Prima di tutto, chiedo scusa a Gorthan e ad altri per aver iniziato prima un topic sulla decadenza della Disney Italiana, argomento che, dato il mio noviziato nel forum, non sapevo che fosse già stato super-trattato.
Ripensando al mio topic, ammetto che partivo da delle premesse che in realtà non sono del tutto vere. Io ora elenco le mie conclusioni su tutto ciò magari progettando di aggiungere nel forum qualche FAQ allo scopo di evitare in futuro di occupare troppo spazio a topic straripetuti. Ecco le mie più possibili oggettive risposte a tali domande.
1) Perchè in alcune storie Disney lo stesso ambiente e gli stessi personaggi sono mostrati con aspetti e caratteri diversi?
Quando un autore B scrive un'opera (fumetto, romanzo, film, ecc...) che riprende opere e/o personaggi inventati da un autore originale A, l'autore B non deve per forza rispettare tutti gli aspetti nei minimi dettagli di tutte le opere dell'autore A. Ciò avviene sia per il motivo che B non ha la voglia di rileggersi l'opera omnia di A, sia per il fatto che B vuole essere un autore il più possibile originale. Su tale punto di vista ad esempio potremo definire Don Rosa molto inferiore come idee originali per esempio a Romano Scarpa, sebbene l'artista americano scriva trame di alta qualità.
Barks a volte si è contraddetto da solo, ma ciò è successo quasi solamente nelle primissime storie di Paperone, in quanto ha fatto più volte "prove tecniche di personalizzazione" per il papero più ricco del mondo (per esempio quando parla di una clessidra portafortuna), per il resto, anche in "Paperino reporter degli abissi", Paperone dice testualmente che i miracoli che fa la numero 1 "sono discreti". Qui è anche questione di interpretazione.
C'è gente che crede in una visione fatalistica della vita, altri che credono che "la qualità della vostra vita dipende da ciò che farete", altri che dicono che un pizzico di fortuna c'è sempre e così via... E Paperino se tutte le volte che lavora fa pasticci uno non può pensare che è per il fatto che nella realtà non ha voglia di lavorare e lavora molto poco ? Ed è possibile che Paperone in passato fosse stato generoso con Paperino prestandogli tanto denaro per aiutarlo e poi Paperone si è arrabbiato per il fatto che suo nipote non si dà da fare da solo?
Chi ha torto e chi ha ragione? Nessuno, a meno che non si prenda per "Bibbia" un autore invece che un altro, per motivi naturalmente soggettivi (Barks e Gottfredson saranno stati i primi a costruire un loro universo, ma non è proibito che altri ne facciano uno loro, quanto poi le loro storie siano godibili è un altro discorso )
2) Esiste una continuity, ovvero i personaggi Disney hanno una storia della loro vita precisa e se sì qual è quella corretta?
Una continuity, ovvero un modo di capire se una storia riguardante gli stessi personaggi è ambientata prima o dopo un'altra e quando precisamente è datata non esisteva inizialmente nell'universo Disney, e in buona parte non c'è ora, poichè si tratta di fumetti così diffusi e "immortali" che alla fine ciò limita molte possibilità di fare storie originali. La saga di Zio Paperone di Don Rosa è stato il tentativo più notevole di costruirne una ma non è un punto di riferimento obbligatorio per nessun autore.
I riferimenti al passato esistono effettivamente in Barks, ma sono relativamente pochi rispetto alla totalità delle sue storie, e quindi trascurabili. Possiamo dedurre poi che le storie di Gottfredson con Topolino che ha i pantaloncini corti siano ambientate nell'America anni '30 e '40, e quelle dopo negli anni '50, ma nulla vieta altri autori a disegnare un Topolino che compra videocassette o usa internet, perchè i personaggi Disney sono fatti per essere universali sia nel tempo che nello spazio.
Se poi qualcuno crede che i "veri" (per lui) paperi vivano in una città sulla costa americana del pacifico dove il calcio non è popolare e il deposito non ha la cupola è libero di farlo ma non lo può imporre, sebbene l'autore che li ha creati abbia voluto mostrarli così. La scelta di Don Rosa di far nascere Paperone nel 1867, Paperino nel 1920 e Qui Quo Qua nel 1940 è stata solo sua e non di Barks, poichè sappiamo che nella realtà ad esempio i nipotini sono comparsi già nelle strisce del 1937, perciò Barks non immaginava certo a quel tempo che avessero circa 10 anni negli anni '50 (che sono secondo Don Rosa, la data di ambientazione delle normali storie dei paperi).