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Topics - Giona

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Off Topic / Heidi "corretta" in Turchia
« il: Giovedì 22 Nov 2007, 10:16:13 »
http://www.repubblica.it/2007/11/sezioni/esteri/turchia-heidi/turchia-heidi/turchia-heidi.html

Polemica per la scelta di una casa editrice. L'allarme del media
Anche la signorina Rottermeier e la nonna di Clara portano l'hijab
[size=14]Turchia, censurata Heidi
mutande coperte e velo
[/size]
di CRISTINA NADOTTI

Per stare a Istanbul Heidi si è coperta gli allegri mutandoni bianchi. I media turchi lanciano l'allarme sulla progressiva islamizzazione del Paese, che ha fatto sì che la traduzione del libro della svizzera Johanna Spyri sia pubblicata con illustrazioni molto diverse dall'originale. La bambina delle Alpi, diventata famosa in Italia nel 1978 grazie ai cartoni animati realizzati in Giappone, appare nel libro pubblicato dalla casa editrice turca Karanfil con il vestitino molto più lungo.

È ancor più evidente l'adattamento di altri personaggi della storia al gusto islamico: nelle illustrazioni turche l'istitutrice che Heidi trova a Francoforte, la signorina Rottermeier, e la nonna della sua amica Clara portano il velo e vestitoni lunghi al posto delle vaporose camicie ottocentesche originali. Per dirla con il quotidiano turco Aksam, le donne della storia indossano, oltre all'hijab, abiti del tutto simili a quelli "tanto amati dai musulmani più osservanti".
Heidi è, insieme a testi come "Alice nel paese delle meraviglie" e "Pinocchio", tra i cento libri che il ministro della Cultura Hüseyin Celik, del partito islamico Akp, ha raccomandato per i bambini.

Si tratta di letture, nelle linee del ministero, che genitori ed educatori devono usare per guidare i bambini a scegliere le cose più adatte alla loro età, e sono consigliate anche come supporto didattico nelle scuole. In effetti la casa editrice Karanfil ha una sezione di testi inglesi e traduzioni in turco di testi stranieri ad uso didattico.

I giornali turchi, vista la signora Sesemann con il velo, sono insorti. Per il quotidiano popolare Hürriyet, che sul suo sito non lesina foto e starlette del tutto simili a quelle di ogni giornale online europeo, "ora i libri per bambini sono usati per fare propaganda al velo". "Con queste correzioni - scrive - ai bambini si suggerisce che al mondo non esiste altro modo di vivere se non quello indicato dall'islamismo". Il ministero della Cultura ha preso le distanze dall'islamizzazione di Heidi, rispondendo che non è possibile controllare ogni pubblicazione, pagina per pagina e parola per parola. Si tratta insomma, secondo il dicastero di Celik, fedelissimo del presidente Gul, di un'iniziativa dell'editore, poiché il ministro si è limitato a consigliare dei titoli senza dare altre indicazioni che riguardassero il contenuto specifico.

Il fatto è che la maggior parte degli autori dei libri raccomandati sono morti da più di 70 anni e non ci sono perciò diritti di copyright che impongano fedeltà al testo. Così come i disegnatori giapponesi calcarono un po' la mano nel sottolineare la vitalità di Heidi con le sue corse all'inseguimento del cane Nebbia sui pendii delle Alpi, ora i disegnatori turchi hanno aggiunto un tratto qui e uno là per fare della pastorella svizzera una bambina più islamica. Che la responsabilità sia dell'editore o ci sia stata una direttiva dall'alto, Heidi con il vestito lungo indica come si possa sentire la pressione di un clima mutato.

Sono passati sette mesi dalla manifestazione di Istanbul, quando oltre un milione di persone scesero in piazza per difendere la laicità dello Stato, e le immagini del presidente Gul, che lo scorso agosto festeggiava la vittoria vicino alla moglie velata sono ancora per molti un simbolo del pericolo di una deriva fondamentalista. Non c'è da stupirsi che i giornali turchi abbiano eretto barricate per difendere il capo scoperto delle amiche di Heidi.


