Buongiorno, vorrei proporre un’idea che ho in testa da un pò di tempo ovvero provare a riscoprire di quelle storie (principalmente saghe o serie) a vostro giudizio meritevoli o memorabili che però raramente vengono citate dagli appassionati perché magari uscite su testate secondarie (esempio a caso, le storie di Dorina) e spesso private di una ristampa degna di questo nome.
1) “
C’era una volta il West...”. Bellissima serie dei due “Guidi” (Martina e Scala), con l’eccezione dell'ottavo episodio affidato alle matite Scarpa, mai proposta integralmente. Possiamo considerarla la versione papera di “Topolino Kid e Pippo Sei Colpi”. Rimane impressa particolarmente la gag ricorrente dell’asinello Tiburzio che abbandona i suoi padroni nel momento del bisogno per poi tornare nell’avventura successiva, creando quindi un filo di continuità tra le storie.
2) “
Paperino Pestello e la Via delle Indie”. 170 pagine di Chierchini all’apice artistico della sua carriera. Basta questo.
3)
Il breve revival dei Sette Nani. Scarpa esordì sul libretto con una storia di Biancaneve e questo lo sappiamo tutti, come sappiamo che ne scrisse altre molto belle negli anni successivi incentrate sui piccoli minatori. Mi pare che pochi rammentino però che a inizio anni ’90, quando l’abitudine di far apparire personaggi dei Classici animati su “Topolino” era già caduta in disuso, il giovane e talentuoso Panaro scrisse
tre storie tutte pubblicate nel periodo natalizio (a cui andrebbe aggiunta anche “
Brontolo e... Briciola” della coppia Michelini-Gatto) in cui riprendeva e chiudeva idealmente la lunga sfida tra i nani e la Regina Cattiva.
Menzione d’onore per “
La saga di Messer Papero e Ser Paperone”, probabilmente l’ultimo capolavoro di Guido Martina. Non è propriamente un'opera dimenticata, anzi è stata ristampata pochi anni fa in occasione dell’anniversario della morte di Dante, eppure non ha mai goduto della stessa fama dell’altra saga storica dello stesso autore, sebbene tra le due ritenga “Messer Papero” la più riuscita avendo anche una struttura narrativa meno disconnessa rispetto a “Storia e Gloria”.
E’ possibile che me verranno in mente altre nei prossimi giorni, soprattutto nelle produzioni estere.