di nuovo e leggo L'isola del tesoro di Stevenson, perchè mi manca ed è giusto che colmi una lacuna :)!!!
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Vincenzo - Giovedì 9 Mar 2017, 14:08:21
L'ho appena letto,  un pilastro della letteratura di avventura.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Giona - Venerdì 10 Mar 2017, 10:47:49
Ho appena finito L'ultimo uomo, romanzo apocalittico dell'autrice di Frankenstein Mary Shelley. Ambientato alla fine del XXI secolo (che però per ovvie ragioni ha molto in comune col 1825 - in particolare non sono stati predetti gli sviluppi tecnologici e la società è ancora molto maschilista) narra della distruzione dell'umanità a causa di una pestilenza. È un libro letteralmente disperante, ma che ti tiene attaccato fino all'ultima pagina.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bacci - Venerdì 10 Mar 2017, 11:40:54
Fortunato, lo cerco in versione cartacea da tempo, ma pare introvabile!
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Giona - Venerdì 10 Mar 2017, 13:20:14
Fortunato, lo cerco in versione cartacea da tempo, ma pare introvabile!
La prima traduzione italiana è del 1997 (Giunti, all'epoca costava 46.000 lire) ed è esaurita da tempo. Io l'ho preso in prestito in una biblioteca comunale.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Chen Dai-Lem - Giovedì 16 Mar 2017, 19:34:10
Finito di leggere in pochi giorni L'isola del tesoro mi accingo ora a leggere La famiglia di Pascual Duarte..sono un po' preoccupata perchè si preannuncia triste ma ci provo :)!!!
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Solomon Cranach - Venerdì 17 Mar 2017, 20:23:58
Io ho letto ieri sera Il seno, la prima opera di Roth che mi passa fra le mani.
Come in una moderna Metamorfosi kafkiana (la fonte di riferimento è dichiarata dallo stesso autore, per bocca del personaggio principale), il protagonista di questo racconto lungo si ritrova trasformato da una notte all'altra in... una mammella gigante.
Segue il suo ricovero in clinica, dove fra pulsioni sessuali incontrollabili, deliri di pazzia e riflessioni pseudo-filosofiche il poveretto consuma la sua agonia, ora lucidissimo, ora in preda alla follia (o meglio, gli piacerebbe essere folle, per poter sopportare meglio la sua condizione).

Particolarmente divertente e morboso: Roth non ha peli sulla lingua e descrive in maniera alquanto realistica gli sfrenati appetiti sessuali del protagonista. Chissà che effetto fece nel '75, quando uscì, presso i soliti perbenisti.
Mi è piaciuto molto.
Si legge in due-tre orette, vista la brevità.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Chen Dai-Lem - Martedì 21 Mar 2017, 11:54:19
La famiglia di Pascual Duarte mi è volato via nella giornata di sabato..non so cosa dire in realtà di questo libro..è nudo e crudo..per le mille peripezie e disgrazie che capitano al protagonista potrebbe ricordare El Lazarillo de Tormes, se non fosse che il Lazarillo è pieno di ironia e finisce bene, mentre qui siamo nella desolazione più assoluta. Il ritratto di questa famiglia rurale fa percepire perfettamente tutta la desolazione che la circonda e la cosa ancora più terribile è che le brutture più grandi sono dentro gli animi dei protagonisti. Sì, perchè, una delle cose che più mi ha colpita è che il libro mi ha provocato un totale distacco..non c'era empatia con quello che accadeva, non si poteva solidarizzare con nessuno dei personaggi, ognuno condannabile di qualcosa. Questo è quello che è arrivato a me.
Ora cambio nuovamente scenario e leggo Il commesso di Malamud perchè la recensione di Bacci mi ha incuriosita :)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Chen Dai-Lem - Mercoledì 5 Apr 2017, 17:06:52
Ho letto Il commesso di Malamud e devo dire che mi è proprio piaciuto. Mi è piaciuto al punto che, dopo averlo preso a prestito in biblioteca, credo lo comprerò perchè mi piacerebbe averlo nella mia biblioteca. Come ha detto Bacci (che ringrazio per il suggerimento), in questo libro non succede nulla di eclatante. Tutto ruota intorno a Morris Bober, povero commerciante ebreo, alla sua famiglia, alla ristretta cerchia dei negozianti del quartiere e a Frank Alpine, un personaggio ambiguo che entra a far parte della vita di Morris. Quello che mi ha colpita è la malinconia che pervade tutto il romanzo, una malinconia dettata non solo dalle condizioni economiche del commerciante, ma anche e soprattutto dal mondo in cui vive o, per meglio dire, che si è creato. Bober è un ebreo che, pur non praticando e non seguendo alla lettera i precetti della sua religione, vive comunque in un mondo chiuso, dove c'è la distinzione tra chi è ebreo e chi non lo è, e dove si guarda l'altro con diffidenza. A questo si aggiunge l'indole del protagonista, onesto fino al midollo, ma anche troppo remissivo e arrendevole, che per tanti motivi è anche in parte responsabile della situazione in cui si trova e vive continui sensi di colpa, perchè non può provvedere alla sua famiglia in modo soddisfacente.
Il lettore è sempre un po' spiazzato, per come l'ho vissuta io, perchè tutti i personaggi sono fatti di luce e di ombre e non è mai portato a prendere completamente le parti dell'uno o dell'altro, ma al tempo stesso però è portato a partecipare emotivamente con tutti (o quasi). Tutto questo rende anche la narrazione molto realistica.  La lettura diventa quindi avvincente e ti porta a leggere questo romanzo in pochissimo tempo.

Ora sarei curiosa di approfondire un po' questo scrittore, ma preferisco fare prima una pausa e iniziare (cosa che volevo fare da un po') la lettura di Harry Potter e la pietra filosofale; dopo aver visto e rivisto i film e, soprattutto, dopo aver sentito parlare molto bene dei romanzi, voglio provare a leggerli.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Solomon Cranach - Domenica 16 Apr 2017, 22:17:38
Finito Un oscuro scrutare (A scanner darkly).
Si tratta probabilmente del più autobiografico romanzo di Dick (per quanto in quasi tutte le sue opere vi siano spunti di vita vissuta), nel quale l'elemento sci-fi, pur presente, è ridottissimo: l'epoca ravvicinata in cui è ambientato, gli anni Novanta (per Dick, negli anni Settanta, un futuro molto prossimo; per noi, oggi, un passato vicino), non ha permesso d'altronde all'autore di lanciarsi in chissà quali elucubrazioni fantascientifiche.

E' la delirante vicenda di un agente sotto copertura, infiltrato nel mondo del piccolo spaccio per indagare sulla fonte di una droga che si sta diffondendo negli USA a livelli preoccupanti (la Substance D, dove "D" sta per "Death", "morte"), che finisce per spappolarsi il cervello a causa degli effetti collaterali della sostanza, di cui diventa egli stesso dipendente "per motivi di lavoro" (vivendo quasi tutto il tempo in mezzo a spacciatori e fattoni, è per certi verso "costretto" - ma non obbligato - a farsi anch'egli).
La leggera dipendenza dei primi giorni degenera sempre di più, senza che lui se ne accorga. Straziante leggerlo mentre si ripete fra sé e sé che "tutto va bene", quando io lettore so che niente va bene. Lettore che è costretto a vederlo ridursi sempre più una me*da, senza poter fare niente se non seguirlo nell'abisso.
La cosa più inquietante è che nell'appartamento della sua identità fittizia è pieno di telecamere per registrare tutto quello che accade, e visionandole ed esaminandole mentre è nei panni del "tutore" della legge si dissocia sempre di più dal personaggio che interpreta, e non riesce più a distinguere fra il sé stesso autentico e il sé stesso fittizio, che diventano due entità separate.
Lo stile di scrittura è straordinario: ai deliranti discorsi che il protagonista fa tra sé e sé Dick intervalla frasi assolutamente senza senso, stralci di poesie in lingua straniera (sentire voci in un'altra lingua - pur non conoscendola - è uno dei sintomi del fatto che il cervello si sta fondendo), che hanno sul lettore un effetto straniante e spiazzante.
Il finale è una delle cose più crudeli che mi siano toccate di leggere da un po' di anni a questa parte.

Potentissima la postfazione, in cui Dick prende posizione sull'abuso della droga (di cui egli stesso aveva fatto ampiamente uso), e su quel decennio scellerato che sono stati gli anni Sessanta, lanciando un messaggio di accusa e allo stesso tempo di amara constatazione di ciò che è stato.
Quando inizia a stilare il memoriale di tutti i suoi amici (elenco nel quale inserisce sé stesso) che sono morti o sono stati ricoverati a causa dell'abuso di droghe pesanti (che è sempre una decisione, ci tiene a sottolineare), a cui dedica il libro, sono scoppiato a piangere.

Ora mi metto sotto con Meridiano di sangue di McCarthy. L'incedere pesante della narrazione me lo sta rendendo decisamente ostico, ma l'ambientazione è affascinantissima.
E poi, volevo conoscere quello che da molte persone di buon gusto è considerato "il miglior scrittore americano contemporaneo!!1!".
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: feidhelm - Lunedì 17 Apr 2017, 13:47:50
Solomon, mai letta questa biografia di Dick (http://www.anobii.com/books/Philip_K._Dick_(1928-1982):_una_biografia/9788824104739/01b548a488a3b2d1d7)? Te la consiglio vivamente.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Nebulina - Lunedì 17 Apr 2017, 21:19:13
Purity di Franzen

Un tuffo nel tempo e nello spazio alla ricerca dell'origine di tutto col rischio di perdersi nel frammento di una storia intrecciata in modo così stretto quasi da non riuscire a distinguerne i fili.

Franzen con uno stile sobrio e scorrevole, che non varia molto per tutto il testo riesce a dar vita a un dipanarsi di eventi partendo dal momento attuale, per poi scorrere avanti e indietro, disseminando indizi qua e là, dando vita a situazioni improbabili, ma solo per chi non sa, per chi non conosce.
Ti prende per mano e ti porta dove vuole e se in un primo momento tutto appare sopra le righe, quasi forzato e inverosimile, non servono molte pagine per capire che non poteva non essere così, date le premesse; a tratti ironico e sarcastico sa essere tenero e struggente quando i personaggi vivono emozioni profonde e che incideranno, distorcendo, levigando e perfezionando la loro personalità.

Il lessico utilizzato è ricercato senza essere aulico, appropriato ai contesti, riesce a inserire parole desuete in conversazioni ordinarie senza risultare inopportuno. Si attraversano molte situazioni che verranno analizzate e ogni volta il linguaggio si cuce addosso ai personaggi rendendoli tridimensionali. Sembra una cosa banale, ma è proprio l'immediatezza dei dialoghi, la loro vero somiglianza a far si che l'insieme risulti vivo e che le frasi e i concetti espressi possano rimanere impressi nella memoria prendendo quasi il posto dei ricordi.

Tutto questo è presente in Purity in cui prendono vita uomini e donne peculiari, particolari ma definiti così bene fin dal profondo, analizzati, anzi psicoanalizzati in modo così perfetto da far pensare che quella raccontata sia una storia vera e non un romanzo di fantasia.
La protagonista è tale perché è il fulcro su sui tutti i fili tendono, un minimo comune multiplo in vite che si sono incontrate per caso, proprio come accade nella realtà.
La sua vita è complicata, ma la sua personalità è forte e definita, così come quella di Tom, di Andreas, ma soprattutto quella di Anabel personaggio sublime, al limite della poesia tanto che io avrei intitolato il libro a lei, vera colonna portante di tutta la storia con la sua forza e i suoi ideali.

L'essenza del libro è tesa a cercare una purezza, un modo per raggiungere gli ideali in cui crediamo sporcandosi il meno possibile, ma proprio in quel meno possibile che sta tutta la differenza.
Possiamo credere di essere abbastanza puri, ma la purezza è un tutto o nulla, non esistono compromessi, se una molecola di sporco appare la purezza svanisce e poco importa che si tratti di pochi o tanti soldi, poco importa se decine di anni e di soprusi, di violenze e di privazioni possono giustificare quella macchia, essa c'è e la purezza svanisce...svanisce per non tornare mai più.

Un'emozione incredibile e non stupisce che sia stato considerato il miglior libro del 2016: quello che differenzia un libro scritto bene da un'opera d'arte è la capacità di far vivere i personaggi e di far vivere al lettore quella situazione e non di farlo assistere. Il rapporto madre- figlia, amante-amante, guru-seguace e molti altri sono analizzati così bene che la sensazione alla fine questo testo è quella di aver compreso tutti i personaggi e che ogni tassello sia al proprio posto.

Non posso che consigliarne la lettura che se anche impegnativa per numero di pagine non lo è per stile, contenuto e piacevolezza.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Andy98 - Lunedì 17 Apr 2017, 22:56:18
<<Sì, di certo, se domani farà bel tempo,>> disse la signora Ramsay. <<Ma bisognerà che ti levi al canto del gallo,>> soggiunse.

In cerca di autori che trattassero la complessa e ambigua interiorità umana, nelle sue poliedriche e contraddittorie sfaccettature, mi sono interessato al Modernismo: i primi due incontri durante le lezioni di letteratura italiana (il finale de L'Ulisse di James Joyce) e di letteratura inglese (una parte iniziale de La signora Dalloway di Virginia Woolf). La prima lettura personale (non solo funzionale alla tesina) con Gita al Faro proprio di Virginia Woolf, che tanto mi ha impressionato per la vita, la visione dell'esistenza e, soprattutto, dell'interiorità, fino a giungere alla lucidissima e interessantissima lettera di commiato al marito Leonard.

Gita al Faro è stato un affascinante e pericoloso incontro con la letteratura modernista e con l'opera di Woolf (da sempre ritenuto tra i più difficili da leggere): dopo le prime difficili pagine, posso dire di essere entrato in quasi totale sintonia con lo stile della scrittrice, mai banale, ricchissimo di particolari, soprattutto nel tratteggiare emozioni e immagini liriche, e con la sua "missione", quella, cioè, di indagare meticolosamente i vari personaggi attraverso il flusso interminabile, continuo e atemporale dei loro pensieri, sotto una trama essenziale ma simbolica, un percorso scandito da un tempo interiore, attraverso la raffinatissima tecnica del flusso di coscienza che, a differenza di Joyce, non vuole rinunciare pienamente alla sintassi e alla costruzione ricercatissima dei periodi.

Tre parti, di cui la prima e la terza distanti l'una dall'altra dieci anni e raccordate da un brillantissimo intermedio in cui la Woolf riassume la distruzione dell'unità della famiglia Ramsay, già di per sé frastagliata e piena di tormenti, attraverso il deteriorarsi della dimora col passare degli anni. E la gita al Faro tanto promessa all'inizio del romanzo sembra non arrivare mai: il tempo interiore dilata quello esteriore, e la Woolf ci fa scoprire a tocchi i vari personaggi, mostrandoci che dietro le apparenze di quello che essi sembrano, si nascondono tutte le angosce e le ansie di una vita a cui si guarda con disincanto e disillusione; e non potrebbe essere altrimenti, visto il riferimento al dramma del Primo Conflitto Mondiale.

Un romanzo che esplora a fondo, con eleganza e raffinatezza, l'interiorità della vita, con una narrazione che ha bisogno del suo tempo per essere veramente apprezzata, nel senso che diventa necessario dimenticarsi che siamo soggetti ad un tempo esterno per poterci immergere in una dimensione che è regolata dal proprio tempo e dal proprio ritmo, ed è tanto dolce quanto sincera e profondamente veritiera. Un riconoscente e affettuoso grazie a Virginia Woolf per questa perla, veramente!

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P.S. So che a suo tempo stavo leggendo Aut-Aut del danese Soren Kierkegaard - il mio primo incontro con la filosofia - e conto di terminarne la lettura in questi giorni (altro testo veramente illuminante, seppur nella mia edizione manchi la prima parte, quella più propriamente dedicata all'estetica). Tuttavia, ho già ordinato l'altro suo più grande capolavoro, Timore e Tremore, che spero possa darmi non solo spunti più particolari per la tesina, ma anche e soprattutto per me, visto che affronta il delicatissimo tema della fede in relazione alle possibilità umane, e quindi all'angoscia, il sentimento più proprio del singolo.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Dominatore delle Nuvole - Martedì 18 Apr 2017, 09:42:12
Gli ultimi giorni di Raymond Queneau.

C'è un Queneau* "fra le due guerre" che è sostanzialmente inesauribile: c'è tutta una serie di libri (La domenica della vita, Pierrot mon ami, Un rude inverno…) con temi analoghi (vita quotidiana di persone negli anni successivi alla Prima guerra mondiale) ma che non stancano mai.
E questo, Gli ultimi giorni appunto, è fra i migliori se non il migliore.

Davvero, consigliato fortemente per ridere e godere dell'invenzione linguistica costante (benché in apparenza non si tratti che del linguaggio comune): i ciclosbirri, il bisness, e molto altro ancora.
Uno di quei libri dalla consistenza ridicola appaiata ad una sapienza somma che fanno ridere e sorridere, sorridere e ridere finché non ci si accorge che ridendo e scherzando nella storia son passati tre anni e domattina bisogna svegliarsi presto per cui a nanna.

*Forse avrete presente gli "Esercizi di stile". Per me il capolavoro intoccabile è "I fiori blu" (almeno di quelle che ho letto).
Se qualcuno volesse consigli su "da dove cominciare" si faccia pure avanti. :)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Paperock - Martedì 18 Apr 2017, 14:18:57
Interessante, grazie dominatore.
Di Queneau ho letto solo Un duro inverno(che avevo gia nella libreria di mio padre), ma vorrei presto leggere sia i fiori blu che anche zazie nel metro.

Intanto in lettura
C. S lewis  - Lontano dal pianeta silenzioso(romanzo)
e contemporaneamente un ponderoso(ma molto interessante) saggio di quasi 500 pagine, Un mondo sbagliato - Storia della distruzione della natura, degli animali e dell'umanita, Jim Mason.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Solomon Cranach - Martedì 18 Apr 2017, 19:00:01
Solomon, mai letta questa biografia di Dick (http://www.anobii.com/books/Philip_K._Dick_(1928-1982):_una_biografia/9788824104739/01b548a488a3b2d1d7)? Te la consiglio vivamente.
Grazie per il suggerimento 8-)

In cerca di autori che trattassero la complessa e ambigua interiorità umana, nelle sue poliedriche e contraddittorie sfaccettature, mi sono interessato al Modernismo: i primi due incontri durante le lezioni di letteratura italiana (il finale de L'Ulisse di James Joyce) e di letteratura inglese (una parte iniziale de La signora Dalloway di Virginia Woolf). La prima lettura personale (non solo funzionale alla tesina) con Gita al Faro proprio di Virginia Woolf, che tanto mi ha impressionato per la vita, la visione dell'esistenza e, soprattutto, dell'interiorità, fino a giungere alla lucidissima e interessantissima lettera di commiato al marito Leonard.
Ahhh, il modernismo. Ammetto candidamente di non averlo mai capito, né di aver mai capito autori come la Woolf o Joyce ;D
Però, però... Elliot mi ha sempre affascinato moltissimo. Ricordo ancora con estrema chiarezza la potenza di certe immagini di The Waste Land.
Dovrei seriamente provare a rileggerla, un giorno.

*Forse avrete presente gli "Esercizi di stile".
Esercizi di stile... ::) Esercizi di stile... :-/ ESERCIZI DI STILE >:(
Fonte preziosa, per la mia professoressa di italiano ai tempi del liceo, per la costruzione di diabolici esercizi di... brrr... "scrittura creativa".
Ricorderò sempre quel libricino con orrore ;D

PS: ho visto solo ora che ti sei accostato ai Canti di Maldoror.
Non so se lo sai, ma esiste una bellissima edizione illustrata da Magritte. L'ho vista qualche tempo fa in biblioteca, e ne sono rimasto affascinato (all'epoca stavo svolgendo un lavoretto proprio sul buon René), anche se l'opera in sé non l'ho letta.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Andy98 - Martedì 18 Apr 2017, 20:41:08

Ahhh, il modernismo. Ammetto candidamente di non averlo mai capito, né di aver mai capito autori come la Woolf o Joyce ;D
Però, però... Elliot mi ha sempre affascinato moltissimo. Ricordo ancora con estrema chiarezza la potenza di certe immagini di The Waste Land.
Dovrei seriamente provare a rileggerla, un giorno.

Non sono autori semplicissimi se non si riesce a creare una sintonia, e per farlo bisogna rinunciare, secondo me, a seguire la narrazione con troppa razionalità: spesso leggendo un libro scomponiamo l'opera alla ricerca di significati sottesi (che magari spesso non ci sono) e ci perdiamo in quello che secondo noi l'autore avrebbe voluto dire, e quindi lo trasformiamo nella nostra interpretazione, piuttosto che in quella dello scrittore. I modernisti fanno una ricerca all'interno dell'individuo, ed è una ricerca che non può essere ordinata in modo logico: la Woolf, a differenza di Joyce, non frantuma la sintassi, tuttavia si resta comunque smarriti nei vari flussi di coscienza, e se non ci si abbandona a tale presupposto, leggere un libro come Gita al Faro o La Signora Dalloway diventa praticamente impossibile (non parliamo poi di Finnegans Wake di Joyce o de L'urlo e il furore di Faulkner). Non è, però, a mio avviso, una narrativa, quella modernista, ristretta ad un piccolo cerchio di lettori, semplicemente bisogna liberarsi da tanti presupposti per poterla capire e assaporare in ogni suo aspetto, e, sempre secondo me, l'idea migliore è lasciarsi travolgere dal flusso di coscienza, perché poi i significati vengono a galla anche più facilmente.

Quanto a T.S. Eliot, spero di poterlo approcciare in questi ultimissimi mesi scolastici (anche perché alla mia professoressa piace un sacco, però forse per questione di tempi non riusciremo), altrimenti me lo riserverò per diletto personale... opportunamente in inglese, perché la poesia, ancor più della prosa, non può essere assaporata appieno in traduzione  ;)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Dominatore delle Nuvole - Mercoledì 19 Apr 2017, 22:31:55
la poetica

La poesia. :) La poetica è, per semplificare, la concezione che un autore ha della (propria) letteratura, ovvero gli scopi e le forme che le riserva.


Salomone: leggilo, Maldoror. Io l'ho finito da un mesetto e ancora non mi sono ristabilito del tutto. ;D

M'interessa molto, Magritte! Personalmente lo apprezzo moltissimo, e su un libro… del genere non può che aver fatto miracoli.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Solomon Cranach - Mercoledì 19 Apr 2017, 23:04:47
b]Salomone[/b]: leggilo, Maldoror. Io l'ho finito da un mesetto e ancora non mi sono ristabilito del tutto. ;D
Tempo al tempo, per citare PK ;D

No, sul serio, ho sul comodino Finzioni, il succitato Meridiano di sangue, Lo straniero e Il processo, oltre a una discreta pila di fumetti di vario genere... Diciamo che per il momento sono a posto!

Comunque in questo periodo (sarà un caso?) vedo citato Lautreamont in un sacco di cose che sto leggendo (introduzioni di romanzi, articoli, pure semplici "cataloghi" di libri)... Mi sa che il destino mi sta mandando "messaggi" affinché mi approcci alla sua opera ;D
Mi blocca il fatto che lui fosse francese: non conoscendo io la lingua, dovrei pertanto leggerlo in traduzione. E, come il buon Andy sopra, ho qualche pregiudizio nei confronti della poesia tradotta.
Ma mi saprò accontentare :)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Andy98 - Giovedì 20 Apr 2017, 07:21:10

La poesia. :) La poetica è, per semplificare, la concezione che un autore ha della (propria) letteratura, ovvero gli scopi e le forme che le riserva.

Eh sì, avevo in mente qualcos'altro mentre scrivevo, chiaramente intendevo la poesia  ;D
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Dominatore delle Nuvole - Giovedì 20 Apr 2017, 09:53:03
non conoscendo io la lingua, dovrei pertanto leggerlo in traduzione. E, come il buon Andy sopra, ho qualche pregiudizio nei confronti della poesia tradotta.

Ti capisco. Ma se può esserti utile, a dispetto del nome i Canti sono in prosa.

By the way, belle letturine!



Da parte mia, finito iersera Queneau ho ripreso in mano Enrico IV di Shakespeare. L'avevo letto per la prima volta sette anni fa, e non cambio di una virgola il giudizio. Capolavoro, per me fra i più alti di Shakespeare benché meno gettonato di tanti altri.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Chen Dai-Lem - Venerdì 21 Apr 2017, 19:22:18
Letto tutto d'un fiato Harry Potter e la pietra filosofale..ho già iniziato Harry Potter e la camera dei segreti :)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Maximilian - Domenica 23 Apr 2017, 15:20:06
Signori e cavalier che ve adunati
Per odir cosa dilettose e nove,
State attenti e quieti, ed ascoltati
La bella istoria che'l miocanto muove;


Questo è l'incipit dell'opera che mi appresto a cominciare. Chi la indovina?
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Andy98 - Martedì 2 Mag 2017, 15:29:24
C'era una volta un uomo che aveva sentito, da bambino, la bella storia di Abramo (Gen. 22, 1 sgg): ...

Questo l'incipit, molto fiabesco, di Timore e Tremore, ossia la riflessione che il filosofo danese Kierkegaard compie intorno al concetto di fede, assumendo come punto di riferimento l'episodio dell'Antico Testamento in cui Dio chiede ad Abramo di sacrificargli il suo unico figlio, Isacco: uno di quei passi che, anche per chi non è credente (come nel mio caso) può comunque far riflettere e offrire degli spunti interessanti per poter comprendere coloro che invece si sono votati alla fede, che non è quella composta necessariamente da precettisti (contro cui, francamente, mi scaglio sempre a spada tratta e che, fra l'altro, contesta il filosofo nella sua riflessione).

Per poter capire questo testo vanno specificati alcuni punti della filosofia di questo pensatore, almeno i due essenziali:
[list bull-blackball]

Torniamo ora sul testo: passata la prefazione, in cui Kierkegaard, sotto lo pseudonimo di Johannes de Silentio, si pone in contrasto con quella chiesa che aveva creduto ad Hegel ed era convinta di essere riuscita a spiegare la fede, e decide di trattare della fede che Abramo ha avuto nel difficile momento in cui Dio gli ha chiesto di sacrificargli l'unico figlio, una storia che chiaramente l'ha affascinato sin da quando il padre gliela raccontava da bambino.
Kierkegaard si trascina per tutta la vita un dubbio: come fece Abramo ad aver fede fino in fondo, al punto da sacrificare il suo unico figlio?
Perché, tra tutte le infinite possibilità che aveva di fallire la prova, scelse proprio da andare fino in fondo, arrivando ad estrarre il coltello per uccidere Isacco?

Ci furono uomini grandi per la loro energia, la loro saggezza, speranza o amore, ma Abramo fu il più grande di tutti...

Dopo quattro possibile alternative che illustrano le varie possibilità in mano ad Abramo (narrate con una densa liricità che lascia davvero senza fiato), Kierkegaard comincia un "panegirico" (elogio) intorno alla figura del patriarca, ritenuto il più grande perché visse l'assurdo e il paradosso della fede.
Ma questo è solo il punto di partenza per fare filosofia e riflettere su ciò che può ancora restituirci questa storia.
Infatti, Kierkegaard pone un grande problema, a sua volta snodato in tre differenti problemi: Come può Abramo essere considerato grande per aver avuto fede in Dio e seguito la sua legge, quando dal punto di vista etico, cioè della legge morale, egli è solo un assassino?
Ed emerge tutto l'assurdo e il paradosso della fede: Il movimento della fede, infatti, si deve sempre in forza dell'assurdo, però, cosa essenziale, in modo da non perdere il mondo finito, ma di guadagnarlo integralmente.
Questo mondo finito, il nostro, diventa fondamentale per una semplice ragione: chi sceglie la fede, la sceglie in vita, nel mondo terreno, e non saprà mai spiegarsi perché la legge di Dio contrasti con quella morale. Però, tra tutte le scelte di cui l'uomo dispone, esiste la fede, esiste il rapporto personale con Dio.

Personale diventa la parola chiave del discorso. Kierkegaard distingue chi crede da chi ha fede: Celebra la domenica.
 Va in chiesa. Nessuno sguardo celeste, nessun segno dell'incommensurabile lo tradisce; se non lo si conoscesse,
 sarebbe impossibile distinguerlo dal resto dell'assemblea;
 poiché il suo modo sano e potente di cantare i salmi mostra al massimo che ha i polmoni robusti.

Riferito al primo, è una critica tagliente nei confronti di molti "presunti" cristiani: dicono di avere fede, ma poi la fede come la vivono? Nel precettismo, nell'attenersi alle prescrizioni della Chiesa e della religione.
La fede è qualcosa di più: è il riporre totale fiducia nel progetto di Dio, è il rinunciare alle nostre infinite possibilità.
Perché qui si realizza un potentissimo paradosso: noi possiamo scegliere e siamo liberi di fare ciò che vogliamo della nostra vita, ma quando poi vogliamo la fede, vogliamo Dio, vogliamo una salvezza dal mondo, dobbiamo riconoscere che il nostro insieme di possibilità è limitato a confronto di questa grande opportunità e dobbiamo abbandonarci completamente a Dio, al suo silenzio e alla sua volontà, che vada pure e comunque contro l'eticità, la legge morale comune.

Potrei fare altri commenti su questo brevissimo libro (è composto da un centinaio di pagine), però chi vorrà leggerlo vi troverà una filosofia molto densa e coerente con sé, una filosofia che ci attesta con sicurezza che possiamo scegliere. Se però scegliamo la fede, scegliamo qualcosa di veramente difficile da comprendere.
Lo ritengo, inoltre, accessibile anche agli atei o agli agnostici: a me non solo ha confermato quest'idea della scelta e dell'angoscia che la scelta stessa fa scaturire, ma anche di questa prospettiva che, se ci pensate, diverse persone seguono con tutta la loro passione. Perché è la passione la parola chiave dell'esistenza: scegliamo in virtù di ciò che ci fa stare bene, seppur poi, nel momento della scelta, ci sia la paura del rimorso e dell'ignoto.
Kierkegaard insegna a superare questa paura e a scegliere quanto più presto possibile (tematica più evidente in Aut-Aut, di cui spero di farvi al più presto una recensione perché merita anche lui parecchio).

Spero di non avervi annoiato. Ogni tanto qualche libro di saggistica può rivelarsi sorprendente e così pieno di spunti di riflessione. A me, onestamente, qualcosa di profondo lo ha lasciato, pur non essendo cristiano.

Signori e cavalier che ve adunati
Per odir cosa dilettose e nove,
State attenti e quieti, ed ascoltati
La bella istoria che'l miocanto muove;


Questo è l'incipit dell'opera che mi appresto a cominciare. Chi la indovina?

Punto sul buon Matteo Maria Boiardo. Ma solo perché ho letto Ariosto e a suo tempo in classe facemmo un confronto con l'incipit del Boiardo.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Maximilian - Martedì 2 Mag 2017, 16:57:32
Punto sul buon Matteo Maria Boiardo. Ma solo perché ho letto Ariosto e a suo tempo in classe facemmo un confronto con l'incipit del Boiardo.
Risposta esatta!
Ovviamente dopo mi dedicherò al seguito ariostesco (magari facendo tra i due una pausa con Lost in lands of long ago)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Topdetops - Martedì 2 Mag 2017, 18:52:08
Harry Potter e i doni della morte :). Bellissimo, in questi giorni ne posso proprio approfittare, tra febbre e vacanze :P
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Paper_Butler - Sabato 13 Mag 2017, 13:50:43
Vorrei consigliare a tutti Il commesso, di Bernard Malamud
Come già fatto da Chen, ho seguito anche io il consiglio di Bacci (grazie!), terminando la lettura giusto ieri sera.

Non posso che confermare quanto scritto da chi mi ha preceduto: è un libro particolare, nel quale non accadono eventi "clamorosi", ma da cui è difficile staccarsi, sia per lo stile di scrittura sia per la profonda umanità e "verità" dei personaggi.

Dal negoziante Morris Bober alla moglie Ida, da loro figlia Helen a Frank Alpine, il "commesso" del titolo, sino alle varie figure di "contorno": tutti hanno pregi e difetti, momenti di gioia e di profonda preoccupazione, comportamenti "virtuosi" o persino deplorevoli, e viene naturale immedesimarsi nei loro stati d'animo, descritti alla perfezione.

È un genere di lettura che mi piace molto e questo libro è stato una gradita scoperta. :)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Andy98 - Domenica 14 Mag 2017, 12:04:43
Aspettatevi, in un prossimo futuro, le recensioni di tutti questi bei libri  ;D :
[list bull-blackball]
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Solomon Cranach - Domenica 14 Mag 2017, 12:18:09
Cioè, fondamentalmente ti sei iscritto al Papersera per recensire trattati filosofici e romanzi modernisti?
Mah.
Certo che ce n'è di gente strana che bazzica questi lidi...
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Andy98 - Domenica 14 Mag 2017, 12:33:21
Cioè, fondamentalmente ti sei iscritto al Papersera per recensire trattati filosofici e romanzi modernisti?
Mah.
Certo che ce n'è di gente strana che bazzica questi lidi...

Ti chiedo scusa: credevo che vi ricordaste di me... sono AndyHG, quindi non sono assolutamente nuovo di queste parti. Ad un certo punto ho provato a rientrare col mio vecchio account ma mi diceva che questi fosse stato cancellato dalla lista utenti per qualche strano errore, avevo commentato come primo post un Topolino e lì avevo detto di essere AndyHG e di aver avuto un problema, per cui mi ero dovuto riscrivere come Andy98.
Poi, magari sono caduto nel dimenticatoio come spesso accade tra un utente e l'altro, però mi sembrava che fosse assodata l'equazione AndyHG=Andy98, se così non è stato e sono stato inteso come un nuovo utente mi scuso veramente tanto.
Quanto alla scelta di recensire (e questo cambio di piano è tipico di me): ho fatto almeno tre interventi su tre numeri di Topolino col nuovo account, ma al momento non trovo un numero o una storia che mi ispiri a fare un commento come si deve - e a me di dire "bella storia" o "brutta storia" piace poco, voglio avere qualcosa in più da dire, che valga la lettura del commento da parte di qualcun altro - per tale ragione mi sono un po' estraniato dalle discussioni, però non pensavo proprio di essere stato scambiato per un estraneo, volevo solo, in questo periodo di stallo, condividere qualcosa di mio...

EDIT: Questo è il primo post che ho scritto col nuovo account (un commento al Topolino di quella settimana), e avevo aggiunto, come postilla, di essere proprio AndyHG, per questo non mi aspettavo questa reazione... mi dispiace ancora tanto per il malinteso...
ftp://https://www.papersera.net/cgi-bin/yabb/YaBB.cgi?num=1489508932/22
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Topdetops - Domenica 14 Mag 2017, 13:17:17
Ora sto leggendo Il signore degli anelli, ma finora non mi ha preso particolarmente. Farò una piccola recensione a ettura conclusa.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Dominatore delle Nuvole - Domenica 14 Mag 2017, 13:48:51
Ma poi che c'è di male nell'iscriversi al Papersera solo per quello?
C'è chi si iscrive solo per "Una parola ciascuno", il fantacalcio, postare l'anteprima Panini un secondo dopo l'uscita, o scrivere tanti auguri a Carlo Panaro.

Scusate la franchezza. ;D
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Maximilian - Domenica 14 Mag 2017, 15:05:58
Ora sto leggendo Il signore degli anelli, ma finora non mi ha preso particolarmente.
Non mi stupisce: mi è successa la stessa cosa dall'inizio del viaggio fino all'arrivo a Brea. Ti consiglio di non desistere perchè superata quella parte la lettura ingrana.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bacci - Domenica 14 Mag 2017, 20:40:22
Ho letto Il commesso di Malamud e devo dire che mi è proprio piaciuto.

Come già fatto da Chen, ho seguito anche io il consiglio di Bacci (grazie!), terminando la lettura giusto ieri sera.

Sono contento che vi sia piaciuto! Sempre di Malamud, ho letto anche Gli inquilini ma non mi è piaciuto allo stesso modo. Mentre Il barile magico, raccolta di racconti che sto leggendo ora, mi pare fantastico, proprio come Il commesso :)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Dominatore delle Nuvole - Martedì 16 Mag 2017, 09:43:49
André Weil, Ricordi di apprendistato: l'autobiografia del pilastro della matematica del Novecento, fra i pochi nel campo che nutrano qualcosa di più che una passione superficiale nei confronti della Cultura a tutto campo.
Conoscitore del sanscrito, lettore assiduo di testi indiani, conobbe Gandhi e Tagore; al netto della filosofia (che senza quell'astio alla Feynman ammette non essere nelle sue corde) interessato alle più ricche e avvincenti espressioni del pensiero umano. Emarginato e svilito durante l'esilio negli Stati Uniti (al punto da parlare della propria attività laggiù come "prostituzione"), si riscattò con una cattedra in Brasile, per poi tornare negli USA, stavolta con diversa fortuna. Scomparso nel 1998 a 92 anni.

Fu fratello di Simone Weil, l'impagabile pensatrice francese scomparsa tragicamente nel 1943 ("Simone died peacefully yesterday. She never wanted let you know.")
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: ML-IHJCM - Giovedì 18 Mag 2017, 09:32:11
André Weil, Ricordi di apprendistato: l'autobiografia del pilastro della matematica del Novecento, fra i pochi nel campo che nutrano qualcosa di più che una passione superficiale nei confronti della Cultura a tutto campo.
Non cosi' pochi: mi balzano subito in mente Hermann Weyl o Yuri Manin, per dire (del primo si puo' raccomandare al pubblico generale almeno il libro sulla simmetria; del secondo ti raccomando di dare un'occhiata alla raccolta Mathematics as Metaphor (http://bookstore.ams.org/cworks-20/)). Credo che si possano aggiungere anche Felix Hausdorff (anche se non so quasi nulla della sua attivita' letteraria) e Max Dehn (di cui se ben ricordo Weil stesso parla in termini molto alti). Oppure Gian-Carlo Rota, matematico e filosofo; o Ram Murty, che se ben ricordo ha una doppia cattedra, in matematica e in filosofia.
Mi fermo qui, limitandomi ai primissimi nomi venutimi in mente. Non dovrebbe essere molto difficile allungare la lista.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: pkthebest - Sabato 20 Mag 2017, 21:49:09
Giovanni Luzzi, "Il giallo della stretta Bagnera".

Non fatevi traviare dal titolo: più che un giallo si tratta di un resoconto, veritiero ma romanzato, delle vicende di Antonio Boggia, il primo serial killer italiano noto alla Storia, in quel di Milano. L'autore ne racconta le peripezie presentandoci Boggia nella vita di tutti i giorni, senza parlare dei delitti sinché gli inquirenti decidono d'intervenire, resocontando gli atti processuali e poi la condanna dell'infame.

Sicuramente la storia è narrata con brio e passione: non è un mero reportage privo di sentimento. Anzi, uno stile semplice e diretto avvolge il lettore con piacere ed opportune note traducono le frasi in Milanese stretto.

Però... il però negativo è molto grosso. In troppe pagine le virgole sono messe a casaccio, a separare direttamente soggetti e verbi, a dividere il verbo di narrazione dal che successivo ("ha detto, che sapevano..."), oppure subito dopo il che separandolo senza motivo dalla subordinata (ha detto che, sapevano..."). Uno scempio vero e proprio è il libro sotto questo profilo, e vari verbi al plurale, poi, non concordano con soggetti singolari.

È dura chiudere un occhio, ma, se si è disposti a farlo, questo libro diventa un viaggio allucinante nella mente malvagia di un assassino spietato che tanti, troppi non avevano riconosciuto per quel che davvero era, nella Milano del 1860.

Giustappunto, segnalo questa bella iniziativa: http://www.google.it/url?q=http://www.comune.milano.it/wps/portal/ist/it/extra/others/extra/milano_da_leggere&sa=U&ved=0ahUKEwiFicypn__TAhWEthQKHVnCCGUQFggLMAA&usg=AFQjCNH4EWa-6JZz7bTLNyYXlBS15PaSpw

Io ho usato il .mobi, perché l'altro m'ha dato vari problemi.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Andy98 - Domenica 21 Mag 2017, 21:15:13
Conversazioni di Maurice Merleau-Ponty

Testo molto interessante nella sua brevità, ma intenso nei contenuti filosofici, tratteggiati da Merleau-Ponty con assoluta lucidità e chiarezza (una dote che non tutti i filosofi posseggono nel comunicare il proprio pensiero): sono i testi di sette brevi conversazioni che l'autore ha redatto per la trasmissione Heure de Culture Francaise della Radio Nazionale Francese nel 1948 intorno al tema della formazione del pensiero.

Lo ritengo un invito alquanto semplice al complesso pensiero di questo autore, che ritengo tale perché spazia dai più disparati campi della nostra vita: Merleau-Ponty non parla solo di percezione (cifra di tutta la sua filosofia) e degli effetti che ha su di noi e su ciò che ci sta intorno, ma riflette anche e soprattutto sull'arte, la scienza, la politica, la relazione interpersonale, stabilendo una relazione di necessità che ritengo assolutamente cruciale per lo sviluppo di un pensiero filosofico.

Consiglio la lettura di questo testo perché permette un approccio completo alle direttrici di base del pensiero di Merleau-Ponty prima di cimentarsi nella lettura di testi come Fenomenologia della Percezione o L'occhio e lo Spirito o La struttura del comportamento: avere un'enunciazione chiara dei concetti che stanno alla base di un pensiero filosofico da parte dello stesso autore è ancor più raro, considerato che tanti filosofi (Hegel, nome molto "casuale") vogliono risultare criptici e incomprensibili. E vista l'attualità del suo pensiero, è un bene tenerlo a riferimento, anche se spero invano perché non gode di rilevante interesse in Italia (non viene nemmeno trattato nei licei, eppure è stato un esponente di punta della Fenomenologia).

Tra le sette conversazioni, la quinta è quella più densa ed interessante, sicché Merleau-Ponty stesso l'ha più e più volte corretta durante la lettura alla radio. Essa vuole analizzare la percezione che noi abbiamo dell'altro durante una relazione, e riporto questo estratto sperando che possa invitare a riflettere e a trovare il tempo per apporcciarsi a questo filosofo:

Supponiamo che sia in presenza di qualcuno che, per una ragione qualsiasi, è violentemente irritato nei miei confronti. Il mio interlocutore è in collera e la sua collera si esprime attraverso parole violente, gesti, urla... Ma dov'è questa collera? Mi si risponderà: è nello spirito del mio interlocutore. Non è una risposta particolarmente chiara. Questa cattiveria, questa crudeltà che leggo nello sguardo del mio avversario, infatti, non posso immaginarla separata dai suoi gesti, dalle sue parole, dal suo corpo. [...] Solo successivamente, riflettendo su quel che è la collera, e notando che contiene una valutazione (negativa) dell'altro, ho potuto concludere: dopotutto la collera è un pensiero, essere in collera significa pensare che l'altro è detestabile, e questo pensiero, come tutti gli altri, così come ha dimostrato Descartes, non può risiedere in alcun frammento di materia. La collera nasce dunque dallo spirito. Ho un bel riflettere in tal modo, ma nel momento in cui sposto la mia attenzione verso l'esperienza stessa della collera, che è motivo della mia riflessione, devo ammettere che essa non è al di fuori del mio corpo, che non lo anima da fuori, ma è inspiegabilmente connessa a lui.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Chen Dai-Lem - Venerdì 2 Giu 2017, 12:02:40
Che bello Fabrizio anche tu hai letto Malamud :)

Io nel frattempo ho finito Harry Potter e la camera dei segreti, ho letto tutto d'un fiato Il labirinto degli spiriti di Zafon che chiude la tetralogia della serie del Cimitero dei libri dimenticati, (io consiglio di leggerli ovviamente iniziando da L'ombra del vento..lo stile di Zafon ti tiene letteralmente incollato alle pagine :) ), e sono poi tornata ad Harry Potter con Harry Potter e il prigioniero di Azkaban. Devo dire che è il primo libro in cui le carenze del film sono davvero evidenti. Certe parti non vengono mai spiegate nei film (infatti io avevo dei punti non particolarmente chiari), il libro mi è piaciuto proprio tanto.
Ora sono pronta per Harry Potter e il calice di fuoco
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Andy98 - Sabato 3 Giu 2017, 19:02:02
Le Onde - Virginia Woolf

Romanzo alquanto complicato da descrivere, ben più complesso e radicale di Gita al Faro, ma non per questo meno affascinante ed interessante.
Non c'è una storia. O almeno, non c'è narrazione esterna: è il lungo monologo portato avanti da sei voci ed interrotto da poeticissime e minuziosissime pagine che descrivono il cammino del sole, i suoni, i colori e i profumi della natura, e svolgono la funzione di raccordo tra le varie tappe della vita di tali voci, secondo quella tecnica che la Woolf aveva già sperimentato in Gita al Faro, nel descrivere i dieci anni di distanza tra la prima e la terza parte.
Le sei voci, tre ragazzi, Bernard, Louis, Neville, e tre ragazze, Jinny, Susan, Rhoda, si alternano raccontando pensieri e sensazioni, in un lunghissimo monologo interiore (flusso di coscienza si dovrebbe attribuire ad altri scrittori) che costituisce un'unica voce, un singolo fiato che si dissolve e si raccoglie esattamente come farebbero le onde trasportate dal mare. All'inizio potrà sembrare arduo distinguere un personaggio dall'altro, tuttavia, prendendo confidenza e lasciandosi trasportare dalla lirica della Woolf, si riuscirà ad identificare ogni singola voce dal concetto che esprimono e da come si interrogano.
Infatti, per quanto ciascun personaggio sia piuttosto privo di spessore, seguire l'evoluzione del proprio stile di vita è decisamente interessante, soprattutto se affrontato in un modo così inedito; non a caso lo si è definito il suo romanzo più sperimentale.
Di alto livello i temi trattati, tra cui predomina quello dell'Io in relazione con l'altro. Da questo, si snodano le riflessioni delle sei voci, trattando dell'isolamento, del linguaggio, del corpo, dell'angoscia... di tutto ciò su cui la nostra mente riflesse nel momento in cui siamo in solitudine o ci riapportiamo con l'altro. Se ben apprezzato, può dare tanti spunti di riflessione.
Però resta questo il problema di fondo del romanzo, o almeno, questo è il timore che sento a consigliarlo: potrebbe essere incompreso. A meno che uno non sia abbastanza a suo agio con lo stile della Woolf, partire da questo testo potrebbe portare a denigrare la sua letteratura, e francamente non ne varrebbe la pena. Pertanto, vi consiglio di arrivare ben preparati e poi di lasciarvi avvolgere dalla poesia della Woolf, altrimenti non riuscirete a godervelo (ve lo dice uno che probabilmente leggerà prima Orlando di Mrs. Dalloway, quando avrei dovuto fare tutt'altro percorso, rischiando di disinnamorarmi di questa autrice, che mi ha davvero preso nell'animo  :D)

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Non so se cominciare ad approcciare Camus, con cui ho intenzione di fare un percorso per poter arrivare a leggere Il Mito di Sisifo, oppure dedicarmi a leggere qualche saggio, qualcuno mi aiuti, perfavore, ho ordinato troppi libri che mi interessavano, e adesso sono indeciso!!!  ;D
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Dominatore delle Nuvole - Martedì 6 Giu 2017, 12:03:24
Non so se cominciare ad approcciare Camus, con cui ho intenzione di fare un percorso per poter arrivare a leggere Il Mito di Sisifo, oppure dedicarmi a leggere qualche saggio, qualcuno mi aiuti, perfavore, ho ordinato troppi libri che mi interessavano, e adesso sono indeciso!!! 

