Recensione Topolino 3637
Vendetta! Ecco il grido che si leva da tutti i cuori questa settimana.
Vendetta! gridano i fan di
Casty, privato di una copertina a tema proprio ora che il suo ciclo di Atlantide ha preso l’abbrivio; copertina, quella del numero, comunque simpatica, con un
Topolino come tutti noi completamente rimbambito dal caldo.
Vendetta! grida il lettore generico, o almeno il sottoscritto al ritrovarsi
una buona decina di pagine con difetto di stampa (fra cui una scena a tutta pagina nella storia di Casty).
Vendetta! griderà lo studioso di Platone, a cui viene (correttamente) attribuita la
prima testimonianza scritta della leggenda di Atlantide senza però alcuna contestualizzazione, a diuturno conforto della percezione che il mestiere dei filosofi sia inventare le fiabe.
Ma soprattutto, la vendetta è quella che spetta di diritto alle temibili
Lepri Viola, beffate a più riprese da Topolino e soci nella ricerca dell’irraggiungibile Atlantide.
In questa ottima prima puntata di
Topolino e le vestigia di Zeta, la divisione di turno tiene gli occhi puntati sul sedicente Re di
Zeta, l’ultima colonia di Atlantide. Riusciranno le Lepri Viola a ritrovare le debordanti ricchezze del continente perduto e condannare finalmente Topolino, Eurasia e Pippo alle più atroci sofferenze?
Indolencia[/size][/i]
È quello che scopriremo nelle prossime due settimane. Per ora, l’ancora narrativa è salpata, e Casty è in gamba come al solito a saltellare con
il suo adorabile umorismo e con il suo spiccato senso dell’azione breve (fra tutte, la sfortunata fuga in aeroplano di Topolino e soci nel memorabile villaggio di Indolencia) quel tanto che basta a superare incolume il senso di pesantezza di cui una saga così articolata potrebbe soffrire se gestita con meno accortezza.
L’altra storia interessante del numero è l’episodio conclusivo di
Siamo serie! Stagione 3, dal titolo
Senza via di shampoo. Lo stile del ciclo lo conosciamo, o meglio: chi scrive queste righe, per qualche motivo, se l’era perso del tutto e ha recuperato di corsa le “stagioni” precedenti. Una buona occasione per un panorama su questo bell’esperimento, nel complesso, basato su un’
inventiva nelle gag verbali di bel livello da parte di Sergio Badino. A volte la battuta strappa il “grandioso!”, a volte piuttosto il “vendetta!” summenzionato; ma nel più ci sta il meno e il risultato finale appaga molto.
Aaaaand… action![/size][/i]
I disegni della Maestra
Silvia Ziche, al netto di quelle che sembrano imprecisioni in fase di inchiostratura, sono quanto di più calzante si potesse assegnare a una storia del genere.
Il numero ci propone anche una nuova storia dell’interminabile ciclo
What if?, vale a dire
Pippo diventa Spiderman. Lo spunto lo dobbiamo allo scrittore
Steve Behling, la sceneggiatura a
Riccardo Secchi e i disegni (molto belli) a
Francesco D’Ippolito.
Via, finga meglio, paghiamo per lo spettacolo
Quanto alla storia, a parer nostro dalla combinazione di due personaggi come Pippo, balzano, buffo, compiutamente umoristico, e Spiderman, perennemente oscillante non solo fra i grattacieli, ma
fra una solare logorrea e una lancinante oscurità, ci si poteva aspettare un risultato diverso, quantomeno più divertente.
Così come più divertenti ci si aspettavano le storie brevi,
Paperino e la vacanza all’ultimo pino (
Venerus/De Lorenzi) in cui Paperino conta alberi (e ne fa crollare alcuni “per delle arrabbiature”, sfidando le leggi non scritte dell’interazione fra iperbole cartoonesca e ragioneria narrativa), e
In science we trust – Il tornado intelligente (
G. Barbieri/Canfailla), in cui dalla straordinaria
reunion fra Marlin, Zapotec ed Enigma ricaviamo tutt’al più che Enigm è entrato in fissa irrimediabile con l’avverbio “palesemente” e che Zapotec guida un lento furgone di nome Viviana, a cui è molto affezionato.
Alla settimana prossima per nuove rivelazioni!
Voto del recensore:
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