Dieci anni fa non avevo il computer, non usufruivo di Internet, non conoscevo il forum Papersera, non conoscevo e frequentavo altri appassionati di fumetti e, visto il pochissimo spazio che la scomparsa di Romano Scarpa ebbe in altri media più tradizionali (giornali e tv), venni a sapere del luttuoso fatto con due mesi di ritardo, a giugno, leggendo l'articolo iniziale del n.189 di 'Zio Paperone' (anch'esso un po' in ritardo, visto che a maggio - nel n.188 - avrebbero già potuto scrivere qualcosa).
Avevo chiuso il negozio di abbigliamento dove lavoravo per la pausa pranzo e, preso l'albo in edicola prima di dirigermi verso casa, aprendolo, rimasi letteralmente di stucco nel vedere l'articolo redazionale d'apertura "A Romano Scarpa con affetto" seguito da testimonianze di Franco 'Eta Beta' Bellazzi (la firma con nick mi fa pensare che potesse essere un collaboratore del nostro forum), Luciano Gatto, Roy Disney, Francesco Stajano.
Oltre al dolore del momento, rimasi male (come già detto) per aver letto che la scomparsa del Maestro era avvenuta quasi due mesi prima, senza aver saputo nulla a tal proposito. Ricordo che nei giorni seguenti feci un disegno (titolato 'Brigitta piange...', visibile nella foto sottostante) sulla falsariga di quello fatto per Epoca da Carpi per la morte di Walt Disney: il postino elettronico della Dimensione Delta porta una lettera a Brigitta che, leggendola, scoppia a piangere sull'uscio della sua villetta. ZP lo pubblicò qualche mese dopo insieme ad una lettera in cui descrivevo le emozioni che da piccolo le storie dell'autore veneto mi avevano dato.
Ricordo un senso di vuoto per quella morte così improvvisa, almeno per me che nulla sapevo delle sue cattive condizioni di salute (a parte il fatto che da tempo si era trasferito a Malaga per il particolare clima salubre della città spagnola, evitando così l'umidità della sua Venezia). Rimpiansi il fatto di non averlo mai incontrato, nonostante frequentassi le fiere del fumetto da almeno 15 anni: a Lucca 1990 ed Expocartoon 2000 c'ero anch'io ma nei giorni sbagliati (e solo in seguito seppi che c'era stato anche lui: ma all'epoca non mi informavo molto sui programmi: partivo e basta).
Ho sempre pensato a eventuali domande che avrei potuto fargli, qualora ne avessi avuto la possibilità, e immaginare le sue risposte. Ritengo davvero fortunati coloro che hanno potuto assistere ad una sua conferenza e ad incontri con giornalisti; certo è che l'autore veneto ha sempre centellinato le sue presenze in fiere o mostre: beccarlo non era facile e questo ne rafforza comunque il Mito.
Oggi il miglior modo per ricordarlo, il più attuale, è leggere le storie di queste settimane con gran protagonisti i personaggi da lui creati: Filo e Brigitta nel Topo in edicola, Paperetta in quello della scorsa settimana, Plottigat e zia Topolinda nella recente Isola del Tesoro, oltre a tutti gli altri usciti fuori dalla sua fantasia fervida e inarrestabile. Personaggi che si sono ben inseriti nel fumetto disneyano preesistente, già ricco di characters creati da Gottfredson, Barks , Kinney e Hubbard, da Scarpa amati e ulteriormente arricchiti fino a farli propri, anche loro.
E, visto che devo ancora ricevere gli ultimi tre volumi dell'Omnia (Le Grandi Storie Disney 49, 50 e 51), per me Romano Scarpa vuol dire ancora futuro, oltre che forever, per sempre