Purtroppo di Woolf e co. non so davvero niente...
Di Camus parlavo qualche pagina fa: io ho cominciato con La caduta e non me ne pento...
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Andy98 - Martedì 6 Giu 2017, 16:37:29

Purtroppo di Woolf e co. non so davvero niente...
Di Camus parlavo qualche pagina fa: io ho cominciato con La caduta e non me ne pento...

Grazie mille, mi interessava soprattutto di Camus.
Una mia amica mi ha consigliato di partire da Lo straniero tenendo presente Il mito di Sisifo, necessario per capire il primo, visto che sono stati scritti nello stesso anno, però molti considerato La caduta (che di per sé è molto breve, anche più de Lo straniero) il suo lavoro migliore, anche se forse ben diverso dal sopracitato. Se qualcun altro potesse darmi qualche altra dritta, gliene sarei particolarmente grato.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Dominatore delle Nuvole - Martedì 6 Giu 2017, 22:38:13
Beh, il lavoro più grande e profondo, almeno tra quelli narrativi, secondo me, è La peste. Straniero e Caduta sono ben più brevi, e più… focalizzati.
A seconda da quello da cui parti, ti farai un'idea diversa di Camus, che poi confluirà ne La peste (confluirà non in senso logico-cronologico: La peste è anteriore alla Caduta. Diciamo che la lettura della Peste attiverà un confronto con quello che avrai letto sino ad allora - non solo di Camus, va detto).

Mi permetto una certa lieve malinconica invidia nel leggere i tuoi commenti: io purtroppo ho sempre meno occasione di scambiare pareri sui libri con amici, amiche e conoscenti, i quali hanno preso o prendono strade diverse… Vabbè, fine angolo nostalgia :P


Non cosi' pochi: mi balzano subito in mente Hermann Weyl o Yuri Manin, per dire (del primo si puo' raccomandare al pubblico generale almeno il libro sulla simmetria; del secondo ti raccomando di dare un'occhiata alla raccolta Mathematics as Metaphor). Credo che si possano aggiungere anche Felix Hausdorff (anche se non so quasi nulla della sua attivita' letteraria) e Max Dehn (di cui se ben ricordo Weil stesso parla in termini molto alti). Oppure Gian-Carlo Rota, matematico e filosofo; o Ram Murty, che se ben ricordo ha una doppia cattedra, in matematica e in filosofia.
Mi fermo qui, limitandomi ai primissimi nomi venutimi in mente. Non dovrebbe essere molto difficile allungare la lista.

Dimenticavo! Grazie!
Ho finito Weil. Ora pausa Shakespeariana e poi si vedrà.
Enrico IV, a distanza di sette anni, non cessa di affascinarmi.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Andy98 - Martedì 6 Giu 2017, 23:26:00
Beh, il lavoro più grande e profondo, almeno tra quelli narrativi, secondo me, è La peste. Straniero e Caduta sono ben più brevi, e più… focalizzati.
A seconda da quello da cui parti, ti farai un'idea diversa di Camus, che poi confluirà ne La peste (confluirà non in senso logico-cronologico: La peste è anteriore alla Caduta. Diciamo che la lettura della Peste attiverà un confronto con quello che avrai letto sino ad allora - non solo di Camus, va detto).

Mi permetto una certa lieve malinconica invidia nel leggere i tuoi commenti: io purtroppo ho sempre meno occasione di scambiare pareri sui libri con amici, amiche e conoscenti, i quali hanno preso o prendono strade diverse… Vabbè, fine angolo nostalgia :P

Uhm, capisco... allora penso che lascerò per ultima La Peste e mi concentrerò sulle altre due. Dopodiché darò una lettura attenta anche a Il mito di Sisifo, ma penso che lo farò più avanti perché ho intenzione di approfondire ulteriormente il tema dell'angoscia in Kierkegaard (che poi è pure l'argomento della mia tesina di maturità) e in parallelo il pensiero di Maurice Merleau-Ponty, filosofo che mi è servito per parlare dell'angoscia nell'arte di un pittore veronese del XX secolo non famossissimo, però ce ne vuole a trovarsi una bella edizione del suo testo più importante... una vera sfida (l'avevo messo in quella famosa lista, ma poi non sono riuscito a reperirlo, con mio disappunto)  ;D

Mi fa piacere che qualcuno apprezzi questo fatto, devo dire che spesso alcune mie letture o alcuni testi che mi sono comprato mi sono stati piuttosto contestati un po' qui e un po' là (soprattutto quelli di filosofia), però un po' di persone con cui scambiare pareri ogni tanto sulle varie letture le conosco, ed è anche bello, seppure io abbia il vizio di citare troppo quegli autori che conosco o di cui ho letto. La stessa ragazza che mi suggeriva su Camus, per dire, è una grandissima appassionata della Woolf (lei ha letto in inglese, sicuramente ha avuto l'opportunità di godersela di più), e tra una pausa e l'altra in palestra ne abbiamo fatti di discorsi sulla scrittrice  :D

Citazione
Enrico IV, a distanza di sette anni, non cessa di affascinarmi.

Suppongo sia Pirandello. Vorrei tanto trovare la forza di poter rivalutarlo: il suo pensiero mi piace tanto, lo trovo anche ben formulato, però non riesco proprio ad apprezzarlo attraverso il suo stile - nonostante nemmeno lui badasse molto alla forma con cui esprimeva le sue idee nei romanzi.
Lo stesso dicasi per Calvino: anni e anni di letture forzate possono lasciare un segno indelebile. Spero di trovare con gli anni la forza di rileggere i suoi romanzi e i suoi racconti con uno spirito diverso. (Questo mi fa riflettere parecchio sul problema delle letture scolastiche...)

EDIT:
MI correggo, l'Enrico IV è quello di Shakespeare (lo avevi pure scritto, l'ora gioca brutti scherzi), invece l'ho associato subito a quello "pseudo-metateatrale" di Pirandello...
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Paper Bat 82 - Domenica 11 Giu 2017, 11:01:40

Dimenticavo! Grazie!
Ho finito Weil. Ora pausa Shakespeariana e poi si vedrà.
Enrico IV, a distanza di sette anni, non cessa di affascinarmi.

Anche se non è questa la sede, come stà il buon "vecchio" @Dominatore ...?

Mi raccomando, meno studio e più divertimento. ;D ;D


Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Dominatore delle Nuvole - Domenica 11 Giu 2017, 21:30:34
Mi raccomando, meno studio e più divertimento. ;D ;D

Ma... e come faccio? Coincidono! ;D

Sto bene, sto bene, grazie! Molti esami, moltissimi e accavallantisi. Però (anche per tornare IT) sono tornato a Salgari, per vedere se la versione dei Pirati della Malesia che ho in casa (che non coincide con quella che lessi ai tempi) contiene le integrazioni di cui proprio tu mi parlavi.
E non c'è niente da fare, mi "prende" ancora come dieci anni fa. Non una virgola di meno.
Benedett'uomo.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Paper Bat 82 - Lunedì 12 Giu 2017, 14:24:02
Visto non sottovalutarmi..

[ch128521]

Infatti i romanzi di Salgari erano contestati dalla critica perchè dicevano che sviavano la gioventù...

L'unica cosa cosa che potevano "sviare" era la FANTASIA...
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Vincenzo - Giovedì 22 Giu 2017, 19:42:29
Appena terminati Lo straniero e La fattoria degli animali.
Che dire? Due opere grandiose, specialmente quella orwelliana.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Walecs - Sabato 24 Giu 2017, 09:16:57
Un americano alla corte di Re Artù.

Confesso che è il primo libro di Mark Twain che leggo.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Andy98 - Sabato 8 Lug 2017, 00:23:56
La cognizione del dolore - Carlo Emilio Gadda

Risulta alquanto complicato poter riassumere il "groviglio" (termine che non adopero a caso) strutturale e linguistico di questo romanzo, capace di colpire, impressionare e scaturire ammirazione in ogni lettore, positiva o negativa che sia: di certo Gadda, indipendentemente dal fatto che uno sia d'accordo o meno con lui, sente la necessità di testimoniare quello che è il caos, ma soprattutto il dolore dell'esistenza.
Dal punto di vista dell'impianto, la Cognizione si snoda attraverso due parti, una incentrata sulla descrizione dell'immaginario paese sudamericano del Maradagál, l'altra, invece, più attenta ad analizzare il presunto dolore del protagonista, Don Gonzalo Pirobutirro, alter-ego sfumato di Gadda stesso, sia fisicamente, sia psicologicamente.
L'aspetto più importante di questo romanzo è certamente lo stile, che si alterna tra registri di alto e basso livello, tra termini gergali e latinismi, tra dialetti e neologismi, una cifra caratteristica di Gadda con cui ogni lettore deve fare i conti: per potersi divertire e cogliere anche tutte le citazioni e i rimandi che lo stesso autore propone, è necessaria molta attenzione e pazienza, e queste saranno sicuramente premiate per i bellissimi scorci di vario genere che vengono tratteggiati con una maestria e una padronanza del linguaggio che non hanno assolutamente eguali in tutta la storia della letteratura (Gadda è secondo solo a Dante, dal mio punto di vista, anche se il plurilinguismo adoperato in poesia è diverso da quello della prosa): le pagine in cui si narra del difficile rapporto tra Don Gonzalo e la madre sono veramente belle, una incapacità di saper dare e saper dimostrare per colpa del dolore della vita che mi ha colpito non poco. Interessantissimo anche il finale, nonostante si avverta il senso di "non finito" che avrebbe potuto comunque aprire delle curiose prospettive, ma chiaramente all'autore non interessava raccontare una storia quanto restituire l'immagine del proprio dolore attraverso un mondo che viene attentamente delineato nei suoi costumi e nella sua morale, il che è molto pregevole.
Vedrò se cominciare al più presto l'altro capolavoro di Gadda o se puntare su un altro autore: ne sono estremamente affascinato, tuttavia metabolizzarlo ha richiesto molto impegno, opportunamente ripagato tra umorismo e malinconia, e il Pasticciaccio è ben noto per essere un'espressione più matura del "barocco gaddiano", nonostante gli anni di composizione si aggirino intorno a quelli della Cognizione. Vedrò in questi giorni, in ogni caso lo consiglio perché non ha nulla da invidiare ad autori novecenteschi delle levatura di Svevo e Pirandello (poiché Gadda mi appare, seppur preso a maestro da alcune generazioni di scrittori, piuttosto incompreso e sottovalutato, tanto che sul web stesso si trova ancora ben poco sul suo conto, mentre sui due sopracitati è ben facile trovare informazioni).
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Paper Bat 82 - Sabato 8 Lug 2017, 21:28:48
Nel mio comodino c'è solo la polvere purtroppo.
Ma vorrei chiedere al compagno @Dominatore.
compagno di letture.[ch128204]

Quale filosofo si  è studiato questa settimana.
Naturalmente dopo i vari Schopenhauer, Kant, Prost, Boudelere...?




 :-[


Io, scherzi a parte, anni fa' provai a leggermi alcuni tomi della letteratura Russa ottocentesca.
I vari Dostoiesky e quell'altro famoso di cui mi sfugge il nome*
Ogni tomo mille pagine... E che fatica ricordarsi quei nomi sovietici tutti uguali

La lettura è rimasta incompiuta.



*Tolstoy
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Dominatore delle Nuvole - Martedì 11 Lug 2017, 13:48:35
Sgrammaticatura artificiale e artificiosa a parte... :P

C'è un problema. Ho letto la mia edizione dei Pirati della Malesia, e in effetti differisce da quella che avevo letto per la prima volta, essendo spiegata la presenza di Aïer-Duk tra i superstiti. Addirittura io ricordavo molto meno dettagliata la parte della liberazione del nipote di Muda-Hassin, am quello può essere dimenticanza mia.
Invece è strano che io ricordi tutta una parte sul mare, in mezzo ai forzati, con Sandokan, Yanez e Tremal-Naik prigionieri degl'Inglesi, che qui non compare.

L'ho sognata?

Help!
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Paper Bat 82 - Martedì 11 Lug 2017, 15:58:43
Evidentemente da piccolo devono averti letto i Misteri della Giungla Nera (precedente) o il seguito dei pirati della Malesia...

La figura di quello strangolatore con fazzoletto è secondaria per importanza solo a Sandokan.

Compare in altri testi.
Prova a cercare ...






Io non voglio spoiler are...
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Dominatore delle Nuvole - Martedì 11 Lug 2017, 16:35:28
Incredibile dictu, su Wikipedia si trova la risposta al mio dilemma: la memoria non mi fallava!
https://it.wikipedia.org/wiki/I_pirati_della_Malesia_(romanzo)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Paper Bat 82 - Mercoledì 12 Lug 2017, 17:16:18
Sai che detesto Wikkipedia..
Ma l'ho letto anche io prima di te.

Comunque la Newton Compton anni fa stampava edizioni economiche con bellissime prefazioni e note sull'autore.
Quando sono a casa ci faccio una foto e ti incollo l'allegato in questa sede.

Tanto è tutto materiale che ha più di 20 anni.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Paperock - Mercoledì 12 Lug 2017, 22:15:12
L'edizione de i pirati della malesia che posseggo io è certamente quella integrale, ci sono infatti anche i capitoli saltati nella versione ridotta.  Si tratta di una vecchia edizione regalatimi dai miei genitori, risalente alla meta degli anni settanta, ormai credo introvable(editrice le stelle), voluminoso e anche con alcune ottime illustrazioni. .Una gran bella edizione.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Paperock - Giovedì 13 Lug 2017, 12:29:30
E a proposito di salgari, rovistando tra i miei vecchi romanzi, mi è ricapitato di leggere "il corsaro verde" anche questo una vecchia edizione degli anni 50, lasciatomi  in eredita(uno dei tanti) da mio zio, grande  lettore salgariano di quei tempi.
Ovviamente il romanzo non è di salgari nonostante il suo nome sulla copertina, lo si capisce gia dallo stile e dal modo di scrivere, che non è il suo.
La produzione salgariana è difatti composta da tanti romanzi e racconti apocrifi,che ha contribuito non poco a confondere le idee sul numero effettivo dei romanzi di emilio salgari.Ancora  oggi su alcuni racconti ci sono dei dubbi. Si tratta di opere di emuli che hanno sfruttato la popolarita del grande scrittore italiano.Molti sono stati realizzati da luigi motta, altri da autori a me sconosciuti.Se le prime opere apocrife ,subito dopo la morte di salgari, erano ancora vicine allo stile di salgari, con il passar del tempo se ne sono allontanati decisamente.
Tornando al ciclo dei corsari e  il corsaro verde(di salgari sono certamente il corsaro nero, jolanda e il figlio del corsaro rosso), il romanzo  in questione è decisamente monotono, ma chi potrebbe essere l'autore?
Secondo alcuni tale sandro cassone.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Paper Bat 82 - Giovedì 13 Lug 2017, 16:25:29
Io posseggo Jolanda la figlia del corsaro Nero della biblioteca economica newton.
Edizione 1990 o poco più.

La cosa interessante di queste vecchie edizioni erano gli approfondimenti all autore e la piccola recensione.

Anche alla mia persona hanno regalato i pirati della Malesia.

Di mia spontanea volontà non avrei mai iniziato a leggere un autore così così... Non so come dire...





Un visionario...  (ma è poco)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Dominatore delle Nuvole - Sabato 15 Lug 2017, 15:18:20
Si tratta di opere di emuli che hanno sfruttato la popolarita del grande scrittore italiano.Molti sono stati realizzati da luigi motta, altri da autori a me sconosciuti.

Da ricordare anche Omar e Nadir Salgari, figli dell'autore.
Il Vulcano di Sandokan, di Omar, l'ho trovato piuttosto cattivo, mentre Il ritorno delle tigri di Mompracem, di Nadir, non era niente male e aveva qualcosa della grinta del padre.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: rikki-tikki-tavi - Sabato 15 Lug 2017, 16:52:55
Salgari è stato l'autore che mi ha fatto innamorare alla follia del romanzo d' avventura. Ho letto tra i 10 e 12 anni tutti i suoi libri su cui riuscivo a mettere le mani, anche quelli più sconosciuti come ad esempio "Le aquile della steppa" o "La favorita del Mahdi". Ancora oggi sono nella mia biblioteca e sono molto contenta che il Corriere della Sera stia riproponendo questo scrittore proprio in questo periodo in una collana di 22 libri con i cicli di Sandokan e dei Corsari.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Dominatore delle Nuvole - Sabato 15 Lug 2017, 19:55:28
sono molto contenta che il Corriere della Sera stia riproponendo questo scrittore proprio in questo periodo in una collana di 22 libri con i cicli di Sandokan e dei Corsari.


Acci! Non lo sapevo!

E le edizioni sono integrali? Cioè, integrali sul serio, intendo?
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Paperock - Lunedì 17 Lug 2017, 11:38:51

Da ricordare anche Omar e Nadir Salgari, figli dell'autore.
Il Vulcano di Sandokan, di Omar, l'ho trovato piuttosto cattivo, mentre Il ritorno delle tigri di Mompracem, di Nadir, non era niente male e aveva qualcosa della grinta del padre.

In realta i figli di salgari hanno fatto solo da prestanome come con il padre, il vulcano di sandokan è in effetti stato scritto da Giovanni Bertinetti, prolifico scrittore salgariano, mentre l'autore de il ritorno delle tigri di momparacem, è tutt'ora incerto, cosi come le tigri del borneo, letto tempo fa, e qualcun'altro.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Paperock - Lunedì 17 Lug 2017, 11:49:38
Salgari è stato l'autore che mi ha fatto innamorare alla follia del romanzo d' avventura. Ho letto tra i 10 e 12 anni tutti i suoi libri su cui riuscivo a mettere le mani, anche quelli più sconosciuti come ad esempio "Le aquile della steppa" o "La favorita del Mahdi". Ancora oggi sono nella mia biblioteca e sono molto contenta che il Corriere della Sera stia riproponendo questo scrittore proprio in questo periodo in una collana di 22 libri con i cicli di Sandokan e dei Corsari.

Pero sarebbe bello che dedicassero spazio anche ai cicli meno conosciuti, e non solo ai soliti. Per esmpio, non tutti sanno(proprio perche il ciclo dei corsari viene identificato con il piu famoso corsaro nero) che esistono due cicli di corsari diversi, quelli delle antille(il piu famoso) e quello delle bermude. Quest'ultimo è costituito da tre romanzi, i corsari delle bermude, la crociera della tuonante e le straordinarie avventure di testa di pietra.Ora non so se è prevista pure la pubblicazione di quest'ultimi.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Dominatore delle Nuvole - Martedì 18 Lug 2017, 11:38:02
In realta i figli di salgari hanno fatto solo da prestanome come con il padre, il vulcano di sandokan è in effetti stato scritto da Giovanni Bertinetti, prolifico scrittore salgariano, mentre l'autore de il ritorno delle tigri di momparacem, è tutt'ora incerto, cosi come le tigri del borneo, letto tempo fa, e qualcun'altro.

Notevole! Non si finisce mai d'imparare.

Pero sarebbe bello che dedicassero spazio anche ai cicli meno conosciuti, e non solo ai soliti. Per esmpio, non tutti sanno(proprio perche il ciclo dei corsari viene identificato con il piu famoso corsaro nero) che esistono due cicli di corsari diversi, quelli delle antille(il piu famoso) e quello delle bermude. Quest'ultimo è costituito da tre romanzi, i corsari delle bermude, la crociera della tuonante e le straordinarie avventure di testa di pietra.Ora non so se è prevista pure la pubblicazione di quest'ultimi.

Trattandosi di 22 romanzi, credo proprio di sì.

Devo pur dire che i romanzi singoli (quelli cioè non inclusi nei quattro cicli - Sandokan, Corsari, Testa di Pietra e Far-West) li ho sempre trovati una buona spanna (se non più) sotto i cicli…
Da segnalare invece certe Novelle marinaresche di mastro Catrame, e vari racconti, decisamente pregevoli.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bacci - Mercoledì 19 Lug 2017, 21:04:08
Sto leggendo Il cappello del prete di Emilio De Marchi, scritto verso la fine dell'ottocento e considerato uno dei primissimi esempi di romanzi polizieschi (o noir) in lingua italiana.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Nebulina - Giovedì 20 Lug 2017, 17:49:21
BREVI INTERVISTE CON UOMINI SCHIFOSI - WALLACE
Spunti banali per raccontare universi inesplorati, attimi di vita in cui è racchiuso il senso di un'intera esistenza.
Approcciarsi a Wallace non è facile, un lessico ricercato, variegato alla stregua dei temi trattati; un tentativo ben riuscito e all'apparenza spontaneo di rendere parola una sensazione, colorare le immagini mentali e portare il lettore a vivere quell'esperienza.
Come se Wallace avesse anticipato la realtà virtuale, si vive il racconto in soggettiva, anche se narrato in terza persona, anche se c'è un personaggio che parla di un altro personaggio, che non compare nel corpo del racconto.
Si vivono velocità opposte, attimi dilatati in eterno e eternità rinchiuse in un secondo, in una destabilizzazione che porta a vertigini senza fine, a sentire il testo, senza più comprenderlo; perché il piano narrativo perde di significato, è la forza della parola, il suono, la dolcezza che sono certa si perde in parte nella pur perfetta traduzione.
C'è un racconto fra i tanti intensi e taglienti che penetra nelle corde dell'animo e vi si attorciglia fino a stritolarlo: parla di un padre che sta morendo, il suo punto di vista nei confronti del figlio, un figlio che gli ha rubato la moglie, l'ha cambiata e della sua sofferenza per questo, del suo odio, taciuto, celato, ma non del tutto, verso questo usurpatore; un complesso d'Edipo visto dagli occhi del padre invece che del figlio.
Quell'attimo che strappa la vita sembra non concludersi, l'ansia, la voglia di giustizia, l'assurdità di un sentimento che non è poi così lontano dal comune sentire si condensa una matassa di emozioni che scavano in profondità toccando corde di cui il lettore ignorava l'esistenza.
In un percorso che ricorda Joyce per la sperimentazione e per la ricerca di uno stile che frantumi gli schemi e li renda quasi incomprensibili ad una logica ferrea, il libro nel suo insieme lascia una sensazione di disagio psichico alla sua conclusione, un senso di disgusto verso se stessi, il mondo, l'umanità; quasi Wallace fosse riuscito, senza avvalersi mai di un qualsivoglia giudizio morale a far emergere il lato più meschino e primordiale di tutti noi, come se la corteccia frontale fosse bypassata e l'istinto si liberasse e divenisse capace di sentire le sensazioni raccontate e di guardarsi in uno specchio.
Un'esperienza frammentata, che proietta la coscienza nel campo della meditazione più che della razionalità; è necessario fare uno sforzo per lasciarsi andare alle sensazioni, per guardare il singolo racconto, sentirlo e viverlo più che prenderne coscienza.
Non è una lettura semplice, né rilassante, ma senza dubbio intensa ed elettrizzante, dopo averla fatta si può affermare di aver vissuto un'altra vita!
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Andy98 - Venerdì 21 Lug 2017, 15:17:52
Quer Pasticciaccio Brutto de Via Merulana - Carlo Emilio Gadda

Pilastro della letteratura italiana del XX secolo, il Pasticciaccio di Gadda è un eterogeneo impasto di situazioni, personaggi, luoghi e registri linguistici. Si prefigura come un giallo senza presunti colpevoli, in cui sussitono due casi, rispettivamente un furto di gioielli e un omicidio. E ad indagare su questi casi è il commissario Ingravallo, tratteggiato con assoluta originalità da Gadda sin dalle prime pagine, e una prova è la citazione che segue, importante per capire il senso del romanzo:

"Sosteneva, fra l’altro, che le inopinate catastrofi non sono mai la conseguenza o l’effetto che dir si voglia d’un unico motivo, d’una causa al singolare: ma sono come un vortice, un punto di depressione ciclonica nella coscienza del mondo, verso cui hanno cospirato tutta una molteplicità di causali convergenti. Diceva anche nodo o groviglio, o garbuglio, o gnommero, che alla romana vuol dire gomitolo."

Da questo punto di vista, Quer pasticciaccio brutto de via Merulana non appare solo come uno spaccato della Roma del periodo fascista, coi suoi luoghi comuni, le sue vie e i suoi più coloriti personaggi, ma è soprattutto un romanzo a tesi, intriso di una sottile sostanza filosofica: non esiste la quanto più lineare possibile causa che converge in un unico e nitido effetto, bensì per Gadda vi sono infinite cause, tra loro mescolate in un turbinio di effetti differenti, spesso difficili da seguire. E la sfida è presto lanciata: sta al lettore farsi strada, sia per scoprire i colpevoli, sia per comprendere il linguaggio (che è, non a caso, la parte più ardua del romanzo, ma estremamente appagante).

A dimostrazione di entrambi gli aspetti, il romanzo si apre con la descrizione di Ingravallo e con la messa a fuoco dei coniugi Balducci e del 219 di Via Merulana. Dopodiché, diverso tempo a seguire, la contessa Teresa Menegazzi subisce un furto da parte di un giovane, comincia il groviglio di testimonianze alla ricerca di un colpevole, tra piste false e plausibili indizi: ed è solo il primo capitolo. E subito nel secondo capitolo Ingravallo riceve la notizia che la cara amica Liliana Balducci viene trovata sgozzata in casa sua, e i sospetti ricadono sul cugino Giuliano Valdarena: da qui in poi è tutto un fluire di personaggi, pensieri, testimonianze, alla ricerca di chi dica il vero e chi il falso, con due casi avvenuti nello stesso palazzo che ad un certo punto sembrano essere collegati, da un altra parte vengono reciprocamente abbandonati a favore dell'altro, tutto si ingarbuglia, al punto che al lettore resta solo da godere del plurilinguismo offerto da Gadda, poiché è già chiaro dalle prime pagine che non si riuscirà a scoprire il colpevole o i colpevoli di ambedue i casi.

E quindi non si può che rimanere stupiti dall'incredibile impasto linguistico adoperato da Gadda per tratteggiare in modo sorprendente ed indimenticabile personaggi femminili come la Balducci, la Menegazzi, la Ines, la Zamira, la Lavinia o la Camilla, e i luoghi più degradati e comuni di Roma, lasciando che la parola, anche la più banale possibile, ingarbugliata ad altre acquisti un valore di esattezza e di liricità sorprendente, quasi l'autore fosse anche un regista in grado di cogliere il singolo particolare in una inquadratura. A condire il tutto, tantissima ironia, più che nella Cognizione, con strizzatine sottili e taglienti alternate a scene più emblematiche e soprattutto evidenti (la gallina che defeca sul carabiniere è probabilmente la gallina più celebre della storia della letteratura, e non solo italiana).

La lettura è sicuramente lunga ed impegnativa, vuoi per seguire il filo della vicenda - Gadda, come nella Cognizione, spesso mostra che sia impossibile seguire un ordine lineare degli eventi, e allora si perde in alcune meticolose digressioni o precisazioni - vuoi per raccapezzarsi tra il dialetto romano, la terminologia tecnica o quella neologistica, però è estremamente appagante e godibile se, come subito Gadda ci invita a fare, ci si lascia travolgere dalla filosofia di Ingravallo e si rinuncia a tirare subito le fila tra una causa e il suo presunto effetto conseguente. Leggetelo sapendo quale sia il livello di concentrazione richiesto, anche solo per apprezzare perle come questa:

"in dispregio no, è probabile anzi in onore, data l'etichetta gallinacea, del bravo sottufficiale, e con la più gran disinvoltura del mondo: un cioccolatinone verde intorcolato alla Borromini come i grumi di solfo colloide delle acque àlbule: e in vetta in vetta uno scaracchietto di calce, allo stato colloidale pure isso, una crema chiara, di latte pastorizzato pallido, come già allora usava."

Il barocco gaddiano non perde mai la sua inesauribile carica innovativa e creativa, nemmeno a distanza di sessant'anni: questo è il periodo in cui uscì in volume Garzanti nel 1957, e ancora oggi non smette di essere attuale ed interessante. Come già dissi nella recensione dell'altro romanzo, dobbiamo essere fieri di aver avuto uno come Gadda a tenere alto il valore della nostra letteratura, anche perché le sue opere sono difficilmente traducibili in altre lingue, perdono almeno la metà della loro preziosità.

--------

Scusate se stavolta ho ricopiato una mia recensione, tuttavia a riguardo di questo romanzo non avrei saputo dire diversamente da come l'ho recensito altrove, e ci tenevo a condividere con voi il mio parere su questa perla della letteratura italiana.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: PkAvenger96 - Sabato 22 Lug 2017, 15:17:41
Le città invisibili di Italo Calvino, il primo libro che non devo leggere per preparare esami da un anno a questa parte ::)
Lo avevo comprato sia perché mi ha sempre affascinato la storia di Marco Polo e del suo Il Milione, sia perché Calvino è uno dei miei scrittori preferiti. Ho iniziato a leggerlo ieri e ha già iniziato a farmi sognare come il Kublai Khan ritratto nel libro.
C'era invece sul comodino un ottimo esempio di letteratura di viaggio: Dove comincia l'Abruzzo. Due terranauti in autobus tra saperi e gusto di Paolo Merlini e Maurizio Silvestri, i quali rispettabilissimi signori hanno viaggiato per una settimana in autobus, treno e con autostop per mezzo Abruzzo, raccogliendo una grande quantità di storie che da sole meriterebbero un libro per sé. Consigliatissimo  ;)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Topdetops - Sabato 22 Lug 2017, 20:30:21
La collina dei conigli
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Dominatore delle Nuvole - Martedì 25 Lug 2017, 11:07:06
Bulgakov, La guardia bianca.

Prima di questo, ho appena finito Buona Apocalisse a tutti (Good Omens) di Terry Pratchett e Neil Gaiman, che consiglio a tutti!
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Vincenzo - Martedì 25 Lug 2017, 17:58:24
Il senso del dolore-L'inverno del commissario Ricciardi.
Uno splendido giallo che riesce a immergere il lettore nelle atmosfere della Napoli anni 30.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Solomon Cranach - Martedì 25 Lug 2017, 21:40:08
Bulgakov, La guardia bianca.

Prima di questo, ho appena finito Buona Apocalisse a tutti (Good Omens) di Terry Pratchett e Neil Gaiman, che consiglio a tutti!
Pratchett però va letto in inglese, eh!
Troppe le invenzioni linguistiche che in traduzione si perdono. Davvero troppe.

Oltre al fatto che il suo opus magnum, la saga di Discworld, è quasi tutta inedita in Italia (non solo, ma certamente anche per le difficoltà di rendere in italiano lo slang peculiarissimo dell'autore - non sono molti i "coraggiosi" che hanno [avuto] il coraggio di imbarcarsi in un'impresa del genere!).

Il senso del dolore-L'inverno del commissario Ricciardi.
Uno splendido giallo che riesce a immergere il lettore nelle atmosfere della Napoli anni 30.
Nel caso in cui non lo sapessi, ti segnalo che a ottobre uscirà il primo (di quattro, al momento previsti) adattamenti a fumetti di alcune delle storie commissario Ricciardi, per i tipi di Bonelli ;)
Con la supervisione di De Giovanni in persona.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Vincenzo - Martedì 25 Lug 2017, 21:45:48

Nel caso in cui non lo sapessi, ti segnalo che a ottobre uscirà il primo (di quattro, al momento previsti) adattamenti a fumetti di alcune delle storie commissario Ricciardi, per i tipi di Bonelli ;)
Con la supervisione di De Giovanni in persona.

Non lo sapevo, grazie dell'informazione!
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Andy98 - Mercoledì 26 Lug 2017, 00:18:24
Il sergente nella neve - Mario Rigoni Stern

Sarò breve questa volta, tuttavia devo necessariamente spendere un paio di righe per sottolineare l'umanità di questo resoconto, di questi frammenti di memorie scritti da Rigoni Stern relativamente alla disastrosa ritirata del 1943 in Russia.
Ho trovato inedita l'ambientazione dei ricordi rievocati dall'autore: la guerra c'è, ma se ne mette in luce l'aspetto più nascosto, e il lettore si trova davanti alla descrizione della vita nei capisaldi, di uomini che devono elemosinare un tetto o un patto, di uomini che tra loro si rispettano e si sostengono, di una sensazione di vacuità assoluta... e il tutto in uno stile così semplice ma al contempo purificato e chiaro: Rigoni Stern racconta la storia, lascia che la mano scorra per dare un nome ad ogni cosa, e ogni emozione è come se la rivivessimo anche noi accanto a lui.
A colpirmi ulteriormente, per l'appunto, è il linguaggio e lo stile che usa per dare voce ai fatti: mai stato amante dell'estremo virtuosismo, però trovo sorprendente, viste le mie letture di romanzi modernisti e di saggi tutt'altro che di banale e veloce lettura, come le parole di Rigoni Stern riescano addirittura a far dimenticare di quel bel linguaggio retorico e magniloquente ben costruito per suscitare interesse nel lettore... è come fare un viaggio e immaginare di perdersi con lui sotto la neve e i ghiacci della Russia, e patire con lui il dolore di un uomo, trovare una sensibilità e un'umanità che in un individualismo come quello a noi contemporaneo è sempre più difficile trovare... Resterà per me un mistero, ma sta di fatto che questo scrittore mi ha colpito con la sua umile testimonianza.

Spero di aver modo di apprezzare altre sue opere, ma al momento non saprei da che parte girarmi, non ha scritto poco... Provvederò in futuro, ma per ora il mio percorso con Rigoni Stern si ferma al Sergente, pronto ad essere continuato con altrettanto entusiasmo!
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: PkAvenger96 - Mercoledì 26 Lug 2017, 15:34:19
Bulgakov, La guardia bianca.

Prima di questo, ho appena finito Buona Apocalisse a tutti (Good Omens) di Terry Pratchett e Neil Gaiman, che consiglio a tutti!

Per quanto riguarda Bulgakov, si tratta di un romanzo o di un racconto? Perdona la mia ignoranza!
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: R-Westbrook0 - Mercoledì 26 Lug 2017, 15:42:26

Per quanto riguarda Bulgakov, si tratta di un romanzo o di un racconto? Perdona la mia ignoranza!

E' un romanzo, se non ricordo male, poco più di 400 pagine.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: PkAvenger96 - Mercoledì 26 Lug 2017, 15:43:58

E' un romanzo, se non ricordo male, poco più di 400 pagine.

Benissimo, grazie mille per l'informazione!
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Dominatore delle Nuvole - Mercoledì 26 Lug 2017, 16:14:06
È un romanzo, sì, con anche una versione teatrale (non so se edita in Italia), I giorni dei Turbin, che pare fosse apprezzatissima da Stalin il quale se la vide quindici volte.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: PkAvenger96 - Mercoledì 26 Lug 2017, 16:26:12
È un romanzo, sì, con anche una versione teatrale (non so se edita in Italia), I giorni dei Turbin, che pare fosse apprezzatissima da Stalin il quale se la vide quindici volte.

Grazie mille per l'ulteriore conferma, sarà mia cura colmare questa lacuna bulgakoviana  ;)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: pkthebest - Venerdì 28 Lug 2017, 08:55:26
Danilo Crapanzano, "Il giallo di Via Tadino".

1950, Milano. Al 17/a di Via Tadino, s'assiste alla caduta d'una donna da un ballatoio al quarto piano d'uno stabile. Sembra un suicidio, ma il commissario Arrigoni, qui alla sua prima apparizione, non ne è affatto convinto. Smaschererà il colpevole dopo un'indagine sì serrata, ma troppo psicologica, per i miei gusti. Più che una ricerca degli indizi, infatti, poi l'indagine si trasforma nella ricerca di un colpevole delineato a due terzidel libro e che deve confessare...

Insomma, se vi garba Maigret, adorerete questo libro; se siete dei poirottiani, ne uscirete con l'amaro in bocca, anche perché il colpevole è tutt'altro che difficile da trovare.

Splendide le ambientazioni d'epoca, però prolisse qui e lì: della domenica d'Arrigoni, che nulla aggiunge alla trama, avremmo fatto pure a meno!






Piero Colaprico, "Arrivano i NAM". Come vivono nella Milano d'oggi ipotetici ex terroristi della sinistra anni '70? E se tra loro necessitassero di una mano per una ripassata vecchio stile alla delinquenza di oggi? E se s'alleassero pure con i vecchi nemici di destra? Insomma, che un gruppo di settantenni svalvolati possa fare qualcosa per la città? La risposta è in questo folgorante racconto breve (letto in poco più di un'ora), appassionante e divertente, pur con qualche parolaccia di troppo per i miei gusti. Ma, per quanto surreale sia la narrazione, alla fine il dubbio resta: e se fosse davvero così? Consigliato a tutti, anche per la vivacità di stile e la capacità di avvinghiare il lettore. Non adatto solo ai minorenni, per le tematiche violente e per il turpiloquio usato. Che sarà sì inferiore a quello dei cinepanettoni adatti a tutti, ma insomma, un po' meno di volgarità farebbe sempre bene in qualsiasi contesto!







Lello Gurrado, "Assassinio in libreria"

La titolare della Sherlockiana, libreria gialla di Milano dalla fama meritata,viene assassinata da un soggetto subito presentatoci, durante un ricevimento al quale partecipano i più grandi giallisti italiani ed internazionali: Camilleri, Pinketts, Faletti, Vargas, Deaver e mille altri assistono impotenti alla morte dell'amica, e si ripromettono di trovare l'assassino. L'impresa sarà tutt'altro che facile, tanto che il caso verrà risolto da... Stefano Bartezzaghi! Un vero gioiello di libro omaggia tutta la letteratura gialla contemporanea, trasponendola in una relativa realtà, dove nessuno appare fuori posto! Lettura estremamente consigliata agli appassionati, anche se pure stavolta c'è troppo turpiloquio, per i miei gusti. Godetevelo però, perché l'originalità non manca e lo stile, diretto e gradevole, è semplice solo in apparenza.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Andy98 - Domenica 30 Lug 2017, 17:01:21
Elogio della Filosofia - Maurice Merleau-Ponty

Merleau-Ponty è diventato quasi il mio filosofo di riferimento in questo periodo tranquillo e non particolarmente intenso a livello di avvenimenti, tuttavia riesce ancora a restituirmi una speranza veramente impressionante: il suo Elogio della filosofia è un testo altrettanto breve quanto le sue Conversazioni, sicuramente meno intenso ma non per questo poco illuminante o interessante, al contrario.

Anche qui il lettore è in presenza di un testo concepito non per essere letto, bensì per essere ascoltato, trattandosi della lezione innaugurale tenutasi nel 1953 al Collège de France quando gli era stata assegnata la cattedra di filosofia, traguardo tanto più di rilievo se si tiene conto del fatto che è stato il più giovane ad averla ottenuta (e all'epoca aveva 45 anni).

Sul contenuto dirò ben poco, sperando che qualcuno sia interessato a stabilire un punto di incontro con questo filosofo: l'argomento della lezione è, appunto, il mestiere del filosofo nel mondo contemporaneo, un tema decisamente ampio, dibattuto, che tuttavia Merleau-Ponty condensa con un ampio discorso accessibile ai più (soprattutto a chi ha una buona conoscenza di storia della filosofia), ma che in alcuni punti presenta un po' di tecnicismo che potrebbe mettere in difficoltà chi è estraneo alle direttrici base del pensiero di Marx e di Hegel, o anche solo chi non conosce pensatori francesi quali Bergson o Cartesio. Resta, in ogni caso, breve, godevole, e fortemente attuale, in particolare per questa frase:

Obbedire a occhi chiusi è l'inizio del panico, e scegliere contro ciò che si comprende l'inizio dello scetticismo.

Con una sola frase, ha riassunto il significato della ricerca filosofica, che oggi ha ancora più valore se pensiamo ad un sempre più crescente individualismo.

Ritengo ancora che sia un peccato che un simile pensatore, forse per la sua prematura scomparsa, non sia ancora studiato se non a livello di alcuni corsi universitari, però basterebbe solo considerare quel che ho letto della Fenomenologia della Percezione, che tra l'altro non è nemmeno un testo della sua produzione più matura (come invece lo è questo) per capirne il valore e l'importanza.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: PkAvenger96 - Giovedì 3 Ago 2017, 23:56:26
Citazione
Elogio della Filosofia - Maurice Merleau-Ponty
Citazione
Ritengo ancora che sia un peccato che un simile pensatore, forse per la sua prematura scomparsa, non sia ancora studiato se non a livello di alcuni corsi universitari, però basterebbe solo considerate quel che ho letto della Fenomenologia della Percezione, che tra l'altro non è nemmeno un testo della sua produzione più matura (come invece lo è questo) per capirne il valore e l'importanza.
Citazione
Resta, in ogni caso, breve, godevole, e fortemente attuale, in particolare per questa frase:

Obbedire a occhi chiusi è l'inizio del panico, e scegliere contro ciò che si comprende l'inizio dello scetticismo.

Da studente universitario di Filosofia quoto ogni singola parola del tuo post! L'anno scorso, ho avuto la possibilità di seguire un seminario proprio sulla Fenomenologia della Percezione di Merlau-Ponty, nell'ambito del corso di Filosofia Teoretica (che verteva su Foucault), tenuto da Enrica Lisciani Petrini (una dei principali esperti in Italia del pensiero di Ponty). Anche se è un autore che non ho ancora avuto modo di approfondire bene, sono rimasto molto colpito dalle poche basilari cose ascoltate in quelle due ore.
Se ti interessa, potrei mandarti le foto dei miei appunti  ;)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Andy98 - Venerdì 4 Ago 2017, 00:23:36

Da studente universitario di Filosofia quoto ogni singola parola del tuo post! L'anno scorso, ho avuto la possibilità di seguire un seminario proprio sulla Fenomenologia della Percezione di Merlau-Ponty, nell'ambito del corso di Filosofia Teoretica (che verteva su Foucault), tenuto da Enrica Lisciani Petrini (una dei principali esperti in Italia del pensiero di Ponty). Anche se è un autore che non ho ancora avuto modo di approfondire bene, sono rimasto molto colpito dalle poche basilari cose ascoltate in quelle due ore.
Se ti interessa, potrei mandarti le foto dei miei appunti  ;)

Sarebbe un vero onore se la cosa non ti desse alcun problema, potrebbe essere un'ulteriore opportunità per comprendere fino in fondo la Fenomenologia della Percezione: pur essendo in sé un testo molto chiaro, ben organizzato e soprattutto ottimamente argomentato, ci sono comunque alcuni passaggi che mi riescono un po' difficili non avendo minimamente affrontato alle superiori i pensieri di Husserl e di Scheler, che sono stati, oltre ad Heidegger e Bergson (che invece ho affrontato), i filosofi di riferimento di Merleau-Ponty, o almeno per la parte più fenomenologico-esistenzialista (lungi al momento dal considerarlo a tutti gli effetti un esistenzialista, ma l'influsso di Heidegger nei suoi primi lavori si sente comunque).

Perciò, se vuoi mandarmi qualcosa (e te ne sarei infinitamente grato  :D) puoi mandarmi un MP. Grazie in anticipo per questa opportunità!
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: PkAvenger96 - Venerdì 4 Ago 2017, 12:45:16
Citazione
Se ti interessa, potrei mandarti le foto dei miei appunti

Perdonate il piccolo OT:
Alla fine, siccome non ho piena padronanza di tutti i tools in YaBB, ho preferito semplificarmi la vita caricando tutto sul mio Showcase. Chiunque oltre a Andy98 fosse interessato agli appunti, è libero di consultarli (i file sono nominati seguendo l'ordine delle pagine: 1.jpg, 2.jpg, ecc.).
Andy mi perdonerà  ::)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Ser Soldano - Martedì 8 Ago 2017, 17:46:20
Dopo essermi sollazzato con saggi di fisica quantistica e uno, interessante e divertente, sulla ricerca della vita nel cosmo del compianto astrofisico Giovanni Bignami, ora sto leggendo Le Pietre Magiche di Shannara di Terry Brooks.
In realtà l'avevo già letto nell'85, poi era un po' finito nel dimenticatoio. Recentemente ho seguito il (bruttino assai) serial televisivo da cui è tratto (storia stravolta e costumi da denuncia penale, e sì che tra i produttori c'è lo stesso autore!) e ho quindi voluto rileggerlo.
Non che fosse un gran capolavoro della letteratura fantasy, però evidentemente ha avuto un suo pubblico fedele.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Dominatore delle Nuvole - Martedì 8 Ago 2017, 20:48:43
Finito Notizia di un sequestro (Gabriel Garcìa Marquez), molto molto interessante, mi sto portando al mare Manuale di zoologia fantastica, di Jorge Luis Borges e Margarita Guerrero.
A casa, invece, sto leggendo un libro unico e sommo, di quelli fatti per entrare in risonanza perfetta con il mio carattere e la mia mente: Historias di cronopios y de famas di Julio Cortàzar.

Consigliato a tutti i fantoniani e non. ;D
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Andy98 - Venerdì 11 Ago 2017, 14:23:24
Fenomenologia della Percezione - Maurice Merleau-Ponty

Capolavoro della Fenomenologia e, in particolar modo, uno dei testi più importanti del Novecento filosofico, la Fenomenologia della Percezione di Maurice Merleau-Ponty è senz'ombra di dubbio una delle eredità più significative del secolo scorso, sia per i termini in cui viene condotta un'analisi così impegnativa, sia per i risultati a cui essa riesce a pervenire, importantissimi per lo sviluppo delle scienze cognitive e, per quanto concerne certi aspetti, per la nostra esperienza di vita.

Fortemente influenzato da Husserl, da Scheler, e dalla Gestalpsychologie, Merleau-Ponty riscrive totalmente il nostro modo di porci nei confronti dell'esistenza, e in particolar modo dell'oggetto percepito, proponendo un ritorno ad una percezione primordiale, sulla falsariga del motto husserliano "Alle cose stesse!", che acquista per il filosofo francese il valore di "Alle cose percepite!": un'esigenza, questa, forse dettata da un contatto amaro coi problemi della vita (essendo il periodo in cui Merleau-Ponty vive e scrive drammatico, segnato dai disastri del primo dopoguerra e dalla tragedia del conflitto successivo), e da un'illusoria ed irrequieta speranza di ritorno a quell'infanzia felice, che era stata comunque segnata dalla morte del padre.

Passata la Premessa, in cui Merleau-Ponty si interroga sullo scopo della Fenomenologia, egli comincia la sua intensa ma lucidissima analisi partendo dal concetto di "sensazione", tanto banale quanto in realtà complesso e confuso, soprattutto se confrontato con le concezioni del Razionalismo e dell'Empirismo, con cui il filosofo mantiene sempre un costante dibattito, ritenendo le loro dottrine dei "pregiudizi" da cui liberarsi per poter fare ritorno alla percezione quale deve essere in realtà:

Prendiamo una macchia bianca su uno sfondo omogeneo. Tutti i punti della macchia hanno in comune una certa "funzione" che fa di essi una "figura". Il colore della figura è più denso e per così dire più resistente di quello dello sfondo; i bordi della macchia bianca le "appartengono" e non sono solidali con lo sfondo, quantunque quest'ultimo sia a essi contiguo; la macchia appare posta sullo sfondo e non lo interrompe. Ogni parte annuncia più di quanto contenga e questa percezione elementare è quindi già pregna di un senso (Introduzione - Capitolo I: la "sensazione",pp.35-46)

Fin dall'inizio è chiaro l'intento di voler comprendere la relazione soggetto-oggetto in termini di percezione e di ricerca di un senso in questa percezione. Merleau-Ponty, mettendo in discussione l'idea che la sensazione sia somma di parti finite (Empirismo) o che essa sia elaborata sottoforma di "Idea" da una coscienza (Razionalismo), arriva ad individuare nel corpo l'apertura percettiva all'esperienza e, di conseguenza, il centro di ogni attività conoscitiva. Questo è, a mio avviso, un risultato molto importante, perché pone l'accento su un'importanza che forse avevamo dimenticato, lasciando spesso che le nostre emozioni risultassero più importanti di ogni forma di corporeità, quando la connessione tra le due è invece talmente stretta che non si potrebbe pensare un'emozione senza un mondo verso cui questa si proietta o un mondo che non acquisti per noi, attraverso qualunque senso, un preciso significato emotivo: un temporale, un bacio, un dolce, un'essenza, una melodia... possono essere reinterpretati attraverso quest'ottica.

