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Topolino 3639

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di Fabrizio Fidecaro

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Topolino e le Vestigia di Z (3° episodio)
Amelia e l'anello della Gorgone
Paperino e la Multa Ricorsiva
In Science We Trust - Il Segreto del Tarallium
Paperino, Gastone e la Gara della (S)Fortuna

Topolino 3639

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PolliceSu
    Re:Topolino 3639
    Risposta #30: Lunedì 25 Ago 2025, 13:45:02
    Sarei curioso di sapere come mai si è passati da "Zeda" a "Z" (scritto anche zeta per esteso)
    Il nome corretto della città perduta da cui si è ispirato Casty si chiama appunto Z
    Ma pensa esiste per davvero  :rolleyes:
    A tal proposito ti consiglio vivamente di guardare l'ottimo film "civiltà perduta"
    grande ammiratore della trinità Gottfredson-Scarpa-Casty

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      Re:Topolino 3639
      Risposta #31: Lunedì 25 Ago 2025, 14:28:33
      Certo che esiste davvero, fu cercata da Percy Fawcett, che la identificò con El Dorado.
      Perché di questo mondo siamo solo ospiti, fra i tanti. E non i padroni. Insieme abbiamo dimostrato tante cose, ma la più importante è che non esiste l'impossibile.

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        Re:Topolino 3639
        Risposta #32: Lunedì 25 Ago 2025, 18:01:54
        "Esiste davvero" è un parolone, è un presunto insediamento mitologico come molte altre.

        Comunque posso dire che nonostante la storia sia gradevole, non aggiunge nulla al ciclo atlantideo? I tre protagonosti non fanno nessun progresso verso la scoperta della posizione di Atlantide e anche le informazioni acquisite sulla civiltà perduta in questa storia sono quasi nulle. Sinceramente è troppo poco per un ciclo arrivato al 5° episodio pubblicato vent'anni dopo il primo.

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        Cornelius
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          Re:Topolino 3639
          Risposta #33: Lunedì 25 Ago 2025, 19:33:47
          Secondo me queste "Vestigia di Z" hanno un nucleo narrativo interno molto interessante rappresentato da Bo/Volpeker, personaggio centrale di questa vicenda, ben rappresentato anche graficamente da Casty, con quello sguardo apparentemente di ghiaccio e quella corporatura militaresca che si sciolgono solo quando il protagonista, in circostanze sempre 'anomale', riesce a trovare il suo vero io o comunque una parte ben nascosta del suo essere.

          Intorno a lui gira tutto il lungo racconto nel quale questa 'ramificazione' atlantidea presenta caratteristiche ben note, già viste e 'sperimentate' in altre storie: la saggezza di un antico popolo che pensa più alla terra e ai suoi frutti che ai metalli preziosi (sentimento tanto nobile quanto leggendario, come la stessa Atlantide, direi 'ciminiano' nel panorama del fumetto Disney); la punizione di personaggi troppo materiali e pragmatici che alla fine perdono tutto ciò che hanno trovato (da Paperone a Ominous); l'inevitabile scomparsa di una antica città appena ritrovata (da Cibola a Zeta); la perdita di memoria dei superstiti, suprema vendetta di queste antiche civiltà come 'extrema ratio' per la loro salvaguardia (relativa, visto i crolli o i puntuali terremoti)

          Per cui intorno al quadro centrale che vede l'attraente volto di Bo/Volpeker (che merita la copertina nonostante una illustrazione molto 'alternativa') abbiamo una 'splendida cornice' di cose già viste, lette, conosciute, memorizzate. Che si adeguano comunque bene al racconto centrale, in maniera armonica, non solo per le bellissime tavole di Casty ma anche per gli agganci con la vita di Volpeker.

          Molto enfatiche le considerazioni finali di Eurasia nel descrivere la grande saggezza degli ultimi atlantidei a cui forse dovremmo dire tutti grazie per la loro politica ambientalista che ha permesso al pianeta di conservare al meglio certe sue caratteristiche naturali. Soprattutto perché riguardano direttamente quel polmone verde dell'Amazzonia i cui pericoli attuali sono sicuramente più gravi di quelli del remoto passato

          In effetti mi domando quali rischi avrebbe potuto correre il pianeta in quel lontano periodo se non ci fossero stati gli atlantidei di Zeta. La brama di ricchezza ha sempre ubriacato i popoli, anche quelli più antichi. Le conseguenze sono state guerre e stermini ma almeno in quel lontano passato i 'cattivi' e poco saggi extra atlantidei non avevano i mezzi tecnologici per distruggere o rovinare veramente il pianeta. Tra i vari miti nati su Atlantide aggiungiamo ora quello della vena ecologica, della politica 'green'.
          « Ultima modifica: Lunedì 25 Ago 2025, 19:39:45 da Cornelius »

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            Re:Topolino 3639
            Risposta #34: Martedì 26 Ago 2025, 00:06:42
            "Esiste davvero" è un parolone, è un presunto insediamento mitologico come molte altre.

