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Topolino 3619

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di Fabrizio Fidecaro

Voto del recensore:
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Topolino e il ponte sull'oceano
Paperino Paperotto e la spia che venne dal cielo
Pippo a torto nell'orto
Vita da Pluto - Saggezza canina
Zio Paperone sull'isola del lupo mannaro

Topolino 3619

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Cornelius
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PolliceSu
    Re:Topolino 3619
    Risposta #30: Venerdì 4 Apr 2025, 23:04:27
    PP8 torna agli antichi fasti grazie ad una storia molto bella scritta, non a caso, da Bruno Enna, uno degli autori storici della serie. Le fantasie dei paperotti si trasformano presto in interessanti realtà dove il protagonista principale è Harold Duckes, miliardario filantropo proprietario di una compagnia aerea e in fase di 'eremitaggio'. Versione papera di Howard Hughes, famoso regista, produttore e, ovviamente, aviatore e filantropo, figura influente e controversa della società americana portata sullo schermo vent'anni fa da Leonardo Di Caprio. Non escludo che si aggiunga ai character più o meno stabili della serie, visto che ha acquistato il terreno a fianco di quello di Nonna Papera.

    Scorrevole e interessante la storia d'apertura di Alessandro Sisti (quella 'multilingue') dove i 5 storici amici topoliniani si dividono equamente le diverse situazioni createsi nella ridente e 'fresca' (a sentire Orazio) località di Punta Patella, a nord di Topolinia. Scambiandosi anche i ruoli, con Minni e Clarabella (più convincenti) a fronteggiare una banda di malfattori e Topolino e Orazio alle prese con una imprevista iniziativa del primo, piuttosto sorprendente (in fondo le vacanze servono anche a questo). Pippo è l'unico che, in questo 'gioco di coppie', mantiene il suo pensiero (e la sua azione) 'laterale'.

    Nell "Isola del Lupo Mannaro" Marco Nucci riprende una sua tipica situazione narrativa (quella del conto alla rovescia) ma la storia non mi convince più di tanto. Sembra un po' 'egmontiana', soprattutto nell'atteggiamento di Paperino. Forse l'ambiguo finale è stato fatto proprio per darle un 'colpo di coda' ma il risultato resta sotto la media (invero alta) delle storie dell'autore. Un suo divertissement di 16 pagine dove si accenna a Meyrink.
    « Ultima modifica: Venerdì 4 Apr 2025, 23:22:19 da Cornelius »

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      Topolino 3619
      Risposta #31: Domenica 6 Apr 2025, 15:05:52
      Recensione Topolino 3619


       Assalto alle edicole. Questo ha provocato l’operazione dialetti-bis di Topolino, ovviamente in senso positivo. Undici settimane dopo il milanese, il fiorentino, il napoletano e il catanese, che avevano contraddistinto il numero 3608, ecco che su Topolino 3619 è apparsa una storia in torinese, veneziano, romanesco o barese, a seconda della regione di pertinenza (in italiano nelle restanti). Inutile aggiungere come anche stavolta, nelle zone interessate, i libretti siano andati subito a ruba: pressoché impossibile, dal pomeriggio del mercoledì, accaparrarsene una copia per chi non avesse proceduto per tempo a prenotarla dal benemerito giornalaio di fiducia.

       Un’iniziativa rivelatasi di grande successo, persino oltre le più rosee aspettative, è stata dunque replicata a stretto giro di posta, confermando l’eccellente resa, grazie anche alla meticolosità degli adattamenti, eseguiti da rinomati esperti di linguistica. E nell’editoriale il direttore Alex Bertani assicura che si provvederà presto ad allargare gli orizzonti, coinvolgendo altri territori. Bene così, nell’auspicio che questo fortunato progetto possa fare da trampolino per avvicinare il maggior numero di lettori al settimanale anche in occasione delle uscite più canoniche.

       La copertina del numero ricalca quella di metà gennaio, sempre realizzata da Andrea Freccero. Allora vi avevamo trovato un elegante Zio Paperone, che ammiccava da sotto una speciale tuba con fascia tricolore: stavolta, anch’egli in abito da cerimonia, c’è Topolino, con un papillon bianco, rosso e verde.

