Papersera.net

Sulla voce preferisco pensare che Paperino sia segretamente un ottimo attore/doppiatore e che la mascherina gli permette di parlare con più spavalderia.

Io invece mi immagino un modificatore nel colletto.
Quando pensavo a delle idee per l'Ipotetica Serie animata - https://www.papersera.net/forum/index.php?topic=20104.0 - mi sono figurato una lotta finale dove Paperinik viene strangolato e si danneggia il modificatore, così che parli a metà icon voce starnazzante e voce normale (come darth vader in  questa scena di Obi-Wan Kenobi - https://youtu.be/5HH3jf3xWSQ?si=XdAGVeMoz6Z9p7PQ - )

Mai sopportati Fantomius e tutto ciò che lo riguarda.

la $aga di Don Rosa, pur essendo nel suo complesso un'opera mastodontica, nelle sue singole componenti lasci parecchio a desiderare. Inoltre, Don Rosa ha caricato troppo i sentimenti di Paperone per Doretta, quasi fino a far sfiorare allo zione lo stadio psicotico (forse quest'ultima non è tanto impopolare).

Concordo, e aggiungerei anche (ma di questo avevamo già parlato nel topic de "La stella del Polo") che Don Rosa rende Paperone una sorta di vegano ambientalista nell'Agonia Bianca, caratterizzazione incompatibile con la figura del trapper che Paperone dovrebbe incarnare in quelle storie.

Infine, un'altra considerazione che non so che riscontro abbia fra il grande pubblico: secondo me i personaggi dei fumetti disney sono a tutti gli effetti esseri umani, noi li vediamo come degli animali antropomorfi, ma sono in tutto e per tutto persone come noi, e vivono in un mondo tutto sommato simile a quello reale

Concordo anche su questo, con te e anche con Don Rosa (che affermò qualcosa di simile, mi pare). I personaggi Disney sono come persone a tutti gli effetti.

Inoltre, non riesco più a (ri)leggere le "belle storie di una volta", di Martina & Dalmasso principalmente, dove degli antipaticissimi personaggi tiravano solo a fregarsi uno con l'altro; ma quant'erano brutte quelle storie?

Per me dipende dai casi: alcune sono belle, altre quasi illeggibili. Nonostante tutto, però, ricordo con affetto storie quali "La spina di Zio Paperone" o "Il muro del riso", che in realtà hanno ben poco a che fare con l'affetto però le ho sempre apprezzate.
 
Non mi piace leggere invece il 95% delle frame-story dei Classici seconda serie, spesso disegnate male e con un filo narrativo assente, se non proprio deleterio in casi come il n.27 Trilogia di Paperino, dove il finale de "Le lenticchie di Babilonia" è stato totalmente rovinato! Per non parlare della soppressione della divisione in puntate, con vignette di raccordo disegnate da Perego in mezzo a storie di Scarpa e Bottaro!

Ah, dimenticavo: Lyla Lay (letto naturalmente "Làila Lèi") ha i piedi palmati

Posso far passare tutto quello che è stato detto (ho letto già almeno un paio di bestemmie! ) e che si dirà in questa discussione, ma non questo! Si dice LILA! E BASTA!!!

Si dice Laila… Sciarrone si sbaglia

Si dice Laila… Sciarrone si sbaglia

Ecco, diciamo le cose come stanno.

Comunque, Della è morta in giovane età per malattia, e Paperino ha cominciato a prendersi cura dei nipotini quando questi avevano poco più di sei mesi.

E questa immagine da dove salta fuori?!?!

"Rubbrica" allegata a Pk2 S01 Duckmall, by Vitaliano/Sciarrone.

Sisti, creatore del personaggio, ha detto "Laila". Per me quella vicenda è finita.

Riguardo alla teoria per cui Zio Paperone sappia che Paperinik sia Paperino... non ci avevo mai pensato, ma sarebbe un concetto interessante da approfondire, in particolare sarebbe molto intrigante sul piano psicologico dello zione indagare i motivi per cui decide di tenere una simile informazione per sè.

Un paio di motivi li ho in mente, si potrebbe aprire un altro topic, ma intanto li scrivo qua:
1) Orgoglio: Una sconfitta per mano di Paperinik è più onorevole di una inflitta da Paperino. In pratica Paperone non vorrebbe ammettere che il suo "disutile" nipote è riuscito a farsi beffe di lui.
2) Una sorta di paura per come questa rivelazione potrebbe cambiare il loro rapporto. C'era una storia "Paperinik e la scheggia orbitale" dove zio e nipote, con quest'ultimo smascherato, affrontavano proprio quest'argomento, anche se rimanevano nel vago.

Penso che Storia e Gloria della dinastia dei paperi sia la raccolta di storie più sopravvalutata dell'intero mondo fumettistico disney

Concordo. L'ho letta relativamente di recente: non mi è piaciuta, non mi ha divertito e non ho nemmeno capito che cosa la renda così irresistibile per i suoi fan.

Aggiungo che non mi piacciono nemmeno i Racconti attorno al fuoco e mal digerisco tutte le parodie mai scritte. Per quanto riguarda i personaggi, quelli che apprezzo meno ci sono: Super Pippo, Sgrizzo e Gedeone.
Infine parlo di un disegnatore che a volte secondo me è un po' bistrattato: a me Amendola piace, meno i suoi lavori più recenti, molto di più la sua produzione anni 80 e 90.

mal digerisco tutte le parodie mai scritte.

