Perdonami, Generale, pur con tutto il bene che ti posso volere in quanto Pker d'altissimo rango, ma ti prego: correggi quel pò con l'accento, per favore... :-/Fatto, caro Avvocato! Grazie per avermi fatto notare la svista.
Scusami, ma proprio è una di quelle cose che non riesco a digerire, come indicato nel topic della grammatica... :-[
Quando ho letto stamani Il papero senza passato pensavo, o forse speravo, che la sensazione di perplessità che mi aveva suscitato dipendesse dal fatto che non conosco il film a cui si ispira ma, considerando le recensioni dei due utenti che qui sopra precedono, adesso posso dire tranquillamente: embè? tutto qua il capolavoro? sarebbe questa la storia che "troverà posto nell'olimpo di tutti gli amanti del cinema e del fumetto" (così a pag. 43)? Mah...La descrizione virgolettata che hai riportato mi sembra il tipico pregiudizio secondo cui se l'opera originale è un capolavoro allora il suo adattamento o la sua parodia a fumetti è anch'esso un capolavoro per la proprietà transitiva. Pregiudizio che si può considerare un retaggio di un'epoca in cui i fumetti erano considerati un prodotto d'intrattenimento di serie B, senza alcun valore letterario, per cui con le parodie letterarie o cinematografiche si cercava di contrastare queste idee. E credo proprio sia questo pregiudizio che impone la realizzazione di un numero inverosimilmente elevato di Parodie Disney, molte più di quante il buon senso suggerirebbe.
Colpito da tutti i commenti negativi letti fin qui, relativi alla prima storia, mi accingo a leggerla. Solo quella, per ora.
Premessa numero uno: attendevo la pubblicazione di questa storia da tempo.
Premessa numero due: non ho visto il film da cui è tratta.
Conosco il regista Aki Kaurismaki, almeno di nome, e qualcosa di film del nord Europa l'ho visto. E non si tratta di certo dei film fracassoni a cui siamo abituati oggi, ma sono pellicole molto lente, riflessive, non a tutti facilmente digeribili. Non perché uno, per apprezzarle, debba essere superiore a chi non le apprezza. Son questioni di gusti, tutto qui. Però io ho un po' assorbito le caratteristiche tipiche di un certo tipo di cinema intimista e- ripeto- pur non avendo visto "L'uomo senza passato", legendo questa storia, mi sembra comunque di averlo fatto. Perché non mi è difficile pensare che alcune atmosfere, alcune inquadrature, alcuni silenzi, appartengano sia alla versione cinematografica che a quella fumettistica (il confronto tra fotogrammi/vignette, nell'articolo seguente, sembra confermare questa mia sensazione).
Ora, parliamo della trama: metacinema fumettoso. Ci può stare. E fra tutti, proprio Cavazzano ne sa più di tutti: si è occupato negli ultimi 30 anni di film che diventano fumetti, fumetti che diventano film, fumetti che ridiventano nuovi fumetti, testi teatrali che diventano film che poi diventano fumetti... c'è poco da dire, l'Artista che serviva per questa operazione è LUI. E la storia si accosta notevolmente ad un'altra pietra miliare della settima arte: "La vita è meravigliosa" (divertente come lo stesso Cavazzano, nella storia realistica di Bonvi "La città" (http://nedbajalica.blogspot.it/2013/02/300-bonvi-e-cavazzano-la-citta.html), si diverta a citare proprio la pellicola di Frank Capra). In fin dei conti, di cosa parliamo? Una persona è scontenta della propria vita, ma qualcosa di straordinario (quando non magico) fa capire al protagonista quanto la sua famiglia e i suoi cari siano per lui importanti, e quanto egli sia caro a loro, nonostante questi siano portati a dare tutto per scontato. E' ciò che accade a Paperino in questa storia: la proiezione del film è il 'qualcosa di straordinario', il mezzo che serve a Donald per acquistare consapevolezza del suo valore, e di quello dei suoi parenti.
Mi dispiace essere totalmente controcorrente rispetto a chi ha commentato fino ad ora, ma questa storia è davvero un evento eccezionale. Banalmente, a suggellare questa importanza, ci pensa l'entrata in scena della quasi totalità degli standard characters disneyani, con topi e paperi insieme (qualcuno con un semplice cameo, ma la storia è così intima che un sovraffollamento di diversi protagonisti avrebbe distrutto l'alone di magia che pervade l'intera storia). Peccato che per qualcuno questo alone si sia trasformato in torpore. ;D Ci può stare. Il cinema nord europeo non può piacere a tutti, e sicuramente nemmeno questa storia si prefigge di essere un blockbuster a fumetti.