       Se lo Zione era stato il protagonista della prima storia in dialetto, Zio Paperone e il PDP 6000 (di Niccolò Testi e Alessandro Perina), ora tocca a Mickey prendersi la scena in Topolino e il ponte sull’oceano. In verità, colui che, come spesso accade, ha l’onore di comparire nel titolo, divide più o meno equamente lo spazio con Minni, Clarabella, Pippo e Orazio.

       Alessandro Sisti, sempre una garanzia, ci regala un’avventura spassosa e rocambolesca, nella quale una banda di malviventi viene sgominata con modalità inusuali, sullo sfondo di una ridente località vacanziera che si affaccia sul Pacifico. A ognuno dei personaggi è assegnato un ruolo specifico, caratterizzato con sapienza e ironia, nonché funzionale allo scorrimento della trama, e il meccanismo a orologeria tramite cui le varie situazioni si concatenano è inappuntabile. Le due ragazze si muovono in contesti che di solito sono prerogativa dei rispettivi fidanzati (e viceversa), mentre Pippo è il jolly, la scheggia impazzita, che, in qualche modo, fa saltare il banco.

       
      Attenzione alle spalle…[/size][/i]

       Si ride parecchio già nella versione “nazionale”, ma il dialetto – chi scrive ha gustato la storia anche in romanesco, ma vale senz’altro per tutte le varianti – dona una marcia in più a certe battute, suscitando, non di rado, un effetto esilarante.

       Nel rimarcare la gradevolissima leggerezza della vicenda fanno la loro parte gli efficaci disegni di Marco Gervasio, cavazzaniani al punto giusto grazie anche alle chine di Alessandro Zemolin, e non va dimenticata la colorazione fresca di Manuel Giarolli.

       Introdotte da un recap di Marco Travaglini sulle origini del personaggio, seguono le due parti di Paperino Paperotto e la spia che venne dal cielo. Qui, ancora con le matite di Nicola Tosolini, Bruno Enna torna a occuparsi sul libretto delle vicissitudini di Quack Town, a tre anni esatti dalla bellissima Paperino Paperotto e il volo dell’albatro, e lo fa con un nuovo gioiello, curato nei minimi dettagli.

       Fin dal titolo, e dalla quadrupla d’apertura, respiriamo un clima in stile James Bond, stemperato dai bambini che lo ricreano a propria immagine e somiglianza. Abbiamo un enigma da risolvere alla loro maniera, un misterioso aviatore in avaria da identificare e un MacGuffin tipicamente hitchcockiano (i documenti top secret). Il tutto nel consueto genuino clima bucolico, finemente riprodotto, tra feste di paese, piccoli disastri in fattoria e monopattini sequestrati.

       
      Giovani intercettatori all’opera[/size][/i]

       Le tenere e briose dinamiche tra Paperino e i suoi amici sono impagabili, e non è da meno la rappresentazione degli adulti. Tra questi, rivediamo con piacere il papà di Louis, in un ruolo secondario ma cruciale, e facciamo la conoscenza con il miliardario misantropo Harold Duckes (palese il riferimento alla discussa figura di Howard Hughes), probabilmente destinato a entrare nel cast in pianta stabile.

       L’autore sardo miscela ogni elemento da par suo, tessendo con abilità le varie sottotrame, divertendo ed emozionando con superlativo senso della misura. Paperino Paperotto è una sua creatura, ne conosce l’universo narrativo come le proprie tasche, e ciò traspare nitidamente da ogni pagina.

       Lo stesso discorso vale per Tosolini, pienamente a suo agio nel ritrarre il mondo di Quack Town, che padroneggia con la sicurezza del veterano. L’espressività, la spontaneità, la vivacità che l’artista veronese instilla in Donald & Co. valorizzano una sceneggiatura già di per sé calibrata alla perfezione.

