Spendo due parole di elogio per l'Almanacco Topolino 23, che ho apprezzato molto.
Le due storie italiane di apertura sono gradevoli, poco ristampate e hanno sullo sfondo il tema della pesca, stigmatizzato dalle politiche attuali nei fumetti Disney. Nelle tavole iniziali della prima vediamo un Paperone 100% martiniano che non si farebbe scrupoli a spese di un animale spiaggiato.
Il nuovo capitolo dei
diari di Paperone ci porta a -1 per essere in pari con la serie, a meno di ulteriori capitoli prodotti dal prolifico Korhonen.
A sorpresa, non lo reputo la migliore storia dell'albo, ma "Amelia e l'ossessione monetaria" di Erickson e Jippes. Belle anche le one page di Gentina.
Chiude il volume una delle
3 avventure di Biancaneve scritte e disegnate da Pier Carpi e De Vita Senior, irristampata da 53 anni. Purtroppo è la versione rimontata a 3 strisce degli Albi della Rosa, suppongo per irreperibilità dell'originale. Poichè l'Almanacco è praticamente l'unico spazio in edicola adatto a storie a 4 strisce, avrei preferito vederla nei Grandi Classici come la precedente "I 7 nani e l'infuso delle 7 erbe", e in questo numero se possibile avrei messo "Biancaneve e l'isola del castigo", assente dalle pubblicazioni da 48 anni.
Buoni i redazionali di contorno di Travaglini, con cui ho scoperto che nel 2019 Dark Horse ha pubblicato negli USA un adattamento di Biancaneve scritto da Cecil Castellucci e disegnato da Gabriele Bagnoli, inedito in Italia e non registrato su Inducks, da cui sono molto incuriosito perchè è raccontato in soggettiva dalla protagonista.