Topolino Extra Edition – Corrado Mastantuono

01 GEN 2003
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Sopracciglia nere e folte alla Elio, basso, tarchiato, un po’ sovrappeso e con il fisico di Homer Simpson: scorbutico, burbero, disonesto a tratti ma anche capace di slanci generosi e disinteressati. Questo potrebbe essere l’identikit di Bum Bum Ghigno, personaggio che Corrado Mastantuono introduce a Paperopoli ormai più di venti anni fa. Un papero dentone che inizia come comprimario, andando a formare un trio inedito e originale di veri amici assieme a Paperino e ad Archimede, ma che non molto tempo dopo il suo esordio si erge a effettivo protagonista di articolate vicende, in cui metterà in luce le sue peculiarità e sfaccettature.
La prima storia, Paperino e la macchina della conoscenza, propone una trama abbastanza classica, che ruota intorno all’ennesima invenzione di Archimede. L’inserimento di Bum Bum sovverte uno schema altrimenti già visto: il nuovo personaggio inizia come cattivo dell’avventura, dimostrandosi gretto, meschino e approfittatore, nel finale però le cose cambiano e il papero mostra il suo lato più tenero, ravvedendosi.
Tuttavia nella storia seguente, Paperino e Bum Bum pasticcieri pasticcioni, la brutta fama del Ghigno la fa ancora da padrona, finendo per farlo accusare – ingiustamente – di plagio al proprio capo-chef nell’ideazione di una torta durante un concorso dolciario. Per il resto l’avventura si dimostra divertente, piena di gag irresistibili, e conferma la bravura di Mastantuono non solo come disegnatore, ma anche come sceneggiatore.
Divertente è anche il poema cavalleresco (si fa per dire) del Bum Bum innamorato, in cui il papero, aiutato da Paperino e Archimede, si mette alla ricerca di una fidanzata, alternando i momenti nella vita vera con i vaneggiamenti del protagonista, che si figura cavaliere senza macchia e senza paura pronto a salvare la damigella di turno rinchiusa in una torre e prigioniera di un drago. Il finale, poi, dove tutto pare finire lietamente, riserva ancora un colpo di scena comicissimo.
Nel Faraone empio, invece, Bum Bum ormai si muove quasi completamente a solo, in una storia che lo vede tornare a scuola da adulto: a tratti tornano alla memoria alcuni film con il Pierino di Alvaro Vitali, ma sono comunque tavole in cui Mastantuono dà sfogo alla sua brillante verve comica, vero comune denominatore delle avventure che vedono protagonista la sua creatura.
L’irascibile papero sfodera infatti il suo miglior potenziale quando costretto a confrontarsi con gli aspetti più banali e quotidiani della vita, da cui tende a rifuggire per rimodellare la realtà a modo suo, come accade anche in Bum Bum e la fatidica indecisione, per una trama che attinge nuovamente ai toni fantastici.
Nel Bruciorino prenatalizio invece, Bum Bum è alle prese con uno sdoppiamento morale, un po’ come gli era accaduto al suo debutto: il risultato è quello di una storia che può sembrare banale ma che invece presenta insegnamenti sempre validi.
Bum Bum e la leggenda del Ghigno de Oro, ultima avventura dall’albo, è una parabola sportiva in 35 pagine che racconta l’ascesa e la caduta del papero da calciatore, passando da scarparo a campione andata e ritorno, senza dimenticare frecciatine (anche abbastanza evidenti) al mondo del calcio, che ruota sempre più intorno agli sponsor, alle pressioni, agli alti ingaggi richiesti da calciatori viziati, al fanatismo esagerato dei tifosi, elementi che vanno distruggendo anno dopo anno la magia dello sport.
In conclusione, le dieci avventure selezionate per questo terza Topolino Extra Edition restituiscono un ritratto a tutto tondo di uno degli ultimi personaggi entrati nel cast dell’universo paperopolese; l’arco di tempo coperto va dal 1996 al 2010 e consente di osservarne l’evoluzione del carattere di un Bum Bum Ghigno tuttora attivo sulle pagine di Topolino.
Il volume rende quindi il giusto merito a Corrado Mastantuono, versatile disegnatore ma anche abilissimo sceneggiatore, qui presentato sempre in veste di autore completo. Una scelta assolutamente legittima ma che svaluta in parte la prefazione di Stefano Intini, più volte chiamato a raffigurare le trame ideate dall’amico-collega, le quali non trovano però posto fra queste pagine. Anche l’intervista doppia ad autore e personaggio non può dirsi del tutto riuscita.
Ma sono solo piccoli incerti di un albo da consigliare agli appassionati disneyani, ai cultori del cartoonist romano e a chi vorrebbe avvicinarsi alle avventure di questo papero scontroso ma, in fondo in fondo in fondo, di buon cuore.

Autore dell'articolo: Alberto Brenna