            Comunque posso dire che nonostante la storia sia gradevole, non aggiunge nulla al ciclo atlantideo? I tre protagonosti non fanno nessun progresso verso la scoperta della posizione di Atlantide e anche le informazioni acquisite sulla civiltà perduta in questa storia sono quasi nulle. Sinceramente è troppo poco per un ciclo arrivato al 5° episodio pubblicato vent'anni dopo il primo.

            Per "esiste davvero" intendevo che non era un invenzione di Casty  :-)
            Si, in effetti questa è la prima storia in cui non c'è un un nuovo indizio o la spiegazione di qualche mistero degli albi precedenti, ma si concentra sul tentativo da parte degli atlantidei di salvare, in questo caso la flora, dal disastro imminente. Le stesse Lepri viola, sembrano piu interessate all'oro che ad Atlantide



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              Re:Topolino 3639
              Risposta #35: Martedì 26 Ago 2025, 08:07:12
              La pensavo anch'io così, poi però cogitandoci su ho pensato che il deposito di semi (che ritengo essere ispirato alla reale banca dei semi delle Svalbard, come ho scritto a Casty, il  quale me lo ha confermato) potrebbe giocare un ruolo importante nei prossimi capitoli, in uno dei quali si farà il pieno di informazioni su origini e scopi delle Lepri Viola, che non vedo l'ora di poter leggere.
              Perché di questo mondo siamo solo ospiti, fra i tanti. E non i padroni. Insieme abbiamo dimostrato tante cose, ma la più importante è che non esiste l'impossibile.

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                Re:Topolino 3639
                Risposta #36: Martedì 26 Ago 2025, 10:53:07
                ..in uno dei quali si farà il pieno di informazioni su origini e scopi delle Lepri Viola, che non vedo l'ora di poter leggere.
                Sto cominciando a pensare che le Lepri Viola non siano solo un organizzazione che si vuole impadronire delle conoscenze di Atlantide ma che ci sia qualcosa nella loro origine legato proprio a questa civiltà  :-?



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                  Topolino 3639
                  Risposta #37: Martedì 26 Ago 2025, 14:02:43
                  Recensione Topolino 3639


                   Lord Volpeker. O Bo, che dir si voglia. È lui il protagonista assoluto del nuovo kolossal di Casty, che si conclude felicemente su Topolino 3639. Già la copertina di Corrado Mastantuono, la prima legata a una storia dopo la lunga serie balneare, ci rimanda all’evento del numero, con il volto sfumato del (presunto?) villain a campeggiare minaccioso su Topolino, Pippo ed Eurasia Tost in fuga.

                   Nella terza e ultima puntata di Topolino e le vestigia di Z, l’autore goriziano mette il Maestro delle Lepri Viola al centro della trama, sviscerandone la psicologia e facendoci vivere i suoi turbamenti. Volpeker è un personaggio sfaccettato, dotato di notevole umanità dietro la maschera che indossa, afflitto da un’insostenibile solitudine, capace di gesti sorprendenti. La sua è una vicenda di redenzione, che giunge all’apogeo con il “sacrificio” finale, nel quale lascia che emerga, e prevalga, la propria vera natura. E la tavola di congedo, a riscatto avvenuto (e dimenticato), commuove, lanciando un potentissimo messaggio di speranza.

                   Casty è ispirato e ci regala una figura che resterà scolpita nella memoria. Va detto che lo spessore narrativo di Volpeker è tale che tende a relegare il resto in secondo piano: Topolino appare un po’ sotto tono, Pippo a tratti quasi superfluo. Si distingue maggiormente Eurasia, che dà l’input alla definitiva metamorfosi dell’ex (nonché futuro?) Begli Occhioni e intuisce il vitale motivo per cui gli edifici di Zeta erano stati foderati d’oro.

