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Topics - Maximilian

Pagine: [1]  2  3  ...  13 
1
Commenti sulle storie / Strisce di Walsh (08/1945)
« il: Domenica 18 Mag 2025, 21:39:47 »

1
Comincia a configurarsi la società del benessere economico, allora realmente in fase di diffusione: l’attualità si manifesta nel fumetto filtrata dal particolarissimo stile dell’autore.

2
Surreale e divertente.
Fra l’altro inizia a svilupparsi l’idea della numerosità dei pippidi. L’altro cavernicolo invece sembra preso pari pari da Topolino all’età della pietra.

3
Topolino ne inventa un’altra delle sue, in modo memorabile.
La striscia non perde occasione di burlarsi della pubblicità, oltre a mostrare un’altra stramberia tipicamente walshana: gli animali sloggiano portandosi appresso i bagagli.

2
Commenti sulle storie / Operazione 31.12
« il: Martedì 22 Apr 2025, 20:54:17 »
https://inducks.org/story.php?c=I+TL+2458-1

È una delle interpretazioni più felici di Basettoni.

La premessa consiste in un banale sbaglio del commissario sul lavoro: non si tratta di niente di irreparabile; l’operazione di polizia viene conclusa con successo malgrado il piccolo intoppo. Il suo stesso superiore si complimenta con il protagonista per il buon esito della faccenda.

Nei giorni seguenti, tutto continua come al solito: nessuno tra i colleghi sembra ricordare l’avvenimento; nessuno fa battute, nessuno lo cita, nemmeno indirettamente; tutti trattano Adamo con rispetto come sempre. Eppure, quello svarione non smette di tormentarlo: il personaggio ha l’impressione che i collaboratori abbiano perso la stima nei suoi confronti e che vogliano estrometterlo dai casi più importanti perché non si fidano più di lui. È vero o è tutta una fantasia di Basettoni?
Sta di fatto che Topolino e Manetta si incontrano continuamente per parlare di un progetto segreto (da cui il titolo del fumetto) concernente una certa villa, intorno alla quale si aggirano vari poliziotti; alla mala questi movimenti non sfuggono e, sospettando qualcosa di grosso, pianifica un sopralluogo.
Tutti quindi convergono alla villa per la resa dei conti; anche il commissario che, saputo all’ultimo momento dell’operazione, si inalbera per esserne stato tenuto all’oscuro e decide con grinta di entrare in azione per dimostrare quanto vale.

Mi ha colpito che buona parte della storia avvenga nella mente del protagonista, in una magistrale resa dello sconforto provato da egli, ai limiti della depressione. Ne risulta forse la migliore caratterizzazione di Basettoni, oltre che per il citato abbattimento, per l’imbarazzo iniziale, per il piglio duro con cui conduce il suo non facile mestiere, per la volontà di riscossa una volta scoperta l’operazione e per il fegato di lanciarsi, da solo, in una impresa di cui ignora quasi tutto.

Azzardo che sia la vicenda più riuscita con al centro il commissariato.

Chiudo con una curiosità: malgrado le rappresentazioni successive da babbeo, Sgrinfia viene reclutato per le sue capacità da Pietro, il quale lo considera un elemento prezioso.

3
Commenti sulle storie / Strisce di Walsh (07/1945)
« il: Sabato 22 Mar 2025, 15:56:03 »

2
Ricorda la storia del 23 febbraio 1944. Ma, dal momento che l’idea viene declinata in modo nuovo, per me è riuscita.

3
Bizzarra come solo il narratore supremo sapeva fare. Io comunque l’ho gradita.

4
Non l’ho compresa: Minni non ha motivo di arrabbiarsi, dato che il suo fidanzato (a differenza di tante altre volte) non sembra attratto dalla sventola di turno.

5
In questa occasione, come in altre, lo sceneggiatore nasconde parte dello svolgimento tramite un’ellissi narrativa: in tal modo si passa istantaneamente da un punto iniziale ad una iperbolica conclusione, scatenando il riso.

4
Commenti sulle storie / Strisce di Walsh (06/1945)
« il: Domenica 23 Feb 2025, 22:10:36 »

18
Bene, bene: Topolino, pur di ottenere soddisfazione, compie un’azione irrazionale. Se ne rende perfettamente conto, ma, dal momento che lo fa sentire apprezzato, perché non farlo?
La filosofia del personaggio è rappresentata ottimamente.
Mi pare che, non appena concluso Billy il Topo, i disegni migliorino, diventando più puliti.
Inoltre il minuto eroe indossa delle particolari scarpe mezze nere che avrebbe portato svariate volte lungo il 1945, alternandole alle classiche (probabilmente ha preso spunto da Yoyo, che nella vicenda precedente ne calzava un paio uguale).

