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Post - maryano21

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Le altre discussioni / Re:Continuity e caratterizzazioni di poco senso
« il: Giovedì 22 Ago 2024, 11:33:28 »

come ho scritto, la mia è una considerazione personale. credo che la voglia di attualizzare paperinik rendendolo più "figo" lo abbia snaturato, tutto qui. l'attuale PK non mi fa venire voglia di leggerlo. ma si tratta di punti di vista.

Secondo me, PK non è voglia di attualizzare Paperinik per renderlo "più figo". È più un dargli un diverso contesto, creargli una storia attorno e dei personaggi più realistici nella caratterizzazione e nella psiche, appunto dando un'accezione più matura a loro e ai temi trattati.
Ma Paperinik può essere figo anche da eroe, e non solo da supereroe, che sia il Paperinik, come ho già detto, eroicomico oppure vendicatore.
Ognuno a suo modo, Paperinik e PK sono belli entrambi, sta tutto al lettore preferire l'uno o l'altro, oppure tutti e due alla stessa maniera, semplicemente percependo che con PK si è voluto spaziare, e separare il Paperinik eroe dal Paperinik supereroe, che in quanto tale affronta minacce più pericolose e quant'altro.
Per concludere, anche io la penso come te! Il PK attuale non è proprio nelle mie corde.

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Le altre discussioni / Re:Continuity e caratterizzazioni di poco senso
« il: Mercoledì 21 Ago 2024, 13:53:18 »

come ho già scritto in passato, per me i  per esempio, quello di PK non è paperino. paperinik era paperino in tutto e per tutto, calato genialmente e umoristicamente in un ruolo insolito ma in situazioni coerenti al mondo dei paperi. renderlo un supereroe "commerciale" non incontra il mio gusto. altro esempio la recente fusione con il mondo marvel.

Secondo me, al tempo della nascita di PKNA, l'intenzione non era affatto quella di creare un Paperinik più "commerciale", ma più che altro di dargli un'ambientazione e delle tematiche più "mature" (e avrebbero cercato di ripetersi poco dopo con MMMM). Il fatto che abbiano scelto una connotazione fantascientifica era necessario, secondo la mia visione: proporre un Paperinik più maturo senza modificare nulla nel background avrebbe significato riproporre il Paperinik delle origini, il Vendicatore. Ovviamente, la contaminazione dai fumetti supereroistici americani c'è, anche in termini di continuity, sacrosanta su una testata come PKNA, che faceva dei personaggi e delle loro evoluzioni e sottotrame uno dei suoi punti di forza.
E te lo sta dicendo uno che in genere preferisce Paperinik (perché anche io avverto pesantemente in Pikappa la mancanza del background di Paperino, non posso farci nulla), nello specifico quello martiniano, vendicatore malizioso, senza disdegnare la sua deriva più "eroicomica" degli ultimi anni, che comunque mi diverte sempre con piacere, forse perché alla fin fine è uno dei miei personaggi preferiti.
A questo proposito, io lo considero un personaggio a parte, e la maestria autoriale sta nel dividerlo a perfetta metà tra Paperino e Paperinik, che sia la sua versione più eroicomica appunto, con la sfortuna di Paperino o la sua imbranataggine, o la sua versione più vendicativa, con la volontà di riscattarsi su Gastone e Paperone, per esempio.

Spero di essere stato chiaro nello spiegare.

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Le altre discussioni / Re:Continuity e caratterizzazioni di poco senso
« il: Mercoledì 21 Ago 2024, 08:41:23 »
tipo il ritorno di Della, tranquillamente affrontato nell'animazione delle DuckTails mentre nei fumetti, a parte qualche one page retroattiva olandese con i fratellini Donald & Della, nulla sembra portare a questo particolare 'approfondimento'. Come quello riguardante il padre dei nipotini, anch'esso collegato a Della e al suo misterioso compagno a cui neanche Don Rosa ha osato dare un volto.

