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Post - Paolo

Pagine: [1]  2  3  ...  372 
1
Topolino / Topolino 3536
« il: Venerdì 19 Apr 2024, 18:57:57 »
Recensione Topolino 3536


Una suggestiva copertina di Andrea Freccero, comprensiva della corretta versione del tartan del clan McDuck, ci introduce a quella che è la storia principale del numero, Zio Paperone e la prova di scozzesità, opera di Vito Stabile e Libero Ermetti, responsabili rispettivamente della sceneggiatura e dei disegni di questa ennesima storia basata sul passato di Zio Paperone. Ma non temete, non è la solita strizzatona d’occhio a Don Rosa che punta semplicisticamente a soddisfare le manie dei fan, si tratta invece di una buona storia, con i temi usualmente cari allo sceneggiatore (l’approfondimento del lato emotivo di Paperone, i riferimenti alle opere di Rodolfo Cimino e di Don Rosa, l’affiatamento nella famiglia dei paperi, solo per accennare ai principali), un ritmo narrativo sufficientemente dilatato, così come ormai lo standard del settimanale negli ultimi tempi, e i disegni moderni e allo stesso tempo morbidi e puliti di Ermetti, che forse paga la godibile pulizia del suo tratto con una perdita di espressività dei personaggi, raffigurati in pose spesso simili, e in un’ambientazione che ritengo avrebbe richiesto anche qualche espressione più matura, più “sporca” se non nei volti dei protagonisti, almeno in quelli dei personaggi di contorno.

 
La sala del castello nella versione di Don Rosa… le dimensioni contano!

Sempre molto godibili però i suoi primi piani frontali, con una sorta di look-in-camera che avvicina il personaggio al lettore, l’organizzazione della tavola, che si avvale in più di un’occasione di sfondi che superano i limiti della consueta gabbia per riempire la pagina come fossero un affresco sullo sfondo (si veda a tal proposito la tavola con il castello a pagina 21 e la “donrosiana” di pagina 47). A voler cercare difetti, stonano forse le proporzioni della sala grande del castello, apparentemente molto più modesta di quella vista in The Last of the Clan McDuck a sua volta ripresa dalle tavole di Foster per il suo Prince Valiant.

 La storia-evento dell’estate, Operazione Zeus, prosegue con Flashback, una puntata dedicata al coinvolgimento del lettore nella soluzione dell’enigma più che all’avanzamento della trama, cosa che si riscontra anche nel nostro forum a giudicare dal numero di commenti relativi alla soluzione dell’enigma presenti nella discussione dedicata al numero in questione. È anche questa una lettura piacevole, non appesantita dagli inevitabili vincoli dovuti al concorso e che dedica ben 17 pagine sulle 22 totali alla ricostruzione di quanto avvenuto a Rebus, in una lunga sequenza che riesce a trasmettere il senso di ansia, indecisione e insicurezza provati dall’enigmista, davvero un buon lavoro di sceneggiatura (Marco Gervasio) e disegno (Emmanuele Baccinelli). Taccio sulla risoluzione dell’enigma, sapendo che “Un aiuto verrà sempre dato al Papersera, lettore, a chi lo richiederà!” (semicit.)

 
Per citare un video di musica pop anni Ottanta: “Who can it be now?”



 Un po’ forzata la storia Bertie McGoose e il torneo del Gran Mogol (sceneggiatura di Davide Aicardi e disegni di Massimo Fecchi), dove sembrerebbe che le Giovani Marmotte affidino al vincitore di una serie di gare tra due semi-esordienti nientemeno che il ruolo di Gran Mogol, nonostante l’esistenza di Marmotte più alte in grado come ad esempio il “giudice osservatore della sfida”. Storiella semplice, che forse riesce ad interessare i lettori più giovani, “sacrificando” però ben 24 pagine del settimanale per un finale poco sorprendente.

 
Servirà parecchia fortuna per indovinare tempo e luogo in mezzo all’Adriatico!