Il corpo non può essere paragonato  all'oggetto fisico, ma piuttosto all'opera d'arte.[...]Un romanzo, una poesia, un quadro, un brano musicale sono individui, cioè esseri in cui non si può distinguere l'espressione dall'espresso, il cui senso è accessibile solo per contatto diretto e che irradiano il loro significato senza abbandonare il proprio posto temporale e spaziale. In questo senso il nostro corpo è paragonabile all'opera d'arte. Esso è un nodo di significati viventi e non la legge di un dato numero di termini covarianti (Parte prima - Capitolo IV: la sintesi del corpo proprio,pp.215-216)

In questo passo appena riportato emerge quello stretto legame con l'arte che, oltre ad essere una cifra caratteristica di tutta la riflessione di Merleau-Ponty, il quale tornerà su tale tema in modo sempre più irrequieto nei lavori successivi, soprattutto negli ultimi, mette in evidenza un legame nei confronti del mondo percepito che non si ferma alla semplice apparenza, ma è soprattutto permeato da molte ambiguità. Una delle più evidenti, oltre al linguaggio, è soprattutto la sessualità, su cui il filosofo scrive a riguardo:

C'è osmosi fra la sessualità e l'esistenza: ciò significa che, se l'esistenza si diffonde nella sessualità, reciprocamente la sessualità si diffonde nell'esistenza, cosicché è impossibile stabilire quanta parte abbiano, in una data decisione o in una data azione, la motivazione sessuale e le altre motivazioni, impossibile caratterizzare una decisione o un atto come "sessuale" o "non sessuale". (Parte prima - Capitolo V: il corpo come essere sessuato,p.238)

Diventa quindi impossibile stabilire se la sessualità sia finalizzata all'esistenza o se invece sia quest'ultima ad essere finalizzata alla prima: un ritorno alla percezione consiste in una presa di coscienza di tale ambiguità che è caratteristica del nostro corpo, altra posizione rivelante per un periodo che fa della sessualità un ritratto assolutamente confuso, forse addirittura impreciso e povero.

Molto descrittiva, ma non per questo meno interessante, la seconda parte, in cui Merleau-Ponty esplora lo spazio, condizionato anche dagli sviluppi delle geometrie dette non euclidee: la nozione che più risente di questo stravolgimento dello spazio tridimensionale è sicuramente la profondità, totalmente alterata, o forse sarebbe meglio dire riscoperta, nella pittura noventesca.

Quando diciamo che un oggetto è gigantesco o minuscolo, che è lontano o vicino, lo diciamo spesso senza ricorrere a un confronto, anche implicito, con un altro oggetto o con la grandezza e la posizione oggettiva del nostro proprio corpo, ma solo in rapporto a una certa "portata" dei nostri gesti, a una certa "presa" del corpo fenomenico sul suo mondo circostante. (Parte seconda - Capitolo II: lo spazio,pp.353-354)

Altra acquisizione importante: il limite della nostra esperienza percettiva. Uno potrebbe oggi stupirsi di un simile risultato, poiché potrebbe risultare alquanto banale, ma il primo Novecento, nonostante la crisi di certezze e di coscienza, prendeva comunque le mosse dall'ottimismo ottocentesco, lo stesso Husserl, da una parte è stato in costante dialogo con l'Idealismo, dall'altra criticava la pretesa del Positivismo di avere conoscenze certe, e lo stesso Merleau-Ponty, oltre a confrontarsi con la dialettica di Hegel, è soprattutto critico nei confronti delle pretese oggettive e assolute della scienza; lo stesso osservatore è un problema, il punto di vista non permette un'acquisizione completa del mondo bensì è sempre filtrata dalla nostra esperienza percettiva, ed è in questo che consiste la vera acquisizione del concetto di spazio: il nostro punto di vista deve sempre essere integrato con quello altrui. Mai come oggi abbiamo bisogno di sentirci dire che gli altri hanno importanza per noi. Ad un "cogito" come quello elaborato da Cartesio, il pensiero da cui deriva tutta la conoscenza, Merleau-Ponty ne elabora uno sottoposto a questo limite e investito dal carattere della temporalità, e quindi "in evoluzione" con lo stesso mondo che percepisce anche attraverso il pensiero.

Certamente, l'altro non esisterà mai per noi come noi stessi, è sempre un fratello minore, non assistiamo mai in lui come in noi alla pulsione della temporalizzazione. Ma due temporalità non si escludono come due coscienze: infatti ciascuna di esse non si conosce se non proiettandosi nel presente, nel quale può congiungersi con l'altra (Parte terza - Capitolo II: la temporalità,p.552)
Ecco come l'altro diventa importante per noi: ciascuno struttura e temporalizza a suo modo l'oggetto tra passato, presente e futuro, e il modo in cui esso lo temporalizza viene integrato al nostro, e sulla base di questo si costruisce ogni forma sociale e, soprattutto, ogni forma di libertà. Infatti, Merleau-Ponty chiude l'analisi con un bellissimo capitolo incentrato sul superamento del conflitto tra coscienze elaborato da Sartre: non nemici che si oggettivano l'uno con l'altro, non uomini che riducono ad oggetti altri uomini, bensì corpi che comunicano tra corpi ed esistono proprio grazie a questi, uomini liberi perché esseri in situazione nei confronti dell'altro e della vita.

Farò questa promessa? Rischierò la vita per così poco? Darò la mia libertà per salvare la libertà? Non c'è risposta teorica a tali domande. Ma ci sono cose che si presentano irrecusabili, c'è questa persona amata di fronte a te, ci sono questi uomini che esistono schiavi attorno a te, e la tua libertà non può volersi senza uscire dalla sua singolarità e senza volere la libertà. Sia che si tratti delle cose o delle situazioni storiche, la filosofia non ha altra funzione che quella di reinsegnarci a vederla bene, ed è giusto dire che essa si realizza distruggendosi come filosofia separata. Ma qui si deve tacere: infatti, solo l'eroe vive sino in fondo la sua relazione con gli uomini e con il suo mondo, ed è sconveniente che un altro parli in suo nome. (Parte terza - Capitolo III: la libertà,p.581)

Wittgenstein, con il suo "Su ciò di cui non si può parlare si deve tacere", sembra far eco a quest'ultima parte dell'opera di Merleau-Ponty: la sua filosofia non vuole dare risposte, la sua descrizione del corpo e del mondo percepito hanno valore per le ricerche e le analisi da lui condotte, ma non vogliono avere la pretesa di possedere la verità ultima dell'esistenza. E questa, infatti, deve essere taciuta, può solo essere vissuta in quel momento in cui l'uomo, finalmente, si riscopre nel suo primato percettivo e corporeo. Il problema della libertà è complesso ed irrisolto, e nemmeno il marxismo, a cui egli si era avvicinato già durante la stesura di questo testo, può garantirla (lo stesso Merleau-Ponty rivedrà successivamente la propria posizione, ma la sua adesione al marxismo è sempre stata irrequieta e non pienamente convinta).

Perché leggere questo testo, allora? Per ritrovare noi stessi sotto una nuova ottica: Merleau-Ponty, oltre che un validissimo e per fortuna oggi riscoperto e studiato filosofo, è soprattutto uno scrittore molto chiaro, lucido, attento, sempre alla ricerca della motivazione profonda o del dettaglio apparentemente insignificante. Tuttavia è un'opera complessa, da ammirare solo dopo un'acquisizione almeno del Razionalismo, dell'Empirismo e degli studi condotti dalla Fenomenologia e dalla Gestaltpsychologie, in quanto resta comunque la sua tesi di dottorato, per questo è densa di filosofia e di terminologia che possono scoraggiare i principianti. Consiglio una lettura delle Conversazioni, sia prima di leggere questo testo, sia a lettura ultimata, poiché i vari testi, seppur brevi, si prestavano per essere letti alla radio, e quindi sono una via più accessibile ai punti focali del suo pensiero. Nonostante sia un testo consistente, vale tutto il tempo necessario a leggerlo e ad interiorizzarlo: Merleau-Ponty, nonostante la sua morte piuttosto prematura, ha lasciato testi di alto valore e di urgente attualità, quindi ritengo che sia fondamentale confrontarsi con la sua filosofia almeno una volta nella vita (nulla togliendo ad altri pilastri, ovviamente).

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N.B. Mi scuso se ho postato proprio la lunga recensione scritta per un sito, tuttavia per certi libri a cui tengo particolarmente mi sento in dovere di comunicare qui ben più del semplice "l'ho letto, mi è piaciuto perché e per come, e così via".

Un grazie, ovviamente a PkAvenger96 e ai suoi appunti  ;)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: PkAvenger96 - Venerdì 11 Ago 2017, 15:13:31
Citazione
Un grazie, ovviamente a PkAvenger96 e ai suoi appunti

Di nulla, è stato un vero piacere!
Bellissima recensione  ;)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Paper Bat 82 - Sabato 12 Ago 2017, 10:09:58
Giovani e Vecchi di Luigi Pirandello.
L'ho iniziato 10 giorni fa, dopo avere terminato la prima parte del volume mi sono arenato.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Andy98 - Domenica 13 Ago 2017, 14:15:27
L'Occhio e lo Spirito - Maurice Merleau-Ponty

Ultimo incontro con Merleau-Ponty, questo breve ma intenso saggio filosofico incentrato sull'arte, o meglio sul suo valore metafisico, è stato il suo ultimo scritto: dopo di esso resta solo Il Visibile e l'Invisibile, incompiuto e criptico.

Essendo un testo molto breve, non ne faccio una recensione quanto una "chiacchierata" su alcuni punti essenziali, che possono magari incuriosire gli appassionati di filosofia presenti su questo forum.

Anzitutto, penso che questo saggio sia un'ottima introduzione a quella che è l'ultima riflessione di Merleau-Ponty, un reinterrogarsi su quella percezione in termini più ontologici che fenomenologi, pertanto se volete comprenderlo più facilmente, dovreste leggermi la Fenomenologia della Percezione, oppure arrivare preparati sui nuclei fondamentali del suo pensiero e sulle influenze che ha subito attraverso Cartesio e Husserl, queste sono quelle essenziali a comprendere gran parte di questo lavoro. Leggendo varie recensioni altrove, infatti, si dice che questo testo, pur essendo breve, può essere problematico da approcciare: in realtà la vera difficoltà risiede solo nel primo dei cinque capitoli, perlopiù neanche così lungo, per il resto, se uno è abituato al linguaggio filosofico, non avrà tutte queste difficoltà.

Non confondetelo come un puro e semplice trattato di estetica: Merleau-Ponty ha sì dato dei contributi a questo ramo, ma non in termini di problematiche sul bello o critica dell'arte. La sua è un'analisi della pittura come una tecnica che si permea di valore metafisico, ad essa il filosofo le consegna la chiave per comprendere le sfumature dell'Essere, di ciò che prima di tutto si fa invisibile all'anima, ma non all'occhio. A riguardo, vi è la famosa citazione, racchiusa in questo saggio:

L'occhio compie il prodigio di aprire all'anima ciò che anima non è: il gaio reame delle cose, e il loro Dio, il sole.

Perciò, non troverete l'estetica del bello, quanto l'estetica della visione che però non è orientata su criteri normativi: in parole più semplici, Merleau-Ponty non dirà, a chi come me è interessato tra le altre tematiche all'estetica, in cosa consista un capolavoro. Vi parlerà delle linee, dei colori, delle profondità, delle soluzioni stilistiche di Cézanne, di Matisse e di Klee (di cui vi consiglio di guardare, prima e dopo la lettura, alcune opere), tuttavia non ve ne parlerà per elevarle a capolavori artistici, quanto ad esemplari visioni dei "fantasmi" dell'invisibile.

In ultima analisi, lancio una provocazione agli appassionati di fotografia: la fotografia è esatta, mentre la pittura è vera; la prima riproduce l'aspetto esteriore delle cose, la seconda ne cattura il pathos, il sentimento.
Che, pertanto, l'occhio del fotografo sia incapace di vedere ciò che invece è capace di scrutare l'occhio del pittore?

(Non mi aspetto una risposta, non su questo topic, ovviamente!)

Dategli una lettura se siete appassionati o studiosi di filosofia: è un testo denso di filosofia ma estremamente poetico e coinvolgente, un buon preludio a coloro che, come me, vorranno leggere l'incompiuto Il Visibile e l'Invisibile.


Di nulla, è stato un vero piacere!
Bellissima recensione  ;)

Grazie mille! Spero che possa avere anche tu l'occasione di leggere questo splendido testo, perché a mio avviso merita veramente tanto, tutto il tempo necessario a metabolizzarlo (a me son serviti 20 giorni, ma solo perché non ero attivamente impegnato in altro al di fuori degli allenamenti, però suppongo che con vari impegni sia necessario molto più tempo) ;)

Giovani e Vecchi di Luigi Pirandello.
L'ho iniziato 10 giorni fa, dopo avere terminato la prima parte del volume mi sono arenato.

Ne vale la pena? Perché Pirandello non mi piace come scrittore, stavo pensando di rivalutarlo a partire dalle sue opere meno note come L'esclusa o Il turno, visto che non sono riuscito ad apprezzare a fondo il suo romanzo più importante per via dell'aspetto stilistico.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Paper Bat 82 - Domenica 13 Ago 2017, 14:38:03


Ne vale la pena? Perché Pirandello non mi piace come scrittore, stavo pensando di rivalutarlo a partire dalle sue opere meno note come L'esclusa o Il turno, visto che non sono riuscito ad apprezzare a fondo il suo romanzo più importante per via dell'aspetto stilistico.

Si si, una letta gli si può dare, non è bello come i Vicerè di De Roberto, ma una lettura veloce non fa male.
Mha...Pirandello ti strappa qualche risata, con i suoi personaggi pittoreschi e fuori dal tempo, tutti con una propria "zoppia" evidente o meno che li caratterizza.

Devo dire che il cavalier Landi che ad inizio romanzo va in giro sopra una giovenca mi ha fatto ridere.

Certo.
Daccordo.

Non come il ciclo degli Uzeda di De Roberto, quelli a tratti sono più divertenti.


Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Tapirlongo Fiutatore - Sabato 19 Ago 2017, 14:19:24
Finito di leggere "Diario di scuola" di Daniel Pennac. Lo so che può sembrare un libro per ragazzini, ma è molto più profondo di ciò che si può pensare. Parto ora con una raccolta di novelle di Pirandello.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: pkthebest - Sabato 19 Ago 2017, 20:48:51
Se posso dare un consiglio, per apprezzare Pirandello, andate a teatro.

Se ben rappresentate, cose come "L'uomo, la bestia e la virtù" e "Il giuoco delle parti" contengono tutto il pensiero dell'autore in modo davvero divertente e senza quelle contorsioni di cui i tanto amati dai letteratoni "Sei personaggi in cerca d'autore" sono strapieni con finale effetto soporifero.

Trovate bravi attori che sappiano anche metterci quell'ironia che difficilmente traspare dalla lettura del mero testo della commedia... e scoprirete un altro Pirandello, molto più godibile rispetto a quel che si fa a scuola.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Andy98 - Sabato 19 Ago 2017, 21:02:06
Se posso dare un consiglio, per apprezzare Pirandello, andate a teatro.

Se sei ben disposto a pagarmi il biglietto per l'Enrico IV o Pensaci, Giacomino!, potrei anche farci un pensierino  :P
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Solomon Cranach - Sabato 19 Ago 2017, 21:57:10
Vale per un po' tutti i generi di teatro.

Chissà come dovevano essere le tragedie o le commedie greche, con tutto l'apparato scenico e coreografico che si portavano dietro... E purtroppo siamo costretti a leggerle sui copioni.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Brigitta MacBridge - Martedì 22 Ago 2017, 16:11:16
Vale per un po' tutti i generi di teatro.

Chissà come dovevano essere le tragedie o le commedie greche, con tutto l'apparato scenico e coreografico che si portavano dietro... E purtroppo siamo costretti a leggerle sui copioni.

Più o meno come pretendere di conoscere Stairway to heaven leggendo il testo, e basta.

Ogni forma d'arte è pensata per essere fruita in un certo modo, che è quello ottimale. L'opera teatrale va vista a teatro, il film cinematografico al cinema, il testo lirico va ascoltato con la musica, la scultura va vista dalla giusta angolatura in base a dove doveva essere posizionata... un bravo artista sa tener conto del mezzo di fruizione e lo usa al meglio; cambiando veicolo si perde inevitabilmente parte del lavoro.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Maximilian - Martedì 22 Ago 2017, 16:14:40
Se posso dare un consiglio, per apprezzare Pirandello, andate a teatro.
Io lo apprezzo soprattutto per i romanzi (che non nego essere un medium a me più congeniale)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Vincenzo - Martedì 22 Ago 2017, 16:51:46
Per quanto mi riguarda Il fu Mattia Pascal è assolutamente tra i miei romanzi preferiti. Lo stile di Pirandello per me è ancora molto moderno e accattivante, certamente più di uno Svevo che trovo quasi illeggibile per la pesantezza.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Andy98 - Martedì 22 Ago 2017, 18:27:45
Per quanto mi riguarda Il fu Mattia Pascal è assolutamente tra i miei romanzi preferiti. Lo stile di Pirandello per me è ancora molto moderno e accattivante, certamente più di uno Svevo che trovo quasi illeggibile per la pesantezza.

Vero. Svevo, nonostante l'italiano molto pesante, dovuto anche alla posizione in cui si trovava e agli studi da lui compiuti in gioventù, ha un po' quel problema di molti scrittori di inizio secolo: non si discostano pienamente da quel realismo ottocentesco a cui poi, gradualmente, cominciano ad opporsi. Allo stesso modo operavano Mann e la Woolf, per intenderci: le loro prime prove - faccio riferimento a Buddenbrook. Verfall einer Familie del primo e a The Voyage Out della seconda - risentivano comunque di questo gusto per la descrizione degli ambienti, dei personaggi e di quello che facevano, nonostante si intravedeva comunque quella sensibilità moderna che ha poi anche Svevo nel tratteggiare le confessioni di Zeno. Tuttavia, per l'appunto, metteteci la posizione critica, metteteci il fatto che il suo italiano era pesante, la lettura de La coscienza di Zeno, per quanto interessante, mi è risultata ostica da portare avanti per un buon numero di pagine (e i capitoli erano lunghissimi, gli ultimi addirittura di centinaia di pagine, ininterrotti!).
Non so ancora se più avanti addentrarmi nella lettura degli altri due romanzi: sono più brevi del suo capolavoro, però se poi delle intenzioni così moderne vengono liquidate dallo stile... boh, preferisco di gran lunga un Carlo Emilio Gadda a loro due, e forse come interessi sono più vicino a Joyce o a Kafka che a Pirandello e Svevo, che comunque hanno saputo tenere alto il valore della letteratura italiana.

P.S. Preciso che ho comunque a casa nella libreria sia La coscienza di Zeno sia Il Fu Mattia Pascal, quindi sono sempre a portata di ulteriori ripensamenti  ;)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Andy98 - Venerdì 25 Ago 2017, 12:34:45
La Nausea - Jean-Paul Sartre

Dirò ben poco a riguardo del famoso romanzo di Sartre, poiché è stata un'esperienza piuttosto "sconvolgente": le pagine in cui il protagonista, Antoine Roquentin, realizza progressivamente cosa siano l'esistenza e la libertà sono veramente belle, e indubbiamente Sartre è invidiabile per la sintassi e l'abilità con cui riesce a tratteggiare il più minimo particolare o la più recondita emozione, tuttavia forse il messaggio che ne deriva mi risulta troppo negativo.
Mi rendo conto, comunque, che Sartre abbia esercitato una grandissima influenza sul secolo scorso, e considerato il clima in cui si viveva, non c'è da meravigliarsi se poi questo messaggio sia stato accettato e forse fatto proprio da altri.
Merita di essere letto, non troppo impegnativo ma densissimo di pensieri e riflessioni.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Chen Dai-Lem - Venerdì 1 Set 2017, 14:09:04
Dopo aver finito di leggere l'intera saga di Harry Potter (che tra l'altro mi è piaciuta moltissimo..è incredibile quante cose ci siano nei libri e siano completamente omesse nei film, tanto che direi che non si può affermare di conoscere la storia se non si sono letti i libri), ho iniziato a leggere I monti pallidi. Leggende delle Dolomiti di C. F. Wolff, studioso che all'inizio del secolo scorso si è messo alla ricerca delle fiabe e delle leggende di queste splendide montagne, facendosele raccontare dai pastori e dalle persone del luogo.
Ho scelto questo libro perchè amo la montagna, ma soprattutto trovo che le Dolomiti siano un luogo meraviglioso dove (e qui cito testualmente la fine della prima storia) chi ci ha passato qualche tempo, da un irresistibile fascino sarà sempre attratto a tornarvi.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Andy98 - Sabato 2 Set 2017, 00:26:00
Cuore di Tenebra - Joseph Conrad

Poche riflessioni per un testo tanto denso quanto evocativo nel suo stile: Conrad è un maestro della prosa, nel fondere descrizioni e pensieri mantiene sempre il ritmo, l'onda, e arriva a travolgere duramente il lettore mettendolo davanti all'intrinseca meschinità dell'uomo, a quello che egli definisce il "cuore di tenebra", una metafora ancora oggi attuale per certe interpretazioni che si potrebbero fare circa la condizione umana (che, personalmente, non mi sento di condividere).

Consiglio vivamente di leggerlo, poiché essendo piuttosto breve (un centinaio di pagine) vi occuperà non troppo tempo, tuttavia sconsiglio una lettura svogliata e disattenta: se la "morale" di fondo che ricaverete sarà solo la sterile condanna di Conrad al colonialismo, allora non sarete riusciti a scoprire il "cuore di tenebra", e dovrete rileggerlo nuovamente, a distanza di tempo, per addentrarvi nuovamente nella ricerca.

Mi soprende, comunque, che la questione più recente su questo lungo racconto sia relativa alla presenza o meno di elementi razzisti: il nigeriano Achebe, importante esponente della letteratura africana, ha posto l'accento su un aspetto che probabilmente, per le ideologie dell'epoca, si poteva benissimo evitare di sottolineare. Che Conrad sia o meno razzista non posso dirlo, essendo la sua prima opera che leggo, tuttavia, se Cuore di Tenebra dovesse essere letto al solo scopo di scorgervi o meno dei razzismi di fondo, allora si potrebbe benissimo evitarne la lettura e passare oltre.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Solomon Cranach - Sabato 2 Set 2017, 01:51:57
La lettura di Cuore di tenebra mi prese al punto che lo lessi durante una notte di estate a bassa voce, "recitando" come se stessi impersonando Marlowe.

Spesso leggo a bassa voce quando sono particolarmente coinvolto, ma solo I Miserabili di Hugo mi fece un simile effetto (addirittura mi muovevo per la stanza come un ossesso, leggendo le riflessioni di Valjean come se le avessi scritte di mio pugno).
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Maximilian - Sabato 2 Set 2017, 21:32:54
Dopo aver finito di leggere l'intera saga di Harry Potter (che tra l'altro mi è piaciuta moltissimo..
Purtroppo però gli ultimi due libri mostrano la corda... Tu come li giudicheresti "a caldo"?
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Paper Bat 82 - Domenica 3 Set 2017, 12:35:49
Prima di Pirandello. [size=9](Che non riesco ancora a terminare)[/size]

Avevo letto Canne al vento di Grazia Deledda.
Una storia molto triste, che anche d'estate ti deprime parecchio.
E non è una bella cosa.
Non so [size=10](se)[/size] lo rileggerei.

A conti fatti forse si...
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Andy98 - Martedì 5 Set 2017, 13:55:23
Immagine e Coscienza - Jean-Paul Sartre

Altra grande opera di Sartre che tuttavia mi lascia perplesso per alcune derive piuttosto negative e a tratti pessimistiche.

Oggetto di questo testo, stavolta un saggio e non un romanzo, è il concetto di immagine, di cui Sartre offre un'interpretazione assolutamente interessante e a tratti anche illuminante: lo scopo primario è soprattutto quello di aiutare l'uomo a liberarsi della cosiddetta "illusione di immanenza", cioè l'idea secondo cui il soggetto, ponendo l'immagine di un oggetto, la confonda con l'oggetto stesso o pensi che tale oggetto sia rappresentato in questa immagine.

Ci sono diversi punti di interesse, soprattutto laddove Sartre esplora e descrive il segno, la caricatura, il sogno, l'opera d'arte, e si intravedono alla fine di queste analisi i concetti portanti del suo testo più rilevante, L'essere e il nulla: tuttavia, come appunto dicevo, sono perplesso dal suo "pessimismo estetico", soprattutto laddove afferma che nulla sia bello nella realtà.

In ogni caso, l'ostacolo maggiore può essere la scrittura: Sartre è molto più facile da leggere del rigoroso Merleau-Ponty, ma in ogni caso bisogna ingranare un attimo prima di poter assorbire facilmente la terminologia fenomenologica, piena di definizioni e stravolgimenti di concetti.

La lettura di Cuore di tenebra mi prese al punto che lo lessi durante una notte di estate a bassa voce, "recitando" come se stessi impersonando Marlowe.

Spesso leggo a bassa voce quando sono particolarmente coinvolto, ma solo I Miserabili di Hugo mi fece un simile effetto (addirittura mi muovevo per la stanza come un ossesso, leggendo le riflessioni di Valjean come se le avessi scritte di mio pugno).

Anche a me capita ogni tanto di essere talmente interessato alla lettura al punto da cominciare a leggere le righe senza rendermene conto: con Conrad, tuttavia, mi è successo solo su alcuni punti, diciamo che il vero punto di interesse e nodo di tutto quanto è nell'ultima parte, le altre due la preparano soltanto. In ogni caso, di gran lunga migliore de Il signore delle mosche, la cui morale è in fondo molto vicina a quella di Cuore di tenebra, solo che è espressa in modo assolutamente indigesto e per nulla stimolante. Ho brutti ricordi di quel romanzo, probabilmente il peggiore che abbia mai letto al momento, per fortuna che ho trovato un autore capace di esprimere la morale di Golding in termini più eleganti e affascinanti, e soprattutto coinvolgenti. Già non condivido questa visione a la "Homo homini lupus" di Hobbes, figuriamoci se non viene nemmeno espressa in modo interessante...
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Andy98 - Mercoledì 6 Set 2017, 13:24:07
Per non fare un post troppo lungo, visto che volevo condividere con voi alcuni esempi di quest'ultima dilettevole e curiosa lettura, preferirei farne uno a parte: se questo non fosse consentito dal regolamento (che ho consultato ma su cui non ho trovato nulla a riguardo), allora provvederò personalmente a riportare questo intervento sul post precedente.

Fatta questa premessa, volevo spendere un paio di parole su un piccolo gioiellino che ho avuto il piacere di leggere ieri sera dopo il consueto ed estenuante allenamento: Esercizi di Stile di Raymond Queneau, un'opera talmente geniale che per comprenderla dovrebbe essere letta direttamente con a fianco anche il testo francese per chi lo capisse (io l'ho sbirciato ogni tanto ma sono a digiuno dai tempi delle medie).

Il punto focale non è tanto la trama, banale, quotidiana, priva di verve narrativa, quanto il modo in cui Queneau sceglie di raccontarla: non uno, bensì novantanove varianti differenti, giocando con le figure retoriche, i tecnicismi, i punti di vista sensoriali, i giochi fonetici... e così via.

Una lettura molto veloce, essendo i testi brevissimi e tradotti con estrema bravura dall'ottimo Umberto Eco (che su diversi punti, vista l'intraducibilità di alcuni Texticules, così spiritosamente denominati da Queneau stesso, è stato alle regole del gioco e li ha riscritti totalmente), ma decisamente stimolante, divertente ed edificante.

Opinione molto diffusa, che io stesso mi sento di condividere, è che la letteratura del XXI secolo sia estremamente banale, povera e priva di spunti originali: tale banalità non è tanto nelle situazioni, dato che si cerca il colpo di scena, l'evento inatteso, quanto nel modo in cui vengono raccontate, spesso c'è quasi un'assenza di ricerca stilistica, un voler raccontare in modo quasi tradizionale e privo di verve per paura di non avere il consenso sperato e di non vendere. Insomma: l'attenzione si è spostata sull'evento e non sulla forma con cui questi viene raccontato. Tuttavia Queneau ci vuole dare un grande insegnamento: la parola è piena di sfumature e potenzialità, deve solo trovare la sua forma per esprimersi pienamente e dare risalto all'oggetto, al personaggio o alla situazione che vuole rappresentare. L'invito è quello di una sperimentazione ardita, raffinata, un provare anche solo con brevissimi testi a cercare una via differente per dire la stessa cosa: cambiando punto di vista, utilizzando ampiamente la stessa figura retorica, componendo le parole, adoperando il campo semantico di un certo settore, facendo uso di uno solo dei sensi... questo testo è un manuale per tutti quegli scrittori che vogliono osare ma non hanno la forza di farlo per paura appunto di non ricevere un consenso. Ma se la letteratura si facesse esclusivamente sul consenso di chi legge, nessun testo che oggi è considerato capolavoro della letteratura o della saggistica sarebbe ritenuto tale: Platone ha consegnato la propria filosofia alla forma del dialogo, lo stesso Galileo l'ha adoperata per rendere più accessibili le proprie teorie, Gadda ha mescolato parecchi stili tra di loro in un originalissimo ed inimitabile Barocco, Joyce si è adattato alla situazione che doveva raccontare e ha fatto parodia dei vari registri linguistici, Petrarca ha composto il Canzoniere su un discreto numero di lemmi contro tutti quelli che avrebbe potuto utilizzare, Montale era sempre alla ricerca della parola adatta ad esprimere un certo concetto, Heidegger ha dovuto rifondare l'ontologia con una nuova terminologia... Queneau, insomma, non ha fatto altro che darci prova di questo: la sperimentazione non è fine a se stessa, bensì tende a dare la forma narrativa adatta ad esprimere un certo contesto.

Condivido giusto con voi tre sui novantanove "esercizi" per darvi un'idea della genialità di quest'uomo: il narratore scorge su di un pullman affolato due uomini, il primo con un lungo collo e un cappello strano che discute con un altro perché lo continua a spingere, dopodiché va a sedersi, e in seguito il narratore lo incontra nuovamente alla Gare Lazarre a discutere con un amico circa un bottone della sua giacca.
Questa la trama, questi tre dei vari modi con cui Queneau la racconta:

Comunicato stampa

Chi ha detto che il romanzo è morto? In questo nuovo e travolgente racconto l’autore, di cui i lettori ricorderanno l’avvincente «Le scarpe slacciate», fa rivivere con asciutto e toccante realismo dei personaggi a tutto tondo che si muovono in una vicenda di tesa drammaticità, sullo sfondo di lancinante pulsioni collettive. La trama ci parla di un eroe, allusivamente indicato come il Passeggero, che una mattina si imbatte in un enigmatico personaggio, a sua volta coinvolto in un duello mortale con uno sconosciuto. Nella allucinante scena finale, ritroviamo il misterioso personaggio dell’inizio che ascolta con assorta attenzione i consigli di un ambiguo esteta.
Un romanzo che è al tempo stesso di azione e di stranite atmosfere, una storia di terso e spietato vigore, un libro
che non vi lascierà dormire.


Olfattivo (Si racconta solo utilizzando gli odori)

In quell’Esse meridiano v’erano, oltre agli odori abituali, puzza d’abati, di defunti presunti, d’uova al burro, di ghiandaie, d’ascie, di pietre tombali, d’ali e di flatulenze e petonzoli, di pretonzoli, di sillabe e water closets, di bignami e colibrí, v’era un sentore di collo, giovane e scapicollo, un afrore di treccia, un untume di rogna, esalazioni di fogna e miasma d’asma, cosí che poco dopo, tra profumi d’issopo, passando alla stazione tra esalazioni d’icone, sentii l’odore estatico di un cosmetico eretico ed erratico, di un giovinastro emetico e di un bottone fetido, maleolente e insipido.

Geometrico (Da geomètra quale sono, non posso che apprezzarlo  ;D)

In un parallelepipedo, rettangolo generabile attraverso la linea retta d’equazione 84x + S = y, un omoide A che esibisca una calotta sferica attorniata da due sinusoidi, sopra una porzione cilindrica di lunghezza l > n, presenta un punto di contatto con un omoide triviale B. Dimostrare che questo punto di contatto è un punto di increspatura.
Se l’omoide A incontra un omoide omologo C, allora il punto di contatto è un disco di raggio r < l.
Determinare l’altezza h di questo punto di contatto in rapporto all’asse verticale dell’omoide A.


A tutti gli scrittori in erba consiglio vivamente di leggerseli e di provare a sperimentare un po' con qualcuno degli stili adoperati da Queneau o addirittura a scegliere le proprie regole (altri punti di vista, altri tecnicismi, lingue diverse, figure retoriche, foniche, giochi linguistici ecc...).
Penso che un futuro "contest" di scrittura ispirata a questi esercizi di Queneau non sia una cattiva idea, in fondo, si dovrebbe provare  ;)

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Preciso che non mi aspettavo che l'avrei finito in una sola sera e avrei fatto delle considerazioni il giorno dopo, quindi mi scuso ancora una volta per l'eventuale doppio post: se non  è accetto, provvederò a sistemarlo.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Paolodan3 - Mercoledì 6 Set 2017, 22:23:19
It di Stephen King
sono arrivato a più di 400 pagine lette e, se devo essere sincero, mi sta seccando alla grande  :P
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Chen Dai-Lem - Giovedì 7 Set 2017, 15:02:24
Purtroppo però gli ultimi due libri mostrano la corda... Tu come li giudicheresti "a caldo"?

A me sono piaciuti proprio tanto..più il sesto del settimo..ma il settimo  mi piace perchè racconta tutta la storia di Silente..il sesto l'ho letto proprio tutto d'un fiato..è bellissimo non riuscivo a staccarmi :)
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Maximilian - Giovedì 7 Set 2017, 15:55:19
A me sono piaciuti proprio tanto..più il sesto del settimo..ma il settimo  mi piace perchè racconta tutta la storia di Silente..il sesto l'ho letto proprio tutto d'un fiato..è bellissimo non riuscivo a staccarmi :)
Curioso. Il sesto è quello che al contrario io l'ho gradito meno.
Spoiler: mostra
I pochi misteri presenti non erano particolarmente complessi e la colpevolezza di Malfoy veniva largamente lasciata intendere fin dall'inizio.


Ma c'è anche un altro fattore da considerare: tutti i libri li ho aspettati con grande trepidazione e mi sono forse eccessivamente caricato di aspettative (quando ho iniziato a leggere Harry Potter esistevano solo i primi 4). Tu invece li hai trovati tutti già editi e sei passata da uno all'altro con una certa velocità
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Chen Dai-Lem - Giovedì 7 Set 2017, 18:00:03
Eh ma nel sesto c'è tutto il racconto
Spoiler: mostra
della vita di Voldemort e degli Horcrux
come fai a dire che non è appassionante?
E' stato bello scoprire i personaggi..alcuni che facevano solo una breve apparizione nei film (come Kreacher o Dobby per esempio) hanno un ruolo fondamentale nei libri e difficilmente troviamo personaggi "piatti"..tutti hanno una loro personalità con luci e ombre..e sono proprio le ombre che ci sono anche in personaggi come Silente a renderli più interessanti, più reali e ti porta ad affezionarti di più :) 
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Hero of Sky - Mercoledì 13 Set 2017, 21:07:44
Gli ultimi due sono gli unici che non ho letto, e, non essendo più in commercio l'edizione che possiedo, dubito che lo farò
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Andy98 - Giovedì 14 Set 2017, 00:27:26
Il concetto dell'angoscia - Søren Kierkegaard

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(A questo giro, poi penso che per un po' di tempo non accadrà più, salvo scoperte folgoranti durante future letture, lascio una recensione: Kierkegaard è un filosofo che mi ha segnato, oltre ad essere stato il mio primo contatto con la filosofia stessa, mi ha permesso di guardare me stesso sotto una luce diversa. Se non siete interessati alla lettura delle recensione, sappiate che da questo testo sono partito da una sua citazione per una trattazione sull'angoscia e solo in questo periodo ho potuto leggerlo e apprezzarlo: inutile dire che parlare di angoscia sotto una nuova ottica che non sia quella che scade nella compassione del povero flagellato, è davvero illuminante!)
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Il possibile corrisponde perfettamente al futuro. Il possibile è, per la libertà, il futuro, e il futuro, per il tempo, è il possibile. Ad ambedue corrisponde, nella vita individuale, l'angoscia. (Capitolo Terzo - L'angoscia come conseguenza del peccato che è la mancanza della coscienza del peccato, p.90)

Sotto una traduzione diversa, posi questa citazione di Kierkegaard come punto d'inizio per una trattazione sull'angoscia novecentesca, tuttavia portai come esempio la figura di Abramo analizzata in Timore e tremore, e Il concetto dell'angoscia rimase tra quei libri che avevo comprato e che mi sarei ripromesso, prima o poi, di recuperare e di comprendere pienamente. Sapevo che Kierkegaard aveva qualcosa da dirmi e di cui avrei potuto fare tesoro, il solo fatto che aveva scritto quel testo voleva già dire tanto, un'idea che doveva esprimere e comunicare a chiunque avrebbe trovato la forza di leggerlo.

Inutile dirlo: è un gioiello che si assapora di pagina in pagina consapevoli della sua notevole difficoltà. Timore e tremore è un ottimo punto di partenza con Kierkegaard, tuttavia è con Il concetto dell'angoscia, e in seguito con La malattia mortale, che si possono scoprire quelle idee che hanno illuminato i grandi filosofi esistenzialisti (Heidegger, Sartre, Merleau-Ponty, Camus, De Beavuoir ecc...) e li hanno portati ad elaborare il concetto di "Essere-gettato-nel-mondo" e di "Essere-in-situazione": il valore del singolo contro il movimento triadico dello spirito hegeliano, e il suo sentimento più caratteristico, ovvero l'angoscia.

Su questa Kierkegaard ci scrive un intero saggio (poi pubblicato sotto pseudonimo, come parte del suo gioco retorico) e in essa ne riconosce un valore assolutamente positivo ed edificante: un assurdo, si potrebbe pensare di primo acchito, specie se, esplorando nel nostro vissuto interiore, ci raffigurassimo quei momenti in cui eravamo paralizzati davanti ad una data situazione e sentivamo l'angoscia stessa impadronirsi di noi; tuttavia, la paradossalità di ciò ha radici più profonde: Kierkegaard sfida il lettore, sfida gli hegeliani e sfida soprattutto i presuntuosi, li mette davanti a delle verità all'apparenza scomode con una retorica brillante, intrisa di un'ironia tagliente e spietata, e li invita a diventare discepoli di questa angoscia, a riscoprirsi sotto l'insieme delle loro possibilità.

L'analisi che Kierkegaard conduce non è semplicemente psicologica ma ha fondamento su una originalissima rilettura del peccato originale di Adamo e di come questi possa riflettersi sull'individuo del suo e del nostro tempo: Con la peccaminosità fu posta la sessualità afferma all'inizio del secondo capitolo, dopo aver dedicato il precedente ad analizzare la colpa del primo uomo e a riconoscere nella sua discendenza una innocenza che, per la particolarissima terminologia utilizzata dall'autore, fa sinonimo con ignoranza.

Acutissima l'analisi dell'angoscia soggettiva, diretta soprattutto sul rapporto uomo-donna, che oltre a qualificare la storia di un individuo (anche Kierkegaard pone l'accento sull'importanza della dimensione sessuale e sulla condotta ad essa connessa), si esprime soprattutto nell'istante:

Come nel pudore è posta l'angoscia, così essa è presente in ogni godimento erotico, non perché sia peccaminoso, nient'affatto; perciò a nulla serve che il pastore benedica la coppia anche dieci volte. Anche quando il lato erotico si esprime nel modo più bello, più puro e più casto possibile, non turbato nella sua gioia da alcun pensiero voluttuoso, l'angoscia è sempre presente, non però come motivo di turbamento, ma come un momento della situazione. (Capitolo Secondo - L'angoscia come sviluppo del peccato originale, Parte 2. L'angoscia soggettiva , p.70)

Perché, allora, provare angoscia durante una simile connessione dei corpi? Per paura del peccato. Ora, è chiaro che Kierkegaard parla in termini soprattutto religiosi, tuttavia la sua analisi non si ferma e procede, con modi e terminologie sempre più originali, a scavare attorno a sentimenti come la viltà, l'orgoglio, l'ipocrisia, che esprimono il moto dell'angoscia e il suo farsi viva nella vita del singolo. Farsi viva per lanciarsi un segnale: non dobbiamo avere paura delle nostre scelte, anzi, dobbiamo realizzare che attraverso le nostre possibilità possiamo essere liberi.
Ecco, allora, la perla: la nostra angoscia ci fa capire che possiamo reagire e dare una svolta alla nostra vita, e soprattutto che possiamo farlo invece di fossilizzarci in sciocche convinzioni senza prendere posizione. Il gioco, tuttavia, è ben lungi dal durare: si vive nell'attimo irripetibile della storia, la nostra soprattutto, ma anche quella di Dio che ce ne dà la possibilità (secondo i credenti ma anche secondo Kierkegaard), e quindi non si può procrastinare in eterno.

A cosa poi conduca questo pericoloso atto, che per ragioni svariate è sempre più presente nella vita di molte persone, non è compito di questo saggio, ma poco importa: le parole di Kierkegaard sono sufficientemente penetranti a farci capire che, se stiamo dando poco peso alla nostra angoscia, stiamo svalutando solo noi stessi. Non è diventare egocentrici o invidualisti: è riconoscere il nostro valore come singoli che esistono e vivono il fuggente momento della vita.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Andy98 - Venerdì 22 Set 2017, 16:08:08
Avendo fatto più letture in contemporanea durante questa settimana (non ditemi come ci riesca, ma tra un viaggio di andata e uno al ritorno riesco a digerire un gran quantitativo di pagine), tanto vale che le riassuma in un unico post:

Anzitutto, ho letto un'introduzione critica all'opera di un importante storico e filosofo tedesco, Wilhelm Dilthey. Del manualetto non ho letto tutte le parti perché poi sono riuscito ad adocchiare un'opera che potrei comprare, e a quel punto ho pensato che non valesse più la pena continuare (solitamente arrivo preparato alla lettura dei vari testi, ma i contenuti preferisco leggerli direttamente sui testi stessi). Dilthey è comunque uno di quei filosofi su cui hanno studiato molti esperti ma su cui, di fatto, c'è poco in giro, ed è un peccato perché la sua influenza, inizialmente ignorata, è stata importante per gli sviluppi della filosofia novecentesca: un nome a caso, Max Weber, che è il padre della sociologia moderna, ma non è il solo. Probabilmente dirò qualcosa in più quando avrò fra le mani un suo testo e, giusto per curiosità, tra i filosofi che portai in tesina c'era pure Dilthey: Il male oscuro di Giuseppe Berto può tranquillamente essere letto sotto l'ottica dell'Erlebnis, ossia dell'esperienza vissuta. Lo stesso Carlo Emilio Gadda, nella prefazione al testo di Berto, pone l'accento su questa parola, e il collegamento con Dilthey è inevitabile.

Altro testo, non totalmente terminato (ma non manca molto) è Minima Moralia di Adorno, su cui ho dei pareri piuttosto contrastanti. Diciamo che della sua produzione non sono interessato ai testi di "teoria critica della società" (per quello ho preferito Marcuse, che ho intenzione di cominciare a leggere più avanti, al momento mi interessa ma non è nelle mie priorità), tuttavia i suoi Minima Moralia hanno catturato la mia attenzione. Mentirei se dicessi che me ne sono pentito: alcuni dei 153 aforismi presenti sono interessanti, soprattutto per gli argomenti di estetica e di morale, tuttavia, nel momento in cui Adorno riflette sulla società e sul periodo critico in cui scrive, la sua riflessione diventa talmente pessimista e apocalittica da risultare indigesta. Aggiungiamoci il fatto che alcuni aforismi sono talmente concentrati da risultare incomprensibili se non si posseggono le conoscenze adeguate e le sue tesi perdono di valore. Forse alcuni aforismi sono decisamente figli del tempo in cui sono stati scritti (1944/1947), tuttavia altri meritano la lettura. Se volete leggerli, vi consiglio un aforisma al giorno, poiché una lettura troppo concentrata come la mia potrebbe non giovare. Spero mi vada meglio col suo prossimo testo.

