Topolino 3547 è già disponibile il sabato prima della sua uscita in edicola?È quello che mi stavo domandando anch'io.
L'unica limitazione riguarda gli utenti di livello "Bassotto", che non possono aprire nuovi thread relativi a Topolino Libretto: data l'importanza di quest testata, i thread ed essa relativi vengono aperti solo dagli utenti più esperti (al proposito, si vedano le regole per aprire un nuovo thread su una qualsiasi pubblicazione.
Ah, toglietemi una curiosità: dove si può leggere il regolamento?Qui trovi tutte le informazioni da sapere sulle regole del forum:
Grazie. :-)
Scusate non lo sapevo.Addirittura! E' normale che all'inizio si possano fare degli errori.
Non pubblicherò più sul Papersera. :ashamed2:
Scusate ma qua c'è scritto "Il consiglio (non è un obbligo!) che mi sento di dare ai nuovi iscritti, in special modo se molto giovani, è di frequentare per un minimo di tempo il forum lurkando, ossia leggendo i messaggi già inseriti nelle varie sezioni dagli altri utenti, senza farsi prendere dalla smania di intervenire a raffica e/o a sproposito, giusto per capire di cosa si parla ed in quali termini lo si fa."Al punto 2a, appena sotto al paragrafo che hai riportato, viene precisato quanto segue:
Quindi non è tra le regole da rispettare. Forse però avete ragione sul pubblicarlo un po' dopo. Magari il Martedì.
Grazie. ;)
2a. Nella sezione "Le pubblicazioni" un nuovo thread può venire aperto per descrivere una nuova pubblicazione solamente quando si dispone del fascicolo, e il primo messaggio della discussione deve contenere l'indice della pubblicazione in oggetto, possibilmente (ma non obbligatoriamente) corredato dei link verso il COA e di un'immagine della copertina.
il regolamento consente di aprire il topic solo se si ha in mano il volume (vuoi mai che succeda un altro caso pippo reporter)
Certo, prima di lunedì (agli abbonati in cui arriva in quel giorno - a me è capitato rarissimamente)
Si riferisce al caso ipotetico per cui una storia (o, nell'esempio stesso citato da paolobar, una copertina) annunciata in precedenza non venga pubblicata la settimana successiva.il regolamento consente di aprire il topic solo se si ha in mano il volume (vuoi mai che succeda un altro caso pippo reporter)
Puoi rinfrescarmi i ricordi? A cosa ti riferisci?
Eppure proprio oggi mi è arrivato il 3547 ma non ancora il 3546 (in genere arrivano in coppia quando il precedente è in ritardo) che ho solo come variant. Ho postato Editoriale e Anteprima 3548 nel topic TSA ;DCerto, prima di lunedì (agli abbonati in cui arriva in quel giorno - a me è capitato rarissimamente)Fantascienza pura, Cornelius!!! ;D
Letto solo il finale della spada di ghiaccio.
Mi è piaciuto il PLOT TWIST finale, scritto bene e preparato altrettanto bene nel corso della storia. Dopo due puntate opache il finale a mio avviso la risolleva.
Tuttavia mi pare che troppe cose rimangano un po' appese e non spiegate. Chi ha prodotto la neve rossa? In che modo doveva esplicitarsi l'annientamento dell'Argaar? Perché Pippo che ha portato la spada di Ghiaccio in giro manco fosse un portachiavi (o un medaglione, vedi il re dei Giganti) stavolta non la può(che poi sta spada di ghiaccio nella roccia non l'avevo apprezzata nemmeno l'altra volta)?Spoiler: mostra
Insomma una serie di questioni lasciate indietro. Alcune più fondamentali di altre, ma che nel complesso già alla prima lettura mi hanno fatto storcere il naso, tant'è che sono tornato anche indietro per assicurarmi che non mi fossi perso il punto in cui questa cosa veniva spiegata.
E spreriamo che dopo altre tre puntate di nulla cosmico la tortura alla leggenda perfetta della spada di ghiaccio sia definitivamente conclusa , ma ci credo poco ,figurarsi se il direttore telenovelas non insiste .
Letto solo il finale della spada di ghiaccio.Da uno sceneggiatore che ha il compito di controllare le sceneggiature altrui ci si aspetterebbero lavori con meno cose lasciate al caso, e invece Nucci casca spesso in questo errore (forse è per questo che le sue storie migliori restano quelle di Hatequack). In ogni caso concordo sulla riuscita del plot twist, e in generale questo terzo episodio è indubbiamente migliore da leggere e scritto meglio, ma non può salvare l'intera storia, almeno non con così tante cose non spiegate.
