colorando una 'macchia' altrimenti fantasma (da Phantom Blot a Macchia Nera)
Il nome Macchia Nera però è precedente a Phantom Blot, dato che in origine il personaggio era semplicemente "The Blot".
E' stata la prima ristampa statunitense a chiamarlo così, nel titolo. Poi però è accaduto che nelle interviste lo stesso Gottfredson si riferisse a lui in questo modo e mi piacerebbe sapere perchè: si è semplicemente adeguato al fatto che il personaggio era ormai noto come Phantom Blot oppure questa denominazione gli piaceva?
Io comunque preferivo the Blot (e in italiano il corrispettivo, la Macchia).
Però era lui stesso che traduceva il suo nome in latino firmandosi Renatus Cartesius, quindi è logico che dovendo parlare di lui in testi italiani il nome sia stato tradotto in Renato Cartesio, visto che non aveva senso usare il nome latino in italiano.
Ti ringrazio per questa informazione che non conoscevo.
Bisogna però contestualizzare che all'epoca il latino era la lingua ufficiale per la diffusione della cultura e il concetto di adattamento dei nomi era più forte che oggi. Credo che si sia semplicemente adeguato.
Però è strano che non l'abbia tradotto come Decartius.
In teoria Gambadilegno dovrebbe essere il soprannome e non il cognome di Pietro, dato che in originale è Peg-Leg Pete (o Pegleg Pete o Peg Leg Pete) e in inglese il cognome è dopo il nome e non prima, oltre al fatto che le varianti ortografiche accadono più spesso per soprannomi che per cognomi.
In inglese, sì. Ma in italiano mi ha sempre dato l'impressione di essere intesa come cognome: che le parole due parole vengano scritte di seguito mi pare un indizio di ciò. Se fosse un soprannome, lo nominerebbero Pietro o Gambadilegno, difficilmente con le due parole assieme.
Otre a questa impressione generale, menziono qualche esempio esplicito:
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https://inducks.org/story.php?c=I+TL+2465-6: si cita suo nonno Ernesto Gambadilegno
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https://inducks.org/story.php?c=I+TL+2731-2: un antenato, riconoscendolo come parente, afferma "Sei un vero Gambadilegno"
In ogni caso, lo stesso Pete più che nome sembra diminutivo di Peter.
Ho scoperto, a mascella spalancata, che Goofy è un soprannome. In realtà si noma A. Goof; vai a sapere per cosa sta quella a.
Per curiosità sono andato a rileggere la vignetta originale e il contesto e secondo me si tratta di un gioco di parole: pronunciata, quella "a" suona come un articolo, qualcosa come:
"Nemmeno me, un fessacchiotto, gli è riuscito di ipnotizzare!"
E' vero, ti ringrazio per avermelo fatto notare. Questa scoperta mi ha divertito, considerando quanto la battuta contrasta con l'espressione di orgoglio.
Già, così come il cugino Galileo e gli avi Copernico, Cartesio e Leonardo.
Per questo a me dà un certo fastidio l'eccezione data da Cacciavite Pitagorico.
Io trovo invece questa proliferazione di nomi di scienziati in una stessa famiglia piuttosto ripetitiva; almeno uno se ne distanzia. Ma soprattutto mi infastidisce la logica dei parenti tutti, se non uguali, simili tra loro.