A questo specifico proposito, secondo me, non ne varrebbe la pena. Io penso che oramai, arrivati alla soglia dei 90 anni di vita artistica dei nipotini, ricordando come sono stati introdotti nel cortometraggio d'esordio (sono stati affidati a Paperino per aver fatto esplodere un petardo sotto la poltrona di loro padre), sia talmente radicato il fatto che vivono con lo zio tanto da non rendere più necessario l'eventuale ripresa e approfondimento di Della e, addirittura, suo marito. Sembra un ragionamento forzato, anzi lo sarà, ma per me c'è un fondo di attendibilità. Sono d'accordo con l'evolvere nel tempo i nipotini (da pesti diventano più responsabili, da più responsabili diventano più assennati di Paperino e Paperone, e ora, anche per questioni di target editoriale, cominciano, ahimè, ad avere problemi adolescenziali), ma a mio parere reintrodurre i loro genitori, o quantomeno Della, sarebbe un'azione alquanto inutile, che non so proprio che effetto possa avere. Usando sempre la fantasia unita al realismo, consideriamo che nei fumetti non si parla mai dei "nipotini che stanno da Paperino per una settimana/un mese" o cose simili, ma proprio per questo paradossalmente si sottintende che non stiano sempre da Paperino, almeno questa è sempre stata la mia impressione.
Credo appartenga a quella categoria di impressioni "realistiche" che ti fai leggendo fumetti Disney, tra cui penso si possa far rientrare anche la questione "distanza Topolinia-Paperopoli" trattata anche in questo topic.

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Le altre discussioni / Re:Continuity e caratterizzazioni di poco senso
« il: Lunedì 19 Ago 2024, 19:37:29 »
Calma, ragazzi.
Comunque, secondo me è impossibile negare che quanto detto da Bertani nell'editoriale sia abbastanza equivocabile, o quantomeno vago, per quanto riguarda le "indicazioni" da dare agli aspiranti autori.
Condivido la tesi che intendesse stigmatizzare l'invio alla redazione di soggetti stantii, visti e rivisti.

Ma secondo me, ripeto, c'è anche un sottile riferimento al fatto che le storie di "decenni fa" fossero meno politically correct... a mio parere, qualcuno avrà inviato qualche soggetto di un bel Paperinik martiniano e diabolico vendicatore, o di un giallo scarpiano alla Kalì.

Voi che ne pensate?

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Le altre discussioni / Re:Continuity e caratterizzazioni di poco senso
« il: Lunedì 19 Ago 2024, 13:11:42 »

Non parliamo poi di quelli che insistono su quanto è brutto il Topolino di oggi, ma francamente mi sono stancato di rispondere, meglio ignorarli...

Potresti essere più specifico?
Non ce l'ho con te! :-)
Neanche con Fantasio, o a chi ha fatto critiche motivate, ma solo con chi dice che è tutto da buttare (se sono più specifico, poi mi tocca anche rispondere anche a chi voglio ignorare, quindi preferisco evitare!)...

Sisi l'avevo capito ahahah, scusa per il fraintendimento. Volevo solo comprendere che genere di critiche per partito preso venissero rivolte al nuovo settimanale.

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Le altre discussioni / Re:Continuity e caratterizzazioni di poco senso
« il: Lunedì 19 Ago 2024, 11:06:25 »

Non parliamo poi di quelli che insistono su quanto è brutto il Topolino di oggi, ma francamente mi sono stancato di rispondere, meglio ignorarli...

Potresti essere più specifico?

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Le altre discussioni / Re:Continuity e caratterizzazioni di poco senso
« il: Domenica 18 Ago 2024, 22:17:07 »
Apprezzo gli interventi di tutti, e certe volte fatico a comprenderli perché la tematica è piuttosto ambigua e dà adito a varie interpretazioni e sfaccettature di pensiero... Comunque, in generale concorderei sul delineare un'"ipocrisia" di fondo da parte della nuova direzione nel rifiutare l'"immaginario di storie di decenni fa" e poi riproporre o rivisitare i classici, uno su tutti La Spada di Ghiaccio. La questione di Gatto, invece, io sapevo fosse legata principalmente allo stile grafico, ritenuto appunto obsoleto per il nuovo corso.

A proposito di ciò, sento da tanto tempo la voglia di criticare la nuova linea grafica del giornale, che vale per praticamente tutti gli autori, salvo qualcuno (Cesarello e più o meno Maccarini, escludendo ovviamente maestri come Cavazzano e disegnatori immutabili come Guerrini).
Vi sta parlando uno che si è quasi messo a piangere quando ha incontrato Freccero a Lucca, dopo averne ammirato i disegni per anni... ma sotto la sua supervisione la redazione pullula di disegnatori identici nel tratto, e sfido a dire di no.
Confrontate Zanchi, Freccero e Baccinelli. È un trova le differenze a difficoltà estrema.

