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Humour Collection - Discussione Generale

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    Humour Collection 7 - Le più belle storie di Enrico Faccini
    Risposta #90: Lunedì 3 Feb 2025, 11:04:18
    Recensione Humour Collection 7 - Le più belle storie di Enrico Faccini

    Le vacanze di Paperoga… e altre follie
     Con un certo ritardo, di cui ci scusiamo, parliamo finalmente della “seconda serie” della Humour Collection. Dopo averci deliziato con Silvia Ziche, i riflettori sono ora puntati su Enrico Faccini, con la testata affidata ad un nuovo curatore.

     
    I mostruosi cittadini di Paperopoli

     Con questo primo volume (che, purtroppo, continua in costa la numerazione con il numero 7) inizia infatti la pubblicazione cronologica delle storie da autore completo di Faccini, uno fra i pochi nomi contemporanei presenti su Topolino in grado di sceneggiare e disegnare i propri lavori. Fa un certo effetto tornare indietro nel tempo e leggere Qui, Quo, Qua e il rock rimbombéros del 1989, una storia non particolarmente memorabile e ancora piuttosto statica da un punto di vista grafico.

     Bastano solo sei anni per leggere in compenso Le vacanze di Paperoga (alla prima ristampa integrale): 10 scatenate tavole autoconclusive mute, pubblicate all’epoca sul settimanale in una sezione interna dedicata ai giochi da fare sotto l’ombrellone. Questo pugno di storie mostra, fin da subito, le grandi capacità umoristiche dell’autore ligure, insieme al suo amore per l’eccentrico ed entusiasta Paperoga. Si tratta di un formato, per l’epoca, niente affatto comune. Ma Faccini risulta la persona adatta per gestirlo, dimostrando di capire appieno la lezione umoristica di Carl Barks, le cui tavole autoconclusive, un anno dopo, verranno ristampate proprio su Topolino.

     
    Una sequenza semplice ma geniale, mentre Paperoga si agita sullo sfondo, Paperino resta fermo, o quasi…

     Faccini, dopo anni di studio nei quali agisce solo come disegnatore, si ispira a Barks, Scarpa, Taliaferro e agli autori umoristici pubblicati sugli Oscar Mondadori e inizia una voluminosa carriera da autore completo, a partire da Archimede e la macchina antistress, una breve di 16 tavole. L’ispirazione è alle storie in quattro tavole di Barks, dove Archimede aveva a che fare con qualche bislacca invenzione o con qualche frecciata satirica. Fin da subito Faccini mette alla berlina il logorio della vita moderna, perfettamente rappresentato dai volti quasi mostruosi degli inferociti paperopolesi.

     
    Movimentati gonfiaggi

     Dopo Barks, con Paperino e l’incarico molto “segreto”, l’ispirazione arriva da Scarpa, in particolare con Paperino agente dell’F.B.I.! Anche in questo caso, Paperino si muove con un obiettivo del tutto diverso da quello che il mondo circostante vuole assegnargli. A fare da ideale, e comico, contrappunto, sono i nipotini, disperati a vedere in diretta televisiva quel pasticcione dello zio.

     A seguire, arriva Paperino e l’autocontrollo massacrante, forse la storia più celebre dell’autore. Lo spunto di partenza è affine a quello del cortometraggio Paperino e la pazienza (Cured Duck, 1945), ovvero il difficile autocontrollo di Paperino. A metterlo alla prova sarà Taddeus, mite impiegato capace di un implacabile quanto fastidioso esercizio meditativo: ripetete, a intervalli regolari e con frequenze diverse, la stessa inesorabile litania “ktìnnn – ktànnn”. Il semplice spunto comico viene gestito in maniera assolutamente brillante, travolgendo il lettore e compiendo una perfetta immedesimazione con il povero Paperino, sempre più disperato e incline a atti di mostruosa rabbia. Un meccanismo comico semplicemente perfetto.

     Non c’è Faccini senza Paperoga, che finalmente arriva in una storia lunga con Paperino. Paperino e Paperoga e il gonfiaggio catastrofico è solo la prima delle tante vicende del dinamico duo in cui lo slapstick e una generale follia la fanno da padroni. La precaria razionalità di Paperino mischiata alla volontà bislacca di Paperoga creano un mix micidiale ed esilarante. Faccini lascia quasi che siano i personaggi a condurre la storia che, guaio dopo guaio e disastro dopo disastro, giunge all’inevitabile epilogo. Da notare l’uso disinvolto della tavola, che non si limita alle tradizionali tre strisce ma propone visuali più dinamiche.

