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Topolino 3624

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di Francesco Grilli

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Zio Paperone e l'indesiderata maglia rosa
Re Gambadilegno - Inseparabili
Paperino e Paperoga: prendiamo il bus
I Bassotti e la leggendaria Big Bass Band
Terravento - Capitolo quinto

Topolino 3624

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    Re:Topolino 3624
    Risposta #15: Giovedì 8 Mag 2025, 21:04:24
    personalmente trovo più interessanti questi racconti rispetto alla saga principale (Ducktopia).

    Devo dire che anch'io sto preferendo, e di gran lunga, questa mini serie.

    (non dimentichiamoci il Principe delle sabbie)   :innocent:

    Nooo, Cornelius!
    Ero quasi riuscito a dimenticarla!

    Comunque io (totalmente ignorante in materia di ciclismo) avevo trovato simpatica la storia di apertura, non notando tutti gli svarioni che avete rilevato. Alla luce di questi, devo dire, è un vero peccato che non vi sia stata più cura da parte dello sceneggiatore

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      Re:Topolino 3624
      Risposta #16: Giovedì 8 Mag 2025, 21:36:33
      Una vera rivelazione queste storie di Re Gambadilegno!
      Piacevoli da leggere e divertenti, e come avete già detto, anche meglio della Ducktopia "principale"!

      ... non dimentichiamoci il Principe delle sabbie...
      Dai, non c'è paragone! Quella iniziava, aveva uno svolgimento e finiva! FI-NI-VA, porca miseria!
      Questa, invece, si può dire che non è manco iniziata! :rolleye:
      Io son nomato Pippo e son poeta
      Or per l'Inferno ce ne andremo a spasso
      Verso un'oscura e dolorosa meta

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        Re:Topolino 3624
        Risposta #17: Giovedì 8 Mag 2025, 23:21:28
        Spero che le incursioni di Bertani (non ancora indicizzato come autore) fra i suoi 'colleghi' abbiano dei limiti, soprattutto se poi vengono fuori opere come le Comete e Terravento.
        Secondo me le "colpe" sono più di Barbieri che di Bertani. Il primo deve ancora finire il rodaggio, ha poche storie al suo attivo, e quelle più importanti appartengono alla serie "K", che non ha entusiasmato. Viceversa, quando Bertani ha collaborato con Gervasio ne è venuto fuori qualcosa di buono.
        "I social danno diritto di parola a legioni di imbecilli che prima parlavano solo al bar dopo un bicchiere di vino, senza danneggiare la collettività. Ora hanno lo stesso diritto di parola dei premi Nobel"

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          Re:Topolino 3624
          Risposta #18: Giovedì 8 Mag 2025, 23:25:47
          Storia promozional-sportiva di cui si poteva fare a meno (tanto da richiamare un personaggio ritiratosi dall'attività), ma non così terribile. Sugli svarioni posso sorvolare, non è una storia didattica, ma una semplice commediola vecchio stile. Onestamente l'ho trovata abbastanza simpatica (complice Perina), ancorché iper compressa (si potevano sviluppare di più le varie tappe filologico-citazionistiche, a volte Bertani non lo capisco).
          Piccola parentesi sul corridore a cui si spezza il manubrio: c'è gente che ci é morta così.

          Re Gamba è il solito Artibani di maniera una spanna sopra a tutti. Il Gamba del Pastro a volte è sublime, altre volte fa delle smorfie strane.

          Concordo sulla breve degli autobus. Una sorpresa divertente. Anche qui citazioni non fastidiose, che arricchiscono lo sfondo.

          Al contrario, questo insistere nel ripetere che Grazia e Capitan Cuornero sono lo stesso personaggio inizio a trovarlo stucchevole. Storiella passabile, comunque.
          Ma quindi era una bufala o no?

          Quanto a Terravento, avete già detto tutto. Passiamo oltre.

          Menzione per la tavola autoconclusiva, nella quale, una volta tanto, mi sono ritrovato.

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            Re:Topolino 3624
            Risposta #19: Venerdì 9 Mag 2025, 09:13:01
            Credo sia la prima volta che un appuntamento a puntate viene bocciato quasi all'unanimità. In effetti sembra una serie diretta da Terrence Malick...
            Sono curioso di vedere se, di fronte a tante critiche, verrà comunque riproposta nelle Storie di Topolino (eviterei di metterla in cartonato, fossi ai piani alti...).