L'ultimo testo, invece, rientra più nel mio campo di studio e di lavoro, ossia la matematica, ed è Dimostrazioni e Confutazioni di Imre Lakatos, un libro che, almeno in edizione italiana, è praticamente introvabile, infatti la biblioteca della mia università ne possedeva una sola copia e ne ho approfittato subito senza farmi scrupoli.
Negli ultimi anni la figura di Lakatos non ha goduto di grande prestigio, soprattutto a causa della scrittrice Januaria Piromallo che ne ha in messo in luce l'oscuro passato, tuttavia egli resta comunque uno dei più grandi filosofi della matematica del secolo scorso, e trovo indigesto pensare che basti così poco ad abbassare l'importanza dei suoi contributi alla filosofia della scienza.
Il testo è un lungo dialogo ambientato in una classe (i cui studenti sono nominati attraverso le lettere greche) in cui si discute animosamente sulla "congettura di Eulero", e le tesi addotte dal professore e dagli studenti, ragionamenti compresi, sono recuperati dagli scritti di importanti matematici dei secoli precedenti: Lakatos prende tutti i progressi e tutte le teorie fatte intorno alla congettura e le tramanda con una comunicazione chiara e vivace che tiene sempre l'attenzione. Esattamente come Galileo, voleva fare divulgazione di concetti importanti in modo che fossero accessibili ai più: forse sono richieste per alcune parti delle conoscenze di Algebra II (conoscenze che io stesso non posseggo), tuttavia quello che Lakatos vuole dimostrare è cosa voglia dire fare matematica. Se penso a quante persone dicano che la matematica non è un opinione o guardino al matematico come una figura arida, rinchiusa nel suo mondo ideale fatto di formule perfette e costruite a tavolino, direi che una lettura di questo testo non farebbe affatto male, poiché qui dentro si trova la matematica vissuta come è realmente: è confronto e ricerca.
Chi pensa che la matematica si faccia su attraverso i conti e le formule si sbaglia di grosso, perché essa è prima di tutto apertura all'altro, è partire da dei presupposti e sbattere la testa contro risultati imprevisti, è fare affidamento su delle "regole metodologiche" attraverso cui interrogarsi su determinati argomenti. Spesso si procede proprio tirando ad indovinare, spesso si va a scartare una serie di casistiche ritenute intrattabili, spesso ancora si fa ricorso alla logica e si cerca il linguaggio perfetto. E in tutto questo l'altro acquista un importanza vitale: in fondo, Lakatos ci sta offrendo uno spaccato di cosa voglia dire veramente vivere la matematica.
Recuperate la versione inglese se volete leggerlo, perché non solo permette di capire come si sia sviluppata la ricerca matematica nei vari secoli, ma soprattutto vi rivelerà degli aspetti inediti di questa materia forse guardata da molti come un picco inarrivabile, riservato ai più: rimarrete sorpresi.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Paperock - Venerdì 22 Set 2017, 23:11:42
Camminare, H.D. Thoureau
Piccolo delizioso libricino.
 Avete deciso di farvi una passeggiata e qualcuno vi ha detto: "Beato te
che hai tempo da perdere".Nulla di strano in una societa in cui ogni cosa deve avere la sua utilita, deve avere un motivo, e la fretta la fa da padrona e il tempo è denaro.
E godersi una passeggiata è una perdita di tempo, da "spendere" al massimo nel cosidetto "tempo libero"
Gia Henry ford, all'epoca del "fordismo", ripeteva ai suoi operai, che ogni lavoratore non doveva spostarsi di un centimetro, perche camminare "non è un attivita produttiva"

I nostri progenitori vivevano in una condizione atemporale, in cui il mondo non era separato dalla vita, e per loro  "camminare",
era naturale, spontaneo.
E' lo stesso Thoreau, in questo breve pamplhet,a definire la camminata una nobile arte,che implica il tempo necessario, la liberta e l'indipendenza.
Quando Thoreau parla di "camminare" si riferisce ovviamente alle passeggiate nel bosco, a contatto con la natura(e non potrebbe essere altrimenti) e non a quelle in un qualsiasi centro cittadino o parco pubblico,pertanto lontano da qualsiasi pensiero mondano e frastuono cittadino.
Perche è spesso il nostro corpo a muoversi meccanicamente, piu che la nostra anima( camminare è anche un viaggio interiore,un'avventura dell'anima, alla scoperta di se stessi),assillati come siamo da preoccupazioni che non ci lasciano(o non permettiamo loro di lasciarci), nemmeno quando camminiamo.
Del resto la nostra vita molto raramente si svolge all'aria aperta, fin dall'inizio veniamo rinchiusi da qualche parte:la scuola,la casa, negozio,chiesa, l'ufficio,l'azienda, in automobile...è una continua prigione , che a volte ci autoinfliggiamo anche.
E lo spazio dedicato al gusto dell'avventura, dell'avventurarsi, è pochissimo.
Dove possiamo camminare ? si chiede Thoreau. "Non è indifferente quale strada percorriamo. Esiste una strada giusta, è tutta
colpa della nostra disattenzione se prendiamo quella sbagliata."

Questa deliziosa raccolta di pensieri di Thoreau, è dunque un' esaltazione della natura selvaggia e della vita all'aria aperta.
Il vero "camminatore" è colui che non semplicemente segue e ripete stancamente i propri passi ogni giorno,ma sa staccarsi dai propri pensieri quotidiani e vivere in armonia con la natura e con la parte piu intima e vera di se stessi.
Camminare diventa quindi un (ri) avvicinamento alla natura, un esperienza lontana dalla corruzione della civilta.

   
Tutti i racconti, franz kafka.

Sempre bello rileggere questi splendidi racconti "kafkiani".
 

   
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: ML-IHJCM - Sabato 23 Set 2017, 11:05:51
forse sono richieste per alcune parti delle conoscenze di Algebra II
Che cosa si studia in ALgebra II ?

Del libro di Lakatos, quel che mi aveva forse colpito di piu' e' come trasmetta la passione che puo' svilupparsi in una discussione di matematica. Quanto alle sue tesi, ci sto ancora riflettendo.
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Andy98 - Sabato 23 Set 2017, 12:42:27
Che cosa si studia in ALgebra II ?

Del libro di Lakatos, quel che mi aveva forse colpito di piu' e' come trasmetta la passione che puo' svilupparsi in una discussione di matematica. Quanto alle sue tesi, ci sto ancora riflettendo.

Mi pare matrici, spazi vettoriali e concetti affiliati. Essendo una materia del secondo anno non sono stato a guardare proprio nel dettaglio quali fossero i programmi del corso. Servono comunque delle conoscenze di Algebra per capire la parte più tecnica, ma anche senza di quelle il lettore riuscirebbe comunque a seguire l'intero dialogo senza sentirsi "ignorante", che è poi come si sente uno che afferma di non capire la matematica. Le appendici, invece, richiedono conoscenze di Analisi su serie, continuità, differenziabilità e integrali e sono molto più tecniche.

Le tesi espresse sono ancora attuali, anche se hanno come radice di fondo la dialettica hegeliana e risentono comunque del passato comunista di Lakatos (perché chiaramente il metodo della dimostrazioni e delle confutazioni segue un processo dialettico che è piuttosto evidente). Ora, non so quanto Lakatos sia discusso oggi rispetto ai suoi contemporanei Kuhn e Feyerabend, tuttavia mi rendo conto che sia ancora piuttosto diffusa l'idea della matematica come una scienza arida, e con lo stesso occhio si guarda anche il matematico, quindi temo che o abbia pagato la sua morte piuttosto prematura (Contro il Metodo di Feyerabend, in fondo, doveva essere un dialogo a due tra la sua concezione della scienza e quella di Lakatos) o siano state le recenti scoperte sul suo passato ad averne indebolito l'importanza (e la Piromallo nel suo libro, a giudicare da quanto aveva affermato in un'intervista, sembra esserci andata giù pesante per rimarcare le sue colpe).

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Interessante la lettura di Paperock di Thoureau, a giudicare dal suo commento è un testo attualissimo che potrei pensare di leggere: c'è un disprezzo oggi per le cose considerate "inutili" che mi lascia alle volte spiazzato. Peccato che "trovare il tempo per sé stessi" o "coltivare il proprio pensiero" non siano delle cose così "inutili", solo non portano direttamente a qualcosa di concreto.
In ogni caso, prenderò in considerazione anche Thoureau in un futuro, adesso ho già una lista piuttosto lunga di testi (filosofici) da spulciare... e non sono letture veloci. ;D
Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Paperock - Sabato 23 Set 2017, 13:48:47
Si merita te lo consiglio, poi puo piacere e non piacere.

Tra le tante letture che ho fatto in estate e sto facendo, (tra saggi, romanzi e fumetti) segnalo un'altro libricino di poche pagine ma affascinante.
La moda, Georg simmel
Simmel , filosofo e sociologo(uno dei fondatori della sociologia), è un autore interessante, e profondo e acuto analizzatore della modernita. Ma quello che mi piace di lui è la sua diversita, il fatto che affronti argomenti che apparentemente non sono filosofici o psicologici, si pensi alla sua monumentale filosofia del denaro..
Il tema che affronta in questo piccolo volume è quello della moda, affrontato gia da altri( piu che altro accennato), come per esempio da kant ma anche da leopardi nelle operette morali, ma che Simmel affronta da un' ottica diversa.
Il testo  di Simmel( come pure gli altri)  non è facilissimo e percio non me la sento di consigliarlo a tutti.Ma merita.

 

Titolo: Re: Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Andy98 - Martedì 26 Set 2017, 15:48:33
La Piega - Gilles Deleuze

Terminato giusto ieri sera sul tardi, ho letteralmente divorato questo interessantissimo saggio di Deleuze, il primo che leggo dell'autore, su cui ho sentito particolari commenti in merito alla difficoltà del suo ragionamento, capace di abbracciare molte forme del sapere. In realtà, confesso di non aver avuto problemi, probabilmente perché l'argomento trattato era decisamente nelle mie corde.

Deleuze dedica questo saggio a Leibniz e alla sua filosofia, ritenuta Barocca per eccellenza poiché, mediante la teoria delle Monadi e l'utilizzo del calcolo differenziale e integrale, largo uso del concetto di "piega", che a detta di Deleuze stesso sussiste ancora oggi nella nostra esistenza.
Va detto che a me la teoria di Leibniz sulle monadi è sempre risultata poco verosimile, tuttavia Deleuze riesce a renderla interessante ed estremamente attuale facendo un sapiente uso delle nozioni base dell'analisi: la percezione, ad esempio, è considerata come rapporto di infinitesimi, e proprio in funzione di tale rapporto che si possono cogliere le singole "pieghe" della realtà, tutte le modulazioni di colore, di peso, di intensità; o ancora, l'armonia tra monadi è garantita dall'importantissima serie armonica, e così via.

Per tale ragione forse l'opera potrebbe non essere accessibile ai più, e allo stesso modo sarebbe necessaria una conoscenza preliminare del pensiero di Leibniz per districarsi nelle ragionate indagini di Deleuze, tuttavia ha veramente parecchi spunti da offrire, e potrebbe anche costituire un primo ottimo approccio al pensiero multiforme di questo filosofo. Infatti Deleuze, a partire dalle teorie leibniziane, arriva ad individuare nella "piega" la vera essenza del Barocco, e ad indagarne i più molteplici aspetti, nell'arte, nella letteratura e nella musica non solo di quel periodo, ma anche di quello a noi contemporaneo (affascinante, in particolare, la parte legata all'interpretazione del concerto come avvenimento costituito da pieghe di differenti tonalità).

Insomma, se conoscete Leibniz e se ancora vi ricordate qualcosa dell'analisi delle superiori e vi interessa Deleuze, questo è il libro che fa per voi.  ;)

Ovviamente non è necessario conoscere questi due argomenti, solo aiutano a non perdersi e a mantenere sempre viva l'attenzione per comprendere il ragionamento "rizomatico" di Deleuze.

Edit (per  ML-IHJCM): ho preso una botta bella pesante: spazi vettoriali, matrici e robe varie si studiano a Geometria 1 (che sono gli argomenti che sto affrontando in questi giorni), Algebra 1 ed eventualmente 2 offrono solo le strutture necessarie a canonizzare gli argomenti della geometria. Le conoscenze richieste per comprendere appieno la discussione sostenuta nel dialogo sono quelle di Geometria 1 e probabilmente anche 2, per le basi sottese serve invece Algebra.
Titolo: Re:Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Andy1998 - Mercoledì 4 Ott 2017, 23:47:26
Direi che non c'è topic migliore in cui rifarmi vivo se non quello dedicato ai libri: come ho scritto in firma, sono sempre io, Andy98 (ma penso che si sia capito), a cui è stata cancellata l'email su cui si era registrato col precedente account e... purtroppo, eccomi di nuovo qui (con lo stesso avatar e la stessa firma, in cui lascerò esplicito questo fatto per evitare di essere confuso con un nuovo utente, perché di nuovo, dopo direi 4/5 anni assieme a voi ho ben poco  ;D).

Detto ciò, sono in attesa di nuovi libri che arriveranno domani o al massimo dopodomani, alcuni dei quali testi universitari (di cui, ovviamente, mi guarderò bene dal commentarli, vista la mia "avversione" ai manuali troppo astratti), e per di più avrò una preziosissima occasione che mi permetterà, finalmente, di costruirmi la "biblioteca" che desideravo da tempo: ogni libro aggiunto è un gioiello che deve essere consegnato ad un forziere di sapere che intendo fare mio con ogni sforzo, accanto, ovviamente, alla matematica, che oltre a rappresentare il mio futuro ambito lavorativo, è una delle mie più grandi passioni.

Questo preambolo non lo faccio a caso, poiché tra le varie chicche mi mancava un testo di sociologia, e arriviamo così a scoprire il libro che ho letto nell'ultima settimana: L'etica protestante e lo spirito del capitalismo di Max Weber. Non a caso mi riferisco, forse un po' con orgoglio e soddisfazione, al mio interesse per la matematica (vi potrei provare che c'è questa strana tensione dei matematici verso le materie umanistiche, sembra quasi "fisiologico"), perché è proprio per questo fare pieno di astrazione che non sono riuscito a goderne appieno la lettura: la sociologia in sé mi risulta proprio distante come disciplina, e seppur è vero che abbia seguito il ragionamento di Weber di pagina in pagina senza molte difficoltà, a lettura conclusa, sul treno, mi sono guardato intorno con una faccia inespressiva. Cosa effettivamente mi aspettavo da questo testo? Non saprei darvi proprio una risposta.

Dico, anzitutto, che Weber struttura il saggio in due grandi parti (a loro volta derivate da due differenti trattazioni) con tanto di un'osservazione preliminare, arrivando solo nell'ultimo capitolo, dopo almeno 4/5 del saggio, per intenderci, ad enucleare la tesi che mette in relazione l'ambito religioso con quello economico-sociale. Non che i capitoli precedenti siano inutili, anzi, servono ad inquadrare e a delineare i tratti del problema nel modo più completo possibile, poiché secondo Weber la "razionalità" per cui l'Occidente si distingue da altre realtà ha una radice nel capitalismo, e il capitalismo stesso è connesso alle religioni protestanti e al loro atteggiamento ascetico (anche se è sbagliato affermare che il capitalismo sia stato fondato dai protestanti, bisogna ben distinguere), e quindi ne risulta necessaria un'evoluzione nel contesto storico.

Molto chiaro, insomma, ma troppo distante da quello che mi aspettavo o credevo di trovare in un testo di sociologia. Weber, comunque, mi ha convinto quanto basta a riconsiderarne una lettura futura, resta solo da scegliere il testo.

--------------

Giusto per fare un po' riferimento al mio attuale "comodino" (anche se, purtroppo, non ho un posto fisso in cui mettere i libri che intendo leggere), al momento sto leggendo, tra un viaggio di andata e uno di ritorno, una interessantissima raccolta di saggi di Merleau-Ponty (mentre disperatamente cerco il suo Il visibile e l'invisibile), e dall'altra parte il bellissimo Tractatus Logico-Philosophicus di Wittgenstein, che dalla mia libreria continuava a sussurrarmi più di una volta di leggerlo assieme ad Heidegger (che non mi sento ancora pronto ad aprire, è tipo una questione psicologica  ;D).
Titolo: Re:Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Paperock - Giovedì 5 Ott 2017, 12:54:04
Piccola storia dell'inferno, Georges Minois, ed. il mulino

Se è vero che il purgatorio, è un'invenzione della teologia cattolica, l'idea di un luogo infernale oltremondano è sempre esisitita, almeno dall'inizio della civilta.Quello che è cambiato, nel corso dei tempi, è la concezione dell'inferno, molta legata alla condizione umana...

Georges Minois, in questo saggio di 120 pagine, fa un breve viaggio nella storia dell'inferno dall'antichita ai giorni nostri.



Luogo di ombre ,prolungamento triste della vita terrena nell'antichita,(con l'eccezione di lucrezio che gia vede nell'inferno un riflesso delle nostre angosce esistenziali) l'altrove, si trasforma poi con la religione cristiana in un luogo fisico di condanna e sofferenza..

Con la secolarizzazione e l'ambivalenza dei concetti di bene e male, l'inferno, nella societa contemporanea, si è spostato dal cielo alla terra, tanto da essere diventata la vita stessa...un inferno.
In fondo nessuno sembra credere piu all'esistenza di un inferno come luogo fisico,l'inferno quindi come luogo dell'anima,della nostra mente... Dominati dall'ossessione del successo e dell'autoaffermazine e dai vincoli della pressione sociale, ognuno porta dentro di se il risultato di cio che siamo diventati. L'inferno che abitiamo tutti i giorni...


Un classico riletto :.Elogio della follia,Erasmo da Rottedam, Mursia, 160 pagine

Il tema della follia era piuttoto presente nella cultura umanistica, un po in tutti in campi, dall'arte alla letteratura. Pensiamo a quadri come quello di Bosh: la nave dei folli, dove si usa l'arma tagliente della satira sociale. Un quadro che ritrae una nave carica di pazzi, persi nel vizio e nei loro ciechi e insensati desideri. .E lo stesso titolo porta anche un famoso poema di Brant, anche qui si parla di una nave di folli. E probabilmente è a quest'opera letteraria che Erasmo si è ispirato nel redigere il suo scritto. Rielaborandolo, naturalmente, in modo originale. Erasmo pertanto mostra ai suoi contempranei lo specchio della follia, sospesa tra satira e ironia. Tra gioco e serieta. E praticamente prende di mira tutti, non risparminando nessuno..La follia, paradossalmente,è la vera saggezza che smaschera tutte le ipocrisie e le assurdita del vivere umano. Un divertente, ironico e tagliente libro che mette in discussione tutto un mondo e un certo assurdo modo di vivere(e di pensare) con le sue coneguenze negative. Il capolavoro di Erasmo è scritto con uno stile secco e brillante , un opera moderna e tutt'ora attualissima,che mantiene intatta la sua vitalita. Da leggere e rileggere.
   
Titolo: Re:Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Solomon Cranach - Giovedì 5 Ott 2017, 14:08:49
[ot]

@Andy: prova a rifare il login.
Anche con me le vecchie credenziali non funzionavano... fino a questo momento ;)
Titolo: Re:Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Andy98 - Giovedì 5 Ott 2017, 21:04:34
[ot]

@Andy: prova a rifare il login.
Anche con me le vecchie credenziali non funzionavano... fino a questo momento ;)

Ha funzionato, grazie mille per il suggerimento!

Aggiungo, per restare in tema, che mi sono arrivati stamattina come un ottimo buongiorno i dodici libri che avevo ordinato più i due testi scolastici, e ho dato una rilettura a L'occhio e lo spirito di Merleau-Ponty, cogliendovi tra le sue dense pagine degli spunti che mi erano sfuggiti durante la prima lettura. Tra questi, la critica ben radicalizzata e di tipico impianto fenomenologico alla scienza, che di primo acchito non avevo percepito come attuale, ma che ora, trovandomi immerso nel mondo universitario, riesco a comprendere più a fondo: Merleau-Ponty ci aveva azzeccato quando cinquantasette anni fa scriveva come introduzione al saggio "La scienza manipola le cose e rinuncia ad abitarle". Purtroppo questa è un'amara verità. Resta solo da scoprire dove Merleau-Ponty intendeva arrivare con la sua ultima ricerca. Speriamo che la signora da cui domani andrò a ritirare un numero sterminato di libri (la sua casa ne è piena) abbia ciò che sto cercando intensamente.
Titolo: Re:Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Andy98 - Venerdì 27 Ott 2017, 17:51:55
Non pensavo che nel giro di un mese esatto sarei arrivato a leggere ben sei libri, tenendo conto che posso permettermelo quasi solo durante i viaggi in treno, quindi, anziché fare sei post diversi, mi soffermerò molto brevemente su ciascuno, anche se alcuni di questi meriterebbero delle digressioni ben più lunghe. Sono conscio che non capiterà più perché prima della fine dell'anno mi aspettano almeno altre cinque letture a cui voglio dedicare particolare attenzione, cinque testi che ritengo possano lasciarmi parecchio (ovviamente tutti di filosofia, mi riprometto come proposito dell'anno nuovo di ampliare un po' i miei orizzonti e uscire dal Modernismo  ;D).

Seguendo un ordine cronologico, il primo testo è, manco a dirlo, di Maurice Merleau-Ponty, il filosofo con cui ormai tendo ad identificarmi e confrontarmi costantemente, poiché tanto ha saputo lasciarmi e tanto saprà ancora darmi in quelle che probabilmente saranno le mie future indagini al di là dell'insegnamento universitario. Segni, il libro in questione, è la raccolta di saggi in cui il filosofo mette a nudo il proprio pensiero per ricominciarlo attraverso almeno due nuclei: uno filosofico, improntato sulla Fenomenologia e sullo Strutturalismo, in particolare sui problemi della visibilità e del linguaggio (anche se diversi saggi affrontano le più disparate tematiche, tra cui un interessante confronto con Einstein e con Freud), e uno invece politico, dedicato alla presa di posizione circa alcuni fatti inerenti alla politica estera della Francia e al marxismo. Ovviamente, trovando abbastanza indigesto il marxismo (anche se Merleau-Ponty sia ormai distante da certe posizioni che avrebbe sostenuto ad esempio in Umanismo e Terrore, che conosco solo a grandi linee perché non l'ho ancora acquistato e al momento non mi voglio occupare di tematiche politiche), apprezzo i suoi interventi e le sue argomentazioni, tuttavia preferisco di gran lunga le parti in cui si interroga su Bergson, Machiavelli, Montaigne oppure rilegge l'arte e la scrittura sotto la forma del "linguaggio indiretto", preparando già quelle analisi che farà nel postumo Il visibile e l'invisibile, che purtroppo non riesco proprio a trovare per quanto mi sforzi (e penso che chi abbia avuto almeno una volta nella vita l'intenzione di voler leggere a tutti i costi un determinato testo mi possa capire benissimo  ;D).

Il secondo testo, su cui tanto si è detto e su cui poco si può dire a tutti gli effetti, è il Tractatus Logico-Philosophicus di Ludwig Wittgenstein, un'opera che ho trovato assolutamente straordinaria se accostata ai Quaderni 1914-1916 che mettono a nudo l'atteggiamento estremamente umano del filosofo in questione, che vorrebbe risolvere tutte le ambiguità dell'esistenza e tutte le problematiche ma alla fine se ne conclude dicendo che questi è possibile solo per quei fatti logicamente determinati. Sì, è vero, il Tractatus sembra l'opera di un logico che, ossessionato dai valori di verità delle funzioni proposizionali, intende ad ogni costo trovare il senso univocamente determinato in ogni fatto, eppure Wittgenstein stesso dentro di sé sapeva di non aver davvero detto tutto quello che era necessario da dire in filosofia, e infatti è per questo che esiste il "Secondo Wittgenstein", quello che ripenserà sul riduzionismo logico e deciderà di affrontare le problematiche del linguaggio in altra maniera. Entrare in questo testo è estremamente difficile, e nemmeno io condivido, ad esempio, l'idea di Wittgenstein secondo cui la matematica sia un sottoinsieme della logica (assolutamente falso, magari la matematica dei Principia Mathematica, che dà oltretutto origine a quel formalismo di cui fa ampio uso l'algebra e dentro cui non riesco veramente entrare perché lo ritengo fine a se stesso, potrebbe essere letta sotto quest'ottica, ma in realtà la ricerca matematica, assai più vasta, fonda nella logica il suo linguaggio, e non è nemmeno detto che ci sia un modo univoco di esprimerlo!), tuttavia è nel suo sintetico rigore molto tagliente, riesce a catturare la tua attenzione e a farti ripensare quel linguaggio con cui abbiamo a che fare tutti i giorni, anche quando si tratta di esprimere ciò che Wittgenstein stesso consegna al "Mistico", l'inesprimibile. Infatti, corrispondenza tra etica ed estetica e logica è impensabile: la bellezza di un oggetto così come la moralità di un azione non possono esser dette con proposizioni infallibili che possono risultare solo vere o false.

Poco dirò, invece, su Il Simposio di Platone, che per quanto sia attuale nella sua esposizione e, soprattutto, nel suo contenuto, non incontra il mio gusto a livello di tematiche. Interessanti le varie teorie esposte sull'amore, o più propriamente sull'Eros, tuttavia non mi piace disquisire sull'argomento, e infatti non vi ho nemmeno fatto una recensione particolarmente approfondita, pertanto passerò direttamente al prossimo testo.

Vorrei ammettere di aver potuto comprendere le quaranta pagine che ho letto della Critica del Giudizio di Kant, tuttavia avendole digerite passivamente ho pensato che per il momento fosse fuori dalla mia portata. In sua sostituzione, ho deciso di affrontare Educazione Estetica di Schiller,  decisamente ben più organico e meno rigoroso di Kant e, per ora, più godibile. Schiller è un punto di riferimento per chiunque sia interessato all'estetica che è, manco a dirlo, il mio ambito di interesse filosofico preferito, e questo testo raccoglie due dei suoi saggi più importanti sull'argomento: la dimensione estetica per Schiller ha un'importanza capitale perché diventa lo strumento per educare l'uomo in virtù di un ordine politico e morale, e ben si compenetra a tutta l'esperienza dell'esistenza. Sento di appoggiare l'idea di Emilio Garroni secondo cui l'estetica possa veramente dare tanto al di fuori della critica all'arte e al bello, e Schiller ne è la prova calzante, in un periodo in cui le prime moderne teorie estetiche andavano svilupparsi (da Baumgarten, il primo ad elaborare il termine nel senso più a noi noto, non è molto distante). Inoltre, apprezzabilissima la concezione del bello come un qualcosa di dinamico che in tale condizione esprime tutta la sua libertà, e altrettanto suggestiva l'idea della linea spezzata o curva che, nel suo momento, esprime un'unità suggestiva (basta prendere un quadro di Turner per rendersene conto).

Dirò poco anche sul Breviario di Estetica di Croce, una lettura non sgradita, ma che sostanzialmente serve ad entrare meglio nell'ambito della disciplina e non altro. Leggerlo, tuttavia, è piuttosto complicato per il fatto che, nonostante Croce non giri intorno sull'argomento e subito definisca l'arte come visione ed intuizione, la sua prosa è decisamente articolata e può scoraggiare gli inesperti. Per il resto, dà i suoi spunti ma non è quella lettura che mi ha cambiato la vita, per intenderci.

In ultima analisi, Esperienza Vissuta e Poesia di Wilhelm Dilthey è il testo appena terminato che mi ha tenuto piuttosto occupato per via della sua prolissità. Dilthey è un filosofo che mi ha sempre interessato, come avevo già detto, ho provato a rileggere, sotto suggerimento di Gadda, Il male oscuro di Giuseppe Berto nell'ottica dell'Erlebnis, dell'esperienza vissuta, e in questo testo la si ritrova nel contesto della poesia, interpretata come la più alta espressione estetica a disposizione dell'uomo per esprimere la cosiddetta "Weltanschauung", il mondo delle visioni. Se chiedete a me, Dilthey non mi ha convinto che la poesia sia superiore alla pittura e alla visione, tuttavia le quattro monografie, rispettivamente su Lessing, Goethe, Novalis e Hölderlin, sono veramente ben scritte e molto enfatiche. Non è per tutti, cioè non troverete Dilthey che enuncia la propria filosofia se non dietro le righe di queste monografie, quindi leggetelo solo se vi interessano i quattro autori presi in esame, altrimenti l'essenziale sul suo contenuto filosofico si spoglia ben facilmente e ben altrettanto lo si può condensare in poche righe. Spero di trovare altri testi di Dilthey, in giro c'è veramente troppo poco... e non penso di essere disposto a pagarmi un corso di tedesco per leggerle  ;D

Bene, e con questa mi attendono gli ultimi cinque libri: speriamo di farcela prima della fine dell'anno!
Titolo: Re:Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Pato_Donald - Sabato 28 Ott 2017, 09:49:38
In questo momento sto leggendo 'Il codice Da Vinci' ci sono arrivato con moolti anni di ritardo e non ho mai visto il film e infatti il libro mi sta piacendo... Ma in coda ci sono tantissimi libri da leggere ma il tempo è sempre tiranno... Finito questo mi sono fissato che voglio leggere IT per vedere le differenze e le mancanze non citate nei film
Titolo: Re:Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: ML-IHJCM - Sabato 28 Ott 2017, 16:57:40
l'idea di Wittgenstein secondo cui la matematica sia un sottoinsieme della logica
Supporrei che Wittgenstein avesse preso quest'idea da Russel (e forse entrambi l'avevano ereditata da qualcun altro). Ma non conosco lo sviluppo storico e potrei sbagliarmi.

Citazione
la matematica dei Principia Mathematica, che dà oltretutto origine a quel formalismo di cui fa ampio uso l'algebra

Davvero? (Domanda non retorica: propenderei per una risposta negativa, ma non sono affatto sicuro che sarebbe corretta; anche perche' non mi e' ben chiaro cosa tu intenda.)

Citazione
dentro cui non riesco veramente entrare perché lo ritengo fine a se stesso

Parli dell'algebra? Dai tuoi interventi precedenti, la mia impressione e' che al momento ne hai una conoscenza ancora estremamente povera. Puo' darsi che fra qualche anno avrai cambiato idea.
(Senza pensarci troppo, direi che l'algebra svolge due ruoli fondamentali nella matematica moderna. Da un lato, fornisce delle cornici entro cui e' piu' facile e naturale formulare molti dei concetti piu' importanti della matematica superiore. Dall'altro, ci educa a guardare il mondo matematico in una certa luce, un'ottica che porta con se', oltre a potenti metodi di dimostrazione, anche un intuito diverso e complementare a quelli offerti da analisi, topologia, geometria, probabilita', combinatorica, etc.; avere almeno un'infarinatura di tutti questi punti di vista e' indispensabile per comprendere un minimo della matematica contemporanea.
Quanto alla logica - se invece ti riferivi a quest'ultima - ammetto di non saperne quasi nulla. La mia impressione e' che si tratti di un'area rispettata e rispettabile, ma al momento un po' isolata - nonostante interessanti connessioni con parti dell'algebra, della teoria dei numeri, dell'analisi e della geometria; nonche' con campi quali l'informatica e - credo - la linguistica. Esiterei a dire che si tratti di uno studio fine a se' stesso, ma sospetto che la maggior parte dei matematici praticanti parli pochissimo coi logici.)
Titolo: Re:Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Maximilian - Sabato 28 Ott 2017, 18:02:59
Frankenstain, ovvero il moderno Prometeo
Titolo: Re:Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Andy98 - Sabato 28 Ott 2017, 18:27:56
Parli dell'algebra? Dai tuoi interventi precedenti, la mia impressione e' che al momento ne hai una conoscenza ancora estremamente povera. Puo' darsi che fra qualche anno avrai cambiato idea.
(Senza pensarci troppo, direi che l'algebra svolge due ruoli fondamentali nella matematica moderna. Da un lato, fornisce delle cornici entro cui e' piu' facile e naturale formulare molti dei concetti piu' importanti della matematica superiore. Dall'altro, ci educa a guardare il mondo matematico in una certa luce, un'ottica che porta con se', oltre a potenti metodi di dimostrazione, anche un intuito diverso e complementare a quelli offerti da analisi, topologia, geometria, probabilita', combinatorica, etc.; avere almeno un'infarinatura di tutti questi punti di vista e' indispensabile per comprendere un minimo della matematica contemporanea.
Quanto alla logica - se invece ti riferivi a quest'ultima - ammetto di non saperne quasi nulla. La mia impressione e' che si tratti di un'area rispettata e rispettabile, ma al momento un po' isolata - nonostante interessanti connessioni con parti dell'algebra, della teoria dei numeri, dell'analisi e della geometria; nonche' con campi quali l'informatica e - credo - la linguistica. Esiterei a dire che si tratti di uno studio fine a se' stesso, ma sospetto che la maggior parte dei matematici praticanti parli pochissimo coi logici.)

Purtroppo mi riferisco proprio all'algebra, ma penso che la mia posizione radicale sia dettata dal fatto che in università non stanno facendo assolutamente nulla per farmela piacere né io stesso disponga degli strumenti necessari per entrarci e poterla apprezzare, a differenza, invece, di materie come analisi e geometria che invece mi coinvolgono tanto anche personalmente (ho l'ambizione di insegnare analisi, per intenderci). Tuttavia l'algebra, come giustamente dici tu, è la struttura su cui si basa tutta la matematica che studiamo, quindi, e forse parlo da un punto di vista personalissimo, mi scoccia vedere come venga insegnata e mi è sembrato; e leggendo il Tractatus di Wittgenstein, di ritrovare lo stesso atteggiamento: una manipolazione assolutamente arbitraria di simboli che finisce solo per confondere le idee a chi le osserva (e ci sono stato parecchio a cercare di comprendere il significato di quel simbolismo). Però, ripeto, magari ho questa opinione perché sono deluso dall'insegnamento, e dal fatto che tutto ci venga detto come se fosse scontatissimo ed evidente senza molte spiegazioni, quando sicuramente c'è una logica sottesa e uno spirito che possono essere compresi solo col duro sforzo. Insomma, Wittgenstein mi ha quasi dato la conferma di una "delusione" che colpisce il mio spirito e amore per la matematica, forse una "ferita" che avrà bisogno del suo tempo per essere completamente rigenerata.

Citazione
Davvero? (Domanda non retorica: propenderei per una risposta negativa, ma non sono affatto sicuro che sarebbe corretta; anche perche' non mi e' ben chiaro cosa tu intenda.)

Non proprio, nel senso che mi sono spiegato molto molto male nel mio post precedente: Frege e Russell hanno tentato con le proprie opere di ridurre la matematica alla logica (e Wittgenstein ha preso le mosse da loro, muovendogli poi tutte le critiche sottese nel Tractatus), e questi tentativi formali hanno ben giocato un ruolo di capitale importanza nella formulazione, ad esempio, della teoria degli insiemi. Soprattutto Frege, forse ritenuto il più grande logico assieme ad Aristotele, ha elaborato le tavole della verità che sono implicitamente nascoste in tutte le dimostrazioni dei teoremi e in tutte le forme di ragionamento utilizzate per risolvere ogni tipo di problema. La logica in sé, per sollevare l'altro punto in cui sono sembrato ambiguo, è un'area rispettabilissima e necessaria, ma, e per questo criticavo in particolar modo una proposizione di Wittgenstein, non può contenere l'intera matematica. Se così fosse, allora, l'algebra, almeno quella che ho studiato io, che ancora non è quella dei gruppi degli anelli e dei campi, bensì quella della teoria degli insiemi, delle funzioni e delle relazioni, sarebbe esattamente fine a se stessa e sarebbe identica a come mi viene attualmente insegnata. Ma ancora, per rinforzare il fatto che la mia è un'opinione personalissima e rischiosa, probabilmente parlo per "delusione" e accetto il tuo suggerimento di ripensarci tra qualche anno, sperando che le cose possano migliorare.
Titolo: Re:Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Chen Dai-Lem - Lunedì 30 Ott 2017, 10:02:19
Io e Kim abbiamo fatto molte gite in montagna e abbiamo visitato molti luoghi che portano ancora i segni della grande Guerra e dei suoi morti. Abbiamo visitato il il monte Cengio, il Pasubio con le sue 52 gallerie (percorso bellissimo e che consiglio a tutti),  e il suo Ossario (impressionante vedere non solo il numero dei caduti, ma la loro età..la maggior parte erano giovani di 19 anni al massimo), siamo poi stati sull'Ortigara e a Cima Caldiera (quest'anno ricorre anche il centesimo anniversario della famosa battaglia dove l'esercito italiano ha avuto migliaia di morti) e infine sul monte Piana (dove le vittime sono state 14000). Ho letto poi, (ormai interessata all'argomento) Un anno sull'altipiano di Lussu.. Credevo fosse un libro lontano dal mio genere, invece è stato proprio bello. Lussu, che la Guerra l'ha vissuta al fronte, riesce a descriverla in modo preciso, drammatico ma al tempo stesso ironico e riesce a dare testimonianza della follia che molte volte animava i generali e che costava la vita a molti soldati. Riesce al tempo stesso a descrivere il misero stato dei soldati semplici, che per i superiori valevano poco ed erano visti come pedine in mano ai superiori. Lussu riesce a far capire quanto poco contasse la vita, ma lo fa riuscendo ad unire il dramma all'ironia e ti strappa molto sconcerto e qualche sorriso amaro. E' un libro che consiglio, perchè è molto scorrevole, di facile lettura e adatto a tutti quelli che vogliono avvicinarsi all'argomento.
Titolo: Re:Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: PkAvenger96 - Martedì 7 Nov 2017, 17:36:47
Citazione
Poco dirò, invece, su Il Simposio di Platone, che per quanto sia attuale nella sua esposizione e, soprattutto, nel suo contenuto, non incontra il mio gusto a livello di tematiche. Interessanti le varie teorie esposte sull'amore, o più propriamente sull'Eros, tuttavia non mi piace disquisire sull'argomento, e infatti non vi ho nemmeno fatto una recensione particolarmente approfondita, pertanto passerò direttamente al prossimo testo.

Premesso che non ho ancora avuto modo di leggere il Simposio di Platone, ritengo poco opportuno liquidare così le tematiche platoniche; per quanto riguarda il tema dell'Eros, dovresti assolutamente, se non l'hai già fatto, integrare la lettura del Convito con quella del Fedro , probabilmente il dialogo più bello che abbia letto, in cui da un lato si affronta il tema dell'amore come philia (piuttosto lontano dalla mentalità odierna, basta leggere le prime pagine per rendersene conto) e, dall'altro, Socrate attua un'interessantissima (anche dal punto di vista logico) decostruzione e confutazione del discorso di Fedro, giungendo ad elaborare una concezione dell'amore che trascende ampiamente il limitato contesto in cui è ambientata l'opera, pervenendo a un esito di validità-concedetemi-"universale". Ti parlo del Fedro perché ho dovuto portarlo per il programma di storia della filosofia antica (al I anno) e ha rappresentato la parte più interessante di quel corso, oltre che una sorpresa graditissima, visto che perfino l'intellettualistica teoria delle idee, all'interno di quel dialogo, diventa di piacevole lettura.

P.S: Per quanto riguarda Kant, leggere le tre Critiche senza una previa infarinatura manualistica (di livello universitario) e, ancor di più, senza il supporto di un corso introduttivo, a mio avviso avrà come unico risultato possibile la resa incondizionata del povero lettore ;D
Purtroppo Kant non riusciva mai a scrivere libri di facile lettura; anche un testo relativamente più semplice come la Fondazione della metafisica dei costumi , per esempio, presenta passaggi piuttosto intricati, lo so per esperienza personale...

P.P.S: Cambiando argomento, in questi ultimi tempi mi sto dedicando alla lettura del Bhagavadgita , testo che non finisce mai di sorprendere, devo dire.
Titolo: Re:Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Andy98 - Martedì 7 Nov 2017, 22:04:15
Premesso che non ho ancora avuto modo di leggere il Simposio di Platone, ritengo poco opportuno liquidare così le tematiche platoniche; per quanto riguarda il tema dell'Eros, dovresti assolutamente, se non l'hai già fatto, integrare la lettura del Convito con quella del Fedro , probabilmente il dialogo più bello che abbia letto, in cui da un lato si affronta il tema dell'amore come philia (piuttosto lontano dalla mentalità odierna, basta leggere le prime pagine per rendersene conto) e, dall'altro, Socrate attua un'interessantissima (anche dal punto di vista logico) decostruzione e confutazione del discorso di Fedro, giungendo ad elaborare una concezione dell'amore che trascende ampiamente il limitato contesto in cui è ambientata l'opera, pervenendo a un esito di validità-concedetemi-"universale". Ti parlo del Fedro perché ho dovuto portarlo per il programma di storia della filosofia antica (al I anno) e ha rappresentato la parte più interessante di quel corso, oltre che una sorpresa graditissima, visto che perfino l'intellettualistica teoria delle idee, all'interno di quel dialogo, diventa di piacevole lettura.

P.S: Per quanto riguarda Kant, leggere le tre Critiche senza una previa infarinatura manualistica (di livello universitario) e, ancor di più, senza il supporto di un corso introduttivo, a mio avviso avrà come unico risultato possibile la resa incondizionata del povero lettore ;D
Purtroppo Kant non riusciva mai a scrivere libri di facile lettura; anche un testo relativamente più semplice come la Fondazione della metafisica dei costumi , per esempio, presenta passaggi piuttosto intricati, lo so per esperienza personale...

Hai perfettamente ragione, tuttavia non ho le competenze necessarie per disquisire o dire qualcosa di "intelligente" sulle teorie di un filosofo del calibro di Platone, e in più sono piuttosto "parato" sulla tematica dell'amore in senso lato, quindi preferisco non parlarne. Il mio primo interesse era di entrare in contatto con Platone, Il Fedro mi intrigava parecchio, avendo io stesso sentito di una trattazione estetica che ne citava alcuni passi e li commentava, però tutti consigliavano Il Simposio e allora me lo sono comprato e letto anche piuttosto agevolmente (sapendo, ovviamente, quale fosse l'argomento del dialogo), ma proprio per il tipo di tematica non mi ha potuto, purtroppo, lasciare qualcosa di significativo.
In ogni caso, reperire delle opere di Platone non è nemmeno difficile e si trovano anche ad un prezzo molto conveniente, quindi, se non fosse per il fatto che ho già in programma altre cinque letture, sarei già corso a recuperare altri suoi dialoghi, Il Fedro in primis: Platone è attualissimo e ancora oggi merita di essere letto, sia mai che una rilettura de Il Simposio tra un bel po' di tempo possa darmi molto di più. Tutto dipende dall'ultima lettura che farò prima della fine dell'anno (Ce l'ho da maggio nella libreria, mesi di "preparazione spirituale"), da quella vedrò se al momento fermarmi un attimo con i testi di filosofia e riprendere in mano Gadda, la Woolf e qualche altro autore del secolo scorso, se no potrei subito provvedere a recuperare qualcosa di Platone, mi interessa proprio.

Per quanto riguarda Kant, penso che, oltre ad un problema di preparazione (fatto in quarta nel giro di un mese senza poter cogliere nemmeno un briciolo della sua importanza, perfino la parte del giudizio estetico, che era quella che più mi interessava da appassionato di estetica, è stata liquidata come se fosse cosa di poco conto, peccato che poi Schiller e altri ci abbiano discusso intorno e a quel punto anche farsi altre letture in cui viene citato Kant può mettere in difficoltà su certi passaggi), sia anche legato al rigore con cui scrive, per cui è soprattutto necessaria una lettura partecipata. Tuttavia, se posso permettermelo, Adorno è anche peggio, con quelle paratassi densissime che fondono assieme anche tre o quattro concetti diversi per sintetizzarne uno che potrebbe magari essere detto in una maniera non dico più banale, ma comunque più lineare. Tra tutti i filosofi di cui ho letto qualcosa (Kant compreso, escludo le quattro righe di Hegel che finirono in un compito di quinta tratte dall'Enciclopedia), è probabilmente quello che meno incontra il mio gusto a livello di scelte stilistiche. In ogni caso, quando verrà il momento giusto, affronterò nuovamente la lettura di Kant e mi lascerò coinvolgere da suoi rigorosi ragionamenti, solo non lo ritengo uno scrittore insormontabile, a differenza, appunto, di Adorno.

E già che ci sono, parlo un attimo dei due libri che attualmente sto leggendo, rispettivamente uno durante la settimana tra un viaggio e l'altro, e uno invece nei buchi del weekend in cui ho bisogno di staccare la spina da tutto e tutti. Il primo è Teoria Estetica di Adorno, in cui, nonostante la già commentata densità di scrittura (come già lamentai parlando dei Minima Moralia), sto trovando tantissimi spunti interessanti: è un peccato che sia un'opera postuma ed incompiuta, però c'è anche da ammettere che da quelle righe così impenetrabili trapela una bella sincerità, al punto che, nonostante l'impegno nella lettura, riesce a lasciarmi molto più di quanto abbia fatto criticando la società e i suoi consumi (vedasi sempre i Minima Moralia per questo riferimento). Il secondo, invece, è Filosofia della Rivelazione di Schelling. Quando sono andato in biblioteca a ritirarlo mi hanno guardato con una faccia sorpresa, eppure la lettura, al momento, nonostante diverse osservazioni piuttosto dotte e argute, non mi sembra così impossibile: non chiedetemi come ma Schelling è stato uno dei pochi filosofi che hanno catturato la mia attenzione durante i tempi del liceo, e per contro sto pure leggendo un testo che non appartiene alla sua fase "idealista"  ;D Mi spiace solo che in italiano ci sia ben poco sul suo conto, ero molto interessato alle sue teorie estetiche e al momento non ho trovato niente, per questo ho optato per tutt'altra direzione.
Titolo: Re:Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Hero of Sky - Martedì 7 Nov 2017, 22:13:50
Kant mi sta abbastanza sulle palle come filosofo. Settando un canone, ha distrutto la filosofia, rendendola sterile, poichè la filosofia è libera speculazione e dunque il concetto di canone le è del tutto estraneo
Titolo: Re:Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Dominatore delle Nuvole - Domenica 12 Nov 2017, 20:49:52
Settando un canone, ha distrutto la filosofia, rendendola sterile

Perdonami, non l'ho mica capita. ???



Vorrei contestualmente far presente che mi farebbe davvero tanto piacere partecipare alle conversazioni che ultimamente stanno fiorendo in questo topic attorno alle letture di Andy. Purtroppo il tempo è l'ultima cosa che ho in questo periodo, e sono passati i tempi in cui mi concedevo il lusso di infliggere all'uditorio post chilometrici di varia umanità... Scusate... (anche se in realtà è perlopiù una buona notizia... ;D)
Titolo: Re:Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Hero of Sky - Domenica 12 Nov 2017, 21:08:16
Dicevo che visto che la filosofia in origine è libera speculazione, se imposti un canone la snaturi
Titolo: Re:Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Dominatore delle Nuvole - Domenica 12 Nov 2017, 21:09:13
Dicevo che visto che la filosofia in origine è libera speculazione, se imposti un canone la snaturi

Sì, quello mi è chiaro. :) Non capivo di preciso cosa intendessi con "canone".
Titolo: Re:Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: PkAvenger96 - Lunedì 13 Nov 2017, 22:57:45
Kant mi sta abbastanza sulle palle come filosofo. Settando un canone, ha distrutto la filosofia, rendendola sterile, poichè la filosofia è libera speculazione e dunque il concetto di canone le è del tutto estraneo
Dicevo che visto che la filosofia in origine è libera speculazione, se imposti un canone la snaturi

Ammetto che questo è un tema spinoso, e che in effetti il lògos filosofico, nel corso dei secoli, ha perso parte del suo libero fluire dialettico (interessanti, a tal proposito, le prospettive del nuovo pensiero ebraico (Rosenzweig su tutti) e di P.Florenskij ("Stupore e dialettica", testo di piacevole lettura, anche per i nemici giurati del platonismo1 :D)-cito queste figure per non parlare dei soliti noti). Secondo me, tuttavia, il giudizio su Kant espresso da Hero of Sky era troppo lapidario e ingeneroso: così ci si accaniva troppo su di un singolo filosofo, dimenticando che di canoni e rigidi sistemi razionalistici la storia del pensiero filosofico ne è costellata; forse sono di parte perchè a me Kant piace molto...

O.T: Concedetemi un'ulteriore riflessione personale: oggi, il vero problema della filosofia (leggi: italiana) è la sua degenerazione in senso televisivo-mainstream e teoretico-complottistico (leggi: frullato di marxismo, neoidealismo gentiliano, teoresi rossobruna e complottismo sic et simpliciter); in questa prospettiva, il distruttore della filosofia certo non è il canone kantiano... anzi, Kant è quasi un salvatore, visto che almeno-questo è innegabile-possedeva un profondo rigore nell'esposizione delle proprie argomentazioni, cosa di cui oggi avremmo davvero molto, molto bisogno... Riconosciamo al filosofo prussiano anche i suoi meriti!   
Perdonatemi, ma certe cose ispirano il mio lato cattivo  >:(  Fine O:T. 2

1: così questo post è un po' più In Topic.
2: sottolineo che non voglio deviare troppo dal topic principale; chi volesse rispondermi mi mandi un MP.
Titolo: Re:Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Paperock - Sabato 25 Nov 2017, 13:29:12
LEGGENDE E RACCONTI POPOLARI DI NAPOLI, A. Matassa

 Eccellente raccolta di fiabe, miti e tradizioni popolari, di cui
sono un grande appassionato.
Gran parte del materiale proviene dall'opera di G.Basile,
Il cunto de li cunti (1600), altrimenti conosciuto come Il Pentamerone.
Si tratta della piu grande e antica(molte risalgono al medioevo) raccolta
di fiabe e leggende partenopee e il titolo allude all'opera di Boccaccio , e in
effetti, proprio come il Decameron, l'opera è inserita in una cornice, dove, per cinque giorni,

dieci vecchiette raccontano fiabe. Molte fiabe, per la loro maliziosità,
ricordano certe novelle del Boccaccio.Siamo dunque davanti a un opera
non certa nata per dilettare i piu piccoli.
Il Basile recupera un mondo magico, un mondo ormai perduto e lo rielabora
creativamente, nello stile e nel linguaggio.Le fiabe sono caratterizzate
da un linguaggio fantasioso, allusivo, metaforico, barocco.

