Buongiorno a tutti. Oggi pubblico la recensione di una storia italiana da quanto ho visto ricercata da molti collezionisti e amatori che desiderano perlopiù ammirare gli arcaici disegni di Luciano Bottaro alle prese con la prima storia con Topolino protagonista.
TOPOLINO E IL PIPPOGALLO (http://coa.inducks.org/story.php?c=I+AO+54050-A)
Voto: 9
(http://outducks.org/webusers/webusers/2009/05/it_ao_54050b_001.jpg)
Luciano Bottaro, nel 2006 a Reggio Emilia, ricordava questa storia come scadente e non degna di nota, scoraggiando quindi gli eventuali cacciatori di questa rarità.
Effettivamente, Bottaro era molto critico con se stesso, e forse provava una sorta di disagio per i suoi disegni, sicuramente arcaici ma già espressivi.
Il Pippo di Bottaro non è ancora quello di TOPOLINO E LA DINAMITE VERDE (http://coa.inducks.org/story.php?c=I+TL++177-A) (1957) e TOPOLINO E LA FEBBRE DEL FIENO (http://coa.inducks.org/story.php?c=I+TL++168-B): lui e Topolino sono ancora un misto di Gottfredson e del Bill Wright dei comic books (su cui questi era "sbarcato" già da qualche anno), cosiccome gli Avvoltoi, cioè i compari di Gambadilegno che sembrano venuti fuori dalla ciurma di TOPOLINO E L'ISOLA DELLA MORTE (http://coa.inducks.org/story.php?c=YM+062). Comunque la visualizzazione "balzana" di Pippo in un certo modo già prelude alle interpretazioni grafiche successive.
TOPOLINO E IL PIPPOGALLO, a differenza di quanto diceva Bottaro, merita. In particolare, può forse considerarsi la terza (o quarta, dato che non ho cognizione di quale sia l'approccio narrativo di TOPOLINO NELLA VALLE DELL'INCANTO) storia in cui Martina abbandona la formula narrativa colma di invenzioni bislacche e demenziali che ancora caratterizzavano, ad esempio, TOPOLINO E IL RE DELLA LUNA (http://coa.inducks.org/story.php?c=I+TL+++90-A) dello stesso anno. Intendiamoci, in IL RE DELLA LUNA Topolino si pone in modo scientifico di fronte alle indagini di turno, ma nella stessa storia sono presenti: un viaggio spaziale in condizioni improbabili, una sosta sulla Luna con risvolti improbabili e un popolo cartoonesco, mentre sappiamo che a lungo andare le avventure a Topolinia scritte dal Professore cercheranno di svelare i meccanismi - anche fantascientifici - tenendo sempre piantati i piedi per terra.
La prima storia di Guido Martina costruita in modo assolutamente razionale è forse TOPOLINO E IL PESCE CANNIBALE (http://coa.inducks.org/story.php?c=I+AO+54014-A).
Abbiamo la prima volta (ritengo, stando alla cronologia delle sue storie) in cui viene menzionata la dicitura bis-bis-bis: in un flash-back nel Medioevo, infatti, compare l'an-an-an-an-antenato Pippo Pappo (il primo parente di Pippo nominato da Martina dovrebbe essere lo zio Calibano di TOPOLINO E IL COBRA BIANCO), fornaio che vendeva le sue seducenti torte sia al popolo che ai cavalieri, come si vede nell'ottimo splash-panel dell'avventura.
Solo che Pippo, nel leggere la ricetta del suo famoso antenato, non si accorge che la parola "migliore" ("farina di migliore qualità") si è mezzo cancellata a causa dell'usura cui il materiale è andato soggetto, quindi anziché farina, nella torta mette come ingrediente la farina di... miglio! Topolino ne è quasi avvelenato, mentre Pippo, cibatosi esclusivamente di queste torte per giorni e giorni - lui organismo superiore -, assume la favolosa facoltà di poter parlare con gli uccelli.
Questo aspetto un po' fantasioso della storia è al servizio della trama gialla: gli uccelli fanno capire a Pippo che un tizio è tenuto prigioniero di alcuni delinquenti nella fantomatica Isola del Convegno. Altri non sono che Gambadilengo e soci, che vogliono far confessare al loro prigioniero il nascondiglio di un tesoro.
Il tutto quasi si trasforma in una storia di pirati da Isola del Tesoro, con avventure sull'isola, un'anatra compiacente (Serafina) che sembra il Brutto Anatroccolo del famoso cortometraggio Disney, un alter ego di Yellow Beak affarista e traditore, pericolose termiti e un Gambadilegno monco.