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              Re:Topolino 3624
              Risposta #20: Venerdì 9 Mag 2025, 12:43:11
              Spero che le incursioni di Bertani (non ancora indicizzato come autore) fra i suoi 'colleghi' abbiano dei limiti, soprattutto se poi vengono fuori opere come le Comete e Terravento.
              Secondo me le "colpe" sono più di Barbieri che di Bertani. Il primo deve ancora finire il rodaggio, ha poche storie al suo attivo, e quelle più importanti appartengono alla serie "K", che non ha entusiasmato. Viceversa, quando Bertani ha collaborato con Gervasio ne è venuto fuori qualcosa di buono.
              Bertani è lo stesso che ha co-scritto la prima parte delle Isole della Cometa, più apprezzata, ma comunque enormemente criticata (molto più della seconda parte dove lui non ha collaborato), e Gli Italici Paperi, altra storia più criticata che altro, stessa cosa Il Principe delle Sabbie. Secondo me semplicemente con Gervasio è andata bene perché quest'ultimo è riuscito a tirare fuori storie migliori dalle sue idee (o forse semplicemente Bertani se la cava meglio con storie brevi/a due tempi piuttosto che con le storie lunghe, visto che quelle dove ha fallito, lo sono tutte, pur con sempre autori diversi come co-autori).
              Barbieri dal canto suo ha scritto una saga buona di Wizards of Mickey (che pare poco, ma visto il livello della serie, gli episodi da lui scritti sono davvero buoni, mi riferisco a quelli pubblicati su Fuoriserie). anche le storie della Mitologia Papera sono riuscite. Carine e non di più, per carità, ma comunque simpatiche e migliori di molte altre passate storie in costume simili. Infine Paperino baciato dalla sfortuna la ricordo come una buona storia. Ha fallito solo con le storie sul Klondike e quelle What If, ma queste ultime diciamoci la verità, sarebbero state orribili a prescindere (volute dalla casa madre, con un crossover senza senso, e con pochissime pagine a episodio).

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                Re:Topolino 3624
                Risposta #21: Venerdì 9 Mag 2025, 13:49:07
                Riguardo al concetto di dispersione in Terravento, certamente in questo caso voluta e ripetuta, la doppia pagina a 138 e 139 di questo numero ne è l’ennesimo esempio di questi episodi: due facciate che si sfogliano in un attimo, in pratica senza testo ed un’unica scena che forse poteva non necessitare di tutto questo spazio. Ho vissuto la lettura di questa saga non molto bene anche per tutte queste enormi tavole fin troppo ariose che hanno contribuito a riempire decine di facciate con poco contenuto, sempre a mio umilissimo parere e nel rispetto della precisa scelta redazionale. Nella mia testa di lettore definisco questo genere che si sta consolidando come “grandi spazi, grandi tavole, grande respiro, grandi sospiri dei personaggi” e spesso purtroppo a malincuore grandi sbadigli da parte mia.
                « Ultima modifica: Venerdì 9 Mag 2025, 13:55:06 da LCV.11 »

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                  Re:Topolino 3624
                  Risposta #22: Venerdì 9 Mag 2025, 22:28:07
                  sono storie (purtroppo) dove la sceneggiatura è opzionale, e conta solo dare spazio al disegnatore

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                    Re:Topolino 3624
                    Risposta #23: Sabato 10 Mag 2025, 15:02:02
                    Numero alquanto variegato questa settimana!
                    Si ritorna con una storia sul Giro, ambientata nell'universo dei paperi. La trama vede Rockerduck e Paperone accordarsi per partecipare alla gara, con nipotame e supercampioni al seguito. I bei disegni di Perina e la sceneggiatura di Testi riempiono le pagine di piccole situazioni assurde, con un messaggio di fondo che dovrebbe essere alla base di qualsiasi sport!

                    Ritorna la promossa miniserie Re Gambadilegno, e stavolta devo dire che la storia è ancora più convincente di quella precedente. Se nel primo episodio, Gamba faceva una buona azione quasi per caso, in questo "Inseparabili" c'è il perfetto equilibrio tra la sua caratteristica di ladruncolo e furfante e il suo lato più dolce e romantico. Il setting fantasy è come sempre molto ben disegnato dal Pastro.

                    Il numero prosegue con una breve di Vacca/Palazzi, sull'incredibile caos generato dalle linee degli autobus, quando bisogna raggiungere un posto. Anche se semplice, l'ho trovata una storia molto realistica. Chi non si è mai trovato in una situazione del genere, d'altronde.

                    La storia medio-lunga è invece "I Bassotti e la leggendaria Big Bass Band" di Pelosi/Surroz. Nonostante la storia abbia dei gradevoli disegni di Surroz, non mi ha convinto del tutto. Ho comunque apprezzato il finale aperto e la fisionomia dei Bassotti musicisti/gangster.