Perché? Per me sono una manna, mi rendevano lo studio a scuola più piacevole. Non sono un sostituto dell'opera originale ovviamente, ma invogliano a capire meglio la storia e inquadrare i personaggi principali.

Non saprei dirti esattamente il motivo. Forse non esiste nemmeno un motivo razionale ma è solo questione di gusti.
In generale le storie in costume mi piacciono poco perché preferisco i personaggi Disney nel loro ruolo "ufficiale" anziché nei panni di qualcun altro. Le parodie quindi dal mio punto di vista sono storie in costume dove i personaggi interpretano ruoli scritti da altri.
L'adattamento richiede naturalmente compromessi di varia natura come l'edulcorazione di alcune tematiche ma anche l'incastro delle relazione dei personaggi originali con le relazione dei personaggi Disney (per esempio un figlio diventa un nipote, una moglie diventa una fidanzata, il ricco e potente diventa Zio Paperone, l'antagonista diventa Gambadilegno, Rockerduck o i Bassotti, ecc). Ecco, a me non è tanto il primo punto a darmi fastidio bensì il secondo.
Ne ho lette parecchie, alcune sono meglio di altre, ma non mi è mai venuta voglia di rileggerne una.

Ah, dimenticavo: Lyla Lay (letto naturalmente "Làila Lèi") ha i piedi palmati

mi stupisce chi possa affermare il contrario, Lyla in un mondo anglofono può avere solo quella pronuncia e il primo a disegnarla (Lavoradori) le fa fatto i piedi palmati

La mia opinione impopolare è che PK sia altamente sopravvalutato, soprattutto i singoli numeri. Ho letto molto volentieri tutta la serie, ne ho apprezzato diversi intrecci e personaggi (Xadhoom su tutti), e mi è piaciuto vedere un prodotto diverso dal solito (con una continuità stretta, nuovi personaggi, nuove situazioni, ecc.), ma ritengo, anzitutto, che soffrisse di alcuni problemi strutturali.
Ad esempio, il personaggio di Urk: PK lo incontra, poi non lo vede più per diversi numeri, poi lo rivede una volta, poi lo ritrova dopo diversi numeri per riportarlo a casa... bene, ma intanto Urk che faceva in tutti quei mesi in cui non compariva? Andava al cinema?
La spiegazione "editoriale" è che alternando sottotrame diverse si evitava la monotonia e si teneva viva l'attenzione del lettore, ma realisticamente parlando aveva poco senso. Così come non ha minimamente senso logico il concetto della microcontrazione, ma vabbè.
Inoltre, se penso ai singoli albi, non ce n'è uno nello specifico che mi sia entrato nel cuore, e certi albi che sono considerati dei capolavori li trovo sopravvalutatissimi. Trauma, per esempio, che è considerato un albo da 10 e lode, per me è una storia affrettata, con un finale sbrigativo, e molto superficiale; cerca di avere un forte impatto emotivo sul lettore, ma in realtà tutto il reparto delle emozioni è trattato in maniera approssimativa e banale (il grande trauma di Paperino sarebbe un bulletto che lo prendeva in giro? Mah, un'enorme occasione sprecata considerata la lunga storia editoriale del personaggio, si sarebbe potuto attingere da molti episodi che risultassero significativi anche per il lettore).
Infine, penso che PK abbia una grossa mancanza: in tutta la prima e la seconda serie non c'è un solo dialogo particolarmente memorabile o profondo. Io sono un grande amante dei dialoghi e ritengo che facciano la differenza tra una storia qualsiasi e un capolavoro (un soggetto semplice o basato su concetti visti e rivisti può tranquillamente essere salvato da dialoghi eccezionali; vedasi le storie di Cimino e Martina, che a volte erano fondate su canovacci magari simili tra loro, ma spiccavano nel panorama del fumetto Disney grazie a dialoghi sempre brillanti).

Con questo non voglio demolire in toto PK perché è stata comunque una lettura alquanto godibile e coinvolgente, ma se qualcuno mi chiedesse qual è il mio albo preferito, non saprei dare una risposta.

Io ho vissuto Pk in tempo reale. Per me i primi albi sono stati straordinari poi c'è stato un calo (lo so che molti non sono d'accordo ma stiamo parlando di impressioni impopolari). Per me il vero Pk è finito ben prima del 48 anche se non saprei dire in quale numero in particolare.
Il ritorno sul Topo è stato fuori tempo massimo e in ogni caso le storie recenti, per quanto alcune pregevoli, sono bel lontane dai vecchi fasti.

Io ho vissuto Pk in tempo reale. Per me i primi albi sono stati straordinari poi c'è stato un calo (lo so che molti non sono d'accordo ma stiamo parlando di impressioni impopolari). Per me il vero Pk è finito ben prima del 48 anche se non saprei dire in quale numero in particolare.
Il ritorno sul Topo è stato fuori tempo massimo e in ogni caso le storie recenti, per quanto alcune pregevoli, sono bel lontane dai vecchi fasti.

Anche io che ho recuperato PK non molto tempo fa ho avuto quest'impressione: lungo la serie c'è stato un importante calo qualitativo, ma non tanto per quanto riguarda l'esecuzione tecnica delle storie, ma proprio per la loro stessa essenza. Penso che la deludente conclusione della sottotrama di Xadhoom sia sintomo di quel che dico.