Ma che per caso è uscito il numero di Dicembre dell'Almanacco ?

Sì, lo so....sono più in ritardo del solito ma cerco di lasciare ugualmente le mie impressioni su questo undicesimo numero

Questo di Dicembre è un albo che, nel migliore dei modi, celebra il periodo natalizio e i concomitanti anniversari di Zio Paperone e Gastone.
Per ottenere ciò si è deciso di stravolgere appositamente (solo per questa volta..) la costruzione dell'ormai ben rodato sommario.
Ma per capire il perché è giusto analizzare le storie nel dettaglio.
- In
"Topolino e il ritorno di Babbo Natale" possiamo vedere, come ben evidenziato da Davide Del Gusto nell'editoriale di apertura, una sincera e sentita manifestazione di stima professionale e vicinanza umana ad un vero alfiere della produzione artistica disneyana francese, quel Claude Marin ritratto con aria simpatica e paffuta da Cavazzano.
La lettura della storia, grazie alle ripetute gag di Corteggiani, risulta piacevole e disincantata.
La fantastica verve comica del tratto di Cavazzano (tra figure dinamiche, espressioni vulcaniche e dentoni in bellavista) contribuisce ad ottenere un prodotto fresco ed allegro.
-
"La Leggenda di Topoletto e Pippozzo" è la classica storia natalizia da far leggere ai bambini in cui viene sottolineato il "bisogno" di credere in un qualcosa che, alle volte, è più potente della comprovata esistenza stessa. Le atmosfere medievali rimandano immediatamente ad alcuni corti animati tra i quali "
Il principe ed il povero".
Disegni di Marin estremamente rotondi e carichi di una simpatia ai limiti del "caricaturale".
La sezione inedite ci regala 5 avventure che spaziano in generi e personaggi differenti, dando un'ottima visuale sulla eterogenea produzione europea.
-
"Topolino, Pippo e lo speciale incontro natalizio" parte con una colorazione talmente luminosa ed accesa da sembrare quasi "brillantinata", i fiocchi di neve fitti come se uscissero dalle tavole.
La storia è disseminata di piccole ma divertenti gag che ne allietano la fruizione: deliziosa la gag in cui Gamba ed il compare si trovano faccia a faccia con una miriade di "Topolino peluche" di varia grandezza, quando si dice una ossessiva ossessione

!
- "
Le gioie della slitta" propone una ulteriore visione delle consuete peripezie di Paperino in cui si possono notare le classiche, ma ilari e cinetiche, matite di Henrieke Goorhuis.
- "
Gastone e i riflettori invernali" mette a confronto lo spirito affaristico di Paperone con la proverbiale fortuna di Gastone. La rapidità degli eventi è ben raccontata visivamente dalle abili matite del Maestro Rota ed il finale a "sorpresa" ci offre una risoluzione divertente e ben gestita.
- Francisco Rodriguez Peinado è un artista che mi sta impressionando sempre di più ! Il suo utilizzo del chiaroscuro, i suoi tagliati primi piani ricchi di ghigni "cattivi", le sue espressioni facciali "esplosive" offrono una gamma di sensazioni diverse tra loro ma perfettamente in linea con il soggetto della storia.
In "
Paperino una vacanza sul Monte Orso" tutto ciò è tangibile e si lega in modo indissolubile alla bellissima trama imbastita dai coniugi McGreal: l'evoluzione di Paperone, sulla scia del "Canto di Natale", porta il lettore a credere che, anche questa volta, l'opera di dissuasione dello spirito arrivi a compimento. Fino alle ultime pagine in cui, con l'espediente di un Paperino calato alla perfezione nei panni dello Zione (con comportamenti e tagliente linguaggio di chiara impronta martiniana), il riccastro riprende il suo ruolo da avaro riuscendo anzi a trovare nuova "linfa spilorcica".
10 pagine di puro godimento e di ottima conoscenza del media !
- Di parere opposto invece sono orientato per "
I diari di Paperone : La prima avventura".
Korhonen mi aveva sempre coinvolto alla grande in questi suoi progetti "revisionistici" ma questa volta ho captato una tendenza troppo marcata nell'accelerare la narrazione. Eventi i quali potevano essere dipanati con maggiore respiro, sono invece confluiti in pochissime pagine che hanno tarpato le ali a queste imprese giovanili di Paperone (curioso il fatto che a breve le rivedremo narrate, da un altro autore, nella collana Glenat). A far scemare ulteriormente il mio gradimento ci sono anche dei disegni che, stranamente, ho trovato tirati via e poco curati.
Molto carino invece l'incontro sul treno con Arthur Conan Doyle al quale Paperone "profetizza" il nome della sua futura creazione, spingendolo proprio ad intraprendere una carriera da scrittore di racconti polizieschi....
Dopo la sezione inedite abbiamo quella dedicata all'anniversario dello Zione che viene introdotta da un articolo di presentazione su due pagine: editoriali sempre più interessanti, ricchi di notizie e scritti in modo amabile nell'uso del linguaggio e delle figure retoriche.
- "
Zio Paperone le candele di compleanno" è una one-page di Barks che mostra una furba intuizione di Paperone al fine di ottenere il sempre sospirato risparmio ! (meglio non soffermarsi eccessivamente sulla data di creazione della storia e sul compleanno che lo Zione dice di voler festeggiare....si potrebbero aprire numerosi flame

)
- "
Nonna Papera e la trappola" mette in campo la versione più sadica e arrivista del vecchio papero scozzese. Così tra minacce senza ritegno (
"Perché ho qui l'ipoteca sulla tua fattoria"), freddure pungenti (
"Specie di usuraio impiccione" - "L'adulazione con me non attacca"...) e situazioni rocambolesche per lo Zione si materializza una sonora lezione morale ed economica (
"Comprate un gatto per un cent e ne avrete in regalo un vagone"). Bellissima !
- Nelle due storie seguenti vediamo il "confronto" tra due mostri sacri del reportorio disneyano: Carl Barks e Guido Martina (coadiuvato dalle splendide matite di Bottaro).
Il punto di partenza è simile per entrambe le avventure ma mentre in quella di Barks si assiste più che altro ad un one-man show di Paperone, nella storia di Martina (forte anche di un maggiore numero di pagine a disposizione) è la coralità dei personaggi ad esaltare la trama. Il risultato finale è sempre lo stesso ma il percorso per arrivarci ci permette di godere davvero di due fantastiche rappresentazioni.
- L'ultima storia prosegue la riproposizione degli omaggi a Carl Barks tratti dal volume "
Bark's Friends" che, simultaneamente, serve anche a celebrare il personaggio di Gastone nel suo 75esimo compleanno. Questa volta è il turno di Cesar Ferioli Pelaez che in "
Gastone in Ritratto di un papero" ricalca fedelmente la "lezione" del grande Maestro sia nell'interazione tra i personaggi che nei tratti del disegno. Inoltre la trama mette in risalto quelle componenti narrative che hanno creato un marchio di fabbrica barksiano, spesso emulato dai suoi epigoni (anche senza arrivare alle sue vette artistiche).
Nel totale siamo dinnanzi ad un albo davvero molto bello, con una costruzione particolare rispetto al solito (ma adatta nell'intento di toccare ed esaltare i vari punti) ed una scelta di storie interessanti e mai banali. Conferma di una impennata qualitativa che, viva Dio, non conosce sosta.
Chiudo omaggiando la cover di Baccinelli che unisce e celebra i due protagonisti del numero in una immagine semplice, pulita e ben impostata