Incredibilmente per la prima volta da eoni Topolino mi è arrivato martedi
Per quanto riguarda la storia di Casty sono d'accordo con il commento di luciochef. É una bella storia, sia chiaro, però gli manca quel qualcosa per renderla indimenticabile. Qualche pagina in più non avrebbe fatto male.
Si parte in apertura con la storia di CastySpoiler: mostra
L'inizio e la parte centrale della storia sono stati costruiti in modo godibile e con un giusto crescendo di emozioni (bella la "presa" di Pippo a pag. 24)
ma poi si arriva in maniera troppo rapida e forse "banale" alla risoluzione dell'episodio.Questi sono stati i due tempi del mio pensiero. E mentre tutti praticamente concordiamo sull'inizio ed il continuo, ti spiego nel dettaglio i miei dubbi sul finale.
Doppio Segreto finalmente ci ritroviamo (sottofondo dei duelli Western... SmZorro )Continua la sublime musica da duello (https://www.youtube.com/watch?v=MsMLaFZEIqE)! 8)
Capisco la scarsa fantasia, cosa di cui ti autoimputi, ma da un lettore raffinato come te non mi sarei aspettato tale "invettiva" (detto ovviamente con spirito e simpatia ;) )
Le storie si guardano con occhi diversi, con gusti diversi e con "fantasie" diverse.
Sia io che Sir Top de Tops (che mi sembra ricordare sia uno dei maggiori ammiratori di Casty in generale) abbiamo avanzato dei dubbi non per "mortificare" la verve creativa di Casty, ma proprio perché riconosciamo la sua grandezza !L'inizio e la parte centrale della storia sono stati costruiti in modo godibile e con un giusto crescendo di emozioni (bella la "presa" di Pippo a pag. 24)ma poi si arriva in maniera troppo rapida e forse "banale" alla risoluzione dell'episodio.Questi sono stati i due tempi del mio pensiero. E mentre tutti praticamente concordiamo sull'inizio ed il continuo, ti spiego nel dettaglio i miei dubbi sul finale.
1) Una spezzacuori, che viene così riconosciuta e fortemente temuta da Topolino stesso, con poteri mistici tenta di irretire lo straniero ma a cui il nostro eroe resiste e scappa in appena 4 tavole (da quando lei dice "Sono io la tua unica amica" a quando dice "Come osi non innamorarti di me ?")
2) Al fatto che dopo 50 anni (non ore, anni...) di inspiegabile mancanza di coraggio, nei quali aveva demandato ad altri di mettere una pezza ai suoi "guai", il pittore Crunch decida di giungere alla villa proprio quando questa è abitata da Topolino e risolve un mistero talmente spettrale e insolubile semplicemente dimostrando il proprio buonumore e la felicità raggiunta con la moglie.
3) E poi se è così sicuro che queste felici emozioni "sono fissate sulla tela per sempre" (cosa che afferma dopo pochi istanti e senza arrivarci con argute indagini o altro....) perché non aveva pensato a porvi rimedio prima visto che a detta di sua moglie "vivono in una casetta IN paese" (e non IN UN paese che farebbe immaginare una destinazione più lontana o sperduta...) lasciando che questi dipinti "maledetti" potessero rovinare l'esistenza ai successivi acquirenti ?
Le mie rimostranze, parlo a titolo personale, sono dovute alla certezza che Casty avrebbe potuto delineare meglio queste pieghe della storia. Proprio perché riconosciamo tutti la sua estrema bravura e maestria.
E, vi prego, non venite a dirmi cose del tipo che si voleva lasciare spazio all'immaginazione del lettore o altre stramberie simili....
Storia magnifica dalla prima all'ultima tavola. E che disegni! Pagina 32, wow! Dipendesse da me le farei disegnare tutte a lui le sue storie.
Dunque, amico mio, quelle due cosine lì, dobbiamo in effetti immaginarle!Sui "buchi narrativi" ci sono arrivato da subito a capire quali fossero e come poterli riempire con la mia immaginazione.
Le storie si guardano con occhi diversi, con gusti diversi e con "fantasie" diverse.Quindi ognuno può trarre le proprie conclusioni.