Curiosamente, anche la puntata precedente della serie Topolino e la via della Storia” era stata commentata dal sottoscritto nella recensione settimanale, e ribadisco quanto secondo me sia stata penalizzata dall’irregolarità della pubblicazione, quasi fosse un romanzetto d’appendice a puntate da utilizzare alla bisogna come tappabuchi, quando invece è proprio la dinamicità dell’avventura con gli avanti-indietro nel tempo a richiedere a gran voce tutt’altro ritmo di lettura (ricordiamoci che è iniziata a fine aprile!). Ritengo che l’impegno di Artibani e Perina avrebbe meritato miglior fortuna. Niente di epocale, per carità: la stessa coppia di autori ci ha abituato a ben altro, mentre quest’avventura ha i suoi difetti, in particolare mi sembra che si concluda in maniera rapida ed in violazione di ogni calcolo delle probabilità con il ripescaggio in mare di Topolino da parte del triremi romano (triremi del quale peraltro, non si capisce la disposizione dei remi stessi, misteriosamente “fusi” con lo scafo in posizioni improvvisate). Rimane comunque valida per l’excursus storico-geografico nella Puglia dell’anno 109 d.C. dando modo all’autore romano di portare nel fumetto la storia dell’antica Roma, una delle sue grandi passioni.

 In conclusione, finalmente un numero che sembra provare ad interrompere la serie “non brillante” infilata nei mesi estivi!



Voto del recensore: 3.5/5
Per accedere alla pagina originale della recensione e mettere il tuo voto:
https://www.papersera.net/wp/2023/09/04/topolino-3536/


Ora è possibile votare anche le singole storie del fascicolo, non fate mancare il vostro contributo!


2
Topolino / Topolino 3536
« il: Venerdì 19 Apr 2024, 18:12:48 »
Recensione Topolino 3536


Una suggestiva copertina di Andrea Freccero, comprensiva della corretta versione del tartan del clan McDuck, ci introduce a quella che è la storia principale del numero, Zio Paperone e la prova di scozzesità, opera di Vito Stabile e Libero Ermetti, responsabili rispettivamente della sceneggiatura e dei disegni di questa ennesima storia basata sul passato di Zio Paperone. Ma non temete, non è la solita strizzatona d’occhio a Don Rosa che punta semplicisticamente a soddisfare le manie dei fan, si tratta invece di una buona storia, con i temi usualmente cari allo sceneggiatore (l’approfondimento del lato emotivo di Paperone, i riferimenti alle opere di Rodolfo Cimino e di Don Rosa, l’affiatamento nella famiglia dei paperi, solo per accennare ai principali), un ritmo narrativo sufficientemente dilatato, così come ormai lo standard del settimanale negli ultimi tempi, e i disegni moderni e allo stesso tempo morbidi e puliti di Ermetti, che forse paga la godibile pulizia del suo tratto con una perdita di espressività dei personaggi, raffigurati in pose spesso simili, e in un’ambientazione che ritengo avrebbe richiesto anche qualche espressione più matura, più “sporca” se non nei volti dei protagonisti, almeno in quelli dei personaggi di contorno.

 
La sala del castello nella versione di Don Rosa… le dimensioni contano!

Sempre molto godibili però i suoi primi piani frontali, con una sorta di look-in-camera che avvicina il personaggio al lettore, l’organizzazione della tavola, che si avvale in più di un’occasione di sfondi che superano i limiti della consueta gabbia per riempire la pagina come fossero un affresco sullo sfondo (si veda a tal proposito la tavola con il castello a pagina 21 e la “donrosiana” di pagina 47). A voler cercare difetti, stonano forse le proporzioni della sala grande del castello, apparentemente molto più modesta di quella vista in The Last of the Clan McDuck a sua volta ripresa dalle tavole di Foster per il suo Prince Valiant.

 La storia-evento dell’estate, Operazione Zeus, prosegue con Flashback, una puntata dedicata al coinvolgimento del lettore nella soluzione dell’enigma più che all’avanzamento della trama, cosa che si riscontra anche nel nostro forum a giudicare dal numero di commenti relativi alla soluzione dell’enigma presenti nella discussione dedicata al numero in questione. È anche questa una lettura piacevole, non appesantita dagli inevitabili vincoli dovuti al concorso e che dedica ben 17 pagine sulle 22 totali alla ricostruzione di quanto avvenuto a Rebus, in una lunga sequenza che riesce a trasmettere il senso di ansia, indecisione e insicurezza provati dall’enigmista, davvero un buon lavoro di sceneggiatura (Marco Gervasio) e disegno (Emmanuele Baccinelli). Taccio sulla risoluzione dell’enigma, sapendo che “Un aiuto verrà sempre dato al Papersera, lettore, a chi lo richiederà!” (semicit.)

 
Per citare un video di musica pop anni Ottanta: “Who can it be now?”