                    Infine si conclude (per ora) Terravento. Sicuramente una storia in grande crescendo negli ultimi episodi, tanto che è proprio in questo che si ha più azione. Ho apprezzato il tentativo di creare una saga post apocalittica, con tutti i rischi del caso come il ritmo, e la sua serialità. In ciò, in questa storia, si è visto un Topolino non proprio in parte come leader, ma che, al momento opportuno, ha mostrato a tutti la propria sincerità e forza. In generale direi che l'ho apprezzata, solo che rimangono parecchie cose in sospeso che spero verranno spiegate in una futura seconda stagione.

                    Buon numero tutto sommato, si fa leggere in tutte le sue storie con qualche punta di divertimento.

                      Topolino 3624
                      Risposta #24: Venerdì 16 Mag 2025, 12:02:52
                      Recensione Topolino 3624


                       Topolino 3624 celebra, a partire dalla cover a tema, l’imminente Giro d’Italia, la più importante competizione ciclistica del Belpaese. Non è certo la prima volta che il settimanale affronta questo sport, anzi, è una tradizione che si può far risalire almeno alla classica Paperino al Tour, del lontano 1954.

                       La storia d’apertura, Zio Paperone e l’indesiderata maglia rosa, segue le vicende di zio Paperone e Rockerduck impegnati in una tipica contesa affaristica nell’ambito del “Giro del Calisota”, mentre Paperino e Paperoga, sfruttati dal tirannico zio, sono impegnati nella corsa. La storia sceneggiata da Niccolò Testi e disegnata da Alessandro Perina (autore anche della copertina), pur potendo contare su qualche simpatica gag, appare molto classica, sin troppo, e priva di quel guizzo che possa farla risaltare rispetto alle – come dicevamo – già numerose vicende di questo tipo.

                       Segue, prevedibilmente, l’articolo di approfondimento sul Giro. Ricordiamo che, in edicola, il libretto è stato messo in vendita anche in abbinata ad un nuovo Topolibro dedicato proprio al ciclismo.

                       
                      Avvistato vip paperizzato!

                       Tocca poi al secondo appuntamento con la serie Re Gambadilegno, di Francesco Artibani e Licia Troisi. Inseparabili è un nuovo episodio di questo spin off di Ducktopia: il risultato è di buona fattura, uscito dalla solita efficace penna dello sceneggiatore romano che, pur non sfornando un capolavoro, mette su una vicenda che ci presenta un’ottima caratterizzazione di Gambadilegno: né bonaccione, né troppo perfido, ma in equilibrio tra luci e ombre e sempre pronto a trarre profitto personale dagli avvenimenti. Buoni anche i disegni di Lorenzo Pastrovicchio, sebbene alcune espressioni di Pietro non mi abbiano del tutto convinto.

                       Dopo le avventure in veste di re per Gambadilegno, troviamo per l’ormai consueta rubrica Fumettando un tutorial su come disegnare Battista, sotto la guida di Blasco Pisapia.

                       Veniamo poi alla storia che, pur essendo una breve, è probabilmente la migliore del numero: Paperino e Paperoga: prendiamo il bus!, scritta da Francesco Vacca e disegnata da Marco Palazzi. Pur essendo di pochissime tavole, è molto divertente, e chiunque abbia vissuto anche solo per alcuni periodi nelle grandi città italiane può riconoscersi nell’esperienza di Paperino. Divertente anche il gioco di parole finale.

                       
                      Re Pietro “il Giusto”[/size][/i]

                       L’altra storia centrale del numero è I Bassotti e la leggendaria Big Bass Band, per la sceneggiatura di Francesco Pelosi e i disegni di Mattia Surroz. Anche questa è una storia di buon livello, con un interessante uso della Banda Bassotti. Certo, può non essere del tutto condivisibile la rappresentazione come una banda di pasticcioni che non è mai riuscita a “eccellere nel ladrocinio”, ma è comunque funzionale all’avventura qui raccontata. Da segnalare poi l’utilizzo del nome “Cuornero” per Nonno Bassotto, che ha generato anche un’interessante discussione sul nostro forum.

                       Veniamo poi alla nota più dolente del libretto: Terravento – Capitolo quinto (e ultimo, anche se non sembra), l’ambiziosa saga di Alex Bertani e Luca Barbieri, realizzata graficamente da Mario Ferracina. In una passata recensione, ho difeso un’altra serie sviluppata a partire da un’idea di Bertani, Le isole della Cometa. Serie che, leggendo in giro alcuni pareri, è stata in queste settimane spesso accostata a Terravento.