(22 novembre 2007)
_________________

Questa per me è una falsificazione storica. Se non andava bene la storia originale, ne scrivessero una ex novo ambientata nell'Impero Ottomano!

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Off Topic / Da ridere o da arrossire
« il: Mercoledì 20 Ott 2004, 15:51:06 »
Vi è mai capitato di essere spettatori o protagonisti di situazioni ridicole o imbarazzanti a causa della passione per i fumetti disneyani? A questo proposito voglio raccontare due episodi delle mie vacanze di quest'estate.


Sto parlando di Carl Barks con un mio amico, anche lui tuttora appassionato di storie Disney, che ha opinioni politiche molto "destre". Arriva un altro amico di idee molto "sinistre" che sente male e gli dice: "Sono contento di vederti interessato a Karl MARX!" Al che lui: "Non Marx, BARKS! Non confondiamo il diavolo
con l'acquasanta!"


Sono seduto a un tavolino di una gelateria al mare. Ho appena comprato, a una libreria che fa promozioni, un "Maestro Disney oro" e lo mostro ad un'amica lì
presente. Arriva un mendicante di quelli che vendono santini e le dice: "Una moneta per un'immaginetta! Che cosa leggi? Va bbe'. Sei grande e leggi le cose da
piccini. Una moneta per un'immaginetta!" Ovviamente nessuno gliel'ha data e abbiamo protestato: "Ma non sono solo da bambini! Vanno bene per tutte le età!"

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Off Topic / Con Ratatouille tanti topi da compagnia in piú
« il: Giovedì 11 Ott 2007, 10:16:49 »
http://www.corriere.it/animali/07_ottobre_10/ratatouille_appello_animalisti_topi.shtml

l cartoon Disney Pixar ha scatenato un boom di acquisti di ratti in Francia
«Non comprate topi per le vostre case»
Appello degli animalisti tedeschi che temono una crescita delle vendite di roditori dopo l'uscita di «Ratatouille»

Una scena tratta dal cartooon «Ratatouille», dal 17 ottobre anche nelle sale italiane
BERLINO (Germania) - Non comprate topi come animali domestici. Un'esortazione che potrebbe apparire superflua, per quanto sia sempre più diffusa l'abitudine di accogliere nelle case gabbiette con topini bianchi, porcellini d'india e roditori di vario genere. Ma quella che fino ad oggi è stata solo una tendenza di entità limitata, rischia di diventare una vera e propria emergenza se succederà quello che è già capitato in Francia. Ovvero, l'aumento esponenziale delle vendite di ratti e affini nei negozi di animali dopo l'uscita nelle sale di «Ratatouille», il nuovo film della Pixar Disney che narra le avventure di un topolino buongustaio.

L'APPELLO - Ad essere preoccupati per ora sono gli animalisti tedeschi. L'Associazione degli amici degli animali, in Germania, ha lanciato un appello ufficiale a non comprare ratti come amici di casa. Il cartone animato, che arriva nelle sale italiane il 17 ottobre prossimo, in terra tedesca è approdato solo da pochi giorni. Ma in Francia, da agosto in poi, dopo l'uscita del film, la vendita di rotidori ha subito un'impennata del 40%, e per questo i tedeschi si preoccupano. Essi temono in Germania una corsa all'acquisto di ratti come avvenne alcuni anni fa dopo l'uscita di «La carica dei 101», con protagonisti i Dalmata, i cani bianchi a macchie nere. Un fenomeno che si è verificato un po' in tutti i Paesi, anche in Italia.

Un frame tratto dal cartoon «La carica dei 101» (Ansa)
I PRECEDENTI - La preoccupazione degli animalisti è che dopo l'improvvisa passione, subentri il disinteresse già riscontrato in passato. I cani dalmata, finito l'entusiasmo iniziale, in moltissimi casi erano stati abbandonati oppure erano stati tollerati per molti anni di mala voglia. Ma sebbene un ratto viva due o tre anni è quindi molto meno dei 12-13 anni di un cane, va ricordato che questi animali una volta adulti con i loro dentoni da rosicanti e la lunga coda glabra non sono più così graziosi come da piccoli. Subito dopo l'uscita del cartone animato «Alla ricerca di Nemo», con il buffo e simpaticissimo pesce tropicale a strisce colorate, moltissimi bambini in Germania hanno pensato di fare un favore ai pesciolini dell'acquario e li hanno buttati nella tazza del gabinetto, per ridare loro la libertà (come avviene nel film, con il protagonista che attraverso gli scarichi fognari torna a raggiungere l'Oceano da cui era stato prelevato).