19
Qui ci si concentra sull’ironia del protagonista, descritta in modo magistrale.
Assistiamo ad un capovolgimento dei punti di vista, elemento portante del relativismo tanto caro all’autore.

20
Di nuovo si punta sull’ionia, ma con esiti meno riusciti rispetto a ieri. Comunque, nella sua inferiorità l’ho gradita.

21
Stavolta l’autore prende bonariamente (e giocosamente) in giro l’ipocrisia, uno dei difetti umani più criticati nella sua opera. E il personaggio che ha a disposizione è talmente complesso e multiforme da diventare, con estrema naturalezza, strumento per satirizzare questo comportamento.
Slurp slurp, ne voglio ancora.

5
Commenti sulle storie / Topolino e il colpo al buio
« il: Lunedì 27 Gen 2025, 21:48:05 »

https://inducks.org/story.php?c=I+TL+2213-6

Gambadilegno si fa assumere da un’organizzazione criminale per la quale fornisce manovalanza. Tuttavia, per un equivoco l’oggetto dell’ultimo furto viene smarrito e Krecklite, il capo della banda, è convinto che Pietro l’abbia intascato, tradendo il suo datore di lavoro. Nei guai fino al collo, al furfante non resta che l’alternativa di stringere un patto con il suo peggior nemico: Topolino dovrà salvarlo dalla spiacevole situazione, in cambio della consegna di Krecklite alla giustizia.

Comincia così una delle migliori vicende che trattano un’alleanza temporanea fra i 2 eterni nemici: il rapporto tra i personaggi è davvero ben descritto, con Pietro abbastanza disperato da richiedere l’aiuto dell’odiato avversario ma con il quale parla francamente, evitando lacrimevoli suppliche. Topolino, dal canto suo, si dimostra stizzito durante tutto il tempo, seccato dal dover dare una mano a qualcuno che gli ha fatto correre tanti pericoli in passato.
È sublime il momento in cui, dopo che Gambadilegno gli ha detto “Non puoi lasciarmi nelle grinfie di quell’uomo!”, lui risponde con espressione sfrontata “Certo che posso!”. Mi sono innamorato di quella vignetta. In realtà Topolino non lo abbandonerà, tuttavia la minaccia di farlo, per godere della paura provata dal suo interlocutore in quell’istante, resta impagabile.
Pietro, dal canto suo, non appena si presenta l’occasione scappa lasciando il protagonista (che pure gli ha fatto un favore) al suo destino. Topolino, beffardo, nella conclusione si vendica mettendo nuovamente il suo nemico in una situazione spinosa.

Noto inoltre un clima di pericolo dovuto alla continuamente evocata morte: nonostante parole come “uccidere” (e nemmeno sinonimi e né perifrasi più morbidi come “eliminare”) non siano mai pronunciate, le minacce risultano chiarissime: quando Pietro domanda cosa succederebbe se non eseguisse gli ordini, Krecklite risponde “Meglio per voi che non accada”; in un’altra occasione egli dice ai suoi uomini “Sapete cosa fare”. L’ho trovato da questo punto di vista un thriller praticamente senza filtri.

Avrebbe però beneficiato di qualche tavola in più nel finale; diversi elementi non vengono spiegati: alcuni si capiscono (il prikog-T viene modificato in modo da avere un effetto temporaneo), altri risultano fumosi. Il capo della banda viene arrestato, ma con quali accuse, con quali prove?
L’unica interpretazione è che Gambadilegno abbia confessato la loro collaborazione, però anche lui è stato catturato quella stessa notte: tra l’interrogatorio, l’ottenimento di un mandato e la ricerca del delinquente dovrebbero passare come minimo dei giorni.

È uno di quei fumetti che, per toni e argomenti, hanno preparato il terreno per MMMM, uscito solamente un anno più tardi.

Mulazzi è un’autrice che non si è mai fatta notare da me particolarmente, tuttavia questa volta bisogna riconoscerne il valore.
La scelta del disegnatore non poteva essere più felice.