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Le altre discussioni / Re:Continuity e caratterizzazioni di poco senso
« il: Domenica 18 Ago 2024, 15:28:07 »
ma forse, ripeto, è solo una questione di politically correct, quella cui Bertani fa riferimento sottecchi.
Purtroppo non sembra così. Copio e incollo l'intera frase dall'editoriale del numero 3548, che chiama a raccolta chiunque volesse proporsi come "nuovo autore":



Certo, questo non esclude al 100% che il senso sia quello da te proposto, ma ci vuole tanta buona volontà per vedercelo.

Ho ben presente anch'io quell'editoriale, l'ho letto svariate volte proprio cercando di interpretare quella frase specifica. E mi domando, se le storie vecchie più belle sono godibilissime ancora oggi, cosa intende Bertani definendo obsolete le proposte che gli arrivano?

La cosa che sto per dire è molto forzata e me ne scuso, ma mi viene da pensare: Immaginando di essere il Maestro Scarpa, se inviassi oggi la sceneggiatura dell'Unghia di Kalì, che è un capolavoro ancora ottimamente godibile, cosa ne sarebbe sotto l'occhio di controllo della direzione attuale?

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Le altre discussioni / Re:Continuity e caratterizzazioni di poco senso
« il: Sabato 17 Ago 2024, 16:33:23 »

Sbaglia di grosso Bertani a sostenere che quelle storie rappresentino "un immaginario ... ormai poco in linea con quello attuale"

Infatti... diciamo le cose come stanno. Non dico che si tratti addirittura di una frase che voglia mascherare il dirottamento della linea editoriale su binari totalmente "nuovi" (cosa impossibile, alla fin fine), da parte di Bertani, però... Affermare cose del genere mi sembra, appunto, sbagliatissimo. Forse si riferisce (sottintendendo) al politically correct, il cui confine nelle storie di un Martina era assai labile, tuttavia non mi va proprio di definire "obsolete" (perché è quel messaggio che una frase del genere vuole far passare) le storie più vecchie, non è così! Molte storie sono ancora attualissime, anche a livello di comicità (anzi, quasi rido di più alle storie più vecchie che non a quelle di oggigiorno)... ma forse, ripeto, è solo una questione di politically correct, quella cui Bertani fa riferimento sottecchi.

Spero di essermi spiegato bene, scusate se in alcuni punti può sembrare una supercazzola.

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Le altre discussioni / Re:Continuity e caratterizzazioni di poco senso
« il: Venerdì 16 Ago 2024, 20:52:36 »
Mi fa piacere aver fatto partire un topic bello denso di risposte e soprattutto di pareri diversificati, però secondo me con questa faccenda di Topolinia e Paperopoli si sta un po' uscendo dal seminato.

Anche aldilà della questione "continuity", mi premeva più che altro sapere che ne pensaste a proposito della caratterizzazione "nuova" di alcuni personaggi. Se la trovaste giusta, fuori canone, eccetera.

Grazie ancora a tutti per il dialogo che si è creato!

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Topolino / Re:Topolino 3586
« il: Venerdì 16 Ago 2024, 18:36:27 »
Oserei dire uno dei numeri migliori dell'anno fino ad ora, storie di qualità alta.
Per me è invece uno dei numeri peggiori dell'anno, ma va bene lo stesso. >:))

Perchè?

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Topolino / Re:Topolino 3586
« il: Venerdì 16 Ago 2024, 16:53:55 »
Oserei dire uno dei numeri migliori dell'anno fino ad ora, storie di qualità alta.

Sandopaper è scritto e disegnato benissimo, nulla da dire. Poi, il tocco cromatico a tinte piatte, come qualcuno notava, è davvero di classe, e riporta ai tempi di Carpi e co. nella maniera più "potente" possibile... Complimenti!

"Topolino incontra un gatto" di Zironi è piacevolissima nella sua semplicità, come quasi tutte le storie della serie di Topolino Giramondo... Ci sono delle vignette mute con una carica emotiva incredibile, in una storia che comunque è "di poche parole". I disegni di Zironi, poi... arte pura.

La nuova dei mestieri di Paperino, di Faraci e Faccini, non delude ancora. Scrittura classica alla Faraci, comicità come piace a me (lo sketch dell'ombrello, chiuso=pioggia, aperto=sole, mi ha fatto ridere di gusto). Faccini sempre tra i miei preferiti alle matite.