Ma, miei cari delusi, non vi preoccupate: le botte tra robottoni/gonfiatoni/steroidoni e gli alieni torneranno sicuramente nei prossimi numeri, mentre esperimenti del genere rappresentano solo l'una tantum.
E, stavolta d'accordo con voi, aggiungo "Per fortuna!". ;)
Certe perle non vanno sciupate. E poi mi è presa voglia di vedere il film originale, to'!
Ma il problema non è né l'intimismo né la mancanza di roba fracassona. Il punto è che tutto va come visto decine di migliaia di centinaia di volte, per cui lo smemorato trova una nuova vita migliore di quella dimenticata, tra stereotipi di stereotipi di stereotipi del genere: il poliziotto che sembra cattivo con lui ma poi si redime, l'errore di persona, l'impossibilità d'avere un conto corrente, ah che bella la povertà ma ho tanti amici, con NONNA PAPERA (ripeto: Nonna Papera) che diventa bieca sfruttatrice! Proprio non si poteva fare qualcosa di meno stereotipato e noioso? Qualcosina almeno...
Scusate ma in edicola ho trovato una confezione con il 3210 + un cartonato a 7.50€.
E' questa la variant che doveva uscire o la variant è un'altra cosa?
In tal caso devo disdire la prenotazione in fumetteria.
Grazie
Innanzi tutto grazie per la precisazione.
Ho scoperto che viene chiamato Topolibro e "forse" è la variant 3208.
Qualcuno ha già ricevuto la variant in questione e può confermare?
Grazie
definire il topolibro come una variant del 3208 (così come Panini ha fatto) è decisamente una forzatura... (per usare un eufemismo)Scusa Lyla ma forse non mi sono spiegato.
Resta quindi fuori la variant 3208, è il topolibro quella che doveva essere la variant?
Grazie
Scusa Lyla ma forse non mi sono spiegato.
Erano previste 3 variant:
3206 = ciclismo (uscita)
3208 = fiera del libro (bho)
3210 = etnacomics (prevista e già mostrata la copertina)
Resta quindi fuori la variant 3208, è il topolibro quella che doveva essere la variant?
Grazie
ti sei spiegato benissimo.Perfetto cerco di disdire in fumetteria allora, grazie
a mia volta dico che definire "variant del 3208" il "topolibro" (che è esattamente quel che Panini ha fatto) è una cosa ridicola.
In Italia la tradizione delle parodia è lunghissima, e a dimostrazione dell'abilità dei nostri autori ci sono una montagna di storie ispirate a opere letterarie, cinematografiche eccetera in cui paperi e topi recitano perfettamente i loro ruoli senza essere snaturati.Se vogliamo, possiamo limitarci a prendere ad esempio l'ultima in ordine cronologico, Metopolis: questa sì che mi ha coinvolto ed appassionato, anche se non ho mai visto il film cui si ispira!
Segnalo che a pg. 116 l'articolo sul riciclo è del nostro New_Amz. :D
Complimenti, sperando che non si monti la testa! ;) :P
Grazie. Sto cercando di propormi come giornalista a tutto campo e non solo come appassionato Disney. Dopotutto è il lavoro che faccio tutti i giorni (in cui non scrivo MAI di fumetti).
Posso solo dire che non immaginavo che scrivere un articolo per una fascia di lettori più giovani fosse così difficile.
E se fare un articolo per un giornale è semplice (dopo tre anni che fai il mestiere vai in scioltezza), lo stesso non posso dire per gli articoli per Topolino in cui scrivere (e riscrivere) è la parola chiave. Imparerò, come si suol dire ;)
Non so come sia il film di Kaurismaki ma a sensazione mi sa che sto presunto capolavoro del cinema sia tale solo nella mente del regista. Korhonen l'ho sentito definire come uno dei migliori autori egmontiani: figuriamoci i peggiori, allora...
