La mia opinione impopolare è che PK sia altamente sopravvalutato, soprattutto i singoli numeri. Ho letto molto volentieri tutta la serie, ne ho apprezzato diversi intrecci e personaggi (Xadhoom su tutti), e mi è piaciuto vedere un prodotto diverso dal solito (con una continuità stretta, nuovi personaggi, nuove situazioni, ecc.), ma ritengo, anzitutto, che soffrisse di alcuni problemi strutturali.
Ad esempio, il personaggio di Urk: PK lo incontra, poi non lo vede più per diversi numeri, poi lo rivede una volta, poi lo ritrova dopo diversi numeri per riportarlo a casa... bene, ma intanto Urk che faceva in tutti quei mesi in cui non compariva? Andava al cinema?
La spiegazione "editoriale" è che alternando sottotrame diverse si evitava la monotonia e si teneva viva l'attenzione del lettore, ma realisticamente parlando aveva poco senso. Così come non ha minimamente senso logico il concetto della microcontrazione, ma vabbè.
Inoltre, se penso ai singoli albi, non ce n'è uno nello specifico che mi sia entrato nel cuore, e certi albi che sono considerati dei capolavori li trovo sopravvalutatissimi. Trauma, per esempio, che è considerato un albo da 10 e lode, per me è una storia affrettata, con un finale sbrigativo, e molto superficiale; cerca di avere un forte impatto emotivo sul lettore, ma in realtà tutto il reparto delle emozioni è trattato in maniera approssimativa e banale (il grande trauma di Paperino sarebbe un bulletto che lo prendeva in giro? Mah, un'enorme occasione sprecata considerata la lunga storia editoriale del personaggio, si sarebbe potuto attingere da molti episodi che risultassero significativi anche per il lettore).
Infine, penso che PK abbia una grossa mancanza: in tutta la prima e la seconda serie non c'è un solo dialogo particolarmente memorabile o profondo. Io sono un grande amante dei dialoghi e ritengo che facciano la differenza tra una storia qualsiasi e un capolavoro (un soggetto semplice o basato su concetti visti e rivisti può tranquillamente essere salvato da dialoghi eccezionali; vedasi le storie di Cimino e Martina, che a volte erano fondate su canovacci magari simili tra loro, ma spiccavano nel panorama del fumetto Disney grazie a dialoghi sempre brillanti).
Con questo non voglio demolire in toto PK perché è stata comunque una lettura alquanto godibile e coinvolgente, ma se qualcuno mi chiedesse qual è il mio albo preferito, non saprei dare una risposta.