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Post - Paper_Butler

Pagine: [1]  2  3  ...  61 
1
Il sito del Papersera / Re:Rieccoci!
« il: Lunedì 25 Mar 2024, 16:52:50 »
Gioia, gaudio e tripudio! ;D

2
Topolino / Topolino 3553
« il: Domenica 31 Dic 2023, 11:37:16 »
Recensione Topolino 3553


 Un Paperino elegantissimo, intento a dirigere l’orchestra con tanto di bacchetta, sorride ai lettori, celebrando con loro l’arrivo del 2024. La copertina disegnata da Claudio Sciarrone, dall’impatto in verità non particolarmente felice, apre un numero di Topolino che, dopo i fuochi d’artificio delle tre uscite prenatalizie, torna a un’impostazione più classica.

 Potremmo definirla, anzi, rétro, quasi in stile anni Ottanta: una storia lunga in apertura – seppure in due puntate –, un’altra sulla trentina di pagine in chiusura, un paio di brevi nel mezzo.

 La parte del leone la fa il secondo capitolo di K, pubblicato a distanza di dieci settimane dal primo. Con Ritorno nel Klondike la saga di Luca Barbieri e Francesco D’Ippolito prosegue il racconto delle peripezie di Paperone all’epoca della corsa all’oro, un tema sempre affascinante ma ormai trito e ritrito, al quale gli autori cercano con impegno palpabile di dare nuova linfa.

 Barbieri decide di affidarsi al più malvagio fra gli antagonisti di Scrooge, Cuordipietra Famedoro, che sbarca nel Canada nord-occidentale, animato dalle consuete pessime intenzioni. I puristi della continuity storceranno un po’ la bocca, poiché i due non danno alcun cenno di riconoscersi, mentre, sul piano temporale, questo incontro con Paperone è successivo a quello avvenuto nel Transvaal che ha narrato Don Rosa.

 Va ricordato, però, che, in quell’occasione, i futuri plurimiliardari non si erano presentati e, considerato che qui le loro fattezze sono piuttosto differenti, la faccenda ha una sua plausibilità. Più arduo sarebbe spiegare come mai al principio del Torneo monetario (nella realtà, la storia d’esordio di Flintheart Glomgold), i due agiscano da perfetti sconosciuti…

 Comunque, il boero giramondo – qualche anno dopo andrà a compiere malefatte anche oltremanica, spacciandosi per insegnante di latino nell’esclusivo college di Paperbridge – decide di allearsi con il perfido Soapy Slick, che un D’Ippolito in grande spolvero (brillanti le soluzioni da lui adottate per distaccarsi dalla “gabbia” tradizionale) raffigura più diabolico che mai.

 Come accennato da Barbieri nell’intervista sul numero precedente, è voluta la strizzata d’occhio al cinema di Sergio Leone, con Paperone, Slick e Cuordipietra a rappresentare, nell’ordine, Il buono, il brutto, il cattivo.

 
Un Soapy Slick più diabolico che mai[/size][/i]

 L’immersione nell’atmosfera western risulta godibile, e non mancano alcune scene piuttosto forti per i canoni disneyani, come l’aggressione a Paperone di pagina 35, resa in modo assai dinamico ed efficace, o il trenino destinato ai bimbi gettato crudelmente nel fuoco a pagina 40. In entrambi i casi il riprovevole protagonista è il cinico e spietato Jack McClusky, capo degli scagnozzi di Soapy Slick, che di lui dice orgoglioso: «Non brilla per intelligenza, ma in quanto a nefandezza è un asso!».

 Superate le difficoltà, Paperone, sostenuto da una confidente preziosa come Doretta Doremì (ormai onnipresente su Topolino, e dire che il suo ideatore la utilizzò per una sola, indimenticabile, apparizione!), si conferma miglior cercatore del Klondike al termine di una sfida con lo scorretto Cuordipietra vinta sul filo di lana: una sorta di déjà-vu dalle reminiscenze barksiane… Il cliffhanger dell’ultima tavola, però, riapre questioni che sembravano archiviate, rimandandone il dipanarsi al prossimo episodio.

