Recensione Topolino 3635Topolino 3635 presenta una vivace e variopinta copertina estiva disegnata da
Francesco D’Ippolito e colorata da Mario Perrotta,
perfetta per un numero in cui proprio il tema vacanziero è molto presente.
Ad inaugurare la selezione delle storie troviamo un nuovo tassello del ciclo
Topolino in giallo, ideato da
Marco Bosco e ormai un classico del periodo dedicato alla villeggiatura.
Weekend a Sunset Cliff, una lunga vicenda articolata in due episodi, vede alle matite
Alessandro Perina ed è ambientata in un affascinante borgo in cui il tempo sembra essersi fermato.
Dal punto di vista della sua ossatura, la storia funziona bene e scorre piacevolmente, anche se lo spunto di partenza non è forse dei più originali. Tuttavia, va detto che
l’idea di dividere l’avventura in due parti è ottima, dato che consente alla sceneggiatura di dilatarsi il più possibile, senza dover condensare la soluzione del mistero in poche pagine.
Il tratto di Alessandro Perina, pulito e molto aggraziato, dà vita a dei suggestivi e curati scorci del borgo teatro dell’azione. E’ interessante anche notare il fatto che le due puntate della storia vengono affidate a due coloristi differenti: Marco Di Grazia nella prima parte e Gaetano Gabriele D’Aprile nella seconda. Plaudo a quest’operazione, che consente di poter confrontare due approcci differenti relativi però alla medesima vicenda. A parere di chi scrive,
si tratta di una scelta azzeccata ed entrambi gli stili si adattano bene alla narrazione.

Un borgo tratteggiato con sobrietà ed eleganza
Weekend a Sunset Cliff,
quindi, svolge egregiamente il suo compito: un giallo ben architettato ma non troppo impegnativo, ideale per il periodo estivo in cui si tende a prediligere questo tipo di letture.
La parte centrale del numero ospita due storie di paperi accomunate dai toni molto leggeri: la nostrana
Zio Paperone e l’arguta soluzione, scritta da
Marco Bosco e disegnata da
Ottavio Panaro, e la danese
Paperino, Paperoga e la vacanza rilastressante, con ai testi
Peter Snejbjerg e alle matite
Francisco Rodriguez Peinado. Si tratta di due vicende perfettamente fruibili ma prive di elementi veramente capaci di impressionare.
Comunque, rilevo una nota positiva per entrambe le avventure: nella breve italiana, il cui vero protagonista è in realtà Battista, è da premiare quest’aspetto, ovvero essersi focalizzato sul maggiordomo approfondendone alcuni lati del carattere. Nella spensierata breve straniera, invece, i disegni sono
molto espressivi e vivaci e i personaggi sono tratteggiati in modo originale e riconoscibile.
In chiusura troviamo infine il secondo episodio, dal titolo
Classicamente mostri, della terza stagione di
Siamo Serie.
Le risate sono assicurate dalla prima all’ultima tavola! A quanto pare, la vena creativa della coppia
Sergio Badino/
Silvia Ziche è ancora ben lungi dall’affievolirsi: l’umorismo proposto è di alto livello, non risulta per nulla banale e il tratto della disegnatrice veneta è come di consueto molto dinamico. La raffinata colorazione di Elena Catini aggiunge un tocco di classe.
L’unica critica imputabile alla storia è forse il citazionismo, molto presente. Comunque, niente di drammatico o che vada ad inficiare la validità dell’episodio, ma se in futuro si riuscisse anche ad aggiustare questo aspetto
Siamo serie potrebbe veramente diventare ancora più memorabile.
Al netto di questo difetto, la storia invita comunque ad essere riletta. 
Espressioni cariche e ricche di energia
La fortunata serie
Battista Maggiordomo Esistenzialista si arricchisce di una nuova tavola autoconclusiva, denominata
Trucchi (
Gagnor–
Tempia/Limido), che, insieme alla storia nominata poco sopra, ha per l’appunto il merito di proseguire il focus sul personaggio.
Le rubriche sono tutte molto interessanti: Passeggiando tra l’arte, a parere dello scrivente la migliore del numero, si riaggancia all’ambientazione del giallo di apertura, occupandosi di divulgare curiose informazioni su quattro borghi spesso sconosciuti ai più, ma memorabili dal punto di vista delle opere d’arte che possono vantare.
La valorizzazione del nostro patrimonio storico-artistico è un tema attuale e molto importante. Ottimo, dunque, che il settimanale a fumetti più letto d’Italia se ne occupi. La parola della settimana è
“lucrosissimo“, utilizzata nell’
Arguta selezione. Contrastare l’impoverimento lessicale è uno degli aspetti della quotidianità in cui
Topolino ha sempre fatto centro, pertanto
incoraggiamo la presenza di questa piacevole rubrica.

E’ difficile per noi lettori rimanere seri di fronte all’umorismo di Badino e Ziche!
Alessio Coppola spiega, con dovizia di particolari e con grande chiarezza, come realizzare il profilo di Clarabella e, nella parte finale del libretto,
abbiamo l’opportunità di conoscere qualcosa in più in merito alle figure professionali che operano in una produzione cinematografica o televisiva. Infine, ci viene ricordato come
il prossimo numero verrà dedicato alla Giornata Mondiale dell’Amicizia e per questo godrà di una doppia copertina firmata da Andrea Freccero.
Topolino 3635 è complessivamente un numero ben confezionato, adatto al periodo estivo e per questo incentrato su storie dai toni prettamente umoristici, meno epici e solenni che in altre circostanze ma non per questo meno godibili. Nella stessa direzione vanno le rubriche,
tutte davvero ben curate e che hanno il merito di approfondire aspetti culturali molto eterogenei.
Voto del recensore:
3.5/5Per accedere alla pagina originale della recensione e mettere il tuo voto:
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