Forse non mi sono spiegata bene , intendevo dire per chi investe denaro per fare pubblicità nei giornali.Chi compra le pagine sulle riviste.
Evidentemente non ha più mercato, e non è mai un buon segno.
Le aziende, soprattutto quelle grandi, valutano attentamente cosa, come e dove pubblicizzare, in quanto è uno sforzo economico non indifferente. Bisogna considerare il costo del pubblicitario, dei grafici e anche l'affitto dello spazio. Non ho idea (e non ho trovato nulla a riguardo) di quali possano essere le tariffe per
Topolino, ma secondo questo
tariffario anche solo per il semplice b/n si parla di investimenti non da poco.
Quindi si fa sempre attenzione a dove piazzare la pubblicità e per questo esistono le ricerche di mercato e le statistiche. Cambia il mondo, cambia anche la clientela. Poi, bisognerebbe vedere se magari sia Panini a seguire una sua linea per cui abbia magari deciso di limitare le pubblicità, dando al prodotto un taglio più snello e pulito (e riducendo la paginazione) o se appunto non ci siano così tante richieste. A conti fatti non è improbabile che si tratti della prima opzione.
Questo, e scusate se batto sempre sullo stesso tasto, rientra ancora nell'ambito di un'evoluzione del settimanale da prodotto popolare per bambini (e quindi infarcito di sponsor e pubblicità esattamente come oggi fanno i canali TV dedicati specificamente ai più giovani) a oggetto mirato a una clientela più variegata, più matura e dunque meno interessata a giocattoli e cose varie, per cui si cerca di dare un taglio più "adulto" all'intero settimanale.
Da qui le storie sulle città italiane, le saghe lunghe e quant'altro, che attirano sicuramente gli appassionati ma che dubito costituiscano davvero un elemento di interesse per il bambino X.