 Un po’ forzata la storia Bertie McGoose e il torneo del Gran Mogol (sceneggiatura di Davide Aicardi e disegni di Massimo Fecchi), dove sembrerebbe che le Giovani Marmotte affidino al vincitore di una serie di gare tra due semi-esordienti nientemeno che il ruolo di Gran Mogol, nonostante l’esistenza di Marmotte più alte in grado come ad esempio il “giudice osservatore della sfida”. Storiella semplice, che forse riesce ad interessare i lettori più giovani, “sacrificando” però ben 24 pagine del settimanale per un finale poco sorprendente.

 
Servirà parecchia fortuna per indovinare tempo e luogo in mezzo all’Adriatico!

Curiosamente, anche la puntata precedente della serie Topolino e la via della Storia” era stata commentata dal sottoscritto nella recensione settimanale, e ribadisco quanto secondo me sia stata penalizzata dall’irregolarità della pubblicazione, quasi fosse un romanzetto d’appendice a puntate da utilizzare alla bisogna come tappabuchi, quando invece è proprio la dinamicità dell’avventura con gli avanti-indietro nel tempo a richiedere a gran voce tutt’altro ritmo di lettura (ricordiamoci che è iniziata a fine aprile!). Ritengo che l’impegno di Artibani e Perina avrebbe meritato miglior fortuna. Niente di epocale, per carità: la stessa coppia di autori ci ha abituato a ben altro, mentre quest’avventura ha i suoi difetti, in particolare mi sembra che si concluda in maniera rapida ed in violazione di ogni calcolo delle probabilità con il ripescaggio in mare di Topolino da parte del triremi romano (triremi del quale peraltro, non si capisce la disposizione dei remi stessi, misteriosamente “fusi” con lo scafo in posizioni improvvisate). Rimane comunque valida per l’excursus storico-geografico nella Puglia dell’anno 109 d.C. dando modo all’autore romano di portare nel fumetto la storia dell’antica Roma, una delle sue grandi passioni.

 In conclusione, finalmente un numero che sembra provare ad interrompere la serie “non brillante” infilata nei mesi estivi!



Voto del recensore: 3.5/5
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3
Topolino / Topolino 3536
« il: Venerdì 19 Apr 2024, 18:12:43 »
Recensione Topolino 3536


Una suggestiva copertina di Andrea Freccero, comprensiva della corretta versione del tartan del clan McDuck, ci introduce a quella che è la storia principale del numero, Zio Paperone e la prova di scozzesità, opera di Vito Stabile e Libero Ermetti, responsabili rispettivamente della sceneggiatura e dei disegni di questa ennesima storia basata sul passato di Zio Paperone. Ma non temete, non è la solita strizzatona d’occhio a Don Rosa che punta semplicisticamente a soddisfare le manie dei fan, si tratta invece di una buona storia, con i temi usualmente cari allo sceneggiatore (l’approfondimento del lato emotivo di Paperone, i riferimenti alle opere di Rodolfo Cimino e di Don Rosa, l’affiatamento nella famiglia dei paperi, solo per accennare ai principali), un ritmo narrativo sufficientemente dilatato, così come ormai lo standard del settimanale negli ultimi tempi, e i disegni moderni e allo stesso tempo morbidi e puliti di Ermetti, che forse paga la godibile pulizia del suo tratto con una perdita di espressività dei personaggi, raffigurati in pose spesso simili, e in un’ambientazione che ritengo avrebbe richiesto anche qualche espressione più matura, più “sporca” se non nei volti dei protagonisti, almeno in quelli dei personaggi di contorno.

 
La sala del castello nella versione di Don Rosa… le dimensioni contano!

Sempre molto godibili però i suoi primi piani frontali, con una sorta di look-in-camera che avvicina il personaggio al lettore, l’organizzazione della tavola, che si avvale in più di un’occasione di sfondi che superano i limiti della consueta gabbia per riempire la pagina come fossero un affresco sullo sfondo (si veda a tal proposito la tavola con il castello a pagina 21 e la “donrosiana” di pagina 47). A voler cercare difetti, stonano forse le proporzioni della sala grande del castello, apparentemente molto più modesta di quella vista in The Last of the Clan McDuck a sua volta ripresa dalle tavole di Foster per il suo Prince Valiant.

