Ho come l'impressione che Martina, anziano e arrivato ormai alla fine della sua carriera e, immagino, insofferente alle interviste, si sia divertito a dare al giornalista informazioni e dati non proprio esatti anche se, guarda caso, le inesattezze erano sempre a suo favore:
l'eliminazione della Penna circa la creazione di Paperinik (l'autrice diceva che l'idea di PK le era venuta anche leggendo le proteste di lettori stufi di vedere Paperino eterno perdente mentre Martina si prende il merito di aver pensato lui a Paperinik, sostituendolo addirittura ad un Topolinik pensato dal direttore Gentilini!);
la creazione di Rockerduck consacratagli dal solito Gentilini che lui sembra accettare tranquillamente, anche se quel personaggio l'aveva già visto da qualche parte;
il considerarsi un Walt Disney italiano per i suoi colleghi più giovani, il che non è del tutto errato anche se Scarpa, Bottaro e Carpi (i primi grandi autori italiani del Dopoguerra) si rifacevano più che altro a Barks e a Gottfredson.
Dunque un Martina gigione e un pò spaccone che pare divertirsi a prendere in giro l'interlocutore o, forse, se stesso, rileggendo a modo suo gli ultimi 40 anni del Topo... tanto, che importanza ha?