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Topolino / Re:Topolino 3525
« il: Lunedì 19 Giu 2023, 17:22:31 »
Rientro dopo tanto tempo per commentare soprattutto la deludente storia "I denari del giovane Rockerduck", che prende ispirazione
dal racconto di Don Rosa "Il re di Copper Hill", soprattutto l'incontro di Howard Rockerduck e il nostro giovane di belle speranze
Paperone.
L'incipit sarebbe anche stato interessante e divertente, soprattutto sul fatto che Rockerduck abbia indossato sempre le scarpe a
differenza della maggior parte dei paperi.
Purtroppo la storia si disperde e finisce nella solita stucchevole melassa puccipucciosa italodisneyana.
Innanzitutto la mancata caratterizzazione dei vari personaggi, soprattutto la madre di Rockerduck che qui appare una vuota bonacciona
mentre nella storia originale è una insipida snob inglese che ha palesemente sposato il più anziano Howard unicamente per soldi;
parimenti il moccioso straviziato dalla sopracitata madre e soprattutto irrispettoso nei confronti del padre. Avrebbe potuto essere un
proseguimento decisamente più robusto e incisivo ma si limita alla superficie, come se si avesse avuto paura di osare.
Deludente anche Cavazzano che tanto mi aveva rallegrato negli anni '70 e che avrebbe potuto approfittare del suo tratto di allora per
offrirci un magnifico affresco del West come solo lui sapeva fare; e invece vedo una serie di strafalcioni che non mi sarei mai aspettato
da un maestro della sua caratura: a parte i vari personaggi totalmente stravolti rispetto alla storia di Don Rosa (quando questi ha sempre
rispettato la sua fonte ovvero Carl Barks), la storia è ambientata nel 1883 e non mi risulta esistessero le automobili, nemmeno una simil
Renault del 1912 (e infatti erano giustamente in una carrozza a cavalli); e nemmeno mi risulta che nel 1890-1900 esistessero già i telefoni
con cornetta (!) nè berretti simil college anni '50.
"Fast Track Mickey - Full Circle" non lo posso commentare in quanto episodio iniziale (che personalemte cominciano un po' a stancarmi,
preferirei storie autoconclusive) ma il cui incipit mi sembra l'ormai trita competizione fra uomo e donna.
"Topolino e il fattore Gamma" alla fine è secondo me l'unica che valga la pena in questo albo, sia per la trama che per i disegni e colori.
Bravo Pastrovicchio!
Semplicemente incommentabile, invece, "Time machine".
Un vero peccato perché gli albi precedenti - che per motivi vari non ho avuto tempo di commentare - erano valsi la pena. Questo invece
un vero e proprio calo di qualità salvato solo dalla storia pastrovicchiana.
GioReb
dal racconto di Don Rosa "Il re di Copper Hill", soprattutto l'incontro di Howard Rockerduck e il nostro giovane di belle speranze
Paperone.
L'incipit sarebbe anche stato interessante e divertente, soprattutto sul fatto che Rockerduck abbia indossato sempre le scarpe a
differenza della maggior parte dei paperi.
Purtroppo la storia si disperde e finisce nella solita stucchevole melassa puccipucciosa italodisneyana.
Innanzitutto la mancata caratterizzazione dei vari personaggi, soprattutto la madre di Rockerduck che qui appare una vuota bonacciona
mentre nella storia originale è una insipida snob inglese che ha palesemente sposato il più anziano Howard unicamente per soldi;
parimenti il moccioso straviziato dalla sopracitata madre e soprattutto irrispettoso nei confronti del padre. Avrebbe potuto essere un
proseguimento decisamente più robusto e incisivo ma si limita alla superficie, come se si avesse avuto paura di osare.
Deludente anche Cavazzano che tanto mi aveva rallegrato negli anni '70 e che avrebbe potuto approfittare del suo tratto di allora per
offrirci un magnifico affresco del West come solo lui sapeva fare; e invece vedo una serie di strafalcioni che non mi sarei mai aspettato
da un maestro della sua caratura: a parte i vari personaggi totalmente stravolti rispetto alla storia di Don Rosa (quando questi ha sempre
rispettato la sua fonte ovvero Carl Barks), la storia è ambientata nel 1883 e non mi risulta esistessero le automobili, nemmeno una simil
Renault del 1912 (e infatti erano giustamente in una carrozza a cavalli); e nemmeno mi risulta che nel 1890-1900 esistessero già i telefoni
con cornetta (!) nè berretti simil college anni '50.
"Fast Track Mickey - Full Circle" non lo posso commentare in quanto episodio iniziale (che personalemte cominciano un po' a stancarmi,
preferirei storie autoconclusive) ma il cui incipit mi sembra l'ormai trita competizione fra uomo e donna.
"Topolino e il fattore Gamma" alla fine è secondo me l'unica che valga la pena in questo albo, sia per la trama che per i disegni e colori.
Bravo Pastrovicchio!
Semplicemente incommentabile, invece, "Time machine".
Un vero peccato perché gli albi precedenti - che per motivi vari non ho avuto tempo di commentare - erano valsi la pena. Questo invece
un vero e proprio calo di qualità salvato solo dalla storia pastrovicchiana.
GioReb