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Topics - Maximilian

Pagine: [1]  2  3  ...  12 
1
Commenti sulle storie / Strisce di Shaw (05/1943)
« il: Giovedì 3 Ott 2024, 21:40:28 »
1
Ci si occupa di nuovo di coprifuoco, con Pippo che si aggrega. Però il risultato è molto al di sotto delle potenzialità del personaggio.

3
Stesso discorso per Tip e Tap.

4
Questa invece è genuinamente divertente, con una trovata all’altezza dell’ingenuo spilungone.

5
I nipoti, quando si tratta di raggiungere i propri scopi, denotano ingegno.

6
Buona.

2
Sfide e richieste di aiuto / Colombo e Terra piatta/sferica
« il: Venerdì 20 Set 2024, 22:38:09 »
Sono curioso di sapere da quale storia sono tratte le vignette mostrate a 7:20 e 18:00 di questo video:
https://www.youtube.com/watch?v=NHdOQwA5dts

Qualcuno mi aiuterebbe a identificarla per piacere?

3
Commenti sulle storie / Topolino e l'eredità di Pippo
« il: Martedì 17 Set 2024, 22:40:48 »

https://inducks.org/story.php?c=YM+093

È l’unica storia a puntate di Walsh con protagonista Pippo. E secondo me si tratta di un’opera fondante per il personaggio.

Infatti in precedenza era sempre stato bizzarro, ma con il denaro intratteneva un rapporto molto simile a quello che hanno le persone normali. Per quanto la ricchezza non rappresentasse la sua principale ambizione, non la disdegnava e talvolta ne mostrava il desiderio. Nei fumetti posteriori invece i soldi gli sono abbastanza indifferenti.
Il cambiamento avviene (a meno di future scoperte che correggano questa mia ricostruzione) proprio qui. Inizialmente lo troviamo felice per la grossa eredità ricevuta ma alla fine avrà maturato una filosofia di vita che lo porterà a distaccarsene.
La parte centrale del racconto è costituita da un serie di situazioni basate sulla nuova condizione economica del protagonista: fra queste preferisco quella in cui Topolino (in un ruolo minore ma che riesce a farsi notare) spazientito gli spacca la scacchiera in testa.

In seguito lo strampalato si rende conto che i quattrini non possono comprare tutto, nella trovata più divertente dell’intera storia: sentendosi solo, chiama dei numeri scelti a caso dall’elenco telefonico.
A quel punto Pippo prende la sua decisione che condizionerà il suo atteggiamento futuro nei confronti del denaro, al che Topolino commenta sinceramente chiedendosi (come accade più volte al lettore) se l’amico sia completamente stupido o enormemente intelligente. Quest’ultimo nella commovente replica dimostra tutto il suo candore.

4
Commenti sulle storie / Strisce di Shaw (04/1943)
« il: Martedì 20 Ago 2024, 22:03:01 »
1
Esilarante, non c’è altro da commentare.

2
Viene introdotto un nuovo argomento: Pippo alla ricerca di una nuova casa, filone che non avrà vita breve, tanto a ripresentarsi saltuariamente per i due anni successivi.
Riesce a divertire, malgrado, si basi su un doppio senso, neanche tanto arguto. A scatenare il riso è la scena finale in sé, non tanto il gioco di parole che l’ha originata.

3
Nuovo tema ancora: il coprifuoco, con tanto di Topolino che pattuglia le strade per assicurarsi che venga rispettato.

5
Si parla ancora di guerra, argomento che doveva essere davvero pervasivo per chi ha vissuto quel tempo. Fortunatamente però viene declinato in modo sempre diverso, stavolta facendosi beffe dell’automobile dello spilungone.

5
Commenti sulle storie / Strisce di Shaw (03/1943)
« il: Mercoledì 3 Lug 2024, 22:55:39 »
1
Passabile.

2
Questa coglie Tip e Tap in una delle loro rappresentazioni migliori: ilare.

3
Non banale, ma non è riuscita a divertirmi veramente.

4
Pippo ne fa una delle sue, ma è ben lungi dal suo meglio.

5
Dimenticabile.

6
Si tratta, a sorpresa, del seguito della precedente. E la trovo anche più azzeccata.

6
Commenti sulle storie / Strisce di Shaw (02/1943)
« il: Sabato 8 Giu 2024, 18:28:30 »
1
Febbraio si apre con un esempio di lavoro in subappalto. Per me riuscito.