 La storia-evento dell’estate, Operazione Zeus, prosegue con Flashback, una puntata dedicata al coinvolgimento del lettore nella soluzione dell’enigma più che all’avanzamento della trama, cosa che si riscontra anche nel nostro forum a giudicare dal numero di commenti relativi alla soluzione dell’enigma presenti nella discussione dedicata al numero in questione. È anche questa una lettura piacevole, non appesantita dagli inevitabili vincoli dovuti al concorso e che dedica ben 17 pagine sulle 22 totali alla ricostruzione di quanto avvenuto a Rebus, in una lunga sequenza che riesce a trasmettere il senso di ansia, indecisione e insicurezza provati dall’enigmista, davvero un buon lavoro di sceneggiatura (Marco Gervasio) e disegno (Emmanuele Baccinelli). Taccio sulla risoluzione dell’enigma, sapendo che “Un aiuto verrà sempre dato al Papersera, lettore, a chi lo richiederà!” (semicit.)

 
Per citare un video di musica pop anni Ottanta: “Who can it be now?”



 Un po’ forzata la storia Bertie McGoose e il torneo del Gran Mogol (sceneggiatura di Davide Aicardi e disegni di Massimo Fecchi), dove sembrerebbe che le Giovani Marmotte affidino al vincitore di una serie di gare tra due semi-esordienti nientemeno che il ruolo di Gran Mogol, nonostante l’esistenza di Marmotte più alte in grado come ad esempio il “giudice osservatore della sfida”. Storiella semplice, che forse riesce ad interessare i lettori più giovani, “sacrificando” però ben 24 pagine del settimanale per un finale poco sorprendente.

 
Servirà parecchia fortuna per indovinare tempo e luogo in mezzo all’Adriatico!

Curiosamente, anche la puntata precedente della serie Topolino e la via della Storia” era stata commentata dal sottoscritto nella recensione settimanale, e ribadisco quanto secondo me sia stata penalizzata dall’irregolarità della pubblicazione, quasi fosse un romanzetto d’appendice a puntate da utilizzare alla bisogna come tappabuchi, quando invece è proprio la dinamicità dell’avventura con gli avanti-indietro nel tempo a richiedere a gran voce tutt’altro ritmo di lettura (ricordiamoci che è iniziata a fine aprile!). Ritengo che l’impegno di Artibani e Perina avrebbe meritato miglior fortuna. Niente di epocale, per carità: la stessa coppia di autori ci ha abituato a ben altro, mentre quest’avventura ha i suoi difetti, in particolare mi sembra che si concluda in maniera rapida ed in violazione di ogni calcolo delle probabilità con il ripescaggio in mare di Topolino da parte del triremi romano (triremi del quale peraltro, non si capisce la disposizione dei remi stessi, misteriosamente “fusi” con lo scafo in posizioni improvvisate). Rimane comunque valida per l’excursus storico-geografico nella Puglia dell’anno 109 d.C. dando modo all’autore romano di portare nel fumetto la storia dell’antica Roma, una delle sue grandi passioni.

 In conclusione, finalmente un numero che sembra provare ad interrompere la serie “non brillante” infilata nei mesi estivi!



Voto del recensore: 3.5/5
Per accedere alla pagina originale della recensione e mettere il tuo voto:
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4
Il sito del Papersera / Re:TopoOscar 2023, meglio tardi che mai!
« il: Venerdì 19 Apr 2024, 10:10:18 »
Lazzaroni, siamo ancora a soli 110 votanti!  ;D

Cosa state aspettando?

Condividete sui vostri social, diffondete il verbo, vota e fai votare!

Nel frattempo ho oscurato i risultati in attesa della proclamazione finale che sarà "a sorpresa"!

 -Paolo

5
Il sito del Papersera / Re:TopoOscar 2023, meglio tardi che mai!
« il: Sabato 6 Apr 2024, 10:27:22 »
Grazie delle correzioni!

1)   fra le storie brevi (fino a 15 pagine) "Quante storie Topolino" è il titolo di una serie di one pages dai diversi titoli: quella collegata all'Inducks è 'Talento nascosto' ma, al di là che non compaiono le altre, non credo che la loro 'somma' possa considerarsi come una storia breve.

Giusto, dovrei toglierla, ma un utente ha già votato per la storia, ora lo contatto e vedo se posso resettargli il voto nella categoria.

Citazione
2)   fra i disegnatori Giovanni Preziosi compare consecutivamente due volte: con una storia di 8 pagine e poi con una di 7 (in questo caso l'Inducks non funziona)

Era erroneamente segnato come "Giovanni Prezioni", corretto.

Io invece segnalo che Il principe delle nebbie è in realtà Il principe delle sabbie!

Oooops 1, corretto!

