Probabilment dirò un'ovvietà, o comunque aggiungerò poco alla discussione in generale, ma sono dell'opinione che le censure non siano soltanto uno sgarbo ai lettori odierni (che in questo modo non possono gustarsi storie create in un'altra epoca, con altri modi di intendere il mondo, anche tramite un fumetto di fantasia), ma anche e forse soprattutto agli autori passati.
Mi ricordo una storia, credo degli anni 80, Paperone e le spiagge volanti (o una cosa del genere), dove Paperone chiedeva ad Archimede di crearli delle nuvole che risolvessero il problema delle spiagge sovraffollate, trasformandole in spiagge volanti. Rockerduck sabotava il piano, ovviamente, ma alla fine le spiagge erano vendute ad un monarca di un'immaginario paese africano dove risolveva il cronico problema della siccità: ecco, lì comparivano "canidi" africani con il classico corollario di labbroni esagerati e parlata stentata (tranne il monarca, che si limitava a qualche "buana" di circostanza). Ora, se mai una storia simile venisse ripresa in mano, non credo verrebbe ristampata così come si presentava.
Da un lato, potrei anche capire il motivo, ma non lo ritengo un comportamento molto maturo un'eventuale censura...anche perché questo impedisce di capire come si sia modificata una certa rappresentazione nel corso del tempo. Voglio dire...ne Le storie della baia, Wang è il classico cinese con il codino, impegnato spesso in affari loschi, mentre Nina è la titolare della locanda, alleata dei protagonisti e connotata dalla abilità nella lettura delle carte. Questo questi due personaggi prendono in prestito dall'iconografia dell'epoca in cui si svolgono le storie della baia, e quanto dei loro personaggi svolge una funzione narrativa di ostacoli o aiuto per Moby Duck e Paper Hoog?