     Paperoga torna anche nel regalo artistico, dove, ad uno scenario limitato – il giardino di casa – non corrisponde un disastro minore. Il ritmo che Faccini impone al lettore è quello di una scatenata serie di guai, sempre più micidiali. Paperoga fa danni anche a se stesso nella rottamazione forzata, in cui Faccini usa Pennino come personaggio col quale fare interloquire Paperoga, e ripesca filologicamente il miliardario di Baltimora direttamente da Paperin Fracassa.

     
    Un geniale tormentone

     La satira sociale risulta di nuovo predominante con Sgrizzo, uomo del futuro. Il personaggio di Scarpa, che era stato riportato sul settimanale da Luca Boschi, viene usato da Faccini per sbeffeggiare certe pose tronfie e autoreferenziali di un approccio culturale poco concreto. E Paperino, con furbizia, sfrutta la situazione per assicurarsi una serena quotidianità lavorativa.

     Il volume si chiude con un’interessante intervista, in cui si raccontano i primi passi di Faccini nel fumetto disney: le prove presentate a Chendi, gli inizi supervisionati da Carpi e i consigli di Marconi. Infine, ci sono otto brillanti tavole autoconclusive, che sono una parte imprescindibile della produzione facciniana. A brillare, per ora, le Galanterie assortite, che descrivono in maniera non banale le schermaglie d’amore tra Paperino e Paperina.



    Voto del recensore: 4/5
    Per accedere alla pagina originale della recensione e mettere il tuo voto:
    https://www.papersera.net/wp/2025/02/03/humour-collection-7/

      Humour Collection 8 - Le più belle storie di Enrico Faccini
      Risposta #91: Martedì 18 Mar 2025, 12:10:54
      Recensione Humour Collection 8 - Le più belle storie di Enrico Faccini

      Le stravaganze di Paperino
      Prima versione della copertina[/size][/i]

       
      Copertina effettiva del volume[/size][/i]

       Prosegue la cronologica dedicata a Enrico Faccini, dopo il primo brillante numero. La divertente copertina (purtroppo diversa rispetto allo sketch mostrato su Anteprima) ci introduce a sette scatenate storie e numerose autoconclusive.

       Si parte con Un bel “rompicapo”. Faccini si dimostra moderno nel proporre un titolo “anomalo” e, ancor di più, nel raccontare una storia fatta solo di slapstick e gag fisiche, degne di un cortometraggio classico, in cui Donald era costretto a combattere la materia inanimata ma, inaspettatamente, ribelle. Paperino si ritrova la testa incastrata in una brocca ed è il mitico duo Paperoga/Sgrizzo a intervenire, ahilui, in suo aiuto. Le quindici pagine si svolgono con divertentissima scioltezza. L’umorismo proposto risulta di alto livello e non appare per nulla banale.

       
      Versi sonori della disperazione

       L’imprevisto elettromusicale omaggia ancora una volta le storie barksiane con Archimede, strizzando anche l’occhio ad un classico di Gottfredson. La satira sullo star system e sul sistema discografico basato sull’apparenza e meno sulla sostanza risulta sempre attuale, e l’antropomorfizzazione di Dixie guarda con perizia a certi classici corti animati disneyani.

       Nel raggio gommopongo Faccini omaggia le deformazioni bottariane, usando un’altra invenzione di Archimede come intelligente motivazione per strapazzare i personaggi. E il piacere della storia, oltre che nella presenza di un redivivo Spennacchiotto e di un diabolico Paperino, sta proprio nel frenetico e continuo scompaginamento dei becchi dei personaggi, con risultati sempre più esilaranti. Da notare come in Faccini anche il sonoro assuma il suo peso: l’onomatopea “GO-PONG” risulta perfetta per sottolineare la destabilizzazione fisica dei nostri eroi.

       
      La filosofia esistenziale…

       La “Full-immersion” culturale vede una classica presa in giro dell’arte moderna e contemporanea. Si tratta di un tema classico anche nel fumetto Disney (fin da tempi remoti) ma che Faccini rende con piglio azzeccato, grazie alla presenza di Pico. Il professore esce dal suo ruolo macchiettistico di multilaureato e ritorna a quella carica energetica figlia dell’animazione xerox. Nella storia, cerca di manovrare Paperone per raggiungere fama personale, come scopritore di nuovi talenti artistici. Il tutto, ovviamente, con risultati spassosi, a partire dalla parentesi filosofica pessimistica (anche in questo caso, con un gioco “sonoro” brillante).