 Segue Topolino e la settimana bianca in giallo di Gabriele Panini e Giulia La Torre. Al di là dei contenuti non memorabili, la breve, di appena sette tavole, si fa notare per la rocambolesca sequenza di pagina 72: qui Mickey, per cercare di sventare il rapimento di colei che crede Minni, esegue un’acrobazia sugli sci da far invidia all’Ethan Hunt di Mission: Impossible!

 
Dove passa Curiazio non cresce più l’erba…[/size][/i]

 Orazio e il flagello Curiazio, di Francesco Vacca e Lucio Leoni, introduce un nuovo personaggio, il cugino pasticcione di Orazio, il quale, suo malgrado, fin dall’infanzia è costretto a ripararne i danni. Le contrapposte peculiarità – in sintesi: uno rompe, l’altro aggiusta – sono lo spunto per una serie di gag abbastanza ripetitive, con il tenero e maldestro Curiazio, pur mosso da ottime intenzioni, che, senza volerlo, ne combina una dietro l’altra, devastando ogni cosa, proprio come il re degli Unni (cui il titolo ammicca).

 Insomma, dove passa Curiazio non cresce più l’erba… A dar modo ai buoni sentimenti di trionfare, favorendo la riconciliazione tra consanguinei, sarà l’intervento risolutivo di Clarabella, per una volta nei panni di illuminato deus ex machina.

 Abbiamo poi l’egmontiana Qui, Quo, Qua e la giungla delle sorprese. Nemmeno i disegni di Giorgio Cavazzano (magnifici certi scorci di vegetazione tropicale) riescono a salvare dal naufragio la sceneggiatura firmata da Sune Troelstrup, che mostra incongruenze, situazioni già viste e psicologie tagliate con l’accetta.

 Tutto ciò fin dall’inizio, quando Paperino tratta i nipotini alla stregua di «poppanti» e non vorrebbe farli partire assieme a zio Paperone per l’Amazzonia perché «troppo piccoli», dimenticando, come nulla fosse, centinaia di avventure vissute con loro in giro per il mondo… Lo scioglimento dell’enigma, poi, è quanto di più abusato possa esistere, tanto da provocare spontaneo disappunto.

 
La vegetazione tropicale dipinta da Cavazzano[/size][/i]

 Per il resto, va segnalato che, oltre a curare l’abituale Che aria tira, l’inossidabile Silvia Ziche ci insegna da par suo, nella rubrica Fumettando, i segreti per ritrarre il volto di Paperina. Quest’ultima è protagonista, con Paperoga, anche della one page che chiude l’albo, Palestra creativa, realizzata come autrice completa da Giulia Lomurno per la rinnovata serie Dal diario di Paperina.

 In generale, Topolino 3553 compie un netto passo indietro rispetto ai trascorsi più recenti. Stavolta, nonostante la valida storia d’avvio, l’ispirazione e l’originalità a livello di script sembrano latitare, raggiungendo il picco negativo con la danese. La qualità media, di conseguenza, cala sensibilmente, per una valutazione, severa ma ponderata, che si attesta sulle due stelle.

 Siamo fiduciosi, comunque, che, dato il ricco menù preannunciato da Alex Bertani nell’editoriale, già dal primo mercoledì del nuovo anno il libretto saprà ristabilire standard più elevati.



Voto del recensore: 2/5
Per accedere alla pagina originale della recensione e mettere il tuo voto:
https://www.papersera.net/wp/2023/12/31/topolino-3553/


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3
Topolino / Topolino 3547
« il: Martedì 21 Nov 2023, 09:35:28 »
Recensione Topolino 3547


 Scherza coi fanti e lascia stare i santi, raccomanda la saggezza popolare. O, per dirla in termini disneyani, gioca pure con il lettore, azzarda strade diverse e metti in discussione realtà consolidate, ma evita di toccare qualcosa che – fumettisticamente parlando – gli appassionati percepiscono come sacro. Ad esempio, la Spada di Ghiaccio

 Non era facile riprendere in mano, dopo tanto tempo, la mitica saga di Massimo De Vita ed essere all’altezza delle enormi aspettative che inevitabilmente si sarebbero create. Il primo tentativo fatto l’anno scorso, con Marco Nucci ai testi e Cristian Canfailla ai disegni, non aveva sortito gli effetti sperati, lasciando relativamente insoddisfatta l’esigente platea. All’annuncio di un nuovo capitolo, realizzato dal medesimo duo e anticipato a Halloween, non erano mancati, quindi, i mugugni.

