
Anche altri ritorni come quelli di Posidippo e dell'Imbianchino Mascherato (questo dopo ben 9 anni!) non sembrano aver coinvolto più di tanto i forumisti. Il cugino di Pippo non si prende tutta la scena (come capita a Paperoga che, fin dagli albori, ha spesso reso Paperino una spalla) ma la divide con un Goofy che supera se stesso quando ammette di prendere i treni sovrappensiero, non rendendosi conto neanche del posto in cui scende (e guarda caso è sceso proprio a Minucios, la città dove abita il cugino, sorprendendosi di trovarlo lì - fra l'altro). Nella sua pacata ed elegante eccentricità, è comunque Posidippo a 'imbeccare' involontariamente il cugino che da il meglio di se anche in coppia con un tipo estroso suo pari e non solo con un tipo relativamente 'normale' come Topolino. Alla fine i due pippidi, per quanto sopportino mal volentieri le reciproche 'stranezze', si rendono conto che, proprio perché entrambi bislacchi (e per questo emarginati), possono far incontrare più spesso le loro vite solitarie, alla faccia di chi non li apprezza.
Anche Bum Bum Ghigno è un tipo solitario ed emarginato sebbene viva questo stato non con leggerezza come Pippo ma con una certa rabbia, una certa 'ruvidità'. Questo papero 'incattivito' non abbandona certe caratteristiche neanche nei panni del suo alter ego super eroistico, anch'esso vittima di poca considerazione e attacchi personali (chissà perché la Tromba di Rockerduck ce l'ha tanto con lui). I paperopolesi lo scambiano per una serie di altri super eroi arrivando a nominarne alcuni mai sentiti prima (ma comunque più sulla bocca dei cittadini rispetto a lui). Per cui, anche quando vince, la sua reazione è quella di una amara auto ironia, sottolineando frasi ad effetto per coprire commenti popolari non proprio appaganti.
_________________________________________________________________________________________________Nella storia egmontiana troviamo una Paperina fin troppo volenterosa nel mostrarsi pronta a qualsiasi sacrifico per affrontare ogni evenienza, 'lisciando le piume' allo zione, ai nipotini come al fidanzato. Sembra quasi che voglia farsi perdonare quei tanti anni in cui è stata davvero insopportabile. Se era esagerata allora, lo è anche adesso, nel senso opposto.
_________________________________________________________________________________________________Mi sorprende in negativo Marco Bosco, solitamente bravo nello stendere soggetti e sceneggiature convincenti ma nel caso dei "Sogni d'Oro" (storia collegata ad un lungo redazionale scientifico e spaziale, dunque 'comandata') mi pare abbia coinvolto Archimede, Paperone e nipoti in un plot 'storicizzato', visto tante altre volte ma dialogato come se fosse una 'prima', con lo zione che si sorprende nel sapere che su altri pianeti potrebbero esserci quantità di oro dando poi solennità alla sua 'prima picconata spaziale' (quando invece...).
Non dico che la continuity debba per forza cancellare alcuni plot fonti di nuovi spunti narrativi ma coinvolgere come un 'novellino' lo zio Paperone in viaggi aureo-spaziali mi sembra davvero troppo. Si può anche criticare l'eccesso di una certa continuity ma si 'deve' anche criticare il ripetersi di situazioni già viste come se non fossero mai accadute. Non ci vuole una 'memoria storica' di lettori anziani per questo, dal momento che anche i giovani possono tranquillamente leggere vecchie storie a tema nei Grandi Classici. E storie di viaggi spaziali con scopi auriferi si sono sempre scritte, anche in tempi più recenti. Per cui questi 'Sogni d'Oro' sembrano proprio dei 'sogni', altrimenti delle 'realtà' nonsense.
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