                       Indubbiamente, le due serie hanno diversi punti in comune, ma non è questa la sede in cui approfondire. Mi sembra però che differiscano su un punto fondamentale: ne Le isole della Cometa, la “lentezza” o, per meglio dire, il ritmo narrativo non così usuale per una storia di Topolino, ha lo scopo di immergere il lettore nello scenario e nell’atmosfera della serie. Scenario e atmosfere che possono non piacere, ma che mi sembrano comunque frutto di una scelta consapevole degli sceneggiatori. Inoltre, la sensazione che non accada nulla è solo apparente, perché pur con alcuni problemi di gestione della trama, accadono varie cose in realtà; inoltre, ogni episodio ha una piccola trama verticale a sorreggerlo.

                       Su Terravento, al contrario, credo non ci siano neanche molte riflessioni da fare, perché la sensazione che mi è rimasta è di non aver letto quasi nulla: qui non ci sono trame verticali, ma si potrebbe quasi dire che non ci sia neanche una trama orizzontale. Rispetto al ritmo – qui veramente lento – delle puntate precedenti, in quest’ultimo episodio il ritmo subisce una brusca accelerata, ma che sembra non portare a niente. Alcuni personaggi mostrano un cambio repentino e ingiustificato di personalità (vedi Topolino), la trama si confonde inutilmente, e la “stagione” (ormai anche per Topolino è diventato un termine da usare abitualmente) finisce senza finire, con un cliffhanger che sarebbe stato più accettabile come finale di un normale episodio.

                       
                      Dove non arrivano le parole, intervengono i disegni[/size][/i]

                       Certamente diverso è il discorso per i disegni di Ferracina, assolutamente validi e di grande suggestione.

                       Un numero che mi sento di definire sotto la media, soprattutto a causa delle due storie di apertura e di chiusura, che dovrebbero essere le colonne portanti del numero, ma che sono in questo caso deludenti. Due buone storie centrali non possono essere sufficienti per risollevare le sorti di un numero come questo.



                      Voto del recensore: 2/5
                      Per accedere alla pagina originale della recensione e mettere il tuo voto:
                      https://www.papersera.net/wp/2025/05/16/topolino-3624/


                      Ora è possibile votare anche le singole storie del fascicolo, non fate mancare il vostro contributo!


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                        Re:Topolino 3624
                        Risposta #25: Sabato 17 Mag 2025, 11:10:06
                        Terravento non mi è dispiaciuta. Probabilmente è stata la sua ambientazione post apocalittica a interessarmi maggiormente. Nonostante sia un genere inflazionato, sul Topo rappresenta una novità.
                        Ciò che mi hanno convinto di meno sono le ombre perché
                        Spoiler: mostra
                        nello scontro finale non sono state sufficientemente temibili e quindi credibili.

                        Le varie puntate sono volutamente orientate all'impatto visivo a scapito dei testi che sono molto più rarefatti a confronto delle trame "tradizionali".
                        A chi critica questo scelta espositiva (discutibile anche per me) faccio notare che essa potrebbe essere dettata dalle abitudini dei nuovi lettori: sempre meno lettori e sempre più osservatori e ascoltatori. Si legge sempre meno e i testi lunghi spaventano sempre più (ci sono ragazzi intimoriti dalla pagina di un libro).

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                          Re:Topolino 3624
                          Risposta #26: Sabato 17 Mag 2025, 12:29:16
                          Si legge sempre meno e i testi lunghi spaventano sempre più (ci sono ragazzi intimoriti dalla pagina di un libro).
                          Ma allora perché scrivere una storia in cinque puntate? Meglio due, se non una sola. E altre saghe, come le "Comete", non hanno i testi "rarefatti".
                          "I social danno diritto di parola a legioni di imbecilli che prima parlavano solo al bar dopo un bicchiere di vino, senza danneggiare la collettività. Ora hanno lo stesso diritto di parola dei premi Nobel"

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                            Re:Topolino 3624
                            Risposta #27: Sabato 17 Mag 2025, 13:33:27
                            Quando ho detto che non leggono intendevo letteralmente. Ciò non toglie che siano consumatori di contenuti. Nella fattispecie il contenuto è prevalentemente grafico.
                            Forse le "Comete" erano meno rarefatte ma sono abbastanza sicuro che ci fossero vignette senza testo. Immagino che stiano sperimentando e in qualche modo verificheranno cosa funziona e cosa no.

                             

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