Mi sfugge un pò solo il senso dell'esclamazione usata da Paperoga nell'ultima vignetta di pagina 11, con la specificazione "Ho sempre sognato di dirlo". Chi l'ha capita?
Topolino e l'inseguimento epocale (Cirillo/Held): partiamo dai disegni, e chi mi segue sa cosa ciò significhi spesso. Held è in ottima forma, splendido nei personaggi, nelle ambientazioni e nell'espressività. Veniamo alla trama, premettendo, per chi non lo sapesse, che la storia vorrebbe essere un omaggio al telefilm britannico "Doctor WHO", che seguono spoiler a tavoletta, e che mi spiace scrivere così, ma devo... Allucinante boiata priva di senso, logica, ragione per esistere e motivo per essere letta. A parte che non c'è stata una gag che mi abbia fatto ridere, a parte che lo spiegone è troppo assurdo anche per una storia assurda, a parte che il paradosso temporale che dovrebbe reggerla non sta in piedi, a parte tutto ciò la storia ha una pecca atroce: che è un omaggio comprensibile in pratica solo a chi conosce la storia originale. Prendiamo l'artibanica del Rischiatutto: anche chi del Rischiatutto sapeva zero avrebbe potuto godersi quella storia, perché la trama si reggeva bene in quanto primariamente Disney senza necessità di conoscere l'omaggiato a tutti i costi. Ma qui cosa troviamo? Un tizio che fa citazioni continue al personaggio omaggiato, le quali però ad un lettore medio che non conosce DW non possono che sfuggire! Ad esempo, qual è il senso, per il lettore non conoscente DW, d'avere inserito un farfallino come base portante dell'universo? Chi conosce il Dottore/Matt Smith lo sa perfettamente, ma chi non sa chi sia non può che chiedersi cosa diavolo stia dicendo questo perfetto imbecille col ciuffo ribelle! E perché si chiama l'Ingegnere? E perché viaggia su un autobus (vedasi una certa avventura del Dottore/David Tennant)? Sono altre cose non comprensibili ai non fan, ma forse da spiegare meglio, direi... Chi non conosce il personaggio del Dottore in parecchie sfumature non può godersi questa storia appieno. D'accordo, anche la storia del Rischiatutto poteva apparire monca a chi non conosceva i campioni storici, ma la cosa non influiva sulla trama. Qui invece tutto si basa su tic e manie dell'omaggiato che privano chi non lo conosce del piacere della lettura. E, come accennavo, l'assoluta mancanza di gag comiche, la sconsideratezza incomprensibile di Topolino in troppe scene, l'avere richiamato in scena Leonardo (smettiamola di fargli incontrare Topolino e Pippo cronauti, perché è già la terza volta che accade), lo spiegone troppo allucinato ed incomprensibile ne fanno non un omaggio, ma uno scempio vero e proprio, indegno da un lato del Dottore, e dall'altro, nonché prima di tutto, di una vera storia Disney degna di pubblicazione sul giornale. Cirillo non s'offenda: uno scivolone può capitare. Ma si metta nei panni di un non fan di DW, legga la storia e si chieda: ne valeva la pena? Ne valeva VERAMENTE la pena? Spero in storie meno galattiche e meglio scritte, anzi ci conto perché l'autore già aveva dato prova di ben altra maestria.Sottoscrivo tutto, virgole e punti compresi.
Ogni tanto vengono pubblicate storie danesi. Non mi hanno mai fatto impazzire, ma ci sono. Qui è la stessa cosaNon è questo il punto. Restando nel campo dell' ipotesi avanzata da pi8: una cosa è diffondere in un qualsiasi paese una storia a fumetti di trama e d'' impostazione generiche, bella o brutta che sia, ma potenzialmente fruibile da qualsiasi lettore, un'altra è concepire una storia avendo di mira un mercato ben preciso e poi presentarla ad un mercato per la quale non è stata pensata, risultando di conseguenza per quest'ultimo mercato pesante e farraginosa.
