Questo è un pensiero che ho scritto riguardo al personaggio di Topolino qualche giorno fa, come accompagnamento ad un mio disegno a tema "mistero".
Penso sia interessante da condividere in merito al dibattito sul buon Mickey.
"Topolino è un personaggio da sempre legato al Mistero.
Che se li vada a cercare o che gli capitino in qualche maniera, non fa differenza.
Lui e i guai, gli enigmi, i pericoli... vanno a braccetto da sempre.
Quasi mai gli capita di vincere senza sforzo:
deve sempre aguzzare l'ingegno, guardarsi bene attorno, sporcarsi le mani e lottare con audacia per averla vinta.
Non di rado finisce in situazioni più grandi di lui, sfiorando sensazioni di inquietudine vera e propria, di un clima teso e pesante, dove gli si richiede uno sforzo ancora maggiore per spuntarla.
Un piccolo topo invischiato in circostanze più grandi di lui.
Topolino è l'essenza del coraggio, di chi con l'astuzia, la logica e l'ingegno riesce a divincolarsi anche dalle situazioni più cupe e apparentemente senza via di uscita.
È l'eroe semplice, che partendo da circostanze del vivere quotidiano è spesso chiamato a compiere lo straordinario.
Ho sempre letto questa sua caratteristica come uno sprone per il lettore a dare il meglio di sé, specie quando ci ritroviamo a far fronte ad eventi più grandi di noi.
Non è perfetto.
Non è un eroe senza macchia e senza paura.
Lui le sue paure ce le ha e non le nasconde, in fin dei conti è un "uomo" semplice.
Ma se riesce a trionfare alla fine di ogni avventura non è perché sta scritta su un copione da ricalcare ciclicamente la sua supremazia sul male.
È il coraggio che porta nel cuore a renderlo un tipo straordinario nella sua ordinarietà.
Quello stesso coraggio che, pure nelle circostanze più intricate e tenebrose, lo spinge a non mollare, ad essere lucido e a sbracciarsi le maniche per potere regalare al lettore il giusto lieto fine al termine della storia."