Questa volta, superando ogni record, sono riuscito a leggere e commentare il dodicesimo numero mentre è già uscito da un po' il tredicesimo

. Ma tutto ciò non ha smorzato il mio entusiasmo

Il
dodicesimo numero dell'Almanacco Topolino parte con un'introduzione di Davide Del Gusto che anticipa (almeno in parte) il corso editoriale del 2023 della testata.
- Poi si entra dritti nei contenuti del volume con la storia "
Pippo e il Carnevale di Topolinia" di Claudia Salvatori che mette in scena un nuovo incontro/scontro tra la strega Nocciola e Pippo. La storia sfrutta i "soliti" meccanismi di questa disputa (creata inizialmente da Chendi e Bottaro) senza avere nessun guizzo particolare. In più non aiutano tanto le matite di Miquel Pujol che risultano acerbe, molto semplici ed elementari anche negli sfondi.
- La crescita stilistica del disegnatore si nota prepotente nella storia a seguire "
Ciccio e la dolce emergenza", dove l'intero cast della fattoria si muove all'unisono per soccorrere Nonna Papera. In questo caso Pujol incarna lo spirito scandinavo offrendo dei disegni curati e con un tratto elegante.
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"Paperino e il tesoro del Doge" è un piccolo gioiellino di Jan Kruse che combina in modo perfetto storia, caccia al tesoro ed un bello sguardo sulla magnifica Venezia. L'utilizzo dei protagonisti è ottimale e i disegni di Verhagen risultano ariosi, dettagliati e con la giusta dose di sarcasmo.
- In preparazione al 95° anniversario di Steamboat Willie, l'Almanacco Topolino (e soprattutto il suo curatore) ha intavolato un percorso di avvicinamento composto da avventure inedite che omaggiano i personaggi storici delle gloriose storie di Gottfredson. In questa prima, intitolata "
Topolino e la trappola difensiva", ritroviamo Lupo ed i suoi loschi modi intendere la legge. Canovaccio che parte in piena trama e che con un furbo espediente racconta una storia interessante e coinvolgente. Il processo è ben condotto alternando azioni al limite dell'onestà a momenti surreali e spiritosi. Disegni di Petrossi splendidi, dinamici e con espressioni facciali che offrono una vastissima gamma di sensazioni. Bello poi chiudere una storia con un finale solo "intravisto" ma libero da pesanti spiegoni....
- Dopo la simpatica one-page dedicata alle frizzanti nipotine Emy, Ely ed Evy troviamo un nuovo capitolo dei diari di Paperone ad opera di Korhonen. "
L'oro del Faraone" però probabilmente (almeno per me) esula dalle consuete avventure del giovane Paperone tanto da sembrare quasi fuori contesto e portando il personaggio al limite delle sue capacità. Diciamo un capitolo di queste saghe accessorie che non mi ha convinto in pieno.
- Continua la riproposizione delle storie dedicate a Carl Barks e che al tempo furono contenute nel volume "Bark's Friends".
Questa volta è il turno dei
coniugi McGreal che costruiscono una trama quasi completamente muta che, in un modo molto semplice (ma assolutamente non banale), ha il potere di mostrare la complessità di emozioni su cui si basa il rapporto tra Archimede ed Edi. L'avventura è rocambolesca, veloce, piena di ostacoli per il piccolo aiutante ma sorprende soprattutto per alcune punte di emozione che riesce a raggiungere in modo portentoso solo attraverso i disegni e lo storytelling. Le matite di Rota poi sono sontuose nel loro classicismo mutuato da Barks e nella "grandezza" (proprio inteso in centimetri) delle figure disegnate che riempiono le tavole in maniera opulenta. Davvero un'ottima storia che ho riletto con grande piacere !
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"Paperino e la fortuna in pentola" è una spassosa caccia al tesoro ideata da Korhonen nella quale ci vengono mostrati pezzi della storia di Paperopoli (e di Cornelius Coot) e la fervida fantasia con cui spesso gli scrittori disneyani hanno fatto "incontrare" i loro protagonisti con i personaggi del "Piccolo popolo". La trama è costruita bene: si basa su aspetti già visti più volte ma riesce a rielaborarli con ottima mano, ottenendo così un canovaccio fresco ed allegro. Il risultato deve tanto anche alle matite di Daniel Branca che sono anch'esse di ispirazione barksiana ma a questo spunto aggiungono delle espressioni facciali stralunate e, in alcuni punti, quasi demenziali (da vedere il volto "liquefatto" di Paperino nella prima pagina). In più c'è da sottolineare il ghigno malefico di Paperone che non ha bisogno di ulteriori parole....
- Chiude il numero "
Zio Paperone e i folletti giganti" che, a dire il vero, non mi ha per nulla impressionato e che ho faticato a leggere. Ad una storia che varia solo i personaggi di uno spartito molto abusato, si aggiungono le formule magiche di Paddy che ho sempre mal sopportato e che mi sono sembrate anche molto poco riuscite. Ottimi invece i disegni del Maestro Scarpa tra linee cinetiche a volontà, azioni rocambolesche e sfondi dettagliati.
In totale un dodicesimo numero davvero rimarchevole per la varietà di temi e di storie presentate, tutte anticipate da articoli interessanti e pregni di notizie utili per il lettore al fine di ottenere una migliore contestualizzazione dell'opera.
Mentre il valore intrinseco delle avventure è stato buono anche senza raggiungere l' ottimo.
Molto appetitose le anticipazioni finali sul prossimo numero (ormai) già in commercio.