Citazione
E poi, non approvo che Gli evaporati sia divisa in due: secondo me è una storia unica! Non che sia un gravissimo problema, però vorrei evitare la dispersione dei voti...

Qui non concordo, è una "saga", divisa in due storie, ognuna con una sua autonomia... secondo me.

Citazione
Ah, c'è anche da correggere un "Siamo sere"!  ;:)

Oooops 2, corretto!

Non funzionano i link a inducks nelle sezioni sceneggiatori, disegnatori e autori completi. Si apre una pagina bianca.

Corretto anche questo.

  -Paolo

6
Il sito del Papersera / TopoOscar 2023, meglio tardi che mai!
« il: Venerdì 5 Apr 2024, 21:02:01 »
Benvenuti (un po’ in ritardo per i noti motivi) all’edizione 2024 del nostro amato “TopoOscar“, l’attesa sfida annuale tra tutto quello che è stato pubblicato su Topolino nel corso del 2023.

https://www.papersera.net/wp/2024/04/05/il-topooscar-2023/ (si apre in una nuova scheda)

C'è qualcuno che non sa/non si ricorda come funziona il TopoOscar?

Una rapida sintesi: tutti gli iscritti al Papersera possono partecipare (se non siete già iscritti fatelo qui) per votare le storie apparse su Topolino (e solo quelle).

Le storie vengono divise nelle tre consuete categorie: storie “brevi”, storie “standard” e storie “lunghe”, basandoci sul numero di pagine che le compongono. Fino a 15 sono storie brevi, da 16 a 50 storie “standard” (non inganni il nome: non è un giudizio di merito, ma serve solo per raggrupparle in base al loro numero di pagine!), altrimenti sono “lunghe”.
Viene poi confermata la novità dello scorso anno, con l’aggiunta di una nuova categoria, non strettamente legata al Topolino settimanale, tutt’altro: si tratta di votare la testata migliore del 2023, a condizione che durante l’anno sia uscita almeno due volte. Attenzione, non il fascicolo migliore, impresa che sarebbe un po’ troppo probante, ma la testata. Questo l’elenco delle categorie:

  • Storie fino a 15 pagine
  • Storie da 16 a 50 pagine
  • Storie più lunghe di 50 pagine
  • Le copertine
  • Gli sceneggiatori
  • I disegnatori
  • Gli autori completi
  • Le testate

Confermata anche la “regola” della preselezione, per limitare il gran numero di storie potenzialmente votabili: in pochi si ricordano tutte le storie pubblicate nel corso dell’anno, quindi – di settimana in settimana – è stato possibile votare le storie del singolo numero del settimanale. Da questi dati sono state selezionate le storie che compongono ognuna delle categorie.

Avete tempo per votare sino a domenica 21 aprile.

Buon divertimento con il TopoOscar del 2023!

7
Il sito del Papersera / Re:Prenotazioni libri/quaderni/albetti Papersera
« il: Venerdì 29 Mar 2024, 15:12:08 »
Anche io sarei interessato ai seguenti volumi (se non esauriti).

Topolino 1370
Ziche
Marconi
Cappelli
Artibani
Enna

Mi ricordo che un tempo si potevano stampare su Lulu. E' ancora possibile ?

Ti rispondo il particolare per Lulu, che non sai l'unico ad averlo chiesto: un paio di anni fa ci hanno "buttato fuori" senza preavviso né possibilità di replicare perché il nostro materiale era contro le loro politiche a tutela del copyright. Quindi niente più Lulu, sorry.

Per il materiale richiesto, altre brutta notizia: di disponibile ci sono solo Marconi (ultima copia rimasta), Artibani e Enna.

 -Paolo

8
Il sito del Papersera / Rieccoci!
« il: Giovedì 21 Mar 2024, 00:01:56 »
Bentornati a tutti!

Oggi il forum riapre dopo una chiusura tanto improvvisa quanto fastidiosa, dovuta a fattori che mai mi sarei immaginato di dover affrontare quando più di venti anni fa iniziai questa avventura.

Vi devo però, in quanto lettori del forum, una spiegazione che, seppur non completa al 100% per i motivi che capirete nel seguito della lettura, vi assicuro essere sincera.

Per farla breve, un certo autore si è risentito di alcuni commenti – peraltro a mio parere espressi ampiamente nell’ambito della libertà di critica, seppur non condivisibili – espressi a proposito di una sua storia e… ha esagerato! Ha minacciato di querela sia l’utente autore del post sia il sottoscritto come responsabile del forum per il reato di “diffamazione a mezzo stampa”.