GARFIELD E STUART - La stampa tedesca, che pubblica oggi l'appello degli amici degli animali, tuttavia si chiede perchè in alcuni casi invece questa passione dei bambini non si scateni: dopo il cartone animato «Stuart Little» non c'è stata la corsa ai topini bianchi e neanche dopo «Garfield» non si è registrato in Germania nessun evidente aumento di interesse per i gatti domestici. Anzi, se ci fosse stato, oggi non si sarebbe il pericolo di un'invasione di ratti, scrive un giornale.

IL TOPO GOURMET - Il film in cartone animato è diretto da Brad Bird (già premio Oscar per «Gli incredibili») che con la sua squadra di 70 animatori ha ambientato in una Parigi romantica, ricreata sulla base di 4500 fotografie scattate ad hoc, la storia di Remy, un ratto adolescente che sogno di diventare chef, sulle orme del suo idolo, il grande cuoco Auguste Gusteau. Il resto della storia è più moderno, rispetto al passato, ma sempre molto disneyano.


10 ottobre 2007

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Off Topic / I più ricchi del mondo fittizio (secondo Forbes!)
« il: Martedì 5 Set 2006, 19:26:08 »
Articolo in inglese: alcuni redattori di "Forbes" si sono divertiti a stilare una classifica dei più ricchi dell'universo cinematografico e fumettistico.
http://www.forbes.com/2002/09/13/400fictional.html
Babbo Natale è probabilmente inarrivabile, ma non pensate anche voi che la valutazione di zio Paperone sia un po' riduttiva?

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Off Topic / Per la felicità di Donocchio, Monopoli si aggiorna
« il: Giovedì 27 Lug 2006, 12:34:40 »
http://www.corriere.it/Primo_Piano/Scienze_e_Tecnologie/2006/07_Luglio/26/news1.shtml

Il gioco di società si adegua alle nuove tecnologie
La moneta elettronica conquista Monopoli
Le banconote scompaiono: al loro posto carte di credito complete di lettore elettronico

REGNO UNITO – Chi ha giocato almeno una volta a Monopoli conosce bene il piacere e la soddisfazione di vedere "lievitare" i mucchietti di banconote colorate, impilate in bell'ordine dal proprio lato del tabellone, accanto ai cartoncini dei contratti abilmente conquistati durante la partita. I meno fortunati sanno anche quanto sia triste vedere gli stessi mucchietti assottigliarsi, e non potersi permettere nemmeno una misera casetta sulla proprietà più economica. In ogni caso, gran parte del fascino del gioco - nato negli anni trenta come simbolo del capitalismo occidentale - ruota proprio attorno a quelle banconote finte, che ora però qualcuno ha pensato di mandare in pensione.
PLASTICA AL POSTO DELLA CARTA – Il produttore della versione britannica del Monopoli, la Parker Games, ha infatti creato una versione più moderna e tecnologica del gioco, bandendo definitivamente i "preziosi" biglietti di carta colorata dalla confezione e sostituendoli con dei facsimile di carte di credito Visa. Il tutto ovviamente accompagnato da un dispositivo elettronico in grado sia di trasferire il denaro dei giocatori da una tessera all'altra, o sul conto della banca – in base alle compravendite effettuate durante la partita – sia di memorizzare le somme accumulate da ogni proprietario.
ALTRE NOVITÀ – Ma la moneta elettronica non è l'unica novità introdotta nel Monopoli inglese: i prezzi delle proprietà del gioco sono aumentati, esattamente come avvenuto nella realtà, e sono state introdotte nuove multe e tasse (per esempio la cosiddetta congestion charge, che consente di guidare nei centri urbani in determinati orari), tanto per aggiornare un po'anche gli imprevisti. Come spiegato da uno dei dirigenti della Parker, Chris Weatherhead, la nuova versione del gioco di società più famoso del mondo vuole rispecchiare il più possibile la società moderna. E dato che oggigiorno è pratica abituale pagare con bancomat e carte di credito anche la spesa più piccola, ai designer del rinnovato Monopoly (perché nella versione originale il nome è scritto con la Y finale) è sembrato doveroso inventare una tessera magnetica da gioco che faccia sentire a proprio agio chi non è più abituato a girare con il contante nel portafoglio.
Alessandra Carboni