 Al termine della terza parte di Topolino e la profezia del Cavaliere Scarlatto, possiamo affermare che stavolta l’operazione è riuscita meglio. Le puntate precedenti erano state caratterizzate da alti e bassi, ma l’ingegnoso epilogo dà loro una luce diversa.

 Oltre alle doti di Canfailla – che si conferma ottima scelta: riecheggia a tratti lo stile di De Vita, ma ha una propria innegabile originalità – le trenta tavole che aprono il numero 3547 di Topolino mettono in risalto il buon lavoro di Nucci. L’autore ha cesellato qui una sceneggiatura valida, in un’abile commistione tra l’utilizzo di nuovi elementi e il ripescaggio di quelli esistenti (pur un po’ sacrificati in taluni casi).

 In questo episodio è piacevole ritrovare, dopo decenni, una figura ironicamente maestosa quale il Vecchio della Montagna, e si rivelano davvero spassose le interazioni dell’ex custode della Stella di Aldebaran con il famelico Lupo che da sempre lo accompagna.

 
La morale della favola

 Lo humour che permea le pagine è ben dosato, e il colpo di scena finale, con il ribaltamento della prospettiva e l’incontro inatteso tra due autentiche leggende dell’Argaar, risulta spiazzante e al contempo credibile, poiché preparato con estrema cura. C’è spazio anche per la “morale della favola”, declinata in maniera irresistibile da Topolino e Pippo, con persino un intervento del venerabile Yor.

 Insomma, pur restando inavvicinabili le vette devitiane, il ritorno-bis segna un passo in avanti rispetto al primo esperimento, meno ispirato e convincente. Sulla necessità di continuare a dare seguiti a capolavori del genere si potrebbe aprire un lungo dibattito, ma è chiaro che, almeno in termini di mercato, l’iniziativa sta pagando.

 I cultori del fantasy possono gioire perché, al pari della settimana scorsa, assieme alla Spada di Ghiaccio trovano anche l’apprezzato Ritorno a Ducktopia. Magari sarebbe stato preferibile non sovrapporre le due saghe, dalle ambientazioni simili e con alcuni personaggi in comune, come Pippo, che, nel giro di poche pagine, passa senza colpo ferire da Cugino di Alf a Goofunculus.

 Nel secondo dei quattro episodi previsti, intitolato L’Imperatrice dei fiori, Francesco Artibani e Licia Troisi proseguono a ritmo sostenuto nella narrazione, separando i “Paperi” e i “Topi”, coraggiosamente pronti a correre seri rischi per salvare il regno di Ducktopia e la Terra, ma assai ingenui nel concedere la massima fiducia al personaggio fin lì ignoto che incrociano sulla loro strada… A questo proposito, il plot twist conclusivo appare piuttosto telefonato, ma d’altronde gli autori si dilettano a disseminare qua e là indizi, su tutti l’inquietante primissimo piano che chiude pagina 51.

 Francesco D’Ippolito ha modo di sbizzarrirsi in tavole di sicuro impatto, come la doppia delle pagine 52-53, e spicca anche l’intera pagina 70, che mostra la rocambolesca caduta dalle scale di Topolino assieme a un suo classico antagonista…

 Essendo solo a metà del cammino, staremo a vedere in che maniera procederà la saga, che nel capitolo iniziale di due anni fa ha avuto nel sorprendente finale il punto di forza.

 
Che responsabilità per Topi e Paperi…[/size][/i]

 Dopo una scorpacciata di fantasy, restiamo lontani – ormai pare sia una discutibile abitudine – dalla rassicurante “quotidianità” di Topolinia o Paperopoli, e torniamo indietro di un paio di secoli abbondanti, per la precisione al 1804. La fattoria dei bambini, terzo episodio delle avventure di Cornelius Coot, è il piatto più prelibato del numero.