                   
                  Nuove tavole spettacolari

                   Tirando le somme, il quinto capitolo del ciclo di Atlantide, che ebbe inizio giusto due decenni or sono con Topolino e il colosso di Rodi, non delude certo le aspettative. Fra tematiche archeologiche ed ecologiche, colpi di scena e intime riflessioni, fantasmi in stile Kalì e crolli apocalittici, non ci si annoia un attimo né una sola vignetta va sprecata.

                   Ancora una volta, poi, va rimarcato lo straordinario valore dei disegni, enfatizzato dalle chine di Michela Frare e dai colori di Manuel Giarolli. Le spettacolari tavole a pag. 13 e a pag. 27 si aggiungono ad altre splash page ammirate negli episodi precedenti, su tutte la doppia che chiudeva il secondo. Davvero una gioia per gli occhi.

                   Si prosegue con la brillante Amelia e l’anello della Gorgone, realizzata da Enrico Faccini nelle vesti di autore completo. Si tratta di un’avventura basata sulla mitologia ellenica, in cui la fattucchiera che ammalia elabora un complesso piano con l’usuale obiettivo di impossessarsi della Numero Uno. In questo caso, tutto parte dalla sottrazione di un anello a una statua della dea Atena perduta in fondo al mare. Mai, però, mescolare mitologia e magia, perché le conseguenze potrebbero essere imprevedibili

                   In effetti, da lì si dipana una trama rocambolesca, in cui una statua di Medusa prende vita in maniera inquietante e Amelia è costretta a stringere una provvisoria alleanza con Paperone che li condurrà fin nel Peloponneso. Il caratteristico stile dell’artista ligure, che si diverte a inserire gustose citazioni gottfredsoniane, si rivela molto azzeccato anche per la rappresentazione dei personaggi tramandatici dagli antichi Greci. Frizzante l’epilogo, cui, malgrado le tante pagine (trentasei) di cui è composta la storia, non si giunge per nulla con il fiatone.

                   
                  La statua della Gorgone prende vita

                   Segue un ottimo pezzo di approfondimento sulle Gorgoni a cura di Francesco Vacca, a conferma di come Topolino sia un eccellente strumento di divulgazione culturale per grandi e piccini. È singolare come, tra le immagini a corredo, appaia lo scudo con testa di Medusa, celebre dipinto del Caravaggio dal concept fin troppo audace per gli attuali standard del libretto…

                   Proprio Vacca firma la successiva Paperino e la multa ricorsiva, divertente gag allungata, che descrive peripezie automobilistiche nelle quali per un lettore adulto è facile immedesimarsi. Il loop temporale nel quale Paperino è immerso senza rendersene conto strappa più di un sorriso e, complice lo stile vecchio stampo di Marco e Stefano Rota, emerge un delizioso contrasto tra la tecnologia moderna che i personaggi utilizzano e l’ambientazione vintage raffigurata.

                   Dopo una settimana di pausa, torna la serie In science we trust, con il nuovo episodio Il segreto del Tarallium, scritto da Giovanni Barbieri e ben disegnato da Cristian Canfailla (l’idea è di entrambi). Ritroviamo Enigm, Zapotec, Marlin e Atomino a caccia di cristalli di tarallium, indispensabili per far funzionare la Macchina del Tempo. In un flashback di epoca liceale, oltre a conoscere Lilly e la scorbutica sorella Violet, vediamo ritratto Zapotec da adolescente, in verità non molto diverso da oggi, se non per il colore di barba e capelli. Il plot, dall’inatteso sfondo sentimentale, risulta appena più intrigante rispetto alle precedenti uscite, ma l’innesto di Enigm a fianco degli altri due luminari non produce gli effetti desiderati: non si avverte la giusta alchimia e il ciclo stenta a ingranare.

                   
                  D’amore e d’accordo!

                   Piuttosto godibile l’egmontiana Paperino, Gastone e la gara della (s)fortuna. I due cugini, sponsorizzati PdP, partecipano in coppia a un torneo di beach volley, nel quale la sfortuna dell’uno fa da contrappeso alla fortuna dell’altro. Quando Paperino e Gastone devono raggiungere via mare l’isola dove si svolgerà la finale, l’eterna lotta tra le due forze diviene ancora più serrata, generando un’alternanza di eventi scalognati e interventi riparatori della dea bendata. Un tema interessante e sviluppato in modo adeguato, mantenendo alti i toni umoristici e inserendo un pizzico di non forzata introspezione. Valido il lavoro ai testi di Aleksander Kirkwood Brown e sempre gradevolissime le matite di Massimo Fecchi.