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Off Topic / In Turchia gli islamici contro Pimpi
« il: Martedì 20 Giu 2006, 15:33:07 »
http://www.corriere.it/Rubriche/Animali/Articoli/2006/06_Giugno/20/pimpi.shtml


La decisione presa dalla tv di Stato per non urtare i musulmani
Turchia, censurato l'amico di Winnie
«E' un animale impuro», video vietato al maialino rosa amico dell'orsetto di Walt Disney. Il cartoon non andrà in onda
      

ANKARA (Turchia) - Il cartone animato di Walt Disney, Winnie the Pooh è stato inesorabilmente censurato dalla televisione di stato turca Trt, controllata dal governo filoislamico, a causa della presenza, giudicata ingombrante, del porcellino rosa Piglet, in Italia conosciuto come Pimpi, per non urtare la sensibilità dei musulmani che considerano il maiale un animale «impuro».
TAGLI IMPOSSIBILI - Secondo i giornali Cumhuriyet e Sabah, la tv pubblica turca avrebbe voluto in un primo tempo trasmettere il cartone animato, tagliando le scene dove è presente «l'impuro personaggio», ma l'impresa si sarebbe rivelata impossibile a causa del suo ruolo protagonista, insieme al suo amichetto l'orsacchiotto, Winny, al tigrotto Tigro, all'asinello Hi Ho e al coniglietto Tappo.
LE POLEMICHE - Di recente diversi dipendenti della Trt hanno denunciato la nomina nei posti chiave della televisione pubblica di dirigenti vicini alle posizioni filoislamiche del governo e la crescente tendenza della Trt a propagare valori e messaggi filogovernativi e filoislamici
20 giugno 2006

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Cinema, musica e letteratura / Cinema - Laurel & Hardy
« il: Mercoledì 5 Gen 2005, 11:41:38 »
Credo di riscuotere l'approvazione del webmaster iniziando questo topic dedicato ai mitici Stanlio & Ollio, secondo me la più grande coppia comica di tutti i tempi! Anche se personalmente preferisco la comicità di Chaplin, trovo che lui e S&O siano in un certo modo complementari: Chaplin ha dato il meglio di sé nei film muti, Laurel e Hardy hanno invece potuto sfruttare appieno le proprie potenzialità con l'avvento del sonoro (e, a questo proposito, mi piacerebbe sentire se le voci dei doppiatori italiane sono veramente simili a quelle originali). Per me devono essere sempre guardati in bianco e nero, tanto che, quando venivano trasmessi in TV i loro film a colori, portavo la manopola del colore a zero.
I miei film preferiti sono:
1) Avventura a Vallechiara
2) I figli del deserto
3) I diavoli volanti (l'ho rivisto giusto domenica pomeriggio su una rete locale)
Quello che mi è piaciuto di meno: Fra' Diavolo.

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Cinema, musica e letteratura / Un'opera lirica su Walt Disney
« il: Martedì 22 Gen 2013, 10:17:39 »
http://www.corriere.it/spettacoli/13_gennaio_21/walt-disney-razzista_4dd65bd0-63a4-11e2-9016-003bf863ea6b.shtml

Debutti - Gli ultimi mesi di vita del cineasta in «The Perfect American» tra finzione e realtà
Razzista, misogino, fanatico
Il lato oscuro di Walt Disney

Un'opera lirica distrugge il mito del re dei cartoon
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Mah... gli aspetti controversi di Disney sono ormai ben noti. Qui mi pare che si voglia, ancora una volta, cercare la speculazione spiattellandoli apertamente ed esagerandoli, e propagandando anche delle inesattezze come questa: Dal libro al libretto, il protagonista risulta meno negativo, riflette sul significato della vita, sulla paura della morte (rappresentata da un gufo) e sul suo anelito all'eternità, resa in modo caricaturale e insistito (Disney voleva essere congelato e si dichiara, come John Lennon, più popolare di Gesù). In realtà il corpo di Disney non fu ibernato ma cremato e le sue ceneri si trovano in un cimitero californiano.

