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Fra le tante cose dette non si è parlato della rivista "che vanta innumerevoli tentativi di imitazione" e la cosa mi è parsa un po' strana. Per quanto siano numerose le testate inerenti questi giochi, La Settimana Enigmistica (che comprava sempre mia nonna) ha per me un ricordo quasi paragonabile a quello di Topolino (e le due testate sono nate nello stesso anno, il 1932)

Non hai visto l'intervista del direttore Bertani al direttore della Settimana Enigmistica? Lo stesso Bertani traccia alcuni parallelismi tra i due settimanali.

Hai ragione, ho letto quella intervista a tratti non facendo caso che l'intervistato fosse il direttore de La Settimana Enigmistica, immaginando fosse un esperto, uno studioso del settore (come in effetti è) ma non esattamente 'il direttore'. Non a caso è stato intervistato da un suo collega   

Vado a correggere la mia intro   

Ti consiglio di rileggerla con maggiore attenzione perché l'ho trovata interessante. Oltre ai confronti tra il mondo fumettistico e enigmistico apertamente citati, secondo me vale anche la pena riflettere sul fatto che entrambi portano avanti un progetto creativo nato tantissimi anni fa in cui mantenere la tradizione sapendosi contemporaneamente rinnovare rappresenta una sfida incredibile. A quanto pare anche la redazione della Settimana Enigmista, così come quella del Topo, punta sui giovani autori per portare nuova linfa vitale.
Altro punto in comune è la quantità di materiale prodotto: uscire con 100 tavole di fumetti alla settimana è difficile tanto quanto creare centinaia di enigmi e indovinelli sempre nuovi.

La questione delle camere separate andrebbe approfondita

La questione viene riproposta - e con esito opposto - anche nel numero successivo, il che mi fa pensare, ancora di più, che non sia affatto un caso, ma che per ragioni ignote qualcuno abbia deciso di "mettere i puntini sulle i" proprio in questo periodo.

Mi dispiace leggere che molti non abbiano gradito il numero, perché io l'ho trovato delizioso! Sarà che sono una grande appassionata di enigmistica, ma trovo che l'idea di dedicare un intero numero a questa attività sia grandiosa.

La storia di apertura è molto simpatica, originale, e presenta un'idea particolare e sviluppata molto bene.
È stato bello vedere anche John Quackett alle prese con l'enigmistica, in una storia che presenta anche importanti risvolti caratteriali dei personaggi, come l'orgoglio che caratterizza John e la determinazione di Dolly.
Il nuovo Mercoledì di Pippo è bello come non se ne vedevano da un po'. Mi ha molto divertita la parodia di un genere letterario, il dramma young adult, che personalmente non amo affatto: pertanto mi è piaciuto vedere il ribaltamento degli stilemi di questo genere. In particolare tutto è un'evidente parodia di Twilight, ma con un finale originale e spiazzante.

Molto interessante l'intervista a Bartezzaghi, che da sempre conosco di nome, avendo risolto parecchi suoi cruciverba, ma di cui non avevo mai letto aneddoti e dichiarazioni.

Finito adesso, con estremo ritardo, questo numero dedicato all'enigmistica e mi è piaciuto davvero tanto.
Non ho trovato affatto pesante il fatto che l'evento occupasse l'intero albo, dato che si trattava di un numero fuori dall'ordinario e non della norma. Ma in ogni caso mi ha divertito molto risolvere ogni singolo gioco: anche io lo promuovo a pieni voti!

Ho amato soprattutto Pippo unisce i puntini. Bella anche l'idea dei Paperi Palindomi, non sapevo che Bosco l'avesse già fatto in passato.
La storia di apertura si trascina un po' piatta per un numero decisamente eccessivo di pagine, ma ho apprezzato molto il rebus finale.

Bravissimo anche Giovanni Eccher, che realizza un Mercoledì fresco e originale, sfruttando sapientemente il pretesto di un romanzo fittizio per mettere in piedi qualcosa di (penso) totalmente inedito come Topolino e Pippo rivali in amore.

E dopo aver letto, negli anni, il suo nome accanto a diversi cruciverba (tutti risolti!), scopro finalmente che faccia ha Bartezzaghi!

Da grande appassionato de La settimana enigmistica e Il mese enigmistico, ho apprezzato molto anche io questo numero. In particolare il nuovo episodio de I mercoledì di Pippo è stata una piacevole sorpresa perché l'ho trovato più vicino allo spirito delle storie originali rispetto alle ultime storie. Eccher prende un genere specifico e lo decostruisce in maniera spassosissima, come faceva Salvagnini con le prime storie del ciclo. Ho trovato azzecatissimi ed esilaranti gli interventi di Topolino (mentre nelle ultime storie di Salvagnini erano piuttosto banali) e molto gradevole il finale. Ottimi anche i disegni di Sciarrone, si prestavano molto bene al genere affrontato da Pippo.