A parte l’assurdità giuridica delle sue pretese, capirete bene che combattere con avvocati, giudici, querele e carte bollate non può far parte del mio modo di intendere un hobby e una passione come questa.

Ho quindi deciso di chiudere il forum fino a che la situazione non si fosse normalizzata, ho poi ricevuto dall’avvocato del sopra menzionato autore, assieme alla dichiarazione di non voler più procedere con la querela né verso di me e né verso l’autore del post, la richiesta di comunicargli i dati personali dell’autore del post cosicché potesse procedere ad un chiarimento con lo stesso, cosa che chiaramente NON ho fatto, anche perché un minimo di alfabetizzazione giuridica la posseggo e so che tali dati (qualora siano veritieri, peraltro, qui non c’è un sistema di autenticazione certificato) possono essere messi a disposizione dell’autorità giudiziaria, non di chiunque li chieda.

Quindi ho dovuto a mia volta interpellare (e pagare…) un avvocato che rispondesse a quanto ricevuto, ed ho deciso di nascondere (non cancellare) il post che ha scatenato tutto questo. Ho deciso parimenti di non fare il nome dell'autore in questione (e vi prego di non fare pettegolezzi al proposito: non ne vale davvero la pena) ma di riaprire il forum perché si capisca che questa non è una vetrina di Panini dove esistono solo elogi e congratulazioni, bensì uno spazio LIBERO di discussione (negli ovvi limiti della buona educazione), e che una persona matura ha diverse frecce nel suo arco per affrontare le critiche: ignorarle, rispondere, valutarle, calcolarle per quello che valgono (una critica a fronte di dieci elogi credo possa essere accettata anche da Gandhi) o comunque trovare un suo equilibrio senza dare in escandescenze.

Tanto vi dovevo raccontare, tanto ho raccontato.

Ora siamo pronti per un nuovo inizio, senza scomodare alcuna araba fenice: il forum non rinasce dalle sue ceneri ma continua nel suo percorso che fino ad oggi ci ha dato modo di conoscere persone e pareri interessanti, trascorrere momenti di svago e – perché no – di acquisire conoscenze più approfondite del mondo del fumetto.

Si riparte a spron battuto con la possibilità di commentare e condividere una serie di eventi importanti, a cominciare da Lucca Collezionando, dove all’interno del nostro stand abbiamo presentato le novità legate alla rediviva assegnazione del Premio Papersera (qui e qui per i dettagli), e con orgoglio abbiamo realizzato una gran bella mostra dedicata a Paperinik dal titolo “L’evoluzione delle specie: da Paperinik a Pk, da Villa Rosa alla Ducklair Tower” curata interamente dal Papersera con il contributo di moltissimo materiale (oltre 100 pezzi!) da parte dei nostri soci e amici, della quale presto pubblicheremo una succosa galleria fotografica; e non dimentichiamoci dell’immancabile TopoOscar, che partirà nelle prossime ora, in ritardo per i motivi sopra esposti, ma pronto per far conoscere a tutti le nostre preferenze per l’anno conclusosi ormai tre mesi fa.

Vi ringrazio di essere ancora qui, di apprezzare quanto mettiamo in campo, di dare fiducia a chi ci mette la faccia e tante, tante ore di impegno: mi riferisco a tutto il team che cura costantemente e disinteressatamente le attività del Papersera, inteso sia come sito/forum sia come presenza social, sia come Associazione. E ci tengo a sottolineare questo fatto, perché durante il periodo di chiusura del forum mi è toccato leggere diverse stronzate da più parti, relative a dissidi tra il team e addirittura di “fughe con la cassa”!

Comunque, dai, le danze ricominciano, vi invito a ballare!

  -Paolo




9
Il sito del Papersera / Re:Ci si prepari al TopoOscar!
« il: Martedì 16 Gen 2024, 17:19:52 »
Il limite per andare alla selezione del Topo Oscar è 100 punti?

No, c'è un algoritmo un po' più complesso, che tiene conto ad esempio della partecipazione degli utenti al voto del fascicolo nel suo complesso, della "difficoltà" delle sfidanti, della media-punti delle storie in più parti, ecc.... ci vuole un po' a reimpostare le varie formule.

  -Paolo


10
I Sondaggi / Re:La migliore variant di Topolino: FINALE
« il: Sabato 13 Gen 2024, 10:13:43 »
Citazione
Grazie a Paolo e a tutti!