Mi è piaciuto il PLOT TWIST finale, scritto bene e preparato altrettanto bene nel corso della storia. Dopo due puntate opache il finale a mio avviso la risolleva.
Tuttavia mi pare che troppe cose rimangano un po' appese e non spiegate. Chi ha prodotto la neve rossa? In che modo doveva esplicitarsi l'annientamento dell'Argaar? Perché Pippo che ha portato la spada di Ghiaccio in giro manco fosse un portachiavi (o un medaglione, vedi il re dei Giganti) stavolta non la può(che poi sta spada di ghiaccio nella roccia non l'avevo apprezzata nemmeno l'altra volta)?Spoiler: mostra
Insomma una serie di questioni lasciate indietro. Alcune più fondamentali di altre, ma che nel complesso già alla prima lettura mi hanno fatto storcere il naso, tant'è che sono tornato anche indietro per assicurarmi che non mi fossi perso il punto in cui questa cosa veniva spiegata.
E spreriamo che dopo altre tre puntate di nulla cosmico la tortura alla leggenda perfetta della spada di ghiaccio sia definitivamente conclusa , ma ci credo poco ,figurarsi se il direttore telenovelas non insiste .
Tuttavia mi pare che troppe cose rimangano un po' appese e non spiegate.
Però così mi pare pure troppo comodo, bravi tutti a scrivere una storia se tanto puoi pure evitare di spiegate quanti dettagli ti pare. Cioè, si, concordo che spesso certe cose non hanno necessariamente bisogno di essere spiegate, in questo caso specifico per esempio la neve rossa la accetto per quello che è, un modo per dare uno specifico tono alla vicenda. PeròTuttavia mi pare che troppe cose rimangano un po' appese e non spiegate.
non credo sia necessario che tutto debba avere una spiegazione... alcune cose possono tranquillamente restare alla fantasia del lettore (o magari essere riprese in futuro in eventuali nuove storie)
una storia può evere intenti molto differenti, così come una fiaba si propone educare con del sottotesto in un contesto fantastico e magari irrazionale, un giallo invece si basa su meccanismi a incastro che devono avere una logica e coerenza... quindi qual era lo scopo di Nucci con questa storia? :-)
Per chi apprezza la parte storico-geografica del cammino di Cornelius, la fattoria si trovava lungo il fiume Mahoning, nell'attuale Ohio, a non molta distanza dalla città di Youngstown (il cui nome mi sembrava di buon auspicio per le sorelline e i fratellini di Marmotta), sorta poco dopo il 1796. Sono dettagli che non inserisco nelle storie per non appesantirle, ma tengo a che il realismo di fondo sia davvero tale.Apprezziamo, eccome! :D
A questo riguardo perciò anch'io mi sono fatto qualche domanda sull'età di Nonno Tom e dando per assunto che nella storia di Cimino, a guerra d'Indipendenza conclusa, fosse un giovanotto abbastanza adulto da prendere in moglie la sua Caterina, m'è parso credibile pensare che nel 1804 avesse fra i cinquanta e i sessant'anni, che considerando che l'aspettativa di vita d'allora era di 49,2 bastano a reputarlo un'anziano, ancorché in forma. Magari ho forzato un pochino la mano, però non di tanto e vi ringrazio d'aver accettato la licenza narrativa.Ho già detto chi se ne frega e lo ripeto!
Quanto al viaggio del Fondatore, vorrei portarlo avanti per il giusto numero d'episodi senza farlo diventare una vicenda infinita. In queste storie iniziali c'erano cose da raccontare, ma anche se siamo ancora all'inizio del percorso, nella mia visione - sempre per amor di realismo - non tutta la traversata della nazione può essere segnata da eventi memorabili ogni cinquanta chilometri.Attendo ansiosamente tutti gli episodi futuri, tanti o pochi non importa!
