Papersera.net

Storie a fumetti

Newton Pitagorico e l'Enigma della Stanza Bianca
Storia di Marco Nucci e Niccolò Testi
Disegni di Stefanio Intini
Chine di Roberta Zanotta
Colore di Manuel Giarolli (Gfb Comics)

Le Indagini di Topolino - La sorpresa scomparsa
Storia di Tito Faraci
Disegni e chine di Valerio Held
Colore di Francesca Bonifacio (Gfb Comics)

Paperi Palindromi - Prigionieri del Deposito
Storia di Marco Bosco
Disegni e chine di Lorenzo Pastrovicchio
Colore di Debora Grazio (Gfb Comics)

Pippo unisce i puntini
Storia di Francesco Pelosi
Disegni e chine di Lorenzo Pastrovicchio
Colore di Debora Grazio (Gfb Comics)

Lord Quackett contro le Parole Mascherate
Storia di Alessandro Sisti
Disegni di Marco Gervasio
Chine di Alessandro Zemolin
Colore di Irene Fornari (Gfb Comics)

I Mercoledì di Pippo - Vampiri Fascinosi
Storia di Giovanni Eccher
Disegni e chine di Giada Perissinotto
Colore di Putra Shah Bin Bin Abd Jalil (Gfb Comics)

One page finale
Il Commissario indaga - Il Bell'Addormentato
Storia di Marco Bosco
Disegni e chine di Valerio Held
Colore di Elisa Braglia (Gfb Comics)

Copertina
Disegni di Corrado Mastantuono
Colore di Andrea Cagol

Copertina dall'atmosfera vagamente orririfica, con "ZTL".

Come sempre grandissimo Mastantuono come copertinista, e così anche Cagol!

Per quanto riguarda la storia di Newton è stata bella, e anch'io probabilmente mi sarei comportato come lui: del resto quando ti ricapita un esperienza simile? (Aiuto! Perché Qui, Quo e Qua mi picchiano?!  ). La storia di Topolino era divertente (il piano, di chi era, ah ah). Sono l'unico a non aver capito il colpevole prima che venisse svelato? La storia palindroma mi è piaciuta, e Pippo unisce i puntini pure. Per la storia di Lord Quacket, bella, però spero che non facciano solo storie così. Per quanto riguarda quella dei mercoledì di Pippo sono partito un po' prevenuto per la mancanza di Salvagnini, però mi sono ricreduto. Finalmente qualcuno che apprezzi le storie di Pippo! Non come quel criticone di Topolino, anche se qui Pippo mi sembra più bravo del solito (sarà che ho solo i mercoledì più recenti?) La storia (intendo quella fittizia) è poi rovinata dall'apparizione della mummia, a meno che non sia un sequel. Non ero riuscitom purtroppom a risolvere la one-page di Bosco. Voi?

Ho trovato molto gustoso l'aneddoto su Michele Gazzarri nell'intervista al Bartezzaghi.

Il numero mi è sembrato decisamente "minore" (eufemismo). Capisco voler festeggiare il centesimo anniversario dell'arrivo del cruciverba in Italia, ma penso che una sola storia sarebbe ampiamente bastata ed avanzata a questo scopo.
Però due cose, a mio giudizio, si segnalano:
- chi diceva che Nucci non mette umorismo nelle sue storie?
- sapevamo che John e Dolly sono fidanzati e convivono, ma ora sappiamo anche che hanno camere da letto separate. Poiché è rarissimo che questo particolare dettaglio venga evidenziato - in un senso o nell'altro - in una storia disneyana, anzi si fanno spesso i salti mortali pur di non mostrare nulla - sempre in un senso o nell'altro - mi chiedo come mai qualcuno abbia deciso, adesso, di chiarire la questione (e immagino che Gervasio abbia dato il suo OK).

Sono l'unico a non aver capito il colpevole prima che venisse svelato?
[...]
Non ero riuscitom purtroppom a risolvere la one-page di Bosco. Voi?

Alla prima lettura non ho risolto niente, nemmeno il rebus!

Piuttosto: è una mia impressione o la ragazza bionda che suggerisce a Pippo la festa di Halloween somiglia a Giada Perissinotto?

- chi diceva che Nucci non mette umorismo nelle sue storie?

Mi sento tirato in causa vista la discussione dell'altra volta 
Anche se in realtà scrissi che ci provava ma non ci riusciva, e lo ribadisco anche dopo questa storia (si salva la "duologia" di Gastone, più "fortunata" come storia, che riesce a far ridere quel tanto che basta in più). Praticamente ci sono due battute ripetute per tutta la storia. Fa sorridere la prima volta, poi anche basta, non sono proprio le battute più adatte a diventare tormentoni. Ma la storia di per sé è buona, seppur telefonata (e un po' logorroica).

Per quanto mi riguarda numero tematico promosso a pieni voti, mi ha divertito e intrattenuto in tutte le sue parti e, caso rarissimo per me, anche negli editoriali. Un plauso particolare al mercoledì e al Quackett: mi fa piacere che saghe tanto legate a uno specifico autore possano esplorare nuove vie tramite altre penne e matite.
Ci vuole coraggio, si rischia certamente si sbagliare, ma secondo me ne vale assolutamente la pena.
Avrei adorato un cameo di Pippardo, l’inventore del puzzle più difficile del mondo ma soprattutto del fenomenale anagramma di TOPOLINO, reso con … TOPOLINO*

*sembrerà pure la stessa cosa ma in realtà il geniale De Pippis ha cambiato posto alle tre O…

Sinceramente questo numero interamente dedicato all’enigmistica non mi è piaciuto per niente: una volta dedicavano la storia di apertura all’argomento sulla copertina, con allegato un redazionale (in questo numero c’è l’intervista al direttore della Settimana Enigmistica), qui invece hanno coinvolto l’intero fumetto con storie dedicate forzate al massimo (persino l’alter ego di Fantomius, che di solito mi piace molto, qui con un soggetto con lo scopo di fare un cruciverba).