Prego, ma io non c'entro nulla. Il merito (e la fatica) è stato tutto di Pacuvio, al quale va anche il mio di ringraziamento!

 :)


  - Paolo

11
Il sito del Papersera / Ci si prepari al TopoOscar!
« il: Venerdì 12 Gen 2024, 19:44:03 »
Con l'inizio del nuovo anno è consuetudine avviare le votazioni per il TopoOscar, già dalla scorsa volta abbiamo però deciso di non mettere *tutte* e storie pubblicate su Topolino nel calderone delle votabili, ma limitarle a 20 per categoria, prendendo le prime classificate in base ai voti ricevuti durante l'anno, anche per non avvantaggiare troppo quelle più recenti e penalizzare quelle di inizio anno che non ricordiamo più (anche se ci sarà un motivo per non ricordarle...)

Vi invito quindi nei prossimi giorni a votare (e a far votare, condividendo questo post o semplicemente il link)

https://www.papersera.net/wp/topooscar-le-preselezioni/

Sulla pagina troverete - mese per mese - la lista dei fascicoli usciti, con lo sfondo verde se avete già votato, rosso se non l'avete fatto, si accede alla pagina dove votare cliccando sull'iconcina in alto a destra.

Mi raccomando, molti di voi (?) già avranno votato molti fascicoli, ma verificate se avete votato effettivamente per tutti quelli letti, e fate girare la notizia: il Topo Oscar ha acquisito negli anni sempre più visibilità e importanza, tuteliamo questa nostra particolarità e facciamola crescere ancora di più!

Ad oggi per i fascicoli sono stati espressi 6133 voti, vediamo dopo il fine settimana come saremo messi!

Daje!

   - Paolo

12
Giochi / Re:La Tombola Disney
« il: Venerdì 12 Gen 2024, 18:46:41 »
Grazie a tutti, e onore al vincitore:

🥇Gladstone, con 88 punti raccattati in 22 partite, seguito a distanza dal Grande Splash con 57 punti in 15 partite e gradino più basso del podio per Mr. Verne con 47 punti in "sole" 14 partite.

In quanto a me... 7 schifosissimi punti in 25 partite, tutte quelle "bandite".

Alla prossima!

  - Paolo

13
I Sondaggi / Re:La migliore variant di Topolino: FINALE
« il: Venerdì 12 Gen 2024, 17:52:36 »
Io credo che se il Topolino di Cavazzano non fosse stato sorridente avrebbe vinto a mani basse.

  - Paolo

14
Giochi / Re:La Tombola Disney
« il: Venerdì 12 Gen 2024, 17:27:13 »
Ultima partita della stagione, oggi alle 18:00

https://www.papersera.net/wp/tombola-disney-le-cartelle/

  Paolo

15
Topolino / Topolino 3554
« il: Domenica 7 Gen 2024, 17:52:01 »
Recensione Topolino 3554


Non si giudica un libro dalla copertina, vecchio modo di dire per sottolineare come non si dovrebbe fare un giudizio superficiale o precipitoso basandosi solo sull’aspetto esteriore di una persona o di una cosa. Ahimè, io ci sono cascato invece: avevo giudicato molto favorevolmente questo numero di Topolino partendo dalla bella copertina di Corrado Mastantuono, salvo poi restare deluso dal contenuto dell’albo.

 Niente di catastrofico, intendiamoci. Però l’attesa che mi ero creato per Topolino fuori dai radar, la storia FaraciCasty, e l’ambientazione noir della copertina lasciavano sperare in uno di quei numeri che potessero aprire l’anno con “il botto”, in discontinuità con un 2023 caratterizzato da alti e bassi. Invece la prova dell’inedito duo riesce nell’intento di divertire il lettore, ma non si avvicina alle tematiche del vero poliziesco (seppur in “salsa Disney”), una distonia tra “promesso” e “mantenuto” che non sembra essere un buon viatico per il lettore.

 Se letta in chiave ironica e dissacrante, non solo di Topolino ma della struttura dei classici gialli apparsi sul settimanale, la storia è ottima: i dialoghi di Faraci tornano agli antichi splendori per ritmo e umorismo, i luoghi comuni addossati al personaggio principale vengono tutti gettati sul tavolo (e sulle tavole… perdonate l’indegno gioco di parole!) per decostruire il Topolino perfettino e “amico delle guardie”.