Riguardo questo Topolino n.1 in omaggio a chi regalerà un abbonamento di un anno ad un amico, dall'enfasi con la quale lo descrivono, sembrerebbe essere diverso dagli altri usciti precedentemente in diverse occasioni: una edizione unica, mai vista, una riproduzione anastatica fedelissima... in pratica le stesse caratteristiche dei numeri usciti in passato ma con una differenza (in negativo): una numerazione posticcia a piè di pagina delle 300 copie edite per l'occasione (in quella della pubblicità c'è una striscetta bianca con scritto 'copia n.16'). Sinceramente preferisco le copie anastatiche precedenti: quantomeno non avevano questo optional non proprio originaleTutto qui? Ero convinto si trattasse di una ristampa con costina gialla con numero (per poterlo rendere simile alla maggior parte dei numeri come 'look').
Ho letto che qualcuno ci ha visto un po' Dorian Gray, qualcun'altro lo stile di Tim Burton. Io ho subito pensato a Hitchcock, visto che Casty nella parte iniziale cita a più riprese "Gli Uccelli". Il nome della cittadina è ovviamente ispirato alla Bodega Bay del film, la casa isolata sull'altra sponda del lago rispetto al villaggio è identica a quella dove vive Mitch, il protagonista. Per non parlare delle cornacchie che "importunano" Topolino e Pippo.
Casty ci trasporta nelle torbide sofferenze degli amori non corrisposti, di chi viene lasciato e non sa dare un nuovo significato alla propria vita. Sofferenze ben rappresentate da questi dipinti tetri e inquietanti: quando siamo tristi e depressi è il mondo intorno a noi a scolorire.E, come la protagonista del quadro, queste persone sono spesso incattivite, loro malgrado, da questi sentimenti negativi di tristezza e depressione dovuti ad amori non corrisposti o ad improvvisi abbandoni
Forse è questa maledetta attesa spasmodica da una storia all'altra di Casty che ci rende super attenti e ipercritici anche nei confronti di ciò che è da promuovere con lode?Mutuando la celebre frase che Zio Ben riservo' ad un giovane Peter Parker : "Da grandi competenze derivano grandi aspettative".....
la casa dei dipinti che fingono è senza dubbio piacevole e dagli spunti interessanti, credo tuttavia sia una di quelle storie cui probabilmente avrebbe giovato molto una estetica forte e particolare per restare bene impressa nell’immaginario, in breve un disegnatore più votato al bizzarro e al surreale
la casa dei dipinti che fingono è senza dubbio piacevole e dagli spunti interessanti, credo tuttavia sia una di quelle storie cui probabilmente avrebbe giovato molto una estetica forte e particolare per restare bene impressa nell’immaginario, in breve un disegnatore più votato al bizzarro e al surreale
Non saprei. Solitamente chi ha un tratto più 'estremo' finisce quasi sempre ad esasperare il tono, rendendolo più paradossale e comico/grottesco che creepy. Penso a Intini, a Picone, a Lavoradori...
Questa è una storia dal sapore gotico, elegante ed austero. Personalmente avrei faticato a leggerla con uno stile grafico troppo surreale.
Ti dirò, forse fra i disegnatori in scuderia avrei visto bene Roberto Vian (alla X-Mickey, per intenderci). O un Celoni (non è una caso che abbia illustrato la trilogia gotica di Enna), o un Mottura. Al massimo un Faccini, ma pur sempre accostandosi a Casty.
Il fatto che una storia venga ideata, sceneggiata e disegnata dallo stesso autore, a me ha sempre ispirato una sorta di fiducia: non necessariamente in termini di qualità, ma quantomeno in termini di 'fedeltà' rispetto all'idea.
Sul momento lo avevo pensato anche io, pero rileggendo la storia mi sono accorto cheEd è un peccato perché Casty notoriamente studia a fondo le sue storie proprio per evitare buchi narrativi, inoltre le atmosfere spettrali hanno il loro effetto.Spoiler: mostra
Era dal n. 2000 del 1994 anni che non compravo un Topolino.Caspita! Allora devi recuperare le altre storie di Casty che ti mancano...
Era dal n. 2000 del 1994 anni che non compravo un Topolino.Caspita! Allora devi recuperare le altre storie di Casty che ti mancano...
