"Zio Paperone e le idee quotidiane" è una breve apparentemente divertente ma in realtà piuttosto contraddittoria.
Da sempre vediamo Paperone passeggiare nel parco in cerca di vecchi giornali da raccattare o di nuovi da leggere di soppiatto alle spalle di lettori più o meno ignari. Essendo un plot storico la contraddizione con l'essere il direttore del Papersera non ce la siamo mai veramente posta, accettando il fatto che magari proprio queste notizie 'rubate' potevano essere 'rivedute e corrette' per il suo giornale, visto che impiegati e giornalisti al suo servizio sono sempre meno (a volte sembra che solo Paperino e Paperoga lavorino in quegli uffici).
Però in questa storia di Francesco Pelosi (illustrata con la solita grazia da Blasco Pisapia) accadono cose nuove riguardo il plot: un cliente fisso del parco, lettore assiduo dell'Eco di Paperopoli, ha cambiato residenza e, di conseguenza, edicola a cui rivolgersi e parco in cui andare. Paperone, lettore 'passivo' che aveva sempre mirato al giornale di quel signore, ne fa una tragedia. Non potrà più leggere quotidianamente le news dell'Eco.
I nipoti cercano di aiutarlo e veniamo a sapere che Paperino è addirittura abbonato al Calisota News, di cui riceve ogni mattina una copia lanciata dal postino davanti la sua porta (non ho mai capito se questi 'lanci' accadano veramente o solo nel Calisota dei fumetti o nell'America dei film). Altra contraddizione per uno pseudo giornalista che lavora al Papersera. Forse potrebbe essere un modo (comunque costoso) di avere notizie da copincollare sul quotidiano dello zio.
Saputo ciò, Paperone obbliga il nipote a leggergli ogni mattina, al telefono, le notizie del giorno. Ma il risultato è negativo, nessun 'ping' ha fatto scattare la mente dello zione verso un possibile affare da cogliere. A questo punto i nipotini, pensando che sia una questione di 'fiuto' (un conto è toccare e 'annusare' un quotidiano, un altro è sentirselo leggere al telefono), comprano una copia della Gazzetta di Paperopoli (altro quotidiano della città) portandolo allo zione che però non riceve effetto alcuno nell'apprendere le notizie.

Entra in scena Pico de Paperis che, grazie alla sua laurea in "Plutocomportamentologia applicata", risolve il mistero: fa travestire Paperino facendolo sedere su una panchina del parco a leggere un giornale. Appena lo ziastro lo vede si precipita e, dietro un cespuglio, riesce a cogliere quella notizia da 'ping' che lo fa gioire per essere finalmente 'guarito' dalla recente indifferenza alle news che lo aveva colpito.
Scoperto il trucco, Pico spiega a Paperone che
"l'ambiente favorevole al manifestarsi delle tue idee è proprio la combinazione tra il profumo di carta di giornale e il brivido della ricerca. Come se per te la lettura a scrocco dei giornali fosse una quotidiana... caccia al tesoro!". Saputo ciò, lo zione fa avere a quella persona che si era trasferita in altra zona della città un abbonamento all'Eco, da prendere esclusivamente nell'edicola vicina al parco frequentato da Paperone.
Il signore in questione, per quanto non abiti più in zona, accetta l'offerta di questo (per lui) misterioso benefattore tornando tutti i giorni in quel parco dove Paperone potrà finalmente ricominciare a leggere quotidiamente notizie a sbafo. Però mi chiedo: se nel cervello dello ziastro la 'lampadina' derivante dalla lettura dei giornali si accende solo 'a scrocco', come fosse una caccia al tesoro (teoria provata del professor de Paperis), il fatto di aver regalato un abbonamento ad un'altra persona e leggere dei giornali già pagati da lui, non è contraddittorio?
Per cui, in questa breve e apparentemente 'innocente' storia, abbiamo una duplice contraddizione: quella della continuity orizzontale dove il Papersera praticamente non esiste più (coperto da numerose copie dell'Eco, della Gazzetta e del Calisota News) e Paperino è addirittura abbonato ad uno di questi quotidiani; e quella specifica del soggetto dove il rimedio trovato da Paperone cozzerebbe contro la teoria (apparentemente funzionante) di Pico.
Sempre che, giorno dopo giorno, mese dopo mese, quei soldi spesi per far abbonare il signore del parco siano dimenticati da Paperone che così, quasi immemore del fatto iniziale, riprende a leggere da un'altra persona un giornale apparentemente non suo ma in realtà già pagato da lui. Misteri della mente papera e il cervello dello zione è sicuramente tutto da studiare.