 Però – personalmente – non è quello che mi aspettavo, e non è quello che preferisco trovare sulle pagine del libretto. Temo che si stiano abbandonando i vecchi schemi narrativi (anche più avanti in questo articolo avrò modo di tornarci) a favore di qualcosa che non può però avere grande significato se fruita al netto del pregresso, del “vissuto” dei personaggi stratificatosi nei decenni precedenti.

 
Una delle scene più divertenti di Topolino fuori dai radar

 Un tipo di fruizione che, non dimentichiamo, dovrebbe invece essere quella diffusa tra i lettori più giovani, la maggioranza del pubblico di riferimento secondo le ambizioni editoriali, cioè di persone che non hanno alle spalle una conoscenza del mondo di questi personaggi tale da permetterne l’associazione a stereotipi e luoghi comuni.

 Paperino nullafare d’eccezione è l’ennesima ottima prova di Emmanuele Baccinelli ai disegni, con una bellissima vignettona iniziale che ripropone la mia versione preferita del Deposito: sovraffollato di disordinati mucchi di monete, casseforti sbilenche e sacchi di monete gonfi e malridotti.

 La trama impostata da Giorgio Fontana si rifà, non so quanto consapevolmente, al classico di Rodolfo Cimino Paperino e la perfetta letizia e il risultato è una storia gradevole, che riesce ad intrattenere piacevolmente il lettore anche se si sa dove andrà a parare lo svolgimento della trama.

 Altro simpatico intermezzo, forse tirato un po’ per le lunghe nonostante le sole otto pagine, è Paperoga in… “Sempre più buono”, sceneggiata da Giulio Gualtieri e disegnata da Valerio Held, autore che sta modificando molto il suo stile rispetto al passato.

 Molto deludente invece Filo e Brigitta e i tesori di serie B: I centrini della tavola rotonda, storia che appartiene a una serie che non ha mai saputo esprimere episodi memorabili e che ritenevo chiusa nel 2020. Per il ritorno dello sgangherato duo Filo & Brigitta, che neanche sotto le mani del suo creatore Romano Scarpa ha mai fatto faville, Roberto Gagnor propone una serie di eventi confusi, con passaggi di ambientazione e salti di trama non supportati da una logica narrativa né da trovate comiche diverse da tormentoni, citazioni e strizzate d’occhio.

 
Eccessivo, barocco, folle, autocelebrativo ma allo stesso tempo disordinato: così mi immagino il Deposito di Zio Paperone

 Volendo ricollegarmi poi al discorso precedente fatto sull’abbandono di vecchi schemi narrativi a favore di altri considerati forse più adatti, vorrei sottolineare come lo spunto di questa storia, cioè la ricerca di un tesoro misterioso, una volta sarebbe stato appannaggio della “formazione tipo” (per citare le metafore calcistiche care a Gagnor) dei Paperi, con lo Zione a costringere con qualche stratagemma Paperino a partecipare, coinvolgerlo nello scontro con gli “autoctoni”, scoprire che il tesoro non era quello che si aspettava, e così via per una serie di spunti forse già visti dai lettori più avanti con l’età, ma ad oggi inediti per i più giovani…

 Quando poi, a chiusura di volume, ho trovato la nuova “saga” delle Giovani Marmotte, la mia fedeltà di lettore ha vacillato, anche a causa di un antefatto che devo spiegarvi per poter condividere con voi il mio atteggiamento di diffidenza verso avventure del genere.

 Ho approfittato delle festività natalizie per recuperare la lettura di diversi albi che si erano accumulati nei mesi precedenti, tra i quali i due volumi della serie Grandi Saghe con la “Master Story” delle GM, che ho trovato particolarmente brutta ed irritante in alcuni passaggi, una delle letture Disney che mi è costata più fatica portare a termine.

 Quindi, capirete che ritrovarmi a così breve distanza una storia così mi ha fatto sussultare. Ho comunque fiducia in Bruno Enna (così come ce l’ho in Alessandro Sisti, autore della saga precedentemente citata…) e spero che nei successivi episodi Le Giovani Marmotte e la pietra che parla riesca a divertirmi. Per ora ho apprezzato le modalità di introduzione della vicenda con le didascalie a corredo delle vignette mute, la caratterizzazione del folle miliardario collezionista di pietre e alcune trovate grafiche di Alessandro Perina.

 Apriamo l’anno, quindi con un voto appena sotto la sufficienza, nonostante il grandi nomi “spesi” sulle pagine del settimanale. Peccato.



Voto del recensore: 2.5/5
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