       Le sei tavole di Pippo a torto nell’orto, al contrario, scorrono rapide senza lasciare traccia. Tito Faraci delinea una gag allungata non molto originale, con l’ennesima tentata invasione aliena, che nemmeno il sempre affidabile Valerio Held può far brillare più di tanto.

       
      Pluto in stile Peanuts[/size][/i]

       Più riuscita Saggezza canina, per la serie Vita da Pluto. Qui Francesco Pelosi, coadiuvato ai disegni da un ottimo Mattia Surroz, ci permette di entrare nella mente del cane di Topolino, facendoci osservare la realtà che lo circonda attraverso i suoi occhi. A differenza dei non-cani, Pluto pare davvero aver compreso quali siano le priorità dell’esistenza. Simpatica anche la citazione alla tradizionale posa di Snoopy, sdraiato sul tetto della cuccia.

       Infine, Zio Paperone sull’isola del lupo mannaro rappresenta una sorta di sintesi, se non di Bignami, della classica avventura di Scrooge e nipoti a caccia di tesori in luoghi ignoti. Lo è fin troppo, considerato che Marco Nucci procede a un ritmo vertiginoso, esponendo in poche vignette ciò che d’abitudine è trattato su più pagine. Ben pochi aspetti vengono approfonditi e i personaggi appaiono piatti, stereotipati, dando l’idea di provenire da certa produzione minore nordeuropea.

       Visto l’epilogo, resta il dubbio se la cosa sia voluta, se magari si tratti di un semplice divertissement, pur fine a se stesso. In ogni caso, nonostante le valide matite di Mario Ferracina, il risultato lascia perplessi, come se il soggetto non fosse stato adeguatamente sviluppato, bensì completato in fretta e senza eccessiva convinzione.

       Detto del quanto mai affollato Che aria tira di Silvia Ziche e della tavola autoconclusiva Il più grande… giornalista!, in cui il Paperoga di Enrico Faccini ci strappa un ultimo sorriso, restano da ricordare la rubrica Fumettando, con Andrea Maccarini che continua a istruirci su come disegnare Newton, e l’anteprima del nuovo kolossal in cinque capitoli Terravento, al via la prossima settimana.

       Riepilogando, il numero parte bene, raggiunge l’apice con un ispirato Paperino Paperotto, ma poi, escludendo la breve di Pluto (che assolve il proprio compito), patisce un sensibile calo. La qualità iniziale gli vale, comunque, una valutazione complessiva di tre stelle e mezza.



      Voto del recensore: 3.5/5
      Per accedere alla pagina originale della recensione e mettere il tuo voto:
      https://www.papersera.net/wp/2025/04/06/topolino-3619/


      Ora è possibile votare anche le singole storie del fascicolo, non fate mancare il vostro contributo!


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      Samu
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        Re:Topolino 3619
        Risposta #32: Domenica 6 Apr 2025, 15:59:58
        Recensione precisa ed esaustiva, che mi trova pienamente concorde sia nel giudizio delle singole storie che nella valutazione dell'albo.

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        Bunz
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          Re:Topolino 3619
          Risposta #33: Domenica 6 Apr 2025, 22:31:05
          Vedere Paperino dipinto come un fifone che subisce passivamente le smanie dello Zio di arricchirsi e la sete di avventura dei nipotini mi ha proprio dato fastidio.
          Quel che si dice un personaggio fuori parte. Non è una sensazione piacevole.
          Paperino non era così nemmeno ai tempi di Barks...

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            Re:Topolino 3619
            Risposta #34: Lunedì 7 Apr 2025, 10:17:59
            Non un numero che mi sento di promuovere. Salvo con al sufficienza il ponte sull oceano o quella di paerino paperotto.

            Non sono un fan dell'iniziatie dei dialetti, non in questa modalità come dissi al tempo del pdp 6000. Continuo a percepirla come un 'poca spesa tanta resa' (intesa come vendite) per cui ringrazio di aver potuto leggere anche questa in versione italiana. la storia è piacevole così come lo è quella di paerino paperotto, manca qualche guizzo che le renda più momorabili per me.