Benedetto Croce lo considerava un capolavoro del barocco,"un libro vivo,
che non ha a che vdere con una mera raccolta di fiabe siciliane, toscane
e veneziane, piuttosto si ricongiunge idealmente alla letteratura italiana
d'arte che aveva col Pulci,, col Folengo,e per alcuni aspetti
col Boiardo e con l'Ariosto, preso a rifoggiare la materia dei romanzi
cavallreschi e della letteratura popolare .Il tutto trasferito nell'ambiente del 600"

Eppure si tratta(come si dice anche nella prefazione) di un opera
piu nota all'estero che in italia. Ammirata dai fratelli grimm e da Perrault, fu
per loro fonte d'ispirazione.
La fiaba Gatta cenerentola(presente nella raccolta) ricorda chiaramente quella famosa di cenerentola. Sono in doppia versione, in dialetto napoletano e tradotte in italiano.
E' qui presente solo una seleziona delle fiabe,completano il libro
le leggende napoletane di Matilde Serao e una serie di leggende e racconti di tradizioni orali
tramandate di generazione in generazione. ... 
Titolo: Re:Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Andy98 - Sabato 25 Nov 2017, 14:38:36
Teoria Estetica Theodor W. Adorno

Senza ombra di dubbio l'opera più complessa che abbia mai letto finora.

Opera postuma ed incompiuta di Adorno, il testo è un considerevole "frammento" di cinquecento pagine circa in cui il filosofo compie un tortuoso ed incessante viaggio alla scoperta dell'arte del XX secolo, intrisa di paradossi, contraddizioni ed ambiguità. Il suo pensiero è asistematico, segue una struttura spiraliforme simile alla logica concettualizzata da Hegel: lo scopo è quello di spingere dall'interno l'arte fino a far emergere quale sia la sua essenza e il suo scopo, tuttavia tra un tentativo e l'altro molti concetti si accorpano, si perdono, si ritrovano, e il discorso assume una forma complessa, pesante e, nonostante questo, estremamente illuminante.

Pur non sopportando la paratassi adorniana e il suo continuo costruire barriere concettuali capaci di scoraggiare chi non è all'altezza dei suoi lavori, devo ammettere che, nonostante certi picchi di difficoltà legati alla mia non completa conoscenza di Kant, Hegel e Benjamin (i tre filosofi a cui Adorno strizza l'occhio durante quasi tutto il percorso intrapreso), sia riuscito comunque a trovare tantissimi spunti per letture in ambito estetico, dove Adorno stesso è un vero maestro, più di quanto lo sia stato in termini di critica sociale (a cui penso che preferirò Marcuse, tuttavia se ne riparlerà quando avrò finalmente tempo di leggere qualche suo testo): sconvolgente, ma nonostante questo profondamente veritiera l'idea secondo cui "quanto più comprendiamo di un'opera d'arte tanto meno ne trarremo godimento dalla sua contemplazione", forse il concetto che più mi è rimasto impresso tra i tanti proposti dal filosofo. Effettivamente, se ripenso ai suggestivi quadri di De Chirico o di Dalì ciò diventa ancora più interessante: non condivido l'idea di contemplazione passiva - che invece sospetto sia spalleggiata da Adorno, dal momento che lungo il testo scrive l'arte non è concepita per generare soddisfazione in chi la osserva - pertanto credo che l'opera d'arte necessiti assolutamente di una partecipazione da parte dell'altro, di una reazione, quantomeno.

Potrei approfondire molti altri punti, ad esempio il ruolo che l'arte ricopre nella società, la sua mercificazione, le allusioni evidenti a Duchamp e al condurre il concetto a diventare opera d'arte a scapito della realizzazione, le dissertazioni sul bello naturale e artistico, il concetto di "tecnica", la dialettica dell'arte tra particolare ed universale, cosa siano il soggetto e l'oggetto nelle opere artistiche e così via, tuttavia questo richiederebbe un quantitativo di tempo e, soprattutto, di righe, che potrebbero a lungo annoiare chiunque stia leggendo queste mie considerazioni (dal momento che una recensione su un simile lavoro può solo essere meditata col tempo e non scritta di getto), di conseguenza vi invito caldamente a leggerlo mettendovi in guardia: la preparazione filosofica e artistica richiesta è alta e probabilmente lungo la lettura perderete di vista le tracce del cammino disseminate di Adorno. Nonostante ciò, godetevi quei momenti in cui riuscirete a trovare degli spunti perché questo testo merita tutta l'attenzione di coloro che sono interessati all'estetica. Quando avrò scritto la recensione, editerò il post con una serie di periodi che mi hanno incuriosito e che vi propongo come stimolo alla lettura di un vero e proprio capolavoro della filosofia novecentesca. Rimediterete sicuramente la vostra concezione dell'arte.
Titolo: Re:Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Andy98 - Mercoledì 6 Dic 2017, 15:51:59
La struttura del comportamento - Maurice Merleau-Ponty

Sono i pittori - certi pittori - che ci hanno insegnato, secondo le parole di Cézanne, a vedere i volti come pietre. Il significato umano è dato anteriormente ai pretesi segni sensibili. Un volto è un centro di espressione umana, l'involucro trasparente delle tendenze e dei desideri altrui, il luogo di comparsa, il punto di appoggio appena materiale di una quantità di intenzioni. Di qui viene l'impossibilità, per noi, di considerare un volto o un corpo anche morto come una cosa. Si tratta di entità consacrate, non di "dati visibili". Si potrebbe essere portati ad affermare che, dopo il corpo dell'uomo, sono gli oggetti d'uso creati dall'uomo che compongono il campo della percezione iniziale. E difatti stupisce la loro preponderanza nell'uomo adulto. La realtà ordinaria è per lui una realtà umana, e quando avviene che degli oggetti d'uso - un guanto, una scarpa, col loro carattere umano, posti in mezzo ad oggetti naturali, sono visti per la prima volta come come - quando gli avvenimenti della strada - un assembramento di persone, un incidente - guardati dai vetri di una finestra che ne trattengono il rumore, sono ridotti alla condizione di puro spettacolo, e rivestiti da una specie di eternità, abbiamo l'impressione di penetrare in un altro mondo, in una realtà surreale, perché si rompe per la prima volta la solidarietà che ci lega al mondo umano, e al di là di esso scorgiamo una natura in sé. (III. L'ordine fisico, l'ordine vitale, l'ordine umano, p.183)

Un testo che, nonostante l'edizione italiana piena di refusi sciocchi, meriterebbe di essere letto anche da parte dei non amanti della filosofia: in esso Merleau-Ponty compie, confrontandosi con le dottrine psicologiche del secolo scorso, quel lungo e tortuoso viaggio alla ricerca dell'intrinseco significato della percezione, tracciando un orizzonte filosofico mai come oggi attuale e profondamente veritiero. Non è ovviamente ai livelli della ben più profonda Fenomenologia della Percezione, in cui la ricerca filosofica la si vive totalmente senza esporla soltanto al lettore, tuttavia è in grado allo stesso modo di restituire a chi legge l'importanza di un filosofo i cui studi stanno, fortunatamente, acquisendo un rilievo sempre più grande e in contrapposizione con Sartre (quando invece Merleau-Ponty veniva affrontato esclusivamente come un contemporaneo di Sartre che gli differiva per alcune questioni speculative, complice la prematura scomparsa e il lungo silenzio sul suo conto tra gli anni '60 e gli anni '80, ma fortunatamente abbiamo in Italia studiosi come Mauro Carbone che tanto si sono impegnati a diffonderne il pensiero).

Faccio giusto una riflessione personale, un qualcosa che ho provato personalmente leggendo l'estratto che ho riportato sopra e poi quello che vi lascerò come conclusione a questo mio commento: molte persone oggi hanno davvero perso la consapevolezza di quanto sia importante vivere il proprio corpo in senso lato. O lo si trascura, nel senso che non se ne coglie l'importanza e il rilievo che può giocare per migliorare la nostra vita, oppure lo si vive nel modo sbagliato, o ancora lo si sostituisce a tutto ciò che è certo, razionale e dato, o infine lo si considera inferiore rispetto alla sfera emotiva, ritenuta senza motivo come qualcosa di più profondo rispetto a tutto ciò che è fisico o connesso ai sensi. Ci sono tanti errori che si compiono, io stesso per alcuni versi non ho compreso fino in fondo questa importanza, eppure sento che Merleau-Ponty sia riuscito a lasciare in me e ad altri un segnale e una possibilità per essere più sereni e in sintonia con noi stessi e il mondo in cui siamo immersi. Non voglio tediarvi in lungo e in largo con considerazioni che oggettivamente sono troppo complicate per essere riassunte in due righe come sto facendo ancora (giacché si rischia di passare per superficiali, tralasciando un'infinità certamente non numerabile di casi e sfaccettatura), però vi invito caldamente a meditare su questo passo: potrete non essere d'accordo, però sono certo che prenderete un'opinione a riflettere comunque sul significato della percezione.

La prospettiva non appare a me come una deformazione soggettiva delle cose, ma al contrario come una delle loro proprietà, forse la loro proprietà essenziale. È la prospettiva che fa sì che si che il percepito possegga in sé una ricchezza nascosta e inesauribile, che si presenti come una "cosa". In altre parole, quando, si parla del prospettivismo della coscienza, l’espressione è equivoca. Può significare che alla conoscenza primitiva sarebbe dato soltanto la proiezione prospettiva degli oggetti, e in questo senso l’espressione è inesatta, poiché le prime reazioni del bambino sono adattate per esempio alla distanza degli oggetti; il che esclude l’idea di un mondo fenomenico che si mostri, all’origine, privo di profondità. Il prospettivismo non è qualcosa di subito, ma qualcosa che fin dall’inizio è conosciuto come tale. Anziché attribuire alla percezione un coefficiente di soggettività, le conferisce al contrario la garanzia di comunicare con un mondo più ricco di quella parte dell’oggetto che noi conosciamo, cioè con un mondo reale. I profili della mia scrivania non si danno direttamente alla coscienza come apparenze prive di valore, ma come "manifestazioni" della scrivania. Così, quantunque la coscienza ingenua non confonda mai la cosa con il mondo in cui essa ci appare, e anzi proprio perché non fa mai questa riproduzione soggettiva. La coscienza ingenua non immagina che il corpo o "rappresentazioni" mentali siano come uno schermo tra sé e la realtà. Il percepito viene colto in modo indivisibile come "in sé", cioè come dotato di un contenuto che non potrei mai esaurire, e come "per me", cioè come dato in carne ed ossa attraverso i suoi aspetti momentanei.(IV. Le relazioni tra l’anima e il corpo e il problema della coscienza percettiva, p.204)
Titolo: Re:Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Paperock - Venerdì 8 Dic 2017, 00:15:26
I PILASTRI DELLA SOCIETA, Ibsen,
Dramma in quattro atti,.
Quest'opera non è forse il suo capolavoro, ma è interessante e attualissima.
E le donne ci fanno sempre una bella figura. Anche qui (come in nora di casa di bambola) abbiamo una fuggitiva, per amore stavolta, lontano da pettegolezzi e pregiudizi, da qualsiasi moralismo borghese..
Il protagonista , un ricco borghese, ha costruito il suo impero e la sua fama, sulla menzogna e l'ipocrisia. ma spinto da sua cognata, capira che è meglio essere onesti con se stessi.
"lo spirito della verita e della liberta", i veri pilastri della societa.

A un certo punto del dialogo , un operaio  dice al protagonista che ha paura che le macchine possano rubare lavoro agli operai.
Al che l'imprenditore navale, che ha perso il senso della realta, gli risponde che lui riflette e legge troppo,e questo non le fa bene.

Una perfetta dimostrazione di come quest'opera sia attualissma. Evidente-mente leggere  e riflettere(criticamente), sono sempre un pericolo per il pensiero unico e il mantenimento dello status quo.

Spettri,in lettura
Titolo: Re:Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Andy98 - Venerdì 15 Dic 2017, 22:40:12
Ammetto di aver terminato a fatica la lettura della Filosofia della rivelazione di Schelling, un testo tanto dotto quanto impegnativo: Schelling imbastisce un'ampia speculazione filosofica articolata in trentasette lezioni tenutesi a Berlino tra il 1840 e il 1841 (le stesse da cui rimase deluso Kierkegaard, per intenderci) mirata ad inquadrare il Cristianesimo come momento storico e a comprenderlo come cifra di una Rivelazione che si esprime proprio attraverso la figura di Gesù Cristo: in esso, Schelling ritiene di aver trovato l'errore di Hegel, la filosofia negativa che quest'ultimo aveva elaborato si era preoccupata di stabilire le condizioni necessarie (quelle logico-razionali) per comprendere la realtà, tuttavia aveva perso di vista quelle sufficienti, espressi dall'Essere che rappresenta l'oggetto di una filosofia positiva il cui scopo è condurre l'uomo alla finalità e alla conoscenza di un sapere trascendentale.
Detto questo, l'impianto filosofico è di altissimo livello e Schelling vanta un'ottima abilità oratoria mentre porta avanti la sua non facilissima speculazione, tuttavia la mia difficoltà è legata, più che altro, a divergenze concettuali: ritengo, infatti, ma questa è una mia semplice opinione personale che non è comunque mirata a sminuire l'invidiabile contenuto del volume, che, dopo aver inquadrato il Cristianesimo come il momento storico per eccellenza nello sviluppo delle religioni, Schelling cerchi forzatamente di giustificare la sua apertura a tale religione considerandola come portatrice di un sapere grandissimo. Nonostante questo, ho apprezzato i tanti riferimenti filologici e mitologici e pur non essendo certo di rileggere quest'opera in un futuro prossimo (considerata, soprattutto, la sua lunghezza), darò a Schelling l'opportunità di rifarsi con altre sue opere: pur essendo un filosofo piuttosto complicato per ragioni speculative (molte posizioni radicali e contraddittorie, se inquadrate in uno "sviluppo" del suo pensiero), ha comunque un certo suo fascino quando si getta nelle sue dissertazioni.
Non vi consiglio di leggerlo a meno che non siate interessati a discutere la vostra posizione sulla religione cristiana, è una lettura abbastanza specialistica, o comunque digeribile da chi ha interesse per gli argomenti trattati.

In contemporanea, tuttavia, sono arrivato a leggere il mio penultimo libro dell'anno (anche se in realtà avrà valore puramente simbolico perché almeno altri 2/3 libri potrei riuscire a terminarli dopo il trentesimo), una lettura filosofica che mi ha tenuto veramente attento dalla prima all'ultima pagina: sto parlando, per intenderci, delle Ricerche Filosofiche di Wittgenstein, l'altro testo per cui questo filosofo è ben noto anche ai non studiosi di filosofia. Wittgenstein in questo testo dà il suo meglio ripudiando, in primo luogo, delle posizioni troppo radicali che aveva preso nel Tractatus Logico-Philosophicus come la riduzione del linguaggio alla pura logica, o la biezione immagine => fatto, ed elaborando, come conseguenza di ciò, una filosofia che si preoccupi, invece, di svelare le ambiguità e le problematiche del linguaggio, inteso come "giuoco linguistico". Il suo metodo è totalmente diverso: se nel Tractatus le proposizioni si presentavano, inserite nella loro complessissima architettura, in una veste seducente e d'impatto, nelle Ricerche le proposizioni sono semplicemente dei pensieri scritti dal filosofo in cui il dialogo con il lettore è costante ed intenso, quasi un tentativo di emulare la maieutica socratica: Wittgenstein fa pensare il lettore, lo mette davanti alle problematiche che intende affrontare, gli permette di fare degli esempi e si propone di dare una risposta a certi dubbi, aprendone, tuttavia, tanti altri. Leggere le ricerche è l'equivalente di prendere consapevolezza della potenza della parola, come se un concetto fosse un piccolo punto dello spazio capace di essere traslato da infiniti vettori di intensità differenti: ecco, quelle intensità rappresentano la ricchezza intrinseca di ogni concetto, e scoprire il motivo di ciò potrebbe portarvi a mettere in discussione il vostro stesso modo di esprimervi. Tuttavia, ritengo che un testo del genere sia necessario indipendentemente da quando sia stato scritto (anche se la sua pubblicazione è postuma, come la gran parte delle opere di Wittgenstein), poiché questa consapevolezza della parola è un altro aspetto che dovremmo imparare a riscoprire e a vivere, soprattutto se prendiamo atto del fatto che ormai politica, marketing e pubblicità di vario genere si facciano esclusivamente online, dove spesso i commenti sono al limite dell'imbarazzante, ma non come ortografia o grammatica, bensì come qualità di contenuti e ricchezza espressiva.
Io vi invito a leggerlo perché merita tanto, però renderebbe di più se letto dopo il Tractatus per essere più consapevoli dello svolta nel pensiero di Wittgenstein, e quella rappresenta la vera sfida (ritengo il Tractatus imprescindibile anche se non condivido molte sue idee, è proprio una di quelle "prove", mettiamola così, che possono comunque darci tanto).

Detto ciò, è tempo di concedermi l'ultima lettura per arrivare a quota trenta libri letti da luglio a qui, dopodiché penso che tirerò le fila, brevemente, su quali siano stati i favoriti di quest'anno  ;D
Titolo: Re:Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Solomon Cranach - Venerdì 15 Dic 2017, 22:59:58
trenta libri letti da luglio a qui
Accidenti!
Cerchi di compensare alla statistica che vorrebbe che solo il 40% degli italiani legge almeno un libro l'anno? :D
Titolo: Re:Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Andy98 - Venerdì 15 Dic 2017, 23:35:25
trenta libri letti da luglio a qui
Accidenti!
Cerchi di compensare alla statistica che vorrebbe che solo il 40% degli italiani legge almeno un libro l'anno? :D

In effetti, considerato che sono state principalmente letture "pesanti" (quasi tutta filosofia meno Woolf e Gadda, che non sono certo appetibili a tutti, e un testo, rispettivamente, di Conrad e di Rigoni Stern), sono decisamente sorpreso (e contento, visto che prima non leggevo tantissimo) del mio traguardo, anche perché diversi testi (ma questo penso che lo argomenterò meglio conclusa la lettura di Feyerabend) hanno saputo lasciarmi non poco, sia come studente di matematica, sia come persona.
Sulla faccenda "statistica", ti risponderò dicendo che la compenso solo in parte perché ho osservato, con molto piacere, che non son poche le persone che sul treno leggono dei libri per passare il tempo, pur essendo comunque meno di quelli che stanno tutto il tempo ancorati al telefono è lo stesso un segnale positivo. Io me lo spiego - e con questo faccio un'approssimazione grossolana - col fatto che il ritmo quotidiano a cui si è costretti, tra chi fa il pendolare per studio e chi per lavoro, impone proprio un atteggiamento del medesimo tipo, cioè quella costante fretta che impedisce di stare dietro a testi un attimino più impegnativi di altri o a letture consistenti come numero. Immaginati oggi quanto tempo sarebbe necessario, ad esempio, a leggersi La Recherche di Proust o un qualunque romanzo del Settecento/Ottocento (che erano volutamente dei mattoni per far trascorrere il tempo a chi li leggeva), penso che non tutti avrebbero la pazienza di portare avanti una lettura frammentaria, io stesso con Teoria Estetica di Adorno, a cui ho dedicato circa un mese tra un viaggio di andata e uno al ritorno (45 minuti circa l'uno) mi trascinavo pochissime pagine per volta talmente erano dense (e non credo nemmeno, onestamente, di aver compreso almeno i 3/4 dell'opera, ed è stato uno dei pochi testi a mettermi in difficoltà), non oso immaginare per chi il tempo non lo riesca a trovare e cerchi comunque di leggere in quei pochi buchi che ha cosa possa significare leggersi un testo del genere, e allo stesso modo potrei dire per un romanzo di Gadda o qualsiasi "esperimento letterario". Sono convinto che se le persone si liberassero da questa idea della fretta costante ed incessante (di cui il cellulare e internet sono comunque complici, se pensi al tempo necessario per leggere o cercare qualcosa) potrebbero sicuramente ritrovare il piacere di leggere e, perché no, di accettare sfide un tantino più impegnative (ritornando ad Adorno, ho sofferto non poco eppure, a lettura conclusa, non me ne sono pentito, pur non sopportando come scrive).
Titolo: Re:Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Paperock - Sabato 16 Dic 2017, 00:52:11
Sulla fretta si , ma del resto siamo figli di una societa iperfrenetica e di un sistema economico e un modello di sviluppo che ci invita a correre e ancora a correre,a un ritmo disumano, poiche "il tempo è denaro" e riempirlo con buchi inutili, tempi morti, è poco "produttivo"(figurati le letture). E pertanto mentre certe prsone vedono le letture come "una perdita di tempo",  altri le fanno nei ritagli di tempo o nel poco tempo cosidetto "libero"(di consumare ovviamente), quindi pure sul treno, perfetta metafora della vita..

Io personalmente non riuscirei mai a leggere sul treno (o peggio ancora su un autobus), ma per due motivi, uno perche lo soffro e  due perche devo stare da solo, altrimenti non riesco a concentrarmi,quindi niente treni affollati, niente spiaggie...Sono di quelli che pure il bagno preferisce per andare a leggere..:)
Sarei curioso di sapere a questo punto quali sono i posti preferiti per leggere, degli amici del forum...

Per quanto riguarda la lettura di saggi di filosofia(ma io leggo un po di tutto, dalla filosofia alla psicologia alla storia,all'antropologia...) andrebbero sempre fatte pure delle riletture(soprattutto se sono voluminosi e difficili), per tornare su certi passaggi..almeno io faccio sempre cosi, li leggo e rileggo..
Solo i romanzi li leggo  una sola volta.
Titolo: Re:Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Hero of Sky - Sabato 16 Dic 2017, 14:38:38
Io leggo sul letto, sul divano e anche sul gabinetto. I libri più leggeri li leggo anche in spiaggia. Quando leggo a casa lo faccio principalmente di sera
Titolo: Re:Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Paperock - Lunedì 18 Dic 2017, 12:59:21
Spettri, Ibsen

Completata la lettura anche di questo bellissimo dramma in 3 atti. Un vero capolavoro, attualissimo direi.
"Io credo che il mondo sia pieno di spettri, nascosti dappertutto, fitti come granelli di sabbia.. Ed ecco perche tutti abbiamo una paura cosi terribile della luce."

Anarchia e cristianesimo, Jacques Ellul.
La lettura di questo  saggio (di poco piu di cento pagine) ci sta bene in questo periodo.E' una interessante(provocatoria?)   lettura anticonformista e anarchica della bibbia e del messaggio di Cristo(pertanto lontano anni luce dall'interpretazione  della chiesa), da parte di un'autore francese che non era certo ateo ma un credente protestante, teolologo, filosofo e sociologo antiautoritario, grande studioso di Marx ma anticomunista.
 
Titolo: Re:Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Chen Dai-Lem - Lunedì 18 Dic 2017, 13:45:32
Appena finito Oltre l'inverno di Isabel Allende. A me è piaciuto molto, lo stile della Allende mi piace sempre, è molto semplice da leggere, pur trattando temi complessi.
Titolo: Re:Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Juro - Venerdì 29 Dic 2017, 09:18:56
Finito di leggere Cose Preziose di King.
E niente, il giudizio positivo su King resta, la storia è avvincente, i personaggio vivi, il signor Gaunt ti inquieta ad ogni pagina. Tutto ottimo, però sto iniziando a notare un piccolo problema, se proprio così vogliamo chiamarlo, con i suoi finali.
Sono strani, ecco. Pare strano dirlo, in un libro pieno di mostri e amenità simili, ma la sospensione di incredulità nei finali dei suoi libri diventa un po' troppo alta. Perché, prendendo in esame il libro in questione, se mi sta bene per tutta la storia che il diavolo ti sta manovrando, che gli oggetti che vende ti ingannano e ti spingono alla follia, che lui ti assilla con le sue minacce e le sue menzogne, tutto molto subdolo, insomma, mi risulta un po' surreale immaginarmi nella battaglia finale un raggio di luce multicolore sparato dal pugno dello sceriffo. Cioè, per certi versi mi piace pure, per come ci si è arrivati a questo, ma risulta un po' strano. Tipo effetto speciale di serie b piazzato all'improvviso...
Titolo: Re:Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Andy98 - Sabato 30 Dic 2017, 00:11:47
Finito oggi l'ultimo libro dell'anno, ovvero La malattia mortale di Kierkegaard, ennesima lettura densa del filosofo danese, forse a questo giro particolarmente imbevuta di teologia, ma comunque illuminante laddove ha da offrire dei punti di confronto. Pur non avendo mai letto nulla di Hegel (anche se a breve rimedierò), in questo lavoro si avverte come non mai l'influsso del sistema sulla dialettica del peccato e della disperazione inscenata da Kierkegaard, quasi un gioco filosofico tanto sottile e raffinato quanto "malato"... forse proprio leggendo qualcosa di Hegel sarò veramente in grado di entrare più in profondità in questo lavoro, come ultima lettura (considerato che dovevo originariamente leggere Essere e Tempo, che si farà ancora qualche mese sullo scaffale della mia libreria, a quanto pare) è stata un pochettino fredda rispetto a Il concetto dell'angoscia, altro lavoro del filosofo strettamente collegato a questo testo.

Ho in programma di finire nei primi di gennaio Contro il metodo di Feyerabend e le Lezioni sui fondamenti della matematica di Wittgenstein (lettura che non potevo non fare per ovvie ragioni) e di dedicarmi, nel mentre, alla lettura di Hegel (non la temutissima Fenomenologia dello spirito bensì l'Enciclopedia delle scienze filosofiche in compendio, pur serbandogli ancora rancore per quelle quattro righe densissime che finirono in una verifica di filosofia, esattamente più di un'anno fa, come comprensione del testo, e riguardavano, se non mi sbaglio, la filosofia della storia...).

Detto questo, mi piacerebbe ricordare brevemente alcuni tra i libri che ho letto durante questi sei mesi e a cui darò sicuramente una rilettura ancora più partecipata prima o poi; non farò graduatorie (sono libri talmente diversi l'uno dall'altro che non si potrebbe stabilire chi sia meglio di chi), quindi andrò in ordine di lettura, citando solo un testo per autore:


Per il prossimo anno, considerato che ho letto tra luglio e dicembre, almeno sessanta libri (senza contare qualche rilettura) me li devo almeno fare, eh! Auguro a tutti quanti di continuare a leggere anche l'anno prossimo e di trovare sempre qualche ritaglio di tempo in cui farlo! Questo ciclo, per ora, si conclude qui! ;D
Titolo: Re:Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Solomon Cranach - Sabato 30 Dic 2017, 00:44:58
Buona fortuna con Hegel, non ti invidio affatto ;D
Titolo: Re:Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Paperock - Sabato 30 Dic 2017, 20:10:23
Non ho grande simpatia(come pure per la la logica in generale) per l'astruso e astratto sistema(e in effetti difficile) di hegel, purtuttavia è consigliabile iniziare sempre dalla Fenomenologia(che è  una sorta di storia della formazione della coscienza), perche  come dice giustamente anche Marx nella sua "critica alla dialettica hegeliana", è il cuore, il luogo di nascita  e il segreto della filosofia hegeliana.
Titolo: Re:Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Andy98 - Sabato 30 Dic 2017, 21:18:06
Non ho grande simpatia(come pure per la la logica in generale) per l'astruso e astratto sistema(e in effetti difficile) di hegel, purtuttavia è consigliabile iniziare sempre dalla Fenomenologia(che è  una sorta di storia della formazione della coscienza), perche  come dice giustamente anche Marx nella sua "critica alla dialettica hegeliana", è il cuore, il luogo di nascita  e il segreto della filosofia hegeliana.

Concordo, però il motivo per cui ho scelto di leggere l'Enciclopedia è legato al semplice fatto che in biblioteca non avevano la Fenomenologia dello spirito e avendo esaurito il mio bonus cultura tra libri di lettura e testi universitari sono costretto a ponderare bene le mie scelte. Se ci sono libri che mi interessano non da avere e consultare quando voglio e li trovo in biblioteca, sono disposto a leggerli, altrimenti preferisco evitare di comprarli a favore di altri che ho segnato sulla mia lista di interesse (e di Hegel, che in ogni caso non è un pensatore nelle mie corde per tante ragioni, c'è solo l'Estetica, la cui raccolta più completa possibile in giro e in edizione italiana non è a buon mercato, mi pare oltre i 40 euro). Tuttavia, mi sono informato attentamente  e l'Enciclopedia parrebbe essere una "sintesi" sia della Fenomenologia dello spirito sia della Scienza della logica, quindi proverò un attimo a leggerla in quell'ottica.

Citazione
Buona fortuna con Hegel, non ti invidio affatto ;D

Grazie... ma penso che avrò bisogno di tantissima pazienza, più che altro... spero che non faccia la fine delle lezioni dell'ultimo Schelling ;D (mi riferisco alla pesantezza nel leggere la parte incentrata sulla filosofia della Rivelazione propriamente detta, soprattutto perché era per lo più una comprensione speculativa del cristianesimo, qualcosa che di per sé faccio già fatica a leggere)
Titolo: Re:Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Dominatore delle Nuvole - Domenica 31 Dic 2017, 10:56:17
Alla difficoltà di Hegel (forse il mio autore preferito, insieme a Platone e con un grande debole per Aristotele, Bruno, Spinoza, Kant e Heidegger) si rimedia leggendo scritti su Hegel, oltre che di Hegel.
Poiché mi sembra però che tu preferisca abbeverarti direttamente dai testi, ti consiglio di cercare, se l'hanno nella tua biblioteca, la recente edizione UTET con Aggiunte. Queste Aggiunte, di pugno dell'autore stesso, sono preziose (a dir poco) per decodificare il testo hegeliano: davvero fanno la differenza tra capire e non capire, almeno per me.
Es. http://www.utetlibri.it/libri/la-filosofia-dello-spirito/ (http://www.utetlibri.it/libri/la-filosofia-dello-spirito/)
Titolo: Re:Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Andy98 - Domenica 31 Dic 2017, 18:44:24
Alla difficoltà di Hegel (forse il mio autore preferito, insieme a Platone e con un grande debole per Aristotele, Bruno, Spinoza, Kant e Heidegger) si rimedia leggendo scritti su Hegel, oltre che di Hegel.
Poiché mi sembra però che tu preferisca abbeverarti direttamente dai testi, ti consiglio di cercare, se l'hanno nella tua biblioteca, la recente edizione UTET con Aggiunte. Queste Aggiunte, di pugno dell'autore stesso, sono preziose (a dir poco) per decodificare il testo hegeliano: davvero fanno la differenza tra capire e non capire, almeno per me.
Es. http://www.utetlibri.it/libri/la-filosofia-dello-spirito/ (http://www.utetlibri.it/libri/la-filosofia-dello-spirito/)

Ti ringrazio per il suggerimento, tuttavia nella mia biblioteca di Hegel hanno solo l'Enciclopedia (divisa in due volumi nell'edizione curata da Benedetto Croce) e un altro testo intitolato Le orbite dei pianeti, che suppongo essere un complemento all'edificio filosofico costruito mediante il sistema (un po' come tutti gli appunti tratti dalle sue varie lezioni).

Concordo sul fatto che leggere un po' di critica (competente) aiuti ad entrare nel vivo dei pensieri dei filosofi, e in effetti prima di fare una determinata lettura qualche informazione a riguardo la cerco sempre (particolarmente utile la Stanford Encyclopedia of Philosophy), però a volte mi piace "sbattere la testa contro il muro", ovvero provare lo stesso a confrontarmi con un certo testo (soprattutto se l'autore esercita su di me un certo fascino, parlo ad esempio per Wittgenstein, ma mi riferisco soprattutto ad Heidegger, di cui ho tre libri e non ne ho ancora toccato uno perché non mi sento ancora "pronto"... sono anche inclinazioni del momento, insomma  ;D) e vedere quanto ne riesco a tirare fuori (al massimo, una rilettura più avanti e con più conoscenza non la si nega, cosa che complotto di fare ad esempio coi due lavori di Kierkegaard, soprattutto dopo aver letto qualcosa di Hegel).

Anche se, confesso, sono arrivato a leggere almeno due terzi della sezione relativa alla logica eppure tutta questa fatica e questa densità di contenuto non l'ho avvertita così tanto, anzi, mi sta spingendo a voler prendere in mano l'Organon di Aristotele a lettura ultimata per operare un bel confronto. Probabilmente o ha giovato durante il liceo continuare ad insistere sul vedere ovunque tesi-antitesi-sintesi, oppure la vera ragione per cui tutta questa difficoltà non l'avverto è perché il difficile sarà poi incastrare tutti gli elementi della logica hegeliana nelle altre due parti senza operare fraintendimenti. Noto con piacere che Hegel, almeno in questo testo, non sembra quel filosofo rigido e schematico che l'Abbagnano-Fornero presenta coi suoi tre capitoli a lui dedicati (il primo dei quali è addirittura intitolato I capisaldi del sistema hegeliano, come se fosse già stabilito in partenza quale sia il punto d'arrivo del percorso intrapreso con la Fenomenologia dello spirito). Darò ulteriori aggiornamenti a lettura ultimata.
Titolo: Re:Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Dominatore delle Nuvole - Domenica 31 Dic 2017, 18:50:45
l'Abbagnano-Fornero

Ha! Quel libro! ;D [Censura.]
Titolo: Re:Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Paperock - Giovedì 4 Gen 2018, 12:37:43
Un nemico del popolo, Ibsen
Dramma in cinque atti.
Finche si tratta di contestare la forma delle cose tutti contro tutti,ideologia contro ideologia(almeno apparentemente contrarie), ma quando si cerca di toccare il tessuto sostanziale, la sostanza delle cose, ecco che tutti fanno blocco insieme,  per paura di perdere i propri privilegi ed interessi, le proprie false convinzioni.
La conoscenza(la vera conoscenza) puo renderti un uomo libero e consapevole, e nello stesso tempo un uomo  solo e  un..."nemico del popolo".
Bellissimo e attualissimo.
Titolo: Re:Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Andy98 - Venerdì 5 Gen 2018, 11:09:26
Finita ieri sera la lettura del testo di Hegel: mi sono sbagliato, probabilmente la citazione di cui parlavo doveva essere tratta dai Lineamenti di filosofia del diritto poiché non sono riuscito a rintracciarla nel testo... pazienza, quando sarò effettivamente interessato alle tematiche etico-politiche gli darò una lettura e se ne riparlerà.

Non dico sia stata un'esperienza dolorosa, anzi, almeno fino alla parte della logica compresa sono riuscito a star dietro senza alcun problema all'imponente e ambizioso edificio filosofico costruito da Hegel, tuttavia, come immaginavo, il vero problema era entrarvici pienamente, giacché nel momento in cui tutto comincia a convergere intorno a sé, diversi concetti acquistano anche solo in poche righe una pesantezza non da poco: tenete conto che la mia lettura è stata concentrata non per desiderio di finire ma per tempo a disposizione e intuirete che, pur rimanendo concentrato, in certi punti ho fatto veramente fatica ad andare avanti. Sempre meglio, in ogni caso, di Adorno, Hegel non dà nulla per scontato, per cui se uno è ben attento, paziente e tiene sempre a mente le definizioni che dà introducendo ogni pezzo del suo sistema, si può procedere anche con una lettura più sciolta: a riguardo, ho apprezzato moltissimo le analisi sulla meccanica (laddove parla di spazio, tempo, luogo e movimento) e soprattutto le sue idee, che comunque non sento di condividere, sull'arte, al punto che probabilmente comprerò il testo del Rosenkranz per vedere come intende risolvere il brutto nel bello (anche se, come sappiamo, le Avanguardie novecentesche sconvolgono le idee di Hegel).

Giusto un breve commento sulle tre sezioni, preceduto da un'osservazione preliminare: al liceo ho purtroppo studiato Hegel su un testo che lo presentava, esattamente come tanti altri filosofi, come un pensatore molto schematico e arido, il cui sistema sembrava essere una chimerica quadratura del cerchio, qualcosa di impossibile da ritenere pensabile; fortunatamente, la lettura diretta di un testo di Hegel ha sfatato questa brutta impressione, quindi, nonostante le difficoltà che si sono presentate (che comunque metto in conto perché non studio filosofia e non posso pretendere di cogliere tutte le infinite sfumature che vi sono nascoste in così poco tempo, né ho effettivamente tempo materiale per fare analisi su analisi), è stata un'immersione positiva che mi ha confermato "l'inutilità", al di là di ridurre la filosofia ad una "galleria di pazzi", del testo in questione.

La sezione della logica mi ha dato la spinta propulsiva a prendere l'Organon di Aristotele per operare un confronto ed è la sezione che ho probabilmente apprezzato di più tra tutte (probabilmente perché mi interesso principalmente di pensiero astratto e di estetica).
La sezione della filosofia della natura mi è parsa un po' sottotono, ma probabilmente perché le interpretazioni dei risultati della scienza, rispetto al tempo in cui Hegel ha scritto, non vengono più letti in chiave metafisica e quindi mi appare molto lontana concettualmente. Lo stesso Hegel, tuttavia, non aveva un'alta opinione della natura, al punto che è considerata antitesi del movimento dello Spirito. Molto interessanti, come già dicevo, le riflessioni sullo spazio e sul tempo, ne terrò conto quando approccerò Heidegger.
La sezione della filosofia dello Spirito è quella più interessante ma anche quella che ho ritenuto più concettualmente complicata poiché i concetti devono essere interpretati nell'ottica di una "sintesi hegeliana". Di questa parte, soprattutto per quanto riguarda l'arte, integrerò con un po' di critica strada facendo o con altri autori (uno sicuramente sarà Rosenkranz, Heidegger e Gadamer hanno bisogno di un approccio più lungo prima di arrivare all'estetica).

In definitiva, esco soddisfatto: non condivido l'intento filosofico di Hegel né alcune sue idee, però rispetto più di prima il modo in cui ha tentato di trasmetterle, lo reputo puramente coerente e ne giustifico la difficoltà di assimilazione. Tuttavia, considerato che non c'è nulla nella mia biblioteca, la lettura di altri suoi testi tarderà per un bel po' (ripeto, di lui principalmente mi interessava la raccolta delle sue lezioni di estetica, e la più ampia - con tanto di testo tedesco a fronte - si aggira oltre i 40 euro, e per spendere una cifra del genere, che sarebbe in sé minore rispetto agli acquisti che farei comprando le varie lezioni in volumi differenti, preferirei esserne proprio convinto).
Titolo: Re:Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Ciube27 - Venerdì 5 Gen 2018, 16:45:21
Io ho terminato di leggere El Palacio de la Medianoche di Carlos Ruiz Zafon. Un'avventura nella Calcutta degli anni '30.
L'ho trovato molto interessante e se a primo acchito pensavo che fossa la solita storiella per ragazzi mi hanno colpito vari aspetti e riflessioni che, soprattutto nel finale, mi hanno fatto cambiare idea.
Consigliato
Titolo: Re:Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Andy98 - Lunedì 8 Gen 2018, 21:50:59
Poiché non sono riuscito a passare in biblioteca per riportare i due volumi di Hegel e cominciare, finalmente, ad immergermi nell'Organon di Aristotele (lettura che, vista la sua lunghezza complessiva, sicuramente sarà affiancata da almeno un altro testo per compensare quei momenti in cui avrò voglia di leggere qualcosa di non troppo impegnativo, cosa che il testo di Aristotele sarà indubbiamente), ho deciso di portare a compimento due letture che avevo lasciato in sospeso per focalizzarmi su Kierkegaard e su Hegel stesso.

La prima è una raccolta di appunti tratti dalle lezioni di Wittgenstein tenutesi a Cambridge nel 1939 intorno alla filosofia della matematica, che nonostante sia composta da lunghi frammenti ottenuti mettendo assieme le versioni di quattro differenti uditori, offre una spaccato affascinati sullo spirito adottato dal filosofo per trattare un problema che, indubbiamente, lo aveva sempre interessato (soprattutto se si pensa ad una proposizione del Tractatus, ove egli afferma che la matematica derivi esclusivamente dalla logica, salvo poi cambiare radicalmente opinione con le ricerche successive), ovvero la relazione che intercorre tra la matematica e la realtà empirica, il linguaggio da essa adottato e le ambiguità che ne possono nascere se calato nel contesto quotidiano. La parziale riflessione che viene delineata da Wittgenstein è spontanea e costruita pensando sul momento e discutendo direttamente coi suoi uditori, soprattutto con Alan Turing. Il testo è principalmente rivolto a studiosi di matematica perché è ad essi che Wittgenstein intendeva consegnare le sue riflessioni, tuttavia, visto il modo incalzante in cui egli si pone nel trattare il problema, può essere anche apprezzato da coloro che non masticano la materia.

L'altro testo, invece, Contro il metodo di Paul Karl Feyerabend, uno dei primi che ho comprato poiché ero veramente interessato a leggerlo, si è risolto in una delusione; forse ho impiegato tanto a finirlo perché ad un certo punto il contenuto mi ha spinto proprio ad abbandonarlo a favore di altro. Nello sviluppo della filosofia della scienza Feyerabend è un momento assolutamente necessario, giacché una tesi pericolosa e fraintendibile come la sua prima o poi sarebbe stata sviluppata da qualcuno, tuttavia il modo in cui viene delineata si risolve in una pochezza contenutistica che non mi aspettavo di trovare: infatti, il suo anarchismo epistemologico, retto dal principio secondo cui "tutto può andar bene", potrebbe essere riassunto dalle righe introduttive a ciascun capitolo, che delineano il filo conduttore di tutto il saggio. Inoltre, Feyerabend si focalizza troppo sul fatto che nemmeno Galileo avesse fatto pienamente affidamento su un metodo empirico, senza dare particolare peso alla relatività o alla meccanica quantistica, dedicando poi un intero confronto a polemizzare con Lakatos, accusando la sua teoria di essere un anarchismo camuffato. Peccato che Lakatos stesso avesse smontato già in partenza la tesi di Feyerabend affermando che se questi fosse convinto che non c'è nulla di certo, allora potesse tranquillamente gettarsi dal tetto, tanto non era sicuro che sarebbe morto; al che il filosofo austriaco aveva replicato di non gettarsi perché era un vigliacco.
Penso che domani andrò a ritirare nella biblioteca universitaria uno dei testi di Lakatos dedicati alla metodologia dei programmi di ricerca e quando l'avrò letto vedrò se effettivamente le accuse di Feyerabend hanno un senso (ne dubito, dal momento che il filosofo ungherese era fortemente influenzato da Hegel), al momento il testo resterà un bel po' sulla mia libreria prima di essere riletto: vi invito comunque a dargli una lettura se potete perché è comunque necessario confrontarsi con una posizione sì dadaista e "scherzosa", ma comunque pericolosa se fraintesa.
Titolo: Re:Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: thomas87 - Mercoledì 10 Gen 2018, 16:22:36
ultimamente ho letto il commissario ricciardi di de giovanni.non un granchè la storia ma l'autore mi  è simpatico. 
Titolo: Re:Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Paperock - Giovedì 11 Gen 2018, 23:42:11
A me piu che altro è simpatico perche tifiamo per la stessa squadra:), ma i suoi romanzi non mi dicono granchè, mi hanno regalato un suo romanzo , ma non riesco mai a leggerlo. Comunque so che sul commissario ricciardi è stata fatta anche una trasposizione a fumetti, edita dalla bonelli.
Titolo: Re:Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Andy98 - Martedì 30 Gen 2018, 22:58:13
Prosegue col giusto ritmo la lettura dell'Organon di Aristotele, ormai giunta a metà percorso: pur essendo scritti tra loro autonomi e di difficile ricostruzione cronologica, preferisco fare un commento complessivo a lettura ultimata, quindi penso che se ne riparlerà verso la fine di febbraio.

Al momento sul mio "comodino" (purtroppo i libri in fase di lettura non stanno accanto al mio letto  ;D) c'è, accanto all'opera mastodontica di Aristotele, Al di là del bene e del male di Nietzsche, comprato a meno di quattro euro come nuovo a maggio dell'anno scorso e che ho deciso solo in questi giorni di leggere, preso da uno strano impulso (non annovero Nietzsche tra i miei filosofi di interesse, e nonostante questo negli ultimi tempi mi è balenata la "follia" di spulciare alcuni suoi testi).

Oggi, invece, ho terminato un'interessantissima raccolta di saggi di Imre Lakatos che è purtroppo fuori catalogo, un'altra gentile concessione da parte della biblioteca della mia università: continua a lasciarmi l'amaro in bocca il fatto che Feyerabend sia ancora pubblicato e letto mentre di opere di Lakatos italiane non ci sia praticamente quasi nulla (tutte vecchie edizioni fuori catalogo e pure difficili da reperire), soprattutto se si considera la sostanza dei rispettivi pensieri, anche se qui si sfocia un'opinione puramente personale, vista la deludente ricezione da me avuta nei confronti di Contro il metodo.

Lakatos è una mente assolutamente brillante all'interno del complesso dibattito incentrato sulla scienza e sulle sue possibilità di conoscenza, con una chiarezza di metodo e una vivacità espositiva riesce a rendere accessibili dei contenuti e dei ragionamenti di non facile intuizione: egli in particolar modo tenta di conciliare due posizioni, da una parte il falsificazionismo di Popper e dall'altra il fideismo di Kuhn. La sua risposta è la metodologia dei programmi di ricerca, attraverso cui promette una ricostruzione quanto più razionale possibile della storia della scienza, e mediante cui intraprende una sentita lotta nei riguardi dello scetticismo in senso lato.

Per quanto riguarda il contenuto complessivo dell'opera, ogni saggio è corredato da un'ampissima serie di note e di riferimenti bibliografici, ma la loro lettura, seppur incalzante, non è piacevole se non si è interessati al dibattito scientifico del secolo scorso. Inoltre, per comprendere una serie di critiche mosse dal filosofo ungherese è necessario conoscere attentamente le posizioni di Popper e di Kuhn, se non addirittura aver letto i loro testi principali.
Tra i tanti saggi, uno in particolare ha attirato la mia attenzione: in esso, il filosofo ungherese sostiene che la scienza debba avere una sua vita interna e sconnessa dalla società; quest'ultima ha la vera responsabilità nei riguardi della prima, tuttavia la scienza stessa deve essere libera di progredire in modo attivo, lasciando che la natura gridi il suo "INCOMPATIBILI" ogni qualvolta una teoria non sia attinente con la realtà. Forse questa è una delle ragioni per cui Feyerabend, errando, riconosceva nell'amico uno "spirito anarchico", sta di fatto che si entra nel merito di una discussione veramente complicata (il rapporto scienza-società, la responsabilità dello scienziato, fin dove la ricerca può progredire ecc...) che intendo approfondire in un futuro prossimo.