L’Archimede di Pietro Zemelo funziona bene: impianto generale della storia valido, buon uso del personaggio, consapevolezza delle dinamiche, autoironia… tanti elementi che dimostrano un approccio sano e solido di questo tipo di storie. La trama presenta anche tanti equivoci piuttosto divertenti, anche se a una certa appaiono un po’ abusati. Inoltre il finale appare… troppo nebuloso. Forse sono io che non riesco a interpretarlo, ma non mi è chiara la “spiegazione” finale sulla soluzione semplice che avrebbe potuto adottare Archimede fin dall’inizio, e sinceramente anche il fatto che un bullone allentato possa causare così tanti guai mi sembra un po’ esagerato.Condivido gran parte del commento sulla storia con Archimede; a me inoltre ha ricordato Zio Paperone e i traduttori simultanei (https://coa.inducks.org/story.php?c=I+TL+1031-A), che mi pareva funzionasse molto meglio a livello di trama.
ti sei spiegato benissimo.
a mia volta dico che definire "variant del 3208" il "topolibro" (che è esattamente quel che Panini ha fatto) è una cosa ridicola.
io vado controcorrente e dico che siccome nel retro della copertina del topolibro c'è scritto, con tanto di codice a barre, n. 3208 , questa deve essere considerata come una variant del 3208. In effetti, questa sola è variant a tutti gli effetti, le altre erano 'solo' cover variant...
Mi permetto di citare questo passaggio dell'avv. ma mi rivolgo in realtà a tutti quelli che la pensano nella stessa maniera (e in diversi si sono manifestati).
Ma il problema non è né l'intimismo né la mancanza di roba fracassona. Il punto è che tutto va come visto decine di migliaia di centinaia di volte, per cui lo smemorato trova una nuova vita migliore di quella dimenticata, tra stereotipi di stereotipi di stereotipi del genere
Avvocato... ma hai mai visto i fil di Lynch?
Togliere la storia al cinema è come estrapolare una tavola da una storia: può essere esteticamente bellissima, ma senza la storia non ha più la sua funzione. Diventa un pezzo da collezione perché è estetica, ma il fumetto è storia, non solo estetica.Ehm... Immagini in movimento non implicano necessariamente una storia.
E così il cinema, perché non è fotografia, ma immagini in movimento.
Ma non esiste solo il cinema narrativo.
Non per fare l'avvocato difensore di nessuno, ma immagino che quando si parla di immagini al cinema, in generale sia sottinteso il concetto di "in movimento". Il punto centrale è la potenza dell'immagine in quanto tale, della visione, della sequenza, che si fa icona e simbolo di assoluto.
Il cinema essenzialmente è questo. Infatti può anche essere anti-narrativo, o comunque esserlo in parte. Un'opera può non essere narrativa in senso stretto, (che penso sia quel che intendi tu con "storia") ed essere comunque arte. E può aver comunque qualcosa da dire e da comunicare, anche se in maniera meno facile e meno immediata.
Non so se mi spiego molto bene. E penso il discorso valga al cinema come altrove.
Se un'opera d'arte non comunica qualcosa... che opera d'arte è, scusami tanto?comunica qualcosa tramite le immagini. In ogni caso.
Se un'opera d'arte non comunica qualcosa... che opera d'arte è, scusami tanto?
Riguardo quest'ultima, è abbastanza sconsolante vedere come si possa realizzare una storia basandosi unicamente sulla voglia di aggiungere un'altra tacca all'elenco delle citazioni gratuite che ormai abbondano nei fumetti, senza la minima volontà di imbastire una trama davvero solida. Non ci si riferisce alla decisione da parte di Gervasio di voler completare a tutti i costi un discorso iniziato da Barks (che era in realtà già completo di suo) ma al fatto che tutta la vicenda è di una noia mortifera. Stendiamo un velo pietoso poi sulla rivelazione dell'identità del fantasma, ennesima dimostrazione di come si possa "ammazzare" un personaggio (quello del fantasma di Notre Duck, non l'inutile fratello di Fantomius) il cui mistero aveva resistito per mezzo secolo.
Francamente impietoso il confronto con l'originale: là dove c'era un reciproco rincorrersi e inseguirsi tra i paperi e il fantasma, con scene che alternavano tensione e umorismo ("sto cominciando ad odiare questo motivetto!") ora abbiamo Fantomius che arriva senza alcuna difficoltà a ricostruire tutto il puzzle e la resa dei conti si risolve in poche tavole (in cui, giusto per abbondare si ficcano altre citazioni, dalle guglie apribili alla sequenza delle canne d'organo, non sia mai che il lettore tipo non arrivi a riconoscerne almeno cinque per ogni storia, come dargli poi la medaglia di "scopritore di citazioni"?) e il classico spiegone da ronf...
