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Romano Scarpa forever! / Re: Topolino e la collana Chirikawa
« Ultimo post da Claudia8 il Oggi alle 18:35:11 »Volevo commentare questa storia partendo da un'introduzione in cui spiegavo alcuni motivi del mio affetto particolare per questa storia. Poi leggendo i commenti ho trovato questo di Dippy Dawg, con un'esperienza che è praticamente identica alla mia!
Ovviamente, anch'io solo crescendo ho potuto apprezzare tutti i riferimenti, e mi ha riempita di gioia vedere quanti richiami ci fossero all'opera del Maestro britannico, Hitchcock, uno dei miei registi preferiti. Eppure, anch'io, ogni volta che la rileggo, continuo a pensare a quelle letture ingenue di quando ero molto piccola, in cui la trama mi coinvolgeva moltissimo e quasi mi perdevo in quel labirintico intreccio di trame, sottotrame e vicende varie. Ogni volta (ormai, saranno almeno 30 volte che l'ho riletta) mi sembra di leggerla per la prima volta: è una lettura che non mi viene mai a noia! Forse manco di obiettività, perché questa storia occupa un posto speciale nel mio cuore, ma è indubbia la maestria con cui Scarpa ha scritto questo capolavoro.
Non potevo non empatizzare con Topolino, vedendo l'eroe di tante storie per una volta vulnerabile e indifeso. E vedere che pure lui è stato bambino, come tutti.
Una grande parte nella vicenda spetta ad Atomino. La prima storia che lessi con lui fu questa. Poi circa quattro anni dopo arrivò "L'impero sottozero", e dopo poco tempo ancora ho letto "Le sorgenti mongole". Avevo al massimo dieci anni. Quindi Atomino ha da sempre fatto parte del mio immaginario disneyano, ed è anche per questo che non posso non amarlo come personaggio, per quanto io ne convenga che i suoi "superpoteri" rischiano di mettere in ombra Topolino e le sue qualità. Atomino è apparso in un pugno di storie, ma tutte quelle che ho letto sono meravigliose.
È anche la storia di esordio di Trudy, un altro personaggio scarpiano rimasto poi in pianta stabile nel "cast" topolinese.
Infine, un altro aspetto non da poco: una storia così coinvolgente e misteriosa lascia comunque spazio alle situazioni divertenti. Una su tutte, la scena al negozio del mercato nero con tanto di esame non superato e ripetizioni alla scuola per criminali.
Tirando le somme, è una delle mie storie preferite in assoluto e una di quelle che ritengo più significative dell'opera di Scarpa.
P.S. spero di aver commentato nel topic giusto, ma ci tenevo a scrivere qui perché ho molto apprezzato l'articolo in apertura del topic.
Un altro capolavoro assoluto!Anch'io ho letto "La collana Chiricawa" sul CWD seconda serie n.33 "Arcitopolino", che era dei miei zii. Quello è stato uno dei primi volumi in assoluto che ho letto di fumetti, penso di averlo preso in mano per la prima volta quando ancora non sapevo leggere.
Io lessi la prima volta questa storia su Arcitopolino, classico n. 33 seconda serie: avevo 9 anni e mi piacque subito, sia per gli splendidi disegni, sia per la presenza di Atomino, sia per altri motivi più o meno banali (mi piaceva un sacco l'idea del passaggio segreto per la città sotterranea! )...
Dopo quella prima lettura, ce ne sono state ovviamente altre; crescendo, poi, ho saputo dei riferimenti ad Hitchcock e a Freud che mi hanno fatto apprezzare ancora di più la storia, senza contare gli altri riferimenti, la tecnica usata, ecc...
Tutto bello... ma se oggi ripenso a Topolino e la collana Chirikawa, i ricordi che ho stampati nella memoria sono quelli che risalgono alle prime letture di 35 anni fa, quando ero solo un bambino che non sapeva niente di citazioni e riferimenti, ma semplicemente si era ritrovato a leggere una storia bellissima e immortale!
Ovviamente, anch'io solo crescendo ho potuto apprezzare tutti i riferimenti, e mi ha riempita di gioia vedere quanti richiami ci fossero all'opera del Maestro britannico, Hitchcock, uno dei miei registi preferiti. Eppure, anch'io, ogni volta che la rileggo, continuo a pensare a quelle letture ingenue di quando ero molto piccola, in cui la trama mi coinvolgeva moltissimo e quasi mi perdevo in quel labirintico intreccio di trame, sottotrame e vicende varie. Ogni volta (ormai, saranno almeno 30 volte che l'ho riletta) mi sembra di leggerla per la prima volta: è una lettura che non mi viene mai a noia! Forse manco di obiettività, perché questa storia occupa un posto speciale nel mio cuore, ma è indubbia la maestria con cui Scarpa ha scritto questo capolavoro.
Non potevo non empatizzare con Topolino, vedendo l'eroe di tante storie per una volta vulnerabile e indifeso. E vedere che pure lui è stato bambino, come tutti.
Una grande parte nella vicenda spetta ad Atomino. La prima storia che lessi con lui fu questa. Poi circa quattro anni dopo arrivò "L'impero sottozero", e dopo poco tempo ancora ho letto "Le sorgenti mongole". Avevo al massimo dieci anni. Quindi Atomino ha da sempre fatto parte del mio immaginario disneyano, ed è anche per questo che non posso non amarlo come personaggio, per quanto io ne convenga che i suoi "superpoteri" rischiano di mettere in ombra Topolino e le sue qualità. Atomino è apparso in un pugno di storie, ma tutte quelle che ho letto sono meravigliose.
È anche la storia di esordio di Trudy, un altro personaggio scarpiano rimasto poi in pianta stabile nel "cast" topolinese.
Infine, un altro aspetto non da poco: una storia così coinvolgente e misteriosa lascia comunque spazio alle situazioni divertenti. Una su tutte, la scena al negozio del mercato nero con tanto di esame non superato e ripetizioni alla scuola per criminali.
Tirando le somme, è una delle mie storie preferite in assoluto e una di quelle che ritengo più significative dell'opera di Scarpa.
P.S. spero di aver commentato nel topic giusto, ma ci tenevo a scrivere qui perché ho molto apprezzato l'articolo in apertura del topic.