Se una volta raggiunto Fort Duckburg vi sembrerà che io abbia trascurato qualche passaggio essenziale, troverò il modo di rievocare anche quelli. Magari con un Cornelius non più giovane, che in una sera d'inverno li ricorda per figli e nipoti... in un Racconto intorno al fuoco.Posso dire solo una cosa: :heart: :heart: :heart:
Grazie davvero, come sempre.Grazie a te, e ancora complimenti! :-)
Quanto al viaggio del Fondatore, vorrei portarlo avanti per il giusto numero d'episodi senza farlo diventare una vicenda infinita. In queste storie iniziali c'erano cose da raccontare, ma anche se siamo ancora all'inizio del percorso, nella mia visione - sempre per amor di realismo - non tutta la traversata della nazione può essere segnata da eventi memorabili ogni cinquanta chilometri. Se una volta raggiunto Fort Duckburg vi sembrerà che io abbia trascurato qualche passaggio essenziale, troverò il modo di rievocare anche quelli. Magari con un Cornelius non più giovane, che in una sera d'inverno li ricorda per figli e nipoti... in un Racconto intorno al fuoco.Sicuramente interessanti queste ipotesi di continuare il racconto della vita di Cornelius fra la 'diretta' del tempo e la memoria storica di un personaggio più anziano. Tra i racconti 'diretti' che vedono il presente come tempo 'naturale' mi piacerebbe leggere anche una serie (magari la seconda) sui primi anni di Paperopoli, sulle difficoltà di dare vita ad una comunità che, almeno nella narrazione donrosiana, era una enclave prima inglese e poi del privato cittadino americano Coot all'interno di un vasto territorio inizialmente spagnolo e poi messicano (dal 1821) per diventare statunitense nel 1848.
Solamente per amore di discussione, mi sono fatto anch'io due calcoli: la guerra di indipendenza è durata dal 1775 al 1783; ipotizzato che Tom si sia arruolato a 15 anni (che mi sembrano già tanti), possiamo dire che fosse nato nel 1760 o giù di lì, quindi nel 1804 avrebbe avuto circa 45 anni: non pochi sia per essere nonno che per essere "vecchio" in quell'epoca, ma decisamente troppo pochi per avere una nipotina come Greta...Sì, ho fatto lo stesso calcolo, e se ci sta che a 45 anni o poco più (la storia arriva sino alla primavera del 1805) Tom e la moglie sembrino dei 60enni ingrigiti, cosa abbastanza normale date le condizioni in cui si viveva all'epoca, non c'è alcun modo di spiegare l'età di Greta, almeno 15enne.
... che però, non è detto che sia effettivamente la figlia di un suo figlio: potrebbe essere anche la figlia di un fratello (magari, proprio del bambino che aiuta sua mamma nell'immortale storia di Cimino)! Dopotutto, è normale che il patriarca della famiglia sia chiamato nonno da tutti i parenti, e comunque potrebbe esserlo davvero di uno dei bambini piccoli che si vedono nella storia...Per quanto molto forzata questa sembra in effetti la sola spiegazione logica. D'altra parte l'intera famiglia dei paperi chiama Elvira "nonna" (a volte lo fa anche Paperone), quindi non sarebbe una novità.
Onestamente non mi sono posto questo specifico problema, tuttavia ho trovato diverse fonti (facciamo finta che la questione sia davvero storica) che vogliono Cornelius nato circa nel 1790. Così ho scelto di farlo nascere con più precisione nel 1788, che quadra con i guai della famiglia Van Coot con la marina inglese che intercetta la nave di Jeroen nel primo episodio (per via delle ex colonie americane, ma anche perché la Repubblica delle Sette Province da cui provenivano è stata in guerra con la Gran Bretagna fino al 1784/85). come pure con i successivi rivolgimenti nelle suddette Sette Province. Da questo punto di vista, spostare in avanti la faccenda di un decennio non avrebbe funzionato.Chiedo ancora all'ottimo Sisti perché non ha invece pensato a trasformare i molti nipoti di nonno Tom in figli: in fin dei conti nelle storie precedenti sono esplicitamente presentate molte famiglie del tipo genitori-figli (e non zii/nonni-nipoti), a partire da quella dello stesso Cornelius, e non penso ci sarebbe stato un veto se "nonno Tom" fosse diventato "papà Tom".
Chiedo ancora all'ottimo Sisti perché non ha invece pensato a trasformare i molti nipoti di nonno Tom in figli: in fin dei conti nelle storie precedenti sono esplicitamente presentate molte famiglie del tipo genitori-figli (e non zii/nonni-nipoti), a partire da quella dello stesso Cornelius, e non penso ci sarebbe stato un veto se "nonno Tom" fosse diventato "papà Tom".
Mi permetto, se vorrà rispondere, di chiedergli quanti episodi abnia previsto ad oggi, salvi allungamenti.
Mi permetto, se vorrà rispondere, di chiedergli quanti episodi abnia previsto ad oggi, salvi allungamenti.
Mi scuso, ma a questo riguardo preferirei non scoprire ancora le mie carte, almeno fino a che non le avrò definite bene e saranno state approvate.
E c'è anche una foto di lui da giovane in una vignetta. Senza dubbio uno dei cenni di continuity più colti, geniali e allo stesso tempo discreti che siano mai stati fatti di questi tempi. Che fuoriclasse, Sisti.Magari non foto, "miniatura". Siamo pur sempre a inizio '800, oltretutto con la "foto" risalente ad almeno 25-30 anni prima.