 Questo “racconto di frontiera”, come l’ha definito il direttore Alex Bertani, è quanto mai coinvolgente. Sembra davvero di essere lì, con Cornelius e il fedele amico Marmotta, ad affrontare le difficoltà della vita da trapper, nel corso di un itinerario audace ed estenuante, che stavolta li porta “da qualche parte fra la Pennsylvania e l’Ohio”. Siamo in una zona spopolata, perché gran parte delle famiglie ha preferito trasferirsi altrove, in un piccolo centro urbano oltre le colline, e quindi l’isolata fattoria dove i due compagni di viaggio ricevono ospitalità è esposta alle razzie dei fuorilegge.

 Si vede nitidamente come Alessandro Sisti stia svolgendo un lavoro certosino nella ricostruzione di atmosfere e sapori dell’epoca. Sono delineati alla perfezione, e inseriti in modo appropriato nel contesto storico, anche i personaggi secondari, come il burbero nonno Tom, che pian piano si scioglie narrando a Cornelius il suo passato di tamburino nella guerra d’indipendenza (molto gradita la reminiscenza ciminiana), la saggia e comprensiva nonna Caterina e la nipote Greta, dolce, sagace e determinata.

 Valori quali la solidarietà, la lealtà e l’amicizia emergono limpidi e senza retorica in questo delizioso affresco della vita dei pionieri, che richiama spontanee alla mente remote suggestioni cinematografiche: ad esempio, seppure nel libretto siamo in un periodo antecedente all’epopea del Far West, certe pellicole con John Wayne dirette da John Ford (ma anche il Trinità di Terence Hill!).

 
 Lo sceneggiatore è coadiuvato ai disegni da Simona Capovilla, che sta sfruttando al meglio l’opportunità offertale fin dal secondo capitolo, Lo stato senza mappa, uscito ad aprile, dopo che il debutto, L’esilio dei Van Coot, con le matite di Ivan Bigarella, era stato premiato con il Topo Oscar quale miglior storia lunga dell’anno scorso. E chissà cosa ci riserverà in futuro questo magnifico percorso, che uno dei nostri eroi dovrà proseguire in solitudine…

 Oltre al consueto Che aria tira di Silvia Ziche, il libretto conta anche tre one page. Quella in chiusura, Soluzioni alternative, realizzata nelle vesti di autrice completa dalla promettente Giulia Lomurno per la rinnovata serie Dal diario di Paperina, illustra una gag semplice ma simpatica con Pico. Le altre due sono dedicate al cantautore Mr. Rain, molto amato dai più piccoli, ribattezzato per l’occasione Mr. Piogg nella versione paperizzata di Roberto Gagnor e Alessandro Perina.

 In definitiva, il numero non può che incontrare il favore dell’ampia fetta di pubblico amante dei mondi fantastici. È, però, soprattutto la bella storia di Cornelius a nobilitare l’uscita, per una valutazione globale che si attesta sulle tre stelle e mezza.



Voto del recensore: 3.5/5
Per accedere alla pagina originale della recensione e mettere il tuo voto:
https://www.papersera.net/wp/2023/11/21/topolino-3547/


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4
Topolino / Topolino 3542
« il: Martedì 17 Ott 2023, 11:23:17 »
Recensione Topolino 3542


Trecentoventi tavole nell’arco di oltre sette mesi: quello de Gli Evaporati è stato un viaggio lungo e denso di emozioni. Quando lo intraprendemmo, sul numero 3510 dello scorso 1° marzo, ne ignoravamo le modalità, la durata, le tappe, la destinazione. Oggi, giunti al termine, possiamo asserire con certezza che è valsa la pena affrontarlo.

 Abbiamo trovato una storia complessa e avvincente, ricca di dettagli e sottotesti, ironia e suspense, azione e approfondimenti psicologici. Vi sarà senz’altro modo per analizzare l’intero percorso, in questa sede concentriamo l’attenzione sul quinto e ultimo episodio della seconda serie che apre Topolino 3542.

 Dopo l’epilogo shock della scorsa puntata – una mano gigantesca afferrava Macchia Nera, trascinando lui e Topolino in un vortice spazio-temporale – ci si attendevano scintille, e siamo stati accontentati. Oltre la porta è ambientato in gran parte nella Dimensione Delta e ha uno svolgimento più lineare rispetto ai precedenti capitoli, nei quali abbondavano i repentini, seppur ben calibrati, cambi di scena, tempo e, appunto, dimensione.

