Su Facebook un collezionista ha postato delle foto che mostrano, all'interno del Libretto n.8 del novembre 1949, una cartolina scritta da Topolino ai lettori sulla possibilità di far diventare il mensile 'almeno' quindicinale, visto che la redazione aveva ricevuto parecchie lettere riguardo il desiderio di avere un fumetto dalle uscite più 'ravvicinate' (probabile che molti lettori, abituati al vecchio TopoGiornale settimanale, volessero per il nuovo Libretto la stessa periodicità)
Non conoscevo l'esistenza di questa cartolina (che Andrea Germanò ci ha fatto vedere dalla sua pagina fb di Collezionisti Disney) e soprattutto non sapevo dell'idea della Mondadori di rendere il nuovo Topolino mensile quindicinale già alla fine del 1949. In realtà si dovranno attendere ancora due anni e mezzo per far si che questa ipotesi diventi realtà (esattamente nel maggio del 1952), con buona pace degli impazienti lettori del '49.
Evidentemente le condizioni economiche dell'Italia a cavallo fra i '40 e i '50 non erano delle migliori e lo stesso Topolino (inteso come personaggio) si preoccupa di questo: nonostante apprezzi l'entusiasmo di molti lettori che chiedono più numeri in uno stesso mese, pone l'accento sul costo che deriverebbe da un raddoppio delle uscite. Nella prima foto possiamo leggere il suo ragionamento mentre nella seconda foto il testo continua ma è meno leggibile.
Lo ritengo un documento straordinario, specchio della società del tempo. Questa cartolina da compilare è una specie di 'referendum' dove si deve scrivere SI o NO alla domanda "Desideri che Topolino esca ogni 15 giorni?" Evidentemente le risposte positive non saranno state la maggioranza assoluta o magari avranno prevalso di poco, chissà. Fatto sta che la Mondadori, a fronte di queste votazioni, rimandò il cambio di periodicità che altrimenti sarebbe potuto avvenire già nel 1950.
C'è anche da dire che nel '49/50 gli autori italiani in forza al nuovo Topolino erano pochi e magari le sole strisce giornaliere di Gottfredson (da 'riassemblare') o i comic book di Barks (che uscivano ogni trimestre, se non erro) non sarebbero stati sufficienti a coprire una periodicità che infatti, tre anni dopo, vedrà l'arrivo di diversi nuovi autori che daranno man forte a quella Scuola Italiana che non era ancora così sviluppata. Se in quel 'referendum' avessero prevalso nettamente i SI, magari avremmo potuto vedere all'opera Bottaro, Carpi e Scarpa con 2/3 anni di anticipo.