E c'è anche una foto di lui da giovane in una vignetta. Senza dubbio uno dei cenni di continuity più colti, geniali e allo stesso tempo discreti che siano mai stati fatti di questi tempi. Che fuoriclasse, Sisti.Magari non foto, "miniatura". Siamo pur sempre a inizio '800, oltretutto con la "foto" risalente ad almeno 25-30 anni prima.
(in alternativa: c'è in giro un antenato di Copernico?)
Questo anche per smentire una vecchia narrazione che, per quanto donrosiana, non mi ha mai convinto: è cioè che la Paperopoli del 1902 (quella in cui Paperone e le sorelle arrivano per la prima volta) fosse formata da 'quattro case in croce' (come dice uno zione piuttosto perplesso). Possibile che la città fondata da Coot dopo quasi un secolo fosse solo un villaggetto? Tutto l'800 trascorso con due corse all'oro (considerando anche quella del Klondike) ha prodotto solo questo? Se vogliamo anche un demerito per lo stesso fondatore che sembra non essere stato in grado di fare di più, nonostante il lungo tempo trascorso e le varie occasioni 'aurifere' avute (sebbene la seconda immagino se la sia persa per ovvie ragioni di 'mortalità' che dovrebbero farlo arrivare almeno al 1870 circa)
Questo grande sviluppo che Don Rosa fa iniziare solo dopo l'arrivo di Paperone ed è dovuto soprattutto a lui (nel trentennio 1902-1930) viene concentrato dal pur bravo Kari Khoronen (nei Diari di Paperopoli) nel solo biennio 1902-1903, al punto che lo stesso zione, tornato in loco l'anno dopo, non riconosce più quel villaggio che si è trasformato in una metropoli in pochissimo tempo e non certo grazie a lui. Entrambe queste narrazioni non mi convincono e il prosieguo della saga di Cornelius potrebbe essere l'occasione per raccontare lo sviluppo di una città più aderente ai fatti reali accaduti in quella zona durante il XIX° secolo.
Sarebbe anche interessante capire quanti abitanti abbia Paperopoli oggi.Questo anche per smentire una vecchia narrazione che, per quanto donrosiana, non mi ha mai convinto: è cioè che la Paperopoli del 1902 (quella in cui Paperone e le sorelle arrivano per la prima volta) fosse formata da 'quattro case in croce' (come dice uno zione piuttosto perplesso). Possibile che la città fondata da Coot dopo quasi un secolo fosse solo un villaggetto? Tutto l'800 trascorso con due corse all'oro (considerando anche quella del Klondike) ha prodotto solo questo? Se vogliamo anche un demerito per lo stesso fondatore che sembra non essere stato in grado di fare di più, nonostante il lungo tempo trascorso e le varie occasioni 'aurifere' avute (sebbene la seconda immagino se la sia persa per ovvie ragioni di 'mortalità' che dovrebbero farlo arrivare almeno al 1870 circa)
Questo grande sviluppo che Don Rosa fa iniziare solo dopo l'arrivo di Paperone ed è dovuto soprattutto a lui (nel trentennio 1902-1930) viene concentrato dal pur bravo Kari Khoronen (nei Diari di Paperopoli) nel solo biennio 1902-1903, al punto che lo stesso zione, tornato in loco l'anno dopo, non riconosce più quel villaggio che si è trasformato in una metropoli in pochissimo tempo e non certo grazie a lui. Entrambe queste narrazioni non mi convincono e il prosieguo della saga di Cornelius potrebbe essere l'occasione per raccontare lo sviluppo di una città più aderente ai fatti reali accaduti in quella zona durante il XIX° secolo.
L'idea delle quattro case è estrama, ma che fosse abitata da poche migliaia di persone prima dell'arrivo di Paperone è plausibile. Per esempio Eureka che si trova nella stessa zona dove sorgerebbe Paperopoli nel censimento del 1900 aveva 7000 abitanti e oggi sono in 26000. Oppure per esempio San Diego, dal censimento del 1880 contava circa 2600 abitanti e nel decennio successivo era salito a 16000 a causa dell'arrivo della ferrovia transcontinentale e dagli investimenti di qualche magnate. Ora conta più di 1.3000.000 abitanti.
