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« il: Venerdì 2 Apr 2021, 00:07:14 »
Propongo la mia opinione senza spoiler.
Cosa è successo in un anno? La pandemia, ok. Stiamo chiusi in casa, ok. E poi? E poi abbiamo trovato in fumetteria/edicola/online la nuova run di PK. Da Novembre 2019 a novembre 2020 io penso ci sia stato qualcosa che non somigliava per nulla a PK, che ormai tutti noi conosciamo e abbiamo imparato a distinguere da ciò che è canonico e che fa parte della Saga.
E poi, e poi? E poi ci siamo fatti sentire e siamo stati ascoltati: a marzo arriva una ventata d'aria fresca che ci risolleva dal putridume cui eravamo abituati in precedenza.
Sisti compie un mezzo miracolo cercando di risollevare le sorti della run, aggiustando dove poteva quel che veramente non andava in precedenza. Una storia che scorre molto bene, e dove le citazioni al mondo PKNA-PKNE non sono buttate a caso: ogni personaggio ha il suo ruolo e quello mantiene. Si vede nettamente che chi l'ha scritto lo conosce da una vita...
Inoltre, porgo anche i miei ringraziamenti a Pastrovicchio per aver disegnato in maniera chiara quello che in precedenza Vian mi stava complicando (e il problema all'origine era Lavoradori, really?). Visualizzazioni spettacolari, scene che tengono il ritmo narrativo, personaggi chiari e comprensibili, oltre al fatto che anche qui stiamo parlando di qualcuno che sa come è fatto PK, perché ha lavorato alla sua plasmazione in passato, e quindi si riprende la scena di diritto.
Ammetto: avrei sempre voluto rileggere i vari volumi una seconda, una terza, una quarta volta per capire le difformità tra essi e spiegare la storia. Ma ormai abbiamo capito che la storia comincia alla fine del terzo volume, e che questo quarto spiega bene dove si vada a parare.
Una storia ben scritta, che sa tenere incollati per le sue 44 pagine, che sa appassionare i PKers, che ci riporta alla mente che in realtà PK non è mai finito, ma era semplicemente andato in vacanza. Con questo volume, finalmente, ho capito dove la storia voleva andare a parare, spiegata in maniera chiara, senza citazioni farlocche, senza battutine futili, senza personaggi presi a sproposito e messi in primo piano per niente (sì, parlo dei PKorps), con PK e la sua missione ben chiari e definiti.
Il volume può essere promosso singolarmente, posso dargli comunque un voto nettamente più alto degli altri.
E qui viene la nota dolente: nel complesso della run, la trama ancora non si sviluppa adeguatamente, ancora si arranca (e siamo al quarto volume, a 9 capitoli... insomma, dai). Proprio qui sarebbe necessario mantenere il livello di concentrazione massima che il quarto volume ha mostrato di avere, cercare di andare al punto e spiegare bene quale sia il focus.
Non voglio togliere nulla al quinto volume, ma se non si manterrà questo livello l'insufficienza non sarà evitabile.
Ma per il momento mi godo questo piccolo capolavoro che mi dà comunque fiducia su un ritorno degno per PK (sperando che anche ai piani alti - sì, anche al 151° - capiscano come procedere per il recente futuro).
Mi accodo a Garalla e a Zotnam: Bentornato, vecchio mantello tarlato.