Era dal n. 2000 del 1994 anni che non compravo un Topolino.Caspita! Allora devi recuperare le altre storie di Casty che ti mancano...
Certo, sto pensando di acquistare il cofanetto in due volumi.
Ma anche nella "Platinum Edition" (che ho) qualche storia di Casty c'è mi pare.
La valenza positiva di questo numero è tutta data dalla bella storia di Casty giacché le rimanenti vicende sono praticamente illeggibili a partire dalla storia del Bassotto trasformista che mi fa rabbrividire a pensare che sul topo negli ultimi 25 anni ci possa essere stato qualcosa di pure peggio.
Una storia, quella di Casty, ben congeniata e disegnata magnificamente, caso unico nel topo di questa settimana.
Unico neo: la petulante rampogna che Topolino fa a Pippo sull'uso della fionda per scacciare le cornacchie, una concessione troppo esplicita alla linea editoriale da ecologismo isterico che mi irrita.
Era dal n. 2000 del 1994 anni che non compravo un Topolino.
Zio Paperone e il criptodeposito come fa a essere illeggibile?
In ogni caso Topolino ha sempre rispettato molto gli animali, non vedo cosa ci sia di petulante nel fatto che non voglia vederli colpiti. Ed è una caratteristica che Casty evidenzia spesso. Ma già parlare di ecologismo isterico non è proprio il massimo.
Ho votato anch'io e ho dato tre stelle.
Perché, se è vero che la storia di Casty è molto bella, il resto per quel che sono le mie corde è praticamente nullo.
E facendo una media ho pensato che 3 stelle possano andare.
Poi perché leggo che il tratto di Casty sarebbe "vintage"?
E' così che si deve disegnare, gli altri disegni di questo numero sono paciughi tra i quali farebbe bella figura persino il Giancarlo Gatti degli anni '70.
Sono disegnacci alla Lostaffa.
A meno che non si intenda per "vintage" "ben disegnato come un tempo".
Allora sì.
I disegnacci per me sono quelli di PeregoSe parli di Giuseppe Perego, concordo col fatto che magari non abbia un tratto - diciamo - 'epico', ma personalmente i suoi disegni mi hanno sempre fatto divertire, nel senso che li trovo di una comicità unica. Per dire, mi fanno ridere soltanto a guardarli, anche senza leggere i balloons! I suoi personaggi - e mi riferisco soprattutto ai paperi - hanno uno stile comico innato e mi fa piacere quando in qualche raccolta ritrovo qualcuna delle storie disegnate da lui.
E sono d'accordo a definire vintage il tratto di Casty, non mi sembra un marchio infamante.Infatti non lo è per niente, anzi! A me piace molto come tratto.
Non ho dato 5 stelle (che è il massimo) a questo numero, perché allora a numeri come questi:
https://inducks.org/issue.php?c=it%2FTL++789
https://inducks.org/issue.php?c=it%2FTL++800
Quante ne dovrei dare?
Così...pescandone due a caso degli "anni belli" senza troppa attenzione.
Io invece, pescando a caso nei numeri degli ultimi tre anni, non ne trovo per niente di così belli. Fare raffronti qualitativi con numeri di cinquant'anni fa credo abbia poco senso, perlomeno nell'ottica della recensione settimanale.
Se poi si allarga il discorso agli interi 70 anni di storia del settimanale, lì bisogna poi andare molto sul soggettivo (e inevitabilmente anche sull'aspetto nostalgico e dei gusti personali, che chiaramente incidono molto quando si tratta di gradire o meno una determinata cosa).
Per dire, per quel che mi riguarda i due numeri che tu hai citato per me sono dimenticabili: su 7 storie 5 sono brevi straniere abbastanza insulse (disegnate anche con un tratto che tutto è tranne che accattivante) e solo 2 su 7 sono storie degne di nota. Quindi io leggendo un numero così oggi non darei più di 3 stelle, se le storie principali fossero dei capolavori, altrimenti neanche quelle. Ed è esattamente quello che faccio quando incontro, ancora oggi numeri con la struttura portante su una o due storie e il resto riempitive più o meno dimenticabili.