                   Si chiude con L’osservatore, nuovo giallo-quiz della serie Il Commissario indaga, di Marco Bosco e Valerio Held, in cui il losco Shorty viene messo alle strette da un Basettoni attento a ogni dettaglio, che mostra un fiuto degno dell’ispettore Varga di enigmistiche reminiscenze.

                   Da menzionare, inoltre, il consueto Che aria tira… di Silvia Ziche, che nell’occasione coinvolge addirittura gli alieni, e la rubrica Fumettando, in cui Giampaolo Soldati ci insegna a effigiare Pico De Paperis in alcune pose dinamiche. Come scopriamo dall’anteprima fumetto, ritroveremo il disegnatore genovese già la prossima settimana, alle prese con una nuova inchiesta di Topalbano.

                   



                  Voto del recensore: 4/5
                  Per accedere alla pagina originale della recensione e mettere il tuo voto:
                  https://www.papersera.net/wp/2025/08/26/topolino-3639/


                  Ora è possibile votare anche le singole storie del fascicolo, non fate mancare il vostro contributo!


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                  Cornelius
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                    Re:Topolino 3639
                    Risposta #38: Martedì 26 Ago 2025, 14:08:20
                    La storia 'mitica' di Faccini mi sorprende anche per le sue matite che evidentemente non sono state 'appuntite' bene come la altre volte, più che altro riguardo Amelia che sembra più la nipotina Minima che una papera adulta e anche diversi suoi profili lasciano perplessi (un beccuccio da 'paperina' appena uscita dall'uovo). Gli altri personaggi come Paperone e Pico non risentono di questa infantilizzazione (sarà dovuto alla loro età avanzata) come anche la ciurma della nave (che ho letto da qualche parte sia formata da tipi già apparsi in altre storie)

                    Nella "Multa rincorsiva" Paperino è come un cane che si morde la cosa, imbrigliato in una situazione che non vede apparentemente degli sbocchi. Breve carina e divertente firmata Vacca e Famiglia Rota. Simpatica anche la serie "In Science We Trust" dove tre grandi luminari interagiscono come mai accaduto prima. E' anche l'occasione per approfondire un po' le loro personalità, al di là del lavoro che svolgono: stupisce vedere Zapotec innamorato forse più dell'amore che di una persona specifica (visto il finale che sorprende anche Enigm, 'accusato' da Marlin di essere stato un po' troppo nella sua Dimensione Delta). Atomino sembra molto contento nell'essere circondato da così tanti geni.

                    Massimo Fecchi mantiene il suo bel tratto armonioso in una storia egmontiana di due anni fa, un soggetto estivo dove c'è una gara non ufficiale tra la sfortuna di Paperino e la fortuna di Gastone all'interno di una gara vera e propria di beach volley dove alla fine vince il team di Rockerduck. Al solito Paperone riuscirà a trasformare tutto in una 'vittoriosa scofitta'. Cambiano le latitudini ma non i finali negativi per John D. In questo caso però non c'è una bombetta da trangugiare (almeno questo ce lo siamo risparmiato)
                    « Ultima modifica: Martedì 26 Ago 2025, 17:22:52 da Cornelius »

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                    Andy392
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                      Re:Topolino 3639
                      Risposta #39: Martedì 26 Ago 2025, 16:22:38
                      La pensavo anch'io così, poi però cogitandoci su ho pensato che il deposito di semi (che ritengo essere ispirato alla reale banca dei semi delle Svalbard, come ho scritto a Casty, il  quale me lo ha confermato) potrebbe giocare un ruolo importante nei prossimi capitoli, in uno dei quali si farà il pieno di informazioni su origini e scopi delle Lepri Viola, che non vedo l'ora di poter leggere.
                      Hai qualche ipotesi a riguardo? Leggendo la storia il deposito di semi serve al livello narrativo come contraltare all'oro di cui è rivestito Zeta. Chiaro, ha avuto un ruolo nobilissimo dopo il diluvio, ma per me il suo scopo finisce qua.

                      Sto cominciando a pensare che le Lepri Viola non siano solo un organizzazione che si vuole impadronire delle conoscenze di Atlantide ma che ci sia qualcosa nella loro origine legato proprio a questa civiltà  :-?
                      Si potrebbe ipotizzare che il sovramaestro abbia uno scopo celato dietro l'intento di usare tecnologia atlantidea per dominare il mondo, come l'aveva la "fenice" in Topolino e la marea dei secoli. Spero che venga escluso che sia un atlantideo o un suo diretto discendente che vuole ripristinare il continente perduto o robe simili. A meno che non si sia risvegliato da un sonno criogenico millenario, perserverare uno scopo su epoche così lunghe non ha senso.