Come curiosità: il fatto che Topolino dice "Possibile che la farina di miglio la si adoperi per le torte dei cristiani?"(ovviamente più riferito alla comunità occidentale che all'orientamento religioso) e il fatto che, nonostante si capisca benissimo che i complici di Pietro sono 3, ne vengono sempre visualizzati solo 2.
Pippo pretende di poter parlare con gli uccelli anche in TOPOLINO E IL PIRANKA KUKA BARUKA (anche in quest'ultima si ciba di miglio).
Grande finale, con la casa di Pippo assediata poiché i concittadini vogliono utilizzare le sue torte per ammazzare topi, formiche, scorpioni (gechi, immagino!) e zanzare.
Nota di merito anche per la vignettona dell'attacco delle anatre all'elicottero di Topolino e Pippo.
L'Albo d'Oro su cui la possiedo è difficile da trovare a poco prezzo. Spero che possiate leggerla a breve sui Grandi Classici. Mi sono affrettato a recensirla perché così Barone Bombastium può inserirla nella lista di storie da consigliare a Boschi.
Ah dimenticavo: Martina non perde occasione di esibire un annuncio in rima, in particolare l'invito di messer Pippo, al popolo, a mangiare le sue torte: Avanti avanti, madonne e cavalieri - furfanti e paltronieri! - Correte alla mia porta - per acquistar la torta - fragrante e saporita - delizia della vita!
Qui sotto, un bello scorcio del giardino di Pippo. La macchia sinistra indica la... vetustà dell'albo ( ;D ).
Siccome le recensioni mi vengono bene... E siccome sono rimasto affascinato dal progetto MADOP, dopo consulto con Barone Bombastium, ho avuto il via libera per recensire una storia che quando la lessi per la prima volta mi colpì tantissimo (giugno 1988).
Essa è:
[size=12]NONNA PAPERA E LA POMATA SEGRETA[/size]
[size=11]Link INDUCKS: http://coa.inducks.org/story.php?c=W+WDC+125-04
Codice Storia: W WDC 125-04
Protagonista: Nonna Papera
Pagine: 8
Layout: 4 righe per pagina
Personaggi: Ciccio, Gambadilegno, Gas, Giac, Nonna Papera, Zio Paperone [show character portraits]
Scrittore: ?
Disegno: Bob Moore
Data di prima pubblicazione: feb 1951
Data prima pubblicazione in Italia (e relativo albo): 8 aprile 1951 (Albi Tascabili di Topolino #144)
Io questa storia l'ho conosciuta leggendo Il Tascabilone #6 del giugno 1988 e devo dire che da subito rimasi affascinato da alcuni particolari:
1) non conoscevo Gas e Giac;
2) mai avrei pensato di vedere Gambadilegno a Paperopoli!
Ero bambino e quindi certe cose vanno a me perdonate.
Subito va notato che nella versione di Il Tascabilone #6 ci sono degli adattamenti comuni ad altre storie, cioè il titolo stampato su pagina introduttiva (riproduzione della copertina di "Albi tascabili di Topolino"?) e che, quindi, scompare lo splash panel con la storia che parte dalla seconda vignetta dove il baloon contiene un riassunto della battuta dello splash panel e la battuta della vignetta originale.
La storia inizia con Nonna Papera che scopre che le hanno consegnato una bottiglia di latte per errore (interessante notare come il nome della latteria scritta sul telone del furgone sia da noi "Latteria Stella" ed in Spagna [vedi allegato] essa sia "Blanca & Pura"). Nonna Papera protesta, mostrando, quindi, al venditore il prodotto (diversi secchi) che Ciccio aveva appena munto dalla mucca Beatrice. Solo che Ciccio ha munto Panna, invece che latte! Il venditore spiffera tutto a Paperone che quando vede presentarsi a lui Gambadilegno in cerca di lavoro mette in atto un diabolico piano: carpire il segreto di Beatrice. Gambadilegno si reca alla fattoria e vede Ciccio che dipinge la stalla. Spacciandosi per il Pittore Giotto spedisce Ciccio in città dicendogli che avrebbe avuto un enorme successo. Calata la notte Nonna Papera ha sempre più forte il dubbio di conoscere il personaggio che si è intrufolato nella fattoria e lo ricorda come ricercato per diversi furti (galline, vacche, anatre, etc...) e capisce che egli è Gambadilegno. In quel momento Nona Papera sente il muggito di Beatrice, che Gambadilegno stava rapendo. Ancora in camicia da notte e con archibugio in mano Nonna Papera corre in soccorso di Beatrice ma Gambadilegno riesce ad impossessarsi dell'archibugio con la recita della vittima. Ciccio, tuttavia, non si è recato in città (perché: "troppo faticoso dipingere in città") e lancia un vaso che stordisce Gambadilegno. In quella sbuca Paperone che ad una seccata Nonna Papera spiega che egli voleva carpire il segreto di Beatrice. Nonna Ppapera, a quel punto, è felice di svelare a Paperone che è merito di Gas e Giac se Beatrice produce panna. Infatti Beatrice assiste ogni giorno a due spettacoli di varietà dei due simpatici e scaltri topi.