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Cinema, musica e letteratura / La Disney, fabbrica di lolite perdute
« il: Giovedì 13 Nov 2008, 12:37:43 »
Nel sito http://spettacoli.tiscali.it/articoli/televisione/08/11/12/disney_lolite_perdute_334.html ho notato questo articolo:

Benvenuti alla Disney, fabbrica delle lolite perdute

E' la casa magica dei sogni infantili, il luogo in cui sono nati personaggi che hanno accompagnato le fantasie di milioni di bambini. Da diverso tempo è anche la fucina che sforna nuove eroine femminili per un pubblico di adolescenti pronte a imitarle in tutto. Nei gesti, nel look, nel modo di parlare. Peccato che le baby star di casa Disney rivelino una inquietante propensione a perdersi tra eccessi tossici e sessuali. L'ultima in ordine di tempo è Adrienne Bailon, protagonista di The Cheetah Girls, film sulla vita di una band musicale di giovanissime. La Bailon si è lasciata fotografare senza veli dal fidanzato, un certo Robert Kardashian Jr (proprio il fratello di quella Kim resa celebre grazie al filmetto porno finito "per caso" in Rete) e quelle pose, guarda un po', sono finite sul Web. Si può legittimamente obiettare che di protagonisti dello spettacolo travolti dai loro vizi è pieno il mondo, e che quello che fanno fuori dal set non deve essere imputato alla produzione per cui lavorano. Giusta considerazione, ma è altrettanto certo che nell'ultimo decennio gli idoli di bambine e ragazzine non si siano affatto preoccupati di gestire in modo coerente la loro immagine tanto influente. Ecco i casi più eclatanti.
Adrienne come la Hudgens - Inutili i comunicati di scuse diffusi prontamente da Adrienne Bailon dopo le foto sparse in Rete, inutili le dichiarazioni infuriate e scandalizzate della Disney. Forse non è solo maldicenza il fatto che la madre di Britney Spears nel suo libro al vetriolo sveli come la perdizione della figlia sia cominciata proprio quando era la stellina assoluta della casa in cui sono nati Topolino e Paperino. La Bailon era candidata a sostituire Vanessa Hudgens, anche lei colpita da uno scandaletto piccante che ne ha sgretolato l'immagine di beniamina dei giovanissimi. Come la diva di High School Musical, anche la sua presunta successora si è dimostrata lestissima a levarsi mutandine e reggiseno, per poi lasciarsi ritrarre dal solito paparazzo che mette tutto su Internet. Ed è solo l'ultimo di una serie di episodi che svelano il lato selvaggio e poco edificante della "factory" Disney.
Lindsay la sbandata - Lilo, come la chiamano i suoi fan, divenne famosissima nella prima adolescenza interpretando un'altra produzione Disney intitolata The Parent Trap. Dopo il remake del film Herbie eccola, ricca e invidiata, sprofondare in un baratro di alcolismo, tossicodipendenza e sesso randagio suddiviso equamente in tappe lesbo ed etero. L'ultima sparata di Lindsay Lohan è pensare ad un matrimonio con la sua attuale fidanzata Samantha Ronson.
Miley la disinvolta - L'altra superstar del noto marchio di intrattenimento per giovanissimi, Miley Cyrus, in arte Hannah Montana, potrebbe far parte di un trio ideale di ninfette che dai sorrisi puliti sono passate alle pose sexy a tempo record. La moretta Miley è infatti ritratta in foto in cui appare seminuda, rubate (pare) e diffuse su decine di blog e siti scandalistici che proliferano online. Come è accaduto poi per Hudgens e Bailon.
Kirsten e l'alcol - Meno nota al pubblico italiano, la bionda bambolina Kirsten Storms faceva bella mostra di sé con la serie di Disney Channel Kim Possible. Per lei premi e sfilate sul tappeto rosso di fronte ai fotografi impazziti. Una corsa verso la fama terminata con l'arresto per guida in stato di ebbrezza, poi l'ultima fermata nel dimenticatoio delle ex star.
Anneliese, un vero schianto - Filava via velocissima verso la grande celebrità anche Anneliese Van Der Pol, bruna formosa, ragazzina dal corpo da mangiatrice di uomini che qualche anno fa era tra le interpreti di That's So Raven. Andava a tutta velocità verso il grande successo, talmente a tavoletta da distruggere tre auto ferme in un parcheggio, per poi finire in manette. Il responso della polizia fu lo stesso della Storms: guida in stato di ebbrezza, con un tasso di alcol nel sangue doppio rispetto al consentito.
Britney, la vergine devastata - La Spears aveva soltanto dodici anni quando stupì gli Stati Uniti entrando nel cast di The New Mickey Mouse Club. In seguito il suo lancio come cantante, tutto giocato abilmente sulla sua verginità ostentata e usata come leva per una campagna di marketing senza precedenti. Poi ecco il vortice di scandali, riabiliazioni da alcol e stupefacenti, ricoveri per crisi isterica con dirette tv notturne, molto apprezzate dal morboso pubblico Usa, che sono state il suo pane quotidiano per due anni e mezzo. E' ancora in attesa di riscattarsi come popstar, magari con il nuovo album Circus.
Christina: prima pulita poi Dirty - Lanciata quasi contemporaneamente alla Spears come sua antitesi più rassicurante, negli anni '90 Christina Aguilera era l'altra diva di casa Disney. Anche per lei la svolta con l'album Stripped (letteralmente "denudata") e l'hit Dirty ("sporca"). Le copie vendute sono aumentate, ma la ragazzina acqua e sapone dagli occhioni azzurri oggi è una platinata, plastificata diva che si fa largo a colpi di provocazioni e nudità softcore. Chssà cosa ne direbbe Nonna Papera.
Cristiano Sanna