Fonte: wikipedia inglese
L'idea delle quattro case è estrema, ma che fosse abitata da poche migliaia di persone prima dell'arrivo di Paperone è plausibile. Per esempio Eureka che si trova nella stessa zona dove sorgerebbe Paperopoli nel censimento del 1900 aveva 7000 abitanti e oggi sono in 26000. Oppure per esempio San Diego, dal censimento del 1880 contava circa 2600 abitanti e nel decennio successivo era salito a 16000 a causa dell'arrivo della ferrovia transcontinentale e dagli investimenti di qualche magnate. Ora conta più di 1.3000.000 abitanti.Eureka è rimasta una cittadina piccola per cui nel paragone con Paperopoli (oggi metropoli 'milionaria') è sicuramente più calzante l'esempio di San Diego che però si trova molto più a sud, al confine col Messico. Personalmente ho sempre preferito la comparazione con San Francisco, sia per posizione geografica che per storia, visto che la città della baia iniziò ad espandersi proprio dopo la corsa all'oro del 1849 che interessò la parte settentrionale dello stato che, nei nostri comics, corrisponde al Calisota.
Fonte: wikipedia inglese
Considerando che la Corsa in questione avviene fra il 1848 e il '55, il periodo 1850-60 dovrebbe essere proprio quello del grande sviluppo. Una eventuale ipotetica decadenza potrebbe esserci nella parte finale del XIX° secolo, con un Cornelius ormai passato a miglior vita e magari proprio per l'assenza del suo fondatore, diventato nel tempo una figura 'emerita' di riferimento, anche prima della sua dipartita, nessuno è stato capace di risolvere alcune situazioni negative.Sì, così sarebbe perfetto. E la dipartita di Cornelius giustificherebbe ulteriormente una forte decadenza.
Certo, una città comunque sviluppatasi, può ridursi all'inizio del '900 a 'quattro case in croce'?Sì: https://it.wikipedia.org/wiki/Bodie
Le ghost town del West legate a specifiche miniere che una volta esaurite... Però io mi riferivo a grandi città sulla costa non legate ad una specifica attività commerciale ma con una economia variegata ed eterogenea. Per quanto possano anch'esse attraversare dei periodi meno floridi, credo sia raro che scompaiano quasi del tutto. Tuttalpiù restano dei centri piccoli, poco abitati, come nel caso di Eureka ricordato da Andy che da 6.000 anime nell'800 è arrivata oggi a 25.000: da borgo a cittadina.CitazioneCerto, una città comunque sviluppatasi, può ridursi all'inizio del '900 a 'quattro case in croce'?Sì: https://it.wikipedia.org/wiki/Bodie
io mi riferivo a grandi città sulla costa non legate ad una specifica attività commerciale ma con una economia variegata ed eterogenea.Sei tu che hai legato lo sviluppo di Paperopoli alla corsa all'oro:
Personalmente ho sempre preferito la comparazione con San Francisco, sia per posizione geografica che per storia, visto che la città della baia iniziò ad espandersi proprio dopo la corsa all'oro del 1849 che interessò la parte settentrionale dello stato che, nei nostri comics, corrisponde al Calisota.Se poi vogliamo pensare che Paperopoli abbia avuto altri "motori" di espansione economica oltre a quello della corsa all'oro, ci sta tranquillamente, ma se si vuole giustificare l'aspetto che ha nella storia di Don Rosa sembra più plausibile che esaurita questa corsa non sia rimasto molto per tenere in piedi una città di media grandezza. Si può ipotizzare che Paperopoli, essendo sulla costa, fosse diventata un importante nodo di scambio per il trasporto e il commercio dell'oro pur non avendo miniere nelle immediate vicinanze (a differenza di Bodie) e che finito questo specifico commercio sia stata soppiantata, come nodo di scambi commerciali, dalla vicina San Francisco.
Per cui in una storia geo-politico-economica disneyana ci sta che Duckburg abbia avuto un notevole sviluppo nella seconda metà dell'800
Certo ma non solo. Non possiamo paragonare una città della costa con altre nel deserto o isolate fra le montagne. Queste ultime avranno sicuramente maggiori rischi di scomparire o ridimensionarsi una volta estinta la loro unica (per quanto pregiata) fonte di sviluppo. Soprattutto in un periodo in cui i collegamenti ferroviari erano nel loro boom iniziale e strettamente legati a valide ragioni di espansione: se una zona risultava poco appetibile, veniva 'bypassata' mentre una città portuale con più possibilità di movimenti economici aveva valide ragioni per essere ben collegata anche via terra.io mi riferivo a grandi città sulla costa non legate ad una specifica attività commerciale ma con una economia variegata ed eterogenea.Sei tu che hai legato lo sviluppo di Paperopoli alla corsa all'oro:
i piccoli mostri che accerchiano Pippo menestrello (per intenderci i "conigli mannari") sono uguali uguali a quelli che Jeff Smith creò in Bone.