                      *

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                        Risposta #40: Martedì 26 Ago 2025, 16:38:15
                        Ho ricevuto - non senza un certo stupore - da Casty tre ore fa circa la seguente mail, dato che legge il forum voleva segnalarmi qualche altro dettaglio a beneficio della comprensione generale. Accluse vi erano due immagini, ma il forum - a quanto ne so - non consente di accluderle, quindi provvederò in altro modo. Uno lo conoscevo - dato che ho sempre trascorso una buona parte del mio tempo libero a studiare esoterismo e scienze sacre - ma non lo avevo riconosciuto, evidentemente troppo avvinto dall'intreccio per fare caso a qualcos'altro; gli altri mi erano invece ignoti:

                        Spoiler: mostra
                        "Ciao [mio nome],
                        seguivo la discussione sul Papersera e, a titolo di curiosità e per una più completa fruizione della storia, direi che potresti aggiungere almeno altri tre elementi che ..."esistono veramente":

                        1 -I picchistrelli, nella realtà sarebbero i kakadlu o (Pito, in spagnolo): <<“Come ci racconta Fawcett, il pito, un piccolo uccello delle Ande, ha l'abitudine di scavare il suo nido nella roccia, e usa il succo di questa pianta: l'uccello riporta una foglia, la appende alla parete rocciosa, poi strofina la roccia con la foglia in un movimento circolare. Sono necessarie diverse foglie e avanti e indietro finché la roccia non è ammorbidita alla consistenza dell'argilla umida. Così l'uccello inizia a scavare la roccia, scavando una depressione circolare che servirà come nido.

                        Si narra persino che un uccello, chiamato “Kak ‘adlu” conoscesse la tecnica per ammorbidire le pietre e che, forse per ordine degli antichi dei incaici, si strappò la lingua per non rivelarla.

                        2 Il fiore che si vede raffigurato qua e là è il cosiddetto "Fiore dell'Apocalisse" https://www.mitiemisteri.it/significato-dei-simboli-esoterici/fiore-apocalisse

                        3- Infine, il mirascopio: ne ho uno qui in studio, nella storia ho un po' barato perché l'illusione ottica funziona solo da una certa angolazione, ma cmq esiste.

                        Questo è quanto,
                        un caro saluto

                        Casty"
                        « Ultima modifica: Mercoledì 27 Ago 2025, 12:25:16 da Hero of Sky »
                        Perché di questo mondo siamo solo ospiti, fra i tanti. E non i padroni. Insieme abbiamo dimostrato tante cose, ma la più importante è che non esiste l'impossibile.

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                          Re:Topolino 3639
                          Risposta #41: Martedì 26 Ago 2025, 18:39:54
                          stupisce vedere Zapotec innamorato forse più dell'amore che di una persona specifica
                          In una vecchia storia della macchina del tempo Zapotec si è sposato. Non ne ricordo il titolo, se qualcuno può aiutare è il benvenuto (forse il disegnatore era Asteriti). Tra l'altro per combinare quel matrimonio è stato necessario un paradosso temporale a cavallo dei suoi tempi del college.

                          Bellissima la mail di Casty con le sue interessantissime puntualizzazioni. Un grazie al mittente per averla scritta e al destinatario per averla condivisa.

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                            Re:Topolino 3639
                            Risposta #42: Martedì 26 Ago 2025, 18:50:35
                            Rammenti male, Tenebroga, era Marlin ad essere felicemente coniugato.
                            Perché di questo mondo siamo solo ospiti, fra i tanti. E non i padroni. Insieme abbiamo dimostrato tante cose, ma la più importante è che non esiste l'impossibile.

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                              Re:Topolino 3639
                              Risposta #43: Mercoledì 27 Ago 2025, 01:04:19
                              Ottimo finale per le vestigia di Z, già sto sognando un futuro volumone stile omnibus raccogliere l'intera saga di Atlantide. Concordo però sulla forte passività di Topolino e Pippo, già riscontrata nella Spectralia... mi auguro vivamente nei capitoli successivi una divisione dei ruoli più marcata tra i tre protagonisti.
                              grande ammiratore della trinità Gottfredson-Scarpa-Casty

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                                Re:Topolino 3639
                                Risposta #44: Mercoledì 27 Ago 2025, 10:40:35
                                Grazie a Casty per le precisazioni  :thankYou:



                                 

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