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Cinema, musica e letteratura / Telefilm: Jericho
« il: Mercoledì 4 Lug 2007, 17:41:13 »
Nella fascia che fu di Lost, RAI2 sta trasmettendo un altro interessante telefilm: Jericho (replica il sabato  alle 14).
La storia si svolge nell'omonima, immaginaria cittadina del Kansas,  dopo che una serie di esplosioni atomiche, di cui non si conoscono i motivi né gli autori, ha devastato le  principali metropoli degli USA e tutti i collegamenti sono saltati. Gli abitanti si trovano cosí a vivere tra  mille difficoltà, la pioggia radioattiva, la mancanza di notizie dei propri cari che si trovano altrove e del  governo, la scarsità di approvigionamenti, la penuria di elettricità e la presenza di bande di delinquenti pronte  ad imporre le proprie regole. Il protagonista è Jake Green (interpretato dallo Skeet Ulrich già protagonista di  Scream), un ex teppista ritornato a casa dopo un'assenza di molti anni che viene lí sorpreso  dall'esplosione. Per il fatto di essere il figlio del sindaco viene ad acquistare una posizione di grande  responsabilità. Altri personaggi le cui vicende s'intrecciano sono: il fratello del protagonista (e vicesindaco),  con la moglie dottoressa al civico ospedale e l'amante barista; l'ex fidanzata di Jake, che doveva sposarsi con  un altro; un'insegnante elementare, che prova del tenero per Jake; lo sfidante del sindaco nelle previste  elezioni, che gli rema contro ma cerca comunque a modo suo di fare del bene per la gente; un giovane agricoltore  che ha una storia con l'agente delle tasse che doveva pignorargli il valore delle imposte evase; un enigmatico  uomo di colore (agente segreto?) trasferitosi in città solo prima delle esplosioni; una negoziante di generi  alimentari che sfrutta l'indigenza dei suoi concittadini; il suo garzone, un ragazzo un po' strano che ha un  debole per una ragazza un po' oca rimasta da sola senza notizie dei genitori.
A me Jericho piace tantissimo non è solo una storia con molta suspence, ma fa anche riflettere su come nelle difficoltà la gente  tiri fuori il meglio di sé e sugli accorgimenti che ciascuno di noi dovrebbe adottare in situazioni simili.