Questo invece è un numero che mi ha lasciato pienamente soddisfatta. Se non do 5 stelle qui, allora davvero non saprei a chi darle.
più qualche storiella americana quantomeno non assurda e pulitamente disegnata (migliore comunque dell'analoga storia "Miao" di questo numero), non so proprio più che dire.Ma infatti non c'è molto da dire, basta ricordarsi che le opinioni e i gusti sono belli proprio perchè vari. :)
Non ho dato 5 stelle (che è il massimo) a questo numero, perché allora a numeri come questi:Darei un 3 al primo, giusto per Paperinik e Cimino (il resto è inguardabile e irricordabile, a partire dalla copertina!), e 2 al secondo (ed è pure generoso)!
https://inducks.org/issue.php?c=it%2FTL++789
https://inducks.org/issue.php?c=it%2FTL++800
Quante ne dovrei dare?
Così...pescandone due a caso degli "anni belli" senza troppa attenzione.
Però se si inizia a teorizzare il relativismo spinto della serie "i gusti sono gusti e non si discutono" allora si possono anche chiudere i forum di discussione.Beh, anch'io ho abbastanza letture sulle spalle per potermi permettere di dire forte e chiaro che le storielle intermedie dei due topolini che hai citato sono delle sonore brutture.
Se tra Mozart e Jovanotti è solo una questione di gusti, allora perché esiste la critica?
Se uno Schifano e un mio scarabocchio hanno la stessa valenza artistica cosa ne parliamo a fare?
In realtà, la percezione soggettiva va nutrita ed alimentata in un continuo processo di arricchimento degli strumenti di giudizio.
Se io pensassi di avere gli stessi strumenti di Sgarbi per giudicare un dipinto sarei un presuntuoso, perché quel tipo di percezione non l'ho mai alimentata e quindi non sono in grado di discettarne con quella "ragion veduta" che in tal campo mi manca.
Però, e questo non me lo toglie dalla testa nessuno, ho abbastanza letture alle spalle per potermi premettere di dire forte e chiaro che una storia come quella del "trasformista" è una sonora bruttura.
Beh, anch'io ho abbastanza letture sulle spalle per potermi permettere di dire forte e chiaro che le storielle intermedie dei due topolini che hai citato sono delle sonore brutture.
Come la mettiamo, allora, in questo caso? :)
Non esistono gli "anni belli", non sono mai esistiti! MAI!
Beh, anch'io ho abbastanza letture sulle spalle per potermi permettere di dire forte e chiaro che le storielle intermedie dei due topolini che hai citato sono delle sonore brutture.
Come la mettiamo, allora, in questo caso? :)
La mettiamo che, per quanto non siano memorabili quelle antiche storielle sicuramente puerili, hanno almeno il merito di non avere un disegno caotico e chiassoso come quelle attuali che proprio da fastidio alla vista.
Sentirsi dare dell'ignorante da uno che non compra Topolino da ventisei (!) anni e che, nonostante questo, si dà un sacco di arie da Grande Esperto, è quantomeno singolare! ;DNon esistono gli "anni belli", non sono mai esistiti! MAI!Perbacco che affermazione col petto in fuori che si direbbe non ammettere repliche...
Certo che ci sono le "Golden Age", nella nona arte come in tutte le altre.
Negarlo significa semplicemente non saperlo.
Désolé.
Beh, anch'io ho abbastanza letture sulle spalle per potermi permettere di dire forte e chiaro che le storielle intermedie dei due topolini che hai citato sono delle sonore brutture.
Come la mettiamo, allora, in questo caso? :)
La mettiamo che, per quanto non siano memorabili quelle antiche storielle sicuramente puerili, hanno almeno il merito di non avere un disegno caotico e chiassoso come quelle attuali che proprio da fastidio alla vista.
Perbacco che affermazione col petto in fuori che si direbbe non ammettere repliche...
Opinione tua. Negarlo significa semplicemente non volerlo ammettere.
Désolée.
Forse vent'anni fa avrei scritto anch'io le stesse cose di MarioCX perché se c'è una cosa che abbiamo in comune è l'ammirazione per le sceneggiature e i disegni degli autori fra i '60 e i '70 (chiamati non a caso "Anni d'Argento" nel nostro volumone 'Topolino 3000' che includeva il periodo 1963-1978). Se c'è una cosa che ci differenzia è che Mario, se ho capito bene, ha terminato di leggere Topolino con il n. 2000 del 1994...