            Non ho molto apprezzato quella di Nucci che onestamente era quella che più mi interessava, devo concordare con chi l'ha trovata ben iniziata ma peggio 'finita' credo avrebbe meritato di più l'idea alla base perchè su questi temi a me Nucci piace solitamente anche senza incredibili intrecci .
            Grazie Babbo anche per quella volta nel 1980 in cui sei tornato a casa con un Topolino in mano chiedendomi se mi andava di leggerlo...non ho più smesso.

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            Dippy Dawg
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              Re:Topolino 3619
              Risposta #35: Lunedì 7 Apr 2025, 18:00:48
              Letti anche gli altri dialetti, e anche la versione italiana, posso dire che:
              - la versione romana è un po' modificata rispetto alle altre; ad esempio, il montavivande diventa un generico frescobuffo, la poetessa/scrittrice non è più "ispirata dall'oceano", ma una di cui "ci facevano imparare le poesie a memoria" (da scolaro che ha sempre odiato le poesie da imparare a memoria, posso solo condividere in pieno il fastidio che trapela da questa frase! ;D ), oltre al giorno di ferie di cui parlavo l'altra volta; piccole differenze, ma che secondo me danno un qualcosa in più!
              - la versione veneziana l'ho trovata abbastanza comprensibile, ma solo dopo aver letto l'introduzione che spiegava le scelte ortografiche, di cui un paio non erano abbastanza intuitive! Non me l'aspettvo, ma ho trovato anche qualche parola in comune con il cremonese ...
              - la versione barese mi ha ricordato tanto Lino Banfi e, soprattutto, questa scena! ;D Però, tutto sommato, una volta capito un po' come funzionava, e pensando di ascoltare lo stesso Lino Banfi (oppure il nostro Martin61!), sono riuscito quasi a capirci qualcosa! Ho notato qualche parola in comune sia con il napoletano che con il siciliano, ma non me ne intendo, quindi non voglio dire stupidaggini!
              - la versione torinese si è rivelata inaspettatamente ostica, soprattutto per le scelte ortografiche! Inoltre, chissà perché, hanno deciso di modificare completamente i nomi dei personaggi (come diceva qualcuno qualche pagina fa), e questo ha complicato ulteriormente le cose...

              Comunque, come l'altra volta, mi sono divertito un sacco a leggere tutte le versioni! :D

              Non saprei quali dialetti potremmo trovarci la prossima volta, ma li aspetto volentieri! :-)
              Io son nomato Pippo e son poeta
              Or per l'Inferno ce ne andremo a spasso
              Verso un'oscura e dolorosa meta

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                Re:Topolino 3619
                Risposta #36: Lunedì 7 Apr 2025, 20:57:15
                @Dippy Dawg. Di che ti meravigli se il Cremonese somiglia al Veneziano? La Serenissima ha dominato su Cremona per 300 anni...

                A Crema, il regno delle tenebre e del male, il dialetto addirittura è grammaticalmente identico al veneziano, cambiano solo l'inflessione, leggermente diversa, e gli intecalari, che non ci sono.

                Tornando alle storie, pur senza fare veri e propri commenti, lasciatemi andare controcorrente: a me  l'ultima è piaciuta, proprio per il finale "capovolto"... ;D

                Ma sono strano io, lo so.
                « Ultima modifica: Lunedì 7 Apr 2025, 21:47:48 da Photomas2 »

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                Anapisa
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                  Re:Topolino 3619
                  Risposta #37: Lunedì 7 Apr 2025, 23:10:48
                  Prime due storie che fanno iniziare col botto questo numero "speciale" per via dei dialetti e della tiratura evidentemente in aumento.
                  Paperino Paperotto poi super, un'avventura con un mistero da svelare che scorre facendo divertire il lettore in compagnia del gruppo di curiosi e simpatici paperotti.
                  Il resto purtroppo mi è piaciuto meno, le due brevi di Pluto e Pippo molto semplici e abbastanza prevedibili, l' ultima Zio Paperone sull'isola del lupo mannaro è schizzata via velocissima quasi a rendere poco credibile l'avventura ( che poi davvero non ho capito se era un sogno o meno  :-?).
                  Non so se votare con 3 stelline perché le prime due storie se le stra-meritano tutte o soltanto due come media di tutto l'albo