Non è questo il punto. Restando nel campo dell' ipotesi avanzata da pi8: una cosa è diffondere in un qualsiasi paese una storia a fumetti di trama e d'' impostazione generiche, bella o brutta che sia, ma potenzialmente fruibile da qualsiasi lettore, un'altra è concepire una storia avendo di mira un mercato ben preciso e poi presentarla ad un mercato per la quale non è stata pensata, risultando di conseguenza per quest'ultimo mercato pesante e farraginosa.
Se anche fosse stata concepita per un altro mercato, non vedo perché negare la possibilità ai lettori italiani di leggerla sul Topo. Forse sarebbe stato opportuno che fosse stata accompagnata da una pagina introduttiva che indicasse che la storia era un omaggio a una serie TV.In effetti mi sorprende che una redazione di solito molto attiva nel presentare alcune storie, in questo caso non abbia speso due righe per delucidazioni dovute.
La mia rece:Nemmeno le prime due storie?
E quindi non aggiungo altro. Alla prossima.
Nemmeno le prime due storie?
Quella semmai è inficiata da una spiegazione finale un po' troppo involuta e complessa, che si arrota su se stessa e lascia il lettore un po' confuso. Ma lo strambo personaggio dell'Ingegnere funziona come motore della storia, e anche lo spunto iniziale risulta interessante. Peccato solo per il Topolino un po' in ombra.
Effettivamente anche il Topolino in ombra è un difetto. Ma la cosa che proprio mi ha fatto meno piacere: la spiegazione. Come ho già detto nel mio post precedente, ho dovuto leggerla più volte per capire, e non sono così sicuro di aver veramente capito cosa dica!
Se tu l'hai capita ce la potresti spiegare a tutti?
Il punto è che la spiegazione stessa è un omaggio a DW, quindi non solo ,non ha una logica in sé, ma è accessibile solo a chi ha visto il telefilm (e neanche tutto, ma solo Dottore Smith...).
La storia finale effettivamente soffre di un ritmo molto deficitario, non riuscendo a lasciare il segno come avrebbe potuto (e dovuto) dalle premesse iniziali. Peccato, anche se ho apprezzato la citazione dei mercoledì di Pippo.La cosa dei mercoledì l'ho apprezzata anche io ma la trama incasinata me l'ha fatto passare di mente
Il secondo episodio della saga di Zemelo e Stabile soffre invece del tipico problema degli episodi intermedi, ma i due sceneggiatori padroneggiano alla grande i personaggi e grazie a dialoghi efficaci mettono in luce quanto il deposito sia fondamentale per Paperopoli come emblema. Curioso del prosieguo.
Ho apprezzato la storia di Fantomius molto più delle precedenti, grazie a trovate efficaci e ai disegni stupendi di Gervasio, ma questa serie ha un difetto di fondo sempre presente: per il protagonista è sempre tutto dannatamente facile e le sue vittorie sembrano frutto più dei demeriti degli altri che dei suoi meriti. Vedremo come si concluderà nel prossimo numero il lavoro di Sio.
Se tu l'hai capita ce la potresti spiegare a tutti?
I Paperi non viaggiano nel tempo.
Le strabilianti imprese di Fantomius- Senza maschera voto 7,5Secondo me è qualcosa di più ma ho letto poco e niente del personaggio.
Fantomius è sempre Fantomius,
Mi sfugge un pò solo il senso dell'esclamazione usata da Paperoga nell'ultima vignetta di pagina 11, con la specificazione "Ho sempre sognato di dirlo". Chi l'ha capita?
Semplicemente, credo si tratti di un sogno di Paperoga che non si è mai trovato ad urlare "Geronimooo!" (classica esclamazione americana di chi fa qualcosa tipo buttarsi col paracadute o a capofitto in qualche impresa) ed ora lo può fare.
Semplicemente, credo si tratti di un sogno di Paperoga che non si è mai trovato ad urlare "Geronimooo!" (classica esclamazione americana di chi fa qualcosa tipo buttarsi col paracadute o a capofitto in qualche impresa) ed ora lo può fare.Peccato che in un racconto di Hubbard, mezzo secolo fa, l'avesse già detto...