Se mai qualcuno avesse la perversa intenzione di leggere Lakatos (che non riesco a capire se sia stato talmente diffamato da quel romanzo o se sia caduto nel dimenticatoio a favore, invece, di Kuhn e Feyerabend), consiglierei di reperire le sue opere in inglese (che è poi la lingua originale dei suoi scritti). Per chi è interessato al dibattito scientifico, anche attuale, troverà ottimi spunti dalle sue posizioni.
Titolo: Re:Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Dominatore delle Nuvole - Martedì 30 Gen 2018, 23:07:28
Consiglio a tutti la lettura di Invito alla lettura di Calvino (Italo) di Giuseppe Bonura. Era una vecchia collana, Invito alla lettura di, di cui ho trovato questo volume in una bancarella. Sto arrivando in fondo, e Bonura fa un lavoro davvero acuto, spedito e necessario. Ripeto, consigliatissimo anche e soprattutto a chi non fosse addentro nell'argomento.
Titolo: Re:Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: camera_nøve - Giovedì 1 Feb 2018, 13:53:14
Dopo un anno ho terminato la seconda lettura di tutti e sette i libri di Harry Potter, meravigliosi e gustarmeli un po' alla volta mi ha fatto emozionare forse ancor di più rispetto alla prima volta.
Attualmente ho preso in prestito dalla biblioteca "Storia della Repubblica - l'Italia dalla liberazione ad oggi" di Guido Crainz, consigliatomi dal buon Gladstone per avere una visione più completa del nostro paese e della sua involuzione politica ma anche un modo per avvicinarsi alle elezioni del 4 marzo.
Titolo: Re:Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Dominatore delle Nuvole - Giovedì 1 Feb 2018, 14:14:13
Anche Harry Potter, comunque, è un buon modo per avvicinarsi alle elezioni del 4 marzo.
Titolo: Re:Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Maximilian - Sabato 3 Feb 2018, 12:16:52
Anche Harry Potter, comunque, è un buon modo per avvicinarsi alle elezioni del 4 marzo.
?!?
Titolo: Re:Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Hero of Sky - Sabato 3 Feb 2018, 15:19:40
Penso che Dominatore si riferisca allo stilema proppiano del Bene che vince sul Male...
Titolo: Re:Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Solomon Cranach - Sabato 3 Feb 2018, 15:42:06
O magari stava semplicemente... scherzando? :P
Titolo: Re:Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Maximilian - Sabato 3 Feb 2018, 16:37:52
Che stesse scherzando ci sono pochi dubbi. Tuttavia non ho capito su cosa si basi la battuta
Titolo: Re:Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Dominatore delle Nuvole - Sabato 3 Feb 2018, 17:09:50
Un po' mi riferivo al fatto che si profilano talmente surreali che Harry Potter è un ottimo orientamento ;D; e un po' (meno) al fatto che, tutto sommato, la struttura politica di Harry Potter così scontata non è.
Titolo: Re:Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Andy98 - Lunedì 5 Feb 2018, 00:48:25
E mentre mi mancano solo gli ultimi due scritti per completare la lettura dell'Organon di Aristotele e un paio di capitoli per terminare il "libriccino" di Nietzsche, durante le pause di questo fine settimana mi sono dedicato, dopo una lunga esitazione, alla lettura di Husserl, uno di quei pochi filosofi di cui sinceramente avevo "terrore" a leggere qualcuno dei suoi scritti, ma d'altra parte i miei interessi filosofici mi avrebbero prima o poi portato ad un confronto diretto col suo pensiero.

Ho affrontato due testi che introducono alla Fenomenologia proprio con le parole del filosofo austriaco, ovvero La filosofia come scienza rigorosa e L'idea della fenomenologia, entrambe piuttosto ostiche per via di un tecnicismo e di una terminologia piuttosto puntigliosa e non sempre di facile intuizione, tuttavia penso di aver lo stesso colto i concetti portanti della disciplina e quindi non ve li starò a riformulare con altre parole.
Probabilmente il miglior punto di partenza resta il secondo testo da me indicato, poiché in esso Husserl affronta in cinque lezioni e con una struttura più lineare tutti i termini base della Fenomenologia, il primo libro è più una critica decisamente specialistica al Naturalismo di metà Ottocento e allo Storicismo cominciato dalle ricerche di Dilthey, lo sconsiglierei ai neofiti, personalmente.

Al momento non leggerò altre opere di Husserl che siano inerenti alla Fenomenologia, essendo una disciplina che intendo approfondire attentamente assieme all'estetica preferisco affiancarmi a qualche edizione critica prima di aprire (e soprattutto comprare, visto che nella biblioteca della mia città non c'è) i volumi delle Idee, e a riguardo mi pare di aver individuato un buon testo dell'Einaudi, che, stando all'indice, inquadra addirittura la Fenomenologia all'interno del dibattito contemporaneo (essendo stata un buon punto di avvio per le scienze cognitive).
Sono sempre più convinto che ormai si stiano preparando tutti i presupposti per leggere Essere e Tempo, ancora pochi libri e forse ne comincerò la lettura, sembra che il fatidico momento sia quasi giunto  ;D
Titolo: Re:Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Donald112 - Lunedì 5 Feb 2018, 16:44:08
Un po' mi riferivo al fatto che si profilano talmente surreali che Harry Potter è un ottimo orientamento ;D; e un po' (meno) al fatto che, tutto sommato, la struttura politica di Harry Potter così scontata non è.
Condivido quanto hai scritto: Harry Potter potrebbe sembrare una saga per ragazzini ma in realtà vi sono molte tematiche adulte. infatti, uno degli argomenti principali è la lotta contro il razzismo e la discriminazione sociale, tema molto attuale. Ovviamente nei romanzi il razzismo non riguarda il colore della pelle o la religione ma il "sangue magico" (purosangue, mezzosangue e nato babbano). E inoltre vi sono molte similitudini tra il regime instaurato da Voldemort nell'ultimo libro e il regime nazista.
Titolo: Re:Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Paperock - Sabato 17 Feb 2018, 12:05:58
I drammi della schiavitu, Emilio Salgari

Ho trovato e comprato su una bancarella dell'usato questo romanzo del ciclo africano di Salgari, in effetti lo cercavo da tempo ed è tutt'altro che semplicemente un romanzo per ragazzi.
Titolo: Re:Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Pato_Donald - Domenica 18 Feb 2018, 11:14:40
Ho appena cambiato genere... Ora sto leggendo: Stephen King - Pet Sematar

Classico libro horror degno di King... Molto descrittivo e psicologico ma coinvolgente e interessante... Per il momento, se vi piace il genere, ve lo consiglio!!
Titolo: Re:Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Maximilian - Domenica 18 Feb 2018, 21:15:15
Orlando furioso
Titolo: Re:Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Andy98 - Martedì 20 Feb 2018, 16:49:22
Orlando furioso

Immagino che sia una doverosa lettura dopo l'Orlando innamorato del Boiardo  ;D L'edizione che ho recuperato da un'anziana signora è ancora lì sullo scaffale a fare la polvere, magari quando quest'estate avrò finalmente un bel po' di tempo libero potrei decidere di leggerlo, immagino che non sia una di quelle letture da fare sul treno di prima mattina e dopo diverse ore di lezione.

Questo mese ha segnato il mio ritorno alla letteratura e una pausa dalle varie letture filosofiche - che, ovviamente, continuerò lo stesso a fare ma in quantità ridotta, almeno per tutto il periodo dei corsi del secondo semestre, poi si vedrà.

In prima battuta, ho finalmente terminato l'Organon di Aristotele, un'opera immensa e fondamentale anche solo per chi è appassionato di filosofia, tuttavia non è appetibile a tutti, ovvero il rigore con cui vengono trattati certi concetti e la precisione con cui vengono snocciolati fino millimetro potrebbe alla lunga stancare (ad esempio, negli Analitici primi, Aristotele espone il metodo sillogistico e lo sviscera letteralmente fino la nausea per oltre duecento pagine). I più interessanti, a mio modo di vedere, sono stati il De Interpretatione e le Confutazioni Sofistiche, probabilmente perché le tematiche sul linguaggio mi interessano più di quelle sulla logica, scienza di tutto rispetto ma che mi pare abbastanza arida sotto certi punti di vista: per intenderci, sono una persona decisamente puntigliosa, soprattutto nei riguardi di argomenti che mi interessano, tuttavia non gradisco personalmente mettersi a disquisire intorno alle sottigliezze in modo rigoroso (è anche un po' il motivo della mia avversione nei confronti dell'algebra astratta, ma penso che lì sia un problema di insegnamento più che altro, poiché lo studio individuale mi sta conducendo ad una graduale rivalutazione della materia), preferisco che l'approccio muti a seconda delle tematiche trattate e alla complessità del problema in questione. Aristotele, invece, porta avanti con lo stesso metodo tutte le sei indagini compiute nei sei rispettivi testi, spinto da un desiderio quanto più completo possibile di conoscenza. Il che merita rispetto sotto tutti i fronti, chiariamoci, ma se non si ha una mente così curiosa come la sua difficilmente si apprezzerà l'opera nella sua interezza.

Al di là del bene e del male di Nietzsche è stato, invece, l'altro testo filosofico che ho concluso durante questo mese e diciamo che mi ha lasciato troppo poco: più che oscuro, il filosofo di Röcken è sospeso tra l'essere profetico, ironico e critico nei confronti del suo tempo in uno stile sì vivace ma non sempre convincente. L'avevo comprato a quattro euro circa per arrotondare un grosso ordine, e diciamo che i soldi spesi frutteranno in avvenire quando mi lascerò "sedurre" più facilmente dalla sua penna: la lettura è stata piena di diffidenza su certi punti, ho apprezzato alcuni aforismi e le parti dedicate alla morale e alla religione, ma per il resto certi concetti mi mettono in crisi perché non riesco a capire se Nietzsche stia ironizzando o sia serio.

Giusto per completare il quadro: sono a buon punto con la lettura della Meditazione milanese di Gadda, un testo filosofico piuttosto eccentrico dove si possono ritrovare i motivi di fondo dei suoi due romanzi più importanti. Leggerlo dopo esserci cimentati coi romanzi dà la prova di quelle che erano le vere intenzioni dell'autore, ovvero dare prova di un sistema retto da un infinito vortice di concause, in cui il principio dell'identità degli indiscernibili di Leibniz la fa da padrone, lasciando che nelle infinitesime differenze tra le cose la voce narrante si perda senza riuscire a dare un ordine omogeneo ai fatti narrati o alle parole: per tale ragione ne La cognizione del dolore Gadda si perde nel seguire il corso di un fulmine o nel Pasticciaccio presta più attenzione ai movimenti curiosi di una vecchia gallina piuttosto che alle indagini del furto. Affascinante poi il gioco metaletterario tra "Critico" e "Autore", espediente che poi utilizzerà come simpatica ed originale prefazione alla Cognizione.

Passando ai testi letterari, avevo diverse punte nella mia libreria che mi imploravano di essere lettere, e dal nulla ho sentito come una scintilla, una pulsazione che mi ha spinto dal niente a leggere Gente di Dublino di Joyce: è come se l'autore avesse spaccato Dublino in quindici frammenti e li avesse ricomposti con uno stile realista ma pieno di simbolismo ed introspezione, con quel costante senso di disagio che ti accompagna tra un racconto e l'altro, sembra quasi di vivere o di comprendere la paralisi dei protagonisti. Le narrazioni, è vero, sono ridotte all'osso, spesso non raccontano nulla di significativo e rimangono incompiute, però la quantità di dettagli e di simboli presenti e la moltitudine di temi trattati è impressionante, è un vero e proprio specchio della città agli inizi del Novecento, con il tempo che la fa da padrone fino alla drammatica soluzione che viene proposta nell'ultimo racconto-epilogo. Di grande ispirazione per tutti coloro che vogliono scrivere in modo insolito.

Penso si sia capito che ho un debole per i modernisti e in generale per i romanzi del XX secolo, e Mann è un altro volto presente nella mia galleria: la sua scrittura è davvero eccezionale, è piena di immagini liriche e stupende, e la sua sensibilità filosofica e artistica merita rispetto. In un unico libro ho letto tre dei suoi più importanti racconti lunghi, ovvero, La morte a Venezia - Tonio Kröger - Tristano e sono rimasto impressionato dalla tormentata vicenda omoerotica del primo, penso che una rilettura futura a confronto col Simposio e col Fedro di Platone (quest'ultimo brevemente evocato verso la fine, sancendo l'inscindibile rapporto tra Eros e arte nella vita dello scrittore) potrà solo giovare. Tuttavia, Mann scrive per palati decisamente fini, non è un autore semplice da leggere, si muove tra una sensibilità quasi decadente e uno spiccato interesse nell'introspezione, gli amori e le passioni di cui parla si consumano negli sguardi e nei pensieri, mai nelle parole.

Faulkner è l'ultimo grande nome che citerò in questo post, giacché ho terminato oggi di leggere il suo L'urlo e il furore, romanzo che definire geniale ed originale è anche poco. Ho un debole per le narrazioni atipiche, ma questo autore è riuscito ad ottenere la mia ammirazione con un solo capitolo, in cui lascia parlare il suono che si propaga nel tempo senza linearità, un flusso di coscienza ardito ma splendidamente architettato che rende testimonianza della tragicità della vicenda narrata e poi pian piano dispiegata, non senza picchi di difficoltà notevoli, nei capitoli a seguire. La storia è quella del declino di una famiglia del sud America, i Compson, ma il modo in cui l'autore la racconta riesce a farti vivere il disagio, il dolore e la confusione di personaggi che sono talmente presi dalle loro emozioni da non riuscire a fare chiarezza fino in fondo agli eventi narrati. Merita indubbiamente il suo posto nelle classifiche dei romanzi più difficili di sempre, la lettura non è piacevole perché a non essere piacevole è il modo in cui vieni messo davanti al dolore della vita, che per quanto tu possa essere ottimista da qualche parte lo si trova sempre, ma arrivati all'ultima pagina e presa consapevolezza di quello che si è effettivamente letto, non si può che sentirsi gratificati e arricchiti spiritualmente. Non scherzo e non mento: ho sentito veramente quel furore nelle prime pagine del libro, mentre la scrittura di Faulkner si faceva sempre più incalzante ed incisiva, tra salti temporali improvvisi e battute velocissime, per poi farsi più densa e più ricca di pathos nei capitoli successivi, dove tutto quel suono comincia a prendere forma e a trovare un senso. E in quel momento ho sentito qualcosa, forse dei brividi... Ridimensionerò le mie sensazioni prima di stendere una recensione, mi si perdoni il lungo post però è stato di nuovo un periodo di letture che si sovrapponevano e volevo aspettare prima di inserire cinque/sei post di fila o alternati.
Titolo: Re:Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Paperock - Domenica 25 Feb 2018, 14:09:51
Tutti gli uomini sono mortali, Simone de Beauvoir

Regina, una giovane e capricciosa attrice teatrale, un giorno incontra un individuo misterioso che le dice di essere immortale e di avere una lunghissima vita alle spalle, ma la sua immortalita è stata una condanna, una eterna prigione.E inizia dunque a narrarle la lunga e travagliata vita, attraverso i secoli...
La Beauvoir, discepola e compagna di Sartre, scrive dunque un romanzo esistenzialista, dove la scrittrice francese dimostra di essere una fine indagatrice dell'animo umano.
E' un lungo racconto sul destino umano, dove l'immortalita diventa tra le piu grandi condanne dell'essere umano.Con l'immortalita il protagnista ha perso l'intresse di vivere e la noia esistenziale ha finito per opprimere la sua anima. E' poi ancora piu doloroso vedere le persone che lui ha amato invecchiare, mentre lui rimane ab aeterno nella medesima condizione.
"Vivessimo anche mille anni non potremmo cambiare il ciclo della vita, che è un rincorrersi di fatti che si ripetono all'infinito. Dopo la fame viene il benessere, dopo il benessere viene la guerra, poi ritorna la pace. Il modo di governare è sempre lo stesso, c'è chi comanda e chi subisce. In conclusione per gli uomini è meglio morire che vivere in eterno".
Come pure per Fosca,il protagonista, è angosciante notare che gli uomini si comportanto sempre allo stesso modo, c'è sempre chi tiranneggia e chi subisce(uomini e caporali avrebbe detto totò), in un ciclo eterno.

C'è solo una cosa che, in ogni storia, in ogni periodo storico dove si trova, sembra risvesgliare il suo interesse per la vita: l'amore per qualcuno.
Titolo: Re:Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Paperock - Sabato 3 Mar 2018, 00:13:43
La democrazia in america, Alexis de Tocqueville

Libro perfetto  da leggere in questo periodo ma non solo.Un classico del pensiero politico scritto da un grande scrittore poco piu che ventenne. E' incredibile come gia profetizzò a suo tempo le possibili degenerazioni della democrazia(?), sembra scritto difatti ai nostri tempi.
Il libro è abbastanza imponente, ha piu di 700 pagine( non per forza dovete leggerlo tutto), ma ha comunque una scrittura  piacevolissima da leggere.
Titolo: Re:Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Andy98 - Sabato 10 Mar 2018, 22:11:02
Durante queste tre settimane, oltre ad aver terminato la Meditazione milanese di Gadda e spulciato velocemente (ma senza tanto entusiasmo, purtroppo) le Ricerche Logiche di Frege, mi sono dedicato a diversi romanzi scritti nella prima metà del Novecento, letture che mi hanno vivacemente catturato e fatto riflettere tanto, soprattutto.

Il primo di questi è La signora Dalloway di Virginia Woolf, che sarebbe dovuto essere il mio libro di riferimento per una tesina sull'angoscia novecentesca prima di essere sostituito con Gita al faro, che per il fattore autoreferenziale reputavo essere più contestualizzato al discorso che intendevo affrontare. In realtà, ho realizzato durante la lettura che di angoscia in quelle che sono poco più di duecento pagine ce n'è parecchia, ma non solo: è una vera e propria avventura psicologica che si consuma nelle interminabili ore di una giornata di giugno, un "piccolo" Ulisse di classe e raffinatezza. Virginia Woolf sosteneva di non essere in grado, almeno nei primi momenti, di scrivere questo testo: ebbene, io non sono in grado di recensirlo né di discuterlo: pagine veramente evocative ma costantemente permeate da un fattore nevrotico che mi impediscono di poter tracciare una serie di spunti per coloro che volessero leggerlo o riscoprirlo. Una storia di "Eros e Thanatos" atipica rispetto a La crociera (che non sono riuscito a terminare perché troppo vicino al "romanzo borghese" di fine Ottocento) e, al contempo, più rivelatrice della psiche umana.

Il secondo è Santuario di William Faulkner, testo dalla narrazione cruda e cinematografica, tagliente nei dialoghi e lirico nelle poche descrizioni presenti. Ancora una volta Faulkner affronta il tema della decadenza, tratteggiando stavolta una società in cui nessun personaggio si salva, ove tutti risultano consumati dalle proprie passioni senza possibilità alcuna di redimersi. Necessita di una lettura veramente attenta, la velocità con cui avvengono certi salti temporali potrebbe confondere un lettore troppo passivo.

Il terzo e ultimo è il primo romanzo scritto da Robert Musil, I turbamenti dell'allievo Törless, che a distanza di 112 anni si carica di un'attualità sorprendente nel trattare di problemi delicati come il bullismo, la violenza sessuale, l'omosessualità e le turbe adolescenziali. Non la lettura più piacevole di questo mondo, ma sicuramente una delle più affascinanti, complice l'attenta e filosofica prosa dello scrittore austriaco. Il momento in cui Törless si scontra con i numeri immaginari ritenendoli un concetto illogico in un mondo pretestuosamente retto dalla razionalità è davvero di rilievo: è proprio andando contro l'intuizione più logica possibile (penso a Rafael Bombelli e al suo testo L'Algebra) che la matematica, ma anche volendo la scienza in senso lato, ha fatto notevoli progressi ed è approdata a teorie sempre più astratte e affascinanti. Quei numeri negativi che, ad esempio, terrorizzavano i matematici del Rinascimento perché contro natura (si percepivano le quantità numeriche come "cose") oggi vengono normalmente adoperati e sono assodati nella matematica. Se la maggior parte del libro mi ha restituito un senso di disagio per via delle allusive e perverse sfumature sessuali sparse lungo tutta la vicenda, trovarmi davanti a quelle pagine mi ha rinnovato nel mio spirito di matematico, soprattutto quando penso a come molti, per una serie di fattori troppo complessi da riassumere in due righe, ritengano la materia infallibile, inarrivabile e quant'altro... e dire che un sacco di strumenti che si adoperano oggi sono stati frutto di sbagli o di intuizioni, spesso contro la logica dei fatti: penso che questa, al di fuori di tutte le altre tematiche di non poco conto e che mai come oggi chiedono di essere affrontate, sia la vera morale del libro. In fondo, è nell'adolescenza che si cerca il proprio posto nel mondo, e spesso la pretesa è quella di trovare la razionalità dove essa non può esistere, trovare una spiegazione a tutto quanto pur di ottenere dei punti saldi... insomma, ci sono tanti spunti che si potrebbero trarre, solo che la lettura non è per tutti, e non di certo per una difficoltà nel districarsi nella prosa di Musil, bensì per una "spietatezza" di fondo nel delineare certi momenti narrativi.

Adesso posso godermi, finalmente, Il visibile e l'invisibile, essendo riuscito a reperire una vecchia edizione in ottime condizioni del 1993: si avvicinano i 110 anni dalla nascita di Merleau-Ponty, e mai come adesso è per me sentita e doverosa questa lettura. Accanto, ovviamente, altri romanzi che mi accompagneranno sul treno, mentre il testo filosofico allieterà i miei momenti di pausa dentro le mura domestiche.
Titolo: Re:Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Andy98 - Sabato 28 Apr 2018, 21:33:56
Ho avuto parecchie difficoltà a leggere in questi due mesi, vuoi per un motivo o per l'altro, tuttavia mi ritengo pienamente soddisfatto di tutte le letture che sono riuscito a portare a termine.

Da una parte ho sentito la necessità di riprendere in mano qualche saggio filosofico: il primo è di Schelling e nonostante le sue modeste cento pagine (contro le oltre settecento della Filosofia della Rivelazione che mi avevano impegnato per un mese) è complesso da leggere senza un ottimo background filosofico. Nonostante questo, Schelling traduce brillantemente il problema della libertà umana come lo aveva affrontato e inteso Spinoza nei termini dell'Idealismo tedesco, e lascia pertanto una delle sue eredità più significative (Heidegger ha dedicato un intero saggio alle sue Ricerche Filosofiche) che ne confermano l'importanza al di fuori di essere un medio tra il pensiero di Fichte e quello di Hegel. Probabilmente leggerò in un futuro anche il Sistema dell'idealismo trascendentale per poter confrontare le sue due visioni dell'Assoluto (e anche per metter mano più coscienziosamente agli appunti di Merleau-Ponty dedicato a Schelling nei suoi corsi incentrati sulla "natura").

Il secondo testo è Il visibile e l'invisibile di Merleau-Ponty, un incompiuto manoscritto di altissimo valore filosofico che abbozza un nuovo modo di guardare alle cose, in un'ottica che dietro le righe si confronta volutamente con concetti propri della geometria proiettiva (un fatto che emerge in particolar modo dalle varie note di lavoro accorpate da Claude Lefort al testo stesso) per poter tracciare un'innovativa ed originale "ontologia della carne": la Fenomenologia viene spinta oltre i suoi limiti, il problema di ritorno alle cose percepite diventa un problema di natura dialettica con una spiccata e tagliente critica a Sartre che ho particolarmente apprezzato e che condivido sotto diversi punti di vista. Non so come sia riuscito a procurarmene uno in versione cartacea, ma sta di fatto che me lo terrò ben custodito nella mia libreria, sono certo che ad un livello più avanzato di studi matematici mi tornerà nuovamente utile e potrà darmi altri preziosi spunti.

Il terzo testo è L'origine dell'opera d'arte di Heidegger, primo testo dell'autore in questione: pensavo che avrei relegato questo onore ad Essere e tempo, e invece è ancora lì che chiede a gran voce di esser letto. Eppure non mi sento ancora pronto, a quasi un anno da quando l'ho comprato. In ogni caso, un saggio di estetica davvero profondo ma non di agevole lettura, c'è tutta una terminologia da capire e che dovrebbe pure essere confrontata con quella formulata nel suo iniziale magnum opus.

Mentre questi testi venivano letti a casa durante alcune pause o momenti di tranquillità, tra un viaggio e l'altro mi sono deliziato con una raccolta di racconti e un romanzo, rispettivamente Accoppiamenti giudiziosi di Gadda e Gli anni della Woolf. Da una parte un'esplosione di retorica e di stile, dall'altra una sofisticata ricerca che fa del tempo il vero protagonista di tutto in una narrazione dall'impianto apparentemente classico. E in entrambi i casi si veicolano comunque messaggi potenti: da una parte Gadda, in uno dei diciannove testi della raccolta, narra di un incendio con effetti tragico-comici e mostra la potenza della natura, tale da annullare ogni forma di pregiudizio contro la vita, dall'altra la Woolf lascia fluire sesso, vita e politica in intime vignette familiari in cui si vuole affermare un ruolo per la figura femminile senza scadere in fini moraleggianti.

Adesso è in lettura La nascita della tragedia di Nietzsche, dopodiché mi concentrerò interamente su Camus, tra romanzi, scritti teatrali e saggi.
Titolo: Re:Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Paperock - Giovedì 3 Mag 2018, 13:35:29
Sul vivere e sul morire, Jiddu Krishnamurti

Propongo stavolta un libro di filosofia orientale, a cui mi sto avvicinando ultimamente.
E lo studio della filosofia orientale non è certo facile, per chi ne è completamente digiuno.
L'autore è un filosofo indiano apolide e l'opera riflette sul senso della vita, della morte e del tempo.. Il limite del libro seppur interessante è quello di essere un po ripetitivo , questo perche non si tratta di un saggio scritto da lui ma riporta dei discorsi tenuti dal pensatore in diversi paesi.

"Non sappiamo come morire perche siamo sempre intenti ad accumulare, accumulare ed ancora accumulare. Pensiamo sempre in termini di domani:" Sono questo e sarò quello". Non raggiungiamo mai la completezza di un giorno; non viviamo come se ci fosse un solo giorno da vivere. Viviamo sempre nel domani o nello ieri. Non rendiamo omaggio a ogni nostro giorno, stiamo sempre pensando a cosa accadra domani, alla partita o all'esame , oppure a come ci godremo un buon pranzo, a quali vestiti ci compreremo, e via dicendo....Cosi facendo non stiamo mai vivendo"
Titolo: Re:Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: thomas87 - Lunedì 4 Giu 2018, 16:05:46
Letto il libro di arrigo sacchi "calcio totale"
si può dire bene o male di arrighe ma conosce il calcio come pochi al mondo.
Titolo: Re:Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Cosetta - Lunedì 11 Giu 2018, 17:26:20
Io dopo aver finito i romanzi di Ellery Queen e il leggibile dantesco (di cui sono appassionatissima ;D) ho in programma il Trattatello in laude di Dante di Boccaccio e I lavoratori del mare di Hugo. Mi piace andare sul classico... Tra l'altro ne approfitto per consigliare Il Novantatré, sempre di Victor Hugo, un romanzo bellissimo sulla Francia nell'anno del Terrore, con la guerra di Vandea, la situazione parigina e la lotta tra la durezza e il perdono. Davvero fantastico.
Titolo: Re:Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Dominatore delle Nuvole - Lunedì 11 Giu 2018, 18:56:42
I lavoratori del mare di Hugo

Non l'ho letto (non ho letto nulla di Hugo, e dunque apprezzo molto i tuoi consigli) ma ricordo che questa frase:

Citazione
La mer était étale, mais le reflux commençait à se faire sentir

è posta ad epigrafe del libro Étale cohomology di J. Milne.
Titolo: Re:Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Cosetta - Martedì 12 Giu 2018, 21:25:34
non ho letto nulla di Hugo
Beh, allora te lo consiglio vivamente! A volte può risultare un po' prolisso perché intervalla parti narrative ad abbastanza ampie parti storiche e morali, ma ha delle idee eccezionali e un modo di accostare le parole davvero sublime, quando le "maneggia" lui rendono al massimo della loro potenza! Mi è rimasto molto impresso un capitolo di Notre-Dame de Paris intitolato Questo ucciderà quello in cui parlava dell'architettura prima e dopo l'invenzione della stampa. C'era l'immagine, bellissima, di tutti i libri stampati dal 1455 all'epoca della scrittura del romanzo che formano un edificio altissimo, in cui ogni libro, non importa se capolavoro o no, ha il proprio posto. E pensare che Hugo aveva solo 27 anni quando ha scritto Notre-Dame!
Titolo: Re:Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: brigo - Martedì 12 Giu 2018, 23:16:27
non ho letto nulla di Hugo
Beh, allora te lo consiglio vivamente!

Con il tuo nick non potrebbe essere diversamente.  ;)

Ho letto "I miserabili" l'estate scorsa, è stata un'ottima compagnia. Non so come possa esser stato possibile con uno come me, ma in alcuni frangenti durante la lettura sono riuscito ad emozionarmi fino a, perché no, commuovermi.
"Notre-Dame de Paris" invece l'ho letto diversi anni fa, e ricordo poco: ricordo però che l'inizio per me (ero adolescente) fu piuttosto ostico, estremamente descrittivo, sembrava non volesse mai entrare nel vivo. Poi ovviamente si inizia ad andare nel vivo e si arriva in fondo tutto d'un fiato.
Titolo: Re:Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: ML-IHJCM - Mercoledì 13 Giu 2018, 13:36:50
Non l'ho letto (non ho letto nulla di Hugo, e dunque apprezzo molto i tuoi consigli) ma ricordo che questa frase:
Citazione
La mer était étale, mais le reflux commençait à se faire sentir
è posta ad epigrafe del libro Étale cohomology di J. Milne.
Quanto a questo, non ho mai capito perche' nessuno (che io sappia) abbia usato il verso
To grasp this sorry Scheme of Things entire, (https://en.wikisource.org/wiki/The_Rubaiyat_of_Omar_Khayyam_(tr._Fitzgerald,_1st_edition))
come epigrafe per qualche testo di geometria. Oltretutto, almeno uno (https://en.wikipedia.org/wiki/Omar_Khayyam) tra i coautori di questo verso se ne intendeva parecchio di matematica (cosa non credo valesse per Hugo).
Titolo: Re:Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Andy98 - Sabato 23 Giu 2018, 21:46:37
In questi due mesi, non con poche difficoltà dovute a fattori esterni, mi sono focalizzato esclusivamente su tre autori: Albert Camus, André Gide e Vittorio Alfieri. Chiaramente, non c'era dietro una logica né un percorso prefissato, diciamo che sono andato a seconda dell'inclinazione del momento.

Di Camus ho letto vari testi, nell'ordine: Lo straniero, Caligola, La caduta, La peste e, in mezzo a tutte queste, Il mito di Sisifo. Complessivamente sono rimasto soddisfatto, in particolar modo dai primi tre: Lo straniero traduce bene in immagini, secondo una scrittura paratattica, molte delle idee espresse forse con troppa foga e poca maturità filosofica ne Il mito di Sisifo, soprattutto il concetto di "assurdo" nell'esistenza umana. Caligola, invece, sembra quasi dar credito alla teoria dell'eterno ritorno di Nietzsche, annullando ogni forma di progresso umano possibile. La caduta è geniale per lo stile, sembra quasi di star dialogando con l'egocentrico protagonista, e rappresenta senza alcun dubbio l'espressione più matura del pensiero di Camus. La peste, infine, è il romanzo più accessibile, e forse proprio per gusto non ne ho apprezzato appieno lo stile; importante, tuttavia, l'atteggiamento che assumono i protagonisti davanti alla tragedia e il fatto che tentino invano di contrastare l'assurdo.
Avrei voluto leggere anche L'uomo in rivolta, però all'ultimo mi sono tirato indietro per via dell'eccessiva presenza di temi storico-politici: da un punto di vista filosofico non è proprio il mio genere di argomento.

Gide tra i tre è quello che più mi ha interessato e potrebbe facilmente diventare uno dei miei scrittori preferiti se riuscissi a reperire altre sue opere (purtroppo devo amministrare oculatamente le mie finanze, soprattutto perché ho ricevuto uno smacco lavorativo piuttosto pesante e quindi sono saltati dei potenziali acquisti). I nutrimenti terrestri, il primo che ho letto, eccelle dove D'Annunzio, di cui stavo leggendo Il fuoco che ho poi abbandonato sul cominciare della seconda parte, aveva fallito con la sua scrittura ampollosa: catturare con vitalità le esperienze sensoriali. Un testo eterogeneo nelle forme e all'avanguardia per il periodo in cui è stato scritto (1897), un intenso ditirambo in cui lo scrittore francese riesce a fondere la sensibilità decadente in un prospetto etico-morale.
Paludi, invece, è un autentico gioco di scatole cinesi, una narrazione dentro la narrazione dove viene presa in giro non solo la società borghese, ma anche e soprattutto la figura dello scrittore convinto di aver trovato l'idea geniale da ciò che è banale allo scopo poi di infarcire il proprio romanzo di citazioni letterarie e di assurde allegorie morali: insomma, l'atteggiamento di chi, alle prime armi, crede che verrà fuori un grande lavoro elevando il mediocre a grandioso con tanto di insegnamento nascosto dietro le righe. Necessita, tuttavia, di un occhio molto attento, è fondamentale riuscire a distinguere le varie voci narranti.
I sotterranei del Vaticano, infine, è un "sotie" delizioso in cui Gide, tra le varie macchiette, riesce a circoscrivere l'uomo affetto da disturbo di personalità come lo si intenderebbe oggi sui manuali di psicologia. Camus deve molto a questo romanzo: in alcuni punti, infatti, la voce narrante sembra dialogare con il lettore allo stesso modo in cui Clamence si confida ne La caduta, mentre l'immotivato omicidio ricalca quello presente ne Lo straniero, solo contestualizzato nella teoria filosofica dell'assurdo.
Un testo che vorrei leggere è sicuramente I falsari, solo che dovrò aspettare un bel po' prima di poterlo aggiungere alla mia libreria.

Venendo ad Alfieri, in principio avevo recuperato uno dei due volumoni in cui si trovavano tutte le sue tragedie e avevo pensato di leggere tutte quelle in esso presenti: fortunatamente, sono poi tornato sui miei passi e ne ho lette solo tre Filippo, Polinice e Antigone, e penso che mi siano bastate a comprendere tematiche e stilemi dell'autore in questione (in realtà pensavo di aver messo le mani sul volume in cui si trovavano Saul e Mirra, e invece non sono stato sufficientemente attento mentre sceglievo in biblioteca).
In genere sono abbastanza avverso alla lettura dei testi teatrali perché sono concepiti per essere rappresentati e chiaramente leggerli non produce il medesimo effetto. Inoltre, Alfieri non disponeva di una lingua adatta alle tragedie e ne ha dovuta costruire una che non sempre è scorrevole (ma penso che in generale sia un problema della letteratura italiana del Settecento, già Parini era fin troppo aulico per gli argomenti di cui voleva trattare). Nonostante questo, ho apprezzato moltissimo il Filippo, poi le altre due sono diventate troppo pesanti da sostenere, quindi non oso neanche immaginare come mi sarei sentito arrivato alla conclusione del decimo testo. Con questo non nego la grandezza dell'autore (soprattutto nell'uso degli scambi di battute rapidissimi che sono sempre piacevoli da leggere e da immaginare), tuttavia penso che la lettura dei suoi testi debba essere affrontata con la dovuta calma, altrimenti sembra di assistere grossomodo allo stesso canovaccio (in tutti i testi Alfieri si scontra con l'immagine del despota a cui il titanico protagonista si ribella al punto di darsi la morte o di farsi ammazzare).

Penso che durante quest'estate, oltre a riposarmi non appena terminerà la sessione estiva, approccerò molti più autori, tra letteratura e filosofia.
Titolo: Re:Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Maximilian - Sabato 30 Giu 2018, 11:42:32
I regni di Nashira

Da un po' di anni non leggevo qualcosa della mia romanziera preferita... e, appena iniziato, ho subito provato le stesse emozioni, come se il tempo non fosse passato.
Dopo un prologo di nemmeno tre pagine non sono più riuscito a fermarmi.
Titolo: Re:Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Paperock - Giovedì 12 Lug 2018, 12:09:40
Storie del signor Keuner,  Bertolt Brecht

Parabole,storie, aneddoti, aforismi, che vedono protagonista il signor Keuner, uomo riflessivo, rompiballe,apparentemente cinico, che pone dubbi e domande che inquietano e disturbano, che incrinano le nostre (false) sicurezze... Lettura consigliata a chi non vuole semplicemente distrarsi.
Ma chi è il signor Keuner? Probabilmente Brecht stesso.


"Il signor Keuner percorreva una valle, quando improvvisamente notò che i suoi piedi affondavano nell’acqua. Allora capì che la sua valle era in realtà un braccio di mare e che si avvicinava l’ora dell’alta marea. Si fermò subito per guardarsi attorno in cerca di una barca e finché ebbe speranza di trovarla rimase fermo. Ma quando si persuase che non c’erano barche in vista, abbandonò questa speranza e sperò che l’acqua non salisse più. Solo quando l’acqua gli fu arrivata al mento abbandonò anche questa speranza e si mise a nuotare. Aveva capito che egli stesso era una barca."
Titolo: Re:Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Ser Soldano - Sabato 21 Lug 2018, 00:48:40
Letto il libro di arrigo sacchi "calcio totale"
si può dire bene o male di arrighe ma conosce il calcio come pochi al mondo.
Straordinerio.  ;D ;D
Titolo: Re:Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Nikki - Giovedì 26 Lug 2018, 16:08:15
Ho iniziato Tre uomini in barca di Jerome K Jerome perché avevo letto che era considerato un libro molto divertente (http://librinews.it/libri-da-leggere/libri-divertenti-da-leggere/) (e perché ce l'avevo a casa). Devo dire che il fatto che fosse vecchiotto un po' mi preoccupava (è un romanzo breve inglese di fine ottocento). Invece si è rivelato davvero uno di quelli che fanno ridere. Lo consiglio a tutti, anche e in particolare a chi ama i cani perché c'è un cane che, pur essendo un personaggio secondario, è fantastico. Poi a breve dovrei iniziare un libro giallo (http://librinews.it/libri-da-leggere/libri-gialli-piu-belli-consigliati/) di cui un amico mi ha parlato bene e che si chiama Precious Ramotswe, detective.
Titolo: Re:Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Andy98 - Lunedì 30 Lug 2018, 13:40:33
Come mi ero promesso, durante questo mese ho approcciato differenti autori tra letteratura e filosofia, anche se il numero non lo reputo piuttosto soddisfacente per un periodo in cui mi sarei dovuto riposare e dedicare all'otium in maniera continuata (a meno dei necessari allenamenti in palestra, si intende). Oltretutto, nonostante sia soddisfatto di queste letture, non sono riuscito a stabilire un rapporto viscerale coi testi in questione, nulla che mi faccia pensare in un futuro di dargli una bella e partecipata rilettura.

Andando in ordine, Cose trasparenti di Vladimir Nabokov era rimasto intatto nella biblioteca della mia città, nessuno che avesse mai osato prenderlo e leggerlo, il che mi ha sorpreso non poco. Già prima avevo approcciato Nabokov con Ada, solo che il motivo amoroso si era fatto troppo pesante affinché potessi riuscire a terminarlo, e quindi volevo provare qualcosa di diverso: il libro succitato me l'ha consentito a metà, ovvero: si apre con delle premesse davvero interessanti, con l'intento, cioè, di lasciar emergere il passato di una persona dallo studio degli oggetti ad essa connessi, tuttavia la narrazione, a mio avviso, non è stata proprio all'altezza. Mi aspettavo un testo ben più sofisticato come Ada lo è stato in quelle duecento pagine che sono riuscito a leggere, però si lascia leggere bene, e, soprattutto, con molta attenzione.

Rispolverando la libreria, invece, mi sono trovato davanti I Malavoglia di Giovanni Verga e, tra il timore di leggerlo e la curiosità nel farlo, ho deciso di dargli un'opportunità: purtroppo, quando di un certo autore si viene costretti a leggere un testo significativo con tanto di verifica e papabile interrogazione, si finisce per svalutarne l'importanza: così è stato con Mastro-Don Gesualdo. Fortunatamente non è stato toccato il romanzo più significativo dell'autore, altrimenti mi sarei fatto mancare un gioiellino di stile e di narrazione: dopo circa 137 anni vanta una tecnica tutt'ora all'avanguardia, tra personaggi memorabili e una storia che può farsi apprezzare solo pagina dopo pagina, quando si fa propria la poetica verghiana. Bisogna, tuttavia, trovare il tempo per apprezzarlo, infatti sembra di leggere almeno il doppio delle pagine reali, però ne vale la pena. Peccato che sia tra le letture altamente consigliate nei programmi delle scuole superiori: la mia professoressa, per quanto bravissima e appassionatissima di ciò che insegnava, era solita a fare odiose verifiche in cui bisognava riconoscere alcuni passi del libro e commentarli nel dettaglio: non è un caso che abbia cominciato ad aprirmi alla lettura quando dovevo preparare la tesina e leggere testi per conto mio.

Ogni tanto mi viene sempre voglia di aprire qualcosina di Gadda, e a questo giro è toccato a La Meccanica, il suo primo e incompiuto romanzo: sarebbe altamente denigrante reputarlo inferiore ai suoi lavori più importanti, infatti Gadda ha imboccato quella strada già posta tra le righe della sua Meditazione Milanese e sta iniziando il suo processo di stravolgimento del romanzo che raggiungerà il suo massimo splendore con La cognizione del dolore e il Pasticciaccio.

Gadda, inoltre, ha compiuto un vero e proprio miracolo laico: mi ha convinto a leggere qualcosa di Calvino! Non un suo romanzo, quelli non sono riuscito mai a farmeli piacere, un po' per il problema delle letture obbligate, un po' perché non rientra proprio nei miei gusti, bensì un suo saggio, o meglio una serie di conferenze raccolte in Lezioni americane: infatti, nell'ultimo dei cinque capitoli, Calvino opera un interessante confronto tra Gadda e Musil in quanto autori di romanzi enciclopedici e continuatori di quella ricerca della verità e della conoscenza tipica degli antichi. Tra tanti riferimenti ed esempi, Calvino propone alcuni valori che, a suo avviso, troveranno posto nella letteratura del ventunesimo secolo (Leggerezza, Rapidità, Esattezza, Visibilità, Molteplicità, posti in ordine di importanza decrescente). Non sono convinto che questi concetti siano davvero parte della letteratura del nostro tempo (soprattutto se penso ad alcuni "best seller"), però non ho le fonti necessarie per stabilirlo. Inoltre, penso che la "Molteplicità" sia il valore più interessante tra i cinque e anche quello che dovrebbe rivestire un'importanza maggiore, seconda solo alla "Visibilità", che invece dovrebbe godere di una maggiore importanza filosofica (influenze merleaupontiane dietro l'angolo...) per dare la possibilità ai primi tre di emergere tra le pagine della letteratura.

Sulla Fosca di Tarchetti e sulla Logica come scienza del concetto puro di Benedetto Croce non ho molto da dire: da una parte c'è un romanzo sì interessante per la sua introspezione psicologica ma un po' meno per lo stile con cui intende affrontarla (è il solito problema, i testi in cui si discorre troppo d'amore non mi aggradano assai), dall'altra c'è un testo di filosofia che ha fatto abbastanza il suo tempo, soprattutto laddove Croce critica il formalismo matematico e la matematica in sé come scienza, su cui non mi trovo per nulla d'accordo, ma posso anche accettare una simile concezione per un libro che è stato scritto durante un periodo critico per la disciplina.

Ultimo testo da me letto è stato Candido, o l'ottimismo di Voltaire, già letto e (stranamente apprezzato) durante le superiori e ora ripreso con molto gusto: una satira pungente fa da accompagnamento ad una serie di effetti tragicomici, tra personaggi che in maniera improbabile ricompaiono dopo tanti capitolo e disgrazie su disgrazie che si accumulano e mettono alla berlina l'ottimismo leibniziano. Credo che i momenti di punta siano il primo e l'ultimo capitolo, e in generale la figura di Pangloss con la sua ottusa convinzione di vivere nel migliore dei mondi possibili: Leibniz è stato un grandissimo matematico, ma come filosofo, salvo alcuni concetti che si riallacciano al calcolo infinitesimale come il "principio di identità degli indiscernibili", mi ha sempre fatto sorridere per il sistema che aveva elaborato e per la sua spiegazione sulla teodicea. Nonostante questo, rammento lo squisito saggio di Gilles Deleuze che me ne ha fatto apprezzare maggiormente quei pochi concetti con cui potevo concordare.

In lettura, per ora, ci sono Orlando di Virginia Woolf per la letteratura ed Esperienza e natura di John Dewey per la filosofia: probabilmente agosto sarà un mese fruttuoso per le mie speculazioni, quindi accantonerò un po' i romanzi finché non dovrò ritornare in un università.
Titolo: Re:Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Solomon Cranach - Lunedì 30 Lug 2018, 20:48:52
Amo i Malavoglia, e sono contento che lo abbia apprezzato. E la cosa bella è che lo amo nonostante sia stata proprio una di quelle letture estive scolastiche che tu - giustamente, per carità :D - ricordi con dispiacere. Mi approcciai al libro alla fine della quarta liceo, temendo di trovarmi davanti un malloppone (come a scuola lo descrivevano... beh, tutti!), e invece mi feci rapire dalle bellissime atmosfere che Verga crea, pagina dopo pagina. Incredibile quanto racconti, in così poco spazio (è un romanzo piuttosto breve). Sono passati quasi cinque anni da allora, ma ne ricordo ancora molti episodi con vividezza.

Mi spiacque molto quando scoprii, al rientro dalle vacanze, che ai miei compagni invece aveva fatto l'effetto "classico", e che nessuno lo aveva apprezzato. E soprattutto mi spiacque molto il fatto che la stessa professoressa di italiano - la quale pure Verga lo apprezzava - fosse in un certo senso "pronta", rassegnata alla reazione, quando ci chiese come l'avevamo trovato...
Titolo: Re:Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Andy98 - Martedì 31 Lug 2018, 15:13:46
Amo i Malavoglia, e sono contento che lo abbia apprezzato. E la cosa bella è che lo amo nonostante sia stata proprio una di quelle letture estive scolastiche che tu - giustamente, per carità :D - ricordi con dispiacere. Mi approcciai al libro alla fine della quarta liceo, temendo di trovarmi davanti un malloppone (come a scuola lo descrivevano... beh, tutti!), e invece mi feci rapire dalle bellissime atmosfere che Verga crea, pagina dopo pagina. Incredibile quanto racconti, in così poco spazio (è un romanzo piuttosto breve). Sono passati quasi cinque anni da allora, ma ne ricordo ancora molti episodi con vividezza.

Mi spiacque molto quando scoprii, al rientro dalle vacanze, che ai miei compagni invece aveva fatto l'effetto "classico", e che nessuno lo aveva apprezzato. E soprattutto mi spiacque molto il fatto che la stessa professoressa di italiano - la quale pure Verga lo apprezzava - fosse in un certo senso "pronta", rassegnata alla reazione, quando ci chiese come l'avevamo trovato...

Il problema, come tu giustamente sottolinei, è che sono pochi gli studenti in grado di godersi una lettura scolastica, e sono del parere che non tutti gli insegnanti riescano a trasmettere la passione per la lettura, anzi, espedienti quali le verifiche, gli ammonimenti e le interrogazioni finiscono solo per far odiare un'attività che, in primo luogo, dovrebbe essere di puro diletto.