Il successo di Fantomius è indubbiamente testimoniato dalla sua longevità e, presumibilmente, dalle vendite delle ristampe, eppure non si può non notare che del Fantomius originale, delle mirabolanti imprese, da tempo non c'è quasi più nulla. Da quello che era a tutti gli effetti il set delle gesta di un Rocambole disneyano siamo finiti a una sorta di soap opera da tv commerciale (ma anche da tv di stato, tanto ormai siamo là...). Comunque se questo è quel che vuole la gente, bene fanno Gervasio e la Panini ad accontentarla.
e non è che se non comunica a te, automaticamente non è da considerarsi opera d'arte :)
per me questa stroncatura è eccessiva, specialmente se poi viene pubblicata come recensione UFFICIALE del papersera (come a dire: per la maggioranza degli utenti "gervasio merda e merda chi non glielo dice")Gervasio non è merda, ma la sua storia non è nulla di che
Posso capire che non piaccia la gestione di Fantomius e dell'identità del Fantasma (anche io avrei preferito che non si scoprisse o che almeno non lo avessero scoperto Fantomius e Dolly per evitare l'effetto soap opera), ma non si dovrebbe andare oltre gli effettivi meriti (e demeriti) della storia in se'.Se permetti invece, dato che si tratta di una serie che ormai ha non ricordo più nemmeno quanti episodi e che soprattutto ha avuto dei cambiamenti notevoli ed evidenti nelle tematiche, mi sembra che non sia affatto sbagliato analizzarla nel contesto generale piuttosto che come storia a sè
Non ci si può lamentare della mancanza di azione quando questa è una delle più action della serie (e alcune inquadrature sono spettacolari IMHO)L'avevo letta dopo quella di cavazzano, una tale differenza di ritmo avrebbe dovuto stordirmi... e forse l'ha fatto perchè non ricordavo tutta questa "action"! Per cui sono andato a rileggermela: nulla da dire sulla parte grafica, sicuramente d'effetto ma se per "action" intendi quelle scaramucce all'interno della cattedrale boh. Io ho contato ben 6 dico 6 pagine di spiegazione finale su un totale di 25-26 pagine, quasi un quarto, senza contare tutte le altre chiacchiere.
non si può dire che c'è il Fantomius "sapevo già del triplo gioco carpiato e ritornato" (cosa che in effetti ha afflitto qualche episodio precedente) quando invece in questa occasione rimarrebbe fregato senza l'aiuto decisivo diPer la connessione ladro-fantasma e quindi risolvere i 3/4 del mistero gli basta una tavola e mezza. C.S.I. gli fa un baffo. Poi le solite fognature, il solito mattone ballerino, il solito passaggio segreto.... Per carità, tutti elementi e stereotipi consolidati che fanno parte del gioco, però poi mi tocca leggere commenti ad altre storie dello stesso numero dove l'utilizzo di clichè narrativi altrettanto comuni sembra un peccato mortale mentre qua ok, è divertente, ci sta....... perchè questo significa solo che si parte prevenuti!Spoiler: mostra
(come certi utenti che si lamentano su facebook per aver comprato il Topo per la parodia di "Stranger Things" dopo aver visto delle immagini su internet rimanendo a loro dire "fregati", costringendo Gervasio a registrare un video per mettere una pezza non dovuta).Questo "omaggio" è un'altra cosa che non ho capito. Non avevo riconosciuto la citazione perchè non conosco la serie ma, se avessi visto su internet delle immagini di una storia di fantomius con mulder e scully, per dire, pure io mi sarei fiondato in edicola a comprarlo. E dopo aver visto che non c'entravano niente con la storia glielo avrei detto: "A Gervà! Ma che ca@## ce li hai messi a fare se li hai fatti sparire dopo una pagina? Ah sòla!" :P ;D
Le pagine sono 30
nulla da dire sulla parte grafica, sicuramente d'effetto ma se per "action" intendi quelle scaramucce all'interno della cattedrale boh. Io ho contato ben 6 dico 6 pagine di spiegazione finale su un totale di 25-26 pagine, quasi un quarto, senza contare tutte le altre chiacchiere.