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Cinema, musica e letteratura / È morto Roy Scheider
« il: Lunedì 11 Feb 2008, 10:06:58 »
http://www.agi.it/spettacolo/notizie/200802110911-spe-rt11006-art.html

E' MORTO ROY SCHEIDER, CAPO POLIZIA NE 'LO SQUALO'

E' morto Roy Scheider, che ne 'Lo Squalo' di Steven Spielberg interpretava il capo della polizia. L'attore, che aveva 75 anni e da due soffriva di mieloma multiplo, e' deceduto nell'ospedale dell'Universita' dell'Arkansas. Nel corso della sua lunga carriera, Scheider aveva ottenuto anche due nomination agli Oscar: la prima, nel 1972, come miglior attore non protagonista per 'The French Connection'; otto anni piu' tardi, era tornato a sperare in una statuetta per l'interpretazione del coreografo protagonista di "All That Jazz" di Bob Fosse. Scheider sara' soprattutto ricordato per l'interpretazione di Martin Brody, l'inossidabile capo di polizia di una cittadina marittima, Amity, che tenta di salvare gli abitanti dall'attacco dello squalo. Il film fu un successo planetario, il primo che supero' la barriera dei 100 milioni di dollari raccolti al botteghino. Una sua memorabile frase nel film ("You're gonna need a bigger boat", "C'e' bisogno di una barca piu' grande") e' stata scelta dall'Istituto Americano del Cinema tra le migliori della storia della celluloide statunitense. Memorabile anche la sua interpretazione in 'Marathon Man', il film di John Schlesinger, in cui era un agente della Cia, fratello maggiore del personaggio interpretato da Dustin Hoffman. (AGI) - Los Angeles, 10 feb. -

102
Dal sito www.cinematografo.it :

A volte ritornano  

16/07/2007 - "In cantiere un secondo X-Files". A quasi 10 anni dal primo, l'annuncio di Scully dal festival di Giffoni


Arriva X-Files 2, il film. Lo ha annunciato Gillian Anderson, la Scully della serie cult americana, ospite del Giffoni Film Festival. "Sono ormai cinque anni che la serie televisiva non si fa più e i produttori non hanno alcuna intenzione di rifarne un'altra - ha spiegato la Anderson -. Invece si sta già pensando al secondo episodio che sarà realizzato per il grande schermo". Il primo film per il cinema della serie X-Files era uscito nel 1998. "E' molto difficile passare dalla tv al cinema quando si interpreta un ruolo così caratterizzante come Scully - ha spiegato la 39enne Anderson - quando lavoro al cinema cerco di staccarmi totalmente dal ruolo di X Files". L'attrice ha anche annunciato il suo debutto come produttrice, oltre che interprete, per un film su Martha Gellhorn, giornalista, scrittrice e terza moglie di Ernest Hemingway. Tra i prossimi progetti della Anderson, How to Lose Friends & Alienate People di Robert B.Weide, con Kirsten Dunst e Jeff Bridges, No One Gets Off in this Town di Richard Kwietniowski con John Hurt e Smell of Apples, film che sarà girato in Sudafrica.

La redazione

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Aspetto con ansia!  :D

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Cinema, musica e letteratura / Letteratura - H.P. Lovecraft
« il: Giovedì 16 Dic 2004, 16:46:53 »
Possibile che manchi ancora un topic sul "solitario di Providence"?

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Non Solo Disney / Un altro lutto: è morto Brant Parker
« il: Martedì 17 Apr 2007, 17:44:16 »
http://www.corriere.it/Primo_Piano/Spettacoli/2007/04_Aprile/17/wiz.shtml

Scompare un altro mito dei fumetti
Fumetti, «Wiz il mago» è di nuovo orfano
A dieci giorni di distanza dalla morte di Johnny Hart scompareanche l'amico Brant Parker, che creò con lui le popolari strisce di «The Wizard of Id».
      