I miei complimenti a Eccher & Perissinotto, ho trovato davvero divertente la nuova puntata de I Mercoledì di Pippo!

Non ricordo l'ultima volta che una storia mi ha fatto ridere in quel modo, e mi è piaciuto includere altri ascoltatori nella storia oltre a Topolino.

Nota a margine: in molti pannelli il disegno di Perissinotto mi ha ricordato quello di Soldati.

Sappiamo che Topolino ne "I Mercoledì" deve fare il puntiglioso, ma qui è veramente insopportabile.

I miei complimenti a Eccher & Perissinotto, ho trovato davvero divertente la nuova puntata de I Mercoledì di Pippo!

Non ricordo l'ultima volta che una storia mi ha fatto ridere in quel modo, e mi è piaciuto includere altri ascoltatori nella storia oltre a Topolino.

Nota a margine: in molti pannelli il disegno di Perissinotto mi ha ricordato quello di Soldati.

Ha davvero divertito moltissimo anche me, splendidi poi tutti i frizzanti comprimari (la Pippa Vampira è FA-VO-LO-SA) e potrebbe in effetti avere ragione Geena a proposito del cameo della stessa Perissinotto!
Ma poi ho trovato particolarmente "peperino" il finale

Eccher si dimostra ancora una volta un ottimo elemento, e sforna un Mercoledì di Pippo degno dei migliori!
Esilarante, a dir poco!

La questione delle camere separate andrebbe approfondita, ma sinceramente non che non ci avessi mai provato ma l'enigmistica mi ha sempre messo il mal di testa ed ora vogliono farla tornare di moda perchè stimola i neuroni, ma non siamo mica tutti uguali e ci ho provato in tutte le salse disney o non disney, una volta in casa  si aveva i bauli da 100 kg pieni di giornali della settimana engmistica ma non ho mai imparato.
Sorry.

Promosso a pieni voti questo numero speciale dedicato all'Enigmistica che in Italia compie 100 anni ma in realtà ne ha 112, come si evince da uno degli interessanti editoriali ovviamente tematici. Ovviamente si è parlato della rivista "che vanta innumerevoli tentativi di imitazione": per quanto siano numerose le testate inerenti questi giochi, La Settimana Enigmistica (che comprava sempre mia nonna) ha per me un ricordo quasi paragonabile a quello di Topolino (e le due testate sono nate nello stesso anno, il 1932)

Per cui da ragazzino mi divertivo a cercare di finire soprattutto i cruciverba (gli altri giochi non mi interessavano più di tanto), traguardo che mi è riuscito in età più avanzata. Lo storico settimanale enigmistico non l'ho più seguito (per quanto credo continui ad avere un'ottima salute editoriale) e adesso, ogni tanto, mi diletto a fare il cruciverba di Repubblica (soprattutto quando sono in treno) che riguardo alla difficoltà non ha nulla da invidiare a quelli della Settimana.
                                             

Qualcuno si è lamentato di una enigmistica eccessivamente spalmata su tutte le storie ma in realtà alcune di loro hanno solo accennato a rebus, puntini, differenze... cose per altro fruibili anche nei Giochi dei numeri 'normali' del Topo. Sicuramente la storia di Marco Nucci con Newton è stata la più 'enigmistica' dell'albo, talmente pregna del cruciverba da renderlo protagonista assoluto in illustrazioni tanto piacevoli quanto claustrofobiche. Letta la prima, le altre sono state molto più 'leggere', per quanto piacevoli.

Il problema del cappello di Gilberto gioca su una situazione oserei dire 'ovvia' in un contesto reale ma approfondita solo adesso, almeno credo, a 60 anni dall'arrivo del nipote intellettuale di Pippo. Meglio tardi che mai e le idee migliori sono sempre quelle che traggono spunto dalla quotidiantità dei nostri personaggi (bravo Pelosi).

I Paperi Palindromi presentano una caratteristica non semplicissima da stendere ma il risultato è comunque gradevole: temevo di dover leggere le stesse cose due volte e invece sono stati i disegni delle vignette a replicarsi al contrario, cambiando nella forma ma non nella sostanza i dialoghi (a volte un po' retorici ma i personaggi coinvolti e le matite di Lorenzo Pastrovicchio hanno 'ammorbidito' il tutto)

L'enigmistica' Dolly prepara un bel cruciverba per John e Copernico nel quale i due ci illuminano su alcune cose che non sapevamo: Ugo Pluckmore è stato il primo a scrivere la storia del Calisota mentre Septimus Norquack è stato il primo sindaco ad istituire il corpo dei netturbini paperopolesi. Stranamente ricompare Villa Rosa ma questo soggetto di Alessandro  Sisti ('solamente' disegnato da Marco Gervasio) credo sia fuori da ogni continuity.

La storia più sorprendente (almeno per me) è stata quella di chiusura che meno ha avuto a che fare con l'operazione enigmistica: questo Mercoledì di Pippo non solo l'ho digerito ma mi è anche piaciuto per le nuove situazioni ricordate prima da altri utenti. Sicuramente il cambio di autore ha influito su questa 'sorpresa'. Questi 'crossover autoriali' (Eccher nei Mercoledì e Sisti in Fantomius), giustamente sottolineati da Tang Laoya, possono presentarci delle portate simili ma cucinate diversamente e il risultato, in entrambi i casi, è più che buono (per quanto quello del mascherato fosse già di per se un soggetto 'alternativo' alla saga gervasiana)