Allo stesso modo piacevole è il nuovo episodio dell'accoppiata Filo-Paperoga, leggera e ben proporzionata nella lunghezza, non esilarante ma comunque molto gradevole. Il tutto, come al solito, impreziosito dai disegni favolosi di Guerrini.

Chiudono Macchetto e Mazzarello con una classica ma allo stesso modo atipica sfida Paperone-Rockerduck. Ora, chi ha letto il mio post sul topic dedicato a Macchetto sa come la penso... Mentre leggevo questa storia, arrivato alle fasi conclusive stavo già pensando a come l'avrei duramente criticata qui sul forum, perché davvero, fino alla fine sembra non avere nè capo nè coda. Però il finale la riscatta un po', mi ha fatto sorridere. Scrittura classica alla Macchetto, per fortuna non zuccherosa come al solito, comicità anche in questo caso che risponde bene agli stilemi dell'autore. Mazzarello è cambiato tantissimo sotto la supervisione Freccero (ci sarebbe da parlarne, ma non è questo l'ambito), e profondamente migliorato appunto. Sa disegnare bene, ma non rientra certo tra i miei preferiti.

Nel complesso, ribadisco: fino ad ora uno dei numeri migliori dell'anno!

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Le altre discussioni / Re:Continuity e caratterizzazioni di poco senso
« il: Giovedì 15 Ago 2024, 13:00:02 »
Forse ti troveresti meglio a leggere i Grandi Classici oppure a recuperare numeri del passato. Se leggi da 12 anni c'è tutta la produzione antecedente il 2010 che rispecchia i tuoi canoni.

Salvo solo Casty e Gervasio (che però stanno cominciando anche loro a partire: il primo con gli spiegoni, il secondo con la psicologia da telenovela sudamericana). Almeno disegnano bene. Cavazzano è sempre bravo, ma qui parlo delle storie, non dei disegni.

Su Casty non sono molto d'accordo, alla fin fine se prendo in esame le mie storie preferite scritte da lui (Gli Ombronauti, I Boglins, per dirne due), gli spiegoni ci sono sempre stati. Sulla Spectralia ti posso dare ragione, anche io ho sentito una certa pesantezza nelle spiegazioni, talvolta prolisse, cosa che non avevo mai avvertito nelle altre sue storie, tra cui quelle che ho anche citato.
Disegni sempre molto puliti, tranquilli, mi verrebbe da dire "acqua e sapone", e migliorati per quanto riguarda fondali e quant'altro.

Su Gervasio personalmente nulla da dire, per me anzi è cresciuto molto con Fantomius (ne ho parlato in questo stesso topic, se non erro in pagina 1), e se rimane su questa linea, per me equilibrata, solo complimenti.
I disegni sono belli, anche se qualche vignetta lascia a desiderare, per proporzioni o mal collocamento dei personaggi negli scenari.

Cavazzano è calato, non mi reputo certo un esperto ma vedo che il tratto è diventato più "sbrigativo" (sicuramente c'è qualche termine migliore, ma ora non mi sovvengono). Però rimane uno dei miei disegnatori preferiti, azzarderei a dire il migliore di sempre: nel suo periodo d'oro, perfezione assoluta.

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Le altre discussioni / Re:Continuity e caratterizzazioni di poco senso
« il: Martedì 13 Ago 2024, 09:42:22 »
Forse ti troveresti meglio a leggere i Grandi Classici oppure a recuperare numeri del passato. Se leggi da 12 anni c'è tutta la produzione antecedente il 2010 che rispecchia i tuoi canoni.

Infatti, comunque ho il volume 312 dei Grandi Classici (maggio 2013) che dal mio punto di vista fu abbastanza fortunato per le storie (Topolino Corriere dello Zar e Topolino fra le stelle, per citarne 2), e anche molti numeri di anni e anni fa (anni '80 soprattutto). In più avrei Io Topolino, Io Paperino (edizioni nuove cartonate), la Deluxe di Casablanca, tra le altre cose.

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Le altre discussioni / Re:Continuity e caratterizzazioni di poco senso
« il: Lunedì 12 Ago 2024, 23:16:30 »
Quindi né tu né maryano21 comprate più il Topo?
Io ogni settimana da 12 anni. Sinceramente spesso negli ultimi tempi ho sentito che qualche numero non valesse i soldi, ma compro per un'esigenza, quasi... Non di collezionismo, sia chiaro, semplicemente sono troppo affezionato al settimanale. Infatti, in quanto a collezione delle altre testate Disney faccio proprio pena.

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