Al di la di tutto Bob Moore disegna un Gambadilegno davvero cattivo e spietato e con disegni essenziali (sebbene manipolati, togliendo diversi particolari di contorno)caratterizza davvero molto bene i personaggi. Le loro espressioni sono da manuale (soprattutto quando arrabbiati). Il formato che ho sottomano (striscia su 2 righe) rende i disegni ancora più interessanti e rende ancora più fascino a questa bellissima storia. [/size]
Ce l'ho ( ;D ).
Da segnalare Gambadilegno che nell'originale è chiamato da Paperone "Black Pete" come PAPERINO E L'ORO DEL PIRATA, e - cosa di cui mi accorgo solo adesso - alcune pose dei Paperi mi richiamano alla mente i paperi di Mario Sbattella.
E poi Pete che chiama Gus "hick hired" ( ;D ) = "buzzurro bracciante".
Nell'originale al posto di "Giotto" c'è "Rembrunt".
Altra particolarità: la storia è di produzione incerta. Sull'Inducks è segnata come appartenente al filone delle storie prodotte per lo Studio Disney, ma invece del codice d'ordinanza (es.: S 79004) ne ha uno diverso, S AT 229-A; altre storie condividono la stessa sorte, e le trovate qui (http://coa.inducks.org/simp.php?d1=&d2=&d4=S+AT&creat=&exactpg=&kind=0). Invece, se guardiamo il codice sulla prima tavola italiana, notiamo che si legge I-229-A: è un errore dell'Inducks, oppure davvero la storia è stata prodotta per gli studi oltreoceano e il codice stampato è errato? Aspettiamo un intervento di un filologo che sappia darci una risposta.
La storia è marcata con il codice S AT 229-A in quanto non conosciamo il suo codice ufficiale dello Studio Program, e i codici S AT XXX, S TL XXX, ecc indicano proprio questo: si tratta di una storia dello Studio Program, di cui non sappiamo il codice, ma che è stata stampata per la prima volta su AT (o su TL), così da poterle "legare" alle altre apparizioni della storia apparse in giro per i mondo (o ristampate in Italia).
Il fatto che sulla pagina iniziale appaia il codice I non è molto significativo, in quanto il discriminante dovrebbe essere chi paga la storia, e in questo caso non è stata la Mondadori (titolare dei diritti Disney all'epoca), ed è probabilmente un errore della redazione.
- Paolo
Di S TL non ne esistono più, evidentemente sono state tutte identificate negli ultimi anni, mentre di S AT ce ne sono ancora un po':
http://coa.inducks.org/simp.php?d1=&d2=&d4=S+AT&creat=&exactpg=&kind=0
L'appuntamento di oggi è con la deboluccia School Days, e... c'è poco da dire.
DONALD DUCK IN "SCHOOL DAYS" (http://coa.inducks.org/story.php?c=W+WDC++37-02) (1943), in Italia PAPERINO E I BRAVI SCOLARI:
(http://outducks.org/us/wdc/037/us_wdc_037_02_001.jpg
)
Per recensire questa storia la fonte su cui mi baso non è il nostrano Albo d'Oro del '48 ma proprio l'originale numero di Walt Disney's Comics and Stories su cui uscì nel lontano 1943 negli Stati Uniti, Paese in cui non venne più ristampata. Anche in Italia sin dalla prima uscita non è più stata ristampata (stranamente neppure in un'Albo della Rosa), quindi dubito che la vedremo sui GCD, a meno che la pubblicazione non spenda il denaro per ridurre le tavole per adattarle al formato di GCD.