Mi ricordo quando la stessa professoressa ci dette da leggere Il consiglio d'Egitto di Sciascia dopo averci letto la potentissima parte in cui uno dei protagonisti subiva una tortura disumana: per via dello stile, nessuno riuscì a farselo piacere nonostante le dovute e stimolanti premesse, e indovinate quale fu la prima preoccupazione di tutti? Chiedere ai rappresentanti di classe di farle sapere che c'erano state delle difficoltà in modo da evitare una verifica che altrimenti avrebbe penalizzato le valutazioni di molti. Amareggiata, la professoressa ammise con profondo dispiacere che molti suoi studenti, negli ultimi anni, trovavano difficoltosa la lettura di Sciascia, e non se ne capacitava proprio. E così era stato lo scorso anno anche per Mastro-Don Gesualdo: la preoccupazione prima o era quella di evitare a tutti i costi la verifica o era quella di dover leggere bene e con attenzione in vista della verifica, mica il ritagliarsi mezz'oretta al giorno per poter adagio adagio assaporare il romanzo, coglierne il messaggio, e, soprattutto, dilettarsi.

Mai come oggi si sente la necessità di leggere e di formare un proprio spirito critico, e proprio per questo i professori, non solo di letteratura, dovrebbero trasmettere la passione per l'informazione e la lettura, e invece noto che i mezzucci che vengono adoperati alle superiori, ma anche alle medie a voler essere pignoli, finiscono per generare ripugno dalla gran parte delle persone: e il livello di cultura generale si abbassa, e con esso anche la capacità espressiva delle persone, che soprattutto sul web, a voler mettere da parte l'ortografia, lascia davvero l'amaro in bocca. E parla una persona che fino all'anno scorso odiava leggere, soprattutto sotto costrizione.

Chiusa questa parentesi che potrebbe aprirne troppe altre in un ininterrotto flusso di coscienza come me ne vengono quando penso (soprattutto ad alta voce), reputo I Malavoglia un romanzo davvero originale che potrebbe tranquillamente influenzare anche oggi la tecnica di scrittori troppo preoccupati a curare l'intreccio anziché la modalità di espressione: eppure per apprezzarlo fino in fondo e divenire partecipi del piccolo mondo di Aci Trezza, coi suoi personaggi colorati e la sua proverbiale saggezza, bisogna trovare il tempo e la voglia, cosa molto rara negli studenti, e non credo che una verifica possa fare molto a riguardo (anche perché, se non mi sbaglio, tanti o aspettano l'ultimo convinti di potersi leggere tutto un volume in una giornata, di per sé impossibile se uno è poco avvezzo alla lettura, o si cercano i riassuntini capitolo per capitolo online, una cosa che ho sempre detestato).

A conclusione di queste mie scarne considerazioni, mi viene da porre l'accento su come la poesia in generale risulti preponderante nei programmi di letteratura a discapito, invece, delle pagine in prosa e dei testi teatrale che, in genere, sono oggetto di letture estive e/o scolastiche, ma questa è giusto un'osservazione che faccio per mia esperienza.
Titolo: Re:Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Maximilian - Lunedì 20 Ago 2018, 11:54:10
In questo periodo mi è venuta voglia di rileggermi I viaggi di Gulliver
Titolo: Re:Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Maximilian - Lunedì 27 Ago 2018, 21:32:50
Mi approccio or ora alla saga della Fondazione
Titolo: Re:Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Dominatore delle Nuvole - Martedì 28 Ago 2018, 11:11:37
Mi approccio or ora alla saga della Fondazione

Mai scelta fu più saggia, mio bravo. Le mie felicitazioni.
Titolo: Re:Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Andy98 - Martedì 28 Ago 2018, 15:09:43
Ho seguito il suggerimento di PKAvenger96 e ho accostato ad una rilettura del Simposio di Platone quella del Fedro: il motivo di questo ritorno al suo pensiero è dovuto ad un intervento della dottoressa Chiodo in merito alle origini della nozione occidentale di bellezza, che al di fuori dell'Ippia maggiore può essere ritrovata tra le righe dei due dialoghi sopracitati: pertanto, nel rifare la recensione del primo, tra le varie citazioni da me commentate in merito all'Eros - qualora, pur dubitandone fortemente, voglia approcciarmi a questa tematica - spicca quella estrapolata dal discorso di Diotima sull'educazione al bello che poi verrà ripresa, ad esempio, da Schiller nelle sue Lettere come motivo centrale della sua speculazione filosofica, mentre del secondo mi sono limitato a riportare una lunga ma significativa parte in cui Platone assegna alla bellezza un importante ruolo epistemologico.
Tuttavia mi astengo, come sempre, dal fare troppi commenti: è uno spunto su cui dovrò lavorare parecchio e non sono ancora sufficientemente preparano per parlarne a dovere, essendo sempre incentrato sul Novecento.

Ho sottoposto ad una rilettura anche Il concetto dell'angoscia di Kierkegaard: soffermarmi sull'Enciclopedia hegeliana è stato particolarmente utile a comprendere i passaggi logici dei primi capitoli, stavolta le righe scorrevano più rapidamente, e con esse il mio pensiero che è riuscito a ritrovare in una semplice ma suggestiva immagine il nucleo delle riflessioni di Kierkegaard sull'angoscia e a farle proprie.

Adesso ho sul comodino almeno quattro libri: Sistema dell'Idealismo trascendentale di Schelling, Orlando di Virginia Woolf e La Madonna dei filosofi di Carlo Emilio Gadda per rinvenire dagli speculativi meandri del discorso schellinghiano, ed Esperienza e natura di John Dewey, al momento abbandonato a favore del primo (anche perché i capitoli sono troppo lunghi ed ininterrotti, ed essendo vicini gli esami non posso sprecare interi pomeriggi pur di superare di volta in volta le varie parti).
Titolo: Re:Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: PkAvenger96 - Martedì 28 Ago 2018, 20:18:14
Mi approccio or ora alla saga della Fondazione

Mai scelta fu più saggia, mio bravo. Le mie felicitazioni.

Condivido pienamente! E' una di quelle saghe che ti restano impresse. Buona lettura  ;)

Citazione
Ho seguito il suggerimento di PKAvenger96 e ho accostato ad una rilettura del Simposio di Platone quella del Fedro

Bene, benissimo! La cosa mi fa piacere.
Titolo: Re:Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: ML-IHJCM - Domenica 2 Set 2018, 15:22:59
in merito all'Eros - qualora, pur dubitandone fortemente, voglia approcciarmi a questa tematica
Se studi matematica, dovrebbe essere inevitabile.

Sospetto che quanto di piu' importante mi ha lasciato il Simposio platonico sia il punto in cui Diotima indica il riconoscimento della bellezza matematica come uno dei gradini nell'educazione erotica: il mio sviluppo si e' (felicemente) arrestato li'.
(Per basi non filosofiche dell'innamoramento verso i concetti astratti, suppongo di essere debitore a Barks - il rapporto di Paperone col denaro - e Dante - iniziai ad apprezzare davvero il Paradiso durante il mio primo corso di topologia.)
Titolo: Re:Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Andy98 - Domenica 2 Set 2018, 19:43:46
Se studi matematica, dovrebbe essere inevitabile.

Sospetto che quanto di piu' importante mi ha lasciato il Simposio platonico sia il punto in cui Diotima indica il riconoscimento della bellezza matematica come uno dei gradini nell'educazione erotica: il mio sviluppo si e' (felicemente) arrestato li'.
(Per basi non filosofiche dell'innamoramento verso i concetti astratti, suppongo di essere debitore a Barks - il rapporto di Paperone col denaro - e Dante - iniziai ad apprezzare davvero il Paradiso durante il mio primo corso di topologia.)

Sospetto che sia il punto del discorso (di cui tra l'altro ho citato altrove un piccolo passo per tenere sempre il riferimento) in cui la sacerdotessa di Mantinea illustra il ruolo dell'educazione al bello, affermando che l'uomo, sotto una valida guida, debba imparare a dirigere il proprio sguardo (e non altri sensi) verso i corpi belli, e facendo quante più esperienze possibili riesca a ricavarne in essi che IL bello è uno solo.

Sono consapevole di una connessione tra Matematica ed Eros - non son poche le persone che agli inizi mi hanno guardato storto in università quando dicevo di essere intenzionato ad approfondire questo legame in un futuro - tuttavia il mio interesse è scemato col tempo e si è diretto piuttosto verso l'Estetica, i cui autori dei testi che ho letto (tolto Benedetto Croce per ovvie ragioni...) mi hanno suggerito diversi spunti su cui riflettere, e fresco di uno studio (finalmente!) soddisfacente nonché personale dell'Algebra ho cominciato ad intravedere una connessione; inoltre, il mio professore di Geometria 2 ci aveva velocemente illustrato come alcune elementari nozioni di Geometria Differenziale fossero state applicate da Felix Klein in un suo trattato concernente proprio l'estetica delle statue greche, oltre ad una piccola digressione su come l'occhio umano sia incapace di cogliere il birapporto, che per un appassionato di Merleau-Ponty come il sottoscritto è praticamente un invito esplicito ad approfondire il problema della percezione prospettica.

Penso, però, che il mio cammino nel mondo della matematica sia ancora fatto di spunti in attesa di essere collegati l'uno con l'altro: non è un caso che adesso, e non mesi fa quando me ne lamentavo assiduamente, trovi molto più spontanee le varie nozioni di Algebra e veda collegamenti a tutto spiano con la Geometria e l'Analisi, quindi ritengo che prima di cimentarmi in questioni così profonde (anche se la scorsa settimana ho avuto una brillante discussione tra amici in cui, ad un certo punto, si è parlato pure di matematica in termini gnoseologici) sia necessario camminare ancora tanto (a testa bassa, si intende).

In ogni caso, sarà un percorso che non potrà non intrecciarsi con le letture che ho fatto e che farò, giacché per me come persona sarebbe impensabile separare la matematica da tutto quanto (errore che secondo me alcuni miei colleghi fanno, arrivando a parlare esclusivamente di quello): l'Eros, purtroppo, non è più nel mio campo d'interesse. Magari in un futuro lo sarà di nuovo, in ogni caso sono contento di sapere che una prova di questa connessione c'è a tutti gli effetti e non è stata una mia uscita casuale (non che ne dubitassi, però quando si sostengono certe tesi bisognerebbe anche munirsi di opportuni riferimenti, che a me mancavano ai tempi...).
Titolo: Re:Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Paperock - Lunedì 3 Set 2018, 00:57:22
Alice nel paese delle meraviglie , Lewis Carroll

Ammetto di non averlo mai letto, nemmeno da ragazzo. Ho colmato questa lacuna.

E' la strana storia raccontata da un professore di matematica(Charles Dodgson, questo il suo vero nome) alla figlia di una collega.Piena di divertenti paradossi.

E' certamente un meraviglioso capolavoro della fantasia.
Alice , in un bosco, insegue uno strano coniglio bianco che va di fretta e per giunta ha anche il dono della parola, si troverà cosi al centro della terra dove vivrà avventure strane e incontrerà personaggi insoliti e bizzarri, come il cappellaio matto,il gatto del Chescire,, un grifo, una tartaruga finta, una lepre, e il re e la regina sotto forma di carte da gioco, e saranno proprio le carte da gioco a spezzare il sogno di alice....
Alice è veramente esistita e si chiamava Alice Liddell, una delle bambine a cui Carrol raccontava storie.

Un grande classico dell'infanzia, ma anche un divertissment per gli adulti,tra l'altro il romanzo è cosi pieno di simbolismi, che per certi versi è piu adatto agli adulti.
La storia fiabesca non ha un preciso filo conduttore , e lo scrittore inglese l'ha scritta mostrando tutto il suo gusto per il non sense, per l'assurdo,per i giochi verbali, per il meraviglioso, condita da tanta ironia.
Carroll costruisce un mondo alla rovescia, una sorta di deformante gioco a specchi,dove tutto è indefinto (come il gatto di Cheschire), apparentemente illogico, impreciso, inafferabile.. e dove in realta si nasconde una divertente satira conro il mondo convenzionale e banale della società(moderna e industriosa) degli uomini e la sua ossessione per il tempo. Lo scrittore dimostra cosi di conoscere profondamente l'anima dei bambini e vedendo dunque le cose con i loro occhi e non come un adulto.
Non mancano riflessioni filosofiche sulla labilità del confine tra realta e sogno, sul senso del tempo, dell'identità.
Il coniglio bianco che alice insegue è quel senso del meraviglioso che ogni adulto dovrebbe recuperare, rimanendo dentro un po "fanciullino",oppure potrebbe significare il candore, l'innocenza, che un bambino perde diventando adulto , in una societa sempre piu accelerata(dove non c'è piu tempo per se stessi e per gli altri e tutti vanno di fretta) e frenetica, all'opposto il cappellaio matto è colui che sfida il tempo e lo ferma, lo capovolge..è anche tutto un delizoso gioco di opposti.
Un affascinante fiaba senza tempo(in un mondo in cui il tempo è stato oggettivato e reso denaro), forse il vero protagonista del libro.
   
 Con Alice sprofondiamo cosi in un mondo di "droga", in un mondo psichedelico, iin un mondo fatto di illusioni..E' certo che questo libro si presta a diverse interpretazioni, a diversi significati.
E' possibile intravvedere nel romanzo anche una satira, un ironia,  contro la nuova matematica? contro certi paradossi a cui portava la nuova matematica di metà 1800? probabilmente si, Carroll era uno studioso della buona vecchia matematica e della geometria euclidea, e non amava certo metodi matematici nuovi che volevano dimostrare  che non sempre uno piu uno fa due.Ed ecco allora il mondo tortuoso di Alice.
Comunque sia è un classico da leggere.
Titolo: Re:Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Cosetta - Venerdì 7 Set 2018, 14:22:58
Ultimamente ho letto "La regina Margot" di Alexandre Dumas e volevo proporlo perché mi è piaciuto davvero tanto. È ambientato tra il 1572 e il 1574 alla corte di Francia, al tempo del re Carlo IX, ed è il primo romanzo di una trilogia dedicata agli ultimi re della casa dei Valois, prima dell'ascesa dei Borbone con Enrico IV.
Ho avuto la fortuna di trovare un'edizione con un'appendice storica dei personaggi ed è stata molto utile, altrimenti sarebbe stato quasi impossibile destreggiarsi nella storia.
La trama segue la lotta per il trono tra la casa dei Valois (rappresentata al massimo dalla regina madre Caterina de' Medici), cattolici, e Enrico di Navarra, ugonotto e futuro Enrico IV, con sullo sfondo le guerre di religione e una sottotrama amorosa. Il romanzo si apre con il matrimonio tra Margherita, sorella del re di Francia Carlo IX (la Margot del titolo) ed Enrico, quasi subito seguito dalla strage di San Bartolomeo. Da questa notte entrano in scena due giovani: il conte Giacinto du Lerac de La Mole, ugonotto, e il cattolico conte Annibale Coconnas. I due, dopo essersi incrociati due volte durante e dopo la strage e averci quasi rimesso la vita, diventano fraterni amici al servizio del duca d'Alençon, fratello del re e terzo in linea di successione al trono. La Mole diventa l'amante, ricambiato, di Margherita, e loro malgrado i due giovani entrano in un giro di tradimenti, complotti e avvelenamenti che porterà a un finale aperto e sorprendente, nonostante la storia già dica chi uscirà vincitore e chi perderà tutto.
Dumas, nonostante manipoli un po' la storia e la visione dei personaggi, è un maestro nel rendere quella storia che si studia sui libri non un'arida sequenza di nomi e di date, come spesso purtroppo noi studenti siamo portati a pensare, ma le conseguenze delle scelte di persone vissute prima di noi e come noi mosse da passioni, emozioni e vizi.
Gli ultimi capitoli mi hanno molto emozionato, tanto che a un certo punto ho dovuto interrompere la lettura per concepire bene ciò che era appena successo e per convincermi che il libro andava ancora avanti e che quella che mi sembrava la fine in realtà non lo era.
Ora voglio continuare con le altre due parti della trilogia, e con un inizio del genere sono molto fiduciosa😃.
Titolo: Re:Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Giona - Sabato 27 Ott 2018, 10:22:08
Sto leggendo 1Q84 di Haruki Murakami. Ho appena finito il primo volume, che contiene i libri 1 e 2, e ho iniziato il secondo volume che costituisce il libro 3. Da tempo non leggevo un libro recente così coinvolgente, che coniuga fantascienza (il tema degli universi paralleli), mystery, thriller, fantasy e una struggente storia d'amore.
Titolo: Re:Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Paperock - Sabato 10 Nov 2018, 13:45:56
Zadig, Voltaire

Zadig è un ricco babilonese che è convinto di avere tutto per essere felice: è bello, buono, sapiente,bravo. Eppure, quando sta per toccare la felicita, il destino gli volta sempre le spalle.
Incontra una bellissima donna con cui si sposa e questa lo delude. Si dimostra buono ,saggio ed equilibrato ma si attira le gelosie e le antipatie degli altri.Perfino lo studio della natura gli dà solo problemi con la giustizia. Quando finalmente trova il grande amore ,felicemente corrisposto, nella regina di Babilonia, anche questa felicità si dimostra effimera a causa dell'odio del re ed è costretto pertanto a fuggire.Quando il destino gli sembra irremediabilmente ostile, ritrova la sua dolce regina di babilonia ,finita nel frattempo in schiavitu. Ancora diverse avversità dovra affrontare Zadig prima di trovare ,finalmente, la felicità in quello che gli dice un eremita...
Questo racconto filosofico di Voltaire si muove nello stesso solco letterario del Candido ma gli è inferiore perchè meno originale e tutto sommato l'ho trovato anche meno piacevole da leggere.
Se fosse stato scritto da un altro sarebbe stato solo un banale racconto ma in mano a Voltaire si trasforma in una pungente, ironica, sarcastica ,satira della societa politica e letteraria del suo tempo.  Voltaire  nella sua allegoria non risparmia nessuno. E probabilmente fa riferimento anche a se stesso quando parla di gelosia. Si scaglia contro certe superstizioni, contro le presunte virtu di certi sapienti, contro la filosofia provvidenzialistica di Leibniz. Essere felici significa accettare la provvidenza divina e l'idea che anche dal male nasce del bene e ironicamente, Voltaire, fa commettere all'eremita/angelo cose folli per dimostrare tutto ciò.
Anche il finale è ironico e utopistico(in linea con Platone) nello stesso tempo. Quando Zadig infatti diventa re accanto alla sua amata regina , l'impero raggiunge lunghi periodi di felicita e pace. Come dire solo se il mondo viene governato dai saggi e dai filosofi può raggiungere la felicita. Certo questo non corrispondeva alla realtà. I filosofi non potevano  affermarsi senza l'aiuto di chi aveva il potere.

Un lungo racconto filosofico che merita una lettura.
       

Titolo: Re:Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Andy98 - Sabato 24 Nov 2018, 12:45:24
Negli ultimi due mesi ho letto diversi libri, forse non con l'interesse e la forza meditativa che avrei voluto, tuttavia ci tenevo a condividere qualche piccola impressione in vista delle ultime letture dell'anno, che con molta probabilità saranno dei romanzi, dal momento che mi manca il tempo sufficiente a meditare su testi di carattere filosofico - in particolare, accanto ad un testo di Topologia a me necessario per il corso di Geometria 3, ho recuperato un interessantissimo volumetto di filosofia della matematica in cui si citavano, tra nomi di matematici quali Cantor, Dedekind, Hardy, Klein, Poincaré, Rota, filosofi a me ben noti come Dewey, Husserl, Merleau-Ponty e Wittengstein, quindi si prospetterà alquanto interessante come lettura.

Siccome sono state letture perlopiù travagliate ed incostanti, invece di procedere cronologicamente farò una piccola suddivisione, cominciando da quei testi filosofici che ho approcciato più per curiosità, ovverosia la Monadologia di Leibniz e Le Parole e le Cose di Michel Foucault, e di cui purtroppo mi posso limitare solo a dire che li ho letti e poi li ho riposti, senza molte speranze di comprarmeli in un avvenire - di conseguenza, se mai volessi rileggermeli, li andrò a recuperare in biblioteca, tanto le speranze che qualcuno li vada a prendere sono davvero basse, i testi che si trovano nella sala di filosofia non vengono mai toccati, a distanza di mesi sono sempre ubicati nella medesima maniera.
Passando ad altro, mi sono comprato a prezzo di costo un volume contenente i dialoghi giovanili e aporetici di Platone in modo da avere sempre con me la maggior parte delle sue opere - i testi più maturi li comprerò a parte, avendo già Fedro e il Simposio non voglio spendere soldi per un'edizione che li contenga - e la mia attenzione è caduta, ovviamente, sull'Ippia Minore e sull'Ippia Maggiore, che mi prometterò di rileggere con molta più attenzione perché mi hanno interessato, grazie in particolare ad un commento fatto da esperti del filosofo il cui video si può tranquillamente reperire su YouTube: il fatto che siano dialoghi aporetici li rende un po' più "difficili" da digerire, se possiamo dirla così, eppure dietro le righe, i vari tentativi di spiegare, ad esempio, cosa sia la bellezza, in collegamento soprattutto alle riflessioni dei dialoghi più maturi, non li rende poi così vani, solo che occorre un vero e proprio esercizio di pensiero che forse avevo dimenticato nei recenti mesi, ed è forse anche per questo che tante letture non riescono a darmi quella soddisfazione che vorrei. Insomma, un altro punto per Platone.
A conclusione di questa prima carrellata di testi c'è il Sistema dell'Idealismo Trascendentale di Schelling, una lettura decisamente impegnativa che proprio per la mancanza di cui sopra parlavo mi ha lasciato troppo poco, di conseguenza, dopo aver recuperato un po' di mano tra testi filosofici e riflessioni, gli darò la giusta rilettura che si merita, anche se tutta la parte di filosofia teoretica mi pare rivesta più che altro un'importanza storica negli sviluppi dell'Idealismo tedesco, mentre le conclusioni a cui approda con la filosofia pratica e, soprattutto, con la filosofia dell'arte, siano le più interessanti da analizzare, almeno per quelli che sono i miei oggetti di studio prediletti.

Venendo ai testi narrativi, invece, il primo dei tre è La Madonna dei Filosofi di Gadda, da apprezzare soprattutto per l'esercizio di stile dell'autore nel cercare una via barocca per parlare di situazioni molto semplici quali, ad esempio, la messa in scena di una recita teatrale vista con gli occhi di un ingegnere. Tra effetti comici e volendo anche surreali, Gadda sta costruendo quella lingua che troverà la sua forma migliore nei grandi romanzi da lui scritti.
Il secondo testo è l'Orlando di Virginia Woolf, un libro dal sapore quasi fantastico in cui l'autrice si cala nei panni di un improbabile biografo e racconta la storia di un giovane che attraversa quasi due secoli ed improvvisamente si ritrova trasformato in una donna: è un romanzo da leggere con costanza - cosa che non è capitata a me, dal momento che ad un certo punto l'ho lasciato a vegetare per un mese perché non riuscivo a concentrarmi nella lettura - e da apprezzare un poco alla volta.
E, in conclusione, penso che lo stesso suggerimento si applichi a La Montagna Incantata di Thomas Mann, uno di quei romanzi enciclopedici a me tanto graditi e che ho effettivamente apprezzato, a discapito magari della prosa non sempre scorrevole, seppur ingioiellata e preziosa, dello scrittore tedesco: succede poco e niente nei fatti, però la capacità con cui l'autore riesce a trascinare il lettore in quei discorsi di filosofia, erudizione, linguistica, anatomia, biologia, arte, politica e via dicendo, facendo perdere gradualmente la cognizione del tempo narrativo - e non solo quello - è davvero impressionante. Sicuramente me lo comprerò in un futuro per averlo sempre accanto al mio comodino, perché una sola lettura non basta per apprezzarlo fino in fondo.
Titolo: Re:Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Maximilian - Sabato 15 Dic 2018, 12:01:11
Flatlandia
Titolo: Re:Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Andy98 - Venerdì 4 Gen 2019, 14:13:06
Lo scorso mese mi ha visto alle prese con le ultime piacevoli letture dell'anno che mi hanno portato a collezionare un numero di libri letti nel complesso assai soddisfacente, anche se penso che spesso non mi sia approcciato col giusto spirito, dacché a posteriori per certi libri avverta quasi un'insoddisfazione che mi spingerà, quest'anno, a puntare più sulla qualità anziché sulla quantità, l'ultima delle quali mi è stata necessaria più per impormi un ritmo che per altre ridicole motivazioni, anzi, se operassi una spietata selezione, di tutto ciò che ho letto se ne salverebbero pochi, e taluni sarebbero proprio quelli a cui darei volentieri una rilettura più approfondita e ragionata.

Ad essere onesti, per il mese di dicembre non avevo molte idee su cosa volessi davvero leggere: da una parte sentivo l'urgente bisogno di recuperare un po' di filosofia, tuttavia dall'altra parte i vari corsi universitari mi hanno portato ad una sorta di indolenza meditativa che mi ha impedito di esercitare bene il pensiero al di fuori di questioni prettamente matematiche. Volendo andare su qualcosa di leggero, pertanto, ho recuperato due testi brevi, essenziali, eppure di una bellezza accattivante, pure sinfonie di stile: da un lato Il ballo di Iréne Nèmirovsky, dall'altro La sinfonia pastorale di André Gide, la modernità del linguaggio che nella prima produce una melodia che scorre liscia, che in quelle poche note racconta comunque una storia intessuta di piccole ma preziose sfumature, mentre nel secondo intreccia riflessioni di natura morale ed esistenziale in una cornice religiosa, componendo un potente dramma autobiografico, che è poi quello di ciascuno, senza tener conto del proprio orientamento religioso. Talmente accattivanti che in due giorni me li sono letti entrambi.

L'inaspettata velocità con cui ho letto i due romanzi di cui sopra mi ha fatto nuovamente dubitare su cosa potessi portarmi dietro da leggere in treno, e fortunatamente mi sono imbattuto in una grande occasione, ovverosia nella serie di volumoni della Newton Compton Editori scontati due al prezzo di uno: per quanto li reputi illeggibili perché impaginati male ed eccessivamente consistenti nella copertina e nel formato, pagarne due con pochi soldi era un affare, e perciò ho rimediato il volume sui Romanzi Gotici e su vari romanzi di Dostoevskij. Di quest'ultimo mi sono letto solo Il giocatore, che in passato avevo abbandonato per qualche strana ragione, eppure l'ho trovato una buona introduzione al romanziere russo, le cui gemme, qualora fossi spinto a leggerle, saranno comunque sempre a mia disposizione - meno I fratelli Karamazov, anche di quello c'era un volumone della stessa casa editrice, ma in quel caso era conveniente puntare sul numero di opere, e penso che per meno di 10 euro undici romanzi di non poco conto siano soldi davvero ben spesi, anche mettendoci la pessima veste dei libri in questione, che mi condiziona fino ad un certo punto.

Pur avendo "riempito" la mia modesta "biblioteca" con una mossa e pochi spiccioli, a meno di massacrarmi la spalla quei due volumi non me li sarei mai potuti portare dietro, anche perché sono scomodissimi da tenere, sia in mano sia sulle gambe - andrebbero bene su un leggio a stelo, ma dubito che tutti ce l'abbiamo in casa... - motivo per cui ho dovuto di nuovo chiedermi cosa avrei potuto leggere, ed improvvisamente mi è venuto il pallino dei romanzi incompiuti, di quei frammenti pubblicati postumi, sicché da essi trapela una sincerità e una particolare bellezza che riesce comunque a rendere compiute, in un certo senso, e infatti, cristallizzate come opere "in divenire", mai come quelle compiute chiedono al lettore di trascendere il mezzo in cui sono state scritte, poiché la lettura diventa anche unica per il percorso che si è intrapreso, magari anche per le riflessioni che provengono da quelle righe non terminate che si pongono come ideale e personale "gionta". Certo, non penso sia stato proprio questo ciò che ho vissuto leggendo Il Castello di Franz Kafka, magari per la pesantezza di alcune parti che si sarebbero potute sintetizzare con più forza, però posso dire di averlo sperimentato con Suite Francese della Nèmirovsky ascoltando la Quinta Sinfonia di Beethoven - da cui ella stessa aveva tratto ispirazione - e me la sono immaginata perfettamente accostata alla fuga dei parigini descritta nei primi capitoli del romanzo, ed ecco emergere la potenza della rappresentazione al di là di quelle evocative righe, un accostamento in grado di far dialogare tra loro due arti distinte, la letteratura e la musica. Con Gli ultimi fuochi di F.S. Fitzgerald, invece, è stato diverso: sembrava di trovarsi in mano una vera e propria sceneggiatura cinematografica, non la più emozionante, probabilmente perché l'intreccio amoroso a me particolarmente inviso non è stato all'altezza delle aspettative, tuttavia dotata di quei pochi elementi che bastano a renderla rappresentabile sulla scena, con il lettore che si improvvisa regista e costruisce le proprie angolature.

Arrivato a quel punto, mi mancava solo un libro per far cifra tonda, e la scelta è ricaduta su Disperazione di Vladimir Nabokov, un piccolo gioiello metaletterario che consiglierei a tutti di leggere per puro e semplice diletto. Il metaletterario è un genere a me sgradito perché per essere esaltato richiede una conoscenza completa del mezzo espressivo adottato, nonché una certa sagacia che non è propria di tutti gli autori, però direi che in questo Nabokov è semplicemente geniale, al punto che durante la storia sembra di vivere in tre dimensioni differenti, rispettivamente quella del protagonista, che è poi anche la nostra realtà quotidiana, quella dei romanzieri russi più volte parodiati dallo stesso Nabokov, e in generale della letteratura, e quella dell'arte: le tre si compenetrano in una vivace esplosione di stile e raffinatezza, una letteratura forse di primo acchito per soli palati fini, ma che se messa a nudo si rivela essere davvero per tutti. Il punto è proprio questo: non tutti sono in grado di lavorare col metaletterario, ed è anche per questo che il più delle volte sono contrario al suo uso nei fumetti, proprio perché mi appare il più delle volte una strizzata al lettore completamente fuori luogo.

In questi giorni, invece, ho terminato Idee per una filosofia della matematica di Lanciani e Rigoli. Il tempo e l'esperienza stanno cambiando il mio approccio alla matematica, quindi cercavo un testo che mi permettesse di pormi qualche questione, ad esempio su cosa voglia dire far matematica, su quali siano le dinamiche sottese alla dimostrazione di un teorema o alla costruzione di un certo percorso che poi viene presentato in una forma più rigorosa nei vari manuali, in che cosa consista la bellezza di un risultato, e via dicendo: penso di aver trovato un ottimo riferimento per cominciare a "filosofare" intorno a questi quesiti.
Conosco uno dei due autori, e più volte a lezione avevo avvertito un'impronta fenomenologica che ho piacevolmente ritrovato in queste pagine: il linguaggio adottato, infatti, assume quello stravolgimento di concetti tipico della Fenomenologia, eppure si tratta di una lettura leggera, di un percorso presentato in uno stile che, nonostante qualche tecnicismo da cui non si può scappare, riesce ad arrivare anche ai non addetti ai lavori: è chiaro che per comprendere determinate questioni sia necessaria una certa sensibilità, e su questo gli autori pongono l'accento in modo particolare, però alla base rimane per chiunque un ottimo abbozzo di cosa si nasconda dietro la parola matematica.
Vorrei dire altro, però al momento non ne sarei all'altezza e ne risulterebbe una riflessione sconnessa e dallo stile poco gradevole, pertanto mi limiterò a consigliarne la lettura, soprattutto ai detrattori della materia, che purtroppo sono davvero troppi e spesso per le solite motivazioni scolastiche - durante il Natale, ad esempio, una delle mie cuginette è venuta a dirmi di odiare la matematica per colpa della sua maestra... ogni volta che sento un bambino o un ragazzo manifestare odio verso qualcosa per colpa del professore mi viene quasi una sorta di colpo al cuore, è più forte di me. Dico questo perché a mio avviso ci sono delle prese di posizione che meriterebbero di essere ripensate, e non solo riguardo alla matematica - mi verrebbe da citare anche la filosofia e la geografia - e quindi servirebbero proprio dei testi da cui attingere per simili ripensamenti: nel caso della matematica, al momento, posso suggerire questo.
Titolo: Re:Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Hero of Sky - Domenica 6 Gen 2019, 01:10:00
Sto leggendo il Principe
Titolo: Re:Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Hero of Sky - Lunedì 14 Gen 2019, 19:04:22
Oggi l'ho finito. Direi un libro attualissimo, e tuttora a distanza di cinquecento anni il miglior saggio che sia mai stato scritto sui meccanismi della gestione del Potere. La prossima lettura che ho in programma è Repubblica...
Titolo: Re:Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Maximilian - Sabato 19 Gen 2019, 17:20:56
Mi appresto a leggere la divina commedia; ho intenzione di fare un po' di pausa tra una cantica e l'altra, comunque
Titolo: Re:Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Hero of Sky - Lunedì 25 Mar 2019, 18:29:57
Nelle ultime settimane, tra alti e bassi, stavo leggendo la Repubblica, ma ho rimandato a tempi migliori
Titolo: Re:Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Cosetta - Lunedì 25 Mar 2019, 19:09:01
Come naturale conseguenza della rilettura della trilogia dei moschettieri che ho da poco terminato, sto per partire con le Memorie di Luigi XIV, fortunosamente trovate su una bancarella di libri usati a Lucca.
Ultimamente, sempre per restare in quel periodo lì, ho letto anche il Cirano di Rostand, che mi ha davvero appassionato. Meravigliosa la scena del duello con l'improvvisazione della ballata da parte di Cirano.
Titolo: Re:Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Maximilian - Lunedì 25 Mar 2019, 19:21:56
Nelle ultime settimane, tra alti e bassi, stavo leggendo la Repubblica, ma ho rimandato a tempi migliori
Di Platone?
Titolo: Re:Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Hero of Sky - Lunedì 25 Mar 2019, 19:34:38
Sì. è sicuramente un'opera estremamente interessante e fondamentale, e a tratti inquietante, ma come posso dire, sento di non avere la forza di portarla a termine adesso. La cosa mi lascia davero frustrato, perchè non sono il tipo che lascia volentieri qualcosa a metà
Titolo: Re:Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Maximilian - Domenica 23 Giu 2019, 13:54:25
Ubik
Titolo: Re:Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Paperock - Giovedì 1 Ago 2019, 14:06:43
Riletto Memorie dal sottosuolo di Dostoevskij, bellissimo e attualissimo secondo me. Al solito la sua prosa è affascinante e accattivante.
Titolo: Re:Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Maximilian - Domenica 4 Ago 2019, 17:15:07
Il vecchio e il mare
Titolo: Re:Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Andy98 - Domenica 4 Ago 2019, 18:50:28
Negli ultimi mesi il mio ritmo di lettore ha subito un brusco rallentamento, sicché ho letto pochi libri, e certamente non con la migliore delle voglie.

In ogni caso, recentemente sta riaffiorando di nuovo quella voglia di rileggere meglio certi testi con cui ho avuto a che fare in passato e che mi hanno dato diversi spunti di riflessione, il primo dei quali è Conversazioni di Maurice Merleau-Ponty, da cui ho (ri)scoperto tutta una serie di temi a me cari con un nuovo spirito, e a cui sto cercando di dare forma organica per iscritto - pur ponendosi sempre la necessità di elaborare un linguaggio adatto a parlarne, il più significativo dei miei crucci.

Il libro che mi ha spinto a ricominciare - nel mezzo della preparazione dell'ultimo esame estivo, tra l'altro - è stato Assalonne, Assalonne! di William Faulkner, un immenso romanzo narrato da più punti di vista e per mezzo di una scrittura davvero espressiva, capace nelle sue vorticose ellissi di far percepire tutto il tormento e il dolore dei suoi personaggi (e non a caso in un punto il racconto diventa perfino insostenibile, talmente le parole si accavallano tra loro con un'aridità potente). E in mezzo a quello che è un altro frammento di quella storia del Sud tratteggiata dallo stesso Faulkner nei suoi romanzi, una questione - fosse solo una - interessante, circa le possibilità di conoscenza del passato da parte di coloro che non vi hanno preso parte, che instilla nel lettore, pertanto, il dubbio sulla veridicità delle varie testimonianze riportate. L'unico punto a sfavore - se proprio se ne volesse trovare uno - è l'eccessiva lunghezza dei suoi capitoli, perciò è richiesta una ancora più attenta e partecipata lettura.

Attualmente sto leggendo l'Ulisse di Joyce, che da più di due anni prendeva polvere nella mia libreria: nel mezzo, probabilmente, leggerò qualcos'altro per compensare la fatica della lettura in questione, che al momento sta comunque offrendo diverse perle - una tra le tante: la storia come incubo da cui svegliarsi.
Titolo: Re:Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Hero of Sky - Domenica 29 Set 2019, 21:25:51
Sto leggendo, seppur con un ritmo alquanto discontinuo, il Signore degli Anelli. L'ho acquistato un mese e mezzo fa ma per vari motivi non ho neppure finito il primo libro
Titolo: Re:Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Andy98 - Sabato 5 Ott 2019, 20:08:14
Riletto Gli anni di Virginia Woolf sotto una nuova prospettiva, sicuramente più ricca e stimolante della precedente. Peccato, poi, non aver più trovato tempo e forze per dedicarmi all'Ulisse di Joyce, probabilmente la vera chiamata arriverà più avanti... possibilmente quando non farà troppo caldo da sfinire ogni mia facoltà mentale  :))

Settembre è stato dedicato a due autori che fanno parte del "canone" della Letteratura italiana: D'Annunzio, di cui ho letto, nell'ordine, Il fuoco, Poema paradisiaco e Le novelle della Pescara, e Alfieri, di cui  finalmente letto Saul e Mirra. A riguardo ho dedicato alcuni commenti piuttosto approfonditi in altra sede, quindi eviterò di ripetermi, limitandomi, piuttosto, ad osservare un fatto che mi ha lasciato perplesso fino ai tempi delle superiori: tolto Goldoni, il Settecento italiano pare alquanto ostico da approcciare, infatti di Parini ed Alfieri, ma soprattutto di quest'ultimo, si legge poco e niente. Che ci sia un'ardua barriera linguistica è innegabile, però resta comunque, soprattutto in Alfieri - fatico a pensare di poter approcciare ora Parini, quindi faccio fede ai miei studi umanistici - una modernità dei contenuti che riesce in qualche modo ad accorciare le distanze temporali.

Per questo mese, attualmente, ho letto Uno, nessuno e centomila di Pirandello, di cui sto meditando un commento dettagliato, mentre tra un viaggio di andata e uno di ritorno sto leggendo Gli invitti di Faulkner - tutti libri, peraltro, scambiati per altri in appositi punti, giusto per mettere in libreria qualcosa che davvero mi interessa. Dopodiché, penso che sarà un periodo di riletture, in vista di un nuovo gruppo di romanzi - tutti del Novecento - che ho intenzione di comprarmi.
Titolo: Re:Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Paperock - Venerdì 18 Ott 2019, 12:54:29
Tante letture fatte in questo periodo, e al solito diverse..

Fernando Pessoa, il libro dell'inquietudine
Il libro dell'inquietudine è una stupenda raccolta di frammenti,di pensieri, di prose liriche, di meditazioni e riflessioni sul dolore della vita di Bernardo Soares,anonimo contabile di Lisbona, è il suo diario introspettivo, la sua autobiografia, priva di grandi eventi, monotona, ripetitiva,inquieta, sospesa tra noia e dolore. Ma in realta è una finta autobiografia, perche Bernardo Soares non è mai esistito, è solamente un personaggo di finzione, è un personaggio inventato dal suo autore portoghese Fernando Pessoa, un uomo di grande sensibilita.Leggere Soares è leggere Pessoa, è leggere le sue inquietudini, leggere le sue emozioni, leggere il suo sentirsi fuori posto nel mondo. Uno stupendo viaggio nell'anima inquieta di un uomo,estremamente sensibile verso tutto cio che lo circonda e verso il proprio mondo interiore.Spesso non ci accorgiamo in quanta profonda solitudine è immerso l'uomo(ma parlerei di isolamento esistenziale). Soares riflette , in perfetta solitudine,sulla morte, sulla vita, sulla noia,sull'amore, sull'ozio, sull'incomunicabilita, sulla fugacita del tempo, sul dolore. Una vita/non vita quella di Soares, ma cosi intensa interiormente, perche Pessoa parla la lingua dell'anima, il linguaggio delle emozioni che traduce in poesia, e si rivolge alle altre anime.
Come si dice nella prefazione: il piu grande diario del novecento. Una lettura che non posso non consigliare.




Leggende e fiabe di Hermann Hesse

Per chi ama Hermann Hesse questa splendida raccolta di fiabe e leggende è imperdibile.In questo libro Hesse si conferma un grande scrittore e con gli occhi di un bambino ci racconta splendide leggende e fiabe.I temi sono moltissimi e sono spesso quelli cari a Hesse(il misticismo, il rifiuto della civilta industriale, l'esaltazione della natura) e in molti racconti emergono colte reminiscenze letterarie e autobiografiche.
 

La lezione e le sedie, Ionesco

Teatro dell'assurdo, di cui Ionesco fu uno degli esponenti principali. La lezione e le sedie sono due drammi comici(atto unico) che fanno riflettere sulla incomunicabilita ,sulla falsita dei rapporti umani, sulla vecchiaia ,sulla solitudine..

Il piu bello è la lezione, dramma assolutamente grottesco, dal finale imprevedibile,ma per certi versi prevedibile se si analizzano attentamente alcune frasi. Un anziano professore riceve per una lezione privata una ragazza di 18 anni. Il professore appare all'inizio timido, impacciato,quasi in soggezione, riesce a dire solo una serie di banalita, ma via via cambiera il suo carattere. La ragazza è invece sicura di se, ha due diplomi, sembra un manichino mosso da fili invisibili, ella ha seguiti studi molti superiori(è possibile qui intravedere anche una polemica sull'esagerta ambizione dell'essere umano e sulla cultura tutta esteriore, vuota e formalistica, tesa solo a far diventare arrogante e passivo l'essere umano) e vuole concorrere alla libera docenza totale(??). Si inizia dall'aritmetica(per poi passare alla filologia), la ragazza in una serie di dialoghi assurdi dimostra di essere preparata ma incapace di capire la sottrazione,lentamente il professore si trasforma e inebriato dalla forza delle parole diventa sempre piu aggressivo e megalomane, mentre la ragazza perde tutta la sua disinvoltura, fino al sorprendente finale... .
L'opera caratterizzata da una fredda comicita, da un amaro sorriso, e tutta giocata sull'assurdo, è uno splendido dramma farsesco sul potere delle parole, capace di far emergere dal subconscio la parte piu oscura dell'essere umano , sul potere delle ideologie  . Il teatro di Ionesco è un amara riflessione su una mondo prigioniero del linguaggio, della meschinita, della moda, del conformismo,del vuoto nozionismo, tutto giocato in chiave grottesca e surreale. Ottimo.

Titolo: Re:Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: raes - Venerdì 18 Ott 2019, 14:25:26
sto rileggendo cronache del mondo emerso di licia troisi
Titolo: Re:Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Maximilian - Sabato 19 Ott 2019, 17:19:59
sto rileggendo cronache del mondo emerso di licia troisi
Rilette anch'io proprio quest'anno: è la mia saga letteraria preferita e sono contento sapere che abbia altri estimatori
Titolo: Re:Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Dominatore delle Nuvole - Martedì 22 Ott 2019, 09:39:50
sto rileggendo cronache del mondo emerso di licia troisi

Ricordo una lunga influenza passata in compagnia di Nihal. Non un buon ricordo, decisamente.
Titolo: Re:Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Maximilian - Venerdì 25 Ott 2019, 19:11:53
Ricordo una lunga influenza passata in compagnia di Nihal. Non un buon ricordo, decisamente.
Mi pare evidente che l'influenza ha alterato i tuoi ricordi
Titolo: Re:Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: valentinaalessia7 - Venerdì 31 Gen 2020, 15:16:20
Io sto leggendo Il potere della scelta. Nel modo migliore in ogni circostanza. Il testo crea un vero e proprio metodo per soppesare le nostre scelte in ogni occasione, migliorando così la nostra autostima, la nostra soddisfazione e quindi la qualità della nostra vita. Ve lo consiglio
Titolo: Re:Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Andy98 - Mercoledì 8 Apr 2020, 14:10:29
Al momento, sto leggendo I falsari di André Gide, non propriamente immediato per via della sua impostazione "cubista", ma saprò dirne di più a lettura ultimata.
Dopodiché, dovrò decidere tra uno degli ultimi arrivi nella mia libreria: Fuoco pallido di Nabokov, Grande Sertão di Guimarães Rosa, Luce d'agosto di Faulkner, letture non propriamente "convenzionali".

Accanto ad alcune riletture, ci sono tre romanzi da me letti che mi sentirei di consigliare come "benefici" per via dell'atmosfera che riescono a creare: Il paese delle neve di Kawabata, Neve di primavera di Mishima, e Il soccombente di Bernhard. Certo, forse quest'ultimo, più che acquietare l'animo come gli altri due, lo stordisce senza pietà, ma secondo me sono quelle scosse catartiche per la mente (e anche per il corpo, volendo...), quindi è un pomeriggio di completa immersione ben speso.
Titolo: Re:Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: ilFumettista - Mercoledì 8 Lug 2020, 14:33:12
"A volte ritorno", di John Niven, è decisamente anti-cattolico. Raccontando un'avventura moderna del 33enne più importante del'Occidente, offre molti spunti di riflessione e denuncia, anche se in chiave comica  :D, le contraddizioni in campo religioso.
«Scendere sulla terra? Papà, ma ti ricordi cosa mi hanno fatto l'altra volta?»

-ilFu
Titolo: Re:Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: MarioCX - Domenica 20 Set 2020, 19:59:06
Carl Marx, il primo volume de "Il Capitale".
Fondamentale per capire il funzionamento e le contraddizioni del sistema economico in cui ci troviamo ad essere dominati.
Titolo: Re:Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Giona - Giovedì 24 Set 2020, 15:54:52
La svastica sul sole (in originale The Man in the High Castle) di Philip K. Dick: forse il più noto romanzo di fantascienza ucronica, in cui ci s'immagina che l'Asse abbia vinto la Seconda Guerra Mondiale, sottomettendo gli Stati Uniti che si ritrovano divisi tra Germania e Giappone.
L'avevo già letto molti anni fa, ma l'ho voluto riprendere in mano perché sto guardano la serie televisiva che ne è tratta (L'uomo nell'alto castello) su Prime Video e volevo evidenziare analogie e differenze tra libro e telefilm.
Titolo: Re:Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Manuel Crispo - Giovedì 1 Ott 2020, 08:42:43
La svastica sul sole (in originale The Man in the High Castle) di Philip K. Dick: forse il più noto romanzo di fantascienza ucronica, in cui ci s'immagina che l'Asse abbia vinto la Seconda Guerra Mondiale, sottomettendo gli Stati Uniti che si ritrovano divisi tra Germania e Giappone.
L'avevo già letto molti anni fa, ma l'ho voluto riprendere in mano perché sto guardano la serie televisiva che ne è tratta (L'uomo nell'alto castello) su Prime Video e volevo evidenziare analogie e differenze tra libro e telefilm.

Bello. Mi è piaciuto soprattutto il finale.