Sentirsi dare dell'ignorante da uno che non compra Topolino da ventisei (!) anni e che, nonostante questo, si dà un sacco di arie da Grande Esperto, è quantomeno singolare! ;DLeggo solo ora questa discussione, ma non posso fare a meno di rispondere. Prima di tutto, vorrei esprimere la mia stima per Mario CX: che compri o no Topolino da 26 anni, frequenta come me questo forum praticamente dagli albori, e posso confermare che è un grande esperto, o almeno questa è l'impressione che io ho sempre avuto.
Comunque, basta così: tra le altre cose, siamo ampiamente fuori tema...
Questa discussione è molto interessante e vorrei dire la mia opinione al riguardo.Sicuramente questa tendenza di cui parli è una dinamica realmente esistente, non ci piove.
Innanzitutto, credo che non esistano "anni belli" quanto piuttosto anni dove abbiamo talmente apprezzato alcune cose, che siano film, fumetti o cartoni animati, che a distanza di anni riteniamo capolavori assoluti, pur se non privi di difetti, e che, soprattutto, tendiamo a gonfiare in qualsiasi confronto con opere moderne.
credo invece che alcune volte si possa parlare di -bei tempi- in alcune pubblicazioni quando cioe´c , erano migliori disegnatori e autori rispetto a quelli contemporanei
Questa discussione è molto interessante e vorrei dire la mia opinione al riguardo.Sicuramente questa tendenza di cui parli è una dinamica realmente esistente, non ci piove.
Innanzitutto, credo che non esistano "anni belli" quanto piuttosto anni dove abbiamo talmente apprezzato alcune cose, che siano film, fumetti o cartoni animati, che a distanza di anni riteniamo capolavori assoluti, pur se non privi di difetti, e che, soprattutto, tendiamo a gonfiare in qualsiasi confronto con opere moderne.
Ma allo stesso tempo gli "anni belli" esistono, e ripeto, non è una questione di oggettività statistica, quanto di categoria storico-critica.
Che nella Letteratura Latina gli anni di fine Repubblica/età di Augusto siano un'età aurea rispetto ai secoli successivi è una realtà acclarato, ma di certo non esiste una formula matematica che lo stabilisce in maniera oggettiva. Altrettanto per quanto riguarda la Letteratura Italiana delle Tre Corone rispetto magari a quella del '500, e qui la cosa è ancora meno oggettiva, ma normalmente sui manuali trovi affermazioni di questo genere.
E' anche una questione di "comodità" per maneggiare meglio in sede storico-critica una mole di materiale vasta ed eterogenea. Perché rifiutare per il Fumetto Disney che (grazie a Dio) rientra nel suo piccolo, secondo me, nella tipologia di materiale di cui parlavo poc'anzi, una categoria che va bene per opere di ben altro spessore - come ho visto fare a molti anche con una certa veemenza pure in un altro topic?
E comunque il discorso sulla soggettività delle opinioni è veramente ridicolo, se dovesse fondarsi tutto su quello non si discuterebbe più niente. Bisogna trovare un giusto equilibrio. Ma è ovvio che quando faccio delle ipotesi critiche sono più o meno convinto di quello che dico, e cerco di convincere anche l'altro. E quell'altro mi risponderà portando avanti le proprie argomentazioni. E da questa discussione magari cambiamo entrambi un poco le nostre posizioni rispetto al punto di partenza e ci arricchiamo entrambi e anche tutti quelli che leggono la discussione. Ma se a inizio discussione uno viene a dirmi "sono i miei gusti personali e tu non puoi farci nulla", questa muore sul nascere e ne perdiamo un po' tutti. Queste cose che sto dicendo sono in realtà banali, e credo siano alle fondamenta stesse dell'esistenza di un forum. E le ho imparate (anche) proprio frequentando questo forum qui. E mi stupisce vedere come utenti anche di vecchia data le abbiano in parte perse di vista.
Più in generale, estendendo il discorso ad ogni forma d'arte, per me ogni prodotto è figlio della sua epoca e in quanto tale trovo impossibile paragonare oggettivamente cose che, per quanto appartenenti alla stessa categoria, sono il frutto di periodi artistici e storici completamente differenti tra di loro.