NEW YORK- E' morto a Lynchburg, Virginia, all'età di 86 anni il disegnatore americano Brant Parker che creò con con Johnny Hart la fortunata serie di fumetti The Wizard of Id nota al pubblico italiano come Wiz il mago. Scompare dieci giorni dal decesso dell'amico Hart, che a differenza di Parker aveva continuato a scrivere le sceneggiature della fortunata serie cominciata nel 1964 e approdata sulle pagine di 1200 giornali.
GLI INIZI - Parker aveva studiato disegno all'Otis Art Institute di Los Angeles, per poi lavorare con la Walt Disney alla realizzazione di una serie di cortometraggi prima e dopo la Seconda Guerra Mondiale. Nel 1950 si era trasferito a New York dove aveva cominciato la carriera di disegnatore di satira politica per The Binghamton Press.
L'INCONTRO - Fu proprio nella Grande Mela che Parker incontrò Johnny Hart, più giovane di dieci anni, considerato allora uno dei maggiori disegnatori di strip ed padre del cavernicolo B.C. Il loro genio creativo diede vita anni più tardi al fumetto di successo The wizard of Id che permise a Parker di venire insignito più volte dello Humor Comic Strip Award conferito dalla National Cartoonist Society. Brant collaborò anche con i fumettisti Bill Rechin e Don Wilder alle strisce di Out of Bounds e Crock, anche se poi si dedicò anima e corpo alle vicende del mago Wiz, del re piccoletto e malefico di Id
IL RICORDO - La notizia della scomparsa è stata annunciata da Creators Syndicate di New York, la società di distribuzione del popolare fumetto. Rick Newcombe, presidente della società, l'ha voluto ricordare commentando così: «Brant è stato uno dei rinnnovatori più originali del mondo dei comics. Il suo talento», ha concluso, «si è ben manifestato in The Wizard of Id, con un disegno assai consistente e creativo».
IL FUTURO - Per fugare la paura degli aficionados su una possibile fine della fortunata serie con la morte dei due autori, La CreatorsSyndicate ha confermato che la striscia di The Wizard of Id come quella di B.C. proseguiranno regolarmente sotto la supervisione dei figli e dei nipoti di Hart.Nella linea della continuità.
Vittorio Patrucco
17 aprile 2007

105
Non Solo Disney / "Mike" di Büsch e Beinhorn
« il: Sabato 8 Ott 2005, 14:15:08 »
Per necessità di completezza devo cominciare dal principio.
Quand’ero bambino mi fu regalato un libretto di risparmio. La banca mi dava, ad ogni versamento bimestrale, una copia di un giornalino che si chiamava “Mike” (sul retro compariva la scritta “pubblicazione offerta dalla Banca Agricola Mantovana”) e conteneva storie scritte e disegnate dai tedeschi Büsch e Beinhorn. La prima storia aveva sempre come protagonista il criceto umanizzato Mike, la seconda era basata sulle scaramucce tra Mangiastrozzo de’ Lupis e Ronfone Tasso (altri animali umanizzati), la terza aveva come personaggi degli oggetti animati tra i quali spiccava la lampadina cinese Lanterna. I disegni mi piacevano; le storie, anche se quelle di Mike a carattere avventuroso si svolgevano in più puntate erano purtroppo limitate dalla scarsa foliazione del giornalino (che doveva essere tale anche nell’originale tedesco). Le traduzioni erano curate dal “Nuovo Studio” di Bolzano.

Ecco una pagina sugli autori (in tedesco):
http://www.comic-i.com/aaa-icom/docs/halloffame_buesch_beinhorn.html

Questo è il sito su Mike (sempre in tedesco):
http://www.mikehefte.de/

Cerco altre persone che conoscano questo giornalino: vorrei sapere quando le pubblicazioni iniziarono e se sono proseguite in qualche modo (i numeri che possiedo coprono il periodo 1987-1991).

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