       La vacanza a prezzo stracciato, cui era dedicata la prima prova di copertina del volume, è un altro capolavoro umoristico, in cui la classica lotta tra Paperino e piccoli animali, un classico dell’animazione, assume proporzioni gigantesche. L’ambientazione isolata, la crudele massa anonima degli Sbiruloni Gozzuti (“GROG”, “GRAG”, “GRUG”), il flemmatico e implacabile Piumo Anatracci sulla sua mongolfiera a motore, uova che cadono in testa con implacabile precisione, mille tentativi di salvezza, quadruple e vignette spezzate per sottolineare la dinamicitá: tutto concorre per rendere la storia un implacabile meccanismo umoristico.

       
      Vignette cinetiche

       Il rituale scaramantico si dedica al tema della sfortuna di Paperino, ovviamente secondo lo stile Faccini. Anche in questo caso, a vincere è l’approccio sonoro, oltre a quello di un tema reiterato in maniera sempre più folle e sconsiderata. I rituali che il nostro papero mette in pratica, pensando che possano portargli fortuna, sono micidiali nella loro potenza comica, e coinvolgono direttamente il lettore, che non può che immedesimarsi e provarli anche lui.

       Nello splendido persiano il tema delle scommesse con Gastone, già consacrato da Barks, viene arricchito dalla presenza di Paperoga, il che equivale a costanti disastri.

       Il volume si conclude con un’interessante intervista all’autore ligure, sempre curata da Valerio Paccagnella, e con una ricca presenza di autoconclusive, ben 26. A spiccare sono la collaborazione con Silvia Ziche, Paperino cuoco pasticcione e un perplesso Pippo.



      Voto del recensore: 4/5
      Per accedere alla pagina originale della recensione e mettere il tuo voto:
      https://www.papersera.net/wp/2025/03/18/humour-collection-8/

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        Humour Collection 9 - Fantastico Paperino
        Risposta #92: Domenica 27 Lug 2025, 13:42:59
        Recensione Humour Collection 9 - Fantastico Paperino


         Prosegue felicemente la riproposizione delle storie di Enrico Faccini, con il terzo (e per ora ultimo) volume che la Humour Collection dedica al talentuoso fumettista ligure.

         Spiace constatare come, purtroppo, questa volta la copertina non sia inedita. La simpatica illustrazione, infatti, è la medesima che introduceva Topolino 2621.

         Il ricco sommario è composto da nove storie e da una lunga carrellata di tavole autoconclusive. Inaugura la selezione Archimede e la macchina avvolgispaghetti, una delle numerose, brevi storie che Faccini dedica al bislacco inventore ideato da Carl Barks. Proprio come nelle avventure di quattro pagine in cui l’Uomo Dei Paperi metteva a confronto il pennuto con qualche strampalata invenzione, anche in questo caso ne viene fuori una vivace sequenza di gag, per nulla scontate. Successivamente, nel volume ritorna Gyro Gearloose anche nella brillante Archimede e l’applauso facile, a parere di chi scrive ancora più riuscita della precedente. Partendo da uno spunto forse non completamente verosimile (il fatto che applaudire può far male alle mani), Faccini si diverte a imbastire una trama intrigante, permeata di spassosissime situazioni umoristiche.

         Paperino e l’apparenza che inganna, una delle storie più apprezzate dell’autore, mette alla berlina alcune eccentriche tendenze sociali, e lo fa in modo davvero indimenticabile. In questa occasione Faccini è ispiratissimo e le gag proposte sono forse fra le più memorabili da lui concepite. Nota di merito anche ai disegni, particolarmente dinamici ed espressivi quando è il momento di raffigurare situazioni ai limiti dell’inverosimile.

         
        Paperina esplora strampalate tendenze intellettualoidi….[/size][/i]

         Paperino e l’interpretazione ruggente è una deliziosa commedia degli equivoci basata su un improbabile scambio tra un Paperino travestito da leone e…un esemplare in carne e ossa! Non a caso, c’è di mezzo Paperoga. Nei volumi precedenti abbiamo già visto come lo stravagante papero fosse sinonimo di guai per il povero Donald e di come Faccini, proprio in queste occasioni, fosse riuscito a sceneggiare storie memorabili. Non è da meno anche questa imperdibile avventura. Il leone raffigurato, peraltro, strizza all’occhio a Floyd Gottfredson, omaggiando la Bella Lea protagonista dell’omonima storia a strisce.

         

         Un altro importante snodo tematico della commedia dei paperi facciniana è sicuramente la satira relativa all’arte moderna, da sempre presente nel fumetto Disney, fin dai suoi albori. In questo volume sono ben due le storie in cui l’autore ligure porta avanti questo filone narrativo. Paperino e Paperoga artisti d’avanguardia e Paperino e Paperoga modelli d’arte intrattengono efficacemente. Forse non sono i migliori esempi in assoluto di satira sociale ravvisabili nell’opera dell’autore ma entrambi, soprattutto il primo (in cui si fa ricordare la carrellata di stroncature da parte dell’arcigno critico) contengono delle graziose gag.