2
Nella media.

3
Avete capito come la penso su questo genere di storie, quindi non mi ripeto.

4
Diverte e non poco, sebbene in modo diverso del solito.

5
Comincia un nuovo filone narrativo: quello della volontà dei nipoti di ottenere vestiti da grandi. Però mi sfugge il senso della battuta sui saldatori.

6
Il nuovo argomento viene subito ripreso, in una storia che non fa ridere troppo ma regala un attimo di buonumore.

7
Commenti sulle storie / Il castello di Topenstein
« il: Sabato 18 Mag 2024, 21:22:49 »
https://inducks.org/story.php?c=I+TL+2410-3

È la prima vicenda di Salvagnini a finire sotto il logo Topohorror, scritto all’interno di un bel simbolo che ricorda quello di Batman.

I due protagonisti finiscono per caso in un villaggio dagli abitanti sono terrorizzati a causa del dottor Topenstein (il cui castello viene presentato mentre un fulmine lo illumina), il quale tenta di costruire per motivi ignoti un essere artificiale (ovvia citazione al Moderno Prometeo di Shelley).
Topolino decide di penetrare nella dimora del dottore per vederci chiaro, seguito da un reticente Pippo.

In sole 8 pagine Salvagnini costruisce una storia molto comica, sfruttando i classici stilemi dell’horror. Fino alla sorpresa conclusiva, tuttavia, l’autore riesce a non lasciar trapelare se il fumetto avrebbe preso una piega più seria. Il colpo di scena sui veri progetti di Topenstein, oltre a divertire, risulta perfettamente logico con i presupposti che hanno dato il via alla vicenda.
Inoltre vengono offerte delle buone caratterizzazioni dei personaggi, dal protagonista ardimentoso ai paesani impauriti (soprattutto il nervoso benzinaio).

8
Commenti sulle storie / Strisce di Shaw (01/1943)
« il: Domenica 21 Apr 2024, 17:23:20 »
1
Tip e Tap vengono tratteggiati in modo realistico, giustificando il loro comportamento appropriandosi del ruolo tradizionalmente attribuito all’adulto.

2
Non sono sicuro di averla compresa: ma forse il senso sta proprio nel sorprendere con una situazione bizzarra e inspiegata.

4
Anche qui, mi sfugge la particolarità della macchina di Clarabella. Però c’è un errore di continuità abbastanza grosso, in quanto si afferma che ella non ha mai avuto fidanzati.

5
La mia reazione è la medesima di Topolino nell’ultima vignetta.

6
Tip e Tap mostrano il loro lato approfittatore: carina.

7
Pippo fa uso del suo ingegno, in una vicenda non originalissima ma che sa strappare un sorriso.

8
Di nuovo, l’idea in sé è molto semplice però il comportamento di Pluto che mangia le scarpe con disinvoltura riesce nel suo intento di divertire.

9
Questa rappresenta un passo avanti rispetto alle precedenti. L’idea di Pippo con i reggicalze fa già ridere da sola; inoltre la sua espressione nell’ultima vignetta, inserita in quella situazione, accentua l’aspetto comino.

9
Commenti sulle storie / Strisce di Shaw (12/1942)
« il: Domenica 21 Gen 2024, 17:27:01 »
Dal momento che in questo caso le opere prodotte dalla coppia sono numerose, sarebbe poco pratica una singola discussione per tutte. Una per ogni mese di strisce mi pare un buon compromesso

7
Pippo tenta nuovamente di arruolarsi nell’esercito (argomento che si ripeterà nei mesi successivi) e viene rifiutato per gli stesi motivi esposti nel Mistero del corvo, a testimonianza di una certa continuità narrativa, malgrado tutto.
In tale occasione il personaggio sfoggia tutta la sua particolare logica, con grandi risultati comici.

8
Carina.

9
Anche questa non memorabile ma simpatica.
Noto che Topolino è vestito come nella striscia del giorno precedenza: allora le due sono collegate?

10
Il fumetto del 10 dicembre ha tanto da insegnare, soprattutto agli autori meno capaci. Infatti, mostra un personaggio fare qualcosa di stupido, senza però rendere idiota il medesimo. A Minni viene affidato un compito che le sembra insensato, ma non si mette a farlo senza porsi dubbi. Si rende conto che qualcosa le sfugge, perciò prima di agire chiede ad altri che si intendono di automobili più di lei per essere sicura di aver capito bene.
Indipendentemente da tutto ciò, comunque, la gag fa ridere. Ma lo fa senza banalizzare il personaggio.

11
Quella successiva invece non è particolarmente divertente. Però si segnala che in entrambe trattano la scarsità di beni dovuti allo sforzo bellico, argomento molto presente nella produzione seguente.

