Non mi piace (né, in ogni caso, sono più in grado di) ridurre il Topo soltanto a questo magico triumvirato.
Per me sono Topolino e Topolinia anche l'apprendista stregone, le follie surreali di Martina degli anni 1950, il "fiuuu Pluto qui bello ahah" dei corti, il Canto di Natale, il ciclo della macchina del tempo e i gialli sarcastici di Pezzin, i fantasy di De Vita e Ubezio, il revisionismo degli anni 1990 col Topo che diventa spalla di Indiana e Pippo, il ciclo del commissariato (almeno il primo) e Anderville, le crisi isteriche del Topokolossal e del capolavoro Runaway Brain. E questo solo per citare ciò che ho vissuto da ragazzino. Non a caso cito spesso il n.2243, il mio preferito di sempre.
Ma è indiscutibile che la continuità, temporale e narrativa, garantita da questi tre capisaldi siano ciò che istintivamente si associa a Topolino.
Eppure una volta non era così! Prima che arrivasse Boschi a farci le cronologie degli autori, Topolino era prima di tutto animazione (del passato, sottinteso).
Vabbè.
Cosa dire che non abbiate già detto?
Sono imparagonabili. Casty discende da Scarpa che discende da Gott. Tre generazioni diverse.
Considerando che il Casty attuale è un semipensionato, la riflessione potrebbe essere: chi può essere l'erede di Casty?
All'orizzonte non si vede nulla... (e forse è per questo che Bertani vuole rilanciare i gialli topolinesi... "Il Topo del Mistero" alla ricerca dell'erede)
Forse ci sta provando Enna con le saghe?
Ma in fondo anche Scarpa ha avuto un lungo periodo di riflessione.
Allora cambiamo discorso. Il Topo delle strisce è volubile. È un monellaccio dispettoso, poi diventa buono, poi buonista, poi patriottico, poi borghese, poi scavezzacollo, e così via. A volte è colto e arguto, altre un ingenuo tontolone.
Ecco perché, prendendo l'esempio che è stato criticato, per me il Topolino saccente e scocciato di Martina non è poi così off character. Topolino, a volte, è anche così. Quando è in buona, però, è quello volenteroso e altruista delle storie più epiche. Lo adoro anche per questo.
Mi sa che ho divagato un'altra volta.