Per non parlare di quanto sia risibile tale spiegazione.
Per la connessione ladro-fantasma e quindi risolvere i 3/4 del mistero gli basta una tavola e mezza. C.S.I. gli fa un baffo.In una storia breve di 30 pagine quante pagine dovrebbere essere utilizzate per risolvere il mistero? Poi quale mistero è stato risolto? Fino a che Henry non si è tolto la maschera Fantomius non aveva capito chi fosse.
Poi le solite fognature, il solito mattone ballerino, il solito passaggio segreto.... Per carità, tutti elementi e stereotipi consolidati che fanno parte del gioco.Appunto la Cattedrale è quella già mostrata da Barks, per quale motivo non dovrebbero esserci gli stessi passaggi e le stesse botole? Sarebbe stato più forzato mostrare passaggi od ambienti totalmente diversi.
Certo era proprio questo lo scopo dell' autore rilanciare una vecchia storia di Barks, e quindi?
Resto del parere che sia una storia molto debole, proprio come concezione. Si vede palesemente che scaturisce dalla voglia di riallacciarsi a barks più che dall'esigenza di narrare qualcosa
Piuttosto l'unico punto debole, a mio parere, della storia in discussione, vista nel suo riallacciarsi a quella di Barks, sta nel fatto che il fantasma barksiano è palesemente più basso di quello gervasiano, ed inoltre nella somiglianza del fantasma barksiano a Paperone (che non è proprio simile ad Henry Quackett): qui vedo una piccola forzatura.
Piuttosto l'unico punto debole, a mio parere, della storia in discussione, vista nel suo riallacciarsi a quella di Barks, sta nel fatto che il fantasma barksiano è palesemente più basso di quello gervasiano, ed inoltre nella somiglianza del fantasma barksiano a Paperone (che non è proprio simile ad Henry Quackett): qui vedo una piccola forzatura.Non è tanto piccola: nell'ultima vignetta si citano delle maschere che henry userà in futuro tra cui una che sembra di paperone (è l'unica visibile), che dovrebbe essere a questo punto quella che henry, ingobbito per l'età..., indosserà quando sarà "smascherato" dai paperi qualche decennio dopo.
Non è tanto piccola: nell'ultima vignetta si citano delle maschere che henry userà in futuro tra cui una che sembra di paperone (è l'unica visibile), che dovrebbe essere a questo punto quella che henry, ingobbito per l'età..., indosserà quando sarà "smascherato" dai paperi qualche decennio dopo.
Certo è solo una casuale somiglianza, quella deve essere una maschera di un qualsiasi papero anziano che fantomius si era preparato per ogni evenienza, dato che non poteva riprodurre negli anni '20 una maschera con le fattezze che avrebbe avuto paperone 40 anni dopo... La forzatura è parecchio evidente
Le pagine sono 30Forse perchè se vedo ripetere le stesse gag (con minime variazioni) di un'altra storia in quello che dovrebbe essere il momento clou della vicenda, tutto il mio interesse sfuma
Le scaramucce sono simili a quelle della storia di Barks, per quale motivo non dovrebbero esere considerate scene d'azione?
Il fatto che ci siano chiacchere e 6 pagine di spiegazione non significa che nel suo insieme la storia non sia abbastanza d'azione e di per se le chiacchere e le spiegazioni non rendono una storia "nulla di che" .E' risibile perchè è tutto forzato, da atlantide alla ricostruzione della medesima, dalla cattedrale come nascondiglio degli atlantidei alla motivazione per cui non chiede l'aiuto di fantomius, è un gigantesco castello di carte che si tiene in piedi con lo sputo. Basta leggere cosa dice henry a un certo punto: "non avevo calcolato che ci saremmo scontrati"!
Il fatto che le spiegazioni non coincidano con la tua personale mappa mentale e visione della storia non significa che siano risibili
In una storia breve di 30 pagine quante pagine dovrebbere essere utilizzate per risolvere il mistero?Se 30 pagine sono considerate una storia breve è anche inutile continuare a discutere. Evidentemente non sono l'unico ad avere delle mappe mentali un po' sfasate
La storia di Barks non era affatto conclusivaBarks aveva una caratteristica nelle sue storie, (non so se fosse lo stesso nella vita perchè non l'ho ovviamente mai conosciuto): sapeva non prendersi troppo sul serio. Quella storia, per quanto bella, mi ha sempre lasciato un po' interdetto per il finale, un non finale di fatto, quasi uno sberleffo, perchè scoprire che il fantasma è un sosia di paperone di fatto non spiega nulla.