12
La nuova striscia è molto particolare: per tutta la durata non si capisce dove andrà a parare.

10
Commenti sulle storie / Strisce di Karp
« il: Martedì 12 Dic 2023, 21:26:59 »
Da tempo pensavo di discorrete sulle storie non a puntate uscite sui quotidiani. Ma poiché una discussione per ognuna mi pare esagerato, anzitutto le divido per autori: nel caso specifico sono solo 6.
(A dire il vero la mia edizione riporta che i soggetti sono opera di Gottfredson, mentre l’inducks no. Dal momento che mi fido più del secondo, intitolo la discussione al solo Karp.)

30 novembre
La prima striscia autoconclusiva da 12 anni. Essa riporta in scena Tip e Tap, fino ad allora utilizzati pochissimo nella produzione quotidiana, i quali da questo momento e per gli anni a venire compariranno piuttosto spesso, tanto da far supporre che per tal periodo vivano stabilmente da Topolino.
La divertente vicenda in questione li coglie nella loro ingenuità tipicamente infantile, originando un ragionamento degno di Lewis Carroll.

1 dicembre
Continuano i riferimenti alla guerra e torna un personaggio assente da tempo, che da luogo ad una rivelazione surreale e spiazzante.

2 dicembre
Una volta tanto vediamo Clarabella lavorare, ma la circostanza inedita viene sfruttata per una situazione il cui umorismo non convince troppo.

3 dicembre
Anche questa non brilla particolarmente. Curioso poi che uno dei personaggi sia stato nominato come un film di Lang.

4 dicembre
Qui si nota una ripresa, con Tip e Tap (che già stanno aumentando le loro apparizioni) tentano di farsi spiegare un concetto prettamente legato all’investigazione; lo zio sembra la persona indicata per farlo, tuttavia determinare come Pluto si sia ridotto in quello stato non somiglia ai casi in cui è invischiato di solito.

5 dicembre
La struttura della vicenda anticipa certe opere di Walsh, con la ripetizione di un evento nelle prime vignette che scatena un effetto nell’ultima. Nella fattispecie però non funziona del tutto poiché la conseguenza è ovvia.

Si conclude qui la collaborazione tra Gottfredson e Karp, la quale molto probabilmente è nata per essere temporanea, dal momento che solo dopo 12 strisce termina.

11
https://inducks.org/story.php?c=I+TL+1302-AP

Ovvero la mia preferita di Bruno Concina.

Il giallo, per quanto non eccessivamente complicato, risulta ben congegnato, ma a far da padrone sono le caratterizzazioni, del protagonista su tutti. E la cura in ciò si vede ancora prima dell’inizio della trama vera e propria, nella breve sequenza a tema vacanziero. Il duo di amici è attraversato da un diverbio poiché Pippo è talmente buono da non voler sacrificare i vermi per la pesca; questo induce in Topolino la tentazione di strangolarlo!
In seguito dimostra passione per il mistero nonché ironia: come dimenticare l’istrionismo con cui mette in scena uno spettacolo di magia al ritrovamento delle opere?
Senza contare battute come “Per pagare e morire c’è sempre tempo” pronunciate con atteggiamento sardonico e poco condiscendente nei confronti del ricattatore.

Mi ha soddisfatto anche Manetta, non stupido ma supponente.

Non ho invece gradito il commissario, il quale come da peggior tradizione italiana chiede aiuto a Topolino quasi immediatamente, senza indagini approfondite.
Alto problema (legato al precedente) consiste nel fatto che tutto il corpo di polizia sembra comprendere due sole persone.

Comunque, quando si scoprono i chiodi arrugginiti dietro le tele, avevo capito che le opere non si erano mosse dal loro posto; anche se ovviamente mi sfuggiva il come.

De Vita già ai tempi si innalzava su tutti i colleghi, penalizzato però dalla sbiadita colorazione dell’epoca.




La walshanità scorre potente nella vignetta soprastante

12
Commenti sulle storie / Topolino e il berretto della discordia
« il: Martedì 19 Set 2023, 22:52:00 »
https://inducks.org/story.php?c=I+TL+2358-5

Per caso Tip e Tap affermano di credere che gli automobilisti con il cappello sono scarsi alla guida. Per convincerli che si tratta di una superstizione infondata, Topolino cede a Pippo il volante.
Dalla semplice premessa scaturisce una briosa serie di inconvenienti e guai, sviluppatisi con naturalezza.
Mi ha divertito anche l’equivoco finale con il camionista.

Fra le altre cose, si apprezza di non aver dato a Manetta il ruolo del poliziotto tonto.