 Il ritmo è sempre serrato, il senso di costante pericolo non abbandona il lettore per un istante, ma c’è maggiore spazio per sapienti tocchi di humour piazzati al momento giusto, in modo da alleggerire una tensione che, disneyanamente parlando, rischiava di farsi insostenibile. In tal senso, Topolino è in forma smagliante e l’innesto di un nuovo mastodontico (oltre che irresistibile) personaggio, subito ben caratterizzato, dona ulteriore linfa al tutto. Per citare un paio di esempi, la sequenza con il telecomando delle pagine 16-17 e l’ultima vignetta doppia con le carte di pagina 25 sono impagabili.

 Le gag si amalgamano alla perfezione con il pathos, che trova l’apogeo nella terribile esplosione a pagina 31, tanto violenta da darci l’impressione che anche le pareti delle nostre case stiano tremando. Lo scoppio, per di più, è capace di far “evaporare” Quantum: una sorte che, in un certo senso e con le dovute distinzioni, pare accomunarlo al Bep Bep di scarpiana memoria.

 
Un nuovo, imprevedibile compagno di giochi…[/size][/i]

 Alla fine, le strade di Topolinia, a lungo svuotate di persone e colori, riprendono a popolarsi. Il consueto ritorno alla normalità (e allo status quo)? Non esattamente, perché nell’aria resta ad aleggiare l’inquietudine per lo sfiancante periodo trascorso in una situazione d’emergenza: giorni, settimane, mesi, che hanno lasciato pesanti strascichi. Nulla, insomma, sarà davvero come prima, e in quest’ottica diviene ancora più importante cercare di godersi al meglio ogni spiraglio di luce. Qui è inevitabile che alla mente si affacci il fresco ricordo della pandemia, e non può essere un caso.

 Bruno Enna si prodiga nel non lasciare alcunché di irrisolto, sciogliendo ogni nodo e incastrando con precisione millimetrica i tasselli di un puzzle destinato ai solutori più che abili. Nel lettore resta un senso di appagamento, tutto ciò grazie anche alle matite di Davide Cesarello, bravissimo nel mettersi con umiltà e competenza al servizio di una sceneggiatura innovativa, che potrebbe costituire un nuovo punto di riferimento nel fumetto Disney.

 
Qualcuno è riuscito a spillare denaro a Paperone!

Il nuovo episodio di Pianeta Paperone, scritto da Alex Bertani e Vito Stabile, è disegnato con l’abituale stile classico da Marco e Stefano Rota. Il più furbo dei furbi introduce un volto nuovo, vagamente rassomigliante a Gastone, il biondo Filler McSeller (anch’egli di origini scozzesi?). All’inizio non ci viene mostrato in che maniera costui, rampante super venditore della Smarter Goose, riesca a convincere lo scettico Paperone ad acquistare più volte i suoi prodotti. Conoscendo i tradizionali antagonisti di Scrooge, viene naturale sospettare che alla radice vi siano azioni truffaldine, se non addirittura qualche maligno incantesimo.

 La realtà è molto più semplice e lo Zione ne verrà a capo dopo aver rievocato un episodio finora ignoto della propria giovinezza. La storia s’inserisce in un filone magari un po’ abusato, ma, al netto di qualche comprensibile incertezza nel tratto dell’anziano maestro, risulta gradevole.

 Segue Quattro, una ten pager “muta” della serie Don’t Worry Bum Happy, realizzata da Corrado Mastantuono come autore completo. Al centro del surreale plot è una sorta di gara tra Bum Bum Ghigno e il vicino per esibire nel proprio giardino un’ingombrante cifra di marmo maggiore rispetto all’altro. Da una situazione di iniziale parità (entrambi hanno un 2), Bum Bum si vede superato e cerca di correre ai ripari, con mezzi più o meno leciti. Un’originale satira sul consumismo, sull’assurda corsa ad accaparrarsi l’ultimo modello del tal prodotto per non sentirsi “inferiori” a chi ci circonda.