Barks aveva una caratteristica nelle sue storie, (non so se fosse lo stesso nella vita perchè non l'ho ovviamente mai conosciuto): sapeva non prendersi troppo sul serio. Quella storia, per quanto bella, mi ha sempre lasciato un po' interdetto per il finale, un non finale di fatto, quasi uno sberleffo, perchè scoprire che il fantasma è un sosia di paperone di fatto non spiega nulla.
Mettetevi insieme tu e salimbeti, premiata ditta "i due andrea": tra tutti e due in mezza pagina di forum avete tirato fuori più idee per sequel, prequel, retcon, reboot e via dicendo relativi ad una singola storia che i produttori di beatiful vi coprirebbero d'oro per garantirsi le vostre prestazioni ;D
quella era una battuta azzeccatissima invece: "Che faccia potrebbe avere un 'fantasma' che adora costruire monumenti con le monetine tipo ZP?" quella di ZP, appunto!
Che il fantasma sia Henry Quackett l'ho trovato forzato io in primis (ma non più forzato del giovane Paperone che incontra in Sud Africa il giovane Cuordipietra senza nemmeno saperlo...), però come dice Salimbeti il fantasma di 30 anni dopo potrebbe non essere più lui, ma solo un epigono (come ha fatto anche Amelia in una storia brasiliana per arrivare alla Numero 1!)
Poi io ho sempre pensato che il Fantasma di Barks sarebbe stato John Quackett in persona dopo la morte di Dolly Paprika, ritiratosi a vita privata nella cattedrale di Notre Paper come "Fantasma II", ma questo è un altro discorso che implica ciò che preferisce ogni lettore (e niente impedisce che sia andata così o cosà alla fine... Henry ha progettato di rapinare Paperone, ma magari non vivrà mai abbastanza per aspettare il ritorno di Scrooge!)
PS: se proprio vogliamo fare la punta al... membro, possiamo dire che Gervasio poteva usare il nome italiano della cattedrale ("Notre Paper" appunto invece di "Notre Duck"...)
Come ho detto, non sono per nulla d'accordo con la stroncatura di piccolobush.Per dire l'hai detto, due volte pure... Se ora mi dici anche perché...
Forse perchè se vedo ripetere le stesse gag (con minime variazioni) di un'altra storia in quello che dovrebbe essere il momento clou della vicenda, tutto il mio interesse sfumaPunti di vista il fatto di ripetere gag di una storia precedente per me non sfuma nulla è una interessante riferimento.
E' risibile perchè è tutto forzato, da atlantide allaTutto forzato perchè? In base a quale logica!
ricostruzione della medesima, dalla cattedrale come nascondiglio degli atlantidei alla motivazione per cui non chiede l'aiuto di fantomius, è un gigantesco castello di carte che si tiene in piedi con lo sputo. Basta leggere cosa dice henry a un certo punto: "non avevo calcolato che ci saremmo scontrati"!
Perchè mai? Me ne vado solo in giro a commettere furti facendo ricadere la colpa sul re dei ladri, uno che ha messo nel sacco detective di mezzo mondo e criminali dell'altro mezzo: perchè mai si dovrebbe interessare a me?
Se 30 pagine sono considerate una storia breve è anche inutile continuare a discutere. Evidentemente non sono l'unico ad avere delle mappe mentali un po' sfasate30 pagine non è certo una storia lunga! Chiamala breve, chiamala media ma certo non è lunga.
Barks aveva una caratteristica nelle sue storie, (non so se fosse lo stesso nella vita perchè non l'ho ovviamente mai conosciuto): sapeva non prendersi troppo sul serio. Quella storia, per quanto bella, mi ha sempre lasciato un po' interdetto per il finale, un non finale di fatto, quasi uno sberleffo, perchè scoprire che il fantasma è un sosia di paperone di fatto non spiega nulla.Ben detto, quello che dici di Barks è vero, ho parlato con chi lo ha conosciuto ed era così anche nella vita.