Bè, SCHOOL DAYS è una storiella che, a guardarla, mi sembrava migliore, invece presenta le solite birbonate dei Tre Nipotini che alla fine si trasformano in motivo di orgoglio: quando marinano la scuola i 3 costruiscono un meraviglioso aeroplanino col quale vincono il model plane contest innalzando il buon nome della Central School (la scuola dove vanno). Ma cosa succede alla fine?... Succede che Paperino - che come al solito all'inizio della storia rinfacciava ai Nipoti il loro cattivo comportamento nelle aule scolastiche e si disperava per tale situazione innalzandosi al ruolo di educatore spirituale - alla fine per imbranataggine ne combina una delle sue mandando a monte il buon nome dei Ducks.
Però dobbiamo anche tenere conto che questi moduli erano utilizzati fra le prime volte nei comic books.
Peculiare è in questa storia il fatto che, dato che i Nipotini combinano in classe troppe marachelle, Donald si dispera poiché questo incide sul buon nome dei Duck, che così verrebbe irrimediabilmente infamato.
Unica sequenza veramente divertente è quando Paperino, convinto che la maestra abbia detto il falso sui suoi nipoti, si reca in classe constatando che in effetti l'aula non potrebbe essere più silenziosa di così. La maestra annuisce fino a quando svela a Paperino (che in questa storia risulta presbite) il segreto della classe silenziosa: quel giorno QQQ sono assenti.
Certamente la storia (provate a paragonare i disegni di questa storia con quelli de L'ORO DEL PIRATA: il disegnatore è il medesimo) - ma siamo sicuri che lo sceneggiatore sia veramente Jack Hannah? - non si può paragonare alle baruffe domestiche orchestrate con venature sociologiche da Barks di lì a poco, né col sublime umorismo della martiniana PAPERINO E LA SCUOLA DEGLI ENIGMI (http://coa.inducks.org/story.php?c=I+TL++222-B), un capolavoro del fumetto comico italiano.
Comunque, una storia che è utile per gettare uno sguardo su quelli che erano gli inizi della fortunata testata WDC&S.
Di ben altra pasta saranno le storie le cui recensioni ho in cantiere.
Come già specificato, ho l'albo originale. Chiunque ha curiosità su quest'albo (il numero 37 (http://coa.inducks.org/issue.php?c=us/WDC++37#02)) non faccia complimenti! Chiedete pure! Anzi, se proprio volete fare i complimenti, potete farlo, io non insisto ;D , comunque poi chiedete quel che volete.
Io segnalo che nell'albo è presente la terza apparizione del cugino Cosimo, un racconto in testo (http://coa.inducks.org/story.php?c=W+WDC++37-06) che segue passo passo il corto DONALD DUCK AND THE GORILLA e, infine, un più elaborato raccontino in testo (http://coa.inducks.org/story.php?c=W+WDC++37-22) con protagonista un ragazzino di colore. E all'interno del racconto chi c'è? Un personaggio pippoide!
(http://img22.imageshack.us/img22/1866/pippoide.png
)
Se volete sapere qualcosa in più, sono a disposizione.
Lo so, avrei potuto accennare quest'ultimo elemento nell'altro topic, ma giacché era in argomento tanto vale non sprecare 2 post.
Ho modificato or ora l'incipit. Avevo scritto in quel modo perché inizialmente avevo progettato di dedicare il post a 2 storie.
Davvero interessante. Puoi dirci magari sotto spoiler cosa c'era nel baule del parente di Pippo che i due Clown gli portano a casa? :)
Nella storia di Pabian è un doppione della chiave ;D
Grazie, era un particolare che mi incuriosiva molto ;)
Davvero interessante. Puoi dirci magari sotto spoiler cosa c'era nel baule del parente di Pippo che i due Clown gli portano a casa? :)
Nella storia di Pabian è un doppione della chiave ;D
Comunque ho chiesto a chi di dovere se va bene la proposta da me esposta nella risposta all'iniziativa madopista. Sarebbe una cosa utilissima e non mi pare ci sia nulla di male.
La prossima storia che recensirò sarà A LONG DAY FOR A SHORT KNIGHT (http://coa.inducks.org/story.php?c=W+MMIFA+1-06) (1957), storia mai ristampata nello stivale.
Lo dico perché così i madopisti evitino di recensire proprio questa ;)
Ho aggiunto nel mio post-recensione i link ai posti ove è disponibile l'albo con la storia al momento. Per chi la cerca caldamente, dateci un'occhiatina ;)
Ottimo post ! Che hai postato pure sul blog ;)
Certo che disegna veramente bene , Tenas!! ;)
Acc! Sono l' unico a cui piacciono 'sti disegni ??? :-/