 Abbiamo poi 313 x quattro, unica storia a sé stante del numero, e si tratta di una piacevole rivelazione. Partendo da uno spunto attuale (il car pooling, la condivisione di un’auto privata, con ignoti compagni di viaggio raccolti sul web per dividere le spese), Massimiliano Valentini imbastisce una trama spassosa, che il semiesordiente Federico Butticè raffigura con freschezza e pulizia.

 Le caratteristiche dei personaggi coinvolti sono quelle tradizionali, senza forzate introspezioni che qui stonerebbero, e ci si diverte parecchio. Molto azzeccati, poi, i pensieri di Malachia, che mette in moto l’avventura, dovendo partecipare a un concorso per gatti rossi in quel di Ocopoli.

 
Gli esilaranti pensieri di Malachia[/size][/i]

 Si chiude, rovesciando il libretto, con Lucidatori provetti, ispirata al cortometraggio Clock Cleaners del 1937, ultima delle otto storie celebrative dei 100 anni Disney per la serie Once Upon a Mouse… in the Future.

 Anche stavolta, come accaduto in gran parte delle sette precedenti, l’avventura stenta a coinvolgere (nonostante la presenza di un robot gigante e la curiosa seconda interazione nello stesso numero di Enigm con Macchia Nera). È chiaro che la vertiginosa comicità slapstick avrebbe una resa assai più efficace in un cartone animato, ma, d’altronde, il progetto è nato così. Arduo, anche per professionisti di valore (come Francesco Artibani, al soggetto, e Carlo Panaro, alla sceneggiatura), fare granché meglio.

 Quanto meno, l’iniziativa ha dato l’opportunità ai disegnatori coinvolti di sfoggiare la loro bravura, mostrando di padroneggiare con maestria varie tecniche. In questo caso Paolo De Lorenzi, autore anche della bella cover “al contrario”, si diverte a esibire una propria versione cartoonesca dei personaggi, restituendo persino la coda a Pippo.

 Il centenario della casa madre è festeggiato anche nell’ampio reportage fotografico su Disney100: The Exhibition, la mostra itinerante che espone i tesori dei Disney Archives. Tra gli altri contenuti, si segnala inoltre il nuovo itinerario della Topoguida 2.0 curata da Blasco Pisapia, nell’occasione al seguito di Pluto.

 Nel complesso, un numero di buona fattura, con a trainarlo, e a dargli lustro, il brillante epilogo di una saga che lascerà il segno. Il che fa innalzare la valutazione, portandola a quattro stelle.



Voto del recensore: 4/5
Per accedere alla pagina originale della recensione e mettere il tuo voto:
https://www.papersera.net/wp/2023/10/17/topolino-3542/


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5
Le ho rilette da poco sui rispettivi Disney d'autore: entrambe fantastiche come ricordavo, o forse ancora di più.
Dovendo scegliere, comunque, propendo anche io per "La città taciturna", per le ragioni che Gumi ha illustrato qui sopra alla perfezione.

6
L'emozione e lo stupore provati nel leggere queste due storie, a distanza di appena qualche mese una dall'altra, restano indimenticabili.
Anche per me sarebbe la finale, tanto è vero che non ho ancora deciso chi votare...

7
Le altre discussioni / Re:I.N.D.U.C.K.S.
« il: Martedì 20 Giu 2023, 11:46:03 »
Ciao, segnalo che "Introduzione a Topolino e l'impero sottozero" risulta presente solo nella De Luxe Edition, come se non fosse mai stata pubblicata, in precedenza, su Topolino 3091.
Sul libretto, in effetti, è indicata direttamente con il codice attribuito a "Topolino e l'impero sottozero" (3092-2P), sulla De Luxe, invece, con un codice a sé (3091-5).