Sono indeciso se pensare che sia stato davvero uno scherzo ai lettori oppure la prima cosa che gli è venuta in mente per chiudere una storia che forse non sapeva come concludere (magari era già arrivato al numero previsto di pagine e ha dovuto tagliare corto, non so). Quello che penso però è che la stessa "leggerezza" che ha avuto lui nell'inventarsi una cosa simile dovremmo averla anche noi lettori senza stare sempre a cercare tutti i puntini delle "i" o addirittura decidendo noi per gli autori se una storia è conclusa oppure no.
Detto questo a me se fantomius piace così com'è sono contento lo stesso, lo leggo meno volentieri rispetto all'inizio ma almeno contribuisce, spero, alla buona salute del settimanale e quindi permette l'uscita di tante altre storie, comprese quelle più aderenti alle mie mappe mentali 8-)
Mettetevi insieme tu e salimbeti, premiata ditta "i due andrea": tra tutti e due in mezza pagina di forum avete tirato fuori più idee per sequel, prequel, retcon, reboot e via dicendo relativi ad una singola storia che i produttori di beatiful vi coprirebbero d'oro per garantirsi le vostre prestazioni ;D
Stavo per rispondere al tuo messaggio precedente, perchè meritava una risposta articolata, ad esempio sulla, a mio parere errata, equiparazione tra espedienti funzionali ad una storia che a volte richiedono la complicità del lettore e il piegare i meccanismi narrativi nella ricerca di una coesione forzata tra vari elementi.
E quindi? cosa c'è di strano?
Mi pare che in questo forum praticamente tutti fantasticano su possibili scenari o sui propri desideri di veder realizzata una tale storia o di veder prima o poi svelato un certo retroscena.
Cosa centra Beautiful, che poi io non ho mai visto, tralatro non sopporto neppure le soap opera.
Per quale motivo gli scenari proposti dovrebbero trasformare la saga in una soap opera?
In base a questa logica svalutativa ogni serie o saga che svela retroscena e si evolve nel tempo, da quelle di Martina a quelle di Don Rosa, ed in questo caso Gervasio sarebbero delle Soap opera?
ultima cosa: ovviamente ho grande rispetto per un utente storico e competente come "piccolo cespuglio", ma come ha dedicato mezza recensione a sviscerare il cinema di Kaurismaki per presentare al meglio possibile la storia di apertura (e da ciò traspare la sua enorme competenza), poteva anche fare altrettanto per inquadrare meglio la storia di Fantomius, visto che si tratta di una recensione ufficiale del papersera.Se mi sono dilungato di più sulla storia di apertura è perchè è comunque un evento eccezionale (inteso nel senso di insolito) e poi perchè, essendo kaurismaki un regista di quelli che non se lo fila nessuno :P, mi sembrava opportuno cercare di inquadrare la sua opera presso chi non lo conosce.
Fosse stato un commento al numero scritto nel forum, nemmeno gli avrei detto nulla perchè sarebbe stato un parere personale e non istituzionale.
Stavo per rispondere al tuo messaggio precedente, perchè meritava una risposta articolata, ad esempio sulla, a mio parere errata, equiparazione tra espedienti funzionali ad una storia che a volte richiedono la complicità del lettore e il piegare i meccanismi narrativi nella ricerca di una coesione forzata tra vari elementi.Continui ad immaginare scenari che fanno solo parte della tua fantasia e presupporre cose non dette e non vere.
Poi ho letto questo tuo messaggio e francamente mi è passata la voglia, di rispondere e in generale di discutere con te. Perchè stiamo parlando di fumetti e in genere cerco sempre di farlo con ironia (non era una presa in giro se l'hai interpretata così) o, appunto, senza prenderla troppo sul serio, ma vedo che da parte tua manca completamente.
Mi sembra che tu, relativamente a questo argomento, non sia nè lucido, nè sereno per cui chiudo qua,
ciao
Volevo complimentarsi per la bella e interessante discussione, cosa rara sui topic di Topolino libretto. Cmq io di quel regista finlandese ho visto Miracolo a Le Havre, non ci avevo capito niente poi ho visto che tutti i critici lo osannavano e da lì ho concluso che di cinema non ne capisco niente :)O forse sono tutti i critici a capire veramente poco... mai capito il cinema d'autore tanto osannato da codesti individui.