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                  Dippy Dawg
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                    Re:Topolino 3619
                    Risposta #38: Martedì 8 Apr 2025, 13:30:29
                    Tornando alle storie, pur senza fare veri e propri commenti, lasciatemi andare controcorrente: a me  l'ultima è piaciuta, proprio per il finale "capovolto"... ;D

                    Ma sono strano io, lo so.
                    Allora siamo strani in due, perché anch'io l'ho apprezzata per lo stesso motivo! :tongue:

                    La contrapposizione tra "la realtà rassicurante e amena" e "l'incubo realistico" l'ho trovata una bella idea, che ha arricchito molto un'altrimenti banale caccia al tesoro!
                    Io son nomato Pippo e son poeta
                    Or per l'Inferno ce ne andremo a spasso
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                      Re:Topolino 3619
                      Risposta #39: Martedì 8 Apr 2025, 15:58:39
                      Prime due storie che fanno iniziare col botto questo numero "speciale" per via dei dialetti e della tiratura evidentemente in aumento.
                      Paperino Paperotto poi super, un'avventura con un mistero da svelare che scorre facendo divertire il lettore in compagnia del gruppo di curiosi e simpatici paperotti.
                      Il resto purtroppo mi è piaciuto meno, le due brevi di Pluto e Pippo molto semplici e abbastanza prevedibili, l' ultima Zio Paperone sull'isola del lupo mannaro è schizzata via velocissima quasi a rendere poco credibile l'avventura ( che poi davvero non ho capito se era un sogno o meno  :-?).
                      Non so se votare con 3 stelline perché le prime due storie se le stra-meritano tutte o soltanto due come media di tutto l'albo

                      Secondo me vale 3 stelle perché le prime due storie hanno un peso diverso dalle altre. Inoltre anche la riempitiva con Pluto non è male, niente di trascendentale, ma nel suo piccolo contribuisce a tenere alta la media. Non posso dire lo stesso per la breve con Pippo e la storia di Nucci che non mi hanno entusiasmato molto, ma a mio parere questo numero le 3 stelle se le merita tutte.

                      *

                      Anapisa
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                        Re:Topolino 3619
                        Risposta #40: Martedì 8 Apr 2025, 23:10:40
                        Citazione
                        Secondo me vale 3 stelle perché le prime due storie hanno un peso diverso dalle altre. Inoltre anche la riempitiva con Pluto non è male, niente di trascendentale, ma nel suo piccolo contribuisce a tenere alta la media. Non posso dire lo stesso per la breve con Pippo e la storia di Nucci che non mi hanno entusiasmato molto, ma a mio parere questo numero le 3 stelle se le merita tutte.
                        Ieri sera prima di votare ci ho pensato ed ho fatto lo stesso identico tuo ragionamento, alla fine ho assegnato 3 stelle, perché non è che le ultime storie siano così brutte da abbassare la media! Le prime due super belle e le ultime 3 lasciano il tempo che trovano, ma si fanno comunque leggere, due stelle sarebbero state ingenerose ( anche se ammetto di averci pensato ).

                        *

                        RocK
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                          Re:Topolino 3619
                          Risposta #41: Domenica 27 Apr 2025, 10:10:05
                          non compro spesso topolino. questo me l'ha regalato un'amica di Roma. nella mia regione non è uscito con la storia in dialetto invece.
                          oramai le storie a livello di disegni sono tutte buone. come sceneggiatura sono invece molto semplici. troppo semplici.

                          l'unica buona mi è sembrata quella di paperotto.
                          nucci ha la capacità di farmi sembrare annacquate e allungate pure storie tanto brevi come quella di questo numero! secondo me addirittura tutta la trama poteva essere riassunta in una tavola di 6 vignette. (demenziale il fatto che non si possa pronunciare la lettera "T" ...mha)

                           

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