Tra ieri e oggi mi sono imbattuto per caso in questa graphic novel di una giovanissima autrice francese Julie Maroh edita in Italia dalla Rizzoli Lizard.
Ho detto imbattuto per caso, perchè mi ha colpito solo il titolo. Poi la curiosità ha preso il sopravvento e, dopo aver letto le prime pagine, mi sono completamente immerso nella lettura, ansioso di arrivare alla fine.
Ne "Il blu è un colore caldo", l’autrice ci racconta la storia di Clementine che cambia completamente il giorno in cui conosce Emma, una ragazza dai capelli azzurri che la porta a scoprire il proprio orientamento sessuale. Maroh inizia la storia dalla fine, quando Emma può leggere il diario intimo della sua compagna. Allora inizia la retrospettiva di una relazione che segna entrambe le ragazze, soprattutto Clementine.
La scoperta del sesso e, soprattutto, dell’omosessualità, raccontate con delicatezza e senza fretta è verosimile. Clementine deve affrontare non solo ai suoi genitori che si oppongono alla sua relazioni, ma anche accettare se stessa dopo la marea di dubbi che l’hanno coinvolta.
Il blu è un colore caldo è, prima di tutto, una storia di amore, di sentimenti intimi e forti, una storia vicina al cuore di molti. L’autrice sa giocare molto ben con l’importanza dei colori e il blu finisce per diventare un leitmotiv di tutta l’opera. Il colore blu è inserito in determinate sequenze, mentre nella storia raccontata al passato predomina il bianco e nero con squarci di blu. Alla fine dell’opera capiremo perché questo colore è caldo per la protagonista.
"Voglio che sia tu a conservarli [i miei diari, ndr]: contengono tutti i miei ricordi di adolescente colorati di blu. Blu inchiostro, blu cielo, blu Klein, blu ciano, blu oltremare… Il blu è diventato un colore caldo."
Chiunque si sia mai innamorato si riconoscerà nelle pagine di questa graphic novel, al di là del proprio orientamento sessuale: i dubbi, le indecisioni, la passione, le delusioni, la follia, le litigate, la riconciliazione, il piacere e il dolore. E, soprattutto, il passare del tempo che cancella alcune nostre orme ma ne conserva altre per sempre. Tutte queste sensazioni che vivono gli innamorati di ogni genere le ritroviamo rappresentate nel testo di Julie Maroh.
– Hai mai avuto vergogna di essere così?
– Solo l’amore può salvare questo mondo. Perché dovrei vergognarmi di amare?
Sebbene la fine non mi piaccia molto, devo dire che ho trovato la storia molto forte, a volte commovente, a tratti tragica.
I personaggi sono molto ben delineati, soprattutto le 2 interpreti femminili: Emma e Clementine.
La consiglio a chi crede all'amore, ma anche a quelle persone che, loro malgrado, si ritrovano in un vuoto di solitudine che non pensavano potesse arrivare da un momento all'altro.
ps) scusate la descrizione un pò "giù di tono", poco adatta ad un forum dove si entra soprattutto per svagarsi e farsi qualche risata, ma in questo momento sto così!
Da questa graphic novel è stato tratto il film "la vita di Adele", il film di Abdellatif Kechiche, palma d'oro al Festival di Cannes 2013.
Per chi dovesse comprarlo, Buona lettura