6
Commenti sulle storie / Strisce di Walsh (01-03/1945)
« il: Domenica 29 Dic 2024, 22:48:56 »

Ecco che, non appena terminata una delle sue storie più tenebrose, Bill vira verso opere di grande leggerezza. La disinvoltura e la rapidità con cui passa dal dramma più inquietante al comico più spensierato (e viceversa) sono proprio tra le caratteristiche maggiormente riconoscibili del narratore della vita e della morte.

29 gennaio
Tratta di accalappiacani (forse lo stesso del 7 marzo dell’anno scorso) ma questa volta la lotta non è con Pluto bensì con il padrone. L’esito del dissidio regala buonumore.

30 gennaio
Ora invece la sfida si gioca fra Topolino e un presunto veggente dal nome particolare. Il primo affronta il secondo con il sorriso e la sua tipica ironia: gradisco.

31 gennaio
Ben al di sotto della media dell’autore. Vediamo comunque un esempio del suo tratto più caratteristico: il contrasto.

1 febbraio
Ecco un elemento in cui Walsh può riversare il suo surrealismo: il sogno. La striscia non è molto fantasiosa, ma comunque riuscita.

7
Commenti sulle storie / Strisce di Walsh (07/1944)
« il: Martedì 3 Dic 2024, 21:26:13 »

17
Topolino si stufa e si sfoga in modo violento su Pippo. Questa impulsività, mostrataci di tanto in tanto dall’autore, contribuisce a quella che è la principale caratteristica del personaggio: la spontaneità.

18
Ora tocca a Pluto, il quale i questo periodo gode di una certa importanza, fungere da protagonista.
Anche stavolta, sebbene meno che in altri casi, mi ritengo soddisfatto.

19
Cos’è quello strano arnese?

20
Buona. Ma è Basettoni quello che guarda minacciosamente?

8
Commenti sulle storie / Strisce di Walsh (02-03/1944)
« il: Giovedì 7 Nov 2024, 22:01:59 »

Ed ecco che l’incommensurabile approda a questa nuova tipologia di narrazione e se ne appropria subito.
Una delle maggiori differenze con la produzione precedente consiste in un più prominente protagonismo del personaggio con cui Walsh ha dato il suo meglio, mostrandolo in tutta la sua spumeggianza.

21 febbraio
Già la prima è tutta un programma. Adoro come Topolino si fa beffe di Pluto e Tip battendoli con le loro stesse armi.
È talmente bella che non so nemmeno come commentarla.

22 febbraio
È la sesta storia di Walsh nonché la sua prima priva di riferimenti alla guerra. E io non l’ho capita.

23 febbraio
Sottotono rispetto agli standard dell’autore, però voglio notare come la prima vignetta sia disegnata in modo così espressivo da mettermi appetito.

9
Commenti sulle storie / Strisce di Shaw (05/1943)
« il: Giovedì 3 Ott 2024, 21:40:28 »
1
Ci si occupa di nuovo di coprifuoco, con Pippo che si aggrega. Però il risultato è molto al di sotto delle potenzialità del personaggio.

3
Stesso discorso per Tip e Tap.

4
Questa invece è genuinamente divertente, con una trovata all’altezza dell’ingenuo spilungone.

5
I nipoti, quando si tratta di raggiungere i propri scopi, denotano ingegno.

6
Buona.

10
Sfide e richieste di aiuto / Colombo e Terra piatta/sferica
« il: Venerdì 20 Set 2024, 22:38:09 »
Sono curioso di sapere da quale storia sono tratte le vignette mostrate a 7:20 e 18:00 di questo video:
https://www.youtube.com/watch?v=NHdOQwA5dts

Qualcuno mi aiuterebbe a identificarla per piacere?

11
Commenti sulle storie / Topolino e l'eredità di Pippo
« il: Martedì 17 Set 2024, 22:40:48 »

https://inducks.org/story.php?c=YM+093

È l’unica storia a puntate di Walsh con protagonista Pippo. E secondo me si tratta di un’opera fondante per il personaggio.

Infatti in precedenza era sempre stato bizzarro, ma con il denaro intratteneva un rapporto molto simile a quello che hanno le persone normali. Per quanto la ricchezza non rappresentasse la sua principale ambizione, non la disdegnava e talvolta ne mostrava il desiderio. Nei fumetti posteriori invece i soldi gli sono abbastanza indifferenti.
Il cambiamento avviene (a meno di future scoperte che correggano questa mia ricostruzione) proprio qui. Inizialmente lo troviamo felice per la grossa eredità ricevuta ma alla fine avrà maturato una filosofia di vita che lo porterà a distaccarsene.
La parte centrale del racconto è costituita da un serie di situazioni basate sulla nuova condizione economica del protagonista: fra queste preferisco quella in cui Topolino (in un ruolo minore ma che riesce a farsi notare) spazientito gli spacca la scacchiera in testa.