         
        Siamo a Paperopoli, ma troviamo raffinate reminiscenze gottfredsoniane[/size][/i]

         Nonostante questo ciclo di volumi si proponga di valorizzare la produzione di Faccini come autore completo, in questo numero troviamo una gradita eccezione. Paperino e la minaccia punitiva, infatti, vede alle matite Andrea Freccero, disegnatore di spicco anche ai giorni nostri. Forse il lettore del 2025 potrebbe trovarsi un po’ spiazzato di fronte al tratto che caratterizzava Frex più di vent’anni fa, ma il motivo è legato al fatto che, in quel momento, il talentuoso autore era reduce dall’esperienza di PK. Tuttavia, a parere di chi scrive, i paperi disegnati in questa avventura più urbana e meno epica sono davvero espressivi e piacevoli. In questo caso, dunque, Faccini e Freccero hanno saputo dialogare con raro affiatamento. Bravissimi entrambi, per una storia capace di regalare dieci minuti di spensieratezza.

         Le ultime due storie del volume si collocano forse un gradino sotto quelle appena commentate, pur non potendo certamente essere definite brutte. Paperoga bigliettaio (quasi) automatico strappa molte risate ma, nel complesso, l’interazione fra i due cugini non è forse memorabile come ne L’interpretazione ruggente o in altre occasioni. 90° minuto…quando il pallone fa bum offre un’interpretazione del personaggio di Bum Bum Ghigno, creazione di Corrado Mastantuono. Onestamente, non brilla particolarmente e non lascia particolari ricordi (naturalmente, a parere di chi scrive).

         Si prosegue con un’eccellente intervista all’autore ligure, ottima “guida di viaggio” che svela dettagli davvero interessanti, anche per gli appassionati di lungo corso. Purtroppo, una sbavatura che ci sentiamo di segnalare è il fatto che, rispetto ai precedenti volumi, è più corta (soprattutto se confrontata con quella del brillante Le vacanze di Paperoga). Certamente, la qualità è sicuramente preferibile alla quantità, ma ricordiamo che ci troviamo di fronte ad un’edizione di pregio, dal prezzo non indifferente. Pertanto, un apparato critico corposo dovrebbe essere sempre presente.

         
        Archimede Pitagorico alle prese con una sua eccentrica invenzione [/size][/i]

         In coda al volume troviamo una ricca e variegata selezione di tavole autoconclusive (ben 33!), forse la massima espressione della vena umoristica facciniana. In questa occasione troviamo dei veri e propri capolavori di comicità, come singolari esempi da seguire, disavventure balneari, improbabili confronti e inquietanti esperimenti di Paperoga. Ottima l’idea di aver dato dignità alle tavole autoconclusive riunendole in questa sede.

         In conclusione, ci troviamo sicuramente di fronte ad un altro pregevole volume, ben confezionato e che offre numerose storie memorabili. Forse, nel complesso si è rivelato un pelo meno entusiasmante dei due precedenti per via dei motivi segnalati. Alla luce di questi ultimi, ci sentiamo di consigliarne l’acquisto principalmente a chi non conoscesse la produzione di Enrico Faccini.

         Segnaliamo, infine, una nota negativa relativa al prosieguo della testata Humour Collection. Dall’Anteprima uscita lo scorso maggio, apprendiamo che il prossimo volume tornerà ad occuparsi di Silvia Ziche, prendendo in considerazione le storie che l’hanno vista nella veste di sola disegnatrice. Si tratta di una scelta che fa un po’ storcere il naso, dal momento che sarebbe stato logico aspettarsi una continuazione della cronologica di Faccini. Soprattutto, dispiace per chi aveva dato fiducia a questo nuovo ciclo di volumi sperando di poter avere una omnia di Faccini come autore completo. Confidiamo nel fatto che ci sia un piano editoriale preciso alla base di questo cambio di rotta che lascia un po’ interdetti.

         

         



        Voto del recensore: 3.5/5
        Per accedere alla pagina originale della recensione e mettere il tuo voto:
        https://www.papersera.net/wp/2025/07/27/humour-collection-9-fantastico-paperino/

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          Re:Humour Collection - Discussione Generale
          Risposta #93: Martedì 2 Set 2025, 17:12:12
          Segnalo questa promozione, valida per tutto il mese di settembre e dedicata ai primi tre numeri della testata:  https://www.panini.it/shp_ita_it/silvia-ziche-bundle-bundleziche-it08.html

           

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