Recensione I Grandi Classici Disney 118
I Grandi Classici Disney 118, in uscita ad ottobre, si aprono con
Zio Paperone e “l’occhio di zampirone”, una storia che porta i nostri paperi in Tibet, scritta da
Rodolfo Cimino e disegnata da
Giorgio Cavazzano. Anche la copertina del numero viene dedicata a questa avventura dallo stesso Maestro veneziano, recentemente celebrato durante l’edizione di Lucca Comics & Games 2025.
La trama è avventurosa e presenta i
classici stilemi di Cimino, come la caccia al tesoro, l’incontro con le popolazioni autoctone o i preziosi reperti con poteri particolari. È da notare anche la
morale finale, con un Paperone ravveduto ma più interessato al proprio gusto per l’avventura che ai guai passati da chi ha subito l’influsso dell’
occhio di zampirone. I
disegni di Cavazzano sono
dinamici ed efficaci.
A seguire, in occasione del
60° anniversario di Super Pippo, troviamo un bell’articolo di approfondimento sulla sua storia editoriale e i suoi molteplici esordi, che introduce
Super Pippo e il ticchettio esplosivo, scritta da
Bob Ogle e disegnata da
Paul Murry. Super Pippo e Topolino devono vedersela con il
Dottor Lesette, nuovo misterioso criminale in azione a Topolinia (comparso in pochissime altre storie).

Strani popoli e pietre dai poteri sinistri
La vicenda presenta alcune caratteristiche tipiche delle avventure americane di Super Pippo ma, al netto di trovate che possono spiazzare il lettore (come una
guest star proveniente da un altro universo narrativo), la
storia risulta godibile, divertente e
ben sviluppata, dipanandosi per più di trenta tavole, e rappresenta una
piacevole variazione nell’offerta media della testata. Curiosamente, in questa storia Super Pippo presenta ancora un’inversione dei colori del costume, tipica delle prime colorazioni italiane del personaggio; a questo proposito, segnaliamo che la pubblicazione di questa storia
poco ristampata (l’ultima edizione risaliva al 2002) è stata effettuata nell’alternanza di tavole a colori e in bianco e nero.
Approfitto dell’occasione per fare una
piccola riflessione personale: di quando in quando, l’inserimento ne I Grandi Classici di qualche storia straniera potrebbe rendere la selezione più variegata. La scelta potrebbe ricadere sui capolavori anche brevi dei Maestri americani (penso a Barks), o su storie più leggere ma comunque belle come questa di Super Pippo, avendo cura naturalmente di proporre una selezione interessante che allarghi la prospettiva della testata, com’era fino a qualche anno fa.

Un nuovo peculiare criminale
Proseguendo con il sommario del numero in esame, troviamo
Paperino e il mais della riscossa, per i testi di
Rodolfo Cimino e i disegni di
Massimo De Vita: una storia divertente, piacevole per
l’intraprendenza di Paperino, che non si scoraggia né tenta dubbie scorciatoie di fronte ai problemi che dovrà risolvere per far fruttare un terreno “donatogli” da Paperone.
Bellissimi i disegni, espressivi e dinamici, realizzati da un De Vita già formato rispetto all’altro esempio che incontreremo alcune pagine più avanti.
Pluto e la mancia competente, scritta da
Michele Gazzarri e disegnata da
Giulio Chierchini, parte da uno spunto semplice: per vendicarsi di Topolino, Gambadilegno rapisce Pluto. Ma il piano di Pietro verrà complicato da vari imprevisti, fino a un
divertente finale in cui Topolino perde le staffe. La vicenda è piacevole, ma è un peccato che alcuni
dialoghi siano palesemente
rimaneggiati, come risulta evidente da alcune vignette.

Ordinaria amministrazione familiare
Il
fil rouge della
Sezione Superstar del mese è rappresentato da
prefissi e aggettivi enfatizzanti, quali
super,
extra e
speciale, presenti in tutti i titoli della sezione.
Zio Paperone e il cemento “supercemento”, con
Guido Martina ai testi e
Massimo De Vita ai disegni, vede
Paperone alle prese con l’edilizia, in cerca di metodi più veloci per costruire edifici. Questa è una
tipica storia del Professore, con sequenze di comicità iperbolica e personaggi cinici e opportunisti (finanche Archimede!). I
disegni, in questo caso, appaiono ancora
acerbi, specialmente nella mimica dei paperi.
Topolino e la “Topobeta speciale”, scritta da
Abramo e Giampaolo Barosso e disegnata da
Sergio Asteriti, ha come protagonisti Topolino ed Eta Beta, impegnati in una
competizione sportiva, la “Mille miglia di Topolinia”, con annessi avversari sleali da affrontare. La storia
scorre fin troppo semplicemente, a causa dei congegni di Eta Beta che rendono la sua auto praticamente invincibile. Apprezzabile comunque il suo inserimento, dato che la storia
non era stata più ripubblicata dal 2000.
Il Giallo Topolino – Il ladro superveloce, scritta forse da
Michele Gazzarri (ma l’attribuzione è
incerta) e disegnata ancora da
Sergio Asteriti, è una storia peculiare, in cui Topolino indaga su un furto di monete rare, e
la soluzione del giallo viene mostrata alla fine in due tavole apposite per il lettore che non sia riuscito a risolvere l’enigma. La vicenda è piena di indizi e false piste, ma al lettore navigato non risulterà troppo complessa la soluzione del
caso, che purtroppo non può dirsi memorabile.

Scenette divertenti ma di difficile lettura
Chiude il numero
Paperino e la berlina extralusso, per i testi di
Abramo e Giampaolo Barosso e i disegni di
Giulio Chierchini. Approfittando di una vecchia conoscenza di Paperino in una fabbrica di auto di lusso, Paperone spedisce il nipote a Detroit per fargli acquistare “per procura”
una costosa auto su cui spera di ottenere uno sconto; ma tutto sarà complicato dall’entrata in scena dei Bassotti. La storia è bella e
ben scritta, e il finale premia Paperino dopo una vicenda travagliata; i disegni contribuiscono ottimamente all’atmosfera della storia. L’unica vera pecca è il
formato della storia, su quattro strisce e con un lettering minuscolo, che avrebbe giovato maggiormente di una ristampa su una testata come
Almanacco Topolino (dalla cui versione d’epoca d’altra parte proviene), anziché sulla presente collana. Va detti cge anche
Il ticchettio esplosivo è su quattro strisce, ma i
balloons sono più spaziosi e perfettamente godibili, mentre per
La berlina extralusso la lettura è purtroppo molto faticosa.
In conclusione, assegno al numero
tre stelle e mezzo, considerando che le storie interessanti non mancano, corredate da articoli interessanti e caratterizzate da un’offerta ricca e varia.
Voto del recensore:
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