In seguito lo strampalato si rende conto che i quattrini non possono comprare tutto, nella trovata più divertente dell’intera storia: sentendosi solo, chiama dei numeri scelti a caso dall’elenco telefonico.
A quel punto Pippo prende la sua decisione che condizionerà il suo atteggiamento futuro nei confronti del denaro, al che Topolino commenta sinceramente chiedendosi (come accade più volte al lettore) se l’amico sia completamente stupido o enormemente intelligente. Quest’ultimo nella commovente replica dimostra tutto il suo candore.

12
Commenti sulle storie / Strisce di Shaw (04/1943)
« il: Martedì 20 Ago 2024, 22:03:01 »
1
Esilarante, non c’è altro da commentare.

2
Viene introdotto un nuovo argomento: Pippo alla ricerca di una nuova casa, filone che non avrà vita breve, tanto a ripresentarsi saltuariamente per i due anni successivi.
Riesce a divertire, malgrado, si basi su un doppio senso, neanche tanto arguto. A scatenare il riso è la scena finale in sé, non tanto il gioco di parole che l’ha originata.

3
Nuovo tema ancora: il coprifuoco, con tanto di Topolino che pattuglia le strade per assicurarsi che venga rispettato.

5
Si parla ancora di guerra, argomento che doveva essere davvero pervasivo per chi ha vissuto quel tempo. Fortunatamente però viene declinato in modo sempre diverso, stavolta facendosi beffe dell’automobile dello spilungone.

13
Commenti sulle storie / Strisce di Shaw (03/1943)
« il: Mercoledì 3 Lug 2024, 22:55:39 »
1
Passabile.

2
Questa coglie Tip e Tap in una delle loro rappresentazioni migliori: ilare.

3
Non banale, ma non è riuscita a divertirmi veramente.

4
Pippo ne fa una delle sue, ma è ben lungi dal suo meglio.

5
Dimenticabile.

6
Si tratta, a sorpresa, del seguito della precedente. E la trovo anche più azzeccata.

14
Commenti sulle storie / Strisce di Shaw (02/1943)
« il: Sabato 8 Giu 2024, 18:28:30 »
1
Febbraio si apre con un esempio di lavoro in subappalto. Per me riuscito.

2
Nella media.

3
Avete capito come la penso su questo genere di storie, quindi non mi ripeto.

4
Diverte e non poco, sebbene in modo diverso del solito.

5
Comincia un nuovo filone narrativo: quello della volontà dei nipoti di ottenere vestiti da grandi. Però mi sfugge il senso della battuta sui saldatori.

6
Il nuovo argomento viene subito ripreso, in una storia che non fa ridere troppo ma regala un attimo di buonumore.

15
Commenti sulle storie / Il castello di Topenstein
« il: Sabato 18 Mag 2024, 21:22:49 »
https://inducks.org/story.php?c=I+TL+2410-3

È la prima vicenda di Salvagnini a finire sotto il logo Topohorror, scritto all’interno di un bel simbolo che ricorda quello di Batman.

I due protagonisti finiscono per caso in un villaggio dagli abitanti sono terrorizzati a causa del dottor Topenstein (il cui castello viene presentato mentre un fulmine lo illumina), il quale tenta di costruire per motivi ignoti un essere artificiale (ovvia citazione al Moderno Prometeo di Shelley).
Topolino decide di penetrare nella dimora del dottore per vederci chiaro, seguito da un reticente Pippo.

In sole 8 pagine Salvagnini costruisce una storia molto comica, sfruttando i classici stilemi dell’horror. Fino alla sorpresa conclusiva, tuttavia, l’autore riesce a non lasciar trapelare se il fumetto avrebbe preso una piega più seria. Il colpo di scena sui veri progetti di Topenstein, oltre a divertire, risulta perfettamente logico con i presupposti che hanno dato il via alla vicenda.
Inoltre vengono offerte delle buone caratterizzazioni dei personaggi, dal protagonista ardimentoso ai paesani impauriti (soprattutto il nervoso benzinaio).

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