Io sto leggendo Le fantastiche avventure di Kavalier & Clay, di Chabon. Molto carino.
Titolo: Re:Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: ilFumettista - Mercoledì 7 Ott 2020, 19:05:10
Citazione
Che libro c'è sul comodino?
Ci son stati Poirot a Styles Court e Aiuto, Poirot!, c'è adesso Poirot indaga, ci saranno L'assassinio di Roger Ackroyd, Poirot e i quattro e tutti gli altri, fino a Sipario. Ce la farò?
Titolo: Re:Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: rikki-tikki-tavi - Mercoledì 7 Ott 2020, 21:22:36
Citazione
Che libro c'è sul comodino?
Ci son stati Poirot a Styles Court e Aiuto, Poirot!, c'è adesso Poirot indaga, ci saranno L'assassinio di Roger Ackroyd, Poirot e i quattro e tutti gli altri, fino a Sipario. Ce la farò?
Sicuramente...io li ho letti tutti dalla mia adolescenza in avanti e hanno un posto speciale nella sezione "gialli"'della mia libreria.
Hai visto il numero di agosto de La Lettura (Corriere della Sera),  dedicato proprio ad Agatha Christie per i 100 anni del debutto di Poirot?
C'è una splendida visualizzazione con tutte le sue opere suddivise per anno di pubblicazione, tipologia, protagonisti, metodi di omicidio, etc.
Oltre a ciò anche degli omaggi/racconti di Andrea Vitali, Marco Malvaldi, e altri e una breve graphic novel.
Titolo: Re:Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: ilFumettista - Mercoledì 7 Ott 2020, 22:21:35
Domani corsa in edicola per vedere se hanno ancora gli invenduti... grazie  O0
Titolo: Re:Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: ilFumettista - Mercoledì 28 Ott 2020, 17:20:30
Ho deciso che leggerò solo i romanzi di Poirot. Li preferisco molto ai racconti, dove a volte Hercule si atteggia a poliziotto  :-X
Nell'attesa che arrivi il prossimo libro, ho preso in mano Cronache dal Mondo Emerso II - La missione di Sennar. Mi guardava dal tavolo dei nuovi arrivi allora, a dispetto di molte opinioni negative che ho riscontrato in amici e conoscenti, l'ho letto. È banalotto, va quasi col pilota automatico. Speriamo che la saga in programma per Topolino dia più soddisfazione.
-ilFu
Titolo: Re:Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Atius - Mercoledì 28 Ott 2020, 17:44:20
Ho deciso che leggerò solo i romanzi di Poirot. Li preferisco molto ai racconti, dove a volte Hercule si atteggia a poliziotto

Se vogliamo dirla tutta, Poirot in passato è stato un funzionario della Polizia belga, quindi questo suo atteggiarsi potrebbe derivare da questa sua militanza.
Titolo: Re:Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Vincenzo - Mercoledì 28 Ott 2020, 19:47:21
Ma che differenza c'è fra poliziotto e investigatore privato?
Titolo: Re:Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: ilFumettista - Mercoledì 28 Ott 2020, 21:04:15
Giusto, l'atteggiamento può derivare dal passato. Nei racconti c'è però quella necessità di risoluzione affrettata che non permette IHMO uno sviluppo corretto.
La differenza tra poliziotto e investigatore dovrebbe essere, almeno nella narrativa, il senso di appartenenza ad una squadra che si contrappone alla "solitaria" dei privati. Sicuramente, se tutti i romanzi di Poirot fossero stati ambientati nel passato dell'ometto dalla testa d'uovo la Christie avrebbe pensato un folto gruppo di comprimari.
Il belga se la cava al meglio in solitaria: per me Hastings potrebbe anche scomparire da quei pochi libri in cui appare.
-ilFu

(moderatori, siamo ot? Splittiamo?)
Titolo: Re:Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Hero of Sky - Martedì 29 Dic 2020, 10:12:02
Sto leggendo, dopo aver sudato le proverbiali sette camicie per ottenerlo (tra prezzi esorbitanti sul mercato dell'usato e libro fuori produzioni in libreria, non mi è rimasto che stampare il pdf) Il mattino dei maghi un libro molto particolare che non è nè un romanzo nè un saggio nè una relazione, ma piuttosto tutte queste cosa assieme. Data la sua peculiare struttura non lo leggo in ordine, ma seguendo il mio interesse del momento
Titolo: Re:Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: paolo87 - Lunedì 11 Gen 2021, 19:12:58
Il mattino dei maghi! Uno dei libri-feticcio della mia gioventù! Scusatemi, ma nel vederlo citato qui ho sobbalzato . ;)
Titolo: Re:Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Ciube27 - Martedì 12 Gen 2021, 16:52:04
Appena terminato Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco: Tempesta di Spade. Conoscendo la serie TV, l'epilogo mi ha lasciato di stucco, ma penso che per ora lascerò da parte il quarto per dedicarmi ad altre letture.  ;)
Titolo: Re:Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Hero of Sky - Martedì 12 Gen 2021, 16:55:20
Il mattino dei maghi! Uno dei libri-feticcio della mia gioventù! Scusatemi, ma nel vederlo citato qui ho sobbalzato . ;)
L'ho finito poco fa, davvero un bel libro, anche se da tempo sono giunto a conclusioni molto più estreme in merito. Per i profani di queste materie però può essere un ottimo punto di partenza
Titolo: Re:Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: paolo87 - Giovedì 14 Gen 2021, 10:24:39
Il mattino dei maghi! Uno dei libri-feticcio della mia gioventù! Scusatemi, ma nel vederlo citato qui ho sobbalzato . ;)
L'ho finito poco fa, davvero un bel libro, anche se da tempo sono giunto a conclusioni molto più estreme in merito. Per i profani di queste materie però può essere un ottimo punto di partenza

Se ti piace il genere, ti consiglio, qualora tu non l'avessi letto, Mondi in collisione di Immanuil Velikovskij.
Titolo: Re:Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Samu - Venerdì 29 Gen 2021, 16:54:34
Dopo averlo studiato ai tempi del liceo, da qualche giorno, per la prima volta, mi sono approcciato alla lettura di un testo di Cesare Pavese, "La casa in collina".
Titolo: Re:Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Flash X - Giovedì 18 Feb 2021, 14:09:52
È uscito oggi un nuovo libro per ragazzi di James Patterson e sono andato subito a comprarlo. Si tratta del Diario di Junior, cioè niente meno che il diario del cane di Rafe!
Titolo: Re:Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Paper Bat 82 - Sabato 6 Mar 2021, 16:16:16
Come la mia "coetanea" che ogni notte prima di andare a letto guardava lassù nel cielo stellato le stelle più lontane della galassia.
Certo che i fumettisti di una volta ne avevano di fantasia. Un setter inglese con un cannochiale in camera che studiava le stelle.

Allo stesso modo sul mio comodino c'è un libro di Astronomia,
E l'astonomia "non é la Morte mia" fa pure rima.
Tovarne uno semplice senza complicate equazioni matematiche è difficile.

Ragazzi !!! E lo dico a quelli che hanno tra 16 e ventidue anni non fidatevi mai di nessuno, ma potete fidarvi sempre di chi possiede una fantasia "mostrusa".
Sono dei sognatori, e tutti i sognatori sono brave persone.

Non parlo mai di fumetti, ma dopo aver conoscuito Diego Armando Maradona a che' pro' guardare le noiose partire di calcio. Dopo aver letto Guido Nolitta uno dei più grandi fumettisti italiani del XX° secolo, cosa leggere dopo, mi bastano 5 minuti per capire il risultato finale di una partita di calcio, eccezzioni a parte.
E tre vignette per caprire il finale di una storia. Ed io non sono certo un genio, navigavo sempre tra il 5 e il 6 quando andavo a scuola.

Leggete La Preda Umana di Guido Nolitta su Zagor. Mette i brividi senza effetti speciali.

Ragazzi fidatetevi sempre dei sognatori.
Conoscete quel professore di fisica americano, ha scritto un libro di fisica utilizzando la sua cultura fumettistica Marvel.
Ora non ricordo il titolo del libro. Cercatelo e facile da trovare.

Sapete in questo mondo non esiste nessuno che attualmente sia in grado di spiegare semplicemente la teoria della relatività speciale di Einsten e la meccanica quantistica.
Perchè la matematica che vi insegnano a scuola non basta, occorre la fantasia e quella è un dono innato nessuna università vi sarà d'aiuto. Anzi puo darsi che vi danneggi.
Un giorno sicuramente uno di voi ci riuscirà.

Compratevi il Tao della Fisica di Capra.

Guardate negli occhi gli adulti di oggi, fatelo !!!
Io quando lo faccio mi stupisco sempre.
Devono essere nati già vecchi, perchè altrimenti è impossibile che una volta fossero dei bambini.
Qualsiasi cosa uccida la vostra fantasia è dannosa buttatela via anche se ci siete affezzionati moltissimo.

Leggetevi il Piu grande uomo del pleistocele di Roy Lewis.

Ma lasciate in pace Jung, Marx e Darwin.
Voi comprate un telefono sapendo già che dopo 24 mesi sarà obsoleto.
Ma poi leggete Marx, Jung, Alder, Freud e Darwin che erano uomini del loro tempo che parlavano a gente del loro tempo, e probabilmente non potevano dire tutto quello che sapevano. Lasciateli in pace.

I professori dei vostri professori hanno studiato sui libri del "800 e voi state continuando questa assurda catena se non la spezzate con letture nuove.
Ma pultroppo io vi conosco se andate in giro dicendo che in questo momento avete iniziato la lettura de IL Capitale, potete vantarvi con i vostri amici.
Se invece parlate della "teoria delle stringhe" la quale dice che la materia non esiste ma è solo un illusione data dalla vibrazione vorticosa delle particelle, come per capirci le pale di un elica che girando crea un illusione di un cerchio, se parlate di questo vi prenderanno per pazzi, e nessuno vuol passare per pazzo, dato che siamo tutti brave  persone rispettabili.

Potete leggere Prima di Adamo di Jak London, quello ne era un altro che non scherzava affatto in quanto a fantasia.

Ma in questo 2020 e duemilaventuno non ho letto molto ho solo guardato le stelle come faceva ogni notte La Pimpa di Armando ed ho imparato anche a riconoscere le costellazioni, ad oggi ne riesco a distunguere circa una trentina delle classiche 88 costellazioni.

E mai possibile che ragazzi di 22 anni debbano soffrire già di insonnia e prendere la melatonina per dormire.
La sera sul comodino anzicchè leggere un libro o guardare la televisione, aprite quella finestra dalla quale non guardate mai fuori è fissate il cielo stellato come faceva Socrate (non il calciatore!!!) ma il filosofo greco e vi assicuro che dormirete pesantemente.
E se poi abitate in città li le stelle non si vedono nemmeno con il cannocchiale, allora compratevi un bel libro di atronomia dalla bella copertina blu delle DK edizioni.

Io scherzo sempre, ma questa volta non stò scherzando la gente non sa" più come rilassarsi, sa" solo lavorare ed anche leggere un libro diventa un lavoro se non ti rilassi.









Un amico mi ha prestato un pc si vede la differenza però da telefono il forum è più divertente...






Titolo: Re:Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: JetWyvern - Domenica 2 Mag 2021, 10:40:44
Purtroppo per mancanza di tempo leggo a rilento e ormai sul mio comodino c'è una pila di libri ancora da leggere o da finire  :-[
Al momento sto leggendo "Il diario di Raskol'nikov" di Fyodor Dostoevskij, un'analisi del protagonista di "Delitto e castigo" (che devo ancora leggere) sempre dello stesso autore  O0
Titolo: Re:Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Hero of Sky - Domenica 2 Mag 2021, 11:02:27
io ho acquistato Contro il Metodo di Feyerabend ma in questo momento non riuscirei a dedicargli tempo e attenzione, quindi la lettura è rimandata
Titolo: Re:Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Samu - Domenica 2 Mag 2021, 11:48:30
Purtroppo per mancanza di tempo leggo a rilento e ormai sul mio comodino c'è una pila di libri ancora da leggere o da finire  :-[
Al momento sto leggendo "Il diario di Raskol'nikov" di Fyodor Dostoevskij, un'analisi del protagonista di "Delitto e castigo" (che devo ancora leggere) sempre dello stesso autore  O0
Di Dostoevskij ho letto "Le Notti Bianche" e "Cronaca di Pietroburgo".  O0
Mi piace molto il suo stile di scrittura perché riesce ad essere davvero coinvolgente.
Ho apprezzato molto il taglio "onirico" e sognatore de "Le Notti Bianche", la cui lettura si è rivelata veramente fluida e scorrevole, con una narrazione "sentita" e intimista.
Incuriosito dalla lettura della bella Zio Paperone e il demone del gioco (https://inducks.org/story.php?c=I+TL++984-B&search=Il%20demone%20del%20gioco), ho avuto piacere nel recuperare "Il Giocatore", romanzo di Dostoevskij che viene citato proprio all'interno di quella storia e che prende spunto dalla passione sfrenata che può scaturire da un eccessivo attaccamento al gioco.  ;)
Titolo: Re:Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: JetWyvern - Domenica 2 Mag 2021, 23:03:05
Di Dostoevskij ho letto "Le Notti Bianche" e "Cronaca di Pietroburgo".  O0
Mi piace molto il suo stile di scrittura perché riesce ad essere davvero coinvolgente.
Ho apprezzato molto il taglio "onirico" e sognatore de "Le Notti Bianche", la cui lettura si è rivelata veramente fluida e scorrevole, con una narrazione "sentita" e intimista.
Incuriosito dalla lettura della bella Zio Paperone e il demone del gioco (https://inducks.org/story.php?c=I+TL++984-B&search=Il%20demone%20del%20gioco), ho avuto piacere nel recuperare "Il Giocatore", romanzo di Dostoevskij che viene citato proprio all'interno di quella storia e che prende spunto dalla passione sfrenata che può scaturire da un eccessivo attaccamento al gioco.  ;)

Sì, anche a me piace molto per lo stesso motivo  O0 Il suo modo di scrivere è così appassionato e coinvolgente! Immedesimandomi in determinate situazioni o personaggi mi viene naturale trarne insegnamenti e riflessioni, anche se questa è una cosa che mi capita spesso in generale.
Per ora ho letto soltanto "L'idiota", finito da poco, tra l'altro, ma mi ha schiarito tanto le idee riguardo a una situazione personale un po' confusa, capitandomi tra le mani proprio nel momento giusto, per pura casualità.
Non ho ancora preso i due che hai citato, ma "Il Giocatore" è tra gli altri libri che mi aspettano sul comodino  :)  L'ho scelto perché, dopo aver seguito qualche anime/manga sul tema, mi sono resa conto di adorare le storie sul gioco d'azzardo  :P
Il fumetto di cui parli mi intriga soltanto a leggerne la trama...  SmShame2 E' ancora disponibile in fumetteria qualcuno di quei volumi nella lista? Mi piacerebbe molto leggerla  O0
Titolo: Re:Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Luxor - Martedì 4 Mag 2021, 18:26:26
Di Dostoevskij ho letto "Le Notti Bianche" e "Cronaca di Pietroburgo".  O0
Mi piace molto il suo stile di scrittura perché riesce ad essere davvero coinvolgente.
Ho apprezzato molto il taglio "onirico" e sognatore de "Le Notti Bianche", la cui lettura si è rivelata veramente fluida e scorrevole, con una narrazione "sentita" e intimista.
Incuriosito dalla lettura della bella Zio Paperone e il demone del gioco (https://inducks.org/story.php?c=I+TL++984-B&search=Il%20demone%20del%20gioco), ho avuto piacere nel recuperare "Il Giocatore", romanzo di Dostoevskij che viene citato proprio all'interno di quella storia e che prende spunto dalla passione sfrenata che può scaturire da un eccessivo attaccamento al gioco.  ;)

Sì, anche a me piace molto per lo stesso motivo  O0 Il suo modo di scrivere è così appassionato e coinvolgente! Immedesimandomi in determinate situazioni o personaggi mi viene naturale trarne insegnamenti e riflessioni, anche se questa è una cosa che mi capita spesso in generale.
Per ora ho letto soltanto "L'idiota", finito da poco, tra l'altro, ma mi ha schiarito tanto le idee riguardo a una situazione personale un po' confusa, capitandomi tra le mani proprio nel momento giusto, per pura casualità.
Non ho ancora preso i due che hai citato, ma "Il Giocatore" è tra gli altri libri che mi aspettano sul comodino  :)  L'ho scelto perché, dopo aver seguito qualche anime/manga sul tema, mi sono resa conto di adorare le storie sul gioco d'azzardo  :P
Il fumetto di cui parli mi intriga soltanto a leggerne la trama...  SmShame2 E' ancora disponibile in fumetteria qualcuno di quei volumi nella lista? Mi piacerebbe molto leggerla  O0

Per quanto riguarda la storia che cerchi, puoi ordinare in fumetteria o comprare direttamente dal sito Panini il numero 14 di Paperinik Appgrade, che puoi scegliere in versione normale o variant , oppure ordinare in edicola o ritirare dal sito della Gazzetta il sesto volume della raccolta Paperinik - Le origini del Mito.

Ti allego i link degli store e anche degli indici Inducks, così magari decidi anche in base alle altre storie:

https://store.gazzetta.it/Zio-Paperone-e-il-demone-del-gioco/sESsEWcVg6AAAAFsB7QPD3D1/pc?CatalogCategoryID=KuusEWcVPp4AAAFsLpUPD3D1
https://www.panini.it/shp_ita_it/paperinik-appgrade-14-1wpnik014v-it08.html
https://www.panini.it/shp_ita_it/paperinik-14-1wpnik01418f-it08.html

https://inducks.org/issue.php?c=it%2FPKOM++6#
https://inducks.org/issue.php?c=it%2FPKA++14
Titolo: Re:Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Samu - Martedì 4 Mag 2021, 20:01:11
Di Dostoevskij ho letto "Le Notti Bianche" e "Cronaca di Pietroburgo".  O0
Mi piace molto il suo stile di scrittura perché riesce ad essere davvero coinvolgente.
Ho apprezzato molto il taglio "onirico" e sognatore de "Le Notti Bianche", la cui lettura si è rivelata veramente fluida e scorrevole, con una narrazione "sentita" e intimista.
Incuriosito dalla lettura della bella Zio Paperone e il demone del gioco (https://inducks.org/story.php?c=I+TL++984-B&search=Il%20demone%20del%20gioco), ho avuto piacere nel recuperare "Il Giocatore", romanzo di Dostoevskij che viene citato proprio all'interno di quella storia e che prende spunto dalla passione sfrenata che può scaturire da un eccessivo attaccamento al gioco.  ;)
Il fumetto di cui parli mi intriga soltanto a leggerne la trama...  SmShame2 E' ancora disponibile in fumetteria qualcuno di quei volumi nella lista? Mi piacerebbe molto leggerla  O0
Luxor, poco sopra, ti ha dato delle buone dritte sugli albi che puoi valutare di acquistare per leggere la storia.
Personalmente, l'ho letta nella sua ristampa più recente, nel sesto numero della collana Paperinik - Le Origini del Mito, e si tratta davvero di un bel volume, all'interno del quale trovi altre tre storie molto belle e che rappresentano il Paperinik "classico" delle origini.
Oppure, se vuoi, potresti provare a recuperare quest'albo (https://inducks.org/issue.php?c=it%2FPPK++23), dove la storia è presente e che rappresenta una delle ristampe più recenti della stessa.  ;)
Titolo: Re:Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: JetWyvern - Mercoledì 5 Mag 2021, 14:22:08
Di Dostoevskij ho letto "Le Notti Bianche" e "Cronaca di Pietroburgo".  O0
Mi piace molto il suo stile di scrittura perché riesce ad essere davvero coinvolgente.
Ho apprezzato molto il taglio "onirico" e sognatore de "Le Notti Bianche", la cui lettura si è rivelata veramente fluida e scorrevole, con una narrazione "sentita" e intimista.
Incuriosito dalla lettura della bella Zio Paperone e il demone del gioco (https://inducks.org/story.php?c=I+TL++984-B&search=Il%20demone%20del%20gioco), ho avuto piacere nel recuperare "Il Giocatore", romanzo di Dostoevskij che viene citato proprio all'interno di quella storia e che prende spunto dalla passione sfrenata che può scaturire da un eccessivo attaccamento al gioco.  ;)

Sì, anche a me piace molto per lo stesso motivo  O0 Il suo modo di scrivere è così appassionato e coinvolgente! Immedesimandomi in determinate situazioni o personaggi mi viene naturale trarne insegnamenti e riflessioni, anche se questa è una cosa che mi capita spesso in generale.
Per ora ho letto soltanto "L'idiota", finito da poco, tra l'altro, ma mi ha schiarito tanto le idee riguardo a una situazione personale un po' confusa, capitandomi tra le mani proprio nel momento giusto, per pura casualità.
Non ho ancora preso i due che hai citato, ma "Il Giocatore" è tra gli altri libri che mi aspettano sul comodino  :)  L'ho scelto perché, dopo aver seguito qualche anime/manga sul tema, mi sono resa conto di adorare le storie sul gioco d'azzardo  :P
Il fumetto di cui parli mi intriga soltanto a leggerne la trama...  SmShame2 E' ancora disponibile in fumetteria qualcuno di quei volumi nella lista? Mi piacerebbe molto leggerla  O0

Per quanto riguarda la storia che cerchi, puoi ordinare in fumetteria o comprare direttamente dal sito Panini il numero 14 di Paperinik Appgrade, che puoi scegliere in versione normale o variant , oppure ordinare in edicola o ritirare dal sito della Gazzetta il sesto volume della raccolta Paperinik - Le origini del Mito.

Ti allego i link degli store e anche degli indici Inducks, così magari decidi anche in base alle altre storie:

https://store.gazzetta.it/Zio-Paperone-e-il-demone-del-gioco/sESsEWcVg6AAAAFsB7QPD3D1/pc?CatalogCategoryID=KuusEWcVPp4AAAFsLpUPD3D1
https://www.panini.it/shp_ita_it/paperinik-appgrade-14-1wpnik014v-it08.html
https://www.panini.it/shp_ita_it/paperinik-14-1wpnik01418f-it08.html

https://inducks.org/issue.php?c=it%2FPKOM++6#
https://inducks.org/issue.php?c=it%2FPKA++14
Di Dostoevskij ho letto "Le Notti Bianche" e "Cronaca di Pietroburgo".  O0
Mi piace molto il suo stile di scrittura perché riesce ad essere davvero coinvolgente.
Ho apprezzato molto il taglio "onirico" e sognatore de "Le Notti Bianche", la cui lettura si è rivelata veramente fluida e scorrevole, con una narrazione "sentita" e intimista.
Incuriosito dalla lettura della bella Zio Paperone e il demone del gioco (https://inducks.org/story.php?c=I+TL++984-B&search=Il%20demone%20del%20gioco), ho avuto piacere nel recuperare "Il Giocatore", romanzo di Dostoevskij che viene citato proprio all'interno di quella storia e che prende spunto dalla passione sfrenata che può scaturire da un eccessivo attaccamento al gioco.  ;)
Il fumetto di cui parli mi intriga soltanto a leggerne la trama...  SmShame2 E' ancora disponibile in fumetteria qualcuno di quei volumi nella lista? Mi piacerebbe molto leggerla  O0
Luxor, poco sopra, ti ha dato delle buone dritte sugli albi che puoi valutare di acquistare per leggere la storia.
Personalmente, l'ho letta nella sua ristampa più recente, nel sesto numero della collana Paperinik - Le Origini del Mito, e si tratta davvero di un bel volume, all'interno del quale trovi altre tre storie molto belle e che rappresentano il Paperinik "classico" delle origini.
Oppure, se vuoi, potresti provare a recuperare quest'albo (https://inducks.org/issue.php?c=it%2FPPK++23), dove la storia è presente e che rappresenta una delle ristampe più recenti della stessa.  ;)

Sembrano tutti e 3 dei volumi interessanti! :surprised: Appena riesco a decidermi recupererò uno di quelli, grazie ad entrambi per i consigli =)
Titolo: Re:Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Topdetops - Martedì 27 Lug 2021, 11:54:34
In questo periodo ho letto molti libri di Mario Rigoni Stern (in particolare, ho appena terminato Le stagioni di Giacomo, bellissimo, e molti suoi racconti inseriti nell'antologia Le vite dell'Altipiano).  Ora sto finendo Il colombre e altri cinquanta racconti di Dino Buzzati, autore delle mie zone che conosco molto bene (quest'anno ricorrono i 50 anni dalla prima pubblicazione del libro I miracoli di Val Morel, del quale la prima edizione è diventata introvabile e l'anno prossimo sarà il 50° della morte). A chi non l'ha mai letto, consiglio assolutamente di partire dai racconti.
Titolo: Re:Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Maximilian - Sabato 31 Lug 2021, 21:43:32
Da molto non intervengo qui; nel frattempo ho letto, fra gli altri:
-   Il giorno
-   Il ritratto di Dorian Gray
-   L’ombra dello scorpione
-   I pilastri della terra
-   Il visconte dimezzato
-   In senso inverso
-   La macchina del tempo
-   Origin
-   It
-   Attraverso lo specchio e quel che Alice vi trovò
-   Mister Lars sognatore d’armi
-   Il castello
-   Il barone rampante

Tutte letture che, quale più quale meno, mi hanno soddisfatto. Ho affrontato, senza apprezzare, invece:
-   Orgoglio e pregiudizio
-   Barnabo delle montagne (delusione dall’autore de Il deserto dei tartari)
-   Cuore
In particolare sconsiglio fortemente l’ultimo, di una pedanteria estrema.

Tra le riletture di libri che già conoscevo menziono La storia infinita, che ho trovato più affascinante e profondo rispetto ad anni fa. Vi ho colto elementi e spunti di riflessione che in età infantile mi erano totalmente sfuggiti.

Prossima fermata: Don Chisciotte della Mancha.
Titolo: Re:Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: paolo87 - Sabato 14 Ago 2021, 15:17:27
Ho appena terminato Dune di Frank Herbert. Romanzo straordinario. Leggetelo assolutmente!
Titolo: Re:Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Maximilian - Domenica 15 Ago 2021, 19:58:27
Ho appena terminato Dune di Frank Herbert. Romanzo straordinario. Leggetelo assolutmente!
E' uno di quelli che sono in dubbio se acquistare o meno. Di che argomenti parla, in due righe?
Titolo: Re:Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: paolo87 - Martedì 17 Ago 2021, 13:12:34
Tante cose. La trama e' una guerra fra casate nobiliari nel contesto di un impero interplanetario, ma vengono toccati numerosi argomenti, dall'uso politico della religione all'ecologia. Veramente un libro ricco e profondo.
Titolo: Re:Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: raes - Martedì 17 Ago 2021, 14:11:05
è il primo di ben 6 romanzi 3 scritti dal' autore e 3 scritti credo dal figlio
Titolo: Re:Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: paolo87 - Martedì 17 Ago 2021, 18:14:52
In realtà sono sei romanzi e una raccolta di racconti scritti da Frank Herbert e non so quanti fra prequel, sequel e midquel del figlio. C'è da leggere per anni.  ;)
Titolo: Re:Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Paperock - Mercoledì 18 Ago 2021, 12:48:41
Sto leggendo i viaggi di gulliver di Swift (sono arrivato a meta libro), un classico che non avevo mai letto. Sara interessante fare un parallelo poi con il robinson crusoe di defoe, tra i due libri ci sono meno di dieci anni di distanza. .Due libri paradigmatici, letture giovanili di avventura certo, ma anche modeli storici di riforma sociale e di critica  sociale. Ma sono su due posizioni diverse, agli antipodi si puo dire.
Titolo: Re:Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Leopk! - Giovedì 19 Ago 2021, 19:20:06
Sto leggendo la saga "Il Signore degli Anelli" che penso conoscerete. Dopo aver letto lo Hobbit ho deciso di iniziare, ho finito da poco il secondo libro e ora inizierò il terzo!

Ciaone da LeoPk!
Titolo: Re:Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: alfabravo - Venerdì 20 Ago 2021, 12:56:11
Sto leggendo Ustica il primo libro della collana che sta uscendo in edicola sui misteri della storia di Italia
Titolo: Re:Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Samu - Venerdì 20 Ago 2021, 16:39:27
Sto leggendo Ustica il primo libro della collana che sta uscendo in edicola sui misteri della storia di Italia
Anche mio padre sta seguendo la collana e conto anch'io di leggere qualche volume appena possibile.
Per quanto mi riguarda, in tema di libri, in questi giorni ho letto Il Sentiero dei nidi di ragno, di Italo Calvino.
Non avevo altissime pretese e sono stato in dubbio fino all'ultimo tra scegliere prima questo o Il Giardino dei Finzi-Contini di Bassani (li adocchiavo già da un po' di tempo nella libreria che ho in casa) e, alla fine, ho scelto il primo.
E posso dirmi veramente soddisfatto della lettura di questo libro, che mi ha dato veramente tanto a livello di coinvolgimento emotivo e di "pienezza" dello scritto in quanto a temi e contenuti.
Si tratta del primo libro di Calvino, pubblicato quando l'autore ha appena 23 anni, e già dimostra quanto sia bello il suo modo di scrivere e fluido e scorrevole il suo modo di narrare.
Come afferma lo stesso Calvino, in questo libro si racconta della Resistenza non di "petto", bensì di scorcio, narrando le peripezie del giovane Pin, il protagonista.
È un libro profondamente intriso di intensità, di potenza, di significato e la storia che racconta, seppur "inventata" in quanto ai personaggi, risulta essere vivida, concreta, sembra quasi di sentire gli spari che squarciano quelle giornate terribili vissute da Pin e di percepire tutto il suo bisogno di affetto e vicinanza.
Durante la lettura del Sentiero dei nidi di ragno ho percepito una forte sensazione di "calore" umano, di un racconto vivido, impresso e trasfigurato nella mente del giovane Calvino e che è riuscito ad imprimersi pienamente nella mia memoria e a "segnarmi" dentro.
Veramente consigliato!
Titolo: Re:Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Topdetops - Venerdì 20 Ago 2021, 19:42:33
Io ora sto leggendo Il barone rampante e anche in questo libro sto avvertendo la sensazione di calore umano, tipica dei grandi autori, che ti lascia veramente tanto.
Stavo giusto valutando se, finito questo, prendere in biblioteca Il sentiero dei nidi di ragno. Dopo l'ottimo commento riportato sopra, come potrei tirarmi indietro?
Titolo: Re:Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Samu - Venerdì 20 Ago 2021, 19:59:33
Io ora sto leggendo Il barone rampante e anche in questo libro sto avvertendo la sensazione di calore umano, tipica dei grandi autori, che ti lascia veramente tanto.
Stavo giusto valutando se, finito questo, prendere in biblioteca Il sentiero dei nidi di ragno. Dopo l'ottimo commento riportato sopra, come potrei tirarmi indietro?
Beh, caro Topdetops, io penso che il piacere della lettura sia un bene che vada condiviso e se posso consigliare qualcosa che mi ha colpito e che ritengo veramente significativo, siano essi libri o storie a fumetti, lo faccio sempre con grande piacere.
Non avevo mai letto uno scritto di Calvino prima d'ora quindi mi sono approcciato al testo come una sorta di esperimento, di "prova" e, dopo la lettura intensa e intrisa di bellezza del Sentiero, posso dirlo a gran voce: l' "esperimento" è pienamente riuscito!  ;)
Titolo: Re:Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Topdetops - Venerdì 20 Ago 2021, 20:03:30
Io ora sto leggendo Il barone rampante e anche in questo libro sto avvertendo la sensazione di calore umano, tipica dei grandi autori, che ti lascia veramente tanto.
Stavo giusto valutando se, finito questo, prendere in biblioteca Il sentiero dei nidi di ragno. Dopo l'ottimo commento riportato sopra, come potrei tirarmi indietro?
Beh, caro Topdetops, io penso che il piacere della lettura sia un bene che vada condiviso e se posso consigliare qualcosa che mi ha colpito e che ritengo veramente significativo, siano essi libri o storie a fumetti, lo faccio sempre con grande piacere.
Non avevo mai letto uno scritto di Calvino prima d'ora quindi mi sono approcciato al testo come una sorta di esperimento, di "prova" e, dopo la lettura intensa e intrisa di bellezza del Sentiero, posso dirlo a gran voce: l' "esperimento" è pienamente riuscito!  ;)
Anch'io non avevo mai letto Calvino prima d'ora e volevo colmare questa lacuna.
In questo mondo in cui si legge sempre meno (e i risultati sono evidenti) fa davvero piacere che ci si scambi consigli, seppur virtualmente.
Un saluto.
Titolo: Re:Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Maximilian - Lunedì 23 Ago 2021, 20:28:24
Tante cose. La trama e' una guerra fra casate nobiliari nel contesto di un impero interplanetario, ma vengono toccati numerosi argomenti, dall'uso politico della religione all'ecologia. Veramente un libro ricco e profondo.
Secondo te è più vicino a Dick o ad Asimov?
Titolo: Re:Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: paolo87 - Giovedì 26 Ago 2021, 11:39:15
Lo paragonerei al ciclo della Fondazione, con cui penso abbia molto in comune, quindi sicuramente Asimov.
Titolo: Re:Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Gumi - Sabato 28 Ago 2021, 16:01:53
Io Calvino proprio non ce la faccio a reggerlo!! 👀👀👀

In compenso ho letto un paio di anni fa anche il giardino dei Finzi-Contini e mi era piaciuto molto.
Titolo: Re:Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Maximilian - Sabato 16 Ott 2021, 17:24:56
Sono tornato alla teoria dei giochi in forma narrativa. E, già dai primi capitoli, è meravigliosa.
Titolo: Re:Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: dr. Paperus - Giovedì 18 Nov 2021, 19:13:08
Io sto leggendo Carne e Sangue di Michael Cunningham
Titolo: Re:Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Grande Tiranno - Sabato 27 Nov 2021, 12:52:01
Anche io sto leggendo il primo Dune, incuriosito dal meravigliso film di Villeneuve e da non - appassionato di fantascienza mi sta piacendo tantissimo!

Ciao!

Il Grande Tirann
Titolo: Re:Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: dr. Paperus - Sabato 27 Nov 2021, 15:15:16
Adesso ho iniziato Pomodori verdi fritti al caffè di Whistle Stop, di Fannie Flagg. Mi sto togliendo lo sfizio di un po' di narrativa americana.
Titolo: Re:Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Dominatore delle Nuvole - Domenica 26 Dic 2021, 19:59:12
Io Calvino proprio non ce la faccio a reggerlo!! 👀👀👀

In compenso ho letto un paio di anni fa anche il giardino dei Finzi-Contini e mi era piaciuto molto.

Siamo veramente agli antipodi qua.
Titolo: Re:Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Giona - Domenica 2 Gen 2022, 18:33:07
Come quasi tutti gli anni nel tempo di Natale, leggo un romanzo di Dickens: questa volta tocca a Nicholas Nickleby.
Titolo: Re:Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Giona - Sabato 26 Feb 2022, 16:17:15
La pattuglia del tempo e il suo seguito Lo scudo del tempo: raccolte di racconti dell'autore di fantascienza e fantasy Poul Anderson, incentrati sui viaggi nel tempo e sul corpo di polizia che deve prevenire delle modifiche della storia umana. Argomenti ampiamente sfruttati anche nel fumetto Disney...
Titolo: Re:Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: dr. Paperus - Domenica 27 Feb 2022, 13:43:11
Io sto leggendo Sostiene Pereira, e non posso fare a meno di sognare una storia disney in stile castyano degli anni d'oro, in cui si parlasse di lotta a un regime oppressore... ovviamente senza indicazioni di orientamento politico.
Titolo: Re:Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Maximilian - Domenica 13 Mar 2022, 19:39:21
Secondo voi, una volta terminata la Fondazione, in che ordine conviene leggere il ciclo dei robot, il ciclo dell'impero e i racconti dei robot (più altre eventuali opere collegate)?
Titolo: Re:Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Giona - Martedì 15 Mar 2022, 21:30:15
Secondo voi, una volta terminata la Fondazione, in che ordine conviene leggere il ciclo dei robot, il ciclo dell'impero e i racconti dei robot (più altre eventuali opere collegate)?
Io direi nell'ordine cronologico in cui si svolgono i fatti immaginati, quindi:

- racconti dei robot
- ciclo dei robot
- ciclo dell'Impero

tenendo presente che il ciclo della Fondazione è successivo a quello dell'Impero (ma mi pare di capire che tu l'abbia già letto).
Titolo: Re:Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Photomas2 - Giovedì 14 Lug 2022, 11:56:20
Simone Gambineri e Aligi Pezzatini, "Amnia vol. 1: il sogno del rinnegato" e "Amnia vol. 2: l'ultimo raggio di sole".

Allora, devo fare una premessa: che i due autori sono amici miei (uno è anche tra i miei migliori amici) e che un poco ci ho messo lo zampino ai tempi della prima lettura, rileggendoli e segnalando cosucce che non tornavano. Poi i libri sono stati rivisti e rivisitati, tanto che, pur essendo fantasy, li suggerisco a chi avesse sangue di pker dentro, anche se sono libri fantasy, anche se io detesto il fantasy, anche se ci sono dei se e dei ma. Perché c'è un punto dove questi due scapestrati hanno ribaltato il gioco, e lo hanno fatto molto bene. Tanto che li ho costretti a leggersi Pkna.

Se non volete rischiare, prendete un'edizione economica digitale, usufruite di sconti, offerte e promozioni, ma, se reggerete circa un terzo del primo libro, arriverete poi alla fine del secondo senza accorgervene.

E poi sarò grato se vorrete fare ai due autori un bel feedback, dando loro una mano a crescere. Si meritano una chance, ma hanno anche bisogno di aiuto!

La trama è inizialmente semplice, per cui viene a formarsi la più classica e volutamente stereotipata possibile combriccola fantasy (chierico inutile, soldato ancora più inutile, druida, ladro idiota, spalla carina del ladro idiota, elfi odiosi ecc ecc), che però si troverà coinvolta, suo malgrado, in una vicenda degna del Razziatore, perché le divinità del posto giocano leggermente sporco, e riscrivere il tempo non è proprio facile...

Per me, non ve ne pentirete. Purché vi piaccia il fantasy. Sennò... avete già intuito la risposta!
Titolo: Re:Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Bianconiglio - Lunedì 12 Dic 2022, 17:53:47
La Cattedrale di Carver
Titolo: Re:Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Topdetops - Mercoledì 2 Ago 2023, 09:48:08
Ridò un po' di visibilità a questo bel topic consigliandovi un libro che ho letto di recente: I racconti di Belkin di Pushkin.
Si tratta di cinque racconti dalle trame scollegate ma che vengono presentati come "legati" da questo fantomatico Belkin, un nobile di campagna mai esistito realmente.
Personalmente li ho trovati davvero geniali e avvincenti, mai banali e capaci di tenerti con il fiato sospeso.
Mi sono anche approcciato ad alcuni racconti del terrore di Edgar Allan Poe, autore di cui avevo letto solo qualche stralcio nelle antologie scolastiche ma che, colpevolmente, non avevo mai approfondito.
Fra i racconti da me letti, ho apprezzato in particolare "Manoscritto trovato in una bottiglia", "Il pozzo e il pendolo" e "Le esequie premature", mentre non hanno saputo coinvolgermi particolarmente novelle come "Ligeia" o "Le vicende relative al caso del signor Valdemar"...forse avevo aspettative troppo elevate, ma non mi hanno regalato quel brivido di terrore che mi aspettavo di trovare in un classico del genere...tuttavia, ho intenzione di continuare a leggere Poe...a parte pochi racconti che non mi hanno entusiasmato, la sua scrittura mi ha comunque incuriosito e lasciato la voglia di conoscerlo sempre più a fondo.
Ora mi appresto a cominciare "Il partigiano Johnny" di Fenoglio, secondo libro che leggo dell'autore, dopo aver apprezzato molto "Una questione privata" l'anno scorso.
Titolo: Re:Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: raes - Mercoledì 2 Ago 2023, 13:07:43
inchiesta su gesù di pesce e augias
Titolo: Re:Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Atius - Mercoledì 2 Ago 2023, 19:21:38
Ridò un po' di visibilità a questo bel topic consigliandovi un libro che ho letto di recente: I racconti di Belkin di Puskin.
Si tratta di cinque racconti dalle trame scollegate ma che vengono presentati come "legati" da questo fantomatico Belkin, un nobile di campagna mai esistito realmente.
Personalmente li ho trovati davvero geniali e avvincenti, mai banali e capaci di tenerti con il fiato sospeso.
Mi sono anche approcciato ad alcuni racconti del terrore di Edgar Allan Poe, autore di cui avevo letto solo qualche stralcio nelle antologie scolastiche ma che, colpevolmente, non avevo mai approfondito.
Fra i racconti da me letti, ho apprezzato in particolare "Manoscritto trovato in una bottiglia", "Il pozzo e il pendolo" e "Le esequie premature", mentre non hanno saputo coinvolgermi particolarmente novelle come "Ligeia" o "Le vicende relative al caso del signor Valdemar"...forse avevo aspettative troppo elevate, ma non mi hanno regalato quel brivido di terrore che mi aspettavo di trovare in un classico del genere...tuttavia, ho intenzione di continuare a leggere Poe...a parte pochi racconti che non mi hanno entusiasmato, la sua scrittura mi ha comunque incuriosito e lasciato la voglia di conoscerlo sempre più a fondo.
Ora mi appresto a cominciare "Il partigiano Johnny" di Fenoglio, secondo libro che leggo dell'autore, dopo aver apprezzato molto "Una questione privata" l'anno scorso.

Di Poe ricordo che mi avevano inquietato parecchio Morella e Berenice, quest'ultimo particolarmente grottesco. Ci si trovano condensate tutte le paure e alcune delle pulsioni più irrazionali di Poe stesso e dell'essere umano.
Titolo: Re:Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: ilFumettista - Mercoledì 2 Ago 2023, 20:38:32
Appena finiti "Il mio nome è Nessuno: l'oracolo" di Valerio Massimo Manfredi e "Bournville" di Jonathan Coe, sto leggendo attualmente "Ulisse: l'ultimo degli eroi" di Giulio Guidorizzi. Prossime letture previste: "Itaca" di Eva Cantarella, "Femina" di Bachisio Bandinu e "La donna che rise di Dio" di Roberto Mercadini.
Titolo: Re:Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Topdetops - Mercoledì 2 Ago 2023, 22:21:31
Ridò un po' di visibilità a questo bel topic consigliandovi un libro che ho letto di recente: I racconti di Belkin di Puskin.
Si tratta di cinque racconti dalle trame scollegate ma che vengono presentati come "legati" da questo fantomatico Belkin, un nobile di campagna mai esistito realmente.
Personalmente li ho trovati davvero geniali e avvincenti, mai banali e capaci di tenerti con il fiato sospeso.
Mi sono anche approcciato ad alcuni racconti del terrore di Edgar Allan Poe, autore di cui avevo letto solo qualche stralcio nelle antologie scolastiche ma che, colpevolmente, non avevo mai approfondito.
Fra i racconti da me letti, ho apprezzato in particolare "Manoscritto trovato in una bottiglia", "Il pozzo e il pendolo" e "Le esequie premature", mentre non hanno saputo coinvolgermi particolarmente novelle come "Ligeia" o "Le vicende relative al caso del signor Valdemar"...forse avevo aspettative troppo elevate, ma non mi hanno regalato quel brivido di terrore che mi aspettavo di trovare in un classico del genere...tuttavia, ho intenzione di continuare a leggere Poe...a parte pochi racconti che non mi hanno entusiasmato, la sua scrittura mi ha comunque incuriosito e lasciato la voglia di conoscerlo sempre più a fondo.
Ora mi appresto a cominciare "Il partigiano Johnny" di Fenoglio, secondo libro che leggo dell'autore, dopo aver apprezzato molto "Una questione privata" l'anno scorso.

Di Poe ricordo che mi avevano inquietato parecchio Morella e Berenice, quest'ultimo particolarmente grottesco. Ci si trovano condensate tutte le paure e alcune delle pulsioni più irrazionali di Poe stesso e dell'essere umano.
Ho letto anche i racconti da te citati e, pur avendoli apprezzati, non li annovorerei tra i miei preferiti, ma non escludo di rileggerli in futuro, forse si tratta solo di prendere confidenza con il genere!
Ho intenzione di leggere anche la raccolta "Racconti di enigmi", vedrò se e come cambierà la mia percezione.
Titolo: Re:Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: paolo87 - Lunedì 2 Ott 2023, 16:37:38
Per chi fosse interessato al campo della psicologia, ho appena terminato il libro della psicologa francese Isabelle Nazare-Aga L'arte di non lasciarsi manipolare. Guida pratica.Un' opera molto interessante e molto utile per la vita quotidiana, in cui - ahimè- le persone manipolatrici abbondano.
Titolo: Re:Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Maximilian - Giovedì 12 Ott 2023, 21:48:48
Sto affrontando La coscienza di Zeno. Devo ammettere che lo immaginavo molto più ostico.
Titolo: Re:Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Topdetops - Martedì 5 Dic 2023, 22:20:42
Ho iniziato a dedicarmi ai Sillabari di Parise e li sto trovando molto piacevoli.
Titolo: Re:Che libro c'è sul comodino?
Inserito da: Ruhan - Sabato 23 Dic 2023, 16:41:48
In realtà, vari libri. Non riesco a leggerne uno soltanto e preferisco volare da un'opera all'altra, durante la giornata :D

- "Dalla gola del leone", di Sergio Quinzio; libro composto da un fiume di sue brevi considerazioni a tema biblico, teologico e filosofico. Spesso, in stile aforistico.
Quinzio, col suo solito gusto per il paradossale, mette sotto accusa — pure da credente; anzi, lui avrebbe detto, proprio perché credente — la promessa cristica, seguendo alcuni temi della mistica chassidica e il suo stile quasi "blasfemo".

- "La magia nera; Vol. 1" di Richard Cavendish; un classico su questi temi; taglio distaccato, da "esterno", e di carattere quasi antropologico. Una buona descrizione del flusso di idee elaborate dai circoli magici antichi e, specialmente, moderni.

- "Weird Realism: Lovecraft and Philosophy" di Harman Graham; ottima analisi degli aspetti filosofici del Lovecraft-pensiero e del suo stesso modo di raccontare e scrivere. La realtà come troppo "reale" perché possa essere afferrata. Il continuo differire di una realtà cacofonica.

- Sto rileggendo "La morte del sole" di Manlio Sgalambro; il libro con il quale l'autore si affacciò al mondo. Un capolavoro della filosofia e una gemma di quella italiana. Qui, Sgalambro affronta la genesi della filosofia di petto e, soprattutto, la sua storia, dando un quadro della sua concezione della realtà:


«Il sentimento del terrore accompagna sempre il rivelarsi della realtà con il suo carattere sinistro. Esso è appena velato dal rumore del giorno. Il terrore dell’altro, che a tratti pervade come un brivido, lo rivela.»

- "Per i primi cristiani Gesù era Dio?" di James D.G. Dunn; libro che indaga, a livello storico-critico, sui modi di pensare dei primissimi cristiani. Chiaro, ben scritto e in grado di arrivare al punto. Sempre indicando le fonti documentali.

- "L'illuminismo Oscuro" di Nick Land; controverso libro nato, a puntate, su un blog; affronta la storia politica moderna, proponendo una visione neoreazionaria, inquietante e post-umana del mondo. Opera che segnò il definitivo passaggio di Land dall'accellerazionismo di sinistra a quello di destra e che fu vissuta, dai suoi stessi "epigoni", come un tradimento. Un passaggio al Lato Oscuro della Forza da parte del comune "maestro".

- Ho iniziato "La teologia di Giovanni Calvino" di Eberhard Busch. Avete qualche dubbio su Calvino? Volete conoscere qualche finezza del suo sistema teologico? Questo è il libro che fa per voi. Ne esplora anche gli angoli più nascosti.

- Leggo, di tanto in tanto, qualche pagina di "Esegesi" di Philip K. Dick; straordinaria raccolta di migliaia e migliaia di sue considerazioni (sparse) a tema filosofico, teologico, letterario, da cui traspare tutta la paranoia mistica alla radice di romanzi quali "Ubik", "Le tre stimmate di Palmer Eldritch" etc.