PS: vedo da inducks che è stata ristampata varie volte, addirittura 4 dal 2016 a oggi. D'accordo che è bella, ma non si è un po' esagerato?

13
Sfide e richieste di aiuto / Evoluzione della gabbia
« il: Venerdì 11 Ago 2023, 15:54:42 »
In tempi meno recenti, la disposizione delle vignette nella pagine era molto più rigida. Potevano comparire qualche doppia o quadrupla ogni tanto, ma sempre rettangolare.
Oggi invece escono vignette con le dimensioni, forme, orientamenti e disposizioni più disparati.
Mi incuriosisce sapere quali fumetti hanno iniziato e diffuso questa trasformazione.

14
Commenti sulle storie / Striscia del 27/09/1945 + Re di pasticci: Strategia
« il: Mercoledì 2 Ago 2023, 23:15:45 »
Vi propongo un parallelismo tra due storie per cui autori diversi in tempi diversi hanno avuto la stessa idea.

https://inducks.org/story.php?c=YM+45-09-27
https://inducks.org/story.php?c=I+TL+2827-02



Penso che sia interessante valutare le differenze di approccio, al di là delle ovvie similitudini dovute dall’argomento.

Personalmente mi sono già fatto alcune idee: anzitutto noto un’inversione narrativa tra causa e conseguenza: mentre nella walshana è presentato prima il problema e dopo la soluzione, nella facciniana all’inizio viene introdotto un oggetto di cui solo in seguito si scopre l’utilità.
Io considero la prima più spiazzante, perché il finale arriva più velocemente. Ciò è dato non solo dalla mancanza di dialoghi, ma anche dal fatto che nella lettura l’occhio compie un unico movimento senza deviazioni, da sinistra a destra.

La mia posizione è avvalorata da un alto elemento: nella storia più vecchia la conclusione non viene anticipata. Sicuramente, lo sceneggiatore ha utilizzato questo schema (prime vignette per introdurre il problema, più ultima l’ultima che mette in campo l’’idea ingegnosa/bizzarra per risolverlo) più volte, quindi ci si poteva aspettare che anche in questa occasione sarebbe andata così, ma non era detto.
Nella vicenda successiva, invece, quando si parla dei ricci di castagne il lettore comincia già a interrogarsi sull’uso a cui saranno destinati (e ha più tempo per farlo, a causa della maggior lentezza della narrazione).
Tuttavia quest’ultimo punto può anche essere visto a favore: sebbene il lettore provi a immaginare il possibile utilizzo, difficilmente quello attuato coinciderà con quello che si era figurato. Dunque da tale prospettiva è spiazzante poiché, malgrado avessimo già degli elementi su cui ragionare, il finale è talmente stravagante che non ci saremmo mai arrivati.

Una somiglianza è invece rappresentata dall’accentuazione della comicità da parte dell’espressione dei personaggi (diverse tra loro come differenti sono essi). Da questo punto di vista vince la vicenda più moderna, non tanto perché lo sguardo di Paperoga si trova al centro della vignetta, ma per il semplice motivo che è completamente visibile, a differenza di quello di Topolino, parzialmente nascosto. In questo caso però ritrarre il personaggio frontalmente avrebbe celato gli speroni e reso la situazione poco comprensibile, perciò non si poteva raffigurarlo da altre angolazioni rispetto a quella scelta.

15
Commenti sulle storie / Alla ricerca del libro perduto
« il: Sabato 27 Mag 2023, 14:33:35 »
https://inducks.org/story.php?c=I+TSTR+29-1

Si tratta di una simpatica marconiana, incentrata sulla ricerca di un libro scritto da un antenato di Pippo, prima nella soffitta di quest’ultimo e poi tra le passate escursioni temporali.

Già l’inizio, in cui un minaccioso fumo uscente dalla casa del pippide, il quale sembra causato da un incendio, invece si scopre essere una nuvola di polvere sollevata durante la pulizia del celebre solaio, rivela lo spirito e il brio della storia.
La sceneggiatura si dimostra divertente in più punti, grazie ai dialoghi che spaziano dagli azzeccati ragionamenti pippeschi ai battibecchi con l’amico.

Sebbene sia stata creata come vicenda di raccordo, essa possiede una propria autonomia: è costituita du un inizio, uno svolgimento ed una conclusione perfettamente indipendenti, al netto di qualche piccola citazione alle avventure realizzate in precedenza. Queste ultime potrebbero essere quasi saltate e il fumetto resterebbe fruibile per se stesso; il secondo costituisce per le prime più un  seguito che una serie di interludi.

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