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Ho riletto proprio ieri questa storia (Pezzin/M. De Vita - TL 1638).
Storia bellissima e, IMHO affascinante...
Cosa ne pensate?

Che non posso credere non ci fosse un topic prima d'ora! L'ho riletta un paio di mesi fa, è davvero fantastica, una delle migliori della macchina del tempo, di Pezzin e di De Vita, in assoluto. Anzi, se non sbaglio credo che nella classifica del COA (ora offline) fosse la più in alto, in tutte e tre le "categorie" (a parte la spada di ghiaccio per De Vita).

Molto entusiasmante e originale. Inoltre puntuale nella dissertazione scientifica; inizialmente, leggendo, avevo riscontrato un errore: quando Zapotec parla di migrazione dei poli, si riferiva a quelli geografici (che per quanto ne sapevo sono rimasti sempre fissi) mentre credevo che avesse fatto confusione con quelli magnetici, che si sono spostati più volte nel corso delle ere. Alla fine, invece, questo aspetto viene chiarito all'interno della trama, non rivelandosi uno sbaglio dell'autore.

Per due volte, assistiamo a delle vignette occupanti tutta la pagina poste con orientamento ruotato di 90 gradi, evidentemente per meglio utilizzare lo spazio messo a disposizione dalla tavola.

L'unica pecca consiste nella questione del consigliere traditore, che a parer mio viene risolta un po' frettolosamente. Ma se il re sapeva (o comunque sospettava) delle sue mire, perchè non ha preso delle precauzioni, ad esempio facendolo sorvegliare?

Letta in diretta all'epoca,e questa storia mi è talmente rimasta impresso che ancora oggi quando sento parlare di Atlantide mi vengono mente le immagini di questa storia

Rileggendola, ho notato un errore: i protagonisti riconoscono a occhio nudo l'asteroide a causa della sua luminosità e infatti in una vignetta successiva questo viene visualizzato infuocato. Tuttavia nello spazio non può succedere, mancando un materiale comburente che renda possibile la combustione.
Tale pecca non inficia comunque la bontà della vicenda e della scena dell'impatto con la Terra, che è - appunto - di grande impatto.

La mia preferita del filone Macchina del Tempo.

Rileggendola, ho notato un errore: i protagonisti riconoscono a occhio nudo l'asteroide a causa della sua luminosità e infatti in una vignetta successiva questo viene visualizzato infuocato. Tuttavia nello spazio non può succedere, mancando un materiale comburente che renda possibile la combustione.
Tale pecca non inficia comunque la bontà della vicenda e della scena dell'impatto con la Terra, che è - appunto - di grande impatto.

Vero, ma senza il minimo dubbio essendo Pezzin laureato in ingegneria (e comunque essendo un uomo di grande cultura) ne era peferttamente consapevole, e ha comunque deciso di prendersi questa licenza poetica per rendere più scenografica la sequenza. A meno che non sia stata un'iniziativa di De Vita, che si dice modificasse alle volte leggermente le sceneggiature altrui per aggiungere dettagli che a suo giudizio miglioravano la storia.