
Il 36° Classico della nuova serie 'autoriale' ha una sua 'anima' (forse più di altri), nel senso che alla fine della lettura delle sei storie (tutte piuttosto particolari e accattivanti) ti rimane un senso di 'compiutezza', di amalgama ben riuscito, con un suo perché. Anche il frame de
I Misteri di Paperopoli, per quanto minimal, tende a collegare 'magicamente' i vari eventi grazie alla presenza di Amelia (e di Gennarino), impegnata in una operazione tanto 'alternativa' quanto complicata per raggiungere il suo storico obbiettivo.
Oltre a edifici storici come la Grand Duckburg Station, il (Nuovo) Cinema Paperopoli, il Museo Ducktrip, il Grand Mirror Hotel e il ben noto Faro di Capo Quack (tutti magnificamente caratterizzati e studiati non solo nella loro esteriorità ma anche nella loro 'anima' - collegabile al concetto iniziale) incontriamo interessanti personaggi cittadini, sia storici che attuali, come il filantropo Augustus Quackfier, la scrittrice Sibilla Quackland, il proprietario Joe di un vecchio cinema, il viaggiatore mecenate Ron Ducktrip (e un suo attuale pronipote), il guardiano del faro Mister Gales...
Questo nuovo Classico coinvolge anche personaggi ben noti come Brigitta e Filo, Archimede e Paperino, Pico e Paperoga, i nipotini e lo zione, alcuni dei quali raccontati da particolari punti di vista. Protagoniste sono anche tre pietre, tanto preziose quanto misteriose, alcune celate per decenni, come la Gemma della Concordia, lo Smeraldo Principe Verde e un'altra gemma più piccola ma capace, all'interno del faro, di frazionare la sua luce in tanti raggi colorati.
Dunque un Classico 'magico', emozionante, da non perdere. Sperando che la serie sui Misteri di Paperopoli continui e che possa avere delle ristampe anche negli Special Books. Questi ultimi non avranno prologhi, tavole di raccordo ed epiloghi ma tavole più ariose e redazionali ben fatti meritano di accompagnare questa serie che negli ultimi quattro episodi ha sempre visto la firma di Bruno Sarda mentre Marco Palazzi, oltre ad aver illustrato due delle sei storie in sommario, ha disegnato anche il frame ideato da Roberto Gagnor.