8
Off Topic / Re:Buon compleanno 2023
« il: Lunedì 5 Giu 2023, 11:00:49 »
Grazie ancora! :D

9
Off Topic / Re:Buon compleanno 2023
« il: Lunedì 5 Giu 2023, 10:04:15 »
Grazie! E auguri al Savini! :D

10
Commenti sugli autori / Re:Emmanuele Baccinelli (per noi... Bacci!)
« il: Giovedì 1 Giu 2023, 16:40:21 »
Complimenti, Bacci! :D

11
Topolino / Re:Topolino 3516
« il: Lunedì 17 Apr 2023, 13:41:31 »
Sono contento del ritorno di Umperio Bogarto sulle pagine del libretto.
Il personaggio ideato da Carlo Chendi mi è sempre piaciuto, se ben utilizzato (senza "sovraesporlo"), può dar vita a situazioni davvero gustose.
È il caso della seconda stagione di "Siamo serie!", nella quale Badino sta usandolo benissimo.
L'episodio di questa settimana, incentrato sul noir, l'ho trovato spassoso più che mai. Non poteva essere altrimenti, visto che il buon Umperio si trova pienamente a suo agio nel genere che consacrò colui che ha ispirato il suo personaggio.
Ci sono tanti simpatici ammiccamenti rivolti agli appassionati di cinema e devo dire che, in particolare, le vicende legate alla voce fuori campo mi hanno strappato diverse sonore risate!
Ovviamente perfetti per atmosfere di questo tipo i disegni di Silvia Ziche, che aggiungono quel tocco surreale in più.

Per restare sul piano surreale, ho trovato molto valida anche l'avventura di Pippo alle prese con il puzzle del prozio Pippardo.
Le risate non sono mancate nemmeno qui, è stata una lettura assai gradevole, con diversi scambi di battute stralunate e irresistibili tra Pippo, Topolino e gli altri protagonisti.
Mi sembra che, come nel caso precedente, sia stata azzeccata la giusta misura per intrattenere, divertendo parecchio ma evitando al contempo di strafare, come a volte può essere capitato in passato.
Mi auguro che, al fianco di altre a più ampio respiro, il settimanale continui a proporre storie di questo tipo, che, al termine della lettura, ti lasciano con un palpabile buonumore.

12
Il sito del Papersera / Re:Lucca Collezionando 2023
« il: Giovedì 30 Mar 2023, 11:50:53 »
Oltre incontrare i tanti paperseriani citati da Alfonso, mi fa particolare piacere l'incontro con Fabrizio "Paper Butler" e signora che tanti passaggi in auto mi hanno dato negli anni scorsi a Reggio Emilia dalla fiera al "Cigno" e viceversa.

Piacere reciproco, Cesare, davvero! E che bel ricordo i nostri trasferimenti al Cigno! :)

Non ero mai stato a Lucca Collezionando, ma mi è bastata la "toccata e fuga" di sabato per capire cosa mi ero perso negli anni passati.

È una splendida fiera, pensata più di ogni altra per gli appassionati, e, come scrive Fabio "Camera 9", mi sembra proprio la dimensione ideale per il Papersera.

Sono stato felice di conoscere il gentilissimo Ivan Bigarella e di assistere all'evento con Massimo De Vita, "duro dal cuore d'oro" (a questo proposito, consiglio a tutti di leggere la lunga intervista di Frank sul volume di Mopsi, Giso e Leo).

Ho incontrato tanti paperseriani, alcuni (come, appunto, Cesare) addirittura non li vedevo dall'era pre-covid... È stato bello scambiare quattro chiacchiere con ognuno. Insomma, è stata una vera festa!

Anche "Paperella" è rimasta positivamente colpita, spero che l'anno prossimo potremo fermarci di più e vivere un'esperienza, se possibile, ancora più piena! :)

13
Il sito del Papersera / Re:Lucca Collezionando 2023
« il: Lunedì 6 Mar 2023, 11:50:43 »
Prenoto una copia del volume.

14
Commenti sugli autori / Re:Carlo Panaro
« il: Giovedì 8 Dic 2022, 12:45:00 »
Tanti auguri a Carlo Panaro anche da parte mia!
Ho avuto il piacere di conoscerlo qualche anno fa al termine di un evento al Romics, ricordo che aveva avuto un problema per arrivare con il treno e simpaticamente si paragonava a Paperino! :D
Una persona squisita e un professionista indiscusso della sceneggiatura che oggi festeggia una bella cifra tonda!

15
Commenti sugli autori / Re:Emmanuele Baccinelli (per noi... Bacci!)
« il: Domenica 2 Ott 2022, 16:35:14 »
Che bello! Complimenti al "nostro" fenomeno! :D

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